16
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia Editoriale Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani Ho visto il sorriso di un bambino, chiaro, sereno, fiducioso. E’ bastato parlargli con dolcezza e sorridergli con amore. Ha ricambiato gioioso, senza chiedere nient’altro. Un bambino si fida e si dona, senza paura, con l’intimo pensiero che il mondo è buono e che gli altri ti amano. Si aspetta solo cose belle dalla vita e dagli altri. E’ per questo che Gesù ci ha chiesto di avere la fede fiduciosa di un bambino. E’ per questo che è difficile non amare un bambino. Ma, attento piccolino: non sarà sempre così. Giuseppe Intanto dobbiamo chiedergli scusa per averlo rappresentato per seco- li con la barba bianca ed il bastone in mano. Se Maria era poco più che adolescente quando pronuncia il suo 'sì', il Suo sposo non sarà stato tanto più grande. A parziale nostra discolpa c'è stata forse la volontà di trasmettere, attraverso quell'immagi- ne di uomo maturo, la personalità di un uomo tutto d'un pezzo e contem- poraneamente docile. Due doti, nel genere maschile, di rado presenti in contemporanea. Uomo forte e pre- muroso, San Giuseppe. Lo intuiamo dalle poche, ma molto dense e signi- ficative parole che il Vangelo dedica al custode di Gesù. Discreto ed umi- le, sta dalla parte di Maria, condivide con Lei questo figlio così particola- re, tira avanti la strana famiglia di Nazaret. Ecco perché, a Senigallia, nella domenica più vicina alla fe- sta del falegname più famoso della storia, le parrocchie hanno deciso di festeggaire proprio la famiglia. Con l'augurio e l'impegno che ogni nucleo familiare assomigli a questo grande uomo di Dio nella solidità nella capacità di accogliere e di pro- teggere le parti più vulnerabili delle nostre case. Ogni famiglia sia po- sto accogliente per chi ha bisogno, luogo di relazioni sincere e solida- rietà concreta; sia intessuta di gesti premurosi, partendo dalle cose più semplici e più piccole, di confronto profondo, come di sorrisi leggeri. E' proprio in famiglia che mettiamo a dura prova la nostra capacità di voler bene, di accettare i nostri ed i limiti degli altri. Qui fioriscono gli affetti più duraturi, come gli odi più insen- sati, viscerali. Quel giovane uomo ebreo che si prestò ad essere un pa- dre speciale, vegli insieme alla Sua famiglia sulle nostre fragili e insosti- tuibili famiglie. Gesualdo Purziani Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 20 marzo 2014 - € 1.00 N. 11 Sempre più esiguo il sostegno ai giornali minori: i rischi Può apparire velleitario, in questi fran- genti così difficili per l’intero Paese, tornare a parlare di editoria. Si fa un gran discutere di riforma elettorale e di modifiche sostanziali alla pubbli- ca amministrazione. La gente aspira a norme semplici, facili da comprendere e da applicare. Occorre rendere lo Stato amico, in grado di creare un rapporto di fiducia con i cittadini. Per questo il presidente del Consiglio vuole partire dal lavoro e da un recupero di potere d’acquisto (80 euro al mese) per chi non supera i 25mila euro all’anno. Una boccata d’ossigeno per le famiglie che in questi ultimi periodi si sono affatica- te per fare quadrare bilanci sempre più risicati. Matteo Renzi ha imposto subito un rit- mo diverso al suo esecutivo. Comuni- cazione più snella e immediata, senza tanti giri di parole. Le visite a Treviso e a Siracusa da parte del nuovo premier hanno dimostrato come sia importante curare il territorio. O si rimette mano a un rapporto con la provincia italiana, oppure il solco tra politica e cittadini si farà ogni giorno più profondo. Ora si rischia di perdere anche chi dà voce, da oltre un secolo, a buona parte del Paese e alle sue periferie. Stiamo parlando di decine di periodici dioce- sani che, come questo “foglio”, raccon- tano ciò che di solito non viene riferito dai grandi network. I contributi pub- blici all’editoria sono invisi all’opinio- ne pubblica. Anni di proclami-contro hanno creato un clima ostile: azzerare questi sostegni all’editoria assieme al finanziamento ai partiti. Se un giorna- le è un’azienda, stia in piedi con le sue gambe, dicono i più. Se non ci riesce, chiuda bottega. Occorre andare oltre le frasi ad effetto. Sui blog si urla contro la casta e si accomuna tutto in una me- lassa indistinta. I lettori devono sapere che la realtà è un po’ più complicata. I sostegni all’editoria, nati nel 1981 e ri- formati nel 1990, sono presenti in Ita- lia, come nella stragrande maggioranza degli Stati europei, per due motivi va- lidissimi anche oggi. Prima di tutto per favorire la democrazia informativa, il pluralismo, la presenza di più voci nel campo dei media. In secondo luogo, per controbilanciare il mercato pubblicita- rio in massima parte drenato in Italia dalle televisioni, senza meccanismi per una sua redistribuzione. Nel 2012 sono state introdotte norme più stringenti per l’ammissione a questi contributi. E’ sta- ta operata, giustamente, maggiore sele- zione. I periodici non profit sono stati confinati in un incomprensibile (nella sua definizione) 5 per cento dell’inte- ro fondo. Ciò ha comportato, nei tagli generalizzati per tutti di circa un terzo, una penalizzazione maggiore per molti periodici, tra cui le 70 testate (tra le 189 totali) che aderiscono alla Fisc e perce- piscono queste “briciole di contributi”, ormai ridotte a “briciole di briciole”. Stiamo parlando di 1,8 milioni di euro erogati nel dicembre scorso. In due soli anni abbiamo subito una riduzione di quasi i due terzi. Un vero salasso cui bi- sogna subito mettere mano (portando la percentuale del 5 al 7) per non portare verso la chiusura voci fondamentali per il pluralismo. Non c’entrano nulla i pri- vilegi. E’ solo una questione di giustizia e di libertà e non costa un solo euro in più al bilancio dello Stato. Francesco Zanotti Presidente Federazione italiana settimanali cattolici - Fisc Piccole voci 7 - 10 + 21 grammi La chiesa giovane di Senigallia 11 Anniversari sacerdotali 60, 50 e 25 anni di servizio in questo numero 2 Il primo Parco ecclesiale La presentazione al convegno Cei Diocesi di Senigallia CONVEGNO DIOCESANO sull'INIZIAZIONE CRISTIANA SABATO 22 MARZO p.v. ore 14.30 Seminario di Senigallia "Dalla casa alle case... parrocchia e famiglia insieme" con don Valentino Bulgarelli Ufficio catechistico di Bologna

Piccole voci - La Voce Misena misena - 11.pdf · costituito appositamente per vendere in tutto il territorio nazionale e nei mercati internazionali l’innovativo “Parco culturale

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia

Editoriale

Vitavissutaa cura di Giancarlo Giuliani

Ho visto il sorriso di un bambino, chiaro, sereno, fiducioso. E’ bastato parlargli con dolcezza e sorridergli con amore. Ha ricambiato gioioso, senza chiedere nient’altro. Un bambino si fida e si dona, senza paura, con l’intimo pensiero che il mondo è buono e che gli altri ti amano. Si aspetta solo cose belle dalla vita e dagli altri. E’ per questo che Gesù ci ha chiesto di avere la fede fiduciosa di un bambino. E’ per questo che è difficile non amare un bambino. Ma, attento piccolino: non sarà sempre così.

GiuseppeIntanto dobbiamo chiedergli scusa per averlo rappresentato per seco-li con la barba bianca ed il bastone in mano. Se Maria era poco più che adolescente quando pronuncia il suo 'sì', il Suo sposo non sarà stato tanto più grande. A parziale nostra discolpa c'è stata forse la volontà di trasmettere, attraverso quell'immagi-ne di uomo maturo, la personalità di un uomo tutto d'un pezzo e contem-poraneamente docile. Due doti, nel genere maschile, di rado presenti in contemporanea. Uomo forte e pre-muroso, San Giuseppe. Lo intuiamo dalle poche, ma molto dense e signi-ficative parole che il Vangelo dedica al custode di Gesù. Discreto ed umi-le, sta dalla parte di Maria, condivide con Lei questo figlio così particola-re, tira avanti la strana famiglia di Nazaret. Ecco perché, a Senigallia, nella domenica più vicina alla fe-sta del falegname più famoso della storia, le parrocchie hanno deciso di festeggaire proprio la famiglia. Con l'augurio e l'impegno che ogni nucleo familiare assomigli a questo grande uomo di Dio nella solidità nella capacità di accogliere e di pro-teggere le parti più vulnerabili delle nostre case. Ogni famiglia sia po-sto accogliente per chi ha bisogno, luogo di relazioni sincere e solida-rietà concreta; sia intessuta di gesti premurosi, partendo dalle cose più semplici e più piccole, di confronto profondo, come di sorrisi leggeri. E' proprio in famiglia che mettiamo a dura prova la nostra capacità di voler bene, di accettare i nostri ed i limiti degli altri. Qui fioriscono gli affetti più duraturi, come gli odi più insen-sati, viscerali. Quel giovane uomo ebreo che si prestò ad essere un pa-dre speciale, vegli insieme alla Sua famiglia sulle nostre fragili e insosti-tuibili famiglie.

Gesualdo Purziani

Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 20 marzo 2014 - € 1.00 N. 11

Sempre più esiguo il sostegno ai giornali minori: i rischi

Può apparire velleitario, in questi fran-genti così difficili per l’intero Paese, tornare a parlare di editoria. Si fa un gran discutere di riforma elettorale e di modifiche sostanziali alla pubbli-ca amministrazione. La gente aspira a norme semplici, facili da comprendere e da applicare. Occorre rendere lo Stato amico, in grado di creare un rapporto di fiducia con i cittadini. Per questo il presidente del Consiglio vuole partire dal lavoro e da un recupero di potere d’acquisto (80 euro al mese) per chi non supera i 25mila euro all’anno. Una boccata d’ossigeno per le famiglie che in questi ultimi periodi si sono affatica-te per fare quadrare bilanci sempre più risicati. Matteo Renzi ha imposto subito un rit-mo diverso al suo esecutivo. Comuni-cazione più snella e immediata, senza tanti giri di parole. Le visite a Treviso e a Siracusa da parte del nuovo premier hanno dimostrato come sia importante curare il territorio. O si rimette mano a un rapporto con la provincia italiana, oppure il solco tra politica e cittadini si farà ogni giorno più profondo. Ora si rischia di perdere anche chi dà voce, da oltre un secolo, a buona parte del Paese e alle sue periferie. Stiamo parlando di decine di periodici dioce-sani che, come questo “foglio”, raccon-tano ciò che di solito non viene riferito dai grandi network. I contributi pub-blici all’editoria sono invisi all’opinio-ne pubblica. Anni di proclami-contro hanno creato un clima ostile: azzerare questi sostegni all’editoria assieme al finanziamento ai partiti. Se un giorna-

le è un’azienda, stia in piedi con le sue gambe, dicono i più. Se non ci riesce, chiuda bottega. Occorre andare oltre le frasi ad effetto. Sui blog si urla contro la casta e si accomuna tutto in una me-lassa indistinta. I lettori devono sapere che la realtà è un po’ più complicata. I sostegni all’editoria, nati nel 1981 e ri-formati nel 1990, sono presenti in Ita-lia, come nella stragrande maggioranza degli Stati europei, per due motivi va-lidissimi anche oggi. Prima di tutto per favorire la democrazia informativa, il pluralismo, la presenza di più voci nel campo dei media. In secondo luogo, per controbilanciare il mercato pubblicita-rio in massima parte drenato in Italia dalle televisioni, senza meccanismi per una sua redistribuzione. Nel 2012 sono state introdotte norme più stringenti per l’ammissione a questi contributi. E’ sta-ta operata, giustamente, maggiore sele-zione. I periodici non profit sono stati confinati in un incomprensibile (nella sua definizione) 5 per cento dell’inte-ro fondo. Ciò ha comportato, nei tagli generalizzati per tutti di circa un terzo, una penalizzazione maggiore per molti periodici, tra cui le 70 testate (tra le 189 totali) che aderiscono alla Fisc e perce-piscono queste “briciole di contributi”, ormai ridotte a “briciole di briciole”. Stiamo parlando di 1,8 milioni di euro erogati nel dicembre scorso. In due soli anni abbiamo subito una riduzione di quasi i due terzi. Un vero salasso cui bi-sogna subito mettere mano (portando la percentuale del 5 al 7) per non portare verso la chiusura voci fondamentali per il pluralismo. Non c’entrano nulla i pri-vilegi. E’ solo una questione di giustizia e di libertà e non costa un solo euro in più al bilancio dello Stato.

Francesco ZanottiPresidente Federazione italiana

settimanali cattolici - Fisc

Piccole voci

7 - 10 + 21 grammiLa chiesa giovane di Senigallia

11 Anniversari sacerdotali60, 50 e 25 anni di servizio

in questo numero

2 Il primo Parco ecclesialeLa presentazione al convegno Cei

Diocesi di Senigallia

CONVEGNO DIOCESANOsull'INIZIAZIONE CRISTIANA

SABATO 22 MARZO p.v.ore 14.30

Seminario di Senigallia

"Dalla casa alle case... parrocchia

e famiglia insieme"

con don Valentino Bulgarelli Ufficio catechistico di Bologna

attualità2 la voce misena20 marzo 2014

Terre di Senigallia “Un bene culturale reso dispo-nibile rende anche economicamente”. E’ questa la sintesi, dal punto di vista economico, espressa dal convegno sui Parchi Culturali Ecclesiali, un si-stema di turismo religioso e di valorizzazione dei beni culturali, che è stato presentato alla Rotonda a Mare di Senigallia sabato scorso. Maurizio Boiocchi, docente di Marketing e co-municazione d’impresa alla Iulm di Milano, ha presentato il nuovo tour operator, Terrerranti, costituito appositamente per vendere in tutto il territorio nazionale e nei mercati internazionali l’innovativo “Parco culturale ecclesiale Terre di Senigallia” e che comprende i16 Comuni della Diocesi di Senigallia: Arcevia, Barbara, Belve-dere Ostrense, Castelleone di Suasa, Chiaravalle, Corinaldo, Mondolfo, Montemarciano, Montepor-zio, Montesanvito, Morro d'Alba, Ostra, Ostra Ve-tere, Senigallia, Serra de' Conti, Trecastelli (Ca-stelcolonna-Monterado-Ripe). Nei primi giorni di aprile Terrerranti aprirà un’agenzia nel centro di Senigallia e sarà inserita tra le iniziative della cooperativa “Undicesima ora”, costituita nel 2011 - racconta il direttore Gianni Bombrezzi - per af-frontare il problema della disoccupazione, ope-rando nell’ambito dell’agricoltura e del turismo. Per molti giovani e anche per molti adulti la crisi economica che stiamo vivendo crea grandi disa-gi di tipo economico, ma l’assenza di un lavoro crea anche un problema di dignità di fronte agli altri. Chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trova-to può sentirsi domandare: “perché stai senza far niente?” - e se risponde che “nessuno lo ha preso a giornata” è raro che segua una proposta di la-voro o un attestato di stima. Nel dicembre 2013 è stato inaugurato il punto di vendita diretta dei prodotti coltivati nell'Orto della Solidarietà dove “lavorano” o hanno “lavorato”un centinaio di per-sone “assunte”, con una metodologia di aiuto ed assistenza nuova, che passa attraverso un lavoro, semplice come raccogliere gli ortaggi, ma anche complesso come selezionare, seminare e coltivare. “La finalità è rimettere in gioco la persona senza dover ricorrere all’assistenzialismo anche se il ri-sultato economico non è la priorità della struttu-ra - spiega don Giancarlo Giuliani, direttore del-la Caritas diocesana. “Con Terre di Senigallia si intende fornire servizi turistici offerti da persone competenti che realizzino concretamente le propo-ste diffuse nell’ambito della promozione. Sarà un modo per dare un lavoro ai giovani e ai disoccu-pati. In Italia il turismo deve evolversi perché se è vero che possediamo la maggior parte di beni cul-

turali e artistici del Mondo e se è vero che in Italia almeno il 60 o il 70% del patrimonio artistico è di proprietà della Chiesa Cattolica, è anche vero, che dei circa 1.000 siti di eccellenza culturale ricono-sciuti dall’Unesco, solo una cinquantina si trovano in Italia” - afferma Boiocchi. Il movimento turistico cambia volto e cresce con il passare degli anni, ricorda Mons. Mario Lusek, di-rettore dell’Ufficio Nazionale Cei per la pastorale del turismo, sport e tempo libero. “Il nostro Paese è sempre ai primi posti delle mete più ambite dal turismo estero, che privilegia le località d’arte. Il turismo culturale insieme all’industria della cul-tura, dai musei agli spettacoli, incide nel Pil per il 4,80% (pari a 69 miliardi - dati 2012)” – riassu-me mons Lusek. Il sindaco Maurizio Mangilardi ricorda che il turismo pesa sul Pil della Regione Marche per l’8% e Senigallia ne è la capitale con 500 mila presenze annue in più della località che si piazza al secondo posto. "Un processo di svi-luppo sostenibile - dice Lusek - potrebbe diventare una risposta al bisogno di crescita in questo tempo di crisi. E cresce ovunque il bisogno di un turismo di qualità e attento ai bisogni della persona. Il cre-scente bisogno di un turismo culturale e di qualità apre nuovi spazi di azione e nuove declinazioni del turismo religioso, un fenomeno dai caratteri già assai variegati e differenziati. Per la Chiesa è un’occasione unica per accogliere persone e sensi-bilità diverse attraverso il suo incalcolabile patri-monio di fede, di cultura, di arte, di tradizioni”. “I beni culturali della Chiesa sono stati prodotti lun-go i secoli e nell’oggi per un fine essenzialmente pastorale e come tali debbono essere mantenuti, tutelati e valorizzati.” (Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa – Profilo n.2,1). Su Terre di Senigallia, mons. Mario Lusek è con-vinto che "l’idea di parco ecclesiale va letta nella prospettiva della pastorale integrata: non disper-dere un patrimonio incredibile di risorse umane, culturali, storiche e di fede rappresentato dalle Cattedrali, dai Santuari, dai Monasteri ed Eremi, dai Musei ecclesiastici, dalle feste patronali, alle vie di pellegrinaggio fino alle foresterie, alle case per ferie, alle strutture di accoglienza semplice. Queste risorse messe in rete e collegate tra di loro da eventi e iniziative di spessore e di qualità, di-ventano non solo "offerta" da vendere, ma siste-ma che produce cultura, promuove il dialogo e la pace, diventa evangelizzante.

Mario Maria Molinari

Nasce il primo Parco ecclesiale in Italia

terrerrantitouroperator

Terre con l'anima

Il terzo appuntamento di "Ci rimettiamo in gioco" (titolo del 3° Convegno itinerante dei direttori diocesani e degli operatori dello sport, turismo e tempo libero) si è tenuto a Senigallia il 14 e 15 marzo 2014, nella suggestiva Rotonda a mare: pro-prio qui è stato presentato, sabato scorso, il primo parco ecclesiale nazionale che coinvolge Senigallia e i paesi dell'entroterra che fanno parte del territorio diocesano, dal nome "Terre di Senigallia. Fede, semplicità, bellezza". I dieci appuntamenti nazionali, inquadrati nella nuova programmazione dell' Ufficio Nazionale della Cei, sono stati divisi in tre filoni di interesse. Uno di questi, è incentrato sul turismo e turismo religioso. In questo ambito sono inquadrate le esperienze di lavoro del progetto "Polico-

ro", la vasta realtà dell'ospitalità di carattere religioso e il nascente progetto dei "Parchi culturali ecclesiali" che rappresenta una interessante sperimentazione di un sistema turistico religioso. L'idea centrale del 'parco' è quella di proporre un sistema territoriale che promuova, recuperi e valorizzi, attra-verso una strategia coordinata e integrata, il patrimonio liturgico, storico, artistico, ar-chitettonico, museale, recettivo di una o più Chiese. Azione particolarmente importante per una fruizione turistica, promozionale e pastorale. L'idea è nata da una natura-le convergenza di obiettivi della rivista "Luoghi dell'Infinto" (mensile di Avvenire) diretta da Giovanni Gazzaneo anche nella sua polivalente veste di presidente de ha fondazione "Crocevia" e l'Ufficio Nazionale

della Cei per la Pastorale del turismo sport e tempo libero. Un "parco ecclesiale" nella prospettiva della "pastorale integrata": non disperdere un patrimonio incredibile di risorse umane, culturali, storiche e di fede rappresentato dalle cattedrali, dai santuari, dai monasteri ed eremi, dai musei ecclesia-stici, dalle feste patronali, alle vie di pelle-grinaggio fino alle foresterie, alle case per ferie, alle strutture di accoglienza semplice. Queste risorse "messe in rete" e collegate tra di loro da eventi e iniziative di spessore e di qualità, diventano non solo "offerta" da vendere ma sistema che produce cultu-ra, promuove il dialogo e la pace, diventa evangelizzante.

L.M.

I lavori del convegno alla Rotonda a mare di Senigallia

Luoghi, pastorale e turismo

due passi in collina 3la voce misena20 marzo 2014

Domenica scorsa siamo stati nella Chiesa di San-ta Maria Assunta e siamo rimasti all’esterno del-le mura della città. Anche domenica 23 marzo, la prima di questa primavera 2014, la messa verrà celebrata nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, perché la Chiesa di Santa Barbara non è abitualmente officiata. Se alle 11.00 di domenica 16 abbiamo conosciuto il parroco, don Stefano Co-nigli, questa volta potremmo incontrare il vicario parrocchiale, Dcruz P. Merlin. Partendo proprio da dove si e celebrata la festa del Signore, prima di entrare nel bel borgo murato, ci si può prendere il lusso di passeggiare intorno alle mura fino dalla elegante Porta Romana, che è una delle immagini più belle e note di Barbara. Si può entrare da qui e visitare subito il Palazzo Abbazia-le, attuale sede del Municipio, costruito nel 1716 per ospitare il cardinale Annibale Albani, abate di Sitria e nipote di Gianfrancesco Albani futuro Papa Clemente XI. Il palazzo conserva ancor oggi nel piano nobile le sale scandite da architravi, con inscritto il nome del prelato e porte originali dalle eleganti serrature in ferro battuto e lo stemma degli Albani, dipinto in cotto all’entrata della sala d’at-tesa. Noi entreremo nel borgo da un altro bell’in-gresso: l’Arco di Santa Barbara a Nord del Paese.

Da fuori si può ammirare un imponente bastione innalzato a sua difesa e il campanile municipa-le, con la campana duecentesca, che serve per le convocazioni delle assemblee cittadine. Sotto la volta dell'arco si trova la chiesa di Santa Barbara ricostruita nel 1694, in stile barocco, su iniziati-va del cardinal Carlo Barberini sulle fondamenta della vecchia sede, che era un piccolo luogo di culto ricavato in una casa privata dallo stesso pro-prietario, come segno di gratitudine dello scam-pato pericolo nell' assedio malatestiano del 1461. La Chiesa custodisce l’immagine della miracolo-sa “Madonna dell’Olivo”, una Santa Barbara di Sebastiano Conca e una Madonna Con Bambino, l'Arcangelo Michele e Santi Nicola da Tolentino, Giuseppe e Carlo Borromeo, di Claudio Ridolfi. Vi è anche un organo costruito nel 1735 da Dome-nico Gasparrini da Montecarotto, non ancora re-staurato. Uscendo dalla chiesa di fronte al portone d’entrata, si trova una cinquecentesca lapide dei pesi e delle misure, considerata la più antica fra le consimili del Senigalliese. Scendendo verso Porta Romana che si trova a sud, vale la pena di sof-fermarsi ad ammirare le decorazioni del frontale, completato per metà, ed il bugnato del portale di Palazzo dei conti Mattei, tardo-rinascimentale.

E' caratterizzato da un suggestivo ed ampio am-biente sotterraneo con volta in muratura, ricava-to sul finire del ‘500 dalla colmatura del fossa-to sottostante al ponte levatoio. Vi abitò anche Mario Mattei, che fu vicario imperiale a Trieste nella seconda metà del ‘700. Proprio inglobato nelle mura occidentali si trova il pozzo medievale con soffitto a cupola realizzato probabilmente per contenere derrate alimentari come orzo, avena, grano o legumi. In breve tempo però cessò la sua funzione originaria per divenire luogo di disca-rica di rifiuti domestici. Durante la campagna di scavo effettuata nell'agosto 2005 vi sono stati rin-venuti diversi materiali di interesse storico. Sono emersi frammenti ceramici di boccali e ciotole in maiolica decorata, ascrivibili in gran parte al XVI secolo, di diverse tipologie e fattezze. I reperti sono visibili presso l'Ufficio turistico. Al lato op-posto delle mura, verso est, si trova la Scala del Portone: il Portone era l'unico accesso al borgo sei-settecentesco, sopraelevato, porticato ed oggi culminante su un bel balcone panoramico. L'edifi-cio soprastante mantiene ancora l'impianto archi-tettonico della cinquecentesca locanda costruita sopra l’arco per ospitare viandanti e forestieri, che certamente mesceva il rinomato vino locale.

Settima puntata degli 'itinerari vicini'. La Voce Misena propone una gita che parte da una bella chiesa della nostra diocesi. Iniziando da dove si è celebrata la festa del Signore.

ITINERARI

'Porta romana' è il biglietto di ingresso: da qui inizia il giro nella storia paesana

Nel nome di Santa Barbara

pagina a cura di Mario Maria Molinari

Barbara /2

senigallia

adentistretti

4 la voce misena20 marzo 2014

dill' al monc' in piazza

Per alcuni, non tanti per fortu-na, doveva essere un'ulteriore vetrina di lancio della città, ma l'avventura in tv di Michele Si-moncini è durata davvero poco: il 31enne senigalliase è stato infatti eliminato lunedì sera dal Grande Fratello, il reality di ca-nale 5, che trasmette 24 ore su 24 la vita di 15 ragazzi chiusi dentro una casa e spiati dalle telecamere. Michele è stato il primo concorrente di questa edizione del Grande Fratello ad essere eliminato. L'ingegnere e dj senigalliese era stato votato dai compagni di casa insieme alla siciliana Modestina. Al pub-blico del televoto il compito poi di decidere chi dei due doves-se uscire dal gioco. La stampa locale ci aggiorna in maniera

scientifica: "Nonostante gli ap-pelli a sostenere Michele, vo-tando quindi l'altra ragazza in nomination, il verdetto non è stato positivo. La conduttrice del reality Alessia Marcuzzi, alle 22.45, ha chiuso il tele-voto comunicando il verdetto. Michele è stato votato con il 65% dei voti. Subito dopo Mi-chele ha dovuto abbandonare la casa. Per il giovane senigal-liese l'avventura sotto i riflettori potrebbe però non essere finita dal momento che Mediaset può chiedere ai concorrenti di par-tecipare alle varie trasmissio-ni della rete". A giudicare dai commenti, raccolti per strada o scritti on line, sembra proprio che i senigalliesi se ne stiano facendo una ragione.

Fuori dalla casa

a cura di G. Nicoli

• Il nostro fedele abbonato, Pier-paolo Pierpao-li, ha portato in redazione il suo ultimo lavoro dal

titolo: “Dedicato a un bambino (Po-esie). Nella nota introduttiva, così si legge: “Continuo a scrivere, è più for-te di me, non sono, però, un bugiar-do, so mantenere la parola data, ma è

più forte di me. Infatti, quando mi siedo di fronte al tavolo dello studio, la pen-na “salta” nella mia mano ed “inizia a scrivere da sola”, mentre la mia mente, il mio cuore, la mia mano la “seguono”, quasi protagonista (io) di una surreale fiaba né magica, però, né amorale, per-ché è solo un dono (in questo e per que-sto non sono un bugiardo), come a tutti è dato un dono (che lo si adoperi positiva-mente o negativamente, questo è deter-minato dalla persona che lo riceve) dal Padre celeste Dio, che ha voluto pensare anche a me con questo dono (la poesia) ed in questi ultimi anni ho rivolto questo dono (la poesia), in modo particolare, ad un bambino: mio nipote”. Coloro che sono interessati ad averlo possono con-

tattarlo al numero che troveranno a suo nome nell’elenco telefonico.• Una nostra lettrice ha notato che sem-pre più spesso nelle facciate delle abi-tazioni, anche di recente costruzione, vengono scavate delle “nicchie” dove vengono posizionate piccole statue della Madonna, del Sacro Cuore o di Santi, a cui il proprietario è particolarmente de-voto. E’ una bella consuetudine perché – coloro che le notano –gli rivolgono un pensiero o una preghiera.• Questo anno il Comune di Senigallia organizzerà un’importante Mostra in-centrata sulla pala d’altare eseguita da Pietro Vannucci detto il Perugino, con-servata nella chiesa di Santa Maria Delle Grazie ed ivi esposta dopo il bellissimo

restauro promosso da un gruppo di im-prenditori locali. Per valorizzare questo evento, l’Amministrazione comunale ha bandito un premio per selezionare il mi-gliore lavoro di ricerca e di studio inno-vativo sulla città di Senigallia. I due temi individuati sono i seguenti: “Le donne: soggetto ed oggetto della committenza artistica dall’età roveresca a quella na-poleonica e Aspetti della storia di Seni-gallia dai Della Rovere all’età napoleo-nica”. Al vincitore, individuato da una giuria di esperti, andrà in premio la som-ma di euro 1.000,00. Il Comune si riser-va inoltre la facoltà di pubblicare digi-talmente uno o più elaborati partecipanti al premio. I lavori dovranno pervenire in Comune entro il 31 luglio p.v.

Alunni in acquaPer il secondo anno consecutivo le classi prime della scuola di Cesanella partecipe-ranno al progetto "Scivoli, caprioli e tuffi" in collaborazione con la società sportiva ADriaKos nuoto e pallanuoto Senigallia. Si tratta di una serie di incontri in acqua fina-lizzati all'approccio all'ambiente acquatico soprattutto per quei bambini che, per vari motivi, non hanno mai avuto la possibilità di frequentare un corso di nuoto. L’attività motoria, svolta in modo regolare e tenen-do presente le particolari esigenze di ogni bambino, costituisce uno dei fondamenti del benessere psicofisico ed il nuoto risulta essere l’attività psicomotoria per eccellen-za, in quanto disciplina completa e naturale Interessate al progetto sono le due classi prime, di cui una ha già iniziato il corso, naturalmente in orario scolastico. Molta la partecipazione e l’entusiasmo da parte dei bambini seguiti dagli istruttori federali Martina Lorenzetti e Federica De Salsi

Studenti e pescatoriMartedì 10 e giovedì 13 marzo scorsi nel-la sala incontri dell’Istituto Panzini di Se-nigallia quando la prof.ssa Simonetta Sa-grati, funzione strumentale per gli alunni, ha dato il via ad un progetto per offrire ai giovani l’occasione per ritrovare la trac-ce di una umanità comune, per costruire nuovi rapporti intergenerazionali e fare esperienza di cittadinanza attiva. Tutto ciò è potuto accadere grazie alla siner-gia che si è creata tra gli alunni e quat-tro splendide persone dell’associazione “Amici del molo” di Senigallia. Wilma Durpetti, Giorgio Pasquali, Rinaldo Ri-naldi e il presidente dell’associazione Leonardo Leoni, hanno raccontato aspet-ti caratteristici della storia locale e della vita marinara, le tradizioni, gli aneddoti, il dialetto, la cucina … le loro esperienze di vita. Con il cuore e con la mente come in un “amarcord” hanno raccontato il loro grande amore per la città Senigallia e il suo mare; attraverso i ricordi di fa-

miglia, del quartiere Porto, dell’ambiente di vita passata sono riusciti a coinvolgere una platea enorme di ragazzi che hanno sorriso, si sono emozionati, sono rima-sti incantati dai racconti di questi ultimi “grandi vecchi”, i “ragazzi di allora” che sono riusciti a comunicare quello spiri-to di fratellanza che contraddistingue la gente di mare. Wilma, Giorgio, Rinaldo e Leo hanno raccontato i loro ricordi di un mondo che non c’è più, quando ave-vano poco e si sapevano organizzare e divertire con l’ingegnosità che contraddi-stingue da sempre i giovani. La famiglia era un punto di riferimento importante, fondata com’era sulla saggezza dei nonni e l’esperienza dei genitori. Gli Amici del molo in questi due incontri, come libri viventi, hanno dato la possibilità a tanti giovani di conoscere la storia dalla viva voce di testimoni di quasi un secolo di vita. Storie di pescatori che hanno navi-gato il mondo in lungo e in largo … con il sole, la luna e le stelle.

Un laboratorio di ecologiaSabato, 22 marzo dalle ore 16 presso l’ex - ostello di Senigallia, la Banca del Tempo propone l'ultimo laboratorio di ECOlogica, tutto incentrato sulla botanica. Con l’inizio della primavera l a banca del tempo decide di seminare fiori, frutti e ortaggi usand o lo spazio ridotto del balcone. Nelle giornate successive a questo laboratorio, i soci del-la banca del tempo realizzeranno una pas-seggiata in campagna alla ricerca di piante spontanee. Per l’occasione i partecipanti impareranno a riconoscere e ad utilizzare in cucina quello che la natura ci offre. Con quest e attività, l'associazione senigalliese vuole offrire un ulteriore spunto per vivere in modo naturale ottenendo piccole soddi-sfazioni da cose semplici e quotidiane. La partecipazione è gratuita. Per ulteriori in-formazioni, consultare la pagina facebook della banca del tempo o il blog: www.ban-cadeltemposenigallia.blogspot.com

Il prossimo fine settimana ci aspettano occasioni preziose: il Fai (Fondo Am-biente Italiano) per il 22° anno conse-cutivo ci offre l’opportunità di accede-re a palazzi storici, collezioni private, giardini e ville, e, guidati da apprendisti Ciceroni (ovvero studenti delle scuole medie superiori) toccare con mano le bellezze di questa nostra Italia. Che se ha una cosa che non le si può negare è, per dirla con una espressione un po’ inflazionata, che è davvero una gran-de bellezza. Ci diciamo “non abbiamo tempo”, “lo farò la prossima volta”. No. Adesso si parte davvero. E noi vi pro-poniamo due itinerari: uno per il sabato pomeriggio e l’altro per la giornata di domenica. Cominciamo da sabato: destinazione centro storico di Senigallia. Se venia-mo in macchina, il consiglio è di par-cheggiare sul lungomare di levante. Non si paga il parcheggio e fare due passi vista mare, è davvero un buon inizio. Gli operatori degli stabilimenti balneari sono già al lavoro: c’è chi già pensa ai mesi di ferie. E sentire il clima di vacanza, produce già effetti benefi-ci! Approfittando del sottopasso della stazione ferroviaria arriviamo già alla prima destinazione: salite le scalinate che dal prato della Rocca Roveresca ci conducono alla piazza Del Duca, baste-rà voltarsi a destra. Eccolo lì. Il Palaz-zetto Baviera (foto). Niente da eccepire. E' bello. Edificato nello stesso periodo della Rocca, prese la forma attuale ver-so la fine del 1400 per volere di Gio-vanni Giacomo Baviera, lo zio materno di Giovanni Della Rovere, su progetto di Baccio Pontelli. Il suo cortile interno, piccolo ma armoniosamente proporzio-nato, è impreziosito da un portico su due ordini di colonne nel quale si affac-cia un elegante pozzo contornato dagli stemmi di Baviera. La parte più interes-sante del palazzo sono gli innumerevoli stucchi risalenti al 1590 che imprezio-siscono cinque sale, opera dello scul-tore urbinate Federico Brandani, che vi rappresentò scene dell'Iliade, della Genesi, della storia romana e delle do-dici fatiche di Ercole. Un vero e proprio

capolavoro che merita una visita con il naso all’in su. Usciti di lì, il tragitto per la successiva destinazione è davvero ridicolo. Non ci è concessa neppure una vasca tutta intera per il corso II Giugno. Giunti a Piazza Roma, alzate di nuovo lo sguar-do: ecco a voi il Palazzo del Comune. Vedete quanto è bello questo gieil-lino seicentesco? Quindi imboccate uno degli archi, proprio di fianco al “Monc’ in piazza”. Di fronte a voi il Palazzo Mastai Ferretti, sede del Mu-seo dedicato a Pio IX. L’altra meta del nostro tranquillo pomeriggio, fra arte e cultura.Perfettamente intonato con i palaz-zi adiacenti, capiamo che si tratta di un'antica residenza nobiliare dall'a-spetto imponente e insieme austero. Risalente alla fine del ‘400, assai pri-ma che dinanzi ad esso sorgesse l'at-tuale Palazzo Comunale, a partire dal 1557 divenne una proprietà dei Mastai, famiglia di mercanti, probabilmen-te di stoffe, originaria di Crema, che nel 1520 si era stabilita a Venezia. Nel 1557, appunto, si trasferirono a Se-nigallia, per esercitare il commercio: erano i tempi gloriosi della Fiera Fran-ca. Qui ebbe i natali proprio il pontefi-ce Pio IX: era il 13 maggio del 1792. Il palazzo ha subito nel corso degli anni, alcune modifiche, e dopo il terremoto del 1930, fu demolito il terzo piano, e tale è rimasto fino ad oggi. Il grande portale di ingresso è stato oggetto, ap-pena qualche mese fa, di un importante intervento di restauro. La visita si sno-da attraverso stanze ricche di quadri (notevoli quelli dell’Anastasi), nonché cimeli del pontefice. Il tutto di notevo-le interesse storico e artistico.Domenica le previsioni dicono “par-zialmente nuvoloso”. Ma nulla può fermarci: marzo si sa, è un po’ paz-zerello. E vale la pena gustare questi tesori vicini. Per approfondire e sco-prire quali altri luoghi sono aperti e vi-sitabili durante le giornate del 22 e 23 marzo, si può consultare il sito internet www.giornatefai.it

Silvia Fabri

Giornate del FaiA Senigallia Palazzetto Baviera e Mastai

senigallia 5la voce misena20 marzo 2014

chiesa6 la voce misena20 marzo 2014

Sabato 29 marzo, ad Ancona, un convegno pubblico

Parlano le scuole paritarieIl vento del Concilio

Giovedì 20 marzoOre 9.30: Anniversari sacerdotali in Seminario

Venerdì 21 marzoOre 21.00: Riunione a S.Silvestro dell’Unità pa-storale di Vallone-Filetto-S.Angelo-S.Silvestro

Sabato 22 marzoOre 15.00: Convegno catechistico diocesano in Seminario

Domenica 23 marzoOre 9.30: S. Cresima a Marotta

Lunedì 24 marzoRiunione della Pastorale sociale alla Cei – Roma

Martedì 25 marzoOre 9.30: Incontro regionale con i sacerdoti non italiani a LoretoOre 18.00: S.Messa in Cattedrale con il Movi Ore 21.00: Unità pastorale Senigallia Nord a Cesanella

Mercoledì 26 marzoOre 18.30: 2° passaggio comunità neocatecume-nale a Ostra

Giovedì 27 marzoOre 11.00: S.Messa in Cattedrale per le Forze dell’ordine

Venerdì 28 marzoOre 19.00: Incontro con il mondo del lavoro a Ser-ra de’ Conti

Sabato 29 marzoOre 9.30: Convegno della Cem sulle Scuole pari-tarie ad AnconaOre 17.30: Incontro e S.Messa con i Cavalieri del S.Sepolcro a Corinaldo

in agendala settimana del vescovo

La Cem (Conferenza Episcopale Mar-chigiana), di concerto con la Fism (scuo-le d'infanzia) e la Fidae (scuole primarie e superiori) regionali, ha organizzato

un Convegno regionale per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica ed in particolare degli esponenti della Regio-ne Marche sulla presenza e sul servizio svolto nella regione dalle scuole parita-rie di ispirazione cristiana. Il Convegno si terrà ad Ancona, nell'Aula magna del-

la facoltà di Economia (ex caserma Vil-larey) nella mattina di sabato 29 marzo prossimo, alle 9.30. Saranno presenti i

nostri Vescovi, interverranno il Presidente della Regione Gian Mario Spacca e il dr. Luigi Morgano, Segretario nazionale della Fism e che proporrà una relazione sul tema “Le ragioni di una pre-senza e di un servizio”. Non può sfuggire l’impor-tanza di una manifestazione del genere, per il soggetto che la propone (i nostri Ve-scovi) e per il livello dell’in-terlocutore pubblico (la Re-gione), proprio per la sua valenza pubblica e quindi anche politica. La Conferen-

za Episcopale Marchigiana ha fatto pervenire un invito al convegno ai Consiglieri regionali, ai Sindaci dei Co-muni delle Marche in cui sono presenti le nostre scuole e al Dirigente dell’Uffi-cio scolastico regionale. Ma la presenza effettiva al convegno sarà assicurata dal-

la partecipazione delle scuole paritarie che vi prenderanno parte ciascuna con una propria delegazione composta da genitori, gestori, insegnanti e personale non docente. In Italia un dibattito sereno e competente sulla presenza delle scuole paritarie - non private, perché tutte di interesse pubbli-co - è ancora tardo a venire. Nonostante sia stata ampiamente dimostrata la qua-lità del servizio educativo e l'oggettivo risparmio per le casse pubbliche, queste scuole vengono considerate realtà priva-te, appunto, non meritevoli di contributi pubblici. Il convegno, grazie all'autore-vole presenza di Luigi Morgano, farà un po' di chiarezza sul senso di questo impegno educativo, per niente facile nel nostro Paese e sarà la prima manifesta-zione pubblica nelle Marche del mondo scolastico di ispirazione cristiana. Per dire che ci siamo e che ci stanno a cuore i bambini, le loro famiglie, le comuni-tà. E per ribadire il diritto alla libertà di scelta per le famiglie.

don Gesualdo Purzianipresidente regionale Fism Marche

Sabato 22 marzo 2014 si terrà l'in-contro "Dal vento del Concilio a Papa Francesco - 50 anni di laicità nella Chiesa" proposto dal settore Adulti di Azione Cattolica di Se-nigallia. Appuntamento alle ore 17.00 nella parrochia di Cesanel-la per un confronto con Giovan-ni Colombo, avvocato e già vice presidente per il settore giovani di Azione Cattolica della diocesi di Milano.

Incontri di Quaresima

Proseguono nelle parrocchie di Senigallia gli incontri di Quaresi-ma dedicati all'esortazine di papa Francesco 'La gioia del Vangelo'. Il mercoledì alle 18.30 in Duomo e alle 21.00 al Portone. Il giove-dì, alle 18.00 al Porto e alle 21.00 alla pace (gli incontri del giovedì sono in diretta su Radio Duomo).

Don Varagona su Radio DuomoE' uscito recentemente il libro 'Con due colori', di Giovanni Varagona, parroco, pedagogista, che raccoglie la sfida di Papa Francesco a fare, più che predica-re, la rivoluzione. S'intende, la rivoluzione nell'anima e dell'anima, quella che parte, innanzitutto, dai nostri cuori, dallo spirito, dalla testa. Sant'Ignazio di Antiochia diceva che puoi parlare quanto vuoi, ma se i contenuti non passano dal tuo cuore e dai comportamenti, ogni sforzo è non solo inutile, ma contro-producente. E così, arriva questo libro. Si parte da un dato: l'incapacità delle Comunità di affascinare al Vangelo i ragazzi, i giovani, con gli schemi consueti. Occorre inventare altro. L'autore allora inventa, facendo fruttare nel lavoro pa-storale quel patrimonio raccolto acquisendo il titolo di 'counselor', e forte della sua esperienza pastorale, educativa (30 anni) e didattica (università del Moli-se, Istituto Teologico Marchigiano ed Issr di Ancona). Don Giovanni Varagona porterà la sua testimonianza al convegno diocesano catechisti, in programma a Senigallia sabato 22 marzo prossimo. E il lunedì successivo, 24 marzo, alle ore 21.00 sarà intervistato in diretta negli studi di Radio Duomo Senigallia in Blu (95.200 Fm).

Catechesi alle persone disabili“Inclusione”. È questa la parola d’ordine per raggiungere le “periferie esisten-ziali”, come vuole Papa Francesco. Perché “fare catechesi oggi significa collo-carsi nelle periferie”. Don Guido Benzi, direttore dell’Ufficio catechistico della Cei (Ucn), sintetizza così il “clima” del Convegno unitario dei settori Apostolato biblico, Catecumenato e Catechesi delle persone disabili a Montesilvano (Pe-scara) sul tema “Verso le periferie esistenziali”. All’incontro partecipano 240 persone, in rappresentanza di quasi tutte le regioni italiane, da Nord a Sud. “Ci sono tre livelli di periferie esistenziali”, ci spiega il direttore dell’Ucn: “Il pri-mo è quello che pone la necessità di incontrarsi con situazioni diverse, dove l’inclusione è una domanda forte, come nel caso delle presone con disabilità. Il secondo è quello che ci pone in contatto e in dialogo con chi non ha fede, o muove i primi passi verso di essa. Infine, c’è la necessità sempre impellente per il cristiano di far partecipi gli altri di quello che è il tesoro della nostra fede: la rivelazione di Dio in Cristo, l’annuncio del Vangelo a tutte le persone alla ricerca di un senso, attraverso proposte come l’apostolato biblico”. La “Chiesa in uscita” di cui parla il Papa nella “Evangelii Gaudium” esige anche “una con-taminazione” tra i corrispondenti tre settori in cui in Italia si articola la catechesi, spiega don Benzi. I bambini oggi non sanno più farsi il segno della Croce, ha denunciato Francesco: se intendiamo la catechesi in senso “inclusivo”, pro-pone il direttore dell’Ucn, i bambini possono imparare dalle persone disabili, perché “ogni disabile è un catechista per ciò che è, è un testimone della fede”.

chiesa 7la voce misena20 marzo 2014

il paginone8 la voce misena13 marzo 2014

il paginone 9la voce misena13 marzo 2014

esperienze10 la voce misena20 marzo 2014

anniversari 11la voce misena20 marzo 2014

DON IRIO GIULIANIE "Introibo ad Altare Dei, ad Deum qui laetificat iuventutem

meam", "Mi accosterò all'altare di Dio, a Dio che rende gioiosa la mia giovineza!". Con queste parole, pronunciate con gioia e trepidazione, iniziasti la Ce-lebrazione della tua Messa Novella, quella domenica 4 aprile 1954. Allora era "giovinezza nel corpo e nel cuore" ora, 60 anni dopo, il corpo risponde ancora bene, il cuore è forte (a dispetto delle tante volte che lo hanno tagliato e ricucito) e la mente è ancora aper-ta ed elastica fino all'uso del computer per inviare e ricevere e-mail, in barba agli ottantaquattro. La ri-nuncia alla Parrocchia di Monteporzio non ti ha fatto

rinchiudere in te stesso, ma ha permesso la libertà di renderti preziosamente disponibile ad esaudire le richieste di aiuto di noi parroci. Questa disponibilità ad aiutare i Parroci è iniziata appena ordinato sacer-dote: Barbara - Piticchio- Belvedere Ostrrense-Ron-citelli-Vallone- Portone di Senigallia-Castelloene di Suasa-Barbara. Poi cappellano a Ostra Vetere..Ma, finalmente, il 7 febbraio 1967 si corona, a Mon-teporzio, il desiderio di essere Parroco. Trentuno anni vissuti con entusiasmo e ad alta voce, teso a "for-mare" generazioni di giovani e famiglie... fino al 19 luglio 1998, quando fiaccato da un cuore capriccioso hai dovuto, a malincuore, passare la mano. Ma appe-na ripreso il controllo del tuo cuore matto, invece di metterti "a riposo", hai ricominciato a "scorrazzare" per le Comunità parrocchiali: Serra de'' Conti-Mon-temarciano-Porto e Ospedale di Senigallia - ancora Serra de' Cont i- Ostra centro-Casine-Pianello-Vac-carile...dove il 30 marzo ti festeggeremo a Vaccarile e in Basilica di S. Croce... Grazie don Irio, per noi che ti seguiamo nello scorrere degli anni, sei un mo-dello. I confratelli sacerdoti, i tuoi amici e parenti ti saranno vicini in Seminario giovedì 20 marzo, a Barbara e all'Opera Pia Mastai domenica 6 aprile.

don Umberto Gasparini

DON ADELELMO SANTINIE’ nato ad Ostra Vetere il 4 gennaio 1930. E’ sa-cerdote dal 3 aprile 1965. Nello stesso anno, è stato cappellano nella parrocchia di Montignano. Poi è stato “in montagna”: in Arcevia; nel 1965 pure cap-pellano all’ospedale. Nel 1968 Pardini lo nominò

parroco di San Silve-stro, dove ha esercita-to il suo ministero per tanti anni, curando anche un bel circolo Acli e dove ha seguito i lavori per la ricostru-zione della chiesa ro-vinata dal terremoto. Ha un cuore che batte a “tempi alterni” per la carità (ha ospitato tan-ti extracomunitari); per Medijgorje (sono famosi i suoi continui

pellegrinaggi, totalmente fiducioso solo nella be-nedizione di Maria). Ha un carisma particolare per la predicazione popolare, specie di tridui e ottavari dei morti, con tanti “fatterelli” che affascinano la gente. Attualmente vive a San Silvestro tra preghie-re, Rosari, celebrazioni eucaristiche, predicazioni, pellegrinaggi… ed è una “colonna spirituale” nella Santa Chiesa di Dio.

DON DOMENICO FILIPPONIE’ nato in Arcevia il 31 gennaio del 1939 ed è ordinato sacerdote il 14 marzo del 1964 dal Ve-scovo Umberto Ravetta. Sempre nel 1964 insegna Scienze naturali e Mate-matica in Seminario. Nel 1965 è trasferito come cappellano a Montemar-ciano, ma nel 1967 passa a Mondolfo. Nel 1974 è parroco di Sant’Apollinare e S.Ginesio di Arcevia cui aggiunge il titolo di San Silve-stro di Montale nel 1994 e che lascia nel 1996. Nel 2002 è nominato amministratore parrocchiale di Magnadorsa e di Colle Aprico sulle quali esercita il suo ministero pa-storale benvoluto da tutti per la sua disponibilità, umiltà, affabilità.

DON RENZO LAVATORIE’ nato a Monte Roberto, in Vallesina, il 3 novem-bre 1938 ed è ordinato sacerdote il 14 marzo 1964. E’ laureato in Sacra Teologia e Filosofia. Il 13 set-tembre 1966 viene nominato Vice Rettore del Semi-nario e gli vengono assegnate anche le mansioni di professore, bibliotecario e segretario delle Scuole. Nel 1969 viene nominato Direttore spirituale dei se-minaristi. Nel 1970 ha la nomina a Direttore della

Federazione italiana eser-cizi spirituali ed a Vice Direttore Unione Aposto-lica del Clero e Sacerdoti Adoratori e guida del Se-minario vocazioni adulte. Nel 1974 è Rettore della chiesa della Croce di Se-nigallia ove ha luogo l’a-dorazione perpetua del SS.mo Sacramento. Nel 1979 viene nominato ca-nonico teologo della Cat-tedrale Basilica ed anche professore nell’Istituto Teologico Marchigiano e delegato per le religiose. Nel 1983 rimette al Ve-scovo il mandato di Rettore della chiesa della Croce. Attualmente è docente di Teologia Dogmatica nella Pontificia Università Urbaniana di Roma e presso al-tre Università. E’ noto in Italia e in Europa per le sue pubblicazioni di Teologia dogmatica.

DON DIEUDONNE' EMAH

Un anniversario, questo, che ci porta diritti nel cuore dell'Africa. Don Dieudonné è nato a Yaoundé, ca-pitale del Camerun, il 21 giugno del 1962 ed è stato ordinato sacerdote il 12 agosto 1989. La sua attivi-tà pastorale è è stata sempre molto vivace. Guida spirituale, insegnan-te e prefetto agli studi nel seminario di Nore, diocesi di Mbalmayo. E' ar-rivato in Italia nel 2000 con il Cen-tro Orientamento Educativo (Coe, onlus), ha presta-to servizio nella diocesi di Albano laziale e Roma, in diverse comunità parrocchiali. E' ar-rivato nella nostra diocesi nel 2010, presta servizio nel-la parrocchia di San Giuseppe lavoratore a Cesanella di Senigallia. La sua spiritualità africana è una ricchezza grande per noi 'occidentali' sempre di corsa e poco attenti all'anima delle nostre esperienze.

Giovedì 20 marzo prossimo in tanti si ritroveranno nel Seminario di Senigallia per festeggiare questi sacerdoti. Sarà presente anche il vescovo di Fano, Armando Trasarti, che proporrà una riflessione qua-resimale.

pagina a cura di G. Cionchi

60anni

50 anni

DIOCESI / Il tradizionale appuntamento di marzo con gli anniversari sacerdotali

Sacerdoti in festa

25 anni

"Evelina e le fate"

culturaLa "Tavola della pace" La fiera di Castelvecchio

Una serata di grande coinvolgimento per i parte-cipanti alla presentazione di "Evelina e le fate"; questo si è rivelato l'incontro con l'autrice di origi-ni pesaresi Simona Baldelli, insieme allo scrittore Antonio Maddamma. A "Gocce di memorie" Si-mona Baldelli ha raccontato il suo profondo coin-volgimento personale con la storia e il personag-gio di Evelina, e la valenza della narrazione di un periodo storico, vissuto a Candelara tra il 1943 e il 1944, sia sul profilo della memoria democratica e della Resistenza, sia per le forti correlazioni con molti drammatici fatti dell'oggi che riguardano il valore della libertà e dei diritti delle persone. "Evelina e le fate" non è solo una bellissima fiaba per i grandi, ma è già uno strumento formativo adottato da molte scuole italiane.cultura

12 la voce misena20 marzo 2014

Nell’ambito del progetto “La mia Scuola per la Pace” che ha preso il via nello scorso ottobre e che vedrà, in ottica pluriennale, coinvolti alunni, personale e famiglie dell’Itcg Corinaldesi di Seni-gallia, studentesse e studenti delle terze e quarte classi, incontreranno Flavio Lotti, Coordinatore Nazionale della Tavola della Pace di Perugia. La Tavola della Pace è un’organizzazione non Go-vernativa che, assieme ai Padri Francescani di Assisi, alle associazioni di volontariato, scuole e pubbliche istituzioni organizza la “Marcia della Pace” Perugia –Assisi ed altre manifestazioni in-centrate sulla promozione della Pace e la gestione dei conflitti tra i popoli. L’incontro di lunedì 17 marzo ha interessato molto gli studenti, in un'oc-casione bella per parlare di pace.

Torna nella frazione di Castelvecchio di Mon-te Porzio la tradizionale fiera di “San Giuseppe” e che per i nonni era “La Festa d’l’cortelat” le cui celebrazioni si perdono indietro nei tempi. La fiera viene organizzata dal gruppo di lavoro della Pro Loco e i concittadini Castelvecchiesi, che i più avanti negli anni non hanno mai voluto dimenticare, adoperandosi nel mantenere viva questa bellissima manifestazione che li ripor-ta alla loro gioventù, insieme con i giovani che non l’hanno mai vissuta se non dai racconti dei nonni. Il 2014 è l’anno di svolta della manifesta-zione, visto che per la prima volta si svolgerà in due giornate. Durante le giornate sarà possibile visitare la mostra fotografica "comm' eravan na' volta": il 22 – 23 marzo, tutti a Castelvecchio.

Oceano AdriaticoUn incontro con il pittore Leonardo Cemak

A gennaio mi sono recata all’Informa-giovani di Senigallia ed ho posto una domanda: «Per caso esiste un corso per imparare ad usare la macchina fotografi-ca?». Subito mi è stato presentato il fo-glio con l’annuncio: “Aperte le iscrizio-ni al corso base di fotogiornalismo 2014 del Musinf, coordinato dal fotoreporter Giorgio Pegoli”. E così il 24 gennaio ho iniziato a frequentare gli incontri setti-manali, dando la mia disponibilità per le uscite come occasioni di esercitazioni nel fotografare. Il metodo didattico che caratterizza il corso è su due linee: im-partire nozioni circa la storia della foto-grafia e la critica fotografica, delle quali il prof. Bugatti – direttore del Musinf – è competente, ed incontrare fotografi o artisti che, mo-strandoci le loro opere, ci spiegano il linguaggio e la tecnica che utilizzano. Sono trascorsi soltanto due mesi da quel 24 gennaio, eppu-re abbiamo già avuto modo di conoscere diversi artisti, in prevalenza della nostra terra marchigiana. Tra que-sti scelgo di condividere l’incontro con Leonardo Cemak, svoltosi il 7 marzo. Sinceramente non avevo mai sentito parlare di lui, benché sia nato a Senigallia da padre marchigiano Giulietti e da madre polac-ca di origine ucraina, della quale porta il cognome come unico figlio maschio. Se-nigalliese come me dunque e, come me, amante del mare. Ci ha parlato infatti dei suoi dipinti di grandi dimensioni, raccol-ti sotto il titolo “Oceano Adriatico” ed esposti per la prima volta a Reggio Emi-lia nel 1997. All’incontro abbiamo potu-to ammirare quattro esemplari, uno più stupefacente dell’altro. Sì, perché grazie alle parole di Cemak abbiamo guardato i dipinti con i suoi stessi occhi, scopren-do che il “nostro” Adriatico può davvero trasformarsi in un oceano, se torniamo a guardarlo come il bambino Leonardo. Cemak infatti, nato tra la ferrovia e il lungomare nella zona della parrocchia della Pace, ha vissuto la sua fanciullezza

in spiaggia. Per lui e per i suoi amici non c’era altro spazio che quello per incon-trarsi, giocare e confrontarsi, in qualsiasi stagione e a qualsiasi ora. E in ogni mo-mento, gioioso o triste, il mare era lì, im-mancabilmente presente. Tra il piccolo Leonardo e l’Adriatico si è creato un le-game affettivo così forte che non si è più spezzato. Tanto che, da adulto, Cemak ha avvertito la necessità di rappresen-tarlo, per comunicare con il linguaggio dell’arte tutta la sua essenzialità, che è l’energia. Nei dipinti infatti si scorgono fondamentalmente le maestose onde, mentre l’orizzonte del cielo occupa solo un terzo delle tele, privo di alcun valore. Anzi, a volte manca del tutto, per invi-tare l’osservatore a lasciarsi coinvolge-re maggiormente dalle onde, ad entrare dentro, come in un corpo-a-corpo. «Il mare va dove vuole, ha una forza in-controllabile», ha dichiarato brevemente Cemak. Da critico dell’arte, Bugatti ha commentato: «Il titolo ‘Oceano Adriati-co’ non è a caso! Indica il modo di essere del mare secondo Cemak: il suo sguardo lo coglie unico, sorprendente, gigante-sco. Il ‘nostro’ piccolo mare Adriatico è centrale nella sua vita e, pertanto, è un oceano». Dopo l’intervento di Bugatti, Cemak è rimasto sorpreso positivamen-te, dicendo quasi balbettando: «Se fossi capace di esprimere con le parole cos’è il mare per me, non avrei avuto bisogno di dipingerlo!». Poi però, nonostante la sua riservatezza, si è lasciato coinvol-gere dalle domande di noi presenti e ci ha confidato: «Quand’ero bambino, il

mare era tutto per me, era gigantesco e, soprattutto, guardava sempre ad Est, da dove proveniva mia madre. Io guardo il mare non con l’occhio del navigante, ma di chi sta in spiaggia dinanzi a lui e lo osserva nella sua totalità, nei suoi tempi, nei suoi colori. E tutto ciò a me espri-me non qualcosa d’inquietante, ma di fortemente energico». È con tali parole che vorrei invitare a guardare il “nostro” mare in modo diverso, meno distratto e più profondo. A volte abbiamo bisogno degli artisti per riorganizzare lo sguar-do sia fisico che interiore. Ed anche la fotografia è arte, perché ad ogni scatto si vuol raccontare qualcosa di se stessi che le parole, a volte, non riescono ad esprimere.

Lucia Spinozzi

Una preziosa tela del pittore torna ad Ostra

Dopo quasi trent’anni di assenza, è tornata definitivamente ad Ostra la preziosa tela del pittore Andrea Sacchi “Disputa tra S. Tommaso D’Aquino e S. Bonaventura da Bagnoregio". La tela, dipinta ad olio nel-la seconda metà del Seicento, fu restaurata nel 1985 e trattenuta, poi, nei depositi della Soprintendenza (nonostante le pressioni del Comitato Civico e delle autorità loca-li), perché non le era stato garantito uno spazio espositivo adeguato, capace, al contempo, di va-lorizzare e tutelare la tela. Grazie al tenace impegno della dott.ssa Federica Fa-nesi, assessore alla Cultura del Comune di Ostra, e alla disponibile collaborazione della dott.ssa Maria Clau-dia Caldari, funzionario della Soprintendenza di Urbino, oggi il quadro del Sacchi è finalmente di nuo-vo nella sua città, a raccon-tare una affascinante pagina di storia locale e a completare un ricco capitolo di storia dell’arte. Si inserisce, in-fatti, in quel flusso di opere, che da Roma hanno raggiunto l’ambito locale, grazie alla committenza degli Ordini religiosi o di personaggi autorevoli, rimasti fedeli alle proprie radici e desiderosi di arricchire la terra d’origine con pregevoli testimonianze

d’arte. Nominata per la prima volta dallo storico Agostino Rossi nelle “Memorie di Montalboddo” e, a seguire, dall’Aba-te Giuseppe Colucci, nelle sue “Antichità Picene”, la tela di Ostra fu commissionata da Giovanni Bonaventura e da Tommaso della famiglia Rossi di Montalboddo, e poi collocata nella chiesa di S. Giovanni, di-strutta da una bomba nel 1944. Si tratta di un’opera di grande rilievo qualitativo, da

porsi tra i più significativi capo-lavori del Sacchi, espressione della sua maturità artistica ed eloquente esempio della sua dottrina pittorica: dalla lettura dell’opera emergono, infatti, il sapiente uso della luce e delle ombre, la sua capacità di scol-pire e plasmare le figure, con-ferendo loro una consistenza quasi marmorea, e i richiami ai maestri, cui il Sacchi si ispi-ra, il Carracci e Caravaggio, per la forte impronta veristica e la predisposizione per lo sfu-

mato. Il quadro avrà uno spazio espositi-vo speciale, a lui riservato, all’interno del Palazzo dei Conventuali, nell’ambito delle prossime Giornate Fai di Primavera (22-23 marzo 2014), prima di andare ad occupare la sua definitiva collocazione all’interno del Museo Città di Ostra.

F.F.

Il ritorno di Sacchi

Martedì 18 marzo ha aperto i batten-ti con una piccola esibizione della "BubamaraBand" la nuova sala prove del Centro di Aggregazione Giovani-le Bubamara (Via Abbagnano Zona Centro Commerciale Il Molino). Una sala prove completamente rinnovata, un'opportunità per tanti giovani che potranno mettere alla prova la propria passione per la musica grazie ad uno spazio professionalmente attrezza-to messo a loro disposizione. Gli in-terventi di riqualificazione della sala prove del CAG Bubamara sono stati interamente finanziati dai fondi "PAR-

FAS Marche 2007-2013 - Intervento 6.1.1.1 Contributi per la realizzazio-ne di interventi di riqualificazione dei Centri di Aggregazione Giovanile". La sala ha in dotazione strumenti e attrez-zature professionali come batteria acu-stica, chitarra elettrica, basso elettrico, ukulele, pianoforte digitale, jambè, consolle per dj, loop station, mixer amplificatore per basso, microfoni professionali, amplificatori per cuffie e cuffie. La sala prove sarà disponibile dal lunedì al venerdì dalle ore 15.00 alle ore 20.00 ed il giovedì dalle ore 21.00 alle ore 24.00.

Nuova sala prove al Cag

Si aprirà domenica 23 marzo 2014 a Senigallia la mostra del pittore rimine-se Giovanni Lombardini. Un vernissage dal titolo “Rime”, a sostegno della Fon-dazione Arca curato da Gabriele Moroni che verrà inaugurato alle ore 18 presso la boutique Ribot in via Marchetti 30.Giovanni Lombardini è nato nel 1950 a Coriano di Rimini, dove vive ed ha compiuto gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nel 1972 un suo lavoro “Scarpe con erba” diventa imma-gine per il primo manifesto pubblicato dalla stessa Accademia.La presenza materiale delle cose e de-gli oggetti ha condotto, negli anni ’70, la sua ricerca sui binari dichiaratamente poveristi. Dagli anni ’80 la sua pittura si

sposta tendenzialmente su superfici luci-de e non assorbenti quindi la carta sta-gnola e lastre radiografiche vergini.Le opere recenti nascono invece dalla sco-perta e dall’uso sperimentale di colori mordenti e acrilico lucido su formica, su tavola e su carta facendo delle colature e delle superfici laccate la propria incon-fondibile cifra personale. La Fondazio-ne Arca è un’organizzazione onlus che nasce dalla condivisione di un speciale progetto sociale e culturale che lega due dimensioni: arte e le “diverse abilità”. L’arte diventa importantissimo veicolo di integrazione sociale, culturale e di sostentamento, nonché fonte di autosti-ma dei ragazzi stessi. La mostra rimarrà aperta fino al 13 aprile.

Lombardini, pitture in mostra

spettacolo

il taccuino

13la voce misena20 marzo 2014

Her - LeiUn film di Spike Jonze. Con Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde, 126' - USA 2013.

Theodore è impiegato di una compagnia che attraverso internet scrive lettere personali per conto di altri, un lavoro grottesco che esegue con grande abilità e a tratti con pas-sione. Da quando si è lasciato con la ragazza che aveva sposato però non riesce a rifarsi una vita, pensa sempre a lei e si rifiuta di firmare le carte del divorzio. Quando una nuova generazione di sistemi operativi, animati da un'intelligenza artificiale sorpren-dentemente "umana", arriva sul mercato, Theodore comincia a sviluppare con essa, che si chiama Samantha, una relazione complessa oltre ogni immaginazione. A Spike Jonze interessano le più banali e comuni tra le sensazioni umane ma per arrivare a dar voce e corpo in maniera personale e addirittura "nuova" ai più antichi tra i temi trattati dall'arte (e dunque dal cinema) necessita sempre di passare per un elemento fantastico, l'inserimento di una sola implausibile stranezza per attivare meccanismi e percorsi nuo-vi. Con il lusso di poter usare l'attrice più attraente del momento solo in audio, senza mai farla vedere (l'intelligenza artificiale parla per bocca di Scarlett Johansson), facen-do in modo che sia il cervello dello spettatore a sollecitare il rinforzo positivo legato a quella voce, e appoggiandosi alla capacità superiore alla media di Joaquin Phoenix di "ascoltare", cioè di essere l'unico inquadrato in ogni conversazione significativa, volto emittente e ricevente di tutte le battute, Spike Jonze riesce a girare una storia d'amore al singolare, senza puntare il dito contro la tecnologia. Anzi. Attraverso la sua versione estrema della società in cui viviamo (sembra ambientato 10 anni da oggi) Her supera la dicotomia classica della fantascienza tra spirito e materia, ovvero la lotta che in ogni uomo l'umanità compie per emergere e trionfare sul dominio imposto con o dalla tecnologia.

IdaUn film di Pawel Pawlikowski. Con Agata Kulesza, Agata Trzebuchowska, Joanna Kulig, Dawid Ogrodnik, Adam Szyszkowski. 80' - Polonia, Danimarca 2013.

La vicenda si svolge all inizio degli anni '60, nella grigia e soffocante Polonia dove vige stabilmente il regime comunista. Anna è una giovane novizia in attesa di diventare suora a tutti gli effetti. Vive serenamente in un convento isolato dove, essendo orfana, è stata portata in tenerissima età, durante la II Guerra Mondiale. Poche settimane prima di prendere i voti, invitata insistentemente dalla Madre Superiora, si reca a Varsavia per incontrare la sua unica parente conosciuta, la zia Wanda, che, durante il passato, non si è mai messa in contatto con lei. Quando arriva nell'appartamento della zia, si trova di fronte una cinquantenne single, intellettuale elegante e disinvolta, ma visibil-mente disillusa, al limite del cinismo. Wanda appartiene all'elite del regime, essendo un magistrato, con un passato di combattente nella Resistenza antinazista e di militante del partito. È una donna che nasconde una grande sofferenza, compensando con un'attiva vita sessuale con vari partner e con il consumo di alcoolici. In breve racconta ad Anna una tremenda verità familiare.

Cinema multisala GABBIANO www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375

da giovedì 20 marzo

Senigallia - L'artista Olivieri in mostraSabato 15 marzo si è aperta la mostra del maestro Claudio Olivieri alla Rocca Roveresca di Senigal-lia. Olivieri, presente all’inaugurazione, è uno dei più importanti autori concettuali italiani ed anche uno dei più conosciuti a livello internazionale. Dal 1993 al 2011 è stato titolare della cattedra di Arti Visive e Pittura alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. La mostra di Olivieri rientra nella serie dedicata all’opera dei vari protagonisti della pittura concettuale presentati, al Palazzo del Duca nella mostra introduttiva“Struttura-Pittura”.

Corinaldo - Passione tangoSabato 22 marzo 2014, ore 21.00, il teatro 'Gol-doni' di Corinaldo ospita la Compagnia Naturalis Labor Danza in: 'Passion tango' - soluzioni sceni-che appassionanti', per un vero e proprio spettaco-lo da “noche tanghera”

Senigallia - Concerto della BertéSabato 22 marzo 2014, arriva al Teatro La Fenice di Senigallia l’indomita Loredana Berté che porta a Senigallia il “40 anni controcorrente tour“. Il 22 marzo infatti l’eclettica cantante – nota per diver-

si successi come “Non sono una signora“, “Dedi-cato“, “Sei bellissima“, “Il mare d’inverno“, “E la luna bussò” diventati pietre miliari della canzone d’autore italiana – terrà un concerto alle ore 21 che ripercorrerà la sua carriera.

Senigallia - Erbe spontaneeIl seminario illustra varie erbe spontanee della zona, per imparare a riconoscerle ed utilizzarle. Per info e prenotazioni recarsi direttamente al Taka Taka o chiamare al 3480306834 o scrivere alla mail [email protected]

Passione tangoAl teatro "Goldoni" di Corinaldo, sabato 22 marzo

Intendiamo celebrare il mese di marzo dedicato alle donne e nello specifico il giorno dell’arrivo della primavera con un reading teatrale a cura di Roberta Biagia-relli accompagnata nell’interpretazione dalle musiche dal vivo eseguite da Paola Pancotti e da Giulietta Allegrezza. Si è fatto ormai insopportabile l’oltraggio e la banalità dei media adottata come pen-siero unico dilagante verso il concetto e lo stereotipo della figura femminile. Voglia-mo raccontare con toni pacati, narrativi e poetici di storie e di caratteri di donne esemplari, di amore per le creature, tutte, di uno sguardo sul mondo, oltre la mate-ria. Quello che ci pare essere l’amore per-sonale e circolare per ogni elemento ne-

cessario della vita in cui tutto si rincorre in un incessante e perpetuo movimento.La volontà è quella di innalzarci al di so-pra del momento contingente, per non la-sciarci impolverare dagli stereotipi, dalle grida, dalla violenza fisica e verbale, per rispondere in modo attivo e propositivo, lontano da facili vittimismi. Vogliamo sentirci parte di questo luogo complesso che è il nostro mondo contemporaneo, per far rifulgere nello splendore del sole la nostra ricca complessità: come le ron-dini che arrivano con il loro volo a pri-mavera. L'appuntamento è per venerdì 21 marzo, alle ore 21.15, all'auditorium 'San Rocco" di Senigallia.

Rosaria Leonardi Cenerlli

Belle parole per raccontare vite di donne

Unire due corpi in uno, in un fre-mito di passione. È l’ illusione che regala il tango con il suo gioco di gambe che si allacciano in ganci e mezzelune, di piedi che disegnano semicirconferenze complementa-ri sulla pista della milonga, di teste che si confrontano in un unico pro-filo. Luciano Padovani riporta in scena il Tango, quello vero, auten-tico, coniugato – come sua abitudine ormai – con le invenzioni sceniche e drammaturgiche che da anni con-traddistinguono il suo lavoro di co-reografo. Dopo alcune esperienze di teatro e mimo con Philippe Gaulier, Remigio Gomez e Roberto Cuppone (acrobatica), Luciano Padovani ini-

zia la sua formazione di dan-za con Carolyn Carlson a Ve-nezia e prosegue a Parigi con Robert Kovich, Peter Goss, Larrio Ekson, Domenique Petit, Ruth Burnes. Lavora come danzatore alla Scala di Milano, nella compagnia di danza contemporanea di Su-sanna Beltrami ed in seguito in diversi enti lirici e compa-gnie di danza. Nel 1988 fon-da con Francesca Mosele la Compagnia Naturalis Labor. Il suo primo lavoro “Taigà”,

firmato assieme a Francesca Mo-sele vince il premio come miglior coreografia italiana al Concorso In-ternazionale di Coreografia città di Cagliari. La compagnia svolge un continuativo lavoro di ricerca sulla danza contemporanea, sul tango e sui nuovi linguaggi dell’arte.

Regia e coreografie - Luciano Pa-dovani Tangueros - Tobias Bert e Loredana De Brasi Marcelo Ballon-zo y Elena Garis Sebastian Romero y Claudia Sorgato; musica dal vivo per trio, quartetto, quintetto, mu-siche Plaza, De Caro, Piazzolla, Melo.

sport

sport

14 la voce misena20 marzo 2014

IL MICIULLI VINCE IL CAMPIONATO A VA IN PRIMA CATEGORIA

MICIULLI 2 - OSTRA VETERE 1

Il Miciulli Senigallia vince un campionato domi-nato in lungo e in largo. I gol di Paniconi e Coppa permettono ai nerazzurri di approdare in Prima Ca-tegoria con quattro giornate di anticipo. Si respira aria di festa al "Bianchelli". La coreografia colora lo stadio di nerazzurro. L'affetto del pubblico cari-ca l'undici di mister Goldoni. Dopo pochi secondi Coppa sfiora la rete con una girata di prima inten-zione. All' 8' Simone Cinotti non riesce a sfruttare una ghiotta chance a tu per tu con Benni. Il Mi-ciulli è concentrato e spinge sull'acceleratore. Mar-cucci ci prova di testa, Paniconi ingaggia un duello emozionante con Benni e il primo round lo vince

il portiere ospite. Al 29' però Paniconi riceve sul secondo palo il cross di Cinotti S., resiste alla cari-ca e, di testa, la piazza sotto il sette. Un grande gol dell'uomo-simbolo di questo Miciulli. Al 36' l'Ostra Vetere non sfrutta una punizione di seconda dentro l'area di rigo-re. Al 41' Coppa sfugge ai due difensori, stoppa di petto e, al volo, non perdona. Protestano per un presunto fuorigioco gli ospiti. Il primo tempo termina 2-0. Il secondo tempo non è pura formalità. Dopo la chance capitata sui piedi di Paniconi,

gli ospiti riesco a reagire e, al 65', Nacciariti ac-corcia le distanze sfruttando un errore di valuta-zione commesso da Minardi. Il match s'infiamma,

da Corinaldo non arrivano no-tizie sul risultato. Gli animi si surriscaldano. A centrocampo scoppia una rissa, vola qualche pugno ma non vengono estratti cartellini rossi. Poco dopo, per proteste, viene espulso Marini. 5 interminabili minuti di recu-pero poi, finalmente, il "Bian-chelli" può esultare insieme ai protagonisti di questa stagione magica.

La Vigor Senigallia è ancora a rischio play out, ma ci crede ancora

La squadra deve tenere duro

TOLENTINO - Priva del bomber Dennis Pesaresi e di Marco Carboni, entrambi sotto squalifica, la Vigor di Marco Alessandrini coglie un prezioso pari a domicilio del To-lentino, squadra oggi affidata all’ex mister rossoblù Aldo Clementi. Una ‘panne’ al pul-mann della Vigor provoca un ritardo di circa 30 minuti sull’inizio del match, al quale i pa-droni di casa affidano corpose speranze per la loro rincorsa ad una posizione utile nella griglia play-off. Alessandrini e i suoi debbo-no invece guardarsi dal rischio play-out, e lo fanno sfoderando una prova ordinata e grin-tosa. Il tecnico vigorino cambia molto della

formazione iniziale (oltre ai due ‘appiedati’ dal giudice sportivo, non ci sono Gorini e Giraldi, che saranno tuttavia entrambi utiliz-zati in corso di match, insieme al giiovane Cuomo). Torna invece nel pacchetto difen-sivo Zandri, mentre a centrocampo trovano spazio Boccolini e Tommaso Gregorini, e in prima linea fa il suo debutto ufficiale dal primo minuto Emanuele Francioni, sin qui sempre utilizzato solo per spezzoni di match. La maggiore pressione da parte dei cremisi si registra nella ripresa, quando Mercuri e com-pagni cercano di chiudere la contesa con una molteplicità di soluzioni offensive, affidan-dosi in particolare al piede di Mandorlini che cerca la porta in due frangenti di spessore, sui quali Moscatelli offre altrettanto risolute risposte (eccellente quella sfoderata al 57’,

con una provvidenziale deviazione in ango-lo). Una ulteriore manovra Ruggeri-Cinotti-Ruggeri procaccia agli uomini di Clementi una succosa opportunità anche all’altezza del 75’, ma in questo caso la conclusione del giocatore cremisi si spegne oltre la bar-ra. La Vigor si mostra tonica e compatta sino al triplice fischio, e questo le consente di mantenere una distanza di sicurezza sulla sest’ultima; il che non potrà far cullare sugli allori Alessandrini e i suoi, attesi domenica da una prova impegnativa al cospetto della ‘big’ Biagio Nazzaro. I rossoblù non pos-sono permettersi di demordere, e dovranno continuare a mantenere gli occhi puntati sull’obiettivo. Che il pubblico li sostenga, adesso più di prima.

Raoul Mancinelli

CICLISMO

Corsa di solidarietà

TOLENTINO 0VIGOR SENIGALLA 0

Il Gran Premio Capodarco – Corsa per la Solidarietà si è presentato per la 43^ volta. La vernice della classicissi-ma corsa internazionale del 16 agosto ha esordito riepilogando le cifre della propria lunga avventura.Un numero su tutti, quello dei 7.000 (settemila) corridori élite-under 23 partecipanti in 42 anni di sfide spet-tacolari, destinate a mettere in luce i talenti dei futuri campioni, che avreb-bero conquistato il Giro d’Italia ed il Tour de France (come Pantani), le Olimpiadi (come Casartelli) ed i tra-guardi più ambiti.A Fermo, nella sede della Comunità di Capodarco, la presentazione non si è smentita onorando lo slogan di “even-to che annuncia l’evento”, come hanno testimoniato patron Gaetano Gazzoli, monsignor Vinicio Albanesi e la ma-drina Marina Romoli. A conduttore: Giorgio Martino, affiancato dai colle-ghi giornalisti Alessandra De Stefano e

Beppe Conti, al seguito della Tirreno-Adriatico, che all’indomani avrebbe di nuovo reso omaggio a Capodarco, affrontandone la mitica salita, prima di tagliare il traguardo di Porto S.Elpidio. Il 16 agosto gareggerà la crema del ciclismo mondiale (200 dai vari conti-nenti al via) sull’immutata distanza di 180 km in saliscendi, con veloce av-vio sul lungomare e finale sul doppio muro aggiuntivo. Grazie soprattutto alla capillare visibilità multimediale, si tratterà ancora di un grande investi-mento promozionale per le Marche: lo ha ribadito il governatore Gian Mario Spacca, che ha guidato la teoria degli ospiti, rivolgendo con determinazione lo sguardo al futuro.

Umberto Martinelli

Foto (di Lanfranco Passarini):il governatore delle Marche,

Gian Mario Spacca, ‘apre’ la 43a edizione del Gp Capodarco

Basket: Senigallia batte Roma al fotofinish, play-off più vicini La Goldengas supera l'Eurobasket 69-66. Ricordato Massimo Piangerelli e premiato Pierantoni Goldengas Pallacanestro Senigallia-Eurobasket Roma La Goldengas Senigallia esulta ancora al PalaPan-zini nella ventiduesima giornata di Dnb. Dopo 40’ molto combattuti e un finale tiratissimo, la squadra di Valli centra l’obiettivo contro un co-riaceo Eurobasket Roma (69-66), issandosi da sola al quinto posto. I biancorossi non riescono a ribaltare il – 7 dell’andata, ma non è davvero il caso di guardare il pelo nell’uovo. Dopo 40' sempre aperti ma con la Goldengas costante-mente avanti (massimo vantaggio al 18' sul 37-26) nel finale infatti il palasport trattiene il fiato specialmente per “colpa” di Vaiani, che ricuce da solo il + 6 senigalliese (67-61 a 1.40” dal-la sirena). Sul 67-66, Roma fallisce la chance del sorpasso e poi commette fallo su Battisti, lucidissimo nel trasformare entrambi i viaggi in lunetta (69-66). Mancano però ancora 13’’, nei quali l’Eurobasket si affida ovviamente a Va-iani: l’esterno cerca la tripla del pari, sbaglia, ma dopo la lotta a rimbalzo la rimessa è ancora

ospite con 5’’ da giocare; ancora schema per Vaiani, che però commette infrazione di pas-si sulla ricezione della palla. Sembra finita ma non è così: la Goldengas getta al vento la rimes-sa e regala al quintetto di Bongiorno la terza opportunità per raggiungere il supplementare: in appena 2’’ Roma riesce a costruirsi un tiro, stavolta con Casale, che però non trova la retina dai 6.75. Finisce 69-66 .I play-off sono decisa-mente più vicini.GOLDENGAS SENIGALLIA 69: Battisti 17, Maddaloni, Meccoli 2, Pierantoni 11, Perini 8; Pasquinelli 3, Locapo ne, Savelli ne, Sartini 13, Catalani 15. All. Valli. EUROBASKET ROMA 66: Casale 10, Vaiani 17, Staffieri 4, Tommasello 6, Pierangeli 17; Stella ne, Ro-meo, Guagliardi 3, Montesi 1, Barraco 8. All. Bongiorno. Arbitri: Giancecchi di San Marino e Azami di Bologna. Parziali: 14-11 38-32 51-48 69-66. Note: spettatori 300 circa. Nell’in-tervallo, ricordato a un anno dalla scomparsa Massimo Piangerelli (storico sostenitore della Pallacanestro Senigallia) e premiato capitan Pierantoni per le 350 presenze in biancorosso.

Andrea Pongetti

Goldengas al fotofinish

Nei giorni scorsi nella struttura di via Cavallotti di Senigallia si è conclusa con la vittoria di Dino Cursi la gara di bocce individuale e con la vittoria della coppia Bruno Paialunga e Ned-do Ausilie la gara di briscola, organizzata dal Cral Ubi Banca Popolare di Ancona. Più che

ottimi i risultati, che nella classifica finale di boc-ce individuale hanno contraddistinto i partecipanti Bruno Paialunga (2°), Paolo Grilli (3°), Carlo Car-bonari (4°). Questa, invece, la classifica generale della gara di briscola: dietro la coppia Neddo Ausili e Bruno Paialunga, hanno conquistato un prestigio-sissimo secondo posto Lino Micci e Carlo Carbo-nari. Al terzo posto la coppia Giuseppe Martellini e Armando Gaetti, al quarto posto la coppia Romaldo Massaccesi e Aurelio Rosati. Grande la soddisfa-zione, al termine della manifestazione, espressa dai

partecipanti alle gare organizzate nella sede senigalliese delle Acli. Un ringraziamento sentito va al dirigente del Cral Ubi-Banca Popolare di Ancona, Attilio Priori, che ha provveduto alla realizzazione di entrambe le gare. Le Acli di Senigallia si sono sempre contraddistinte nell’organizzazione di manifestazioni e iniziative capaci di coinvolgere sempre più parteci-panti, un’attività molto importante per incentivare la socialità nel territorio e creare sempre più momenti di allegria e spensieratezza nell’ambito delle Associazioni locali.

Acli, tra bocce e gare di briscola

TOLENTINO: Carnevali, Fede, Ruggeri, Frinconi, Bergamini, Ni-colosi (85’ Ciotti), Mandorlini, Mi-nopoli, Iori (57’ Romagnoli), Mer-curi (75’ Bernabei), Cinotti. A disp. Brandi, Gobbi, Kakuli, Ciavaroli, all. Clementi.VIGOR: Moscatelli, Zandri, Gre-gorini, Morganti, Mistura, Focante, Boccolini (70’ Cuomo) Gregorini (72’ Giraldi), Francioni, Siena (61’ Gorini), Mucaj. A disp. Putignano, Spezie, Carboni, Squadroni, all. Alessandrini.ARBITRO: Catani di Fermo.NOTE: spettatori 300 circa. Ammo-niti: Morganti, Siena, Mucaj, Mer-curi, Gorini, Giraldi; angoli 8-1.

penultima

Parola di Dio

la parola a... arrivati in redazione

asteriski ***15la voce misena

20 marzo 2014

Paolo Curtaz

Settimanale della Diocesi di SenigalliaProprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia. Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi. Collaboratori: Laura Mandolini (caporedattore), Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo Pasqualini, Ilario Taus, Silvia Fabri. Stampa: Rotopress International s.r.l.,Via Brecce 60025 Loreto (An) - Tiratura: 4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazio-ne Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione n. 137/1952 Registro Periodici del Tribunale di Ancona del 12-18/11/1952La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250.

* Papa Francesco: ceneriNell’udienza del mercoledì delle Ceneri, il Papa ricorda che la Quaresima e’ “un tempo provviden-ziale per sconfiggere il cuore narcotizzato”! Intan-to un’editrice laica – Mondadori – lancia: “Il mio Papa”, “Il primo settimanale al mondo su Papa Francesco” a 0,50 centesimi, prezzo di lancio. E pensare che “Avvenire” nel numero di martedì 18 marzo 2014, “si vergogna” di far un box/civetta sul Papa in prima pagina. * Lavori in cucinaCuochi, aiuto cuochi, pizzaioli, pasticcieri e simi-li…cercasi. Per qualificarsi in 400 ore (e non sono

poche!) si svolge un laboratorio a San Benedetto. Rivolgersi alla Erresseproject,via Ulpiani 8, San Benedetto, 347.9232472.

* Sindacati: e noi paghiamoRicevono, complessivamente, un miliardo l’anno. Possiedono un ingente patrimonio immobiliare. E noi paghiamo…

* Renzi alla Merkel“Non andiamo dietro alla lavagna”. Renzi. Così. Sic. Alla Merkel. Parla chiaro come Papa Fran-cesco. Tuttavia sono d’accordo: “Insieme verso il rinascimento europeo”.

* Governo: tagliSi annunciano grossi tagli, nella speranza che si faranno: a F35, spese militari, burocrazia, sanità.

* Marche: taglrSolazzi propone una legge in 28 articoli per taglia-re le spese inutili… e sono tante.

* Senigallia: ciminieraSarà abbattuta senza aspettare il Tar. Sindaco e as-sessori sono pronti a ricorrere in appello.l

a cura di G. Cionchi

23 marzo 2014 - III domenica di Quaresima

L'acqua da bereL'incontro di Gesù con la donna samaritana al pozzo: dialogo che ha il gusto della vita vera

La sete è tutto. Lo sa bene chi ha acqua una volta a settimana, nelle proprie case, o chi af-fronta cinque piani di scale per portare in casa qualche litro d'acqua in bottiglia. La sete è tut-to: lo sa bene chi abita nei paesi caldi o, come faccio periodicamente, chi sale in montagna e ha bisogno di molti liquidi per reidratarsi.La sete è tutto, quella materiale, fatta d'acqua, l'oro del futuro che sarà l'origine dei nuovi conflitti fra i popoli, certo, ma anche la sete del cuore, quella che ti inaridisce la vita, se non in-contriamo nulla che possa dissetare il bisogno di felicità che portiamo nel cuore.Non ditelo alla Samaritana. Non ditelo a Dio.Ha sete, Dio. Stanco, siede al pozzo di Gia-cobbe, a Sicar, nell'ora più calda della giorna-ta, nella brulla Samaria. Ha sete d'acqua, ma, molto di più, ha sete della fede della donna che viene a prendere acqua in quell'ora improba-bile, per non essere vista dai suoi concittadini.

Dio è stanco. Stanco di cercare un uomo che lo fugge. Stanco di cercare un uomo che si disse-ta ad acqua salata, che crede di sapere, che vaga cercando risposte. Che muore di sete a pochi me-tri dalla sorgente chiara e limpida. È stanco, Dio. Ma non importa: aspetta la donna, simbolo della Samaria, terra di mezzo, residuo della gloria del Regno del Nord di Israele, raso al suolo dagli As-siri nel 722 e, da allora, diventato terra meticcia, dalle molte fedi. Il Dio dei confini si spinge nella difficile terra dei samaritani, rischiando la vita, pur di riconquistare la sposa.Riottosa. Da quan-do in qua un maschio ebreo rivolge la parola ad una donna samaritana? La durezza e la diffiden-za della samaritana si spiegano per due ragioni storiche ed una personale: c'è odio fra ebrei e samaritani, una lunga storia fatta di dispetti e di diffidenza; una donna, poi, non è autorizzata a parlare in pubblico e, infine, lei non ha voglia di ricevere ulteriori attenzioni da un maschio. Pen-sa, la donna, che quest'uomo la stia abbordando. Ha perfettamente ragione: lo Sposo vuole ricon-quistare la sposa ferita. Lo sa, Gesù, e insiste, con delicatezza, proponendo un dialogo che è un capolavoro di pedagogia. Lui non è solo un ma-schio ebreo, dice, è uno che la può dissetare nel

profondo. La donna, diffidente, chiede lumi, e li riceve. Sì, questo straniero si propone come qual-cuno che nasconde un segreto. L'ambiguità fra l'acqua di fonte e l'acqua interiore permane: Gesù giunge a dire che invece dell'acqua stagnante può donare acqua di sorgente, anzi, che la donna può diventare essa stessa una sorgente. Bene, è fatta, la donna chiede l'acqua che disseta. E Gesù, bru-scamente, cambia discorso: torna con tuo marito. Non ha marito, la donna, vive una vita affettiva frammentata: ha avuto cinque mariti. In Israele solo l'uomo può divorziare; questa donna è stata abbandonata quattro volte. Non è un moralista, il Signore: vuole portare questa donna a capire che ha cercato di dissetarsi all'acqua salata di un'affet-tività possessiva ed illusoria, di rapporti inauten-tici e frettolosi. Come facciamo anche noi e que-sto mondo idiota che pensa che l'amore sia una merce di scambio, una panacea alle solitudini, una scorciatoia. Se l'amore non proviene e porta a Dio, spesso diventa un idolo che lo sostituisce. La brocca resta a terra, vuota. Il cuore, invece, è pie-no.La pubblica peccatrice, la ragazza fragile, la donna facile, ora corre dalle persone che fuggiva e il suo limite diventa occasione di annuncio: c'è uno che mi ha letto la vita, che sia lui il Messia?

Es 17,3-7Salmo 94

Rm 5,1-2.5-8Gv 4,5-42

Vittorie in ValcesanoQuando due anni fa festeg-giammo la chiusura della vertenza turbogas, sul palco con noi salirono gli amici del Comitato contro l’elettrodotto Fano-Teramo e del Comitato contro il maxi eolico di Per-gola, che in quell’occasione ci ricordarono che erano in piena lotta. Oggi possiamo esultare perché siamo molto soddisfatti che anche questi Comitati hanno vinto le loro e nostre battaglie… Queste sono le ulteriori vittorie del Coordinamento dei Comitati. In Valcesano, dopo la positiva chiusura delle vertenze cava del Bifolco di Pergola, Tur-bogas di Corinaldo, costru-zione del Ponte provvisorio sul Cesano, oggi possiamo mettere la parola fine anche al maxi eolico di Pergola. An-cora una volta la Valcesano, che è sempre stata trattata a livello regionale come una Cenerentola, ha saputo alza-re la testa e farsi rispettare. Di nuovo i cittadini sono stati i protagonisti e artefici di una determinata difesa per non farsi rubare i loro diritti alla salute, proprietà, ambiente e al diritto d’impresa, dimo-strando una volta ancora di sapersi difendere.

Manuela Pieri

Corso per volontari Siamo felici di annunciare le date del prossimo Corso di preparazione al volontariato internazionale in Africa, il cor-so che la nostra associazione organizza due volte l'anno, destinato a tutti coloro i quali desiderano svolgere un'espe-rienza conoscitiva in Kenya, Tanzania e Zambia. Il cor-so si svolgerà da venerdì 11 a domenica 13 aprile 2014, presso l'Eremo di Montegio-ve, a Fano (PU). Chiunque sia interessato a partecipare può richiedere la scheda d'iscrizio-ne ed il programma scrivendo a [email protected] . Possiamo accogliere un numero massimo di 30 parte-cipanti e le iscrizioni verran-no chiuse mercoledì 2 apri-le 2014. Il corso, in modalità residenziale, non è destinato esclusivamente a chi voglia intraprendere un'esperienza di volontariato all'estero, ma a tutti coloro i quali vogliano scavare più a fondo nei mec-canismi che generano povertà e sottosviluppo: dall'ingiustizia sociale alla crisi finanziaria, dalla migrazione alla globaliz-zazione, dagli squilibri nord-sud del mondo alle lacune dell'informazione mediatica.

Serena Pigliapoco

redazione@voce misena.itwww.vocemisena.it

P.zza Garibaldi, 3 - 60019 SenigalliaTel. 071 64578 Fax: 071 7914132

inbreve

Per Elvio GrossiDomenica 30 marzo, don Giuseppe Cionchi, direttore responsabile del nostro settimana-le, ricorderà nella S.Messa delle ore 17, alla chiesa della Croce, il prof.Elvio Grossi, eme-rito professore e studioso, apprezzato col-laboratore della Voce Misena per tantissimi anni. Coloro che gli hanno voluto bene sono invitati a partecipare. La famiglia ringrazia anticipatamente.

Una Messa per la vitaFacendo seguito all’iniziativa europea di raccolta firme “UnoDiNoi”, le Associazioni promotrici dell’iniziativa (Movimento per la Vita, Centro di aiuto alla Vita, Movimento Mariano, Acli zona, Pastorale giovanile, Centro Italiano Femminile, Ass.San Vincenzo de’Paoli”, Circoli “Cattolici per la tradizione”, consultorio familiare Ucipem, Confraternita SS.Sacramento Croce, Movimento dei Focolari) nella ricorrenza dell’Annunciazio-ne dell’Angelo a Maria, Madre della Vita, per affidarle la difesa dell’embrione come persona umana, si ritrovano Martedì 25 marzo 2014 pres-so la Cattedrale di Senigallia alle ore 17,15 per la recita del Santo Rosario per la Vita ed alle ore

18,00 per la Santa Messa presieduta dal vescovo Giuseppe.

Festa di primaveraIl Gruppo Società e Ambiente assieme all’Associazione Confluenze è lieto di invi-tare tutta la cittadinanza alla manifestazio-ne primaverile detta “Orangerie”. Dome-nica 23 marzo cominceremo alle 9.30 del mattino con una bella passeggiata attorno a Scapezzano utilizzando un percorso trat-to dal libro del Gruppo Società e Ambien-te “Per le antiche strade”. Per chi vuole, all’ora di pranzo, sarà possibile mangiare presso la sede di Confluenze con un gu-stoso “pranzo catering” per il quale, però, è obbligatoria la prenotazione chiaman-do i numeri 3286762576, 3313953100, 339915556 o prenotandosi sul sito di Con-fluenze. Finito il pranzo, arriveranno le tor-te per le degustazioni al prezzo di 1 euro alla fetta per finanziare le associazioni. Ci sarà anche un simpatico concorso per tut-ti gli appassionati di giardinaggio. Alle ore 17.00 il dottor Danilo Carloni, medico ome-opata ed erborista, ci parlerà dei pregi e delle virtù dei bulbi e dei tuberi.

mercoledìd'essai(frammenti di Festival)

Seconda parte:dal 19 marzo al 28 maggio 2014

[email protected]

SPETTACOLI ore 18.00 e 21.15

il mercoledì

spegni la tv

e vieni al cinema!

Ingresso: Intero € 6,00Tessere Silver e Gold € 5,00Ridotto militari e ragazzi € 5,00Ridotto Argento € 4,50

associazione cattolica esercenti cinema

tutti i lunedì dal 24 marzo al 26 maggio 2014una selezione dei migliori documentari

doppiati e in versione originale sottotitolata

spettacolo unico ore 21.15

Ingresso: Intero € 5,00Tessere Silver e Gold € 4,00Ridotto militari e ragazzi € 4,00Ridotto Argento € 4,00

DOC.gabbianoil documentario fa bene!

lunedì

Senigallia - Via Maierini, 2 (Vicino Duomo) - Tel. 071.65375CINEMA GABBIANO

LUNEDÌ

24MARZO

ore

21:15

*VOS

LUNEDÌ

31MARZO

ore

21:15

*VOS

LUNEDÌ

7APRILE

ore

21:15

LUNEDÌ

14APRILE

ore

21:15

LUNEDÌ

21APRILE

ore

21:15

LUNEDÌ

28APRILE

ore

21:15

*VOS

LUNEDÌ

5MAGGIO

ore

21:15

*VOS

LUNEDÌ

12MAGGIO

ore

21:15

*VOS

LUNEDÌ

19MAGGIO

ore

21:15

LUNEDÌ

26MAGGIO

ore

21:15

MERCOLEDÌ

19MARZO

ore18:0021:15

MERCOLEDÌ

26MARZO

ore18:0021:15

MERCOLEDÌ

2APRILE

ore18:0021:15

MERCOLEDÌ

9APRILE

ore18:0021:15

MERCOLEDÌ

16APRILE

ore18:0021:15

MERCOLEDÌ

23APRILE

ore18:0021:15

MERCOLEDÌ

30APRILE

ore18:0021:15

MERCOLEDÌ

7MAGGIO

ore18:0021:15

MERCOLEDÌ

14MAGGIO

ore18:0021:15

MERCOLEDÌ

21MAGGIO

ore18:0021:15

MERCOLEDÌ

28MAGGIO

ore18:0021:15

Il regista A. Fasulo

presente in sala

Il regista C. De Caro

presente in sala

per l’occasione

spaghetti per tutti!

I registi F. Grassadonia

e A. Piazza

presenti in sala

*VOS - Versione Originale Sottotitolata

in collaborazione con Biografilm Festival, Associazione lʼAfrica Chiamae Associazione La Lupus in Fabula