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_____________________________________________________________________________ 1 Impianto di Vada PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO ECOMAR ITALIA S.P.A (AGGIORNATO A DICEMBRE 2012)

PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO ECOMAR ITALIA S.P · NORIT – Aeropure K500 Controllo dell’efficienza* semestrale Modulo interno Serb.42-45 sigla del carbone Filtro carbone attivo

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_____________________________________________________________________________

1

Impianto di Vada

PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO

ECOMAR ITALIA S.P.A

(AGGIORNATO A DICEMBRE 2012)

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INDICE PREMESSA ......................................................................................................................................... 3 PRESCRIZIONI GENERALI DI RIFERIMENTO PER L’ESECUZIONE DEL PIANO ................. 3 OBBLIGO DI ESECUZIONE DEL PIANO ...................................................................................... 3 1. APPROVVIGIONAMENTO E GESTIONE MATERIE PRIME................................................... 4 

1.1 Consumi/Utilizzi di materie prime ............................................................................................. 4 1.2 Consumi di combustibili ............................................................................................................ 4 1.3 Consumi idrici ............................................................................................................................ 4 1.4 Consumi energetici .................................................................................................................... 5 

2. MONITORAGGIO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA ......................................................... 5 2.1 Emissioni convogliate ................................................................................................................ 5 2.2 Emissioni diffuse: le emissioni in forma di gas o vapore derivanti dallo stoccaggio e movimentazione dei rifiuti liquidi nei serbatoi vengono raccolte e convogliate verso sistemi di abbattimento a carboni attivi. ........................................................................................................... 7 

3. EMISSIONI IN ACQUA ................................................................................................................. 8 3.1 Identificazione scarichi .............................................................................................................. 8 A valle dell’impianto di trattamento all’interno del box, è installato un misuratore Mag Flux ad induzione elettromagnetica. ........................................................................................................... 10 

5. MONITORAGGIO DEI LIVELLI SONORI ................................................................................ 10 5.1 Valutazione di impatto acustico ............................................................................................... 10 5.2 Metodo di misura del rumore ................................................................................................... 11 

6. MONITORAGGIO DEI RIFIUTI ................................................................................................. 11 6.1 Rifiuti in ingresso ........................................................................................................................ 13 6.2 Rifiuti in uscita prodotti dalle di trattamento gestione ................................................................. 16 6.3 Rifiuti in uscita prodotti dalla gestione dell'impianto ................................................................. 17 7. MANUTENZIONE ........................................................................................................................ 19 8. ATTIVITÀ DI CONTROLLO QUALITÀ E ASSICURAZIONE DELLA QUALITÀ ............... 19 9.  GESTIONE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO ............... 21 10. COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO ............................................................................................................................................................ 22 

10.1 Definizioni ............................................................................................................................. 22 10.2 Formule di calcolo ................................................................................................................. 23 10.3 Validazione dei dati ............................................................................................................... 23 10.4 Indisponibilità dei dati di monitoraggio ................................................................................. 23 10.5 Comunicazioni in caso di manutenzione, malfunzionamenti o eventi incidentali ................. 23 10.6 Obbligo di comunicazione annuale ....................................................................................... 24 10.7 Gestione e presentazione dei dati ........................................................................................... 25 

11. QUADRO SINOTTICO DEI CONTROLLI E PARTECIPAZIONE DELL’ENTE DI CONTROLLO ................................................................................................................................... 25 

11.1 Attività a carico dell’Ente di controllo (previsione) .............................................................. 26 

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PREMESSA Il presente Piano di Monitoraggio e Controllo rappresenta parte essenziale dell’autorizzazione integrata ambientale ed il Gestore, pertanto, è tenuto ad attuarlo con riferimento ai parametri da controllare, nel rispetto delle frequenze stabilite per il campionamento e delle modalità di esecuzione dei previsti controlli e misure. Qualora durante l’esercizio dell’impianto dovesse emergere l’esigenza di rivalutare il presente piano, e ciò sia su proposta motivata da parte del Gestore che su richiesta di ARPAT. le promosse istanze potranno essere oggetto d’esame e valutazione da parte dell’Autorità Competente. Ai fini dell’applicazione dei contenuti del piano in parola, il Gestore deve dotarsi di una struttura, adeguatamente regolata in termini organizzativi ed inoltre provvista delle necessarie ed idonee attrezzature, in grado quindi di attuare correttamente quanto imposto in termini di verifiche, di controllarne e valutarne i relativi esiti e di adottare le eventuali, necessarie azioni correttive. I sistemi di accesso degli operatori ai punti di prelievo e/o di misura devono pertanto garantire la possibilità della corretta acquisizione dei dati di interesse, ovviamente nel rispetto delle norme vigenti e quindi di riferimento in materia di sicurezza ed igiene del lavoro. Eventuali, ulteriori controlli e verifiche che il Gestore riterrà di espletare a propri fini, potranno essere attuate dallo stesso anche laddove non contemplate dal presente PMC. PRESCRIZIONI GENERALI DI RIFERIMENTO PER L’ESECUZIONE DEL PIANO OBBLIGO DI ESECUZIONE DEL PIANO Il gestore dovrà eseguire campionamenti, analisi, misure e verifiche, nonché interventi di manutenzione e di calibrazione, come riportato nel seguente Piano di Monitoraggio. FUNZIONAMENTO DEI SISTEMI Tutti i sistemi di monitoraggio e di campionamento dovranno essere “operabili”1 durante l’esercizio dell’impianto; nei periodi di indisponibilità degli stessi, sia per guasto ovvero per necessità di manutenzione e/o calibrazione, l’attività stessa dovrà essere condotta con sistemi di monitoraggio e/o campionamento alternativi per il tempo tecnico strettamente necessario al ripristino della funzionalità del sistema principale.

1 Un sistema o componente è definito operabile se la prova periodica, condotta secondo le indicazioni di specifiche norme di sorveglianza e delle relative procedure di sorveglianza, hanno avuto esito positivo.

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1. APPROVVIGIONAMENTO E GESTIONE MATERIE PRIME 1.1 Consumi/Utilizzi di materie prime Deve essere registrato il consumo delle principali materie prime e ausiliarie, come precisato nelle tabelle seguenti, precisando le diverse fasi di utilizzo di ogni materia. Per tutte le materie prime dell’impianto, il Gestore dovrà effettuare gli opportuni controlli alla ricezione e compilare il Rapporto riassuntivo con cadenza annuale.

Tabella 1.1 consumo delle principali materie prime e ausiliarie Principali

materie prime e ausiliarie

Fase di utilizzo Oggetto della

misura

Unità di

misura

Frequenza dell’autocontrollo

Modalità di registrazione

Metodo di rilevazione

Acqua industriale

Lavorazione rifiuti solidi

Quantità consumata

Mc Giornaliera File informatico Contatore

Leganti idraulici (cemento, calce

etc)

D9 inertizzazioni solidi

Quantità consumata Kg Giornaliera File informatico Ddt

Disemulsionanti

R9 trattamento emulsioni/morchie

Quantità consumata mc Giornaliera File informatico Ddt

1.2 Consumi di combustibili Deve essere registrato il consumo dei combustibili, come precisato nella tabella seguente. Il Gestore dovrà compilare il Rapporto riassuntivo con cadenza annuale.

Tabella 1.2 consumo di combustibili

Tipologia Fase di utilizzo

Oggetto della misura

Unità di misura

Frequenza dell’autocontrollo

Modalità di registrazione

Metodo di rilevazione

Gasolio per autotrazione

Rifornimento interno

Quantità consumata

Litri Report Annuale ---- Ddt

Olio combustibile Alimentazione

caldaia industriale

Quantità consumata

mc Report Annuale ---- Ddt

1.3 Consumi idrici Deve essere registrato il consumo di acqua, come precisato nella tabella seguente indicando per ogni tipologia di consumo la/le fonte/i di approvvigionamento: superficiale, sotterranea o eventualmente da diversa fonte. Il Gestore dovrà altresì compilare il Rapporto riassuntivo con cadenza annuale.

Tabella 1.3 consumi idrici Tipologia fase di

utilizzo Oggetto della

misura Unità di misura

Frequenza dell’autocontrollo

Modalità di registrazione

Metodo di rilevazione

acqua potabile Quantità

consumata Mc mensile Modulo interno Contatore

acqua industriale Quantità

consumata Mc mensile Modulo interno Contatore

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1.4 Consumi energetici Deve essere registrato il consumo di energia, come precisato nella tabella, per quanto possibile specificato per singola fase o gruppo di fasi. Il Gestore dovrà altresì compilare il Rapporto riassuntivo con cadenza annuale.

Tabella 1.4 –consumi energetici

Tipologia Oggetto della

misura Unità di misura

Frequenza dell’autocontrollo

Modalità di registrazione

Metodo di rilevazione

Energia elettrica di rete

Energia consumata

Mensile

Modulo interno Contatore

Metano per scaldabagno

Metano per riscaldamento

Mensile

Modulo interno Contatore

2. MONITORAGGIO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA 2.1 Emissioni convogliate Al fine di verificare il rispetto della prescrizione relativa ai limiti alle emissioni, e in accordo con le metodologie di riferimento per il controllo analitico, devono essere effettuati i controlli previsti nelle tabelle seguenti.

Tabella 2.1.1 –: emissioni convogliate

Sigla camino

fase di provenienza Parametro Frequenza

Metodica di rilevamento

Modalità di registrazione/ realizzatore monitoraggio

E1+E2+

E3

Capannone + filtro carboni recol

Materiale particolato totale

semestrale Vedere certificati Certificato analisi e registro

emissioni

Cadmio

Tab B classe I

Mercurio totale

Tab. B classe I

Tallio

Tab. B classe I

Selenio

Tab. B classe II

Tellurio

Tab. B classe II

Nichel

Tab. B classe II

Antimonio

Tab. B classe III

Acido cianidrico

Tab. B classe III

Cromo totale

Tab. B classe III

Manganese

Tab. B classe III

Palladio

Tab. B classe III

Piombo

Tab. B classe III

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Platino

Tab. B classe III

Rame

Rodio

Tab. B classe III

Silice libera cristallina (SO2)

Tab. B classe III

Stagno

Tab. B classe III

Vanadio

Tab. B classe III

Ammoniaca

Tab A1 classe III

Acido solfidrico

Tab A1 classe III

SOV I° classe

SOV II° classe

SOV III° classe

SOV IV° classe

SOV V° classe

G1

Caldaia Ossidi di azoto (NO2)

Ossidi di zolfo (SO2)

Ossigeno

semestrale Vedere certificati Certificato analisi e registro

emissioni

Nella tabella seguente si riporta l’elenco dei sistemi di abbattimento e delle modalità di controllo del corretto funzionamento.

Tabella 2.1.2 –controllo del funzionamento dei sistemi di abbattimento

Sigla camino e fase di

provenienza Sistema di abbattimento

Modalità di controllo del corretto funzionamento

Frequenza di controllo

Modalità di registrazione

E1+E2+E3 - capannone

biofiltro Controllo della pressione mensile Modulo interno

E1+E2+E3 - capannone

biofiltro Verifica della portata semestrale Modulo interno

G1 - caldaia Verifica visiva del

bruciatore giornaliera

----

G1 - caldaia Verifica visiva del filtro giornaliera ----

G1 - caldaia Verifica pH acqua di

drenaggio mensile

----

Inoltre, per garantire il funzionamento di tali sistemi di abbattimento è stato implementato dall’azienda un programma di manutenzione, come descritto nella tabella seguente.

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7

Tabella 2.1.3–: manutenzione dei sistemi di abbattimento

Sigla camino e fase di

provenienza Sistema di abbattimento

Componenti soggette a manutenzione

Periodicità della manutenzione

Modalità di registrazione

G1-caldaia ---- Lato fumi – fascio tubiero annuale Modulo interno

G1-caldaia ---- Bruciatore Annuale o se

necessario

---

E1,E2, E3 - capannone

biofiltro Corpo assorbente annuale report rilasciato dalla

ditta costruttrice

. 2.2 Emissioni diffuse: le emissioni in forma di gas o vapore derivanti dallo stoccaggio e movimentazione dei rifiuti liquidi nei serbatoi vengono raccolte e convogliate verso sistemi di abbattimento a carboni attivi.

Tabella 2.3.1 –: emissioni serbatoi rifiuti liquidi–controllo del funzionamento dei sistemi di abbattimento

Sigla camino e fase di

provenienza Sistema di abbattimento

Modalità di controllo del corretto funzionamento

Frequenza di controllo

Modalità di registrazione

Serb.38 – sigla del carbone

Filtro carbone attivo NORIT – Aeropure K250

Controllo dell’efficienza* semestrale Modulo interno

Serb.3 -4 sigla del carbone

Filtro carbone attivo NORIT – Aeropure K500

Controllo dell’efficienza* semestrale

Modulo interno

Serb.5-6 sigla del carbone

Filtro carbone attivo NORIT – Aeropure K500

Controllo dell’efficienza* semestrale Modulo interno

Serb.42-45 sigla del carbone

Filtro carbone attivo NORIT – Aeropure K500

Controllo dell’efficienza* semestrale

Modulo interno

*Il controllo viene fatto con pompe manuali mod. GAS ASPIRATINE PUMP AP-23 (KITAGAWA) mediante l’uso di fiale colorimetriche per la determinazione di benzene e idrocarburi leggeri. Il campionamento viene eseguito durante la movimentazione dei liquidi all’interno dei serbatoi, eseguendo una lettura contemporanea in ingresso e uscita dei carboni. I carboni attivi verranno sostituiti qualora la capacità di abbattimento sia inferiore al 70%.

Tabella 2.3.2–: emissioni serbatoi rifiuti liquidi–manutenzione dei sistemi di abbattimento Sigla camino

e fase di provenienza

Sistema di abbattimento Componenti soggette a

manutenzione Periodicità della manutenzione

Modalità di registrazione

Filtri a carbone -

Serb. 38/3/4/5/6/42/

45

Filtri a carbone Filtro a carbone sostituzione in base

al controllo dell’efficienza.

modulo interno

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8

Tabella 2.3.3–: altre emissioni - manutenzione dei sistemi di abbattimento Sigla camino

e fase di provenienza

Componenti soggette a manutenzione

Periodicità della manutenzioneControllo di buon

funzionamento

Modalità di registrazione

Gruppo elettrogeno

motore Secondo specifiche di

manutenzione rendimento motore.

scheda manutenzione

Nella seguente tabella sono riportati i controlli sulle emissioni in atmosfera dell’ impianto termico civile che risulta inferiore a 35 KW e per il quale si fa riferimento ai limiti di legge per gli impianti civili

TABELLA IMPIANTI TERMICI Sigla camino e

fase di provenienza

Parametri di controllo Unità di misura Modalità di

registrazione

Caldaie a metano, per

riscaldamento ambienti

Report annuale della ditta costruttrice

---

scheda manutenzione

3. EMISSIONI IN ACQUA 3.1 Identificazione scarichi S1: le acque reflue domestiche vengano convogliate in fognatura comunale. S2: scarico delle acque meteoriche di prima pioggia: le acque stoccate nelle vasche di accumulo V1+V2 dopo aver subito una sedimentazione vengono trattate con un impianto di finissaggio su sabbia quarzifera e carbone attivo. Dopo trattamento le acque verranno poi convogliate in pubblica fognatura. Per quanto concerne le acque meteoriche insistenti nell’area si evidenzia come l’azienda abbia presentato, nella documentazione pervenuta a Gennaio 2010, il Piano di Prevenzione e Gestione delle Acque Meteoriche Dilavanti, così come previsto dalla LR n. 20 del 31.05.2006 e dal DPGR n. 46/R del 08.09.2008.

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9

Tabella 3.1.1 –acque meteoriche S2

Parametro Frequenza Metodo di

campionamento Metodo Analitico Modalità di registrazione

pH Semestrale

Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

IRSA 2060

Rapporto di prova cartaceo

COD

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

IRSA 5130

Rapporto di prova cartaceo

Idrocarburi Totali

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

EPA 3510C 1096 +EPA 3620C 2007+ EPA 8015D

2003

Rapporto di prova cartaceo

Antimonio

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

EPA 3052 + EPA60103-1

Rapporto di prova cartaceo

Arsenico

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

EPA 3052 + EPA60103-1 Rapporto di prova cartaceo

Berilio

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

EPA 3052 + EPA60103-1 Rapporto di prova cartaceo

Cadmio

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

EPA 3052 + EPA60103-1 Rapporto di prova cartaceo

Cromo tot.

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

EPA 3052 + EPA60103-1 Rapporto di prova cartaceo

Cromo VI

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

EPA 3052 + EPA60103-1 Rapporto di prova cartaceo

Mercurio

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

EPA 3052 + EPA60103-1 Rapporto di prova cartaceo

Nichel

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

EPA 3052 + EPA60103-1 Rapporto di prova cartaceo

Piombo

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

EPA 3052 + EPA60103-1 Rapporto di prova cartaceo

Rame

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

EPA 3052 + EPA60103-1 Rapporto di prova cartaceo

Selenio

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

EPA 3052 + EPA60103-1 Rapporto di prova cartaceo

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Parametro Frequenza Metodo di

campionamento Metodo Analitico Modalità di registrazione

Tallio

Semestrale Il campione viene prelevato dal

rubinetto a valle dell’impianto

EPA 3052 + EPA60103-1

Rapporto di prova cartaceo

Tabella 3.1.2 – controllo del funzionamento dei sistemi di abbattimento Sigla camino

e fase di provenienza

Sistema di abbattimento Componenti soggette a

manutenzione Periodicità della manutenzione

Modalità di registrazione

Scarico in fognatura

delle acque depurate di

prima pioggia

Impianto con sabbia quarzifera e carbone attivo

Sostituzione filtro Annuale o per non

conformità del refluo in uscita

Modulo interno

Scarico in fognatura

delle acque depurate di

prima pioggia

Vasche di accumulo - Impianto con sabbia

quarzifera e carbone attivo

Pompa di carico semestrale

Modulo interno

Scarico in fognatura

delle acque depurate di

prima pioggia

Vasche di accumulo - Impianto con sabbia quarzifera e carbone attivo

Interruttori a galleggiante semestrale

Modulo interno

Scarico in fognatura

delle acque depurate di

prima pioggia

Vasche di accumulo - Impianto con sabbia quarzifera e carbone attivo

Pulizia delle vasche di stoccaggio Quando necessario

Modulo interno

A valle dell’impianto di trattamento all’interno del box, è installato un misuratore Mag Flux ad induzione elettromagnetica. Annualmente alle autorità competenti sarà trasmessa insieme ai rapporti analitici anche una relazione tecnica riportante i dati relativi al funzionamento dell’impianto in particolare: - portata massima giornaliera e volume totale di acque scaricate; - manutenzioni dell’impianto. 4. MONITORAGGIO ACQUE SOTTERRANEE L’impianto attualmente si trova in messa in sicurezza operativa come concordato con gli enti di controllo. Vedi anche verbale della conferenza di servizi del 9/10/2008 5. MONITORAGGIO DEI LIVELLI SONORI 5.1 Valutazione di impatto acustico Il Gestore dovrà effettuare un aggiornamento della valutazione di impatto acustico nei confronti dell’esterno ogni 4 anni Inoltre, nei casi di modifiche impiantistiche che possono comportare una

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variazione dell’impatto acustico nei confronti dell’esterno, il Gestore dovrà effettuare una valutazione preventiva dell’impatto acustico. Le misure dovranno essere fatte nel corso di una giornata tipo, con tutte le sorgenti sonore normalmente in funzione. La relazione di impatto acustico dovrà comprendere le misure di Leq riferite a tutto il periodo diurno e notturno, i valori di Leq orari, una descrizione delle modalità di funzionamento delle sorgenti durante la campagna delle misure e la georeferenziazione dei punti di misura. La campagna di rilievi acustici dovrà essere effettuata nel rispetto del DM 16.3.1998 da parte di un tecnico competente in acustica per il controllo del mantenimento dei livelli di rumore ambientale, nel rispetto dei valori stabiliti dalle norme prescritte secondo la zonizzazione territoriale di competenza dei Comuni interessati. Sarà cura del tecnico competente in acustica rivalutare, eventualmente, i punti di misura già presi in considerazione per avere la migliore rappresentazione dell’impatto emissivo della sorgente. Il Gestore deve, quindici giorni prima dell’effettuazione della campagna di misura, comunicare all’Ente di controllo gli eventuali nuovi punti di misura selezionati dal tecnico competente in acustica. I risultati dei controlli sopra riportati dovranno essere contenuti nel Rapporto annuale.

5.2 Metodo di misura del rumore Il metodo di misura deve essere scelto in modo da soddisfare le specifiche di cui all’allegato b del DM 16.3.1998. Le misure devono essere eseguite in assenza di precipitazioni atmosferiche, neve o nebbia e con velocità del vento inferiore a 5 m/s, sempre in accordo con le norme tecniche vigenti.

La strumentazione utilizzata (fonometro, microfono, calibratore) deve essere anch’essa conforme a quanto indicato nel succitato decreto e certificata da centri di taratura. Tutta la documentazione attinente la generazione dei dati di monitoraggio deve essere conservata dal Gestore per un periodo non inferiore a dieci anni. 6. MONITORAGGIO DEI RIFIUTI Il campionamento dei rifiuti in ingresso ed in uscita deve essere effettuato in modo tale da ottenere un campione rappresentativo secondo i criteri, le procedure, i metodi e gli standard di cui alla norma UNI 10802 : 2004 "rifiuti liquidi, granualari, pastosi, e fanghi" Campionamento manuale e preparazione ed analisi degli eluati e le norme: UNI EN 14899 "Caratterizzazione dei rifiuti - Campionamento dei rifiuti - Schema quadro di riferimento per la preparazione e l'applicazione di un piano di campionamento" e UNI EN 15002. "Caratterizzazione dei rifiuti - Preparazione di porzioni di prova dal campione di laboratorio" Le analisi di caratterizzazione ai fini dello smaltimento in discarica dovranno essere effettuate secondo quanto stabilito dal DM 27/03/2009 in funzione dell'impianto di destinazione finale del rifiuto (tipologia di discarica) e dei divieti stabiliti. Le analisi di classificazione di pericolosità dovranno essere effettuate secondo la decisone 2000/532/CE ed i criteri stabiliti dal D.Lgs 205/2010 che aggiorna la parte IV d:lgs152/06 . I metodi di riferimento da utilizzare per la verifica di conformità per le analisi sono descritti di seguito. Test di cessione e determinazione degli analiti negli eluati - Norma UNI 10802 UNI - Rifiuti liquidi, granulari, pastosi e fanghi - Campionamento manuale

e preparazione ed analisi degli eluati

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- EN 12457-4 - Caratterizzazione dei rifiuti - Lisciviazione - Prova di conformità per la lisciviazione di rifiuti granulari e di fanghi - Parte 4: Prova a singolo stadio, con un rapporto liquido/solido di 10 l/kg, per materiali con particelle di dimensioni minori di 10 mm (con o senza riduzione delle dimensioni).

- Norma UNI EN 13370:2004 - Caratterizzazione dei rifiuti - Analisi degli eluati - Determinazione di ammonio, AOX, conducibilità, Hg, indice fenolo, TOC, CN- facilmente liberabile, F-

- Norma UNI EN 12506:2004 - Caratterizzazione dei rifiuti - Analisi degli eluati -

Determinazione di pH, As, Ba, Cd, Cl-, Co, Cr, Cr(VI), Cu, Mo, Ni, NO2- , Pb, S totale, SO42-, V e Zn

- Norma UNI EN 1484 - Analisi dell'acqua - Linee guida per la determinazione del carbonio

organico disciolto (DOC)

I risultati delle analisi degli eluati sono espressi in mg/l; per i rifiuti granulari, per i quali si applica un rapporto liquido/solido di 10 l/kg di sostanza secca, tale valore di concentrazione, effettuando i test di cessione secondo le metodiche di cui alla Norma UNI 10802, equivale al risultato espresso in mg/kg di sostanza secca diviso per un fattore 10. Analisi sul Tal quale ai fini dello smaltimento in discarica :

- Norma UNI EN 14039:2005 -: Caratterizzazione dei rifiuti - Determinazione del contenuto di idrocarburi nell'intervallo compreso tra C10 e C40 mediante gascromatografia

- UNI EN 13656:2004 - Caratterizzazione dei rifiuti - Digestione assistita a microonde con una

miscela di acido fluoridrico (HF), acido nitrico (HNO3) e acido cloridrico (HCl) per la successiva determinazione degli elementi contenuti nei rifiuti

- UNI EN 13657:2004 - Caratterizzazione dei rifiuti - Digestione per la successiva

determinazione della porzione solubile in acqua regia degli elementi contenuti nei rifiuti - UNI EN 13137:2002 - Caratterizzazione dei rifiuti - Determinazione del carbonio organico

totale (TOC) in rifiuti, fanghi e sedimenti - UNI EN 14346:2007 : Caratterizzazione dei rifiuti - Calcolo della sostanza secca mediante

determinazione del residuo secco o del contenuto di umidità. La determinazione dei PCB deve essere effettuata sui seguenti congeneri: congeneri significativi da un punto di vista igienico-sanitario: 28, 52, 95, 99,101, 110, 128, 138, 146, 149, 151, 153, 170, 177, 180, 183, 187 congeneri individuati dall'OMS come "dioxin like": 77, 81, 105, 114, 118, 123, 126, 156, 157, 167, 169, 189. Le determinazioni analitiche di ulteriori parametri non specificatamente indicati dalle norme sopra riportate devono essere effettuate secondo metodi ufficiali riconosciuti a livello nazionale e/o internazionale. Le norme riportate potranno subire variazioni purchè i metodi alternativi utilizzati siano ufficiali riconosciuti a livello nazionale e/o internazionale.

Tab. Metodi analitici adottati per i rifiuti liquidi

Inquinante Metodo

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Ph Apat –irsa 2060 metalli Apat – irsa 3020

Cromo esavalente Apat – irsa 3150c Solventi aromatici Epa 5021B- EPA8260 Solventi clorurati Epa 5021B- EPA8260

IPA EPA3510C – EPA 3620C- Idrocarburi C<12 EPA 3510C – EPA3620C-

EPA8015D Idrocarburi C>12 EPA 5021A – EPA3620C-

EPA8082A PCB EPA 3510C – EPA3620C-

EPA8082A I parametri indicati sono indicativi e tipo, ulteriori parametri non indicati dovranno essere effettuati secondo metodi ufficiali riconosciuti a livello nazionale e/o internazionale. 6.1 Rifiuti in ingresso Nella fase di accettazione il Gestore deve verificare

- Il trasportatore sia autorizzato al trasporto del rifiuto; - Il formulario sia compilato correttamente in tutte le parti - Confronto tra le informazioni riportate sullo schema di giudizio e sul formulario - Le modalità di imballaggio e lo stato fisico del rifiuto; - Le modalità di stoccaggio e/o le modalità di lavorazione; - Le capacità di ricezione delle aree/serbatoi di destinazione; - Controllo visivo di corrispondenza tra le caratteristiche del rifiuto e quanto

dichiarato sul formulario; In caso di difformità ai punti precedenti il rifiuto deve essere respinto al produttore apponendo sul formulario “carico respinto” e annotando le motivazioni nel relativo spazio riservato al destinatario. In caso di accettazione del formulario viene barrata la casella “accettato per intero” o “accettato per la seguente quantità” e controfirmato il formulario nello spazio riservato al destinatario. Le non conformità riscontrate devono essere riportate nel report annuale.

Il Gestore acquisisce dal produttore, in fase di offerta (quindi prima del primo conferimento) e comunque almeno una volta l'anno o per ogni cambiamento di attività la seguente documentazione:

- la caratterizzazione di base ai sensi del DM 27 settembre 2010; - Caratterizzazione analitica secondo la definizione AIA2 che deve essere eseguita entro i

dodici mesi precedenti alla data di omologa. - e/o Schede di sicurezza delle materie prime utilizzate nel ciclo produttivo ove presenti; - e/o campione se necessario - e/o documenti aggiuntivi richiesti dall’impianto di destinazione

L’analisi delle informazioni di cui sopra comporta l’emissione di uno schema di gestione rifiuto (SGR) che riassume la corretta gestione dello stesso all’interno dell’impianto. Tale schema ha validità annuale, il rifiuto non potrà essere conferito in impianto in caso di scadenza dello stesso. Nella tabella di seguito sono elencate le eccezioni sull’esecuzione delle analisi in fase di caratterizzazione.

2 Caratterizzazione analitica si intende lo svolgimento di controlli con analisi di laboratorio per la classificazione del rifiuto e la sua ammissibilità al conferimento presso l'impianto di destinazione finale. .

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Tipo rifiuto Operazione di

smaltimento Certificazione analitica

Note

P / NP Allegato 2

D9 per D1

Biennale In caso di produttori che nell’anno precedente hanno conferito un quantitativo inferiore a 20 tons e il cui ciclo produttivo non ha subito variazioni, la caratterizzazione analitica verrà eseguita ogni due anni. Il produttore dovrà annualmente compilare in ogni caso la scheda di caratterizzazione. In caso di variazione del ciclo produttivo, il produttore dovrà fornire un nuovo certificato analitico.

P/NP Allegato 2

D9 per D10 Non necessaria Per i rifiuti da destinare a incenerimento non si richiede le analisi purchè dall’analisi del ciclo produttivo e delle schede di sicurezza si abbiamo informazioni precise sulla composizione del rifiuto in particolare sulle sue caratteristiche di pericolosità o meno, e sulla compatibilità per lo smaltimento a incenerimento

P/NP Allegato 2

D15 per impianti terzi Non necessaria Per i rifiuti da destinare a impianto terzo non si richiede le analisi purchè dall’analisi del ciclo produttivo e delle schede di sicurezza si abbiamo informazioni precise sulla composizione del rifiuto in particolare sulle sue caratteristiche di pericolosità o meno, e sulla compatibilità per l’impianto di destinazione finale.

P/NP Allegato 2

D15 da destinare a discarica

Annuale o a lotto Il certificato analitico dovrà rispettare i limiti di accettabilità in discarica.

P/NP Allegato 2

D14 per impianti terzi Non necessaria Per i rifiuti da destinare a impianto terzo non si richiede le analisi purchè dall’analisi del ciclo produttivo e delle schede di sicurezza si abbiamo informazioni precise sulla composizione del rifiuto in particolare sulle sue caratteristiche di

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pericolosità o meno, e sulla compatibilità per l’impianto di destinazione finale.

P/NP Allegato 2

D14 da destinare a discarica

Annuale o a lotto Il certificato analitico dovrà rispettare i limiti di accettabilità in discarica.

Rifiuti liquidi P /NP Allegato 2

R9 Annuale (salvo rientrare nel campo di cui sopra)

Nel caso di impossibilità tecnica di eseguire campionamenti preventivi è prevista l’omologa allo scarico. Il rifiuto verrà classificato in base alle schede di sicurezza delle materie prime del ciclo produttivo. Prima dello scarico del mezzo in impianto verrà eseguito il controllo analitico.

I rifiuti in ingresso sono destinati ad uno dei seguenti trattamenti

- R09 Trattamento chimico fisico di rifiuti speciali Liquidi pericolosi da destinare a successive operazioni di recupero presso impianti terzi;

- D09 Trattamento di miscelazione e/o solidificazione e/o stabilizzazione di rifiuti non pericolosi da destinare a operazioni da D1 a D12 escluso D10/D11;

- D09 Trattamento di miscelazione e/o solidificazione e/o stabilizzazione di rifiuti pericolosi da destinare a operazioni da D1 a D12 escluso D10/D11;

- D09 Trattamento di miscelazione di rifiuti pericolosi e non da destinare a operazioni D10;

- D15 Operazioni di stoccaggio preliminare prima di una delle operazioni da D1 a D14 di rifiuti pericolosi e non pericolosi;

- D14 ricondizionamento preliminare di rifiuti non pericolosi da destinare a operazioni da D1 a D12.

- D14 ricondizionamento preliminare di rifiuti pericolosi da destinare a operazioni da D1 a D12.

- R13 Operazioni di messa in riserva di rifiuti pericolosi e non . Tab 6.1 rifiuti in ingresso

Descrizione Rifiuti Oper. Modalità di controllo edi analisi sui rifiuti in

ingresso

Frequenza autocontrollo Registrazione

CER autorizzati

R3 (rifiuti liquidi oleosi per trattamento chimico

fisico)

Controllo dei parametri critici in base alle specifiche della caratterizzazione iniziale

Semestrale (dal primo

conferimento)* Report del laboratorio

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CER autorizzati D9 ( miscelazione e/o

stabilizzazione e/o inertizzazione di rifiuti

pericolosi da destinare aD1-D12 escluso

D10/D11)

Controllo del Test di cessione e determinazione degli analiti negli eluati

Semestrale (dal primo conferimento)*

Report del laboratorio

CER autorizzati D9 ( miscelazione e/o

stabilizzazione e/o inertizzazione di rifiuti

non pericolosi da destinare a D1-D12 escluso D10/D11)

Controllo del Test di cessione e determinazione degli analiti negli eluati

Semestrale (dal primo conferimento)*

Report del laboratorio

CER autorizzati D14 (ricondizionamento di rifiuti pericolosi e nonda destinare a D1-D12

escluso D10/D11)

Controllo del Test di cessione e determinazione degli analiti negli eluati

Semestrale (dal primo conferimento)*

Report del laboratorio

CER autorizzati D15(deposito preliminaredi rifiuti pericolosi e nonda destinare a D1-D12

escluso D10/D11)

Controllo del Test di cessione e determinazione degli analiti negli eluati

Semestrale (dal primo conferimento)*

Report del laboratorio

*Per i produttori con uno storico maggiore di tre anni l’autocontrollo è annuale. Le analisi di controllo non sono necessarie per tutti rifiuti che non necessitano di analisi in fase di caratterizzazione. 6.2 Rifiuti in uscita prodotti dalle di trattamento gestione La classificazione di pericolosità e l'attribuzione del CER dei rifiuti prodotti a seguito dei trattamenti deve essere attribuita attraverso l'applicazione rigorosa della normativa comunitaria e nazionale di riferimento. La caratterizzazione dei rifiuto (analisi sul tal quale e eluato) è definita in base alla destinazione finale del rifiuti (categoria di discarica-inceneritori) e dai divieti stabiliti dalla normativa (D.lgs36/03 - discariche D.lgs133/05 - inceneritori) e da eventuali prescrizioni autorizzative a carico dell'impianto d smaltimento finale sia esso nazionale o estero. Nel rapporto annuale devono essere comunque riportate una sintesi delle eventuali non conformità e le azioni intraprese dalla società per risolvere le criticità che hanno generate tali non conformità.

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Tabella 6.2 – Rifiuti prodotti - da trattamento attività di gestione

6.3 Rifiuti in uscita prodotti dalla gestione dell'impianto Rifiuti prodotti dall'impianto: la produzione di rifiuti dell’impianto va suddivisa in funzione dell’origine del rifiuto, indicando quali sono i rifiuti prodotti dal ciclo di lavorazione, i rifiuti di manutenzione dell’impianto e altre tipologie di rifiuti prodotti dall’attività (uffici, ...), specificandone la destinazione.

Il Gestore deve effettuare le opportune analisi sui rifiuti prodotti al fine di una corretta caratterizzazione chimico-fisica e una corretta classificazione in riferimento al catalogo CER, incaricando laboratori certificati e possibilmente accreditati. Il Gestore deve altresì gestire correttamente tutti i flussi di rifiuti generati a livello tecnico e amministrativo attraverso la compilazione del registro di carico/scarico, del FIR (Formulario di Identificazione Rifiuti). I risultati dei controlli effettuati dovranno essere contenuti nel Rapporto annuale. Tutte le prescrizioni di comunicazione e registrazione che derivano da leggi settoriali e territoriali devono essere adempiute.

rovenienza Codice CER

Destinazione

Modalità di controllo

Frequenza

autocontrollo

Reporting Note

R3 Liquidi Pericolosi

130506* R1/R3/R9/R13 Accettabilità da parte dell’impianto terzo

Per lotto

130506* R1/R3/R9/R13

161002 D8/D9

D9 (miscelazione e/ostabilizzazione e/oinertizzazione di rifiutipericolosi da destinare a D1-D12 escluso D10/D11)

190204* 190304*

Da D1 a D12 escluso

D10/D11

Accettabilità da parte della discarica

Per lotto

D9 (miscelazione e/ostabilizzazione e/oinertizzazione di rifiuti non pericolosi da destinare a D1-D12 escluso D10/D11)

190203 190305

Da D1 a D12 escluso

D10/D11

Accettabilità da parte della discarica

Per lotto

D9 (miscelazione di rifiuti pericolosi e non da destinare D10)

190204* D10 Accettabilità inceneritore

Per lotto

D14 (raggruppamento di rifiuti pericolosi e non da destinare a D1-D12 escluso D10/D11)

---- Da D1 a D12 escluso

D10/D11

Accettabilità da parte della discarica

Per lotto

D14 (miscelazione di rifiuti pericolosi e non da destinare

D10)

---- D10 Accettabilità inceneritore

Per lotto

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Tab. 6.3 Rifiuti in uscita prodotti dalla gestione dell'impianto

CER Descrizione Controllo (classificazione/ caratterizzazione

Frequenza Provenienza del rifiuto

Destinazione Tipo di impianto (smaltimento o

recupero)

061302 Carbone attivato esaurito (tranne 060702)

Scheda di caratterizzazione di base e analisi di classificazione

Annuale Manutenzione impianto

smaltimento

080318 Toner per stampa esauriti diversi da quelli di cui alla voce 080317

Scheda di caratterizzazione di base annuale uffici recupero

120117 Materiale abrasivo si scarto diverso da quello di cui alla voce 120116*

Scheda di caratterizzazione di base e analisi di classificazione

annuale Manutenzione impianto/serbatoi

smaltimento

150103 Imballaggi in legno Scheda di caratterizzazione annuale Scarti di imballaggi recupero

150106 Imballaggi in materiali misti

Scheda di caratterizzazione di base annuale Scarti di imballaggi recupero

150202* Assorbenti materiali filtranti stracci etc contaminati da sostanze pericolose

Scheda di caratterizzazione di base annuale Pulizia impianto smaltimento

150203 Assorbenti materiali filtranti stracci etc diversi da quelli di cui alla voce

Scheda di caratterizzazione di base e analisi di classificazione

annuale Pulizia impianto smaltimento

150110* Imballaggi contenenti sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze

Scheda di caratterizzazione di base annuale Scarti di imballaggi Smaltimento

160107* Filtri dell’olio Scheda di caratterizzazione di base annuale Manutenzione mezzi

recupero

161001* Soluzioni acquose, contenenti sostanze pericolose

Scheda di caratterizzazione di base e analisi di classificazione

annuale Scarti di laboratorio

smaltimento

161001* Soluzioni acquose, contenenti sostanze pericolose

Scheda di caratterizzazione di base e analisi di classificazione

annuale Scarti di acque piovane (trituratore / capannone)

smaltimento

161002 Soluzioni acquose diverse da quelle di cui alla voce 161001

Scheda di caratterizzazione di base e analisi di classificazione

annuale Scarti di acque piovane (trituratore / capannone)

smaltimento

160214 Apparecchiatura fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce 160209 a 160213

Scheda di caratterizzazione di base annuale uffici recupero

160303* Rifiuti inorganici contenenti sostanze pericolose

Scheda di caratterizzazione di base annuale Scarti di materie prime fuori specifica

smaltimento

160304 Rifiuti inorganici diversi da quelli di cui alla voce 160303

Scheda di caratterizzazione di base e analisi di classificazione

annuale Scarti di materie prime fuori specifica

smaltimento

160601* Batterie al piombo Scheda di caratterizzazione di base annuale Manutenzione mezzi

recupero

160506* Sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose

Scheda di caratterizzazione di base e analisi di classificazione

annuale Scarti di laboratorio

smaltimento

160708* Rifiuti contenenti olio Scheda di caratterizzazione annuale Bonifica serbatoio smaltimento

170405 Ferro e acciaio Scheda di caratterizzazione annuale Manutenzione impianto

recupero

170904 Rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione diversi da quelli di cui alla voce 170901*, 170902*e

Scheda di caratterizzazione di base e analisi di classificazione

annuale Manutenzione impianto

Smaltimento/recupero

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19

170903*

191308 Rifiuti liquidi acquosi e concentrati acquosi derivanti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda

Scheda di caratterizzazione di base e analisi di classificazione

annuale Acque dei piezometri - impianto

smaltimento

200121* Tubi fluorescenti e altri rifiuti contenenti mercurio

Scheda di caratterizzazione annuale uffici recupero

7. MANUTENZIONE

Tabella 7.1 – serbatoi – vasche - bacini BACINO DI CONTENIMENTO

Struttura di riferimento

Tipo di controllo

Frequenza Tipo di controllo Frequenza Modalità di registrazione

Serb. Fuori terra gasolio

Controllo ente specifico

Biennale --- ---

Rilascio certificato

Serb. Accumulo antincendio

Allarme livello

riempimento

Continuo Verifica visiva

---

Serb. 38, 6, 5, 4, 3, 42, 45

bonifica Ogni cinque anni e/o per

necessità

Verifica visiva

-----

Verifica spessori delle

lamiere di fondo e delle

pareti per un’altezza di

due metri

Ogni sei anni in concomitanza con la bonifica del serbatoio

Visivo sul buono stato

esterno

Giornaliera

Serbatoi e tubazioni interrate

Verifica della tenuta

Ogni sei anni -----

-----

Vasche da A1 a A5

Verifica della tenuta

Ogni sei anni -----

-----

8. ATTIVITÀ DI CONTROLLO QUALITÀ E ASSICURAZIONE DELLA QUALITÀ

Esecuzione dei campionamenti e delle analisi sui rifiuti

In accordo con quanto esplicitato nei paragrafi seguenti, la Ecomar effettua i controlli analitici mediante risorse interne e laboratori esterni. I controlli analitici interni vengono effettuati sia in fase di accettazione del rifiuto quando è necessaria una rapidità di esecuzione al fine di un pronto ingresso o rigetto del rifiuto conferito, sia per i controlli semestrali sui rifiuti in ingresso. Ecomar ritiene l’utilizzo del laboratorio interno per tali controlli è ritenuta accettabile poiché trattasi di controlli di rifiuti che comunque hanno già

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subito una caratterizzazione preliminare da un laboratorio e pertanto il controllo effettuato sul campo deve solo accertare che l’ordine di grandezza degli analiti ritenuti critici sia comparabile con la caratterizzazione ufficiale. Tutti i controlli effettuati sul campo vengono registrati sul programma gestionale aziendale. La manutenzione dei dispositivi di misura, la formazione del personale interno e il trattamento dei dati e delle non conformità viene gestito in accordo alle previsioni della ISO 9001. I laboratori, fornitori dei servizi analitici esterni, vengono qualificati ad Ecomar sulla base delle previsioni della ISO 9001. Alcuni di questi fornitori risultano già qualificati secondo la ISO17025.

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9. GESTIONE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO La Ecomar si è impegnata a conservare nell’ambito del proprio sistema su registro cartaceo e/o su supporto informatico i dati relativi all’attività di monitoraggio. In particolare, tutti i dati ambientali rilevanti per il presente Piano saranno conservati per almeno 5 anni, in modo tale da costituire una base storica per una migliore valutazione dell’evoluzione delle prestazioni ambientali dall’impianto di cui trattasi. Entro il 30 maggio di ogni anno, la Ecomar trasmette una sintesi dei risultati del Piano di Monitoraggio e Controllo, unitamente alle principali informazioni riguardanti i consumi derivanti dall’esercizio dell’attività, raccolti nell’anno solare precedente con una relazione che evidenzi l’andamento ambientale dell’esercizio dell’impianto alle condizioni prescritte nella Autorizzazione Integrata Ambientale, di cui il presente Piano è parte integrante. Detta relazione sarà inviata all’attenzione dell’Autorità Competente e degli altri soggetti indicati nell’atto autorizzativo.

In questo report sono sintetizzati i valori considerati come indicatori di prestazione dell’impianto. Per ogni indicatore è elaborato il trend di andamento su un arco temporale rappresentativo, con le valutazioni di merito rispetto ai limiti imposti e alle migliori tecnologie disponibili. Nella tabella che segue sono riportati tutti gli indicatori di performance mantenuti sotto controllo per l’impianto in oggetto.

Indicatore Tipo di controllo Frequenza

Modalità di registrazione

Consumo di materia prima per unità di prodotto trattato

Misura

Mensile

Registro degli effetti ambientali

Consumo di energia per unità di prodotto trattato

Misura

Consumo di risorsa idrica per unità di prodotto trattato

Misura

Quantità di acque di prima pioggia smaltite

Misura

Qualità delle emissioni dei generatori termici

Misura

Numero e tipo non conformità nella gestione dei rifiuti in ingresso e uscita

Misura

Eventuali reclami da parte di fornitori o clienti

Rilevazione da registro delle non conformità

Azioni di manutenzione straordinaria

Rilevazione da registro delle non conformità e registro delle

manutenzioni

RESPONSABILITÀ NELL’ESECUZIONE DEL PIANO La Ecomar svolge direttamente la maggior parte delle attività di monitoraggio previste dal

presente Piano, a mezzo delle procedure, previste dal proprio Sistema di Gestione Integrato, che vengono eseguite dai soggetti interni definiti dai documenti stessi.

Al fine di svolgere tutte le operazioni con personale altamente competente e addestrato, la Ecomar può affidare a soggetti terzi la rilevazione di specifici dati. Tutti i soggetti affidatari sono scelti se in possesso di competenza specifica, di strumentazione adeguata e/o in possesso di eventuali altri requisiti previsti dalla normativa o stato dell’arte. Tali fornitori di servizi vengono riconosciuti idonei all’operazione poiché inseriti nell’elenco dei fornitori validati, il quale viene tenuto regolarmente aggiornato.

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10. COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO 10.1 Definizioni Limite di quantificazione è la concentrazione che dà un segnale pari al segnale medio di n misure replicate del bianco più dieci volte la deviazione standard di tali misure. Trattamento dei dati sotto il limite di quantificazione, i dati di monitoraggio che saranno sotto il LdQ verranno, ai fini del presente rapporto, sostituiti da un valore pari alla metà del LdQ per il calcolo dei valori medi, nel caso di misure puntuali (condizione conservativa). Saranno, invece, poste uguale a zero nel caso di medie per misure continue. Media oraria è il valore medio validato, cioè calcolato su almeno il 75% delle letture continue Media giornaliera è il valore medio validato, cioè calcolato su almeno 18 valori medi orari nel caso di misure continue o come valore medio su tre repliche nel caso di misure non continue Media mensile è il valore medio validato, cioè calcolato su almeno 27 valori medi giornalieri o puntuali (nel caso di misure discontinue). Nel caso di misure settimanali agli scarichi è la media aritmetica di almeno quattro campionamenti effettuati nelle quattro settimane distinte del mese. Media annuale, è il valore medio validato, cioè calcolato su almeno 12 valori medi mensili o di 2 misure semestrali (nel caso di misure non continue) Flusso medio giornaliero, è il valore medio validato, cioè calcolato su almeno 18 valori medi orari nel caso di misure continue o come valore medio di tre misure istantanee fatte in un giorno ad intervalli di otto ore . La stima di flusso degli scarichi intermittenti consiste nella media di un minimo di tre misure fatte nel giorno di scarico. Flusso medio mensile, è il valore medio validato, cioè calcolato su almeno 27 valori medi giornalieri. Nel caso di scarichi intermittenti il flusso medio mensile corrisponderà alla somma dei singoli flussi giornalieri, controllati nel mese, diviso per i giorni di scarico. Flusso medio annuale, è il valore medio validato, cioè calcolato su almeno 12 valori medi mensili Megawattora generato mese. L’ammontare totale di energia elettrica prodotta nel mese dall’unità di generazione e misurata al terminale dell’unità stessa in megawattora (MWh). Rendimento elettrico medio effettivo. E’ il rapporto tra l’energia elettrica media (netta) immessa in rete mensilmente sull’ energia prodotta dalla combustione del metano, bruciato nello stesso mese di riferimento. L’energia generata in caldaia è data dal prodotto della quantità di metano combusto nel mese moltiplicata per il suo potere calorifico inferiore medio. I dati di potere calorifico possono essere ottenuti dall’analisi della composizione del gas, quindi attraverso calcolo, o per misura diretta strumentale del potere calorifico inferiore. Numero di cifre significative, il numero di cifre significative da riportare è pari al numero di cifre significative della misura con minore precisione. Gli arrotondamenti dovranno essere fatti secondo il seguente schema: Se il numero finale è 6,7,8 e 9 l’arrotondamento è fatto alla cifra significativa superiore (es. 1,06 arrotondato ad 1,1) Se il numero finale è 1,2,3, e 4 l’arrotondamento è fatto alla cifra significativa inferiore (es. 1,04 arrotondato ad 1,0) Se il numero finale è esattamente 5 l’arrotondamento è fatto alla cifra pari (lo zero è considerato pari) più prossima (es. 1,05 arrotondato ad 1,0) Qualora nell’ottenere i dati si riscontrino condizioni tali da non verificare le definizioni sopraccitate sarà cura del redattore del rapporto specificare i termini entro cui i numeri rilevati risultano rappresentativi. La precisazione della definizione di media costituisce la componente obbligatoria dell’informazione, cioè la precisazione su quanti dati è stata calcolata la media è un fattore fondamentale del rapporto.

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10.2 Formule di calcolo Nel caso delle emissione ai camini le tonnellate anno sono calcolate dai valori misurati di inquinanti e dai valori, anch’essi misurati, di flusso ai camini. La formula per il calcolo delle tonnellate anno emesse in aria è la seguente

Tanno = H (Cmisurato Fmisurato ) H 10-9 Tanno = Tonnellate anno; Cmisurato = Media mensile delle concentrazioni misurate in mg/Nm3 ; Fmisurato = Media mensile dei flussi in Nm3/mese; H = n° di mesi di funzionamento nell’anno. Le emissioni annuali nei corpi idrici sono valutate con l’utilizzo della formula seguente:

Kanno = (Cmisurato Fmisurato ) 10-6

Kanno = chilogrammi emessi anno Cmisurato = Media annuale delle concentrazioni misurate in mg/litro.

Fmisurato = volume annuale scaricato in litri/anno Qualora si riscontrino difficoltà nell’applicazione rigorosa delle formule sarà cura del redattore del rapporto precisare la modifica apportata, la spiegazione del perché è stata fatta la variazione e la valutazione della rappresentatività del valore ottenuto. 10.3 Validazione dei dati La validazione dei dati per la verifica del rispetto dei limiti di emissione deve essere fatta secondo quanto prescritto in Autorizzazione. In caso di valori anomali deve essere effettuata una registrazione su file con identificazione delle cause ed eventuali azioni correttive/contenitive adottate, tempistiche di rientro nei valori standard. Tali dati dovranno essere inseriti nel rapporto annuale. 10.4 Indisponibilità dei dati di monitoraggio In caso di indisponibilità dei dati di monitoraggio, che possa compromettere la realizzazione del Rapporto annuale, dovuta a fattori al momento non prevedibili, il Gestore deve dare comunicazione preventiva all’Ente di controllo della situazione, indicando le cause che hanno condotto alla carenza dei dati e le azioni intraprese per l’eliminazione dei problemi riscontrati. 10.5 Comunicazioni in caso di manutenzione, malfunzionamenti o eventi incidentali In ottemperanza alle prescrizioni nn. 16, 17, 18 e 19 del PIC, relative agli obblighi di comunicazione in caso di manutenzione, malfunzionamenti o eventi incidentali, si precisa quanto segue: - il Gestore registra e comunica ad Autorità Competente, Ente di controllo, Provincia, Sindaco e

ASL gli eventi di fermata per manutenzione o per malfunzionamenti che possono avere impatto sull’ambiente o sull’applicazione delle prescrizioni previste dall’AIA, insieme con una valutazione della loro rilevanza dal punto di vista degli effetti ambientali. In particolare, in caso di registrazione di valori di emissione non conformi ai valori limite stabiliti nell’AIA ovvero in caso di non conformità ad altre prescrizioni tecniche deve essere predisposta immediatamente una registrazione su file con identificazione di cause, eventuali azioni correttive/contenitive adottate e tempistiche di rientro nei valori standard. Entro 24 ore dal manifestarsi della non conformità, e comunque nel minor tempo possibile, deve essere resa un’informativa dettagliata agli stessi Enti con le informazioni suddette e la durata prevedibile della non conformità. Alla conclusione dell’evento il Gestore dovrà dare comunicazione agli stessi Enti del superamento della criticità e fare una valutazione quantitativa delle emissioni complessive dovute all’evento medesimo.

- Il Gestore registra e comunica gli eventi incidentali che possono avere impatto sull’ambiente ad Autorità Competente, Ente di controllo, Provincia, Sindaco e ASL; in caso di eventi incidentali di particolare rilievo e impatto sull’ambiente o comunque di eventi che determinano potenzialmente il rilascio di sostanze pericolose in ambiente, il Gestore ha l’obbligo di comunicazione immediata scritta (per fax e nel minor tempo tecnicamente possibile). La comunicazione degli eventi incidentali di cui sopra deve contenere: le circostanze dell’incidente,

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le sostanze rilasciate, i dati disponibili per valutare le conseguenze dell’incidente per l’ambiente, le misure di emergenza adottate, le informazioni sulle misure previste per limitare gli effetti dell’incidente a medio e lungo termine ed evitare che esso si riproduca.

- Il Gestore dovrà attenersi a tutti gli obblighi derivanti dall’applicazione del DLgs 334/1999 e smi, e in particolare agli obblighi sanciti dall’art. 24 dello stesso decreto, relativi all’accadimento di incidente rilevante.

Tutte le informazioni di cui sopra dovranno essere inserite nel rapporto annuale. 10.6 Obbligo di comunicazione annuale Entro il 30 maggio. di ogni anno, il Gestore è tenuto alla trasmissione, all’Autorità Competente all’Ente di controllo, al Comune interessato, di un Rapporto annuale che descrive l’esercizio dell’impianto nell’anno precedente. I contenuti minimi del rapporto sono i seguenti.

Nome dell’impianto, cioè il nome dell’impianto per cui si trasmette il rapporto. - Nome del Gestore e della Società che controlla l’impianto - Produzione nell’anno

Dichiarazione di conformità all’autorizzazione integrata ambientale. - Il Gestore deve formalmente dichiarare che l’esercizio dell’impianto, nel periodo di riferimento

del rapporto, è avvenuto nel rispetto delle prescrizioni e condizioni stabilite nell’autorizzazione integrata ambientale;

- il Gestore deve riportare il riassunto delle eventuali non conformità rilevate e trasmesse ad Autorità Competente, Ente di controllo, Provincia, Sindaco e ASL, assieme all’elenco di tutte le comunicazioni prodotte per effetto di ciascuna non conformità;

- il Gestore deve riportare il riassunto degli eventi incidentali di cui si è data comunicazione ad Autorità Competente, Ente di controllo, Provincia, Sindaco e ASL, corredato dell’elenco di tutte le comunicazioni prodotte per effetto di ciascun evento.

Consumi

- Consumo delle materie prime e ausiliarie nell’anno; - consumo di combustibili nell’anno; - consumo di risorse idriche nell’anno; - consumo di energia nell’anno.

Emissioni: ARIA - Quantità emessa nell’anno di ogni inquinante monitorato, con riferimento sia ad ogni camino

che al complesso dell’impianto; - risultati delle analisi di controllo di tutti gli inquinanti in tutte le emissioni, come previsto dal

PMC; - risultati del monitoraggio delle emissioni fuggitive.

Emissioni per l’intero impianto: ACQUA - Quantità emessa nell’anno di ogni inquinante monitorato; - risultati delle analisi di controllo di tutti gli inquinanti, come previsto dal PMC.

- Emissioni per l’intero impianto: RIFIUTI - Codici, descrizione qualitativa e quantità di rifiuti prodotti da trattamento nell’anno precedente,

e loro destino. - Codici, descrizione qualitativa e quantità di rifiuti prodotti dalla attività di gestione generale dell''impianto nell’anno precedente, e loro destino.

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- Codici, descrizione qualitativa e quantità di rifiuti in ingresso impianto suddivisi per stato fisico ( solidi- liquidi) nell’anno precedente, e loro destino.

- Emissioni per l’intero impianto: RUMORE

- Risultanze delle campagne di misura al perimetro suddivise in misure diurne e misure notturne.

- Ulteriori informazioni - Risultanze dei controlli effettuati su impianti, apparecchiature e linee di distribuzione

Eventuali problemi di gestione del piano - Indicare le problematiche che afferiscono al periodo in esame. Il rapporto potrà essere completato con tutte le informazioni, pertinenti, che il Gestore vorrà aggiungere per rendere più chiara la valutazione dell’esercizio dell’impianto. 10.7 Gestione e presentazione dei dati Il Gestore deve provvedere a conservare su idoneo supporto informatico tutti i risultati delle attività di monitoraggio e controllo per un periodo di almeno 10 (dieci) anni, includendo anche le informazioni relative alla generazione dei dati. I dati che attestano l’esecuzione del Piano di Monitoraggio e Controllo dovranno essere resi disponibili all’Autorità Competente e all’Ente di controllo ad ogni richiesta e, in particolare, in occasione dei sopralluoghi periodici previsti dall’Ente di controllo. Tutti i rapporti dovranno essere trasmessi su supporto informatico. Il formato dei rapporti deve essere compatibile con lo standard “Open Office Word Processor” per la parti testo e “Open Office - Foglio di Calcolo” (o con esso compatibile) per i fogli di calcolo e i diagrammi riassuntivi. Eventuali dati e documenti disponibili in solo formato cartaceo dovranno essere acquisiti su supporto informatico per la loro archiviazione. 11. QUADRO SINOTTICO DEI CONTROLLI E PARTECIPAZIONE DELL’ENTE DI CONTROLLO

Fasi Gestore Arpat

Autocontrollo Reporting Comunicazioni agli Enti

Visite programmate

Campionamenti ed analisi

Controllo reporting

Consumi Materie prime Giornalieri Annuale Annuale Annuale Annuale Acqua Mensili Annuale - Annuale - Annuale Energia Mensili Annuale - Annuale - Annuale Combustibili Mensili Annuale - Annuale - Annuale

Aria Emissioni convogliate semestrale semestrale semestrale Annuale Vedi tabella

seguente Annuale

Emissioni Diffuse - - - Annuale Vedi tabella seguente

Annuale

Sistemi di abbattimento - -- - Annuale - Annuale Acqua

Scarichi acque meteoriche

semestrale annuale annuale Annuale Vedi tabella seguente

Annuale

Scarico idrico (fognatura)

- - - Annuale Vedi tabella seguente

Annuale

Sistema depurazione semestrale annuale annuale Annuale - Annuale

Rifiuti Rifiuti in ingresso giornaliero annuale annuale Annuale

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Rifiuti in uscita prodotti da attività generale impianto

giornaliero annuale annuale Annuale Vedi tabella seguente

Annuale

Rifiuti in uscita da operazioni di gestione

giornaliero annuale annuale Annuale Vedi tabella seguente

Annuale

Rumore Sorgenti e recettori 4 anni 4 anni 4 anni Annuale - Annuale

Suolo Contaminazione acque sotterranee - PZ

semestrale semestrale semestrale Annuale Vedi tabella seguente

Annuale

Performance

Indicatori annuale annuale annuale Annuale - Annuale

11.1 Attività a carico dell’Ente di controllo (previsione)

TIPOLOGIA DI INTERVENTO

FREQUENZA COMPONENTE AMBIENTALE

INTERESSATA

TOTALE INTERVENTI NEL PERIODO DI

VALIDITÀ DEL PIANO

Ispezione programmata

Annuale Tutte le matrici

Valutazione Rapporto gestore

Annuale Tutte le matrici

Campionamenti

Annuale Campionamento, a discrezione dell’Ente

di controllo, degli inquinanti emessi scarico in fognatura

Biennale

Campionamento, a discrezione dell’Ente di controllo, degli inquinanti emessi dai

silos stoccaggio calce e dai serbatoi liquidi

Biennale Campionamento, a discrezione dell’Ente

di controllo, acque sotterranee

Annuale Campionamento, a discrezione dell’Ente

di controllo, per verifica conformità gestione rifiuti

Analisi campioni

Biennale sotterranee

Analisi, a discrezione dell’Ente di controllo, dei campioni prelevati

Annuale Acque scarico

Annuale Rifiuti

Biennale Emissioni