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INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE
La Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 ha ridefinito e completato il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES). Essa ha fornito, pertanto, a tutti gli alunni in difficoltà, garanzia diffusa e stabile di poter partecipare alla vita scolastica e di sviluppare al massimo livello le proprie potenzialità.
“In questo senso, ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.”
La nostra scuola, nel porre il concetto di persona umana al centro dell’attività educativa, considera l’accoglienza un valore irrinunciabile e favorisce l’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali. Attraverso adeguate strategie organizzative e didattiche e la stesura dei piani didattici personalizzati intende contrastare la dispersione scolastica e promuovere e garantire a tutti gli alunni la piena realizzazione di sé nella propria peculiare forma e singolarità.
BISOGNI
EDUCATIVI SPECIALI
Alunni con
disabilità
(L. 104/92)
Alunni con
DSA
(L. l.170/10)
Alunni
stranieri
(CM 4233
19/02/14)
Alunni con
disagio sociale,
culturale,
economico
Alunni
ADOTTATI
(Prot. n.7443 del
18/12/2014
Alunni con
ADHD
(L. 170/10
3
La scuola, una volta identificati i Bisogni educativi Speciali degli alunni, si impegna alla loro ricognizione e, in riferimento alla normativa vigente, a porre in essere la necessaria documentazione.
BES
Bisogni Educativi Speciali
DISABILITÀ CERTIFICATA
(L. 104/92)
DSA
Disturbi Specifici di Apprendimento
(l. 170/10)
ALUNNI
STRANIERI
(CM 4233 del
19/02/14)
ALUNNI
ADOTTATI
(Prot. 7433 del
18/12/14) 2/14) ALUNNI con
DISAGIO
(sociale,
culturale,
economico,
ambientale)
PDP Piano Didattico Personalizzato
predisposto e condiviso da
• Team docente • Istituzioni
socio-sanitarie • Famiglia
definisce in modo personalizzato
• Attività didattiche • Strumenti
compensativi • Misure dispensative • Verifiche e
valutazione
PEI Piano Educativo Individualizzato
predisposto e condiviso da
PDF Profilo
Dinamico Funzionale
redatto da
• Team docente • Equipe ASL di
riferimento
• Team docente • Istituzioni
socio-sanitarie • Famiglia
definisce
Interventi educativi finalizzati a realizzare pienamente il diritto all’educazione, all’istruzione e all’inclusione scolastica.
4
PIANO ANNUALE PER L'INCLUSIONE a.s. 2018/2019
Introduzione
Il piano annuale per l’inclusione è uno strumento che consente alle istituzioni scolastiche di
progettare la propria offerta formativa in senso inclusivo, spostando l’attenzione dal concetto di
integrazione a quello di inclusione
Tale Piano Annuale per l’Inclusione (C.M. n.8 del 06/03/2013) raccoglie dati di tipo quantitativo
e di tipo qualitativo che sintetizzano i punti di forza e di criticita della scuola, gli obiettivi che si
intende attuare e la proposta di assegnazione delle risorse che servono a realizzare gli obiettivi
presentati relativamente a tutto quanto afferisce l’Area del Disagio e delle Disabilita.
I dati di tipo quantitativo si riferiscono alla rilevazione degli alunni tutelati dalla legge 104/92 e
degli alunni con disturbi specifici di apprendimento tutelati dalla legge 170/2010. La circolare n.8 fa
riferimento, inoltre, anche ad altri alunni la cui situazione personale è tale da rendere molto difficile
il processo di apprendimento come ad esempio gli alunni con Disturbi Evolutivi Specifici (ADHD,
borderline cognitivo...), o con disagio comportamentale o che provengono da una situazione
socioculturale molto svantaggiata che ostacola il percorso formativo o che non conoscono la lingua
italiana in modo sufficiente da comprendere sempre in modo adeguato cio di cui si parla a scuola. A
questi dati si accompagna un’analisi de Piani Educativi Individualizzati (PEI) e del Piani Didattici
Personalizzati (PDP), verificando quanti sono.
I dati di tipo qualitativo sono, altresì, quelli che permettono una valutazione dell’Inclusivita che
la scuola vuole realizzare.
Quindi in ottemperanza alle direttive e circolari ministeriali Strumenti d’intervento per alunni con
bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica del 27.12.2012 e n.
86 del 6 marzo 2013 riguardo gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (B.E.S.) e nel vivo desiderio
di fornire agli alunni della nostra scuola e alle loro famiglie uno strumento utile per la partecipazione
e l’inclusione, abbiamo sviluppato il seguente Piano per l’Inclusione, caratterizzato dall’attenzione
alla specificità individuale e dalla condivisione dei percorsi didattici.
Per i princìpi e riferimenti normativi su esposti, si precisa, dunque, che la redazione di questo
documento non ha carattere definitivo ma è annualmente sottoposto a revisioni, riflessioni e verifiche
al fine di apportare eventuali modifiche e/o aggiunte.
5
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
• Art. 3-33-34 della costituzione italiana “Tutti i cittadini hanno pari dignita sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali..... E' compito della repubblica rimuovere gli ostacoli...che
impediscono il pieno sviluppo della persona umana....”; “L'arte e la scienza sono libere e libero ne è
l'insegnamento”; “ La scuola è aperta a tutti.....”
• Legge 517/77: abolizione delle classi differenziali, garanzia al diritto di istruzione dell'alunno
con handicap, istituzione dell'insegnante di sostegno, modalità di raccordo tra scuola e servizi sanitari;
modifica dei sistemi di valutazione e articolazione flessibile delle classi.
• Legge 104/92: coinvolgimento delle varie professionalità educative, sanitarie, sociali in un
progetto formativo individualizzato, redazione di diagnosi funzionale (ASL) e profilo dinamico
funzionale (equipe multidisciplinare), istituzione del piano educativo individualizzato (PEI).
• Legge 170/2001: riconoscimento dei disturbi specifici dell'apprendimento e istituzione del
piano didattico personalizzato (PDP) con indicazioni precise sugli strumenti compensativi e le misure
dispensative.
• Legge 53/2003: principio della personalizzazione dell'apprendimento.
• Legge n. 59/2004: indicazioni nazionali per i Piani di Studio Personalizzati.
• Direttiva 27 dicembre 2012: strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali;
organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica”.
• Circolare ministeriale n.8 del 6 marzo 2013.
• Nota prot.1551 del 27 giugno 2013 Piano per l’Inclusione- Direttiva 27 dicembre 2012 e
CM n.8/2013.
• Bozza di circolare del 20 settembre 2013: strumenti d'intervento per alunni con BES.
6
1. Monitoraggio situazione attuale
A. Rilevazione dei BES presenti: n°
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 27
➢ minorati vista /
➢ minorati udito /
➢ Psicofisici 27
2. disturbi evolutivi specifici
➢ DSA 9
➢ ADHD/DOP
➢ Borderline cognitivo
➢ Altro
3. svantaggio
(viene indicato il disagio prevalente)
➢ Socio-economico, ambientale e/o culturale 7
➢ Linguistico-culturale 15
➢ Disagio comportamentale/relazionale 1
➢ Adozione Nazionale/Internazionale 8
Totali 58
% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO 27
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 9
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 3
B. Risorse professionali specifiche N° Prevalentemente
utilizzate in…
Sì / No
7
Insegnanti di sostegno 22 Attività
individualizzate e di
piccolo gruppo
SI
Attività laboratoriali
integrate (classi aperte,
laboratori protetti, ecc.)
SI
AEC 4 Attività
individualizzate e di
piccolo gruppo
SI
Attività laboratoriali
integrate (classi aperte,
laboratori protetti, ecc.)
Assistenti alla comunicazione Attività
individualizzate e di
piccolo gruppo
NO
Attività laboratoriali
integrate (classi aperte,
laboratori protetti, ecc.)
NO
Funzioni strumentali / coordinamento 1 Coordinamento attività
afferenti Area del
Disagio e della
Disabilità
SI
Referenti di Istituto
(Adozioni nazionali/internazionali)
1 Accoglienza famiglie,
screening informativi
(Prot.min. 7443 del
18/12/2014)
SI
Psicopedagogisti e affini esterni/interni - NO
8
C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No
Coordinatori di classe e/o docenti
referenti
Partecipazione a GLI SI
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva SI
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI SI
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva SI
Altri docenti
Partecipazione a GLI -
Rapporti con famiglie -
Tutoraggio alunni -
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva -
Altro:
D. Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili SI
Progetti di inclusione / laboratori
integrati -
E. Coinvolgimento famiglie
Informazione /formazione su
genitorialità e psicopedagogia
dell’eta evolutiva
SI
Coinvolgimento in progetti di
inclusione SI
Coinvolgimento in attività di
promozione della comunità
educante
SI
9
F. Rapporti con servizi sociosanitari
territoriali e istituzioni deputate alla
sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Accordi di programma / protocolli
di intesa formalizzati sulla
disabilità
SI
Accordi di programma / protocolli
di intesa formalizzati su disagio e
simili
SI
Procedure condivise di intervento
sulla disabilità SI
Procedure condivise di intervento
su disagio e simili SI
Progetti territoriali integrati SI
Progetti integrati a livello di singola
scuola SI
Rapporti con CTS / CTI SI
G. Rapporti con privato sociale e
volontariato
Progetti territoriali integrati -
Progetti integrati a livello di singola
scuola -
Progetti a livello di reti di scuole -
H. Formazione docenti
Strategie e metodologie educativo-
didattiche / gestione della classe SI
Didattica speciale e progetti
educativo-didattici a prevalente
tematica inclusiva
SI
Didattica interculturale / italiano L2
Psicologia e psicopatologia dell’eta
evolutiva (compresi DSA, ADHD,
ecc.)
SI
Progetti di formazione su specifiche
disabilità (autismo, ADHD, Dis.
Intellettive, sensoriali…)
SI
Altro:
10
1. Punti di forza e di criticità
Per l’attuazione di una concreta politica di inclusione scolastica, è necessario un attento riscontro
dei punti di criticità e di forza di tutto quanto posto in essere dall’Istituto. Si ritiene, pertanto di
segnalare i seguenti:
PUNTI DI FORZA
• Presenza di docenti FS Area Disagio/Disabilità e Referenti Adozioni con funzioni di accoglienza
famiglie, osservazioni in situazione, coordinamento GLH e GLHO, informazioni sulle norme
legislative vigenti, diffusione di materiale informativo/tecnico-operativo.
• Progettazione di iter operativi specificamente studiati per favorire l’accoglienza e l’inclusione di
alunni DA/BES.
• Esistenza di spazi laboratoriali adeguatamente attrezzati e strutturati.
PUNTI DI CRITICITA’
• Numero delle risorse di sostegno non adeguato alle esigenze degli alunni con disabilità certificate
ai sensi della L. 104/92.
• Numero ridotto del personale AEC insufficiente a soddisfare in modo adeguato le esigenze
materiali degli alunni che, a diritto, ne fanno richiesta.
• Scarsi investimenti finanziari e forme di supporto materiale e logistico da parte dei servizi sociali
del Comune a favore delle famiglie degli alunni con disagi e svantaggi di varia natura.
• Necessità di istituire corsi di formazione, rivolti a docenti curricolari e/o di sostegno, sulla
Didattica Inclusiva.
11
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento
inclusivo *
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti *
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; *
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della
scuola *
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della
scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; *
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel
partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle
attività educative;
*
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di
percorsi formativi inclusivi; *
Valorizzazione delle risorse esistenti *
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione dei progetti di inclusione *
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso
nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il
successivo inserimento lavorativo.
*
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
12
3. Organi operativi e procedure per la realizzazione del processo di Inclusione Scolastica
Ad ogni alunno/a disabile ed alla sua famiglia, la Scuola garantisce una positiva accoglienza nelle
diverse fasi di passaggio sin dall’ingresso e durante tutto il percorso scolastico e formativo, in modo
da metterli, quanto prima ed in modo consapevole, in grado di essere attivi e partecipi allo stesso
processo di sviluppo ed integrazione. La Scuola garantisce, altresì, la continuità educativa tra i diversi
tre gradi dell’istruzione, nonché tra le diverse opportunita dell’obbligo formativo, in relazione alla
predisposizione delle condizioni per la migliore accoglienza, al passaggio delle informazioni,
dell’aggiornamento della documentazione ed all’orientamento educativo. Il processo di inclusione si
realizza con modalità, tempi e strumenti definiti ed elaborati dai gruppi di lavoro appositamente
costituiti, GLI e GLHO che predispongono e redigono: PDF, PEI e PDP.
Normativa di riferimento: L. 104/92; D.M. del 27/12/2012; CM n. 8 del 06/03/2013, Nota
MIUR 4099/A4 del 05/10/2004; L. n.170 del 08/10/2010 e note successive.
4. Protocollo di accoglienza per alunni provenienti da adozione nazionale/internazionale
La Scuola, in ottemperanza a quanto previsto dalla recente normativa di riferimento, adotta un
Protocollo di accoglienza per gli alunni provenienti da procedure di adozione nazionale e/o
internazionale e per le loro famiglie. Sin dall’atto dell’iscrizione on-line è loro possibile, infatti,
richiedere un colloquio con l’ins. Referente d’Istituto che, con loro, compila un apposito modulo atto
a fornire informazioni ad integrazione di quelle richieste con la procedura di iscrizione. Inoltre,
successivamente alla formalizzazione dell’iscrizione e all’assegnazione dell’alunno/a adottato/a alla
classe, l’Ins. Referente coordina il Consiglio di Classe e funge da mediatore durante il o i più colloqui
necessari con la famiglia, durante il/i quali viene compilato un ulteriore modulo di informazioni atte
a predisporre tutto quanto necessario ad una adeguata accoglienza ed integrazione scolastica
dell’alunno/a in oggetto.
Normativa di riferimento: Prot. n.7443 del 18/12/2014
13
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
La Scuola adotta, esplicitandola nel PTOF, una politica di promozione dell’inclusione e
dell’integrazione condivisa da tutte le figure professionali che in essa operano. Definisce, al proprio
interno, una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi rivolti alla disabilità ed al
disagio scolastico; essa così si snoda:
Il Dirigente Scolastico dell’Istituto ha il compito di promuovere i rapporti con il territorio e di
garantire il miglior funzionamento delle pratiche inclusive, secondo criteri di efficienza ed
efficacia, individuando anche le risorse umane e le modalità organizzative;
Attività:
1- collaborare con un docente( referente o funzione strumentale) con compiti di informazione,
consulenza e coordinamento per gli alunni con BES;
2- promuovere attività di formazione/ aggiornamento per il conseguimento di competenze
specifiche diffuse;
3- sollecitare e valorizzare progetti mirati all'inclusione.
Il Consiglio D’Istituto si adopera per l’adozione di una politica interna della scuola al fine di
garantire l’inclusivita;
Il Collegio Docenti provvede ad attuare tutte le azioni volte a promuovere una didattica
dell’inclusione, inserendo nel PTOF la scelta inclusiva dell’ Istituto e individuando le azioni che
promuovano l’inclusione.
Attività:
1. Accogliere le attività di formazione/aggiornamento relative ai BES;
2. Adottare una didattica personalizzata e individualizzata con le opportune misure compensative
e dispensative per gli alunni con BES ;
3. Stabilire una procedura condivisa per gli alunni BES prevedendo incontri sistematici e
programmati con la famiglia e gli eventuali terapisti;
4. individuare una modalità comune per documentare i percorsi didattici individualizzati e
personalizzati previsti anche in assenza di PDP;
5. realizzare incontri di continuità con i colleghi del precedente ed, eventualmente, con il
successivo ordine o grado di scuola al fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati
dagli alunni con BES;
6. collaborare, all’interno del GLI, all’elaborazione di proposte per il Piano per l’Inclusione;
14
GLI – Gruppo di lavoro per l’Inclusione: convocato e presieduto dal Dirigente Scolastico, è
costituito dall’ins. FS Area Disabilita e Disagio, dall’ins. Referente per Alunni Adottati e da due
docenti di sostegno, due docenti di base, un rappresentante dei genitori degli alunni disabili e un
rappresentante dei genitori eletti nel Consiglio d’Istituto. Sono inoltre invitati a partecipare, tutti i
docenti di sostegno, i medici neuropsichiatri delle ASL di riferimento, i responsabili dei Centri di
terapia e riabilitazione di riferimento ed i referenti di Disabilità e Disagio dei Servizi Sociali del
Comune. Il GLI si riunisce almeno due volte all’anno con i seguenti compiti:
• Concorrere all’analisi dei bisogni relativamente alle risorse umane, finanziarie e strumentali
necessarie per le pratiche d’Inclusivita;
• Rilevare, monitorare e valutare il livello di inclusività della scuola.
• Proporre l’inserimento, nella predisposizione del Piano dell’Offerta Formativa, di iniziative di
promozione dell’integrazione scolastica delle disabilità.
GLH – Gruppo di Lavoro sull’Handicap: convocato e presieduto dal Dirigente Scolastico, è
costituito dai docenti di sostegno e si riunisce periodicamente con i seguenti compiti:
• Analizzare la ricognizione degli alunni BES dell’IC.
• Analizzare la ricognizione delle risorse professionali presenti nell’IC. (Ins. Referenti,
insegnanti di sostegno, AEC, ecc.).
• Analizzare la ricognizione delle risorse strumentali dell’IC.
• Definire i criteri di assegnazione dei docenti di sostegno alle classi.
• Definire i criteri di assegnazione delle ore di sostegno agli alunni con disabilità certificate.
• Studiare e predisporre la modulistica d’Istituto relativa alla stesura di PDF, PEI e PDP e loro
Allegati.
GLHO – Gruppo di Lavoro Operativo sull’Handicap: convocato e presieduto dall’Ins FS Area
Disagio e Disabilità, è costituito dai docenti di Intersezione/Classe, dai genitori (o esercitanti la
patria potesta) dell’alunno/a disabile interessato/a, dal Medico Neuropsichiatra dell’ASL di
riferimento e da eventuali medici e terapisti riabilitativi cui la famiglia fa riferimento.
La scuola ne richiede, già a partire dal mese di Giugno, e compatibilmente con le necessità dei
medici delle ASL competenti, almeno due riunioni nel corso dell’anno scolastico.
• Analizzare la situazione della classe con particolare riferimento ai bisogni educativi
dell’alunno/a disabile in oggetto.
• Predisporre, ciascuno per la parte competente (Medica-Familiare-Scolastica), il PDF all’atto
dell’iscrizione e di aggiornarlo al passaggio ad un nuovo ordine di scuola.
• Programmare adeguati interventi educativo-didattici da esplicitare nella compilazione del PEI.
• Indicare il monte ore di sostegno ritenuto necessario a garantire un efficace inserimento ed un
proficuo percorso scolastico all’alunno/a disabile in oggetto.
Insegnante FS Area Disabilità e Disagio : Collabora con il Dirigente Scolastico monitorando i
dati relativi al numero di alunni BES, predisponendone ed aggiornandone la ricognizione. Effettua
la ricognizione delle risorse professionali a disposizione dell’IC e ne monitora l’aggiornamento.
Coordina le riunioni del GLH, predisponendone con il Dirigente Scolastico, l’OdG. Predispone la
diffusione dei modelli per redigere PDF, PEI, PDP e Screening di segnalazione alla famiglie di
eventuali situazioni di disagio scolastico. Effettua, su richiesta delle docenti di base, osservazioni
in situazione di casi segnalati.
15
Il Consiglio di classe/interclasse individua gli studenti con BES, attraverso apposite griglie
predisposte dalla F.S. Sostegno, ne definisce gli interventi didattico-educativi attraverso la
predisposizione di un PDP in cui evidenzierà anche le strategie e le metodologie più utili per
realizzare la piena partecipazione al normale contesto di apprendimento;
Il Direttore Amministrativo attiva l’accoglienza dell’alunno straniero: iscrizione alla scuola,
offerta delle prime informazioni sull’organizzazione scolastica e i servizi a disposizione (mensa e
trasporti).
La Famiglia deve:
• condividere le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e
personalizzati ;
• aderire al patto educativo/formativo della scuola per quel che riguarda l’applicazione di
strumenti dispensativi e compensativi, secondo la normativa vigente;
• offrire il proprio supporto alla motivazione e all’impegno dell’alunno nel lavoro scolastico e
domestico;
• impegnarsi per una verifica quotidiana dello svolgimento dei compiti assegnati;
• favorire un maggiore grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio e dell’impegno
scolastico.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli
insegnanti
Si ritiene sempre auspicabile la partecipazione ad iniziative di formazione/aggiornamento su:
• DSA
• AUTISMO
• DIDATTICA INNOVATIVA PER L’INCLUSIONE
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
La valutazione seguirà in maniera coerente la prassi metodologica educativa e didattica messa
in atto per ciascun alunno con BES.
Per quanto concerne le modalità di verifica e valutazione i docenti terranno conto dei risultati
raggiunti in relazione al punto di partenza per quanto riguarda la sfera degli apprendimenti, ma
soprattutto l’impegno profuso e l’aspetto comportamentale-relazionale. Inoltre le strategie di
valutazione, coerentemente con la metodologia e con le scelte poste in essere nell’IC, porranno
attenzione ad una serie di indicatori ritenuti significativi:
16
• Comunicazione
• Autonomia personale
• Autonomia scolastica
• Relazione
• Apprendimento
• Competenze
•
In dettaglio, per tutti gli alunni con BES ed, in particolare per gli alunni con DSA, saranno
strutturate prove di verifica adeguate ai bisogni degli alunni, secondo le seguenti modalità
concordate e condivise dai consigli di interclasse, anche nell’ambito del PDP :
• pianificare con anticipo tempi e modalità delle verifiche;
• programmare e concordare con l’alunno le verifiche;
• predisporre verifiche scalari, con testi graficamente chiari;
• prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera);
• valutare tenendo conto maggiormente del contenuto più che della forma, separando l’errore
dal contenuto per una valutazione costruttiva;
• far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali;
• introdurre prove informatizzate;
• programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove;
• nelle prove scritte accertarsi, con un breve colloquio iniziale, che tutte le consegne siamo state
davvero comprese.
• predisporre un colloquio finale per capire se le risposte date sono davvero consapevoli.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
I docenti di sostegno, affiancati dai docenti di base, effettueranno sin dall’inizio dell’anno
scolastico, le osservazioni necessarie a fornire al Consiglio di Classe tutti gli elementi utili a stilare
adeguati interventi educativi per gli alunni disabili della classe. L’azione educativa, in riferimento
a quanto stabilito dalla L.104/92, coerentemente con le linee educative e metodologiche proprie
dell’IC e di concerto con l’affiancamento delle altre risorse professionali dell’IC (Ins. FS, Ins
Referente, AEC, ecc.) mirera a favorire in modo ottimale l’inclusione e il successo formativo degli
alunni BES.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti
Si auspica una maggiore possibilità di raccordo con le Unità Sanitarie e Riabilitative degli alunni
BES, all’insegna di una maggiore disponibilità e frequenza nonché alla predisposizione di orari di
terapia riabilitativa che non sottraggano loro troppe ore di frequenza scolastica.
17
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
Alle famiglie degli alunni BES si chiede condivisione di quanto per loro e per il loro successo
formativo sara programmato, all’insegna della collaborazione e contando su un’azione sinergica e
di rinforzo di quanto posto in essere a scuola, al fine di agevolare il processo di crescita dei propri
figli.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi
Nella realtà scolastica attuale, caratterizzata da una crescente eterogeneità di Bisogni Educativi
Speciali con o senza certificazione, è necessario pensare ad una scuola inclusiva che sappia
differenziare la didattica, individualizzando i percorsi di apprendimento e che sia in grado di
personalizzare le relazioni e gli atteggiamenti educativi, con "sensibilità alle differenze" di ogni
alunno, non solo di quelli diversamente abili, educando i comportamenti interattivi prosociali e
adottando nuovi modelli relazionali secondo un’ecologia di classe resiliente.
ACCOGLIENZA
• Accoglienza di alunni BES ad inizio anno scolastico.
• Accoglienza/rilavazione di alunni BES nel corso dell’anno scolastico.
• Passaggio di informazioni relative ad alunni BES all’interno del Consiglio di Classe e nel
passaggio da un ordine di scuola all’altro.
ATTIVITA’
• Adattate, semplificate, differenziate, individualizzate rispetto al compito comune.
• Affiancamento/guida nell’attivita comune.
• Laboratori.
• Approfondimento/recupero.
• Tutoraggio.
• Alternative.
SPAZI
• Aula.
• Laboratori.
• Spazi attrezzati.
•
MATERIALI/STRUMENTI
• Strutturato e/o compensativo.
L’osservazione, il monitoraggio e la verifica di tutto quanto programmato nei PEI/PDP e posto in
essere nelle attività scolastiche quotidiane, riguarderanno in particolar modo:
• Partecipazioni/reazioni in classe.
• Autonomia personale e scolastica.
18
• Performance/prestazioni in ambito disciplinare ed extradisciplinare.
Valorizzazione delle risorse esistenti
Si mira ad implementare l’utilizzo di didattiche innovative per l’inclusione che utilizzino in modo
strumenti in grado di integrare diversi tipi di linguaggi: LIM, computer, tablet, software ecc.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti
di inclusione
Si mira ad ampliare il bagaglio di risorse strumentali attualmente a disposizione, anche per meglio
allestire laboratori e spazi debitamente attrezzati (psicomotori, artistici, teatrali, ludici, ecc.).
Si auspica, altresì, una maggiore presenza di risorse professionali aggiuntive (AEC, mediatori
linguistico-culturali, operatori psico-pedagogisti, ecc.)
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico,
la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo
L’ IC elabora e predispone, nelle linee guida del PTOF, strategie di accoglienza, itinerari didattici
personalizzati e orientamento interno ed esterno.
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 25/06/2018
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 29/06/2018