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Pianificazione dell’emergenza Gianfranco Rossi Roma - 19 aprile 2002 [email protected]

Pianificazione dellemergenza Gianfranco Rossi Roma - 19 aprile 2002 [email protected]

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Pianificazione dell’emergenza

Gianfranco Rossi

Roma - 19 aprile 2002

[email protected]

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La PROTEZIONE CIVILE individua una specifica funzione dei pubblici poteri finalizzata alla

salvaguardia della vita e del territorio

La PROTEZIONE CIVILE deve essere correlata alla politica sociale e a quella territoriale, essenziali ai

fini del miglioramento della vita singola e sociale

La rimozione delle cause di turbamento del territorio e della vita del gruppo sociale

costituiscono l’insieme degli interventi che possiamo definire di Protezione Civile

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La protezione civile deve essere vista nell’ambito del complesso sistema di sicurezza civile ed ambientale come presupposto del piano di sviluppo economico in quanto concorre ad assicurare quelle garanzie indispensabili perché lo sviluppo stesso possa attuarsi

Il concetto di sicurezza civile ed ambientale evidenzia le attività di previsione e prevenzione quali elementi di salvaguardia del territorio

La sicurezza civile ed ambientale affermano il concetto di eliminabilità delle catastrofi naturali

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CONOSCERE PER GOVERNARE

Conoscere le relazioni tra:

• componenti ecosistemiche e attività antropiche

• dinamiche territoriali e ambientali

Programmare e gestire:

• l’assetto e l’uso razionale del territorio

• la promozione economica compatibile con la tutela delle risorse naturali e produttive

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PREVISIONE

Realizzazione di:

• carte tematiche dei fattori di rischio

• carta dei fenomeni di rischio

Valutazione di:

• frequenza + intensità + vulnerabilità =

• Carta della pericolosità e del danno potenziale =

SCENARI DI EVENTO

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PREVENZIONE

Mitigazione del rischio:

• interventi strutturali

riduzione della pericolosità attraverso interventi sulle cause e sugli effetti del rischio• interventi non strutturali

mitigazione del danno potenziale attraverso interventi sulla vulnerabilità e sugli elementi a rischio.

aumento soglia di rischio accettabile con attività d’informazione; segnaletica d’allarme; polizze assicurative

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INTERVENTI DI PREVENZIONE

riduzione della pericolosità sulle cause:

• sistemazione idrogeologica, razionalizzazione pratiche agricole

e sugli effetti del rischio:

• stabilizzazione frane esistenti

Sul danno potenziale (vulnerabilità):

• consolidamento edifici, misure di protezione, sistemi di preannuncio, piani d’emergenza

Sugli elementi a rischio:

• delocalizzazione, limitazioni d’uso del territorio, pianificazione del territorio

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Pianificazione Urbanistica (lungo periodo);Pianificazione Urbanistica (lungo periodo);

Pianificazione della Mobilità (medio/breve Pianificazione della Mobilità (medio/breve periodo);periodo);

Regolazione della mobilità / Provvedimenti di Regolazione della mobilità / Provvedimenti di immediata attuabilitàimmediata attuabilità

AMBITI DI PIANIFICAZIONE INTEGRATA

Piani di Protezione Civile di carattere infrastrutturale

Piani di Protezione Civile di gestione dell’esistente

Piani di Protezione Civile di gestione dell’emergenza

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STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE

Piano Regolatore Generale (PRG); Piano Generale Piano Regolatore Generale (PRG); Piano Generale Trasporti (PGT);Trasporti (PGT);

Piano Urbano Traffico (PUT); Piano Urbano Mobilità Piano Urbano Traffico (PUT); Piano Urbano Mobilità (PUM);(PUM);

Discipline di traffico; Piani di coordinamento semaforicoDiscipline di traffico; Piani di coordinamento semaforico

Piani di Protezione Civile di delocalizzazione residenziale o di attività produttive; Bonifica idrogeologica; …..

Piano di Protezione Civile di evacuazione dell’Area Vesuviana o Flegrea; …...

Piani di Protezione Civile di gestione dell’emergenza

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1- il principale strumento di pianificazione urbanistica;

2 - lo strumento che fissa le regole per l’utilizzo del territorio;

3 - il documento che prospetta lo sviluppo delle aree urbane, sia dal punto di vista socio-economico, sia dal punto di vista dei servizi.

Il PRG(Piano Regolatore Generale) è:

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1- le destinazioni d’uso del territorio, individuando le aree suscettibili di trasformazione urbanistica;

2 - le vie di comunicazione;

3 - i vincoli da osservare a garanzia degli interessi collettivi;

4 - la valorizzazione delle risorse agricole;

5 - la difesa dell’ambiente naturale;

6 - la protezione idrogeomorfologica del territorio

GLI SCOPI DEL PIANO REGOLATORE GENERALE:

determinare

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1- in sede normativa (prescrizione della disponibilità delle aree da destinare alle necessità dell’emergenza);

2 - in sede di ripartizione del territorio in zone omogenee (acquisizione delle carte di rischio);

3 - in sede di programmazione dell’assetto del territorio (localizzazione delle aree di P.C. in zone inedificabili da destinare agli standars pubblici previsti dal D.M. 1444/68 artt.3 e 4;

Le esigenze del PIANO DI PROTEZIONE CIVILE devono essere recepite dallo strumento urbanistico generale

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E’ prevista una dotazione minima inderogabile di 18 mq per abitanti di spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio…Alle esigenze di protezione civile possono essere riservati 2 mq per abitante.

D.m. 1444/68 artt.3 e 4

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Il regolamento edilizio comunale che disciplina le modalità esecutive degli interventi sul territorio deve stabilire le cautele da osservare a garanzia della pubblica incolumità.

LEGGE URBANISTICA NAZIONALE N.1150/1942

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1- il primo strumento di pianificazione da consultare nella elaborazione di Piani di viabilità connessi alla Protezione Civile;

2 - lo strumento attraverso il quale applicare nel breve periodo tutte quelle indicazioni di carattere trasportistico emerse dalla redazione di Piani di Viabilità di Protezione Civile;

3 - il naturale passaggio dall’ottica dell’EMERGENZA all’ottica della PREVENZIONE

Il PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano)

è:

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PRINCIPALI FASI DI REDAZIONE DI UN PGTU

Fase 1 Caratterizzazione socio-economica del territorio e dell'offerta di trasporto

Fase 2 Caratterizzazione della domanda di trasporto

Fase 3 Analisi dell’interazione tra domanda ed offerta di trasporto

Fase 4 Relazione della Bozza di PGTU

Fase 5 Redazione finale del PGTU adottato dalla Giunta Comunale

Fase 6 Contenuti opzionali

PIANI DI PROTEZIONE CIVILE

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IL PIANO DI EMERGENZA

• Lo scenario di rischio• I livelli d’allerta scientifici• I tempi di preavviso• La strategia • Le modalità operative• Le fasi di protezione civile

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IL PIANO DI EMERGENZA

• Modalità d’attivazione delle diverse fasi• Percorsi stradali da utilizzare per

l’evacuazione della popolazione • Ubicazione dei punti critici da porre sotto

controllo• Percorsi stradali da utilizzare per l’afflusso

dei soccorsi• Punti di raccolta per l’evacuazione della

popolazione• Modalità di diffusione dell’informazione

durante l’emergenza

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LO SCENARIO DI RISCHIO

• Censimento e distribuzione della popolazione sul territorio

• Censimento e distribuzione del patrimonio edilizio sul territorio

• Rete viaria

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LO SCENARIO DI RISCHIO

Censimento e distribuzione della popolazione sul territorio

• Numero dei nuclei familiari• Tipo di composizione dei nuclei familiari• Numero complessivo degli abitanti• Numero di abitanti con ridotta capacità

motoria• Ripartizione sul territorio

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LO SCENARIO DI RISCHIO

Censimento e distribuzione del patrimonio edilizio

• Ripartizione per destinazione d’uso (civile abitazione - uso deposito, commerciale, artigianale, industriale - ad uso promiscuo)

• Ripartizione per tipologia di struttura portante (in muratura, cemento armato, acciaio, struttura mista)

• Ripartizione per numero di piani entro e fuori terra

• Ripartizione per anno di costruzione• Distribuzione sul territorio

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LO SCENARIO DI RISCHIO

Rete viaria• Classificazione amministrativa• Classificazione urbanistica (primarie, di

scorrimento, di quartiere, locali)• Classificazione per tipologia di flusso (libero,

stabile, instabile, forzato)

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I LIVELLI D’ALLERTA

• Livello d’Attenzione (pre-allertamento)

• Livello di Preallarme (allarme)• Livello di Allarme (messa in

salvo)

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I TEMPI DI PREAVVISO

La comunità scientifica attraverso le reti di rilevamento, in caso di rischi prevedibili, individua quello che costituisce il vincolo di progetto più importante per il pianificatore:i tempi d’attesa per il verificarsi dell’evento

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LA STRATEGIA

Rappresenta il tema operativo individuato dalla sovrapposizione del:

• tipo di pericolo ipotizzato • l’ecosistema sottoposto a rischio

che il pianificatore deve applicare nel realizzare il modello d’intervento per la salvaguardia della vita umana.