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Cremona va avanti. Con PERRI. PROGRAMMA AMMINISTRATIVO DEL CANDIDATO SINDACO ORESTE PERRI Elezioni Amministrative 25 maggio 2014

Perri programma 2014

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Cremona va avanti.Con PERRI.

PROGRAMMA AMMINISTRATIVO DEL CANDIDATO SINDACO

ORESTE PERRI

Elezioni Amministrative25 maggio 2014

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Elezioni Amministrative25 maggio 2014

PRESENTAZIONE

Il 25 maggio 2014 ogni cittadino sarà chiamato a scegliere democraticamente attraverso il voto coloro che guideranno la nostra città esprimendo quindi anche una valutazione sull’operato dell’amministrazione uscente.

“Il diritto-dovere al voto di cui è soggetto ogni cittadino si connota di un più alto senso di responsabilità in questo periodo di crisi economica mondiale, di rapide e profonde trasformazioni sociali e culturali e di disaffezione e sfiducia verso la politica”. Queste stesse parole le scrissi cinque anni fa e mi trovo tristemente a confermare che sul dato mondiale e nazionale non ci sono stati progressi o miglioramenti; anzi, forse la situazione è persino peggiorata.

Accingersi quindi a stilare un nuovo programma elettorale e candidarsi alla guida di un Comune è, oggi, una sfida enorme ma dal mio punto di vista anche molto entusiasmante. Lucidità, pragmatismo e attaccamento alla realtà possono però essere gli ingredienti di una ricetta complicata ma vincente.

Oggi non si può più scrivere il “libro dei sogni” che, viste le contingenze, rischierebbe solo di rimanere in un cassetto a prendere la polvere; oggi si deve scrivere la verità e ci si deve assumere la fatica e la responsabilità di fare scelte importanti, a volte dolorose, ma con il faro della coscienza sempre volto ad illuminare la via di uscita dalle difficoltà in cui viviamo. Piccole o grandi che siano, le scelte che oggi un’amministrazione compie segnano in maniera indelebile il tracciato del nostro domani. Il programma elettorale nasce infatti da un’identità culturale che assume la dimensione della scelta politica, perché in ogni atto politico e amministrativo deve esprimersi la visione della città che vogliamo per noi, per i nostri figli e per chi viene a trovarci.

Questo programma contiene sfide ambiziose ma raggiungibili, perché mettono a frutto alcune cose già realizzate e possono essere oggetto di una condivisione larga e senza steccati ideologici. Ho voluto essere il sindaco dei Cremonesi, non di una parte, e se me lo permetterete continuerò a farlo con la partecipazione di tutti noi cittadini di Cremona. Ed è anche questo il motivo per cui mi ricandido, perché so che è stato fatto molto, ma abbiamo ancora tanto da fare e tanto da poter offrire.

La Cremona che vi ho promesso cinque anni fa voglio portarla a compimento, farla andare avanti, farle prendere il volo, farla diventare una vera città Europea, ma per raggiungere questo obiettivo c’è bisogno della collaborazione di tutti voi.

Oreste Perri

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LA NOSTRA CARTA VALORIALE

Radici cristiane

Famiglia

Bene Comune

Libertà

Persona al centro

Coesione sociale e solidarietà

Sussidiarietà

Responsabilità personale

La nostra guida per l’agire quotidiano è costituita dai Valori in cui crediamo e nei quali ci riconosciamo appieno, senza tentennamenti e senza sfumature. Sono i Valori sopra enunciati che stanno alla base delle nostre scelte di vita e che hanno orientato i contenuti del nostro programma, nel quale la nostra coalizione si identifica in maniera solida ed unitaria, senza bisogno di scendere a compromessi, con convinzione e senza distinguo.

Non posso e non voglio nascondere che la mia coalizione di partenza dello scorso mandato abbia subito non solo modifiche in corso ma anche separazioni importanti; posso però dire con certezza che con coloro i quali sono arrivato al traguardo finale e con coloro i quali mi presento per il nuovo mandato, mai vi sono stati scontri, incomprensioni o divisioni rispetto ai valori di vita, di visione della comunità e alle radici di riferimento. Credo che questo sia un dato importante da tenere in considerazione perché in una società che sembra volgere sempre più verso lo scollamento da riferimenti identitari, noi andiamo in controtendenza facendo proprio della carta valoriale il nostro saldo collante.

Ci unisce l’intenzione della valorizzazione delle radici cristiane della nostra cultura, della nostra civiltà e della nostra storia. Ci unisce la ferma volontà di non tradire queste radici, poiché da esse derivano tutti i Valori che per noi sono punto di riferimento ed obiettivo certo.

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La Famiglia innanzi tutto, verso la quale è rivolta la nostra solidarietà ed il nostro sostegno:la famiglia composta da uomo e da una donna secondo quanto indicato dalla Costituzione Italiana, la famiglia quale ambiente privilegiato per la nascita, la crescita e lo sviluppo della Persona. Una politica seriamente indirizzata a favorire la persona non può prescindere dalla valorizzazione della famiglia.

Una politica responsabilmente tesa alla costruzione del Bene Comune dovrà dotarsi di un’adeguata rete di servizi, con la collaborazione del terzo settore, del volontariato, delle stesse famiglie che si auto-organizzano, prestando grande attenzione alle politiche di sostegno dei nuclei con figli minori.

E poi il valore della libertà, che per noi si traduce nel favorire la libera iniziativa di chi investe in campo educativo, sociale e imprenditoriale. E ci sta particolarmente a cuore la libertà di scelta delle famiglie in campo educativo, perché educare non è solo istruire, è rischiare una proposta, comunicare un ideale, trasmettere un’esperienza.

Mettere la Persona al centro significa dare un senso profondo alla Coesione sociale e alla Solidarietà, il cui obiettivo principale è promuoverne la dignità umana. Alle persone e alle famiglie deve essere garantito un sistema integrato di servizi sociali, basato su interventi finalizzati ad assicurare la qualità della vita, le pari opportunità, i diritti di cittadinanza, e ad evitare ogni forma di discriminazione, riducendo le condizioni di disabilità, di bisogno e disagio individuale e famigliare, derivati da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia. Mettere la Persona al centro significa anche operare secondo il principio della Sussidiarietà, in funzione del quale l’Ente pubblico, oltre a favorire servizi di sua competenza, riveste quello di coordinatore di ciò che un territorio ricco e solidale come il nostro, nella scuola come nel sociale, nella cultura come nello sport, è in grado di offrire.

L’ente pubblico dovrà quindi assumere un nuovo ruolo che non limiti ma anzi incentivi il rapporto di collaborazione con soggetti privati anche per realizzare quanto né esso, né i cittadini, da soli, possono fare compiutamente. La sussidiarietà non implica il ritiro generalizzato del pubblico, bensì una funzionalizzazione degli interventi. In un rinnovato welfare l’ente pubblico fissa gli standard delle prestazioni, determina chi ad esse ha diritto, stabilisce chi può erogarle e attua un serio e responsabile controllo. Insomma, il principio di sussidiarietà favorisce l’esercizio dei servizi di pubblica utilità al livello più vicino alla collettività e nel modo più congruo ed adeguato per garantirne la migliore fruizione.

Infine la responsabilità personale che io per primo voglio rappresentare ed essere da esempio.

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La responsabilità personale per me significa non fermarsi alle parole, ma voler attuare e vivere veramente quei principi che ho tanto calorosamente enunciato e nei quali credo fermamente, insieme a tutta la coalizione che mi sostiene. Responsabilità personale significa avere il coraggio di fare le scelte, quelle piacevoli ma anche e soprattutto quelle difficili, dolorose e spesso impopolari; responsabilità personale è per me anche la consapevolezza di un percorso importante portato avanti con una squadra e di cui mi carico orgogliosamente sulle spalle, sia nel bene che nel male, il bilancio complessivo di cinque anni di mandato.

Sono convinto di aver dato il mio contributo alla comunità di Cremona con dignità ed umiltà, con passione ed energia, con concretezza e sincerità. Sono con determinazione pronto a servire di nuovo la mia città, se voi cremonesi me ne darete di nuovo la possibilità.

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I CINQUE TEMI PER LA CITTA’

1. TERRITORIO

• La politica dei Poli Tecnologici

• Piano per il recupero dei contenitori urbani

• Pianificazioni di dettaglio

• Piano della mobilità e della sosta

2. LA PERSONA AL CENTRO

• Welfare

• Istruzione e Politiche per i giovani

3. SVILUPPO ECONOMICO

• Multiutilities

• Pacchetti Localizzativi e fiscalità locale

• Gestione amministrativa

4. PROMOZIONE TERRITORIALE

• Cultura

• Turismo – Expo 2015

• Commercio

• Sport

5. QUALITA’ DELLA VITA

• Ambiente

• Sicurezza

• Qualità urbana e Quartieri

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1. TERRITORIO

Questo primo tema ricomprende tutte le azioni mirate alla corretta gestione del Patrimonio, alla programmazione dei Lavori Pubblici e all’Urbanistica. L’obiettivo prioritario è organizzare un piano di programmazione per incentivare, valorizzare e riorganizzare ciò che già c’è. Spesso non c’è bisogno di inventare qualcosa di eclatante per tentare di stupire, ma la semplicità e la capacità di agire con buon senso aiutano a far maturare e valorizzare quanto di positivo già esiste.

LA POLITICA DEI POLI TECNOLOGICI

Il territorio, inteso secondo una accezione più vasta, è l’insieme complesso degli oggetti che lo compongono e delle attività umane che lo abitano; per questo motivo, durante lo scorso mandato, si è lavorato per creare i presupposti necessari a favorire la nascita di nuovi modi di vivere la città, più adeguati alla storia contemporanea e più flessibili rispetto alla velocità con cui si succedono le fasi storiche di questi anni.

Non occorre pensare a stravolgimenti o colpi di scena; è necessario organizzare e valorizzare quanto già esiste. In altre parole, è il momento di rendere compatibili le parti che compongono il territorio e di rendere sistemiche le attività che su di esso si configurano. La contaminazione reciproca dei vari attori genera un circuito virtuoso che porta alla crescita dell’intero sistema.

Nasce qui la politica dei poli tecnologici. I poli tecnologici sono comunità di attori del mondo della ricerca, dello studio e del lavoro che, con lo scopo di crescere innovando, possono abitare le città, i sui edifici, le sue scuole ed i suoi spazi fisici, culturali e comunicativi. E’ anche importante ricordare che, in questi anni, Cremona ha lavorato perchè vi fosse un ambiente eccellentemenete infrastrutturato sotto il profilo informatico, tale da garantire il supporto necessario affinchè i poli tecnologici possano “attecchire”.

La politica dei “Poli tecnologici” genera lavoro, crescita economica e culturale, e orgoglio per il territorio.

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Polo delle Information Technologies (CRIT)E, infatti, dal 2010 sino ad oggi si è lavorato per la creazione del primo polo tecnologico Cremonese, che si è costituito in Consorzio (denominato CRIT) durante il 2013. E’ formato da aziende private che operano nel mondo delle Information Technologies, dal Politecnico di Milano, e dal Comune di Cremona; di fatto questo polo esiste ed eroga già un servizio nuovo attraverso la messa a disposizione di postazioni per il coworking. Il CRIT, al quale il Comune di Cremona partecipa anche attraverso AEMCom, sta per trovare una collocazione fisica all’interno del Cremona City Hub. L’obiettivo è completare l’insediamento del Consorzio all’interno dell’ambito urbano prescelto definendo anche gli aspetti fisici del Polo Tecnologico e portandolo all’erogazione di nuovi ulteriori servizi per i cittadini.

Polo diffuso della LiuteriaCremona è da sempre la Capitale della Liuteria. Tuttavia, mai come in questi ultimi anni, si è lavorato per dotare il territorio di strumenti, sempre più performanti ed all’avanguardia, per coltivare e manifestare questa vocazione unica al mondo (vedi capitolo cultura), tanto che oggi si può parlare di polo diffuso della liuteria. La città è permeata dalla presenza di luoghi e strutture dedicate alla Liuteria. Per noi, l’obiettivo da raggiungere è il completamento, anche in funzione di proposte di privati, del polo liutario diffuso attraverso il recupero e la messa a sistema di ulteriori contenitori pubblici e privati (nuova proposta su mediateca, sale prove, scuole di musica e arti correlate, foresterie per studenti ed operatori del settore); tutto questo secondo un ottica di crescita, modernizzazione e promozione di questa Arte . Prevediamo di annettere alla rete Liutaria anche luoghi per la musica all’aperto (colonie padane, arena giardino) con l’obiettivo di avvicinare tutti i fruitori della città all’eccellenza della liuteria.

Polo tecnologico per la cura e la ricerca in campo oncologicoIn un contesto generalizzato di eccellenze in campo sanitario, la struttura ospedaliera cittadina integra reparti di spicco rivolti alla cura delle malattie oncologiche. Da qualche mese , inoltre, si sta delineando la possibilità che tale struttura possa aprirsi anche ad un avanzatissimo centro per la ricerca in campo oncologico con potenzialità di livello mondiale.

Prevediamo di accompagnare la creazione di un polo tecnologico per la cura e la ricerca in campo

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oncologico, attraverso il dialogo con Regione Lombardia, Azienda Ospedaliera, le Università e le numerose realtà del terzo settore impegnate nel sostegno alla ricerca contro il cancro, favorendo la possibilità di insediare a Cremona corsi di laurea e/o di specializzazione universitaria.

Anche in questo caso è possibile integrare il Polo Tecnologico attraverso politiche volte al recupero di contenitori dismessi, agevolando l’iniziativa privata, per il reperimento di spazi per lo studio, la ricerca, l’ospitalità verso persone direttamente o indirettamente (parenti dei pazienti) legate al Polo Tecnologico. Il paziente, il medico, il ricercatore, il docente o il privato che eroga servizio sono tutti parte dello “staff”.

Polo tecnologico dell’agroalimentareCremona, insieme alla Camera di Commercio, ha sostenuto il progetto per la creazione di una Scuola di alta specializzazione in campo agroalimentare. Inoltre il territorio, come è noto, può vantare la presenza di svariate aziende che operano in tale settore ad altissimo livello oltre che dell’università Cattolica che è presente sul territorio con la facoltà di Agraria. Il progetto, ambizioso, è quello di favorire la nascita di un polo tecnologico dell’agroalimentare in grado di amplificare il livello di visibilità dei prodotti del nostro territorio e di modernizzare i processi produttivi, contemperando le esigenze di tutti gli attori. Dal confronto tra Pubblico e Privato, tra aziende produttrici e operatori del commercio, tra ricercatori e Università, sarà necessario estrarre una traiettoria condivisa, rispetto alla quale lavorare per promuovere Cremona e la sua unicità in riferimento al tema in oggetto.Anche per localizzare eventuali strutture legate al polo tecnologico dell’Agroalimentare è possibile ipotizzare il recupero di contenitori urbani ed aree dismesse o sottoutilizzate.

Polo delle energie rinnovabiliDurante l’ultimo mandato, l’Amministrazione ha affrontato, tra le altre cose, la chiusura degli impianti di raffinazione di Tamoil, l’avvio della raccolta differenziata dei rifiuti e la costruzione di una centrale a biomasse per la produzione di energia e calore. E’ del tutto evidente che questa fase storica della vita della città sia configurabile come l’inizio storico della revisione degli assetti ambientali ed energetici del territorio comunale.

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Contemporaneamente, sul versante privato, nel 2013 è nata la Rete d’Impresa Cremona 2050, una rete di imprese private che operano nel settore agricolo ed industriale, la cui mission consiste nel favorire l’integrazione di filiera tra produzione primaria ed industria di trasformazione. Il lavoro che si svilupperà in diverse fasi si pone l’obiettivo di creare, attraverso la ricerca, i presupposti per arrivare alla produzione di energia da fonti rinnovabili riconducibili al rifiuto agricolo e similare.

L’Amministrazione uscente ha già stabilito una partnership con la tale Rete di Imprese dal quale è scaturita la convinzione che, anche in questo caso, il rapporto Pubblico Privato può sortire effetti concreti di crescita per il territorio e di sviluppo delle modalità di smaltimento dei rifiuti differenziati . L’obiettivo è quello di fornire a realtà di questo genere, tutto il supporto possibile anche attraverso la messa in disponibilità di materie provenienti dalla raccolta differenziata o dalla manutenzione delle aree verdi pubbliche. Mentre il supporto rispetto alle attività di ricerca potrebbe concretizzarsi, anche in questa circostanza, attraverso la messa in disponibilità di strutture pubbliche, sottoutilizzate o inutilizzate.

PIANO PER IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DEI CONTENITORI URBANI

Durante il mandato 2009/2014 l’Amministrazione Comunale ha proceduto nella realizzazione di uno scrupoloso censimento della consistenza partimoniale degli immobili in disponibilità. Ne è conseguita la presa di coscienza rispetto alla disponibilità di una serie di contenitori ed aree sino ad allora non organizzate secondo alcun criterio funzionale.

Tali immobili, spesso, sono anche contraddistinti da alto valore storico ed artistico. Tuttavia, malgrado la politica del riuso e valorizzazione dei contenitori urbani intrapresa dall’amministrazione uscente (vedi Palazzo dell’Arte e palazzina del Vacchio Passeggio), una gran parte di essi versa in condizioni di manutenzione cagionevoli e, in taluni casi, di degrado avanzato.

Diversi edifici, inoltre, sono sottoutilizzati o scarsamente performanti sotto il profilo energetico.Si rende necessario un piano di manutenzione, valorizzazione e riuso dei contenitori urbani pubblici alla luce di politiche rivolte, nel contempo, al riuso di contenitori privati. Il piano non potrà

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prescindere da una fase di diagnosi e giudizio sulle caratteristiche di conservazione, sul grado di funzionalità e sul rilievo urbanistico di ciascun immobile.

La redazione del piano dovrà prevedere la ricognizione di strumenti di valorizzazione quali fondi immobiliari, ESCO (Compagnie di Servizio Energetico ), project financing, e in generale strumenti per il recupero di finanziamenti esterni.

PIANIFICAZIONI URBANE DI DETTAGLIO

Lo strumento urbanistico approvato definitivamente nel 2013, esprime fedelmente i contenuti culturali dell’azione di governo del territorio dell’Amministrazione uscente.

Il Piano indirizza verso scelte di gestione e trasformazione del territorio secondo criteri ambientali di risparmio del suolo agricolo (restituendo circa 600.000mq di aree edificabili all’agricoltura), perseguendo fini di recupero e di riqualificazione energetica del partimonio edilizio esistente, prevedendo pacchetti di incentivi rivolti al rilancio di aree dedicate alle attività produttive ed incentivando l’erogazione di servizi attraverso criteri sussidiari da parte dei privati.

Rispetto a questo “telaio” generale sarà possibile procedere alla definizione di piani estesi a contesti particolari con l’obiettivo di valorizzare e rilanciare determinati sistemi urbani.

In particolare sarebbe opportuno spingersi ad esempio, verso pianificazioni di indirizzo rivolte ad ambiti di particolare significato paesaggistico quali il Parco di S. Sigismondo, il Margine e le Porte Urbane, la Rete Verde Comunale, il Sistema urbano di Via Dante e Viale Trento Trieste e il Parco del Po.

I contesti indicati possono rivestire un ruolo fondamentale in riferimento alle politiche di rilancio culturale e turistico per il territorio oltre che garantire un apporto fondamentale rispetto alle condizioni ambientali generali della città.

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COMPLETAMENTO DEL PIANO DELLA MOBILITA’ E DELLA SOSTA

Durante il mandato Perri, l’Amministrazione ha intrapreso la realizzazione del piano della mobilità e della sosta. E’ necessario proseguire nella pianificazione mantenendo i criteri che hanno ispirato la recente programmazione del territorio.

Tale progetto non potrà, pertanto, prescindere da una fase di analisi dei bisogni, delle abitudini ai percorsi e delle carenze strutturali della nostra città. Una seconda fase prevede il confronto con tutti i portatori di interesse e gli utilizzatori della città e del territorio.Particolare rilievo dovrà rivestire lo studio di un piano della mobilità sostenibile secondo criteri di funzionalità e sicurezza. L’obiettivo è quello di allacciare le località satellite (secondo il modello della pista ciclabile del Bosco Ex Parmigiano e della pista di Cavatigozzi in fase di realizzazione) al centro urbano e ai principali poli attrattori quali l’ospedale, le scuole, i luoghi del lavoro produttivo e terziario ecc. Solo in questo modo i tracciati, nel loro complesso, configurano una vera e propria rete distributiva competitiva, in termini funzionali, con le reti stradali per la mobilità utomobilistica.

Anche le politiche di gestione della sosta rappresentano una sfida evidentemente attuale. Pur nella consapevolezza che la struttura urbana, antica e pregiata, della nostra città non favorisce il facile reperimento di spazi per le automobili, sarà necessario elaborare un piano che punta al reperimento di parcheggi, talvolta pure di piccole dimensioni, attraverso il recupero e la riqualificazione di vuoti urbani in concertazione con i privati nell’ambito di trasformazioni edilizie ad essi riconducibili.

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2. LA PERSONA AL CENTRO

Questo è un tema a noi particolarmente caro e sensibile, perché segna la differenza di visione e concezione della società, marca i valori di riferimento che ispirano le nostre politiche in tema di Famiglia, Welfare, Istruzione e Politiche per i giovani. Mettere la persona al centro per noi significa proprio partire dalla considerazione del ruolo e dall’analisi dei bisogni della Famiglia. La famiglia intesa come “società naturale fondata sul matrimonio” (Costituzione Italiana, art. 29) rappresenta il pilastro sul quale si fonda la nostra comunità, poiché ad essa spetta il compito educativo, di contenimento del bisogno e dell’accudimento nelle diverse fasi della vita. La prima libertà è quella di nascere e crescere in una famiglia, fatta dall’unione di un uomo e di una donna: tale libertà evoca immediatamente il diritto alla vita, nel pieno rispetto della tradizione religiosa della nostra città.

WELFARE

L’azione politica, cioè il governo della Polis, deve avere una base valoriale di riferimento, che trova il suo pilastro nella Dottrina Sociale della Chiesa e che viene declinata secondo i criteri della Sussidiarietà e della Solidarietà.La Sussidiarietà esprime il valore del singolo e delle sue libere aggregazioni come centro dell’azione sociale, lasciando alla politica il compito di definire regole semplici e chiare che regolamentino e garantiscano l’agire dei soggetti e di controllare che vengano applicate.La Solidarietà richiama i soggetti della società ad una autoregolamentazione del proprio agire nella direzione di una presa in carico dei più deboli. Anche in questo caso il ruolo della politica è chiaro e coincide con l’evidenziazione dei bisogni e la ricerca delle risorse in grado di rispondere agli stessi.

Il territorio cremonese si contraddistingue peraltro per una rete molto fitta di associazioni, gruppi di volontari e operatori del terzo settore. Obiettivo di una buona amministrazione è stabilire un rapporto di erogazione congiunta dei servizi secondo i due criteri sopra citati.

E’ necessario poi, al fine di soddisfare al meglio i bisogni dei cittadini in condizione di fragilità

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conoscere approfonditamente le strutture operanti sul territorio attraverso una mappatura e censimento delle realtà che offrono appunto servizi alla persona.

Un altro ambito di lavoro ed intervento dell’amministrazione è creare condizioni favorevoli e agevolazioni per le aziende che compartecipano all’offerta dei servizi di welfare anche attraverso misure di conciliazione lavoro-famiglia.

Nell’ottica infine di tendere sempre al miglioramento dell’offerta e dei servizi in ambito sociale, anche il tema dell’azienda Cremona Solidale deve trovare adeguati momenti di riflessione. Dal confronto tra le parti sociali, le rappresentanze dei famigliari e l’amministrazione stessa, si dovranno elaborare proposte di azioni volte all’efficientamento gestionale che partano anche dalla presa in considerazione della forma giuridica dell’azienda e che non precludano ulteriori soluzioni.

Anziani, domiciliarità e residenzialità

Proponiamo di proseguire nel potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare per favorire la permanenza degli anziani, anche non autosufficienti e/o disabili, nell’ambito famigliare, che garantisce la possibilità di affrontare il proprio disagio in un ambiente più confortevole e ricco di affetti. In particolare il nostro territorio è caratterizzato in maniera significativa dalla presenza di anziani (un quarto circa della popolazione complessiva). Il tema dunque è la cura e la valorizzazione dei nostri anziani, e di come puntare al meglio per loro, proprio come è necessario fare con una creatura appena nata, cercando di garantire la migliore qualità di vita possibile, di accessibilità, di mezzi e di spazi. Una città con un elevato numero di anziani deve mettere in atto alcune strategie soprattutto in termini di servizi che garantiscano alla suddetta fascia di popolazione autonomia finché possibile e assistenza quando necessaria. Ciò significa una particolare attenzione alla mobilità cittadina e ai servizi attraverso un preciso monitoraggio rispetto alle varie zone in cui potrebbero esserci più anziani, ai luoghi da loro frequentati, alla dimensione del quartiere, per fortificare quei vincoli

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di relazioni informali che tanto possono fare nelle varie situazioni di necessità. Abbiamo infatti la consapevolezza che la dimensione e le caratteristiche dell’universo anziani non possono trovare risposta solo nel settore socio-sanitario, ma è necessaria un’opera integrata di politica previdenziale, socio-assistenziale, sanitaria, urbanistica, edilizia e culturale che si cali a livello della realtà in cui gli anziani vivono, valorizzando il loro tessuto sociale.

Si valuterà la possibilità di sperimentare forme residenziali alternative, quali alloggi protetti o case albergo al fine di ampliare la gamma di risposte da offrire all’anziano fragile ma ancora autosufficiente.

Il bisogno diventa quindi il centro di un’analisi puntuale, che permette un’azione mirata anticipando l’offerta all’eventuale domanda, in un’ottica appunto di sussidiarietà e solidarietà.

Famiglia al centro, sostegno alla famiglia e alle nuove povertà

Il sistema famiglia ha bisogno di una strutturata rete che risponda ai nuovi bisogni e fragilità, attraverso azioni precise e mirate alle necessità, quali:

• collaborazioni tra servizi sociali e socio-sanitari al fine di una valutazione multidimensionale del disagio famigliare e di una presa in carico integrata.

• Coinvolgimento della famiglia nel piano di intervento individualizzato in una logica di corresponsabilità.

• Individuazione ed utilizzo di nuove modalità di intervento a sostegno di fragilità famigliari, attraverso l’utilizzo di bandi sperimentali regionali, nazionali ed europei, come già operato dal nostro Comune in tema di politiche educative.

• Attuazione di forme di sostegno alle famiglie sia numerose sia monoparentali che vivono in situazione di disagio economico che si manifesta in morosità incolpevoli.

• Implementazione del “condominio sociale” come strumento di sostegno alle fragilità famigliari.• Attivazione di nuove forme di tutela di minori con situazioni di disagio famigliare attraverso

progettualità mirate a limitare l’allontanamento del minore dal nucleo famigliare.• Sensibilizzazione contro la violenza alle donne.

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Disabilità

La città di Cremona è da sempre sensibile e vicina al mondo delle disabilità. In passato si sono manifestati esempi di eccellenza che riescono a perdurare nel tempo grazie all’impegno di tanti privati cittadini. Tuttavia esiste ancora ampio spazio per le Istituzioni di migliorare la propria presenza nei progetti rivolti alle persone in condizioni di disabilità, attraverso:

• Sostegno e valorizzazione delle esperienze realizzate in ambito sportivo • Sostegno attraverso la scuola di progetti in collaborazione con il terzo settore• Azioni mirate al sostegno della vita indipendente per assicurare residenzialità e percorsi

di autonomia al disabile al di fuori del nucleo famigliare di origine.

Nuove dipendenze, ludopatie

Rispetto alle già note e studiate dipendenze come la tossicodipendenza o l’alcolismo rispetto alle quali sono attivi programmi e servizi gestiti dalle ASL, riteniamo necessario focalizzare la nostra attenzione alle nuove dipendenze come la ludopatia.

In particolare riteniamo prioritario dare corso alle nuove prescrizioni recentemente approvate in tema di contrasto alla ludopatia da Regione Lombardia.

Ulteriori azioni concrete saranno:

• Promozione di reti di collaborazione con le associazioni, l’ASL e il terzo settore mediante l’attivazione di iniziative rivolte alla prevenzione e al contrasto del fenomeno in oggetto.

• Sostegno alle famiglie colpite da ludopatia.• Individuazione di ulteriori forme di incentivazione locale per gli esercenti “no slot”.

Immigrazione

Negli ultimi anni i flussi migratori verso il nostro territorio si sono moltiplicati, portando in città

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problematiche e insoddisfazione da parte di molti cittadini. Riteniamo che l’immigrazione, se adeguatamente controllata e accompagna da strumenti di intervento legislativo nazionale, possa trovare una collocazione rispettosa della nostra comunità e dar luogo a fenomeni pacifici di integrazione.

Alcune azioni concrete possono essere:

• Potenziamento del servizio di primo ascolto/accoglienza che potrebbe essere integrato negli orari del servizio sportello stranieri o affidato a una realtà associativa quale l’avvocato di strada.

• Potenziamento della figura del mediatore culturale

ISTRUZIONE E POLITICHE PER I GIOVANI

Durante il prossimo quinquennio amministrativo si renderà necessario consolidare ulteriormente l’offerta dei servizi rivolti all’infanzia (sistema 0-6). L’Amministrazione gestisce direttamente 13 strutture (9 scuole infanzia e 4 nidi) che registrano un forte gradimento da parte dell’utenza (oltre il 90%), questa importante offerta alle famiglie dovrà essere tuttavia potenziata con l’introduzione di nuovi servizi per la fascia 0-3 da affiancare al nido tradizionale.

La recente crisi, che ha colpito l’intero paese e numerosi nuclei familiari, ha di fatto messo in discussione il servizio tradizionale: diversi genitori hanno perso il posto di lavoro e non sono più nella condizione di potersi permettere un servizio oneroso come il nido; servono quindi servizi educativi più snelli, più flessibili e in grado di rispondere ai bisogni che sono mutati. Le aziende del territorio, anche le PMI, potrebbero sottoscrivere accordi e nuove convenzioni con il Comune e il terzo settore.

L’Amministrazione Comunale dovrà mantenere e potenziare le convenzioni in essere sia con i nidi privati, coinvolgendo anche le realtà di recente istituzione sia con le scuole infanzia paritarie aderenti alla rete Adasm Fism. La città registra un’offerta pubblico – privata di altissimo livello che deve continuare ad essere garantita secondo i principi di sussidiarietà e di libertà di scelta delle famiglie.

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Per quanto concerne le scuole infanzia si rende necessario creare una virtuosa collaborazione con il privato per introdurre l’insegnamento della lingua inglese nelle classi degli anni 5, uscendo da progetti spot e rendendo l’apprendimento della lingua straniera parte integrante dell’offerta formativa.

Le progettualità dei diversi istituti scolastici di ogni ordine e grado, pubblici e paritari, dovranno essere sostenute continuando a garantire un importante piano annuale di diritto allo studio, incentivando la collaborazione delle scuole su progetti di interesse comune.

L’Amministrazione continuerà a sostenere le scuole anche attraverso progetti specifici, progettando interventi in funzione dei bisogni espressi dai dirigenti scolastici in tavoli di confronto permanente. Partner fondamentale sarà l’Asl in particolare per quanto concerne la realizzazione di attività di prevenzione dalle dipendenze nelle scuole, aggiornando i contenuti degli interventi formativi con le problematiche emergenti e formando i docenti affinché inseriscano i contenuti nell’attività didattica tradizionale. Saranno introdotti inoltre interventi di promozione alla salute già a partire dalla scuola infanzia, in collaborazione con i corsi universitari presenti sul territorio.

Cremona è la città della musica per le eccellenze che vanta sul territorio comunale ma anche per gli investimenti importanti che dovranno essere ancora rivolti alle scuole nell’ambito dell’educazione musicale; dovranno essere previsti contributi a gruppo classe nelle scuole primarie che liberamente individueranno il soggetto erogatore. Il Comune dovrà fungere da cabina di regia che monitori le istituzioni musicali e concerti le diverse attività presenti sul territorio, arricchendo con queste partnership l’offerta culturale della città, partendo dalla scuola.

Il prossimo quinquennio sarà l’occasione per progettare un nuovo servizio comunale rivolto interamente ai giovani.

Riteniamo necessario unire l’Agenzia Servizi Informagiovani e il servizio Politiche Giovanili per potenziare le azioni rivolte al target giovanile, introducendo la logica di un’azione amministrativa trasversale alle varie deleghe assessorili e mettendo al centro il potenziamento della consulenza orientativa per fornire ai ragazzi strumenti significativi per la ricerca del lavoro.

Gli ambiti di intervento principale delle politiche rivolte ai giovani saranno pertanto: l’orientamento, i doposcuola accreditati, i centri estivi, il parternariato con il Terzo Settore per le attività giovanili del tempo libero e la prosecuzione del rapporto con gli oratori cremonesi su progettualità

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specifiche da coprogettare.

Saranno inoltre incentivati gli scambi dei giovani in Europa, promuovendo le possibilità offerte dall’Unione Europea, in particolare dal recente programma Erasmus +.

Continueremo a sostenere le progettualità giovanili mediante bandi ad hoc, proseguendo l’esperienza di Think Town, concependo l’ente locale non solo come gestore di attività dirette ma come promotore e valorizzatore anche di ciò che già c’è sul territorio. Allo stesso modo saranno individuati nuovi spazi del patrimonio comunale da assegnare ad associazioni giovanili o che operino in favore dei giovani, così come già sperimentato in questi cinque anni di mandato.

Sarà potenziato lo sportello di consulenza rivolto agli universitari, sia per gli studenti cremonesi sia per gli studenti che arrivano da fuori, arricchendo l’offerta dei servizi specifici a loro dedicati (ulteriori card specifiche, banca dati alloggi, accordi con strutture sportive e ricreative).

La presenza delle sedi universitarie cittadine sarà sostenuta con convenzioni ad hoc, rinnovate e finalizzate anche alla realizzazione di iniziative e progetti comuni a favore della città.

Promuoveremo mediante bandi, concorsi e workshop l’afflusso di giovani creativi italiani e stranieri, facendoli interagire con le eccellenze locali, le università e le realtà imprenditoriali cremonesi

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3. SVILUPPO ECONOMICO

l tema dello sviluppo economico, del rilancio in termini di capacità di crescita e le questioni legate al lavoro sono tutti argomenti non solo di estrema attualità ma anche e soprattutto attraversati da grandi debolezze e problemi legati alle condizioni storiche generali. E’ evidente che, stante la vastità del tema in oggetto, le azioni a favore dello sviluppo e rilancio sono innanzitutto legate ad un contesto nazionale, regionale e provinciale. Tuttavia il Comune può e deve fare la sua parte in riferimento ad alcune misure riconducibili al proprio raggio di azione.

MULTIUTILITIES

I servizi pubblici locali rappresentano un ambito strategico nel quale il Comune di Cremona anche nei prossimi 5 anni dovrà impegnarsi con particolare attenzione poiché da esso dipende la qualità della vita dei cittadini e la competitività del sistema locale delle imprese.

Negli ultimi anni la rete dei servizi pubblici locali di Cremona ha compiuto significativi passi in avanti e questo anche grazie al ruolo di LGH, in cui il Comune è azionista di riferimento e dove la Holding ha posto la propria sede.

Linea Group Holding è stata la prima multiutility italiana non quotata ad emettere con successo, nel 2013, un prestito obbligazionario per finanziare un importante piano di investimenti che riguarderà anche il territorio cremonese.

Il settore però nei prossimi anni porrà grandi ed ambiziose sfide a LGH e al Comune di Cremona.

Infatti il settore delle utilities si prospetta come un mercato della concentrazione e dell’integrazione industriale dove il numero di operatori sarà molto più limitato rispetto ad oggi.

Per continuare ad essere protagonisti il Comune di Cremona, al pari degli altri soci pubblici, dovrà coagulare attorno ad LGH le adeguate capacità manageriali e risorse finanziarie anche terze; per fare ciò è necessario un progetto industriale di sviluppo e di ampie prospettive.

Siamo certi che le grandi aggregazioni rappresentano, oggi, ed ancora più in prospettiva un

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importante veicolo di sviluppo per il territorio; l’ambizione di LGH deve continuare ad essere quella di fornire al territorio non solo servizi tradizionali (filiera del gas, energia elettrica, ambiente) ma anche soluzioni innovative (efficienza energetica e smart city) per dare ai cittadini più qualità della vita e al sistema delle imprese locali maggiore capacità competitiva.

Per raggiungere tali obiettivi bisogna però che il Comune di Cremona, insieme agli altri soci pubblici di LGH, ripensi il proprio modello di presenza nell’economia locale al fine di garantire lo sviluppo delle proprie partecipate in una fase di importanti cambiamenti.

Per Linea Group Holding sarà, infatti, importante valutare le alleanze strategiche che le facciano raggiungere una nuova e più adeguata dimensione industriale che il mercato nazionale delle utilities ormai richiede, senza con ciò ridurre la sua vocazione di forte ascolto e relazione con il territorio e con le sue esigenze.

Sarà necessario inoltre ripristinare l’alleanza tra i cittadini e le aziende partecipate, al fine di rendere maggiormente percepibile che le azioni svolte da questi soggetti siano effettivamente la risposta ai bisogni espressi dalla città.

In tale logica dovrà essere valutato un eventuale ingresso nel mercato dei capitali (quotazione azionaria) di LGH e ciò per consentire, al contempo, sia di reperire nuova finanza per lo sviluppo, sia di generare per il Comune di Cremona, le risorse da investire nei progetti strategici di rilancio della città.

PACCHETTI LOCALIZZATIVI

Nel 2013 il Consiglio Comunale ha approvato un testo contenente misure straordinarie rivolte alle attività produttive e al terziario avanzato. Tali incentivi, dovendo rientrare nelle possibilità dell’amministrazione locale, si sono concretizzati principalmente in sgravi fiscali riferibili

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alle imposte comunali. Inoltre, abbiamo dato avvio ad un processo di dematerializzazione, sburocratizzazione e quindi velocizzazione delle pratiche necessarie per avviare attività edilizie, e più in generale produttive.

Ci proponiamo quindi di elaborare un nuovo pacchetto di misure straordinarie rivolte alle attività commerciali di vicinato per favorire la ripresa di un settore economico che più di altri sta sentendo il peso della crisi.

Ulteriori incentivi saranno rivolti alle attività edilizie finalizzate al recupero e alla riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Anche in questo caso l’obiettivo è di contribuire alla ripresa dei settori artigianali e terziari legati al mondo dell’edilizia e nel contempo attivare politiche ambientali virtuose.

A completamento delle azioni specifiche rivolte al rilancio dei settori economici sopra citati, si aggiungono interventi finalizzati al potenziamento del processo di sburocratizzazione e all’estensione della rete Wi-Fi sul territorio cittadino quale piattaforma per politiche smart.

Infine, verificheremo la possibilità di dare vita ad una fondazione, di concerto con i privati, che eroghi supporto finanziario ed esperienziale per lo start up di imprese avviate da giovani, e dotata di una struttura professionale in grado di presentare progetti per reperire fondi presso l’Unione Europea.

GESTIONE AMMINISTRATIVA

In questi cinque anni molti sono stati gli interventi di riforma della macchina comunale mirati al recupero di efficienza, alla semplificazione, alla performance e alla trasparenza dell’azione amministrativa nell’ottica della “centralità del cittadino” e dei “servizi centrati sul cittadino” al fine di contribuire a rafforzare il legame di fiducia tra i cittadini e pubblica amministrazione.

Accanto a queste dinamiche, il Comune ha ripensato i propri servizi alla luce delle nuove tecnologie, potenziando gli strumenti di informazione e comunicazione per favorire il controllo e la partecipazione dei cittadini.

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In questo scenario piuttosto complesso si possono delineare almeno due linee di sviluppo dei diversi processi di modernizzazione, tra loro interconnesse, che permetteranno al Comune di procedere nella direzione del progressivo miglioramento degli standard di qualità e di efficacia dei servizi, superando la cultura dell’adempimento in funzione di quella del risultato.

Esse sono:

la promozione continua del dialogo tra PA e cittadini con l’obiettivo di rendere chiara e comprensibile l’azione amministrativa nel suo complesso, in particolare nei procedimenti che vedono coinvolti i singoli cittadini. Per far ciò è necessario continuare ad investire in dotazione strumentale per alimentare il feedback costante che permette alla macchina comunale di riadattarsi in funzione della soddisfazione dei bisogni dei cittadini. E’ questo il tema della gestione dei reclami, della rilevazione della soddisfazione del cittadino-cliente, dell’offerta di servizi che permettano al cittadino stesso di proporre, ad esempio, azioni di semplificazione.

1. Investire risorse nello sviluppo dell’ICT (Information and Communication Technologies). L’ICT è un asset strategico in quanto ormai tutte le funzioni del Comune, a tutti i livelli, si basano sui suddetti servizi erogati attraverso il Sistema Elaborazioni Dati (SED). In particolare l’amministrazione Perri ha commissionato uno studio che rappresenta una sorta di agenda digitale del Comune di Cremona. Un piano strategico da seguire per i prossimi due/tre anni per raggiungere gli obiettivi di miglioramento complessivo dei servizi informatici dentro e fuori il Comune.

In quest’ottica è infatti fondamentale continuare a puntare sulla razionalizzazione organizzativa e informatica dei procedimenti, sulla semplificazione dei rapporti con i cittadini e con le imprese, favorendo anche lo scambio di dati tra imprese e PA, la dematerializzazione dei documenti e l’arricchimento dei contenuti dei siti istituzionali in termini di trasparenza.

Per il raggiungimento dei suddetti obiettivi è necessario continuare nel percorso di riorganizzazione della macchina comunale secondo le linee tracciate dallo studio commissionato dall’amministrazione Perri.

Il suddetto progetto prevede una riorganizzazione per processi in quanto sono essi a creare valore ed a incidere sulla soddisfazione del cliente.

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Questo approccio nasce dall’esigenza di perseguire contemporaneamente la soddisfazione dei cittadini e l’efficacia ed efficienza della gestione attraverso un razionale utilizzo di tutte le risorse per raggiungere gli obiettivi prestabiliti.

Il processo infatti è trasversale all’organizzazione e prevede una condivisione degli impegni e delle conoscenze, il superamento di una rigida suddivisione tra settori, l’impostazione del lavoro in funzione di obiettivi ben definiti e ben chiari a tutti, focalizzando la valutazione più sulla performance dell’intera organizzazione che su quella del singolo settore.

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4. PROMOZIONE TERRITORIALE

CULTURA

L’amministrazione Perri ha saputo trasformare Cremona da semplice, e come tante altre ce ne sono in Italia, città della musica a Capitale della Liuteria, marchio di eccellenza, elemento distintivo e caratterizzante a livello nazionale ed internazionale, e indiscutibilmente ambito nel quale Cremona può competere senza timori reverenziali nei confronti di nessuno. L’apertura del Museo del Violino, il riconoscimento dell’UNESCO del “saper fare liutario” quale patrimonio immateriale dell’umanità, Mondomusica e tanto altro, sono a testimoniare il lavoro portato avanti, con la determinazione di aver saputo scegliere un indirizzo e perseguirlo. Tutto ciò è stato possibile grazie alla perfetta sinergia tra pubblico e privato, che in questo caso è passato dalle dichiarazioni di intenti alla effettiva realizzazione.

L’immagine della città di Cremona è da sempre legata alla tradizione musicale ma ancor più in particolare alla liuteria. A Cremona nacquero e si svilupparono i canoni fondamentali del melodramma e del madrigale con Claudio Monteverdi nella seconda metà del 500 e nell’800 la lirica trovò il paladino in Amilcare Ponchielli. Dal 500 al 700 l’artigianato artistico d’eccellenza con le famiglie Amati, Stradivari e Guarneri che realizzarono la più prestigiosa produzione di strumenti ad arco di tutti i tempi, ancora oggi è preso a modello dai liutai di tutto il mondo. La tradizione del “saper fare liutario”, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, è rinnovata con passione e competenza nelle oltre 150 botteghe liutarie di Cremona, proiettate sui mercati internazionali. L’ingegno e la laboriosità di quest’arte sono apprezzati dai musicisti e appassionati, che da tutto il mondo giungono a Cremona per ammirare anche le collezioni di strumenti antichi e contemporanei del Museo del Violino, senza tralasciare la più importante manifestazione di liuteria contemporanea, Mondomusica.

Questo significa che oggi parlare di Cultura a Cremona implica fare una scelta di campo molto precisa. La nuova amministrazione di Cremona dovrà farsi promotrice determinata dell’impegno comune per la valorizzazione della tradizione liutaria cremonese, che vede coinvolti molti soggetti,

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a partire dalla Fondazione Museo del Violino, Mondomusica, ma anche la Scuola Internazionale di Liuteria, la Fondazione “Walter Stauffer”, il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali, la Fondazione Teatro “Amilcare Ponchielli”, il Consorzio Liutai “Antonio Stradivari”, e tanti altri che a vario titolo lavorano in questo sistema culturale. Tali soggetti, e tutti quelli non citati e che in città sono davvero numerosi, che agiscono direttamente ed indirettamente, nel campo della liuteria devono trovare un giusto e autorevole luogo di coordinamento ed interazione per sviluppare tutte le politiche destinate al potenziamento del comparto musicale e artigianale artistico legato al mondo della liuteria, necessario anche per affrontare una nuova sfida all’internazionalizzazione. Questo luogo esiste già ed è la Governance della Liuteria, istituita dall’amministrazione Perri con la principale finalità di coordinare le attività per il mantenimento del riconoscimento UNESCO, ma che può e deve diventare uno strumento di sviluppo per azioni di grande respiro.

La città di Cremona deve poi proseguire l’azione intrapresa dal Distretto Culturale della Provincia di Cremona legata allo sviluppo del capitale umano, alla ricerca e all’innovazione che ha trovato concretezza nella firma dell’ATS (associazione temporanea di scopo) tra il Distretto stesso, l’Università di Pavia ed il Politecnico di Milano e che ha visto l’insediamento presso il Museo del Violino di due laboratori, uno di ricerca sui materiali e l’altro di indagine acustica. Questo investimento proietta Cremona ed il suo Museo del Violino come città prima in Italia ad inserire le Università dentro un museo e quindi si pone all’avanguardia a livello mondiale perché è in questa direzione innovativa che gli altri Paesi si stanno muovendo. La sfida è proprio quella di riuscire ad integrare questo importante passo non solo tra università e museo, ma tra università, museo e i soggetti che nella nostra città lavorano per la liuteria.

Tutti i soggetti cittadini che si occupano di formazione in campo liutario sono già uniti da un protocollo d’intesa in via di approvazione, stilato in occasione della collaborazione per l’avvio a Cremona del primo corso triennale (unicum in Italia) di “Tecnico del Restauro per gli strumenti musicali”, avviato da CR.Forma, ma a cui hanno collaborato per la proposta formativa e didattica appunto i soggetti che in città già lavorano sul comparto. Bisogna quindi tendere all’obiettivo di realizzare il Polo della Formazione di eccellenza in campo musicale: Scuola Internazionale di Liuteria, Liceo musicale, Musicologia, Fondazione Stauffer, i laboratori di ricerca scientifica dell’Università di Pavia e del Politecnico di Milano, l’Istituto Monteverdi, le scuole di ogni ordine e

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grado che lavorano sugli indirizzi musicali, associazioni private e le masterclass promosse dalla Camera di Commercio. Fare sistema in questo campo è possibile: oggi la sfida è trasformare questo sistema in un Polo. La “filiera della conoscenza” insomma, è il canale di uno sviluppo in chiave internazionale per Cremona; la produzione di conoscenza che esiste in città, che non si limita a specifiche attività di formazione per giovani e adulti ma include anche la generazione di nuova conoscenza tramite la ricerca universitaria, la sperimentazione di laboratorio e l’innovazione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, costituisce la principale opportunità di competitività nazionale ed internazionale della realtà cremonese, sia in termini di penetrazione dei mercati esteri dei suoi prodotti, sia in termini di capacità di attrazione nel territorio di studenti e visitatori da tutto il mondo.

Questo lavoro deve poter dare quindi una più ampia prospettiva internazionale; Cremona deve tendere sempre di più al cambiamento del rapporto tra le istituzioni culturali in città, in modo che lavorino in modo organico e orientato alla unitarietà e alla crescita di tutti, sia sul fronte dei servizi che della progettazione, alla capacità di mettere in campo una strategia comunicativa integrata, alla proposta di servizi integrati. Anche l’investimento sui luoghi della formazione, ad esempio la Scuola di Liuteria a Palazzo Pallavicino o Musicologia a Palazzo Raimondi, piuttosto che gli impegni che gli enti locali e il Comune garantiscono alle Università presenti sul territorio devono rendere chiara l’idea che questa è una città che investe in Cultura a tutto tondo.

L’Auditorium Giovanni Arvedi ed il Teatro Ponchielli devono strutturare in modo forte, la già sperimentata collaborazione e si dovrebbe arrivare ad un sforzo di programmazione anticipata rispetto alla presentazione dei calendari per permettere una più forte promozione delle iniziative.

Il Sistema museale della città di Cremona non può essere trascurato perché è stato in questi anni oggetto di importanti investimenti, ma è evidente che sarà necessario ripensare alla integrazione del sistema stesso con una città che sta sviluppando questa forte propensione verso il comparto della liuteria. A partire dal museo civico e la Pinacoteca, passando per il museo archeologico, arrivando a tutti i soggetti che compongono il sistema museale della città si dovrà ripensare ad una nuova formulazione per proseguire nelle attività di promozione, di percorsi educativi e formativi, di frequentazione, ma integrati con la nuova “lettura” della città. Un importante elemento da cui

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partire per questa rivisitazione è sicuramente “la stanza della musica” creata in occasione della preziosa e prestigiosa donazione fatta alla città di Cremona da parte di Carlo Alberto Carutti, la collezione di chitarre e liuti. Da qui si può partire per arrivare alla presentazione di nuovi progetti integrati.

Sulla scorta della positiva esperienza che ha riguardato la donazione Carutti, si cercherà di intraprendere la strada di una maggiore attenzione alle collezioni private della città, nell’ottica di una fruttuosa collaborazione tra pubblico e privato e di eventuali future acquisizioni, donazioni o prestiti.

In tutto questo circuito del sistema culturale della città rientra a pieno titolo il ruolo fondamentale della Biblioteca Statale di Cremona che può e deve sviluppare di concerto con l’amministrazione comunale progetti di promozione alla lettura e conservazione del patrimonio culturale.Vogliamo intendere la Cultura come ambito nel quale si offrano “più servizi e meno festival”, mantenendo però l’attenzione e l’investimento su quelli già radicati e che hanno sia un livello di alta qualità sia un buon indotto turistico e commerciale per la città, come ad esempio “Le Corde dell’Anima” promosso da PubliAEventi, oltre a naturalmente il Festival Monteverdiano promosso dal Teatro Ponchielli; ci sarà infine da valutare se vi è la forza economica e la volontà di sistema al rilancio del Festival di Mezza Estate.

TURISMO

Siamo convinti che già le azioni promosse in ambito culturale potranno incidere positivamente sui flussi in campo turistico, ma proprio per restare in tema di musica e turismo, riteniamo necessario proseguire, e far avere a Cremona un ruolo ancor più da protagonista, nel progetto “Distretto della Musica”, progetto appunto di marketing territoriale che già esiste e lavora, ma che va rafforzato e meglio indirizzato seguendo nuove strategie.

Inoltre, vorremmo potenziare il ruolo del Comune nel progetto promosso insieme alla Camera di Commercio del “Workshop del turismo musicale”, che incentivi i tour operators, soprattutto stranieri,

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a conoscere la città di Cremona. Per rendere efficace questa iniziativa sarà necessario trovare la capacità di presentare un’offerta culturale programmata con un adeguato anticipo. Il tema della capacità di programmazione anticipata, che si ripete come esigenza sia in campo culturale che turistico, può rappresentare la vera sfida per una nuova crescita ed un nuovo rilancio di Cremona.

Dal momento che non è chiaro che destinazione avrà la delega del turismo in capo alla Provincia, Cremona dovrà giocare un forte ruolo di presenza nel progetto Sistema Turistico Po di Lombardia, per marcare una valenza ed un protagonismo sul turismo lungo il Po. Il turismo a Cremona può infatti avvalersi di grandi canali promozionali ed attrattivi che non siamo ancora riusciti a lanciare in modo adeguato come pacchetto turistico; Cremona non ha “solo” un grande, prezioso e prestigioso centro storico, oggi valorizzato ancor di più dalla presenza del Museo del Violino, non ha “solo” un patrimonio immobiliare che racconta la storia gloriosa di una città antica. Cremona può giocare un ruolo di primordine sul turismo fluviale legato al Po, in particolare al turismo ciclo-fluviale. A questo proposito l’amministrazione uscente ha già sviluppato il progetto “Brezza”, a valere sul bando Cariplo 2014 denominato “Musica nel Vento” – ciclando tra i navigli cremonesi e il Morbasco - ottenendo positivi riscontri da parte del soggetto erogatore. Tale progetto si collegherà alla rete ciclabile della città di Cremona pensata per far godere al cicloturista che visita la città un patrimonio storico e musicale unico al mondo, contraddistinto da importanti rassegne musicali, monumenti e botteghe artigiane dedicate all’arte liutaria percorsi ideali sia per il turista moderno sia per l’appassionato, invogliati durante l’arco dell’anno con mostre, convegni, fiere internazionali manifestazioni imperdibili per musicisti, studiosi e collezionisti.

Cremona può godere anche, e dovrebbe farlo in modo più strutturato, di una radicata tradizione agroalimentare. Da qui l’importante collegamento con Expo 2015, evento al quale Cremona parteciperà puntando non solo sulla liuteria, ma appunto anche sul sistema agroalimentare del suo territorio, valorizzando l’intera filiera anche in funzione dell’occupazione e del rilancio economico del territorio. Un punto di attrazione sarà rappresentato infatti dal dipinto del pittore cinquecentesco Giuseppe Arcimboldi, conservato nella nostra pinacoteca, che ha ispirato Foody, la mascotte di Expo 2015, uscita dalle matite dei creativi Disney.La prosecuzione nel mantenimento di una importante Festa del torrone si inserisce a pieno titolo nella volontà di garantire un calendario di eventi di qualità, di tradizione e di attrattiva turistico-

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gastronomica della nostra città. Cremona dovrebbe inoltre scommettere sul rilancio di un turismo rurale, volto alla riscoperta di percorsi che portano dal nostro centro storico alla campagna circostante, costellata di importanti e prestigiose cascine e dimore che raccontano la storia di un popolo agricolo e che ha sempre lavorato sul bene primario dell’esistenza umana.

Ovviamente, un ruolo importante nel potenziamento dello sviluppo turistico lo gioca la programmazione promossa dall’Ente Fiera di Cremona.

Riteniamo infine che per il perseguimento degli obiettivi sopra enunciati sia fondamentale la creazione di un unico network multilingue che raccolga ed organizzi tutta la filiera dell’offerta sull’accoglienza in città (ad esempio sviluppare il concetto di albergo diffuso). Il raggiungimento facile e veloce delle informazioni diventa infatti uno strumento indispensabile per la promozione turistica.

COMMERCIO

La crisi del commercio è un tema che, come dimostrato anche dagli studi condotti dall’Università Cattolica di Milano, tocca certamente anche Cremona, ma è imputabile prima di tutto ad un andamento generale e nazionale negativo. Non intendiamo assumere l’atteggiamento dello “scarica barile” sulle responsabilità, ma vogliamo essere chiari nell’inquadrare il problema. Dobbiamo partire tutti dalla consapevolezza che le difficoltà del commercio derivano sia da una fragilità globale della categoria, che poi si traduce in una serie di fragilità che si ripercuotono a cascata come un domino (lavorative, famigliari, economiche, eccetera) ma anche da un fastidioso pregiudizio nei confronti dei commercianti per cui si tende a pensare che restino una categoria privilegiata e che quindi si possa andare avanti a colpirla senza trattarla con le stesse attenzioni con cui si trattano invece altre situazioni di difficoltà.

Alla luce di ciò e nella speranza di aver chiarito l’approccio di seria riflessione che vogliamo adottare per e sul commercio cremonese, pensiamo anche però che la prima e concreta risposta

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a queste difficoltà la si possa individuare nella necessità di rafforzare il dialogo, la collaborazione, la cooperazione e la corresponsabilità tra il Comune e le Associazioni di categoria stesse.

Tutte le azioni che abbiamo descritto negli interventi dedicati alla cultura e al turismo si pongono come obiettivo la volontà di aumentare la capacità attrattiva del centro storico, esaltandone la funzione culturale, storico artistica e quindi anche commerciale.

Intendiamo in questo modo proseguire il lavoro prezioso portato avanti dal Distretto Urbano del commercio che grazie alle sue competenze, conoscenze e all’ampio partnerariato pubblico privato è oggi lo strumento ideale per progettare e realizzare un piano di rilancio complessivo del centro storico.

Vogliamo anche continuare e rilanciare l’idea di una regia condivisa che elabori un sistema di valutazione qualitativa degli eventi da proporre e realizzare in città. La densità numerica di eventi non porta necessariamente alla qualità e quindi alla capacità di attrarre pubblico. Desideriamo porci l’obiettivo ambizioso di fare delle scelte in termini più qualitativi che quantitativi, ma riteniamo che tali scelte abbiamo un senso e possano portare a dei risultati solo se si trova il modo di assumere tutti un pezzo di responsabilità, per quanto ovviamente di propria competenza.Desideriamo infine proseguire nell’opera di semplificazione burocratica per gli operatori che si trovassero nella condizione di voler chiedere l’utilizzo degli spazi pubblici. Una maggior flessibilità dell’utilizzo di strade, piazze, parchi e giardini consentirà l’elaborazione di proposte da parte anche di privati per la promozione di eventi di qualità.

SPORT

Cremona è stata nell’anno 2013 “Città Europea dello Sport”. Se abbiamo potuto fregiarci di tale titolo, e quindi esibirlo con orgoglio, è perché avevamo dimostrato di essere una città non solo dotata delle caratteristiche necessarie per ottenere il riconoscimento, ma anche ricca di una solida base culturale sportiva, dobbiamo però ora essere consapevoli che tali importanti caratteristiche vanno coltivate, implementate, migliorate e rese ancora più salde.

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La nostra ricchezza sportiva è la varietà e la molteplicità di discipline che il nostro territorio, grazie ad un importante tessuto di associazionismo, volontariato, società sportive dilettantistiche e in taluni casi anche professionistiche, è in grado di offrire al panorama sia giovanile, sia per anziani ma anche e soprattutto per i disabili. E tale ricchezza va rappresentata, sostenuta, mai prevaricata ma piuttosto facilitata.

E’ chiaro che bisogna quindi partire dalla situazione dell’impiantistica sportiva. Intendiamo continuare il lavoro iniziato, seppur a fatica, date le condizioni di bilancio generale, ma vogliamo impostare il lavoro in modo tale che il Comune, coadiuvato dai rappresentanti del mondo dello sport, possa arrivare ad individuare, condividere e concertare i criteri di priorità e quindi la programmazione per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sull’impiantistica. Tutto non si può fare, ma si può e si deve scegliere, e la comunità sportiva deve poter essere partecipe.

Insieme alle Politiche Educative, vogliamo incentivare la formazione e o l’affiancamento del personale nelle scuole dell’infanzia e primarie per una più efficace e sempre più adeguata educazione motoria.

Infine, desideriamo trovare il canale giusto, magari anche qui con qualche sperimentazione di collaborazione pubblico privato, per il recupero del fiume Po come bacino naturale di attività sportiva e di rinascita di antiche tradizioni (ad esempio, la navigazione in veneta).

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5. QUALITA’ DELLA VITA

Quest’ultimo contenitore, stante anche i temi che qui vengono affrontati, è legato nel senso più stretto e vero al benessere dei cittadini cremonesi. Non deve e non può essere visto come elemento slegato dagli altri quattro temi ma come rafforzativo delle azioni contenute nel programma elettorale.

La sfida è il lancio di una nuova politica ambientale che riconosca a Cremona un ruolo centrale ben definito sia a livello regionale, che come riferimento per i comuni di cintura con obiettivi ambientali condivisi. Il nostro punto di arrivo è “Cremona 2050” con la riduzione dell’oltre 80 % delle emissioni di carbonio, promuovendo un’economia basata su un uso efficiente delle risorse e tutelando la salute delle persone; ambiente ed economia sono complementari, come le due facce di una moneta.

Un’economia più verde, grazie a un uso più efficiente delle risorse naturali, riduce i costi per l’ambiente, mentre nuove tecnologie e tecniche ecocompatibili creano occupazione. Vogliamo candidare Cremona al ruolo di “Capitale Verde Italiana” dimostrando un impegno costante ad applicare elevati standard ambientali e perseguendo ulteriori obiettivi di sviluppo sostenibile e servire da modello per altre città.

Dobbiamo mettere a frutto quanto è stato fatto in questi cinque anni sui temi di inquinamento atmosferico e acustico, prevenzione e riciclaggio dei rifiuti (linee guida), trasporto pubblico , tutela e conservazione dell’ambiente, protezione del suolo, uso sostenibile delle risorse naturali e ambiente urbano, per aumentare la responsabilizzazione dei cittadini e il riguardo per l’ambiente nelle decisioni in materia di pianificazione e gestione del territorio.

Si dovrà effettuare un notevole cambio di rotta sulle strategie delle tematiche ambientali che rappresenteranno un nuovo approccio allo sviluppo delle politiche ambientali poiché ci si dovrà concentrare su tematiche ambientali trasversali piuttosto che su specifici agenti inquinanti o attività economiche/industriali. Ogni futuro progetto sullo sviluppo della città (in materia di

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pianificazione urbana e rurale, utilizzo del suolo, trasporto pubblico e privato, energia, gestione dei rifiuti, gestione delle acque, industria, telecomunicazioni, agricoltura, turismo, ecc) dovrà essere confrontato con le sue potenziali conseguenze sugli aspetti sociali, economici e ambientali, i suoi potenziali costi e benefici. Il primo passaggio sarà l’iscrizione alla Rete Città Sane Europea e quindi l’adozione dello strumento della Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS), che assicura che nel processo decisionale, a tutti i livelli vengano considerati i potenziali impatti delle decisioni stesse sulla salute. La VIS è un percorso multidisciplinare che consente di organizzare le conoscenze sugli effetti che insediamenti produttivi, progetti e politiche hanno sulla salute della comunità.In questi cinque anni abbiamo preso coscienza di quanto sia cresciuta la sensibilità ambientale nell’opinione pubblica e tra le autorità locali; bisognerà, quindi, avere come obiettivo il fatto di coinvolgere sempre di più i cittadini nelle attività ambientali consentendo un migliore accesso alle informazioni con aree tematiche dedicate sul sito web del Comune, aumentando così la partecipazione ai processi decisionali che incidano sull’ambiente. Un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini porterà ad un miglioramento della protezione dell’ambiente.

AMBIENTE

Efficienza Energetica e fonti energetiche rinnovabili: attuazione delle azioni programmate nel PAES ( Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) e contenute nel Nuovo Regolamento Edilizio (Titolo VIII - Sostenibilità Ambientale e all’Efficienza Energetica), interamente dedicato alle misure più significative riguardo agli obiettivi posti dal cosìddetto pacchetto 20+20+20 (20% di abbattimento della CO2 nell’atmosfera, 20% di aumento di efficienza energetica, 20% di aumento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili). Tale pacchetto istituito dalla Comunità Europea nell’ambito dei settori dell’edilizia privata, della mobilità, degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici pubblici, prevede il pieno coinvolgimento del singolo cittadino attraverso azioni di divulgazione e di sensibilizzazione circa le tematiche del risparmio energetico. Per la riqualificazione enegetica degli edifici pubblici si farà ricorso allo sviluppo del partenariato

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pubblico-privato, basato sulla cooperazione fra un soggetto pubblico e un partner privato; entrambe le parti, l’ente locale (al di fuori dei vincoli del patto di stabilità) da un lato e il settore privato dall’altro, realizzano progetti comuni con vantaggi reciproci, sfruttando il proprio potenziale per il conseguimento di obiettivi non solo commerciali, ma anche sociali, e garantendo così una migliore qualità dei servizi prestati.

Programmeremo uno studio su nuovi impianti per la produzione delle energie rinnovabili che possono trovare applicazione sul nostro territorio: biomasse, energia idroelettrica, fotovoltaico e solare termico, biocarburanti e biogas ( a copertura del consumo di carburante nel settore del trasporto pubblico).

Conservazione degli habitat naturali e della flora e fauna selvatiche: prosecuzione con il lavori del PLIS Parco di interesse sovracomunale del Po e del Morbasco per la conservazione delle biodiversità, tenendo conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, proseguendo con la politica di ampliamento delle superfici dedicate al verde urbano ed extraurbano.

Protezione e gestione delle riserve idriche: l’acqua è un elemento essenziale per la vita umana, animale e vegetale ed è una risorsa indispensabile per l’economia. Particolare attenzione verrà posta alla corretta gestione delle acque superficiali e sotterranee, al controllo della qualità e quantità dell’acqua e della protezione della falda dagli inquinanti, delle acque destinate al consumo umano e al trattamento delle acque reflue urbane. Si incentiveranno le politiche all’uso dell’acqua pubblica potabile attraverso anche la realizzazione delle “case dell’acqua” nei principali quartieri e presso i giardini pubblici.

Inquinamento atmosferico: Corretta applicazione del Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA) che costituisce il nuovo strumento di pianificazione e di programmazione per Regione Lombardia in materia di qualità dell’aria. Il PRIA è dunque lo strumento specifico mirato a prevenire l’inquinamento atmosferico e a ridurre le emissioni a tutela della salute e dell’ambiente, dalla conoscenza delle cause, trasporti e fonti fisse, alla prevenzione contro gli effetti sull’ambiente e sulla salute umana.

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Elezioni Amministrative25 maggio 2014

Piano rifiuti: Applicazione delle linee guida approvate dal Consiglio comunale. Obiettivo principale è terminare la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale e arrivare quindi alla successiva introduzione della tariffa individuale, dando attuazione alle 2 gare per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Entro il 2014 il Tavolo di Lavoro istituito dalla Regione Lombardia per il progetto di “decommissioning” dell’impianto di incenerimento dei rifiuti di Cremona restituirà, a tutti gli Enti coinvolti, un Rapporto Tecnico Conclusivo che stabilirà i tempi e le modalità per la chiusura dell’impianto di incenerimento.

La vera sfida sarà la riduzione della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti a carico dei cittadini. Il metodo per arrivarci oltre a quello di una revisione in diminuzione degli accordi economici (piano economico) è incentrato sulla valorizzazione della frazione differenziata raccolta. Sappiamo tutti che i Consorzi di filiera per imballaggi in plastica, carta, vetro, acciaio, alluminio e legno riconoscono corrispettivi diversi ai Comuni o loro delegati e che eventuali lavorazioni di pretrattamento e/o di valorizzazione delle frazioni raccolte garantiscono il successivo avvio a riciclo dei materiali economicamente sostenibile, penalizzando i conferimenti con elevati livelli di scarti. Si dovranno quindi prevedere impianti di selezione del materiale differenziato e di trattamento del rifiuto residuo, con tecnologia “trattamento meccanico biologico” per la gestione a freddo dei rifiuti che permetta il recupero della maggior percentuale di materiale riciclabile e compostabile.

Bisognerà inoltre trovare una soluzione per la frazione “umida” perché attualmente il costo di conferimento agli impianti di compostaggio equivale sostanzialmente a quello per la discarica e/o inceneritore.

La valorizzare di questa frazione permetterebbe di incidere favorevolmente sui costi a carico dei cittadini e quindi sulla tariffazione.

A questo proposito il Comune è già entrato nella Rete di Imprese per partecipare ai progetti sui Biocarburanti e Biometano utilizzando i Fondi Europei come “Horizon 2020”, LIFE e i fondi FEASR.

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Cremona va avanti.Con PERRI.

Inquinamento acustico e amianto: i livelli di inquinamento acustico sono in aumento, principalmente a causa del traffico e delle attività industriali e ricreative. Tale forma di inquinamento può incidere sulla qualità della vita e sulla salute delle persone. Particolare attenzione è stata e verrà posta sui piani di risanamento acustico e sul rispetto degli accordi presi con i pubblici esercizi.

Per l’amianto si chiederà che la Regione acceleri il processo di rimozione definitiva dalle scuole, dagli ospedali, dagli uffici pubblici o di uso pubblico, e dai centri sportivi, dai siti industriali dismessi, dalle abitazioni private per quanto di sua competenza con incentivi e/o obblighi. Le bonifiche richiedono dei luoghi “sicuri” dove smaltire l’amianto e i materiali che lo contengono.

Mobilità sostenibile: per la mobilità ciclabile ricordiamo quello che è stato fatto in questi cinque anni; creazione ufficio biciclette, istituzione bike sharing, cicloparcheggi di interscambio, bicistazione con ciclofficina, posizionamento rastrelliere portabiciclette anche in intere vie, realizzazione progetto Ducati quindi biciclette per i dipendenti, adesione progetto VENTO (Venezia Torino) e presentazione progetto Cariplo MUSICA NEL VENTO. Soluzioni che ci hanno permesso di avere, come comune, la 17 posizione nell’Indice di ciclabiltà 2013 dei comuni italiani.La prospettiva di programma deve però riguardare uno spettro più ampio della mobilità, realizzando quindi un vero Piano Urbano della Mobilità Sostenibile che sia incentrato sui pedoni, sui ciclisti (utenti deboli), sul trasporto pubblico, disincentivando e rendendo più scomodo e meno concorrenziale, l’uso dell’auto privata per spostamenti che non siano strettamente necessari. A tal fine sarà necessario avviare (in tempi brevi) una ricerca per aumentare la sicurezza di chi si muove a piedi e in bicicletta con l’ambizione di rendere ciclabili tutte le strade urbane, facendo ricorso alle corsie ciclabili protette solo nei tratti di strada dove non sia possibile garantirne la sicurezza.

Si dovranno realizzare raccordi ciclopedonale tra il centro città e i quartieri satelliti di periferia e si dovranno unire i quartieri con il centro cittadino e i comuni di cintura, in percorsi sicuri e veloci, alternativi alla normale mobilità con mezzi motorizzati utilizzando gli spostamenti in bici come complemento del trasporto pubblico.

Realizzare i percorsi casa – scuola e casa – lavoro, attraverso l’estensione del servizio di bike

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sharing e di interscambio macchina – bici nei principali parcheggi; realizzazione del parcheggio a lunga sosta in struttura protetta per le bici nell’ambito del progetto di riqualificazione dell’area stazione di via Dante e aumento degli spazi per i reggibici soprattutto nella zona del centro cittadino.Dovrà essere implementato il servizio di Car pooling e Car Sharing.

SICUREZZA

La funzione della Polizia Municipale è quella di intervenire per prevenire e per fare rispettare le norme che fanno di una città un organismo sano, dalla prevenzione nel campo della sicurezza stradale, fino alle regole civiche basilari come i comportamenti decorosi e rispettosi della vita privata degli altri e della comunità, aprendosi per questo anche con rapporti nuovi di collaborazione con tutti gli altri corpi di polizia che operano sul territorio. È inutile alimentare confusione chiedendo al Comune di assolvere a compiti che sono delle Forze di Polizia o viceversa chieda alle Forze di Polizia di sostituirsi alla Polizia Municipale; l’ordine pubblico e la sicurezza pubblica sono e devono restare un compito delle Forze di Polizia.

Il lavoro che metteremo in campo nei prossimi anni avrà lo scopo di far equivalere il concetto di sicurezza percepita e di sicurezza reale: questo approccio è fondamentale nel programma per il futuro della città. Rafforzare le politiche elaborate dall’amministrazione Perri sul tema specifico è una necessità attuale ed una precisa richiesta dei cittadini.

Due sono le direttrici:- la prima quella incentrata sulla sicurezza dei cittadini che vedrà il completamento della rete delle telecamere di video sorveglianza dalle vie di accesso alla città ai quartieri, alla fascia del centro, la presenza di un presidio fisso della Polizia Locale nelle zone critiche della città, il consolidamento della figura del vigile di quartiere e dei centri di ascolto dei cittadini, i servizi mirati nei parchi cittadini (nei quali verrà avviato un progetto che riguarderà un intervento radicale sull’illuminazione pubblica e di videosorveglianza), nelle aree verdi rivierasche, nelle aree di posteggio e mercatali per contrastare inoltre la problematica dei venditori abusivi. Infine

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intensificare il presidio delle aree del centro in cui si svolge la “movida” cremonese prevedendo un aumento delle pattuglie serali e notturne.

- la seconda riguarderà gli interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali disabili, pedoni e ciclisti. Per realizzare i progetti sulla sicurezza degli utenti deboli si attingerà ai fondi previsti nell’art. 208 del Codice della Strada “Proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie”.

Dovrà essere previsto quindi un investimento “fisso” da destinarsi alla sicurezza e un conseguente aumento del personale anche per sopperire ai futuri pensionamenti e per inserire forze giovani all’interno del corpo della Polizia Locale, per far fronte ad una domanda di sicurezza sempre più crescente.

QUALITA’ URBANA E QUARTIERI DELLA CITTA’

Intendiamo eliminare il concetto di distinzione tra centro e periferia della città ragionando, programmando ed intervenendo con azioni rivolte ai quartieri della città. Per fare ciò è necessario quindi elevare la qualità delle zone oggi considerate periferiche assegnando loro ruolo di ambiti urbani in grado di ospitare eventi e manifestazioni al pari del centro storico. In questo senso i quartieri più esterni rivestiranno il ruolo di “porte urbane”.

Sarà necessario elaborare un piano dettagliato di interventi per la manutenzione sugli spazi pubblici anche attraverso accordi con privati, per elevare la qualità paesaggistica del contesto. Tale piano non potrà prescindere dalle valutazioni tecniche di fattibilità e di sostenibilità economica, concertate attraverso le conferenze di servizi da sostenere con tutti i soggetti deputati al controllo, alla realizzazione ed alla manutenzione degli spazi in oggetto. In questo senso è opportuno che amministrazione comunale e società partecipate concordino su un cronoprogramma degli interventi.

Tutte le azioni rivolte all’innalzamento della qualità paesaggistica della città ovunque esse siano dirette saranno oggetto di un attento momento di valutazione e concertazione con i cittadini e tutti i fruitori degli spazi pubblici.

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Chi è Oreste Perri

Oreste Perri è nato a Castelverde (Cremona) il 27 luglio 1951 ed è residente a Cremona. Diplomato all’Isef nel 1977, Perri è stato docente di Educazione Fisica dal 1973 al 1984 nelle Scuole medie inferiori di Cremona e provincia, dal 2004 ad oggi è professore a progetto presso l’Università degli Studi di Ferrara (Facoltà di Medicina e Chirurgia – Corso di laurea in Scienze motorie). Oreste Perri è una figura di primo piano nella storia dello sport italiano. È stato atleta della squadra nazionale di canoa olimpica dal 1968 al 1980. Dal 1983 al 1984 ha ricoperto la carica di responsabile del settore juniores di canoa (categorie nazionali), dal 1985 ad oggi è direttore tecnico della squadra nazionale di canoa olimpica.

Nella sua carriera agonistica ha partecipato a nove edizioni dei Giochi olimpici: Monaco 1972; Montreal 1976; Mosca 1980; Seul 1988; Barcellona 1992; Atlanta 1996; Sidney 2000; Atene 2004; Pechino 2008; alle prime tre come atleta, alle altre come commissario tecnico.

Dal luglio 2009 a maggio 2014 è stato Sindaco del Comune di Cremona.