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Spedizione in A. P. 70% - Tab D - Regime Libero Filiale di Benevento anno XXX - numero 7-8 luglio-agosto 2011 Periodico dellÊAssociazione „Nuova Morcone Nostra - La Cittadella‰ fondato nel 1981 Il contributo volontario - in virtuÊ del quale si regge il periodico - va indirizzato a: „LA CITTADELLA‰ - C/C postale n. 10530822 - 82026 Morcone (BN) [email protected] Estati buie al verde Associazione Nuova Morcone Nostra LA CITTADELLA 2011 30 anni di vita INIZIATIVE ESTIVE 10 agosto GIORNATA IN MONTAGNA con il Comitato per la difesa della Montagna 9:00 raduno partecipanti in P.zza Manente 9:30 da loc. Acqua Spasa-attraversamento del bosco di ‘Costjalongo’ 13:00 ristoro loc. Fasana - Fontana abbeveratoio intrattenimento con musica tradizionale 17:00 rientro 11 agosto INCONTRO ESTIVO AMICI DE LA CITTADELLA 19:00 presso la sede sociale in via dei Caffè a seguire: „SFEEZ FOOD‰ con Slow food condotta Tammaro-Fortore 12 agosto ESCURSIONE SASSINORA-GROTTA DELLA MONACA 9:00 Raduno in piazza Manente 13:00 Colazione al sacco 17:00 Rientro 30° anno Daria Lepore ... e la chiamano Estate Morconese E’ ormai noto a tutti che i tagli ai contributi ri- schiano di soffocare diverse attività, specialmente nei piccoli comuni come il nostro. Quest’anno, la legge finanziaria impone ai Comuni un meno 80% di risorse su spese di rappresen- tanza e contributi a società sporti- ve ed associazioni varie, tra cui la Pro Loco. Nasce spontanea la do- manda: ma esistono ancora il Mi- nistero del Turismo, l’Enit, gli Assessorati Regionali e Provin- ciali, gli Enti Parco, i Distretti Tu- ristici, le ex Aziende di soggiorno o Servizi Turistici Regionali? E l’Istituto opere laiche turistiche, l’Istituto di beneficenza turistica, l’Opera nazionale dei figli degli albergatori, l’Unione italiana tiro al turista? Pare siano tutti in vita questi enti inutili, nonostante i proclami di tagli emanati dal mi- nistero della Semplificazione. Un gran numero di organismi ancora vivi e vegeti dei quali, dunque, sfugge l’utilità. A tutt’oggi, miliardi di euro l’anno vengono impegnati per il mantenimento di strutture pletori- che, destinate alla gestione di enti e istituti che in molti casi potreb- bero essere cancellati o ridotti al minimo degli organici. Non si può continuare a togliere risorse ai Comuni di piccole dimensioni e certo questo è solo l’inizio di periodi ben più bui. Da qui, nasce un’altra doman- da: oggi, senza soldi e forse senza più idee, a cosa serve la Pro Lo- co?. Il denaro che arrivava da Re- gione e Provincia era di grande aiuto e nelle nostre realtà, anche la semplice festa di paese è un’oc- casione importante per continuare a sentirci ‘comunità,’ nel vero senso del termine, cioè, potersi riconoscere anche nelle nostre tra- dizioni. Metterle a rischio signifi- ca mortificare il lavoro di moltis- sime persone, volontari che ci hanno sempre davvero creduto. In quest'ottica, il sicuro falli- mento della Pro Loco, conferma l'assoluta incompetenza e igno- ranza dei soggetti preposti alla gestione del turismo Bisognerebbe mettere in moto una politica di rete di tutto il si- stema, perché formulare piani di politica turistica non è un atto for- male, ma acquista una valenza manageriale, intesa come capacità di indicare obiettivi credibili e strumenti di organizzazione e di gestione del territorio. Ci vorreb- bero altre energie. Soprattutto nuovi responsabili che sappiano partorire idee fresche, pur nei li- miti delle risorse disponibili. Anche la nostra Pro Loco soffre di tagli e di idee. Non esprimo al- cun parere sul programma di que- sta Estate Morcone, quasi la foto- copia di quelle degli ultimi lustri. Plaudo in modo particolare i ra- gazzi che si mettono in gioco ogni anno e invito tutti ad una reale e sostanziale riflessione sulla pro- babilità che sia finito un ciclo e che debba cominciarne uno nuo- vo. L’ennesimo volantino anonimo, distribuito con burocratica capil- larità, non si fa scrupolo di pe- santi allusioni contro cittadini ‘rei’ di difendere ragioni non in perfetta sintonia con chi ammini- stra il Comune. La macchina del fango, vorremmo dire in questo caso un po’ sgangherata, è d’uso nei tristi anni che attraversiamo. Nei giorni scorsi abbiamo pianto la scomparsa di un grande gior- nalista italiano, Giuseppe D’Avanzo. Tutti ne hanno ricono- sciuto i meriti di scrupolosità, in- dipendenza, obiettività. D’Avan- zo, un napoletano appassionato di rugby, giocava duro, ma con lealtà. Fu lui a mettere in luce il gioco cattivo di chi, anzichè mar- care la palla o l’avversario, stu- diava come schizzare fango per bloccarne l’azione. Nel piccolo, in questi anni, anche a Morcone alcuni anonimi e stupidi servi del potere (il potere si copre sempre di anonimato), hanno cercato di colpire avversari non sulle opi- nioni, ma su fatti personali. Ora l’anonimo se l’è presa, tra l’altro, con ‘Baffo’, con gratuite offese alla persona. Ma Antonio Di Bruno, da buon montanaro abituato al lavoro, non ci ha pen- sato due volte. Ha preso carta e penna ed ha risposto di persona. Ci ha messo la faccia, come si suol dire. Al di là del merito, è un gesto di grande dignità e serietà: forse sono i valori base a cui, tut- ti, dovremmo far riferimento per sollevarci dalle bassure in cui la nostra società di è impaludata. Pubblichiamo la ‘lettera aperta ai cittadini di Morcone’ a firma di Antonio Di Bruno, apparsa su morconiani.net. "Nell' ultima settimana è circo- lata una nota anonima presumibil- mente scritta da più autori i quali, celandosi dietro l'anonimato han- no offeso la mia dignità di cittadi- no lavoratore e di uomo onesto. Dignità e serietà Un cittadino risponde alla macchinina del fango I Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita stanno dando esecuzione all’ordi- nanza di misura di prevenzione patrimoniale di sequestro, ai sensi della legge n. 575/1965, emessa dal Tribunale di Benevento, su proposta del Procuratore della Re- pubblica di Benevento, nei con- fronti di Giuseppe Ciotta, cono- sciuto anche come “Baff’ e Fierr”, sottoposto, nel febbraio 2009, alla misura della Sorveglianza Specia- le di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Benevento. Gli im- mobili e le imprese sono ricondu- cibili al pregiudicato beneventano, di 57 anni, affiliato al clan “Pa- gnozzi” operante nella Valle Cau- dina. Tra i beni sequestrati, anche la ex cava di “Colle Alto” diMorcone che, nel novembre 2007, doveva servire da sito per le ecoballe. L’indagine dei Carabinieri ha origine dall’acquisizione di una ca- va sita in Morcone, avvenuta nell’ottobre del 2007, a seguito di asta fallimentare presso il Tribu- nale di Benevento, da parte della ex moglie del suddetto, titolare di un’impresa, per un importo di Eu- ro 480.500. L’area in questione, il mese successivo, venne inizial- mente individuata, dal Commissa- rio Straordinario per l’emergenza- dei rifiuti in Campania, per lo stoc- caggio di ecoballe e, successiva- mente, nel gennaio 2008, anche a seguito di una sentita e forte ma- nifestazione di protesta, cui prese- ro parte circa 5000 mila persone di quell’area, provenienti anche della limitrofa regione Molise, fu ri- tenuta non adeguata dal punto di vista ambientale. Gli accertamenti patrimoniali hanno evidenziato che nonostante Ciotta ed i suoi familiari risultino quasi nullatenenti, sono, in realtà, intestatari di numerosi beni mobili ed immobili, nonché di diverse aziende, il cui valore è stimato in- torno ai 10 milioni di euro. La mi- sura patrimoniale, oltre alla citata ex cava di Morcone, riguarda 11 terreni ubicati in territorio di Fo- glianise (BN) ed altri comuni del beneventano e San Martino Valle Caudina (AV); tre fabbricati per uso abitazione a Foglianise e San Martino Valle Caudina; cinque im- prese edili e/o movimento terra, di cui quattro con sede a Benevento ed una a Napoli ed una ditta per la vendita di abbigliamento, com- presi una sessantina di automezzi in uso alle società di costruzione; delle somme di denaro depositate presso gli istituti di credito e po- stali sul territorio nazionale. da Ilquaderno.it 11.7.2011 Nel 2008 tanto movimento per la cava di Colle Alto. Oggi il silen- zio. Siamo così certi che, scansa- te le ecoballe, la nostra comunità sia al riparo da altri rischi? Vedi iniziativa a pag.3 ANTIMAFIA Sequestrata la cava di Colle Alto I carabinieri all’ingresso della cava ex Savino a Colle Alto (Morcone) Foto da Ilquaderno.it continua a pagina 4

Periodico dellÊAssociazione „Nuova Morcone Nostra - … · 9:30 da loc. Acqua Spasa-attraversamento ... Un gran numero di organismi ancora vivi e vegeti dei quali, dunque, sfugge

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Spedizione in A. P.70% - Tab D - Regime Libero

Filiale di Benevento

anno XXX - numero 7-8 luglio-agosto 2011

Per iodico de l l ÊAssoc iaz ione „Nuova Morcone Nostra - La C i t tade l la‰ fondato ne l 1981

I l contr ibuto volontario - in vir tuÊ del quale si regge i l periodico - va indirizzato a: „LA CITTADELLA‰ - C/C postale n. 10530822 - 82026 Morcone (BN)

[email protected]

Estati buieal verde

Associazione Nuova Morcone Nostra

LA CITTADELLA2011 30 anni di vita

INIZIATIVE ESTIVE

10 agosto GIORNATA IN MONTAGNAcon il Comitato per la difesa della Montagna9:00 raduno partecipanti in P.zza Manente9:30 da loc. Acqua Spasa-attraversamento

del bosco di ‘Costjalongo’13:00 ristoro loc. Fasana - Fontana abbeveratoio

intrattenimento con musica tradizionale17:00 rientro

11 agosto INCONTRO ESTIVO AMICI DE LA CITTADELLA

19:00 presso la sede sociale in via dei Caffèa seguire: „SFEEZ FOOD‰con Slow food condotta Tammaro-Fortore

12 agosto ESCURSIONE SASSINORA-GROTTA DELLA MONACA

9:00 Raduno in piazza Manente13:00 Colazione al sacco17:00 Rientro

30°anno

Daria Lepore... e la chiamanoEstate Morconese

E’ormai noto a tutti che itagli ai contributi ri-schiano di soffocare

diverse attività, specialmente neipiccoli comuni come il nostro.Quest’anno, la legge finanziariaimpone ai Comuni un meno 80%di risorse su spese di rappresen-tanza e contributi a società sporti-ve ed associazioni varie, tra cui laPro Loco. Nasce spontanea la do-manda: ma esistono ancora il Mi-nistero del Turismo, l’Enit, gliAssessorati Regionali e Provin-ciali, gli Enti Parco, i Distretti Tu-ristici, le ex Aziende di soggiornoo Servizi Turistici Regionali? El’Istituto opere laiche turistiche,l’Istituto di beneficenza turistica,l’Opera nazionale dei figli deglialbergatori, l’Unione italiana tiroal turista? Pare siano tutti in vitaquesti enti inutili, nonostante iproclami di tagli emanati dal mi-nistero della Semplificazione.

Un gran numero di organismiancora vivi e vegeti dei quali,dunque, sfugge l’utilità.

A tutt’oggi, miliardi di eurol’anno vengono impegnati per ilmantenimento di strutture pletori-che, destinate alla gestione di entie istituti che in molti casi potreb-bero essere cancellati o ridotti alminimo degli organici. Non sipuò continuare a togliere risorseai Comuni di piccole dimensionie certo questo è solo l’inizio diperiodi ben più bui.

Da qui, nasce un’altra doman-da: oggi, senza soldi e forse senzapiù idee, a cosa serve la Pro Lo-co?. Il denaro che arrivava da Re-gione e Provincia era di grandeaiuto e nelle nostre realtà, anchela semplice festa di paese è un’oc-casione importante per continuarea sentirci ‘comunità,’ nel verosenso del termine, cioè, potersiriconoscere anche nelle nostre tra-dizioni. Metterle a rischio signifi-ca mortificare il lavoro di moltis-sime persone, volontari che cihanno sempre davvero creduto.

In quest'ottica, il sicuro falli-mento della Pro Loco, confermal'assoluta incompetenza e igno-ranza dei soggetti preposti allagestione del turismo

Bisognerebbe mettere in motouna politica di rete di tutto il si-stema, perché formulare piani dipolitica turistica non è un atto for-male, ma acquista una valenzamanageriale, intesa come capacitàdi indicare obiettivi credibili estrumenti di organizzazione e digestione del territorio. Ci vorreb-bero altre energie. Soprattuttonuovi responsabili che sappianopartorire idee fresche, pur nei li-miti delle risorse disponibili.

Anche la nostra Pro Loco soffredi tagli e di idee. Non esprimo al-cun parere sul programma di que-sta Estate Morcone, quasi la foto-copia di quelle degli ultimi lustri.Plaudo in modo particolare i ra-gazzi che si mettono in gioco ognianno e invito tutti ad una reale esostanziale riflessione sulla pro-babilità che sia finito un ciclo eche debba cominciarne uno nuo-vo.

L’ennesimo volantino anonimo,distribuito con burocratica capil-larità, non si fa scrupolo di pe-santi allusioni contro cittadini‘rei’ di difendere ragioni non inperfetta sintonia con chi ammini-stra il Comune. La macchina delfango, vorremmo dire in questocaso un po’ sgangherata, è d’usonei tristi anni che attraversiamo.Nei giorni scorsi abbiamo piantola scomparsa di un grande gior-nalista italiano, GiuseppeD’Avanzo. Tutti ne hanno ricono-sciuto i meriti di scrupolosità, in-dipendenza, obiettività. D’Avan-zo, un napoletano appassionatodi rugby, giocava duro, ma conlealtà. Fu lui a mettere in luce ilgioco cattivo di chi, anzichè mar-care la palla o l’avversario, stu-diava come schizzare fango perbloccarne l’azione. Nel piccolo,in questi anni, anche a Morconealcuni anonimi e stupidi servi delpotere (il potere si copre sempredi anonimato), hanno cercato dicolpire avversari non sulle opi-nioni, ma su fatti personali.

Ora l’anonimo se l’è presa, tral’altro, con ‘Baffo’, con gratuiteoffese alla persona. Ma AntonioDi Bruno, da buon montanaroabituato al lavoro, non ci ha pen-sato due volte. Ha preso carta epenna ed ha risposto di persona.Ci ha messo la faccia, come sisuol dire. Al di là del merito, è ungesto di grande dignità e serietà:forse sono i valori base a cui, tut-ti, dovremmo far riferimento persollevarci dalle bassure in cui lanostra società di è impaludata.

Pubblichiamo la ‘lettera apertaai cittadini di Morcone’ a firmadi Antonio Di Bruno, apparsa sumorconiani.net.

"Nell' ultima settimana è circo-lata una nota anonima presumibil-mente scritta da più autori i quali,celandosi dietro l'anonimato han-no offeso la mia dignità di cittadi-no lavoratore e di uomo onesto.

Dignità e serietàUn cittadino risponde alla macchinina del fango

ICarabinieri della Compagniadi Cerreto Sannita stannodando esecuzione all’ordi-

nanza di misura di prevenzionepatrimoniale di sequestro, ai sensidella legge n. 575/1965, emessadal Tribunale di Benevento, suproposta del Procuratore della Re-pubblica di Benevento, nei con-fronti di Giuseppe Ciotta, cono-sciuto anche come “Baff’ e Fierr”,sottoposto, nel febbraio 2009, allamisura della Sorveglianza Specia-le di P.S. con obbligo di soggiornonel comune di Benevento. Gli im-mobili e le imprese sono ricondu-cibili al pregiudicato beneventano,di 57 anni, affiliato al clan “Pa-gnozzi” operante nella Valle Cau-dina.

Tra i beni sequestrati, anche laex cava di “Colle Alto” diMorconeche, nel novembre 2007, dovevaservire da sito per le ecoballe.

L’indagine dei Carabinieri haorigine dall’acquisizione di una ca-

va sita in Morcone, avvenutanell’ottobre del 2007, a seguito diasta fallimentare presso il Tribu-nale di Benevento, da parte dellaex moglie del suddetto, titolare diun’impresa, per un importo di Eu-ro 480.500. L’area in questione, ilmese successivo, venne inizial-mente individuata, dal Commissa-rio Straordinario per l’emergenza-dei rifiuti in Campania, per lo stoc-caggio di ecoballe e, successiva-mente, nel gennaio 2008, anche aseguito di una sentita e forte ma-nifestazione di protesta, cui prese-ro parte circa 5000 mila personedi quell’area, provenienti anchedella limitrofa regione Molise, fu ri-tenuta non adeguata dal punto divista ambientale.

Gli accertamenti patrimonialihanno evidenziato che nonostanteCiotta ed i suoi familiari risultinoquasi nullatenenti, sono, in realtà,intestatari di numerosi beni mobilied immobili, nonché di diverse

aziende, il cui valore è stimato in-torno ai 10 milioni di euro. La mi-sura patrimoniale, oltre alla citataex cava di Morcone, riguarda 11terreni ubicati in territorio di Fo-glianise (BN) ed altri comuni delbeneventano e San Martino ValleCaudina (AV); tre fabbricati peruso abitazione a Foglianise e SanMartino Valle Caudina; cinque im-prese edili e/o movimento terra, dicui quattro con sede a Beneventoed una a Napoli ed una ditta perla vendita di abbigliamento, com-presi una sessantina di automezziin uso alle società di costruzione;delle somme di denaro depositatepresso gli istituti di credito e po-stali sul territorio nazionale.

da Ilquaderno.it 11.7.2011Nel 2008 tanto movimento per

la cava di Colle Alto. Oggi il silen-zio. Siamo così certi che, scansa-te le ecoballe, la nostra comunitàsia al riparo da altri rischi? Vediiniziativa a pag.3

ANTIMAFIA Sequestrata la cava di Colle Alto

I carabinieri all’ingresso della cava ex Savino a Colle Alto (Morcone)Foto da Ilquaderno.it

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SUCCEDE A MORCONE... e dintorni

PILLOLE DI CRONACA

anno XXX - numero 7-8 luglio-agosto 2011

Prevenire per vivere meglio -Nella sala dell’Ente Fiera Morco-ne, si è svolta la III Giornata distudio sulla Promozione della sa-lute in Età Evolutiva e nella Don-na. Nella prima sessione, intro-dotta da Clementina Petroccia,ideatrice e promotrice dell’inizia-tiva, sì è relazionato sulla pre-venzione dei tumori al collodell’utero, sugli aspetti socio-cul-turali (A.A.Orso) e su quelli sani-tari (F.De Ionno). Si è passatopoi al vaccino e ai test preventiviveri e propri (C.Petroccia) eall’educazione e prevenzionedelle malattie sessualmente tra-smesse nelle scuole (V.M.Ro-mano). Dopo la prevenzione alseno (G.Mercurio) e la meno-pausa T.S.O. (D.Elia), la secon-da sessione è cominciata conAdozione e Affido (G.Mancino-R.Parlapiano), proseguendo conl’Individuazione precoce dei di-sturbi di apprendimento nellescuole (G.Ulturale), la presenta-zione dei dati nel DS Morcone,circa la promozione del’Età evo-lutiva (F.d’Agnese), i consigli perun ambiente scolastico salubre(G.Fiorenzano) e i l puntosull’obesità infantile (R.Russo).Si spera che i medici invoglino lepazienti a non trascurare la pre-venzione, salvifica per tante pa-tologie ginecologiche. Il consul-torio di Morcone è in grado di of-frire tutte le analisi di base, percui è un peccato non frequentarela struttura pubblica sanitaria cheil nostro territorio ci offre gratui-tamente.

Decennale, saggio spettacolo-La Scuola di Danza (classica,jazz, moderna, hip hop) di Simo-na Morelli- Gym Dance Center -ha festeggiato il decimo com-pleanno sul palcoscenico delTeatro Massimo di Benevento.Davanti ad un pubblico numero-so e caloroso, tutti gli allievi sisono esibiti attraverso un percor-so variegato e coinvolgente: Ariedi Danza e Balli delle Opere, LaBayadere, Danza Moderna eJazz, il Musical “La Bella e la Be-stia” , Il Dono (storie che nasco-no per caso e finiscono per in-trecciare fili imprevisti), We havea dream (entusiastiche e pulsanticoreografie, simbiosi di mondidifferenti). Tra gli allievi, quattromorconesi: Nunzia Fortunato, laballerina decana, dal portamentofiero e sinuoso, Maneia Fortuna,l’attrice rivelazione dalla innata etravolgente comicità, Tronto Be-nedetta e Federica, graziosissi-me nella loro promettente, primaesibizione. A tutti, in particolareai giovani artisti morconesi, l’au-gurio di futuri successi semprepiù lusinghieri, in particolar modoa Nunzia, che frequenterà l’acca-demia di Danza a Roma.

Poste storiche - L’Ufficio di Po-ste Italiane SpA in piazza SanBernardino è riaperto al pubblicodal 2 Luglio 2011. I servizi saran-no assicurati per due giorni allasettimana, salvo possibili varia-zioni legate alle particolari esi-genze degli abitanti del CentroStorico di Morcone.

Strada assassina - Ancora unincidente stradale lungo la stata-le 87, sempre all'altezza della"famigerata" Zingara Morta. Sta-volta ad avere la peggio è statoun motociclista napoletano, Da-rio De Costanzo, 41anni: la suamoto, una Kawasaki, si è scon-trata con una Fiat Punto con abordo una coppia di Morcone econdotta da Franco Rubbo di60anni. Acausa del violento im-patto, De Costanzo ha perso ilcontrollo della moto sbalzandodalla stessa e battendo la testasull'asfalto. Il motociclista è statoricoverato al "Fatebenefratelli" diBenevento e si trova in prognosiriservata. E’ accaduto lo scorso22 luglio.

Giochi perduti - La Pro Loco diMorcone ha preso parte alla ma-nifestazione provinciale "Il San-nio tra Sapori e Folklore", conabbinato il Palio dei Giochi Per-duti (torneo di giochi popolari)sabato 23 luglio, nel centro stori-co di Casalduni. La manifesta-zione è stata organizzata dal Co-mitato Provinciale Unpli (UnioneNazionale Pro Loco d'Italia) diBenevento, con le Pro loco diCasalduni, Campolattaro, Ca-stelvenere, Fragneto Monforte,Fragneto L’Abate, Morcone,Paupisi, San Marco dei Cavoti,Sassinoro. Le squadre si sonoaffrontate in cinque giochi traquelli più conosciuti nel Sannio:mazz e piuzo, campana, corsacol cerchio, corsa nei sacchi e ti-ro alla fune.

Chiodo cretino - Di nuovo inazione il "cretino del chiodo": nu-merosi autoveicoli parcheggiatilungo via Roma sono stati dan-neggiati la notte tra domenica 24e lunedì 25 luglio. Gli sfortunatipossessori si sono risvegliati conl'amara sorpresa di una persona-lizzazione non voluta fatta diprofondi graffi lungo le fiancatedelle proprie autovetture. Ovvia-mente, e fortunatamente per lui,ignoto l'artfice del "vil gesto"! Siconfida nelle registrazioni delletelecamere di sorveglianza...ammesso che funzionino!

Incidente mortale - Nuovodrammatico incidente sulla stata-le 88. Un'auto è uscita di stradain agro del Comune di Campolat-taro andando a sbattere controun muro e successivamente con-tro alcuni alberi a ridosso dellacarreggiata. Pesantissimo il bi-lancio: un uomo di 53 anni e'morto sul colpo, l'altra personache si trovava in sua compagniaè rimasta gravemente ferita ed e'stata portata in ambulanza all'o-spedale Rummo di Benevento. Icarabinieri di Pontelandolfo sonointervenuti con i vigili del fuocoper liberare i corpi rimasti impri-gionati dalle lamiere. Ancora po-co chiare le cause dell'incidente.

Stop Autovelox - Nuovo invitodel Codacons a non pagare lemulte degli autovelox sanniti.Questo il messaggio dell'asso-ciazione dei consumatori di Be-nevento, che in una nota del 26luglio sottolinea come "la Prefet-tura ha inviato, in data 5 feb-braio, ai sindaci dei Comuni diMorcone e Fragneto Monforte,una comunicazione in riferimentoagli autovelox utilizzati da questiComuni lungo la S.S. n. 87 “San-nitica”. “Con tale comunicazione– afferma il Codacons - il prefet-to evidenzia agli amministratoricitati che il dirigente della PoliziaStradale di Benevento ha accer-tato che le anzidette strumenta-zioni di rilevamento elettronicodella velocità non rispecchiano icontenuti della direttiva del Mini-stero dell’Interno del 14 agosto2009, già trasmessa ai suddettiComuni nell’ottobre 2009”.

Baby parking - È attivo pressol’Istituto Comprensivo E. De Fi-lippo il servizio Baby Parking peri bambini dai 4 ai 12 anni. Il ser-vizio ha carattere socio-educati-vo-ricreativo e offrirà risposteflessibili e differenziate alle esi-genze delle famiglie. Il servizio ègratuito per gli utenti apparte-nenti a nuclei familiari con certifi-cazione ISEE non superiore a €5.000 mentre per tutti gli altri nu-clei è prevista una compartecipa-zione complessiva pari a € 30per ciascun bambino, nonchéuna riduzione del costo del servi-zio per le famiglie con due o piùfigli. Il servizio sarà attivo fino al26agosto e sarà aperto dal Lu-nedì al Venerdì dalle 7.30 alleore 13.30. Info Ufficio Servizi So-ciali- tel 0824/955121-955438

Presentato nella mattinata digiovedi 27 aprile a Benevento nelcorso di una conferenza stampa ilprotocollo d'intesa sottoscritto trala Coldiretti sannita ed il Comunedi Morcone rigurdante la possibi-lità per le imprese agricole di effet-tuare servizi a vantaggio della col-lettività nel pieno rispetto dellamultifunzionalità

Sono intervenuti il presidenteColdiretti Benevento, GennaroMasiello, ed il Sindaco di Morco-ne, Costantino Fortunato, i qualihanno concordato sul cartattereinnovativo dell'iniziativa. "La firmadi questo protocollo rappresentaun elemento di novità per il territo-rio sannita in quanto consente dicreare un rapporto diretto tra im-prese agricole ed amministrazionicomunali, attraverso il quale il ter-ritorio sannita potrà beneficiartedel ruolo multifunzionale dell'agri-coltura con una ricaduta positivaper tutto il sistema socio-economi-co della provincia. L'intesa rag-giunta con il Comune di Morconecostituisce un caso pilota che au-spico possa essere di esempio e

suscitare l'interesse degli altri co-muni sanniti al fine di creare un si-stema di rete che valorizzi il siste-ma ambientale"

In virtù di questo protocollo leimprese agricole forniranno unaserie di servizi quali - ad esempio- manutenzione delle strade, trat-tamento degli impianti idrici, ma-nutenzione degli impianti di pub-blica illuminazione e l'arredo urba-no, interventi di protezione civile.

"Le imprese - afferma Costanti-no Fortunato - possono finalmenteoccuparsi del territorio, territorioche appartiene a tutti e saremo at-tenti ai cambiamenti che lo riguar-deranno. La nostra Provincia nonha nulla da invidiare ad altre Re-gioni italiane ma l'importante è at-trezzarsi al meglio per promuove-re al di fuori dei confini provincialile nostre risorse turistico-ambien-tali. Il protocollo di oggi sottolineal'importanza dei benefici derivantidallo stretto legame tra agricolturae territorio".

da morconiani.netAttendiamo di valutare le con-

crete ricadute sul territorio.

MorconeColdiretti-Comune: intesa sui servizi

XVI Concorso pianistico internazionale “Sergei Rachamninov”

Vince lo statunitense Christopher Falzone

E’Christopher Falzone(U.S.A) il vincitore delXVI Concorso Pianisti-

co Internazionale “Sergei Rach-maninov”, che si è svolto a Mor-cone tra il 28 e il 31 luglio. Se-condo premio ex-aequo per Gali-na Chistiakova (Russia) e Leonar-do Colafelice (Italia). Il terzo pre-mio non è stato assegnato.

Il verdetto è stato emesso dopoun’appassionante finale; la Giuriaha trovato difficoltà a stilare laclassifica finale vista la notevolebravura dei tre concorrenti.

Il Concorso “S.Rachamaninov”è aperto a pianisti di qualsiasi na-zionalità senza limite di età.

La Giuria internazionaledell’edizione 2011 era compostada Gianni CESARINI (CriticoMusicale), Maria Gabriella DEL-LA SALA (Direttore del Con-servatorio di Musica “Nicola Sa-la” di Benevento), Julian Law-rence GARGIULO (U.S.A.),Alexander HINTCHEV (Bulga-ria), Daniel RIVERA (Argenti-na), Riccardo RISALITI (Italia).

Direttore Artistico delle mani-festazioni è Salvatore Orlando(docente al Conservatorio N.Saladi Benevento), Segretario/Re-sponsabile Organizzativo Girola-mo Iacobelli, Presidente Costanti-no Fortunato (Sindaco Comune diMorcone), Direttore Amministra-

tivo Ferdinando Pisco.Il 31 luglio nell’Auditorium

San Bernardino si è tenuta la se-rata di gala con il concerto e lapremiazione dei vincitori.

Al vincitore oltre al premio indanaro (3000 Euro) e ai concertiofferti da Provincia di Avellino,Ass.Turismo e Spettacolo, Ass.Amici della Musica “Walter DeAngelis” di Campobasso, “Au-tunno Musicale” di Caserta, andràanche la medaglia messa a dispo-sizione dal Presidente della Re-pubblica. ai secondi classificatiun premio in denaro.

Il Concorso Pianistico Interna-zionale “S.Rachamaninov” èaperto a pianisti di qualsiasi na-zionalità senza limite di età.

Il concorso Rachmaninov, sortonel 1980 per iniziativa del Comu-ne di Morcone e dell’AccademiaMurgantina , giunto alla XVI edi-zione, è un appuntamento moltoatteso nel panorama delle manife-stazioni sia italiane che interna-zionali. Nei giorni della competi-zione, Morcone è vetrina di talen-ti pianistici da tutto il mondo oltreche richiamo turistico per gli ap-passionati della Musica.

Il Rachmaninov di Morcone, cicomunica la direzione dell’Acca-demia Murgantina, è la Competi-zione pianistica giovanile più an-tica e importante del Sud Italia.

Pro-Loco e Amministrazio-ne Comunale di Morcone,in partenership con A.S.D.

Podisti Alto Sannio e Forum deiGiovani di Morcone, organinizza-no per Venerdi 19 Agosto 2011 laquarta edizione della StraMorco-ne, gara podistica sulla distanza di10 km riservata ad atleti dai 16 ai99 anni.

PROGRAMMA ORARIO- 16:30 ritrovo giuria e concor-

renti, in Morcone - Villa Comunale- 18:30 partenza della gara (c/o

slargo D’Auria-Sale)- 20:00 premiazioni (P.Manente)La gara si svolge su un circuito

di 10 km (circa) che collega Mor-cone a Sassinoro (e ritorno): sisnoda lungo la vecchia SP69.

CONTATTIGuido, 349.2518789- Francesco, 340.3475718 - Nico-la, 347.6839417

Le iscrizioni dovranno essereredatte su modulo scaricabile on-line dal sito www.morconiani.netcorredato della certificazione me-

dico sportiva. Le iscrizioni devonoessere complete di cognome, no-me, categoria, anno di nascita,sesso. Dovranno pervenire a mez-zo fax al n. 0824.957416, oppure

posta eletronica all'indirizzo [email protected], opure"pro manibus" il giorno della gara.La quota di iscrizione dovrà esse-re versata il giorno della gara al ri-t iro dei pettorali. QUOTE DIISCRIZIONE euro 5,00 LE ISCRI-ZIONI SI CHIUDERANNO ALLEORE 16.00 DEL 19 AGOSTO2011.

I pettorali saranno consegnati aMorcone in Villa Comunale a par-tire dalle ore 16:00 del giorno 19Agosto 2011. E’ previsto un paccogara per i primi 100 iscritti.

Saranno premiati i primi tre as-soluti uomini/donne con prodotti ti-pici locali. Inoltre saranno premiatii primi tre classificati uomini/donnemorconesi. La cerimonia di pre-miazione avrà luogo alle ore 20:00a Piazza Manente.

IV StraMorcone

Èappena trascorsa la prima quindicinadel mese di luglio…preparo la cacciaal tesoro e sento il motorino dell’ac-

qua che va in funzione “manca l’acqua…lapressione è poca…ecco, l’hanno tolta allaGesesa ed ora stiamo punto e daccapo” edascolto tanti commenti del genere.

Chiedo all’ addetto del Comune, mi rassi-cura che il problema è temporaneo, si era ve-rificato un guasto e stanno mettendo in fun-zione delle pompe; intanto circola voce chel’Amministrazione ha tolto l’acqua alla Ge-sesa per darla all’Alto Calore, mi sembrafantapolitica: c’è stato un referendum, Il Pdcontribuì a raccogliere firme per lo stesso, ilSindaco ha invitato a votare per il sì, ci sonodue delibere del Consiglio Comunale sull’ar-gomento…ed allora diamo un po’ di tempoagli operai del Comune di prendere confiden-za con gli impianti e – come ci hanno assicu-rato – non ci saranno più problemi.

Sento la musica del Kibanda e penso allaPro Loco, agli sforzi che il direttivo deve fareper assicurare un po’ di svago nel mese diagosto che è dietro la porta; soldi non ce nesono, è impensabile ormai fare gli spettacoligratuitamente, la questua è un fallimento…

non vorrei essere nei loro panni quando an-dranno a stilare un programma ma…”non sipossono fare le nozze con i fichi secchi”.Quest’anno si è avuta l’ottima idea di orga-nizzare una lotteria per finanziare la manife-stazione; mi auguro che si riescano a venderetutti i biglietti; un proverbio dice che “dovesputa il popolo esce un fontana” è propriovero ed è grazie al piccolo contributo di chiviene al presepe che l’Associazione si è resaquasi autosufficiente ed assicura due giornidi presepe.

Le notizie dal versante economico non so-no positive, la manovra finanziaria è stata ap-provata a tempo di record, ma il Titanic (caroTremonti) è affondato, ma guarda caso voioccupanti della prima classe vi siete egregia-mente salvati e tutti insieme divertiti guarda-te noi ciurma che ci dibattiamo in questo ma-re di m….. miseria.

Avevate l’occasione di fare bella figura ta-gliando le spese della politica (ma quanto cicostate!), si stava avviando il processo di ri-dimensionamento (o eliminazione?) delleProvince, ma avete fatto quadrato e addirittu-ra i consiglieri regionali della Puglia chiedo-no un adeguamento della loro retribuzione

(un minimo di vergona…no?)Ho avuto modo di assistere all’ultima se-

duta del Consiglio Comunale…un muro divi-de maggioranza ed opposizione, non vedopossibilità di dialogo mentre i grandi temiandrebbero affidati e risolti insieme…l’eco-nomia che langue, l’energia alternativa, i la-vori pubblici, il turismo, il rilancio del centrostorico, i parcheggi, sono argomenti che ri-chiedono discussione, partecipazione e deci-sioni unanimi ma che, purtroppo, molto spes-so diventano occasione di scontro e niente sirisolve.

Accuse l’uno contro l’altro, lettere anoni-me, pettegolezzo diffuso su tutto e tutti fannodello “’nciucio” la prima fonte di informa-zione scorretta, inesatta, di parte e poiché “lacalunnia è un venticello” la vera verità non siconosce o sono in pochi a conoscerla e siguardano bene dal pubblicizzarla; nella con-fusione c’è chi ci guadagna.

Cari amici, anche il nostro Titanic staaffondando, una grossa falla fa entrare acquae la nave si sta pericolosamente inclinan-do…non ci sono molte possibilità di salvez-za nemmeno per gli occupanti della primaclasse: qui faremo tutti la fine dei topi.

Bruno La Marra

Riflessioni di mezza estate

Page 3: Periodico dellÊAssociazione „Nuova Morcone Nostra - … · 9:30 da loc. Acqua Spasa-attraversamento ... Un gran numero di organismi ancora vivi e vegeti dei quali, dunque, sfugge

Dr. Nicolino de SocioLiquidatore CAMMOVia dei Campani, 15

82026 Morcone

Su La Cittadella di giugno, avevamo sottoposto all’attenzione del li-quidatore la necessità, molto avvertita, di avere dati e informazioni re-lativi alla situazione CAMMO, per un proficuo svolgimento dell’assem-blea dei soci, programmata per il 29 giugno scorso.

Molti dei dati richiesti sono ora contenuti nel bilancio2010, che allostato ha accertato ed espone che l’ammontare del capitale sociale èpari ad euro 2.989.393; i crediti e i debiti verso i soci ammontano, ri-spettivamente, ad euro 6.053.771 e 6.655.684; le perdite di eserciziosono state determinate dagli ultimi accertamenti in euro 3.046.867; lespese per il personale sono previste in euro 148.630; gli interessi atti-vi sono previsti in euro 601.473 e quelli passivi in euro 197.556. Daidati sopra riportati emerge un sostanziale equilibrio tra crediti e debiti.

Nel corso dei lavori assembleari, però , sono emersi due problemi,sui quali sembra utile ritornare:

1) come deve essere trattato il capitale sociale sottoscritto dai soci,che per legge è destinato ad azzerarsi in presenza di perdite di eser-cizio, visti anche i rilievi della Banca d’Italia sulla regolarità della suaformazione;

2) accertamento dell’ammontare dei ritiri parziali o totali consentitiad alcuni soci, a far data almeno dal 1 gennaio 2009 e delle leggi cheli hanno resi possibili.

Si tratta di due questioni di notevole importanza che richiedonocomportamenti trasparenti fin dall’inizio. Non è immaginabile, invero,che i soci che hanno “subito” operazioni di trasformazione di propri fi-nanziamenti in capitale sociale possano accettare supinamente laperdita dei propri risparmi. E’ altrettanto inimmaginabile che i “solitifurbi” che, consapevolmente, hanno ottenuto condizioni di favore pro-prio a causa dei loro conferimenti di capitale sociale, possano ottene-re uguale ristoro.

La soluzione dei vari problemi che la liquidazione comporta richie-de rispetto della legge, ma anche equità e senso di giustizia. Nessu-no dovrebbe trarre vantaggi da irregolarità o da errori accertati. Daquesto punto di vista danno un minimo di tranquillità le affermazionidel liquidatore circa gli accertamenti in corso miranti a ricostruire, sul-la scorta delle scritture contabili, i crediti effettivi della CAMMO; a de-finire il danno da porre a base dell’azione di responsabilità; a verifica-re le modalità di formazione del capitale sociale e dei contratti di fi-nanziamento; ad accertare l’ammontare dei ritiri parziali a far data dal1/01/2009 e precedenti. Il liquidatore ha manifestato il suo fermo in-tendimento, in presenza dei presupposti di legge, di mettere in attoogni azione a difesa dei soci, nessuna esclusa.

Alla luce delle questioni emerse e degli impegni manifestati ritenia-mo prioritario che vengano messe in atto tutte le azione per recupera-re i crediti e vigilare su quelli a rischio di esigibilità; verificare ogniazione possibile ai fini del rimborso, anche parziale, del capitale so-ciale, utilizzando gli interessi attivi maturati e maturandi e accanto-nando gli interessi passivi, magari con il consenso dei soci, abbatten-do il capitale sociale solo nella quota minima di adesione, riducendoalmeno del 50% le spese di gestione della società in liquidazione. E’ipotizzabile un primo riparto della liquidità esistente in cassa, accanto-nando prudentemente parte di essa per il rimborso del capitale so-ciale.

Come si vede, trattasi di modeste indicazioni di percorsi che sonosulla bocca di molte persone sanamente interessate alla migliore con-clusione della liquidazione CAMMO. Per questi motivi ci rivolgiamo alliquidatore con assoluta linearità e trasparenza, confidando nella suaesperienza. Cordiali saluti

Tommaso PaulucciP.S. E’ opportuno (e auspicato da molti) ribadire l’invito al liquidato-

re di convocare le prossime assemblee in orario pomeridiano, alloscopo di consentire una partecipazione più numerosa.

3anno XXX - numero 7-8 luglio-agosto 2011

CAMMOLettera apertaLa lettera aperta che pubblichiamo porta la firma di Tommaso Pauluc-ci, il quale la scrive nelle vesti di socio CAMMO che ha partecipato alleultime assemblee societarie. Sulla base delle problematiche emerse,registra problemi e fa proposte di buon senso che offre al liquidatore,che non ne ha certamente bisogno, e agli altri soci, come contributoalla ricerca di soluzioni giuridicamente ineccepibili ma anche il più pos-sibile condivise. Noi de La Cittadella, che abbiamo dedicato sempreattenzione alle vicende CAMMO, consapevoli delle gravissime ricadu-te che esse hanno sulla Comunità morconese, nel mettere a disposi-zione di tutti il giornale per precisazioni, informazioni e interventi utili,invitiamo, ancora una volta, ad atteggiamenti responsabili tutti gli atto-ri coinvolti, a qualsiasi titolo, in tali vicende.

Quando la chiesa si espri-me con le sue voci piùautorevoli, allora bisogna

rifermarsi e riflettere, perché imessaggi trasmessi vanno spes-so oltre le parole e sono quasisempre di valore universale.

E’ quanto ho provato a fare do-menica 17 Luglio dopo aver letto,da lettore non abituale, il quotidia-no AVVENIRE. L’inserto Agorà diquesta domenica, intitolato Perl’Italia è l’ora della coscienza civi-ca, era tutto dedicato alle rifles-sioni di commiato da Venezia delcardinale Angelo Scola, chiamatodal Papa a dirigere l’arcidiocesi diMilano, una delle più grandi edimportanti d’Europa.

L’occhiello introduttivo cosìapriva “Educare ad agire secondole virtù che riguardano diretta-mente la vita comune: le istituzio-ni attuino il loro compito rispettan-do rigorosamente i loro ambiti,anche nel reciproco controllo”. E’già tutto un programma, un invitoesplicito a fermare lo scontro or-mai permanente tra poteri dellostato, tra figure istituzionali, tramomenti di responsabilità pubbli-che e private, complementari neiruoli ma in competizione nei fatti,sempre più spesso dimentichi delbene comune, sempre attenti allapropria personale affermazione.E’ un invito esplicito a favorire,non ad ostacolare per timore diverità nascoste, ogni possibilecollaborazione indirizzata al reci-proco controllo, per amore di tra-sparenza, di chiarezza e di verità.

Ecco alcuni passaggi. “Dialogo,coesione, convergenza, integra-zione e sviluppo sono parole sullacui base si può svolgere un ruolodi promotori di pace”, “La gravecrisi economico-finanziaria nonpotrà certo trovare soluzione neipur necessari aggiustamenti tec-nici delle regole del mercato, per-ché il mercato non è un fatto dinatura, ma di cultura e dunque hanel fattore umano e nella suaqualità morale una componenteindispensabile.

Anche la riforma del mercatochiede rinnovamento antropologi-co ed etico”, “L’abbandono scola-stico precoce, l’inattività, la disoc-cupazione, la precarietà e la per-dita di lavoro, come emergenzaeducativa , stanno assumendo le

dimensioni ed i contorni dellaquestione sociale del nostro tem-po. Non si può restare inerti difronte all’accusa di non essere unpaese per giovani”.

Sembra scritto anche per noimorconesi, una piccola comunitàsenza futuro, dove in primis sonole famiglie ad aver abbandonatola speranza e con essa la forzaper sostenere i propri figli nel diffi-cile, difficilissimo tentativo di ripro-porsi come protagonisti per riap-propriarsi di se stessi, del propriofuturo, del proprio paese, nel pro-prio paese. Ma non tutto è perdu-to, molto dipenderà dall’impegnodelle istituzioni, dalla capacità cheavranno di attuare un rispettosoconfronto, costruttivo e consape-vole con tutti i soggetti che vivonoin questa società.

Continua Scola “Urge riportarsialla concezione e alla pratica diuna adeguata vita buona, in cuidimori la giustizia. Non si dà l’unasenza l’altra, una vita buona na-sce all’interno di istituzioni giusteed istituzioni giuste non si instau-rano e non si mantengono senzauna tensione di tutti i soggetti so-ciali. Ma soggetti sociali ed istitu-zioni assumono il loro rilievo poli-tico nella misura in cui sono orien-tate alla ricerca del bene comunedi tutta la realtà sociale, perchéogni agire non è pienamente rettose non tiene conto del bene co-mune”.

Sembra, anzi è l’ennesimo, maquesta volta autorevolissimo, sol-lecito rivolto ad una società dolen-te, affinché torni ad essere prota-gonista, a credere nella necessitàdi impegnare le migliori proprieenergie per riportare al primo po-sto dell’impegno istituzionale ilbene comune, per la salvaguardiadel futuro di ciascuna comunità,attraverso un rinnovato entusia-smo ed un ritorno di impegno deipropri giovani.

Ha detto molte altre cose il Car-dinale di Venezia, ma il suo mes-saggio è già chiaro: con rigore eprogettualità, legalità e controllo,entusiasmo e partecipazione pos-siamo, e forse dobbiamo, tornaread essere costruttori di sogni.

E’ arrivata davvero l’ora dellacoscienza civica, perché in giococ’è il domani di tutti.

PEPPINO GIZZI

EÊ LÊORA DELLA COSCIENZA CIVICA

Al Sig. Presidente della Provincia Al Sig. Direttore dell’ARPAC

Al Comandante Corpo Forestale dello StatoAl Direttore Generale ASL BN 1

BENEVENTOAll’Autorità di Bacino

Alla Commissione Parlamentare AntimafiaAlla Delegazione Nazionale e Regionale degli Eletti

OGGETTO: RICHIESTA di riapertura indagini e di informazioni.

I fatti esposti da Pierluigi Partenio ne “La Malasorte – Storie del Car-cere” edizioni L’Altra Voce, hanno ridestato, nella popolazione di Morco-ne e dei Paesi limitrofi, vecchie e mai sopite inquietudini. E’ riemersaforte la necessità, mai soddisfatta, di informazione e conoscenza dei fat-ti, misfatti e probabile malaffare, sviluppatisi intorno alla attività di “smal-timento di rifiuti tossici”, che negli anni ottanta e novanta accesero i ri-flettori proprio su Morcone.

Il timore, per le possibili ripercussioni sulla salute, è alimentato conparticolare riferimento

1. all’ ipotizzato smaltimento di “fusti sigillati”scaricati in grosse buche,prontamente ricoperte di terra e allo sversamento di materiali non benidentificati, effettuato quasi sempre di notte, nei pozzi trivellati in localitàParata di Cerreto (Comune di Cerreto, presso il confine con Morcone);

2. alle attività svolte da quel Ciro Piccirillo, ucciso nel 1997, sul contodel quale già furono effettuate indagini, che portarono a risultati positivi,con riscontro di materiali inquinanti interrati nelle terre di sua proprietà;terre che, nel breve ma intenso periodo di vita da lui vissuto a Morcone,egli aveva acquistato nelle contrade Canepino, Montagna e Stauderi(Comune di Morcone).

3. al non chiaro utilizzo, particolarmente nell’ultimo triennio, della excava di Colle Alto, a ridosso dei comuni di Morcone e Sassinoro, acqui-stata per asta giudiziaria da persona collegata a Giuseppe Ciotta ed og-gi compresa nei beni sottoposti a sequestro preventivo. Il suo acquistoavvenne proprio nel periodo caldo della protesta popolare contro l’utiliz-zo della cava come deposito di eco-balle, protesta culminata in quellagrossa manifestazione di cittadini ed autorità sannio-molisane davantialla Prefettura di Benevento.

La riproposizione periodica di questi ed altri fatti, le recenti notizie distampa sulla cava in questione hanno creato nuovo sconcerto ed allar-me tra la popolazione, per cui i sottoscritti cittadini

CHIEDONOche si proceda ad un supplemento di indagine sul caso e, ove mai

trovassero riscontro le paventate ipotesi di inquinamento del terreno edelle falde acquifere, concrete fonti di pericolo per la salute pubblica,che si provveda alla loro totale bonifica.

Morcone, 26 luglio 2011Seguono i fogli con le firme dei cittadini

Preoccupazione per la salute dei cittadini rispetto a sospetti sversamenti abusivi di rifiuti tossici

Parata di Cerreto, Colle Alto, Sferracavallo, MontagnaParte la raccolta di firme per riaprire le indagini ambientali e procedere alla bonifica dei luoghi

Il27 giugno si è svolto nellanostra sede di via deiCaffè il programmato in-

contro con le ACLI di Beneventosul mondo complesso e variega-to dei cittadini stranieri residentia Morcone e più o meno inseritinel nostro ambiente sociale enella nostra realtà lavorativa. So-no emersi problemi, difficoltà equalche buon inserimento in par-ticolare ad opera di giovani.

Filiberto Parente e FrancescaIntorcia hanno illustrato l’azionedelle ACLI e le esperienze porta-te avanti dall’associazione in par-ticolare in materia di percorsi for-

mativi con corsi di italiano, infor-matica e assistenza sanitaria.Scopo di queste attività è punta-re alla integrazione socialedell’immigrato, al sostegno alleloro famiglie, all’inserimento la-vorativo, a facilitare in poche pa-role percorsi di integrazione e dicittadinanza.

Nel confronto, tra l’altro, sonostate evidenziate le carenzenell’azione di accoglienza daparte delle comunità e la volontàdell’Associazione Nuova Morco-ne Nostra di collaborare con leIstituzioni in materia con la istitu-zione di uno Sportello Immigrati.

Assoc iaz ione Nuova Morcone NostraLa Ci t tade l la

Vita assoc iat ivaIncontro sulla integrazione sociale degli immigrati

Orazio Gugliotti ha 83 anni èoriginario di Pontelandolfo dellacontrada Cerquelle, dopo quasimezzo secolo di lontananza dallasua Patria, è tornato a rivedere lasua terra natìa.

Orazio è sposato con una mor-conese Maria Pisano (Sciabacchi)che viveva nella zona delle “Gual-chiere”. L’occasione buona per ri-tornare a vedere il suo paese èstata il prossimo matrimonio diuna nipote della moglie di Orazio.

Egli negli Stati Uniti abita a Wa-terbury città dovemarino vivono

tanti emigrati di Pontelandolfo eanche di Morcone. Lavorava inuna fabbrica di rame. Negli USAha i figli che ormai sono Americania tutti gli effetti.

A lui e alla sua famiglia va ilbentornato delle comunità di Pon-telandolfo e Morcone e, natural-mente della Cittadella (ricordandoche la Nostra Associazione ha trai suoi compiti istituzionali quello dimantenere vivi i contatti con i tantifigli della nostra terra che vivonosparsi per il mondo).

Stefano Marino

Emigrato da PontelandolfoTORNA AL SUO PAESE

DOPO 42 ANNI DI ASSENZA

Page 4: Periodico dellÊAssociazione „Nuova Morcone Nostra - … · 9:30 da loc. Acqua Spasa-attraversamento ... Un gran numero di organismi ancora vivi e vegeti dei quali, dunque, sfugge

Mi rivolgo in particolare agliscriventi che mi hanno definito"una specie di paninaro che puz-za di sudore come un caprone...che scende al paesello per farepolitica" e che avrei truffato loStato per anni mediante il siste-ma della fida pascolo.

In primis, voglio ricordare aqueste persone che purtroppo chivive di duro lavoro, haimè è co-stretto a sudare "sette camicie"per poter portare di che viverealla famiglia. Madre natura haconcepito il frutto del duro lavo-ro come qualcosa che, certo, nonprofuma di facilità ma reca consé i sacrifici e gli sgradevoli odo-ri della quotidianità.

Di mestiere faccio sia l'alleva-tore che il commerciante ambu-

lante e so però distinguere le duecose; infatti quando mi trasformoin "paninaro" vi assicuro chevengono prese tutte le precauzio-ni di legge per poter esercitareanche questo mestiere. Haimèpurtroppo non posso dire di altriche notoriamente sono conosciu-ti come faccendieri e persone po-co chiare.

In ogni modo, il sottoscrittonon è mai stato oggetto di inte-resse della magistratura e pertan-to, di sicuro non potrò essere de-finito un delinquente. In meritoalle presunte truffe che io avreiperpetrato, spacciandomi per pa-store, posso garantire che non homai posseduto pecore. Le potreiacquistare, chiedendo agli anoni-mi di governarle insieme al sot-toscritto. Sono certo però chenemmeno questo saprebbero fa-re. Invito in ogni caso gli scritto-ri anonimi a sporgere querela al-la magistratura, così finalmente

scoperchiamo il calderone delletruffe effettuate mediante la "fidapascolo".

Riflettendo ancora sull'attribu-zione che mi si fa del fare politi-ca scendendo al "paesello", eb-bene, posso affermare che io so-no stato un elettore di CostantinoFortunato, oggi però, me ne pen-to amaramente. A tal propositovorrei ricordare agli anonimi chedurante la passata campagnaelettorale la mia casa è statasempre aperta ai politicanti chevi hanno consumato prosciutti eformaggi. All'epoca, però, tuttociò non puzzava anzi, tutti mi di-cevano "Tonino abbiamo biso-gno del tuo aiuto". Come mipento di aver aperto la mia casa achicchessia.

Concludo ringraziando i lettoriche hanno avuto la pazienza dileggere queste poche righe, sem-plici doverose precisazioni."

Antonio Di Bruno

In una societàveramente ci-vile sarebbe

giusto che si aiutil’anziano, special-

mente quando gli ottant’anni so-no propinqui o superati. Ricordoquando Giovanni Paolo II spessodiceva di avere raggiunto tale età.

Certamente è un’età critica per-ché incominciano a compariremali imprevisti, pur se ci si è ado-perati per conservare il fisico gio-vanile. Ora uno degli inconve-nienti maggiori è la possibilitàche venga meno la patente auto-mobilistica, necessaria per la gui-da. Ogni mattina si deve pur for-nirsi del necessario, come il pane;se si attende in casa, bisogna imi-tare Marco Pannella, che si è abi-tuato al digiuno; ma si ha bisognodi tante cose, per non ridursi allostato di uomo primitivo. Nell’uf-ficio locale possono concederlasino agli ottant’anni, poi bisognarecarsi a Benevento, dove sonooltremodo realisti già quando sicompilano moduli; si sostiene chechiedere la patente quando si so-no superati gli anni ottanta, si èegoisti,perché sicuramente si vaincontro ad incidenti, si compro-mette la vita degli altri.

Se si insiste, si viene umiliati,si fa in modo che davanti allaCommissione medica non sigiunga.Si è fermamente aggancia-ti al pregiudizio, si è inclini a ma-lattie varie, si deve rinunciare avivere in maniera normale, ci sideve preparare al sarcofago; siignorano i progressi della medici-na, anzi si contraddice la natura,perché si deve rinunciare alla pa-tente pur quando si è in buonecondizioni di salute, si conserval’efficienza fisica. E’ giusto? Co-me mai nessuno mette in eviden-za tale problema?

Eppure ad ottant’anni si può es-sere ancora giovani; c’è chis’iscrive all’Università degli an-ziani, accarezzando prospettivefuturistiche. Si fa tanto per i dirit-ti dell’uomo, ma si considera l’ot-tantenne un ferro vecchio che de-ve essere messo da parte. Hosempre creduto nella civiltà, mami accorgo che è deludente, so-stanziata di retorica.

Negli Stati Uniti c’è chi chiedel’abolizione della patente automo-bilistica, di far le-va sulla coscienzadell’uomo dellasocietà autentica-mente civile.

4anno XXX - numero 7-8 luglio-agosto 2011

L’opinione

Crescenzo Procaccini

Emigrazione edEducazione

Dignità e serietàcontinua dalla prima

“Chi comprende e conosce tutti i no-stri guai, la nostra miseria, i no-stri crucci più dolorosi e segreti, la

nostra sofferenza? Con chi ci sta accanto nonne possiamo parlare perché non capirebbe. Diche piangi ? – ci direbbe – Non ti manca nulla… Al nostro cuore invecchiato, però, mancaun raggio di affetto, che lo riscaldi, manca unsorriso, specie quando non si ha la consolazio-ne di sentirsi ogni tanto intorno al collo lebraccine di un bimbo.

Le persone “grandi”, assorbite dal lavoro edai pensieri non hanno tempo!.....E allorachiudiamo anche gli occhi, per trattenere le la-crime. Ma le lacrime che restano dentro, rica-dono sul cuore, pesanti come piombo.

Non ci rimane che sonnecchiare nella nottesolitaria della nostra stanza, soli con i ricordidel passato, insieme alle vecchie foto che al-trove sarebbero d’ingombro, e che per noi so-no altrettante reliquie. Un nonnulla basta perrattristarci, come un nonnulla basta per ralle-grarci. Ci vorrebbero vitamine d’amore per ilcuore e l’anima nostra.”.

Questa è la testimonianza di un’anziana si-gnora e ci fa comprendere come la solitudine eil dolore, nello scenario culturale attuale, nonsono né drammatizzati né contenuti, ma sicongelano e ammutoliscono, diventano silen-zio e solitudine, non trovano più uno spaziocollettivo per esprimersi.La persona anziana ègià di per sé a rischio isolamento, vuoi perl’allontanamento –sociale e geografico- di al-cuni membri della famiglia, vuoi per l’insorge-re di una malattia, talvolta invalidante.

Il timore di trasformarsi da baluardi della fa-miglia, in un peso per i figli,unito all’esigenzadi affidarsi alle cure di persone estranee che,erroneamente considerano questo lavoro una

facile forma di guadagno, e non una “missio-ne” come dovrebbe essere, può rappresentareper l’anziano una notevole fonte di stress, tan-to da renderlo vulnerabile sia nell’aspetto fisi-co, che sociale e di relazione, deprivandolo avolte della dignità personale, requisito fonda-mentale per il rispetto di sé e l’autostima.

E pensare che basterebbe un attimo: guar-darsi allo specchio e proiettarsi in un futuroneanche troppo lontano e immaginarsi con icapelli un po’ ingrigiti, qualche ruga in più,ma uno sguardo vivo e carico di quella consa-pevolezza che solo qualche anno in più puòdare. E in quello stesso istante chiedersi: chesarebbe della mia vita se fossi solo? E se po-tessi io oggi regalare 5 minuti del mio “prezio-so” tempo ad un anziano?

Esistono vari servizi di volontariato che si-lenziosamente, a piccoli passi dati col cuore,operano anche nel nostro territorio, comegruppi sociali e religiosi, come da poco l’UNI-TALSI, che “semplicemente” offrendo amoree amicizia, i sentimenti che sono alla base del-la nostra umanità, aiutano a vincere il senso di

solitudine e inutilità che troppo spesso pervadel’animo dell’anziano.

Un servizio del genere, se ben pianificato,potrebbe aiutare l’anziano a rimanere nellapropria casa il più a lungo possibile , perchésradicarli dall’ambiente in cui hanno semprevissuto è drammatico, si perdono quei legamifamiliari e sociali che caratterizzano la loro vi-ta quotidiana, ma cosa più importante si an-drebbe ad interrompere la linea temporale deiricordi su cui si fonda la vita di ognuno di noi.

La presenza di volontari diventa una compa-gnia, un riferimento su cui contare,anche perprovvedere a piccoli acquisti, -un giornale, gliocchiali che si sono rotti-, o a sbrigare piccolecommissioni; un aiuto a conoscere tutto ciòche gli enti pubblici locali e nazionali mettonoloro a disposizione; una sorta di bussola checonsenta loro di continuare a vivere nella pro-pria casa in piena dignità e con il sostegno de-gli aiuti necessari.

L’anziano sia esso malato, sofferente, solo,ha bisogno di amore fattivo, di vicinanza fisi-ca, di ascolto, di comprensione. Anche unsemplice sguardo può significare per loro nellostesso tempo: affetto, rispetto, fiducia, disponi-bilità, attenzione premurosa.

Rendere più umana e meno sola la loro vitaè un obiettivo importante perché sono unagrande “risorsa”, per l’esperienza che possonotrasmettere, le tradizioni, il senso civico. Dedi-candogli un po’ di tempo, ascoltando i lororacconti di vita, guardando le loro vecchie fo-to, potrebbe essere per noi non solo una piace-vole esperienza ma un grande arricchimentointeriore; mentre per loro la nostra presenza,condivisione e dialogo potrebbe aiutarli a nonammalarsi di solitudine.

Angela Romanello

Per un sorriso in più ⁄

Si chiede la pubblicazione dell'articolo. SalutiMarzio Cirelli

Al gentile lettore, auspicando diventi nostro sosteni-tore data l’assiduità con cui chiede di pubblicare co-municati di proprio interesse, inviamo un cordiale sa-luto. Ci auguriamo, con l’occasione, che il Comunededichi più attenzione all’informazione pubblicandotutti gli atti istituzionali sul sito web. Ribadiamo alComune la nostra offerta di uno spazio informativoindipendente. Il nostro impegno, lo ricordiamo, è vo-lontario, gratuito e autofinanziato. Esaudiamo la ri-chiesta di Marzio Cirelli pubblicando l’articolo diLuella De Ciampis, da Il Mattino del 2.6.2011.

Accordo di programma tra il Comune e la regioneCampania per l’approvazione e la realizzazione diun piano di riqualificazione urbana per alloggi a ca-none sostenibile, allo scopo di ristrutturare e ripopo-lare quelle zone del paese che, nel corso degli anni,si sono progressivamente svuotate. Il sindaco pro-tempore Costantino Fortunato, ha delegato MarzioCirelli, assessore all’ambiente e ai servizi sociali, asottoscrivere un’intesa con l’assessore all’urbanisti-ca della Regione Campania, Marcello Tagliatatela,per aderire al programma innovativo in ambito urba-no, attivato con DM 26 marzo 2008 e ha individuato

quale responsabile dell’accordo l’architetto BrunoParlapiano. Il progetto di ristrutturazione, finanziatodalla regione, per favorire interventi urbanistico-edi-lizi, di recupero o di nuova realizzazione, a benefi-cio della popolazione campana in disagio abitativo,riguarda tre complessi immobiliari fatiscenti, situatinel cuore del centro storico del paese: casa Moro,casa Gagliardi e casa Lombardi che saranno espro-priate ai legittimi proprietari e trasformate in ventialloggi da assegnare a costi contenuti a famiglie re-sidenti, privilegiando coppie di giovani sposi e dianziani. “Lo scopo di questa scelta – afferma l’as-sessore Cirelli – è quello di ripopolare alcuni quar-tieri del centro storico e a riqualificarli con la siste-mazione delle stradine e delle adiacenti piazze carat-teristiche e con il rifacimento dei sottoservizi, qualiacquedotto e rete fognaria”. I piani bassi degli edifi-ci in oggetto, saranno concessi in uso a quei giovaniche vorranno riprendere l’artigianato tradizionale,ormai abbandonato da decenni e a quelli che vorran-no dedicarsi ad attività artistiche e saranno altresìmessi a disposizione degli organizzatori degli ap-puntamenti annuali che si svolgono all’interno delcentro storico, quali “Il presepe vivente” e “Sapori etradizioni”.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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5anno XXX - numero 7-8 luglio-agosto 2011

LA GRANDE MANOVRAIrene Mobilia

I MIEI I MIEI RICORDIRICORDI

Mena Di Nunzio Mattinata al fiume

Gli Italiani hanno appreso con vi-va soddisfazione che la manovraeconomica approntata dal Go-

verno in carica è stata approvata con lar-ga maggioranza. Ancora più soddisfattisono stati quando hanno saputo della no-ta del Presidente della Repubblica, cheha lodato il senso di responsabilitàdell’intera classe politica la quale, alme-no in questo frangente estremamente pe-ricoloso per l’Italia, ha mostrato coesionee, dunque, comunità di intenti: il benedello Stato e dei cittadini. Mah!

Qualcuno potrebbe provare un senso difastidio vedendo comparire di nuovoLardino e Mincuccio e potrebbe chieder-si. Perché sempre loro? Ebbene, è prestodetto. Anche le tragedie peggiori, visteattraverso la lente dei due montanarimorconesi, gente semplice e sincera,sembrano meno…tragiche. Tutto qui.

Vediamo, perciò, come hanno reagito inostri compaesani a questa notizia, entu-siasmante o devastante a seconda deipunti di vista.

Lardino e Mincuccio, appena destatisidal sonnellino pomeridiano, necessarioper rinvigorire i loro corpi indeboliti dal-la calura degli ultimi giorni, si spostanonel soggiorno di casa di uno dei due, do-ve amano trascorrere le ore più calde del-la giornata, ubbidienti alle raccomanda-zioni del Ministro della Salute, che li in-vita a non sfidare la canicola. Non aven-do grande passione per la lettura né per ilricamo o per il cucito, lavori da donne, idue ex-robusti contadini sono costretti adingannare il tempo seguendo i program-mi televisivi. Un grosso apparecchio si-stemato in un angolo della stanza altri-menti, a detta delle donne, “’mpicciaquanno s’adda scopà”, trasmette immagi-ni e parole in continuazione.

A pomeriggio inoltrato, la sigla del TGannunzia una edizione speciale del noti-ziario, cosa che induce Lardino e Min-cuccio a scuotere la testa per scacciarnela sonnolenza e a prestare attenzione. “‘O veré ca c’è stato ‘no terramoto?” temeLardino, “ o po’ esse ca s’è abbicciato roòsco a la parata ‘e ri fai” congettura non

meno atterrito Mincuccio. I due, però,vengono presto tranquillizzati dal giorna-lista che, con un sorriso dolce-amaro, an-nunzia:” E’ stata approvata la manovraeconomica” e si diletta ad elencarne iprovvedimenti. Il primo riguarda il con-tributo, altrimenti detto “ticket”, che ognipaziente dovrà versare per la visita spe-cialistica o per un pronto soccorso “ami-chevole”. “Ecco”, si lamenta Lardinoche, data l’età, deve spesso sottoporsi atrattamenti di manutenzione per non pre-cipitare all’improvviso nell’immobilità onella demenza, “ le sapeva ca, ota e gira,,ro cetrulo finisce sempe ‘mbraccio a nù”(l’espressione usata, in verità, indica altraparte del corpo, ma per rispetto ai bambi-ni è stata un po’ ingentilita). “Non sarrìanenti si po’ ssi soldi arrocoti non se l’ar-robbàsse caccorùno, come è successo fi-no a moa” aggiunge un ugualmente con-trariato Mincuccio, che non può dimenti-care le numerose truffe ai danni della Sa-nità scoperte dalla Guardia di Finanza.

E’ poi la volta delle pensioni, dellequali potrà godere solo chi avrà raggiun-to i 65 anni, visto il prolungarsi “sinedie” della vita umana. Questa motivazio-ne appare ai due amici quasi una punizio-ne come se fosse colpa dei vecchi, chenon vogliono morire, il disavanzo neiconti dei vari enti previdenziali. Ricono-scono, tuttavia, che anche in questo cam-po si verificano numerosi fatti strani: cie-chi che guidano l’automobile, monchiche suonano il pianoforte, eredi che ri-scuotono la pensione dell’avo perito du-rante la prima Guerra Mondiale ecc.

Fra un commento e l’altro Lardino eMincuccio continuano ad ascoltare colcuore in palpitazione il resto delle misureche dovranno nei prossimi due o tre annipareggiare i conti pubblici. Essi non sonoesperti di economia, in quanto la loroistruzione, compiuta nella scuole elemen-tare del paese, spazia dalla “Vispa Tere-sa” di Trilussa alle quattro operazioniche una maestra, severa e un po’ impa-ziente, aveva fatto apprendere ai due te-stoni a suon di “carocchie”. Comprendo-no, però, che quella grande manovra,

senza dubbio necessaria per non farsprofondare l’Italia in fondo al mare, nonè poi così giusta come si vuole far crede-re. In poche parole, secondo loro, accre-scerà il numero di coloro che dovrannofrequentare le mense della Caritas, men-tre dall’altro lato lascerà invariati i nu-merosi squilibri, spesso denunziati, mamai eliminati Con profondo rincresci-mento rilevano che i politici non hannoridotto le loro “mesate”, come promessoe che, quindi, le cinghie da stringere sonosempre quelle degli altri.

Il telegiornale, intanto è terminato, la-sciando annichiliti Lardino e Mincuccioche cercano conforto in uno spuntinocon pane e formaggio delle loro pecore,innaffiato da un bicchiere di acqua sor-giva. Nei pressi del loro borgo si trova,infatti, una sorgente d’acqua purissimache è sfuggita fortunosamente all’atten-zione dei ricercatori, sguinzagliati su perle montagne a scovare anche il più picco-lo rigagnolo che possa alimentare l’ac-

quedotto comunale. Come era potuta ac-cadere una cosa del genere? In manieramolto semplice. Quando si erano presen-tati degli individui muniti di attrezzi dascavo, Lardino e Mincuccio avevano fin-to di stare espletando un bisogno corpo-rale. Alla domanda dei visitatori che vo-levano sapere l’origine di quella piccolapozza, i due amici, con fronte bassa evergognosa, avevano indicato il”cavallo”dei loro pantaloni. La risata e la partenzadegli sconosciuti li avevano ricompensatidella brutta figura che erano stati costret-ti a fare per salvare quella preziosa siapure modesta sorgente.

Tornando all’argomento del giorno, gliattempati “cavallerizzi” si consolano di-cendo che, qualunque cosa accada, essisapranno cavarsela. Compiangono, inve-ce, i giovani incapaci di sopportare i sa-crifici imposti dalla infausta congiuntura.“’Mbè, pacénza”.

Sull’aia è scesa ormai la sera alla qualeseguirà una notte che, al posto dei sogni

d’oro, recherà agli Italiani incubi popola-ti da politici di ogni colore, tutti urlantiW Silvio; Fuori Silvio. Lardino e Min-cuccio, immaginando la scena, con unsorrisetto malizioso si chiedono che cosafaranno i politici per ammazzare il temponel caso che Silvio vada fuori davvero.

“A volte vorrei tornare indietro,ripercorrere i miei passi nel tem-po…”

Carlos Ruiz ZafonLe luci di settembre

Era una di quelle mattinein cui il sole di fine lugliosplendeva su Morcone in

tutta la sua naturale ed atavicabellezza illuminando un panora-ma mozzafiato che io osservavocompiaciuta dal terrazzo di casa.

L’aria era gradevole ed raggierano così caldi che per un attimola mia schiena fu attraversata daun brivido inebriante.

Lo sguardo andò verso il cam-panile di San Bernardino chesvettava prepotente nell’azzurrodel cielo, poi si soffermò sullacasa di Matilde. Chissà se era giàsveglia. Forse avremmo potutoapprofittare di quella magnificagiornata per andare al fiume, co-me spesso facevamo.

Entusiasmata da tale proposito,feci colazione, mi preparai e an-dai in via dei Caffè. Sebbene fos-sero le 9,00 in strada già c’era undiscreto fermento. Nel passaresalutai la signora Gina seduta alfresco dinanzi al proprio negozio.Era una bella donna, alta e mae-stosa, con soffici capelli bianchiravvivati da un caldo riflesso az-zurrino. Scambiai qualche parolacon Angelina Marino che mi in-

vitò ad entrare in casa per pren-dere un caffè. E nell’istante in cuistavo ringraziando per l’invito,Matilde, che di sicuro dovevaaver sentito la mia voce, apparvesul davanzale della finestra dellacucina.

La proposta di trascorrere lamattinata al fiume non potevanon allettarla e detto fatto ci met-temmo d’accordo dandoci appun-tamento per le 10,00 nei pressidel fontanino. Raggiunsi la salu-meria di Mimì e acquistai del sa-lame con il quale, una volta giun-ta a casa, preparai una invitantecolazione che sistemai in unaborsa ricavata da un vecchio paiodi jeans tagliati all’altezza dellegambe.

Mi avviai per le scale. Arri-vammo al fontanino quasi con-temporaneamente con la nostrafresca spigliatezza ed il sorrisoradioso.

Avevamo appena fatto pochimetri, quando nella curva incro-ciammo Carminuccio ‘e Donatel-lo, singolare personaggio che disicuro avrebbe fatto la gioia diqualche antropologo. Veniva dalPalazzo e andava verso la Piazza.La sua peculiarità, oltre a quelladi indossare un pastrano militareverde scuro, ormai sdrucito e lo-goro, era di formulare le previ-sioni del tempo. Ci osservò perqualche secondo e poi con la sua

proverbiale e spicciola saggezza,nonché con tono possente e quasiminaccioso, esclamò: Oggi a laVardia chiove…

Io e Matilde, dopo esserciscambiate uno sguardo interroga-tivo, scoppiammo a ridere perquella uscita che ci sembrò stra-vagante e fuori luogo in quanto lagiornata era così bella ed il cielocosì limpido che era proprio damatti poter solo immaginare chepotesse piovere.

Ci lasciammo andare a qualcheinnocente gesto scaramantico perneutralizzare quella “Jattura” deltutto gratuita e continuammotranquillamente a scendere im-boccando poco dopo la stradasotto il Convento. Non ci met-temmo molto a raggiungere Pon-te Stretto.

Ci inoltrammo in una stradinalaterale e arrivammo in un trattopianeggiante del fiume dovec’era una spianata di sabbia gros-sa e pietrisco.

Alcune persone stavano facen-do il bagno e altre prendevano ilsole. Appoggiammo le borse ac-canto ad un albero, ci togliemmoi vestiti e ci sdraiammo al sole sudei grossi massi immersi nell’ac-qua fresca e cristallina.

Matilde rideva pensando anco-ra alle previsioni di Carminuccio,mentre io mi guardavo intornoper essere sicura che non ci fosse

qualche biscia. Alle 13,00 ci spostammo sotto

un albero e ci sedemmo all’om-bra per mangiare tranquillamenteIl profumo della frittata di Matil-de aveva invaso l’aria e stuzzica-va l’appetito. Avevamo deciso didividere a metà le due colazioniin modo da assaggiare ognunaquella dell’altra, ma quando Ma-tilde aprì la carta che avvolgevala frittata, ebbe la brutta sorpresadi trovarla invasa dalle formiche.Iniziò a piangere e a battere i pie-di a terra.

I morsi della fame le attana-gliavano lo stomaco ed il dispia-cere di dover buttare quella invi-tante frittata era troppo forte. Io,però, la rincuorai e divisi con lei,

che era la mia inseparabile ami-ca, il pane con il salame. Ma, iro-nia della sorte, mentre stavamomangiando tranquillamente,udimmo in lontananza un forteboato.

All’improvviso si alzò un ven-to strano ed il cielo iniziò a scu-rirsi. Senza renderci ancora contodi quello che stava accadendo, ciritrovammo già vestite a correreverso lo svincolo della superstra-da in un fuggi-fuggi generale.Giusto il tempo di arrivare sottoil ponte e si scatenò un temporalefortissimo.

Lampi e tuoni invasero l’aria.Matilde cominciò a imprecarecontro Carminuccio ‘e Donatelloche aveva provocato con le sue

nefaste previsioni tutto quel pan-demonio.

Un camionista, approfittandodell’occasione, si fermò per chie-derci se volevamo un passaggio,ma non ebbe nemmeno il tempodi fiatare che già Matilde era par-tita in quarta con una raffica diinsulti, a dire il vero, meritati.

Per fortuna il termporale nondurò molto ed alla fine tornò a ri-splendere il sole, mentre sui no-stri volti ritornava il sorriso. Feli-ci e pimpanti riprendemmo lastrada per tornare in paese e fi-nalmente, dopo quella rocambo-lesca e indimenticabile mattinata,fummo finalmente a casa dove ciaspettava un invitante e gustosopiatto di spaghetti al pomodoro.

Siamo a cavallo degli anni 1942-43, nel pieno della secondaguerra mondiale e le fortezze

volanti B52 degli Americani bombarda-no l’area portuale di Napoli e tutta lazona Mercato, quella del Carmine.

Molti Napoletani sono costretti a la-sciare le loro abitazioni diroccate e cer-care asilo nei vari paesi della Campa-nia. Molti, i cosiddetti sfollati, arrivanoanche a Morcone e parecchi in piazzadel Pozzo. Alcuni vengono ospitati dal-la signora Rachela Prozzo nella propriamodesta abitazione, altri in quella chela stessa ha acquistato dagli eredi diCarminuccia ’e Ciocca. Uno sfollato,don Pascali, s’improvvisa macellaio:ammazza polli, agnelli, conigli e qual-che maialino per poi vendere le carni almercato nero. Nella cucina di Rachela,

dietro la porta d’ingresso che si apre sulvicolo, c’è un cubo in mattonelle, conun buco nella parte superiore, copertocon un tappo di legno avvolto in alcunicenci, che funge da cesso, con lo scari-co, senza sifone, direttamente nella fo-gnatura.

Intorno al focolare, seduti in doppiafila ci sono alcuni sfollati e delle perso-ne del vicinato, qui convenute perascoltare le peripezie di coloro che han-no dovuto abbandonare la propria città.

All’esterno imperversa una tempestadi neve: la temperatura è bassa e il cli-ma è rigido e pungente. Ad un certopunto un napoletano avverte la repenti-na necessità di compiere un atto grosso;avvolgendosi in una coperta militare,pronunzia queste testuali: “Vuie per-mettite” e si accomoda sul cesso per

espletare il suo impellente bisogno fi-siologico, facendo anche – come diceDante del Canto XXI dell’Inferno (ver-so 139) – del “cul trombetta”.

La risata generale dura pochi istanti:nell’ambiente, già saturo dell’acredinedel fumo di camino che fa lacrimare gliocchi, si sparge un lezzo maleodorantee nauseabondo di gas naturale. Quellidel vicinato se la danno a gambe levateper guadagnare l’uscita, mentre gli sfol-lati si rifugiano nella camera attigua al-la cucina. Io, giovinetto, presente allascena, prima di recarmi nella mia abita-zione poco distante, esclamo: “E’ entra-to in azione lo sfollagente!”.

La guerra, purtroppo, è guerra pertutti.

Giovanni Lombardi fu Guidoda Salerno

Lo sfollagente

Un gruppo di bagnanti morconesisulle rive del fiume Tammaro neglianni ‘50 del ‘900.

Foto pubblicata su Facebook da PaoloPisano

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6anno XXX - numero 7-8 luglio-agosto 2011

Il libro

del mese

LE TABACCHINE Una ricerca di Rossella Del Prete

Si è svolto a Benevento (16-18 giugno2011) un interessante convegno sul te-ma: Il tabacco in Italia. Memoria, pro-

blemi e prospettive. Promosso dalla prof. Ros-sella Del Prete e dall’AIPAI, ha mobilitatoEnti pubblici, Istituti universitari, Associazio-ni culturali ed ha registrato la partecipazionedi Vito Amendolara, assessore regionaleall’Agricoltura.

Il settore tabacchicolo, una volta trainantein Campania per la produzione e la lavorazio-ne del tabacco, da qualche anno è in crisi e ilconvegno ha affrontato anche il tema dellepossibili soluzioni alla crisi.

La tre giorni di studio è stata aperta dallapresentazione del libro: ”Le tabacchine. Luo-

ghi, archivi e memoria del lavoro delle don-ne”, che ha visto la partecipazione di docenti,politici ed esperti di rilievo nazionale.

Rossella Del Prete, amica e collaboratriceapprezzata della nostra Associazione, ha cura-to una pubblicazione collettanea sul mondodel tabacco, che ha come titolo “Le tabacchi-ne” ed è inserito in una interessante collana“Strumenti e documenti” diretta dal prof. Re-nato Covino dell’Università di Perugia.

Questo nuovo lavoro di storia economicaarriva dopo “La Chiesa della SS.ma Annun-ziata di Benevento tra funzioni civili e religio-se, edito da Vereja e “ Le piccole tessitricioperose”, Franco Angeli editore.

utte hanno come filo conduttore il lavoro, inparticolare quello delle donne, valore assolutodella nostra società, e colgono le interrelazioniculturali, economiche, storiche, materiali edimmateriali di quel mondo.

Il libro si avvale di qualificati contributi epassa in rassegna il tabacco, prodotto a metàtra il rurale e l’industriale, le lotte per laemancipazione dei lavoratori, le trasformazio-ni sociali e ambientali, in Italia e ne Mezzo-giorno, in un settore economico importante.

Le cose sono particolarmente vere per ilSannio, che presentava produzioni quantitati-ve e qualitative apprezzabili, due agenzie ta-bacchi, quella di Benevento e San Giorgio delSannio e vari stabilimenti per la prima lavora-zione, che ne facevano una delle realtà più im-

portanti della tabacchicoltura italiana. Il lavoro si avvale dell’esperienza dell’As-

sociazione Italiana per il Patrimonio Archeo-logico Industriale (AIPAI), di cui la Del Preteè componente, che, per parte sua, porta avantiattività di ricerca sul patrimonio archeologicoindustriale italiano con le sue connessioni conil sistema dei beni culturali ed ambientali econ la cultura del lavoro e di valorizzazione diquesti patrimoni a scopi turistici.

Va in questa direzione il progetto di valo-rizzazione delle miniere del Sannio e dell’Ir-pinia, che Rossella si è “inventata” e che portaavanti con grande determinazione, nel quale èinteressata anche Morcone con la sua minieradi lignite.

Il libro è molto interessante per i contenuti eper un mondo che ci è vissuto intorno a nostrainsaputa per tanti anni, ma il merito che tuttiriconoscono alla nostra prof. è il suo attivi-smo infaticabile, l’impegno di ricerca sullefonti, documentarie, archivistiche e di archeo-logia del lavoro, anche di quelle minori cheinteressano le nostre zone, la loro catalogazio-ne e valorizzazione, la salvaguardia degli ar-chivi, particolarmente di quelli privati a ri-schio di dispersione, l’utilizzazione dei siti,delle macchine e delle altre testimonianze diquesta vera e propria civiltà delle attività pro-duttive minori e del lavoro nelle nostre contra-de.

t.p.

SANTA SOFIA IN BENEVENTOPER L’UNESCO E’ PATRIMONIO DELL’UMANITA’

La chiesa longobarda diSanta Sofia a Benevento,molto bella ed interessante

ma poco conosciuta dalle masse,ha finalmente ottenuto un ricono-scimento che meritava per il suo“valore universale eccezionale”. Il25 giugno di quest’anno l’UNE-SCO l’ha iscritta nella lista del Pa-trimonio Mondiale (World HeritageList) con il consenso unanime, 21voti su 21, dell’apposito Comitato.

Insieme con Benevento (SantaSofia e chiostro annesso) sonostate promosse altre sei città lon-gobarde e cioè: Cividale del Friuli(Tempietto longobardo e comples-so episcopale); Brescia (il Mona-stero di Santa Giulia); Castelse-prio-Torba in provincia di Varese(L’area del Castrum e opere an-nesse); Spoleto (la Basilica delSan Salvatore); Il Tempietto di

Campello sul Clitumno (PG); ilSantuario garganico di MonteSant’Angelo (FG) dedicato a SanMichele Arcangelo. Quest’ultimo èdivenuto in epoca post longobardatappa importante nel percorso deipellegrinaggi verso la Terra Santa(Canterbury – Mont Saint-Michel –Roma – Monte Sant’Angelo –Brindisi – Gerusalemme).

Tutti noi sanniti siamo fieri diquesto riconoscimento ma forsenon si riescono a cogliere piena-mente i riflessi positivi per la pro-vincia sannita che si candida adaccogliere sempre più appassio-nati, studiosi, turisti… In particola-re le nostre Terre dell’Alto Tam-maro potrebbero rappresentare ilgiusto completamento di un itine-rario culturale e turistico (di qua-lità) sulle tracce dei Longobardi.

Stefano Marino

La scrittrice distingue il romanzoin episodi che numera dall’uno alventiquattro.

Il protagonista è un medico cheha deciso di vivere in un luogomontano dopo aver rinunciato allaprofessione. Si rivolge alla consor-te Nora, che si è spenta in un inci-dente d’auto, insieme al figlio Da-vide.

Sin dall’infanzia aveva aspiratoa fare il pastore. Il padre era nonvedente, ricorda il rumore del ba-stone, quando girava per le came-re. Gli erano rimasti impressi il ta-volo di formica ed un catino azzur-ro di moplèn; erano le modernitàdella casa di Ancona. Giunse an-che il televisore, ma per rispetto asuo padre la madre lo eliminò; ba-stava la radio. A volte madre e fi-glio vedevano il televisore dai vici-ni. Era diventato cieco per l’esplo-sione di una bomba all’età diquattordici anni.

Vivevano a Zara; durante laguerra avevano raggiunto l’Italia.Aveva sposato Gina, il volto detur-pato dalle cicatrici dell’acne. Il fi-glio era molto critico nei confrontidei genitori. Vivendo con i lpadre,la sua sensibilità era dive-nuta più fine.

Eccentrico l’incontro con unagiornalista, che lo mette in diffi-coltà; non si rende conto perché sisacrifichi e viva solo, sulla monta-gna; era assai triste; tanti giunge-vano in quelle condizioni.

Quando era solo conversavacon Nora. Con il trascorrere deltempo divenne sempre più indi-pendente. Avrebbe voluto morire

con Nora. Riporta le conversazionicon il figlio Davide. Ritorna spessosull’incidente, che aveva sconvol-to il suo esistere.

Don Marco cercò d’incoraggiar-lo. Ricordando, è sorpreso da do-mande fi losofiche: “L’animacos’è? Da dove viene? Dove va?Avrebbe voluto spiritualmente an-cora incontrare Nora. Non riescepiù a controllarsi, passa daun’esperienza all’altra.

In realtà non sa come continua-re a vivere. Incontra Larissa, unaromena ventenne. Un collega gliapre gli occhi; è titubante, la ra-gazza lo sollecita a smettere dibere. Ascolta il consiglio; insiemevanno a buttare le bottiglie pienedi alcol nella campana di vetro.Sulla spiaggia scrissero in unabottiglia con tappo che si amava-no e che avrebbe smesso di berealcol.

Non ebbe la forza di stare alpatto. Presentò la ragazza al pa-dre, che ne restò entusiasta. La-rissa gli fece comprendere che at-tendeva un bambino. Il collega glisuggerisce un modo per convince-re la ragazza a rinunciare al parto.

Il padre Guido fu trovato mortosu una panchina; aveva scrittouna lettera al figlio Matteo; lo rim-proverava del degrado in cui erascivolato. A Zara ritrova la casettadi campagna del padre, il tiglioenorme. Invano cerca Larissa. Unsignore per confortarlo gli raccon-ta la storia del figlio affetto da sin-drome di Down sparito nei ganglidel nazismo.

Riporta la concezione di Hans

Jonas, secondo cui Dio non puòtutto, a volte on può intervenire,come non intervenne a Auschwitzper non compromettere la libertàdell’uomo. Si comprende meditan-do sul dolore.

Ritorna in montagna. Compren-de che la moglie aveva avuto unaneurisma; per raggiungere la feli-cità la via è la vita.

Giunge un ragazzo; era il figliosuo e di Larissa; era venuto perconoscere il padre; Larissa si erasposata con un violinista della“Scala” ed avevano avuto Cecilia .

La sua storia era l’inverso diquella del “figliol prodigo”. Sareb-be ritornato; un’anziana signorauna volta gli aveva detto che “Dioè un bambino a cui cambiare lefasce”.

Il romanzo è ricco di significati,induce alla riflessione. Infine lacomparsa del figlio, che sembravaavesse dimenticato. Si affeziona aLaika, la cagnetta del padre.

Crescenzo Procaccini

SUSANNA TAMARO

Per sempre Giunti, 2011

Ilgiornalista Mario Cervi,autorevole collaboratoredi Indro Montanelli, nello

scrivere buona parte della storiad’Italia, rispondendo ad una lette-ra che lo invitava a stabilire unadifferenza tra i governi guidatidalla Democrazia Cristiana dellavecchia Repubblica e il governoattuale, si è così espresso: ricono-sciuti gli alti meriti della Demo-crazia Cristiana, soprattutto perquanto riguarda la ricostruzionedell’Italia in seguito alla rovinadella guerra, la scelta del PattoAtlantico, come scelta futura edefinitiva per l’Italia e la collabo-razione stretta con gli Stati Unitad’America, ha concluso nella ma-niera, secondo me più giusta, checon gli anni la DC si era ridotta alcompromesso ed alla politica delrinvio. Rinvio vuol dire che si erarifiutata di fare quelle riforme e direalizzare quei prevedimenti, an-che a costo zero, che avrebberorinnovato la burocrazia e l’orga-nizzazione dello Stato.

I Democristiani parlavano ditutto - lo ricordo bene anche io -ma non muovevano un dito perriorganizzare i servizi, le istitu-zioni, lo stesso costume italiano,rinviando tutto al domani. Quantopiù perdevano alle elezioni, tantopiù rivendicavano i loro meritistorici e se si parlava di rinnova-mento, rispondevano che rinnova-re non serviva, perché c’erano lo-

ro e nessuno avrebbe potuto faremeglio di loro.

Obiettai ad un politico, che ave-va la pretesa di essere un vero ma-stro, che rinnovamento poteva es-sere anche aprire le porte ai giova-ni dello stesso partito e delle areeaffini. Ed il politico mi risposeche neanche questo avrebbe con-vinto i leader DC, perché loro, pa-droni del partito, soprattutto per letessere che propagavano di pro-pria tasca, nel caso che la barca sipreparasse ad affondare volevanocomunque esserci dentro loro edaffondare insieme con la barca.

Erano discorsi assurdi, ma loronon se ne accorgevano e pensava-no che avrebbero governato persempre per diritto divino.

Io mi rendevo conto, e tanti al-tri insieme con me, che non sipuò governare con l’immobilismoe mi aspettavo che la grande De-mocrazia Cristiana, che anche ioavevo votato, crollasse al più pre-sto e scomparisse dalla storiad’Italia.

Il partito è crollato, ma i demo-cristiani, per gran parte, continua-no a fare i loro affari travestiti daberlusconiani, o da amici ed al-leati del nuovo partito comunista.

La situazione era complessa,poiché da una parte si giocava al-le tanto peggio tanto meglio edall’altra non si aveva il coraggiodi agire nel vero interessedell’Italia. Il clientelismo si mol-

tiplicava, la corruzione altrettan-to, si disquisiva sul sesso degliangeli, ma non si pensava mai diaccorciare le distanze tra le cate-gorie sociali, facendo in modoche tutti potessero beneficiare delbene comune.

Ed allora per confondere leidee della gente e per dare l’im-pressione che un governo c’era,l’onorevole Aldo Moro, il più au-torevole dei democristiani, parla-va e parlava per ore intere el’onorevole Ciriaco De Mita “ra-gionava” di politica, nel sensoche, come disse Giovanni Agnel-li, si dimostrava un intellettualedella Magna Grecia.

Ricorderei allora, per conclude-re che nella Magna Grecia sorse-ro e prosperarono filosofi diprim’ordine, che ragionavano ve-ramente difficile, come Zenone,membro della scuola eleatica, chescriveva paradossalmente cheAchille, l’eroe greco conosciutocome il piè veloce, non avrebbemai raggiunto la tartaruga.

Ma il vero fondatore dellascuola eleatica fu Parmenide, og-gi studiato e ristudiato con grandeattenzione, il quale sostenne, inmodo sibillino, che “L’Essere èed il non Essere non è. L’Essere èin quanto è, e il non essere non èin quanto non è”.

Se questo non è tautologia, midicano i filosofi di oggi che cosa è.

Claudio Di Mella

La Democrazia Cristiana e i filosofi della Magna Grecia

Quale paese è rappresentato in questa silhouette?

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Come da norme federali,annualmente, col trentagiugno si chiude la stagio-

ne calcistica ufficiale, seguono itornei ricreativi estivi. Già dal de-corso mese di maggio, l’A.S. Mur-gantia ha archiviato la fase calci-stica 2010/2011, riferita all’attivitàdilettantistica, non così per le ca-tegorie giovanili, ancora impegna-te in manifestazioni di chiusuradel percorso annuale.

Anche se alle manifestazioni,importante è partecipare, non sto-na qualche ulteriore nota positivadi fine ciclo stagionale. E’ gratifi-cante, motivo di soddisfazione perdirigenti, istruttori impegnati, so-stenitori e dirigenti, rilevare la noti-zia da un quotidiano diffuso, qualeè il Sannio di Benevento, nellacronaca sportiva del 24 giugno2011, quale articolo di fondo suquattro colonne: “Calcio Giovani-le, torneo del Sabato, un succes-

so. Nella categoria “pulcini”, vinceil Morcone (Murgantia Calcio), pri-mo su Molinara, Altavilla Irpina,Arpaia e Colline del Sabato; nellacategoria “piccoli amici”, prevalel’Altavilla Irpina, su Cercemaggio-re e Colline del Sabato”.

Testimonianza concreta chel’anno di attività appena alle spallenon è trascorso inutilmente, rima-ne qualche positivo riscontro, qua-le verifica sul campo del lavorosvolto nel periodo di addestra-mento. E’ senz’altro lecito riscuo-tere i meriti di quanto si è fatto dibuono, non vale tuttavia esaltarsi,atteso che a cimentarsi su camporidotto, con formazioni sette con-tro sette, sono allievi del puro set-tore giovanile e scolastico: “piccoliamici” e “pulcini”, bambini in evo-luzione, delle fasce d’età rispetti-vamente da 6 a 8 e da 8 a 10 an-ni, quando più che il risultato nellemanifestazioni, obiettivi primari faperseguire sono lo sviluppo ed ilperfezionamento degli schemimotori di base e posturali di cia-

scun allievo, al fine di consentirglila più economica esecuzione delgesto tecnico nei confronti. Tende-re quindi al perfezionamentodell’attività motoria generale, piùche alla specializzazione precocenella disciplina, che il bambino nonè in grado psicologicamente disopportare. Ispirarsi nelle sedutedi allenamento, innanzitutto al“gioco”, anche se non quello delcalcio, poiché è importante chel’allievo allarghi il proprio patrimo-nio motorio in tutte le direzioni, dalfacile al difficile. E’ utile praticarecontemporaneamente giochi diver-si di gruppo, correre, saltare, farecapriole avanti, indietro, nuotare,calciare la palla ed altro, tale datrarre esperienze positive dalla pa-dronanza dei diversi gesti, nell’af-frontare domani la specializzazio-ne alla pratica sportiva, dopo l’atti-vità cosiddetta scolastica di base,al dodicesimo anno di età, come

da ricerche in merito. Nelle eserci-tazioni, non deve mai mancare ilgioco, la componente ludica, vaabbandonata l’idea di fare delbambino a tutti i costi un campio-ne. Percorsi misti, giochi tradizio-nali ed esercizi di mobilità articola-re, dovranno sempre far parte delsedute di allenamento. Altra carat-teristica fondamentale da perse-guire, è la socializzazione con glialtri bambini, in quanto si presen-tano difficoltà iniziali legate al tipi-co egocentrismo infantile(io e lapalla), nel completo disinteresseverso i consigli dell’istruttore, icompagni di giochi. Importante farcomprendere agli allievi, le regoledel vivere insieme. Abituarli grada-tamente a farsi la doccia da soli, alegarsi le scarpe, a dialogare, te-nere un comportamento correttocon gli altri.

Sono tali i principali obiettivi daraggiungere nell’età infantile, veromomento di iniziazione dello Sportin senso lato. Di marginale impor-tanza quindi, il risultato nelle mani-

festazioni, benché bene accettoquando positivo. Il calcio va vissu-to come il gioco più divertente pra-ticato dai giovani che in esso tro-vano un modo per utilizzare il tem-po libero dagli impegni scolastici,per scaricare tensioni, stare incompagnia di coetanei con cui fa-miliarizzare, creare rapporti che sievolvono nel tempo, non si ferma-no alla parentesi agonistica. Lemanifestazioni comuni in uso inuna gara di calcio, quali la strettadi mano nella fase iniziale, loscambio spesso dei gagliardetti,l’abbraccio collettivo dopo il gol,sono momenti di aggregazione,approccio positivo verso gli altri,che non vanno dimenticati. Di cer-to, il calcio di oggi, quanto a fanta-sia, estro, inventiva, destrezza,non è quello di ieri, poiché in tempilontani le asperità, le difficoltà suspazi occasionali, acuivano l’inge-gno, davano sfogo alla genialità,esprimevano talento, risorse intrin-seche pressoché soppressedall’assoluta normalità, dal giocolineare standardizzato su manti er-bosi perfetti, spesso in erba artifi-ciale, sotto la guida pressantedell’istruttore, l’occhio vigile dei ge-nitori, impazienti di vedere nei pro-pri piccoli il campione del domani.

Viene alla mente, nel periododopo gli anni quaranta, nelle gareinterminabili in piazza San Bernar-dino, l’esprimersi con agilità, disin-voltura, naturalezza nel cosiddettopassaggio a muro da parte di Tul-lio Manfredini, il caro Tulliuccio,autentica “icona” del calcio locale.

Il dinamico calciatore del Mor-cone, poi del Montesarchio in“promozione”, quando il calcio di-lettantistico contava, palla al piedeaspettava che l’avversario gli fos-se venuto incontro, poi con scattofulmineo, bruciante, lo superava dislancio battendo la sfera d’ internopiede contro le pareti che circon-dano lo slargo, per riprenderla ol-tre. Gesto tecnico importante, effi-cace, che poi trasferiva nelle gare

in campo, dialogando nel “dai evai” col compagno di squadra chelo affiancava sul lato destro o sini-stro (non sempre altrettanto solle-cito e preciso nel restituirgli la sfe-ra, come le pareti delle abitazioni).

Oggi, il maggior numero di re-gole da rispettare, le limitate diffi-coltà nell’esprimersi, in presenzadi sfere di cuoio perfette, campi dicalcio dicevamo in erba sintetica,la presenza assillante degli addet-ti ai lavori, hanno limitato estro efantasia del calciatore nello svilup-po delle azioni.Nondimeno il cal-cio, quale Sport di gruppo, resta ladisciplina più amata e praticatanel mondo, importante è lasciare ilragazzo giocare liberamente, sen-za essere sommerso da consiglio, peggio ancora di ordini, durantele competizioni, come nelle sedu-te di allenamento.

La fase infantile, deve esseresolo approccio all’attività motoria,familiarizzazione col calcio, con lasfera di cuoio.

7anno XXX - numero 6 - giugno 2011

CALCIO MORCONE

Arnaldo Procaccini

Tel. e Fax [email protected]

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Tel. 0824.957328 - Cell. 349.8332616

Presente e passato

I “Pulcini” dell’A.S. Murgantia, sul terreno di gioco di Beltiglio di Ceppaloni,prima dell’inizio della gare, da sinistra in piedi: Mimmo Bollella e BernardinoCioccia, istruttori; Roberto Cioccia, Luca Delli Venneri, Francesco Bollella eDino Di Nunzio, calciatori; Corrado Di Nunzio, dirigente. Da sinistra acco-sciati: Danilo Narciso, Simone Damasco e Gianluca Di Sisto, calciatori.In alto a destra: Tullio Manfredini, in esercitazione di palleggio di testa.

Primo tentativo, primo suc-cesso. Non poteva esseremigliore l'esordio del gio-

vane pilota morconiano Luca Maz-zucco nella prima gara svoltasi sulCircuito Internazionale del Voltur-no a Limatola (BN) domenica 24luglio, valevole per il CampionatoItaliano di categoria. Un fine setti-mana intenso iniziato con le provedel venerdì e conclusosi con l'otti-ma gara di domenica che ha con-sacrato il "pilotino" morconeseleader di categoria nel circuito Le-ga Piste Italiane. Il successo otte-nuto, inoltre, conferma la leader-ship incontrastata della classificaregionale di categoria Campania/Molise

Questo l'elenco dei vincitori:

Giuseppe Fusco 60cc. Baby; Al-fredo Giordanella 60cc. SuperBaby; Luigi Borriello 60cc. Mini;Antonio Luongo 60cc. Super Mini;Simone Di Dato 125cc. KF4 Junior;Davide Di Gaetano 125cc. KF4Under; Saverio Barile 125cc. KF3;Vincenzo Soriano 100cc. Under;Luca Mazzucco 125cc. FormulaKF; Leone Frieri 100cc Over; Mi-chele Marro 125cc. Under; VittorioDe Filippo 125cc. Over; CamilloAcconcia 125cc. C1; Angelo Cata-pano 125cc. Top Driver.

A questo punto è lecito conside-rarsi pronti per affrontare, il prossi-mo anno, il campionato CSAI Kar-ting, vero e proprio trampolino dilancio per i piloti del prossimo de-cennio!

KARTINGMazzucco ancora sugli scudi

Pedalando in collina

DOMENICA 07 AGOSTO 2011ore 9.00 Partenza da Campolattaro (Piazza Roma, presso il bar“Piazza Roma caffè”); ore 13.00 Ristoro presso l’AGRITURIMO MA-STROFRANCESCO; ore 18.00 Rientro a Campolattaro.Il numero massimo dei partecipanti non potrà superare le 35 personeQUOTA DI PARTECIPAZIONE 20 €Info e prenotazioni 333 7391200 (Sabatino)

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8anno XXX - numero 6 - giugno 2011

G I O C H Idi Franca Savino

Soluzione del cruciverba del numero precedente

CRUCIVERBA

CI PERVIENE DALL’ANAGRAFEgiugno 2011

MATRIMONI (2)1 giugno, Morcone: Salvatore CIPOLLETTI e Annalisa COLESANTI18 giugno, Sassinoro: Tommaso LONGO e Rossella FALAGUERRAAgli sposi felicitazioni da La Cittadella

NASCITE (2)17 giugno, Campobasso: Domenico RUZZO (Cuffiano)29 giugno, Benevento: Mario PARCESEPE (Cuffiano)Ai neonati e ai genitori auguri da La Cittadella

MORTI (9)9 giugno, Morcone: Maria GUERRERA n. Pontelandolfo 24.9.1950 (Coste)9 giugno, Morcone: Giuseppe PAULUCCI n.Morcone 22.3.1926 (Coste)17 giugno, Morcone: Vincenzo PETRILLO n.Morcone 4.1.1916 (C.so Italia)20 giugno, Morcone: Vittorio DI CARLO n. Morcone 14.4.1941 (V.dei Mugnai)21 giugno, Morcone: M.Elena ROSSETTI n.Circello 4.9.1914 (Cuffiano)21 giugno, Campobasso: Luigia DI MARIA n.S.Croce del S. 28.4.1920 (Canepino)23 giugno, Morcone: Antonio D’AMATO n Poggio Imperiale (FG) 29.9.1918 (Vc.Roma)24 giugno, Morcone: Livia DI MARIA n.S.Croce del S. 12.11.1936 (Coste)25 giugno, Campobasso: Angelo DI MARIA n. Castelpagano 10.7.1941 (Piana)Ai familiari condoglianze da La Cittadella

giri di parolee numeri

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Il lavoro dei direttori, redattori, collaboratori, amministratoriè prestato a titolo completamente volontario e gratuito

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LA CITTADELLA è in sinergia conwww.morconiani.net

Pubblicazione distribuita prevalentemente ai soci dell’Associazione Culturale“NUOVA MORCONE NOSTRA”

Periodico dell’Associazione

NUOVA MORCONE NOSTRA - LA CITTADELLA

Chiuso in redazione il 2 agosto 2011 ore 24

ORIZZONTALI: 1. Grandine morconese – 9. Suoi in morconese –12. Separato dal resto – 13. Smancerie – 15. Restare – 17. Spezia pic-cante – 18. Mala agli estremi – 19. Produce un suono – 21. Dispari insaga – 22. Il giorno corrente – 24. Ostruita – 26. In bocca e in gola –27. Varietà di vino rosso – 29. Dal suo porto salpò Colombo – 31. Or-ganizzazione delle Nazioni Unite – 33. Va bene – 35. Latina – 36. Imedi di teca – 38. Idonei – 40. Cittadina della Francia – 42. Osmio –44. Metallo nobile – 45. Morire in inglese – 46. Il chitarrista Clapton– 48. Quarantanove – 49. Non rispondono all’appello – 52. Un tipod’imbarcazione – 54. Riluttante – 55. Cunette – 56. La tramontanamorconese – 57. Ascessi, lesioni della pelle in morconese.VERTICALI: 1. Robusto in morconese – 2. Cittadina veneta – 3.Zingaro – 4. Annullati – 5. Costoso – 6. L’alcol presente nelle bevan-de – 7. Abitante di Loreto – 8. Un po’ d’imbarazzo – 9. Il signore in-glese – 10. Retto – 11. La giovenca morconese – 14. Strumento a fia-to di terracotta – 16. Ripida – 20. Andato in morconese – 23. Gruppid’Azione Patriottica – 25. Angolo minore di 90° - 27. Lo sono i ramisui lati del fusto – 28. Il frantoio morconese – 30. Ordine d’interru-zione – 32. Cigolare in morconese – 34. Imperatore tedesco – 37. Ilcuore del poeta – 39. Complesso di tre strumenti – 41. Legami – 43.Così latino – 46. Egli – 47. Il nostro Fido – 50. Gli anni che si hanno– 51. Culmine, vertice – 53. Imperfezione cutanea – 55. Cesio .

La soluzione al prossimo numero

Alessia D’Alessio

Noemi Ciarlo

Inviate all’indirizzo e-mail redazionecitta-

[email protected] notizia di eventi lieti o tristi

che desiderate condividere con i nostri let-

tori. Si prega di contenere gli scritti in poche

righe, allegando una foto. La redazione si

riserva di ridurre i testi, se troppo lunghi o

personali: per comunicare un sentimento

bastano poche semplici parole.

AlbergoRistorante

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Via degli Irpini - 82026 Morcone (BN)tel. 0824.957646

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LAUREA

CULLA

La locanda del Bretondi Raffaella Calabrese

Rond noir Cafè di Giovanna Giorgio

Alessia D’Alessio si è brillante-mente diplomata in Grafica allaScuola Internazionale di Comix -Accademia delle Arti Figurative eDigitali di Roma, con un lusinghie-ro 30 e lode. La nostra giovanissi-ma amica ha compilato e discussoun complesso Progetto di graficapubblicitaria, che comprende piùelaborati di grande potenzialità at-trattiva. Ad Alessia l’augurio di unfelice prosieguo degli studi e tuttele soddisfazioni professionali chemerita. Alla mamma Angelavittoria,ai nonni Adone e Lia le più vive fe-licitazioni da noi de La Cittadella,che ci sentiamo pienamente coin-volti nel successo di Alessia, cheha simpaticamente inserito nel suolavoro un visual giocato sull’utilizzodella nostra testata. Gliene siamograti e saremmo lieti della suaqualificata collaborazione. Nelprossimo numero torneremo sugliaspetti di contenuto del progetto.

La Locanda – terzo tempo. La lo-canda del Bréton (Via A. Sannia137) ha riaperto, presieduta sem-pre da Fill (il bréton appunto), magestita da una giovane, volentero-sa morconese, Raffaella Calabre-se. Collaborano alla preparazionedei piatti tipici della nostra gloriosacucina le mamme, cuoche espertee capaci di intuire i gusti dei clientialla ricerca delle cose “sfiziose “della tradizione morconese.La locanda si trova nel cuore delcentro storico, ma ad appena cen-to metri dalla porta “de ri Stam-pacci”, dove si può parcheggiarel’auto, perciò anche i pigrisono…serviti. Visitatela, ne vale lapena.

Irene Mobilia

LOCALICHE APRONO

Dalla ristrutturazione di un’ala delfabbricato, che da molti anni ospital’Emporio di Rosetta, al bivio dellastazione ferroviaria, è stato ricava-to un locale accogliente, di facileaccesso e di piacevole sosta, conpiazzale antistante protetto da tet-toia in legno e arredato con tavolie panchine. Un punto d’incontroper operatori vari e gente di pas-saggio, per una pausa lunch, pani-ni farciti e tramezzini o semplice-mente per gustare un buon caffè.Un bel locale, ben integrato con laattività preesistente.

Peppino Gizzi

Queensley Lounge Bar di Gina e Renato

A circa 1 Km dalla superstrada Be-nevento Campobasso (uscita Mor-cone-S.Maria Colle di Serra), lun-go la vecchia strada ‘delle taverne’che scende verso i Solla, comeuna piccola oasi si incontra i lQueensley. Non è un semplicelounge bar, ma un piccolo ed at-trezzato angolo relax, ideale pertrascorrere un giorno di riposo o divacanza, sdraiati al sole in unospazio protetto e riservato, dopo

un’ora trascorsa in piscina. Dotatodi servizio ristorazione di buon li-vello, con un locale non molto am-pio ma pronto ad accogliere e sod-disfare anche i palati più esigenti.Un luogo ideale anche e soprattut-to per una allegra serata o una ce-netta all’aperto, serviti con specia-lità a base di pesce ed allietati daintrattenimento musicale.La Cittadella augura ogni successo.

Peppino Gizzi

Lungo Via Roma, di fronte alla fon-tana del Canale, in locali rifiniti edarredati con raffinatezza è nato, fi-nalmente, un vero punto di incon-tro. La dolce vita è un bar pastic-ceria, dotato di ampi locali arredaticon gusto, con tanti tavolini a di-sposizione dei clienti per una dolcesosta con caffè e cassatine, cor-netti farciti e cappuccini, stuzziche-ria ed aperitivi di ogni genere. Siadentro che nello spazio esterno,anch’esso attrezzato, si può sosta-re comodamente e, sfogliando ilgiornale, consumare anche un ru-stico o un gelato. Ci voleva!

p.g.

A tutti gli esercenti questeattività, la redazione augu-ra buon lavoro ed ognisuccesso.

La Dolce VitaLounge Bar di Giuseppe e Ciro

Nella calda notte del 2 luglio scor-so, alle ore 3:07 presso l’OspedaleCardarelli di Campobasso, è venu-ta al mondo la piccola Noemi!3,050 Kg per 51 cm di lunghezza,una creatura dal viso dolcissimo,dagli occhioni di mamma Annalisae il nasino di papà Domenico,Noemi è arrivata per donare tantagioia e felicità ai due neo-genitori ealle famiglie Ciarlo e Di Pasquale.A tutti loro vanno i nostri miglioriauguri affinchè la loro principessapossa crescere con salute e sere-nità e possa un giorno diventarespeciale come la mamma e i lpapà!

La Cittadella

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