Upload
letizia-casali
View
214
Download
1
Embed Size (px)
Citation preview
La PROTEZIONE CIVILE individua una specifica funzione dei pubblici poteri finalizzata alla
salvaguardia della vita e del territorio
La PROTEZIONE CIVILE deve essere correlata alla politica sociale e a quella territoriale, essenziali ai
fini del miglioramento della vita singola e sociale
La rimozione delle cause di turbamento del territorio e della vita del gruppo sociale
costituiscono l’insieme degli interventi che possiamo definire di Protezione Civile
La protezione civile deve essere vista nell’ambito del complesso sistema di sicurezza civile ed ambientale come presupposto del piano di sviluppo economico in quanto concorre ad assicurare quelle garanzie indispensabili perché lo sviluppo stesso possa attuarsi
Il concetto di sicurezza civile ed ambientale evidenzia le attività di previsione e prevenzione quali elementi di salvaguardia del territorio
La sicurezza civile ed ambientale affermano il concetto di eliminabilità delle catastrofi naturali
CONOSCERE PER GOVERNARE
Conoscere le relazioni tra:
• componenti ecosistemiche e attività antropiche
• dinamiche territoriali e ambientali
Programmare e gestire:
• l’assetto e l’uso razionale del territorio
• la promozione economica compatibile con la tutela delle risorse naturali e produttive
PREVISIONE
Realizzazione di:
• carte tematiche dei fattori di rischio
• carta dei fenomeni di rischio
Valutazione di:
• frequenza + intensità + vulnerabilità =
• Carta della pericolosità e del danno potenziale =
SCENARI DI EVENTO
PREVENZIONE
Mitigazione del rischio:
• interventi strutturali
riduzione della pericolosità attraverso interventi sulle cause e sugli effetti del rischio• interventi non strutturali
mitigazione del danno potenziale attraverso interventi sulla vulnerabilità e sugli elementi a rischio.
aumento soglia di rischio accettabile con attività d’informazione; segnaletica d’allarme; polizze assicurative
INTERVENTI DI PREVENZIONE
riduzione della pericolosità sulle cause:
• sistemazione idrogeologica, razionalizzazione pratiche agricole
e sugli effetti del rischio:
• stabilizzazione frane esistenti
Sul danno potenziale (vulnerabilità):
• consolidamento edifici, misure di protezione, sistemi di preannuncio, piani d’emergenza
Sugli elementi a rischio:
• delocalizzazione, limitazioni d’uso del territorio, pianificazione del territorio
Pianificazione Urbanistica (lungo periodo);Pianificazione Urbanistica (lungo periodo);
Pianificazione della Mobilità (medio/breve Pianificazione della Mobilità (medio/breve periodo);periodo);
Regolazione della mobilità / Provvedimenti di Regolazione della mobilità / Provvedimenti di immediata attuabilitàimmediata attuabilità
AMBITI DI PIANIFICAZIONE INTEGRATA
Piani di Protezione Civile di carattere infrastrutturale
Piani di Protezione Civile di gestione dell’esistente
Piani di Protezione Civile di gestione dell’emergenza
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE
Piano Regolatore Generale (PRG); Piano Generale Piano Regolatore Generale (PRG); Piano Generale Trasporti (PGT);Trasporti (PGT);
Piano Urbano Traffico (PUT); Piano Urbano Mobilità Piano Urbano Traffico (PUT); Piano Urbano Mobilità (PUM);(PUM);
Discipline di traffico; Piani di coordinamento semaforicoDiscipline di traffico; Piani di coordinamento semaforico
Piani di Protezione Civile di delocalizzazione residenziale o di attività produttive; Bonifica idrogeologica; …..
Piano di Protezione Civile di evacuazione dell’Area Vesuviana o Flegrea; …...
Piani di Protezione Civile di gestione dell’emergenza
1- il principale strumento di pianificazione urbanistica;
2 - lo strumento che fissa le regole per l’utilizzo del territorio;
3 - il documento che prospetta lo sviluppo delle aree urbane, sia dal punto di vista socio-economico, sia dal punto di vista dei servizi.
Il PRG(Piano Regolatore Generale) è:
1- le destinazioni d’uso del territorio, individuando le aree suscettibili di trasformazione urbanistica;
2 - le vie di comunicazione;
3 - i vincoli da osservare a garanzia degli interessi collettivi;
4 - la valorizzazione delle risorse agricole;
5 - la difesa dell’ambiente naturale;
6 - la protezione idrogeomorfologica del territorio
GLI SCOPI DEL PIANO REGOLATORE GENERALE:
determinare
1- in sede normativa (prescrizione della disponibilità delle aree da destinare alle necessità dell’emergenza);
2 - in sede di ripartizione del territorio in zone omogenee (acquisizione delle carte di rischio);
3 - in sede di programmazione dell’assetto del territorio (localizzazione delle aree di P.C. in zone inedificabili da destinare agli standars pubblici previsti dal D.M. 1444/68 artt.3 e 4;
Le esigenze del PIANO DI PROTEZIONE CIVILE devono essere recepite dallo strumento urbanistico generale
E’ prevista una dotazione minima inderogabile di 18 mq per abitanti di spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio…Alle esigenze di protezione civile possono essere riservati 2 mq per abitante.
D.m. 1444/68 artt.3 e 4
Il regolamento edilizio comunale che disciplina le modalità esecutive degli interventi sul territorio deve stabilire le cautele da osservare a garanzia della pubblica incolumità.
LEGGE URBANISTICA NAZIONALE N.1150/1942
1- il primo strumento di pianificazione da consultare nella elaborazione di Piani di viabilità connessi alla Protezione Civile;
2 - lo strumento attraverso il quale applicare nel breve periodo tutte quelle indicazioni di carattere trasportistico emerse dalla redazione di Piani di Viabilità di Protezione Civile;
3 - il naturale passaggio dall’ottica dell’EMERGENZA all’ottica della PREVENZIONE
Il PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano)
è:
PRINCIPALI FASI DI REDAZIONE DI UN PGTU
Fase 1 Caratterizzazione socio-economica del territorio e dell'offerta di trasporto
Fase 2 Caratterizzazione della domanda di trasporto
Fase 3 Analisi dell’interazione tra domanda ed offerta di trasporto
Fase 4 Relazione della Bozza di PGTU
Fase 5 Redazione finale del PGTU adottato dalla Giunta Comunale
Fase 6 Contenuti opzionali
PIANI DI PROTEZIONE CIVILE
IL PIANO DI EMERGENZA
• Lo scenario di rischio• I livelli d’allerta scientifici• I tempi di preavviso• La strategia • Le modalità operative• Le fasi di protezione civile
IL PIANO DI EMERGENZA
• Modalità d’attivazione delle diverse fasi• Percorsi stradali da utilizzare per
l’evacuazione della popolazione • Ubicazione dei punti critici da porre sotto
controllo• Percorsi stradali da utilizzare per l’afflusso
dei soccorsi• Punti di raccolta per l’evacuazione della
popolazione• Modalità di diffusione dell’informazione
durante l’emergenza
LO SCENARIO DI RISCHIO
• Censimento e distribuzione della popolazione sul territorio
• Censimento e distribuzione del patrimonio edilizio sul territorio
• Rete viaria
LO SCENARIO DI RISCHIO
Censimento e distribuzione della popolazione sul territorio
• Numero dei nuclei familiari• Tipo di composizione dei nuclei familiari• Numero complessivo degli abitanti• Numero di abitanti con ridotta capacità
motoria• Ripartizione sul territorio
LO SCENARIO DI RISCHIO
Censimento e distribuzione del patrimonio edilizio
• Ripartizione per destinazione d’uso (civile abitazione - uso deposito, commerciale, artigianale, industriale - ad uso promiscuo)
• Ripartizione per tipologia di struttura portante (in muratura, cemento armato, acciaio, struttura mista)
• Ripartizione per numero di piani entro e fuori terra
• Ripartizione per anno di costruzione• Distribuzione sul territorio
LO SCENARIO DI RISCHIO
Rete viaria• Classificazione amministrativa• Classificazione urbanistica (primarie, di
scorrimento, di quartiere, locali)• Classificazione per tipologia di flusso (libero,
stabile, instabile, forzato)
I LIVELLI D’ALLERTA
• Livello d’Attenzione (pre-allertamento)
• Livello di Preallarme (allarme)• Livello di Allarme (messa in
salvo)
I TEMPI DI PREAVVISO
La comunità scientifica attraverso le reti di rilevamento, in caso di rischi prevedibili, individua quello che costituisce il vincolo di progetto più importante per il pianificatore:i tempi d’attesa per il verificarsi dell’evento
LA STRATEGIA
Rappresenta il tema operativo individuato dalla sovrapposizione del:
• tipo di pericolo ipotizzato • l’ecosistema sottoposto a rischio
che il pianificatore deve applicare nel realizzare il modello d’intervento per la salvaguardia della vita umana.