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Periodico di informazione e cultura dell’abitare in cooPerativa
Pubblicazione QuadrimeStrale anno Xv - numero 43 - PoSte italiane SPedizione in abbonamento PoStale 70% - d.r.t. - d.c.b. - torino nr. 3/2013
ABITARE numero
43
L’EdificatricE Uno fEstEggia 50 anni con iL primo BiLancio sociaLE
nascE L’aci: così LE coopErativE piEmontEsi rafforzano La propria vocE
L’hoUsing sociaLE E i soci, protagonisti dELLa rinascita dELLa faLchEra
La coopErativa fLavia dicE sì a itaca: iL risparmio EnErgEtico dEL nUovo progEtto
I N C O O P E R A T I V A
3 Editoriale
4 L’EdificatriceUnofesteggia50anniconilprimoBilancioSociale
7 L’AssessoreLoRusso:laFalcherasaràunsimbolodirinascita
8 L’housingsocialeeisoci,protagonistidellarinascitadellaFalchera
10 Nascel’Aci:cosìlecooperativepiemontesirafforzanolapropriavoce
12 LasfidadellaDiVittorio:locazionepermanenteetransitoriainunostessoedificio
13 LaPrimoMaggiosuperaicontrolli:isuoinuoviedificirispettanoITACA
14 LacooperativaFlaviadicesìaITACA:ilrisparmioenergeticodelnuovoprogetto
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Presidente: Pasquale CifaniVice Presidente: Roberto Zepparomeo bevilacqua, Giulio blanc, rinalda borra,Giuseppe calandra, rosanna capella, mario cravetta, oronzo de Padova, Generoso de Serio, maurizio fantucci, Giuseppe fortino, erica Gamba, Pietro Ghio, egidio Giannico, domenico iannello, francesco iaquinta, euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo rizzo, claudio ronca, francesca Sassi, Giuseppe totaro, alessandra trotta , renzo vanzo.
redazione: presso legacoop abitanti Piemonte via Perrone, 3 - torino - tel. 011 5185149
anno 15 - n° 43 Pubblic. quadrim. dicembre 2013 reg. trib. di torino n. 5302 del 27/08/1999
direttore responsabile: laura cardia
capo redattore: Generoso de Serio
redazione: Pasquale cifani, irene fortino, egidio Giannico, domenico iannello, francesco iaquinta, ettore matinata, massimo rizzo, francesca Sassi, roberto zeppa.
Proprietà: legacoop abitanti Piemonte
Grafica: Jabé srl - torino
Stampa: marcograf - venaria (to)
tiratura: 10.000 copie
ABITAREI N C O O P E R A T I V A
L’edilizia è uno dei settori che stanno pagando la crisi con
maggiore forza e crudeltà: è ferma, paralizzata, senza
finanziamenti e duramente esposta con il sistema bancario. Se
pensiamo al solo 2013, il 70% delle aziende è stato spazzato via.
C’è un crisi della domanda, causata dalle difficoltà economiche
delle famiglie italiane. C’è una crisi del credito, perché l’unico
obiettivo delle politiche bancarie è ridurre l’esposizione, quindi
non c’è credito alle aziende, senza il quale nessuna economia
può ripartire. C’è una crisi dovuta agli enormi ritardi nei
pagamenti dell’Amministrazione Pubblica.
Non mi sento né tragico né melodrammatico all’affermare
che l’edilizia è un settore che sta morendo. Sta morendo nel
disinteresse e nell’incompetenza della classe politica italiana e
delle istituzioni che rappresentano lo Stato.
Il tema della casa sembra essere per tutti prioritario, è persino
sovraesposto sui media. Ma perché? Per parlare delle tasse
con cui gravarlo. Sono mesi che si parla di IMU, senza mai
quantificare, spiegare e specificare. Sulle tasse sulla casa, a volte
sembra giocarsi la durata del Governo, generando maggiore
incertezza. In questo modo, con quest’indeterminatezza, si
favorisce la comprensibile indecisione di chi vorrebbe investire i
propri risparmi nell’acquisto di una casa migliore e più moderna.
Mancano, sia a livello nazionale che regionale, idee chiare, forti
e precise sulle misure con cui affrontare un mercato depresso,
non si fanno distinzioni tra mercato dell’usato e mercato del
nuovo, non ci sono proposte di sostegno all’affitto per le famiglie
in difficoltà né per gli operatori in crisi, non si parla del diritto alla
casa che ogni cittadino porta con sé.
A volte ho come l’impressione che la casa sia il Bancomat dei
Governi in cerca di risorse: è un settore da cui prendere tutte
le volte che è necessario trovare le risorse, ma a cui non si
restituisce mai niente. Sono anni che mancano politiche per la
casa a livello nazionale, mentre il Piemonte dirotta addirittura
altrove i finanziamenti erogati dallo Stato all’edilizia, senza
pensare di restituirli, prima o poi, al settore per il quale erano
stati stanziati.
In questo modo non si danno risposte agli ultimi, ai cittadini più
duramente colpiti dalla crisi e non si aiuta a superare la crisi
economica, finanziando il settore considerato un volano della
crescita economica. Si dimentica che la casa è un diritto e che
senza una casa, nessun cittadino e nessuna famiglia possono
affrontare il proprio futuro.
Il pubblico sembra aver abdicato ai propri doveri, dando risposta
solo alle emergenze, senza avere una visione d’insieme, senza
fissare obiettivi, affidandosi alla buona volontà e alle energie
delle imprese private sociali e agli enti caritatevoli religiosi. Non
si può nascondere la preoccupazione che si sente davanti a un
la casa come bancomat dell’Italia in crisi
quadro così drammatico.
In questi mesi il movimento cooperativo piemontese si
è rafforzato, presentandosi in modo unitario: LegaCoop,
ConfCoop e Agci saranno rappresentate da una sola
struttura, l’Aci, che porterà avanti i valori comuni della
cooperazione. Valori che la crisi economica e l’inconsistenza
della classe politica rendono più che mai attuali e in grado
di offrire soluzioni. Le cooperative d’abitazione piemontesi
stanno partecipando a numerose iniziative per dare risposte
ai cittadini in difficoltà e per garantire i migliori rapporti
qualità/prezzo e risparmio/comfort ai soci.
LegaCoop Piemonte Abitanti ha organizzato un seminario
all’interno di Urban Promo, per parlare di social housing, una
nuova tendenza, che dà risposte a chi si trova in un’emergenza
temporanea; la Cooperativa Di Vittorio sta partecipando
a vari progetti di questo genere, di cui abbiamo parlato e
parleremo sul nostro giornale. A Novara l’Edificatrice Uno ha
celebrato i suoi primi 50 anni, presentando il suo bilancio
sociale e rafforzando la propria leadership nel Piemonte
Orientale. A Fossano (CN), la Cooperativa Flavia ha iniziato
la costruzione di un complesso edilizio che seguirà tutte
le indicazioni del Protocollo ITACA, per garantire ai soci il
risparmio energetico, mentre, da Pinerolo (TO), arriva la
notizia che la Cooperativa Primo Maggio ha superato con
successo i controlli della Regione Piemonte sugli ultimi edifici
costruiti, seguendo i parametri di ITACA.
Leggo questi successi delle nostre cooperative e penso
quanto sia importante ricordare le persone che ci hanno
portato ad essere operatori importanti e credibili di un
settore in così forte difficoltà. Siamo portatori di valori di
solidarietà e di uguaglianza, di diritti e di opportunità, è bene
non dimenticarlo. Troveremo il modo per ricordare la nostra
storia, il nostro passato, grazie al quale abbiamo costruito
quello che siamo, anche su abitare in cooperativa.
Un affettuoso augurio per il 2014 a tutti i nostri lettori
Pasquale Cifani
Presidente legacoop abitanti Piemonte
PRoVInCIa dI ToRIno
Cooperativa 13 febbraio via San Giuseppe, 21 Pinerolo (to)Tel 0121 374995 • e.mail: [email protected] Presidente Giulio blanc
Cooperativa Clara via roma, 7 caselle (to)Tel 011 9913671 • e.mail: [email protected] renzo vanzo
Cooperativa Coop Casa Chivasso via torino, 86 chivasso (to)Tel 011 91727801 • e.mail: [email protected] romeo bevilacqua
Cooperativa Giuseppe di Vittorio via Perrone, 3 torinoTel 011 5648666 • e.mail: [email protected] massimo rizzo
Cooperativa La Popolare via rubattera, 10 bussoleno (to)Tel 0122 49279 • e.mail: [email protected] Pacifico trabucchi
Cooperativa Musetta via Perrone, 3 torinoTel 011 4055179 • e.mail: [email protected] Giuseppe fortino
Cooperativa Primo Maggio via San Giuseppe, 21 Pinerolo (to)Tel 0121 374276 • e.mail: [email protected] Sassi
Cooperativa San Pancrazio via Perrone, 3 torinoTel 011 5654444 • e.mail: [email protected] Pasquale cifani
Cooperativa Unità operaia alto Canavese viale dei mille, 13 cuorgnè (to)Tel 0124 650498 • e.mail: [email protected] domenico iannello
PRoVInCIa dI aLeSSandRIa
Cooperativa Uni C.a.P.I. via urbano rattazzi, 11 alessandriaTel 0131 43141• e.mail: [email protected] roberto zeppa
PRoVInCIa dI CUneo
Cooperativa Coefers via mondovì, 2 cuneoTel 0171 696362 • e.mail: [email protected] Salvatore di brigida
Cooperativa Flavia via fossano, 6 cuneo Tel 0171 695070 • e.mail: [email protected] Pietro Ghio
Cooperativa Marilena corso Giolitti, 2 cuneoTel 0171 699070 • e.mail: [email protected] rinalda borra
Cooperativa La Lavoratori via Ghione, 5 Savigliano (cn)Tel 0172 21604 • e.mail: [email protected] Guido matinata
Cooperativa La Quercia via Ghione, 5 Savigliano (cn)Tel 0172 22668 • e.mail: [email protected] francesco matinata
PRoVInCIa dI noVaRa
Cooperativa edificatrice Uno via XXiii marzo, 21 novaraTel 0321 399326 • e.mail: [email protected] francesco iaquinta
Cooperativa edilcooper via XXiii marzo, 21 novaraTel 0321 399326 • e.mail: [email protected] francesco iaquinta
PRoVInCIa dI VeRbanIa
Cooperativa edificatrice Tre via olanda, 35/b Pallanza (vb)Tel 0323 53435 • e.mail: [email protected] Giuseppe calandra
Cooperativa Pallanza via olanda, 35/b Pallanza (vb)Tel 0323 404628 • e.mail: [email protected] Giuseppe calandra
la cooperativa edificatrice uno celebra quest’anno 50
anni e, come giustamente si chiede il suo presidente
francesco iaquinta, “quale modo migliore per
celebrare l’anniversario della pubblicazione del primo
bilancio Sociale?”. “e’ un traguardo emozionante per
noi, perché il bilancio Sociale ha l’obiettivo di far capire
all’esterno come siamo strutturati, come funziona la
nostra organizzazione, dove e come costruiamo, in
che modo si è formata e si è evoluta nel tempo la
nostra base sociale, dove siamo arrivati” dice iaquinta.
il tema lo appassiona: ha curato personalmente tutte
le fasi dell’elaborazione, occupandosi dei testi, dei
grafici, delle immagini.
il risultato è una pubblicazione graficamente gradevole,
che si legge di un fiato e che è ricca di informazioni.
c’è la storia della edificatrice uno, a partire dal 3
febbraio 1963 della sua fondazione, agli anni 80 del
suo consolidamento, dalle fusioni degli anni 90 con
numerose cooperative dell’area, fino ai nostri giorni,
con il rafforzamento della sua presenza nel novarese,
nel vercellese e nel biellese, “orgogliosa di essere
sempre più soggetto attivo nel fare sistema con
legacoop”.
Si spiegano la missione e i valori della cooperativa:
“mettere a disposizione dei soci unità abitative ad un
costo più basso rispetto a quelli reperibili sul mercato;
realizzare progetti abitativi coerenti con il loro contesto
e in grado di agevolare le relazioni con il vicinato;
svolgere una politica della casa volta alla realizzazione
di un’edilizia attenta e rispettosa dell’ambiente,
assumendo come valore fondamentale quello
della sostenibilità ambientale della propria attività;
concorrere allo sviluppo del movimento cooperativo
ed esserne attori sul terreno della responsabilità
Sociale d’impresa”.
il bilancio Sociale di 50 anni è come un piccolo trattato
di storia italiana. lo si vede all’analizzare l’evoluzione
della base sociale della cooperativa novarese: fino alla
seconda metà degli anni ‘70 i soci erano poche decine,
successivamente sono progressivamente aumentati,
fino a raggiungere il picco della metà degli anni ‘90,
“seguendo un andamento influenzato dallo sviluppo
dei progetti costruttivi e dalle operazioni di fusione per
incorporazione di altre cooperative”.
ed è interessante anche scoprire come la composizione
di questa base sociale sia cambiata nel corso di questi
cinquant’anni. il trend, si legge nel bilancio Sociale
“riflette i fenomeni legati ai flussi migratori dell’italia
degli ultimi decenni. i soci assegnatari dei primi
interventi sono provenienti dal nord per il 52%, dl Sud
per il 41% e dal centro per il 7%. Progressivamente
il numero dei soci assegnatari provenienti dal Sud
diminuisce fino al 24% del periodo 2007-2012,
aumenta al 68% il numero dei soci provenienti dal
nord, mentre una percentuale di circa il 7% è di
origine straniera”. e’ l’italia che cambia e che si riflette
anche nelle richieste di case a canoni di locazione
inferiori a quelli del mercato. il cambiamento del
nostro Paese si nota anche nella presenza sempre più
significativa delle donne socie assegnatarie: negli anni
70 erano circa il 20%, negli ultimi anni sono arrivate a
essere il 50%, la metà dei cittadini che si sono rivolti
alla edificatrice uno per avere una casa e cominciare
la propria vita.
un’importante pagina del bilancio Sociale evidenzia
come abitare in cooperativa sia un vantaggio per i soci
dell’edificatrice uno, non solo per i prezzi degli affitti,
significativamente più bassi rispetto a quelli offerti dal
mercato, ma anche per “la sicurezza della disponibilità
della casa, in quanto l’assegnazione di un alloggio è
permanente”, inoltre “il canone non è suscettibile di
rinegoziazione” e ad esso “viene solo applicato un
adeguamento pari al 75% dell’indice istat dei prezzi
al consumo, determinando in tal modo un ulteriore
vantaggio economico nel medio e lungo termine”. a
L’EVE
NTO La presentazione a novara
Gonella: “La cooperazione ha bisogno di esempi come l’Edificatrice Uno”. Alla festa anche Roberto Cota
l’edificatrice uno festeggia 50 anni con il primo bilancio Sociale
4 5
questo bisogna aggiungere la qualità dell’abitare: “nel
tempo la cooperativa ha adeguato ai nuovi bisogni dei
soci le diverse tipologie costruttive, al fine di garantire
una migliore qualità della vita in alloggi progettati per la
diversa composizione dei nuclei familiari e dotati delle
tecnologie più moderne”.
nel corso di questi cinquant’anni la cooperativa
ha realizzato 913 alloggi, avendone venduti 217
ai propri soci e avendone assegnati 696, distribuiti
tutti tra novarese, vercellese, biellese. nel futuro
dell’edificatrice uno ci sono un rapporto sempre
più attento con i soci, basato sulla trasparenza nelle
informazioni e nella partecipazione nelle decisioni. il
socio “partecipa alle assemblee ordinarie e straordinarie
deliberando sugli argomenti posti all’ordine del giorno”
spiega il bilancio Sociale “tra le forme di concreto
coinvolgimento del socio rientrano tutti i rapporti che si
instaurano con la cooperativa. dal momento della sua
ammissione a socio, viene inserito nelle graduatorie
per ottenere un alloggio in godimento, periodicamente
valuta le opportunità che la cooperativa gli offre per
il soddisfacimento del bisogno casa, può diventare
assegnatario in godimento di un alloggio instaurando
in tal modo quello scambio mutualistico tipico delle
cooperative a proprietà indivisa, partecipa alle iniziative
Il presidente di LegaCoop Giancarlo Gonella e, al tavolo della presidenza, da sin Francesco Lizzi, Francesco Iaquinta e Pasquale Cifani
Il pubblico durante la presentazione del Bilancio Sociale Il Presidente dell’Edificatrice Uno Francesco Iaquinta Al tavolo della presidenza, Francesco Lizzi, Francesco Iaquinta e Pasquale Cifani ascoltano il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota
L’IN
TERV
ISTA obiettivi e attese di stefano Lo russo
La Torino del nuovo Assessore all’Urbanistica: una città attrattiva e dinamica, di cui i torinesi si sentano orgogliosi
La Falchera sarà un simbolo di rinascita sociale ed economica
l’Assessore all’Urbanistica di Torino, Stefano Lo Russo
6
‘ Il modo migliore per celebrare i 50 anni è la pubblicazione del primo Bilancio Sociale, un traguardo emozionante, che spiega all’esterno come siamo strutturati
sociali della cooperativa”.
l’informazione e la comunicazione passano
anche attraverso internet, attraverso il bel sito
web, www.edificatriceuno.it, maneggevole e
intuitivo nell’uso, che tiene costantemente
informati sulle attività della cooperativa e che
è suddiviso in varie sezioni, riguardanti la storia
della edificatrice uno, la composizione dei
suoi vertici, le modalità per diventare soci, gli
avvisi sulle disponibilità di alloggi, gli interventi
realizzati e in fase di realizzazione. Sul sito web
è già possibile scaricare, in formato .pdf, anche il
bilancio Sociale.
il futuro passa anche attraverso un rapporto
sempre più rispettoso dell’ambiente. il bilancio
Sociale sottolinea il cammino intrapreso in questo
senso dalla cooperativa novarese, articolato in
due punti: “un corretto rapporto con l’ambiente
esterno (bioclimatica, risparmio energetico e
corretto uso delle risorse ambientali) e un corretto
rapporto con l’ambiente interno, in un continuo
sforzo di ricerca di soluzioni innovative per il
comfort climatico e acustico, nonché soluzioni
progettuali per incrementare l’uso di materiali
ecocompatibili. ci sono obblighi di legge precisi,
in questo senso, ma non è solo questo: ci sono
anche gli stimoli che giungono dal dibattito e
dalle iniziative concrete portate avanti, da ormai
più di un decennio, dall’associazione nazionale
legacoop abitanti, prova ne siano i concetti
fondamentali che stanno alla base dei principi
di sostenibilità ripresi dal “codice concordato”,
sottoscritto dalle cooperative aderenti a
legacoop abitanti”
il bilancio Sociale è stato presentato il 16
novembre a novara. ad accompagnare
francesco iaquinta e i soci della edificatrice
uno, numerose autorità, tra cui il Presidente
della regione roberto cota, il sindaco di novara
andrea ballarè, il presidente di legacoop
Piemonte Giancarlo Gonella e il Presidente di
legacoop Piemonte abitanti Pasquale cifani.
cota, novarese, considera la edificatrice uno
“un’efficace testimonianza della funzione sociale
delle cooperative” e ha lamentato come oggi,
pur essendoci “bisogno di case, manchino i soldi
per farle”, per questo ha promesso “di trovare
le risorse, raschiando i bilanci”. Per ballarè,
l’edificatrice uno è “patrimonio della città, che,
nonostante i tempi e l’edilizia ferma, riesce a
crescere e produrre valore aggiunto”. Gonella ha
voluto complimentarsi con il presidente iaquinta,
“per i risultati raggiunti in mezzo secolo”: “e’
una cooperativa nata per soddisfare i bisogni
abitativi di gran parte dei cittadini emigrati in
cerca di lavoro ed è diventata una delle realtà
più significative della cooperazione d’abitazione
piemontese. in un momento così difficile per
il nostro Paese, abbiamo bisogno di esempi
come questo” ha commentato. Pasquale cifani
ha dichiarato tutto il suo orgoglio “per quello
che l’edificatrice uno è riuscita a conquistare
con puntualità, competenza e impegno, senza
tradire mai i valori del movimento cooperativo.
Ha saputo trovare una strategia per la virtuosa
concentrazione di tutte le forze presenti nel
territorio con l’ottimizzazione delle risorse
economiche e umane disponibili e oggi, per
quantità di alloggi costruiti e, soprattutto, per la
sua capacità progettuale, una delle cooperative
più attive e propositive del Piemonte”.
a terminare la presentazione del bilancio Sociale,
è arrivata una torta di compleanno, per celebrare
questi 50 anni magnificamente portati.
38enne, geologo e ricercatore al Politecnico di torino, Stefano lo
russo è da luglio il nuovo assessore all’urbanistica del comune di
torino. ad Abitare in Cooperativa spiega i suoi obiettivi e la torino
che ha in mente per il XXi secolo.
Lei guida uno degli assessorati che suscitano maggiore
aspettativa, visto che disegna il futuro assetto di Torino.
Come affronterà obiettivi ed emergenze, in una città che da
tempo ha le casse vuote?
La trasformazione urbana è senza dubbio uno degli strumenti che
la Città possiede per affrontare le sfide del suo futuro e uscire
dalla crisi di questi anni, valorizzando le sue vocazioni. La crisi ha
messo chiaramente in evidenza che è finita la stagione dei grandi
investimenti pubblici a fondo perduto per la riqualificazione. Oggi
il settore pubblico mantiene il ruolo di guida politica e accom-
pagnamento, ma le grandi risorse necessarie non possono che
arrivare dal privato. È senz’altro una sfida molto più difficile per chi
amministra: coniugare visione, sviluppo e crescita con sostenibilità
economica e redditività.
Uno dei progetti caratterizzanti della Torino del XXI secolo
riguarda la Falchera: 11 milioni di euro per trasformare un
quartiere un tempo simbolo di degrado. Come cambierà la
Falchera? e quali i tempi di realizzazione del progetto?
La riqualificazione della Falchera con l’aiuto dei fondi del Piano Città
rientra nelle nostre linee programmatiche relative agli interventi nella
zona Nord di Torino. Falchera può diventare davvero un simbolo di
rinascita sociale, economica ed ambientale. I laghetti e l’area intor-
no saranno completamente bonificati e restituiti al quartiere per la
loro fruizione pubblica. Un parco urbano di grande qualità che potrà
anch’esso essere occasione di sviluppo e lavoro. Contiamo nel 2014
di dare avvio alla trasformazione che richiederà qualche anno.
Tra gli operatori che trasformeranno la Falchera c’è anche
la Cooperativa di Vittorio. Le cooperative edilizie possono
avere un ruolo da protagoniste in queste grandi trasfor-
mazioni?
La cooperazione è da sempre uno dei patrimoni imprenditoriali e
sociali di questa Città. Le cooperative sono state capaci di realiz-
zare grandi interventi anche con risorse limitate, sono state attori
indispensabili nelle trasformazioni che sono avvenute a Torino in
questi anni e hanno risposto a molti fabbisogni dei torinesi. Ruo-
lo di cui Torino non si può privare e che sono convinto saranno
capaci di mantenere.
alla Falchera avrà grande spazio il social housing, che sta
diventando sempre più protagonista nei nuovi interventi
urbani. e’ la risposta adeguata a questi anni di crisi?
Il social housing risponde ad una domanda di una parte impor-
tante di cittadini e può essere veramente volano di sviluppo e di
riqualificazione per molte aree della Città. Occorre però accom-
pagnare l’intervento edilizio con progetti sociali specifici e mirati
che possano sviluppare nei cittadini quel senso di comunità e
partecipazione, essenziale per una piena integrazione. La siner-
gia tra queste azioni mi pare una chiave fondamentale per il
successo di questi programmi.
Come dovrà essere la Torino che le piacerebbe lasciare al
termine di quest’esperienza?
Una Città che non si è arresa alla crisi, che non si è ripiegata
su se stessa, che si è reinventata valorizzando le tante oppor-
tunità che è in grado di mettere in campo trasformando la crisi
in un’opportunità di cambiamento positivo. Una Città economi-
camente attrattiva e culturalmente dinamica. Una Città di cui i
torinesi siano orgogliosi.
Laura Cardia
Il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota insieme al Presidente dell’Edificatrice Uno Francesco Iaquinta
,
NEW
SD
ATO
RIN
O
Un seminario di Legacoop Abitanti ha affrontato le problematiche della costruzione del nuovo quartiere
come si costruisce un nuovo quartiere? Quali sono le relazioni che si
vanno a creare e che bisogna curare? Quali sono le problematiche,
sociali, architettoniche e urbane che bisogna affrontare?
Se n’è parlato a torino in un bel seminario organizzato al circolo
dei lettori dal comune di torino e da legacoop Piemonte abitanti,
il Piano città a torino: il progetto di housing sociale a falchera,
all’interno di urban Promo, un evento di marketing urbano e
territoriale, giunto alla decima edizione, nato a venezia, trasferitosi
quindi a bologna, e, da un paio di anni, con un appuntamento
torinese dedicato in particolar modo al social housing e alla
rigenerazione urbana. al seminario sono intervenuti l’assessore
all’urbanistica del comune di torino Stefano lo russo (vedi
l’intervista a pagina 7), roberto fabbri in rappresentanza di
legacoop abitanti nazionale, il Presidente di legacoop Piemonte
abitanti Paquale cifani, Wally falchi della cooperativa Synergica,
Giordana ferri della fondazione Housing Sociale, massimo rizzo,
Presidente della cooperativa di vittorio.
da tempo le cooperative d’abitazione seguono con attenzione
lo sviluppo del social housing, che offre un servizio di
accompagnamento alle persone in difficoltà, fino al loro
reinserimento nella vita sociale ed economica. la cooperativa
di vittorio partecipa già a una serie di progetti di questo tipo ed
è impegnata in una delle sfide più importanti che si presentano
a torino nei prossimi anni, la riqualificazione del quartiere della
falchera. il Piano città prevede per il quartiere un finanziamento di
11 milioni di euro per realizzare, tra le altre cose, anche un nuovo
quartiere di housing sociale, con la realizzazione di circa 350 alloggi,
di cui il 75% destinato alla locazione a lungo termine e il 25%
alla vendita dopo 10-15 anni, gestiti dalla cooperativa di vittorio.
e’ anche previsto un articolato programma di accompagnamento
sociale, con la collaborazione della fondazione Housing Sociale e
della cooperativa Synergica.
il seminario di urban Promo ha spiegato le problematiche che
tutti gli attori sociali stanno affrontando per realizzare il quartiere.
il presidente di legacoop Piemonte abitanti Pasquale cifani ha
illustrato il nuovo quartiere da un punto di vista architettonico,
spiegando che saranno costruite alcune torri, di un’altezza
massima di sette piani, e ha anche raccontato come il progetto
sia adesso “in una fase di elaborazione delle tipologie edilizie,
discuteremo con gli amministratori le tipologie, per far sì che
quello che si realizzerà incontri il favore delle persone”. cifani ha
fatto un’interessante considerazione, parlando della redditività
che le costruzioni devono avere nel tempo. “il tasso ufficiale
della banca centrale europea è passato dal 2% allo 0,25%,
bisogna parlarne, quando si parla della redditività attesa dagli
investitori, anche istituzionali: è giusto attendersi ancora quel tipo
di redditività?” si è chiesto, invitando alla riflessione. e ci sono
le risposte sociali da offrire ai cittadini: “i canoni devono essere
intorno ai 3-400 euro al mese. dobbiamo riflettere sui costi fissi
dell’abitare, il riscaldamento, le bollette, le spese di condominio;
8
sono spese che devono diminuire: una casa ben costruita oggi
deve far spendere un terzo di riscaldamento rispetto a una casa
degli anni 80, dunque non si possono più chiedere 150 euro
al mese, bisogna arrivare a 50 euro di riscaldamento. il nostro
obiettivo è stare in canoni intorno ai 350-370 euro al mese”. Per
cifani l’housing sociale “deve dare risposte in termini quantitativi,
cioè mettere a disposizione alloggi a prezzi calmierati al maggior
numero di cittadini. noi vorremmo arrivare a dare risposte a
più fasce sociali, arrivare a un accordo con il comune, per cui
una parte degli alloggi viene messa a disposizione sapendo che
dietro c’è un progetto di sostegno sociale per queste famiglie,
che non hanno necessariamente solo un problema economico”.
di accompagnamento sociale ha parlato Wally falchi della
cooperativa Synergica, con cui la cooperativa di vittorio
collabora da tempo nei temi sociali: Synergica gestisce il fondo
di Solidarietà, selezionando e accompagnando le famiglie
dei soci assegnatari in difficoltà che fanno richiesta di questo
contributo; partecipa anche nel progetto ancora papà, che, in
collaborazione con caritas diocesiana e cooperativa di vittorio,
mette a disposizione dei padri separati, che non hanno spazi in
cui incontrare i propri figli, un appartamento nella torre monaco
di Spina 3, a torino. forte di quest’esperienza e di queste
collaborazioni, Synergica, ha già iniziato il lavoro di preparazione
all’accompagnamento sociale, per sviluppare l’idea di comunità
nel quartiere che nascerà: “noi pensiamo di intervenire
su due livelli, prima coinvolgendo gli enti pubblici e privati,
presenti sul territorio, per conoscere le relazioni esistenti, per
capire come i nuovi residenti potranno inserirsi nel loro nuovo
quartiere, poi coinvolgeremo i soci sin dall’inizio, studiando le
loro problematiche e i loro bisogni. la cosa interessante sarà
che gli architetti dialoghino continuamente con educatori e
accompagnatori, per cercare di pensare insieme le case”.
Sono riflessioni simili a quelle offerte da Giordana ferri della
fondazione Housing Sociale, che ha evidenziato come una
buona riuscita dei progetti di housing non possa prescindere
da un’analisi preventiva del territorio e delle organizzazioni
sociali presenti in esso, per riuscire insieme e a loro, e con il
coinvolgimento dei cittadini, a individuare le reali esigenze e
aspettative della popolazione interessata ai progetti di housing,
per soddisfare il bisogno di case.
l’importanza del dialogo continuo tra i vari attori è stata
sottolineata dal presidente della cooperativa di vittorio massimo
rizzo, che ha parlato della scelta della cooperativa di vittorio di
distribuire un questionario tra i soci assegnatari e di effettuare
un sondaggio tra i soci non assegnatari, per dare risposte alle
loro vere aspetttive, per conoscere il loro grado di soddisfazione
della cooperativa, della casa in cui vivono e del quartiere in cui
abitano. “bisogna evitare che, terminati gli alloggi, le famiglie si
trovino all’improvviso a vivere nello stesso complesso, senza
conoscersi, in un quartiere nuovo. dobbiamo dunque capire
prima di cosa hanno bisogno”.
e dal seminario sono arrivate occasioni di riflessione su come la
nascita di un quartiere sia il risultato finale di un lungo processo
di ascolto e di collaborazione tra numerosi attori sociali e come
questo risultato finale, sia, però, il punto di partenza per i progetti
di futuro di migliaia di cittadini. costruire case, ha dimostrato
legacoop Piemonte abitanti, non è solo una questione
architettonica.
Laura Cardia
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L’housing sociale deve dare risposte in termini qualitativi e quantitativi, mettendo a disposizione alloggi a canoni sostenibili per il maggior numero di cittadini‘ ,
l’housing sociale e i soci, protagonisti della rinascita della Falchera
neLL’ambito di urban promo
Pasquale Cifani e Roberto Fabbri
Roberto Fabbri e Massimo Rizzo
L’EVE
NTO
Giancarlo Gonella: “Rappresentiamo l’8% del PIL regionale”. Pasquale Cifani: “Adesso siamo più forti”
la fondazione monaco scommette sui più giovani
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nasce l’aci: così le cooperative piemontesi rafforzano la propria voce
Il neo-presidente dell’Aci Giancarlo Gonella, al centro, con i co-presidenti Domenico Paschetta e Alberto Garretto
il 5 luglio 2013 il movimento cooperativo piemontese ha vissuto
una giornata storica. legacoop, confcooperative e agci, le
associazioni delle cooperative tradizionalmente vicine ai valori,
rispettivamente, della sinistra, del cattolicesimo e della cultura laica
e repubblicana, si sono unite in un’alleanza, aci Piemonte. “e’ il
risultato di un lungo percorso, che ha inteso superare le tradizionali
divisioni, causate da schemi ormai superati” spiega Giancarlo
Gonella, il presidente di legacoop, adesso alla guida dell’aci, con
domenico Paschetta (confcoop) e alberto Garretto (agci) come
co-presidenti. un percorso che a livello nazionale è già arrivato
ad analoghe conclusioni e che a livello regionale “è un fatto
significativo e importante per la realtà economica piemontese”.
il presidente Gonella dà i numeri economici di quello che
l’aci rappresenta in Piemonte: “dal punto di vista della forza
imprenditoriale, rappresentiamo 1885 cooperative, 13,7 miliardi
di fatturato, 62mila dipendenti, 1,5 milioni di soci. Siamo, cioè,
l’8% del Pil della regione. da un punto di vista più politico,
mettere insieme queste centrali cooperative, che raggruppano
il meglio della cooperazione piemontese, vuol dire darsi uno
strumento unitario di rapporto con le istituzioni politiche, quindi
uno strumento più forte, in modo da rappresentare meglio gli
interessi della cooperazione”.
e’ un’alleanza che arriva in un momento di grande difficoltà sia per
l’italia che per la regione: la crisi economica ha colpito duramente
molti settori produttivi del nostro Paese, ha lasciato senza lavoro
migliaia di ultra40enni e senza speranze di trovare occupazione
migliaia di giovani. Gonella ammette il momento difficile, anche
per il mondo cooperativo, ma, suggerisce, bisogna tenere conto
delle differenze: “nell’ultimo triennio, in assoluta controtendenza
rispetto alle imprese private, le imprese cooperative hanno
continuato ad assumere. abbiamo assistito a un aumento del
12% del livello occupazionale nelle cooperative. com’è possibile?
direi perché lo strumento cooperativo è molto diverso dall’impresa
privata in tempi di crisi. l’impresa privata in difficoltà tende a
preservare il capitale e sacrifica il lavoro; l’impresa cooperativa
fa il contrario, tende a preservare il lavoro e sacrifica il capitale,
accumulato nel corso degli anni, così come prevede la legge, e
diventato così una riserva, un polmone per le imprese cooperative.
e’ questo polmone che ha permesso alle imprese cooperative di
resistere nei momenti di crisi”.
anche se sono sane e se sono in grado di continuare a rimanere sul
mercato in modo efficace, durante questa crisi economica, che ha
colpito in modo specialmente duro il nord-ovest, anche le imprese
cooperative piemontesi vivono una fase di criticità: “Pesano i ritardi
dei pagamenti della Pubblica amministrazione, soprattutto verso le
cooperative sociali, che in italia hanno una grande responsabilità
LegaCoop, ConfCoop e agCi si unisCono
nel welfare. il debito del pubblico nei loro confronti è di circa
480 milioni di euro, una cifra enorme; spesso il mancato
pagamento costituisce il 70-80% delle entrate del bilancio.
e’ ovvio che in molte possono continuare a reggere solo
se riceveranno i pagamenti in tempi brevi”. Poi ci sono le
cooperative che operano nell’edilizia, il settore “più in crisi,
che avrebbe bisogno di un grande piano nazionale, in grado
di promuovere progetti come quello di via artom, a torino,
che ha eliminato situazioni di degrado per realizzare un
nuovo modello di edilizia”.
Gonella non è però pessimista perché ritiene che nelle
situazioni di crisi possono nascere occasioni e cambiamenti,
“riflessioni sul nostro stile di vita e sui nostri consumi”.
“dobbiamo far capire ai consumatori, per esempio, che il
prezzo più basso non è sempre quello più giusto, dobbiamo
salvare tre livelli dei nostri valori. dobbiamo salvaguardare gli
interessi dei nostri consumatori, garantendo loro la qualità di
quello che vendiamo; dobbiamo salvaguardare gli interessi
dei nostri lavoratori, con contratti che rispettino la legge;
dobbiamo salvaguardare gli interessi dei produttori, che
devono essere pagati per i loro prodotti. difendendo questi
tre interessi, non avremo il prezzo più basso, ma quello più
giusto, che riflette qualità, dignità e credibilità. in questo
modo cambiamo la cultura del consumatore, rendiamo più
consapevole il cittadino dei valori che difendiamo” spiega
Gonella.
Su questa esigenza sono confluite tutte le cooperative
piemontesi: “Sono mesi che le tre grandi associazioni
piemontesi lavorano insieme per dare vita a quest’alleanza,
convinte che il sistema di rappresentanza del passato sia
ormai superato”.
lungo questo cammino, che Gonella ci tiene a ribadire “non
è stato ancora completato”, il 4 novembre sono stati nominati
i coordinatori dei vari settori in cui le imprese cooperative
operano. il coordinatore dell’abitazione è Pasquale cifani, il
presidente di legacoop Piemonte abitanti. “l’aci permetterà
alle cooperative di parlare con una sola voce davanti alle
istituzioni” spiega ad abitare in cooperativa “questo ci
darà maggiore forza, perché sgombra il campo da possibili
incomprensioni e contraddizioni. adesso siamo insieme a
esigere alla politica di fare la propria parte, di guardare alle
famiglie in difficoltà, che non arrivano a fine mese, di dare
risposte al bisogno di case a canoni a basso costo, e quindi
sostenibili, che sempre più famiglie della nostra regione
evidenziano come necessità fondamentale per la loro vita”
cifani non ha paura delle parole, quando afferma che
Pasquale Cifani neo-coordinatore dell’Edilizia del’Aci con il presidente dell’Aci Giancarlo Gonella
“il nostro settore sta morendo per l’incompetenza e
l’inconsistenza della politica. Stiamo parlando di un
comparto in una crisi drammatica: il 70% delle imprese
operanti nelle costruzioni, semplicemente non c’è più, con
tutto quello che significa per i livelli occupazionali, per le
competenze che si perdono e per le risposte che non si
danno ai cittadini che stanno perdendo tutto”. attraverso
l’aci, sostiene cifani, le cooperative “rafforzano la loro voce,
per far sì che possano uscire più forti dalla crisi economica.
il mio compito sarà quello di coordinare le iniziative del
settore dell’abitazione”.
G. de Serio
I nUMeRI deL MoVIMenTo CooPeRaTIVo In PIeMonTe
1885 cooperative13,7 miliardi di fatturato
62 mila dipendenti1 milione di soci
8% del Pil regionale
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O L’ok a CaseLLe e a pineroLo
La Primo Maggio supera i controlli:i suoi nuovi edifici rispettano itaca
Il Protocollo ITACA valuta il livello di sostenibilità ambientale delle costruzioni, attraverso parametri prestabiliti
un edificio che unisce la locazione permanente e la locazione
transitoria, gli appartamenti in affitto delle cooperative d’abitazione
e il social housing per chi affronta un’emergenza temporanea. e’
un progetto appena partito a Grugliasco (to), dove la cooperativa
di vittorio ha assegnato 24 alloggi a cittadini ultra60enni già
residenti nella cittadina e selezionati dal comune. “e’ un progetto
pilota, che conta su attori diversi. la cooperativa di vittorio gestirà
gli alloggi, la cooperativa Sociale il margine sarà il gestore sociale
e si occuperà del social housing dei 16 posti letto a locazione
transitoria, realizzati nella struttura e assegnati nelle prossime
settimane” spiega Pasquale cifani, presidente di legacoop
Piemonte abitanti “e’ una sperimentazione che ci interessa molto
perché dà risposte non solo a chi cerca una casa in locazione per
un lungo periodo, ma anche a chi si trova a vivere emergenze
specifiche e rischia una caduta irreversibile se non ha un aiuto,
seppure limitato nel tempo, e un posto in cui vivere”.
all’interno dell’edificio ci sono anche spazi per la socializzazione,
il portierato sociale, servizi di assistenza alla persona gestiti da
il margine. Secondo il sindaco di Grugliasco roberto montà,
presente all’inaugurazione, insieme al predecessore marcello
mazzù, che ha iniziato il progetto, si tratta di “un’iniziativa che offre
una speranza e una prospettiva abitativa, senza essere schiacciati
dal mercato inflessibile”.
Gli alloggi destinati alla locazione permanente sono bilocali e
trilocali, dotati di tutti i comfort per le persone anziane, come,
ad esempio, le docce a raso al pavimento. l’intero edificio è
stato classificato in classe a, è cioè stato costruito in modo tale
da garantire il massimo risparmio energetico. Gli spazi per la
socializzazione, le strutture sportive e il parco nelle vicinanze,
facilitano la vita di relazione. “non sono case per vecchi, ma per
invecchiare serenamente” sottolinea il sindaco montà.
alla cerimonia d’inaugurazione c’era anche l’onorevole umberto
d’ottavio, che in Parlamento si è battuto per equiparare i soci
assegnatari delle cooperative a proprietà indivisa ai proprietari
delle prime case, in modo da non far pagare loro l’imu come
se vivessero in una seconda casa. “in un Paese in cui il sostegno
all’affitto è azzerato, dobbiamo mettere in campo tutte le strategie
necessarie, per rispondere al bisogno sociale della casa e
per evitare che le famiglie in difficoltà finiscano nella morosità
incolpevole”.
e’ questo un terreno in cui la cooperativa di vittorio è impegnata
da tempo: “Questo progetto di Grugliasco si inserisce nel nostro
interesse a trovare risposte che vadano anche al di là della casa”
ha detto il presidente della cooperativa massimo rizzo “da tempo
abbiamo introdotto il fondo di Solidarietà, che aiuta le famiglie
dei soci assegnatari in difficoltà a pagare le bollette, i ticket medici
o le tasse universitarie dei figli; partecipare a progetti di social
housing, che danno risposte temporanee a chi vive una difficoltà
contingente , è stato il passo successivo. una sfida che l’attuale
crisi ci pone davanti e che vogliamo vincere: siamo già coinvolti in
altri progetti di questo tipo”.
Abitare in Cooperativa tornerà a parlarne.
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O iL progetto piLota di grugLiasCo (to)
L’interesse per il social housing: non solo case, ma anche risposte alle emergenze contingenti
La sfida della di Vittorio:locazione permanente e transitoria in uno stesso edificio
L’edificio realizzato a Grugliasco (TO)
A sinistra intervento a Pinerolo,a destra una centrale elettrica
La socia Malandrino Giuseppa riceve le “chiavi” del suo alloggio
Da sinistra: l’Onorevole Umberto D’Ottavio, Pasquale Cifani eMassimo Rizzo alla consegna degli alloggi
come è noto la regione Piemonte ha introdotto, quale criterio
cogente, per i programmi costruttivi finanziati con il Programma
casa regionale “10.000 alloggi entro il 2012”, il rispetto del
Protocollo itaca.
detto protocollo ha la funzione di valutare, attraverso
l’applicazione di parametri prestabiliti, seguendo un preciso
criterio “pesato”, il livello di sostenibilità ambientale delle
costruzioni, determinando un punteggio finale su una scala di
valori che vanno da 0 a 5.
la regione Piemonte ha un suo “Protocollo itaca” in linea
con quello nazionale del 2011 supportato da una specifica
modulistica.
l’ultima versione del Protocollo allarga l’orizzonte degli elementi
e delle interferenze che determinano, in senso lato, il concetto
di sostenibilità, introducendo nuovi criteri di valutazione.
Qui di seguito l’elenco dei “criteri” di valutazione del Protocollo
2009 regione Piemonte aggiornato al Protocollo itaca
nazionale 2011:
Qualità del sito (riutilizzo del territorio, accessibilità al trasporto
pubblico, mix funzionale dell’area, adiacenza ad infrastrutture);
consumo di risorse (energia primaria non rinnovabile richiesta
durante il ciclo di vita, energia da fonti rinnovabili, materiali eco-
compatibili, acqua potabile, prestazioni dell’involucro);
carichi ambientali (emissione di co2 equivalente);
Qualità ambientale indoor (benessere termo igrometrico,
benessere visivo, inquinamento elettromagnetico);
Qualità del servizio (sicurezza in fase operativa, mantenimento
delle prestazioni in fase operativa, qualità del sistema di
cablatura, disponibilità della documentazione tecnica degli
uffici).
il programma casa regionale prevede che, ad interventi
ultimati, si proceda ad una verifica (a campione) in merito al
rispetto e all’efficacia dell’applicazione di tale Protocollo. Per
questo, la stessa regione ha incaricato, quale organismo terzo
di controllo, “iiSbe italia”, un’organizzazione no-profit volta
alla diffusione di politiche, metodologie e strumenti per la
promozione di un ambiente costruito sostenibile.
dopo le prime verifiche che hanno riguardato la cooperativa
di vittorio con l’intervento in Settimo torinese e la cooperativa
edificatrice uno con l’intervento in vercelli, è stata la volta della
cooperativa Primo maggio con due dei suoi interventi realizzati
con i contributi del 2° biennio del Programma casa e più
precisamente gli interventi costruttivi di Pinerolo e di caselle
torinese. i sopralluoghi si sono svolti oltre che alla presenza
di un funzionario di iiSbe italia, anche con la partecipazione
dei funzionari della regione Piemonte del servizio edilizia
agevolata. l’esito è stato positivo, avendo riscontrato, attraverso
un’attenta analisi delle tecnologie costruttive e dei materiali
impiegati, il pieno rispetto di quanto dichiarato in sede di
progetto.
arch e. Giannico
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tre palazzine per un totale di diciotto alloggi e due villette a schiera.
e’ questo il nuovo complesso di abitazioni che la cooperativa
flavia ha iniziato a costruire in via Santa marta, a fossano (cn).
“e’ un’area che abbiamo acquistato in diritto di superficie dal
comune” spiega il presidente della cooperativa Pietro Ghio
“costruiremo venti alloggi, di cui diciotto, distribuiti in tre palazzine
di tre piani fuori terra, da assegnare in godimento ai nostri soci, e
due in villette a schiera da assegnare in proprietà”
il progetto viene realizzato grazie ai finanziamenti regionali per il
secondo biennio del bando “10.000 alloggi entro il 2012”, concessi
per la realizzazione di alloggi di edilizia agevolata in locazione
permanente e soggetti ai dettami del “Protocollo itaca”, in base
al quale le abitazioni devono essere costruite utilizzando materiali
innovativi biosostenibili e possedere dotazioni all’avanguardia per
il contenimento dei consumi energetici. la messa in opera degli
edifici seguirà, dunque, le precise condizioni previste, a cominciare
dall’adozione di determinate procedure costruttive riguardanti la
coibentazione delle strutture, il riscaldamento, la produzione di
necessità termiche e sanitarie, l’isolamento acustico.
NO
TIZI
ED
AC
UN
EO
Le tavole del progetto hanno riscosso grande interesse al MADE di Milano. Ghio: “Con ITACA garantiamo qualità e risparmio”
la cooperativa flavia dice sì a itaca: il risparmio energetico del nuovo progetto
20 aLLoggi a fossano
“Gli elementi di maggior rilevanza, che
condizionano il fabbisogno energetico
di un edificio sono l’involucro esterno e
l’irraggiamento solare” dice il presidente
Ghio “Per questo durante la progettazione,
è stata posta particolare attenzione
all’orientamento dell’edificio, con la parete
finestrata esposta a sud. in fase esecutiva,
invece, si porrà molta attenzione alla
realizzazione della coibentazione, dei vani
ascensore, della soletta sulle autorimesse e
delle pareti esterne e divisorie tra gli alloggi
e si elimineranno i cosiddetti ponti termici,
in modo da garantire il massimo isolamento
termico possibile”.
anche le strutture portanti interne ed
esterne in Xlam (pannelli bbS in legno
lamellare) avranno dotazioni specifiche
in materia di isolamento ambientale, con
muri e tetto ad alta coibentazione termica
ed acustica, finestre con serramenti a
sezione maggiorata e vetri bassoemissivi
in grado di ridurre la dispersione del calore
all’esterno. Permangono in cemento armato
il vano scala, il vano ascensore e le strutture
sottostanti, che ospitano le cantine e i
garage.
l’impianto di riscaldamento, per soddisfare
le necessità termiche e sanitarie, sarà dotato
di centrale termica centralizzata, con caldaia
a condensazione ad alto rendimento o
pompe di calore aria-acqua, e contatori
individuali di controllo dei consumi di calore
e di acqua sanitaria (contabilizzazione
alloggio per alloggio). il riscaldamento
generato verrà distribuito negli ambienti
mediante diffusori a pavimento.
il complesso abitativo, inoltre, sarà dotato di
pannelli solari per la produzione di acqua
calda in grado di soddisfare il 60% del
fabbisogno, di pannelli fotovoltaici per i
consumi elettrici delle parti comuni, vasca
per la raccolta di acqua per l’irrigazione delle
aree verdi ed isola ecologica per la raccolta
differenziata dei rifiuti.
“la nostra cooperativa è nata nel 1972,
per soddisfare uno dei bisogni primari
dei soci, la casa, a costi inferiori di quelli
offerti dal mercato” dice il Presidente “non
lo dimentichiamo e non dimentichiamo
il dovere di essere sempre al passo con i
progressi della tecnologia, per offrire ai nostri
soci alloggi moderni, che garantiscono un
risparmio non solo nelle quote dell’affitto,
ma anche nelle bollette, senza rinunciare
alla qualità del manufatto. con l’introduzione
di queste nuove tecniche di costruzione, dei
materiali ecocompatibili, delle tecnologie
e degli impianti innovativi, per ridurre al
minimo il fabbisogno energetico, ci stiamo
impegnando al massimo nelle difficili
ma importanti scelte, per mediare tra
l’incremento dei costi e i benefici che ne
deriveranno ai soci nel tempo”.
Sono scelte di qualità, che il tempo ripagherà,
garantendo un risparmio ai soci assegnatari,
e che hanno ottenuto successo e attenzione
anche al made di milano. “il made è
una delle più importanti fiere europee di
architettura, design ed edilizia; si tiene a
ottobre e richiama visitatori e addetti ai lavori
sia dall’italia che dall’estero, per discutere
di temi cruciali come la riqualificazione
urbana, la manutenzione del territorio o il
risparmio energetico, presentando anche le
eccellenze produttive. le tavole del nostro
progetto completo sono state osservate con
grande interesse sia dagli addetti ai lavori
che dai visitatori, cosa che ci ha riempito di
soddisfazione e che ci rincuora per la strada
che abbiamo scelto, per garantire sempre ai
nostri soci qualità e prezzi inferiori a quelli
del mercato” racconta Ghio.
la cooperativa flavia assegnerà gli alloggi
con le modalità previste dallo Statuto; il
50% delle abitazioni verranno assegnate
in base alla graduatoria di iscrizione a libro
Soci ed il rimanente 50% a sorteggio fra
tutti gli altri Soci non assegnatari, in regola
con le disposizioni dello Statuto Sociale.
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Pianta piano tipo, edificio 2
Pianta piano tipo, edificio 3
Comune di Fossano, Cooperativa Edilizia Flavia, alloggi in Via Santa Maria
Rendering con una panoramica del complesso in costruzione
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Salvatore Portogallo ha 28 anni, da
maggio 2013 vive in un alloggio della Torre
Monaco della Cooperativa Di Vittorio, a
Torino, e ha così realizzato il sogno di lasciare
la casa dei genitori e di poter vivere da solo.
Si è laureato in Business Administration con
110 e lode e dal 2012 si occupa di contabilità
all’interno dell’ufficio amministrativo della
Cooperativa Di Vittorio.
I valori della cooperazione lo hanno sempre
affascinato, sin da ragazzo, e oggi, che li
vive dall’interno, apprezza come “riescano
a rispondere a esigenze dei cittadini a cui
lo Stato non riesce più ad arrivare”. Ama il
proprio alloggio perché “è confortevole, ha
un’ottima distribuzione degli spazi ed è a due
passi dal centro”.
Corso MortaraTorino