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Comune di Taurasi
Piano triennale di prevenzione della corruzione e per la trasparenza
2017 - 2019 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella
pubblica amministrazione, articolo 1, commi 8 e 9 della legge 60 novembre 2012 numero 190)
(Deliberazione di Giunta Comunale n. 8 del 25.01.2017)
INDICE PER ARTICOLO
CAPO I – L’ANTICORRUZIONE Art. 1 – Riferimenti normativi Art. 2 – Oggetto del Piano Art. 3 – Premessa metodologica Art. 4 – Individuazione del Responsabile Art. 4.1 – I compiti del RPC Art. 5 – Il Nucleo di Valutazione Art. 6 – Collegamento al ciclo di gestione della performance Art. 6.1 – Il Processo di approvazione del PTPC Art. 6.2 – I contenuti Art. 7 – Il contesto esterno Art. 8 – Il contesto interno Art. 9 – Mappatura del rischio Art. 10 – Valutazione del rischio Art. 11 – Gestione del rischio Art. 12 – Obbligo di relazione dei dirigenti nei confronti del Responsabile della Prevenzione Art. 13 – Monitoraggio del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti Art. 14 – Monitoraggio dei rapporti fra Amministrazione e soggetti terzi Art. 15 – Enti partecipati Art. 16 – I controlli interni Art. 17 – Rotazione degli incarichi (interni ed esterni) Art. 18 – Incompatibilità, inconferibilità, cumulo di impieghi ed incarichi Art. 19 – Codice di comportamento Art. 20 – Attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro Art. 21 – Patti di integrità negli affidamenti Art. 22 – Tutela del dipendente che segnala illeciti Art. 23 – La Formazione Art. 24 – Obblighi di trasparenza Art. 25 – Promozione della cultura della legalità Art. 25.1 – Misure di prevenzione nei rapporti con i cittadini e le imprese CAPO II – LA TRASPARENZA
Art. 26 – Principi Generali, obiettivi strategici, programmazione, comunicazione, attuazione, organizzazione delle pubblicazioni (mappa della trasparenza) Art. 27 – L’Accesso Civico Art. 28 – L’organizzazione delle pubblicazioni Art. 29 – La struttura dei dati e i formati Art. 30 – Fruibilità e comprensibilità dei dati Art. 31 – Tempi di pubblicazione e archiviazione dati Art. 32 - Controllo e monitoraggio degli adempimenti Art. 33 - Gli obblighi specifici di pubblicazione Art. 34 - La trasparenza e le gare di appalto Art. 35 – ll titolare del potere sostitutivo Art. 36 – Le sanzioni per la violazione degli obblighi di trasparenza
ALLEGATO A - Misure obbligatorie di prevenzione del rischio “corruzione”
ALLEGATO B – Tabella dei livelli di rischio
ALLEGATO C – Mappatura sistematica delle aree di rischio
MODULO1: Dichiarazione assenza conflitto di interesse consulenti e collaboratori MODULO2: Dichiarazione assenza conflitto di interesse dipendenti MODULO3: Dichiarazione di insussistenza di situazioni delle cause di inconferibilità ed incompatibilità di cui al D. Lgs. 8 aprile 2013, n.39 MODULO 4:Richiesta di autorizzazione a svolgere incarichi extraistituzionali MODULO 5: Dichiarazione di insussistenza di situazioni di conflitto d’interesse MODULO 6: Schema di patto di integrità MODULO 7: Segnalazione per condotte illecite (c.d. whistleblower)
CAPO I
L’ANTICORRUZIONE
ART.1 – RIFERIMENTI NORMATIVI
1. L’assetto normativo di riferimento per la redazione del presente Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC) e della sezione dedicata al Piano Triennale Trasparenza e Integrità (PTTI) è il seguente:
a) Legge 6 novembre 2012 n.190 recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” e successive modifiche e integrazioni;
b) Decreto legislativo 31 dicembre 2012 n.235 recante “Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell’art.1, comma 63, della legge 6 dicembre 2012, n.190”;
c) Decreto legislativo 14 marzo 2013 n.33 recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche e integrazioni;
d) Decreto legislativo 8 aprile 2013 n.39 recante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’art.1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n.190” e successive modifiche e integrazioni;
e) Decreto Presidente della Repubblica 16 aprile 2013 n.62 “regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'art.54 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001 n.165”. f) Delibera CIVIT n.72/2013 di approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione, determina ANAC n.12/2015 recante “Aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione”.e delibera ANAC n.831 del 3/8/2016 recante “Determinazione di approvazione definitiva del Piano Nazionale Anticorruzione 2016”;
f) Decreto Legislativo 25 maggio 2016, n. 97 “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’art. 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”.
ART.2 – OGGETTO DEL PIANO
1. Obiettivo del Piano è quello di prevenire il rischio corruzione nell’attività amministrativa dell’ente con azioni di prevenzione e di contrasto della illegalità, anche attraverso percorsi di formazione ed attuazione effettiva della trasparenza degli atti e dell’accesso civico.
2. Nel linguaggio giuridico italiano, il termine “corruzione” ha avuto principalmente un’accezione essenzialmente penalistica, accezione restrittiva, ma coerente con la circostanza che la lotta alla corruzione si è svolta principalmente sul piano della repressione penale. Vi è però un’accezione assai più ampia del termine, che è connessa alla prevenzione del malcostume politico/amministrativo, da operare con gli strumenti propri del diritto amministrativo. In tal senso la circolare DFP 4355 del 25/1/2013, dove si precisa che il concetto di corruzione va inteso in senso lato, ricomprendendo anche situazioni in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, un soggetto nell’esercizio dell’attività amministrativa abusi del potere che gli è stato affidato al fine di ottenere un vantaggio privato o, comunque, utilizzare finalità pubbliche per perseguire illegittimamente un fine proprio dell’ente di riferimento. In definitiva pertanto l’obiettivo del PTPCT (Piano Triennale Prevenzione Corruzione e Trasparenza) è quello di combattere la “cattiva amministrazione”, intendendosi per essa l’attività che non rispetta i canoni del buon andamento, dell’imparzialità, della trasparenza e della verifica
della legittimità degli atti. 3. Lo scopo fondamentale del Piano Anticorruzione, al di la degli aspetti morali e legali, è quello di evitare il più possibile aggravi per la cittadinanza dovuti a costi occulti, dato che inevitabilmente le diseconomie e l’aumento di costi derivanti da una cattiva organizzazione o dal mancato controllo con finalità anticorruttive, non possono che riflettersi sugli utenti.
ART.3 – PREMESSA METODOLOGICA
1. L’adozione del PTPCT è effettuata dall’Amministrazione su proposta del Responsabile della Prevenzione della Corruzione, entro il 31 gennaio di ogni anno. In fase di prima applicazione ed a seguito dell’intesa adottata in sede di Conferenza Unificata in data 24/7/2013 ai sensi dei commi 60 e 61 della L.190/2012, per l’anno 2014 il termine per l’adozione del PTPC era stato fissato al 31 gennaio 2014, a valere pertanto per il triennio 2014/2016; con deliberazione G.C. n. 11 del 28.01.2016 è stato approvato l’aggiornamento 2016/2018. Il presente aggiornamento riguarda il triennio 2017/2019.
2. Quanto all’individuazione dell’organo competente alla adozione del PTPCT, è ormai definitivamente chiarito (art.1 comma 7 L.190/2012 come modificato dal D.Lgs.97/2016) che deve essere individuato nella Giunta comunale. Sulla competenza interviene però il punto 4.1 della determinazione ANAC 12/2015 che suggerisce per gli enti territoriali “…..caratterizzati dalla
presenza di due organi di indirizzo politico, uno generale (il Consiglio) e uno esecutivo (la Giunta) ……” l’utilità di un doppio passaggio, con approvazione da parte del Consiglio di un non meglio specificato “documento di carattere generale sul contenuto del PTPC” restando alla Giunta la competenza per l’adozione finale. Il concetto viene ulteriormente specificato con il PNA 2016 sulla scorta di quanto previsto dalla L.190/2012 come modificata dal D.Lgs. 97/2016 per cui l’organo di indirizzo definisce “….gli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza, che costituiscono
contenuto necessario del documento di programmazione strategico gestionale e del Piano Triennale
per la prevenzione della corruzione”. Pertanto, come previsto nel PNA 2016 (Parte Speciale § 5), gli obiettivi del PTPCT devono essere coordinati con i documenti di programmazione, quali il piano della performance (PEG/PDO) e con il DUP (Documento Unico di Programmazione); in particolare il PNA propone che tra gli obiettivi strategico operativi di tale strumento “vengano inseriti quelli relativi
alle misure di prevenzione della corruzione previsti nel PTPC al fine di migliorare la coerenza
programmatica e l’efficacia operativa di tali strumenti”.
ART.4 – IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Il Responsabile della prevenzione della corruzione e per la trasparenza di questo ente è il Dott. Matteo Fimiani. Il Responsabile è stato designato con decreto del sindaco numero 1 del 9 gennaio 2017 pubblicato nel medesimo giorno all’Albo Pretorio e nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito internet comunale. La figura del responsabile anticorruzione è stata l’oggetto di significative modifiche introdotte dal legislatore del decreto legislativo 97/2016. La rinnovata disciplina: 1) ha riunito in un solo soggetto, l’incarico di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (acronimo: RPCT); 2) ne ha rafforzato il ruolo, prevedendo che ad esso siano riconosciuti poteri idonei a garantire lo svolgimento dell’incarico con autonomia ed effettività. Inoltre, l’articolo 6 comma 5 del DM 25 settembre 2015, di “Determinazione degli indicatori di
anomalia al fine di agevolare l’individuazione di operazioni sospette di riciclaggio e di finanziamento
del terrorismo da parte degli uffici della pubblica amministrazione”, secondo una condivisibile logica di continuità fra i presidi di anticorruzione e antiriciclaggio, prevede che nelle pubbliche amministrazioni il soggetto designato come “gestore” delle segnalazioni di operazioni sospette possa coincidere con il responsabile anticorruzione. Il nuovo comma 7, dell’articolo 1, della legge 190/2012 prevede che l’organo di indirizzo individui, “di norma tra i dirigenti di ruolo in servizio”, il responsabile anticorruzione e della trasparenza.
La norma supera la precedente disposizione che considerava in via prioritaria i “dirigenti
amministrativi di prima fascia” quali soggetti idonei all’incarico. Ciò nonostante, l’ANAC consiglia “laddove possibile” di mantenere in capo a dirigenti di prima fascia, o equiparati, l’incarico di responsabile. Per gli enti locali è rimasta la previsione che la scelta ricada, “di norma”, sul segretario. Tuttavia, considerata la trasformazione prevista dalla legge 124/2015 della figura del segretario comunale, il decreto legislativo 97/2016 contempla la possibilità di affidare l’incarico anche al “dirigente apicale”. “Il titolare del potere di nomina del responsabile della prevenzione della corruzione va individuato
nel sindaco quale organo di indirizzo politico-amministrativo, salvo che il singolo comune,
nell’esercizio della propria autonomia organizzativa, attribuisca detta funzione alla giunta o al
consiglio” (ANAC, FAQ anticorruzione, n. 3.4). In caso di carenza di ruoli dirigenziali può essere designato un titolare di posizione organizzativa. Ma la nomina di un dipendente privo della qualifica di dirigente deve essere adeguatamente motivata con riferimento alle caratteristiche dimensionali e organizzative dell’ente. Il responsabile, in ogni caso, deve essere una persona che abbia sempre mantenuto una condotta integerrima. Di conseguenza, sono esclusi dalla nomina coloro che siano stati destinatari di provvedimenti giudiziali di condanna o provvedimenti disciplinari. Il PNA 2016 precisa che, poiché il legislatore ha ribadito che l’incarico di responsabile sia da attribuire ad un dirigente “di ruolo in servizio”, è da considerare come un’assoluta eccezione la nomina di un dirigente esterno. Nel caso l’amministrazione dovrà provvedere con una congrua e analitica motivazione, dimostrando l’assenza in dotazione organica di soggetti con i requisiti necessari. In ogni caso, secondo l’Autorità, “resta quindi ferma la sicura preferenza per personale dipendente
dell’amministrazione, che assicuri stabilità ai fini dello svolgimento dei compiti”. Inoltre, “considerata la posizione di autonomia che deve essere assicurata al responsabile, e il ruolo
di garanzia sull’effettività del sistema di prevenzione della corruzione, non appare coerente con i
requisiti di legge la nomina di un dirigente che provenga direttamente da uffici di diretta
collaborazione con l’organo di indirizzo laddove esista un vincolo fiduciario”. Il PNA 2016 evidenza l’esigenza che il responsabile abbia “adeguata conoscenza dell’organizzazione
e del funzionamento dell’amministrazione”, e che sia: 1. dotato della necessaria “autonomia valutativa”; 2. in una posizione del tutto “priva di profili di conflitto di interessi” anche potenziali; 3. di norma, scelto tra i “dirigenti non assegnati ad uffici che svolgono attività di gestione e di
amministrazione attiva”. Pertanto, deve essere evitato, per quanto possibile, che il responsabile sia nominato tra i dirigenti assegnati ad uffici dei settori più esposti al rischio corruttivo, “come l’ufficio contratti o quello
preposto alla gestione del patrimonio”. Il PNA 2016 (pagina 18) prevede che, per il tipo di funzioni svolte dal responsabile anticorruzione improntate alla collaborazione e all’interlocuzione con gli uffici, occorra “valutare con molta
attenzione la possibilità che il RPCT sia il dirigente che si occupa dell’ufficio procedimenti disciplinari”. A parere dell’ANAC tale soluzione sembrerebbe addirittura preclusa dal nuovo comma 7, dell’articolo 1, della legge 190/2012. Norma secondo la quale il responsabile deve indicare “agli uffici
competenti all’esercizio dell’azione disciplinare” i nominativi dei dipendenti che non hanno attuato correttamente le misure in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza. Sempre, a parere dell’ANAC la comunicazione all’ufficio disciplinare deve essere preceduta, “nel
rispetto del principio del contraddittorio, da un’interlocuzione formalizzata con l’interessato”. In ogni caso, conclude l’ANAC, “è rimessa agli organi di indirizzo delle amministrazioni, cui compete
la nomina, in relazione alle caratteristiche strutturali dell’ente e sulla base dell’autonomia
organizzativa, la valutazione in ordine alla scelta del responsabile”. Il decreto legislativo 97/2016 (articolo 41 comma 1 lettera f) ha stabilito che l’organo di indirizzo assuma le eventuali modifiche organizzative necessarie “per assicurare che al responsabile siano
attribuiti funzioni e poteri idonei per lo svolgimento dell’incarico con piena autonomia ed effettività”. Inoltre, il decreto 97/2016:
1. ha attribuito al responsabile il potere di segnalare all’ufficio disciplinare i dipendenti che non hanno attuato correttamente le misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza;
2. ha stabilito il dovere del responsabile di denunciare all’organo di indirizzo e all’OIV “le
disfunzioni inerenti all’attuazione delle misure in materia di prevenzione della corruzione e
di trasparenza”. In considerazione di tali compiti, secondo l’ANAC (PNA 2016 pagina 19) risulta indispensabile che tra le misure organizzative, da adottarsi a cura degli organi di indirizzo, vi siano anche quelle dirette ad assicurare che il responsabile possa svolgere “il suo delicato compito in modo imparziale, al riparo
da possibili ritorsioni”. Pertanto l’ANAC invita le amministrazioni “a regolare adeguatamente la materia con atti
organizzativi generali (ad esempio, negli enti locali il regolamento degli uffici e dei servizi) e
comunque nell’atto con il quale l’organo di indirizzo individua e nomina il responsabile”. Pertanto secondo l’ANAC (PNA 2016 pagina 20) è “altamente auspicabile” che:
1. il responsabile sia dotato d’una “struttura organizzativa di supporto adeguata”, per qualità del personale e per mezzi tecnici;
2. siano assicurati al responsabile poteri effettivi di interlocuzione nei confronti di tutta la struttura.
Quindi, a parere dell’Autorità “appare necessaria la costituzione di un apposito ufficio dedicato allo
svolgimento delle funzioni poste in capo al responsabile”. Se ciò non fosse possibile, sarebbe opportuno assumere atti organizzativi che consentano al responsabile di avvalersi del personale di altri uffici. La struttura di supporto al responsabile anticorruzione “potrebbe anche non essere esclusivamente
dedicata a tale scopo”. Potrebbe, invero, essere a disposizione anche di chi si occupa delle misure di miglioramento della funzionalità dell’amministrazione quali, ad esempio: controlli interni, strutture di audit, strutture che curano la predisposizione del piano della performance. La necessità di rafforzare il ruolo e la struttura di supporto del responsabile discende anche dalle ulteriori e rilevanti competenze in materia di “accesso civico” attribuite sempre al responsabile anticorruzione dal decreto Foia. Riguardo all’“accesso civico”, il responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza:
1. ha facoltà di chiedere agli uffici informazioni sull’esito delle domande di accesso civico; 2. per espressa disposizione normativa, si occupa dei casi di “riesame” delle domande rigettate
(articolo 5 comma 7 del decreto legislativo 33/2013). A garanzia dello svolgimento, autonomo e indipendente, delle funzioni del responsabile occorre considerare anche la durata dell’incarico che deve essere fissata tenendo conto della non esclusività della funzione. Il responsabile in genere sarà un dirigente che già svolge altri incarichi all’interno dell’amministrazione. La durata dell’incarico di responsabile anticorruzione, in questi casi, sarà correlata alla durata del sottostante incarico dirigenziale. Nelle ipotesi di riorganizzazione o di modifica del precedente incarico, quello di responsabile anticorruzione è opportuno che prosegua fino al termine della naturale scadenza. Il decreto delegato 97/2016, sempre per rafforzare le garanzie del responsabile, ha esteso i doveri di segnalazione all’ANAC di tutte le “eventuali misure discriminatorie” poste in essere nei confronti del responsabile anticorruzione e comunque collegate, direttamente o indirettamente, allo svolgimento delle sue funzioni, mentre in precedenza, era prevista la segnalazione della sola “revoca”. In tal caso l’ANAC può richiedere informazioni all’organo di indirizzo e intervenire con i poteri di cui al comma 3 dell’articolo 15 del decreto legislativo 39/2013. Il comma 9, lettera c) dell’articolo 1 della legge 190/2012, impone, attraverso il PTPC, la previsione di obblighi di informazione nei confronti del responsabile anticorruzione che vigila sul
funzionamento e sull’osservanza del Piano. Gli obblighi informativi ricadono su tutti i soggetti coinvolti, già nella fase di elaborazione del PTPC e, poi, nelle fasi di verifica e attuazione delle misure adottate. Pertanto, secondo l’ANAC, l’atto di
nomina del responsabile dovrebbe essere accompagnato da un comunicato con il quale si “invitano
tutti i dirigenti e il personale a dare allo stesso [responsabile] la necessaria collaborazione”. È imprescindibile, dunque, un forte coinvolgimento dell’intera struttura in tutte le fasi di predisposizione e di attuazione delle misure anticorruzione. Il PNA 2016 sottolinea che l’articolo 8 del DPR 62/2013 impone un “dovere di collaborazione” dei dipendenti nei confronti del responsabile anticorruzione, la cui violazione è sanzionabile disciplinarmente. Il PNA 2016 prevede che per la fase di elaborazione del PTPC e dei relativi aggiornamenti, lo stesso PTPC deve recare “regole procedurali fondate sulla responsabilizzazione degli uffici alla
partecipazione attiva”, sotto il coordinamento del responsabile. In ogni caso, il PTPC potrebbe rinviare la definizione di tali regole a specifici atti organizzativi interni. Dalle modifiche apportate dal decreto legislativo 97/2016 emerge chiaramente che il responsabile deve avere la possibilità di incidere effettivamente all’interno dell’amministrazione e che alle sue responsabilità si affiancano quelle dei soggetti che, in base al PTPC, sono responsabili dell’attuazione delle misure di prevenzione. Dal decreto 97/2016 risulta anche l’intento di creare maggiore comunicazione tra le attività del responsabile anticorruzione e quelle dell’OIV, al fine di sviluppare una sinergia tra gli obiettivi di performance organizzativa e l’attuazione delle misure di prevenzione. A tal fine, la norma prevede:
1. la facoltà all’OIV di richiedere al responsabile anticorruzione informazioni e documenti per lo svolgimento dell’attività di controllo di sua competenza;
2. che il responsabile trasmetta anche all’OIV la sua relazione annuale recante i risultati dell’attività svolta.
Le modifiche normative, apportate dal legislatore del Foia, hanno precisato che nel caso di ripetute violazioni del PTPC sussista la responsabilità dirigenziale e per omesso controllo, sul piano disciplinare, se il responsabile anticorruzione non è in grado di provare “di aver comunicato agli uffici
le misure da adottare e le relative modalità” e di aver vigilato sull’osservanza del PTPC. I dirigenti rispondono della mancata attuazione delle misure di prevenzione della corruzione, se il responsabile dimostra di avere effettuato le dovute comunicazioni agli uffici e di avere vigilato sull’osservanza del piano anticorruzione. Immutata, la responsabilità di tipo dirigenziale, disciplinare, per danno erariale e all’immagine della pubblica amministrazione, in caso di commissione di un reato di corruzione, accertato con sentenza passata in giudicato, all’interno dell’amministrazione (articolo 1, comma 12, della legge 190/2012). Anche in questa ipotesi, il responsabile deve dimostrare di avere proposto un PTPC con misure adeguate e di averne vigilato funzionamento e osservanza.
ART. 4.1 – I COMPITI DEL RPCT Il responsabile per la prevenzione della corruzione svolge i compiti, le funzioni e riveste i “ruoli” seguenti:
1. elabora e propone all’organo di indirizzo politico, per l’approvazione, il Piano triennale di prevenzione della corruzione (articolo 1 comma 8 legge 190/2012);
2. verifica l'efficace attuazione e l’idoneità del piano anticorruzione (articolo 1 comma 10 lettera a) legge 190/2012);
3. comunica agli uffici le misure anticorruzione e per la trasparenza adottate (attraverso il PTPC) e le relative modalità applicative e vigila sull'osservanza del piano (articolo 1 comma 14 legge 190/2012);
4. propone le necessarie modifiche del PTCP, qualora intervengano mutamenti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione, ovvero a seguito di significative violazioni delle prescrizioni del piano stesso (articolo 1 comma 10 lettera a) legge 190/2012);
5. definisce le procedure per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori di attività particolarmente esposti alla corruzione (articolo 1 comma 8 legge 190/2012);
6. individua il personale da inserire nei programmi di formazione della Scuola superiore della pubblica amministrazione, la quale predispone percorsi, anche specifici e settoriali, di formazione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni statali sui temi dell'etica e della legalità (articolo 1 commi 10, lettera c), e 11 legge 190/2012);
7. d'intesa con il dirigente competente, verifica l'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici che svolgono attività per le quali è più elevato il rischio di malaffare (articolo 1 comma 10 lettera b) della legge 190/2012), fermo il comma 221 della legge 208/2015 che prevede quanto segue: “(…) non trovano applicazione le disposizioni adottate ai sensi dell'articolo 1
comma 5 della legge 190/2012, ove la dimensione dell'ente risulti incompatibile con la
rotazione dell'incarico dirigenziale”; 8. riferisce sull’attività svolta all’organo di indirizzo, nei casi in cui lo stesso organo di indirizzo
politico lo richieda, o qualora sia il responsabile anticorruzione a ritenerlo opportuno (articolo 1 comma 14 legge 190/2012);
9. entro il 15 dicembre di ogni anno, trasmette all’OIV e all’organo di indirizzo una relazione recante i risultati dell’attività svolta, pubblicata nel sito web dell’amministrazione;
10. trasmette all’OIV informazioni e documenti quando richiesti dallo stesso organo di controllo (articolo 1 comma 8-bis legge 190/2012);
11. segnala all'organo di indirizzo e all'OIV le eventuali disfunzioni inerenti all'attuazione delle misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza (articolo 1 comma 7 legge 190/2012);
12. indica agli uffici disciplinari i dipendenti che non hanno attuato correttamente le misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza (articolo 1 comma 7 legge 190/2012);
13. segnala all’ANAC le eventuali misure discriminatorie, dirette o indirette, assunte nei suoi confronti “per motivi collegati, direttamente o indirettamente, allo svolgimento delle sue
funzioni” (articolo 1 comma 7 legge 190/2012); 14. quando richiesto, riferisce all’ANAC in merito allo stato di attuazione delle misure di
prevenzione della corruzione e per la trasparenza (PNA 2016, paragrafo 5.3, pagina 23); 15. quale responsabile per la trasparenza, svolge un'attività di controllo sull'adempimento degli
obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, assicurando la completezza, la chiarezza e l'aggiornamento delle informazioni pubblicate (articolo 43 comma 1 del decreto legislativo 33/2013).
16. quale responsabile per la trasparenza, segnala all'organo di indirizzo politico, all'OIV, all'ANAC e, nei casi più gravi, all'ufficio disciplinare i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione (articolo 43 commi 1 e 5 del decreto legislativo 33/2013);
17. al fine di assicurare l’effettivo inserimento dei dati nell’Anagrafe unica delle stazioni
appaltanti (AUSA), il responsabile anticorruzione è tenuto a sollecitare l’individuazione del soggetto preposto all’iscrizione e all’aggiornamento dei dati e a indicarne il nome all’interno del PTPC (PNA 2016 paragrafo 5.2 pagina 21);
18. può essere designato quale soggetto preposto all’iscrizione e all’aggiornamento dei dati nell’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti (AUSA) (PNA 2016 paragrafo 5.2 pagina 22);
19. può essere designato quale “gestore” delle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette ai sensi del DM 25 settembre 2015 (PNA 2016 paragrafo 5.2 pagina 17).
ART.5 – IL NUCLEO DI VALUTAZIONE 1. Il Nucleo di Valutazione, ai sensi del D.Lgs. n. 150/2009, del P.N.A. e del successivo aggiornamento adottato con determinazione n.12/2015: - Nello svolgimento delle funzioni ad esso attribuite, partecipa al processo di gestione del rischio, verificando in particolare la coerenza fra gli obiettivi di performance assegnati con deliberazione della Giunta comunale e l’attuazione delle misure di prevenzione della corruzione.
- Esercita le specifiche attribuzioni collegate all’attività anticorruzione in materia di trasparenza ai sensi degli artt.43 e 44 del D.Lgs.33/2013. - Esprime parere obbligatorio sul Codice di comportamento dei dipendenti e sulle sue eventuali modifiche, ai sensi dell’art.54 comma 5 del D.Lgs.165/2001 e s.m.i. - Ai sensi del comma 14 dell’art.1 L.190/2012 come sostituito dall’art.41 comma 1 lett. L) D.Lgs.97/2016 è il destinatario della relazione finale del RPCT redatta secondo il modello annualmente predisposto dall’ANAC.
ART. 6 - IL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (PTPC) La legge 190/2012 impone l’approvazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC). Il Responsabile anticorruzione e per la trasparenza propone all’organo di indirizzo politico lo schema di PTPC che deve essere approvato ogni anno entro il 31 gennaio. L'attività di elaborazione del piano non può essere affidata a soggetti esterni all'amministrazione. Il PNA 2016 precisa che “gli organi di indirizzo nelle amministrazioni e negli enti dispongono di
competenze rilevanti nel processo di individuazione delle misure di prevenzione della corruzione” quali la nomina del responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza e l’approvazione del piano. Per gli enti locali, la norma precisa che “il piano è approvato dalla giunta” (articolo 41 comma 1 lettera g) del decreto legislativo 97/2016). Il comma 8 dell’articolo 1 della legge 190/2012 (rinnovato dal Foia) prevede che l'organo di indirizzo definisca gli “obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione” che costituiscono “contenuto necessario dei documenti di programmazione strategico gestionale e del PTPC”. Il decreto legislativo 97/2016 ha attribuito al PTPC “un valore programmatico ancora più incisivo”. Il PTPC, infatti, deve necessariamente elencare gli obiettivi strategici per il contrasto alla corruzione fissati dall’organo di indirizzo. Conseguentemente, l’elaborazione del piano non può prescindere dal diretto coinvolgimento del vertice delle amministrazioni per ciò che concerne la determinazione delle finalità da perseguire. Decisione che è “elemento essenziale e indefettibile del piano stesso e dei documenti di
programmazione strategico gestionale”. Pertanto, L’ANAC, approvando la deliberazione n. 831/2016, raccomanda proprio agli organi di indirizzo di prestare “particolare attenzione alla individuazione di detti obiettivi nella logica di una
effettiva e consapevole partecipazione alla costruzione del sistema di prevenzione”. Tra gli obiettivi strategici, degno di menzione è certamente “la promozione di maggiori livelli di
trasparenza” da tradursi nella definizione di “obiettivi organizzativi e individuali” (articolo 10 comma 3 del decreto legislativo 33/2013). Come già precisato, la legge anticorruzione, modificata dal decreto legislativo 97/2016, dispone che l’organo di indirizzo definisca “gli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e
trasparenza, che costituiscono contenuto necessario dei documenti di programmazione strategico
gestionale e del piano triennale per la prevenzione della corruzione”. Pertanto, secondo l’ANAC (PNA 2016 pag. 44), gli obiettivi del PTPC devono essere necessariamente coordinati con quelli fissati da altri documenti di programmazione dei comuni quali:
1. il piano della performance; 2. il documento unico di programmazione (DUP).
Con riguardo al DUP, il PNA 2016 “propone” che tra gli obiettivi strategico operativi di tale strumento “vengano inseriti quelli relativi alle misure di prevenzione della corruzione previsti nel PTPC al fine di
migliorare la coerenza programmatica e l’efficacia operativa degli strumenti”. L’Autorità, come prima indicazione operativa in sede di PNA 2016, propone “di inserire nel DUP
quantomeno gli indirizzi strategici sulla prevenzione della corruzione e sulla promozione della
trasparenza ed i relativi indicatori di performance”. Riguardo al ciclo di gestione della performance, occorre premettere che il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, pubblicato sul sito istituzionale, costituisce uno strumento
fondamentale attraverso cui si concretizza la trasparenza delle attribuzioni previste a favore dei Responsabili di Settore e del personale dipendente. 1. La trasparenza della performance si attua attraverso due momenti: - Uno statico, attraverso la definizione delle modalità di svolgimento del ciclo della performance, dettagliato nel “Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance”; - L’altro dinamico attraverso la presentazione del Piano della Performance e la rendicontazione dei risultati dell’amministrazione contenuta nella Relazione sulla Performance, costituita dall’insieme delle relazioni finali di gestione dei singoli Responsabili di servizio. 2. Il Sistema, il Piano e la Relazione sulla performance sono pubblicati sul sito istituzionale. 3. Il Piano della Performance è un documento programmatico in cui sono esplicitati gli obiettivi specifici, gli indicatori e i valori attesi, riferiti ai diversi ambiti di intervento. Il Piano è l’elemento cardine del processo di programmazione e pianificazione, prodotto finale dei processi decisionali e strategici definiti dagli organi di indirizzo politico e punto di partenza e di riferimento per la definizione, l’attuazione e la misurazione degli obiettivi e per la rendicontazione dei risultati. 4. La lotta alla corruzione rappresenta un obiettivo strategico del Piano della Performance, che il Comune attua con le misure e azioni previste nel PTPCT. A tal fine il Piano approvato dalla Giunta comunale dovrà necessariamente fare riferimento agli adempimenti ed obiettivi previsti dal PTPCT e tali adempimenti ed obiettivi dovranno comunque avere il “peso” massimo previsto dal Sistema di misurazione e valutazione della performance.
6.1 – IL PROCESSO DI APPROVAZIONE DEL PTCP Come già precisato, il Responsabile anticorruzione e per la trasparenza propone all’organo di indirizzo politico lo schema di PTPC che deve essere approvato ogni anno entro il 31 gennaio. Negli enti locali, “il piano è approvato dalla giunta” (articolo 41 comma 1 lettera g) del decreto legislativo 97/2016). L’Autorità sostiene che sia necessario assicurare “la più larga condivisione delle misure”
anticorruzione con gli organi di indirizzo politico (ANAC determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015). A tale scopo, l’ANAC ritiene possa essere utile prevedere una “doppio approvazione”. L’adozione di un primo schema di PTPC e, successivamente, l’approvazione del piano in forma definitiva. Negli enti locali nei quali sono presenti due organi di indirizzo politico, uno generale (il Consiglio) e uno esecutivo (la Giunta), secondo l’Autorità sarebbe “utile l’approvazione da parte dell’assemblea
di un documento di carattere generale sul contenuto del PTPC, mentre l’organo esecutivo resta
competente all’adozione finale”. In questo modo, l’esecutivo ed il sindaco avrebbero “più occasioni d’esaminare e condividere il
contenuto del piano” (ANAC determinazione 12/2015, pag. 10). In realtà tale finalità può essere realizzata anche con modalità alternative, quali:
1. esame preventivo del piano da parte d’una “commissione” nella quale siano presenti componenti della maggioranza e delle opposizioni; inserimento nel piano degli “emendamenti” e delle “correzioni” suggeriti dalla commissione; approvazione da parte della giunta del documento definitivo; 2. esame preventivo del piano da parte della giunta; deposito del piano ed invito ai consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, a presentare emendamenti/suggerimenti, entro un termine ragionevole; esame degli emendamenti eventualmente pervenuti ed approvazione del documento definitivo da parte della giunta.
Il PNA 2016 raccomanda di “curare la partecipazione degli stakeholder nella elaborazione e
nell’attuazione delle misure di prevenzione della corruzione”. Ciò deve avvenire anche “attraverso comunicati mirati, in una logica di sensibilizzazione dei cittadini
alla cultura della legalità”. Il PNA 2013 (pag. 27 e seguenti) prevede che il PTPC rechi le informazioni seguenti:
1. data e documento di approvazione del Piano da parte degli organi di indirizzo politico-amministrativo;
2. individuazione degli attori interni all'amministrazione che hanno partecipato alla predisposizione del Piano nonché dei canali e degli strumenti di partecipazione; 3. individuazione degli attori esterni all'amministrazione che hanno partecipato alla predisposizione del Piano nonché dei canali e degli strumenti di partecipazione; 4. indicazione di canali, strumenti e iniziative di comunicazione dei contenuti del Piano.
Il nuovo comma 8 dell’articolo 1 della legge 190/2012, prevede che il PTPC debba essere trasmesso all’ANAC. Al riguardo il PNA 2016 (pagina 15) precisa che, “in attesa della predisposizione di un’apposita
piattaforma informatica”, in una logica di semplificazione non deve essere trasmesso alcun documento. L’adempimento è assolto con la sola pubblicazione del PTPC sul sito istituzionale, in “Amministrazione trasparente”, “Altri contenuti”, “Corruzione”. I piani e le loro modifiche o aggiornamenti devono rimanere pubblicati sul sito unitamente a quelli degli anni precedenti.
6.2 – I CONTENUTI Secondo il PNA 2013 il Piano anticorruzione contiene:
a) l'indicazione delle attività nell'ambito delle quali è più elevato (comma 5 lett. a) il rischio di corruzione, "aree di rischio"; b) la metodologia utilizzata per effettuare la valutazione del rischio; c) schede di programmazione delle misure di prevenzione utili a ridurre la probabilità che il rischio si verifichi, in riferimento a ciascuna area di rischio, con indicazione degli obiettivi, della tempistica, dei responsabili, degli indicatori e delle modalità di verifica dell'attuazione, in relazione alle misure di carattere generale introdotte o rafforzate dalla legge 190/2012 e dai decreti attuativi, nonché alle misure ulteriori introdotte con il PNA.4.3. Formazione in tema di anticorruzione
Sempre secondo gli indirizzi del PNA 2013 il Piano anticorruzione reca: a) l’indicazione del collegamento tra formazione in tema di anticorruzione e programma annuale della formazione; b) l’individuazione dei soggetti cui viene erogata la formazione in tema di anticorruzione; c) l’individuazione dei soggetti che erogano la formazione in tema di anticorruzione; d) l’indicazione dei contenuti della formazione in tema di anticorruzione; e) l’indicazione di canali e strumenti di erogazione della formazione in tema di anticorruzione; f) la quantificazione di ore/giornate dedicate alla formazione in tema di anticorruzione.
Il PTPC reca informazioni in merito (PNA 2013 pag. 27 e seguenti),: a) adozione delle integrazioni al codice di comportamento dei dipendenti pubblici; b) indicazione dei meccanismi di denuncia delle violazioni del codice di comportamento; c) indicazione dell'ufficio competente a emanare pareri sulla applicazione del codice di comportamento.
Infine, sempre ai sensi del PNA 2013 (pag. 27 e seguenti), le amministrazioni possono evidenziare nel PTPC ulteriori informazioni in merito a:
a) indicazione dei criteri di rotazione del personale; b) indicazione delle disposizioni relative al ricorso all'arbitrato con modalità che ne assicurino la pubblicità e la rotazione; c) elaborazione della proposta di decreto per disciplinare gli incarichi e le attività non consentite ai pubblici dipendenti; d) elaborazione di direttive per l'attribuzione degli incarichi dirigenziali, con la definizione delle cause ostative al conferimento; e) definizione di modalità per verificare il rispetto del divieto di svolgere attività incompatibili a seguito della cessazione del rapporto; f) elaborazione di direttive per effettuare controlli su precedenti penali ai fini dell'attribuzione degli incarichi e dell'assegnazione ad uffici; g) adozione di misure per la tutela del whistleblower;
h) predisposizione di protocolli di legalità per gli affidamenti. i) realizzazione del sistema di monitoraggio del rispetto dei termini, previsti dalla legge o dal regolamento, per la conclusione dei procedimenti; j) realizzazione di un sistema di monitoraggio dei rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con essa stipulano contratti e indicazione delle ulteriori iniziative nell'ambito dei contratti pubblici; k) indicazione delle iniziative previste nell'ambito dell'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere; l) indicazione delle iniziative previste nell'ambito di concorsi e selezione del personale; m) indicazione delle iniziative previste nell'ambito delle attività ispettive/organizzazione del sistema di monitoraggio sull'attuazione del PTCP, con individuazione dei referenti, dei tempi e delle modalità di informativa.
ART. 7 – IL CONTESTO ESTERNO
1. La prima e indispensabile fase del processo di gestione del rischio è quella relativa all’analisi del contesto, attraverso la quale ottenere le informazioni necessarie a comprendere come il rischio corruttivo possa verificarsi all’interno dell’amministrazione o dell’ente per via delle specificità dell’ambiente in cui essa opera in termini di strutture territoriali e di dinamiche sociali, economiche e culturali, o per via delle caratteristiche organizzative interne.
2. Il comune di Taurasi (AV) ha una popolazione di circa 2.300 abitanti. La vocazione principale del territorio è agricola, l’economia è sostanzialmente basata sulle colture vitivinicole. Sono presenti sul territorio numerose aziende vinicole, che hanno nel tempo sfruttato la straordinaria vocazione del territorio alla produzione del vino che prende il nome proprio dal paese e che da anni si fregia della denominazione DOCG. Molto nota è la Fiera Enologica Taurasi che si svolge ogni anno nel mese di agosto e che vede la partecipazione di migliaia di persone e che è fonte di attrazione di importanti flussi turistici, in virtù del forte richiamo esercitato dalla notorietà del locale vino.
Con specifico riferimento all’ente, dai dati e informazioni in possesso emerge che il Comune di Taurasi risulta una realtà in cui non si sono manifestati, anche negli anni precedenti, fenomeni corruttivi né al momento risultano inchieste giudiziarie in materia. Inoltre, non si registrano, allo stato attuale, casi di segnalazioni, denunce, avvio di procedimenti e condanne, nonché avvio di procedimenti disciplinari o sanzionatori per responsabilità amministrativa o danno. Non si può tuttavia trascurare il rischio insito nella sussistenza di interessi particolaristici di operatori economici (imprese e professionisti) locali all’acquisizione di incarichi professionali o appalti, anche se di valori ridotti.
Nonostante l'organizzazione nel suo complesso appaia pertanto agire nel rispetto della legalità e dei principi ispiratori della corretta gestione della cosa pubblica, il presente piano è stato redatto con la precipua finalità di evitare e prevenire prassi e/o comportamenti organizzativi che possano costituire “i fattori ovvero i sintomi” di una gestione amministrativa non perfettamente coerente con la legge e con il rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità.
ART. 8 – IL CONTESTO INTERNO 1. L'analisi del contesto interno focalizza e mette in evidenza i dati e le informazioni relative alla organizzazione alla gestione operativa dell'ente in grado di influenzare la sensibilità della struttura al rischio corruzione. 2. Nel Comune di Taurasi sono istituiti i seguenti Servizi:
1) Settore I: Servizio Amministrativo 2) Settore II: Commercio – Attività Produttive – Elettorali – Tributi 3) Settore III: Servizio Informagiovani – Politiche Giovanili – Statistica 4) Settore IV: Servizio Economico – Finanziario;
5) Settore V: Servizio Tecnico – Manutentivo – Patrimonio – Lavori Pubblici – Espropriazioni – Edilizia Pubblica e Privata - Ambiente;
6) Settore VI: Servizio di Vigilanza. Al vertice di ciascuna Area è posto un responsabile dei servizi, titolare di posizione organizzativa. La dotazione organica effettiva prevede allo stato n. 13 dipendenti.
3. Con Deliberazione della Giunta Comunale n. 51 del 6 aprile 2016 è stato approvata la modifica della pianta organica comunale ed è stata tra l’altro ridefinita la ripartizione delle competenze nell’ambito del Servizio Tecnico a sua volta distinto in due specifici settori.
ART. 9 – MAPPATURA DEL RISCHIO 1. L’individuazione delle aree di rischio è il risultato di un processo complesso, che presuppone la valutazione del rischio da realizzarsi attraverso la verifica “sul campo” dell’impatto del fenomeno corruttivo sui singoli processi svolti nell’ente. Per “rischio” si intende l’effetto dell’incertezza sul corretto perseguimento dell’interesse pubblico e, quindi, sull’obiettivo istituzionale dell’ente, dovuto alla possibilità che si verifichi un dato evento di corruzione. Per “evento” si intende il verificarsi o il modificarsi di un insieme di circostanze che si frappongono o si oppongono al perseguimento dell’obiettivo istituzionale dell’ente. Per processo è qui inteso un insieme di attività interrelate che creano valore trasformando delle risorse (input del processo) in un prodotto (output del processo) destinato ad un soggetto interno o esterno all'amministrazione (utente). Il processo che si svolge nell’ambito di un’area/settore può esso da solo portare al risultato finale o porsi come parte o fase di un processo complesso, con il concorso di più amministrazioni. Il concetto di processo è più ampio di quello di procedimento amministrativo e ricomprende anche le procedure di natura privatistica. 2. Ai sensi dell’art.1, comma 16, della L.190/2012, e dell’aggiornamento al PNA di cui alla Determinazione ANAC n. 12/2015, con cui si è provveduto ad incrementare le aree di rischio comuni ed obbligatorie per tutte le Pubbliche Amministrazioni precedentemente previste nel PNA (art. 1, comma 16, della Legge n. 190/2012), si individuano le seguenti “AREE DI RISCHIO GENERALI”: 1) Area acquisizione e progressione del personale Processi: 1.1 – Reclutamento 1.2 – Progressioni di carriera 1.3 – Conferimento d’incarichi extra-istituzionali 2) Area affidamento di lavori, servizi e forniture Processi: 2.1 Definizione dell’oggetto dell’affidamento 2.2 Individuazione dello strumento/istituto per l’affidamento 2.3 Requisiti di qualificazione 2.4 Requisiti di aggiudicazione 2.5 Valutazione delle offerte 2.6 Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte 2.7 Procedure negoziate 2.8 Affidamenti diretti/ individuazione del contraente per lavori servizi e forniture 2.9 Affidamenti diretti/affidamento incarico di collaborazione 2.10 Revoca del bando 2.11 Redazione del crono programma 2.12 Varianti in corso di esecuzione del contratto 2.13 Subappalto 2.14 Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto 3) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario
Processi: 3.1 Provvedimenti di tipo autorizzatorio (incluse figure simili quali: abilitazioni, approvazioni, nulla – osta, licenze, registrazioni, dispense, permessi a costruire) 3.2 Provvedimenti di tipo concessorio (incluse figure simili quali: deleghe, ammissioni) 4) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario Processi: 4.1 Concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati 5) Area relativa allo svolgimento di attività di gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio Processi: 5.1 concessioni di agevolazioni, esenzioni, sgravi e corretta applicazione dei presupposti per il calcolo delle somme dovute 5.2 riscossione coattiva, riscossione dei canoni cimiteriali, dei fitti ed oneri di urbanizzazione 5.3 Istruttoria istanze di mediazione 5.4 Spese economali 5.6 Programmazione delle alienazioni 5.7 Affidamento di beni comunali 6) Area relativa allo svolgimento di attività di controlli, verifiche e sanzioni Processi: 6.1 Abusi edilizi, esecuzione controlli, verifiche ed ispezioni, elevazione sanzioni, controlli sul pagamento di sanzioni e/o sull’ottemperanza alle ordinanze emesse 6.2 Attività di controllo di dichiarazioni sostitutive in luogo di autorizzazioni (ad esempio in materia edlizia e commerciale) 7) Area relativa allo svolgimento di attività di incarichi e nomine Processi: 7.1 Definizione di indirizzi per la nomina dei rappresentanti del Comune in seno ad enti e organismi partecipati 7.2 Procedura di selezione dei collaboratori 7.3 Atti di nomina 8)Area relativa allo svolgimento di attività di affari legali e contenzioso Processi: 8.1 Conferimento incarichi legali 9)Area accertamenti anagrafici, fiscali e tributari in genere Processi: 9.1 – Accertamenti tributari in materia di IMU-TASI-TARI.
ART. 10 - VALUTAZIONE DEL RISCHIO 1. Per ciascuna delle predette aree generali e specifiche, è stata effettuata la valutazione del rischio, utilizzando la metodologia indicata nell’Allegato 5 del P.N.A., attraverso un’analisi effettuata dal sottoscritto Responsabile insieme con i Responsabili di Settore del Comune. 2. La predisposizione del PTPC impone di verificare ove il relativo rischio si annidi in concreto con la conseguente necessità che l’analisi del rischio debba essere calata nel contesto reale dell’organizzazione e tenendo in considerazione che il rischio organizzativo è la combinazione di due eventi: 1) la probabilità che un evento dato accada e che esso sia idoneo a compromettere la realizzazione degli obiettivi dell’organizzazione; 2) l’impatto che l’evento provoca sulle finalità dell’organizzazione una volta che esso è accaduto. Una volta individuate le aree di rischio, per ciascuna di esse si è provveduto alla mappatura dei processi ad esse afferenti. 3. Tutti i processi sono stati singolarmente valutati applicando la metodologia indicata nel PNA.
L’analisi del rischio consiste nel valutare la probabilità che il rischio corruzione si realizzi e le conseguenze che il rischio produce (probabilità e impatto) per giungere alla determinazione del livello di rischio, che è rappresentato da un valore numerico. L’analisi del rischio si concretizza, quindi, con:
• la individuazione dei processi (es. approvvigionamenti, gestione del personale, controlli, ecc.);
• la individuazione dei soggetti (persone con ruoli di Responsabilità nei predetti processi o nel processo decisionale in genere) più esposti a violazioni dell’integrità;
• la identificazione dei punti critici in termini di vulnerabilità dell’organizzazione (es. selezione del metodo di affidamento o individuazione di varianti al contratto).
La probabilità del verificarsi di ciascun rischio, intesa quindi come frequenza, è valutata prendendo in considerazione le seguenti caratteristiche del corrispondente processo:
• discrezionalità
• rilevanza esterna
• complessità del processo
• valore economico
• frazionabilità del processo
• controlli, intesi come qualunque strumento utilizzato che sia utile per ridurre la probabilità del rischio, quindi, sia il controllo preventivo che successivo di legittimità e il controllo di gestione, sia altri meccanismi di controllo utilizzati
L' impatto è considerato sotto il profilo:
• organizzativo
• economico
• reputazionale
• organizzativo, economico e sull’immagine Il livello di rischio è rappresentato, come detto, da un valore numerico costituito dal prodotto del valore assegnato alla frequenza con il valore assegnato all’impatto. Per ogni processo mappato è stata elaborata una scheda (Allegato B – Tabella dei livelli di rischio), tenendo conto della metodologia indicata per la valutazione del rischio (allegato 5 del PNA), con la seguente “scala di livello rischio”:
I processi o fasi di processo per i quali sono emersi i più elevati livelli di rischio individuano le “aree a maggior rischio”, ossia le attività più sensibili e da valutare prioritariamente nella successiva terza fase, quella del Trattamento dei rischi corruzione.
CATALOGO DI RISCHI SPECIFICI
1 Ambiti di ampia discrezionalità nelle posizioni di rilascio di atti aventi contenuto ampliativo delle sfera giuridica del cittadino (ad es. rilascio di permessi di costruire);
2 Ambiti nei quali, pur non essendovi margini di discrezionalità nel rilascio, l’atto rilasciato all’utente possa (anche solo potenzialmente) assumere consistente significato economico (ad es. accertamento cambio di residenza o rilascio certificato dell’anagrafe utilizzabili per ottenere benefici fiscali non dovuti);
3 Ambiti nei quali il pubblico ufficio può creare discrezionalmente condizioni di accesso agevolato a servizi pubblici (ad esempio inserimento in cima ad una lista di attesa, individuazione di un percorso preferenziale, erogazione di un servizio pubblico a tariffazione ridotta a chi non ha i requisiti economici, ecc.);
4 Ambiti in cui il pubblico ufficio ha funzioni esclusive o preminenti di controllo (ad es. controlli finalizzati all’accertamento del possesso di requisiti per apertura di esercizi commerciali).
5 Illecita concessione di aree per l’edificazione di alloggi nell’ambito di programmi di edilizia economica e popolare;
6 Inserimento indebito in graduatorie di disoccupazione o di assegnazione di alloggi;
7 Illegittimo riconoscimento delle condizioni di favore in ambito fiscale e contributivo per l’edificazione di alloggi in ambito di edilizia convenzionata o agevolata;
8 Messa in atto di meccanismi fraudolenti (es. costituzione di società fittizie attraverso falsi documenti) con il solo scopo di ottenere illecitamente finanziamenti pubblici (es. finanziamenti ex lege 488/92 e rimborsi IVA);
9 Corresponsione di tangenti per ottenere omissioni di controllo e “corsie preferenziali” nella trattazione delle proprie pratiche;
10 Corruzione, frodi e uso di falsa documentazione nell’ambito dei fondi comunitari.
11 Utilizzo corrotto del potere di pianificazione regolazione per avvantaggiare singoli individui o gruppi di interesse;
12 Improprio utilizzo, anche per effetto di un abuso quali-quantitativo delle stesse, di forme alternative e derogatorie rispetto alle ordinarie modalità di esercizio del potere pianificatorio o di autorizzazione all’attività edificatoria
13 Accordo collusivo tra le imprese partecipanti a una gara volto a manipolarne gli esiti, utilizzando il meccanismo del subappalto come modalità per distribuire i vantaggi dell’accordo a tutti i partecipanti allo stesso, soprattutto quando la gara preveda l’esclusione automatica dell’offerta basata su un sistema di medie.
14 Modifica dei termini di accesso alla gara e, in particolare, dei requisiti tecnico-economici dei concorrenti, finalizzata a favorire un’impresa (clausole dei bandi che stabiliscono requisiti di qualificazione).
15 Uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire un’impresa. Possibili esempi: i) manipolazione dei requisiti di valutazione dell'esperienza e della struttura tecnica di cui l'appaltatore si avvarrà per redigere il progetto esecutivo; ii) manipolazione dei requisiti criteri che la commissione giudicatrice dovrà utilizzare per decidere i punteggi da assegnare all'offerta tecnica; iii) mancato rispetto del principio di imparzialità nella nomina della una commissione giudicatrice; iv) condizionamenti nella valutazione dei progetti da parte della commissione giudicatrice; v) compiacenza nel controllo e verifica del progetto esecutivo predisposto dall'appaltatore; vi) omissioni e scarsa accuratezza delle verifiche, nel caso di varianti da introdurre nel progetto definitivo durante la redazione del progetto esecutivo; vii) omissioni e scarsa accuratezza delle verifiche 16 Utilizzo strumentale del criterio dell’offerta anomala, allo scopo di favorire alcune imprese.
17 Utilizzo della procedura negoziata al di fuori dei casi previsti dalla legge.
18 Uso distorto degli affidamenti diretti.
19 Ammettere varianti in corso di esecuzione del contratto per consentire all’appaltatore di recuperare lo sconto effettuato in sede di gara o di conseguire extra guadagni.
20 Elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l’improprio utilizzo del modello procedurale dell’affidamento delle concessioni.
21 Uso strumentale della revoca del bando al fine mettere di annullare una gara, il cui risultato si sia rivelato diverso da quello atteso, o di concedere un indennizzo all’aggiudicatario.
22 Elusione delle regole di evidenza pubblica in materia di contratti pubblici.
23 Elusione delle norme previste per le pubbliche amministrazioni con riferimento al reclutamento del personale e al conferimento degli incarichi di collaborazione e professionali a lavoratori e professionisti esterni.
24 Conferimento dell'incarico di Presidente, Vice-Presidente, componente del Consiglio di Amministrazione e Direttore in società, fondazioni e istituzioni a soggetti che potrebbero non possedere requisiti idonei, in virtù di uno scambio politico (voti, finanziamento al partito, ecc.)
25 Omissione di adempimenti necessari all’accertamento (es. mancato inoltro di avvisi, iscrizione al ruolo, ecc.).
26 Verifiche fiscali compiacenti.
27 Mancato recupero di crediti.
28 Mancata riscossione di imposte.
29 Irregolarità nelle pratiche di condono.
30 Omessa approvazione dei ruoli di imposta.
31 Mancato accertamento della tassa sui rifiuti urbani.
32 Omessa applicazione di sanzione per il pagamento di oneri.
33 Mancato accertamento di utenze idriche.
34 Mancato introito di proventi contravvenzionali.
35 Applicazione di sgravi fiscali irregolari.
36 Rilascio di concessioni edilizie con contributi inferiori al dovuto.
37 Minori entrate conseguenti al diritto di superficie su suoli pubblici.
38 Mancata riscossione di tributi regolarmente deliberati.
39 Mancata richiesta di canone per l’utilizzo di beni demaniali o patrimoniali.
40 Mancato aggiornamento o riscossione di canoni locativi.
41 Illegittima cessione di bene in comodato gratuito o di un alloggio a canone di favore.
42 Vendita di suolo a prezzo simbolico o inferiore a quelli di mercato.
43 Deroga all’applicazione dei minimi delle sanzioni previste in materia urbanistica.
44 Omissione di atti o adempimenti necessari all’applicazione dei canoni demaniali.
45 Concessione gratuita di beni.
46 Mancata notifica dei verbali di contravvenzione.
47 Arbitraria decurtazione degli importi edittali.
48 Illegittima archiviazione di contravvenzioni.
49 Gravi violazioni delle norme e principi contabili del T.U.E.L.
50 Utilizzo di fondi di bilancio per finalità diverse da quelle di destinazione.
51 Irregolare gestione di fondi mediante la duplicazione di titoli di spesa, l’emissione di ordinativi di spesa senza titolo giustificativo, l’emissione di falsi mandati di pagamento con manipolazione del servizio informatico, ecc.
52 Manomissione del sistema informatico e sottrazione di somme con la fraudolenta compilazione di mandati di pagamento a fronte di forniture inesistenti o già pagate.
53 Effettuazione di spese palesemente inutili o (es. spese per la pubblicazione di una ricerca priva di autenticità o originalità).
54 Erogazione di contributi a beneficiari che non ne hanno titolo.
55 Illegittima erogazione di compensi e di maggiore retribuzione per indebito conferimento o esercizio di mansioni superiori.
56 Indebita retribuzione in assenza di prestazioni.
57 Corresponsione di indennità di posizione o retribuzione di risultato in assenza dei presupposti.
58 Corresponsione di corrispettivi economici in mancanza di prestazione.
59 Compiacente erogazione di provvidenze non spettanti (es., nell’ambito delle gestioni previdenziali, l’attribuzione di assegni di mobilità, false indennità di disoccupazione, prestazioni pecuniarie assistenziali, falsificazione delle posizioni assicurative).
60 Rimborso indebito di spese sostenute da amministratori e dipendenti (es. uso di mezzo proprio, ecc.).
61 Spese di rappresentanza inutili o irragionevoli.
62 Illecite erogazioni di contributi promozionali a enti, associazioni o privati.
63 Spese per incarichi e consulenze inutili o irragionevoli (es. in difetto del presupposto della carenza di personale idoneo, scarsamente motivate, ecc.).
64 Spese derivanti da omissioni o irregolarità nell’ambito di procedure espropriative.
65 Sistematica sovrafatturazione di prestazioni
66 Gravi violazioni delle norme e principi contabili del T.U.E.L.
67 Improprio riconoscimento di debiti fuori bilancio
68 Accertamento in bilancio di crediti scarsamente o non più esigibili.
69 Appropriazione di denaro, beni o altri valori.
70 Utilizzo improprio dei fondi dell’amministrazione.
71 Pagamenti effettuati in violazione delle procedure previste (es. senza mandato, senza rilascio di quietanza, ecc.).
72 Pagamento di mandati irregolari e artefatti.
73 Pagamento effettuato soggetti non legittimati.
74 Mancata rilevazione di anomalie e irregolarità dei titoli di spesa o delle reversali.
75 Mancata riscossione o mancato trasferimento all’amministrazione di crediti erariali (concessionario della riscossione).
76 Concessione, locazione o alienazione di immobili senza il rispetto di criteri di economicità e produttività (es. a prezzi inferiori ai valori di mercato, a titolo gratuito o di liberalità).
77 Accollo di spese di manutenzione in contrasto con le normative vigenti.
78 Alienazione dei beni con procedure non regolari e scarsamente trasparenti.
79 Inadeguata manutenzione e custodia, con appropriazioni indebite di risorse.
80 Modalità di reclutamento in violazione alla regola del concorso pubblico (abuso nei processi di stabilizzazione)
81 Improprio utilizzo di forme alternative di selezione, pur considerate dall’ordinamento prioritarie rispetto a quest’ultimo (scorrimento di graduatorie, procedure di mobilità)
82 Previsioni di requisiti di accesso “personalizzanti” ed insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti, idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire
83 Assenza di adeguata pubblicità della selezione e di modalità che garantiscano l’imparzialità e la trasparenza di espletamento delle procedure;
84 Irregolare composizione della commissione di concorso (i.e. presenza di soggetti con incarichi politici ovvero rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali)
85 Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell’imparzialità della selezione, quali, a titolo esemplificativo, - cogenza della regola dell'anonimato nel caso di prova scritta; - predeterminazione dei criteri di valutazione delle prove
86 Il dirigente, per motivi personali, non esercita intenzionalmente il necessario controllo sulle attività e i dipendenti dell’ufficio.
87 Il dirigente, per motivi personali, accorda impropriamente vantaggi, promozioni o altri benefici.
88 Il dirigente, per motivi personali, commina impropriamente sanzioni o attua forme di discriminazione.
89 Il dirigente, per motivi personali, attua (o consente l’attuazione di) ritorsioni nei confronti di dipendenti che segnalano, in maniera fondata, episodi di corruzione o di illeciti disciplinarmente rilevanti.
90 Il dirigente o il responsabile del procedimento che ha adottato un provvedimento autorizzatorio o simile, o un provvedimento limitativo della sfera di privati, o che ha aggiudicato una gara mediante procedura ristretta, riceve un'offerta di lavoro vantaggiosa da parte dell'impresa destinataria del provvedimento o dell'aggiudicazione; l'offerta si configura quale corrispettivo per il provvedimento favorevole o per l'aggiudicazione.
91 Un dipendente richiede fornisce illecitamente benefici a individui, associazioni, organizzazioni o gruppi di interesse ai quali è direttamente o indirettamente collegato.
92 Un dipendente richiede fornisce illecitamente informazioni riservate ad individui, associazioni, organizzazioni o gruppi di interesse ai quali è direttamente o indirettamente collegato.
93 Un dipendente viola le procedure o abusa dei poteri d’ufficio per favorire individui, associazioni, organizzazioni o gruppi di interesse ai quali è direttamente o indirettamente collegato.
94 Un dipendente favorisce o omette di segnalare comportamenti corrotti commessi da individui, associazioni, organizzazioni o gruppi di interesse ai quali è direttamente o indirettamente collegato.
95 Inosservanza del principio generale dell'ordinamento in tema di affidamento di incarichi della p.a. per cui le amministrazioni hanno l'obbligo di far fronte alle ordinarie competenze istituzionali col migliore o più produttivo impiego delle risorse umane e professionali di cui dispongono, sicché l'eventuale conferimento all'esterno deve essere preceduto da idonea e preventiva valutazione circa la sussistenza dei presupposti necessari (cfr. C.Conti reg. Trentino Alto Adige sez. giurisd., 19 febbraio 2009, n. 6);
96 Modalità di conferimento in violazione della specifica normativa di settore ovvero dei principi generali dell'azione amministrativa in materia di imparzialità, trasparenza e adeguata motivazione (assenza o insufficienza di pubblicità; incongruenza dei tempi di partecipazione alla selezione; assenza o insufficienza di parametri valutativi predeterminati; previsioni di requisiti di accesso “personalizzanti” e insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti, idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione all’incarico da conferire; motivazione generica e tautologica ovvero laconicamente di stampo solo idoneativo e non comparativo);
97 Improprio utilizzo di forme alternative al conferimento mediante procedure comparative, pur contemplate dall’ordinamento per ragioni di efficienza ed economicità nell’azione amministrativa (affidamenti diretti ex art. 125 D. Lgs. n. 163/2006; accordi cc.dd. interamministrativi tra PP.AA. ex art. 15 L. 241/1990:)
98 Violazioni del regime competenziale e inosservanza del principio di separazione tra attività di indirizzo politico ed attività di gestione amministrativa (conferimenti con delibere giuntali in luogo della determina del dirigente competente; ingerenza degli organi politici nella scelta del soggetto cui conferire l’incarico; ecc.).
99 Violazioni della custodia e buona conservazione dei beni ivi compresi quelli sottoposti a campione penale (es. sostanze stupefacenti, somme, beni mobili sequestrati) , anche se per comportamenti omissivi, anche se senza il profitto economico dell’uso e/o della cessione a terzi.
100 Artifici e raggiri nell’utilizzo dei sistemi informatici per approfittare di dati e notizie o nella gestione dei medesimi conferendo vantaggi diretti o annullando sanzioni senza seguire la procedura di annullamento imposto dalla L:241/90 (es. sanzioni al C.d.S. annullate, utilizzo bolli “virtuali” sui certificati incassando le somme, ecc…).
ART. 11 - GESTIONE DEL RISCHIO 1. La fase di trattamento del rischio consiste nell’individuazione e valutazione delle misure che debbono essere predisposte per neutralizzare o ridurre il rischio e nella decisione di quali rischi si decide di trattare prioritariamente rispetto agli altri. Al fine di neutralizzare o ridurre il livello di rischio, debbono essere individuate e valutate le misure di prevenzione. Queste, come detto, possono essere obbligatorie (Allegato A) e previste dalla norma o ulteriori se previste nel Piano. Le misure ulteriori (Allegato C) debbono essere valutate in base ai costi stimati, all’impatto sull’organizzazione e al grado di efficacia che si attribuisce a ciascuna di esse. 2. L’individuazione e la valutazione delle misure è compiuta dal Responsabile per la prevenzione con il coinvolgimento dei Responsabili di Settore per le aree di competenza, identificando annualmente le aree “sensibili” di intervento su cui intervenire. Le decisioni circa la priorità del trattamento si basano essenzialmente sui seguenti fattori: - livello di rischio: maggiore è il livello, maggiore è la priorità di trattamento; - obbligatorietà della misura; - impatto organizzativo e finanziario connesso all’implementazione della misura. 3. Le misure di contrasto intraprese/da intraprendere dall’ente sono riepilogate nell’Allegato A per quanto concerne le misure obbligatorie, mentre nelle schede relative ala mappatura sistematica delle aree di rischio sono state individuate misure ulteriori per ciascun processo mappato (Allegato B). 4. La gestione del rischio si completa con la successiva azione di monitoraggio, che comporta la valutazione del livello di rischio tenendo conto della misure di prevenzione introdotte e delle azioni attuate. Questa fase è finalizzata alla verifica dell’efficacia dei sistemi di prevenzione adottati e, quindi, alla successiva messa in atto di ulteriori strategie di prevenzione. Essa sarà attuata dai medesimi soggetti che partecipano all’interno processo di gestione del rischio in stretta connessione con il sistema di programmazione e controllo di gestione. Le fasi di valutazione delle misure e del monitoraggio sono propedeutiche all’aggiornamento del Piano nel successivo triennio.
ART. 12 – OBBLIGO DI RELAZIONE DEI RESPONSABILI DI SETTORE NEI CONFRONTI DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE 1. In relazione alla mappatura e gestione dei rischi di cui agli articoli precedenti, con la relazione finale di gestione i Responsabili dei Settori dovranno comunicare al RPCT l’effettiva realizzazione o meno delle misure – azioni previste nelle schede della gestione del rischio in riferimento ai rispettivi indicatori di risultato: 2. Le informazioni di cui al presente articolo saranno contenute nella relazione annuale sulla performance ai sensi del vigente Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance e contribuiranno alla valutazione della performance complessiva dei dirigenti.
ART.13 – MONITORAGGIO DEL RISPETTO DEI TERMINI PER LA CONCLUSIONE DEI PROCEDIMENTI 1. Ai sensi dell’art.9 comma 1 lett. d) della L.190/2012 sono individuate le seguenti misure: a) L’elenco dei procedimenti amministrativi deve obbligatoriamente essere allegato al PEG/PDO con indicazione della struttura responsabile del procedimento e del tempo massimo di conclusione dello stesso; b) In relazione ai procedimenti individuati i Responsabili dei Settori con la relazione annuale sulla performance, individua i procedimenti conclusi oltre il termine massimo, specificandone le ragioni e relaziona inoltre sul tempo medio di conclusione di ogni tipo di procedimento. Il costante monitoraggio dei tempi di conclusione dei procedimenti ed il rispetto dei termini indicati costituisce obiettivo qualificante della performance annuale. La mappatura di tutti i procedimenti, pubblicata nell’apposita sezione del sito istituzionale, deve essere costantemente aggiornata. Reiterate segnalazioni del mancato rispetto dei termini del procedimento costituiscono un segnale di un possibile malfunzionamento, che va non solo monitorato ma valutato al fine di proporre azioni correttive RESPONSABILITA’: Posizioni Organizzative - Segretario Comunale PERIODICITA’: Annuale DOCUMENTI: Elenco dei procedimenti aggiornato Report risultanze controlli
ART.14 – MONITORAGGIO DEI RAPPORTI FRA AMMINISTRAZIONE E SOGGETTI TERZI 1. Il responsabile del procedimento, nell’istruttoria di procedimenti che si debbano concludere con la stipula di un contratto, ovvero con una autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici, verifica che non sussistano relazioni di parentela o affinità fra i titolari, gli amministratori, i soci e dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti o dipendenti dell’amministrazione comunale, informandone il Responsabile di Settore competente e il Responsabile della Prevenzione secondo le prescrizioni previste nel Codice di comportamento. 2. In sede di relazione annuale sulla performance sono evidenziati gli eventuali casi di cui al precedente comma con relativa illustrazione delle misure adottate.
ART. 15 – ENTI PARTECIPATI 1. Le società ed enti di diritto privato controllati dall’amministrazione comunale, le società in house a cui partecipa l’amministrazione o gli organismi strumentali, sono tenuti all’applicazione della normativa anticorruzione e trasparenza secondo le linee guida delineate con la determinazione ANAC n.8/2015. 2. Il competente Servizio comunale verificherà l’adempimento degli obblighi delle partecipate, ivi compresi gli obblighi di pubblicazione dei dati di cui all’art.15 bis del D.Lgs.33/2013 come introdotto dal D.Lgs.97/2016, curando la pubblicazione sul sito internet comunale sia dell’elenco delle partecipate di cui all’art.22 comma 1 del D.Lgs.33/2013 sia, anche mediante appositi link di collegamento, dei piani anticorruzione e trasparenza adottati dalle partecipate stesse. 3. In sede di relazione annuale il dirigente competente relazionerà al RPCT sull’effettivo adempimento o meno degli obblighi gravanti sulle partecipate.
ART. 16 - I CONTROLLI INTERNI 1. A supporto del perseguimento degli obiettivi del presente piano, è da considerare il sistema dei controlli interni che l’ente ha approntato in attuazione del D.L. 10.10.2012 n. 174 "Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012", poi convertito in Legge 213 del 7 dicembre 2012. 2. La norma ha stabilito che i controlli interni debbano essere organizzati, da ciascun ente, in osservanza al principio di separazione tra funzione di indirizzo e compiti di gestione. Per dare attuazione a tale disposizione, è stato approvato il Regolamento comunale per i controlli interni, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 9 del 21.03.2013. 3. In particolare, rilevante ai fini dell’analisi delle dinamiche e prassi amministrative in atto nell’ente, è il controllo successivo sugli atti che si colloca a pieno titolo fra gli strumenti di supporto per l’individuazione di ipotesi di malfunzionamento, sviamento di potere o abusi, rilevanti per le finalità del presente piano. 4. Le modalità e periodicità dei controlli e le relative responsabilità sono disciplinate nel citato regolamento comunale approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 9 del 21.03.2013. RESPONSABILITA’: Segretario generale Servizio Controlli Interni PERIODICITA’: Controllo Semestrale DOCUMENTI: Regolamento dei Controlli Interni Report risultanze controlli
ART.17 – ROTAZIONE DEGLI INCARICHI 1. La rotazione del personale addetto alle aree a più elevato rischio di corruzione è considerata dal
PNA una misura di importanza cruciale fra gli strumenti di prevenzione della corruzione. Tuttavia,
anche con riferimento all’intesa in Conferenza Unificata del 24/7/2013, in una struttura di carattere
elementare come quella di un Comune di dimensioni piccole, è di fatto impossibile stabilire una
rotazione strutturale e periodica, anche nella considerazione delle specifiche professionalità a
disposizione e dell’esigenza della salvaguardia della continuità nella gestione amministrativa.
2. La misura della rotazione degli incarichi di posizione organizzativa si presta di impossibile
attuazione all’interno del contesto organizzativo del Comune di Taurasi, in considerazione sia della
vacanza della posizione di ragioniere capo che del ridottissimo numero di categorie e profili
professionali che potrebbero garantire una logica ed auspicabile alternanza nella copertura delle
unità organizzative di responsabilità.
3. L’unica rotazione possibile può essere attuata nell’ambito del servizio tecnico comunale
alternando a capo di ciascuno dei due settori di cui si compone il predetto servizio i due ingegneri
responsabili, avendo comunque cura di garantire la continuità dell’azione amministrativa e la
corretta distribuzione dei carichi di lavoro e di responsabilità.
4. In ogni caso sono stati attivati le prime misure di rotazione per gli incarichi esterni, come ad
esempio per gli incarichi legali, attraverso la istituzione di un albo comunale di professionisti di
fiducia. In corso di definizione è anche la costituzione di elenchi di professionisti tecnici per i lavori
di progettazione ed esecuzione dei lavori nonché di fornitori di beni, servizi e lavori, onde evitare il
consolidarsi di pratiche di affidamento diretto basate su criteri di scarsa trasparenza e caratterizzate
da spiccati connotati di fiduciarietà.
5. Preso atto dell’impossibilità di applicare – se non in minima parte - la misura della rotazione al
personale titolare di posizione organizzativa, a causa di motivati fattori organizzativi,
l’amministrazione pubblica applica la misura al personale restante, ove possibile, con riguardo
innanzi tutto ai responsabili del procedimento;
6. L’ente si impegna in ogni caso a;
a. mantenere aggiornato il proprio Statuto e il Regolamento degli Uffici e dei Servizi, al fine di assicurare la prevenzione della corruzione, anche sul tema della rotazione
degli incarichi; b. inserire i principi qui illustrati all’interno del decreto di nomina al primo rinnovo
degli incarichi di PO; c. definire tempi e criteri di rotazione (atto generale contente i criteri di conferimento
degli incarichi approvato dall’autorità di indirizzo politico); d. attuare la rotazione attraverso la mobilità anche temporanea con altri Enti limitrofi
tra professionalità equivalenti presenti nelle diverse amministrazioni.
RESPONSABILITA’: Responsabile per la prevenzione della corruzione – Titolari di Posizioni Organizzative
DOCUMENTI: Mappatura delle aree a rischio, Funzionigramma, Dotazione organica, Profili professionali.
ART.18 – INCOMPATIBILITA’, INCONFERIBILITA’, CUMULO DI IMPIEGHI E INCARICHI 1. Ai sensi dell’art.53 comma 3 bis del D.Lgs.165/2001 e dell’art.1 comma 60 lett. b) della L.190/2012, si da atto che con specifico regolamento di organizzazione, approvato con deliberazione G.C. n. 100 del 20/11/2014, è stata prevista la disciplina per gli incarichi vietati o autorizzabili per i dipendenti comunali. 2. Il decreto legislativo 39/2013 ha attuato la delega stabilita dai commi 49 e 50 dell’art. 1 della legge 190/2012, prevedendo fattispecie di: - INCONFERIBILITÀ, cioè di preclusione, permanente o temporanea, a conferire gli incarichi a coloro che abbiano riportato condanne penali per i reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale, nonché a coloro che abbiano svolto incarichi o ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati da pubbliche amministrazioni o svolto attività professionali a favore di questi ultimi, a coloro che siano stati componenti di organi di indirizzo politico (art. 1, comma 2, lett. g); - INCOMPATIBILITÀ, da cui consegue l'obbligo per il soggetto cui viene conferito l'incarico di scegliere, a pena di decadenza, entro il termine perentorio di quindici giorni, tra la permanenza nell'incarico e l'assunzione e lo svolgimento di incarichi e cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione che conferisce l'incarico, lo svolgimento di attività professionali ovvero l'assunzione della carica di componente di organi di indirizzo politico (art. 1, comma 2, lett. h). 3. Tutte le nomine e le designazioni preordinate al conferimento di incarichi da parte dell’Ente devono essere precedute da apposita dichiarazione sostitutiva del designato o del nominato, della quale in ragione del contenuto dell’incarico deve essere asserita l’insussistenza di cause o titoli al suo conferimento. 4. Il titolare dell’incarico deve redigere apposita dichiarazione con cadenza annuale di insussistenza di causa di incompatibilità al mantenimento dell’incarico conferito. 5. Le dichiarazioni di cui ai precedenti commi sono rese in modo conforme ai modelli predisposti dall’Amministrazione e pubblicati sul sito internet comunale, così come sono pubblicate le dichiarazioni rese dagli interessati. RESPONSABILITA’: Segretario Comunale DOCUMENTI: Regolamento per gli incarichi ai dipendenti , Codice di comportamento, Modulo insussistenza di cause inconferibilità / incompatibilità.
ART.19 – CODICE DI COMPORTAMENTO Nella G.U. n. 129 del 4 giugno 2013 è stato pubblicato il DPR n. 62 del 16 aprile 2013 avente ad oggetto “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”, come approvato dal Consiglio dei Ministri l’8 marzo 2013, a norma dell’art. 54 del D.Lgs. n. 165/2001 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alla dipendenze delle amministrazioni pubbliche”. Il nuovo Codice, in vigore dal 19 giugno 2013, sostituisce quello fino ad oggi operativo emanato del Ministero della Funzione Pubblica il 28 novembre 2000. Esso completa la normativa anticorruzione nelle pubbliche amministrazioni prevista dalla L. 190/2012, sulla base delle indicazioni fornite
dall’OCSE in tema di integrità ed etica pubblica, definendo in 17 articoli i comportamenti dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche i quali dovranno rispettare i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta. Il campo di applicazione delle disposizioni contenute nel Codice di comportamento dei dipendenti pubblici si amplia: i destinatari della materia non sono più soltanto i dipendenti di tutte le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165/2001, ovvero i dipendenti a tempo indeterminato e determinato ivi compresi i dipendenti di diretta collaborazione con gli organi politici, ma anche, per quanto compatibile, tutti i collaboratori o consulenti con qualsiasi tipo di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, i titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche e tutti i collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi che realizzano opere in favore dell’amministrazione. Le disposizioni specificano le norme di condotta dei dipendenti da quelle dei dirigenti. La violazione delle disposizione del Codice, fermo restando la responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile del dipendente, è fonte di responsabilità disciplinare accertata all’esito del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di gradualità e proporzionalità delle sanzioni. L’amministrazione, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza, all’atto di conferimento dell’incarico, consegna e fa sottoscrivere ai nuovi assunti, con rapporti comunque denominati, copia del Codice di comportamento. Le previsioni del Codice sono state integrate e specificate dal Codice di Comportamento Comunale adottato con Delibera di Giunta Comunale n. 60 del 13.03.2014 come stabilito dal comma 44 dell’art. 1 della L. 190/2012. Il Comune di Taurasi ha pubblicato il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici sul proprio sito web istituzionale, sezione “Amministrazione Trasparente”, e lo ha altresì messo a disposizione di tutto il personale dipendente. Ai fini della piena attuazione della previsione normativa, il Comune dovrà parteciparlo anche ai consulenti e collaboratori, tramite posta elettronica con conferma di presa visione da parte degli stessi o con altre modalità idonee a garantirne conoscenza, conoscibilità ed accettazione. Per ciò che riguarda i collaboratori delle imprese che svolgono servizi per l’amministrazione, il Comune si impegna altresì a consegnare copia del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici a tutte le imprese fornitrici di servizi in sede di stipula del contratto con le medesime. RESPONSABILITA’: Responsabile per la prevenzione della corruzione - Responsabili Posizioni Organizzative - U.P.D. DOCUMENTI: Codice di Comportamento Comunale e ss.mm.
ART. 20 - ATTIVITA’ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO I dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto dell’ente nel triennio successivo alla cessazione del rapporto con l’amministrazione, qualunque sia la causa di cessazione (e quindi anche in caso di collocamento in quiescenza per raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione), non possono avere alcun rapporto di lavoro autonomo o subordinato con i soggetti privati che sono stati destinatari di provvedimenti, contratti o accordi. L’Ente attua l’art. 16 ter del D.Lgs 30.3.2001, n. 165 introdotto dalla legge 6.11.2012, n. 190, come modificato dall’art. 1, comma 42 lettera l) della legge 6.11.2012, n.190 prevedendo il rispetto di
questa norma quale clausola da inserirsi nei bandi di gara, a pena di esclusione dell’impresa (operatore economico) la quale si impegna ad osservarla. RESPONSABILITA’: Segretario Comunale Dirigenti - Posizioni Organizzative DOCUMENTI: Procedure di affidamento - Contratti
ART. 21 - PATTI DI INTEGRITÀ NEGLI AFFIDAMENTI Patti d’integrità e protocolli di legalità rappresentano un sistema di condizioni la cui accettazione viene configurata dalla stazione appaltante come presupposto necessario e condizionante la partecipazione dei concorrenti ad una gara di appalto. Il patto di integrità è un documento che la stazione appaltante richiede ai partecipanti alle gare e permette un controllo reciproco e sanzioni per il caso in cui qualcuno dei partecipanti cerchi di eluderlo. Si tratta quindi di un complesso di regole di comportamento finalizzate alla prevenzione del fenomeno corruttivo e volte a valorizzare comportamenti eticamente adeguati per tutti i concorrenti. L’Ente attua l’art. 1, comma 17 della legge 6.11.2012, n. 190 prevedendo una specifica clausola da inserire nei bandi di gara e/o lettere d’invito ovvero adottando adeguati protocolli di legalità e/o integrità il cui mancato rispetto costituirà causa d’esclusione dal procedimento di affidamento del contratto. RESPONSABILITA’: Segretario Comunale/Titolari di Posizioni Organizzative DOCUMENTI: Procedure di affidamento/Contratti
ART.22 – TUTELA DEL DIPENDENTE CHE SEGNALA ILLECITI 1. La tutela del whistleblower è un dovere di tutte le amministrazioni pubbliche le quali, a tal fine, devono assumere “concrete misure di tutela del dipendente” da specificare nel Piano triennale di prevenzione della corruzione. 2. La legge 190/2012 ha aggiunto al d.lgs. 165/2001 l’articolo 54-bis. La norma prevede che il pubblico dipendente che denunci all'autorità giudiziaria o alla Corte dei conti, o all'ANAC, ovvero riferisca al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non possa “essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura
discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati
direttamente o indirettamente alla denuncia”. 3. L’articolo 54-bis delinea una “protezione generale ed astratta” che, secondo ANAC, deve essere completata con concrete misure di tutela del dipendente. Tutela che, in ogni caso, deve essere assicurata da tutti i soggetti che ricevono la segnalazione. 4. Il Piano nazione anticorruzione prevede, tra azioni e misure generali per la prevenzione della corruzione e, in particolare, fra quelle obbligatorie, che le amministrazioni pubbliche debbano tutelare il dipendente che segnala condotte illecite. 5. Il PNA impone alle pubbliche amministrazioni, di cui all’art. 1 co. 2 del d.lgs. 165/2001, l’assunzione dei “necessari accorgimenti tecnici per dare attuazione alla tutela del dipendente che
effettua le segnalazioni”. 6. Le misure di tutela del whistleblower devono essere implementate, “con tempestività”, attraverso il Piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC). 7. L’articolo 54-bis del d.lgs. 165/2001, inoltre, è stato integrato dal DL 90/2014 (convertito dalla legge 114/2014): l’art. 31 del DL 90/2014 ha individuato l’ANAC quale soggetto destinatario delle
segnalazioni; mentre l’art. 19 co. 5 del DL 90/2014 ha stabilito che l’ANAC riceva “notizie e
segnalazioni di illeciti, anche nelle forme di cui all’art. 54-bis del d.lgs. 165/2001”. 8. L’ANAC, pertanto, è chiamata a gestire sia le eventuali segnalazioni dei propri dipendenti per fatti avvenuti all’interno della propria organizzazione, sia le segnalazioni che i dipendenti di altre amministrazioni intendono indirizzarle. 9. Conseguentemente, l’ANAC, con la determinazione n. 6 del 28 aprile 2015, ha disciplinato le procedure attraverso le quali riceve e gestisce le segnalazioni. 10. I soggetti tutelati sono, specificamente, i “dipendenti pubblici” che, in ragione del proprio rapporto di lavoro, siano venuti a conoscenza di condotte illecite. 11. L’ANAC individua i dipendenti pubblici nei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1 co. 2 del d.lgs. 165/2001, comprendendo: sia i dipendenti con rapporto di lavoro di diritto privato (art. 2 co. 2 d.lgs 165/2001); sia i dipendenti con rapporto di lavoro di diritto pubblico (art. 3 d.lgs 165/2001) compatibilmente con la peculiarità dei rispettivi ordinamenti; Dalla nozione di “dipendenti pubblici” pertanto sfuggono: i dipendenti degli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello nazionale e locale, nonché degli enti pubblici economici; per questi l’ANAC ritiene opportuno che le amministrazioni controllanti e vigilanti promuovano da parte dei suddetti enti, eventualmente attraverso il PTPC , l’adozione di misure di tutela analoghe a quelle assicurate ai dipendenti pubblici (determinazione n. 6 del 28.4.2015, Parte IV); i collaboratori ed i consulenti delle PA, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, i titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche, i collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell’amministrazione. 11. 12. L’ANAC rileva l’opportunità che le amministrazioni, nei propri PTPC, introducano anche per tali categorie misure di tutela della riservatezza analoghe a quelle previste per i dipendenti pubblici (determinazione n. 6 del 28.4.2015, Parte V). 13. L’art. 54-bis del d.lgs. 165/2001 impone la tutela del dipendente che segnali “condotte illecite
di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro”. 14. Le segnalazioni meritevoli di tutela riguardano condotte illecite riferibili a: tutti i delitti contro la pubblica amministrazione di cui al Titolo II, Capo I, del Codice penale; le situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati, nonché i fatti in cui venga in evidenza un mal funzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite, ivi compreso l’inquinamento dell’azione amministrativa ab externo e ciò a prescindere dalla rilevanza penale. A titolo meramente esemplificativo: casi di sprechi, nepotismo, demansionamenti, ripetuto mancato rispetto dei tempi procedimentali, assunzioni non trasparenti, irregolarità contabili, false dichiarazioni, violazione delle norme ambientali e di sicurezza sul lavoro. Le condotte illecite devono riguardare situazioni di cui il soggetto sia venuto direttamente a conoscenza “in ragione del rapporto di lavoro”. In pratica, tutto quanto si è appreso in virtù
dell’ufficio rivestito, nonché quelle notizie che siano state acquisite in occasione o a causa dello svolgimento delle mansioni lavorative, seppure in modo casuale. 15. Considerato lo spirito della norma, che consiste nell’incentivare la collaborazione di chi lavora nelle amministrazioni per l’emersione dei fenomeni illeciti, ad avviso dell’ANAC non è necessario che il dipendente sia certo dell’effettivo avvenimento dei fatti denunciati e dell’autore degli stessi. 16. E’ sufficiente che il dipendente, in base alle proprie conoscenze, ritenga “altamente probabile
che si sia verificato un fatto illecito” nel senso sopra indicato. 17. Il dipendente whistleblower è tutelato da “misure discriminatorie, dirette o indirette, aventi
effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia” e tenuto esente da conseguenze disciplinari. 18. La norma intende proteggere il dipendente che, per via della propria segnalazione, rischi di vedere compromesse le proprie condizioni di lavoro. 19. L’art. 54-bis del d.lgs. 165/2001 fissa un limite alla predetta tutela nei “casi di responsabilità a
titolo di calunnia o diffamazione o per lo stesso titolo ai sensi dell’art. 2043 del codice civile”. 20. La tutela del whistleblower trova applicazione quando il comportamento del dipendente segnalante non perfezioni le ipotesi di reato di calunnia o diffamazione. 21. Il dipendente deve essere “in buona fede”. Conseguentemente la tutela viene meno quando la segnalazione riguardi informazioni false, rese colposamente o dolosamente. 22. Tuttavia, la norma è assai lacunosa in merito all’individuazione del momento in cui cessa la garanzia della tutela. 23. L’art. 54-bis riporta un generico riferimento alle responsabilità penali per calunnia o diffamazione o a quella civile extracontrattuale, il che presuppone che tali responsabilità vengano accertate in sede giudiziale. 24. L’ANAC, consapevole dell’evidente lacuna normativa, ritiene che “solo in presenza di una
sentenza di primo grado sfavorevole al segnalante cessino le condizioni di tutela” riservate allo stesso.
ART. 23 – LA FORMAZIONE 1. Nella considerazione della sostanziale omogeneità nella individuazione del livello di rischio per ogni articolazione della struttura comunale, sono obbligati ai percorsi di formazione annuale i Responsabili dei Settori nonché, in relazione ai programmi annuali dell’ente e alla relativa individuazione delle strutture sottostanti, tutti i dipendenti che siano titolari di funzioni o incombenze di particolare rilevanza o responsabilità rispetto alle attività a rischio corruzione. 2. Entro il 30 giugno di ogni anno il Responsabile della Prevenzione della Corruzione, in relazione e subordinatamente alle risorse annualmente messe a disposizione dall’Amministrazione, predispone un programma di formazione ricorrendo ai professionalità interne o esterne. 3. Al fine di coinvolgere anche il livello politico amministrativo e di consolidare la consapevolezza relativamente alle misure di anticorruzione e trasparenza, ai percorsi formativi organizzati dall’Ente dovranno essere invitati a partecipare anche gli tutti amministratori. 4. L’aspetto formativo deve definire le buone prassi per evitare fenomeni corruttivi attraverso i principi della trasparenza dell’attività amministrativa, le rotazioni di dirigenti e funzionari e la parità di trattamento.. 5. L’obiettivo è di creare quindi un sistema organizzativo di contrasto fondato sia sulle prassi amministrative sia sulla formazione del personale. 6. Nel piano di formazione, a cura dell'area I, su indicazione delle priorità ed argomenti forniti dal responsabile della prevenzione dei fenomeni illeciti, dovranno essere indicate:
a) i dipendenti, i funzionari, i responsabili di p.o. che svolgono attività nell'ambito delle materie oggetto di formazione;
b) il grado di informazione e di conoscenza dei dipendenti nelle materie/attività a rischio di corruzione;
c) le metodologie formative: prevedendo la formazione applicata ed esperienziale (analisi dei rischi tecnici) e quella amministrativa (analisi dei rischi amministrativi); ciò con vari
meccanismi di azione (analisi dei problemi da visionare, approcci interattivi, soluzioni pratiche ai problemi ecc.);
d) le modalità del monitoraggio sistematico della formazione e dei risultati acquisiti; le attività formative devono essere distinte in processi di formazione "base" e di formazione "continua" per aggiornamenti, azioni di controllo durante l'espletamento delle attività a rischio di corruzione;
e) le materie oggetto di formazione. I Responsabili di riferimento delle strutture cui fanno capo le attività rischio individuano, di concerto con il Responsabile per la prevenzione della corruzione, il personale da avviare ai corsi di formazione sul tema dell’anticorruzione e le relative priorità, anche utilizzano strumenti innovativi quali l’e-learning. Le attività formative presenti nel Piano relative al primo anno di attuazione sono state divise per tipologia di destinatari:
• dipendenti INTERESSATI alla prevenzione del rischio corruzione
l’azione formativa su tutto il personale comporta interventi di conoscenza della normativa, interventi differenziati secondo i ruoli, interventi formativi su codice di comportamento
• dipendenti COLLEGATI alla prevenzione del rischio corruzione
i primi interventi formativi sono rivolti al Responsabile della Trasparenza e ai Responsabili del sistema dei Controlli interni, Responsabili di Posizioni Organizzative;
• dipendenti COINVOLTI nella prevenzione del rischio corruzione
la formazione rivolta a questi destinatari è mirata e differenziata in funzione delle attività ad alto rischio; questa formazione è rivolta inoltre al Responsabile del Piano Alle attività formative previste per il primo anno si aggiungeranno negli anni successivi interventi formativi organizzati sulla base dei monitoraggio delle attività previste nel Piano di prevenzione della corruzione e sull’analisi dei bisogni formativi segnalati al Responsabile per la prevenzione della corruzione. RESPONSABILITA’: Responsabile per la prevenzione della corruzione – Titolari di Posizioni Organizzative PERIODICITA’: Annuale DOCUMENTI: Piano formativo
ART. 24 - OBBLIGHI DI TRASPARENZA 1. La trasparenza rappresenta uno strumento fondamentale per la prevenzione della corruzione e
per l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa. Da questo punto di vista essa, infatti, consente: � la conoscenza del responsabile per ciascun procedimento amministrativo e, più in
generale, per ciascuna area di attività dell’amministrazione e, per tal via, la
responsabilizzazione dei funzionari;
� la conoscenza dei presupposti per l’avvio e lo svolgimento del procedimento e, per tal via,
se ci sono dei “blocchi” anomali del procedimento stesso;
� la conoscenza del modo in cui le risorse pubbliche sono impiegate e, per tal via, se l’utilizzo
di risorse pubbliche è deviato verso finalità improprie;
� la conoscenza della situazione patrimoniale dei politici e dei dirigenti e, per tal via, il
controllo circa arricchimenti anomali verificatisi durante lo svolgimento del mandato (Per
gli Enti Locali tenuti a tale pubblicazione).
2. Il d.lgs. n. 33 del 2013 si applica a tutte le pubbliche amministrazioni di cui all’art.1, comma 2, del d.lgs. n. 165 del 2001, come novellato dal Decreto Legislativo n. 97/2016 “Freedom of Information Act” (FOIA).
3. Il Piano Triennale della Trasparenza e integrità (P.T.T.I.), è parte integrante e complementare del Piano della Prevenzione della Corruzione.
4. Il Piano va approvato dalla Giunta Comunale nei termini previsti per legge. 5. Il Responsabile della Trasparenza che si coordina o svolge anche il ruolo di Responsabile alla
prevenzione della corruzione ha il compito di: � provvedere all’aggiornamento del P.T.T.I., al cui interno devono essere
previste anche specifiche misure di monitoraggio sull’attuazione degli obblighi di trasparenza;
� controllare l’adempimento da parte dell’amministrazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa, assicurando la completezza, la chiarezza e l’aggiornamento delle informazioni pubblicate;
� segnalare all’organo di indirizzo politico, al Nucleo di Valutazione, all’Autorità nazionale anticorruzione e, nei casi più gravi, all’U.P.D. i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione, ai fini dell’attivazione del procedimento disciplinare e delle altre forme di responsabilità;
� controllare ed assicurare la regolare attuazione dell’accesso civico. I contenuti del Piano della Trasparenza sono coordinati con gli obiettivi indicati nel presente Piano e inseriti nel Piano delle Performance.
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Art. 25 - PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA LEGALITA’ 1. Al fine di disegnare un’efficace strategia anticorruzione, l’Amministrazione si impegna,
compatibilmente con le priorità programmatiche ed operative, a realizzare delle forme di consultazione, con il coinvolgimento di cittadini e di organizzazioni portatrici di interessi collettivi, ai fini della predisposizione e della diffusione delle strategie di prevenzione pianificate, nonché sui risultati del monitoraggio sull’implementazione delle relative misure.
2. Le consultazioni potranno avvenire o mediante raccolta dei contributi via web oppure nel corso di incontri con i rappresentanti delle associazioni di utenti tramite somministrazione di questionari. L’esito delle consultazioni sarà pubblicato sul sito internet dell’amministrazione e in apposita sezione del P.T.P.C.T., con indicazione dei soggetti coinvolti, delle modalità di partecipazione e degli input generati da tale partecipazione.
3. Poiché uno degli obiettivi strategici principali dell’azione di prevenzione della corruzione è quello dell’emersione dei fatti di cattiva amministrazione e di fenomeni corruttivi, è particolarmente importante il coinvolgimento dell’utenza e l’ascolto della cittadinanza. In questo contesto, si collocano le azioni di sensibilizzazione, che sono volte a creare dialogo con l’esterno per implementare un rapporto di fiducia e che possono portare all’emersione di fenomeni corruttivi altrimenti “silenti”. Un ruolo chiave in questo contesto può essere svolto dagli U.R.P., che rappresentano per missione istituzionale la prima interfaccia con la cittadinanza.
4. L’amministrazione si impegna ad attivare un canale dedicato alla segnalazione (dall'esterno dell'amministrazione, anche in forma anonima, ed in modalità informale) di episodi di cattiva amministrazione, conflitto d'interessi, corruzione, attraverso gli uffici per la relazione con il pubblico (U.R.P.).
25.1 MISURE DI PREVENZIONE NEI RAPPORTI CON I CITTADINI E LE IMPRESE 1. Costituiscono misure idonee a prevenire i fenomeni di corruzione le seguenti procedure da seguire nei
rapporti con i cittadini e le imprese: a) La comunicazione di avvio del procedimento: il Comune comunica al cittadino, imprenditore, utente,
che chiede il rilascio del provvedimento autorizzativo, abilitativo, concessorio oppure qualsiasi altro provvedimento o atto, il nominativo del Responsabile del Procedimento, l'Ufficio presso il quale è possibile prendere visione degli atti e dello stato del procedimento, il termine entro il quale sarà concluso il procedimento amministrativo, l' email ed il sito internet del Comune.
b) Tutti i cittadini e gli imprenditori che si rivolgono al Comune per ottenere un provvedimento nelle materie ad alto rischio corruzione si devono impegnare, rilasciando formale dichiarazione, a:
- non offrire, accettare o richiedere somme di danaro o qualsiasi altra ricompensa, vantaggio
o beneficio, sia direttamente che indirettamente tramite intermediari, al fine del rilascio del
provvedimento amministrativo richiesto o al fine di provocare violazione della legge o lo
sviamento dell'attività amministrativa dalle finalità fissate dalla legge;
- denunciare immediatamente alle Forze di Polizia ogni illecita richiesta di danaro o altra
utilità ovvero offerta di protezione o estorsione di qualsiasi natura che venga avanzata nei
confronti di propri rappresentanti o dipendenti, di familiari dell'imprenditore o di eventuali
soggetti legati all'impresa da rapporti professionali;
- comunicare ogni variazione delle informazioni riportate nei certificati camerali
concernenti la compagine sociale;
- indicare eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli
amministratori, i soci e i dipendenti degli imprenditori e i Responsabili di Settore e
dipendenti dell'Amministrazione
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RESPONSABILITA’: Responsabile per la prevenzione della corruzione/ Titolari di Posizioni Organizzative - Referente dell’URP
DOCUMENTI: Attivazione canale dedicato alle segnalazioni dall’esterno
CAPO II
LA TRASPARENZA
ART.26 – PRINCIPI GENERALI, OBIETTIVI STRATEGICI, PROGRAMMAZIONE, COMUNICAZIONE, ATTUAZIONE, ORGANIZZAZIONE DELLE PUBBLICAZIONI (MAPPA DELLA TRASPARENZA).
26.1 – Principi generali
Ai sensi dell’art.1 D.Lgs.33/2013 la trasparenza è intesa come accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dal Comune che concernono l’organizzazione e l’attività della pubblica amministrazione, allo scopo di fornire forme di controllo diffuso sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche. Per forme di controllo diffuso si intendono i controlli effettuati sia attraverso la pubblicazione obbligatoria dei dati secondo la disciplina del presente piano, sia mediante le forme di accesso civico di cui al successivo articolo. L’amministrazione ritiene la trasparenza sostanziale della PA e l’accesso civico le misure principali per contrastare i fenomeni corruttivi. Il 14 marzo 2013 il legislatore ha varato il decreto legislativo 33/2013 di “Riordino della disciplina riguardante gli
obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”. Il decreto legislativo 97/2016, il cosidetto Freedom of Information Act, ha modificato la quasi totalità degli articoli e degli istituiti del suddetto “decreto trasparenza”. Nella versione originale il decreto 33/2013 si poneva quale oggetto e fine la “trasparenza della PA”. Il Foia ha spostato il baricentro della normativa a favore del “cittadino” e del suo diritto di accesso. E’ la libertà di accesso civico l’oggetto ed il fine del decreto, libertà che viene assicurata, seppur nel rispetto “dei
limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati giuridicamente rilevanti”, attraverso: l’istituto dell'accesso civico, estremamente potenziato rispetto alla prima versione del decreto legislativo 33/2013; la pubblicazione di documenti, informazioni e dati concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni. In ogni caso, la trasparenza rimane la misura cardine dell’intero impianto anticorruzione delineato dal legislatore della legge 190/2012. Secondo l’articolo 1 del d.lgs. 33/2013, rinnovato dal decreto legislativo 97/2016: “La trasparenza è intesa come accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni,
allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all'attività
amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo
delle risorse pubbliche.”. In conseguenza della cancellazione del programma triennale per la trasparenza e l’integrità, ad opera del decreto legislativo 97/2016, l’individuazione delle modalità di attuazione della trasparenza è parte integrante del PTPC in una “apposita sezione”. L’ANAC raccomanda alle amministrazioni di “rafforzare tale misura nei propri PTPC anche oltre al rispetto di
specifici obblighi di pubblicazione già contenuti in disposizioni vigenti” (PNA 2016 pagina 24). 26.2 - Obiettivi strategici
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L’amministrazione ritiene che la trasparenza sia la misura principale per contrastare i fenomeno corruttivi come definiti dalla legge 190/2012. Pertanto, intende realizzare i seguenti obiettivi di trasparenza sostanziale:
� la trasparenza quale reale ed effettiva accessibilità totale alle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività dell’amministrazione;
� il libero e illimitato esercizio dell’accesso civico, come potenziato dal decreto legislativo 97/2016, quale diritto riconosciuto a chiunque di richiedere documenti, informazioni e dati.
Tali obiettivi hanno la funzione precipua di indirizzare l’azione amministrativa ed i comportamenti degli operatori verso: a) elevati livelli di trasparenza dell’azione amministrativa e dei comportamenti di dipendenti e funzionari pubblici, anche onorari; b) lo sviluppo della cultura della legalità e dell’integrità nella gestione del bene pubblico. 26.3 - Altri strumenti di programmazione Gli obiettivi di trasparenza sostanziale sono stati formulati coerentemente con la programmazione strategica e operativa definita e negli strumenti di programmazione di medio periodo e annuale, riportati nelle Tabelle che seguono: Programmazione di medio periodo:
Documento di programmazione triennale
Periodo Obbligatorio Atto di approvazione
DUP - Documento Unico di Programmazione (art. 170 TUEL)
2016-2018 SI
Programmazione triennale del fabbisogno di personale (art. 39 decreto legislativo 449/1997)
2016-2018 SI
Piano della performance triennale (art. 10 decreto legislativo 150/2009)
2016-2018 NO
Piano triennale delle azioni positive per favorire le pari opportunità (art. 48 decreto legislativo 198/2006)
2016-2018 SI
Programmazione triennale dei LLPP (art. 21 del decreto legislativo 50/2016)
2016-2018 SI
Programmazione biennale d forniture e servizi (art. 21 del decreto legislativo 50/2016)
2016-2018 Oltre 1 milione di euro
Piano urbanistico generale (PRG o altro)
SI
Altro …
Programmazione operativa annuale:
Comune di Taurasi Piano di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2017/2019
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Documento di programmazione triennale Periodo Obbligatorio Atto di approvazione
Bilancio annuale (art. 162 e ss. TUEL) 2016 SI
Piano esecutivo di gestione (art. 169 TUEL) 2016 SI
Piano degli obiettivi (art. 108 TUEL) 2016 NO
Programma degli incarichi di collaborazione (art. 3 co. 55 legge 244/2007)
2016 SI
Dotazione organica e ricognizione annuale delle situazioni di soprannumero o di eccedenza del personale (artt. 6 e 33 decreto legislativo 165/2001)
2016 SI
Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni degli immobili (art. 58 DL 112/2008)
2016 SI
Elenco annuale dei LLPP (art. 21 decreto legislativo 50/2016)
2016 SI
26.4 - Comunicazione Per assicurare che la trasparenza sia sostanziale ed effettiva non è sufficiente provvedere alla pubblicazione di tutti gli atti ed i provvedimenti previsti dalla normativa, occorre semplificarne il linguaggio, rimodulandolo in funzione della trasparenza e della piena comprensibilità del contenuto dei documenti da parte di chiunque e non solo degli addetti ai lavori. E’ necessario utilizzare un linguaggio semplice, elementare, evitando per quanto possibile espressioni burocratiche, abbreviazioni e tecnicismi dando applicazione alle direttive emanate dal Dipartimento della Funzione Pubblica negli anni 2002 e 2005 in tema di semplificazione del linguaggio delle pubbliche amministrazioni. Il sito web dell’ente è il mezzo primario di comunicazione, il più accessibile ed il meno oneroso, attraverso il quale l’amministrazione garantisce un’informazione trasparente ed esauriente circa il suo operato, promuove nuove relazioni con i cittadini, le imprese le altre PA, pubblicizza e consente l’accesso ai propri servizi, consolida la propria immagine istituzionale. Ai fini dell’applicazione dei principi di trasparenza e integrità, l’ente ha da tempo realizzato un sito internet istituzionale costantemente aggiornato. La legge 69/2009 riconosce l’effetto di “pubblicità legale” soltanto alle pubblicazioni effettuate sui siti informatici delle PA. L’articolo 32 della suddetta legge dispone che “a far data dal 1° gennaio 2010, gli obblighi di pubblicazione di atti
e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione nei
propri siti informatici da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obbligati”. L’amministrazione ha adempiuto al dettato normativo sin dal 1° gennaio 2010: l’albo pretorio è esclusivamente informatico. Il relativo link è ben indicato nella home page del sito istituzionale. Come deliberato dall’Autorità nazionale anticorruzione (legge 190/2012), per gli atti soggetti a pubblicità legale all’albo pretorio on line, nei casi in cui tali atti rientrino nelle categorie per le quali l’obbligo è previsto dalle legge, rimane invariato anche l’obbligo di pubblicazione in altre sezioni del sito istituzionale, nonché nell’apposita sezione “trasparenza, valutazione e merito” (oggi “amministrazione trasparente”). L’ente è munito di posta elettronica ordinaria e certificata.
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Sul sito web, nella home page, è riportato l’indirizzo PEC istituzionale. Nelle sezioni dedicate alle ripartizioni organizzative sono indicati gli indirizzi di posta elettronica ordinaria di ciascun ufficio, nonché gli altri consueti recapiti (telefono, fax, ecc.). 26.5 - Attuazione L’allegato A del decreto legislativo 33/2013 disciplina la struttura delle informazioni da pubblicarsi sui siti istituzionali delle pubbliche amministrazioni. Il legislatore ha organizzato in sotto-sezioni di primo e di secondo livello le informazioni, i documenti ed i dati da pubblicare obbligatoriamente nella sezione «Amministrazione trasparente» del sito web. Le sotto-sezioni devono essere denominate esattamente come indicato in nell’allegato A del decreto 33/2013. Le tabelle riportate nelle pagine che seguono, sono state elaborate sulla base delle indicazioni contenute nel suddetto allegato del decreto 33/2013 e delle “linee guida” fornite dall’Autorità in particolare con la deliberazione 50/2013. Le tabelle sono composte da sette colonne, che recano i dati seguenti: Colonna A: numerazione e indicazione delle sotto-sezioni di primo livello; Colonna B: numerazione delle sottosezioni di secondo livello; Colonna C: indicazione delle sotto-sezioni di secondo livello; Colonna D: disposizioni normative che disciplinano la pubblicazione; Colonna E: documenti, dati e informazioni da pubblicare in ciascuna sotto-sezione secondo le linee guida di ANAC; Colonna F: periodicità di aggiornamento delle pubblicazioni; Colonna G: ufficio responsabile della pubblicazione dei dati, delle informazioni e dei documenti previsti nella colonna E secondo la periodicità prevista in colonna F. Nota ai dati della Colonna F: la normativa impone scadenze temporali diverse per l’aggiornamento delle diverse tipologie di informazioni e documenti. L’aggiornamento delle pagine web di “Amministrazione trasparente” può avvenire “tempestivamente”, oppure su base annuale, trimestrale o semestrale. L’aggiornamento di taluni dati essere “tempestivo”. Il legislatore non ha però specificato il concetto di tempestività, concetto la cui relatività può dar luogo a comportamenti anche molto difformi. Pertanto, al fine di “rendere oggettivo” il concetto di tempestività, tutelando operatori, cittadini e amministrazione, si definisce quanto segue: è tempestiva la pubblicazione di dati, informazioni e documenti quando effettuata entro n. 5 giorni dalla disponibilità definitiva dei dati, informazioni e documenti. Nota ai dati della Colonna G: L’articolo 43 comma 3 del decreto legislativo 33/2013 prevede che “i dirigenti responsabili degli uffici
dell’amministrazione garantiscano il tempestivo e regolare flusso delle informazioni da pubblicare ai fini del
rispetto dei termini stabiliti dalla legge”. I dirigenti responsabili della trasmissione dei dati sono individuati nei Responsabili dei settori/uffici indicati nella colonna G. I dirigenti responsabili della pubblicazione e dell’aggiornamento dei dati sono individuati nei Responsabili dei settori/uffici indicati nella colonna G. 26.6 - Organizzazione I referenti per la trasparenza, che coadiuvano il Responsabile anticorruzione nello svolgimento delle attività previste dal decreto legislativo 33/2013, sono gli stessi Responsabili dei settori/uffici indicati nella colonna G.
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Data la struttura organizzativa dell’ente, non è possibile individuare un unico ufficio per la gestione di tutti i dati e le informazioni da registrare in “Amministrazione Trasparente”. Pertanto, è costituito un Gruppo di Lavoro composto da una persona per ciascuno degli uffici depositari delle informazioni (Colonna G). Coordinati dal Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, i componenti del Gruppo di Lavoro gestiscono le sotto-sezioni di primo e di secondo livello del sito, riferibili al loro ufficio di appartenenza, curando la pubblicazione tempestiva di dati informazioni e documenti secondo la disciplina indicata in Colonna E. Il Responsabile anticorruzione e per la trasparenza: coordina, sovrintende e verifica l’attività dei componenti il Gruppo di Lavoro; accerta la tempestiva pubblicazione da parte di ciascun ufficio; assicura la completezza, la chiarezza e l'aggiornamento delle informazioni. Il responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza svolge stabilmente attività di controllo sull'adempimento degli obblighi di pubblicazione, assicurando la completezza, la chiarezza e l'aggiornamento delle informazioni pubblicate, nonché segnalando all'organo di indirizzo politico, all'Organismo indipendente di valutazione (OIV), all'Autorità nazionale anticorruzione e, nei casi più gravi, all'ufficio di disciplina i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione. Nell’ambito del ciclo di gestione della performance sono definiti obiettivi, indicatori e puntuali criteri di monitoraggio e valutazione degli obblighi di pubblicazione e trasparenza. L’adempimento degli obblighi di trasparenza e pubblicazione previsti dal decreto legislativo 33/2013 e dal presente programma, è oggetto di controllo successivo di regolarità amministrativa come normato dall’articolo 147-bis, commi 2 e 3, del TUEL e dal regolamento sui controlli interni. L’ente assicura conoscibilità ed accessibilità a dati, documenti e informazioni elencati dal legislatore e precisati dall’ANAC. Le limitate risorse dell’ente non consentono l’attivazione di strumenti di rilevazione circa “l’effettivo utilizzo dei
dati” pubblicati. Tali rilevazioni, in ogni caso, non sono di alcuna utilità per l’ente, obbligato comunque a pubblicare i documenti previsti dalla legge.
sotto-sezione livello 1
n. sotto-sezione livello 2
Norme del d.lgs. 33/2013 modificato dal d.lgs. 97/2016
Contenuti Ufficio responsabile della pubblicazione
A B C D E F G
1.Disposizioni generali
1.1 Programma per la Trasparenza e l'integrità
Art. 10 co. 8 lett. A)
Pubblicazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione che comprende il programma per la trasparenza e l’integrità
ann
uale
Settore Affari
generali
1.2 Atti generali Art. 12
Riferimenti normativi con i relativi link alle norme di legge statale pubblicate nella banca dati "Normattiva" che regolano l'istituzione, l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni. Direttive, circolari, programmi, istruzioni e ogni atto che dispone in generale sulla organizzazione, sulle funzioni, sugli obiettivi, sui procedimenti, ovvero nei quali si determina l'interpretazione di norme giuridiche che riguardano o dettano disposizioni per l'applicazione di esse, ivi compresi i codici di condotta. Codice disciplinare, recante l'indicazione delle infrazioni del codice disciplinare e relative sanzioni (pubblicazione on line in alternativa all'affissione in luogo accessibile a tutti - art. 7, l. n. 300/1970) Codice di condotta (art. 55 co. 2 decreto legislativo 165/2001).
temp
estivo
Settore Affari Generali
1.3 Oneri informativi per cittadini e imprese
Art. 34 Norma abrogata dal d.lgs. 97/2016.
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2.Organizzazione 2.1 Organi di indirizzo politico-amministrativo
Art. 13 co. lett. a)
Organi di indirizzo politico e di amministrazione e gestione, con l'indicazione delle rispettive competenze.
Temp
estivo
Settore Affari Generali
Art. 14
Atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico o del mandato elettivo. Curricula. Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica. Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici. Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti. Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti. Dichiarazione concernente diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, azioni di società, quote di partecipazione a società, esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]. Copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili). Dichiarazione concernente le spese sostenute e le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale ovvero attestazione di essersi avvalsi esclusivamente di materiali e di mezzi propagandistici predisposti e messi a disposizione dal partito o dalla formazione politica della cui lista il soggetto ha fatto parte, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» (con allegate copie delle dichiarazioni relative a finanziamenti e contributi per un importo che nell'anno superi 5.000 €) [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]. Attestazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute nell'anno precedente e copia della dichiarazione dei redditi [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]. Dichiarazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute dopo l'ultima attestazione (con copia della dichiarazione annuale relativa ai redditi delle persone fisiche) [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso).
Temp
estivo
Affari Generali
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2.2 Sanzioni per mancata comunicazione dei dati
Art. 47
Provvedimenti di erogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie a carico del responsabile della mancata comunicazione per la mancata o incompleta comunicazione dei dati concernenti la situazione patrimoniale complessiva del titolare dell'incarico (di organo di indirizzo politico) al momento dell'assunzione della carica, la titolarità di imprese, le partecipazioni azionarie proprie, del coniuge e dei parenti entro il secondo grado di parentela, nonché tutti i compensi cui dà diritto l'assunzione della carica.
Temp
estivo
2.3 Rendiconti gruppi consiliari regionali/provinciali
Art. 28 co. 1
Rendiconti di esercizio annuale dei gruppi consiliari regionali e provinciali, con evidenza delle risorse trasferite o assegnate a ciascun gruppo, con indicazione del titolo di trasferimento e dell'impiego delle risorse utilizzate. Atti e relazioni degli organi di controllo.
Temp
estivo
2.4 Articolazione degli uffici
Art. 13 co. 1 lett. B), C)
Articolazione degli uffici. Illustrazione in forma semplificata, ai fini della piena accessibilità e comprensibilità dei dati, dell'organizzazione dell'amministrazione, mediante l'organigramma o analoghe rappresentazioni grafiche. Competenze e risorse a disposizione di ciascun ufficio, anche di livello dirigenziale non generale. Nomi dei dirigenti responsabili dei singoli uffici.
Temp
estivo
Affari Generali
2.5 Telefono e posta elettronica
Art. 13 co. 1 lett. D)
Elenco completo dei numeri di telefono e delle caselle di posta elettronica istituzionali e delle caselle di posta elettronica certificata dedicate, cui il cittadino possa rivolgersi per qualsiasi richiesta inerente i compiti istituzionali.
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Affari Generali
3. Consulenti e collaboratori
3.1 Art. 15 co. 1 e 2
Informazioni relative ai titolari di incarichi di collaborazione o consulenza: estremi dell'atto di conferimento dell'incarico; curriculum vitae; i dati relativi allo svolgimento di incarichi o la titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione o lo svolgimento di attività professionali; compensi, comunque denominati, relativi al rapporto di consulenza o di collaborazione, con specifica evidenza delle eventuali componenti variabili o legate alla valutazione del risultato Attestazione dell'avvenuta verifica dell'insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse. (art. 53 co. 14 d.lgs 165/2001)
Entro
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Tutti i settori
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4. Personale 4.1 Incarichi amministrativi di vertice
Art. 14
Atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico o del mandato elettivo. Curricula. Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica. Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici. Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti. Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti. Dichiarazione concernente diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, azioni di società, quote di partecipazione a società, esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]. Copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili). Dichiarazione concernente le spese sostenute e le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale ovvero attestazione di essersi avvalsi esclusivamente di materiali e di mezzi propagandistici predisposti e messi a disposizione dal partito o dalla formazione politica della cui lista il soggetto ha fatto parte, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» (con allegate copie delle dichiarazioni relative a finanziamenti e contributi per un importo che nell'anno superi 5.000 €) [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]. Attestazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute nell'anno precedente e copia della dichiarazione dei redditi [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]. Dichiarazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute dopo l'ultima attestazione (con copia della dichiarazione annuale relativa ai redditi delle persone fisiche) [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso). Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati di cui al comma 1 dell’art. 14 per i titolari di incarichi o cariche di amministrazione, di direzione o di governo comunque denominati, salvo che siano attribuiti a titolo gratuito, e per i titolari di incarichi dirigenziali, a qualsiasi titolo conferiti, ivi inclusi quelli conferiti discrezionalmente dall'organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di selezione. Ciascun dirigente comunica all'amministrazione presso la quale presta servizio gli emolumenti complessivi percepiti a carico della finanza pubblica. L'amministrazione pubblica sul proprio sito istituzionale l'ammontare complessivo dei suddetti emolumenti per ciascun dirigente
Temp
estivo
Affari Generali
Art. 41 co. 2 e 3
Trasparenza del SSN.
Nu
lla
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4.2 Dirigenti Art. 14 co. 1 lett. b)
Curricula, redatti in conformità al vigente modello europeo.
Temp
estiv
o
Art. 14, co. 1, 1-bis e 1-ter
Atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico o del mandato elettivo. Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica. Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici. Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti. Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti. Dichiarazione concernente diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, azioni di società, quote di partecipazione a società, esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]. Copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili). Dichiarazione concernente le spese sostenute e le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale ovvero attestazione di essersi avvalsi esclusivamente di materiali e di mezzi propagandistici predisposti e messi a disposizione dal partito o dalla formazione politica della cui lista il soggetto ha fatto parte, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» (con allegate copie delle dichiarazioni relative a finanziamenti e contributi per un importo che nell'anno superi 5.000 €) [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]. Attestazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute nell'anno precedente e copia della dichiarazione dei redditi [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)].Dichiarazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute dopo l'ultima attestazione (con copia della dichiarazione annuale relativa ai redditi delle persone fisiche) [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso). Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati di cui al comma 1 dell’art. 14 per i titolari di incarichi o cariche di amministrazione, di direzione o di governo comunque denominati, salvo che siano attribuiti a titolo gratuito, e per i titolari di incarichi dirigenziali, a qualsiasi titolo conferiti, ivi inclusi quelli conferiti discrezionalmente dall'organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di selezione. Ciascun dirigente comunica all'amministrazione presso la quale presta servizio gli emolumenti complessivi percepiti a carico della finanza pubblica. L'amministrazione pubblica sul proprio sito istituzionale l'ammontare complessivo dei suddetti emolumenti per ciascun dirigente
Temp
estivo
Affari Generali
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Art. 41 co. 2 e 3
Nulla.
4.3 Posizioni organizzative
Art. 14 co. 1-quinquies
Curricula dei titolari di posizioni organizzative redatti in conformità al vigente modello europeo.
Temp
estivo
Affari Generali
4.4 Dotazione organica
Art. 16 co. 1 e 2
Conto annuale del personale e relative spese sostenute, nell'ambito del quale sono rappresentati i dati relativi alla dotazione organica e al personale effettivamente in servizio e al relativo costo, con l'indicazione della distribuzione tra le diverse qualifiche e aree professionali, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico. Le pubbliche amministrazioni evidenziano separatamente i dati relativi al costo complessivo del personale a tempo indeterminato in servizio, articolato per aree professionali, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico.
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Economico -finanziario
4.5 Personale non a tempo indeterminato
Art. 17
Personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato ed elenco dei titolari dei contratti a tempo determinato, con l'indicazione delle diverse tipologie di rapporto, della distribuzione di questo personale tra le diverse qualifiche e aree professionali, ivi compreso il personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico. Costo complessivo del personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato, articolato per aree professionali, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico.
An
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ale
Economico finanziario
4.6 Tassi di assenza Art. 16 co. 3
Tassi di assenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale.
Trime
strale
Affari Generali
4.7 Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti
Art. 18 Elenco degli incarichi conferiti o autorizzati a ciascun dipendente, con l'indicazione dell'oggetto, della durata e del compenso spettante per ogni incarico. (art. 53 co. 14 decreto legislativo 165/2001)
Temp
estivo
Affari generali
4.8 Contrattazione collettiva
Art. 21 co. 1
Riferimenti necessari per la consultazione dei contratti e accordi collettivi nazionali ed eventuali interpretazioni autentiche. (art. 47 co. 8 decreto legislativo 165/2001)
Tem
pestivo
4.9 Contrattazione integrativa
Art. 21 co. 2
Contratti integrativi stipulati, con la relazione tecnico-finanziaria e quella illustrativa certificate dagli organi di controllo (collegio dei revisori dei conti, collegio sindacale, uffici centrali di bilancio o analoghi organi previsti dai rispettivi ordinamenti). Specifiche informazioni sui costi della contrattazione integrativa, certificate dagli organi di controllo interno, trasmesse al Ministero dell'Economia e delle finanze, che predispone, allo scopo, uno specifico modello di rilevazione, d'intesa con la Corte dei conti e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento della funzione pubblica. (art. 55 co. 4 decreto legislativo 150/2009)
Temp
estivo
Affari Generali
4.10 OIV (o nucleo di valutazione)
Art. 10 co. 8 lett. C)
Nominativi, compensi, curricula.
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pestivo
Affari Generali
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5. Bandi di concorso 5 Art. 19
Le pubbliche amministrazioni pubblicano i bandi di concorso per il reclutamento, a qualsiasi titolo, di personale presso l'amministrazione, nonché i criteri di valutazione della Commissione e le tracce delle prove scritte. Le pubbliche amministrazioni pubblicano e tengono costantemente aggiornato l'elenco dei bandi in corso.
Tem
pestivo
Affari Generali
6. Performance 6.1 Piano della Performance
Art. 10 co. 8 lett. B)
Sistema di misurazione e valutazione della Performance (art. 7, decreto legislativo n. 150/2009). Piano della perfomance e relazione (art. 10 decreto legislativo 150/2009).
Temp
estivo
Affari Generali
6.2 Relazione sulla Performance
Art. 10 co. 8 lett. B)
Piano della perfomance e relazione (art. 10 decreto legislativo 150/2009). Documento dell'OIV di validazione della Relazione sulla Performance (art. 14, c. 4, lett. c), decreto legislativo n. 150/2009).
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estivo
Affari Generali
6.3 Ammontare complessivo dei premi
Art. 20 co. 1
Ammontare complessivo stanziato dei premi collegati alla perfomance. Ammontare dei premi distribuiti.
Tem
pestivo
Affari Generali
6.4 Dati relativi ai premi
Art. 20 co. 2
I criteri definiti nei sistemi di misurazione e valutazione della performance per l'assegnazione del trattamento accessorio e i dati relativi alla sua distribuzione, in forma aggregata, al fine di dare conto del livello di selettività utilizzato nella distribuzione dei premi e degli incentivi, nonché i dati relativi al grado di differenziazione nell'utilizzo della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendenti.
Temp
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Affari Generali
6.5 Benessere organizzativo
Art. 20 co. 3 Norma abrogata dal d.lgs. 97/2016.
7. Enti controllati 7.1 Enti pubblici vigilati
Art. 22 co. 1 lett. A)
Elenco degli enti pubblici, comunque denominati, istituiti, vigilati e finanziati dall'amministrazione ovvero per i quali l'amministrazione abbia il potere di nomina degli amministratori dell'ente, con l'indicazione delle funzioni attribuite e delle attività svolte in favore dell'amministrazione o delle attività di servizio pubblico affidate.
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Art. 22 co. 2 e 3
I dati relativi alla ragione sociale, alla misura della eventuale partecipazione dell'amministrazione, alla durata dell'impegno, all'onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per l'anno sul bilancio dell'amministrazione, al numero dei rappresentanti dell'amministrazione negli organi di governo, al trattamento economico complessivo a ciascuno di essi spettante, ai risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari. Sono altresì pubblicati i dati relativi agli incarichi di amministratore dell'ente e il relativo trattamento economico complessivo Collegamento con i siti istituzionali degli enti pubblici.
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7.2 Società partecipate
Art. 22 co. 1 lett. B)
Elenco delle società di cui l'amministrazione detiene direttamente quote di partecipazione anche minoritaria, con l'indicazione dell'entità, delle funzioni attribuite e delle attività svolte in favore dell'amministrazione o delle attività di servizio pubblico affidate.
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Art. 22 co. 1 lett. D-bis)
I provvedimenti in materia di costituzione di società a partecipazione pubblica, acquisto di partecipazioni in società già costituite, gestione delle partecipazioni pubbliche, alienazione di partecipazioni sociali, quotazione di società a controllo pubblico in mercati regolamentati e razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche.
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Art. 22 co. 2 e 3
I dati relativi alla ragione sociale, alla misura della eventuale partecipazione dell'amministrazione, alla durata dell'impegno, all'onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per l'anno sul bilancio dell'amministrazione, al numero dei rappresentanti dell'amministrazione negli organi di governo, al trattamento economico complessivo a ciascuno di essi spettante, ai risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari. Sono altresì pubblicati i dati relativi agli incarichi di amministratore dell'ente e il relativo trattamento economico complessivo Collegamento con i siti istituzionali degli enti pubblici.
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7.3 Enti di diritto privato controllati
Art. 22 co. 1 lett. C)
Elenco degli enti di diritto privato, comunque denominati, in controllo dell'amministrazione, con l'indicazione delle funzioni attribuite e delle attività svolte in favore dell'amministrazione o delle attività di servizio pubblico affidate.
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Art. 22 co. 2 e 3
I dati relativi alla ragione sociale, alla misura della eventuale partecipazione dell'amministrazione, alla durata dell'impegno, all'onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per l'anno sul bilancio dell'amministrazione, al numero dei rappresentanti dell'amministrazione negli organi di governo, al trattamento economico complessivo a ciascuno di essi spettante, ai risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari. Sono altresì pubblicati i dati relativi agli incarichi di amministratore dell'ente e il relativo trattamento economico complessivo Collegamento con i siti istituzionali degli enti pubblici.
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Affari Generali
7.4 Rappresentazione grafica
Art. 22 co. 1 lett. D)
Una o più rappresentazioni grafiche che evidenziano i rapporti tra l'amministrazione e gli enti pubblici vigilati, le società partecipate, gli enti di diritto privato controllati.
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8. Attività e procedimenti
8.1 Dati aggregati attività amministrativa
Art. 9-bis
Le pubbliche amministrazioni titolari delle banche dati di cui all'Allegato B del d.lgs. 33/2013 pubblicano i dati, contenuti nelle medesime banche dati, corrispondenti agli obblighi di pubblicazione di cui al d.lgs 33/2013, indicati nel medesimo.
Temp
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Affari Generali
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8.2 Tipologie di procedimento
Art. 35 co. 1
Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati relativi alle tipologie di procedimento di propria competenza. Per ciascuna tipologia di procedimento sono pubblicate le seguenti informazioni: a) una breve descrizione del procedimento con indicazione di tutti i riferimenti normativi utili; b) l'unità organizzativa responsabile dell'istruttoria; c) l’ufficio del procedimento, unitamente ai recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale, nonché, ove diverso, l'ufficio competente all'adozione del provvedimento finale, con l'indicazione del nome del responsabile dell'ufficio, unitamente ai rispettivi recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale; d) per i procedimenti ad istanza di parte, gli atti e i documenti da allegare all'istanza e la modulistica necessaria, compresi i fac-simile per le autocertificazioni, anche se la produzione a corredo dell'istanza è prevista da norme di legge, regolamenti o atti pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, nonché gli uffici ai quali rivolgersi per informazioni, gli orari e le modalità di accesso con indicazione degli indirizzi, dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale, a cui presentare le istanze; e) le modalità con le quali gli interessati possono ottenere le informazioni relative ai procedimenti in corso che li riguardino; f) il termine fissato in sede di disciplina normativa del procedimento per la conclusione con l'adozione di un provvedimento espresso e ogni altro termine procedimentale rilevante; g) i procedimenti per i quali il provvedimento dell'amministrazione può essere sostituito da una dichiarazione dell'interessato, ovvero il procedimento può concludersi con il silenzio assenso dell'amministrazione; h) gli strumenti di tutela, amministrativa e giurisdizionale, riconosciuti dalla legge in favore dell'interessato, nel corso del procedimento e nei confronti del provvedimento finale ovvero nei casi di adozione del provvedimento oltre il termine predeterminato per la sua conclusione e i modi per attivarli; i) il link di accesso al servizio on line, ove sia già disponibile in rete, o i tempi previsti per la sua attivazione; l) le modalità per l'effettuazione dei pagamenti eventualmente necessari, con le informazioni di cui all'articolo 36; m) il nome del soggetto a cui è attribuito, in caso di inerzia, il potere sostitutivo, nonché le modalità per attivare tale potere, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale;
Temp
estivo
Affari Generali
8.3 Monitoraggio tempi procedimentali
Art. 24 co. 2
Norma abrogata dal d.lgs. 97/2016.
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estivo
8.4 Dichiarazioni sostitutive e acquisizione d'ufficio dei dati
Art. 35 co. 3
Recapiti telefonici e casella di posta elettronica istituzionale dell'ufficio responsabile per le attività volte a gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o l'accesso diretto degli stessi da parte delle amministrazioni procedenti all'acquisizione d'ufficio dei dati e allo svolgimento dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive.
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estivo
Affari Generali
9. Provvedimenti 9.1 Provvedimenti organi indirizzo politico
Art. 23 lett.d)
Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di: accordi stipulati dall'amministrazione con soggetti privati o con altre amministrazioni pubbliche.
Semestrale
Affari Generali
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9.2 Provvedimenti dirigenti
Art. 23 lett.d)
Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di: accordi stipulati dall'amministrazione con soggetti privati o con altre amministrazioni pubbliche.
Temp
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Affari Generali
10. Controlli sulle imprese
10 Art. 25
Norma abrogata dal d.lgs. 97/2016.
11. Bandi di gara e contratti
11 Art. 37
Le pubbliche amministrazioni e le stazioni appaltanti pubblicano: a) i dati previsti dall'art. 1 co. 32 legge 190/2012: struttura proponente, oggetto del bando, elenco degli operatori invitati a presentare offerte, numero di offerenti che hanno partecipato, aggiudicatario, importo di aggiudicazione, tempi di completamento dell’opera, servizio, fornitura, importo delle somma liquidate, tabella riassuntiva delle informazioni relative all’anno precedente (art. 1 comma 32 legge 190/2012). b) gli atti e le informazioni oggetto di pubblicazione ai sensi del decreto legislativo 50/2016 (art. 29): Tutti gli atti delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori relativi alla programmazione di lavori, opere, servizi e forniture, nonché alle procedure per l'affidamento di appalti pubblici di servizi, forniture, lavori e opere, di concorsi pubblici di progettazione, di concorsi di idee e di concessioni, compresi quelli tra enti nell'ambito del settore pubblico di cui all'articolo 5, ove non considerati riservati ai sensi dell'articolo 112 ovvero secretati ai sensi dell'articolo 162, devono essere pubblicati e aggiornati sul profilo del committente, nella sezione “Amministrazione trasparente”, con l'applicazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. Al fine di consentire l'eventuale proposizione del ricorso ai sensi dell’articolo 120 del codice del processo amministrativo, sono altresì pubblicati, nei successivi due giorni dalla data di adozione dei relativi atti, il provvedimento che determina le esclusioni dalla procedura di affidamento e le ammissioni all’esito delle valutazioni dei requisiti soggettivi, economico-finanziari e tecnico-professionali. E’ inoltre pubblicata la composizione della commissione giudicatrice e i curricula dei suoi componenti. Nella stessa sezione sono pubblicati anche i resoconti della gestione finanziaria dei contratti al termine della loro esecuzione.
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estivo
Tutti i settori
12. Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici
12.1 Criteri e modalità
Art. 26 co. 1
Regolamenti con i quali sono determinati criteri e modalità per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari e l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati.
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estivo
Affari generali
12.2 Atti di concessione
Art. 26 co. 2 Deliberazioni e determinazioni di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari e l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati di importo superiore a 1.000 euro.
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estivo
Affari Generali
Art. 27 Elenco (in formato tabellare aperto) dei soggetti beneficiari di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari e l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati. Per ciascuno: nome dell'impresa o dell'ente e i rispettivi dati fiscali o il nome di altro soggetto beneficiario; importo del vantaggio economico corrisposto; norma e titolo a base dell’attribuzione; ufficio e funzionario o dirigente responsabile del relativo procedimento amministrativo; modalità seguita per l'individuazione del beneficiario; link al progetto selezionato; link al curriculum del soggetto incaricato.
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Affari Generali
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13. Bilanci 13.1 Bilancio preventivo e consuntivo
Art. 29 co. 1 e 1-bis
Le pubbliche amministrazioni pubblicano i documenti e gli allegati del bilancio preventivo e del conto consuntivo entro trenta giorni dalla loro adozione, nonché i dati relativi al bilancio di previsione e a quello consuntivo in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a rappresentazioni grafiche, al fine di assicurare la piena accessibilità e comprensibilità. Le pubbliche amministrazioni pubblicano e rendono accessibili, anche attraverso il ricorso ad un portale unico, i dati relativi alle entrate e alla spesa di cui ai propri bilanci preventivi e consuntivi in formato tabellare aperto che ne consenta l'esportazione, il trattamento e il riutilizzo, secondo uno schema tipo e modalità definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri da adottare sentita la Conferenza unificata.
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estivo
Economico Finanziario
13.2 Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio
Art. 29 co. 2 Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio, con l'integrazione delle risultanze osservate in termini di raggiungimento dei risultati attesi e le motivazioni degli eventuali scostamenti e gli aggiornamenti in corrispondenza di ogni nuovo esercizio di bilancio, sia tramite la specificazione di nuovi obiettivi e indicatori, sia attraverso l’aggiornamento dei valori obiettivo e la soppressione di obiettivi già raggiunti oppure oggetto di ripianificazione.
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pestivo
Economicofinanziario
14. Beni immobili e gestione patrimonio
14.1 Patrimonio immobiliare
Art. 30
Le pubbliche amministrazioni pubblicano le informazioni identificative degli immobili posseduti e di quelli detenuti, nonché i canoni di locazione o di affitto versati o percepiti.
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pestivo
Settore Tecnico + Economico finanziario
14.2 Canoni di locazione o affitto
Art. 30
Le pubbliche amministrazioni pubblicano le informazioni identificative degli immobili posseduti e di quelli detenuti, nonché i canoni di locazione o di affitto versati o percepiti.
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est.
Settore Tecnico + Economico finanziario
15. Controlli e rilievi sull'amministrazione
15 Art. 31 Le pubbliche amministrazioni pubblicano gli atti degli organismi indipendenti di valutazione o nuclei di valutazione, procedendo all'indicazione in forma anonima dei dati personali eventualmente presenti. Pubblicano, inoltre, la relazione degli organi di revisione amministrativa e contabile al bilancio di previsione o budget, alle relative variazioni e al conto consuntivo o bilancio di esercizio nonché tutti i rilievi ancorché non recepiti della Corte dei conti riguardanti l'organizzazione e l'attività delle amministrazioni stesse e dei loro uffici.
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Affari generali + Economico finanziario
16. Servizi erogati 16.1 Carta dei servizi e standard di qualità
Art. 32 co. 1
Le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi pubblicano la carta dei servizi o il documento contenente gli standard di qualità dei servizi pubblici.
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Affari Generali
16.2 Costi contabilizzati
Art. 32 co. 2 lett. a)
Le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi, individuati i servizi erogati agli utenti, sia finali che intermedi pubblicano: i costi contabilizzati e il relativo andamento nel tempo.
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“
Art. 10 co. 5
Ai fini della riduzione del costo dei servizi, dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché del conseguente risparmio sul costo del lavoro, le pubbliche amministrazioni provvedono annualmente ad individuare i servizi erogati, agli utenti sia finali che intermedi, ai sensi dell’art. 10 co. 5 del d.lgs. 279/1997. Le amministrazioni provvedono altresì alla contabilizzazione dei costi e all'evidenziazione dei costi effettivi e di quelli imputati al personale per ogni servizio erogato, nonché al monitoraggio del loro andamento nel tempo, pubblicando i relativi dati ai sensi dell’art. 32 del d.lgs. 33/2013.
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16.3 Tempi medi di erogazione dei servizi
Art. 32 co. 2 lett. a)
Le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi, individuati i servizi erogati agli utenti, sia finali che intermedi pubblicano: i costi contabilizzati e il relativo andamento nel tempo.
An
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ale “
16.4 Liste di attesa Art. 41 co. 6
Gli enti, le aziende e le strutture pubbliche e private che erogano prestazioni per conto del servizio sanitario sono tenuti ad indicare nel proprio sito, in una apposita sezione denominata «Liste di attesa», i criteri di formazione delle liste di attesa, i tempi di attesa previsti e i tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogata.
“
17. Pagamenti dell'amministrazione
17.1 Indicatore di tempestività dei pagamenti
Art. 33 Le pubbliche amministrazioni pubblicano, con cadenza annuale, un indicatore dei propri tempi medi di pagamento relativi agli acquisti di beni, servizi, prestazioni professionali e forniture, denominato «indicatore annuale di tempestività dei pagamenti», nonché l'ammontare complessivo dei debiti e il numero delle imprese creditrici. A decorrere dall'anno 2015, con cadenza trimestrale, le pubbliche amministrazioni pubblicano un indicatore, avente il medesimo oggetto, denominato «indicatore trimestrale di tempestività dei pagamenti», nonché l'ammontare complessivo dei debiti e il numero delle imprese creditrici. Gli indicatori sono elaborati e pubblicati, anche attraverso il ricorso a un portale unico, secondo uno schema tipo e modalità definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri da adottare sentita la Conferenza unificata.
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Economico finanziario
17.2 IBAN e pagamenti informatici
Art. 36
Le pubbliche amministrazioni pubblicano e specificano nelle richieste di pagamento i dati e le informazioni di cui all’art. 5 del d.lgs. 82/2005. Codici IBAN identificativi del conto di pagamento, ovvero di imputazione del versamento in Tesoreria, tramite i quali i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bonifico bancario o postale, ovvero gli identificativi del conto corrente postale sul quale i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bollettino postale, nonché i codici identificativi del pagamento da indicare obbligatoriamente per il versamento. Le pubbliche amministrazioni sono obbligate ad accettare, tramite la piattaforma tecnologica per l'interconnessione e l'interoperabilità tra le pubbliche amministrazioni, i pagamenti spettanti a qualsiasi titolo attraverso sistemi di pagamento elettronico, ivi inclusi, per i micro-pagamenti, quelli basati sull'uso del credito telefonico. Resta ferma la possibilità di accettare anche altre forme di pagamento elettronico, senza discriminazione in relazione allo schema di pagamento abilitato per ciascuna tipologia di strumento di pagamento elettronico come definita ai sensi dell'articolo 2, punti 33), 34) e 35) del regolamento UE 2015/751 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2015 relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carta.
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Economico finanziario
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18. Opere pubbliche
18 Art. 38 Le pubbliche amministrazioni pubblicano le informazioni relative ai Nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici di cui all'art. 1 della legge 144/1999, incluse le funzioni e i compiti specifici ad essi attribuiti, le procedure e i criteri di individuazione dei componenti e i loro nominativi. Fermi restando gli obblighi di pubblicazione di cui all’art. 21 del d.lgs. 50/2016, le pubbliche amministrazioni pubblicano tempestivamente gli atti di programmazione delle opere pubbliche, nonché le informazioni relative ai tempi, ai costi unitari e agli indicatori di realizzazione delle opere pubbliche in corso o completate. Le informazioni sono pubblicate sulla base di uno schema tipo redatto dal Ministero dell'economia e delle finanze d'intesa con l'Autorità nazionale anticorruzione, che ne curano altresì la raccolta e la pubblicazione nei propri siti web istituzionali al fine di consentirne una agevole comparazione. Art. 21 co. 1 e 4 del d.lgs. 50/2016: Le amministrazioni aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori pubblicano, nel proprio profilo del committente, i progetti di fattibilità relativi alle grandi opere infrastrutturali e di architettura di rilevanza sociale, aventi impatto sull'ambiente, sulle città e sull'assetto del territorio, nonché gli esiti della consultazione pubblica, comprensivi dei resoconti degli incontri e dei dibattiti con i portatori di interesse. I contributi e i resoconti sono pubblicati, con pari evidenza, unitamente ai documenti predisposti dall'amministrazione e relativi agli stessi lavori. Gli esiti del dibattito pubblico e le osservazioni raccolte sono valutate in sede di predisposizione del progetto definitivo e sono discusse in sede di conferenza di servizi relativa all'opera sottoposta al dibattito pubblico.
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Settore tecnico
19. Pianificazione e governo del territorio
19 Art. 39
Le pubbliche amministrazioni pubblicano gli atti di governo del territorio, quali, tra gli altri, piani territoriali, piani di coordinamento, piani paesistici, strumenti urbanistici, generali e di attuazione, nonché le loro varianti; La documentazione relativa a ciascun procedimento di presentazione e approvazione delle proposte di trasformazione urbanistica d'iniziativa privata o pubblica in variante allo strumento urbanistico generale comunque denominato vigente, nonché delle proposte di trasformazione urbanistica d'iniziativa privata o pubblica in attuazione dello strumento urbanistico generale vigente che comportino premialità edificatorie a fronte dell'impegno dei privati alla realizzazione di opere di urbanizzazione extra oneri o della cessione di aree o volumetrie per finalità di pubblico interesse è pubblicata in una sezione apposita nel sito del comune interessato, continuamente aggiornata.
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Settore Tecnico
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20. Informazioni ambientali
20 Art. 40 In materia di informazioni ambientali restano ferme le disposizioni di maggior tutela già previste dall’art. 3-sexies del d.lgs. 152/2006, dalla legge 108/2001 e dal d.lgs. 195/2005. Le amministrazioni pubblicano, sui propri siti istituzionali le informazioni ambientali di cui all’art. 2 co. 1 lett. a) del d.lgs. 195/2005, che detengono ai fini delle proprie attività istituzionali, nonché le relazioni di cui all'articolo 10 del medesimo decreto legislativo. Ai sensi dell’Art. 2 co. 1 lett. a) del d.lgs. 195/2005 per «informazione ambientale» si intende qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora, elettronica od in qualunque altra forma materiale concernente: 1) lo stato degli elementi dell'ambiente, quali l'aria, l'atmosfera, l'acqua, il suolo, il territorio, i siti naturali, compresi gli igrotopi, le zone costiere e marine, la diversità biologica ed i suoi elementi costitutivi, compresi gli organismi geneticamente modificati, e, inoltre, le interazioni tra questi elementi; 2) fattori quali le sostanze, l'energia, il rumore, le radiazioni od i rifiuti, anche quelli radioattivi, le emissioni, gli scarichi ed altri rilasci nell'ambiente, che incidono o possono incidere sugli elementi dell'ambiente, individuati al numero 1); 3) le misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto, anche di natura amministrativa, nonché le attività che incidono o possono incidere sugli elementi e sui fattori dell'ambiente di cui ai numeri 1) e 2), e le misure o le attività finalizzate a proteggere i suddetti elementi; 4) le relazioni sull'attuazione della legislazione ambientale; 5) le analisi costi-benefici ed altre analisi ed ipotesi economiche, usate nell'ambito delle misure e delle attività di cui al numero 3); 6) lo stato della salute e della sicurezza umana, compresa la contaminazione della catena alimentare, le condizioni della vita umana, il paesaggio, i siti e gli edifici d'interesse culturale, per quanto influenzabili dallo stato degli elementi dell'ambiente di cui al punto 1) o, attraverso tali elementi, da qualsiasi fattore di cui ai punti 2) e 3).
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Settore Tecnico
21. Strutture sanitarie private accreditate
21 Art. 41 co. 4 È pubblicato e annualmente aggiornato l'elenco delle strutture sanitarie private accreditate. Sono altresì pubblicati gli accordi con esse intercorsi.
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22. Interventi straordinari e di emergenza
22 Art. 42 Le pubbliche amministrazioni che adottano provvedimenti contingibili e urgenti e in generale provvedimenti di carattere straordinario in caso di calamità naturali o di altre emergenze, ivi comprese le amministrazioni commissariali e straordinarie, pubblicano: a) i provvedimenti adottati, con la indicazione espressa delle norme di legge eventualmente derogate e dei motivi della deroga, nonché l'indicazione di eventuali atti amministrativi o giurisdizionali intervenuti; b) i termini temporali eventualmente fissati per l'esercizio dei poteri di adozione dei provvedimenti straordinari; c) il costo previsto degli interventi e il costo effettivo sostenuto dall'amministrazione.
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Tutti
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23. Altri contenuti 23 Contenuti definiti a discrezione dell’amministrazione o in base a disposizioni legislative o regolamentari regionali o locali.
Anticorruzione: Responsabile della prevenzione della corruzione e per la trasparenza. Piano triennale per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità. Relazione del responsabile della prevenzione della corruzione recante i risultati dell'attività svolta (entro il 15 dicembre di ogni anno). Altri atti e documenti richiesti dall’ANAC. Accesso civico: Nome del Responsabile cui é presentata la richiesta di accesso civico, nonché modalità per l'esercizio di tale diritto, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica. Nome del titolare del potere sostitutivo, attivabile nei casi di ritardo o mancata risposta, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale. Accessibilità e dati aperti: Regolamenti che disciplinano l'esercizio della facoltà di accesso telematico e il riutilizzo dei dati. Catalogo dei dati e dei metadati in possesso delle amministrazioni, che si intendono rilasciati come dati di tipo aperto. Obiettivi di accessibilità dei soggetti disabili agli strumenti informatici per l'anno corrente (entro il 31 marzo di ogni anno). Spese di rappresentanza: (…) Altro: Dati, informazioni e documenti ulteriori che le pubbliche amministrazioni non hanno l'obbligo di pubblicare ai sensi della normativa vigente e che non sono riconducibili alle sottosezioni indicate.
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Affari Generali
ART. 27 – L’ACCESSO CIVICO 1. A norma dell’art 5 del D.Lgs.33/2013 si distinguono due diversi tipi di accesso:
a) L’accesso civico in senso proprio, disciplinato dall’ìart.5 comma 1 D.Lgs.33/2013, che riguarda l’accessibilità ai documenti soggetti a pubblicazione obbligatoria in virtù di legge o di regolamento o la cui efficacia legale dipende dalla pubblicazione. Tali documenti possono essere richiesti da chiunque nel caso ne sia stata omessa la pubblicazione;
b) L’accesso civico generalizzato, disciplinato dall’art.5 comma 2, per cui “Allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche e di promuovere la partecipazione al dibattito pubblico, chiunque ha diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione ai sensi del presente decreto, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi giuridicamente rilevanti secondo quanto previsto dall’articolo 5 bis”.
2. Alle forme di accesso sopra descritte continua ad affiancarsi, essendo sorretto da motivazioni e scopi diversi, il diritto di accesso di cui alla L.241/90, come disciplinato dalla stessa legge. 3. Ambedue le forme di accesso di cui al precedente comma 1 non sono sottoposte a nessuna limitazione relativa alla legittimazione soggettiva del richiedente, né ad alcun obbligo di specifica motivazione. In ogni caso l’istanza di accesso deve identificare i dati, le informazioni o i documenti richiesti o, quantomeno, gli elementi che li rendano facilmente identificabili; non sono pertanto ammesse richieste a carattere esplorativo o generiche, né sono ammissibili richieste per un numero manifestamente irragionevole di documenti, tali da comportare carichi di lavoro che compromettano il buon funzionamento dell’amministrazione. Inoltre l’amministrazione non è
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tenuta all’obbligo di rielaborazione dei dati ai fini dell’accesso, ma solo a consentire l’accesso ai documenti nei quali siano contenute le informazioni già detenute o gestite dall’amministrazione. Il rilascio di copia di documenti è subordinato al pagamento delle spese di riproduzione. 4. In caso di richiesta di accesso generalizzato, l’amministrazione è tenuta a dare comunicazione ai soggetti contro interessati, ove individuati, secondo le modalità di cui al comma 5 dell’art.5 D.Lgs.33/2013. 5. Il procedimento di accesso civico deve concludersi con provvedimento espresso e motivato nel termine di trenta giorni dal ricevimento a protocollo dell’istanza, secondo le forme e modalità disciplinate dai commi 6 e ss. del citato art.5. 6. L’accesso di cui al precedente comma 1 può essere differito o negato solo con riferimento ai casi espressamente previsti dall’art.5 bis del D.Lgs.33/2013, da interpretarsi comunque in senso restrittivo, dato che limitano un diritto di rilevanza costituzionale quale il diritto all’accesso e alla trasparenza della pubblica amministrazione.
ART. 28 – L’ORGANIZZAZIONE DELLE PUBBLICAZIONI 1. Ai fini della piena accessibilità delle informazioni pubblicate, sulla home page del sito istituzionale è collocata un’apposita sezione immediatamente e chiaramente visibile denominata “Amministrazione Trasparente”, strutturata secondo l’allegato “A” al D.Lgs.33/2013, al cui interno sono contenuti i dati, le informazioni e i documenti soggetti all’obbligo di pubblicazione. 2. Tutte le informazioni e documenti sono pubblicati a cura o sotto il coordinamento dell’apposito ufficio individuato all’interno del Servizio Affari Generali e sotto la diretta sorveglianza del RPCT. 3. Ai sensi del comma 3 dell’art.43 del D.Lgs.33/2013, la responsabilità per la pubblicazione dei dati obbligatori è dei Responsabili dei Settori in solido con l’AA.OO. eventualmente delegata, che hanno l’obbligo di assicurare il tempestivo e regolare flusso delle informazioni da pubblicare. I Responsabili dei Settori, quali responsabili della pubblicazione e referenti del RPCT:
• assicurano la pubblicazione degli atti, dei documenti, delle informazioni e dei dati di competenza del proprio
settore con le modalità e nella tempistica previste, effettuando eventualmente anche le opportune
riorganizzazioni interne alla propria struttura, e devono presidiare affinché le pubblicazioni avvengano con
i criteri di accuratezza e qualità come indicato all’art. 6 del D. Lgs. 33/2013 e dalle linee guida CIVIT in
materia;
• assicurano l’aggiornamento delle pubblicazioni di cui sopra;
• assicurano il tempestivo flusso di dati e informazioni in proprio possesso verso i soggetti responsabili della
pubblicazione;
• provvedono, nel caso di mancato o incompleto flusso dei dati da parte dei responsabili di procedimento ove
nominati, tempestivamente ad effettuare puntuale segnalazione al RPCT;
• si attivano affinché tutti i provvedimenti, assunti nell’ambito dell’Area di competenza, relativi ad
affidamento di lavori, servizi e forniture senza la preventiva pubblicazione di un bando di gara, siano
pubblicati nella relativa sezione in Amministrazione trasparente;
4. I Responsabili di Settore avranno cura di fornire dati e documenti pronti per la pubblicazione conformemente all’art. 4 del D.lgs. n. 33/2013 e, in generale, alle misure disposte dal Garante per la protezione dei dati personali nelle Linee Guida pubblicate con la deliberazione del 2 marzo 2011. 5. I Responsabili di Settori, insieme con il RPCT, dovranno inoltre verificare l’esattezza e la completezza dei dati pubblicati inerenti ai rispettivi uffici e procedimenti correggendo tempestivamente gli eventuali errori. 6. L’aggiornamento costante dei dati nei modi e nei tempi previsti dalla normativa è parte integrante e sostanziale degli obblighi di pubblicazione. 7. Il Responsabile del Settore non risponde dell’inadempimento se dimostra, per iscritto, al RPCT, che tale inadempimento è dipeso da causa a lui non imputabile. ART. 29 - LA STRUTTURA DEI DATI E I FORMATI
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Gli uffici competenti dovranno pubblicare nella sezione denominata “Amministrazione trasparente” del sito web istituzionale, le informazioni, dati e documenti sui cui vige obbligo di pubblicazione ai sensi del D.Lgs. 33/2013. L’elenco del materiale soggetto a pubblicazione obbligatoria è quello di cui alla Delibera CIVIT n. 50. I dati e documenti sono inseriti ed aggiornati direttamente dai Responsabili della pubblicazione, che provvedono a verificarne la completezza e la coerenza con le disposizioni di legge. I dati e tutto il materiale oggetto di pubblicazione deve essere prodotto e inserito in formato aperto o in formati compatibili alla trasformazione in formato aperto. Qualora particolari esigenze di pubblicità richiedano la pubblicazione di documenti nativi analogici, l’ufficio responsabile dovrà preparare una scheda sintetica che sarà oggetto di pubblicazione sul sito Internet unitamente alla copia per immagine del documento, così da renderne fruibili i contenuti anche alle persone con disabilità visiva, nel rispetto dei principi fissati dalla legge 9 gennaio 2004, n. 4 e della Circolare dell’Agenzia per l’Italia Digitale n. 61/2013. È compito dell’Amministrazione mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari per adeguare il sito agli standard individuati nelle Linee Guida per i siti web delle PA. Le norme sulla trasparenza, nello specifico quelle previste anche dalla legge Anticorruzione (n.°190/2012) devono essere applicate anche alle società partecipate e alle società e enti da esso controllate o vigilate. Nella pubblicazione di dati e documenti e di tutto il materiale soggetto agli obblighi di trasparenza, deve essere garantito il rispetto delle normative sulla privacy. In particolare, occorrerà rispettare i limiti alla trasparenza indicati all’art. 4 del D.Lgs. n.33/2013 nonché porre particolare attenzione a ogni informazione potenzialmente in grado di rivelare dati sensibili. Nei documenti destinati alla pubblicazione dovranno essere omessi dati personali eccedenti lo scopo della pubblicazione e i dati sensibili e giudiziari, in conformità al D.lgs. n. 196/2003 e alle Linee Guida del Garante sulla Privacy del 2 marzo 2011. Il personale segnala con estrema tempestività eventuali pubblicazioni effettuate in violazione della normativa sul trattamento dei dati personali al dirigente/responsabile di servizio competente. La responsabilità per un’eventuale violazione della normativa riguardante il trattamento dei dati personali è da attribuirsi al funzionario responsabile dell’atto o del dato oggetto di pubblicazione.
ART. 30 – FRUIBILITÀ E COMPRENSIBILITÀ DEI DATI Gli uffici devono curare la qualità della pubblicazione affinché si possa accedere in modo agevole alle informazioni e ne possano comprendere il contenuto. In particolare, i dati e i documenti devono essere pubblicati in aderenza alle seguenti caratteristiche:
CARATTERISTICA DATI NOTE ESPLICATIVE
COMPLETI ED CCURATI I dati devono corrispondere al fenomeno che si intende descrivere e, nel caso di dati tratti
da documenti, devono essere pubblicati in modo esatto e senza omissioni.
COMPRENSIBILI Il contenuto dei dati deve essere esplicitato in modo chiaro ed evidente.
Pertanto occorre:
a) evitare la frammentazione, cioè la pubblicazione di stesse tipologie di dati in punti
diversi del sito, che impedisce e complica l’effettuazione di calcoli e comparazioni.
b) selezionare e elaborare i dati di natura tecnica (ad es. dati finanziari e bilanci) in modo
che il significato sia chiaro ed accessibile anche per chi è privo di conoscenze specialistiche
AGGIORNATI Ogni dato deve essere aggiornato tempestivamente, ove ricorra l’ipotesi
TEMPESTIVI La pubblicazione deve avvenire in tempi tali da garantire l'utile fruizione dall’utente
IN FORMATO APERTO Le informazioni e i documenti devono essere pubblicati in formato aperto e raggiungibili
direttamente dalla pagina dove le
informazioni sono riportate.
ART. 31 – TEMPI DI PUBBLICAZIONE E ARCHIVIAZIONE DEI DATI I tempi di pubblicazione dei dati e dei documenti sono quelli indicati nel D.lgs. n. 33/2013, con i relativi tempi di aggiornamento indicati nell’allegato 1 della deliberazione CIVIT del 29 maggio 2013.
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Decorso il periodo di pubblicazione obbligatoria indicato all’art. 8 del D.lgs. n. 33/2013 i dati dovranno essere eliminati dalla rispettiva sezione e inseriti in apposite sezioni di archivio, da realizzare all’interno della medesima sezione Amministrazione Trasparente. ART. 32 – CONTROLLO E MONITORAGGIO DEGLI ADEMPIMENTI Il controllo sulla qualità e sulla tempestività degli adempimenti è rimesso al RPCT, al personale comunale da questi eventualmente delegato per specifiche attività di monitoraggio, al segretario comunale, al nucleo di valutazione o struttura analoga. I responsabili dei servizi hanno il compito di controllare la regolarità dei flussi informativi dagli uffici preposti nonché la qualità dei dati oggetto di pubblicazione, segnalando eventuali problematiche al RPCT. Il RPCT svolge il controllo sull’attuazione del PTPCT e delle iniziative connesse, riferendo al Sindaco, al Nucleo di valutazione su eventuali inadempimenti e ritardi, nonché, nei casi più gravi, all’Autorità Anticorruzione (ANAC). A tal fine il RPCT evidenzia e informa delle eventuali carenze, mancanze o non coerenze riscontrate i responsabili i quali dovranno provvedere a sanare le inadempienze entro e non oltre 30 giorni dalla segnalazione. Decorso infruttuosamente tale termine, il RPCT è tenuto a dare comunicazione al Nucleo di valutazione della mancata attuazione degli obblighi di pubblicazione. Il Nucleo di valutazione o struttura analoga ha il compito di attestare l’assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza e all’integrità. Il documento di attestazione deve essere prodotto dal Nucleo avvalendosi della collaborazione del RPCT che deve fornire tutte le informazioni necessarie a verificare l’effettività e la qualità dei dati pubblicati.
ART.33 – GLI OBBLIGHI SPECIFICI DI PUBBLICAZIONE Nel presente articolo sono evidenziati, se pur in modo schematico e fatto salvo il riferimento alla disciplina legislativa, gli obblighi di pubblicazione di cui alla L.190/2012, al D.Lgs.33/2013 e al D.Lgs.39/2013 con il richiamo alla normativa specifica:
a) Art.12 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione dei riferimenti normativi con link alle norme di legge statale pubblicate su “Normattiva”, nonché pubblicazione di direttive, circolari, programmi, istruzioni, misure integrative della prevenzione della corruzione, documenti di programmazione strategico gestionale e atti del Nucleo di Valutazione.
b) Art.13 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione degli atti relativi agli organi di indirizzo politico e loro competenze, all’articolazione degli uffici con relativo organigramma schematico, nonché elenco dei numeri telefonici e indirizzi e-mail, ivi compreso l’indirizzo di posta certificata.
c) Art.14 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione, nei termini e per i periodi di cui al comma 2 dell’art.14, per tutti gli amministratori, dei dati di cui alle lett. da a) ad f) del comma 1 dell’art.14. Per quanto concerne la lett. f) il mancato consenso alla pubblicazione può essere dichiarato dall’amministratore interessato. Ai sensi del comma 1 bis, i dati di cui al comma 1 sono pubblicati anche per i titolari di incarichi o cariche di amministrazione, di direzione o di governo comunque denominati, salvo che siano attribuiti a titolo gratuito, e per i titolari di incarichi dirigenziali a qualsiasi titolo conferiti. Gli obblighi di pubblicazione, ai sensi del comma 1 quinquies, si applicano anche ai titolari di posizione organizzativa.
d) Art.15 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione dei dati relativi ai titolari di incarichi di collaborazione o consulenza. La pubblicazione e la comunicazione al DPF ex art.53 comma 14 D.Lgs.165/2001 sarà di competenza dell’ufficio addetto alle pubblicazioni, sulla base delle informazioni tempestivamente fornite dal dirigente del servizio che dispone l’incarico, dirigente sul quale grava anche la responsabilità di verificare che la pubblicazione sia avvenuta prima di procedere alla liquidazione dei compensi, a pena di quanto previsto al comma 3 del citato art.15.
e) Artt.16, 17 e 18 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione del conto annuale del personale con rappresentazione dei dati relativi alla dotazione organica, al personale effettivamente in servizio e ai relativi costi, nonché pubblicazione trimestrale dei tassi di assenza distinti per singoli Servizi. Pubblicazione dei dati relativi al personale a tempo determinato con indicazione delle diverse tipologie di rapporto.
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Pubblicazione degli incarichi conferiti o autorizzati a dipendenti dell’amministrazione, indicando durata e compenso.
f) Art.19 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione dei bandi di reclutamento a qualunque titolo, dei criteri di valutazione della commissione e le tracce delle prove scritte, nonché l’elenco dei bandi in corso.
g) Art.20 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione, secondo la disciplina specificata nel Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, dei dati relativi all’ammontare complessivo dei premi collegati alla performance e quello dei premi effettivamente distribuiti. Pubblicazione dei criteri definiti nel Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance per l’assegnazione del trattamento accessorio e i dati relativi alla sua distribuzione, in forma aggregata, nonché i dati relativi al grado di differenziazione nell’utilizzo della premialità sia per i dirigenti che per i dipendenti.
h) Art.21 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione dei riferimenti ai CC.CC.NN.LL. e dei contratti integrativi decentrati.
i) Art.22 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione dei dati relativi agli enti vigilati, istituiti, controllati o finanziati dal Comune o società dallo stesso partecipate.
j) Art.23 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione degli elenchi dei provvedimenti adottati dal Sindaco (decreti o Ordinanze contingibili e urgenti), dalla Giunta e dal Consiglio comunale (deliberazioni), dai dirigenti ed AA.OO. (determinazioni, ordinanze ordinarie, autorizzazioni e concessioni). La pubblicazione degli elenchi e relative informazioni non è obbligatoria ove all’Albo Pretorio o nella sezione Amministrazione trasparente siano riportati gli atti integrali.
k) Artt.26 e 27 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione, ai sensi dell’art.12 della L.241/90, dei criteri o del regolamento a cui il Comune si attiene per la concessione di sovvenzioni, contributi o comunque vantaggi economici di qualunque genere, ivi comprese eventuali esenzioni dal pagamento di oneri o diritti, con pubblicazione, secondo le indicazioni dell’art.27, degli atti di concessione ove l’importo del contributo o vantaggio economico sia superiore a mille euro.
l) Art.29 D.Lgs.33/2013 – Art.1 c.15 L.190/2012: Pubblicazione del bilancio di previsione e del conto consuntivo in forma sintetica, aggregata e semplificata, nonché pubblicazione del piano di cui all’art.19 D.Lgs.91/2011.
m) Art.30 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione di informazioni identificative degli immobili posseduti, nonché dei canoni di locazione attivi e passivi e delle informazioni comunque relative agli atti di disposizione di immobili comunali per periodi superiori a un anno, anche a titolo gratuito.
n) Art.31 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione degli atti del Nucleo di Valutazione, procedendo all’indicazione in forma anonima dei dati personali eventualmente presenti. Pubblicazione della relazione dell’organo di revisione al bilancio di previsione, alle relative variazioni e al conto consuntivo, nonché di tutti i rilievi, ancorché recepiti, della Corte dei conti.
o) Art.32 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione degli standard dei servizi pubblici erogati con i relativi costi. p) Art.33 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione dei tempi medi di pagamento mediante “indicatore di
tempestività dei pagamenti” per tutti gli acquisti di beni, servizi, prestazioni professionali e forniture, nonché pubblicazione dell’ammontare complessivo dei debiti e il numero delle imprese creditrici. Le pubblicazioni, annuali e trimestrali, devono essere effettuate secondo lo schema tipo e le modalità definite con DPCM.
q) Art.35 D.Lgs.33/2013 – TUTTI: Unitamente al PEG/PDO, a cadenza annuale, viene approvato per ogni singolo Servizio, l’elenco dei procedimenti amministrativi secondo uno schema di semplice leggibilità che verrà pubblicato sul sito istituzionale. Lo schema dovrà contenere, anche attraverso appositi link, tutte le informazioni di cui all’art.35 comma 1 lettere da a) ad m) del D.Lgs.33/2013. La pubblicazione dei procedimenti costituisce obiettivo trasversale e rilevante per ogni Servizio ai fini della valutazione della performance organizzativa.
r) Artt.37 e 38 D.Lgs.33/2913 – Art.1 c.16 let. b) e c.32 L.190/2012: Per ogni procedura di ricerca del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi devono essere pubblicati: la struttura proponente, cioè il Servizio interessato all’appalto, l’oggetto del bando, l’elenco degli operatori
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invitati a presentare offerta ove non si proceda con procedura aperta, l’aggiudicatario, l’importo di aggiudicazione, i tempi di completamento dell’opera, servizio o fornitura, l’importo delle somme liquidate. Entro il 31 gennaio di ogni anno e relativamente all’anno precedente, tali informazioni sono pubblicate in tabelle schematiche riassuntive da trasmettere all’ANAC secondo le istruzioni dalla stessa impartite. A tal fine i dirigenti responsabili delle singole procedure contrattuali devono fornire i dati costantemente e tempestivamente all’ufficio preposto alla pubblicazione e comunicazione all’ANAC e, comunque, al più tardi entro il 10 gennaio di ogni anno. Per quanto concerne specificatamente le opere pubbliche, devono essere pubblicati i documenti di programmazione pluriennale delle opere pubbliche e le informazioni relative ai tempi, ai costi unitari e gli indicatori di realizzazione delle opere completate, secondo lo schema predisposto dall’ANAC.
s) Artt.39 e 40 D.Lgs.33/2013: All’interno della sezione “Amministrazione Trasparente” del sito istituzionale, nelle sottosezioni “Pianificazione e governo del territorio” e “Informazioni ambientali” sono pubblicate, rispettivamente, le informazioni di cui agli artt.39 e 40 del D.Lgs.33/2013. In particolare, per quanto concerne i procedimenti che comportano premialità edificatoria di cui al comma 2 dell’art.39 deve essere evidenziato, all’interno della sottosezione di cui all’allegato “A” al D.Lgs.33/2013, una apposita sezione dedicata alla documentazione relativa a quanto disposto dal citato comma 2, da tenere costantemente aggiornata. Gli atti di governo del territorio di cui alla lett. a) del comma 1 dell’art.39 divengono efficaci, ai sensi del comma 3, solo con l’avvenuta pubblicazione sul sito istituzionale ai sensi del D.Lgs33/2013 e del presente PTTI, ferme restando tutte le altre forme di pubblicità previste da leggi statali e regionali.
t) Art.42 D.Lgs.33/2013: Pubblicazione di tutti gli atti contingibili e urgenti o a carattere straordinario in caso di calamità naturali o di altre emergenze, con le indicazioni di cui alle lettere da a) a c) del comma 1 dell’art.42. L’obbligo di pubblicazione riguarda solo gli atti rivolti alla generalità dei cittadini o a particolari interventi di emergenza, con esclusione degli atti, anche contingibili e urgenti, che riguardino persone determinate a cui l’atto deve essere personalmente notificato.
u) Artt. 1/20 D.Lgs.39/2013: I Responsabili di Settore, quali responsabili del procedimento, sono tenuti a trasmettere al RPCT copia degli atti di conferimento di “incarichi dirigenziali e di responsabilità amministrativa di vertice” di cui all’art.1 D.Lgs.39/2013, sia che siano dagli stessi sottoscritti, sia che siano sottoscritti da Amministratori, nonché a trasmettere al Servizio Affari Generali l’atto di conferimento unitamente alla dichiarazione di insussistenza di cause di inconferibilità o incompatibilità di cui all’art.20 del citato D.Lgs.39/2013, ai fini della pubblicazione sul sito internet comunale. La dichiarazione di inconferibilità deve essere presentata all’atto del conferimento dell’incarico (comma 2 art.20), mentre quella di incompatibilità deve essere presentata annualmente (comma 3 art.20). Le dichiarazioni devono essere presentate su modelli appositamente predisposti e disponibili presso la Segreteria comunale.
v) Dati ulteriori La pubblicazione puntuale e tempestiva dei dati e delle informazioni elencate dal legislatore è più
che sufficiente per assicurare la trasparenza dell’azione amministrativa di questo ente.
Pertanto, non è prevista la pubblicazione di ulteriori informazioni.
In ogni caso, i dirigenti Responsabili dei settori/uffici indicati nella colonna G, possono pubblicare i
dati e le informazioni che ritengono necessari per assicurare la migliore trasparenza sostanziale
dell’azione amministrativa.
ART. 34 – LA TRASPARENZA E LE GARE DI APPALTO Il decreto legislativo 18 aprile 2016 numero 50 di “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e
2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto
degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino
della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture” (pubblicato nella GURI 19 aprile 2016, n. 91, S.O.) ha notevolmente incrementato i livelli di trasparenza delle procedure d’appalto.
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L’articolo 22, rubricato Trasparenza nella partecipazione di portatori di interessi e dibattito pubblico, del decreto prevede che le amministrazioni aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori pubblichino, nel proprio profilo del committente, i progetti di fattibilità relativi alle grandi opere infrastrutturali e di architettura di rilevanza sociale, aventi impatto sull'ambiente, sulle città e sull'assetto del territorio, nonché gli esiti della consultazione pubblica, comprensivi dei resoconti degli incontri e dei dibattiti con i portatori di interesse. I contributi e i resoconti sono pubblicati, con pari evidenza, unitamente ai documenti predisposti dall'amministrazione e relativi agli stessi lavori. Mentre l’articolo 29, recante “Principi in materia di trasparenza”, dispone: “Tutti gli atti delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori relativi alla programmazione di lavori,
opere, servizi e forniture, nonché alle procedure per l'affidamento di appalti pubblici di servizi, forniture, lavori e
opere, di concorsi pubblici di progettazione, di concorsi di idee e di concessioni, compresi quelli tra enti nell'ambito
del settore pubblico di cui all'articolo 5, ove non considerati riservati ai sensi dell'articolo 112 ovvero secretati ai
sensi dell'articolo 162, devono essere pubblicati e aggiornati sul profilo del committente, nella sezione
“Amministrazione trasparente”, con l'applicazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013,
n. 33.
Al fine di consentire l'eventuale proposizione del ricorso ai sensi dell’ articolo 120 del codice del processo
amministrativo, sono altresì pubblicati, nei successivi due giorni dalla data di adozione dei relativi atti, il
provvedimento che determina le esclusioni dalla procedura di affidamento e le ammissioni all’esito delle
valutazioni dei requisiti soggettivi, economico-finanziari e tecnico-professionali.
E’ inoltre pubblicata la composizione della commissione giudicatrice e i curricula dei suoi componenti. Nella stessa
sezione sono pubblicati anche i resoconti della gestione finanziaria dei contratti al termine della loro esecuzione”. Invariato il comma 32 dell’articolo 1 della legge 190/2012, per il quale per ogni gara d’appalto le stazioni appaltanti sono tenute a pubblicare nei propri siti web:
a) la struttura proponente; b) l'oggetto del bando; c) l'elenco degli operatori invitati a presentare offerte; d) l'aggiudicatario; e) l'importo di aggiudicazione; f) i tempi di completamento dell'opera, servizio o fornitura; g) l'importo delle somme liquidate.
Entro il 31 gennaio di ogni anno, tali informazioni, relativamente all'anno precedente, sono pubblicate in tabelle riassuntive rese liberamente scaricabili in un formato digitale standard aperto che consenta di analizzare e rielaborare, anche a fini statistici, i dati informatici. Le amministrazioni trasmettono in formato digitale tali informazioni all’ANAC.
35 – IL TITOLARE DEL POTERE SOSTITUTIVO. 1. In questo ente, titolare del potere sostitutivo è il Segretario Comunale.
2. Il costante rispetto dei termini di conclusione del procedimento amministrativo, in particolare quando avviato
su “istanza di parte”, è indice di buona amministrazione ed una variabile da monitorare per l’attuazione delle
politiche di contrasto alla corruzione.
3. Il sistema di monitoraggio del rispetto dei suddetti termini è prioritaria misura anticorruzione prevista dal
PNA: “attraverso il monitoraggio emergono eventuali omissioni o ritardi che possono essere sintomo di
fenomeni corruttivi”.
4. Vigila sul rispetto dei termini procedimentali il “titolare del potere sostitutivo”.
5. Come noto, “l'organo di governo individua, nell'ambito delle figure apicali dell'amministrazione, il soggetto
cui attribuire il potere sostitutivo in caso di inerzia” (articolo 2 comma 9-bis della legge 241/1990, comma
aggiunto dal DL 5/2012 convertito dalla legge 35/2012).
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6. Decorso infruttuosamente il termine per la conclusione del procedimento, il privato cittadino, che con
domanda ha attivato il procedimento stesso, ha facoltà di rivolgersi al titolare del potere sostitutivo affinché,
entro un termine pari alla metà di quello originariamente previsto, concluda il procedimento attraverso le
strutture competenti o con la nomina di un commissario.
7. Il titolare del potere sostitutivo entro il 30 gennaio di ogni anno ha l’onere di comunicare all'organo di governo,
i procedimenti, suddivisi per tipologia e strutture amministrative competenti, per i quali non è stato rispettato
il termine di conclusione previsto dalla legge o dai regolamenti.
8. Nel caso di omessa nomina del titolare dal potere sostitutivo tale potere si considera “attribuito al dirigente
generale” o, in mancanza, al dirigente preposto all'ufficio o in mancanza al “funzionario di più elevato livello
presente nell'amministrazione”.
9. Negli enti locali, in caso di mancata nomina, il titolare dal potere sostitutivo è il segretario comunale.
ART.36 – LE SANZIONI PER LA VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA 1. L’inadempimento degli obblighi di pubblicazione nei termini previsti dal presente piano, o la mancata predisposizione del piano triennale, costituiscono elementi di valutazione della responsabilità dirigenziale, anche sotto il profilo della responsabilità per danno di immagine e costituiscono comunque elemento di valutazione ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato per dirigenti e AA.OO. 2. Per quanto concerne l’applicazione delle sanzioni di cui all’art.47 commi 1 e 2 del D.Lgs. n.33/2013, si applicano le procedure previste dal Regolamento ANAC del 16/11/2016 recante “Regolamento in materia di
esercizio del potere sanzionatorio ai sensi dell’art.47 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, come modificato
dal decreto legislativo 25 maggio 2016, n.97”
ALLEGATO A - MISURE DI PREVENZIONE DEL RISCHIO “CORRUZIONE”, MISURE OBBLIGATORIE 1) Trasparenza Fonti normative: Art. 1, commi 15, 16, 26, 27, 28, 29, 30, 32, 33 e 34, L. 6 novembre 2012 n. 190; Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33; L. 7 agosto 1990, n. 241; Intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali sancita dalla Conferenza Unificata nella seduta del 24 luglio 2013.
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Accesso civico. Le prescrizioni di pubblicazione previste dal d.lgs. n. 33 del 2013 sono obbligatorie, sicché, nei casi in cui l’amministrazione abbia omesso la pubblicazione degli atti, sorge in capo al cittadino il diritto di chiedere e ottenerne l’accesso agli atti medesimi non pubblicati in base a quanto stabilito dall’art. 5 del medesimo decreto. La richiesta di accesso civico ai sensi dell’art. 5 non è sottoposta ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente, non deve essere motivata, è gratuita e va presentata al RPCT dell'amministrazione obbligata alla pubblicazione. Descrizione della misura La trasparenza rappresenta uno strumento fondamentale per la prevenzione della corruzione e per l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa. Da questo punto di vista essa, infatti, consente: la conoscenza del responsabile per ciascun procedimento amministrativo e, più in generale, per ciascuna area di attività dell’amministrazione e, per tal via, la responsabilizzazione dei funzionari; la conoscenza dei presupposti per l’avvio e lo svolgimento del procedimento e, per tal via, se ci sono dei “blocchi” anomali del procedimento stesso; la conoscenza del modo in cui le risorse pubbliche sono impiegate e, per tal via, se l’utilizzo di risorse pubbliche è deviato verso finalità improprie; la conoscenza della situazione patrimoniale dei politici e dei dirigenti e, per tal via, il controllo circa arricchimenti anomali verificatisi durante lo svolgimento del mandato. L’Ente rende noto, tramite il proprio sito web istituzionale, i recapiti telefonici e gli indirizzi di posta elettronica. Ogni Responsabile di Servizio è responsabile della pubblicazione delle informazioni di competenza, nel rispetto del Decreto Legislativo n. 33/2013 recante il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle P.A. 2) Codice di comportamento dei dipendenti Fonti normative: Art. 54 D. Lgs. n. 165/2001, come sostituito dall’art. 1, comma 44, L. 190/2012; D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”; Intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali sancita dalla Conferenza Unificata nella seduta del 24 luglio 2013; Codice di comportamento dei dipendenti comunali (approvato con deliberazione di Giunta comunale n. 7 del 31.01.2014). Descrizione della misura Lo strumento dei codici di comportamento è una misura di prevenzione fondamentale in quanto le norme in essi contenute regolano in senso legale ed eticamente corretto il comportamento dei dipendenti e, per tal via, indirizzano l’azione amministrativa. Si tratta di una misura molto diffusa ed apprezzata anche negli altri Paesi europei e l’esperienza internazionale ne consiglia la valorizzazione. Attuazione della misura Le azioni sono indicate nel Codice di Comportamento del Comune di Lacedonia. 3) Astensione in caso di conflitto di interesse e monitoraggio dei rapporti tra l’amministrazione e i soggetti esterni Fonti normative: Art. 6 bis L. 241/1990; Art. 1, comma 9, lett. e), L. 190/2012; D.P.R. 62/2013; Descrizione della misura Le disposizioni di riferimento mirano a realizzare la finalità di prevenzione attraverso l’astensione dalla partecipazione alla decisione di soggetti in conflitto, anche potenziale, di interessi.
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Il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale (art. 6 L. 241/90). Secondo il D.P.R. 62/2013 “il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi con interessi personali, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall'intento di voler assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici”. Il dipendente deve astenersi, inoltre, dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia amministratore o gerente o dirigente. Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Le disposizioni sul conflitto di interesse sono riprodotte nel Codice di Comportamento dei dipendenti comunali, cui si rinvia per una compiuta disamina. L’inosservanza dell’obbligo di astensione può costituire causa di illegittimità dell’atto. Monitoraggio dei rapporti La L. 190/2012 (art.1, comma 9) stabilisce che, attraverso le disposizioni del PTPC, debba essere garantita l’esigenza di monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i responsabili dei servizi e i dipendenti dell'amministrazione. Attuazione della misura 1) Formazione/informazione sull’obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi nell’ambito delle iniziative di formazione sulle disposizioni del PTPC e del Codice comportamentale 2) Pubblicazione del Codice e del PTPC sul sito web; 3) Informativa scritta all’atto di assunzione o dell’assegnazione all’ufficio, in ordine ai rapporti diretti o indiretti, di collaborazione con soggetti privati, in qualunque modo retribuiti, che il soggetto abbia o abbia avuto negli ultimi tre anni 4) Comunicazione di partecipazioni azionarie e interessi finanziari in potenziale conflitto e dichiarazione concernente l’individuazione di parenti e affini entro il secondo grado, coniuge o convivente, che esercitano attività in potenziale conflitto; 5) Informativa scritta relativa alla sussistenza di conflitto di interessi, anche potenziale. 4) Incarichi d’ufficio, attività ed incarichi extra-istituzionali vietati ai dipendenti Fonti normative art. 53, comma 3-bis , D.lgs n. 165/2001; art. 1, comma 58 –bis, legge n. 662/1996; Intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali sancita dalla Conferenza Unificata nella seduta del 24 luglio 2013; Descrizione della misura La concentrazione di incarichi conferiti dall’amministrazione e, dunque, di potere decisionale, in capo ad un unico soggetto (responsabile di servizio o funzionario) aumenta il rischio che l’attività svolta possa essere finalizzata a scopi privati o impropri. Inoltre, lo svolgimento di incarichi extra-istituzionali può dar luogo a situazioni di conflitto di interesse, che possono costituire a loro volta sintomo di fatti corruttivi. Peraltro, in altra direzione lo svolgimento di incarichi extra istituzionali può costituire per il dipendente una valida occasione di arricchimento professionale con utili ricadute sull’attività amministrativa dell’ente.
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La L. 190/2012 ha stabilito che attraverso intese da raggiungere in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni Enti locali si sarebbero dovuti definire gli adempimenti per l'adozione, da parte di ciascuna amministrazione, di norme regolamentari relative all'individuazione degli incarichi vietati ai dipendenti pubblici di cui al citato articolo 53, comma 3-bis, D.Lgs. 165/2001. Con deliberazione di G.C. n.°16 del 11.02.2014 è stato approvato il Regolamento per gli incarichi esterni dei dipendenti comunali. Attuazione della misura Verifica della compatibilità e della rispondenza del regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi dell’Ente con la normativa di riferimento e suo eventuale adeguamento 5) Inconferibilità e incompatibilità di incarichi dirigenziali e di incarichi amministrativi di vertice Fonti normative: Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 Intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali sancita dalla Conferenza Unificata nella seduta del 24 luglio 2013 Descrizione della misura Attraverso lo svolgimento di determinate attività o funzioni possono essere precostituite situazioni favorevoli ad un successivo conferimento di incarichi dirigenziali (attraverso accordi corruttivi per conseguire il vantaggio in maniera illecita). Inoltre il contemporaneo svolgimento di talune attività può inquinare l’imparzialità dell’agire amministrativo. Infine, in caso di condanna penale, anche non definitiva, per determinate categorie di reati il legislatore ha ritenuto, in via precauzionale, di evitare che al soggetto nei cui confronti la sentenza sia stata pronunciata possano essere conferiti incarichi dirigenziali o amministrativi di vertice. Le disposizioni del D.Lgs. 39/2013 stabiliscono, dunque, in primo luogo, ipotesi di inconferibilità degli incarichi dirigenziali e degli incarichi amministrativi di vertice. Gli atti e i contratti posti in essere in violazione del divieto sono nulli e l’inconferibilità non può essere sanata. Il decreto in esame prevede, inoltre, ipotesi di incompatibilità tra l’incarico dirigenziale e lo volgimento di incarichi e cariche determinate, di attività professionale o l’assunzione della carica di componente di organo di indirizzo politico. La causa di incompatibilità può essere rimossa mediante rinuncia dell’interessato all’incarico incompatibile. Attuazione della misura Acquisizione di dichiarazione sostitutiva di certificazione (art.46 D.P.R. 445/2000) in ordine all’insussistenza di cause di inconferibilità o incompatibilità dell’incarico; Pubblicazione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione relative ad inconferibilità e incompatibilità sul sito web; Dichiarazione tempestiva in ordine all’insorgere di cause di inconferibilità o incompatibilità dell’incarico. 6) Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti Fonti normative Art.54 bis D.Lgs. 165/2001 Attuazione della misura Il pubblico dipendente che denuncia all’autorità giudiziaria o alla Corte dei Conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia, a meno che il fatto non comporti responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione (art. 1, comma 51, legge 190/2012). Nell’ambito del procedimento disciplinare, l’identità del segnalante può essere rivelata solo ove la sua conoscenza sia assolutamente indispensabile per la difesa dell’incolpato. La denuncia è sottratta all’accesso previsto dagli artt. 22 e seguenti della legge 241/90. 7) Formazione del personale Fonti normative
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Articolo 1, commi 5, lett. b), 8, 10, lett. c), 11, L. 190/2012 Descrizione della misura Il responsabile della prevenzione della corruzione è tenuto a definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare nelle aree esposte al rischio corruttivo. Come peraltro chiarito dalla magistratura contabile, le fattispecie di formazione obbligatoria, cioè espressamente prevista da disposizioni normative (quale l’ipotesi in esame), non rientrano nella tipologia delle spese da ridurre ai sensi dell’art. 6, comma 13, del D.L. 78/2010, convertito in L. 122/2010. In considerazione della sempre più rapida evoluzione normativa e giurisprudenziale riguardante i diversi ambiti dell’agire amministrativo,l’organizzazione di percorsi formativi costituisce, inoltre, un’esigenza diffusa del personale finalizzata ad evitare anche “malfunzionamenti” e “illegittimità” inconsapevoli nell’operare. Il bilancio di previsione annuale deve prevedere, mediante appositi stanziamenti, gli opportuni interventi di spesa finalizzati a garantire la formazione. 8) Patti di integrità Fonti normative art.1, comma 17, L. 190/2012 Descrizione della misura I patti di integrità e i protocolli di legalità costituiscono un sistema di condizioni la cui accettazione viene configurata dalla stazione appaltante come presupposto necessario e condizionante la partecipazione ad una gara di appalto. Il patto di integrità costituisce un documento che la stazione appaltante richiede ai partecipanti alle gare e permette un controllo reciproco e sanzioni per il caso di elusione da parte dei partecipanti. La L.190/2012 ha stabilito che le stazioni appaltanti possono prevedere negli avvisi, nei bandi di gara o nelle lettere di invito che il mancato rispetto delle clausole contenute nei patti di integrità o nei protocolli di legalità costituisce causa di esclusione dalla gara. Con determinazione n.4/2012 anche l’AVCP si era pronunciata in favore della legittimità dell’inserimento di clausole contrattuali che impongono obblighi in materia di contrasto delle infiltrazioni criminali negli appalti nell’ambito di protocolli di legalità e patti di integrità. In alternativa è comunque fatto obbligo alla stazione appaltante consegnare alle ditte aggiudicatarie di lavori, servizi e forniture, il Codice di comportamento dei dipendenti comunali approvato con deliberazione di G.C.n.° 97 del 18.12.2013, richiedendone la totale accettazione. 9) Monitoraggio sul rispetto dei termini procedimentali Fonti normative art. 1, commi 9 e 28, L. 190/2012 Art. 24, comma 2, D.Lgs. 33/2013 Descrizione della misura Con il D.L. 9 febbraio 2012, n. 5 “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo” (convertito con legge n.5/2012) e con il D.L. 22 giugno 2012, n. 83 “Misure urgenti per la crescita del Paese” (convertito con legge n. 134/2012) sono state apportate rilevanti modifiche alla legge 7 agosto 1990 n. 241 in relazione alla disciplina del termine di conclusione del procedimento, attraverso la previsione di un potere sostitutivo per il caso di inerzia del funzionario responsabile. Con deliberazione n.°76 del 13.11.2012 la Giunta Comunale ha individuato nel Segretario comunale p.t. il soggetto cui è attribuito il potere sostitutivo in caso di inerzia. Il responsabile munito del potere sostitutivo è tenuto, entro il 30 gennaio di ogni anno, a comunicare all’organo di governo, i procedimenti, suddivisi per tipologia e strutture amministrative competenti, nei quali non è stato rispettato il termine di conclusione previsto dalla legge o dai regolamenti. Anche la L.190/2012 è intervenuta sulla questione relativa alla tempistica procedimentale e, considerata l’inerzia dell’amministrazione nel provvedere quale elemento potenzialmente sintomatico di corruzione e illegalità, ha rafforzato l’obbligo in capo agli enti di monitorare il rispetto dei termini, previsti da leggi o regolamenti, per la conclusione dei procedimenti e di eliminare tempestivamente le anomalie riscontrate.
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In base alle disposizioni del D.Lgs. 33/2013 le pubbliche amministrazioni sono, inoltre, tenute a pubblicare i risultati del monitoraggio nel sito web istituzionale.
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AREA DI RISCHIO PROCESSO A1 A2 A3 A4 A5 A6 A B1 B2 B3 B4 B
1.1 Reclutamento del personale 2 5 1 5 1 3 2,83 1 1 1 3 1,5 4,25 4
1.2 Progressioni di carriera 2 2 1 1 1 3 1,67 5 1 1 4 2,75 4,58 5
1.3 Conferimento d’incarichi exstraistituzionali 3 3 1 3 1 3 2,33 2 1 1 4 2 4,67 5
2.1 Definizione dell’oggetto dell’affidamento 2 5 1 5 4 4 3,50 3 1 1 3 2 7,00 6
2.2 individuazione dello strumento/istituto dell'affidamento 2 2 1 5 5 3 3,00 2 1 0 3 1,5 4,50 5
2.3 Requisiti di qualificazione 1 5 1 1 1 5 2,33 2 1 0 3 1,5 3,50 4
2.4 Requisiti di aggiudicazione 1 5 1 1 1 4 2,17 2 1 0 3 1,5 3,25 3
2.5 Valutazione delle offerte 2 5 1 1 1 2 2,00 2 1 0 5 2 4,00 4
2.6 Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte 1 5 1 1 1 3 2,00 2 1 0 5 2 4,00 4
2.7 Procedure negoziate 2 5 1 5 5 3 3,50 2 1 1 5 2,25 7,88 8
2.8 Affidamenti diretti/ individuazione del contraente per lavori servizi e forniture 3 5 1 5 5 4 3,83 2 1 1 5 2,25 8,63 9
2.9 Affidamenti diretti/affidamento incarico di collaborazione 3 5 1 5 5 4 3,83 2 1 1 5 2,25 8,63 9
2.10 Revoca del bando 2 5 1 1 1 4 2,33 2 1 0 3 1,5 3,50 3
2.11 Redazione del crono programma 5 5 1 1 1 4 2,83 2 1 0 3 1,5 4,25 4
2.12 Varianti in corso di esecuzione del contratto 3 5 1 5 3 4 3,50 2 1 2 3 2 7,00 7
2.13 Subappalto 2 5 1 5 5 2 3,33 2 1 1 3 1,75 5,83 62.14 Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase
di esecuzione del contratto 2 5 1 5 1 2 2,67 2 1 0 3 1,5 4,00 43.1 Provvedimenti di tipo autorizzatorio (incluse figure simili quali: abilitazioni, approvazioni, nulla –
osta, licenze, registrazioni, dispense, permessi a costruire) 4 5 3 5 1 4 3,67 2 1 1 3 1,75 6,42 6
3.2 Provvedimenti di tipo concessorio (incluse figure simili quali: deleghe, ammissioni) 4 5 1 5 1 4 3,33 2 1 1 3 1,75 5,83 64 - Area provvedimenti ampliativi
della sfera giuridica dei destinatari con
effetto economico diretto ed
immediato per il destinatario
4.1 Concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione
di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati
4 5 1 3 5 5 3,83 2 1 1 5 2,25 8,63 95.1 concessioni di agevolazioni, esenzioni, sgravi e corretta applicazione dei presupposti per il calcolo
delle somme dovute 2 5 1 3 5 3 3,17 2 1 0 3 1,5 4,75 55.2 riscossione coattiva
1 5 1 1 1 1 1,67 2 1 0 3 1,5 2,50 25.3 Istruttoria istanze di mediazione
2 2 1 1 1 1 1,33 2 1 0 3 1,5 2,00 25.4 Spese economali
2 2 1 5 5 2 2,83 2 1 0 3 1,5 4,25 45.6 Programmazione delle alienazioni
2 2 1 1 1 2 1,50 2 1 1 3 1,75 2,63 35.7 Affidamento di beni comunali (es. alloggi erp)
2 5 1 5 1 4 3,00 2 1 1 5 2,25 6,75 76.1 Abusi edilizi, esecuzione controlli, verifiche ed ispezioni, elevazione sanzioni, controlli sul
pagamento di sanzioni e/o sull’ottemperanza alle ordinanze emesse 2 5 3 3 1 3 2,83 2 1 1 5 2,25 6,38 66.2 Attività di controllo di dichiarazioni sostitutive in luogo di autorizzazioni (ad esempio in materia
edlizia e commerciale) 4 5 1 4 1 4 3,17 2 1 1 3 1,75 5,54 67.1 Definizione di indirizzi per la nomina dei rappresentanti del Comune in seno ad enti e organismi
partecipati 5 2 1 1 1 2 2,00 1 1 1 5 2 4,00 47.2 Procedura di selezione dei collaboratori
4 5 1 5 1 3 3,17 2 1 1 5 2,25 7,13 77.3 Atti di nomina
4 5 1 5 1 3 3,17 2 1 1 5 2,25 7,13 78 - Area relativa allo svolgimento di
attività di affari legali e contenzioso
8.1 Conferimento incarichi legali
4 3 1 5 3 3 3,17 2 1 1 3 1,75 5,54 69 - Area accertamenti fiscali, tributari,
anagrafici
9.1 Accertamenti tributari
1 5 3 5 1 4 3,17 2 1 1 3 4 7,17 7
7 - Area relativa allo svolgimento di
attività di incarichi e nomine
Valori
probabilità
Valori
impatto
Allegato B al PTPCT 2017/2019 - Tabella dei livelli di rischio
Valutazione
complessiva
del rischio
Valore
approssimato
2 - Affidamento di lavori, servizi e
forniture
Indici di valutazione delle
probabilità Indici di valutazione dell'impatto
1 - Area acquisizione e progressione
del personale
3 - Area provvedimenti ampliativi
della sfera giuridica dei destinatari
privi di effetto economico diretto ed
immediato per il destinatario
5 - Area relativa allo svolgimento di
attività di gestione delle entrate, delle
spese e del patrimonio
6 - Area relativa allo svolgimento di
attività di controlli, verifiche e
sanzioni
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ALLEGATO C - MAPPATURA SISTEMATICA DEI PROCESSI DELLE AREE A RISCHIO
1. AREA DI RISCHIO – ACQUISIZIONE E PROGRESSIONE DEL PERSONALE
PROCESSI
MAPPATURA DEL RISCHIO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
MISURE DI
PREVENZIONE E CONTRASTO ULTERIORI
UFFICI /SERVIZI
INTERESSATI AL PROCESSO
Reclutamento
Previsione di requisiti di accesso “personalizzati” ed insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti, in relazione alla posizione da ricoprire, allo scopo di reclutare candidati particolari
Probabilità 2,83 x Impatto 1,5= Valore
approssimativo 4 Medio
Predeterminazione di criteri generici e oggettivi all’interno degli strumenti regolamentari o della relativa disciplina operativa. Rispetto previsioni regolamentari.
Settore Amministrativo
Abuso nei processi di stabilizzazione
finalizzato al reclutamento di candidati particolari
Massima aderenza alla
normativa e controllo incrociato delle varie fasi procedurali
Irregolare composizione della commissione di concorso finalizzata al reclutamento di candidati particolari
1)Indizione di specifici avvisi per la raccolta delle candidature a Commissario relative ad ogni singolo evento selettivo indetto 2)Estrazione a sorte, tra le candidature pervenute, per la definitiva composizione della Commissione
Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell’imparzialità della selezione, quali, a titolo esemplificativo, la cogenza della regola dell’anonimato nel caso di prova scritta e la predeterminazione dei criteri di valutazione delle prove allo scopo di reclutare candidati
particolari
1)Inserimento nell’avviso dei criteri preselettivi 2)Creazione di un manuale operativo che predefinisca i vari passaggi formali della definizione, dello svolgimento e della valutazione delle prove
3)Verifica, sulla base delle autocertificazioni prodotte dai componenti della Commissione, circa la sussistenza di incompatibilità sostanziale quali rapporti di parentela, di lavoro o professionali rispetto ai candidati del concorso stesso
Progressioni economiche e di
carriera
Progressioni economiche e di carriera accordate illegittimamente allo scopo di agevolare dipendenti/candidati particolari
Probabilità 1.67 x Impatto 2.75 =
Valore approssimativo 5
Medio
Predeterminazione di criteri generici e oggettivi all’interno degli strumenti regolamentari o della relativa disciplina operativa
Settore
Amministrativo
Conferimento d’incarichi
extraistituzionali
Omesse verifiche su incompatibilità al fine di agevolare i richiedenti
Probabilità 2,33 x Impatto 2= Valore approssimativo 5
Medio
Istruttoria e autorizzazioni per incarichi esterni a dipendenti Dichiarazione preventiva insussistenza potenziali conflitti interesse anche ex D.lgs. 39/2013
Settore
Amministrativo
2. AREA DI RISCHIO – AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE
PROCESSI
MAPPATURA DEL
RISCHIO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
MISURE DI PREVENZIONE E
CONTRASTO ULTERIORI
UFFICI /SERVIZI
INTERESSATI
Comune di Taurasi Piano di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2017/2019
66
AL PROCESSO
Definizione dell’oggetto
dell’affidamento
Restrizione del mercato nella definizione delle specifiche tecniche, attraverso l’indicazione nel disciplinare di prodotti che favoriscano una determinata impresa
Probabilità 3.50 x Impatto 2= Valore approssimativo 7
Serio
Direttive/linee guida interne che introducano, tendenzialmente, la consultazione di più operatori economici anche per procedure di importo inferiore a 40.000 euro
Tutti i settori
Individuazione dello
strumento/istituto per l’affidamento
Elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l’improprio utilizzo del modello procedurale dell’affidamento degli appalti al fine di agevolare un particolare soggetto
Probabilità 3 x Impatto 1,5=
Valore
approssimativo 5 Medio
1)Sottoscrizione da parte dei soggetti coinvolti nella redazione della documentazione di gara di dichiarazioni in cui si attesta l’assenza di interessi personali in relazione allo specifico oggetto della gara. 2)Utilizzo di clausole standard conformi alle prescrizioni normative
Tutti i settori
Requisiti di qualificazione
Definizione dei requisiti di accesso alla gara e, in particolare, dei requisiti tecnico-economici dei concorrenti al fine di favorire un’impresa (es.: clausole dei bandi che stabiliscono requisiti di qualificazione)
Probabilità 2,33 x Impatto 1,5=
Valore approssimativo 4
Medio
Controllo interno
Tutti i settori
Requisiti di aggiudicazione
Uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa finalizzato a favorire un’impresa
Probabilità 2,17 x Impatto 1,5=
Valore approssimativo 3
Attenzione
Controllo interno
Tutti i settori
Valutazione delle offerte
Mancato rispetto dei criteri indicati nel disciplinare di gara cui la commissione giudicatrice deve attenersi per decidere i punteggi da assegnare all’offerta, con particolare riferimento alla valutazione degli elaborati progettuali.
Probabilità 2 x Impatto 2= Valore approssimativo 4
Medio
Introduzione di misure atte a documentare il procedimento di applicazione dei criteri indicati nel disciplinare per l’attribuzione dei punteggi
Tutti i settori
Verifica dell’eventuale anomalia delle
offerte
Mancato rispetto dei criteri di individuazione e di verifica delle offerte anormalmente basse anche sotto il profilo procedurale
Probabilità 2 x Impatto 2= Valore approssimativo 4
Medio
Introduzione di misure atte a documentare il procedimento di valutazione delle offerte anormalmente basse, specificando espressamente le motivazioni nel caso in cui, all’esito del procedimento di verifica,la stazione appaltante non abbia proceduto all’esclusione
Tutti i settori
Procedure negoziate
Utilizzo della procedura negoziata al di fuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire un’impresa ed eludere la concorrenza
Probabilità 3,5 x Impatto 2,25 =
Valore approssimativo 8
Serio
Formazione specifica
Tutti i settori Criterio di campionamento nell’ambito del controllo interno
Affidamenti diretti
Abuso dell’affidamento diretto al di fuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire un’impresa
Probabilità 3,83 x Impatto 2,25 =
Valore approssimativo 9
Serio
Formazione specifica
Tutti i settori Criterio di campionamento nell’ambito del controllo interno
Affidamenti diretti/affidamento
incarico di collaborazione
Abuso dell’affidamento diretto al di fuori dei casi previsti dalla legge Limite della rotazione di professionisti e istruttoria complementare sui curricula simili al fine di favorire un'impresa/professionista
Probabilità 3,83 x Impatto 2,25 =
Valore approssimativo 9
Serio
Regolamento ex articolo 7, comma 6, del d.lgs. 165/2001 Norme di Trasparenza ai sensi Dlgs 33/2013 Tutti i settori
Revoca del bando
Abuso del provvedimento di revoca del bando al fine di bloccare una gara il cui risultato si sia rivelato diverso da quello atteso o di concedere un indennizzo all’aggiudicatario
Probabilità 2,33 x Impatto 1,5=
Valore approssimativo 3
Attenzione
Controllo interno
Tutti i settori
Mancanza di sufficiente precisione nella pianificazione delle tempistiche di esecuzione dei lavori che consenta all’impresa di non essere eccessivamente vincolata ad
Probabilità 2,83 x Impatto1,5=
Valore approssimativo 4
Medio
Controllo interno sulla redazione del crono programma
Tutti i settori
Comune di Taurasi Piano di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2017/2019
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Redazione del cronoprogramma
un’organizzazione precisa dell’avanzamento dell’opera creando in tal modo i presupposti per la richiesta di
eventuali extraguadagni da parte dello stesso esecutore
Pressioni dell’appaltatore sulla direzione dei lavori, affinchè possa essere rimodulato il cronoprogramma in funzione dell’andamento reale della realizzazione dell’opera
1)Controllo interno delle varianti che contengono variazioni al cronoprogramma 2)Determinazione della percentuale massima degli scostamenti del cronoprogramma
Varianti in corso di esecuzione del
contratto
Ammissione di varianti in corso di esecuzione del contratto per consentire all’appaltatore di recuperare lo sconto effettuato in sede di gara o di conseguire extra guadagni
Probabilità 3,50 x Impatto 2 = Valore approssimativo 4
Serio
Controllo interno
Settore Tecnico
Subappalto
Accordi collusivi tra le imprese partecipanti a una gara volti a manipolarne gli esiti, utilizzando il meccanismo del subappalto come modalità per distribuire i vantaggi dell’accordo a tutti i partecipanti allo stesso
Probabilità 3,33 x Impatto 1,75 =
Valore approssimativo 6
Medio
Controlli periodici del RUP sui cantieri per verificare se sussiste subappalto di fatto
Tutti i settori
Utilizzo di rimedi di risoluzione delle
controversie alternativi a quelli giurisdizionali per
la fase di esecuzione del
contratto
Indebiti condizionamenti nelle decisioni assunte all’esito delle procedure di accordo bonario, derivabili dalla presenza della parte privata all’interno della commissione
Probabilità 2,67 x Impatto1,5=
Valore approssimativo 4
Medio
Formazione specifica
Tutti i settori
3. AREA DI RISCHIO – PROVVEDIMENTI AMPLIATIVI DELLA SFERA GIURIDICA DEI DESTINATARI PRIVI DI EFFETTO
ECONOMICO DIRETTO ED IMMEDIATO PER IL DESTINATARIO
PROCESSI
MAPPATURA DEL RISCHIO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
MISURE DI PREVENZIONE E
CONTRASTO ULTERIORI
UFFICI /SERVIZI
INTERESSATI AL
PROCESSO
Provvedimenti
di tipo autorizzatorio (incluse figure
simili quali: abilitazioni,
approvazioni, nulla-osta,
licenze, registrazioni,
dispense, permessi a costruire)
Abuso nell’adozione di provvedimenti aventi ad oggetto condizioni di accesso a servizi pubblici al fine di agevolare particolari soggetti (es. inserimento in cima ad una lista di attesa)
Probabilità 3,67 x Impatto 1,75 =
Valore approssimativo 6
Medio
Controllo del rispetto dell’obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse
Tutti i settori Abuso nel rilascio di autorizzazioni in ambiti in cui il pubblico ufficio ha funzioni esclusive o preminenti di controllo al fine di agevolare determinati soggetti (es.: controlli finalizzati all’accertamento del possesso di requisiti per apertura di esercizi commerciali)
1)Coinvolgimento di più soggetti nell’istruttoria della pratica nonché previsione di più validazioni/firme 2)Controllo del rispetto dell’obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse
Abuso nell’adozione di provvedimenti aventi ad oggetto condizioni di accesso a servizi pubblici al fine di agevolare particolari soggetti
Probabilità 3,33 x Impatto 1.75 =
Valore approssimativo 6
Medio
Controllo del rispetto dell’obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse
Tutti i settori
Comune di Taurasi Piano di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2017/2019
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Provvedimenti di tipo
concessorio (incluse figure
simili quali: deleghe,
ammissioni)
Ambiti in cui il pubblico ufficiale ha funzioni esclusive o preminenti di controllo (ad es. controlli finalizzati all’accertamento del possesso di
requisiti)
1)Coinvolgimento di più soggetti nell’istruttoria della pratica nonché previsione di più validazioni/firme
2)Controllo del rispetto dell’obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse
4. AREA DI RISCHIO–PROVVEDIMENTI AMPLIATIVI DELLA SFERA GIURIDICA DEI DESTINATARI CON EFFETTO
ECONOMICO DIRETTO ED IMMEDIATO PER IL DESTINATARIO
PROCESSI
MAPPATURA DEL RISCHIO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
MISURE DI PREVENZIONE E
CONTRASTO ULTERIORI
UFFICI /SERVIZI
INTERESSATI AL
PROCESSO
Concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi,
sussidi, ausili finanziari,
nonché attribuzione di
vantaggi economici di qualunque genere a
persone ed enti pubblici e
privati
Riconoscimento indebito di sovvenzioni, indennità, contributi ed altri benefici economici a cittadini non in possesso dei requisiti di legge al fine di agevolare determinati soggetti
Probabilità 3,83 x Impatto 2,25 =
Valore approssimativo 9
Serio
1)Regolamentazione dei criteri di erogazione dei vari tipi di contributi 2)Pubblicazione dei criteri e delle regole di riconoscimento da parte del Comune di sovvenzioni, contributi, sussidi ed esenzioni
Tutti i settori
Riconoscimento indebito dell’esenzione dal pagamento di somme dovute al fine di agevolare determinati soggetti
Rilascio di concessioni edilizie con pagamento di contributi inferiori al dovuto al fine di agevolare determinati soggetti
Pubblicazione criteri di calcolo degli oneri di urbanizzazione e del contributo di costruzione
5. AREA DI RISCHIO – GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO
PROCESSI
MAPPATURA DEL
RISCHIO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
MISURE DI PREVENZIONE E
CONTRASTOULTERIORI
UFFICI /SERVIZI
INTERESSATI AL
PROCESSO
Concessione di agevolazioni,
esenzioni, sgravi e corretta
applicazione dei presupposti per il calcolo delle somme dovute
Indebito riconoscimento di agevolazioni, esenzioni e riduzioni e/o indebito accoglimento di istanze di sgravio
Probabilità 3,17 x
Impatto 1,5 = Valore
approssimativo 5 Medio
Pubblicazione di tabella riepilogativa con gli sgravi concessi
Tutti i settori
Istituzione del registro dei provvedimenti di concessione di agevolazioni, esenzioni, riduzioni e sgravi
Controllo successivo degli atti
Riscossione
coattiva
Mancata inclusione nelle liste di carico e/o nei ruoli di partite effettivamente dovute al fine di agevolare soggetti determinati
Probabilità 1,67 x Impatto 1,5 =
Valore approssimativo 2
Attenzione
Coinvolgimento di più soggetti nel procedimento con rotazione dei ruoli Settore
Economico Finanziario
Controllo a campione semestrale di almeno il 60% delle partite iscritte
Istruttoria istanze di
mediazione
Omessa conclusione dell’istruttoria nel termine di legge, ovvero accoglimento e/o diniego al fine di arrecare un
Probabilità 1,33 x Impatto 1,5 =
Valore approssimativo 2
Criterio di campionamento nell’ambito del controllo interno
Settore Economico Finanziario
Comune di Taurasi Piano di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2017/2019
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ingiusto vantaggio o svantaggio al contribuente
Attenzione
Spese economali
Abuso dello strumento al fine di eludere le procedure sulla tracciabilità e sull’obbligo di e-procurement
Probabilità 2,5 x
Impatto 1,5 = Valore
approssimativo 4 Medio
Individuazione specifica della categoria di spese economali
Settore
Economico Finanziario
Violazione dei principi di concorrenza rotazione e trasparenza con finalità distorsive
Pubblicazione delle principali spese economali per tipologia, soggetto, affidatario e importo
Programmazione delle
Alienazioni
Scarsa trasparenza / poca pubblicità dell'opportunità
Probabilità 1,5 x Impatto 1,75 =
Valore approssimativo 3
Attenzione
Formalizzazione della procedura in relazione al valore di mercato dei beni da alienare
Settore Tecnico Potenziamento dei mezzi e formalizzazione dei tempi di pubblicazione idonei ad assicurare la necessaria pubblicità per ogni diverso immobile, così da favorire la maggiore partecipazione alle procedure di gara
Affidamento di beni comunali
Scarsa trasparenza/poca pubblicità dell'opportunità
Probabilità 3,00 x Impatto 2,25 =
Valore approssimativo 7
Medio
Attivazione di specifiche procedure d’assegnazione in relazione al valore del canone di concessione
Settore Tecnico Individuazione di idonei mezzi di pubblicità al fine di garantire e favorire la maggiore partecipazione alle procedure di gara
6. AREA DI RISCHIO– CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI
PROCESSI
MAPPATURA DEL
RISCHIO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
MISURE DI PREVENZIONE E
CONTRASTO ULTERIORI
UFFICI /SERVIZI
INTERESSATI AL
PROCESSO
Abusi edilizi, esecuzione controlli,
verifiche ed ispezioni,
elevazione sanzioni, controlli sul pagamento di
sanzioni e/o sull’ottemperanza
alle ordinanze emesse
Omissione o ritardi dei controlli volti a favorire determinati soggetti, ovvero non corretta elevazione delle sanzioni irrogabili dell’esito dell’attività di controllo. Omesso o ritardato controllo sul pagamento delle sanzioni e sull’ottemperanza delle ordinanze.
Probabilità 2,83 x Impatto 2,25 =
Valore approssimativo 6
Medio
Scheda trimestrale sull’attività
Settori Amministrativo
e Tecnico
Attività di controllo di
dichiarazioni sostitutive in
luogo di autorizzazioni (ad
esempio in materia edilizia o
commerciale)
Omissione o ritardi dei controlli volti a favorire determinati soggetti nella prosecuzione dell’attività edilizia o commerciale, ovvero non corretta verbalizzazione dell’esito dell’attività di controllo
Probabilità 3,17 x Impatto 1,75 =
Valore approssimativo 6
Medio
Scheda trimestrale sull’attività
Settori Amministrativo
e Tecnico
7. AREA DI RISCHIO – INCARICHI E NOMINE
PROCESSI
MAPPATURA DEL RISCHIO
UFFICI /SERVIZI
Comune di Taurasi Piano di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2017/2019
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO
MISURE DI PREVENZIONE E CONTRASTO ULTERIORI
INTERESSATI AL
PROCESSO
Definizioni di indirizzi per la
nomina di rappresentanti del Comune in seno ad enti ed
organismi partecipati
Scarso controllo sulle procedure di nomina e verifica dei requisiti
Probabilità 2 x
Impatto 2= Valore approssimativo 4
Medio
Aggiornamento dell’atto di indirizzo per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune
Tutti i settori
Verifica annuale del mantenimento del possesso dei requisiti di compatibilità in capo ai soggetti nominati mediante autodichiarazione
Elenco delle nomine politiche conferite, da pubblicarsi sul sito istituzionale dell’ente in conformità alla normativa vigente
Procedura di selezione dei collaboratori
Individuazione di requisiti
personalizzati e assenza negli avvisi di selezione di parametri e criteri per la valutazione dei curricula
Probabilità 3,17 x
Impatto 2,25= Valore
approssimativo 7 Serio
Indizione di specifici avvisi per la
raccolta delle candidature relative ad ogni singolo evento selettivo Tutti i settori
Atti di nomina
Attribuzione di incarichi fiduciari e attribuzione di nomine a soggetti in posizione di inconferibilità o incompatibilità
Probabilità 3,17 x Impatto 2,25 =
Valore approssimativo 7
serio
Acquisizione preventiva delle dichiarazioni di insussistenza di condizioni di inconferibilità o incompatibilità ed intensificazione dei controlli a campione sulle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto notorio rese ai sensi del DPR n. 445/2000
Tutti i settori
8. AREA DI RISCHIO– AFFARI LEGALI E CONTENZIOSO
PROCESSI
MAPPATURA DEL RISCHIO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
MISURE DI PREVENZIONE E
CONTRASTO ULTERIORI
UFFICI /SERVIZI
INTERESSATI AL
PROCESSO
Conferimento di incarichi di patrocinio
legale
Attribuzione di incarichi fiduciari e attribuzione di nomine a soggetti in posizione di inconferibilità e di incompatibilità
Probabilità 3,17 x Impatto 1.75 =
Valore approssimativo 6
Serio
Adozione del Regolamento disciplinante il conferimento degli incarichi legali e la determinazione di criteri ed indirizzi per l’individuazione degli incaricati
Settore Amministrativo
Istituzione dell’elenco degli avvocati (short list) distinto per sezioni e garanzia della rotazione degli incarichi
Misure di verifica del rispetto dell’obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi
Acquisizione preventiva delle dichiarazioni di insussistenza di condizioni di inconferibilità o incompatibilità ed intensificazione dei controlli a campione sulle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto notorio rese ai sensi del DPR n. 445/2000
9. AREA DI RISCHIO – ACCERTAMENTI FISCALI E TRIBUTARI
PROCESSI
MAPPATURA DEL RISCHIO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
MISURE DI PREVENZIONE E
CONTRASTO ULTERIORI
UFFICI /SERVIZI
INTERESSATI AL
PROCESSO
Atti di accertamento
tributario
Difficoltà operative di accertare e riscuotere i tributi
Probabilità 3,17 x
Impatto 4,00 = Valore
Aggiornamento del regolamento IUC Settore
Finanziario Controllo successivo degli atti
Comune di Taurasi Piano di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2017/2019
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Attribuzione di sgravi e riconoscimento di annullamenti senza titolo o giustificazione Mancata evasione nei tempi alle
richieste di rimborso – sgravio – annullamento degli atti di accertamento
approssimativo 7 Serio
Misure di verifica del rispetto dei tempi di evasione dei procedimenti
Formazione dipendenti sulla corretta gestione dei programmi di accertamento tributario
AREA AMMINISTRATIVA – AFFARI GENERALI E PERSONALE
Individuazione delle attività a più elevato rischio di corruzione
Relativamente alla ripartizione organizzativa dell’Area, sono ritenute attività ad elevato rischio di corruzione quelle inerenti i procedimenti di:
i. Selezione e reclutamento del personale ii. Scelta del contraente per l’affidamento di beni, servizi e forniture iii. Affidamento di incarichi professionali e/o consulenze
Esiti della valutazione del rischio: individuazione delle attività a più elevato rischio di corruzione 1. Composizione delle Commissioni di concorso e selezione; 2. Conferimento incarichi e consulenze esterne 3. Acquisto di beni, servizi e forniture
I rischi specifici individuati sono i seguenti:
Processo “Composizione delle Commissioni di concorso e selezione” � Presenza di soggetti con legami di parentela o conoscenza con i candidati � Criteri di correzione delle prove non preventivamente predeterminati
Processo “Conferimento incarichi e consulenze esterne” � Motivazione generica sulla sussistenza dei presupposti di legge per conferire incarichi professionali, allo scopo
di avvantaggiare soggetti particolari � Presenza di soggetti con legami di affinità, parentela o conoscenza con gli amministratori, e comunque legati al
territorio
Processo “Acquisto di beni, servizi e forniture” � Definizione di requisiti di accesso tecnico-economici alla gara che favoriscono un'impresa, uso distorto del
criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa per favorire un'impresa, utilizzo della procedura negoziata e abuso dell'affidamento diretto al di fuori dei casi previsti dalla legge per favorire un'impresa, frazionamento della fornitura per evadere obblighi di legge sugli affidamenti concorrenziali, scarso ricorso agli strumenti del mercato elettronico e convenzioni consip dovuta alla scarsa conoscenza degli strumenti di acquisizione in rete ed alla scarsa dimestichezza sul loro uso.
Azioni preventive per prevenire il fenomeno della corruzione:
La prevenzione dei fenomeni corruttivi relativamente ai processi gestiti dall’Area Amministrativa - Affari generali e Personale - la maggior parte dei quali presenta già un rischio corruzione accettabile (Medio – Basso, se non per diversi processi Trascurabile) - si attuerà attraverso le seguenti ulteriori azioni:
- Costante azione di controllo e di monitoraggio sul rispetto da parte dei dipendenti degli strumenti normativi già presenti (leggi, regolamenti) e introduzione di nuove e più stringenti disposizioni regolamentari interne;
- Introduzione di correttivi e miglioramenti agli standard procedurali in uso che riducano ulteriormente il margine di discrezionalità dei dipendenti coinvolti nella gestione dei processi;
- Realizzazione di attività di formazione specifica del personale, finalizzata anche ad una maggior acquisizione di consapevolezza sul rischio di incorrere in fenomeni corruttivi;
- Predeterminazione di criteri oggettivi e certi per l’attribuzione di benefici, in quei processi nei quali è più facile incorrere in favoritismi (es: selezione del personale, conferimento di incarichi di
Comune di Taurasi Piano di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2017/2019
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consulenza), per ridurre il margine di discrezionalità; - Verifica preventiva dell’inesistenza di legami affettivi, parentali, di conoscenza o di interesse
economico con i soggetti coinvolti nei processi gestiti dai dipendenti dell’Area 1, attraverso la sottoscrizione di apposite dichiarazioni;
- Adeguata formazione ai dipendenti in ordine agli strumenti di acquisto del mercato elettronico ed alla necessità/opportunità di abbattere certe prassi scorrette di approvvigionamento dei beni e servizi;
- Istituzione di elenchi (short list) di professionisti, fornitori, legali.
AREA AMMINISTRATIVA PREPOSTA AI SERVIZI ALLA PERSONA Individuazione delle attività a più elevato rischio di corruzione: Relativamente alla suddetta Area sono ritenute attività ad elevato rischio di corruzione tutti i procedimenti di:
1. Accesso ai servizi a domanda individuale;
2. Assegnazione di alloggi ERP;
3. Assegnazione di impianti e strutture comunali;
4. Concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi
economici di qualunque genere a persone ed a enti pubblici e privati;
5. Scelta del contraente per l’affidamento di lavori, servizi, forniture;
6. Affidamento di incarichi professionali e/o consulenze;
Esiti della valutazione del Rischio:
Allo stato attuale, i processi analizzati hanno una quantità di rischio accettabile. I processi che richiedono una più attenta azione di monitoraggio ed una eventuale riconfigurazione delle procedure al fine di ridurre ulteriormente i margini di rischio sono stati individuati in quelli che aventi ad oggetto le seguenti attività:
1. Erogazione di contributi ad associazioni ed enti assistenziali area sociale;
2. Erogazione di contributi ad associazioni culturali e sportive;
3. Organizzazione di servizi con associazionismo;
4. Concessione pluriennale di impianti sportivi e altre strutture;
5. Acquisto beni;
6. Affidamento di servizi legati a prestazioni artistico-culturali;
I rischi specifici individuati sono i seguenti:
1. Arbitrarietà nella individuazione dei soggetti e degli importi;
2. Frazionamento delle spese al fine di poter ricorrere a procedure di affidamento diretto;
3. Definizione dei requisiti di accesso alla gara per favorire un determinato soggetto;
4. Uso distorto dell’offerta economicamente più vantaggiosa per favorire un determinato soggetto;
5. Composizione della commissione giudicatrice inserendo soggetti orientati positivamente nei confronti di
una impresa;
6. Arbitrarietà nella definizione del concessionario per quanto concerne gli affidamenti impianti sportivi;
7. Uso distorto dell’acquisizione diretta evitando la comparazione tra diversi operatori;
8. Mancata rotazione dei fornitori;
9. Uso forzato delle prerogative concesse dalla normativa per affidare in modo arbitrario i servizi / le
prestazioni;
10. Arbitrarietà nella individuazione e nella definizione del concessionario/affidatario dei servizi artistico-
culturali.
Comune di Taurasi Piano di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2017/2019
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Azioni preventive per prevenire il fenomeno della corruzione: 1. Adozione di regolamenti che disciplinino modalità, criteri e termini di erogazione di contributi ed
assegnazione dei beni di proprietà comunale;
2. Miglioramento delle procedure: si opererà nei procedimenti di affidamento/concessone ad introdurre
miglioramenti procedurali a seguito di analisi e confronto con i diversi soggetti coinvolti.
3. Formazione specifica dei lavoratori destinati a operare nei settori maggiormente esposti al rischio: il
responsabile anticorruzione sarà incaricato di predisporre un piano di formazione adeguato, con valenza
triennale, da aggiornare annualmente, per l’informazione e la formazione del personale individuato dall’AC;
4. Definizione del meccanismo di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonee a prevenire il rischio
di corruzione:
5. Ai fini della massima trasparenza dell’azione amministrativa e dell’accessibilità totale agli atti
dell’amministrazione i provvedimenti conclusivi il procedimento amministrativo devono essere assunti
preferibilmente in forma di determinazione o provvedimento dirigenziale, nei casi previsti dall’ordinamento,
di deliberazione di giunta o di consiglio;
6. Determinazioni e deliberazioni, come di consueto, sono prima pubblicate all’Albo pretorio on line, quindi
raccolte o nella sezione trasparenza, o nelle altre specifiche sezioni del sito web dell’ente e rese disponibili,
per chiunque, a tempo indeterminato;
7. Qualora il provvedimento conclusivo sia un atto amministrativo diverso, si deve comunque provvedere alla
pubblicazione sul sito web dell’ente, secondo la normativa vigente, e nel rispetto delle norme in materia di
trasparenza, privacy e trattamento dei dati personali;
8. I provvedimenti conclusivi devono riportare in narrativa la puntuale descrizione del procedimento svolto,
richiamando tutti gli atti prodotti – anche interni – per addivenire alla decisione finale. In tal modo chiunque
vi abbia interesse potrà in ogni tempo ricostruire l’intero procedimento amministrativo, anche avvalendosi
dell’istituto del diritto di accesso (art. 22 e ss.. legge 241/1990). I provvedimenti conclusivi, a norma dell’art.
3 della legge 241/1990, devono sempre essere motivati con precisione, chiarezza e completezza;
9. Tutti i responsabili dei servizi e uffici, nel momento in cui adottano provvedimenti di autorizzazione,
concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, sono tenuti a verificare e certificare
nell’atto stesso, che non ci siano situazioni di incompatibilità e di conflitto di interessi anche potenziale tra i
soggetti dell’amministrazione e i destinatari degli atti, anche alla luce dei rapporti di parentela e affinità.
AREA TECNICA: PIANIFICAZIONE, GESTIONE, TUTELA DEL TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI Individuazione delle attività a più elevato rischio di corruzione
Con riferimento ai compiti e all’organizzazione dell’Area, sono ritenute attività ad elevato rischio di corruzione quelle inerenti i procedimenti di:
1. Formazione Piano di Governo del Territorio e Piani Attuativi; 2. Permessi di Costruire, formazione dei titoli edilizi abilitativi e attività S.U.E.; 3. Attività produttive e commerciali, procedimenti SUAP; 4. Affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture; 5. Affidamento di incarichi attinenti ai servizi di architettura e all’ingegneria.
Esiti della valutazione del rischio: Allo stato attuale, la maggior parte dei processi analizzati ha una quantità di rischio accettabile (Medio); I processi che richiedono una più attenta azione di monitoraggio nelle varie fasi procedurali ed una eventuale affinamento delle procedure al fine di ridurre, per quanto possibile, i margini di rischio, sono stati individuati nei seguenti:
• Procedure di gara aperte per l’affidamento di appalti;
• Procedure negoziate per l’affidamento di appalti;
Comune di Taurasi Piano di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2017/2019
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• Procedure di cottimo;
• Procedure SUAP
• Permessi di costruire;
• Verifica denunce di inizio attività;
• Piani urbanistici attuativi;
• Affidamento incarichi di progettazione e direzione lavori esterni;
• Approvazione certificato di regolare esecuzione e/o collaudo e approvazione certificati di pagamento;
I rischi specifici più significativi individuati sono i seguenti: Processo “Procedure di gara aperte per l’affidamento di appalti” Definizione di requisiti tecnico-economici di gara per favorire un'impresa, modifica dei termini per l’accesso alla gara; uso distorto del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa; fornire illecitamente informazioni riservate per favorire un’impresa; Processo “Procedure negoziate per l’affidamento di appalti” Definizione di requisiti tecnico-economici di gara per favorire un'impresa; uso distorto del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa; utilizzo della procedura negoziata e abuso dell'affidamento diretto al di fuori dei casi previsti dalla legge per favorire un'impresa; Processo “Procedure di cottimo” Uso distorto degli affidamenti diretti; elusione delle regole di evidenza pubblica; utilizzo di varianti in corso d’opera per consentire all’appaltatore il recupero dello sconto in sede di offerta; Processo “SUAP ” Ambiti di ampia discrezionalità nella procedura di definizione o di controllo dei requisiti per il rilascio dell’atto o la formazione del titolo; corresponsioni di benefici per ottenere titoli, omissioni di controllo e corsie preferenziali nella trattazione delle pratiche; omessa applicazione di sanzioni; Processo “Permessi di costruire ” Ambiti di ampia discrezionalità nel controllo dei parametri dei progetti nelle posizioni di istruttoria e rilascio dell’atto; corresponsioni di benefici per ottenere titoli, omissioni di controllo e corsie preferenziali nella trattazione delle pratiche; rilascio del titolo con contributi inferiori al dovuto; omessa applicazione di sanzioni; Processo “Verifica denunce di inizio attività” Ambiti di ampia discrezionalità nel controllo dei parametri dei progetti nelle posizioni di istruttoria e rilascio dell’atto; corresponsioni di benefici per ottenere titoli, omissioni di controllo e corsie preferenziali nella trattazione delle pratiche; assenso del titolo con contributi inferiori al dovuto; omessa applicazione di sanzioni; Processo “Piani urbanistici attuativi” Definizione distorta del potere di pianificazione attuativa al fine di avvantaggiare l’operatore; singoli individui o gruppi di interesse; Processo “Affidamento incarichi attinenti ai servizi di architettura e all’ingegneria” Assenza di adeguata pubblicità, imparzialità e trasparenza nella procedura di assegnazione per favorire determinati soggetti; Spese per incarichi irragionevoli; Processo “Approvazione certificato di regolare esecuzione e/o collaudo e approvazione certificati di pagamento” Redazione di certificati o collaudi approvando lavori non eseguiti correttamente; riconoscere somme non dovute all’appaltatore; approvare certificati di pagamento riconoscendo lavorazioni non eseguite secondo contratto o lavorazioni ancora da eseguire. Non si rilevano invece processi “critici”, nell’ambito della gestione del personale dell’Area.
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Azioni preventive per prevenire il fenomeno della corruzione:
La prevenzione dei fenomeni corruttivi relativamente ai processi gestiti dall’Area, la maggior parte dei quali presenta già un rischio corruzione accettabile (Medio – Basso, se non per diversi processi Trascurabile) - si attuerà attraverso le seguenti ulteriori azioni:
- Costante azione di controllo e di monitoraggio sul rispetto da parte dei dipendenti degli strumenti normativi già presenti (leggi, regolamenti) e introduzione, ove possibile, di nuove e più stringenti disposizioni regolamentari interne specie con riferimento a criteri interpretative di norme, disposizioni e regolamenti in materia urbanistica, edilizia e lavori pubblici;
- Introduzione di correttivi e miglioramenti agli standard procedurali in uso che riducano ulteriormente il margine di discrezionalità dei dipendenti coinvolti nella gestione dei processi;
- Realizzazione di attività di formazione specifica del personale, finalizzata anche ad una maggior acquisizione di consapevolezza sul rischio di incorrere in fenomeni corruttivi;
- Predeterminazione di criteri oggettivi e certi nei processi nei quali è più facile incorrere in favoritismi con particolare riferimento alla attribuzione di incarichi per progettazione e direzione lavori a soggetti esterni al fine di ridurre il margine di discrezionalità;
- Verifica preventiva dell’inesistenza di legami affettivi, parentali, di conoscenza o di interesse economico con i soggetti coinvolti nei processi gestiti dai dipendenti dell’Area, anche attraverso la sottoscrizione di apposite dichiarazioni;
- Istituzione di appositi elenchi aperti (short list) di progettisti e tecnici di fiducia che garantiscano trasparenza, pari opportunità, rotazione e pubblicità.
AREA CONTABILE – ECONOMICO-FINANZIARIA E DELLE ENTRATE Esiti della valutazione del Rischio: Allo stato attuale, i processi analizzati hanno una quantità di rischio accettabile; I processi che richiedono una più attenta azione di monitoraggio ed una eventuale riconfigurazione delle procedure al fine di ridurre ulteriormente i margini di rischio sono stati individuati nei seguenti: 1) SERVIZIO BILANCIO E FINANZE: a) Ciclo dei Pagamenti: Registrazione delle Fatture, Verifica delle Liquidazioni, Emissione dei Mandati; 2) SERVIZIO TRIBUTI: a) Rapporti con i contribuenti, sgravi e rimborsi, conciliazioni, b) Accertamenti e liquidazione dei tributi comunali, c) Emissione dei ruoli e/o liste di carico relativi a tributi e tariffe di competenza comunale, d) Rapporti con i concessionari per la riscossione, e) Contenzioso (costituzione in giudizio, e resistenza in giudizio, nomina legale dell'ente) f) Acquisizione di beni e servizi - Affidamento sopra soglia Procedura Aperta. 3) SERVIZIO ECONOMATO – UFFICIO UNICO DEGLI APPROVIGIONAMENTI: a) Acquisizione di beni e servizi - Affidamento diretto - Convenzioni CONSIP - Gestione Buoni d'Ordine, b) Acquisizione di beni e servizi - Affidamento sopra soglia Procedura Aperta, c) Acquisizione di beni e servizi - Affidamento sotto soglia Cottimo Fiduciario; 4) SERVIZIO CATASTO E PATRIMONIO a) Accertamenti catastali su immobili siti nel territorio comunale b) E.R.P.: gestione convenzione A.L.E.R., c) Gestione del patrimonio immobiliare: determinazione dei valori di stima e controllo della proprietà.
Non si rilevano invece processi “critici”, nell’ambito della gestione del personale dell’Area.
I rischi specifici individuati sono i seguenti:
1. Processo 1a): arbitrarietà nella determinazione dei tempi di pagamento dei fornitori; 2. Processi 2a), 2b) e 2c): Arbitrarietà nelle procedure di controllo;
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3. Processo 2d): Arbitrarietà nella scelta del concessionario, arbitrarietà nell’applicazione delle disposizioni contrattuali regolanti i rapporti con i concessionari, mancato/omesso controllo; 4. Processo 2 e): Mancata tutela degli interessi dell’Ente a favore di terzi; 5. Processo 2f): Mancato rispetto della normativa, arbitrarietà nella individuazione del soggetto, frazionamento delle spese al fine di poter ricorrere a procedure di affidamento diretto, non corretta definizione dei requisiti di accesso alla gara per favorire un determinato soggetto, uso distorto dell’offerta economicamente più vantaggiosa per favorire un
determinato soggetto, non corretta composizione della commissione giudicatrice inserendo soggetti orientati positivamente nei confronti di una impresa, mancata rotazione dei fornitori; 6. Processi 3a), 3b) e 3c): Mancato rispetto della normativa, arbitrarietà nella individuazione del soggetto, frazionamento delle spese al fine di poter ricorrere a procedure di affidamento diretto, uso distorto dell’acquisizione diretta evitando la comparazione tra diversi operatori non corretta definizione dei requisiti di accesso alla gara per favorire un determinato soggetto, uso distorto dell’offerta economicamente più vantaggiosa per favorire un determinato soggetto, non corretta composizione della commissione giudicatrice inserendo soggetti orientati positivamente nei confronti di una impresa, mancata rotazione dei fornitori; 7. Processo 4a): Arbitrarietà nelle procedure di controllo. 8. Processo 4b): Arbitrarietà nelle procedure di controllo e rendicontazione, inosservanza delle norme contrattuali; 9. Processo 4c): Non corretta valutazione economica del bene ai fini della valorizzazione dello stesso, rinuncia/perdita del possesso.
Azioni preventive per prevenire il fenomeno della corruzione: Al fine di evitare “fenomeni a rischio”, si opererà, per ciascuno di essi, ad integrare il sistema di controllo interno e trasparenza presente nell’Ente, introducendo miglioramenti procedurali, attività di formazione specifica del personale, ed attività di monitoraggio.
SERVIZIO POLIZIA LOCALE
Individuazione delle attività a rischio di corruzione:
Relativamente alla ripartizione organizzativa dell’Area sono ritenute attività a possibile rischio di corruzione i seguenti procedimenti : I. Archiviazione verbali amministrativi esercizio potestà autotutela II. Archiviazione verbali Codice della Strada esercizio potestà autotutela III. Rateizzazione sanzioni pecuniarie IV. Ricorsi verbali C.d.S. V. Rilascio contrassegno invalidi VI. Controlli esercizi commerciali VII. Controlli edilizi VIII. Controlli ecologici IX. Attività sanzionatoria in genere X. Acquisto beni
Esiti della valutazione del Rischio: Allo stato attuale, i processi analizzati hanno una quantità di rischio accettabile e si mantengono entro una soglia di normalità.
Azioni preventive a possibili fenomeni corruttivi: Preliminarmente si evidenzia come la mancanza numerica di risorse umane impiegate nell’attività di controlli anticorruzione, realisticamente ostacoli e non di poco il passaggio da un livello medio basso di rischio di fenomeni corruttivi ad un livello trascurabile.
Al di là di ciò e facendo conto sull’attuale realtà del Servizio in esame si descrivono, analiticamente ed in sintesi, quelle azioni preventive che si ipotizza possano essere assunte o mantenute:
1. Controlli esterni e immediatamente successivi sulle situazioni appena considerate dal personale titolare di potestà sanzionatoria, ciò per verificare entro un range di tempo accettabile la obiettiva applicazione di norme di legge e regolamentari e il corretto esame delle situazioni e delle condizioni che abbiano precedentemente indotto gli
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Operanti ad accertare una violazione o a non accertare alcuna violazione. 2. Verifica preventiva e essenziale per l’acquisizione del visto dirigenziale o di personale a livello gerarchico più
modesto, dei presupposti di legge essenziali al rilascio di titoli autorizza tori in genere. 3. Sensibilizzazione del personale tutto a dichiarare al fine di una eventuale responsabile esclusione, l’esistenza di
rapporti parentali, affettivi e di interesse economico con utenti interessati a procedimenti del Servizio in esame. Modulo 1 Dichiarazione assenza conflitto di interesse consulenti e collaboratori
Al responsabile di Area/Settore competente
p.c. Al Responsabile della Trasparenza e della Corruzione
OGGETTO: Dichiarazione di assenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse
Il/la Sottoscritto/a ……………………… nato/a a …………………. il ………………………,
C.F. ………………………………………….
P.Iva …………………………………………
DICHIARA
Ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR n. 445/2000:
- l’insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse, ai sensi della normativa vigente, con l’Amministrazione Comunale;
- di non presentare altre cause di incompatibilità a svolgere prestazioni di consulenza/collaborazione nell’interesse dell’Ente;
- di accettare le condizioni contrattuali previste nel disciplinare di incarico;
- di aver preso piena cognizione del DPR 16 aprile 2013, n. 62 (regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici) e del Codice di Comportamento del Comune di Taurasi e delle norme negli stessi contenute.
Il/la sottoscritto/a, preso atto che, ai sensi dell’art. 46 e 47 del DPR n. 445/2000, le dichiarazioni mendaci, la falsità negli atti e l’uso di atti falsi nei casi previsti dalla predetta legge sono puniti ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia, sotto la propria responsabilità, dichiara che le informazioni sopra riportate sono complete, esaustive e corrispondenti al vero. Ai sensi dell’art. 38, comma 3 del DPR n. 445/2000, si allega alla presente dichiarazione, copia fotostatica di un proprio documento di identità in corso di validità. Luogo e Data Firma
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Modulo 1 Dichiarazione assenza conflitto di interesse consulenti e collaboratori
Dichiarazione altri incarichi consulenti e collaboratori
Al responsabile di Area/Settore competente
p.c. Al Responsabile della Trasparenza e della Corruzione
OGGETTO: Elenco dati relativi allo svolgimento di incarichi o la titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati
o finanziati dalla PA o lo svolgimento di attività professionali
DATI DEL CONSULENTE:
NOME
COGNOME
PARTITA IVA/CODICE FISCALE
Ente conferente l’incarico
Tipologia di incarico
Oggetto dell’incarico
Durata dell’incarico Compenso (lordo)
annuo per lo svolgimento dell’incarico
Tipologia di attività
professionale svolta
Il/la sottoscritto/a, preso atto che, ai sensi dell’art. 46 e 47 del DPR n. 445/2000, le dichiarazioni mendaci, la falsità negli atti e l’uso di atti falsi nei casi previsti dalla predetta legge sono puniti ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia, sotto la propria responsabilità, dichiara che le informazioni sopra riportate sono complete, esaustive e corrispondenti al vero. Ai sensi dell’art. 38, comma 3 del DPR n. 445/2000, si allega alla presente dichiarazione, copia fotostatica di un proprio documento di identità in corso di validità. Luogo e Data Firma
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Modulo 2 Dichiarazione di insussistenza di situazioni di conflitto d’interesse dipendenti
Spett.le Ufficio personale
SEDE Il/la sottoscritto/a. ____________________, nato/a in __________, Provincia di _________, e residente in _________ alla Via __________, n. __, Posizione Organizzativa presso il Comune di Taurasi
DICHIARA
sotto la propria responsabilità, ai sensi e per gli effetti della Legge 6 novembre 2012 e del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (allegare fotocopia di documento in corso di validità se non sottoscritto digitalmente), che:
a) non sussistono situazioni di conflitto di interesse con i Soggetti interessati al procedimento di cui all’oggetto e per i quali è fatto obbligo espresso di astenersi ai Dirigenti, alle Posizioni Organizzative, ai Funzionari, agli Istruttori Direttivi, ai Responsabili di Procedimento dall’adottare pareri, valutazioni tecniche, atti endoprocedimentali, nonché il provvedimento finale, segnalando, con propria dichiarazione, ogni situazione di conflitto, anche potenziale;
b) che di conseguenza non sussistono con i Soggetti interessati: - legami di parentela o affinità sino al quarto grado; - legami di stabili di amicizia e/o di frequentazione, anche saltuaria; - legami professionali; - legami societari; - legami associativi; - legami politici; - legami di diversa natura capaci di incidere negativamente sull’imparzialità dei Dirigenti, delle Posizioni Organizzative e dei Responsabili di Procedimento.
Il/la sottoscritto/a, preso atto che, ai sensi dell’art. 46 e 47 del DPR n. 445/2000, le dichiarazioni mendaci, la falsità negli atti e l’uso di atti falsi nei casi previsti dalla predetta legge sono puniti ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia, sotto la propria responsabilità, dichiara che le informazioni sopra riportate sono complete, esaustive e corrispondenti al vero. Ai sensi dell’art. 38, comma 3 del DPR n. 445/2000, si allega alla presente dichiarazione, copia fotostatica di un proprio documento di identità in corso di validità. Luogo e Data Firma
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Modulo 3 Dichiarazione di insussistenza di situazioni delle cause di inconferibilità ed incompatibilità di cui al D. lgs. 8 aprile 2013, n.39
II/La sottoscritto/a _______________________________________________ nato/a a _________________________ prov. (____) il ____________________ nella sua qualità di ___________________________________________________________________________________ consapevole delle responsabilità civili, amministrative e penali, relative a dichiarazioni false o mendaci, ai sensi dell'art. 76 del D.P.R. n. 445/2000 e s.m.i., nonché delle sanzioni di cui all'art. 20, comma 5, del D. Lgs. n. 39/2013 e s.m.i., sotto la propria personale responsabilità
DICHIARA
di non incorrere in alcuna delle cause di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, previsti dal D. Lgs. 8 aprile 2013, n.39. In particolare, ai fini delle cause di inconferibilità: � di non avere riportato condanna, anche con sentenza non passata in giudicato, per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale (art. 3 D.Lgs. 39/2013);
� di non avere svolto incarichi e ricoperto cariche, nei due anni precedenti, in ente pubblico o in ente di diritto privato in controllo pubblico regionale che svolga funzioni di controllo, vigilanza o finanziamento del Servizio Sanitario regionale (artt. 4 e 5 D.Lgs. 39/2013);
� di non trovarsi nelle cause di inconferibilità di cui all'art.8 del D.Lgs. 39/2013; e, ai fini delle cause di incompatibilità:
� di non trovarsi nelle cause di incompatibilità di cui all'art. 9, comma 1 e comma 2, del D.Lgs.39/2013;
� di non trovarsi nelle cause di incompatibilità di cui all'art. 10 del D.Lgs.39/2013;
� di non trovarsi nelle cause di incompatibilità di cui all'art. 12 del D.Lgs.39/2013;
� di non trovarsi nelle cause di incompatibilità di cui all'art. 13 del D.Lgs.39/2013;
� di non trovarsi nelle cause di incompatibilità di cui all'art. 14 del D.Lgs.39/2013; oppure
� di avere riportato le seguenti condanne penali: ______________________________________________________________________________
� che sussistono la/le seguente/i causa/e di inconferibilità ai sensi delle disposizioni di cui al D.Lgs. 8 aprile 2013, n.39 relativamente alle cariche e/o incarichi seguenti (*) ______________________________________________________________________________
(*) vanno elencati sia gli incarichi e le cariche ancora in corso sia quelli cessati con indicazione della data di nomina e/o conferimento e della data di scadenza e/o cessazione
� che sussistono la/le seguente/i causa/e di incompatibilità ai sensi delle disposizioni di cui al D.Lgs.
8 aprile 2013, n.39 relativamente alle cariche e/o incarichi seguenti:(*) _______________________________________________________________________
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(*) vanno elencati sia gli incarichi e le cariche ancora in corso sia quelli cessati con indicazione della data di nomina e/o conferimento e della data di scadenza e/o cessazione
e di impegnarsi a rimuoverla/e ai sensi e per gli effetti di quanto disposto dall'art.19 del D.Lgs.n.139/2013 e s.m.i. Il sottoscritto si impegna a presentare annualmente la presente dichiarazione (art.20, comma 2) ed a comunicare tempestivamente eventuali variazioni del contenuto della presente rendendo se del caso una nuova dichiarazione sostitutiva.
Trattamento dei dati personali ai sensi del D. Lgs. n.196/2003: Il sottoscritto dichiara di essere informato e dà il proprio consenso al trattamento dei dati forniti con la presente dichiarazione per le finalità di cui al D. Lgs. n. 39/2013, ai sensi del D. Lgs. n.196/2003. Luogo e data _________________ Firma ______________________________
CARICA/INCARICO RICOPERTO
Norma di riferimento del d. leg.vo
39/2013
CARICA/INCARICO RICOPERTO
Norma di riferimento del d. leg.vo
39/2013
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ALLEGATI
MODULO RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A SVOLGERE INCARICHI EXTRAISTITUZIONALI
Spett.le Ufficio personale SEDE
Oggetto: richiesta di autorizzazione all’espletamento di attività/incarichi retribuiti o all’assunzione di cariche compensate o gettonate Il/la sottoscritto/a ____________________________________ in qualità di __________________________ Cat. ___________________ presso il Servizio __________ di codesta Amministrazione comunale
CHIEDE di essere autorizzato/a, ai sensi della normativa vigente e del “Regolamento per la disciplina degli incarichi extra istituzionali da parte del personale dipendente del Comune di Taurasi” a svolgere il sotto indicato incarico/attività retribuita: ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________per conto della ditta/ente/altro ______________________________________________ sede/indirizzo e codice fiscale _______________________________________________________. A tal fine, sotto la propria responsabilità e consapevole delle sanzioni penali previste dall’art. 76 del D.P.R. 28/12/2000 n.445 in caso di falsità in atti e mendaci dichiarazioni, ai sensi dell’art.47 del citato D.P.R. 445/2000,
DICHIARA
che l’incarico verrà svolto al di fuori dell’orario di servizio, senza utilizzare beni, mezzi ed attrezzature dell’amministrazione comunale, per un impegno non superiore a 12 ore settimanali: nel periodo dal ______________________ al ________________________ luogo e modalità di svolgimento ___________________________________________ tempi di svolgimento ____________________________________________________ che il compenso è pari ad € _________________________________________________ che l’incarico non rientra tra i compiti dell’ufficio e del servizio di assegnazione, che non sussistono motivi di incompatibilità secondo quanto previsto dal Regolamento comunale sopra richiamato, di cui il sottoscritto ha preso visione, che la durata complessiva degli incarichi svolti nel corrente anno solare non supera il limite a 12 ore settimanali, tenuto conto di tutti gli incarichi autorizzati compreso l’incarico oggetto della presente richiesta. Il/la sottoscritto/a assicura, in ogni caso, il puntuale e corretto svolgimento dei compiti d’ufficio e si impegna a comunicare tempestivamente, per mezzo di ulteriore dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà eventuali modifiche rispetto alle dichiarazioni sopra rese. Data ……………………………
Firma ………………………..………… PARERE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO In riferimento alla richiesta, si esprime il seguente parere motivato (motivare, indicando eventuali condizioni- es. orario, durata, etc). Favorevole
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________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Contrario ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Luogo e data
Firma…………..………………… DECISIONE DEL SEGRETARIO COMUNALE Il Segretario comunale, in riferimento alla presente richiesta Autorizza ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Non autorizza per la seguente motivazione ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Luogo e data
Il Segretario comunale …………………………..
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MODULO DI DICHIARAZIONE DI INSUSSISTENZA DI SITUAZIONI DI CONFLITTO D’INTERESSE (in relazione all’incarico extra officio in merito alla assunzione di incarico professionale presso soggetti privati
destinatari dell’attività del COMUNE di TAURASI)
Spett.le Ufficio personale SEDE
Il/la sottoscritto/a. ____________________, nato/a in __________, Provincia di _________, e residente in _________ alla Via __________, n. __, Posizione Organizzativa presso il Comune di Taurasi
DICHIARA
sotto la propria responsabilità, ai sensi e per gli effetti della Legge 6 novembre 2012 e del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (allegare fotocopia di documento in corso di validità se non sottoscritto digitalmente), che:
a) non sussistono situazioni di conflitto di interesse con i Soggetti interessati al procedimento di cui all’oggetto e per i quali è fatto obbligo espresso di astenersi ai Dirigenti, alle Posizioni Organizzative, ai Funzionari, agli Istruttori Direttivi, ai Responsabili di Procedimento dall’adottare pareri, valutazioni tecniche, atti endoprocedimentali, nonché il provvedimento finale, segnalando, con propria dichiarazione, ogni situazione di conflitto, anche potenziale;
b) che di conseguenza non sussistono con i Soggetti interessati: - legami di parentela o affinità sino al quarto grado; - legami di stabili di amicizia e/o di frequentazione, anche saltuaria; - legami professionali; - legami societari; - legami associativi; - legami politici; - legami di diversa natura capaci di incidere negativamente sull’imparzialità dei Dirigenti, delle Posizioni Organizzative e dei Responsabili di Procedimento. Luogo data della sottoscrizione: Nome e Cognome sottoscrizione Allegare alla dichiarazione fotocopia di doc. di Identità in corso di validità se non viene sottoscritta con firma digitale
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SCHEMA DI PATTO DI INTEGRITA’
PATTO D’INTEGRITA’
tra l‘ente COMUNE DI TAURASI ed i partecipanti alla gara per l’affidamento dei lavori/servizi/forniture ad oggetto “---------------------------------------------------------------------“.
Articolo 1
Il presente Patto d’integrità obbliga stazione appaltante ed operatore economico ad improntare i propri comportamenti ai principi di lealtà, trasparenza e correttezza.
Nel caso l’operatore economico sia un consorzio ordinario, un raggruppamento temporaneo o altra
aggregazione d’imprese, le obbligazioni del presente investono tutti i partecipanti al consorzio, al raggruppamento, all’aggregazione.
Articolo 2 Il presente Patto di integrità costituisce parte integrante di ogni contratto affidato dalla stazione
appaltante.
Pertanto, in sede di gara, l’operatore economico, a pena di esclusione, dichiara di accettare ed approvare la disciplina del presente patto; in caso di aggiudicazione, verrà allegato al contratto
d’appalto.
Articolo 3
L’Appaltatore: 1. dichiara di non aver influenzato in alcun modo, direttamente o indirettamente, la compilazione dei
documenti di gara allo scopo di condizionare la scelta dell’aggiudicatario;
2. dichiara di non aver corrisposto, né promesso di corrispondere ad alcuno, e s’impegna a non
corrispondere mai né a promettere mai di corrispondere ad alcuno direttamente o tramite terzi,
denaro, regali o altre utilità per agevolare l’aggiudicazione e la gestione del successivo rapporto
contrattuale;
3. esclude ogni forma di mediazione, o altra opera di terzi, finalizzata all’aggiudicazione ed alla
successiva gestione del rapporto contrattuale;
4. assicura di non trovarsi in situazione di controllo o di collegamento, formale o sostanziale, con altri
concorrenti e che non si è accordato, e non si accorderà, con altri partecipanti alla procedura;
5. assicura di non aver consolidato intese o pratiche vietate restrittive o lesive della concorrenza e del
mercato;
6. segnala, al responsabile della prevenzione della corruzione della stazione appaltante, ogni
irregolarità, distorsione, tentativo di turbativa della gara e della successiva gestione del rapporto
contrattuale, poste in essere da chiunque e, in particolare, da amministratori, dipendenti o
collaboratori della stazione appaltante; al segnalante di applicano, per quanto compatibili, le tutele
previste dall’articolo 1 comma 51 della legge 190/2012;
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7. informa i propri collaboratori e dipendenti degli obblighi recati dal presente e vigila affinché detti
obblighi siano osservati da tutti i collaboratori e dipendenti;
8. collabora con le forze di pubblica scurezza, denunciando ogni tentativo di estorsione, intimidazione
o condizionamento quali, a titolo d’esempio: richieste di tangenti, pressioni per indirizzare
l’assunzione di personale o l’affidamento di subappalti, danneggiamenti o furti di beni personali o
in cantiere;
9. acquisisce, con le stesse modalità e gli stessi adempimenti previsti dalla normativa vigente in
materia di subappalto, la preventiva autorizzazione della stazione appaltante anche per cottimi e
sub-affidamenti relativi alle seguenti categorie: A. trasporto di materiali a discarica per conto di
terzi; B. trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento rifiuti per conto terzi; C. estrazione,
fornitura e trasporto terra e materiali inerti; D. confezionamento, fornitura e trasporto di
calcestruzzo e di bitume; E. noli a freddo di macchinari; F. forniture di ferro lavorato; G. noli a caldo;
H. autotrasporti per conto di terzi; I. guardiania dei cantieri;
10. inserisce le clausole di integrità e anticorruzione di cui sopra nei contratti di subappalto, pena il
diniego dell’autorizzazione;
11. comunica tempestivamente, alla Prefettura e all’Autorità giudiziaria, tentativi di concussione che
si siano, in qualsiasi modo, manifestati nei confronti dell’imprenditore, degli organi sociali o dei
dirigenti di impresa; questo adempimento ha natura essenziale ai fini della esecuzione del
contratto; il relativo inadempimento darà luogo alla risoluzione del contratto stesso, ai sensi
dell’articolo 1456 del c.c.; medesima risoluzione interverrà ogni qualvolta nei confronti di pubblici
amministratori, che abbiano esercitato funzioni relative alla stipula ed esecuzione del contratto,
sia disposta misura cautelare o sia intervenuto rinvio a giudizio per il delitto previsto dall’articolo
317 del c.p.
Articolo 4
La stazione appaltante: 1. rispetta i principi di lealtà, trasparenza e correttezza;
2. avvia tempestivamente procedimenti disciplinari nei confronti del personale, intervenuto nella
procedura di gara e nell’esecuzione del contratto, in caso di violazione di detti principi;
3. avvia tempestivamente procedimenti disciplinari nei confronti del personale nel caso di violazione
del proprio “codice di comportamento dei dipendenti” e del DPR 62/2013 (Regolamento recante
codice di comportamento dei dipendenti pubblici);
4. si avvale della clausola risolutiva espressa, di cui all’articolo 1456 c.c., ogni qualvolta nei confronti
dell’operatore economico, di taluno dei componenti la compagine sociale o dei dirigenti
dell’impresa, sia stata disposta misura cautelare o sia intervenuto rinvio a giudizio per taluno dei
delitti di cui agli articoli 317 c.p., 318 c.p., 319 c.p., 319-bis c.p., 319-ter c.p., 319-quater c.p., 320
c.p., 322 c.p., 322-bis c.p., 346-bis c.p., 353 c.p. e 353-bis c.p.;
5. segnala, senza indugio, ogni illecito all’Autorità giudiziaria;
6. rende pubblici i dati riguardanti la procedura e l’aggiudicazione in esecuzione della normativa in
materia di trasparenza.
Articolo 5
Comune di Taurasi Piano di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2017/2019
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La violazione del Patto di integrità è decretata dalla stazione appaltante a conclusione di un procedimento di verifica, nel quale è assicurata all’operatore economico la possibilità di depositare memorie difensive e controdeduzioni. La violazione da parte dell’operatore economico, sia quale concorrente, sia quale aggiudicatario, di uno degli impegni previsti dal presente può comportare: 1. l’esclusione dalla gara;
2. l’escussione della cauzione provvisoria a corredo dell'offerta;
3. la risoluzione espressa del contratto ai sensi dell’articolo 1456 del c.c., per grave inadempimento e
in danno dell'operatore economico;
4. l’escussione della cauzione definitiva a garanzia dell’esecuzione del contratto, impregiudicata la
prova dell’esistenza di un danno maggiore;
5. la responsabilità per danno arrecato alla stazione appaltante nella misura del 10% del valore del
contratto (se non coperto dall'incameramento della cauzione definitiva), impregiudicata la prova
dell’esistenza di un danno maggiore;
6. l’esclusione del concorrente dalle gare indette dalla stazione appaltante per un periodo non
inferiore ad anni UNO;
7. la segnalazione all’Autorità nazionale anticorruzione e all’Autorità giudiziaria.
Articolo 6
Il presente vincola l’operatore economico per tutta la durata della procedura di gara e, in caso di aggiudicazione, sino al completamento, a regola d’arte, della prestazione contrattuale.
Le controversie relative all’interpretazione, ed esecuzione del presente patto d’integrità fra l’ente
COMUNE DI TAURASI e i concorrenti e tra gli stessi concorrenti saranno deferite all’Autorità Giudiziaria
competente. Data……………………………
Per l’ente COMUNE DI TAURASI
(Responsabile della struttura competente)
…………………………………………………………………
Il legale rappresentante dell’operatore economico concorrente
(……………………………………………)
…………………………………………………………………
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MODULO PER LA SEGNALAZIONE DI CONDOTTE ILLECITE (c.d. whistleblower)
I dipendenti e i collaboratori che intendono segnalare situazioni di illecito (fatti di corruzione ed altri reati contro la pubblica amministrazione, fatti di supposto danno erariale o altri illeciti amministrativi) di cui sono venuti a conoscenza nell’amministrazione debbono utilizzare questo modello. Si rammenta che l’ordinamento tutela i dipendenti che effettuano la segnalazione di illecito. In particolare, la legge e il Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.) prevedono che:
l’amministrazione ha l’obbligo di predisporre dei sistemi di tutela della riservatezza circa l’identità del segnalante;
l’identità del segnalante viene protetta in ogni contesto successivo alla segnalazione. Nel procedimento disciplinare, l’identità del segnalante non può essere rivelata senza il suo consenso, a meno che la denuncia sia sottratta all’accesso previsto dagli articoli 22 ss. della legge 241/1990;
il denunciante che ritiene di essere stato discriminato nel lavoro a causa della denuncia, può segnalare (anche attraverso il sindacato) all’Ispettorato della funzione pubblica i fatti di discriminazione. Per ulteriori approfondimenti, è possibile consultare il P.N.A. o il P.T.P.C.T 2017-2019 del Comune di Taurasi.
COGNOME E NOME DEL SEGNALANTE
QUALIFICA O POSIZIONE PROFESSIONALE
SEDE DI SERVIZIO
TEL/CELL
DATA/PERIODO IN CUI SI E’ VERIFICATO IL FATTO: gg/mm/aaaa LUOGO FISICO IN CUI SI E’ VERIFICATO IL FATTO:
□ UFFICIO
(indicare denominazione e indirizzo della struttura) □ ALL’ESTERNO DELL’UFFICIO
(indicare luogo ed indirizzo)
RITENGO CHE LE AZIONI OD OMISSIONI COMMESSE O TENTATE SIANO
□ penalmente rilevanti;
□ poste in essere in violazione dei Codici di comportamento o di altre disposizioni sanzionabili in via disciplinare;
□ suscettibili di arrecare un pregiudizio patrimoniale all’amministrazione di appartenenza o ad altro ente pubblico;
□ suscettibili di arrecare un pregiudizio alla immagine dell’amministrazione;
Comune di Taurasi Piano di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2017/2019
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1 Qualora il segnalante rivesta la qualifica di pubblico ufficiale, l’invio della presente segnalazione non lo esonera dall’obbligo di denunciare alla competente Autorità giudiziaria i fatti penalmente rilevanti e le ipotesi di danno erariale.
2 La segnalazione non riguarda rimostranze di carattere personale del segnalante o richieste che attengono alla disciplina del rapporto di lavoro o ai rapporti col superiore gerarchico o colleghi, per le quali occorre fare riferimento al servizio competente per il personale e al Comitato Unico di Garanzia.
□ altro (da specificare):
DESCRIZIONE DEL FATTO (CONDOTTA ED EVENTO) AUTORE/I DEL FATTO
1. ................................................... ................................................... ...................................................
2. ....................................................
3. ....................................................
ALTRI EVENTUALI SOGGETTI A CONOSCENZA DEL FATTO E/O IN GRADO DI RIFERIRE SUL MEDESIMO
1. ....................................................
2. .................................................... 3. ....................................................
EVENTUALI ALLEGATI A SOSTEGNO DELLA SEGNALAZIONE
1. .....................................................
2. .....................................................
3. .....................................................
LUOGO E DATA .....................................................
FIRMA.................................................
La segnalazione può essere presentata:
a) mediante invio all’indirizzo di posta elettronica ordinaria: [email protected]; b) a mezzo del servizio postale o tramite posta interna, indicando nella busta la dicitura “Segnalazione riservata al Responsabile della prevenzione della corruzione”; c) verbalmente, mediante dichiarazione rilasciata al Responsabile della prevenzione della corruzione. Informativa ai sensi del D.Lgs. 30/6/2003 n.196 (Codice in materia di protezione dei dati personali) Si informa che: - Il trattamento dei dati raccolti sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza. - I dati forniti saranno utilizzati dal Comune di Taurasi in relazione al procedimento amministrativo per il quale essi sono specificati, nonché per gli adempimenti amministrativi ad esso conseguenti. - Il trattamento sarà effettuato in forma cartacea, informatizzata e telematica. - Il conferimento dei dati è obbligatorio ed è finalizzato allo svolgimento delle predette finalità istituzionali. - Titolare del trattamento è il Comune di Taurasi e responsabile del trattamento è il Segretario Comunale. - L’interessato gode dei diritti di cui all’art. 7 del D. Lgs.vo 30 giugno 2003 N° 196.