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1 Pet - OLOGY Magazine 01 LA RIVISTA CHE STA DALLA PARTE DEI PET, SEMPRE! LUG / AGO 2013 ANIMALI IN VACANZA COLPI DI CALORE LEGGERE L’ETICHETTA c o p i a g r a t u i t a , s e m p r e !

Pet-ology Magazine #1

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La rivista che sta dalla parte dei pet, sempre! The magazine for pet lovers.

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Pet-ologYMagazine

01 LA RIVISTA CHE STA DALLA PARTE DEI PET, SEMPRE!

LUG

/ AG

O 2013

ANIMALI IN VACANZA

COLPIDI CALORE

LEGGERE L’ETICHETTA

copia gratuita, semp

re!

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La nascita di una nuova rivista è già di per sé una scommessa. Ma lo è an-cora di più in un periodo come questo, segnato da una parte dalla fine di un’epoca d’oro dei magazine dedicati ai pet (qualcuno non c’è più, altri proseguono tra mille difficoltà) e una ben nota crisi economica che ancora morde. Pet-OLOGY Magazine potrebbe allora sembrare finanche un azzar-do. Eppure non lo è. Si tratta infatti di una “naturale estensione” del nostro concetto di Pet-Ology (scienza pet) che ha come obiettivo quello di “col-mare il vuoto informativo che affligge i proprietari che si spingono oltre al semplice buon senso”. È dunque una rivista che vuole parlare al proprieta-rio di animali domestici in modo chiaro, semplice (ma non certo banale) e soprattutto utile, cercando di dare consigli e nozioni su come deve vivere ciascun pet, ognuno in modo diverso dall’altro. Proprio perché ci troviamo di fronte a specie con esigenze particolari che ne possono determinare un buon stato di salute psicofisica, cosa che nessun proprietario responsabile deve ignorare.Quale strumento è dunque meglio di un magazine on line, del tutto gratu-ito, e raggiungibile con diversi mezzi high-tech ma ugualmente diffusi, per far passare il nostro messaggio? Certo, sta poi al lettore fare tesoro di quan-to legge, comprendere il perché di certe scelte - ad esempio nella selezione dei prodotti che sono disponibili nel nostro Store (www.pet-ology.it) – det-tate in primo luogo da valori come qualità, sicurezza e affinità con le esigen-ze etologiche dei nostri animali. Al lettore chiediamo allora questo piccolo sforzo per aiutarlo, là dove necessario, a diventare un padrone (o tutore che dir si voglia) responsabile e cosciente del suo difficile ruolo di depositario di una vita altrui. Conscio, lui stesso, che ci troverà sempre schierati dalla parte del welfare animale, nell’ottica di un animalismo maturo e degno dei nostri principi di umani.

Stefano Nicelli

l’editoriale

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SoMMARIo01 - luglio / agosto 2013

Pet-ologY Magazine

EditoreGruppo Editoriale Castel Negrino - 20886 Aicurzio (MB)www.pet-ology.itredazione: [email protected]

Pubblicazione on-line Rivista periodica d’informazione a diffusione gratuitaIscritta nel registro operatori comunicazione AGCOM n. ROC 38567

Direttore responsabileStefano Nicelli

Coordinamento editorialee supervisione scientificaLOGOGEST di Stefano [email protected]. 347-6692528

ImpaginazioneVirtuosa-Mentewww.virtuosa-mente.com

Foto: Fotolia

Hanno collaboratoErmanno Giudici, Laura Fregonese

Autori citatiNadia Ghibaudo, Stefano Tansella,Stefano Nicelli

Pet-ology® è un marchio registrato La riproduzione anche parziale di testo, foto e illustrazioni, anche parziale, è vietata.L’editore non si assume alcuna responsabilità per l’uso di marchi, immagini e slogan da parte degli inserzionisti.L’editore ringazia tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno contribuito alla realiz-zazione di questa rivista. Inoltre l’editore resta a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere detta au-torizzazione. In caso di cortese segnalazione si, provvederà tempestivamente a porre rimedio a eventuali omissioni e/o errori di riferimenti relativi e, in caso di conclamata violazione dei diritti si provvederà alla pronta rimozione di suddette immagini.

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NOTIZIE DAL MONDOL’eco dalla nostra pagina Facebook

COVER STORYAnimali in vacanza

PET FOR DUMMIESScegliere un cane

ObIETTIVO TECNICOLeggere l’etichetta

V.I.P. - VERY IMPORTANT PETbalto

I CONSIGLI DI...Educare un cane

CONSIGLI DEL VETERINARIOColpi di calore

INTERVISTA A...Ermanno Giudici

ETOLOGYPadrone o tutore?

AGENDA PETGli eventi top

I LIbRI DA LEGGEREDimmi che cane hai

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(PETALUMA, CA, USA) NUOVO CANE PIU’ bRUTTO AL MONDO - “Un’ana-tra con le zampe di un beagle che riporta anche i tratti di un bassotto incrociato con un boxer”. Così la CbS descrive Walle (WAHL-ee - vedi foto), il meticcio di 4 anni eletto pochi gior-ni fa “Cane più brutto al mondo” al

concorso World’s Ugliest Dog. La ma-nifestazione che si tiene a Petaluma (California) ed è giunta alla 25a edi-zione, è divenuta un appuntamento immancabile per i proprietari di pic-coli mostriciattoli a quattro zampe (quasi sempre cani nudi cinesi o altri cani quasi senza pelo) ma pur sem-pre carini non solo agli occhi dei loro padroni. “È iniziato come una specie

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News dal m

ondo

di concorso tra amici, molto piccolo e bizzarro”, ha detto l’organizzatore Vi-cki DeArmon. “Ma il tutto ha avuto un successo esponenziale che è an-dato oltre ogni nostra più rosea pre-visione”. “Il nostro successo - conclu-de DeArmon - testimonia quanto gli americani amino un perdente: quan-do si va in un canile e si vede un cane che probabilmente non verrà adotta-to, il tuo cuore è rapito dal quel cane”. (Fonte: Il Journal).

Potrebbe far sorridere l’idea di crea-re un evento apposta per celebrare la conclamata bruttezza del proprio animale. Una sorta di rito comune e consolatorio, dove “mal comune è mezzo gaudio” e impera lo slogan universale Ogni scarrafon’è (b)bello a mammà soja. Eppure se a Petaluma da ben 25 anni si tiene questa mani-festazione, vuol dire che c’è qualco-sa di diverso e ben più profondo. Un qualcosa di simile al nostro famoso Club dei brutti di Trino (Vercelli ), dove l’handicap - prettamente umano ed

estetico in questo caso - diventa mo-tivo di orgoglio e di differenziazione in un mondo che tende all’appiatti-mento accomodante.Sorridere della non-bellezza ufficiale del proprio cane e condividere que-sto limite con altri “bruttarelli concla-mati”, è un atto d’amore prima che di ironia. È il voler confermare che il cuore non ha occhi, e che c’è una speranza per tutti, umani o canini che siano, di trovare rifugio nel cuore di qualcuno anche se non si hanno qualità evidenti, come la bellezza, da mostrare e mettere in gioco.I vincitori di questo concorso sta-tunitense sono perlopiù cani nudi cinesi, spesso deformati da bocche enognate o altre patologie visibil-mente invalidanti. Ma quest’anno ha davvero vinto la fantasia: un incrocio beagle-bassotto-boxer o forse più semplicemente un minestrone gene-tico che ha prodotto Walle: un cane che, a dire il vero, a molti piacerebbe comunque. Alla faccia di tanti belloni dal pedigree altisonante e un prezzo di vendita tale da richiedere un pre-stito in banca!

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Animali in vacanza nel rispetto delle loro esigenze

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empo di vacanze, final-mente, ma anche di ine-sorabili domande: cosa

faccio col mio animale domestico? Ovviamente, là dove possibile, il no-stro consiglio è quello di organizzarsi per poterlo portare con sé. Se tutta-via ciò non fosse proprio possibile, occorre attrezzarsi a dovere per ge-stire un pur breve periodo di sepa-razione al meglio. Vediamo allora i due casi. ANIMALE AL SEGUITO – È la soluzio-ne ideale, a patto che la scelta della nostra vacanza sia compatibile con le attitudini, la fisiologia e le abitu-dini del nostro pet. Evitiamo dunque di portare il nostro serpente a Cor-tina d’Ampezzo, oppure un siberian husky a Sharm El Sheikh. Essendo rispettivamente animali a sangue freddo e che soffre il caldo, questa sarebbe una scelta sconsiderevole.I vantaggi dell’avere il proprio ani-male al seguito sono diversi. In pri-mo luogo non si spezza quella rela-zione quotidiana che è durata per tutto l’anno e che all’improvviso si

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Insieme per una vacanza

indimenticabile

Animali in vacanza nel rispetto delle loro esigenze

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interromperebbe, provocando – chi più chi meno – una reazione nega-tiva nell’animale stesso: stress, soli-tudine, ansia da separazione ecc. I giorni di vacanza possono poi favori-re un rafforzamento di questo lega-me, senza tuttavia esagerare al con-trario. Ovvero: se per tutto l’anno ci siamo limitati ad una passeggiatina di 3 minuti per far fare la pipì al cane, non pretendiamo (da loro ma anche da noi stessi) di fare all’improvviso marce forzate da 3 ore per godere fino all’ultimo della bella stagione e del paesaggio. Allo stesso modo se il nostro animale è di per sé tenden-zialmente indipendente (es. gatto), non è proprio il caso di assillarlo con continue richieste di attenzioni, solo

per il fatto che in casa (o albergo, tenda ecc.) ora ci siamo molto di più.Come noi umani, poi, anche i nostri animali hanno bisogno di un perio-do di adattamento al nuovo ambien-te. Se liberi (es. cane o gatto), lascia-te che vivano serenamente i primi approcci con la nuova casa. Saran-no loro stessi a ricrearsi una nuova mappa mentale dove trovare un po-sto per il riposo o anche un rifugio dove far passare l’ansia del nuovo ambiente. Forzare la mano, in que-sto caso avrebbe un effetto opposto al voluto. ANIMALE A CASA – Le soluzioni possono essere diverse. Nel caso di acquari e terrari, si può decide-

Il Regolamento comunitario eu-ropeo 998/2003 prevede che cani, gatti e furetti siano muni-ti di un libretto di accompagna-mento o “passaporto”, rilascia-to dai Servizi Veterinari di Sanità Animale delle Zone Territoriali dell’ASUR, per poter viaggiare in-sieme ai loro proprietari nei pa-esi UE. Il documento contiene i dati identificativi dell’animale

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e del proprietario, e una parte sanitaria, con le vaccinazioni esegui-te (obbligatorie e facoltative), i trattamenti antiparassitari e gli esami clinici. Per poterlo ottenere è indispensabile che l’animale sia iscrit-to all’anagrafe regionale ed identificato con apposito microchip o con tatuaggio leggibile, per gli animali registrati all’anagrafe regionale pri-ma del 2001. Attenzione però: i tatuaggi non sono accettati da Irlan-da, Malta e Regno Unito, che richiedono esclusivamente il microchip. Tempi: è opportuno che chi prevede di partire per un viaggio portan-do con sé il proprio animale d’affezione, si organizzi almeno 2 mesi pri-ma della partenza, contattando i Servizi di Sanità Animale della propria Zona Territoriale – Asur e/o il proprio medico veterinario di fiducia.

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re di affidare la cura degli animali a persone di fiducia (e in grado di svolgere le mansioni richieste) che quotidianamente si occupino della loro alimentazione e cura. In caso di uccelli e pappagalli, questi possono eventualmente essere consegnati, se disponibili, al proprio medico ve-terinario o altra persona di fiducia che li ospiti in casa.Nel caso infine di cani e gatti, una buona soluzione potrebbe essere la pensione. In questo caso occorre però non solo verificare la qualità, l’efficienza e la professionalità del

servizio offerto, ma anche abituare gradatamente l’animale al distacco, tramite brevi soste nella struttura e successivo ritorno a casa.Diffidate di strutture che: non per-mettano una visita preventiva; non chiedano preventivamente il libretto sanitario dell’animale; non garantiscano un servizio veterina-rio costante; non offrano almeno 2 uscite dal box al giorno. Se potete, cercate infine una vostra perso-na di fiducia che periodicamente possa verificare lo stato di salute dell’animale.

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Finita l’epoca della quarantena pre-vista non solo in Gran bretagna ma anche in Irlanda, Islanda, Gibilterra, Cipro e Malta, dallo scorso febbraio 2000 le norme sono cambiate con l’entrata in vigore del passaporto per animali ed il programma PETS (PEts Travel Scheme). La procedura è però complicata, costosa e lunga: è neces-sario iniziare a preparare ciò che ser-ve oltre sei mesi prima dell’entrata nel Paese (la cosiddetta “six months rule”: in pratica la “quarantena” si fa a domicilio). Se i documenti non saranno in regola o lo scanner non riuscirà a leggere il microchip, gli animali dovranno comunque fare la quarantena sul posto.In pratica: occorre procedere in-nanzitutto con l’identificazione del cane o del gatto tramite l’apposi-zione di un microchip nel sottocute del collo. Subito dopo l’animale va sottoposto a vaccinazione antirabbi-ca. Dopo trenta giorni, il veterinario esegue un prelievo di sangue e lo invia all’Istituto Zooprofilattico del-le Venezie (appartenente al DEFRA, che raggruppa i laboratori certificati nella UE) e l’Istituto certifica che la reazione anticorpale c’è stata. Il pe-riodo di preparazione si conclude con sei mesi di attesa e due tratta-

menti parassitari per la tenia e la zecca della volpe, eseguiti 24/48 ore prima della partenza e certificati dal veterinario. Oltre i tre certifica-ti, il proprietario deve portare con sé il libretto sanitario dell’animale. Info: https://www.gov.uk/take-pet-abroad, Consolati dei Paesi di desti-nazione, oppure Istituto Zooprofilat-tico delle Venezie: tel. 049.808426 e fax 049.8830046, http://www.izsve-nezie.it/.

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Scegliere un cane ...le cose da fare e da evitare

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ai deciso di prendere un cane? Fantastico! Per esse-re un padrone responsabile,

però, occorre che tu abbia valutato attentamente questi fattori. Ecco al-lora un veloce vademecum per fare una scelta adeguata.

QUALE RAZZA/TIPOLOGIA? Più che la razza o la taglia del cane, è bene per prima cosa valutarne l’indole e le attitudini. Se sei una persona fonda-mentalmente pigra, evita razze che hanno bisogno di molto movimento, quali border collie, levrieri, cani da caccia in genere, e preferisci razze di tipo molossoide, dai più grandi (bo-xer, american staffordshire terrier, bullmastiff, fino ai piccoli come il bulldog o il bouledogue français). La taglia poi conta relativamente: non è infatti vero che un cane grande ab-bia bisogno di grandi spazi. Conta di più il tempo che puoi dedicare a lui. Così come non è vero che un cane di piccola taglia sia più gestibile. Spesso hanno un carattere acceso, tendono d abbaiare di più e quindi possono creare qualche problema.

Scegliere un cane pet f

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HLa scelta

consapevole per non

pentirsi mai

...le cose da fare e da evitare

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CANILE O ALLEVAMENTO? Liberare un cane dal canile è un atto di gene-rosità e di amore, sempre consiglia-to. Se però ti sei innamorato di una particolare razza, scegli un alleva-mento serio, magari cercando com-menti di più proprietari che hanno già acquistato da loro. Evita sempre l’acquisto in un negozio per animali: il basso costo del cucciolo è fonte di guai sanitari a non finire.CON PEDIGREE O SENZA? Il pedi-gree è la carta d’identità del cane che indica il suo albero genealogico.

È fondamentale se vuoi partecipa-re alle esposizioni e vuoi fare cuc-ciolate. Diversamente non influisce sull’avere un ottimo cane da compa-gnia o da lavoro.QUANTO VIVE UN CANE? I cani di grossa taglia tendono a vivere di meno rispetto i piccoli. In media 9-10 anni, rispetto ai 12-15 anni. Dipen-de però molto dal soggetto iniziale, dall’alimentazione e da una steri-lizzazione fatta nei tempi giusti per evitare, ad esempio nelle femmine, l’insorgenza di tumori mammari.

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QUANTO COSTA UN CANE?: Di-pende. Acquistandolo in alleva-mento devi essere pronto a spen-dere dai 1.500 euro in su. Sulla gestione quotidiana incide poi l’acquisto di un’alimentazione cor-retta ma soprattutto le spese vete-rinarie da affrontare. Una buona alimentazione, però, evita molti problemi sanitari e allunga la vita. HO UN BAMBINO PICCOLO. VA BENE UN CANE? Certo. Occorre però che il cane impari fin dal primo istante a rispettare il bambino e che, almeno fino all’adolescenza, i due non vengano mai lasciati soli senza controllo di un adulto responsabile.I CANI PORTANO MALATTIE? No, se curati, vaccinati e gestiti bene. Anzi, favoriscono l’attivazione del sistema immunitario.QUANDO PRENDERE UN CANE? Il periodo migliore per un cucciolo è tra la 7ª e la 10ª settimana di vita (quindi tra il secondo e terzo mese). Preso troppo precocemente, il cane avrà facilmente dei problemi di in-terpretazione del linguaggio dei suoi simili e creerà un rapporto morboso col padrone. Preso troppo tardi, ne andrà di mezzo la capacità del cane di creare un legame stabile e forte con l’uomo.REGALO DI NATALE? No, evita. L’ado-zione di un cane è una scelta che va ponderata con cura. Scegli piuttosto

un periodo in cui sai che sarai molto tempo a casa (es. ferie) per curare un corretto inserimento in famiglia.FACCIO UN REGALO A MIO FIGLIO? Sì, però se l’intera famiglia è d’accor-do nel prenderlo. basta infatti che la mamma, il padre o il fratello siano assolutamente contrari, per gene-rare conflitti che spesso portano all’abbandono del cane stesso.DEVO ADDESTRARLO? Occorre di-stinguere tra educazione e adde-stramento. Educare significa inse-gnare al cane quell’insieme di cose che può fare e non può fare e che dovranno restare valide ogni gior-no fino alla sua morte. Si può anche educare il cane a svolgere qualche semplice esercizio di obbedienza: Seduto! Terra! Resta! Andare corret-tamente al guinzaglio senza tirare, ecc. Addestrare significa invece in-segnargli compiti più difficili da svol-gere se ritenuti necessari. Educare, in questo senso, è fondamentale; addestrare no.PERCHÈ UN CANE? Perché è un ot-timo compagno di vita, vero tocca-sana per persone introverse, sole o desiderose di prendersi cura di qualcuno. Non è mai però da consi-derarsi un giocattolo o l’alter ego di qualcun altro. Tantomeno la pana-cea per sofferenze psicologiche che devono trovare prima una soluzio-ne diversa.

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Come diventare

consumatori informati

Leggere l’etichetta ...e capirci qualcosa

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omodi, completi e veloci da preparare, i mangimi indu-striali per i nostri pet hanno

da anni rivoluzionato il mercato. E non sembrano proprio conoscere cri-si (vedi box a pagina 18). Ma sappia-mo leggere l’etichetta riportata sulla confezione?

DEFINIZIONE – Secondo la Circo-lare del Ministero della Salute del 27.9.2012, viene definito mangime “qualsiasi sostanza o prodotto, com-presi gli additivi, trasformato, parzial-mente trasformato o non trasforma-to, destinato alla nutrizione per via orale degli animali”. Tali prodotti si possono definire solo come alimento se destinati a cani e gatti; composto se destinati agli altri animali.I mangimi possono poi essere: com-pleti, se, per composizione, “sono sufficienti per una razione giorna-liera”; complementari se “composti con contenuto elevato di talune so-stanze, ma che, per la loro composi-zione, sono sufficienti per una razio-ne giornaliera soltanto se utilizzati in associazione con altri mangimi”; die-

obie

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Leggere l’etichetta ...e capirci qualcosa

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tetici: se sono “mangimi in grado di soddisfare un particolare fine nutri-zionale in virtù della loro composizio-ne o del particolare metodo di fabbri-cazione che li differenzia chiaramen-

Il mercato italiano degli alimenti per cane e gatto ha sviluppato, nel 2011, un fatturato totale di 1.604 milioni di euro ed una crescita del +2,1%. Di questi 870 milioni sono di alimenti per gatti e 650 milioni di euro per cani, a cui van-no ad aggiungersi 80 milioni di snack e fuoripasto. Tali valori corrispondono a 536.900 tonnellate vendute, con una crescita rispetto 2010 pari al +0,5%. Il cibo umido copre il 58,2% di questo volume, il secco il 42%, e gli snack il 5,2% (Fonte: Rapporto Assalco - Zoomark 2012)

te dai normali mangimi. Esistono poi mangimi definiti secchi (presentano tasso di umidità inferiore o uguale al 14%) , semiumidi (tasso di umidi-tà compreso tra 14% e 34%) o umidi (tasso di umidità superiore al 34%). TENORI ANALITICI – Troviamo indi-cazioni relative a: Proteina greggia: indica la quantità di proteina presen-te nell’alimento, basata sul contenu-to di azoto; valore ideale: tra il 20 e il 28%. Grassi greggi: percentuale di grassi presente nell’alimento. Cellu-losa greggia: quantità di materiale indigeribile (fibra); valore ideale: tra l’1,8 e il 2,5%. Ceneri gregge: conte-nuto di sostanze inorganiche (mine-rali); valore ideale: sotto il 7%. Una quantità elevata di ceneri può indi-care un elevato apporto di sottopro-dotti della macellazione (ossa, tessu-to connettivo, piume ecc.) materiale decisamente scadente che tuttavia dà un elevato apporto in termini di residuo inorganico.

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Tutti i documenti qui indicati sono disponibili in pdf dal sito della Federazio-ne Nazionale Commercianti Prodotti per l’Agricoltura (http://compag.org/normative/sicurezza-alimentare/mangimi).

Decreto Legislativo 13/4/1999 N° 123Decreto del Presidente della Repubblica 2/11/2001 N° 433Regolamento di attuazione delle direttive 96/51/CE, 98/51/CE e 1999/20/CE Circolare del Ministero della Salute 4/7/2002 N° 2Circolare esplicativa del decreto del Presidente della Repubblica 2/11/2001, n° 433, recante regolamento di attuazione delle direttive 96/51/CE, 98/51/CE e 1999/20/CE in materia di additivi nell’alimentazione degli animali.Regolamento (CE) della Commissione 9/12/2002 N°2188Regolamento (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio 22/9/2003 N°1830Regolamento (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio 22/9/2003 N°1831Regolamento (Ce) Del Parlamento europeo e del Consiglio 22/9/2003 N° 1829Regolamento (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio 12/1/2005 N° 183Raccomandazione della Commissione 17/8/2006Regolamento (CE) del Parlamento europeo e della Commissione 13/7/2009 N°767Relativo all’immissione sul mercato e all’uso dei mangimi, che modifica il regolamen-to (CE) n° 1831/2003 e che abroga le direttive 79/373/CEE del consiglio, 80/511/CEE della Commissione, 82/471/CEE del Consiglio, 83/228/CEE del Consiglio, 93/74/CEE del Consiglio, 93/113/CE del Consiglio e 96/25/CE del consiglio e la decisione 2004/217/CE della Commissione. Decreto Legislativo 14/9/2009 N° 142Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (CE) n° 183/2005 che stabilisce i requisiti per l’igiene dei mangimiRegolamento (UE) della Commissione 19/3/2010 N° 242Regolamento (UE) della Commissione 26/5/2010 N° 454Regolamento (UE) della Commissione 20/10/2010 N° 939Modifica dell’allegato IV del regolamento (CE) 767/2009 per quanto concer-ne le tolleranze ammesse per l’etichettatura riguardante la composizione delle materie prime per mangimi o dei mangimi composti di cui all’articolo 11, paragrafo 5.

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V.I

.P.

iberian husky del norve-gese Leonhard Seppala (1867-1967), campione di

corse su slitta con i cani, balto (1919-1933) è diventato celebre per un epi-sodio avvenuto tra gennaio e febbraio del 1925 a Nome (Alaska). Qui scoppiò una grave epidemia di difte-rite, e il siero per com-batterla, prodotto nel 1918, era finito l’estate precedente. Occorreva allora recuperarlo alla sta-

zione ferroviaria di Nenana, paese a circa 600 miglia da Nome, ultimo avamposto della linea per Anchora-ge, dove il siero era stipato. Il mal-tempo impediva infatti il trasporto sia via aerea che per nave. Si decise così di allestire una staffetta delle 20 migliori mute di cani da slitta. Tra questi è da ricordare Togo, il cane le-ader di Seppala, che percorse da solo 91 miglia a meno 40° di temperatu-ra. balto (considerato dallo stesso padrone un cane non resistente e in seguito criticato nei suoi diari) com-pletò le ultime 25, entrando a Nome il 2 febbraio con il siero congelato per il freddo. Nonostante il contributo parziale dato all’impresa, balto è comunque diventato l’eroe del giorno, celebra-

to con una statua al Cen-tral Park di New York,

un cortometraggio nel 1925 e tre film d’animazione (Bal-to, Balto 2 e Balto 3) prodotti rispetti-

vamente nel 1995, 2002 e 2004.

S

Balto l’eroe dei ghiacci

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I c

onsigli di...

efficace sgridare un cane dopo un’ora che ha com-binato un guaio? No, come

suggerisce Stefano Tansella, istrut-tore cinofilo professionista e autore del volume Voglio un cane educato (Gruppo Editoriale Castel Negrino, pp. 128, 2008) da cui abbiamo tratto questo brano:“Ricordatevi una cosa: i cani hanno una men-te magnificamente semplice, e altrettanto semplice è compren-dere i meccanismi di base.Può sembrare che ab-biano qualche difficol-tà a trattenere i pensieri su cose accadute anche solo pochi secondi prima, come se la loro attenzio-ne fosse strettamente ancorata al presente. Invece sono animali do-tati di buona memoria, tuttavia i loro ricordi sono di tipo associativo, cioè ricordano l’associazione fatta verso una determinata situazione, mentre non riescono a ripensare a quando è avvenuta l’esperienza

o a rammentarne i particolari. Per esempio, se un cane viene portato in un parco dove è libero di correre e giocare, sviluppa un’associazio-ne estremamente positiva legata a quel luogo, e la volta successiva non vedrà l’ora di entrare nel par-co, anche se non tenterà di ricorda-

re cosa aveva fatto o come aveva giocato la volta precedente. Ecco perché è inutile, oltre che controproducente, sgridare il nostro ani-male se torna a casa spontaneamente dopo essere stato a zonzo in campagna per oltre

due ore: mentre valica il cancello, l’unica cosa che sa è che sta entran-do in casa, e alla fuga messa in atto precedentemente proprio non può pensare. (…) Fondamentale è sape-re che un comportamento va rinfor-zato [cioè punito o premiato, ndr] mentre sta avvenendo, e non dopo che è avvenuto”. “Voglio un cane educato” - Gr. Ed. Castel Negrino - 18,90

È

Educare un cane di Stefano Tansella

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Il vet. d

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he...

olo un minuto. Ti lascio i fi-nestrini un po’ abbassati”. Quante volte abbiamo pro-

nunciato questa frase, d’estate, con il cane in macchina, magari per pren-dere il giornale o berci un caffè? Solo

un minuto, che poi, per distrazione, diventano 10 o 15, mentre intanto la temperatura nell’abitacolo diventa torrida. E letale. Il cosiddetto colpo di calore (o, meglio, ipertermia) è uno dei pericoli mag-

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Colpi di calore killer insidiosi dell’estate

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giori nella stagione calda, soprattutto per il cane ma per qualsiasi animale domestico che venga trasportato in auto oppure venga lasciato immobile al sole. Spesso pochi minuti creano già un danno grave, che dev’essere af-frontato con attenzione e prontezza. CONSIDERAZIONI GENERALI – Il cane ha una temperatura media compresa tra i 38-39 gradi. Diventa patologica sopra i 40. Nei casi peggiori arriva sopra i 41-42. I cani, poi, soffrono il caldo più dell’uomo perché non han-no ghiandole sudoripare come lui. Per loro l’unico modo per disperdere il calore è l’iperventilazione. Di con-seguenza è difficile capire quando il problema diventa serio: in macchina un uomo apre il finestrino e sta me-glio, ma ad un cane non basta. COSA EVITARE – Lasciare il cane in macchina, anche se con i finestri-ni aperti. Passeggiare poi nelle ore più calde del giorno, soprattutto se si tratta di razze brachicefale come bulldog, carlini e boxer, che hanno già problemi respiratori per la carat-teristica di avere il muso corto ma i tessuti molli propri di un cane con le ossa lunghe. Per costoro non va ne-anche bene l’aria condizionata trop-po forte in casa, in quanto li espone a patologie gravi come la paralisi del-la laringe o il collasso della trachea. Meglio un buon ventilatore non “sparato” verso l’animale. A rischio

sono infine i cani tenuti a catena, e quelli dei cacciatori.I SINTOMI – Spesso un cane con un principio di colpo di calore presenta un forte ansimo; al tatto scotta; le mucose della bocca diventano color rosso ciliegia e c’è uno stato di agi-tazione fuori dalla norma; in alcuni casi possono sopraggiungere vomi-to, diarrea e convulsioni.PRIMO SOCCORSO – bisogna tran-quillizzare l’animale, portarlo imme-diatamente in una zona d’ombra e raffreddarlo con acqua fredda (non ghiacciata!) e, là dove possibile, ac-cendere un ventilatore (è ancora più efficace dell’aria condizionata). L’im-portante è che il corpo dell’animale non si raffreddi troppo rapidamen-te, in quanto si corre il rischio di uno shock cardiocircolatorio. Occorre in-fine portarlo il più in fretta possibile dal medico veterinario, che farà una sedazione, bagni di acqua fredda e fluidoterapia (possono essere ne-cessari liquidi freddi per abbassare la temperatura). “Nei casi più gra-vi – spiega all’Ansa Marco Bertoli, medico veterinario membro della Società Europea di Medicina d’Ur-genza - l’animale va addormentato con l’anestesia’’. Gli antipiretici, a dispetto di quanto si potrebbe pen-sare, non servono. “Anzi,” conclude il medico, “un’aspirina potrebbe fare peggio”.

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3 d

oman

de a

...

e nostre 3 domande que-sto mese le abbiamo ri-volte a Ermanno Giudi-

ci, presidente dell’ENPA di Milano, co-autore, del volume Il grido degli innocenti (Gruppo Editoriale Castel Negrino, 2011) scritto con Nadia Ghibaudo.

In questo numero di Pet-Ology Ma-gazine auspichiamo la nascita di un vera e concreta coscienza animali-sta comune a tutti, tale da rappre-sentare “una svolta copernicana nel nostro essere umani”. Ma a suo parere ci stiamo proprio illudendo?«Ci vorrà ancora molto tempo per-ché il rispetto verso gli animali coin-volga tutta la società, ancora troppo legata a un rapporto utilitaristico e di “possesso” piuttosto che alla re-ale attenzione verso le loro esigen-ze. Questo è dimostrato anche dal mercato dei pets, dove gli animali vengono acquistati senza pensare al loro benessere, senza rendersi con-to che sono davvero poche le specie che possono convivere con gli uma-ni, senza subire condizionamenti o

sofferenze. Occorre quindi mutare l’angolo di visione, che deve ruotare di 180 gradi: non prendo l’animale per soddisfare un mio piacere ma convivo con lui per un reciproco e paritetico rispettoso rapporto, di-versamente preferisco guardarlo in libertà. Gli uccelli nelle gabbie, i ret-tili nei terrari e tutti i piccoli mam-miferi che riempiono i nostri appar-tamenti appartengono a una visione da “collezionisti”, da “padroni”, che non ha più ragion di esistere».

Estate e abbandono di animali. Qualche successo negli anni lo si è ottenuto, ma perché è un guerra che non riusciamo ancora a vincere? «L’abbandono estivo lo hanno inven-tato i media e molti hanno lascia-to che diventasse un tormentone. L’abbandono degli animali è un fe-nomeno che dura tutto l’anno, non siamo un popolo che è dolcissimo con i propri animali per tutto l’anno e d’estate, per il caldo, impazzisce e li abbandona. Le guerre per vincer-le è necessario che siano affronta-te con un minimo di strategia che

l

Ermanno Giudici presidente ENPA Milano

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purtroppo pare mancare: in questo caso bisogna combattere l’acqui-sto di impulso degli animali, porre dei vincoli diversi e più stringenti al commercio, calcolare i costi sociali che un comportamento irresponsa-bile crea e compor-tarsi di conseguenza. Per gli episodi più gravi occorre che le sanzioni siano certe e costituiscano un deterrente: oggi chi massacra un cane ri-schia una pena che, con buona probabili-tà, non sconterà mai e quel che è peggio è che già 1 minuto dopo il fatto potreb-be prendere un altro animale, senza che glielo si possa legalmente impedi-re. Un tipico assurdo italiano: tante norme, scarsa applicazione e poca strategia complessiva».

Diciamocelo: tra gli stessi animalisti ci sono persone con atteggiamenti estremizzati. In questi casi non tro-viamo forse un’intolleranza verso i non-animalisti simile a quella che spesso subisce chi invece li adora? «Gli estremismi sono sempre da condannare perché non sono utili alle cause che ci si propone di di-

fendere. Per contro ci deve essere anche un’evoluzione positiva della cultura che produca effetti concreti anche nella produzione legislativa. Personalmente detesto gli eccessi di chi tiene i cani nella borsetta o li

tratta come dei bambini, privan-doli del loro dirit-to di essere cani ma ancor più giu-dico intollerabile che nel terzo mil-lennio si tengano ancora animali in gabbia per puro diletto, si allevino gli animali da red-dito in condizioni atroci e disuma-ne, si facciano tra-sporti di animali

vivi che ricordano le deportazioni. Abbiamo troppe conoscenze scien-tifiche per poter ancora tollerare che in nome del profitto si continui a somministrare sofferenza inutile, senza alcun rispetto per i diritti degli animali. Proprio questa cecità verso la sofferenza animale è la culla degli estremismi che talvolta si accompa-gnano anche a una grande emoti-vità, non sempre accompagnata da identica dose di conoscenza: su que-sto il movimento animalista deve ancora crescere molto».

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Eto

logy

l lessico imbarazza. Soprat-tutto su temi sensibili come la gestione del nostro ani-

male domestico. Lo dimostra la po-lemica scatenata negli Usa qualche anno fa, dove era emerso un dibatti-to sul termine padrone, giudicato fin

troppo burbero se non proprio dal sapore schiavista, e a sostituzione del quale era stato proposto un più morbido tutore.A dire il vero la questione statuni-tense si ripropone, magari più soffu-sa, ogni giorno anche in Italia. Quel

I

Padroni o tutori? un dibattito oltre le parole

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padrone, insomma, proprio non va giù a molti animalisti. Qualcuno sceglie allora di usare dei più neutri compagno, oppure amico. Altri ce-dono alla pigrizia, restando su quel termine tanto odiato.Ma… diciamoci la verità: si tratta di una questione di “lana caprina”, là dove dietro le parole non c’è una predisposizione d’animo tale per cui, lessico o meno, noi umani abbiamo coscienza del fatto che a tutti gli ef-fetti siamo i depositari della vita di un essere altrui. Diventa allora inu-tile sottilizzare sulle parole, là dove manca ancora una coscienza anima-lista matura (e quindi scevra anche da estremismi) in grado di ridurre al minimo fenomeni vergognosi come l’abbandono di animali (non solo cani), o anche la gestione orrifica che certe specie sono costrette a su-bire per i vezzi di qualche scellerato.Lasciamo allora l’accapigliarsi sulle parole a chi guarda solo la forma e non la sostanza. Se un padrone è un uomo o una donna capace di cono-scere chi ha tra le mani, qual è la sua natura, di cosa ha bisogno, come vivrebbe allo stato libero e quindi quali sono le conseguenze della sua cattività forzata, ben venga chiamar-lo così. Meglio un padrone saggio che un tutore stupido. Nell’uso del termine tutore, tutta-via, c’è già un richiamo a questo

concetto. È come se il lessico stesso indicasse la via maestra per questa rivoluzione culturale-animalista che davvero sarebbe una svolta coperni-cana nel nostro essere umani. Sono un tutore, cioè devo tutelare l’ani-male che accolgo. Devo rispettarlo dall’alto della mia presunta supe-riorità di uomo. Ma per fare questo occorre conoscerlo, informarsi, stu-diare, analizzare. Insomma faticare. Chi ha detto infatti che l’avere un animale prevede quasi solo gioie? No, prevede anche fatica che non consiste solo nel farlo passeggiare, nel nutrirlo, nel curarlo ecc. Sta tut-to nel comprenderlo. E scusate se è poco.

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Age

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Dal 14 al 15 settembre 2013 Expo Internazionale, Ivrea (To) Tel. 0125-650066 -714330

15 settembre 2013 Expo Nazionale, Campobasso Tel. 0874-311373 22 settembre 2013 Expo Internazionale, Matera Tel. 333-4937489

Expo Nazionale,Monza Tel. 039-360321

Expo Nazionale, Venezia Tel. 041-5411083

Dal 28 al 29 settembre 2013 Expo Nazionale, Montichiari (bs) Tel. 035-4175207

29 settembre 2013 Expo Nazionale, Macerata Tel. 0733-493020 -492294

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ALTRI APPUNTAMENTI

Dal 7 all’8 settembre 2013Piacenza (PC), Petsfestival - fiera nazionale animali da compagnia - http://www.petsfe-stival.it/

Gli eventi top dove e quando

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I libr

i da legge

re

I cinofili sono tutti ugua-li? No, e per capirlo basta leggere Dimmi che cane

hai e ti dirò chi sei (Gruppo Edito-riale Castel Negrino, pp.112, 2012) il libro che Stefano Nicelli ha dedicato all’analisi disincan-tata (e divertita) sul rapporto tra la scelta del cane e la nostra personalità, come si legge nel sottotitolo.Giornalista specia-lizzato in cinofilia e autore di altri volu-mi dedicati al cane, Nicelli parte da un concetto semplice: a parità di disponi-bilità economica e spazio a disposi-zione, la scelta di una o l’altra razza fa da specchio alla nostra persona-lità. Ne emerge allora un quadro di 18 figure - dal Neutro, all’Esteta, fino alla Mamma forever o il Sergente – nelle quali la maggior parte dei cino-fili possono riconoscersi non senza

un buona dose di autoironia (e di sincerità con se stessi). Merito di una scrittura talvolta graf-fiante, a tratti dissacrante, sempre divertita e dalla quale traspare la

voglia dello stes-so autore di non prendersi troppo seriamente. “Per-ché avere un cane”, spiega, “è sì una scelta che dev’es-sere responsabile, seria e maturata con calma, ma è soprattutto un atto d’amore che gene-ra gioia. E la gioia comporta con sé anche una sana dose di divertimen-

to, anche verso noi stessi”.

Il libro di Stefano Nicelli è disponibile nelle migliori librerie o sul sito www.gruppoeditorialecastelnegrino.com

“Dimmi che cane hai” - Gr. Ed. Ca-stel Negrino - 15,90

È

Dimmi che cane haidi Stefano Nicelli

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mabile fino a 8 accensioni/spegnimenti.Intervallo di controllo della temperatura da 0 °C a 50 °C; intervallo di con-trollo dell’umidità da 20 a 90%, con funzione sia di riscaldamento che di raffreddamento. Può essere collegato ad apparecchi fino ad un max. di 3 × 400 W. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 76,78 euro.

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