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Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano Anno 57 - Aprile/Giugno - “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 2/2013 Taxe perçue - Tassa riscossa - Torino CMP Nord L’amore verso Dio e verso il prossimo ci conduce a perseverare nella Fede Beato Giovanni Maria Boccardo

Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di ... · Gita a Belmonte « 29 Da Porto San Giorgio « 32 Ricordiamo il pronipote dei Beati Boccardo, Luigi Boccardo Jr. «34

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Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano

Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano

Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano

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L’amore verso Dioe verso il prossimoci conduce a perseverare nella FedeBeato Giovanni Maria Boccardo

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Fiamma di Carità2

Anno 57 - Aprile/Giugno - “PosteItaliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1,comma 2, DCB Torino” nr 2/2013

Direttore responsabile: Padre Antonello ErminioEquipe di redazione

Questo bollettino si invia a tutti coloro che lo desi-derano: si sostiene con le libere offerte dei lettorisul c/c postale 00362103 specificando la causaledel versamento.Videoimpaginazione e stampa: Maja - Torino

Per testimonianze, relazioni di “grazie”, richieste di immagini, informazioni,

biografie, abbonamenti a questo bollettino, critiche, consigli, articoli e qualsiasi tipo di corrispondenza

scrivere a:

“Fiamma di Carità”“Fiamma di Carità”presso

Suore Povere Figlie di San Gaetanovia Giaveno 2 - 10152 Torino

Tel. - Fax 011.851.567E-mail: [email protected]

www.suoresangaetano.it

San Gaetano Thiene

Fiamma di Carità

La nostra Madre scrive... Ecco, manda me! pag. 3La regalità di Cristo nella lettera enciclica “Quas Primas” di Papa PIO XI (2° parte) « 5Lo dirò a tua Madre! « 7Habemus Papam! « 8

CentenarioLa mostra del Beato Giovanni M. Boccardo a Pancalieri nel centenario della sua morte: 1913 - 2013 « 9

Professione religiosa di Suor Jeyanthi Soosai (Gendi) « 11

EsperienzeGiovani « 13Giovani - G.D.G. “Giornata Di Gioia” « 15

Beato Luigi Boccardo - Le stagioni della Santità (1° parte) « 16Io voglio vivere « 18

CronacaDa Porto S. Giorgio - Scuola dell’Infanzia “San Gaetano” « 19Da Porto S. Giorgio (FM) -Qui c’è vita... « 21Da Roma - Casa del Clero « 23

MissioniCronaca dall’Ecuador « 24Dal Togo - Fiata - Africa Occidentale - Progetto “CRISF” « 26

Perché non costruiamo i ponti? « 28

Accendi anche tu una fiamma di carità - Amici dei Beati BoccardoIncontri “Amici dei Beati Boccardo” del PiemonteIncontro Amici dei Beati Boccardo 20/01/2013 « 29Gita a Belmonte « 29Da Porto San Giorgio « 32

Ricordiamo il pronipote dei Beati Boccardo, Luigi Boccardo Jr. « 34

Sommario

In copertina: Chiesa di Cristo Re vista dal giardino della Casa di Riposo, Lungo Dora Napoli 76 - TorinoRedazione chiusa al 18/06/2013

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La nostra Madre scrive...

Il saluto del nostroPapa Francesco, av-volto da quel sorrisoaccattivante e sin-cero, colmo di te-nerezza e serenità,quel saluto ciparla di uno stilenuovo, di uma-nità, di rispetto,di interes se perl’uomo, e comu-nica una forzache viene dalloSpirito perchétrasmette amore. Quanto è bello sentirsi amati! Quantaforza e vitalità genera nel cuore di cia-scuno! Persino il volto si illumina, èdisteso, sereno di fronte ad un gestosemplice che comunica amore. È il miracolo della vita. Uno dei temi cari a Papa Francesco, èquello dell’annuncio. Lo leggo intante sue catechesi. Egli dice: “Il cri-stiano deve annunciare Gesù Cristo inuna maniera che Gesù Cristo venga

Ecco, manda me!

Fiamma di Carità 3

accettato, ri-cevuto, nonrifiutato... Gesù ha par-lato con tutti,con i peccatori,i pubblicani, idottori dellalegge... Il cri-stiano che vuolportare il Vangelodeve andare perquesta strada... IlSignore ha fattodei ponti: S. Paoloè consapevole chelui deve evangeliz-

zare, non fare proseliti!” (Papa Fran-cesco – omelia a S. Marta08/05/2013).Qualche tempo fa, una Suora mi rac-contava un’esperienza che ha incisomolto in me e che trovo in sintoniacon quanto dice Papa Francesco.Questa suora, Suor Giuseppina,svolge la sua missione in una scuoladell’Infanzia. Con la sua arte comuni-

Carissimi lettori di FIAMMA di CARITÁ, carissime Piccole Sorelle Gaeta-nine e carissimi Amici dei Beati Boccardo, Volontari, Collaboratori e Giovanidel Servizio Civile,

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4 Fiamma di Carità

ECCO, MANDA ME!Lo senti, fratello, sorella? È l’invitoche Dio rivolge a te, a me. Ma è so-prattutto l’invito che ti sconvolge lavita, perché è il segno di un amorepersonale, di uno sguardo d’amore, diuna intesa che ti ha conquistato la vita. Continua Papa Francesco: “La Chiesa– dice Benedetto XVI – non cresce nelproselitismo, ma cresce per attrazione,per la testimonianza, per la predica-zione”.Fortunato colui che fa questa espe-rienza d’amore!

Con stima

Suor Teresa PonsiMadre Generale

cativa, stava spiegando ai bambini se-duti sul tappeto, la gioia di sentirsi in-viati a proclamare l’amore di Dio.Leggeva il brano di Isaia, cap. 6, làdove dice: «Chi manderò, e chi andràper noi?» E io risposi: «Ecco, mandame!». Elisabetta, presa da un improv-viso ardore, si alza e corre verso lasuora: «Vado io, manda me!».La Suora, colta da questa richiestaspontanea, resta esitante per un at-timo, cosa fare? Non può frenare quel-l’ardore di una bimba di cinque anni ele balena questa idea: «Va nelle altresezioni e dì alle maestre e ai bambini:“Dio ti ama”.Soddisfatta, Elisabetta compie questamissiva e torna felice perché ha speri-mentato cosa significa essere “man-dati” da Dio in prima persona.Meravigliosa azione della grazia! –

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2° PARTE

NATURA E VALORE DEL REGNODI CRISTOPapa Pio XI, proseguendo la sua ri-flessione sulla regalità di Cristo, sisofferma a guardare di quale naturasia questa regalità: Cristo è colui che èil Divino Legislatore, ossia colui chepromulga la legge nuova del-l’amore/carità, ma Cristo è anchecolui che valuterà, attraverso quellache il Papa chiama “potestà esecu-tiva”, la vita di ciascun uomo. Pio XIprosegue, affermando con forza, che

il Regno di Cristo Re è principalmenteun Regno spirituale, come attestanole Sacre Scritture; infatti quando iGiudei e gli Apostoli si aspettavano unMessia che liberasse il popolo dal do-minio romano e ripristinasse il Regnod’Israele, Gesù cercò in tutti i modi diabbattere questa vana attesa e quandola folla lo voleva acclamare Re, Eglirifiutò questo titolo, ritirandosi in so-litudine a pregare. Ma è soprattuttodavanti a Ponzio Pilato che Gesù di-chiarò la sua vera regalità: “ il mioRegno non è di questo mondo”.Il regno spirituale di Cristo è il Regno

LA REGALITA’ DI CRISTO NELLA LETTERA ENCICLICA “QUAS PRIMAS” DI PAPA PIO XI

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che si celebra al termine del-l’ottavario della festa delCorpus Domini, affer-mando che queste festi-vità dell’anno liturgicoproducono abbondanti

frutti spirituali nella vitacristiana dei fedeli, ma ag-

giunge che la nuova festa vuolecome combattere e contrastare queldiffuso laicismo che vuole fare ameno della fede e di Dio. Il Papa notacome la consacrazione del genereumano al Sacro Cuore di Gesù, volutada Leone XIII, ha così preparato lastrada per la festa di Cristo Re!Pio XI decretò allora che tale nuovafesta si celebrasse la domenica prece-dente la festa di Tutti i Santi, poi spo-stata dopo il Concilio Vaticano IIall’ultima domenica dell’anno litur-gico, infine volle che per la festa diCristo Re si rinnovasse la consacra-zione di tutto il genere umano al SacroCuore di Gesù.Alla fine dell’enciclica, tra i vantaggiche il papa individua nel culto alSacro Cuore di Gesù e di Cristo Re viè la propagazione del Regno di Dio intutto il mondo e un maggiore rinnova-mento della vita cristiana. Al terminedel documento Pio XI si augura cheCristo regni nelle menti, nei cuori enelle volontà degli uomini per la san-tità delle loro anime.

P. Massimiliano Taroni

in cui l’umanità deve entrarea far parte, attraverso la pe-nitenza e l’amore/carità!Il Regno di Dio, prosegueil Papa, è anche il Regnouniversale e sociale delmondo, perché ogni partedi umanità è invitata a farneparte, con tutto il proprio baga-glio culturale e sociale. Il Regno diDio è un Regno benefico perché por-tatore di carità, pace e giustizia e gliuomini, se accoglieranno nel lorocuore questo regno, essi avrannonella loro vita veri segni di giustizia,pace e concordia, perché ogni uomosi riconoscerà fratello di tutti. Quitorna notevolmente il tema rega-lità/pace, tanto caro a Pio XI. Attra-verso il Regno di Cristo, si potrannoallontanare i frequenti conflitti tra ipopoli e addolcire le amarezze, ripor-tando le accorate parole del papa.Pio XI ha una bella espressione, trattadal Nuovo Testamento, per identifi-care la regalità di Cristo: Egli è il Repacifico che venne sulla terra per ri-conciliare tutte le cose e non venneper farsi servire, ma per servire glialtri. È questa la vera natura della re-galità di Cristo!

SCOPO DELLA FESTA DI CRISTO REPio XI, a questo punto della lettera en-ciclica, associa l’istituzione della festadi Cristo Re a quella del Sacro Cuore,

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Lourdes 1926. Pellegrinaggio nazio-nale francese presieduto dal cardinaledi Parigi.Tra gli ammalati un giovane in statopietoso.I medici avevano rinunziato alle cure:oramai non c’era più niente da fare. Iparenti avevano cercato invano di dis-suaderlo dal partecipare ad un viaggiocosì strapazzante.Egli si era intestardito, e partecipò alpellegrinaggio.Giunti a Lourdes, gli devono ammini-strare gli ultimi sacramenti tanto è agliestremi. Poi si rimette un pochino evuole ad ogni costo essere trasportatosul piazzale per la benedizione degliammalati.Le numerose barelle sono allineate di-nanzi alla basilica in un quadrato didolore e di speranza. La processioneavanza con i canti.Il cardinale di Parigi recante l’ostensoriosi stacca dalla fila, si reca ai bordi di unquadrato per benedire ogni singolo am-malato. L’altoparlante scandisce le in-vocazioni che la folla ripete commossa.Il giovane, aspettando il suo turno,pensa a Gesù che passa per le stradedella Palestina risanando tutti.Eccolo! È davanti a lui.Il giovane fissa intensamente la can-dida Ostia.Ma il miracolo non viene.

Delusione, amarezza? No! Il giovanenon ha ancora esaurito tutta la caricadella sua fede. Raccoglie le sue pocheenergie, si rizza coi gomiti sulla ba-rella e lancia un grido: “O Gesù, Fi-glio di Maria, non mi hai volutoguarire, lo dirò a tua Madre!”.La folla rimane sbigottita, il cardinale siferma interdetto con l’ostensorio inmano. Poi, dopo un istante di esitazione,ritorna sui suoi passi, traccia un secondosegno di croce sul povero giovane.È come una scossa violenta che per-corre il suo organismo disfatto: siagita, respira con affanno: è guarito!In un coro possente di voci si leva il“Magnificat” di ringraziamento.

(Da “Comunità ParrocchialeRifreddo – Pasqua 2013, p. 6)

Un miracolo strappato a Lourdes con la forza della fede

“ L O D I R Ò A T U A M A D R E ! ”

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8 Fiamma di Carità

HabemusPapam. Dal conclave2013, dopo Be-nedetto XVI, sidelinea l’era diPapa France-sco o, se mipermet te tepapà France-

sco. Fin da subito ilnome che Jorge Mario Bergoglio, asti-giano di origine, figlio di emigranti del-l’inizio del secolo ha scelto per sé,rispecchia il suo stile. Il primo PapaFrancesco in questi due giorni di ponti-ficato ha già stravolto la Curia Romana,porta una croce di ferro, le sue scarpenere, nessuna stola bordata di ermellino,prende il pullman con gli altri cardinaliin “gita scolastica”, paga il conto allacasa del clero, telefona personalmente incuria, sorride e dona speranza con parolebuone.BENVENUTO!!! Io personalmentesono felicissimo di riconoscere in Fran-cesco il mio papà, e sono totalmentecerto che la Chiesa nelle mani di questofiglio d’Italia cresciuto all’estero rag-giungerà traguardi anche più alti di quellitoccati dal Beato Giovanni Paolo II.Francesco parla a tutti ricordandoci checi è stato promesso il “centuplo quaggiù”e noi dobbiamo credere che la vita puòessere bella, piena e felice da subito. Ci

esorta: “Non cediamo mai al pessimi-smo, all’amarezza che il diavolo ci offreogni giorno, e allo scoraggiamento” e,almeno io, non posso fare a meno di es-sere travolto dalla forza con cui annunciail Vangelo anche nell’umiltà che lo portaa chiedere al mondo di pregare per luiprima della sua benedizione. Credo chei Cardinali riuniti in conclave abbianoavuto il coraggio e l’illuminazione di ini-ziare una rivoluzione di cui Francesco,figlio di emigranti e gesuita sono sicurosi farà portavoce e promotore.Grazie, a Benedetto XVI, spirito elevatoe fine intellettuale, che con la sua corag-giosa rinuncia ha lasciato libero il sogliodi Pietro per quest’uomo che credo ri-porterà la Chiesa alle sue origini e ai suoimotivi fondanti. La sorella di Papa Francesco in una re-centissima intervista si rammaricava:“...Quando conobbi Giovanni Paolo IIfui colpita dal suo sguardo pienod’amore, ma anche di solitudine. Mi ad-dolorerebbe vedere la stessa solitudinenegli occhi di mio fratello”.Voglio concludere questo mio benve-nuto al nuovo Papa Francesco rassicu-rando la sig.ra Bergoglio... suo fratellonon sarà mai solo, la sua vita è stata esarà bella, piena e felice da subito comelo è, nonostante la croce, quella di tuttigli emigranti e di tutti gli uomini delmondo.

Alessandro Allocco

Habemus Papam!

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LA MOSTRA DEL BEATO GIOVANNI MARIABOCCARDO A PANCALIERI

NEL CENTENARIO DELLA SUA MORTE: 1913 - 2013

centenario centenario centenario centenario centenario

Domenica 7 aprile 2013, alle ore15,30, presso la Chiesa dei Fratidi Pancalieri si è inaugurata laMOSTRA sulla vita e le opere delbeato Giovanni Maria Boccardo, nelcentenario della sua morte.

Erano presenti il parrocoDon Luciano Maria Piras,il sindaco FiorenzoGamna con la Giunta co-munale e alcuni consi-glieri, un gruppo diPancalieresi e una cospi-cua presenza di suore “Po-vere Figlie di SanGaetano”, accompagnatedalla loro Madre generale,M. Teresa Ponsi.Prima dell'apertura dellaMostra la Madre, dopo

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Fiamma di Carità10

centenario centenario centenario centenario centenario

aver ringraziato tutti coloro che hannocontribuito alla realizzazione dellastessa, l'ha voluta presentare come unpiccolo “pezzo” di storia sacra.Si può aggiungere che la vicendaumana e spirituale del beato Boc-cardo, pievano di Pancalieri per 31anni, è una storia umile, nascosta magrande agli occhi di Dio: tutti questiaspetti sono venuti alla luce propriomentre si cercava il materiale daesporre.La vita del beato Boccardo è apparen-temente simile a quella di tanti altrisanti sacerdoti del suo tempo: la fon-dazione dell'Ospizio e della Congre-gazione delle suore l'hanno aiutato aservire tanti indigenti e ancora oggi in

Togo, in Argentina, in Ecuador e inBrasile le Suore operano con gli ultimidella terra.Per noi Pancalieresi è bello pensareche questa piccola grande storia di ca-rità e di tenerezza verso il prossimosia partita dal nostro paese con l'aiutodi tante buone persone e anche oggi,pur con il mutare dei tempi, delle si-tuazioni e delle necessità, ritenere checi sia ancora il desiderio di conosceree di apprezzare la Santità che è nata,cresciuta e sviluppata nelle nostrecontrade.

La Commissione “Centenario della morte

del Beato Fondatore”,Gruppo organizzativo di Pancalieri

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La Chiesa par-rocchiale di Ge -sù Crocifisso eMadonna del leLacrime (To-rino) è in festa:oggi 26 mag-

gio 2013, Gendi consacra la sua vitaa Dio. Un sole splendente dà inizio aquesta giornata, ed accarezza, col suo ca-lore, tutte le persone presenti che ven-gono a far festa alla giovane Gendi.La semplicità, la letizia, la cordialità,sono le caratteristiche che si leggono suivolti e nei gesti di tutti.Il parroco Don Stefano Cheula, rende lacelebrazione maestosa e solenne, colo-randola con la sua capacità comunica-tiva, con il suo sorriso accogliente e conla sua parola precisa e profonda.

La giovane Gendi avanza al centro del-l’assemblea, accompagnata dalla ma-drina sig.ra Angiola Di Chiara e da SuorEmmanuel Chu, dalla Madre Generale edalle Consigliere, da Padre Paul Robin-son, originario dello Sri Lanka, dai Sa-cerdoti concelebranti.Il suo sorriso è radioso, e si muove consemplicità e sicurezza in quei gesti chemanifestano la sua decisione di consa-crare la sua vita al Signore e ai fratelli.La Madre Suor Teresa Ponsi accoglie ladecisione espressa da Gendi, le conse-gna il velo che da oggi indosserà e la ren-derà simile alle sue consorelle,ricordandole il segno di appartenenzaalla nostra Famiglia Religiosa Gaeta-nina, la Santa Regola che consolida lostile di vita, e la lampada accesa che è ilrichiamo alla fedeltà a Cristo Sposo.

Professione religiosa di Suor Jeyanthi Soosai (Gendi)

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Fiamma di Carità12

Il canto, così ben preparato dalla coraleparrocchiale, offre la possibilità di sinto-nizzarsi con il momento che si vive: “Ec-comi, eccomi! Signore io vengo... Sicompia in me la tua volontà”.Tra i presenti, ci sono le compagne dicorso di formazione teologica promossodall’USMI che Gendi ha frequentato. Come regalo, offrono una danza, carat-teristica dell’India, con fiori e profumi,che è preghiera dinnanzi all’Eucaristia.Il clima di silenzio e di ascolto è intenso,e si avverte una dolcezza ed una com-partecipazione molto forte che culminanella comunione Eucaristica.

Le giovani della parrocchia, al terminedella celebrazione della Messa, offronoalla giovane “Sposa di Cristo”, un donoinatteso: una danza preparata apposi-tamente per l’occasione. La sempli-cità dei gesti, il calore del sorriso, ipassi delicati della danza, scendono inprofondità nel cuore di tutti i presenti.“E allora Grazie perché,fra tante ragazze migliori di me,Tu hai scelto me.La mia lode, il mio canto,la mia danza sono per Te”.

La festa continua con un pranzo convi-viale, ed è gioia per Suor Gendi, vedersiattorniata da tante persone amiche, tra lequali una nutrita presenza dei suoi con-nazionali che ha avuto modo di cono-scere durante l’anno. Canti di auguri chiudono la grande festa,ed una preghiera intensa accompagna lagiovane Sorella Gendi, affinché tutta lasua vita sia un canto d’amore per Coluiche l’ha scelta e prediletta.Grazie di cuore a quanti hanno collabo-rato per rendere così bella la festa e aquanti hanno partecipato alla nostragioia, nella speranza che altre giovanipossano gustare la bellezza dell’incontrocon Cristo.

La Comunitàdelle Suore di Torino

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13Fiamma di Carità

esperienze esperienze esperienze esperienze esperienze

In cerca della vera Gioia, noi ra-gazzi e ragazze provenienti da variezone di Torino, abbiamo partecipato al“Sinodo dei giovani “ organizzato dal-l’UPG di Torino, tenutosi sabato 24marzo 2013 in occasione della cele-brazione della GMG diocesana. Laproposta è stata fatta da alcune suoredelle “Povere Figlie di San Gaetano “,che si sono prese l’impegno di pro-porre, organizzare e stampare tutto ilnecessario per la partecipazione.Sotto il motto “Toda Joia!, Dondevem?” più di mille giovani laici, se-minaristi, suore e religiosi si sono do-mandati il significato della vera gioiae la sua provenienza.All’arrivo, l’accoglienza è stata subitomolto calorosa da parte dei volontari

che si sono prodigati per la riuscitadella giornata. Mentre si aspettaval’arrivo di tutti i partecipanti, eranoa disposizione numerosi sacerdotiper le confessioni e una cappelladove si poteva adorare Gesù Euca-restia esposto. L’adorazione era al-lietata da un gruppo di ragazzi concanti e musiche meditativi.

La giornata è proseguita contre Workshop: 1.“Dio tra le quinte”, 2.“Concer-talk”, 3.“Follow Me”, ossia labora-tori, in cui era spiegata l’essenza dellafelicità e la sua provenienza con te-matiche diverse. Il nostro gruppo hapartecipato al Concertalk, il workshoptenuto dal vicedirettore del coro HopeMassimo Versaci, che ha illustrato

Insieme, per partecipare ai vari wor-kshop con altri mille giovani provenientida tutta la diocesi.

GIOVANI

Messaggio della GMGDiocesana di Torino

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come, in certe canzoni, si nascondanomessaggi di felicità che però non ri-specchiano quella Vera che invece,proviene dall’amore di Dio per noi,suoi figli.Dopo il workshop, il Vescovo, Padre eAmico Cesare Nosiglia ha seguito, in-sieme a tutti i giovani, la sintesi dei trelaboratori proposti nell’AuditoriumGiovanni Agnel li.

Molti i giovani scatenati, durante ilbreak, nei balli di gruppo: caraibici,salsa, bachata e capoeira. Noi giovanidurante questa manifestazione, ab-biamo anche potuto fare un sacco difoto insieme alle “Suore di S. Gae-tano” proprio per ricordare questa bel-lissima serata. A seguito della piccolaparentesi della “prova antincendio” inAuditorium, la cena ha avuto un gran-dissimo successo. La maggior parte si

è portata i panini da casa ma, per chi liavesse dimenticati, erano anche pre-senti delle persone che ne distribui-vano gratuitamente.

La serata si è conclusa in Auditorium con le domande dei giovani a cui ilVescovo ha risposto con grande di-sponibilità e infine con l’adorazionedella Croce, riviviscenza della GMGprecedente tenutasi a Madrid nel 2011e augurio di buona riuscita per quellasuccessiva che si terrà a Rio de Ja-neiro nel 2013. Un grande ringraziamento, noi gio-vani, lo vogliamo esprimere al nostrocarissimo Arcivescovo Cesare Nosi-glia e a Don Luca Ramello, per averciofferto questa bella opportunità.

Il gruppo giovani che ha partecipato

Il grande coro giovanile che ha animato laGMG -D.

Alcuni giovani che, con i loro “ta-lenti” hanno contribuito alla “TodaJoia” della GMG- D.

esperienze esperienze esperienze esperienze esperienze

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15Fiamma di Carità

esperienze esperienze esperienze esperienze esperienze

G.D.G. è la sigla che abbiamo sceltoper definire la “Giornata Di Gioia”,giornata annuale della gioventù. Il no-stro Istituto (Suore di S. Gaetano) halanciato questa iniziativa per permetterea tutti i giovani che lo vorranno, di spe-rimentare in prima persona la gioia del-l’essere insieme, di fare esperienza diamicizia e di fraternità intorno a Cristo.

Ce lo chiede Gesù stesso, che nell'ul-tima cena ha pregato così: "Padre che imiei discepoli siano una cosa sola, per-ché il mondo creda che Tu mi hai man-dato" (Cfr. Gv 17,21). Come punto dipartenza, si è proposto, al vivacegruppo di giovani e giovanissimi con-venuto domenica 26 maggio nella no-stra Sede Centrale di Torino, di fareesperienza di condivisione tramite un

primo workshop, sui propri pensieri,sentimenti, desideri, “sogni” e in unsecondo workshop si è data l’opportu-nità di scoprire e comunicare agli altrii vari elementi o situazioni che perognuno costituiscono un motivo digioia. La giornata è stata intensa e fe-stosa, grazie anche alla creatività deigiovani presenti e alla loro instancabileallegria manifestata anche nell’esibi-zione di alcune danze latino-ameri-cane.

Questa prima G.D.G. si è felicementeconclusa con il canto dell’Inno Uffi-ciale della G.M.G. Rio 2013:

“L’alba della speranza”Cristo, tutti invita: “Siate miei amici” Cristo, tutti invia:

“Siate messaggeri!

L’equipe della GDG

Il gruppo dei giovaniche hanno partecipatoalla G.D.G.

G.D.G. “GIORNATA DI GIOIA”

GIOVANI

Alcune giovani partecipanti alla G.D.G.- esprimono la loro gioia con la danza: “Tu hai scelto me”.

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Scorrendo la biografia delbeato canonico Luigi Boc-cardo, troviamo una pa-gina assai interessante: sitratta di un periodo di crisi,di notte spirituale, di diso-rientamento esistenziale.Per chi è abituato a fre-quentare la vita dei santi,questo non stupisce e nem-meno scandalizza; nessun“gossip” dunque, stiamotranquilli.Il giovane canonico Luigi è un pretebrillante, “in carriera” direbbe qualcuno;si fa stampare un biglietto da visita incui appaiono i titoli altisonanti con cuisi firma: “canonico, teologo, avvocato,professore”, ci sono anche due ritratti,realizzati in uno studio fotografico pre-stigioso di Torino, che lo ritraggono unoin divisa canonicale, l’altro con la cappamagna di seta da avvocato.Ma, come si suol dire, non è tutto oroquel che luccica…Siamo alla fine del 1915, all’inizio del1916; da qualche tempo il canonicoLuigi non è più lui: è fisicamente pro-vato, stanco, ricordiamo i continuiviaggi anche al fronte (siamo durante laprima guerra mondiale) per assistere econfortare le suore Povere Figlie di San

Gaetano di cui è superioregenerale, mandate là perassistere nell’ospedale dacampo i militari feriti inguerra, non digerisce(ernia iatale, reflusso ga-stroesofageo), sta veloce-mente perdendo la vista(per tre mesi perde com-pletamente l’uso di un oc-chio e anche l’altro gli dànotevoli problemi), legambe son sempre più

gonfie per la gotta; in questo periodo c’èpersino un ricovero all’ospedale appenaaccennato in una lettera.Ma la croce più grossa è il ministero pa-storale: i preti del Convitto, di cui èpadre spirituale e vice rettore, sono par-titi per il fronte, gliene rimangono ap-pena cinque che sono stati riformati…Don Luigi, abituato a dover lavorare conorari impossibili, anche di notte, è di-soccupato e nessuno gli dice cosa devefare.Forse al santuario e al convitto dellaConsolata ormai è di troppo, ma nes-suno ha il coraggio di dirglielo in facciaapertamente con chiarezza.Ha ormai sessant’anni ed è allo stessopunto di trentacinque anni fa quando ilbeato canonico Giuseppe Allamano lo

Beato Luigi BoccardoLe stagioni della Santità

1a parte

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Fiamma di Carità 17

chiamò al Convitto: vice rettore e padrespirituale.I suoi compagni di seminario sono quasitutti parroci, come del resto la maggiorparte dei suoi allievi; qualcuno è già per-sino vescovo…Don Luigi non desidera diventare ve-scovo, gli basterebbe una parrocchiettadove concludere i suoi giorni facendo ilparroco tra gente finalmente “sua”…Si sente solo, inutile, vecchio; un po’ didepressione, si direbbe oggi.Dai suoi personali registri delle messecelebrate si ritiene che per periodi sem-pre più lunghi non celebra più l’eucare-stia…Prende carta e penna e redige il suo te-stamento: pensa di dover morire entrobreve.Lui che per tanti anni “ha portato laluce” a tante anime, come più tardi dirà

una sua biografia, proprio lui che tantoha ascoltato, consolato, incoraggiato econsigliato, proprio lui adesso è nellanotte più nera dell’anima, quella nottetanto misteriosa quanto feconda, in cuiDio usa far passare i suoi servi fedeli.Nei primi giorni di giugno (ricordo chesiamo nel 1916) riempie delle sue pochee povere cose il suo piccolo baule daviaggio scassato che fatica a tenersi in-sieme e lo spedisce a Pancalieri pressola casa madre delle suore Povere Figliedi San Gaetano che il fratello maggiore,il beato Giovanni Maria, morendo, nel1913 gli ha lasciato in “eredità”.Il 21 dello stesso mese, il giorno dopo lasolennità della Consolata, lascia il Con-vitto con la semplice valigia sbiadita(oggi conservata gelosamente come pre-zioso cimelio nella camera museo) concui, trenta anni prima, era arrivato alla

Consolata e si incamminaper prendere la corriera,alla volta di Pancalieri.Il Signore, come spessousa fare, sta chiudendouna porta nella sua vita,ma al tempo stesso lo stapreparando, attraversol’esodo nell’arido deserto,all’apertura di cento nuoviportoni.(Continua sul prossimo numero)

don Dario Bernardo M.oblato benedettino

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“Sono tanto vicina a voi tutti, prego per ognuno di voi,vi porto nel mio cuore e domando la grazia a Gesù

che nella vostra vita possiate far tanto del bene e con-servarvi buoni... uniti sempre a Dio... e al prossimo”.

(Lettera della Serva di Dio Madre Gaetana Fontana)

Io voglio vivere........................Oggi ho visto il soleChe bello: Chissà perché mia madre ha aspettato tanto per farmelo vedere.Sono stato al buio per tanto tempoChe brutto: non voglio più starci.Però sentivo la sua gioia e la suapaura.Vivevo nell’amore di mio padre, dei sentimenti che loro provavano.Ho sentito anche tante parole:parole che non riesco a comprendere.• • •Ho sentito che parlavano di razze, gialli, negri, rossi e bianchi che si uccidono tra di loro, ma questo mondo è bello perché pieno dicolori, in quello che ho lasciato esisteva solo il nero.• • •Mio padre e mia madre hanno voluto che io nascessi, sono nato per amore, non voglio vivere nell’odio.Se c’è qualcuno o qualche cosa, che può decidere il futuro faccia in modo che io non mi penta di questo giorno, e non rimpianga il buio dentro mia madre.Io so che per essere felici basta un sorriso, io so che un’emozione può essere tutto.Voi adulti ve ne siete dimenticati, io voglio che questo sia il mio mondo, io voglio vivere!

Giacomo Gasparoni,, 5 ottobre 2012

18 Fiamma di Carità

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Fiamma di Carità 19

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

Da Porto San Giorgio (FM)

Tra i momenti più belli che la nostraScuola ha vissuto quest’anno c’èstato, sicuramente, l’incontro - testi-monianza con la famiglia Palmieri.Il giorno 28 gennaio 2013 ci siamo ri-trovati per salutare papà Paolo,mamma Anna Chiara, e i bimbiAgnese, Marta e Matteo che hannodeciso di intraprendere il camminobello e faticoso della Missione tra legenti.Partiranno, infatti, a breve con desti-nazione Gabon (Libreville), paeseafricano di cui, hanno raccontato, ave-vano a malapena sentito parlare.La Fede, la gratitudine dei doni rice-vuti e l’amore per il prossimo li hannospinti a questa decisione che ha la-

sciato lanostra scuola piacevolmente sorpresa.Durante la serata abbiamo cantato, in-vocando lo Spirito sul loro cammino,ed uno dei genitori presenti li ha salu-tati con queste parole raccolte su per-gamena:

Scuola dell’Infanzia“San Gaetano”

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Fiamma di Carità20

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

Scuola dell’Infanzia “San Gaetano”

“Cari Babbo Paolo e Mamma Anna Chiara!

Il nostro essere qui questa sera è innanzitutto un segno grande del-l’Amore di Dio che ci ha fatto il dono speciale di una scuola che ci rende sem-pre più comunità viva e, nella comunione, ci fa condividere fatiche ed entusiasmi.Tutti noi genitori, insegnanti, bambini vogliamo esprimervi la nostra gioia e lanostra condivisione per una scelta che è un seme di speranza per tutti: il Vangeloche si fa carne e Cristo che diventa davvero una strada concreta da percorrere.Il coraggio che vi spinge a partire con amore è una luce che illumina le oscu-rità delle nostre paure e reticenze, una luce che smaschera le nostre certezzevacillanti ed i nostri falsi bisogni, nell’anno della Fede il vostro viaggio diventatestimonianza più vera del nostro essere in Cristo.Grazie!

Pregheremo per voi, il nuovo che troverete alimenti e stimoli la vostra fede, per-ché il percorso sia ricco di belle sorprese, perché il distacco dagli affetti non rat-tristi il vostro cuore e nella comunione chiediamo al nostro Dio di renderci tuttidocili alla sua volontà per partecipare in ogni modo e in ogni luogo alla co-struzione del Suo Regno.”

Porto San Giorgio, 28 gennaio 2013

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C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

Da Porto San Giorgio (FM)

Qui c’è v i ta . . .vertimento offerto, sia nel vedere que-sti giovani che dimostrano attenzione econsiderazione verso l’anziano giuntoormai al tramonto della vita, quindi bi-sognoso di attenzione e di affetto.A chiudere il ciclo delle giornate difesta, ancora una sorpresa: alla vigiliadell’Epifania, giunge un gruppo fol-kloristico a cantare la Pasquella (tipicausanza di queste parti) esibedosi nel-l’allegro e famoso saltarello marchi-giano, accompagnato dall’originaleorganetto, che ha suscitato un forte en-tusiasmo nelle anziane presenti, lequali hanno rivissuto anche con antichistornelli a dimostrazione dei piacevoliricordi giovanili ancora vivi nella loromemoria.Momenti gioiosi e momenti impegna-tivi, come quello vissuto l’11 febbraio.

A vederla dall’esterno, la Casa di Ri-poso San Gaetano di Porto San Gior-gio, seppur nella sua eleganzastrutturale, l’ottima conservazione eubicazione, nell’immaginario dellagente rimane come un luogo dove alsuo interno la vita delle ospiti trascorrepassivamente e senza gioia. Niente è più lontano dalla realtà! Den-tro la casa si respira l’aria di una grandefamiglia, dove si avverte la ricchezzadelle vite vissute, custodite da suore,operatrici e laiche volontarie che si pro-digano generosamente affinchè la vitadelle ospiti sia ancora piena di emo-zioni e sorprese.In queste ultime settimane ci sono stateesprienze gioiose grazie alle iniziative divolontari e membri di associazioni locali.È stato piacevole per noi, sia per il di-

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Fiamma di Carità22

Una data ormaiconosciutissimain tutto ilmondo: festadella Madonnadi Lourdes, mas o p r a t t u t t operché ricorrela giornata delmalato, per ri-cordare il valore della sofferenza nellavita dell’uomo e per sensibilizzare chiancora non vive questa triste espe-rienza della malattia, che nessuno siadimenticato o emarginato.L’anzianità, si sa, è di per sé una ma-lattia che spesso toglie la capacità di es-sere autonomi, manca l’energia fattiva.Ecco allora questo giorno di festa pernoi.Nella nostra residenza si è solennizzatoin modo particolare questo giorno conuna bellissima celebrazione eucaristica,presieduta dal Rev. Don GabrieleAmurri, il quale con la sua lunga espe-rienza di pastore, con parole semplicied efficaci, ci ha fatto comprendere ilvalore di questo segno sacramentale eil significato dei segni liturgici.Dall’attenzione e dal silenzio solennedelle presenti, è apparso chiaro che leparole del sacerdote sono entrate nelcuore di ognuno, comprese le anzianecon maggiori difficoltà di ascolto. Insomma, vogliamo dire che all’interno

della Casa diRiposo San Ga -e ta no, c’è vita,grazie alla par-tecipazione esensibilità dimolti: operatrici,volontari e, inparticolare di chidirige la struttura,le suore Povere

figlie di San Gaetano, che si impe-gnano ad offrire sanità fisica, morale eaiuto spirituale a chi, per l’età o la ma-lattia, non è più in grado di badare a sestessa. Un grazie di cuore va pure ai parenti eagli amici delle ospiti che sempre atti-vamente partecipano a queste inizia-tive, sia con la loro presenza, sia con lacollaborazione attiva.

Le ospiti della casa di riposo “SanGaetano” di Porto San Giorgio

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

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Da Roma

Casa del CleroNella Casa del Clero di Via Pier PaoloVergerio 16, a Monte Mario, del Vica-riato di Roma, e nella quale operiamonoi Suore di San Gaetano, non c’è maitempo per la tristezza, per il malumore eper la pigrizia. La giornata è svariata, epassa velocemente tra la preghiera, il cuicentro è la Santa Messa; la Liturgia delleOre; il santo rosario, poi i ritiri, le con-fessioni, l’aiuto nelle parrocchie, gli in-contri coi seminaristi del Seminariomaggiore di Roma...Ma... c’è anche lo spazio per un relax fi-sico.

Osservate queste due foto. Un gruppetto di sacer-

doti ospiti, sotto losguardo sorridente,vigile e attento del

Responsabile Mons. Antonio Antonelli,sorseggia una spremuta di arancia, e siapprofitta di questo momento per can-tare, suonare la fisarmonica e raccontarele varie e belle esperienze.Bisogna vederli, i nostri cari Ospiti,quando giocano a tombola: tutti voglionovincere, per avere il regalo più bello.Impariamo da questi Sacerdoti che, no-nostante l’età, gli acciacchi, le difficoltàvarie, non fanno mai pesare le loro soffe-renze, ma hanno sempre una parola diconforto e d’incoraggiamento; di fede, disperanza e di consolazione per tutti co-loro che avvicinano.Grazie per ciò che avete fatto e che siete,per la Chiesa e il mondo, e per ciò chedate a tutti e in particolare a noi Suore eOperatori.

Suor Agnesita Gasparoni

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

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Fiamma di Carità24

MISSIONI

La missione dell’Ecuador “par-rocchia San Pablo - SantaElena” procede normal-mente. La nostra occupa-zione principale è lapastorale degli inferminel Centro Mèdico No-stra Signora dellaConsolazione. Inquesto tempo dipioggia, sono moltigli ammalati da curare,specialmente bambinicon malattie respirato-rie. Per le inondazioni,il terreno è molto fragile,le abitazione di cannanon avendo fondamentacadono, e la grande umi-dità causa questi malanni.C’è anche una invasione di moscerini,tra questi il DENGUE, che porta con-seguenze catastrofiche. Ci torna bene in questo periodo lafrase che la Serva di Dio, Madre Gae-tana Fontana, Prima Superiora Gene-rale della Congregazione, pronunciò asuo tempo: “Come vorrei essere riccaper poter soccorrere a tante neces-sità”; o come diceva il Beato PadreFondatore Giovanni M. Boccardo:“Se avessi cento mani per servire sa-rebbe un dono immenso del Signore”.

Per ora la nostra comunità in Ecua-dor è piccola, siamo solo in quat-tro sorelle, ogni giornosupplichiamo dal Padrone delleMesse nuove e sante vocazioni.

Ci è stata pure affidata una cap-pella intitolata alla Vergine

della Nube, in una fra-zione di San Pablo, con

circa 3000 abitanti. Lapopolazione è molto

povera ma molto unita,ricca di fede e corri-

sponde alle nostre inizia-

Cronaca dall’Ecuador

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Fiamma di Carità 25

MISSIONI

tive della Capella: catechesi, anima-zione liturgica e pastorale.Il gruppo giovani, con entusiasmoed impegno collabora; infatti, neltempo di avvento prepararono ilpresepio vivente per la notte di Na-tale, e nel tempo di quaresima si sonomessi all’opera per animare la litur-gia della settimana Santa.Una difficoltà per noi è la distanzadella Cappella della nostra casa per lamancanza di mezzi di trasporto: è fa-ticoso camminare per un’ora e piùsotto il sole per raggiungerla, però af-frontiamo volentieri questo percorsocondividendo la fatica dei nostri fra-telli più poveri, che ogni giorno congioia, fanno questi passi per guada-

gnare il pane per la la loro famiglia.Carissimi lettori di Fiamma di Caritàsparsi nel mondo, così meravigliosonella diversità di costumi, ma unitinella fede e nell’amore di Cristo.Siamo nell’anno della fede, credere éaffidarci a Dio che ci ama immensa-mente, in qualunque situazioni in cuici troviamo. Dio è presente, ci portasulle sue mani. Affidandoci a Lui e la pace e la sere-nità brilleranno nei nostri cuori, nellenostre opere e nelle nostre case.

Con riconoscenza e grande affetto Suor Laura, Suor Angelina,

Suor Fàtima e Olghita Postulante

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MISSIONI

Fiamma di Carità26

Progetto “CRISF”Centro Rieducazione e Inserimento Sociale delle persone handicappate

Dal Togo - Fiata - Africa Occidentale

Dal 1992 le Suoredi San Gaetanohanno iniziato unaMissione a Fiatadove svolgonovarie attività. Traqueste han nouna atten-zione partico-la re ai bam-

bi ni handicappati. Presentemente seguono 120 bam-bini e adolescenti da 0 a 25 anni incollaborazione con un fisioterapi-sta locale e l’aiuto degli infermieridel loro Dispensario. Ma per avereil necessario per la rieducazione inortopedia e fisioterapia, devono ri-

correre a un’équipe del Benin che non èfacile avere, sia per i bambini che perchi li accompagna, per il costo del viag-gio e anche per il visto della frontiera.E per questo che è nata l’idea della co-struzione di un Centro di Riabilitazione

Il piccolo Roger

Il Vescovo della nostra Diocesi di Aneho, Sua Ecc.zaMons. Isaac Gaglo, ha visitato la nostra comunità e lacostruzione del nuovo Centro “CRISF”

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Fiamma di Carità 27

e di reinserimento sociale.È un progetto a fine sociale che vuoleprincipalmente la riadattazione e l’inse-rimento sociale su una base comunitaria,in conformità con la convenzione diNew York relativa ai diritti delle personehandicappate.L’oggetto specifico del Progetto con-siste nel costruire un Centro di riedu-cazione; migliorare la potenzialitàmotoria dei bambini handicappati; mi-gliorare la salute materna e infantile;prevenire i nuovi casi d’invalidità e

favorire l’inserimento sociale, scolaredei bambini e adolescenti handicap-pati responsabilizzando la comunitàlocale; creare una piccola attività arti-gianale per la fabbricazione degli ap-parecchi ortopedici.

È previsto per ilCentro un perso-nale qualificatoper l’animazionesociale, uno spe-cialista terapeu-tico e unoorto pedico.

suor LucianaMaulo

MISSIONI

Il momento dellafirma del contratto

Nell’atelier del Centro “CRISF” si produrranno ciabatte e scarpe ortopediche per disabili. Il ricavato servirà per il mantenimento del Centro stesso

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Perché non costruiamo i ponti?In TOGO (AFRICA)1. Contribuire alla continuità del nostro Di-

spensario di FIATA, per l’acquisto di me-dicinali per bambini e adulti, latte ealimenti per i bimbi in stato di denutri-zione.

2. Sostenere la “Casa-Famiglia per bambinidiversamente abili e orfani” ad Anfoin,parrocchia della Missione di Fiata.

3. Sostenere le Famiglie in difficoltà permotivi di salute o di lavoro, in partico-lare quelle colpite dall’AIDS.

In BRASILE1. Contribuire alla continuità della Casa di

Riposo in Candido Mota (San Paolo),per le necessità indispensabili del vitto evestiario degli anziani poveri.

2. Sostenere lʼassistenza dei bambini po-veri e bisognosi con lʼacquisto di ali-

menti e medicine, materiale didattico eogni necessità nella Crêche - scuola ma-terna di Candido Mota (San Paolo).

In ECUADOR 1. Contribuire all’assistenza degli anziani e

malati nel dispensario e nella visita allefamiglie.

2. Partecipare all’educazione dei bambini,contribuendo al necessario aiuto per lascuola e il sostentamento, così da avereuna crescita armonica di sviluppo per unsereno domani.

SEMINARISTI e ASPIRANTI1. Aiutiamo i giovani che si preparano alla

vita sacerdotale e religiosa e che sa-ranno i testimoni, annunciatori del Van-gelo nella loro terra di Missione.

Attenzione! A chi desidera contribuire, chiediamo di specificare chiaramente, nella causale delversamento, la Missione che si vuole sostenere.

MODALITA’ DI VERSAMENTO

CONTO CORRENTE POSTALE: PAESE IT - CHEK 55 - CIN I - ABI 07601 CAB 01000N. CONTO 000017159781 - CODICE BIC BPPIITRRXXX Intestato a: Istituto Povere Figlie di San Gaetano I.A.A.D. Via Giaveno 2 - 10152 Torino

CONTO CORRENTE BANCARIO: N. CONTO 1000 / 00019757 Intestato a: Istituto Povere Figlie di San Gaetano CTO - I.A.A.D. - Via Giaveno 2 - 10152 Torino

Le coordinate:

• da utilizzarsi per l'operatività italiana: IBAN IT56 SO33 5901 6001 0000 0019 757

• per l'indirizzo internazionale: IBAN IT56 SO33 5901 6001 0000 0019 757 - BIC BCITITMX

PER INFORMAZIONI, CHIEDERE DI SUOR FEDERICA BATTISTELLATel. 011. 851567 - E-mail: [email protected]

Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli,l’avete fatto a me.

(Mt. 25,40) GRAZIE!Suore “Povere Figlie di San Gaetano”

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Fiamma di Carità 29

Don Stefano Cheula, parroco di GesùCrocifisso in Torino, ci accompagnanella formazione, con la riflessionesull’Onnipotenza della Fede, quellache di fronte alle sproporzioni non cispaventa, ma ci fa abbandonare allavolontà del Padre, sicuri che Lui spo-sterà per noi la montagna, purché lanostra Fede sia pari almeno ad un gra-nellino di senape, come ci dice Gesùnel Vangelo di Matteo 17, 14-20.Nel pomeriggio le proiezioni e spie-gazioni dettagliate di alcuni quadri, cidimostrano che anche tramite l’Arte sipuò trasmettere la Fede.Bellissimo ritrovarsi ogni tanto e me-ditare sulla nostra fede e soprattutto,conoscere persone nuove, che entranonella nostra famiglia.Per chi non ci conosce, siamo un

“Laici tra i laici, abbandonati alla Divina Provvidenza, per fare la volontàdel Signore, servendolo nei poveri senza se e senza ma”

Accendi anche tu una fiamma di carità

Incontri “Amici dei Beati Boccardo” del Piemonte

Pancalieri, 20 gennaio 2013

Ragazzi, le previsioni si sono avve-rate: neve e nebbia a volontà, ma gliAMICI dei Beati Boccardo, imperter-riti partono per Pancalieri.Appena entrati in cappella, un teporeci accoglie, il calore del Signore,pronto a trasformare un giornata dibrutto tempo in una meravigliosa gior-nata ricca di sole.

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Fiamma di Carità30

gruppo di LAICI impegnati a fare uncammino di fede, seguendo l’esempiodei Beati Boccardo ed affiancati alleSuore di San Gaetano, cercando dimettere in pratica gli insegnamenti diGiovanni Maria che diceva: AMAREE’ SERVIRE GESU’ NEI POVERI,

NEI MALATI, NEGLI ANZIANI!

Se volete saperne di più visitate il ns. sito:www.suoresangaetano.it/amici/index.phpo scriveteci ad:[email protected]

Lory

Gita a Belmonte del 21 aprile 2013Alcuni FlashDomenica siamo andati in pullman al Santuario di Belmonte.Questa gita è stata organizzata dagli Amici Boccardo. Arrivatiabbiamo posato gli zaini in una stanza, qualche minuto dopoDon Stefano ci ha parlato della Chiesa e del confronto tra i duePapi. Finito il discorso si è celebrata la messa, terminata questasiamo andati a mangiare. Al pomeriggio, dopo aver giocatosiamo ritornati in chiesa, ci siamo seduti e un frate ci ha spie-gato la storia del Santuario, è stata molto interessante, quando è andato via DonStefano ci ha parlato della passione di Gesù facendoci vedere degli affreschi. Verso seraabbiamo dovuto ritornare. La gita ci è piaciuta mooolto, anche se non abbiamo potutovedere la statua di San Francesco, speriamo proprio di poterla vedere la prossima volta!

Simone & Lorenzo

È stata una esperienza fantastica ed un cammino molto importante per la fede.Fabio

Che bello il pellegrinaggio!Siamo partiti in pullman per Belmonte, tutti noi piccoli amichetti seduti vicini.Questo incontro è stato bellissimo, perché finalmente avevamo delle attività adatte allanostra età e degli “Amici” con cui giocare.

Matteo e ChiaraLa Vergine Maria di Belmonte ama tanto i bambini e tutta l’umanità, per questo noi dob-biamo chiedere aiuto e rivolgerci a lei in ogni momento perche lei ci salva attraverso Gesù.

Annamaria ed Emanuele BaciuRingraziamo la Vergine Maria di Belmonte, perché, ogni volta che visitiamo il suo San-tuario, sentiamo il suo calore di Madre, che ci trasmette, attraverso la nostra presenzae le nostre preghiere che rivolgiamo a Lei.

Eugenio e Angela Baciu

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Fiamma di Carità 31

Il Sole dentro di noi è ciò che mi porto dentro della giornata con gli Amici deiBeati Boccardo a Belmonte, anche perché meteorologicamente si è visto poco, mala gioia tra noi ha preso il sopravvento.La natura che circonda il santuario ha inoltre messo bene in risalto l’incontro didon Stefano sulla “Nuova evangelizzazione” e su quanto sia importante partiredalle cose semplici per riscoprire la bellezza della nostra fede.

Francesca

Anche le “Piccole Sorelle Gaetanine” hanno partecipato al pellegrinaggio alSantuario di Belmonte. Ecco qualche loro breve commento:

Per me è stato bellissimo trovarsi insieme, con persone diverse e fare amicizia.Era come ci fossimo sempre conosciuti. Grazie.

RosaÈ sempre bello incontrarsi con la Madonna, scoprire quante grazie ha concesso e sonosui tanti quadri votivi... quante grazie ha fatto anche a me... non posso fare altro cheringraziare e continuare a pregare per avere la sua materna protezione.

AssuntaIl Santuario è in alto, sul monte... guardando dal piazzale si gode una vista mera-vigliosa! È come se c’invitasse a pensare di più al cielo, al Signore, lasciando perun momento le cose della terra. A me piace tanto pregare e in questo Santuario misono sentita unita a Dio e alla Madonna.

FiorenzaMi è piaciuta la predica di Don Stefano, che anche noi dobbiamo evangelizzare, nel no-stro quotidiano, nelle piccole cose, dove siamo. Mi proverò... Sono sempre cose belle!

Lucia

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Fiamma di Carità32

Da Porto San Giorgio

Eccoci a voi, ci presentiamo.Siamo un gruppo di famiglie che hannocondiviso per alcuni anni la stessa scuola(Scuola dell’infanzia S. Gaetano di PortoSan Giorgio). Ci vedevamo tutte le mattine nel portare ifigli o durante gli incontri della sera ed ènata la voglia di stare ancora insieme perparlare e condividere esperienze di vita. La nostra fede, dentro le mura domesticherischiava di inaridire e il nostro mondo fi-niva per diventare l’unico possibile.I figli aprono davvero le porte al mondo edanche le persone più timide o le coppie chevivono la prima fase del loro matrimonio inmagico isolamento, hanno poi di nuovol’occasione di “ritornare” nella comunità.La proposta è partita ovviamente dalle no-stre amiche suore, che hanno saputo leg-gere ed interpretare i nostri bisogni e... poi... timidamente e con titubanza abbiamo ini-ziato sotto la guida di don Lorenzo MariaRealdon, degli amici dei Beati Boccardo.Gli incontri si svolgono la domenica po-meriggio, con l’Eucarestia e la cena in-sieme. I bambini sono felici di vedersi egiocano insieme mentre noi genitori vi-viamo un momento di riflessione comuni-taria o in piccolo gruppo.Non è sempre facile trovare il momento esuperare gli individualismi per incontrarci,ma, quando ci riusciamo, i nostri incontrisono davvero sentiti e coinvolgenti.

MarziaPorto San Giorgio, aprile 2013

Riflessioni a voce altaCarissima... scusami se rispondo soloora.È andata benisimo !È stato quasi (solo perchè ovviamente nonc’erano tutti) come ai tempi dell’asilo.Ne parlavamo proprio poco tempo facon Renzo Lucci (a proposito, la pros-sima volta spero verrà pure lui con lasua famiglia): si era proprio creato unbel gruppo di famiglie.È stato bello vedere Riccardo giocarefelice con i suoi vecchi compagni.È stato bello, come sapete coinvolgerele famiglie per esempio con i giochi digruppo.E siamo stati contenti di vedere il fil-mato: ora finalmente sappiamo benecome andarono le cose.Grazie Suor Giuseppina.Aspettiamo volentieri che Tu ci facciasapere il prossimo incontro.

Famiglia Fabrizio Postacchini.

Ciao suor Giusi, scusa se rispondo solo ora. Come ti ac-cennavo domenica, secondo noi il“gruppo degli amici del Boccardo” è unabella opportunità per condividere con la

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Fiamma di Carità 33

famiglia e con amici valori cristiani datrasmettere ai figli, è un momento diriflessione che ti dà la benzina per cam-minare perché altrimenti oltre la messanon si hanno occasioni di crescita cri-stiana. I bambini continuano a frequen-tare coetanei che hanno la stessaeducazione; gli incontri sono dosati allagiusta distanza ma non dovrebbero sfo-rare il mese e mezzo. Domenica è statoun momento molto aggregante e il coro-namento di cui sopra. Non rinunziamotanto tardi dopo estate e soprattutto nellascelta dei giorni teniamo conto solo diquestioni importanti e non di mondanità!Troppo prolissa? questa opportunità...grazie al Boccardo che ci ha dato. Baci.

Francesca

Ciao cara Suor Giuseppina,La giornata del 14 aprile è stata bellis-sima.Molto ben riuscita... la formula:messa, pranzo, gioco e riflessione è az-zeccata. Certo anche gli incontri a scuolasono ben organizzati, ma il sole e l’aria diprimavera hanno dato un tocco magicoalla giornata. Anche il fatto di allargare lacosa ad altre famiglie che non vedevamoda tempo è stato vincente! E comunque,

quando ci si riunisce nel nome dell’amoree della fratellanza, è sempre positivo...Spero solo di riuscire sempre a trattenerenel mio cuore e mettere in pratica con chimi circonda, ma soprattutto con i mieicari, tutti gli insegnamenti di amore, di-sponibilità, carità e attenzione, che voisuore avete sempre messo in pratica coni nostri figli e ora con questi incontri cer-cate di trasmettere a noi tutti.

Scoccia Patrizia

Ciao suor Giuseppina, perdonami per il ritardo con cui ti ri-spondo...comincio ad accusare la stan-chezza di fine anno scolastico...e questo èstato davvero impegnativo! Per quanto ri-guarda la giornata del 14 per noi è statamolto positiva, siamo stati bene sia io eLeo che i bambini. È stato piacevole edanche stimolante il confronto con altre fa-miglie, con cui non ci si frequenta spessoe con cui comunque condividiamo dei va-lori. Molto interessante il video della vitadei beati Boccardo, poi una prof. di storiacome potrebbe non apprezzarlo!Noi siamo pronti per Torino...ma lo era-vamo anche prima! A presto

Famiglia Pieragostini

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Fiamma di Carità34

Ricordando il pronipote dei Beati Boccardo,Luigi Boccardo Jr.

18/4/1970 - 19/3/2013 I nostri Beati Fondatori, i fratelli canonici Giovanni Maria e LuigiBoccardo hanno lasciato una bella discendenza, che continua laloro scia di luce e di carità cristiana. Il quarto dei fratelli Boccardo,(che furono ben nove di cui tre morti appena nati), che mamma Giu-seppina Malerba e papà Gaspare diedero al mondo, si chiamava Giovanni Albino, e dalui ebbe la discendenza il nostro Luigi, figlio di Umberto pronipote di Giovanni Albino.Luigi Boccardo junior, per distinguerlo dal Beato Padre Luigi, era veramente degno deisuoi santi zii canonici. Sposato da qualche anno con Maria Sortino, aveva 42 anni, quandoun male inesorabile lo portò via in breve tempo, il giorno 20 marzo di quest'anno 2013.I suoi funerali, il venerdì 22 marzo 2013, furono solenni, e si svolsero a Collegno, (TO),ove risiedeva con la sua sposa Maria che non lo lasciò mai durante la malattia e lo curòcon immenso amore. Non ebbero figli, ma Luigi e anche Maria, si dedicarono a molteopere caritative, sull'esempio dei loro Beati antenati.Ernesto Olivero, Fondatore del SERMIG (Servizio Missionario Giovanile), che Luigi fre-quentava, sia per l'assidua preghiera che per le opere di carità, così testimoniò: la sua di-sponibilità era grande, finché la malattia che non perdona, lo fermò nel corpo, ma nonnello spirito, perché Luigi offriva e pregava per Ernesto e il Sermig.La nostra Famiglia religiosa, che aveva pregato per lui attraverso l'intercessione dei Beatifratelli Boccardo, era presente ai funerali: vi hanno partecipato la nostra Madre Suor Te-resa Ponsi, la Vicaria Suor Rosanna Aghemio e la postulatrice Suor Livia Piccinali. Ora Luigi Boccardo junior, ha raggiunto non solo la sua famiglia BOCCARDO che vivein cielo, ma in particolare lo ricordiamo sempre con gratitudine e lo pensiamo unito aifratelli BEATI GIOVANNI M. e LUIGI che godono in eterno la visione di Dio e inter-cedono per noi.

Il giusto è gradito a Dio e “la discendenza dei giusti sarà benedetta”.Discendenti di Santi...

Beato l'uomo che teme il Signore e trovagrande gioia nei suoi comandamenti. Potente sulla terra sarà la sua stirpe, ladiscendenza dei giusti sarà benedetta.

Onore e ricchezza nella sua casa, la sua giu-stizia rimane per sempre.

Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, buono, misericordioso e giusto.

Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,amministra i suoi beni con giustizia. Egli non vacillerà in eterno: il giusto sarà sempre ricordato.

SALMO 111 Beatitudine dell'uomo giusto

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Fiamma di Carità 35

Saremo grati a chi ci segnala i cambiamenti d’indirizzo, avendo sempre cura di indicare il vec-chio recapito e di segnalare l’indirizzo completo di via, numero civico, codice postale. Avvertiamoi Lettori che il 7 di ogni mese viene celebrata una Messa per i Benefattori vivi e defunti.P. S.: Segnalare se necessario anche il cognome del coniuge per evitare disguidi postali

N.B.: I dati e gli indirizzi per l’invio del giornalino “Fiamma di carità” sono gestiti unicamentedall’équipe di redazione e spedizione della rivista e nel rispetto della legge 196/03 i dati per-sonali dei nostri lettori non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi se non per ciòche riguarda la spedizione del giornalino. In ogni momento potranno essere richieste modifiche,aggiornamenti o cancellazioni.

Vogliamo esprimere la più sentita ricono-scenza a tutti i nostri lettori che con le loro of-ferte, con la loro cordialità, con la loro preghierasostengono questo nostro semplice bollettino,che vuol portare a chi lo accoglie un “piccoloseme di bene”.

I loro nomi sono scritti in Cielo!

Grazie!

Ricordiamo nella preghiera di suffragio i nostri cari:• Natalina, la sorella di Suor Silvina Giordano;

• Margherita, la zia di Suor Giacomina Bianco;

• Aurelia Pezzolo (Elia), la zia di Suor Livia Piccinali;

• Bruno, il nipote di Suor Veronica Giannini;

• Maria Fiore Epifani, la mamma di Carlo Petrelli del Gruppo

Amici dei Beati Boccardo.

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ISTITUTO SUOREPOVERE FIGLIE DI SAN GAETANO

Via Giaveno 2 - 10152 TORINOTel. 011.851.567 - C.C. Postale 00362103

ATTENZIONEIn caso di mancato recapito inviare allʼufficio di TORINO CMP Nordper la restituzione al mittente, che si impegna di pagare la tassa stabilita.

Con permissione eccles.direttore responsabile

Padre Erminio Antonello

Registrato Cancelleria Tribunale diTorino n. 838 del 7-7-1953

Anno 57 - Aprile/Giugno“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in

Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 2/2013

Taxe perçue - Tassa riscossaTorino CMP Nord

O caro fratello, sacerdote e mio padrino di battesimo, a te io devo e sento eterna riconoscenza!

(Beato Luigi Boccardo)

O caro fratello, sacerdote e mio padrino di battesimo, a te io devo e sento eterna riconoscenza!

(Beato Luigi Boccardo)

O caro fratello, sacerdote e mio padrino di battesimo, a te io devo e sento eterna riconoscenza!

(Beato Luigi Boccardo)

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