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PIN PIN CAVALLIN Pin pin cavallin
acqua calda, acqua freggia tent ti' quel
damm a mi' quest.
L’UCCELLIN Uccellin che vien dal mare
quante penne puo' portare? Puo' portarne Trentatre',
uno due tre. Fuori sotto.
AMBARABA' CICCI' COCCO' Ambaraba'cicci'cocco'
tre civette sul como' che facevano l'amore con la figlia del dottore
il dottore si ammalo' ambaraba' cicci' cocco'.
IL GRANDE GIOCO DEL VIVERE
Il piacere del gioco non ha età né distinzioni sociali o di sesso. Gioca il neonato nella culla, gioca il vecchietto con le sue memorie; ma il piacere che ne ricavano è uguale. Eppure ogni generazione si riconosce collettivamente nei giochi della sua epoca, perché riflettono la società nei suoi costumi, le sue gerarchie, le sue partizioni.Rievochiamo i vecchi giochi, cari a tutti quelli che hanno conosciuto la società rurale di altri tempi, in cui prevaleva la voglia di stare insieme e di unirsi agli altri… Lasciarsi alle spalle l’uscio di casa, tuffarsi subito nel gioco, era come entrare in un altro mondo!
Nessun gioco cominciava senza la sua rituale conta. Essa rispecchiava integralmente il carattere del ragazzo, il suo stile nell’affrontare poi il gioco: scanzonato, allegro, aggressivo, insofferente di ogni regola. Senz’altro le conte erano molte di più di quante oggi sopravvivono nella memoria. Esse nascevano e morivano di continuo nella creatività
giovanile e popolare secondo le mode del momento, secondo gli umori del gruppo.
LE CONTE
IL GIOCO DELLA TROTTOLASe un giocattolo arriva a compiere 6000 anni, certamente racchiude un segreto: il fascino della trottola sta proprio nel suo movimento continuo regolare e sospeso nel tempo.Alcune trottole del passato sono state ritrovate intatte.
IL GIOCO DEL CERCHIO
Il cerchio può essere un cerchione di bicicletta o un cerchio di legno o un tubolare metallico di circa 80 cm di diametro.
Lo si fa rotolare imprimendo alla partenza un colpo con la mano e, durante la corsa, i colpi successivi, con un apposito bastone.Si gareggia in velocità, ma si può anche ottenere qualche virtuosismo nelle curve.E’ consentito parlare col cerchio, incitarlo nelle leggere salite,
rimproverarlo se prende la fuga nelle discese, insultarlo bonariamente se cade!!!
Marco, 8 anni
IL GIOCO DELLA CORDA
Ci sono giochi che rimangono uguali per più di 3000 anni. Quando giochi con la corda,
fai esattamente quello che facevano giovani e adulti Egizi sulle rive del Nilo.Divertirsi con una fune era un’attività che anche i fanciulli Romani adoravano. Dopo circa 2000 anni da allora, le strade dell’Europa del 1600 si riempiono di ragazzini che saltano la corda: a dircelo sono moltissime stampe e disegni di quel periodo. Questo gioco, dopo la scoperta dell’America, è stato portato dagli Olandesi anche negli Stati Uniti.
IL GIOCO DELLA CAMPANA
La campana è uno dei giochi più antichi e diffusi del mondo. Dicono
che ci giocavano addirittura gli Egizi.Nell’antica Roma le strade di selciato erano il posto ideale per fare questo gioco. Nel foro romano è rimasta traccia di un antico schema di gioco.In Italia si chiama anche MONDO, ma i veronesi preferiscono chiamarlo PETA.
Serve un elastico di circa 3-4 metri. Bisogna essere almeno in tre, perché due dovranno fare i “pali” e tenere l’elastico teso con le caviglie.Se il saltatore è bravo, i “pali” possono tendere l’elastico alle ginocchia per alzare il livello di difficoltà.
IL GIOCO DELL’ELASTICO
Doppio pugnale, spada di sarta: lama di forbice vince la carta. Pugno di marmo, uovo di onice: colpo di pietra vince la forbice. Sole che scaccia la notte più tetra: carta che canta... vince la pietra! Bruno Tognolini
FILASTROCCA DEGLI GNOMI PER GIOCARE A MORRA CINESE
IL GIOCO DELLA PALLA CONTRO IL MURO
Io gioco in corte, cioè nel mio giardino, lanciando la palla contro il muro della mia casa.Prima di giocare, ci si divide in due squadre. Il primo tira la palla con due mani.Il secondo prende al volo la palla, la fa passare sotto una gamba e la tira nuovamente contro il muro.Il terzo riprende la palla al volo, dopo aver fatto una giravolta e battuto le mani avanti e dietro.Il quarto, prima di riprendere la palla, fa un salto e batte le mani in alto e dietro.L’ultimo, prima di afferrare nuovamente la palla, fa due salti e spalanca le braccia.Vince la squadra che finisce prima.
Rachele, 8 anni
IL GIOCO CON LE BAMBOLE
Alcune bambole sono giocattoli per bambini, ma altre hanno uno scopo decorativo o da collezione.Gli scavi archeologici ci dicono che le bambole sono il gioco più antico, risalente circa al 2 000 a.C.In Italia sono famose quelle con panno lenci, prodotte a Torino.Le pigotte sono le bambole di pezza, un tempo fatte con gli stracci, che oggi vengono costruite dai volontari dell’Unicef per la campagna: “Adotta una pigotta”. Giulia, 8 anni
IL GIOCO DEI CARRETTI
Nei tempi antichi costruivano carretti piccoli e grandi, per far giocare i bambini su dei veri e propri bolidi simili ad un calesse. Ma chi lo tirava? Nell’antica Roma veniva legato addirittura ad un pavone, che correva come un pazzo.
Questo divertente gioco non è mai passato di moda: dai tempi
dei Greci ad oggi i bambini si sono divertiti a creare, disegnare, costruire e giocare con i carrettini.
Si gioca all’aperto, in uno spazio molto ampio, con parecchi ostacoli, dietro cui potersi nascondere.Un giocatore a turno, rivolto contro il muro o il tronco di un albero, conta fino ad un numero prestabilito; poi va a cercare i compagni nascosti. Quando ne trova uno, corre alla “tana”(il luogo usato prima per contare), urlando il nome del giocatore trovato; questi cerca di arrivare prima di lui e, se ci riesce, grida:”Un, due, tre, libero per me!”oppure “per tutti”, nel caso sia stato trovato per ultimo:Il gioco termina quando tutti sono stati trovati o liberati.
IL GIOCO DEL NASCONDINO
Anzitutto, facendo tesoro di una fervida fantasia, sapevano trasformare materiali semplici e anche di scarto (come turaccioli, corde, barattoli, sassolini) in giochi, con i quali divertirsi per ore e ore.
IL GIOCO DEI NONNI
Un tempo i bambini non possedevano i giocattoli tecnologici e sofisticati che ci sono adesso, ma probabilmente si divertivano di più.
Oggi un bambino possiede spesso una cameretta zeppa di giocattoli, ma quasi sempre è solo, iperprotetto e passivo.
Una volta, invece, le famiglie erano numerose, i bambini possedevano magari un solo vero giocattolo (di quelli che si comprano nei negozi), ma sapevano come divertirsi insieme e, attraverso il gioco, maturavano come persone, sviluppando le attitudini fondamentali indispensabili ad una vita adulta: l’accettazione di sé e degli altri con limiti e pregi, la capacità di stabilire relazioni positive, l’assunzione di compiti e responsabilità.
IL GIOCO DEI NONNI
L’uomo è pienamente tale solo quando gioca. Schiller
Il gioco è la più spontanea abitudine del pensiero infantile. J. Piaget
Cos’ è il gioco? Un residuo evolutivo che ci garantisce, come negli animali, l’affinamento delle abilità necessarie a sopravvivere nel proprio ambiente, un modo per esprimere il surplus di energia.
Spencer
Attraverso il gioco da un lato il bambino riduce il timore o l’ansia nei confronti di determinate cose, dall’altro soddisfa impulsi o desideri che
non potrebbero trovare soddisfacimento sul piano concreto.
Freud
Il gioco è funzionale all’apprendimento perché, al riparo dall’assillo dei bisogni reali, consente al bambino la libera sperimentazione di comportamenti e soluzioni a problemi, facilitando l’inventiva e le soluzioni in discontinuità con l’esperienza quotidiana.
Bruner
Il gioco permette al bambino di affrontare la tensione tra i suoi desideri e l'impossibilità di soddisfarli immediatamente: il bambino piccolo tende a non dilazionare le sue esigenze, mentre con la crescita si rende conto che non sempre i desideri possono avere nell'immediato la risposta attesa.
Vygotskij
La maestra in ospedale é una maestra un po' speciale.
Non dà voti, non fa interrogazioni ci regala solo emozioni.
Nel suo zainetto c'é l'occorrente per il gioco e per la mente.
Imparare diventa divertente e il tempo passa velocemente.
Con impazienza l'aspettiamo e se non viene ci arrabbiamo!
FILASTROCCA IN OSPEDALE