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PIANO NAZIONALE DI EDILIZIA ABITATIVA D.C.P.M. 16 LUGLIO 2009
PROGRAMMA INTEGRATO PER IL RECUPERO E LA RIQUALIFICAZIONE DELLE CITTÀ
PROGRAMMA INTEGRATO MONTE DI PIETA’ IN PARTENARIATO PUBBLICO –PRIVATO
URBANIZAZIONI
PROGETTO ESECUTIVO
RELAZIONE DESCRITTIVA GENERALE E SPECIALISTICA
1. PREMESSA
Il Comune di Palermo al fine della partecipazione al bando regionale pubblico per l’accesso ai
contributi per i programmi integrati per il recupero e la riqualificazione urbana, con
Determinazione Dirigenziale n. 60 del 12/03/2013 nominava il Responsabile del Procedimento
per l’attuazione del programma in epigrafe. Con Deliberazione di Giunta n. 65 del 13/05/2013
veniva approvata la “Proposta di programma integrato Monte di Pietà in parternariato
pubblico-privato e assunzione a carico del Comune di Palermo della quota relativa al
cofinanzimento ai sensi dell’art. 5, c. 1 lett. f del DDG 31/10/2012; con Determinazione
Dirigenziale n. 89 del 13/06/ 2016 il Capo Aerea Tecnica della R.U.I. al fine della redazione
della progettazione in epigrafe nominava il RUP, il gruppo di progettazione e la Direzione dei
Lavori per la fase esecutiva.
2. DATI GENERALI DELL’ INTERVENTO
L’area di intervento, ubicata all’interno del Mandamento Monte di Pietà nel Centro Storico di
Palermo, include un articolato sistema di percorsi e spazi pubblici che da Corso Vittorio
Emanuele si sviluppa lungo Via Collegio di Giusino, Piazzetta Vincenzo Di Giovanni, tratto di
Via Celso, Vicolo Penninello, quota parte delle vie S. Isodoro alla Guilla e Candelai, vicolo
Travicelli, Piazzetta delle Api e vicolo della Pietà a S. Onofrio. La superficie totale interessata
dalle opere di urbanizzazione previste si estende per circa 3.856 metri quadrati.
3. FINALITA’
Gli interventi di urbanizzazione primaria previsti nel programma integrato Monte di Pietà in
partenariato pubblico-privato sono finalizzati alla riqualificazione urbana delle aree di progetto
attraverso opere di:
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• manutenzione straordinaria, revisione ed integrazione delle pavimentazioni in pietra, basolati ed
acciottolati ammorsati, dismissione di conglomerati bituminosi di battuti di cemento e spazi sterrati;
• revisione, manutenzione ed integrazione del sistema di raccolta e smaltimento delle acque
meteoriche e nere;
• predisposizione delle reti di pubblica illuminazione.
Attualmente la pavimentazione delle suddette sedi stradali è in pessimo stato di
manutenzione, costituita in gran parte strati di conglomerato bituminoso che ricoprono le
antiche basole di pietra calcarea di Billiemi e vari similari. Obbiettivo prioritario della proposta
progettuale è la razionale sistemazione delle vie e dei suoi slarghi pubblici ed il recupero degli
spazi comuni occupati a vario titolo da terzi. Da una attenta analisi e osservazione dell’intero
contesto, si è evidenziato uno stato generale di degrado e vetustà diffuso riguardante tutti gli
spazi, dovuto principalmente alla circolazione veicolare, alla sosta indiscriminata ed
all’esecuzione impropria di interventi di ripristino: rappezzi in asfalto effettuati a seguito di
riparazioni o di rifacimenti di reti e sotto-servizi, che hanno definitivamente stravolto le superfici
originarie cancellando l’immagine storica delle antiche sedi stradali. Gli interventi da eseguire
quindi mirano al ripristino delle antiche pavimentazioni esistenti, sia stradali che dei
marciapiedi.
4. INQUADRAMENTO STORICO – URBANISTICO
Il Piano Particolareggiato Esecutivo (P.P.E.) del Centro Storico di Palermo, approvato con
D.A.R.T.A n° 525/93, prevede, per tutti gli assi stradali suindicati, il ripristino delle antiche
pavimentazioni in basolato e/o acciottolato, che ancora caratterizzano l’assetto delle strade del
Centro Storico.
L’area dell’intervento, situata nel Mandamento Monte di Pietà, storicamente era individuata
come facente parte del Seralcadio, già citato in un documento del 1366, configurato da
diversificati rioni come “La Guilla, il Papireto e il Noviziato” che si estendeva fino alla porta
Patitelli. La zona, anticamente denominata con il toponimo Guilla (termine dall’etimologia
araba che indica un fiume), costituiva la riva meridionale del fiume Papireto, che insieme al
Kemonia, lambiva il “Piede fenicio”, ossia il suo nucleo più antico. Nel XIV – XV sec. tale zona
era ricca di giardini e paludi, quest’ultime furono bonificate con l’interramento del Papireto nel
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XVI sec. per volere del Vicerè Conte Abadalista e del Pretore del Senato palermitano Andrea
Salazar. Il fiume venne colmato fino alla Cala per consentire l’espansione urbana e il nuovo
riassetto urbanistico che prevedeva il prolungamento dell’asse viario del Cassaro fino a mare.
Nel piano di S.Onofrio, nella zona orientale più depressa del rione, era l’antico mercato delle
carni, costituitosi in epoca tardo-medievale e sicuramente attivo fin dal sec. XV quando, per
non confonderlo con la Vucciria (esistente già al tempo della dominazione angioina in Sicilia,
detto anche della Bocceria Grande vecchia o della Foglia) questo mercato fu detto della
Bocceria Nova o della carne (il nome deriva dal francese “boucherie”, cioè macello) La
toponomastica stradale ricorda ancora oggi le attività lavorative che vi si svolgevano (via dei
Giovenchi, vicolo dei Sanguinazzari, Discesa delle Capre e vicolo delle Chianche), proprio in
riferimento al tipo di animali che vi venivano condotti o al lavoro di trasformazione alimentare
svoltovi. Le vie del quartiere ricordano altri importanti toponimi. La via Collegio del Giusino, dal
corso Vittorio Emanuele alla via del Celso, deve il suo nome alla fondazione dello omonimo
collegio, fondato nel 1787 da Giuseppe Teano e Giusino, destinato all’educazione religiosa
delle ragazze; lungo la stessa via si innesta la Piazzetta Vincenzo Di Giovanni, sacerdote
filosofo e storico nato a Salaparuta e vissuto a Palermo sino al 1903; la via Celso, via di
collegamento dalla via Maqueda a via S. Agata alla Guilla, deve il suo nome, sin da tempi
remoti, alla presenza di un grande albero di gelso; il vicolo Penninello, che dalla via Celso
collega la via S. Isidoro alla Guilla, scrive il Piola che …. questo vicolo forma una declività, che
corrisponde al vocabolo “pinninu” e siccome non era di grande estensione venne chiamato
“pinnineddu” , italianizzato successivamente in Penninello; a seguire le vie S. Isidoro alla
Guilla e via dei Candelai, la prima limitrofa al Palazzo S. Isidoro, dove era presente una
floretta (giardino) che fu distrutta nei bombardamenti aerei del maggio 1943; segue la storica
via dei Candelai, che conduce sino alla via Maqueda, il cui nome si deve alla presenza di
numerosi fabbricanti di candele di sego che qui lavoravano; qui si innesta il vicolo Travicelli,
che secondo antiche guide, si chiamava “delle Travi”, probabilmente per distinguerlo dal vicolo
omonimo, venne chiamato successivamente dei Travicelli, i carpentieri, in questo luogo
preparavano le travi per puntellare le fabbriche murarie; il vicolo della Pietà a S. Onofrio,
chiamato così per la presenza nella vicina piazza S. Onofrio di un’antica immagine della
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Madonna della Pietà, oggi scomparsa, ed infine la Piazzetta delle Api che deve il suo
toponimo “Api”, molto probabilmente, al nome di una famiglia abitante nella piazza, il
Piola riferisce di un certo Pasquale De Apis, di cui si ha notizia sin dal 1279.
5. PROGRAMMA GENERALE DEGLI INTERVENTI
Nello specifico il programma degli interventi prevede di seguito:
• Manutenzione straordinaria, revisione, integrazione o sostituzione, dismissione e ricollocazione
e collocazione di basole in calcaree, operazioni di spicconatura in sito e bocciardatura,
operazioni puntuali sulle singole basole;
• manutenzione, revisione, riparazione, integrazione o sostituzione, dismissione e ripristino e
collocazione di pavimentazioni stradali in acciottolato;
• manutenzione, revisione, riparazione, integrazione o sostituzione, dismissione e ripristino di
marciapiedi in basolato;
• sigillatura delle connessure della pavimentazione in basolato o dei giunti delle fughe distaccate
ed eventuali ripristini perimetrali in prossimità di chiusini e pozzetti esistenti;
• manutenzione revisione e pulizia e ricostruzione di vetusti canali di fogna e/o cunette, di
pozzetti in opera, di qualsiasi tipo;
• manutenzione, sostituzione ed integrazione di chiusini in ghisa, di grate, griglie continue in ferro,
chiaviche in pietra, di qualsiasi tipo e forma e dimensione;
• predisposizione in trincea dell’impianto fascettato a parete esistente di pubblica illuminazione;
6. DESCRIZIONE DELLE AREE D’INTERVENTO – STATO DI FATTO E INTERVENTI PROGETTUALI
6.1 VIA COLLEGIO DI GIUSINO
Si prevede di intervenire nel tratto attualmente pavimentato con asfalto che si sviluppa
negli ultimi quaranta metri fino a piazzetta Vincenzo Di Giovanni e via Celso.
Sarà dismessa la pavimentazione in asfalto e parte del sottosuolo stradale, mediante
scavo di sbancamento per una profondità non superiore a 50 cm, predisposto il nuovo
sottofondo stradale per la collocazione della nuova pavimentazione in basole calcare
grigie similari alla pietra di Billiemi in prosecuzione del tratto esistente già pavimentato con
materiale lapideo. La giacitura del nuovo basolato seguirà quella esistente, ossia a ricorsi
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ortogonali all’asse stradale, tipologia denominata alla “Napoletana”. Il tratto stradale che
parte da Corso Vittorio Emanuele, pavimentato con basole in pietra di Billiemi e calcari
similari, sarà interessato successivamente con altro intervento di manutenzione.
Nell’ambito degli interventi impiantistici, sottoservizi, si prevede la revisione e
l’integrazione dell’impianto di smaltimento delle acque meteoriche con nuovi pozzetti e
caditoie del tipo antiratto con griglie e chiusini in ghisa, la revisione e pulizia della condotta
fognaria esistente con sostituzione di eventuali elementi vetusti e deteriorati ed inoltre
saranno realizzati, dove necessitano, i pozzetti di capo scarico delle utenze private degli
edifici prospicienti; si prevede inoltre l’interramento dell’impianto di pubblica illuminazione,
attualmente fascettato ed ancorato sulle pareti degli edifici contigui, con la predisposizione
in trincea di cavidotti e pozzetti di derivazione e la collocazione di montanti a parete per il
collegamento alle lanterne esistenti.
La superficie totale dell’intervento è pari a mq 462,90
6.2 PIAZZETTA VINCENZO DI GIOVANNI
Si prevede di intervenire in tutta la superficie della piazza, compreso il cortile della
Colomba. La piazzetta è attualmente pavimentata con asfalto e porzioni in battuto di
cemento.
Sarà rimossa la pavimentazione in asfalto, le parti in cemento e del sottosuolo stradale,
mediante scavo di sbancamento per una profondità non superiore a 50 cm, predisposto il
nuovo sottofondo stradale per la collocazione della nuova pavimentazione in basole
calcare grigie similari alla pietra di Billiemi disposte a spina di pesce. La piazzetta sarà ad
esclusivo uso pedonale pertanto sarà opportunamente adeguata alle quote di calpestio
agli usi previsti. In fase di rimozione dell’asfalto se saranno rinvenuti elementi di
pavimentazione antica, sarà cura della Direzione dei lavori procedere alla mappatura ed
eseguire dettagliato rilievo al fine della riproposizione delle antiche giaciture, siano esse in
basolato e/o acciottolato ammorsato. Nell’ambito degli interventi impiantistici, sottoservizi,
si prevede la revisione e l’integrazione dell’impianto di smaltimento delle acque
meteoriche con nuovi pozzetti e caditoie del tipo antiratto con chiusini in pietra calcarea e
feritoie, la revisione della condotta fognaria esistente con sostituzione di eventuali
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elementi vetusti e deteriorati ed inoltre saranno realizzati, dove necessitano, i pozzetti di
capo scarico delle utenze private degli edifici prospicienti; si prevede inoltre l’interramento
dell’impianto di pubblica illuminazione, attualmente fascettato ed ancorato sulle pareti
degli edifici contigui, con la predisposizione in trincea di cavidotti e pozzetti di derivazione
e la collocazione di montanti a parete per il collegamento alle lanterne esistenti.
La superficie totale dell’intervento è pari a mq 527,11
6.3 VIA CELSO
Si prevede di intervenire nel tratto attualmente pavimentato con le basole, in
corrispondenza della Piazzetta V. Di Giovanni ed in quello antistante l’unità edilizia
oggetto di recupero, previsto dal Partner nell’ambito dello stesso intervento di
riqualificazione, da destinare a struttura ricettiva universitaria. Il tratto stradale in basolato
interessato dall’intervento si presenta in pessime condizioni, pertanto sarà interessato da
interventi manutentivi di ripristino e recupero delle basole esistenti, mediante operazioni
puntuali sulle singole basole, di sigillatura delle sconnessure delle fughe distaccate, la
dismissione e ricollocazione di brevi tratti che presentano avvallamenti o rotture, ed inoltre
si avrà cura di intervenire sulla facce ormai lisce e scivolose del basolato con puntuali
interventi di spicconatura in sito, il tutto per rendere tutta la superficie crespa in modo
omogeneo tale da rendere leggibile la lavorazione ad intervento ultimato, Nell’ambito degli
interventi impiantistici, sottoservizi, si prevede la revisione e l’integrazione dell’impianto di
smaltimento delle acque meteoriche con nuovi pozzetti e caditoie del tipo antiratto con
griglie e chiusini in ghisa, la revisione della condotta fognaria esistente con sostituzione di
eventuali elementi vetusti e deteriorati ed inoltre saranno realizzati, dove necessitano, i
pozzetti di capo scarico delle utenze private degli edifici prospicienti; si prevede inoltre
l’interramento dell’impianto di pubblica illuminazione, attualmente fascettato ed ancorato
sulle pareti degli edifici contigui, con la predisposizione in trincea di cavidotti e pozzetti di
derivazione e la collocazione di montanti a parete per il collegamento alle lanterne
esistenti. La superficie totale dell’intervento è pari a mq 266,04.
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6.4 VICOLO PENNINELLO
Si prevede di intervenire in tutto il tratto del vicolo compreso tra via Celso e via S. Isidoro
alla Guilla, attualmente costituito da una stretta scalinata, con gradini in pietrame
calcareo, alternata da vari pianerottoli pavimentati in battuto di cemento e guide in pietra
di Billiemi convergenti a raggiera. Si prevedono opere di dismissione totale della
pavimentazione in battuto di cementizio e del sottofondo stradale, mediante scavo di
sbancamento per una profondità non superiore a 40 cm, predisposizione del nuovo
sottofondo stradale per la collocazione di nuova pavimentazione in acciottolato da
ammorsare tra le guide in pietra calcarea esistenti. I gradini del vicolo saranno restaurati e
bocciardati in sito ed eventualmente sostituiti o dimessi quelli che presentano rotture e/o
scheggiature tali da non poter essere recuperati ed integrati con operazioni puntuali di
anastilosi. Nell’ambito degli interventi impiantistici e sottoservizi, nei vari pianerottoli della
scalinata sono presenti delle chiaviche in cattivo stato di manutenzione, le quali saranno
revisionate e ripristinate; si prevede soltanto l’interramento dell’impianto di pubblica
illuminazione, attualmente fascettato ed ancorato sui prospetti degli edifici contigui, con la
predisposizione in trincea di cavidotti e pozzetti di derivazione e la collocazione di
opportuni montanti a parete per il collegamento alle lanterne esistenti.
La superficie totale dell’intervento è pari a mq 84,83
6.5 VIA S. ISIDORO ALA GUILLA, VIA CANDELAI, VICOLO TRAVICELLI, VICOLO DELLA PIETA’ A S.ONOFRIO
Si prevede di intervenire nelle vie S. Isidoro alla Guilla e dei Candelai nel tratto compreso
tra Vicolo Penninello e vicolo Travicelli, le cui pavimentazioni originarie in basolato
risultano oggi interamente ricoperte dal manto in asfalto, nei vicoli Travicelli e della Pietà a
S. Onofrio anch’essi asfaltati.
Nella via S. Isidoro alla Guilla di superficie pari a circa 185,00 m ² di conglomerato
bituminoso (asfalto) si prevede, previa dismissione dell’attuale calpestio, di pavimentare
interamente con nuovo basolato in pietra calcarea stante che dai saggi eseguiti non è
stata rilevata alcuna presenza di precedenti pavimentazioni in pietra.
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Nella via dei Candelai, nel tratto interessato dal progetto, sarà dismessa tutta la
pavimentazione in asfalto fino al rinvenimento della sottostante pavimentazione originaria
in basolato calcareo. Il recupero del basolato corrisponde a circa 600 m² come saggi
esplorativi ed introspezioni effettuate sulla superficie complessiva di 1.086,45 m² della
stessa. Le integrazioni di nuovo basolato riguarderanno circa il 40 % di tale superficie
(vedasi nel dettaglio il paragrafo 13).
Nei Vicoli Travicelli e della Pietà a S. Onofrio, dopo la rimozione del bitume, saranno
collocate nuove basole in calcaree grigie.
Nell’ambito degli interventi impiantistici, sottoservizi, si prevede la revisione e
l’integrazione dell’impianto di smaltimento delle acque meteoriche con nuovi pozzetti e
caditoie del tipo antiratto con griglie e chiusini in ghisa, la revisione della condotta fognaria
esistente con sostituzione di eventuali elementi vetusti e deteriorati ed inoltre saranno
realizzati, dove necessitano, i pozzetti di capo scarico delle utenze private degli edifici
prospicienti; si prevede inoltre l’interramento dell’impianto di pubblica illuminazione,
attualmente fascettato ed ancorato sulle pareti degli edifici contigui, con la predisposizione
in trincea di cavidotti e pozzetti di derivazione e la collocazione di montanti a pareti per il
collegamento alle lanterne esistenti.
La superficie totale dell’intervento è pari a mq 1.550,41
6.6 PIAZZETTA DELLE API
Si prevede di intervenire in tutta l’area pubblica della Piazzetta. La superficie libera da
costruzioni è attualmente pavimentata in maniera disomogenea con diversi materiali
(asfalto, battuto di cemento, terra compattata). La zona oggi è molto degradata sia dal
punto di vista edilizio che sociale, molti edifici sono pericolanti o ridotti a ruderi con rari
casi di ristrutturazione in corso.
Le pavimentazioni ed il sottosuolo stradale saranno rimossi mediante scavo di
sbancamento per una profondità non superiore a 50 cm, sarà predisposto il nuovo
sottofondo stradale e collocata la nuova pavimentazione in basole calcare grigie sia nelle
fasce perimetrali della piazza che nella porzione centrale della stessa. La giacitura del
nuovo basolato sarà disposta a ricorsi a spina di pesce. Se durante la rimozione delle
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superfici in asfalto saranno rinvenuti nel sottostrato elementi di pavimentazione antica,
sarà cura della Direzione dei lavori, procedere alla mappatura ed eseguire dettagliato
rilievo al fine della riproposizione delle antiche giaciture, siano esse in basolato e/o
acciottolato ammorsato.
Nell’ambito degli interventi impiantistici, sottoservizi, si prevede la riattivazione
dell’impianto idrico della fontanella esistente e la revisione ed l’integrazione dell’impianto
di smaltimento delle acque meteoriche con nuovi pozzetti e caditoie del tipo antiratto, ed
anche la revisione della condotta fognaria esistente con sostituzione di eventuali elementi
vetusti e deteriorati, ed inoltre saranno realizzati opportunamente i pozzetti di capo
scarico delle utenze private degli edifici prospicienti; si prevede nei tratti interessati
dall’intervento l’interramento dell’impianto di pubblica illuminazione, attualmente fascettato
ed ancorato sui prospetti degli edifici contigui, con la predisposizione in trincea di cavidotti
e pozzetti di derivazione e la collocazione di opportuni montanti a parete per il
collegamento alle lanterne esistenti.
La superficie totale dell’intervento è pari a mq 920,00
6.7 PIAZZETTA DELLE API – DEMOLIZIONI DEI CORPI ABUSIVI RICADENTI IN AREA PUBBLICA
Attualmente parte di superficie della piazza risulta “occupata” da manufatti ad una sola
elevazione fuori terra, realizzati in assenza di concessione edilizia.
La demolizioni di tali corpi edilizi abusivi, ricadenti nell’area pubblica (sede stradale),
restano subordinate alla esecutività di apposita ordinanza di demolizione coattiva, il cui
procedimento è già avviato.
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7. BREVI CENNI STORICI SULLE PAVIMENTAZIONI STRADALI IN MATERIALE LAPIDEO
Nella rete viaria del Centro Storico di Palermo si possono distinguere due tipi di sezione
stradale: la via con compluvio centrale di matrice premoderna, priva di marciapiede in risalto,
rappresenta il tipo più diffuso; la via a displuvi laterali dotata di marciapiedi rialzati o banchine
laterali, adottata per le principali arterie cittadine nel corso del XIX secolo ed in seguito diffusa
in molte delle strade aperte al traffico veicolare. Quanto alla pavimentazione, i due tipi,
utilizzati tanto nelle vie e piazze pubbliche che nelle corti interne al fabbricato, sono
l’acciottolato ammorsato con guide in pietra ed il lastricato a basole detto comunemente
basolato. Si tratta in entrambi i casi di materiali premoderni, spesso apparecchiati in
associazione, ma è nel corso dell’Ottocento che l’uso del basolato si diffonde tanto da
costituire un elemento dominante del paesaggio cittadino, quando purtroppo recentemente
obliterato e sostituito dal novecentesco manto di bitume.
Tipico acciottolato ammorsato con riquadri di 80 cm in pietra calcarea
L’acciottolato, composto da ciottoli fluviali ovoidi disponibili di varie pezzature, è a tutt’oggi il
protagonista delle corti, vicoli e dei cortili, slarghi e piazzette. Se ne riscontrano apparecchi di
vario disegno, in campi piccoli (con lato 0,80 m, 1,20 m) o grandi (con lato 1,80 m), incorniciati
generalmente da guide in basole spicconate di larghezza pari a 20 cm, (corrisponde alla
prescrizione dei prezzari del XIX secolo) disposte a reticolo ortogonale - diagonale. Tipici sono
l’acciottolato in piano a griglia quadrata, e l’acciottolato a campi quadrangolari con compluvio
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centrale e guide convergenti a raggiera. Sopravvivono, nelle vie pubbliche, esempi arcaici di
acciottolati, nei quali guide di basole segnano la cunetta centrale con due rotaie disposte a
dente, destinate al transito dei veicoli, ed i limiti delle zone perimetrali destinate ai pedoni.
Il materiale del basolato è il calcare compatto è grigio proveniente dalla cava del monte
Billiemi, detto comunemente “Pietra di Billiemi”, in parte calcarei grigi similari, più raramente si
osservano basole in pietra lavica di origine napoletana. Il basolato, costituito da elementi
quadrangolari disposti generalmente a filari diagonali - convergenti o spina di pesce, e filari
ortogonali alla direzione dell’asse della carreggiata, unifica l’aspetto sia delle vie a compluvio
centrale (adatte alla viabilità pedonale) sia di quella a displuvi laterali, nate in funzione della
circolazione veicolare. Modello per la viabilità ottocentesca era il Corso Vittorio Emanuele,
dove la pavimentazione con le basole disposte a filari diagonali convergenti con asse centrale
o spina di pesce, era bordata dai tipici marciapiedi scorniciati a toro e guscio, e raccordata con
i passi carrai (gli scarrozzi) degli edifici frontisti, evidenziano già per quei tempi una
progettazione della viabilità priva di barriere architettoniche, (Regolamento del Consiglio
Edilizio della Città di Palermo del 1843).
8. STATO DI MANUTENZIONE GENERALE DELLE PAVIMENTAZIONI
Quasi tutte le vie del Centro Storico cittadino, comprese quelle dell’area dell’intervento
progettuale, sono pavimentate con conglomerato bituminoso, poche ormai le strade rimaste
che presentano l’antico basolato, e comunque, tranne in alcuni casi, in cattivo stato di
conservazione. I basolati residui sono in pietra calcarea grigia tipo “Billiemi”, in parte vari
calcarei grigi similari, o pietra lavica, travertini e similari. Sono presenti anche vicoli, piazzette,
salite con acciottolati ammorsati con riquadri in guide di pietra calcarea spicconata, in alcuni
casi ricoperti da strati di conglomerato bituminoso o cemento. Particolarmente preoccupante è
lo stato dell’estradosso del basolato stradale che, avendo perso l’originaria arricciatura a punta
di subbia, presenta una superficie piuttosto scivolosa. I marciapiedi residui si presentano con
basole quadrate delle dimensioni di 40x40 o 50x50 delimitati da tratti misti di orlatura a
sezione retta e a toro in pessimo stato di conservazione. La stragrande maggioranza dei
marciapiedi nel Centro Storico è oggi realizzata con battuto cementizio e mattonelle di asfalto.
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Lo stato di manutenzione è comunque, sia per i basolati esistenti, battuti di cemento,
mattonelle di asfalto è molto scadente.
9. MODALITÀ RELATIVE AGLI INTERVENTI DI DISMISSIONE, RICOLLOCAZIONE E NUOVA
COLLOCAZIONE DI BASOLATO E INTERVENTI SU BASOLE PUNTUALI
La dismissione del basolato esistente, la sua ricollocazione, la collocazione di nuovo basolato,
delle orlature in pietra calcarea e/o similari di qualunque tipo, spessore e dimensione, colore
grigio, lavico o chiaro, dovranno essere eseguite a mano e con la massima cura ed attenzione
e/o dove necessita con mezzo meccanico gommato leggero, in modo da non rovinare o
scheggiare e la pietra nella fase di distacco. Sarà predisposta accurata movimentazione e
conservazione degli elementi lapidei anche in più fasi, i vari successivi spostamenti, con
mezzo adeguato nell'ambito dello stesso cantiere, per le operazioni delle lavorazioni
necessarie (ri-sagomatura, spicconatura e/o bocciardatura della superficie a vista eseguita a
mano e senza l'utilizzo di qualsivoglia mezzo elettromeccanico per renderla "crespa"), la
selezione per dimensioni e tipologia e in ultimo lo spostamento propedeutico alla
ricollocazione degli elementi lapidei stessi.
Esempi di interventi puntuali sulle basole eseguiti con lavori di pronto intervento
Il basolato in pietrame calcareo grigio, lavico e similare, con spigoli a taglio o spacco e/o
proveniente da dismissione e/o nuova fornitura, dovrà essere posto in opera a correre e/o a
spina di pesce, e comunque secondo le giaciture originarie ed i grafici di progetto approvati,
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mediante l'uso di mazza lignea denominata "mataffo" o “mazzapicchio”, (attrezzo di legno
duro, di forma tronco-conica, cerchiato di ferro all’estremità più larga e provvisto all’altra di
un’impugnatura attualmente di ferro a forma di tronco di piramide a base quadrato, usato nelle
costruzioni stradali, sia per il costipamento dei terreni, sia per l’assestamento delle
pavimentazioni in pietra). Le basole, saranno posizionate su letto di impasto umido di sabbia e
cemento tipo 425 con dosatura non inferiore a Kg. 200 per mc. di impasto e dello spessore
non inferiore a cm 15, poste in piano ed accostate con un intervallo di giunto di larghezza non
superiore ad 1 cm, con spolvero finale per la saturazione dei giunti mediante sabbia, calce
idraulica e acqua nelle giuste dosi, e pulizia finale, dopo asciugamento del legante, con getti di
acqua a pressione controllata, al fine dell’eliminazione dei residui vari. Gli interventi di
dismissione e ricollocazione dovranno attenersi scrupolosamente alle indicazioni planimetriche
di progetto. L’accatastamento delle basole dovrà essere effettuato con la massima cura
selezionando per dimensioni e tipologia; questa operazione agevolerà le operazioni di
ricollocazione. Dovrà essere effettuata una adeguata documentazione fotografica ante-
dismissione. Il basolato esistente in sito (sede stradale) che presenta distacchi nelle fughe
verrà riparato con operazioni di sigillatura delle connessure, saturazione e boiaccatura dei
giunti.
Esempi d’ interventi di sigillatura delle sconnessure dei giunti delle basole eseguiti con lavori precedenti
Le fughe dovranno essere pulite da materiale vario, asportazione quindi delle parti non
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aderenti, rimozione delle polveri. La superficie dovrà essere opportunamente inumidita e
preparata mediante cazzuola, riempimento dei vuoti all'interno con malta cementizia al fine di
rendere liscia e continua la superficie tra la fuga ed il basolato esistente. La malta in eccesso
dovrà essere rimossa, ripulendo subito il basolato esistente mediante spugna con acqua.
Saranno effettuate inoltre operazioni puntuali sulle singole basole distaccate dalla sede
stradale, mediante la loro dismissione e la ricollocazione nel sito originario.
Qualsiasi manomissione o incuria o furto nella dismissione delle basole, sarà verbalizzata
dalla D.L. per la definizione del danno da ascriversi soltanto alla responsabilità dell’operatore
economico o dai diretti responsabili.
Al fine di garantire che gli interventi sulle pavimentazioni storiche vengano eseguite
secondo la regole d'arte, la ricollocazione e/o collocazione del materiale lapideo, tutte le
lavorazioni di spicconatura e/o bocciardatura, la risagomatura dei bordi, la posa di
orlature e pezzi speciali (caditoie, elementi curvi, rastremati ecc.), dovranno essere
eseguite esclusivamente da operatori in possesso di specifica qualifica professionale
e/o certificazione delle competenze rilasciate da riconosciuti centri di formazione
professionale specializzati.
10. MODALITÀ RELATIVE ALL’INTERVENTO DI COLLOCAZIONE, RIPRISTINO ED INTEGRAZIONE
DELLA PAVIMENTAZIONE IN ACCIOTTOLATO
La pavimentazione in acciottolato sarà eseguita mediante la collocazione di ciottoli di fiume in
pietra dura, lavati e selezionati accuratamente disposti secondo le tessiture di progetto o le
tracce delle giaciture storiche rinvenute in sito. I ciottoli saranno del diametro minore di 40/80
mm, e lunghezza maggiore di mm 120/130, collocati su letto di impasto umido di sabbia e
cemento tipo 425 con dosatura non inferiore a Kg. 200 per mc. di impasto dello spessore non
inferiore a cm 15, costipati a mano con l'uso di mazza lignea "mataffo" e riquadrati con guide
costituite da basole di calcare grigio e/o similari, delle dimensioni in larghezza di cm 20 x
40/60 in lunghezza e dello spessore non inferiore a cm 15, quest’ultime spicconate a mano e
senza l’ausilio di qualsivoglia mezzo elettromeccanico e finitura a saturazione dei giunti con
sabbia finissima vagliata di natura calcarea.
15
Esempi di collocazione di acciottolato con riquadri in pietra calcarea spicconata
11. DESCRIZIONE DELLE OPERAZIONI DI SPICCONATURA DI BASOLE SINGOLE DIMESSE DALLA
SEDE STRADALE
La spicconatura e risagomatura dei bordi perimetrali di basole e/o orlatura in pietrame
calcareo di qualsiasi dimensione forma o spessore, dismesse dall'attuale sede stradale, dovrà
essere eseguita a mano mediante l'utilizzo del materiale di consumo necessario (subbia e
scapezzino con punta al vidia, mola, mazzotto e spazzola metallica) senza l'ausilio di
qualsivoglia mezzo elettromeccanico, per rendere tutta la superficie crespa in modo
omogeneo tale da rendere leggibile la lavorazione ad intervento ultimato, la pulitura, la
movimentazione e quanto altro necessario per rendere il lavoro finito e funzionante a perfetta
regola d'arte secondo le prescrizioni della D.L..
12. DESCRIZIONE DELLE OPERAZIONI DI SPICCONATURA DI BASOLE IN SITO (SEDE STRADALE
BASOLATA)
La spicconatura delle basole e/o orlatura in pietrame calcareo di qualsiasi dimensione forma o
spessore, dovrà essere eseguita in sito (sul basolato esistente non dismesso) a mano
mediante l'utilizzo del materiale di consumo necessario (subbia e scapezzino con punta al
vidia, mola, mazzotto e spazzola metallica) senza l'ausilio di qualsivoglia mezzo
16
elettromeccanico, per rendere tutta la superficie crespa in modo omogeneo tale da rendere
leggibile la lavorazione ad intervento ultimato, la pulitura, la movimentazione e quanto altro
necessario per rendere il lavoro finito e funzionante a perfetta regola d'arte secondo le
prescrizioni della D.L.. Si considera che ogni operatore possa spicconare circa 3 mq di
superficie basolata al giorno.
13. CARATTERIZZAZIONE DELLE SUPERFICI RESIDUALI DELLE PAVIMENTAZIONI IN BASOLATO
I dati di misurazione sono stati rilevati con l’ausilio di procedura informatica georeferenziata (CAD)
VIA COLLEGIO DI GIUSINO
Superficie del calpestio 462,90 m²
Qualità del calpestio: conglomerato bituminoso (asfalto)
Non sono stati rinvenuti elementi di pavimentazione in basolato sottostanti all’asfalto.
Si prevede di pavimentare interamente con nuovo basolato in pietra calcarea.
PIAZZETTA VINCENZO DI GIOVANNI
Superficie del calpestio 527,10 m²
Qualità del calpestio: conglomerato bituminoso (asfalto)
Non sono stati rinvenuti elementi di pavimentazione in basolato sottostanti all’asfalto.
Si prevede di pavimentare interamente con nuovo basolato in pietra calcarea.
VIA CELSO
Superficie del calpestio 266,05 m²
Qualità del calpestio: pavimentazione con basole in mediocre condizioni
Si prevedono interventi manutentivi di ripristino e recupero delle basole esistenti sull’intera
superficie del calpestio, mediante operazioni puntuali sulle singole basole, di sigillatura delle
sconnessure delle fughe distaccate, la dismissione e ricollocazione di brevi tratti che
presentano avvallamenti o rotture, ed inoltre si avrà cura di intervenire sulla facce ormai lisce
e scivolose del basolato con puntuali interventi di spicconatura in sito.
VICOLO PENNINELLO
Superficie del calpestio 54,83 m²
Qualità del calpestio: gradini in pietra calcarea tipo Billiemi con tavolieri definiti da guide dello
stesso materiale intervallati da battuto cementizio ad eccezione del primo tavoliere in alto
17
pavimentato con basole.
Non sono stati rinvenuti altri elementi di pavimentazione in basolato sottostanti al battuto di
cemento e/o acciottolati.
Si prevede di pavimentare l’’intera superficie con nuovo acciottolato ammorsato mantenendo
la dislocazione originaria delle orlature e delle guide in pietra di Billiemi.
VIA S. ISIDORO ALA GUILLA
Superficie del calpestio 184,90 m²
Qualità del calpestio: Qualità del calpestio: conglomerato bituminoso (asfalto)
Non sono stati rinvenuti elementi di pavimentazione in basolato sottostanti all’asfalto.
Si prevede di pavimentare interamente con nuovo basolato in pietra calcarea.
VIA CANDELAI
Superficie del calpestio 1.086,45 m²
Qualità del calpestio: asfalto con basolato sottostante
Sono stati effettuati n. 29 saggi stratigrafici nella pavimentazione in conglomerato bituminoso
(asfalto) mediante attrezzo meccanico:
n. 17 saggi hanno evidenziato la presenza di basole sotto asfalto;
n. 12 saggi hanno evidenziato la mancanza totale di basolato;
in due aree indicate nella planimetria a lato è stata rinvenuta la presenza di basolati
attraverso la particolare conformazione assunta dallo strato soprammesso di asfalto.
È previsto il recupero di circa il 60 % di basole pari a circa 600 m² su una superficie totale
stradale di 1.086,45 m². La pavimentazione va integrata con circa il 40 % di nuovo basolato
similare all’esistente.
18
Planimetria dei saggi effettuati in sito:
PIAZZETTA DELLE API
Superficie del calpestio 598,00 m²
Qualità del calpestio: asfalto
Non sono stati rinvenuti elementi di pavimentazione in basolato sottostanti all’asfalto.
PIAZZETTA DELLE API (area demolizioni)
Superficie del calpestio 322,00 m²
Qualità del calpestio: Non caratterizzabile.
19
14. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI SUI MANUFATTI ED IMPIANTI FOGNARI
I manufatti fognari posti sulla sede stradale sono costituiti da caditoie con griglia in ghisa,
pozzetti di ispezione, chiaviche in pietra, chiusini in ghisa, saranno revisionati in sito secondo
le operazioni di seguito elencate:
- pulizia interna dei manufatti ostruiti da materiali (organici e non) che impediscono il normale
deflusso delle acque piovane;
- controllo e verifica del funzionamento di smaltimento, asportazione del materiale di rifiuto e
trasporto a discarica;
- smontaggio e successiva ricollocazione dei manufatti per il rialzo o livellamento alla quota
del piano stradale di scorrimento, compreso l'onere dello svellimento del materiale, il tutto
da eseguirsi con mezzi manuali o con l'ausilio di martello demolitore, compreso l'onere
dell'eventuale cassaratura, il getto di calcestruzzo dosato a Kg 300 di cemento tipo 325,
l'aggiunta delle armature metalliche occorrenti, compreso l'onere del disarmo;
- pulizia dei manufatti dove necessita mediante auto spurgo;
- realizzazione e/o integrazioni di nuove tubazioni, caditoie prefabbricate, pozzetti in opera
e/o griglie di raccolta.
15. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI E TIPOLOGIA DEI LAVORI PER LA PREDISPOSIZIONE DELLE
RETI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE
Gli impianti di illuminazione pubblica all’interno del Centro Storico sono costituiti da lanterne,
dotate di lampade sodio alta pressione, da 70W e da 100W, ubicate su braccio a muro
(mensola artistica) ed alimentate da linee elettriche fascettate su fune a parete. In alcune
piazze sono presenti armature del tipo “Liberty”, con lampade sodio alta pressione da 250W
senza ottica, installate su pali pastorali a unico o doppio braccio.
Lo scopo del progetto è quello di predisporre, nelle fasi di rifacimento dei manti stradali e/o
delle pavimentazioni in basole, l’interramento, alla base delle lanterne, dei pozzetti di
ispezione, dei cavidotti, e la collocazione dei montanti a parete, ad esclusione dei circuiti
elettrici, dei corpi illuminanti (lanterne) che saranno successivamente revisionati e ricollocati
dalla società AMG.
20
Scopo principale e pertanto l’eliminazione di tutti i cavi aerei i quali saranno dismessi dalla
società AMG e razionalizzati migliorando la sicurezza degli impianti di illuminazione attuali.
15.1 TIPOLOGIA DEI LAVORI:
- Scavo a sezione obbligata eseguito con mezzo meccanico e trasporto del materiale a
discarica autorizzata;
- Fornitura e collocazione di cavidotto principale a doppia parete corrugato da Ø 110 mm e Ø
50 mm per collegamento pozzetto alla lanterna esistente;
- Fornitura e collocazione di pozzetti i cls prefabbricati, privi di fondo, con rete metallica
zincata alla base antiratto, delle dimensioni interne di cm 40x40x50 e chiusini in ghisa
classe D 400;
- Fornitura e collocazione di montanti in tubo di acciaio per protezione cavi conduttori, da
fissare al muro.
16. LA RETE IDRICA
Per quanto riguarda le condotte idriche, avendo l’A.M.A.P. definito la costruzione dell’intera
rete idrica nel centro storico, nel redigere il presente progetto, si è dovuto tenere conto
dell’interferenza di tale rete e dei relativi manufatti, con le opere in progetto. Nella esecuzione
degli scavi bisognerà pertanto attenzionare l’Impresa esecutrice sulla presenza, nell’area
d’intervento, della rete idrica esistente.
17. PREDISPOSIZIONE DELLE RETI ELETTRICHE E DI TELECOMUNICAZIONI
Per quel che riguarda le reti relative alle telecomunicazioni ed alla distribuzione dell’energia
elettrica, ci si è raccordati con i tecnici della TELECOM e dell’ENEL predisponendo l’eventuale
intervento di tali Enti al momento della rimozione delle basole e degli scavi di sbancamento.
18. PREZZI ADOTTATI
I prezzi unitari adottati per la redazione del presente progetto sono stati desunti, per la
maggior parte, dal Prezzario Generale per le Opere Pubbliche nella Regione Siciliana per
l’anno 2013, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 13 del 15.03.2013.
I prezzi non compresi nel suddetto Prezzario sono stati oggetto di apposite Analisi, che si
allegano al progetto nello specifico elaborato. Nella formulazione di tali analisi, i costi relativi
alle voci elementari (materiali, noli, manodopera al 01/03/2017 sono stati assunti sulla base
ALLEGATI PLANIMETRICI
DELLE
RETI DI SOTTOSUOLO
ALLEGATO N.1
STRALCI PLANIMETRICI A.M.G. – ILLUMINAZIONE PUBBLICA
VIA DEL CELSO ( 11680 )
VIA CANDELAI ( 9390 )
VICOLO DELLE API ( 2620 )
VIA VIT
TORIO EMANUELE ( 5
7450 )
VIC
OL
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( 44690 )
VIA S. AGOSTINO ( 44460 )
PIAZZA S. ONOFRIO ( 4
5890 )
VIA S. RITA ( 46460 )
VIA PANNERIA ( 33900 )
PIAZZA SETT'A
NGELI ( 47900 )
PIAZZA MONTE DI PIETA' ( 29730 )
1
2
1
12
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1
2
32
11
12
13
14
11
10
18
17
16
15
14
13
12
11
10
23
22
21
20
19
1718 16 15 14 1311
1210
1918 17 16
1514 13
12
11
10
1211
10
13
19 18
17
16
15
1413
99
97
98
95
96
94
93
17
110
109
108
106
105107
104
102
103 101
100
P2
P1
P8
P4
P5
P1
P2
P7 P6
P1
P5
60
61
241
290
283
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21370 )
VICOLO MONTEVERGINI ( 29840 )
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VICOLO PIETA' A S. ONOFRIO ( 35570 )
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CORTILE RICOTTARO ( 41710 )
CORTILE SCALETTA ( 46770 )
CORTILE C
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PIA
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1070 )
Punto Luce
cavo aereo 2 fili
cavo fascettato
cavo in trincea Circuito in trincea, BT Serie, 1
cavo in trincea Circuito in trincea, BT Derivazione, 1
cavo MT in trincea unipolare
cavo MT in trincea bipolare
Sostegno
Legenda
Cabina Serie in muratura
Cabina Serie su palo
Quadro
Cabina derivazione
Trasformatore
palo di sostegno
Circuito fascettato o gambrettato a muro
Circuito in trincea bipolare, MT, 1
Circuito in trincea unipolare, MT, 1
Scala 1:1.000
ALLEGATO N.2
STRALCIO PLANIMETRICO AMAP DEL “PROGETTO ESECUTIVO DELLA
RETE IDRICA DELLA CITTÀ DI PALERMO” SOTTORETE 3-CENTRO
STORICO.
ALLEGATO N.3
STRALCIO PLANIMETRICO DELLA CARTOGRAFIA GENERALE DELLA
RETE FOGNARIA DELLA CITTÀ DI PALERMO IN SCALA 1:2000 , AMAP
(SETTORE MANUTENZIONE E SERVIZIO FOGNATURE)
ALLEGATO N.4
STRALCIO PLANIMETRICO DELLA RETE GAS A.M.G. ENERGIA