44
Piano comunale di emergenza Un piano di emergenza è l’insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa in un determinato territorio. Il piano d’emergenza recepisce il programma di previsione e prevenzione, ed è lo strumento che consente alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio. Ha l’obiettivo di garantire con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita” civile” messo in crisi da una situazione che comporta gravi disagi fisici e psicologici. Il piano si articola in tre parti fondamentali: A - Parte generale: Raccoglie tutte le informazioni sulle caratteristiche e sulla struttura del territorio. B - Lineamenti della pianificazione: stabiliscono gli obiettivi da conseguire per dare un’adeguata risposta di protezione civile ad una qualsiasi situazione d’emergenza, e le competenze dei vari operatori. C - Modello d'intervento: assegna le responsabilità decisionali ai vari livelli di comando e controllo, utilizza le risorse in maniera razionale, definisce un sistema di comunicazione che consente uno scambio costante di informazioni. Un piano per le operazioni di emergenza è un documento che: assegna la responsabilità alle organizzazioni e agli individui per fare azioni specifiche, progettate nei tempi e nei luoghi, in un’emergenza che supera la capacità di risposta o la competenza di una singola organizzazione; descrive come vengono coordinate le azioni e le relazioni fra organizzazioni; descrive in che modo proteggere le persone e la proprietà in situazioni di emergenza e di disastri; identifica il personale, l'equipaggiamento, le competenze, i fondi e altre risorse disponibili da utilizzare durante le operazioni di risposta; identifica le iniziative da mettere in atto per migliorare le condizioni di vita degli eventuali evacuati dalle loro abitazioni. Il piano è un documento in continuo aggiornamento, che deve tener conto dell’evoluzione dell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari attesi. Anche le esercitazioni contribuiscono all’aggiornamento del piano perché ne convalidano i contenuti e valutano le capacità operative e gestionali del personale. La formazione aiuta, infatti, il personale che sarà impiegato in emergenza a familiarizzare con le responsabilità e le mansioni che deve svolgere in emergenza. Un piano deve essere sufficientemente flessibile per essere utilizzato in tutte le emergenze, incluse quelle impreviste, e semplice in modo da divenire rapidamente operativo. Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE Andreis Stampato il 09/01/2021 Pagina 1 di 1

Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

  • Upload
    others

  • View
    5

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Piano comunale di emergenzaUn piano di emergenza è l’insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiareuna qualsiasi calamità attesa in un determinato territorio.

Il piano d’emergenza recepisce il programma di previsione e prevenzione, ed è lo strumentoche consente alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela dellapopolazione e dei beni in un’area a rischio. Ha l’obiettivo di garantire con ogni mezzo ilmantenimento del livello di vita” civile” messo in crisi da una situazione che comporta gravidisagi fisici e psicologici.

Il piano si articola in tre parti fondamentali:

• A - Parte generale: Raccoglie tutte le informazioni sulle caratteristiche e sulla strutturadel territorio.

• B - Lineamenti della pianificazione: stabiliscono gli obiettivi da conseguire per dareun’adeguata risposta di protezione civile ad una qualsiasi situazione d’emergenza, e lecompetenze dei vari operatori.

• C - Modello d'intervento: assegna le responsabilità decisionali ai vari livelli di comando econtrollo, utilizza le risorse in maniera razionale, definisce un sistema di comunicazione checonsente uno scambio costante di informazioni.

Un piano per le operazioni di emergenza è un documento che:

• assegna la responsabilità alle organizzazioni e agli individui per fare azioni specifiche,progettate nei tempi e nei luoghi, in un’emergenza che supera la capacità di risposta o lacompetenza di una singola organizzazione;

• descrive come vengono coordinate le azioni e le relazioni fra organizzazioni;• descrive in che modo proteggere le persone e la proprietà in situazioni di emergenza e di

disastri;• identifica il personale, l'equipaggiamento, le competenze, i fondi e altre risorse disponibili

da utilizzare durante le operazioni di risposta;• identifica le iniziative da mettere in atto per migliorare le condizioni di vita degli eventuali

evacuati dalle loro abitazioni.

Il piano è un documento in continuo aggiornamento, che deve tener conto dell’evoluzionedell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari attesi. Anche le esercitazionicontribuiscono all’aggiornamento del piano perché ne convalidano i contenuti e valutano lecapacità operative e gestionali del personale. La formazione aiuta, infatti, il personale che saràimpiegato in emergenza a familiarizzare con le responsabilità e le mansioni che deve svolgerein emergenza.

Un piano deve essere sufficientemente flessibile per essere utilizzato in tutte le emergenze,incluse quelle impreviste, e semplice in modo da divenire rapidamente operativo.

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 1 di 1

Page 2: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per
Page 3: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

A - Parte generaleDati generali

Comune Andreis

Codice ISTAT 093001

Prefettura - UTG Pordenone

UTI Unione delle Dolomiti friulane

Sindaco FABRIZIO PREVARIN

Indirizzo Municipio VIA GABRIELE D'ANNUNZIO 42

Sito web http://www.comune.andreis.pn.it

PEC [email protected]

Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA

Zona di allerta per il rischiometeorologico,idrogeologico e idraulico

FVG-A

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 1 di 16

Page 4: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Sistema di comunicazione in emergenzaNumeri di emergenza

Numero Unico Emergenza 112

Protezione Civile della Regione 800 500 300

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 2 di 16

Page 5: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Sede del centro operativo comunaleMunicipioCapoluogo - Via Gabriele D'Annunzio 42

PopolazioneDati dal 15° censimento della popolazione e delle abitazioni del 2011

Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Totale

Popolazione residente 201 65 16 282

Numero di famiglie 119 38 8 165

Numero di abitazioni 322 129 40 491

Numero di edifici 344 153 39 536

Numero di edifici residenziali 293 124 35 452

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 3 di 16

Page 6: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Pericolosità sul territorioPericolosità sismicaÈ riportata la classificazione dei comuni effettuata con DGR n. 845 del 06.05.2010 ai sensidella LR 16/2009 , art 3 , comma 2 , lett a) (classificazione delle zone sismiche e indicazionedelle aree di alta e bassa sismicità)

Zona Sismica: 1

La pericolosità sismica è ricavata dallo studio effettuato da OGS, Università di Trieste e diUdine per conto della PCR nel 2006 ed è rappresentata attraverso la mappatura delleaccelerazioni di picco alla superficie libera del suolo, tenendo quindi in considerazione anche lanatura dei terreni. Ulteriori approfondimenti sulla pericolosità possono essere ricavati daglistudi di microzonazione sismica se allegati al piano.

Accelerazione orizzontale di picco espressa in g (1 g = 9.81 m/s)

0.08 - 0.16

0.16 - 0.24

0.24 - 0.32

0.32 - 0.40

0.40 - 0.48

0.48 - 0.56

> 0.56

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 4 di 16

Page 7: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Tipologia dissesti geologiciSi tratta delle aree di dissesto geologico ricavate dalla "proposta di perimetrazione eclassificazione delle aree in relazione alla pericolosità idraulica e geologica" predisposta daiservizi geologico e idraulica della Direzione centrale ambiente e LL.PP. per finalità connessecon i lavori delle conferenze programmatiche relative ai PAI (Piano stralcio per l’AssettoIdrogeologico - art.68 DLgs 152/2006) e non hanno pertanto valore ufficiale ai sensi dellanormativa vigente in materia di difesa del suolo.

Crollo/Ribaltamento

Scivolamentorotazionale/traslativo

Colamento rapido

Colamento lento

Complesso

Sprofondamenti

Frane superficialidiffuse

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 5 di 16

Page 8: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Pericolosità idraulicaLe informazioni relative alle aree di pericolosità idraulica sono derivate principalmente dai PAIdei bacini idrografici di interesse nazionale, interregionale e regionale approvati e/o in corso diredazione e/o aggiornamento (Progetti, Varianti) ai sensi della normativa nazionale (DLgs152/2006) e/o di quella regionale (LR 16/2002), i dati sono soggetti a periodiciaggiornamenti.

Pericolosità bassa

Pericolosità media

Pericolosità alta

Alveo

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 6 di 16

Page 9: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Pericolosita valanghivaSono riportate le aree individuate nella Carta di localizzazione dei probabili rischi da valanga(CLPV ex art. 3 LR34/88) redatta dall’ufficio valanghe regionale. Sono raffigurate due tipologiedi aree che rappresentano rispettivamente la massima espansione areale dei siti valanghivicome rilevati, sul campo o da notizie storiche, sul territorio montano della Regione, e lamassima espansione areale potenziale del sito valanghivo come rilevabile dafotointerpretazione.

Valanghe rilevate

Valanghefotointerpretate

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 7 di 16

Page 10: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Pericolosita incendi boschiviSi tratta delle aree definite nel Piano Regionale di Difesa del Patrimonio Forestale 1997-1999(DPG n. 0136 del 17/04/1998).

Pericolosità alta

Pericolosità bassa

Pericolosità media

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 8 di 16

Page 11: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Punti di presidio territorialeRischio Industriale

Non presente

Piani tematiciSi tratta di piani a carattere sovracomunale redatti in base a specifiche norme di settore origuardanti specifiche tipologie di fenomeni la cui gestione fa riferimento a scenari di areavasta, con coinvolgimento del livello regionale ed in subordine quello sub-regionale e locale.Rientrano in tali tipologie i Piani della Sanità, Piani dei trasporti (strada, rotaia, aereo, mare elaguna, piani neve), Piani per Antincendio boschivo, Ricerca persone, Servizio di Piena,Radioattività, Emergenze umanitarie, Difesa – Sicurezza e le procedure e piani di emergenzarelative alle grandi Dighe e agli invasi artificiali.

NevePref.PN - Piano neve della Provincia di Pordenone ed. 2010-2011Il Piano è finalizzato alla definizione di codici relativi a ciascuna situazione di criticità, alleipotesi di intervento da attuare, con lo scopo di delineare il modello di intervento da seguirenel caso si verifichi sul territorio della Provincia di Pordenone una situazione di crisi dellaviabilità, causata direttamente da nevicate che interessano la viabilità ordinaria, oppure dalleconseguenze generate dalle decisioni assunte dalla società Autovie Venete per superaresituazioni di crisi sul tratto autostradale di competenza (A 28).

RadioattivitàDPC-Piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologicheIl Piano Nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche individua edisciplina le misure necessarie per fronteggiare le conseguenze degli incidenti che avvenganoin impianti nucleari di potenza ubicati al di fuori del territorio nazionale, tali da richiedere azionidi intervento coordinate a livello nazionale e che non rientrino tra i presupposti perl’attivazione delle misure di difesa civile di competenza del Ministero dell’interno.

A tale scopo il Piano definisce le procedure operative per la gestione del flusso delleinformazioni tra i diversi soggetti coinvolti, l’attivazione e il coordinamento delle principalicomponenti del Servizio nazionale della protezione civile, e descrive il modello organizzativoper la gestione dell’emergenza con l’indicazione degli interventi prioritari da disporre a livellonazionale ai fini della massima riduzione degli effetti indotti sulla popolazione italiana esull’ambiente dall’emergenza radiologica.

Fonte: Dipartimento della Protezione Civile

Per maggiori informazioni: http://www.protezionecivile.gov.it

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 9 di 16

Page 12: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Prov.PN - Piano d'intervento messa in sicurezza sorgenti orfane radioattiveIl piano d’intervento si attua nel caso di rinvenimento di sorgente orfana, così come definitaall’art. 2, comma c) del D.Lgs. 6 febbraio 2007, n. 52.

Le azioni di cui al presente piano d’intervento sono rivolte alla messa in sicurezza dellesorgenti, fino alla dismissione/smaltimento o alla restituzione al soggetto responsabile dell‘invio. Ciò vale in particolare per il rinvenimento di sorgenti che siano state introdotte in Italiada soggetti con sede o stabile organizzazione fuori dal territorio italiano, per le quali ilComando Provinciale dei Vigili del Fuoco, l’ARPA FVG- Settore Laboratorio Unico - StrutturaOperativa Semplice-Fisica Ambientale di Udine e l’ASS n.6 forniranno al Prefetto, per le partidi rispettiva competenza, le informazioni necessarie per decidere in ordine alla rispedizione alsoggetto responsabile dell’invio in Italia della/e sorgente/i, del carico o di parte di esso.

Per le eventuali azioni di messa in sicurezza, bonifica, smaltimento che si dovessero renderenecessarie si provvederà d’intesa con le Amministrazioni competenti in materia.

Fonte: Prefettura di Pordenone

Per maggiori informazioni: http://www.prefettura.it

SanitàITA - Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzaleL’OMS raccomanda a tutti i Paesi di mettere a punto un Piano Pandemico e di aggiornarlocostantemente seguendo le linee guida concordate.

Seguendo le indicazioni dell’OMS del 2005, emanate alla luce delle modifiche dell’assettoepidemico mondiale e delle nuove emergenze, il Piano aggiorna e sostituisce il precedentePiano Italiano Multifase per una Pandemia Influenzale, pubblicato nel 2002.

Questo documento illustra, per ognuna delle sei fasi pandemiche dichiarate dall’OMS, ilmandato per le Autorità Sanitarie, tenendo conto sia delle azioni sanitarie che di interventi checoinvolgono strutture non sanitarie.

Il Piano rappresenta il riferimento nazionale in base al quale saranno messi a punto i Pianioperativi regionali. In allegato sono contenute le “Linee guida per la stesura dei PianiPandemici Regionali”

L’operatività del Piano sarà valutata con esercitazioni nazionali e regionali, da concordare fraCCM e Regioni ed altre istituzioni che avrebbero un ruolo in caso di pandemia.

Il presente Piano è suscettibile di periodiche revisioni, al cambiamento della situazioneepidemiologica.

Fonte: Ministero della Salute

Per maggiori informazioni: http://www.salute.gov.it

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 10 di 16

Page 13: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

FVG - Strategie e misure di preparazione e risposta a una pandemia influenzale nellaRegione Friuli Venezia GiuliaApprovato con Deliberazione della Giunta regionale 28 maggio 2009, n. 1230.

Dalla fine del 2003, da quando in Estremo Oriente i focolai di influenza aviaria da virusA/H5N1 sono divenuti endemici nei volatili ed il virus ha causato infezioni gravi anchenell’uomo, il rischio di una pandemia influenzale è diventato più concreto. Per questo motivol’OMS ha raccomandato a tutti i Paesi di mettere a punto un Piano pandemico e di aggiornarlocostantemente seguendo linee guida concordate.

La rapida espansione in molti Paesi, al momento della diffusione del presente documento, dicasi di infezione nell’uomo dovuti ad un nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1 mai rilevatoprima, rende questo rischio ancora più concreto e vicino nel tempo.

La diffusione di una pandemia influenzale potrebbe provocare una crisi del sistema sanitario atutti i livelli e una situazione di emergenza in tutti i settori sociali.

Per fronteggiare questo evento in modo coordinato e efficace è stato elaborato il documento“Strategie e misure di preparazione e risposta a una pandemia influenzale nella regione FriuliVenezia Giulia”.

Per la sua elaborazione si è tenuto conto del Piano di preparazione a una possibile pandemiainfluenzale pubblicato dall’Organizzazione mondiale della sanità (WHO global Influenzapreparedness plan, 5/2005) e suo successivo aggiornamento ( Pandemic influenzapreparedness and response: a WHO guidance document, 2009), del “Piano nazionale dipreparazione e risposta per una pandemia influenzale”, dei piani pandemici allestiti da altriPaesi e delle conoscenze attualmente disponibili.

Il documento fornisce le linee guida regionali di risposta a una pandemia e rappresenta ildocumento di riferimento per la preparazione dei piani operativi aziendali. Il suo obiettivo èindividuare e strutturare gli interventi di sanità pubblica e di tutela della popolazione daattuarsi nella Regione Friuli Venezia Giulia secondo sette azioni chiave: 1. Sorveglianza 2.Prevenzione e controllo infezione 3. Trattamento e assistenza 4. Servizi essenziali 5.Comunicazione 6. Formazione 7. Valutazione E’ uno strumento di lavoro che andràperiodicamente aggiornato nei contenuti dal Gruppo di lavoro.

Fonte: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Per maggiori informazioni: http://www.regione.fvg.it

Antincendio boschivoFVG - Piano regionale di difesa del patrimonio forestale dagli incendi per il periodo1997-1999Approvato con Decreto del Presidente della Giunta 17 aprile 1998, n. 0136/Pres.

Fonte: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 11 di 16

Page 14: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Per maggiori informazioni: http://www.regione.fvg.it

Ricerca personePref.PN - Piano Provinciale Ricerca persone scomparseIl presente Piano in materia di ricerca di persone scomparse intende definire un protocollooperativo di intervento che sarà attivato qualora si renda necessaria la ricerca di personascomparsa, circostanza che verrà opportunamente valutata caso per caso dalla Prefettura,Ufficio Territoriale del Governo, tenuto conto dello specifico scenario di riferimento.

In particolare, il Piano si prefigge di favorire la più ampia collaborazione tra Forze di Polizia,Autorità Giudiziaria, enti ed organismi che possono essere chiamati a concorrere alla ricerca dipersone scomparse.

Inoltre, il protocollo operativo di intervento previsto nel presente Piano consentirà la messa afattor comune delle procedure operative per un coordinato ed ottimale impiego delle risorseumane e strumentali realmente disponibili, al fine di garantire un dispositivo di ricerca cherisulti, nel suo complesso, di massima efficacia ed efficienza.

Fonte: Prefettura di Pordenone

Dighe e invasi artificialiBarcis - Documento di protezione civileIl presente “Documento di protezione civile” stabilisce per la diga di BARCIS, secondo gliindirizzi di cui alla Direttiva P.C.M. 8 luglio 2014, le specifiche condizioni per l’attivazione delsistema di protezione civile e le comunicazioni e le procedure tecnico-amministrative daattuare nel caso di eventi, temuti o in atto, coinvolgenti l’impianto di ritenuta o una sua parte erilevanti ai fini della sicurezza della diga e dei territori di valle (“rischio diga”) e nel caso diattivazione degli scarichi della diga stessa con portate per l’alveo di valle che possonocomportare fenomeni di onda di piena e rischio di esondazione (“rischio idraulico a valle”).

Il Documento di protezione civile concorre altresì a costituire il quadro di riferimento per laredazione del Piano di Emergenza Diga (PED) relativo ai territori che possono essereinteressati dagli effetti derivanti dalla presenza della stessa.

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 12 di 16

Page 15: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Indicatori di eventoRete idrometeorologica

Denominazione Sensori Coordinate

PCIV - TorrenteAlba

Tensione Batteria, Idrometro 12° 36' 14.00'' E, 46° 11'43.01'' N

PCIV - Andreis Tensione Batteria, Umidità, Pressione, Altezza della neve,Temperatura, Pioggia

12° 36' 42.98'' E, 46° 11'56.00'' N

Rete sismica

Aree di emergenzaArea di attesaSono destinate alla prima accoglienza della popolazione, dove riceverà le prime informazionisull’evento ed i primi generi di conforto in attesa dell’attivazione delle aree di ricovero.

Denominazione Indirizzo Coordinate

001 - AREA DI ATTESA LOC.PALLEVA

LOC.PALLEVA - VIA ACQUEDOTTO, 7 12° 36' 45.25'' E, 46° 12'06.67'' N

003 - VIA ALCHEDA, CORTILELATTERIA

FRAZIONE ALCHEDA - ALCHEDA 12° 36' 03.46'' E, 46° 12'09.41'' N

004 - VIA BOSPLANS,incrocio FRAZIONE BOSPLANS - BOSPLANS 12° 37' 50.30'' E, 46° 11'46.36'' N

005 - PARCHEGGIO CIMITERO, VIAN. SAURO

ANDREIS - VIA N. SAURO 12° 36' 38.32'' E, 46° 11'57.79'' N

006 - CASA ANZIANI, VIA CESAREBATTISTI, 75

CASA ANZIANI, ANDREIS - VIA CESAREBATTISTI, 75

12° 37' 01.00'' E, 46° 12'04.51'' N

007 - CHIESETTA, VIA SOTT'ANZAS FRAZIONE SOTT'ANZAS - VIASOTT'ANZAS

12° 37' 29.70'' E, 46° 12'11.62'' N

008 - FONTANA, VIA PRAPIERO FRAZIONE PRAPIERO - VIA PRAPIERO 12° 36' 16.60'' E, 46° 11'50.85'' N

Edifici strategiciSede di Protezione Civile

Denominazione Indirizzo Coordinate

001 - Sede Comunale Via G. D'Annunzio, 42 12° 36' 52.36'' E, 46° 12' 06.57'' N

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 13 di 16

Page 16: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Municipio-Uffici comunaliDenominazione Indirizzo Coordinate

001 - Municipio Capoluogo - Via Gabriele D'Annunzio 42 12° 36' 52.62'' E, 46° 12' 06.58'' N

Edifici rilevanti

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 14 di 16

Page 17: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Gruppo comunale di Protezione CivileCarica Nome

Coordinatore GIANCARLO MARIUTTO

Caposquadra AIB LINO STELLA

Manager Formativo MARGHERITA PIAZZA

Mediatore Tecnologico CLAUDIO DE ZORZI

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 15 di 16

Page 18: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Fonti utilizzateDati generaliPiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

ISTAT, censimento popolazione 2001

Sistema di comunicazione in emergenzaPiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

PopolazioneISTAT, censimento popolazione 2011

Pericolosità sul territorioSistema Informativo geografico Difesa Suolo

Piano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

Indicatori di eventoPiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

Istituto Nazionale di Oceonografia e di Geofisica Sperimentale

Università di Trieste, Dipartimento di Matematica e Geoscienze

Aree di emergenzaPiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

Edifici strategici dello StatoUfficio Territoriale del Governo

Piano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

Edifici strategici del sistema regionalePiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 16 di 16

Page 19: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

B - Lineamenti della pianificazioneCoordinamento operativo comunale

Il Sindaco è l'autorità comunale di protezione civile. Al verificarsi dell'emergenza nell'ambitodel territorio comunale, il Sindaco assume la direzione ed il coordinamento dei servizi disoccorso ed assistenza alla popolazione e provvede ai provvedimenti necessari dandoneimmediata comunicazione al Prefetto e al Presidente della Giunta Regionale tramite laProtezione civile della Regione - Sala Operativa Regionale di Palmanova (SOR).

Salvaguardia della popolazioneIl Sindaco quale autorità di protezione civile ha il compito prioritario della salvaguardia dellapopolazione e della tutela del proprio territorio. Le misure di salvaguardia della popolazioneper gli eventi prevedibili sono finalizzate dall'allontanamento della stessa dalle zone dipericolo, con particolare riguardo alle persone con ridotta autonomia (anziani, disabili, minori).

A tale scopo il Sindaco darà disposizioni alla propria struttura comunale di protezione civile perl'assistenza alla popolazione presso le aree di attesa e presso le idonee aree di ricoveroindividuate dal piano richiedendo i supporti necessari agli Enti sovraordinati per il tramite dellaSala Opertiva Regionale.

Per gli eventi non prevedibili sarà di fondamentale importanza organizzare il primo soccorsosanitario e gli interventi tecnici urgenti chiamando il Numero Unico di Emergenza (NUE) 112.

Rapporti con le istituzioni localiUno dei compiti prioritari del Sindaco è quello di mantenere la continuità amministrativa delproprio comune con particolare attenzione ai settori dell'anagrafe e dell'ufficio tecnico,provvedendo con immediatezza ad assicurare i collegamenti con la Protezione Civile dellaRegione e la Prefettura. Queste dovranno supportare il Sindaco nella gestione dell'emergenza.

Informazione alla popolazioneÈ fondamentale che il cittadino delle zone direttamente o indirettamente interessate dapossibili eventi calamitosi conosca preventivamente:

• le caratteristiche essenziali del pericolo che insiste sul proprio territorio;• i contenuti del piano di emergenza dell'area in cui risiede;• come comportarsi, prima, durante e dopo l'evento;• con quale mezzo ed in quale modo saranno diffuse informazioni, allerte ed allarmi.

A tale scopo il Sindaco stabilisce attività di informazione preventiva della popolazione dapianificare con il coinvolgimento della struttura comunale e dei volontari con priorità alla

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 1 di 3

Page 20: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

popolazione scolastica.

Salvaguardia del sistema produttivo localeQuesto intervento di protezione civile si può effettuare o nel periodo immediatamenteprecedente al manifestarsi dell’evento (eventi prevedibili) attuando piani di messa in sicurezzadei mezzi di produzione e dei relativi prodotti stoccati, oppure immediatamente dopo chel'evento abbia provocato danni (eventi imprevedibili) alle persone e alle cose; in questo caso sidovrà prevedere il ripristino dell'attività produttiva e commerciale colpita attuando interventimirati per raggiungere l’obiettivo nel più breve tempo possibile.

Ripristino della viabilità e dei trasportiDurante il periodo della prima emergenza si dovranno prevedere interventi per la riattivazionedei trasporti terrestri, ferroviari e aerei per facilitare l'arrivo dei soccorsi, dei mezzi d'opera e deimateriali necessari con priorità alle infrastrutture strategiche, privilegiando il pronto ripristinodelle strade di collegamento delle aree di emergenza appositamente individuate per l'accessodei mezzi di soccorso e verso le quali convergono le vie di fuga per la popolazione.Nell'immediato post evento il Comune comunica alla Sala Operativa Regionale le piazzole perelicottero agibili da utilizzare prioritariamente durante la fase di emergenza.

Funzionalità delle telecomunicazioniLa riattivazione delle telecomunicazioni dovrà essere prioritariamente garantita per gli ufficipubblici e per i centri operativi dislocati nell’area colpita attraverso l’impiego necessario di ognimezzo o sistema TLC. Si dovrà mantenere la funzionalità delle reti radio delle varie struttureoperative per garantire i collegamenti fra i vari centri operativi e al tempo stesso per diramarecomunicati, allarmi, etc. In ogni piano sarà prevista, per questo specifico settore, una singolafunzione di supporto la quale garantisce il coordinamento di tutte le risorse e gli interventimirati per ridare piena funzionalità alle telecomunicazioni.

Funzionalità dei servizi essenzialiLa messa in sicurezza delle reti erogatrici dei servizi essenziali dovrà essere assicurata, alverificarsi di eventi prevedibili, mediante l’utilizzo di personale addetto secondo specifici pianiparticolareggiati elaborati da ciascun ente competente.

La verifica ed il ripristino della funzionalità delle reti, dovrà prevedere l’impiego degli addettiagli impianti di erogazione ed alle linee e/o utenze in modo comunque coordinato,prevedendo per tale settore una specifica funzione di supporto, al fine di garantire le massimecondizioni di sicurezza.

Censimento e salvaguardia dei Beni Culturali

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 2 di 3

Page 21: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Nel confermare che il preminente scopo del piano di emergenza è quello di mettere in salvo lapopolazione e garantire con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita civile, messo in crisida una situazione di grandi disagi fisici e psicologici, è comunque da considerarefondamentale la salvaguardia dei beni culturali ubicati nelle zone colpite dall'evento sulla basedelle informazioni censite nel piano. In caso di evento calamitoso, si dovranno perciò allertare itenutari dei beni per i necessari interventi di messa in sicurezza di reperti o beni artistici in areesicure, facilitando l'intervento delle squadre di tecnici qualificati secondo le indicazioni dellacompetente Soprintendenza.

Struttura dinamica del pianoIl continuo mutamento dell'assetto urbanistico del territorio, la crescita delle organizzazioni divolontariato, il rinnovamento tecnologico delle strutture operative e le nuove disposizioniamministrative comportano un continuo aggiornamento del Piano, sia per lo scenariodell'evento atteso che per le procedure. Le esercitazioni rivestono quindi un ruolofondamentale al fine di verificare la reale efficacia del piano di emergenza. Esse devono esseresvolte periodicamente a tutti i livelli secondo le competenze attribuite alle singole struttureoperative previste dal piano di emergenza; sarà quindi necessario ottimizzare linguaggi eprocedure e rodare il piano di emergenza comunale, redatto su uno specifico scenario di unevento atteso, in una determinata porzione di territorio. Per far assumere al piano stessosempre più le caratteristiche di un documento vissuto e costantemente aggiornato, saràfondamentale organizzare le esercitazioni secondo diverse tipologie:

• esercitazioni senza preavviso per le strutture operative previste nel piano;• esercitazioni congiunte tra le strutture operative e la popolazione interessata all'evento

atteso (la popolazione deve conoscere e provare attraverso le esercitazioni tutte le azionida compiere in caso di calamità);

• esercitazione periodiche del solo sistema di comando e controllo, anche queste senzapreavviso, per una puntuale verifica della reperibilità dei singoli responsabili delle funzionidi supporto e dell'efficienza dei collegamenti. Ad una esercitazione a livello comunaledevono partecipare tutte le strutture operanti sul territorio coordinate dal Sindaco. Lapopolazione, qualora non coinvolta direttamente, deve essere informata dello svolgimentodell'esercitazione.

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 3 di 3

Page 22: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per
Page 23: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

C - Modello d'interventoIntroduzione

Il Piano comunale di protezione civile definisce le attività di prevenzione e di soccorso attuatedalla struttura comunale di protezione civile in coordinamento con la Protezione Civile dellaRegione e, più in generale, con il Sistema regionale integrato di protezione civilecomprendente i competenti organi dello Stato nel rispetto del protocollo d'intesa istituzionalestipulato tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione civile – ela Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Protezione civile della Regione – in data 04maggio 2002 e del Protocollo di Intesa istituzionale stipulato tra la Regione Autonoma FriuliVenezia Giulia – Protezione civile della Regione – e le Prefetture – UTG – di Trieste, Udine,Pordenone e Gorizia in data 10 gennaio 2005.

Per ogni scenario di evento vengono individuati tre livelli di attivazione definiti fasi operative di“attenzione, “preallarme” e “allarme” e per ciascuna di esse, legata sia al livello di allertamentoove possibile, sia al manifestarsi dell’evento sul territorio, sono riportate le principali azionioperative dei diversi soggetti coinvolti nell’attuazione del piano comunale, nonché le misure diautoprotezione da adottare da parte dei cittadini.

Sistema di comando e controlloIl Sindaco per assicurare nell'ambito del proprio territorio comunale la direzione ed ilcoordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita, provvede adattivare la struttura comunale e a organizzare gli interventi necessari dandone immediatacomunicazione alla Protezione Civile della Regione e al Prefetto che lo supporteranno nelleforme e nei modi previsti dalla norma.

Attivazioni in emergenzaRappresentano le immediate azioni disposte dal Sindaco:

Attivazione del Gruppo comunale di protezione civileL'attivazione standard del Gruppo comunale di protezione civile è disposta dal Sindaco,direttamente in ambito comunale e, sotto il coordinamento della Sala Operativa Regionale, inambito extracomunale.

Attivazione della struttura comunale di protezione civileIl fondamentale ruolo di raccordo tra la struttura comunale e il gruppo comunale di volontari diprotezione civile è affidato alla figura del Responsabile comunale scelto tra i funzionari tecnicidel comune al fine di facilitare la condivisione delle conoscenze proprie dell'Ufficio tecnico edel settore manutenzioni riguardo alle problematiche del territorio.

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 1 di 20

Page 24: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Delimitazione delle aree a rischioTale operazione avviene tramite l'istituzione di posti di blocco, denominati cancelli, sulle reti diviabilità che hanno lo scopo di regolamentare la circolazione in entrata ed in uscita nell'area arischio. La predisposizione dei cancelli dovrà essere attuata in corrispondenza dei nodi viarionde favorire manovre e deviazioni.

Aree di ammassamento dei soccorritoriLe aree di ammassamento dei soccorritori sono scelte secondo necessità tra quellepreventivamente concordate con la Protezione Civile della Regione al fine di garantire unrazionale impiego nelle zone di operazione dei soccorritori. Costituiscono punti diorientamento e di contatto dei soccorritori con il Comune e, a tale scopo, sono stateindividuate nelle vicinanze dei caselli autostradali o comunque facilmente raggiungibili anchecon mezzi di grandi dimensioni, non troppo prossime ai centri abitati, in aree non soggette apericoli naturali.

Aree di attesa della popolazioneSono aree di prima accoglienza in piazze o luoghi aperti sicuri, ove la popolazione riceverà leprime informazioni sull'evento e i primi generi di conforto in attesa dell'allestimento delle areedi ricovero scoperte (con tende e roulottes) o di luoghi ricovero coperti. Le aree di attesadevono essere fatte conoscere preventivamente ai residenti mediante distribuzione deipieghevoli informativi, esercitazioni con il coinvolgimento dei volontari e della popolazione ealtre attività sociali.

Aree scoperte ed edifici di ricovero della popolazioneAree o edifici di ricovero coperti in relazione al tipo di evento andranno predisposti utilizzando iriferimenti e le indicazioni raccolte nelle schede allegate. Nella relazione periodica durante unevento calamitoso da inviare a Prefetto e Presidente della Regione tramite la Sala OperativaRegionale, verrà data informazione rispetto ad aree/edifici di ricovero istituiti, segnalando idati del responsabile (nome del Capocampo), i numeri telefonici, il numero di persone e nucleifamigliari assistiti.

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 2 di 20

Page 25: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Eventi sismiciIl terremoto rientra tra i fenomeni imprevedibili. Non è infatti possibile prevedere giorno, luogoe intensità di accadimento di una scossa sismica. È tuttavia possibile difendersi dal sisma conadeguati interventi di prevenzione a carico degli edifici sulla base delle informazioni disponibilisulle condizioni di pericolosità sismica del territorio.

Si considerano in questo paragrafo gli scenari conseguenti a scosse di terremoto, a partiredagli eventi di bassa magnitudo che, pur innocui per edifici costruiti "a regola d’arte", possonocomunque destare allarme e, in particolari situazioni, panico nella popolazione.

Fondamentale in queste situazioni risulta la rapida diffusione di corrette informazionisull'evento occorso che si attua a partire da un efficiente sistema di sorveglianza sismica delterritorio. A tal fine alla Sala Operativa Regionale pervengono le relazioni dall'IstitutoNazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e i dati provenienti dalla rete sismometrica delFriuli Venezia Giulia (RSFVG), gestita dal Centro Ricerche Sismologiche (CRS) dell'IstitutoNazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS (http://www.crs.inogs.it/).

Sul territorio regionale sono presenti, inoltre, le stazioni della Rete Accelerometrica del FriuliVenezia Giulia (RAF) gestita dal Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell'Università degliStudi di Trieste (http://rtweb.units.it).

Le reti di monitoraggio regionale risultano collegate alle reti nazionali e a quelle delle regioni enazioni confinanti di Austria e Slovenia per una valutazione affidabile sia dei piccoli eventilocalizzati all'interno della nostra regione, che degli eventi di magnitudo superiore anche neicasi di epicentri localizzati al di fuori del territorio regionale.

L'individuazione automatica di una scossa, effettuata dai sistemi di localizzazione preliminareentro pochi minuti dall'evento sismico, è trasmessa a tutte le componenti del sistema diprotezione civile compresi gli Enti locali per l'attivazione dei rispettivi piani di emergenza. Ilmodello di notifica contiene oltre ai dati parametrici dell'evento una prima stima delle fasce dirisentimento alle quali corrispondono i livelli di attivazione richiesti, ossia le azioni da porre inessere dai diversi soggetti per affrontare gli scenari considerati, dalla semplice percezionedella scossa fino al verificarsi di danni moderati.

Nel seguente prospetto sono indicate per i diversi soggetti le azioni da porre in esseresecondo 3 scenari di riferimento denominati A, B, C e ciò allo scopo di predisporre il sistemalocale di protezione civile ad affrontare le emergenze sismiche ad iniziare da scosse di bassaintensità, o sufficientemente distanti, le cui conseguenze possono essere affrontate dalsistema regionale in via ordinaria (eventi di tipo A e B degli artt. 16 e 17 del D.Lgs. 1/2018).

Per la massima rapidità delle comunicazioni si prevede l'utilizzo della rete radio, sullefrequenze regionali e del volontariato di protezione civile, e della posta elettronica(particolarmente resiliente nelle fasi di emergenza) verso utenti appositamente registratifacenti parte del sistema regionale integrato di protezione civile.

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 3 di 20

Page 26: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

La fascia di risentimento sismico stimato A comprende i comuni nei quali si valuta che lascossa sia stata percepita da molte persone in relazione alla magnitudo stimata(indicativamente minore a 3 gradi della scala Richter) e/o alla distanza dell’epicentro dalcomune considerato.

La fascia di risentimento sismico stimato B comprende i comuni nei quali si valuta che lascossa sia stata percepita dalla maggioranza delle persone e che possa aver determinatodanni lievi in relazione alla magnitudo stimata (indicativamente 3 <= M < 4,5 gradi della scalaRichter) e/o alla distanza dell'epicentro dal comune considerato.

La fascia di risentimento sismico stimato C comprende i comuni nei quali si valuta che lascossa possa aver determinato danni moderati in relazione alla magnitudo stimata(indicativamente 4,5 <= M < 5,5 gradi della scala Richter) e/o alla distanza dell'epicentro dalcomune considerato.

Quanto indicato per la fascia di risentimento C rimane valido a livello locale anche per eventidi magnitudo superiore in relazione alla resilienza del sistema locale di protezione civile,ovvero "alla capacità di ogni comunità, consapevole di convivere con i rischi accettabili, direagire in modo attivo ed integrato con le Autorità locali" (E. Galanti, 2010).

Le situazioni di crisi che si vengono a determinare a scala sovra comunale nel caso di terremotifortissimi richiedono tuttavia l'attivazione del Programma nazionale di soccorso per il rischiosismico (art. 15 del D.Lgs. 1/2018) per gli eventi emergenziali di cui agli artt. 16 e 17 del D.Lgs.1/2018. I Sindaci assieme ai Centri operativi comunali (COC) istituiti in ciascun comunecolpito dall'evento sismico assumono allora il fondamentale ruolo di terminale operativo sulterritorio della macchina dei soccorsi.

Risulterà però fondamentale per i soccorritori esterni, specie nelle primissime fasi post evento,disporre delle informazioni contenute nei Piani comunali di emergenza con particolareriguardo alle aree di attesa per la popolazione, agli edifici rilevanti a partire dalle scuole, edificied infrastrutture strategiche verso le quali indirizzare prioritariamente le verifiche di agibilità alfine di facilitare l'organizzazione dei soccorsi.

Tutte queste informazioni dovranno essere dunque già disponibili al momento della scossa,accessibili on line al sistema di protezione civile in quanto preventivamente compilate edaggiornate da ciascun comune attraverso il portale regionale.

Procedure operative: CittadiniFascia di risentimento A• Informarsi attraverso Internet

(http://www.protezionecivile.fvg.it/ProtCiv/default.aspx/reti_monitoraggio.htm) o lalocale autorità di protezione civile sull’epicentro e la magnitudo dell’evento al fine divalutare le azioni più prudenti da adottare in relazione alle caratteristiche della propriaabitazione.

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 4 di 20

Page 27: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Fascia di risentimento B• Seguire le norme di autoprotezione valide per il luogo nel quale si è presenti al momento

del terremoto. Fare riferimento alla documentazione prodotta dal Dipartimento diProtezione Civile http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/cosa_fare_sismico.wp

Fascia di risentimento C• Assicurarsi sullo stato di salute delle persone attorno a se.• Recarsi nella propria area di attesa individuata dal Piano comunale di emergenza per

ricevere informazioni sull'evento e fare le proprie eventuali richieste di assistenza.

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 5 di 20

Page 28: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Rischio meteorologico, idrogeologico e idraulicoIl Friuli Venezia Giulia ha adottato il Sistema di allertamento regionale previsto dalla Dir.P.C.M.27/02/2004, come da “Direttiva regionale sul sistema di allertamento per rischiometeorologico, idrogeologico e idraulico” approvata con DGR 1939/14 (pubblicata sul BURn.44 del 29/10/2014), a cui ha fatto seguito un aggiornamento con DGR 2563/17 (pubblicatasul 1° Supplemento Ordinario n. 6 del 10/1/2018 al BUR n. 2 del 10/1/2018), in vigore dal02/04/2018, recependo le indicazioni operative del Dipartimento della Protezione civile del10/02/2016.

L’Allerta regionale è diramato dalla Protezione Civile della Regione tramite la SOR ai Comunie ad altri enti interessati, via PEC e via e-mail agli indirizzi di emergenza riportati nella sezioneA - Dati generali. Il livello di allerta è indicato con codice colore per le quattro zone di allertain cui è suddiviso il territorio regionale. La zona di allerta a cui appartiene ciascun comune èriportata in parte A - Dati generali.

L’Allerta regionale è predisposto sulla base dell’Avviso meteo regionale e/o dell’Avviso dicriticità regionale per rischio idrogeologico ed idraulico, elaborati dai competenti settoridel Centro funzionale decentrato del FVG, rispettivamente Settore Meteo e Settore IdroGeo.

Le previsioni meteo con finalità di protezione civile, emesse quotidianamente dal CFD-SettoreMeteo attraverso il Bollettino di vigilanza meteorologica regionale, sono consultabili allapagina http://cfd.protezionecivile.fvg.it. Le valutazioni sugli effetti al suolo con gli scenari dicriticità idrogeologica e idraulica, emessi quotidianamente dal CFD-Settore IdroGeoattraverso il Bollettino di criticità regionale, sono consultabili alla paginahttp://cfd.protezionecivile.fvg.it. Tali documenti concorrono a comporre i Bollettini nazionalipubblicati quotidianamente dal Centro Funzionale Centrale, consultabili alla pagina:http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/allertamento_meteo_idro.wp.

L’Allerta regionale è pubblicato sul sito web http://www.protezionecivile.fvg.it ed èconsultabile tramite Smartphone e Tablet con l’app MoPiC disponibile per sistemi Android,iOS e Windows Phone. Viene inoltre diramato mediante messaggio sms ai cellulari di servizioassegnati a ciascun Gruppo comunale di protezione civile ai numeri riportati nella sezione A -Sistema di comunicazione in emergenza.

Con analoghe modalità l’Allerta regionale è diramato dalla SOR verso le diverse componentidel Sistema regionale integrato di Protezione civile e verso gli organi di informazione regionaliper consentire la massima efficacia delle azioni preventive da parte degli incaricati di pubblicoservizio e dei cittadini. A tale scopo l’Allerta è diffuso anche tramite i canali social della PCR.

L’Allerta regionale descrive la situazione meteorologica, le aree interessate, l'arco temporale dievoluzione dei fenomeni, la descrizione degli stessi con un’indicazione dei livelli di criticitàidrogeologica ed idraulica attesi: codice GIALLO (criticità ordinaria), codice ARANCIONE(criticità moderata), codice ROSSO (criticità elevata), e dello stato di allertamento GIALLO,ARANCIO, ROSSO, per le diverse zone di allerta del territorio regionale. L’Allerta regionale

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 6 di 20

Page 29: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

contiene inoltre una descrizione della situazione idrogeologica ed idraulica attesa nei principalibacini idrografici regionali.

A livello regionale, a seguito dell’emissione di un Allerta regionale, la PCR adotta la faseoperativa conseguente per il livello regionale e il CFD-Settore IdroGeo rafforza la sorveglianzae il monitoraggio strumentale del territorio, provvede ad analizzare l'evoluzione dellasituazione idrometeorologica e a diffondere con le modalità previste dalla Direttiva regionaleeventuali aggiornamenti sugli scenari di criticità in atto e/o attesi.

A livello locale, le informazioni riportate nell’Allerta regionale andranno comunicate senzaindugio al Sindaco e/o al funzionario Responsabile comunale di protezione civile perl’adozione della conseguente fase operativa a livello locale. Le informazioni e la conseguentefase operativa andranno diffuse ai componenti del Gruppo comunale di Protezione civile e allestrutture operative locali incaricate delle azioni di protezione civile, nonché ai cittadini secondole modalità definite nel piano.

A seguito dell’emanazione dell’Allerta regionale la struttura comunale, con il supporto delGruppo comunale di volontariato di protezione civile, pone in atto le azioni di prevenzionepreviste per i punti vulnerabili del territorio (vedi sezione A - Punti di presidio territoriale) per iquali sono preventivamente definite procedure operative finalizzate, ad esempio:

• all’allertamento degli abitanti;• al controllo dei manufatti di captazione e scarico delle acque meteoriche;• alla limitazione del transito degli autoveicoli lungo strade soggette ad allagamenti

(modalità da concordare con Ente gestore della strada);• alla limitazione delle situazioni di sovraccarico della rete fognaria che possano determinare

danni alle abitazioni;• al supporto all’evacuazione degli abitanti dalle proprie abitazioni ed eventuale attivazione

di ricoveri provvisori.

Al verificarsi dell'evento la struttura tecnica comunale, con il supporto del Gruppo comunale divolontariato di protezione civile, pone in atto le azioni previste con particolare attenzione alrispetto delle norme di sicurezza e all’uso dei dispositivi individuali di protezione indicati perciascuna attività ed area di intervento.

In conseguenza del verificarsi sul territorio dei fenomeni avversi, gli scenari generali prevedibilipossono essere distinti secondo le seguenti categorie: piogge forti, rovesci e temporali di forteintensità, nevicate abbondanti e ghiaccio al suolo, vento forte.

Piogge fortiPrecipitazioni piovose diffuse e persistenti estese dal livello di zona di allerta all’interoterritorio regionale possono eventualmente determinare un possibile rischio idrogeologico,variabile da situazione di criticità ordinaria ad elevata. Fenomeni piovosi intensi cheinteressano ampie porzioni del territorio regionale con elevati apporti meteorici concentrati inpoche ore e/o cumulati su più giorni, determinano situazioni di crisi del reticolo idraulico con

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 7 di 20

Page 30: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

fenomeni di piena di fiumi e torrenti, movimentazione di trasporto solido negli alvei, possibileinnesco di colate rapide nei bacini soggetti a tale rischio, instabilità dei versanti e frane.

La propagazione delle piene nei tratti arginati di pianura può determinare il superamento deilivelli di guardia e di presidio con la conseguente apertura del Servizio di Piena con possibilitàdi attivazione del servizio di pattugliamento degli argini da parte delle squadre comunali diprotezione civile.

Lungo la linea di costa gli eventi considerati sono talvolta accompagnati da condizionimeteomarine avverse con mareggiate dovute a venti di scirocco o libeccio e fenomeni diacqua alta che aggravano le condizioni di criticità idraulica dei corsi d’acqua con conseguentirischi per il territorio, specie nelle aree depresse della bassa pianura e lungo i litorali esposti.

Gli scenari di criticità idrogeologica ed idraulica generali, per i 3 diversi livelli sono descrittinell’Allegato alla Direttiva regionale soprarichiamata e consultabile sul sito della regione.

Rovesci o temporali di forte intensitàIn tale tipologia rientrano i fenomeni atmosferici violenti caratterizzati da attività elettrica(fulmini) e spesso accompagnati da rovesci di pioggia intensi e localizzati, forti raffiche divento (colpi di vento) e grandine.

Tali fenomeni si sviluppano in limitati intervalli di tempo e su ambiti territoriali moltolocalizzati. I rovesci intensi hanno caratteristiche simili ai temporali, ma non presentanoattività elettrica.

Tali fenomeni sono dunque intrinsecamente caratterizzati da elevata incertezza previsionale intermini di localizzazione, tempistica e intensità e quindi non possono essere oggetto di unaaffidabile previsione quantitativa.

Scenari correlati a fenomeni temporaleschi possono essere ad esempio la rottura di rami o lacaduta di alberi con conseguente interruzione della viabilità e delle forniture elettriche, ilsollevamento parziale o totale della copertura di strutture temporanee o degli edifici, i danni acoltivazioni causati dalla grandine, gli incendi o i danni a persone o cose causate dai fulmini,l’interruzione temporanea della viabilità per allagamento di sottopassi o per situazioni di crisidegli impianti fognari e di drenaggio urbano, specie se legati a sistemi di pompaggio edimpianti idrovori, intasamento e possibile tracimazione di fossi, canali e corsi d’acqua minoriprivi di arginature, improvviso allagamento di guadi, sottopassi o di tratti della viabilitàordinaria.

Particolare attenzione andrà posta ad eventuali strutture provvisorie quali impalcature,tendoni, carichi sospesi e alberi in zone particolarmente esposte alle raffiche di vento, per laconcomitanza con eventi e manifestazioni all’aperto, la presenza di campeggi temporanei,nonché per la sicurezza dei voli amatoriali e sugli impianti di risalita a fune in montagna.

Nelle aree collinari e montane sono possibili smottamenti e caduta di detriti sulla viabilità,

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 8 di 20

Page 31: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

nonché il possibile riattivarsi di fenomeni franosi superficiali in aree assoggettate a talerischio.

Nevicate a bassa quota e ghiaccio al suoloPer la previsione di nevicate abbondanti e possibile formazione di ghiaccio al suolo (compresoil fenomeno del gelicidio) la regione è suddivisa nelle stesse zone di allerta del rischioidrogeologico e idraulico.

Gli scenari per i quali tali fenomeni vengono segnalati con apposito “Avviso meteo regionaleper nevicate abbondanti e ghiaccio al suolo”, e per i quali viene conseguentemente attivatodalla PCR un livello almeno di allerta gialla con una fase operativa di ATTENZIONE per lestrutture regionali e i Comuni interessati, sono quelli per i quali si prevedano nevicateconsistenti, con quantitativi superiori ai valori ordinariamente attesi in funzione del periododell’anno e della zona (specie in pianura), con eventuale persistenza di temperature inferioriallo zero, e quindi la possibilità di accumulo al suolo della precipitazione, della formazione dighiaccio o in taluni casi del verificarsi del fenomeno del gelicidio (pioggia che ghiaccia alsuolo). Tali fenomeni possono determinare difficoltà di circolazione stradale, sia sulla viabilitàprincipale che su quella secondaria, interruzioni dell’erogazione dell’energia elettrica e dellelinee telefoniche con conseguenti difficoltà per la popolazione nello svolgimento delle normaliattività.

Per i fenomeni di minore entità non si ha l’emissione di un Avviso meteo, nonostanteoccasionalmente possano creare locali disagi. Restano comunque valide per i comuni leprecauzioni da seguire, e le procedure previste dai Piani neve ove presenti (i riferimenti alPiano neve approvato sono riportati alla parte A – Piani comunali di settore), nel caso disegnalazione di nevicate o temperature sotto lo zero contenute nel Bollettino di vigilanzameteorologica regionale.

Si sottolinea come l’Avviso per nevicate e ghiaccio sia relativo esclusivamente al fenomenometeorologico, e non sia dunque da mettere in relazione con il rischio valanghe.

Vento forteGli scenari per i quali tale fenomeno viene segnalato con apposito Avviso meteo regionale pervento forte, e per i quali viene conseguentemente attivato dalla PCR un livello almeno diallerta gialla con una fase operativa di ATTENZIONE per le strutture regionali e i Comuniinteressati, sono quelli per i quali si preveda vento forte con intensità medie – valutate su unperiodo di tempo sufficientemente lungo – o intensità massime di raffica tali da poterprovocare importanti danni a persone o cose, con particolare riferimento a struttureprovvisorie, tetti, a disagi per la viabilità (in particolare per furgonati, telonati, caravan,autocarri, etc.), al crollo di padiglioni, allo sradicamento e rottura di alberi, a problemi per lasicurezza dei voli e ad altri generici disagi.

Si specifica che tale Avviso non considera le raffiche di vento che possono essere associate airovesci o temporali, eventualmente indicate nei Bollettini/Avvisi relativi a tali fenomeni.

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 9 di 20

Page 32: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Procedure operative: Cittadini• Informarsi preventivamente circa eventuali rischi che possano interessare la propria

abitazione e informarsi su cosa prevede il Piano di emergenza del proprio Comune.• Condividere le informazioni del punto 1 con i propri familiari.• Tenersi aggiornati sull’evoluzione delle condizioni meteo.• Fare attenzione nelle attività all’aperto.• Valutare necessità di aiuto di familiari e vicini in caso di emergenza.• Guidare con attenzione, in particolare nei tratti esposti a frane e caduta massi.• Fare attenzione agli attraversamenti dei corsi d’acqua (guadi) e alle zone depresse

(sottopassi, zone di bonifica).• Seguire le indicazioni dell’autorità di protezione civile locale (Comune) e i canali informativi

sulla viabilità.• Mettere in salvo i beni collocati in locali allagabili prima dell’inizio dell’evento.• Evitare di sostare in cantine e nei locali seminterrati.• Evitare di sostare nelle zone circostanti gli alvei dei corsi d’acqua.• Limitare gli spostamenti, in particolare in aree montane nei tratti esposti a frane e caduta

massi.• Evitare gli attraversamenti dei corsi d’acqua (ponti e guadi) e delle zone depresse

(sottopassi, zone di bonifica).• Non transitare in zone allagate che potrebbero nascondere insidie (fossi o buche).• Mettersi in viaggio solo se necessario.• Non parcheggiare nelle zone a rischio, spostare l’auto solo prima dell’inizio dell’evento, non

durante l’evento.• Se la propria casa si trova in una zona a pericolosità idraulica o geologica elevata recarsi

altrove prima dell’inizio dell’evento, avendo cura di chiudere il gas, l’impianto diriscaldamento e quello elettrico.

• In caso di eventi improvvisi, o se non è possibile allontanarsi in sicurezza dalla propriaabitazione: non cercare di mettere in salvo l’auto o altri mezzi: c’è pericolo di rimanerebloccati dai detriti e di essere travolti da correnti, recarsi ai piani superiori senza usarel’ascensore.

Pericolo valangheIl settore montano della Regione presenta un significativo pericolo di caduta valanghe, per lacui prevenzione si fa riferimento alle disposizioni regionali stabilite nella LR n.34 del 1988.

La pericolosità che grava sul territorio è illustrata dalla “Carta di localizzazione dei probabilirischi da valanga” (CLPV), consultabile su pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it alla voce “Sitivalanghivi” o tramite il portale della Regione come tematismo relativo alle aree soggette adissesti idrogeologici comprendenti anche le valanghe. La CLPV è elaborata dalla “Strutturastabile centrale per l'attività di prevenzione del rischio da valanga” del “Servizio foreste eCorpo forestale - Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche” della RegioneFVG, che ne cura anche il costante aggiornamento.

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 10 di 20

Page 33: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

L’analisi storica di questi complessi fenomeni ha evidenziato che vengono coinvolti con unacerta ricorrenza i medesimi siti, in quanto le valanghe risentono delle puntuali condizionimeteo dell’ambito considerato, dell’inclinazione del pendio, degli accumuli di neve, inparticolare di quelli legati al vento, e di altri fattori (temperatura, direzione ed intensità delvento, insolazione e copertura nuvolosa).

Durante la stagione invernale, o nei periodi dell’anno caratterizzati da significativoinnevamento, la valutazione e previsione degli scenari di rischio valanghe e della loroevoluzione a breve termine, che deriva da un’analisi a scala sinottica degli scenari dipericolosità (natura e intensità degli eventi valanghivi), da specifiche e dettagliate osservazionie misure effettuate sul campo nonché dalla valutazione degli effetti al suolo dei fenomeniattesi, è espressa dal Bollettino Neve e Valanghe (BNV) redatto dalla competente strutturaregionale sopra richiamata.

Il BNV costituisce uno strumento di supporto in quanto fornisce un quadro sintetico sul gradod’innevamento, sulle condizioni di stabilità del manto nevoso, sull’attività valanghiva in atto,sul pericolo valanghe, nonché sull’evoluzione nel tempo di tutti i predetti fattori. Esso tuttaviaè redatto a scala sinottica, sulla base di 7 meteonivozone (zone geografiche omogenee dalpunto di vista climatico e nivologico), ed ha valenza sull’intero territorio, indipendentementedal grado di antropizzazione dei diversi contesti: esso fornisce indicazioni utili soprattutto perle attività escursionistiche in ambiente montano innevato.

Il pericolo valanghe del BNV è espresso secondo la scala unificata europea (EAWS - EuropeanAvalanche Warning Services) articolata su 5 livelli decrescenti di pericolo (gradi da 5 a 1 dove 5rappresenta il pericolo massimo e 1 il pericolo minimo), definiti in base al grado diconsolidamento del manto nevoso, alla probabilità di distacco, alle cause dei distacchi(spontanei e provocati), alle dimensioni delle valanghe ed al numero di siti potenzialmentepericolosi.

Il BNV non fornisce indicazioni riguardo ai possibili effetti al suolo delle valanghe attese, inparticolare nelle aree antropizzate, ma fornendo indicazione sulle aree interessate dal pericoloconsente al Centro Funzionale Decentrato di valutare l’emissione di comunicati diallertamento trasmessi dalla SOR analogamente a quanto avviene per il rischiometeorologico, idrogeologico ed idraulico sulla base dell’apposita Direttiva regionale (DGR2028 del 2018).

L’allertamento, che utilizza i codici colore GIALLO, ARANCIONE e ROSSO, avviene qualora ifenomeni valanghivi, generalmente corrispondenti a situazioni di pericolo valanghe maggioreo uguale al grado 3 sul BNV, possono interessare aree antropizzate all’interno delle zone diallerta regionali FVG-A e B nelle porzioni di territorio soggette a tale rischio. In tali casi, per leinfrastrutture e gli insediamenti abitativi a rischio, vengono attivate le misure di prevenzionesecondo le indicazioni delle autorità competenti e a livello locale con il supporto della“Commissione comunale per la prevenzione di rischi da valanga” ex art. 9 della LR84/88, ovepresente.

Con particolare riferimento all’allertamento specifico e alla pianificazione di protezione civile,

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 11 di 20

Page 34: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

la recente Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 agosto 2019 (pubblicatasulla G.U. n.231 del 2/10/2019) ha lo scopo di delineare gli “Indirizzi operativi per la gestioneorganizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale e per lapianificazione di protezione civile territoriale nell’ambito del rischio valanghe”. Il documentoinclude due allegati tecnici che ne costituiscono parte integrante: il primo allegato attiene alleprocedure operative del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio valangheed il secondo definisce le procedure operative per la predisposizione degli indirizzi regionalifinalizzati alla pianificazione di protezione civile locale, nell’ambito del rischio valanghe.

Nel rispetto delle competenze delle Regioni a statuto speciale, la Direttiva prevede che entrodue anni dalla pubblicazione le Regioni, sulla base degli studi di pericolosità, definiscano, inraccordo con i Comuni, una prima mappatura delle aree soggette a rischio valanghe (che per ilFriuli Venezia Giulia è già costituita dalla CLPV) ed emanino le direttive per l’allertamento e gliindirizzi per la pianificazione provinciale, comunale/intercomunale o di ambito di protezionecivile recependo le disposizioni della direttiva stessa. Per i comuni i cui territori risultino espostia tale rischio, la Direttiva prevede che si proceda all’adeguamento del Piano di Protezionecivile entro 2 anni dalla pubblicazione degli indirizzi regionali.

Procedure operative: Cittadini1. Informarsi preventivamente circa eventuali rischi da valanga che possano interessare la

propria abitazione e la viabilità e le infrastrutture di abituale frequentazione, nonchéinformarsi su cosa prevede il Piano di emergenza del proprio Comune.

2. Condividere le informazioni del punto 1 con i propri familiari.3. Tenersi aggiornati sull’evoluzione delle condizioni meteo e dei Bollettini Neve e Valanghe

(BNV).4. Fare attenzione nelle attività all’aperto, evitando le aree a rischio valanghe.5. Valutare necessità di aiuto di familiari e vicini in caso di emergenza.6. Guidare con attenzione, in particolare nei tratti ancora transitabili ma esposti al rischio

caduta valanghe.7. In caso di pericolo incombente sulla propria abitazione, informarsi in merito ad eventuali

provvedimenti di evacuazione.8. Seguire le indicazioni dell’autorità di protezione civile locale (Comune) e i canali informativi

sulla viabilità.9. Limitare gli spostamenti, in particolare in aree montane nei tratti esposti a rischio caduta

valanghe.10.Nel caso di valanga che interessi persone, abitazioni o infrastrutture per prima cosa

effettuare una chiamata di soccorso al Numero Unico di Emergenza 1-1-2 fornendo conpiù precisione possibile l’indicazione del luogo colpito, delle persone coinvolte, al fine diattivare con immediatezza il soccorso sanitario e le squadre specialistiche per il soccorso invalanga più vicine.

Innalzamento della falda freaticaSul territorio comunale non è segnalato nessuna pericolosità relativa all'innalzamento della

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 12 di 20

Page 35: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

falda freatica.

Prevenzione incendi boschivi e di interfacciaPremesse e generalità, normativa vigente, forze deputate al contrastoAnche nel Friuli Venezia Giulia gli incendi boschivi rappresentano una minaccia all'integritàdelle foreste e degli ambienti naturali, oltre che generare pericolo all'uomo e alle sue opere.

Oltre il 90% degli incendi boschivi, è causato dalla mano dell'uomo, sia per imperizia eincuria, sia per dolo. La rimanente percentuale è dovuta agli incendi per cause naturali,rappresentate esclusivamente dal fulmine ma che, in Regione, rappresentano un dato dioriginalità del fenomeno rispetto ad altre Regioni dell’arco alpino (mediamente circa 7% delnumero medio annuo ma con punte anche del 20% considerando specifiche aree dellamontagna). Tali incendi, seppure possano essere considerati entro certi limiti come unnormale fattore necessario al mantenimento di un determinato ecosistema, possono rivelarsipericolosi e quindi richiedono interventi di monitoraggio, controllo e di spegnimento.

Fermo restando il ruolo operativo demandato per legge agli organi tecnici che partecipano alsistema integrato di contrasto agli incendi (Corpo forestale regionale, Corpo Nazionale deiVigili del Fuoco, Carabinieri forestali), la successiva procedura operativa riguarda ilcoinvolgimento della Struttura comunale di protezione civile nella lotta attiva agli incendi diaree verdi, aree boscate, ed aree boscate poste in prossimità di zone urbanizzate (incendi diinterfaccia). Questa opererà sotto il coordinamento della Sala operativa regionale e secondole istruzioni impartite sul posto dal Direttore delle operazioni di spegnimento (D.O.S.).

La normativa di riferimento in materia di antincendio boschivo è la seguente:

• Legge 353/2000 (contiene tra l’altro all’art. 2 la definizione di incendio boschivo ed all’art.11 istituisce il reato specifico di incendio boschivo)

• Legge Regionale 8/1977 come successivamente modificata• Piano Regionale di Difesa del Patrimonio Forestale 1997-1999 (DPG n. 0136 del

17/04/1998) – in corso di aggiornamento

A quanto sopra, per meglio delineare il quadro normativo sugli incendi boschivi, occorre fareriferimento anche alla definizione di bosco stabilita dall’art. 6 della L.R. 9/2007 – Norme inmateria di risorse forestali.

Il piano regionale di difesa del patrimonio forestale dagli incendi suddivide il territorioregionale in zona bianca a rischio nullo e zona classificata secondo tre diversi gradi dipericolosità (basso, medio, alto) indicati in cartografica con i colori giallo, arancio e rosso.

Nei comuni che comprendono aree classificate di basso, medio, alto grado di pericolosità e,limitatamente alle superfici boscate, in quelli ricadenti nella zona bianca, vigono le normesopra indicate con le procedure e divieti previsti.

I gruppi comunali di protezione civile dei comuni con aree classificate comprendono una

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 13 di 20

Page 36: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

aliquota di volontari addestrati ed equipaggiati per l’attività di spegnimento degli incendiboschivi.

Le presenti procedure derivano dai protocolli di coordinamento in materia di antincendioboschivo tra i seguenti soggetti coinvolti:

• Protezione civile della Regione - Sala Operativa Regionale;• Corpo forestale regionale.• Vigili del Fuoco;• Centro operativo aereo unificato (COAU) del Dipartimento della protezione civile;• Squadre comunali di protezione civile specializzate in AIB e Associazioni di volontariato AIB;

Attività di avvistamento, segnalazione e spegnimentoChiunque avvisti un incendio ha l’obbligo di informare immediatamente le autorità competentiutilizzando il numero unico di emergenza 112 e preparandosi a rispondere alle seguentidomande:

• località e luogo preciso ove si è sviluppato l'incendio,• se l'incendio riguarda la vegetazione,• se ci sono o meno persone in pericolo,• se nei pressi dell'incendio ci sono o meno dei manufatti (case, oleodotti, strade, ecc.).

A partire dall’avvistamento di un incendio nel territorio comunale o in zona ad esso limitrofa, ilSindaco provvede ad attivare la propria Squadra comunale specializzata in antincendioboschivo informando immediatamente la Sala operativa regionale.

Procedura successiva alla segnalazione o all’avvistamento – Attivazione del sistema diinterventoNel caso in cui la segnalazione riguardi un presunto incendio in zona urbana o di interfaccia,l’informazione viene passata per competenza al CNVVF e precisamente al comando aventegiurisdizione per la località dell’evento.

Nel caso di incendio in zona boschiva il numero unico 112 gira la segnalazione alla SOR laquale provvede ad attivare la pattuglia forestale in servizio antincendio o la Stazione forestalepiù vicina per le necessarie verifiche e l’eventuale primo intervento di spegnimento.

Verificata l’esistenza di un incendio boschivo, la pattuglia del Corpo forestale regionalerichiede alla SOR l’attivazione dei volontari AIB dei gruppi comunali di protezione civile dellazona e le altre forze necessarie per lo spegnimento. Giunti sull’incendio con autobotti,manichette, moduli antincendio e altre attrezzature i volontari iniziano l’attività dispegnimento secondo le disposizioni del personale forestale che coordinata le operazioni sulcampo nel ruolo di Direttore Operazioni di Spegnimento (DOS) (*) o da quello dei Vigili delFuoco nel ruolo di Responsabile delle Operazioni di Soccorso (ROS) .

I volontari intervengono sull’incendio equipaggiati dei dispositivi di protezione individuale

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 14 di 20

Page 37: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

(DPI) previsti e le attrezzature antincendio in dotazione.

Nel caso la segnalazione pervenga al di fuori dell’orario di servizio del Corpo forestaleregionale (variabile), la SOR allerta la squadra comunale di volontari di protezione civileequipaggiata ed addestrata per l’antincendio boschivo del comune interessato. Le squadre divolontari per l’antincendio boschivo sono attivate secondo la procedura standard.

Nel caso di avvistamento diretto di un incendio nel territorio comunale o in zona ad essolimitrofa il Sindaco provvede ad attivare la propria Squadra comunale specializzata inantincendio boschivo informando immediatamente la Sala operativa regionale.

Nel caso di indisponibilità di personale del CFR (più frequente nelle ore notturne), qualora sitratti di eventi non particolarmente problematici, o nel caso in cui l’assenza del personale CFRsi verifichi nella prima fase dell’ incendio, il caposquadra dei volontari AIB assume la direzioneprovvisoria delle operazioni secondo le normali procedure, avvisando la SOR. In detti casi ivolontari agiscono attenendosi a principi di prudenza in modo da limitare al minimol’esposizione a rischi; pertanto si limitano a sorvegliare in posizione sicura l’incendio e aspegnere in tutta sicurezza solo piccoli focolai posti in zone ben accessibili.

Qualora il DOS valuti la sussistenza di rischi immediati per persone o strutture informala SOR per far intervenire i VVF.

Il DOS valuta se vi siano l’esigenza ed i presupposti tecnici per l’intervento dei mezzi aerei(diffusività dell’incendio, morfologia dei luoghi, percorribilità del terreno con i mezzi o a piedi,pregio della vegetazione, infrastrutture civili da salvaguardare, estensione dell’incendio,presenza di ostacoli al volo ).Effettuate le dovute valutazioni, il DOS inoltra alla SOR larichiesta motivata di attivazione delle risorse aeree.

Su attivazione della SOR, intervengono dapprima gli elicotteri del Servizio aereo regionale diprotezione civile. Se necessario la SOR provvede a chiedere il concorso dei mezzi aerei delDipartimento nazionale di protezione civile (COAU) che può disporre l’invio di aerei Canadaired elicotteri di grossa taglia come l’Erickson S64.

Il DOS viene informato dalla SOR rispetto ai “punti acqua” previsti dal Piano comunale diemergenza.

Sull’andamento delle operazioni di spegnimento sono informati a cura della Sala operativaregionale il Dipartimento di protezione civile, i sindaci dei Comuni coinvolti nelle operazioni, laPrefettura.

Periodo di alta pericolositàLa legge regionale prevede un periodo attualmente fisso di “alta pericolosità” dal 1° novembreal 30 aprile ed eventuali altri periodi individuati in funzione delle condizioni climatiche.

Se ricorrono le condizioni stagionali di aridità, alte temperature e stress idrico dellavegetazione, di viene dichiarato un periodo estivo di alta pericolosità di anno in anno con

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 15 di 20

Page 38: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

decreto del Presidente della Giunta Regionale.

Attività di prevenzione: pattugliamento AIBDurante i periodi di alta pericolosità il Corpo forestale regionale effettua un servizio dipattugliamento del territorio e pronto intervento organizzato in più turni attivatiprogressivamente ed eventualmente intensificati secondo le effettive condizioni del rischio dipropagazione.

In alcuni distretti il pattugliamento è eseguito anche dalle squadre comunali di protezionecivile specializzate in antincendio boschivo.

Il Servizio foreste e Corpo forestale così come i coordinatori dei Gruppi comunali di protezionecivile inviano periodicamente alla Sala Operativa regionale i calendari delle turnazioni.

Fuochi controllati (abbruciamenti)Nelle zone comprese nel piano antincendio boschivo la legge proibisce per l’intero periododell’anno l’accensione di fuochi e tutte le attività che possano comportare anchepotenzialmente l’innesco di incendi boschivi.

Deroghe a tale divieto possono essere rilasciate per motivi di legittime occupazioni lavorativeprevia richiesta da presentare con almeno 15 giorni di anticipo alla competente Stazioneforestale che ne prende atto e detta le prescrizioni da rispettare per ridurre al minimo i rischi dipropagazione del fuoco in maniera incontrollata. Copia della deroga rilasciata completa dellerelative prescrizioni è inviata dalla Stazione forestale alla Sala operativa regionale.

Occorre precisare che l’abbruciamento di materiale vegetale residuo di attività agricole oforestali (ad es. foglie, residui di potatura, ramaglia) e secondo le modalità ed i ridottiquantitativi stabiliti dal D.Lgs. 152/2006 art. 182, comma 6 bis (oltre i quali l’attività verrebbeconsiderata alla stregua di illecito smaltimento di rifiuti e perseguita a norma di legge) èsempre vietato - divieto non derogabile - nei periodi dichiarati di massima pericolositàindicati nel paragrafo precedente. Al di fuori dei periodi di massima pericolosità e nei territoriove vige il piano l’abbruciamento dei residui vegetali suddetti resta possibile solo previaderoga al divieto di accensione fuochi da ottenere con la procedura di cui al precedenteparagrafo.

Le manifestazioni pubbliche tradizionali, quali sono i fuochi pirotecnici o i falò epifanici ofiaccolate, possono aver luogo, previa richiesta di autorizzazione da presentare della Stazioneforestale ed il successivo rilascio che in questo caso è attribuito all’Ispettorato forestalecompetente per territorio. L’Ispettorato darà comunicazione dell’autorizzazione alla SalaOperativa Regionale.

L’interessato all’accensione del fuoco controllato deve, in entrambi i casi di cui sopra,comunicare per via telefonica al n° verde alla Sala operativa regionale (800500300) l’inizio e lafine delle operazioni. L’operatore della SOR registra le comunicazioni di inizio e fine fuococontrollato su un apposito registro informatico.

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 16 di 20

Page 39: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

Attività post evento: rilievo e archivioNelle aree percorse dal fuoco la legislazione impone un articolato sistema di vincoli e divietipluriennali specifici per boschi e pascoli (modificare la destinazione urbanistica preesistente,l’edificazione di edifici se non già precedentemente autorizzata, attività di rimboschimento edingegneria naturalistica finanziate con fondi pubblici salvo autorizzazione per casi didocumentato dissesto idrogeologico o particolare valenza ambientale, ecc.). Tali divietivengono posti dal Comune riportandone la sussistenza in uno specifico catasto delle areepercorse e definito sulla base di rilievi eseguiti dalla Stazione forestale e pubblicati nel sistema“A.R.D.I” (Archivio Regionale dati Incendi boschivi). Le perimetrazioni sono a disposizionedell’Amministrazione comunale per quanto di competenza, scaricabili dal sito IRDAT dellaRegione.

È possibile anche l’accesso diretto ad ARDI dove sono consultabili le schede relative agliincendi boschivi avvenuti nel Comune redatte dalla Stazione forestale competente. A tal finesul sito delle autonomie locali (http://autonomielocali.regione.fvg.it) nell’ area riservata sonospiegate le modalità per l’accreditamento da parte di utenti Comunali interessati alla materia.

Procedure operativeLe procudure operative in caso di incendio boschivo si attivano in base alle dimensionidell'incendio stesso.

• Incendio a scala comunale: incendi che per tipologia e dimensione possono essere estintidalla squadra comunale di volontari specializzati in antincendio boschivo

• Incendio a scala sovracomunale: incendi che per tipologia e dimensione richiedono ilcoinvolgimento di altre squadre comunali o dei mezzi del servizio aereo regionale

• Incendio a scala nazionale: incendi che per tipologia e dimensione richiedono ilcoinvolgimento del Dipartimento Nazionale di protezione civile (richiesta del concorso dellaflotta aerea nazionale).

• Incendio a scala sovranazionale: incendi che per tipologia e dimensione richiedono ilcoinvolgimento dei sistemi di protezione civile sloveno o carinziano.

Le procedure previste per la scala comunale vanno eseguite anche per gli incendi di scalasovracomunale o nazionale, così come le procedure per la scala sovracomunale vannoeseguite anche per la scala nazionale o sovranazionale.

Procedure operative: CittadiniPer prevenire un'incendio boschivo• Non gettare mozziconi di sigaretta ancora accesi dai finestrini dell'automobile.• Non accendere fuochi in prossimità dei boschi o quando c'è vento e la vegetazione è secca.• Non abbandonare rifiuti nei boschi: raccoglili e portali via.• Nelle zone più esposte agli incendi, attorno alle abitazioni e ai fabbricati, pulisci il terreno

dalla vegetazione infestante e dai rifiuti facilmente infiammabili.

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 17 di 20

Page 40: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

In caso di incendio boschivoChiamare subito il numero unico delle emergenze 112.

Industrie a rischio incidente rilevanteSul territorio comunale non sono presenti industrie a rischio incidente rilevante.

Inquinamenti in ambito costieroNon pertinente

Ricerca persone scomparseNelle operazioni di ricerca di persone scomparse nel territorio regionale, sia in pianura che interritorio collinare e montano, ed in particolare nei casi urgenti che riguardano persone giovanio anziane, partecipa il Sistema regionale di Protezione civile al fine del ritrovamento in vitadegli scomparsi.

Nel caso in cui le ricerche si svolgano in ambiente montano, ipogeo o impervio (intendendosiper impervio quelle porzioni di territorio che, per ragioni geomorfologiche o ambientali nonsiano esplorabili in sicurezza senza adeguato equipaggiamento ed attrezzatura alpinistica erelativa preparazione), l'attività è specificatamente affidata dalla Legge 74/2001, art.1,comma 2 al Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico nel quadro delle competenzeassegnate al Club Alpino Italiano dalla Legge 91/1963.

Sono riservate alle Forze dell'Ordine le attività di ricerca che riguardano persone scomparselegate alla commissione di un reato o comunque coinvolte da indagini dell'Autorità giudiziaria.A quest'ultima compete l'iniziativa di autorizzare specifiche attività di ricerca.

Dalla presente procedura sono esclusi i casi di calamità nelle quali si registri un numeroelevato di persone scomparse.

Gli Uffici/Enti che possono intervenire nelle ricerche di persone scomparse con le proprierisorse disponibili:

• Enti dello Stato: Prefettura-UTG, Questura, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, VVF,Esercito, Capitaneria di Porto (per le ricerche in mare).

• Enti regionali: Comune, Polizia Municipale, Protezione civile della Regione, CorpoForestale Regionale, Polizia Provinciale, Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico,SORES, Gruppi comunali di Protezione civile, Associazioni di volontariato di Protezionecivile (Unità cinofile, Radioamatori, Sommozzatori, Associazione Psicologi).

Sulla base delle direttive emanate dal Ministero dell’Interno, di norma compete allaPrefettura-UTG assumere la responsabilità del coordinamento delle attività di ricercaindividuando un Direttore Operazioni di Ricerca (DOR) secondo quanto stabilito dall’apposito

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 18 di 20

Page 41: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

piano provinciale adottato.

Il DOR provvede a:

• acquisire informazioni sul disperso (anche presso i familiari);• organizzare la ricerca;• richiedere le risorse necessarie;• rendicontare puntualmente le attività di ricerca svolte:

• orari,• persone,• attività,• luoghi,• risultati;

• mantenere informati gli organi superiori sull’andamento delle attività di ricerche in corso;• mantenere i contatti con i familiari.

La richiesta di concorso dei volontari di Protezione civile nelle attività di ricerca è avanzata daparte del DOR alla SOR nel rispetto di quanto stabilito nel protocollo d’intesa tra le Prefetturee la Protezione civile della Regione di data 10/01/2005: Il protocollo stabilisce infatti che iSindaci dei Comuni, il volontariato comunale e le associazioni di volontariato di Protezionecivile agiscano secondo le direttive impartite dalla SOR.

1. La SOR riceve la richiesta di attivazione dal DOR incaricato dalla Prefettura-UTG. Nel casola richiesta di attivazione pervenga da altri soggetti della componente Stato (Questura,Carabinieri, Polizia, VVF, Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Esercito) la SOR richiede ilcoordinamento con la Prefettura-UTG richiedendo il nominativo dell’incaricato dellafunzione di DOR.

2. Nel caso in cui la richiesta di attivazione pervenga da altro soggetto, la SOR verifica che ilSindaco del Comune interessato alla scomparsa sia stato informato, che sia stata fatta ladenuncia di scomparsa alle Forze dell’Ordine o che, perlomeno, le Forze dell’Ordine siano alcorrente della scomparsa, prima di avviare l’attività di ricerca.

3. Il Sindaco del Comune interessato alla ricerca assume le funzioni di Direttore delleOperazioni di Ricerca per la componente regionale (DOR-PC), ovvero incarica di dettafunzione altra persona idonea di sua fiducia. Il coordinamento della componente regionaleoperante a supporto delle ricerche è assicurato dal DOR-PC che opera secondo le richiestedel DOR.

4.5. La SOR, sulla base delle indicazioni del DOR-PC, organizza l’invio sul posto di: volontarilogistici, unità cinofile, volontari specializzati ,servizio aereo (elicottero), sommozzatori,collaborazioni transfrontaliere di protezione civile.

6. L’attivazione dei volontari segue le procedure dell’attivazione standard. (La SOR chiama iSindaci o i Coordinatori – i Sindaci sono comunque informati e autorizzano lapartecipazione alle ricerche dei propri volontari abilitati).

7. La SOR dispone l’eventuale invio sul posto di un proprio funzionario con compiti disupporto al DOR-PC.

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 19 di 20

Page 42: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

8. La chiusura delle ricerche, anche nel caso di esito negativo, nonché le sospensionitemporanee delle stesse, è concordata tra il DOR e il DOR-PC, sentita la Prefettura-UTG.Alla chiusura delle ricerche il DOR-PC rimane sul posto in contatto con la SOR finoall’accertato rientro di tutte le squadre impegnate. Il DOR-PC raccoglie le osservazioni sulleproblematiche emerse nelle fasi di ricerca e le riporta nei debriefing e/o nelle relazioni finalisull’attività svolta.

9. Nei casi in cui sussistano attività di Polizia Giudiziaria, le notizie afferenti le ricerchepotranno essere divulgate solo previo assenso dell’Autorità Giudiziaria. Le informazioniattinenti le ricerche effettuate con la partecipazione delle componenti del Sistemaregionale di Protezione civile sono divulgate congiuntamente dalla Prefettura-UTG e dallaSOR.

Suono delle campane d’emergenzaIl comune non ha attivato questa modalità di allertamento

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 20 di 20

Page 43: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per

AllegatiComunali

• Delibera CC n.24/2018 del 08/08/2018APPROVAZIONE PIANO DI EMERGENZA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE.

Pieghevoli aree di attesa• Pieghevole con elenco aree di attesa• 001 - AREA DI ATTESA LOC. PALLEVA• 003 - VIA ALCHEDA, CORTILE LATTERIA• 004 - VIA BOSPLANS,incrocio• 005 - PARCHEGGIO CIMITERO, VIA N. SAURO• 006 - CASA ANZIANI, VIA CESARE BATTISTI, 75• 007 - CHIESETTA, VIA SOTT'ANZAS• 008 - FONTANA, VIA PRAPIERO

Piano comunale delle emergenze di PROTEZIONE CIVILE

Andreis

Stampato il 09/01/2021 Pagina 1 di 1

Page 44: Piano Regionale delle Emergenze di Protezione Civile ...pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it/municipalities/...Distretto di Protezione Civile BASSA VALCELLINA Zona di allerta per