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Scuola Primaria Statale “Don Milani” Classe V A (Anno Scolastico 2014/2015) Percorso n.1 ADDIO VACANZE!!! SI RICOMINCIA...

Percorso n - Mail :: Welcome to Horde didattici/ADDIO... · sposò una americana divorziata, madre di due figli e di dieci anni più grande di lui. Raggiunta una certa tranquillità

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Scuola Primaria Statale “Don Milani”

Classe V A(Anno Scolastico 2014/2015)

Percorso n.1

ADDIO VACANZE!!! SI RICOMINCIA...

ADDIO VACANZE!!! SI RICOMINCIA...

Ieri è iniziato il nuovo anno scolastico e un po’ per tutti è stato difficile ricominciare dopo il dolce far niente e le belle vacanze trascorse nei posti di villeggiatura e a casa. Dopo una piacevole “accoglienza”, la prima attività ...

-A proposito di “VACANZE", cominciamo con l'indicare sulla cartina geografica della nostra penisola in quali regioni si trovano le località in cui abbiamo maggiormente soggiornato.

Lavorando a coppie con il notebook, realizziamo l'attività seguendo un semplice percorso multimediale. Aggiungiamo poi considerazioni personali.

“I LUOGHI” DELLE NOSTRE VACANZE!

Considerazioni personali: ...

-Ricordiamo ora ai compagni un momento dei giorni d'estate passati nel riposo e nella spensieratezza.

TEMA…......

-Illustriamo.

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Rimaniamo in “tema”...

Leggiamo “UNA GIORNATA IN SPIAGGIA” (a pag.210-211-212 del nostro libro.)

Il racconto “Una giornata in spiaggia” è tratto dal libro “LE VACANZE DI NICOLA”, “testo narrativo” di genere “comico-umoristico” che segna l’inizio della “letteratura moderna francese per ragazzi ".

Ne è autore Renè Goscinny, (Parigi, 1926-1977), fumettista, editore e umorista francese che affidò a Jean-Jacques Sempè l’incarico di illustrare tutti i racconti in esso compresi.

Chiudiamo il testo e...

a)Rispondiamo insieme alle domande di pag 210.…......

b)Dimostra il tuo grado di attenzione e di comprensione delle vicende lette attraverso le seguenti attività.

1.Indica la risposta corretta.

-Quale nome, tra i seguenti, non viene citato nell’indicare gli amici di Nicola?

IRINO ... BIAGIO ... FRUTTUOSO ... EUSTACHIO ... MAURIZIO ...

COSIMO ... IVO ... FABRIZIO ...

-Quale verbo, tra i seguenti, esprime nel contesto il significato più affine a “gongolare”?

ESULTARE ... PROVAR GIOIA ... DONDOLARE ... GEMERE ...

AFFLIGGERSI ... ESSER ALLEGRO ...

L’informazione...

-Nel contesto, con l’espressione “bomba bestiale” si definisce:

NOTIZIA FANTASTICA... LANCIO POTENTE ... LUCE STRAORDINARIA ...

PETARDO ESPLOSIVO ... AVVENIMENTO ECCEZIONALE ... CIBO PICCANTE ...

-Perché il papà di Nicola calcia lontano la palla di Irino:

PERCHE’ IRINO NON GLI PIACE ... PER FAR VEDERE LA PROPRIA ABILITA’ ...

PER RICHIAMARE L’ATTENZIONE DEL PAPA’ DI IRINO ...

PERCHE’ IL PALLONE LO HA COLPITO SULLA TESTA ...

-Quando il papà di Irino dice al papà di Nicola “anch’io, al suo posto, ci andrei” che cosa significa in realtà:

CHE CI ANDRA’ SENZ’ALTRO LUI AL POSTO DEL PAPA’ DI NICOLA ...

CHE VORREBBE ANDARCI LUI AL POSTO DEL PAPA’ DI NICOLA, MA NON PUO’...

CHE DEVONO ANCORA DISCUTERE SU CHI DEI DUE ANDRA’ ...

CHE AL PAPA’ DI NICOLA CONVIENE ANDARE, PER EVITARE GUAI ...

-Un “lungomare” è:

UN MARE LUNGO ... UNA STRADA CHE COSTEGGIA IL MARE ...

UN MARE ESTESO ... UN MARE PROLUNGATO ... UN MARE ALLUNGATO ...

-A chi danno la colpa i bambini per aver scavato il buco?

AL PAPA’ DI NICOLA ... AL SIGNORE CON IL BERRETTO BIANCO...

A NICOLA ... A SE STESSI ...

-Qual è la parola primitiva, tra le seguenti, da cui deriva “incosciente”?

SCIENZA ... COSCIENZA ... Scrivi altre tre parole da essa derivate:.................................. .................................. ..................................

-Con l’espressione “pazzesco” si definisce un secchiello:

FOLLE ... BELLISSIMO ... ECCEZIONALE ... MATTO ... STRAVAGANTE ...

-Cosa significa “rompere le orecchie”?

SPACCARE LE ORECCHIE ... PROVOCARE RUMORI ASSORDANTI ...

INFASTIDIRE CON ECCESSIVI RUMORI ... TAGLIARE LE ORECCHIE ...

2.Rispondi alle domande di pag 211. …......

Inoltre, analizza ...

Nella parte iniziale e in quella finale del testo, il papà di Nicola fa riferimento ai colleghi rimasti in ufficio. Le due frasi sono identiche, ma il significato, in un caso e nell’altro è molto diverso. Spiega. .…......

3.Dopo l’individuazione collettiva delle sequenze del racconto, esponiamo oralmente le principali vicende di ciascuna in “III persona”. (Ne faremo così “il riassunto”.)…......

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E ora...

-Ascolta ora il testo letto dall'insegnante e completa quanto segue.

IL CASTELLO DI SABBIA

Rispondi.

1)Dove si svolge il racconto? ….........................................................................

…..................................................................................................................

2)Come si chiamano i bambini che stanno costruendo il castello? …........................

…..................................................................................................................

3)Chi arriva di nascosto? …...............................................................................

…..................................................................................................................

4)Il testo è narrato in prima o in terza persona? …..............................................

…..................................................................................................................

Scegli la risposta esatta.

-Per Tim e Biscotto costruire il castello è stato:

…facilissimo

…molto facile

…abbastanza facile

-All'inizio Tim voleva fare un castello:

…più grande di lui

…grande come lui

…piccolo

-Alla fine Tim:

…non è molto soddisfatto del lavoro

…è molto soddisfatto del lavoro

…vuole fare un castello più grande

-Biscotto pensa che il castello sia:

… brutto

… troppo piccolo

...molto bello

-Nell'ultima parte del racconto c'è scritto:

“Perfino sulla spiaggia indossava anfibi. Ho guardato il ragazzo. Ho guardato le sue scarpacce. Ho capito cosa stava per succedere”.

Cosa stava per succedere? …......................................................................

…..................................................................................................................

-Rileggi anche individualmente il testo, rendendoti così conto della personale comprensione del testo.

Il racconto “Il castello di sabbia” è tratto dal libro “SEPOLTO VIVO”, un “romanzo” di genere “comico-avventuroso”.

Il libro parla di due amici, Tim e Biscotto, che vanno in villeggiatura assieme. Pensavano di fare una tranquilla vacanza, ma questa si è trasformata, al contrario, in un soggiorno pieno di spiacevoli incontri. Una coppia di bulli perseguita i due amici aumentando le paure di Tim e rovinando l’appetito a Biscotto, ma i due, nonostante tutto, alla fine delle disavventure si ritrovano più uniti e forse un po’ più grandi.

In questo libro l’autrice Jacqueline Wilson affronta temi molto importanti: la gelosia, la prepotenza, la paura e l’amicizia.

Jacqueline Wilson è nata nel 1945 in Inghilterra.Ha sempre desiderato diventare scrittrice e racconta di aver scritto il suo primo racconto a soli nove anni. Dopo studi di giornalismo ed editoria, a 24 anni scrive i suoi primi romanzi destinati ai pre-adolescenti e fino alla nascita della figlia Emma dedica la sua vita esclusivamente alla scrittura. E' autrice di numerosissimi romanzi per ragazzi ed è vincitrice dello Smarties Prize e del Children’s Book Award nel 1995. Vive e lavora in Inghilterra ed è oggi una delle più affermate e apprezzate autrici per ragazzi, capace di affrontare i temi più drammatici con spirito ironico e liberatorio.

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Un'altra attività di comprensione.

Leggi e ricostruisci il racconto di Alice numerando le parti del testo presentate in disordine.

L’informazione...

UNA VACANZA IN SARDEGNA

…...Ogni mattina eravamo sulla spiaggia. Stavamo là in cerchio tutti insieme a guardare il mare e a scherzare, poi tutti nell'acqua e di nuovo fuori, tutti sempre insieme. Il più delle volte Francesca proponeva di parlare, i maschi di fare la lotta, mia cugina di stare zitti a prendere il sole.

…...I giorni più belli di quest'estate li ho passati al campo scout in Sardegna, all'Argentiera. C'ero stata anche altri anni ed eravamo sempre moltissimi, tanto che il paese era quasi tutto occupato da “la banda dell'Argentiera”. Insieme a me c'erano anche Saverio, Francesca, Franco, Alessandro e, quest'anno, anche Lapo.

…...Poi è giunto il m omento di separarci: tutti avevamo la sensazione che quei quindici giorni fossero stati solo un lungo e splendido sogno. Pian piano siamo tornati tutti a casa, chi prima, chi dopo. Guardavamo il mare che appariva più splendido del solito.E io, con una lacrimuccia, osservavo il cielo triste dalla nave che mi stava riportando a Livorno.

…...Poi si finiva sempre per fare un po' di tutto, parlando anche di stupidaggini: il costume delle altre ragazze o ragazzi, la temperatura del mare o le fortunate pesche dei nostri pescatori: Ale, Franco e Lapo che a cena ci regalavano un piatto di pesce fresco.

…...Dopo cena mangiavamo un gelato all'unico bar del paese e parlavamo del più e del meno. Gli unici argomenti esclusi dai nostri discorsi erano la ascuola, i problemi e le preoccupazioni della vita “normale”.Mai un momento eravamo tristi, stanchi o annoiati.

A. Sturiale -Il libro di Alice

-Rispondi alle seguenti domande in modo chiaro e completo.

1)Dove è stata in vacanza Alice?

2)Quando?

3)Con chi?

4)Come passava la mattina?

5)Che cosa faceva dopo cena?

6)Per quanto tempo è durata la vacanza?

7)Come si è sentita Alice durante la vacanza?

8)E al momento di tornare a casa?

Il brano letto è una “pagina ” di:

L’informazione...

Ne è autrice Alice Sturiale.

Alice Sturiale (1983-1996) viveva a Firenze ed era affetta da una malattia congenita che le impediva di camminare. Circondata da un ambiente amichevole, ha vissuto la sua breve vita con entusiasmo e senso di avventura, non arrendendosi di fronte alle difficoltà.Così si descrive in quarta elementare: “Io sono soddisfatta di quello che sono. Mi chiamo Alice, i miei mi chiamano 'serpe', ma io non mi offendo perché sono abbastanza contenta del mio carattere dispettoso.” “Ho una statura media, le gambe lunghe, non sono tanto grassa, ma neanche magra. Ho gli occhi verdi, espressivi, grandi; il mio viso è leggermente spruzzato da lentiggini; la bocca piccola e due dentoni sporgenti da Zanna Bianca... Ho molti pregi, però ammetto di avere anche molti difetti, come il carattere permaloso. Fra i pregi, invece, c'è che sono estroversa, mi inserisco bene tra gli amici e mi piace la compagnia di tutti... Ho una passione per lo sport anche se non è possibile realizzarli tutti perché ho qualche problema motorio per cui non posso camminare, comunque scio e di questo sono molto contenta.”

Il libro raccoglie le sue poesie, i suoi pensieri, le sue storie vere e fantastiche.

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Ritroviamo “la lucentezza” delle giornate estive e “la serenità” di quei giorni di vacanza nella poesia “IL SOLE D’ESTATE” di Robert Louis Stevenson.

-Leggiamo il testo sul nostro libro (a pag 145).

Robert Louis Stevenson nacque a Edimburgo, in Scozia, nel 1850. Dopo una giovinezza ribelle e in polemica con il padre e con l’eccessivo moralismo borghese del suo ambiente (rigoroso rispetto di corrette regole di vita), divenne avvocato ma senza mai esercitare la professione. Per ragioni di salute, malato di tubercolosi (malattia polmonare),e per spirito di avventura, viaggiò a lungo, prima in Europa per sottoporsi a cure specialistiche, poi in America. Nel 1879 sposò una americana divorziata, madre di due figli e di dieci anni più grande di lui. Raggiunta una certa tranquillità familiare, pubblicò poesie e romanzi (tra questi, “L’isola del tesoro”). Raggiunto così anche un elevato benessere economico, nel 1888 partì per una lunga crociera nel Pacifico. Si stabilì nel 1891 nelle isole Samoa, facendovi una vita tranquilla, lavorando fino alla morte, circondato

dall'amore e dal rispetto degli indigeni che difese più volte dalle prepotenze dei bianchi. Morì a Upolu (Isole Samoa) nel 1894.

-Analizziamo le principali caratteristiche formali e stilistiche del componimento poetico, riportate nella stessa pagina del libro.

-Riscriviamo il testo con un linguaggio più semplice e quotidiano per capire meglio il significato: facciamo cioè la PARAFRASI (=trasformazione in prosa di una poesia).

... La poesia di Stevenson è dedicata al sole, del quale il poeta descrive le caratteristiche nominando gli ambienti che vengono trasformati dalla sua calda luce.

-La prima strofa è dedicata al cielo, in cui il sole viaggia con fierezza e orgoglio dall’alba al tramonto, senza fermarsi mai; nelle giornate completamente serene, esso getta con forza i suoi raggi sulla terra più della pioggia sprigionata durante un forte temporale.

-La seconda strofa è invece ambientata in una soffitta piena di ragnatele, dove il sole colpisce la polvere e la trasforma in raggianti fasci di luce e in un fienile, nel quale la luce riesce a entrare dalle tegole un po’ rotte, portando gioia e allegria nell’ambiente.

-Nella terza strofa il sole mostra il suo disco pieno, rosso e dorato in un giardino che sembra manifestargli ammirazione; manda i suoi raggi caldi e brillanti ovunque, illuminandone anche le parti più buie e infiltrandosi tra le piante.

-L’ultima strofa riassume con alcune immagini l’idea che il sole è dappertutto, come fosse il giardiniere delle colline, del cielo azzurro, dove spazza ogni piccola nuvola nell’aria pulita, e si divertisse a piantar rose.

-Nella poesia il sole è sempre visto come un elemento positivo che porta lucentezza e serenità.

-Riproduciamo un aspetto del contenuto attraverso l’immagine. ...

L’informazione...

-Dimostra ora la personale “comprensione” della poesia svolgendo quanto richiesto sul libro.…......

Considerazione

Nella poesia, l’idea di “lucentezza” e di “serenità” è espressa attraverso “AGGETTIVI QUALIFICATIVI”.

Spostiamoci subito su LINGUISTICA, allora, per saperne di più!!!...