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Compositore Arnold Schoenberg Tonalità atonale Tipo di composizione ciclo di 21 lied per canto e strumenti musicali Numero d'opera op. 21 Epoca di composizione 12 marzo - 9 luglio 1912 Prima esecuzione Berlino 16 ottobre 1912 Organico voce femminile recitante,flauto , clarinetto , violino ,violoncello e pianoforte Movimenti 3 cicli di sette lied Pierrot Lunaire è una composizione di Arnold Schönberg (op. 21) per voce femminile recitante (Sprechgesang ), clarinetto in la (alternato con il clarinetto basso in si bemolle), violoncello , violino (alternato con la viola ), flauto (alternato con l'ottavino ) epianoforte . Scritta su commissione nel 1912 ed eseguita per la prima volta a Berlino il 16 ottobre del 1912 , è forse l'opera più famosa di Schönberg ed è considerata una sorta di manifesto dell'espressionismo musicale, che propone in musica le stesse tematiche di quello figurativo. Pierrot Lunaire è basato su un ciclo di Lieder facenti parte di una raccolta di 50 poesie (Schönberg ne scelse 21) del simbolistaAlbert Giraud , musicate nella traduzione tedesca di Otto Erich Hartleben . Le poesie sono divise in 3 gruppi di 7. Indice [nascondi ] 1 Trama 2 Composizione 3 La composizione 4 Collegamenti esterni Trama Il protagonista, il poeta virtuoso Pierrot , eroe malinconico e triste, si destreggia poeticamente esprimendo se stesso e il suo ambiguo carattere. L'immagine romantica è deformata in smorfie e proiettata in immagini ora grottesche ora allucinate: canta alla luna che lo ispira, vive l'angoscia più profonda, si immagina assassino, ed infine dopo tormenti e attimi di puro cinismo, torna alla sua patria, Bergamo , invocando nell'ultimo brano «l'antico profumo dei tempi delle fiabe».

Pierrot Lunaire

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Page 1: Pierrot Lunaire

Compositore Arnold Schoenberg

Tonalità atonale

Tipo di

composizione

ciclo di 21 lied per canto e strumenti musicali

Numero

d'opera

op. 21

Epoca di

composizione

12 marzo - 9 luglio 1912

Prima

esecuzione

Berlino 16 ottobre 1912

Organico voce femminile

recitante,flauto, clarinetto, violino,violoncello e pianoforte

Movimenti

3 cicli di sette lied

Pierrot Lunaire è una composizione di Arnold Schönberg (op. 21) per voce femminile recitante

(Sprechgesang), clarinetto in la (alternato con il clarinetto basso in si bemolle), violoncello, violino (alternato

con la viola), flauto (alternato con l'ottavino) epianoforte.

Scritta su commissione nel 1912 ed eseguita per la prima volta a Berlino il 16 ottobre del 1912, è forse

l'opera più famosa di Schönberg ed è considerata una sorta di manifesto dell'espressionismo musicale, che

propone in musica le stesse tematiche di quello figurativo.

Pierrot Lunaire è basato su un ciclo di Lieder facenti parte di una raccolta di 50 poesie (Schönberg ne scelse

21) del simbolistaAlbert Giraud, musicate nella traduzione tedesca di Otto Erich Hartleben. Le poesie sono

divise in 3 gruppi di 7.

Indice

[nascondi]

1 Trama

2 Composizione

3 La composizione

4 Collegamenti esterni

Trama

Il protagonista, il poeta virtuoso Pierrot, eroe malinconico e triste, si destreggia poeticamente esprimendo se

stesso e il suo ambiguo carattere. L'immagine romantica è deformata in smorfie e proiettata in immagini ora

grottesche ora allucinate: canta alla luna che lo ispira, vive l'angoscia più profonda, si immagina assassino,

ed infine dopo tormenti e attimi di puro cinismo, torna alla sua patria, Bergamo, invocando nell'ultimo brano

«l'antico profumo dei tempi delle fiabe».

Page 2: Pierrot Lunaire

Composizione

Il Pierrot Lunaire è composto da 21 liriche con i seguenti titoli:

Prima parte

1. Ubriaco di luna

2. Colombina

3. Il Dandy

4. Una pallida lavandaia

5. Valzer di Chopin

6. Madonna

7. La luna malata

Seconda parte

1. Notte

2. Invocazione a Pierrot

3. Rapina

4. Rosso convivio

5. Ballata della forca

6. Decapitazione

7. Le croci

Terza parte

1. Nostalgia

2. Perfidia

3. Parodia

4. La macchia lunare

5. Serenata

6. Viaggio verso casa

7. Antica frangranza

• Nella prima parte (brani 1-7), Pierrot si presenta come poeta della sofferenza, incantato

dalla luna che gli ricorda immagini "macabre" e morbose.

• Nella seconda parte (brani 8-14), l'atmosfera è angosciosa e il protagonista si immagina

assassino, sadico ecc.

• Nella terza parte (brani 15 - 21), il protagonista diventa sentimentale, un grottesco buffone

che si abbandona alla nostalgia, il tono si fa grottesco e ironico. Ad esempio Pierrot cerca

di ripulire il suo mantello da una macchia di luna (18); fuma usando il cranio del suo rivale

Cassandro come pipa (16) e suona la viola servendosi della sua testa (19); torna

a Bergamo remando con un raggio di luna (20).

• Il testo in lingua tedesca con la traduzione in italiano e in altre lingue si trova

all'indirizzo [1] sul sito The Lied, Art Song, and Choral Texts Page curato da Emily Ezust.

Page 3: Pierrot Lunaire

La composizione

In questa composizione l'autore utilizza per la prima volta la tecnica dello Sprechgesang,

ovvero "canto parlato": uno stile vocale in cui si fondono le caratteristiche proprie del suono

parlato e del suono cantato. L'autore stesso spiega che il cantante-recitante, pur mantenendo

rigorosamente il ritmo notato, deve appena intonare la nota vera e propria e poi subito

abbandonarla. Lo Sprechgesang deve essere a metà strada tra la parola cantata e quella

parlata. Scrive infatti nell'introduzione:

« La melodia segnata con note nella Sprechstimme [la parte del recitante] non è destinata

(tranne singole eccezioni, del resto indicate) ad essere cantata. L'esecutore [...] si renda

cosciente della differenza tra "suono parlato" e "suono cantato": il suono cantato conserva

immutata la sua altezza, mentre il suono parlato dà sì l'altezza della nota, ma la abbandona

subito salendo e scendendo [...] non desidera affatto un parlare realistico-naturalistico. Al

contrario, deve essere ben chiara la differenza tra il parlare comune ed il parlato che operi in

una forma musicale. Ma esso non deve ricordare neppure il canto. »

A titolo esemplificativo, si potrebbero considerare le miss. 7-8 sull'inflessione "und eine

Springflut", che imita rapido il movimento ascensionale immediatamente precedente del flauto.

Qui si vede come Schönberg inserisca pienamente la recitazione, caratteristica del melologo,

nel tessuto musicale. L'improvvisa impennata delle miss. 7-8 rende allucinata l'immagine

dell'"inondazione" di luce lunare. Sui versi seguenti invece la voce declina rapidamente e infine

sprofonda e quindi si distacca rispetto ai suoni acuti degli strumenti.

Definite con estremo rigore le norme dell'interpretazione, sin dalla prefazione alla partitura,

l'orchestrazione è assai varia e movimentata. Solo 6 dei 21 brani in cui l'opera si articola

presentano l'organico completo, mentre negli altri brani gli strumenti sono impiegati a gruppi di

2, 3, 4; addirittura, nel settimo tempo (La luna malata) la voce dialoga solo con unflauto.

L'instabilità tonale estrema, dovuta alla mancanza di qualsiasi centro di attrazione armonica, è

utilizzata come specchio dell'estrema instabilità psicologica, ovvero dell'illogicità propria della

dimensione onirica. Il principio è dunque quello di escludere qualsiasi gravitazione tonale e ciò

si ottiene evitando l'uso delle scale diatoniche per servirsi il più liberamente possibile dell'intera

gamma dei dodici suoni cromatici