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Ospedale, i sindaci della Saccisica chiedono garanzie Sanità pag. 5 I cittadini contribuiscono al restauro di beni Art bonus pag.6 Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 18 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it del Piovese Il Comune dichiara guerra all’alta velocità con i telelaser Brugine pag.16 pag. 8 Commercio a Piove, in arrivo 383mila euro Piove di Sacco è stato il terzo comune veneto ad essere premiato dalla Regione su 56 U n finanziamento regionale di 383 mila euro per contribuire al sostegno e allo sviluppo del commercio a Piove di Sacco. E’ stato presentato lo scorso 24 gennaio, in occasione di una conferenza stampa, il progetto “Piove di Shopping”, con l’obbiettivo di rappresentare, tutelare, valorizzare e incentivare le imprese locali, riqualificando e promuovendo il commercio del centro storico, in sinergia con le altre attività che vi operano. Il tutto sarà reso possibile anche grazie ad un finanziamento regionale, volto a so- stenere progetti pilota finalizzati all’indivi- duazione dei distretti del commercio. “Piove di Sacco è stato il terzo comune veneto ad essere premiato, dopo Treviso e Belluno, su un totale di cinquantasei parteci- panti – ha fatto sapere, entusiasta, l’asses- sore al Commercio e alle attività produttive, Luca Carnio – ma, soprattutto, è il primo comune non capoluogo e della provincia di Padova ad essersi aggiudicato un finanzia- mento di oltre 380 mila euro, che verranno destinati all’attuazione di iniziative finaliz- zate al sostegno del commercio nel centro storico”. Il contributo regionale andrà a coprire il 50% del costo totale per gli interventi pre- visti dal programma, che è pari a 767 mila e 500 euro. IL CORPO INTERCOMUNALE DI POLIZIA LOCALE I Comuni di Ponte San Nicolò, Legnaro e Polverara si associano e danno vita al Corpo intercomu- nale di polizia locale. pag. 10 a pag. 29 CODEVIGO, IL FAI GIOVANI DI MARCO BOSCOLO MEO E’ origi- nario della Saccisica il responsabile del Fai Giovani di Padova, e ha voluto raccontare, con una lunga chiacchierata, la sua esperienza di volontariato. pag. 14 dei nostri amici alle pagg. 31-34 nimali A a pag. 36 All’interno del giornale continua a pag. 8 Editoriale “I o sto con il benzinaio” scriveva qualche giorno fa Matteo Salvini su facebook, a testimonianza della ufficiale e compatta posizione assunta dalla Lega Nord sul caso che si è aperto dopo i fatti di Ponte di Nanto. “Io sto con il benzinaio” di Ornella Jovane* *[email protected] - [email protected] L’informazione locale è sempre con te: +300% di visitatori www.lapiazzaweb.it IL BENESSERE TORNA A SPLENDERE IN VENETO Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. pagg. 23-24 LA CAMPAGNA ELETTORALE ENTRA NEL VIVO Il lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra. pag. 27 ASPETTANDO LA BIENNALE DI VENEZIA Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interes- sato ad un approccio artistico internazionale più che locale. pag. 28 L’informazione locale è sempre con te: +300% di visitatori www.lapiazzaweb.it UNITÀ DI CHIOGGIA (VE) tel. 041 5540222 C/O VILLA GHIRARDON Via Giovanni da Verrazzano n. 58 Sottomarina - Chioggia CI SIAMO TRESFERITI VIVAI BARENDI P.A. MORENO PREVENTIVI E SOPRALUOGHI GRATUITI Tel. 348 6046422 - Fax 041 462811 [email protected] - www.vivaibarendi.com Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazzi Realizzazione impianti d’Irrigazione Potature ad alto fusto Punto vendita piante da esterno e interno Presso GIARDINO di PETER in via 2 Giugno - Campagna Lupia

Piovese feb2015 n18

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Piovese feb2015 n18

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Page 1: Piovese feb2015 n18

Ospedale, i sindaci della Saccisica chiedono garanzie

Sanità

pag. 5

I cittadini contribuiscono al restauro di beni

Art bonus

pag.6

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 18 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

del Piovese

Il Comune dichiara guerra all’alta velocità con i telelaser

Brugine

pag.16

pag. 8

Commercio a Piove, in arrivo 383mila euroPiove di Sacco è stato il terzo comune veneto ad essere premiato dalla Regione su 56

Un finanziamento regionale di 383 mila euro per contribuire al sostegno e allo sviluppo del commercio a Piove

di Sacco. E’ stato presentato lo scorso 24 gennaio, in occasione di una conferenza stampa, il progetto “Piove di Shopping”, con l’obbiettivo di rappresentare, tutelare, valorizzare e incentivare le imprese locali, riqualificando e promuovendo il commercio del centro storico, in sinergia con le altre attività che vi operano.

Il tutto sarà reso possibile anche grazie ad un finanziamento regionale, volto a so-stenere progetti pilota finalizzati all’indivi-duazione dei distretti del commercio.

“Piove di Sacco è stato il terzo comune veneto ad essere premiato, dopo Treviso e Belluno, su un totale di cinquantasei parteci-panti – ha fatto sapere, entusiasta, l’asses-sore al Commercio e alle attività produttive, Luca Carnio – ma, soprattutto, è il primo comune non capoluogo e della provincia di

Padova ad essersi aggiudicato un finanzia-mento di oltre 380 mila euro, che verranno destinati all’attuazione di iniziative finaliz-zate al sostegno del commercio nel centro storico”.

Il contributo regionale andrà a coprire il 50% del costo totale per gli interventi pre-visti dal programma, che è pari a 767 mila e 500 euro.

il corpo intercomunale di polizia locale

I Comuni di Ponte

San Nicolò, Legnaro e

Polverara si associano e danno vita al Corpo intercomu-

nale di polizia locale. pag. 10

a pag. 29

codevigo, il fai giovani di marco boscolo meo

E’ origi-nario della Saccisica il

responsabile del Fai Giovani di Padova, e ha voluto

raccontare, con una lunga chiacchierata, la sua esperienza di volontariato.

pag. 14

dei nostri amici

alle pagg. 31-34

nimaliAa pag. 36

All’interno del giornale

continua a pag. 8

Editoriale

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

“Io sto con il benzinaio” scriveva qualche giorno fa Matteo Salvini su facebook, a testimonianza della uffi ciale e compatta posizione assunta dalla Lega Nord sul caso che

si è aperto dopo i fatti di Ponte di Nanto.

“Io sto con il benzinaio” di Ornella Jovane*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +300% di visitatori www.lapiazzaweb.it +300% di visitatori il benessere torna a splendere in veneto

Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre

il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo.

pagg. 23-24

la campagna elettorale entra nel vivo

Il lavoro capillare e attento della

Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra.

pag. 27

aspettando la biennale di venezia

Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interes-

sato ad un approccio artistico internazionale più che locale.

pag. 28

L’informazione locale è sempre con te: +300% di visitatori www.lapiazzaweb.it +300% di visitatori

UNITÀ DI CHIOGGIA (VE) tel. 041 5540222C/O VILLA GHIRARDON Via Giovanni da Verrazzano n. 58 Sottomarina - Chioggia

CI SIAMO TRESFERITI

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Presso GIARDINO di PETERin via 2 Giugno - Campagna Lupia

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE

e ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 16 febbraio 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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di SRL

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

Questo periodico è associatoalla Unione Stampa Periodica Italiana

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Periodico fondato nel 1994da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)GERMANA URBANI [email protected] JOVANE [email protected] in redazione il 16 febbraio 2015 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL

LORETO, VIA BRECCIA (AN)

Lo scorso numero abbiamo presentato ai nostri lettori il nuovo sito internet della Piazza. A distanza di un mese, i numeri di-cono già che la sua accoglienza è stata straordinaria. Le visite

sono quadruplicate, con un signifi cativo picco nei giorni successivi alla distribuzione dei giornali nelle città e nei paesi raggiunti dalle nostre edizioni. È un primo passo, a cui ne seguiranno altri sulla strada di un sistema sempre più integrato tra carta stampata, sito internet, social media.

Tre canali attraverso cui esplorare il nostro territorio veneto in tutti i suoi aspetti, affi ancando all’appuntamento mensile anche la velocità del racconto quotidiano, alle inchieste e agli approfondi-menti anche la cronaca giudiziaria, al racconto dei nostri giornalisti anche il contributo di voi lettori. Il web sta cambiando profondamen-te il modo di fare informazione, che sempre più vive in un costante dialogo tra il giornale e la “sua comunità” di lettori-protagonisti. Questo vale a maggior ragione per una testata come la Piazza, che fi n dalla nascita ha scelto di occuparsi di quei territori a cui la grande stampa solo occasionalmente presta attenzione ma che sono invece il cuore pulsante della società veneta.

I prossimi passi, allora, li possiamo e dobbiamo compiere assie-me. Altrimenti, pur con tutte le sue potenzialità, il web rischia di ri-manere una bella scatola vuota. O riempita al massimo di poche no-tizie, uguali su tutti i siti e di scarso interesse. Un esempio lampante di quanto le buone intenzioni rischino di perdersi strada facendo e di essere inghiottite da motivazioni prettamente commerciali, ce lo offre in questi giorni un anniversario importante. Esattamente dieci

anni fa nasceva YouTube, il canale video che assieme a Facebook ha rivoluzionato il nostro rapporto con internet.

I suoi fondatori avevano scelto per il lancio uno slogan tanto seducente quanto alla lunga irrealistico: broadcast yourself, “fatti la tua televisione personale”. Ma nel giro di poco tempo YouTube ha cambiato radicalmente volto. Oggi ila maggior parte del miliardo di utenti che in 75 paesi caricano ogni minuto 300 nuove ore di vi-deo secondo le statistiche guarda il fi lmato demenziale “Gangnam Style” di Psy o un videoclip di Justin Bieber.

Forse con un pizzico di utopia, il nostro impegno a rendere sempre più ricco il sito internet nasce invece proprio con l’obiettivo di rimettere il lettore al centro, rendendolo protagonista e non solo passivo fruitore di un prodotto pensato altrove. Non si tratta solo di offrire in edizione digitale tutti i periodici della Piazza, per poterli sfogliare comodamente nel tempo, ma di trovare nuovi spazi di dialogo, condivisione e pro-tagonismo. Come? Attraverso l’indirizzo di posta elettronica [email protected] per inviare fotografi e, articoli, segnalazioni. Attraverso il sistema di commenti del sito per arricchire con il vostro personale punto di vista i servizi della redazione. O magari attraverso la nostra pagina Facebook per commentare e condividere contenuti anche nella cerchia dei vostri amici. Per questa via, ne siamo certi, saremo poco alla volta sempre più in grado di camminare col passo delle nostre comunità, dando voce ai loro bisogni reali, alle persone che conta davvero conoscere, alle esperienze che rendono le nostre giornate migliori. Sempre più “digitali”, insomma, ma proprio per questo sempre più accanto alla vita vera delle persone.

Digitali, ma col cuore tra la gente veraAd un mese dal lancio di laPiazzaweb numeri confortanti. Ora la sfi da: un rapporto diretto con la comunità dei lettori

333news da laPiazzaweb

Protagoniste le persone sia del giornale che dell’web. Nel mese di gennaio le notizie più viste sul nostro sito sono state quelle relative alle storie di Denis Frison, del Carnevale di Agna e l’avventura creativa di Pietro Boscolo Zamelo disegnatore di Topolino!seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

Sui social vince, invece, l’evento del mese: il carnevale di Venezia, a seguire la vicenda tutta rodigina del toro Free Willy, ancora eventi con il carnevale di Adria e la politica rodigina che ha un candidato già in corsa per le amministrative: Nadia Romeo.seguici su www.facebook.com/

lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Piovese, Chioggia. Cittadine molto vivaci sia dal punto di vista politico che culturale e sportivo!seguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento PioveseSport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi ancora l’edizione di Piove e a seguire quella di Chioggia.seguici su www.issuu.com/

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EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Il direttore nel suo blog si chiede se la sicurezza sia davvero un’emergenza oppure no.Se sia meglio spendere soldi in mille telecamere che registrano immagini che forse non guarda nessuno o se non si possa fare altro.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega, salta sul carro della sicurezza fai da te e si fa fotografare col benzinaio che ha sparato ai rapinatori.Che facciamo?Una pistola ad ogni veneto?seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

ILSONDAGGIO

Dolci, divertenti, sorprendenti e bisognosi di affetto.Se avete a cuore i nostri amici animali vi preghiamo di mandarci le foto di cuccioli abbandonati che cercano casa. Vi aiuteremo a trovarne uno per ognuno.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

I NOSTRIAMICIANIMALI

Record di lettura giornale: 29.235 persone hanno letto La Piazza attraverso laPiazzaweb.seguici su www.issuu.com/

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ISSUU:RECORDDI LETTURA

ISSUU:RECORDDI LETTURA

+300% di visitatori +300% di visitatori

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

LE CRITICITA’ DA RISOLVERE PADOVA FA I CONTI

Bilanci in rosso per le Aziende

Tempi duri per i bilanci dell’Azienda ospedaliera di Padova che risulta esse-re una di quelle più in diffi coltà con il bilancio nel Veneto. Nel complesso sanitario del Veneto risultano essere in rosso ben 22 aziende ospedaliere

su 24, una percentuale allarmante che vede come capofi la Venezia seguita da Padova, fi nora nota per l’eccellenza fra le corsie. Seguita da Verona. L’Azienda Ospedaliera di Padova ha chiuso infatti l’esercizio 2013 sotto di 25, 6 milioni di euro quadruplicando la cifra registrata nell’esercizio 2012. Il debito è stato appianato dalla regione Veneto attingendo la cifra, non solo quella di Padova ma anche tutte quelle degli altri ospedali in rosso, dal fondo per la Gestione Sanitaria accentrata. Una situazione che, secondo gli analisti e manager del settore riunitisi agli Stati Generali della Sanità, viene causata da delle dinamiche che ormai si discutono da anni.

Nell’ambito delle analisi di settore infatti il 25% della popolazione assorbe il 75% delle risorse causando una situazione che può essere arginata esclusiva-mente con la medicina integrata nel territorio, unica via di welfare in grado di arginare la situazione debitoria attuale dei poli ospedalieri più noti e funzionanti del Veneto. La medicina integrata sul territorio rappresenta ad oggi l’unica al-ternativa possibile alla classica degenza ospedaliera ma sembra trovarsi in una situazione di stallo che non permette di sfruttarla al meglio almeno nelle aree segnalate da buchi di bilancio. Martina Celegato

Un Azienda sanitaria pronta e virtuosa per le presta-zioni urgenti, da aggiustare invece per quelle meno impellenti. E’ questa la fotografi a dell’Usl 17 che

arriva dall’indagine della Regione Veneto sui tempi di attesa negli ospedali nostrani, richiesta direttamente dal governa-tore Luca Zaia. L’Azienda sanitaria locale 2 di Feltre è la migliore tra le aziende venete nel rispetto dei tempi di atte-sa delle prestazioni specialistiche. La peggiore, invece, è la numero 5 Ovest Vicentino (Arzignano e Valdagno), fanalino di coda di tutte le classifi che. “Nel 2014 la sanità veneta ha rispettato i tempi di attesa per larghissima parte, diciamo tra l’85% e il 100% dei casi”, è il commento all’indagine dello stesso Zaia, che ha passato al setaccio le liste e i tempi di attesa di tutte e 22 le Usl del Veneto. Nella classe di priorità B, quella che richiede tempi brevi (massimo 10 giorni di attesa), la vetta della speciale graduatoria di effi cienza va a Feltre, seguita da Chioggia (99%), dallo Iov di Padova (97%), quindi dall’Usl di Bassano del Grappa (95%). L’Usl 17 si ritaglia un buon posto, il dodicesimo: nel 2014 ha soddisfatto il 90% delle richieste, peraltro meno del 2013

(95%) e del 2012 (93%). E’ una posizione più scomoda, invece, quella nella classe di priorità D, con le prestazioni che vanno eseguite entro 30 giorni: ai primi posti com-paiono Feltre, Chioggia e Treviso, mentre l’Azienda della Bassa Padovana è al diciannovesimo posto (83%), meglio solamente di Legnago, Verona, Bussolengo, Aoui Verona e Ovest Vicentino. Di poco migliore è la piazza occupata nella graduatoria per le prestazioni di categoria P, che possono essere fi ssate entro i 180 giorni: diciottesimo posto con il 95%, percentuali comunque che molte altre regioni e Usl italiane invidierebbero. La sanità veneta si conferma non a caso un’eccellenza nazionale: nel 2014 la Regione ha rispettato nella quasi totalità dei casi i tempi d’attesa, che numericamente parlando toccano quota 68.260.125 in un anno. Sottolinea Zaia: “Siamo una sanità d’eccellenza, non una normale e quindi il nostro dovere è puntare all’eccel-lenza in ogni settore. Le liste d’attesa sono state, sono e saranno una mia priorità fi ssa. Da quando siamo partiti sono stati raggiunti importanti risultati, dimostrati dai dati del mo-nitoraggio fatto ma vanno considerati il punto di partenza”.

La stessa Usl 17, protagonista del grande approdo verso l’ospedale unico, conferma sforzi notevoli: nel 2013 l’Azienda della Bassa ha fatto registrare 19.033 Tac (le macchine disponibili per il 2013, anno di riferimento, erano due: una a Este e una a Monselice), 4.769 risonanze ma-gnetiche (una sola macchina a servizio di medici e utenti) e circa 4.500 prestazioni con mammografo. Le prestazioni di radiologia sono state in tutto 175.726, di cui 104.788 per pazienti esterni. L’Usl 17 garantisce inoltre attività dia-gnostica serale (spesso anche per Orl e Neurologia) fi no alle 24 il lunedì e il mercoledì, e poi dalle 14 alle 20 del sabato e dalle 8 alle 14 della domenica. Due focus specifi ci sono stati dedicati da Zaia e dalla Regione proprio alle aperture festive, prefestive e serali (la cosiddetta “operazione Ospe-dali aperti di notte”) che, da settembre 2013 a novembre 2014, hanno erogato ben 200.000 prestazioni, con 1.100 ore lavorative complessive a settimana; e al settore da sem-pre più sensibile: le mammografi e. Questo tipo di esame è passato dalle 254.798 indagini del 2012 alle 296.968 del 2014, con un evidente aumento.

di Nicola Cesaro

Garantito ancheil servizio

di diagnosi serale due giorni

alla settimana

Nel 2014 ha soddisfatto il 90% delle

richieste entro i tempi stabiliti

LA SANITA’ NELLA BASSABuona la posizione dell’Uls 17 per le prestazioni entro i 10 giorni, va peggio invece nella

classe intermedia, per le visite o gli esami da eseguire

entro massimo 60 giorni. L’anno scorso la “rivoluzione”

dell’Ospedale Unico ha richiesto sforzi notevoli sia

dal punto di vista organizzativo che diagnostico, non senza iniziali problemi Liste d’attesa ok ma si può migliorare

Piovese

Futuro dell’ospedale I sindaci della Saccisica chiedono rassicurazioniGaranzie. I sindaci della Saccisica tornano a chiedere rassicurazioni sul futuro dell’ospe-

dale Immacolata Concezione di Piove di Sacco e lo fanno con una lettera (sottoscritta da Piove di Sacco, Arzergrande, Codevigo, Legnaro, Polverara, Pontelongo e Sant’An-

gelo) inviata al presidente della Regione, Luca Zaia e all’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto.

Nella missiva i sindaci esprimono preoccupazione in ordine all’accorpamento dei reparti, alla carenza di personale e per la mancanza di investimenti, in particolare per il completamento dei lavori al pronto soccorso. La questione è stata affrontata anche all’ultimo consiglio comunale di Piove di Sacco su richiesta del consigliere di maggioranza Alessio Dante. In quell’occasione il sindaco Davide Gianella ha riper-corso le tappe che hanno portato alla defi nizione delle schede ospedaliere che hanno previsto un forte ridimensionamento della struttura ospedaliera Piovese in termini di primariati, reparti e posti letto.

Il primo cittadino ha ricordato che le schede ospedaliere sono state riviste dalla Giunta regionale a novembre del 2009 e che in quel documento gli ospedali Sant’An-tonio di Padova e Immacolata Concezione di Piove vengono defi niti come nosocomi di rete a forte integrazione con l’azienda ospedaliera padovana, destinati quindi a rispondere alle esigenze di oltre 500 mila abitanti. La più popolosa di tutto il Veneto. Ha sottolineato Gianella. Oltre che per la riduzione dei posti letto, dei reparti e il taglio alle fi gure apicali, il primo cittadino ha espresso preoccupazione per l’accor-pamento dei reparti. In particolare per Chirurgia e Ortopedia che vedrebbero ridotta l’attività a week surgery. Richiesta, quella di non procedere all’accorpamento, fi nita nelle istanze inviate in Regione insieme a quella di rivedere la scelta di depotenziare il reparto di Pediatria; la ripresa del piano degli investimenti; un nuovo piano delle assunzioni per garantire il personale nei reparti in sofferenze e il rinvio delle scadenze previste dal cronoprogramma regionale.

“Purtroppo – ha rilevato Gianella - sono evidenti forti squilibri per quanto riguar-da il nostro territorio. Situazione che ho avuto modo di evidenziare in più occasioni e in più sedi esprimendo giudizio negativo per le schede e per la loro attuazione ma anche per quelle garanzie che avevamo chiesto per quanto riguarda le competenze dell’ospedale di Piove al momento della stesura delle schede. Promesse che ci sono state fatte a parole ma a cui non sono seguiti i fatti”.

Posizione, questa, condivisa anche dal consigliere Dante che ha parlato di aree di serie A e altre di serie B, dove le prime vengono potenziate a scapito delle altre.

“Questa situazione di estrema diffi coltà è stata condivisa anche con gli altri i sindaci – ha concluso Gianella - con le elezioni regionali alle porte il tutto rischia di ingessarsi ma noi continueremo a vigilare perché la sanità non ha colore politico e merita attenzione, indipendentemente dalla campagna elettorale”.

Martina Maniero

Il sindaco Davide Gianella

555Argomento del mese

di Nicoletta Masetto

L’Uls 15 conferma i propri punti di forza e si miglioraAlta Padovana Il commento del direttore generale Francesco Benazzi

“A essere prese in considerazione sono le prime visite e prime prestazioni diagnostiche-terapeutiche, ovvero quelle che rappresentano il primo contatto del paziente con il sistema - spiega il direttore generale dell’Uls 15 dell’Alta Padovana, Francesco Benazzi -, mentre sono escluse tutte le prestazioni di controllo, quelle di screening e le prestazioni con

classe U, ossia quelle urgenti con percentuale di adempienza obbligata stabilita al 100 per cento”.I dati parlano chiaro: l’Usl 15 dell’Alta padovana rimane tra le migliori in fatto di risposta e percentuali di adempienza. Il dg

Benazzi fornisce gli ultimi dati inviati in Regione, non inclusi nel report, e riferiti al terzo e ultimo trimestre 2014.“Sono state ampiamente superate le soglie previste di adempienza per molte specialità” commenta. L’adempienza prevede,

oltre alla fascia U, altre tre fasce: la B entro 10 giorni; la D entro 30-60 giorni e la P entro 180 giorni. Tra le eccezioni, ossia quelle specialità le cui percentuali rimangono inferiori al tetto obbligato: Urologia che si attesta al 57% nella fascia B rispetto alla percentuale di adempienza obbligata del 90% (il dato era comunque peggiore nel terzo trimestre 2014), 87% nella fascia D (soglia al 90%) e al 96% nella fascia P (soglia al 100%). Un dato negativo di cui bisogna, però, leggere anche l’altra faccia della medaglia: Urologia rimane un’eccellenza e un centro di riferimento anche per pazienti da fuori Usl. “Non è un caso che la Regione ci abbia autorizzato ad assumere un altro medico”. Altre criticità: Dermatologia che, però, dal 44 % del terzo trimestre, a fi ne 2014 è passata all’84%; e ancora, Gastroenterologia, in particolare nelle colonscopie (56%), altra specialità che rappresenta un’eccellenza e un polo di attrazione; quindi Oculistica, altra eccellenza, fi ore all’occhiello nella diagnosi e cura della retinite pigmentosa), Cardiologia, Angiologia ed Endocrinologia.

Liste d’attesa ok ma si può migliorareL’ospedale di Camposampiero

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Page 7: Piovese feb2015 n18

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

LE CRITICITA’ DA RISOLVERE PADOVA FA I CONTI

Bilanci in rosso per le Aziende

Tempi duri per i bilanci dell’Azienda ospedaliera di Padova che risulta esse-re una di quelle più in diffi coltà con il bilancio nel Veneto. Nel complesso sanitario del Veneto risultano essere in rosso ben 22 aziende ospedaliere

su 24, una percentuale allarmante che vede come capofi la Venezia seguita da Padova, fi nora nota per l’eccellenza fra le corsie. Seguita da Verona. L’Azienda Ospedaliera di Padova ha chiuso infatti l’esercizio 2013 sotto di 25, 6 milioni di euro quadruplicando la cifra registrata nell’esercizio 2012. Il debito è stato appianato dalla regione Veneto attingendo la cifra, non solo quella di Padova ma anche tutte quelle degli altri ospedali in rosso, dal fondo per la Gestione Sanitaria accentrata. Una situazione che, secondo gli analisti e manager del settore riunitisi agli Stati Generali della Sanità, viene causata da delle dinamiche che ormai si discutono da anni.

Nell’ambito delle analisi di settore infatti il 25% della popolazione assorbe il 75% delle risorse causando una situazione che può essere arginata esclusiva-mente con la medicina integrata nel territorio, unica via di welfare in grado di arginare la situazione debitoria attuale dei poli ospedalieri più noti e funzionanti del Veneto. La medicina integrata sul territorio rappresenta ad oggi l’unica al-ternativa possibile alla classica degenza ospedaliera ma sembra trovarsi in una situazione di stallo che non permette di sfruttarla al meglio almeno nelle aree segnalate da buchi di bilancio. Martina Celegato

Un Azienda sanitaria pronta e virtuosa per le presta-zioni urgenti, da aggiustare invece per quelle meno impellenti. E’ questa la fotografi a dell’Usl 17 che

arriva dall’indagine della Regione Veneto sui tempi di attesa negli ospedali nostrani, richiesta direttamente dal governa-tore Luca Zaia. L’Azienda sanitaria locale 2 di Feltre è la migliore tra le aziende venete nel rispetto dei tempi di atte-sa delle prestazioni specialistiche. La peggiore, invece, è la numero 5 Ovest Vicentino (Arzignano e Valdagno), fanalino di coda di tutte le classifi che. “Nel 2014 la sanità veneta ha rispettato i tempi di attesa per larghissima parte, diciamo tra l’85% e il 100% dei casi”, è il commento all’indagine dello stesso Zaia, che ha passato al setaccio le liste e i tempi di attesa di tutte e 22 le Usl del Veneto. Nella classe di priorità B, quella che richiede tempi brevi (massimo 10 giorni di attesa), la vetta della speciale graduatoria di effi cienza va a Feltre, seguita da Chioggia (99%), dallo Iov di Padova (97%), quindi dall’Usl di Bassano del Grappa (95%). L’Usl 17 si ritaglia un buon posto, il dodicesimo: nel 2014 ha soddisfatto il 90% delle richieste, peraltro meno del 2013

(95%) e del 2012 (93%). E’ una posizione più scomoda, invece, quella nella classe di priorità D, con le prestazioni che vanno eseguite entro 30 giorni: ai primi posti com-paiono Feltre, Chioggia e Treviso, mentre l’Azienda della Bassa Padovana è al diciannovesimo posto (83%), meglio solamente di Legnago, Verona, Bussolengo, Aoui Verona e Ovest Vicentino. Di poco migliore è la piazza occupata nella graduatoria per le prestazioni di categoria P, che possono essere fi ssate entro i 180 giorni: diciottesimo posto con il 95%, percentuali comunque che molte altre regioni e Usl italiane invidierebbero. La sanità veneta si conferma non a caso un’eccellenza nazionale: nel 2014 la Regione ha rispettato nella quasi totalità dei casi i tempi d’attesa, che numericamente parlando toccano quota 68.260.125 in un anno. Sottolinea Zaia: “Siamo una sanità d’eccellenza, non una normale e quindi il nostro dovere è puntare all’eccel-lenza in ogni settore. Le liste d’attesa sono state, sono e saranno una mia priorità fi ssa. Da quando siamo partiti sono stati raggiunti importanti risultati, dimostrati dai dati del mo-nitoraggio fatto ma vanno considerati il punto di partenza”.

La stessa Usl 17, protagonista del grande approdo verso l’ospedale unico, conferma sforzi notevoli: nel 2013 l’Azienda della Bassa ha fatto registrare 19.033 Tac (le macchine disponibili per il 2013, anno di riferimento, erano due: una a Este e una a Monselice), 4.769 risonanze ma-gnetiche (una sola macchina a servizio di medici e utenti) e circa 4.500 prestazioni con mammografo. Le prestazioni di radiologia sono state in tutto 175.726, di cui 104.788 per pazienti esterni. L’Usl 17 garantisce inoltre attività dia-gnostica serale (spesso anche per Orl e Neurologia) fi no alle 24 il lunedì e il mercoledì, e poi dalle 14 alle 20 del sabato e dalle 8 alle 14 della domenica. Due focus specifi ci sono stati dedicati da Zaia e dalla Regione proprio alle aperture festive, prefestive e serali (la cosiddetta “operazione Ospe-dali aperti di notte”) che, da settembre 2013 a novembre 2014, hanno erogato ben 200.000 prestazioni, con 1.100 ore lavorative complessive a settimana; e al settore da sem-pre più sensibile: le mammografi e. Questo tipo di esame è passato dalle 254.798 indagini del 2012 alle 296.968 del 2014, con un evidente aumento.

di Nicola Cesaro

Garantito ancheil servizio

di diagnosi serale due giorni

alla settimana

Nel 2014 ha soddisfatto il 90% delle

richieste entro i tempi stabiliti

LA SANITA’ NELLA BASSABuona la posizione dell’Uls 17 per le prestazioni entro i 10 giorni, va peggio invece nella

classe intermedia, per le visite o gli esami da eseguire

entro massimo 60 giorni. L’anno scorso la “rivoluzione”

dell’Ospedale Unico ha richiesto sforzi notevoli sia

dal punto di vista organizzativo che diagnostico, non senza iniziali problemi Liste d’attesa ok ma si può migliorare

Piovese

Futuro dell’ospedale I sindaci della Saccisica chiedono rassicurazioniGaranzie. I sindaci della Saccisica tornano a chiedere rassicurazioni sul futuro dell’ospe-

dale Immacolata Concezione di Piove di Sacco e lo fanno con una lettera (sottoscritta da Piove di Sacco, Arzergrande, Codevigo, Legnaro, Polverara, Pontelongo e Sant’An-

gelo) inviata al presidente della Regione, Luca Zaia e all’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto.

Nella missiva i sindaci esprimono preoccupazione in ordine all’accorpamento dei reparti, alla carenza di personale e per la mancanza di investimenti, in particolare per il completamento dei lavori al pronto soccorso. La questione è stata affrontata anche all’ultimo consiglio comunale di Piove di Sacco su richiesta del consigliere di maggioranza Alessio Dante. In quell’occasione il sindaco Davide Gianella ha riper-corso le tappe che hanno portato alla defi nizione delle schede ospedaliere che hanno previsto un forte ridimensionamento della struttura ospedaliera Piovese in termini di primariati, reparti e posti letto.

Il primo cittadino ha ricordato che le schede ospedaliere sono state riviste dalla Giunta regionale a novembre del 2009 e che in quel documento gli ospedali Sant’An-tonio di Padova e Immacolata Concezione di Piove vengono defi niti come nosocomi di rete a forte integrazione con l’azienda ospedaliera padovana, destinati quindi a rispondere alle esigenze di oltre 500 mila abitanti. La più popolosa di tutto il Veneto. Ha sottolineato Gianella. Oltre che per la riduzione dei posti letto, dei reparti e il taglio alle fi gure apicali, il primo cittadino ha espresso preoccupazione per l’accor-pamento dei reparti. In particolare per Chirurgia e Ortopedia che vedrebbero ridotta l’attività a week surgery. Richiesta, quella di non procedere all’accorpamento, fi nita nelle istanze inviate in Regione insieme a quella di rivedere la scelta di depotenziare il reparto di Pediatria; la ripresa del piano degli investimenti; un nuovo piano delle assunzioni per garantire il personale nei reparti in sofferenze e il rinvio delle scadenze previste dal cronoprogramma regionale.

“Purtroppo – ha rilevato Gianella - sono evidenti forti squilibri per quanto riguar-da il nostro territorio. Situazione che ho avuto modo di evidenziare in più occasioni e in più sedi esprimendo giudizio negativo per le schede e per la loro attuazione ma anche per quelle garanzie che avevamo chiesto per quanto riguarda le competenze dell’ospedale di Piove al momento della stesura delle schede. Promesse che ci sono state fatte a parole ma a cui non sono seguiti i fatti”.

Posizione, questa, condivisa anche dal consigliere Dante che ha parlato di aree di serie A e altre di serie B, dove le prime vengono potenziate a scapito delle altre.

“Questa situazione di estrema diffi coltà è stata condivisa anche con gli altri i sindaci – ha concluso Gianella - con le elezioni regionali alle porte il tutto rischia di ingessarsi ma noi continueremo a vigilare perché la sanità non ha colore politico e merita attenzione, indipendentemente dalla campagna elettorale”.

Martina Maniero

Il sindaco Davide Gianella

555Argomento del mese

di Nicoletta Masetto

L’Uls 15 conferma i propri punti di forza e si miglioraAlta Padovana Il commento del direttore generale Francesco Benazzi

“A essere prese in considerazione sono le prime visite e prime prestazioni diagnostiche-terapeutiche, ovvero quelle che rappresentano il primo contatto del paziente con il sistema - spiega il direttore generale dell’Uls 15 dell’Alta Padovana, Francesco Benazzi -, mentre sono escluse tutte le prestazioni di controllo, quelle di screening e le prestazioni con

classe U, ossia quelle urgenti con percentuale di adempienza obbligata stabilita al 100 per cento”.I dati parlano chiaro: l’Usl 15 dell’Alta padovana rimane tra le migliori in fatto di risposta e percentuali di adempienza. Il dg

Benazzi fornisce gli ultimi dati inviati in Regione, non inclusi nel report, e riferiti al terzo e ultimo trimestre 2014.“Sono state ampiamente superate le soglie previste di adempienza per molte specialità” commenta. L’adempienza prevede,

oltre alla fascia U, altre tre fasce: la B entro 10 giorni; la D entro 30-60 giorni e la P entro 180 giorni. Tra le eccezioni, ossia quelle specialità le cui percentuali rimangono inferiori al tetto obbligato: Urologia che si attesta al 57% nella fascia B rispetto alla percentuale di adempienza obbligata del 90% (il dato era comunque peggiore nel terzo trimestre 2014), 87% nella fascia D (soglia al 90%) e al 96% nella fascia P (soglia al 100%). Un dato negativo di cui bisogna, però, leggere anche l’altra faccia della medaglia: Urologia rimane un’eccellenza e un centro di riferimento anche per pazienti da fuori Usl. “Non è un caso che la Regione ci abbia autorizzato ad assumere un altro medico”. Altre criticità: Dermatologia che, però, dal 44 % del terzo trimestre, a fi ne 2014 è passata all’84%; e ancora, Gastroenterologia, in particolare nelle colonscopie (56%), altra specialità che rappresenta un’eccellenza e un polo di attrazione; quindi Oculistica, altra eccellenza, fi ore all’occhiello nella diagnosi e cura della retinite pigmentosa), Cardiologia, Angiologia ed Endocrinologia.

Liste d’attesa ok ma si può migliorareL’ospedale di Camposampiero

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di Linda Talato

6 Piove di Sacco

Completato il primo stralcio del piano delle asfaltature partito in autunno, il Comune ha avviato anche il secondo,

atteso dallo scorso anno e sospeso per le cattive condizioni meteo. In tutto mezzo milione di euro che l’amministrazione im-pegnerà per il completamento di percorsi ciclabili, per la messa in sicurezza dei punti sensibili della viabilità locale e piccoli inter-venti di asfaltatura. “In questi primi mesi dell’anno riprenderemo e aggiorneremo il piano delle asfaltature che questa ammi-nistrazione ha avviato dopo anni e anni di inattività – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Simone Sartori – seguiremo pre-cisi criteri di priorità, valutando e integrando il piano dei lavori con le segnalazioni rice-vute dalla cittadinanza”. Interventi che non riguarderanno solo il centro storico.

“Perché - ha fatto sapere l’assessore - sono stati superati e risolti, non da ultime con Veneto Strade e con il settore Viabilità della Provincia, alcuni problemi ad Arzerello che insistono sull’area regolata dal semafo-ro. Area che vedrà presto la realizzazione

di una nuova rotatoria e il completamento della ciclabile che dal cimitero collegherà la chiesa e l’abitato della frazione”.

“Questo – ha detto - ci permetterà di procedere con la progettazione esecutiva della rotatoria, legata alla realizzazione dei piagni su via Provinciale ma anche di avvia-re a stretto giro le procedure di gara metten-docosì al sicuro il cospicuo finanziamento di 300 mila euro del progetto “Per correre in sicurezza” che ci ha costretti, nostro malgrado, a ridefinire la progettazione delle opere e le successive fasi di realizzazione”.

“Con Veneto Strade inoltre – ha con-cluso Sartori - è stato verificato e discusso il progetto per la sistemazione della banchina stradale di via Borgo Botteghe che sarà finanziata con i proventi dell’autovelox. Nell’ambito di questi lavori sull’area com-presa tra la fermata degli autobus e via Marte verrà regolarizzata la sosta dei veicoli e saranno inoltre realizzati attraversamenti pedonali più visibili e sicuri con un nuovo percorso pedonale”.

pIANO DELLE ASfARLTATuRE, vIA AL SECONDO STRALCIO pER MEZZO MILIONE DI EuRO

Martina Maniero

L’assessore Simone Sartori

“Art Bonus” a Piove di Sacco: via libera all’iniziativa che consente a tutti i cittadini di avere la possi-

bilità di incentivare la cultura ed il restauro di importanti edifici comunali, con l’opportu-nità di usufruire, contemporaneamente, di notevoli vantaggi fiscali.

Lo ha fatto sapere l’assessore alla Cultu-ra, Paola Ranzato, a seguito della delibera approvata dalla giunta comunale e finalizzata ad individuare i luoghi e gli eventi di partico-lare valore ai fini cultu-rali, a favore dei quali i cittadini potranno usufruire del bonus in questione.

“Il vantaggio ai fini fiscali, in pratica, si concretizza in un credito d’imposta pari al 65%, ovvero se un cittadino fa una do-nazione, ad esempio, di 1000 euro, potrà, in seguito, detrarre dalle imposte 650 euro – ha spiegato Ranzato - Si tratta di un’inizia-tiva che, per ora, hanno adottato pochi comuni

italiani – continua - e fa sì che i cittadini e le aziende interessate possano contribuire al man-tenimento dei beni culturali del proprio territorio, ottenendo un consistente vantaggio fiscale”.

I luoghi individuati a favore dei quali si potranno effettuare donazioni di sostegno sono il Casone Ramei, nell’omonima via, il Casone Rosso di via Fiumicello, palazzo Pinato – Valeri, la biblioteca comunale, il Teatro Filarmonico, la

Torre Carrarese e piazza Incoronata, l’Auditorium cittadino, l’archivio sto-rico “Paolo Sambin” ed il cinema – teatro “Poli-teama”.

Oltre a luoghi specifici legati alla cultura piovese, sono stati individuati anche due eventi di particolare im-portanza, ovvero il festival Scene di Paglia ed il Festival Internazionale del Romanzo Storico, iniziativa che prenderà il via quest’anno. Come spiegato dall’assessore competente, il regime fiscale agevolato, di natura temporanea, con-sisterà in un credito di imposta, nella misura del

65% delle erogazioni effettuate nel 2014 e nel 2015, e nella misura del 50% delle erogazio-ni effettuate nel 2016. Potranno beneficiare dell’Art-Bonus sia le persone fisiche che quelle giuridiche, a patto che abbiano effettuato ero-gazioni liberali tramite pagamenti tracciati, dun-que mediante bonifici bancari o postali, carte

di credito, di debito o prepagate, o ancora, con assegni circolari o bancari.

“Si tratta di una novità assoluta ed il co-mune di Piove di Sacco è il secondo in Italia che ha adottato questa nuova opportunità – ha concluso Ranzato - Dando così la possibilità sia ad aziende che a privati di contribuire alla

crescita del patrimonio culturale della loro città ottenendo, in cambio, tangibili vantaggi fiscali. Chiunque è libero di decidere la somma e a cosa destinarla. Le modalità per aderire a questa ini-ziativa saranno inoltrate a tutti i commercialisti piovesi e l’Ufficio Cultura resterà a disposizione per ogni eventuale chiarimento”.

L’assessore Paola Ranzato spiega il meccanismo con il quale i privati, cittadini e imprenditori, sono sensibilizzati a contribuire al restauro di importanti edifici e in cambio di un credito d’imposta pari al 65 per cento

Cultura Art Bonus a Piove di Sacco

Il patrimonio culturale cresce, i cittadini hanno vantaggi fiscali

L’assessore Paola Ranzato

“Si tratta di una iniziativa che, per ora, hanno adottato pochi comuni italiani”

di Xodo Tizianodi Xodo Tizianodi Xodo TizianoVINI SFUSI ED IN

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Page 9: Piovese feb2015 n18

MESSAGGIO POLITICO A PAGAMENTO A CURA DEL GRUPPO CONSILIARE REGIONALE PARTITO DEMOCRATICO VENETO

CON ZAIAsicurezza

ZERO+ crimini– fondi

regionali

2008€ 25.092.994

2009€ 17.917.994

2010€ 9.480.355

2011€ 1.093.924

2012€ 1.093.924

2013€ 1.078.363

2014€ 2.050.000

2015€ 60.000

25

20

15

10

5

0

Stanziamenti per la Sicurezza nel bilancio regionale del Veneto

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8 Piove di Sacco

Un finanziamento regionale di 383 mila euro per contribuire al sostegno e allo sviluppo del com-mercio a Piove di Sacco. E’ stato presentato

lo scorso 24 gennaio, in occasione di una conferenza stampa, il progetto “Piove di Shopping”, con l’obbiet-tivo di rappresentare, tutelare, valorizzare e incentivare le imprese locali, riqualificando e promuovendo il com-mercio del centro storico, in sinergia con le altre attività che vi operano.

Il tutto sarà reso possibile anche grazie ad un finanziamento regionale, volto a sostenere progetti pilota finalizzati all’individuazione dei distretti del commercio.

“Piove di Sacco è stato il terzo comune veneto ad essere premiato, dopo Treviso e Belluno, su un totale di cinquantasei partecipanti – ha fatto sapere, entusia-sta, l’assessore al Commercio e alle attività produttive, Luca Carnio – ma, soprattutto, è il primo comune non capoluogo e della provincia di Padova ad essersi aggiudicato un finanziamento di oltre 380 mila euro, che verranno destinati all’attuazione di iniziative fina-lizzate al sostegno del commercio nel centro storico”.

Il contributo regionale andrà a coprire il 50% del costo totale per gli interventi previsti dal programma, che è pari a 767 mila e 500 euro. Il distretto Piove di Shopping ha una superficie pari a circa 0,41 kmq e comprende la quasi totalità del centro storico. Al suo interno ospita 295 attività, a cui vanno sommati 31 spazi sfitti. E proprio l’incentivazione all’utilizzo degli spazi sfitti sarà uno dei punti cardine del progetto, che prevederà misure volte a valorizzare lo spazio fisico, con interventi strutturali mirati, a porre in atto un’accat-tivante comunicazione e animazione del territorio, un

miglioramento dei servizi legati all’accoglienza, ma an-che misure di fiscalità vantaggiose, pensate proprio per premiare le nuove aziende che scelgano di utilizzare gli spazi sfitti, come uno sconto del 15% della COSAP per le nuove aperture di esercizi di vicinato dentro il peri-metro del distretto, scontistica che vale per chi prende in affitto un locale sfitto da più di 12 mesi, ma anche per tutti i pubblici esercizi che rinuncino ad inserire al proprio interno slot machines.

Il programma avrà una durata di 18 mesi, a partire dalla data di approvazione del progetto, e si concretizzerà tramite un accordo di partenariato, di cui il comune piovese sarà capofila, assieme a numerosi partner, ovvero la Confesercenti di Padova, l’Ascom Confcommercio di Padova, Cescot Veneto, Confeser-centi Padova srl, Ascom Servizi Spa, Piove Amica, la

Proloco piovese, la BCC di Piove di Sacco, il Crazy Lab, il Consorzio Regionale città d’Arte del Veneto, la Fon-dazione dei Negozi Storici di Padova e Provincia e ben 171 imprese nel settore del commercio e dei servizi.

“La grande sfida, oggi, è tra le cittadelle artificiali dello shopping, i grandi centri commerciali ed i centri urbani storici – ha commentato anche Maurizio Fran-cescon, direttore della Confesercenti di Padova – Quel-lo piovese è un centro urbano dalle grandi capacità economiche e di sviluppo e che può vincere la sfida solo se sapremo gestirlo come una grande azienda”.

di Linda Talato

Territorio Piove Shopping

Un finanziamento di 383mila euro per lo sviluppo del commercio

L’assessore Luca Carnio

Piove di Sacco è stato il terzo comune veneto ad essere premiato su un totale di 56 partecipanti. Il contributo andrà a coprire il 50 per cento del costo degli interventi

Primo piano

Dotare il servizio di Odontoiatria di Comunità dell’ospedale di Piove di Sacco del dottor Clau-dio Gallo di un sistema di radiologia mirata. A

raccogliere i fondi necessari per l’acquisto ci ha pensato Giulio Balasso e la moglie Milita attraverso una sotto-scrizione cui hanno risposto oltre un centinaio di piovesi sempre sensibili quando si tratta di aiutare quanti si occupano di portatori di handicap. Difatti l’anno scorso, sempre Giulio e Milita hanno fatto la stessa cosa per l’associazione del dottor Baccichetti che si occupa della

Sindrome di Down. “Il mio servizio – spiega il dottor Gallo – era sprov-

visto di un apparecchio di radiologia per lastre mirate specialmente per i denti del giudizio su bambini non collaborativi, quindi in anestesia totale, ora grazie alla sensibilità di questi cittadini piovesi che quando Giulio li chiama sono sempre presenti e generosi, potremo essere più incisivi nelle cure”.

Sempre generosa e sensibile quando si tratta di intervenire a favore delle persone sfortunate, anche

l’imprenditrice Regina Bertipaglia ha contribuito in ma-niera sostanziosa a questa iniziativa.

“Il servizio offerto da Claudio Gallo – ha dichiarato – è attivo nell’ospedale piovese da oltre 14 anni ed è un vero e proprio punto di riferimento per tutta la provincia ed anche oltre confini, per questo è giusto sostenerlo”. Per presentare l’iniziativa agli sponsor si è tenuta una cena alla Barchessa Contarini al termine della quale il dottor Gallo ha spiegato le funzioni della nuova apparecchiatura.

sanità Odontoiatria di Comunitàuna raccolta di fondi per l’acquisto di un sistema di radiologia mirata

Gianni Patella

Il dottorClaudio Gallo con Giulio Balasso e la moglieMilita

segue da pag. 1Al centro del dibattito la sorte destinata a Graziano Stacchio, il

benzinaio del piccolo comune nel Vicentino balzato agli onori della cronaca veneta e nazionale, che ha sparato nel corso di una rapina ad uno dei banditi, uccidendolo, per difendere la commessa di una gio-ielleria che era minacciata dalla banda. Stacchio, diventato il simbolo della lotta contro l’escalation criminale che sta colpendo il Veneto, è indagato per eccesso di difesa. A Ponte di Nanto tutti si sono schierati a favore del benzinaio, lo stesso ha fatto il sindaco Joe Formaggio ad Albettone, un paese limitrofo, che ha fatto stampare delle magliette con tanto di slogan “Io sto con Stacchio”.

Sta con Stacchio anche il governatore del Veneto Luca Zaia che ha defi nito il benzinaio “un uomo che non ha esitato a mettere a rischio la propria incolumità e a fronteggiare un grave atto criminale che si stava compiendo” .

Al di là della cronaca, la questione è più ampia e riguarda la sicurezza, un tema “di pancia” che sta a cuore ai veneti, esasperati per il sostanzioso incremento di fatti criminali che interessano i loro territori e preoccupati per la loro incolumità. I Comuni investono in telecamere per monitorare vie e piazze, i cittadini si organizzano in gruppi di vicinato, attivissimi in rete nel passaparola con facebo-ok a segnalare situazioni sospette e a controllare il territorio. Anche nei nostri giornali troverete parecchi articoli sul tema. Ci sono anche coloro che, abitanti di intere vie, sarebbero disposti ad acquistare in proprio – se si potesse - telecamere o assoldare guardie giurate per scoraggiare i malintenzionati. Eppure viene da chiedersi: le soluzioni proposte e messe in atto sono realmente effi caci? E’ giusto che i cit-tadini si dotino di armi per difendersi da soli? Sono opportuni i gruppi di vicinato, ed è giusto che i cittadini si trasformino in investigatori? E quanto effi caci sono in realtà le telecamere installate dai Comuni? Sono adeguati deterrenti? Non si può negare che il problema esista, e forse si può anche capire la reazione del benzinaio, ma se invece di spingere sulla giustizia fai da te si puntasse l’attenzione sull’opportu-nità di rafforzare l’azione delle forze dell’ordine?

E se, al posto delle telecamere, si destinassero a queste ulti-me maggiori risorse, introducendo magari qualche agente in più a presidio del territorio, a tutela dei cittadini e come risposta alla paura della gente? Forse si eviterebbe che gente spaventata e che si sente minacciata imbracci un fucile, costretta poi a fare i conti con le conseguenze a volte anche tragiche dei propri gesti dettati dalla drammaticità del momento.

Editoriale“Io sto con il benzinaio”

di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

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10 Ambiente

Meno degrado in centro storico, meno rifiuti abbandoni per strada e più decoro in città. Arrivano an-

che a Piove di Sacco le isole ecologiche a scomparsa. Il progetto è già pronto sul ta-volo dell’assessore all’Ambiente, Simone Sartori ed è di questi giorni la notizia che la Regione ha confermato un contributo di 102 mila euro (circa due terzi della spesa totale da integrare con fondi comunali) per la realizzazione di due isole ecologi-che interrate in centro, una in prossimità della Torre Carrarese e l’altra in vicolo Mezzaluna.

“Nel primo caso – ha spiegato Sartori – i cassonetti deturpano uno degli scorci più belli e affascinanti di Piove di Sacco, nel secondo invece compongono un’isola ecologica che da anni genera problemi nella zona connessi all’igiene e all’abban-dono indiscriminato di rifiuti”.

Come funzioneranno. I cassonetti verranno interrati fino a scomparire dal piano stradale e all’occorrenza, attraverso una sorta di elevatore, verranno portati in

superficie per lo svuotamento che viene effettuato dagli addetti alla nettezza ur-bana. I rifiuti verranno conferiti con una modalità controllata attraverso semplici colonnine poste in superficie che segna-leranno il rifiuto accettato. Non ci sarà alcun disagio per l’utenza perché i sogget-ti autorizzati ad utilizzare le nuove isole ecologiche saranno gli stessi che oggi usufruiscono dei cassonetti in superficie. “L’amministrazione intende procedere con passo spedito alla realizzazione del-le isole interrate e la procedura è già stata avviata” ha fatto sapere Sartori. “L’auspicio – ha detto - è che nel corso dell’iter progettuale il rilascio dei necessari pareri sia regolato dal buon senso e dalle comprensione delle reali motivazioni che hanno spinto questa amministrazione ad intraprendere questa strada, ovvero una marcata sensibilità verso le tematiche am-bientali e il rispetto, l’attaccamento e la valorizzazione del nostro centro storico”.

Raccolta differenziatadalla regione un contributo di 102mila euro per realizzare due isole ecologiche interrate

Martina Maniero

Arriveranno anche a Piove di Sacco le isole ecologiche a scomparsa

La formazione nei tempi ambientali a 360 gradi. E’ questo l’obiettivo del Consorzio Padova Sud che negli ultimi mesi ha or-

ganizzato eventi e iniziative per garantire un futuro più rispettoso dell’ambiente in tutto il territorio della bassa padovana. Grazie al cor-so di formazione sul network CasaClima, 60 persone tra tecnici comunale e amministra-tori hanno appreso importanti nozioni sulla sostenibilità energetica. Risanare energetica-mente un edificio permette di adeguare la costruzione alle nuove esigenze degli abitanti in termini di spazi e di comfort abitativo, ot-tenendo nel contempo un notevole risparmio energetico. Da una casa la perdita di calore è

notevole: il 25% dalle finestre, il 30% dall’a-reazione, il 25% dal solaio e il 15% dal tetto. “Sono dati impressionanti anche considerata la crisi economica attuale e la necessità sem-pre più pressante di tutelare l’ambiente del nostro territorio – ha spiegato Stefano Trom-boni, Direttore del Consorzio Padova Sud - Per questo il Consorzio ha voluto fortemente, in collaborazione con CasaClima Network Padova Rovigo Venezia, l’organizzazione di un corso formativo sull’efficienza energetica e sui sistemi costruttivi di edifici sostenibili indirizzato a tutti i tecnici e agli amministra-tori dei Comuni del Consorzio”. I partecipanti hanno ricevuto una certificazione relativa ai

sistemi costruttivi di edifici sostenibili, con particolare riguardo all’efficienza energetica ed alle normative nazionali e regionali che regolano la materia. Il corso è stato struttu-rato in 3 moduli di 5 ore ciascuno che si sono tenute all’ostello di Monselice. “Questo corso formativo rappresenta una risorsa importante per districarsi in un campo tanto fondamenta-le quanto complesso - ha spiegato Leonardo Ragazzo, presidente del CasaClima Network Padova-Venezia-Rovigo - E’ noto come gli edifici sprechino circa la metà dell’energia globale, e quindi risulta importante e fonda-mentale costruire edifici che siano efficienti da un punto di vista energetico”. La scadenza

del 2018 che richiede edifici a consumo zero diventa sempre più vicina. “In un momento storico come questo – concludono i respon-sabili del Consorzio Padova Sud - nel quale i Comuni hanno grosse carenze di risorse e spesso, sono sotto organico dal punto di vista del personale, il ruolo di supporto del Consor-zio appare sempre più fondamentale sia da un punto di vista tecnico che dal lato della predisposizione degli atti amministrativi di supporto”. Inoltre il Consorzio Padova Sud ha attivato un programma di sostegno ai Comuni soci che vogliono aderire e poi sviluppare il Piano d’azione per l’energia sostenibile. Il Paes è un protocollo volontario che vede coin-

volte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utiliz-zo di fonti energetiche rinnovabili nei loro ter-ritori. Nel sito padovatre.it/sportelloenergia è possibile vedere tutti i Comuni aderenti e i relativi dati sulle emissioni. Ma il Consorzio Padova Sud non è solo un sostegno per i Comuni: grazie al nuovo portale web dello sportello energia, tutti i cittadini possono pre-notare gratuitamente e direttamente online, una consulenza gratuita riguardante tutte le tematiche energetiche. Non solo fotovoltaico quindi, ma anche condizionamento e riscalda-mento con fonti energetiche alternative come ad esempio il pellet.

Risparmio dei consumi e maggiore efficienzaper ridurre i costi e le emissioni inquinanti

Consorzio Padova Sud Corsi tecnici per risanare energeticamente gli edifici

Formazione ambientaleUno dei corsi organizzati in collaborazione con CasaClima

La tutela dell’ambiente e del territorio passa attraverso l’e-ducazione delle nuove generazioni. Ne sono convinti i re-sponsabili del Consorzio Padova Sud che hanno organizzato

l’undicesima edizione del corso di specializzazione in tecnologie ambientali all’istituto di istruzione superiore Einstein di Piove di

Sacco. Un corso che si inserisce in modo complementare alla formazione che già viene programmata nelle scuole per tutti i gradi di istruzione anche tramite laboratori pratici. Il corso ap-pena tenuto a Piove di Sacco ha avuto uno scopo ancora più specifico: fornire basi tecniche, scientifiche e normative agli stu-denti ed insegnanti interessati allo sviluppo di tematiche legate all’ambiente, alla difesa ed dalla valorizzazione del territorio in generale. Il percorso è anche finalizzato a presentare i corsi di

laurea specifici relativi alle tematiche ambientali e che hanno fatto rilevare, negli ultimi anni, un continuo aumento di iscrizioni. Tra gli argomenti trattati in classe ci sono la produzione dei rifiuti e la loro gestione integrata, le fonti di energia alternative e le forme di risparmio energetico, dna geni e loro funzionamento, biotecnologie e ogm, la storia illustrata dell’immondizia ed evi-denze scientifiche dell’effetto serra e ripercussioni sul sistema ambiente.

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Page 13: Piovese feb2015 n18

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12 Piove di Sacco

di Gianni patella

Dopo tre anni di apprendistato nell’ufficio commerciale del nastrificio di Regina Bertipaglia viene assunta e realizza un progetto di vita che le sembrava quasi impossibile

Una bella storia Ha 25 anni ed è down

Alice realizza il suo sogno e diventa operaia

Da alcuni mesi è diventata

operaia dopo aver passato tre anni come a p p r e n d i s t a nell’ufficio com-merciale del nastrificio piovese Victor dell’imprenditrice Regina Bertipaglia.

Così a prima vista non pare una noti-zia, ma lo è se si pensa che Alice Aggio è down. Alice ha compiuto 25 anni lo scorso 22 marzo ed ha conseguito il diploma di tecnico all’istituto padovano Ruzza nel campo della moda.

Traguardo raggiunto grazie alla tena-cia della mamma Patrizia nel provvedere agli spostamenti giornalieri di Alice e nel mantenere stretti rapporti col personale in-segnante. Come si diceva nel 2010 Alice è stata assunta da Regina Bertipaglia sempre sensibile nei confronti di chi è meno fortu-nato e che le ha messo a disposizione una postazione tutta sua dotata di computer.

“Alice ha portato nei nostri uffici una ventata di allegria – affermano le colleghe

Barbara, Nicoletta, Monia alle quali si ag-giunge anche Regina Bertipaglia – è molto educata, sensibile, è sempre la prima a pre-sentarsi al mattino e se percepisce un clima diverso in ufficio si rattrista per cui anche noi cerchiamo di andare d’accordo per non vederla soffrire”.

E’ talmente innamorata del lavoro e delle colleghe che nei weekend vorrebbe rimanere in ufficio e, comunque, messag-gia a tutte le sue colleghe un “arrivederci a lunedì”.

La felice situazione di Alice pone in evi-denza come anche per chi è meno dotato c’è la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro a patto che trovi imprenditori sen-sibili come Regina Bertipaglia e colleghe che non le fanno pesare nulla ma che si adoperano acché si trovi a suo agio. E Alice sa come ricompensarle, con la gioia la sen-sibilità e l’amicizia.

Le colleghe: “E’ molto educata e sensibile. Ha portato una ventata d’allegria”

“Social Coop Io Noi Tutti”: all’i-stituto E. de Nicola di Piove di Sacco nasce una nuova co-

operativa scolastica. Lo scorso 24 gen-naio, nella sede dell’istituto scolastico piovese, è stata costituita ufficialmente una nuova cooperativa scolastica, della quale faranno parte gli studenti dell’isti-tuto in questione.

“L’iniziativa, già avviata lo scorso anno con la nascita di una prima asso-ciazione, si inserisce nel progetto Scuola Coopattiva, promosso da Irecoop Veneto e sostenuto dal Credito Cooperativo, ed in particola dalla BCC di Piove di Sacco - ha fatto sapere, tramite un comunicato stampa, l’istituto di credito piovese - Da tempo Irecoop Veneto, coerentemente con la sua mission di istituto di ricerca per gli studi cooperativi, coordina e rea-lizza percorsi di educazione nelle scuole, con azioni concrete sulla promozione dello spirito imprenditoriale dei giovani. A questo scopo, Irecoop propone percor-si di formazione cooperativa mediante il progetto “Scuola Coopattiva – La coo-perazione fa scuola”, e collabora per la sua concretizzazione con gli altri attori del sistema cooperativo, quali le Banche di Credito Cooperativo del territorio, le cooperative e le Unioni provinciali di riferimento, la Camera di Commercio, sino ad un ampio raccordo con tutti i soggetti della comunità, ognuno con il proprio contributo di idee, di cultura e di comportamenti”.

Il percorso formativo attivato al De Nicola prevede la progettazione e la costituzione di una Associazione Coo-perativa Scolastica (A.C.S.) attraverso cui simulare la creazione di un’attività economica reale e riprodurre in modo realistico il funzionamento di imprese autentiche. “La simulazione d’impresa cooperativa si realizza in un processo che nasce da un’idea imprenditoriale, struttura un Business Plan e ne studia la reale fattibilità – spiega il comunica-to stampa - aiutando i giovanissimi a prepararsi a svolgere il ruolo di membri autonomi, partecipativi e responsabili della società nella quale vivono, anche all’interno della loro realtà scolastica”. Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, si è deciso di replicare con una nuova “iniziativa imprenditoriale”, che ha preso ufficialmente il via sabato 24 gennaio, con la costituzione della nuova Società Impresa Cooperativa, che ha vi-sto la Bcc di Piove di Sacco nel ruolo di “notaio”.

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Scuola e lavoroall’istituto de nicola nasce una nuova cooperativa scolastica

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In alto Alice con le colleghea lato con Regina Bertipaglia

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14 Piove di Sacco-Legnaro

Finalmente la parrocchia e la frazio-ne di Corte possono fruire di una sala polivalente nuova e ampia che verrà

inaugurata il prossimo primo marzo. Una struttura capace di accogliere oltre un cen-tinaio di persone con tanto di cucina attrez-zata come quella di un ristorante e alcuni locali di servizio.

Costruita con i più moderni e validi ac-corgimenti soprattutto per quanto riguarda l’insonorizzazione che non permette alcun eco. La nuova sala, progettata dall’archi-tetto Bruno Martini lunga 24 metri e larga una decina, è costata oltre 700 mila euro, in parte assicurati dal-la Fondazione di solidarietà ecclesiale (200 mila euro) e dai risparmi della parrocchia di don Antonio Brugnolo e dalle offerte dei parrocchiani.

“La parrocchia e la comunità di Corte – ha dichiarato don Antonio – era priva di

una struttura capace di contenere un certo numero di persone dove svolgere le varie attività. Prima queste si tenevano nella cappellina della Madonna di Lourdes ora in disuso e priva di servizi igienici e cucina, per questo abbiamo pensato a una nuova struttura come un servizio a tutta la comu-nità dove effettuare le varie attività sociali, per gli anziani, incontri conferenze, attività

ludiche per le feste del-la parrocchia, abbiamo anche il bar affiliato al circolo “Noi”, molte di questi incontri si tenevano in chiesa ma non sempre è possibile

accoglierli”. E’ già stato individuato il logo che

contraddistingue la nuova sala. Si tratta di un cerchio con all’interno due colombe (simbolo della pace) che nella loro sinuosi-tà raffigurano due mani che si stringono e, attorno, sette figure stilizzate. Splendide le vetrate della facciata che la pittrice Cristiana

Carraro ha inserito nella vetrocamera e che riportano “l’Incanto della vita” una serie di dipinti ispirati all’uomo dalla sua nascita al crepuscolo.

L’inaugurazione ufficiale prevede la

Messa celebrata dal vicario generale don Paolo Doni che taglierà il nastro e la pre-senza del sindaco di Piove Davide Gianella, autorità civili e militari. Nell’occasione verrà proiettato il video che scandisce l’intera

costruzione della sala e della realizzazione dei dipinti dell’entrata da parte dell’artista. Quindi nel pomeriggio tutte le associazioni si impegneranno in un momento di festa e di condivisione.

di Gianni patella

Potrà accogliere oltre 100 persone, è stata dotata di cucina attrezzata e di alcuni locali di servizioLa nuova sala è lunga 24 metri e larga un decina. E’ costata 700mila euro

Corte Parrocchia e attività

A marzo sarà inaugurata la nuova sala Polivante

L’esterno e la parte interna della sala Polivalente

La Fondazione di solidarietà eccelsiale ha assicurato 200mila euro, il resto è a carico della parrocchia

Fa discutere la decisione del Comune di partecipare ad un bando regionale che finanzia progetti per il bike sha-

ring e che a Legnaro prevede l’acquisto di 24 bici elettriche da posizionare in due stazioni per il noleggio: una in via Verdi, a lato della Statale, l’altra in viale dello Sport, vicino l’università.

Il primo a sollevare dubbi e perplessità sul progetto è stato il segretario del circolo del Partito democratico, Elia Bozzolan, che già quest’estate aveva contestato l’u-tilità del servizio, “adeguato a una grande città”, la collocazione delle stazioni “così vicine da rendere inutile il noleggio di una bici” ma anche la mancanza di una visio-ne strategica di mobilità sostenibile.

A tornare sulla questione, stavolta al tavolo del consiglio, è stato il capogruppo Davide Bianchini (Movimento Legnaro Nuova) che attraverso una mozione ha proposto di accantonare i 15 mila euro stanziati a titolo di cofinanziamento (qualora il Comune non rientri in gradua-toria) per impegnarli a favore dei privati interessati all’acquisto di biciclette e bici elettriche.

Alla giunta il compito di definire un regolamento per l’accesso ai fondi e in-dividuare i destinatari tramite graduatoria. Persone che andrebbero cercate tra le fa-miglie indigenti o numerose; studenti con regolare contratto di locazione, “categoria che contribuisce molto alle economie del

Comune ma mai destinataria di interventi a suo sostegno”; ultrasessantenni e resi-denti nelle frazioni.

La proposta, com’era prevedibile, ha incassato il voto contrario della maggio-ranza perché convinta, ha detto l’assesso-re all’Ambiente Roberto Maniero, che una stazione a Legnaro, nel lungo periodo, possa inserirsi in un sistema integrato di scambio di bici tra Padova e Piove di Sacco. Per ora però la rete ciclabile è ben lontana dal raggiungere la Provincia o il capoluogo della Saccisica perché è ancora in fase di completamento la pista ciclabile verso Sant’Angelo ed è solo in fase di stu-dio quella che dovrebbe arrivare a Ponte San Nicolò.

Lo ha ricordato anche il capogruppo Deborah Universi (Nuova Legnaro in mo-vimento) che a sua volta ha suggerito di impiegare i fondi a favore del sociale, così come chiesto dai legnaresi in un sondaggio online sulla pagina Facebook del gruppo. Contrari anche il capogruppo Lorenzino Collesei e il consigliere Claudio Borsetto (Per Legnaro) che hanno invitato tutti ad una maggiore concretezza ricor-dando che, per entrambe le proposte, ci sono anche dei costi di manutenzione di cui farsi carico.

Legnaro. Mobilità sostenibilebike sharing, perplessità sul progetto. fa discutere la decisione di partecipare al bando regionale

Martina Maniero

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16 Brugine e Arzergrande

Il Comune dichiara guerra all’alta velocità con i telelaser. Per evitare la multa – come sempre - basterà guidare con prudenza e

rispettare i limiti di velocità ma da qualche settimana gli automobilisti hanno anche uno strumento in più perché l’amministrazione comunale ha deciso di comunicare in anticipo il calendario delle vie sotto poste a controllo. Settimanalmente sulla pagina Facebook del Comune e sul tabellone luminoso installato in piazza Ungheria viene pubblicato l’elenco delle strade oggetto di accertamento da parte della polizia municipale.

Strade (spesso lunghi rettilinei che invita-no a premere il piede sull’acceleratore) scelte sulla base delle segnalazioni dei residenti del-la zona e degli operatori del settore. Tra que-ste compaiono le vie Ardoneghe, Fiumicello, Rialto e Porto Superiore. L’amministrazione con questa iniziativa ha deciso di affiancare l’attività sanzionatoria a quella di prevenzio-ne, a conferma che gli strumenti in mano agli

agenti della polizia municipale non servono ad ingrossare le casse comunali. Le verifiche sul rispetto dei limiti di velocità sono iniziate, tra le polemiche, già quest’autunno.

A molti l’intensificarsi dei controlli su diverse strade comunali sono sembrati un modo veloce per fare cassa: una scelta che aveva poco a che fare con la sicurezza e molto più con i bilanci. Quelli impiegati dagli agenti però non erano telelaser ma appa-recchi utilizzati per leggere le targhe delle auto e verificare la regolarità dei documenti del mezzo. Ora che la municipale è pronta a scendere in strada per verificare il rispetto dei limiti di velocità il Comune ha deciso di dissipare ogni dubbio e mettere al corrente i cittadini sugli spostamenti delle pattuglie. Chi si troverà nelle prossime settimane a passare per Brugine farà bene a tenere gli occhi aperti e a guidare con prudenza nei tratti dove sarà attivo il telelaser.

“Cosa che - ricorda il sindaco Michele

Giraldo - dovrebbe essere fatta comunque, a prescindere dai controlli”.

Tutte le postazioni messe in atto dalla polizia municipale saranno visibili e segnala-te, come prevede la normativa nazionale, da appositi cartelli.

“Questa operazione viene fatta con l’o-biettivo di sensibilizzare la cittadinanza alla guida prudente, soprattutto in quelle zone in cui vengono segnalate auto che corrono ad alta velocità” ha spiegato il primo cittadino, che ha aggiunto: “Anche per questa ragione, preferibilmente, i controlli verranno eseguiti fuori dagli orari di punta”.

di Martina Maniero

Ogni settimana il sulla pagina facebook del Comune verranno segnalate le strade oggetto di accertamenti

Viabilità Sono stati intensificati i controlli della Polizia municipale

Il Comune dichiara guerra all’alta velocità con i telelaser

Buoni lavoro per superare la carenza di personale e il blocco delle assunzioni ma anche per dare un lavoro a chi al momento non ce l’ha. E’ quanto prevede

il nuovo bando del Comune approvato su iniziativa del vicesindaco e assessore al Sociale, Sabrina Baldin.

Destinatari dell’iniziativa sono studenti e disoccupa-ti che dovranno solo presentare il proprio curriculum in Comune e rendersi disponibili per una serie di attività in supporto agli uffici comunali. Tra queste la consegna dei pasti agli anziani e ai disabili; piccoli interventi in ausilio agli operai del Comune; sorveglianza delle aree verdi pubbliche e dei cimiteri; vigilanza degli attraversamenti pedonali; pulizia dei locali e delle palestre comunali; servizi utili alla biblioteca. Tra i requisiti la residenza a Brugine e l’idoneità fisica all’impiego. Si dovrà poi dimostrare di essere disoccupati e di essere iscritti al centro dell’impiego; licenziati e di non poter beneficiare dell’indennità di disoccupazione oppure di essere studenti (meno 25 anni) e iscritti all’università o alle scuole superiori. Farà la differenza il reddito patrimoniale e la disponibilità a lavorare la sera e nei giorni festivi. Diversamente da altri bandi questo non ha una scadenza per la presentazione delle domande perché i servizi di cui si potrà avvalere il Comune verranno individuati in base alle necessità nel corso dell’anno.

“Tengo in modo particolare a questo progetto – ha commentato il vicesindaco Baldin – perché è un’opportunità che fornisce pari possibilità a tutti e perché, qualora avessimo la possibilità di far lavorare qualcuno anche per un breve periodo, avremmo già una graduatoria da cui attingere”.

Territoriolavoro, il nuovo bando del comune destinato a disoccupati e giovani studenti

Ma.Ma.

Il vicesindaco Sabrina Baldin

Giovani protagonisti attivi della vita del-la comunità. Si è insediato in queste settimane il primo consiglio comunale

dei ragazzi. E’ formato da diciotto consiglie-ri, tra i quali il sindaco che è una ragazzina di terza media, Martina Spinello. Si tratta di un progetto fortemente voluto dall’am-ministrazione con lo scopo di promuovere l’educazione dei ragazzi alla partecipazione e alla democrazia. E’ il frutto del lavoro di un anno, alla cui realizzazione hanno parte-cipato gli alunni delle scuole medie e i loro insegnanti, supportati dall’assessorato alle Politiche Giovanili.

“Abbiamo deciso di approntare uno strumento - spiegano i consiglieri comuna-li Paola Martin e Gabriele Morosin che hanno seguito passo passo il progetto - che dia voce ai ragazzi e li renda consapevoli di come, impegnandosi in prima persona, ciascuno di loro possa contribuire alla cosa comune”.

In questi mesi si sono davvero impe-

gnati, approfondendo e riflettendo sull’argo-mento delle istituzioni civiche, elaborando programmi elettorali ed eleggendo demo-craticamente i propri rappresentati.

“Adesso spetta alla nuova assemblea - aggiungono i consiglieri - realizzare i propri progetti, sfruttando gli spazi e i poteri che gli sono stati attribuiti e impegnando la pic-cola somma che annualmente è messa loro a disposizione dal Comune”.

Commenti positivi all’iniziativa sono arrivati anche dal mondo della scuola.

“Ritengo questa esperienza - ha com-mentato Caterina Rigato, dirigente scola-stico dell’istituto comprensivo di Codevigo di cui Arzergrande fa parte - un’opportunità formativa di efficacia straordinaria. Un atto di fiducia della collettività nei confronti dei ragazzi e un passo avanti nella valorizza-zione dei loro talenti e nella loro responsa-bilizzazione”.

ARZERGRANDE, SI è INSEDIATO IL CONSIGLIO COMuNALE DEI RAGAZZI

Alessandro Cesarato

Il consiglio comunale dei ragazzi

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18 Pontelongo-Polverara

Quattro serate di approfondimento su tematiche attinenti la famiglia e le sue dinamiche.

Ha esordito il 9 febbraio don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova, che ha sviluppato il tema “Ruolo della famiglia – l’equilibrio giusto”. I prossimi incontri, in calendario, dopo quello del 20 febbraio, il 6 e il 13 marzo, vedranno come relatori il sociologo dell’Università di Padova Luca Trappolin, la psicologa Elisabetta Fal-cetti e il comandante dei carabinieri di Piove di Sacco Enrico Zampolli.

L’iniziativa è stata organizzata dall’as-sessorato alle Politiche per la Famiglia dopo avere somministrato alla cittadinanza dei questionari che avevano lo scopo di capire direttamente dalle famiglie del paese quali fossero le problematiche più sentite.

“Abbiamo individuato i temi da affron-tare - spiega il consigliere delegato Alessan-dro Barbierato - proprio in base all’analisi

delle esigenze emerse. Siamo convinti che la famiglia sia il pilastro della nostra società e per far si che non si deteriori, è importante anche promuovere momenti formativi come questi”.

“Il contesto familiare - aggiunge Bar-bierato - è il primo ambiente educativo dei figli e i genitori stessi chiedono sostegno

e quindi un accompagnamento. Crediamo sia compito delle istituzioni, in particolare dell’amministrazione comunale, farsi carico a pieno titolo di tale richiesta. L’unicità di questi incontri è data dal fatto, che le fa-miglie hanno scelto e proposto tematiche, diventando protagoniste di tale evento”.

di Alessandro Cesarato

L’iniziativa è stata organizzata dall’assessorato alle Politiche della famiglia dopo aver raccolto le richieste di un questionario somministrato alla cittadinanza

Il ciclo di incontri I prossimi appuntamenti il 6 e il 13 marzo

La famiglia al centro del discorsoIl resoconto di sette mesi di opposizione consiliare

raccontato nei dettagli alla cittadinanza. E’ stato di-stribuito casa per casa il primo numero del notiziario

della lista civica “Pontelongo Democratico, Unito, Soli-dale”, il più importante, da un punto di vista dei risultati elettorali, dei gruppi di opposizione presenti in consiglio comunale.

“Dopo questi primi mesi - esordisce il capogruppo Roberto Franco - abbiamo ritenuto doveroso tirare le somme sul nostro operato e soprattutto su quello dell’am-ministrazione del sindaco Canova”.

Un giudizio, quello su l’attuale maggioranza, tutt’altro che lusinghiero secondo Franco e i suoi.

“Troppo spesso ci è stato negato qualsiasi confronto e anche il dialogo - spiega Franco - con le nostre proposte neppure prese in considerazioni”.

Tra i temi più caldi di questo inizio di mandato c’è stato sicuramente quello della Tari. “Abbiamo l’aliquota più alta del Piovese» -dice il capogruppo - con anomali aumenti ed errori di calcolo. Avevamo proposto una restituzione alle famiglie di almeno una parte del gettito ma la risposta dell’amministrazione è stata di assoluto rifiuto”.

Altra questione di diatriba ha riguardato la demolizione di una vecchia cabina dell’Enel per lasciare spazio a un parcheggio.

“Secondo noi sono state fatte delle irregolarità negli atti pubblici e abbiamo chiesto spiegazioni. Non avendole avute in nessun modo, ci siamo trovati costretti a rivolgerci alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti”.

Altre interrogazioni della lista Pdus hanno riguardato il futuro dello zuccherificio, il servizio di raccolta dei rifiuti, la manutenzione delle strade e il sostegno alle associazioni di volontariato.

“Continueremo a farci carico della voce dei cittadini che rappresentiamo - conclude Roberto Franco - informandoli e rendendo loro conto del nostro operato”.

politica e amministrazione

Sette mesi di opposizione, “Pontelongo Democratico, Unito Solidale” li racconta

A.C.

Una delle serate di approfondimento del ciclo di incontri sul tema “Ruolo della famiglia l’equilibrio giusto”

Roberto Franco

I Comuni di Ponte San Nicolò, Legnaro e Polverara si associano e danno vita al Corpo intercomunale di polizia locale.

L’accordo stipulato (che per ora ha passato l’esame dei consigli comunali di Le-gnaro e Polverara) prevede la condivisione degli agenti, dei mezzi e degli strumenti in dotazione ai singoli Comuni con l’obiettivo di rendere più efficace e più efficiente il pre-sidio del territorio garantendo soprattutto una maggiore presenza in strada, anche in termini di ore, del personale in divisa. In to-tale nei tre Comuni convenzionati opereran-no 12 agenti a servizio di una popolazione di quasi 26 mila abitanti.

La sede principale resterà a Ponte San Nicolò (ente capofila) ma uffici secondari saranno dislocati anche negli altri Comuni. L’orario di lavoro sarà compreso nella fascia oraria che va dalle 7.30 alle 19.30, tutti i giorni dal lunedì al sabato e, in alcuni casi particolari, anche in orario serale e notturno dalle 19 all’1.

La convenzione durerà quattro anni e non è escluso che in futuro possano aderirvi anche altri Comuni vicini. Il funzionamento del servizio sarà oggetto di periodico esa-me: la Conferenza dei sindaci dei Comuni associati avrà il compito di verificare l’an-damento generale mentre il Responsabile (individuato nel comandate di Ponte San Nicolò) dovrà occuparsi della gestione ope-rativa. Anche per il personale dipendente sono previsti momenti di formazione spe-

cifica in modo da arrivare ad uniformare comportamenti e metodologie di intervento.

Quanto ai costi andranno riparti fra i Co-muni in proporzione all’intensità dei servizi. Tra le spese condivise sono comprese quelle dei canoni per l’accesso alle banche dati e servizi telematici; l’acquisto di libri, riviste specializzate e modulistica in generale; le manutenzioni ordinarie delle attrezzature in dotazione (come la revisione periodica dell’etilometro o la taratura telelaser). In casi specifici invece (come i costi per il carburante, l’assicurazione e il bollo dei vei-coli) le spese resteranno in capo al singolo ente.

Anche gli stipendi del personale im-piegato nei servizi convenzionati sarà di competenza del singolo Comune del quale il personale è dipende. I proventi delle san-zioni infine andranno al Comune nel quale sono stati rilevati gli illeciti fatto salvo per una percentuale da impiegare per il mi-glioramento della sicurezza stradale e per l’eventuale adozione di misure di assistenza e di previdenza per il personale di polizia.

pOLvERARA, pOLIZIA LOCALE: IL COMuNE SI ASSOCIA CON pONTE SAN NICOLò E LEGNARO

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Anche quest’anno l’amministrazione comu-nale utilizzerà i fondi del 5x1000 al Co-mune per il progetto “Peer education”: una

campagna di sensibilizzazione e prevenzione ai comportamenti a rischio rivolta agli studenti delle scuole medie, genitori e insegnanti.

L’iniziativa, alla terza edizione, ha già avuto modo di trattare i pericoli legati all’assunzione di alcol e droga in età adolescenziale e quest’anno ha spostato l’attenzione su un tema di grande attualità ovvero l’uso con-sapevole di internet e dei social network.

Questi sono strumenti presenti in maniera impor-tante nella quotidianità di bambini e adolescenti e spesso i genitori si trovano impreparati a ricono-scere ed affrontare le insidie che si nascondo in rete. Da qui la necessità di costruire un’alleanza tra scuola, famiglia e territorio che sia in grado di guidare i ragazzi alla navigazione sicura e gli adulti alle forme di vigilanza.

“Ormai da diversi anni i nostri ragazzi sono penalizzati dagli enti pubblici che dovrebbero

finanziare progetti di sensibilizzazione dei com-portamenti a rischio - ha rilevato il vicesindaco e assessore alla Politiche giovanili, Chiara Bene-tazzo – purtroppo però in questi ultimi dieci anni quasi nulla è arrivato nel nostro territorio per que-sto indirizzo. E’ così che è nato questo progetto, portato avanti con la collaborazione dell’Istituto Olivotti e con l’Istituto scolastico che da subito si è dimostrato molto sensibile al tema”.

“Il progetto – ha spiegato - è innovativo nelle modalità in quanto utilizza il metodo dell’educazione tra pari e cerca di creare una rete di protezione attorno ai ragazzi coinvolgendo gli insegnanti, i genitori e gli adulti significativi”.

“La positività con cui è stato accolto il pro-getto – ha concluso il vicesindaco - è motivo di soddisfazione: pur con gli strumenti che un Comu-ne ha disposizione sentiamo di aver contribuito a rafforzare i nostri ragazzi e di averli affiancati nella crescita, costellata spesso da scelte e incon-tri difficili”.

19Sant’Angelo-Codevigo

A scuola manca il tempo pieno e le fami-glie sono in difficoltà nel riuscire a fare conciliare orari lavorativi e custodia dei

figli. Un problema serio e sentito, con cui si trovano a dovere fare i conti almeno una quindicina di coppie di genitori che proprio in queste settimane devono iscrivere i pro-pri bambini alla scuola primaria. Un vero e proprio dilemma, tanto che hanno deciso di formare un comitato per riuscire a fare mas-sa critica e portare alla luce tutti insieme le loro problematiche comuni.

A cosa aspirano? In buona sostanza alla semplice possibilità di avere la facoltà di iscrivere i propri figli in una scuola che ga-rantisca almeno una classe a tempo pieno, dove i bambini possano rimanervi anche per una parte del pomeriggio. Opzione questa al momento non presente nelle scuole di Codevigo.

“Siamo genitori - spiegano gli interes-sati - che fortunatamente lavorano e questo non ci permette, però, di accogliere i nostri

figli all’uscita dalla scuola alle 12.40”. “Chiediamo un aiuto agli organi scolastici - continuano - per continuare a garantire l’istruzione ai nostri figli e allo stesso tempo mantenerci un posto di lavoro”.

Alternative? “Qualcuno di noi si è rivolto alle scuole

di Piove di Sacco - raccontano - ma ci è già stato risposto che non c’è posto per i nostri figli”. In questi anni il Comune, da parte sua, ha organizzato, affidandolo a una cooperativa, un servizio di dopo scuola per andare in contro in qualche modo anche a queste problematiche.

“Purtroppo è totalmente a carico del-le famiglie - dicono i genitori - ed è anche troppo costoso. Dodici euro al giorno, senza comprendere il pasto, sono una cifra troppo impegnativa. Potrebbe essere un’alterna-tiva valida, a condizione di diventare più abbordabile economicamente e di garantire una corretta alimentazione ai nostri figli”.

CODEvIGO SCuOLA: uN COMITATO DI GENITORI pER ChIEDERE IL TEMpO pIENO

A.C.

Si cerca di creare una rete di protezione attorno ai ragazzi

di Martina Maniero

Il progetto è portato avanti dal Comune insieme con l’Istituto Olivotti e quello scolastico e ha incontrato un grande successo nelle precedenti edizioni

Il 5 per mille al Peer EducationSono partiti alla fine del mese scorso i lavori di estensione

della rete fognaria in via Groppo. Interventi per un costo complessivo di 180 mila euro eseguiti da AcegasAps-Hera

su sollecitazione del Comune che ancora, ricorda il sindaco Ro-mano Boischio, detiene le quote azionarie della multiutility. I lavori sono stati programmati da tempo ma sono partiti solo dopo una attenta mappatura del sistema di condotte delle ac-que nere locali che ha individuato criticità e priorità di azione. Il piano comprende l’estensione della rete fognaria di tutta la strada e in un secondo momento la sostituzione di parte della condotta idrica danneggiata a cui seguirà la completa riasfalta-tura della strada. I lavori in questa prima fase interesseranno una ventina di famiglie (il cantiere ha aperto in via Groppo con accesso da via Caselle e chiude all’altezza del civico 10) ma alla fine saranno una sessantina i nuclei allacciati alla rete. Se-condo il cronoprogramma il primo stralcio dei lavori dovrebbe concludersi entro il mese di aprile.

“Ringrazio AcegasAps-Hera perché ha deciso di investire nel nostro territorio – ha detto con soddisfazione il primo cittadino, - e invito i cittadini a sopportare i momentanei disagi perché al termine dei lavori avranno un importante ritorno in termini am-bientali e di miglioramento della qualità della vita. E’ un piccolo tassello che si aggiunge ad un sistema di rete fognaria di per se già buono nel nostro territorio”.

Una volta completati i lavori in via Groppo il cantiere si sposterà in via Verdi tra Sant’Angelo e Vigorovea. Anche qui si andranno a completare gli allacciamenti alla rete.

neWsSant’Angelo

partiti i lavori alla rete fognariapoi il cantiere si sposterà in via verdi

Ma.Ma.

Sant’Angelo Sociale

La campagna di prevenzione è rivolta agli studenti delle medie, a genitori e insegnati

Teatro amatoriale che passione. E’ partita nel mese di febbraio la rassegna teatrale “Ridere fa ben…!” con un calendario che proseguirà sino alla metà del mese di marzo. Cinque appuntamenti che si terranno tutti la do-

menica pomeriggio alle 16 nella sala polivalente comunale di piazza I Maggio. “Codevigo ha una lunga tradizione nel campo della promozione del teatro

amatoriale - sottolinea l’assessore alla Cultura, Silvia Meneghin - che ha visto, negli anni passati, l’organizzazione di rassegne primaverili, autunnali e specifi-che per bambini. Il teatro amatoriale si sta affermando sempre di più sia per il crescente interesse del pubblico sia per la qualità stessa delle produzioni proposte dalle compagnie”. La rassegna è dedicata a Mario Antonio Ranzato, istituzione del teatro amatoriale piovese, prematuramente scomparso nel marzo del 2009.

“Fino al 2010 in paese - continua l’assessore - era consuetudine e tra-dizione molto apprezzata partecipare alla rassegna teatrale “Ridare fa ben”, ideata, realizzata e curata in ogni dettaglio da Ranzato. Quest’anno, su proposta dell’associazione La Ribalta e La Compagnia della Torre, c’è stata la possibilità di

realizzare di nuovo la rassegna, anche in ricordo del suo ideatore. Da parte nostra abbiamo accolto con entusiasmo l’invito, sia per rinverdire la fortunata tradizione, sia per dare un’occasione di sva-go e divertimento culturale alle

famiglie”. L’organizzazione della rassegna è curata dall’associazione culturale teatrale La Ribalta e dalla Compagnia della Torre che hanno predisposto un det-tagliato programma sia degli eventi sia organizzativo, chiedendo unicamente al Comune la messa a disposizione della sala polivalente, senza nessun altro one-re. I prossimi appuntamenti sono l’8 e il 15 marzo. Sul palcoscenico saliranno, nell’ordine, la compagnia I Commedianti con l’opera goldoniana “I pettegolezzi delle donne”, La Compagnia della Torre con “Le impiegate” di Antonio Zanetti e l’associazione Madonna delle Grazie con “Maria nei Vangeli”.

codevigo

Teatro amatorialeritorna “ridere fa ben...!”, la rassegna ideata da mario antonio ranzato, a cui è dedicata questa edizione

Alessandro Cesarato

I prossimi appuntamenti sono fissati per l’8 e il 15 marzo con “I pettegolezzi delle donne” e “Le impiegate”

Il cartellone della rassegna vuole essere un omaggio a colui che è

considerato una istituzione del teatro

amatoriale piovese

I genitori chiedono almeno una classe a tempo pieno per le primarie di Codevigo

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E’ originario della Saccisica il responsabile del Fai Giovani di Padova, e ha voluto raccontare, con una lunga chiacchierata, la sua esperienza di volontariato

nell’ambito della tutela del patrimonio culturale locale. Marco Boscolo Meo, classe 1983 e residente a Conche, nel comune di Codevigo, è responsabile del Fai Giovani di Padova, nonchè componente della delegazione pado-vana del Fondo Italiano per l’Ambiente che, dal 1975, contribuisce alla tutela, alla conservazione e alla valoriz-zazione del patrimonio artistico, naturale e paesaggistico del nostro Paese.

“Sono sempre stato molto attivo nel volontariato che attiene alla sfera culturale – ha raccontato Boscolo – dapprima come membro della nota associazione pio-vese Amici del Gradenigo, fino alla primavera del 2011, poi, dall’autunno dello stesso anno, entrando a far parte del Fai, inizialmente come membro della Delegazione di Padova e, dal 2012, anche come responsabile del Fai giovani di Padova”.

Una presenza, quella di Boscolo, che ha contribuito a fungere da collegamento e a portare alcuni progetti ed ini-ziative di carattere culturale anche nei comuni del Piovese.

“Vista la ricchezza di ville e palazzi veneti che ca-ratterizza il territorio da cui provengo, ho pensato alla

possibilità di portare alcuni progetti anche nei comuni della Saccisica – ha spiegato - tra cui il format “La Villa Veneta: La Casa Perfetta”, iniziativa portata a Piove di Sacco nel 2012, in collaborazione con l’amministrazione comunale e con il CTG. In quell’occasione – racconta – ci fu un riscontro eccezionale da parte del pubblico, con una media di circa 90 persone partecipanti per ognuna delle quattro serate proposte, che si sono svolte all’interno della

Sala della Magnifica Comunità Piovese di Palazzo Jappel-li. Sull’onda di questo successo – continua – abbiamo pensato di riproporre, a Piove di Sacco, le Giornate Fai di Primavera, un’iniziativa organizzata a livello nazionale dal Fai allo scopo di far conoscere e amare, a sempre più persone, i piccoli e grandi gioielli del nostro paese”.

Era il marzo del 2013 e, per l’occasione, furono aperti luoghi normalmente inaccessibili alla comunità, che

ha potuto, in quell’occasione, assaporarne e riscoprirne bellezze e potenzialità.

“Furono aperti alla comunità Palazzo Jappelli, mo-strandone un volto normalmente poco noto al pubblico, che ha potuto osservare la sede comunale con occhi nuovi, e Villa Bragato, un’abitazione privata dalla straordinaria bellezza “ ha detto Boscolo, sottolineando, anche in que-sto caso, il grande successo di presenze.

“Per la Saccisica, abbiamo in progetto varie attivi-tà, volte soprattutto ad attirare il pubblico giovane – ha concluso, mantenendo, però, per il momento, il massimo riserbo sui dettagli – sulla scia del successo ottenuto an-che dall’iniziativa “Fai l’aperitivo in Villa”, che si ripete con regolarità e si è svolta già nella Torre Carrarese di Piove di Sacco, in collaborazione con il CTG e con il Leo Club piovese, a Villa Roberti, nel comune di Brugine, e in Villa Foscarini Erizzo, a Pontelongo. In queste occasioni, al classico rito dell’aperitivo, si sono unite visite guidate nei luoghi che hanno ospitato l’iniziativa”.

di Linda Talato

Classe 1983, residente a Conche, racconta il suo impegno nel Fai che con alcuni progetti ha coinvolto il territorio della Saccisica. Fra gli obiettivi di molte iniziative quella di richiamare l’attenzione di un pubblico giovane

Il personaggio Il responsabile del Fai Giovani di Padova è di Codevigo

Marco Boscolo Meo a tutela del patrimonio culturale

Marco Boscolo in sala Carmeli, a Padova, durante un evento

20 Codevigo

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L’Alta Padovana cresce. E con la cresci-ta aumenta pure il bisogno di risposte concrete su grandi priorità. Quali?

Trasporti e infrastrutture, ma anche sanità. A esserne convinto Mirco Gastaldon, pre-sidente dell’Unione dei Comuni del Medio Brenta, già sindaco di Cadoneghe e oggi vicesindaco.

“L’Alta padovana è un territorio in forte crescita, numerica ma non solo – spiega Ga-staldon -. È passata dai 225 mila abitanti del 1993 ai 248 mila del 2003 ai 270 mila del 2013”. Dati che, però, sembrano non esse-re presi sufficientemente in considerazione dall’attuale politica. “Pensiamo ai trasporti – prosegue Gastaldon -: la viabilità stradale è la stessa da quasi 20 anni e nessuna nuo-va progettualità punta ad un adeguamento della SR308, della 307, della Valsugana o Contarina a causa di continui veti incrociati che vedono le ipotesi nascere e morire il tempo di una amministrazione comunale. Non c’è alcuna viabilità circolare che possa portare il traffico pesante, generato dall’in-

dustria dell’Alta, ad evitare queste radiali che arrivano, inquinando, fino a Padova”. Ma il tema dei trasporti non si esaurisce qui. «Che dire, poi, del trasporto su rotaia? Alla scarsa qualità e quantità dei treni regionali nella direttrice Padova-Castelfranco segue la tanto celebrata Metropolitana di superficie (SFMR) della quale abbiamo assistito alle inaugurazione di diverse stazioni (Vigodar-zere 2001) senza poi mai vedere i treni per l’esercizio: nel frattempo la Regione paga 40 milioni di penale verso i vincitori della gara per la realizzazione del sistema di trasporto. La sanità non fa differenza per mancanza di programmazione e risposta alle nuove esigenze”.

Il caso sanità è emblematico. “Parliamo ancora di Usl 15 e Usl 16 mentre ciò che darebbe risposta veloce e non burocratica alle esigenze della cittadinanza sarebbe l’Usl unica provinciale evitando così la diffi-coltà provata dai cittadini nello spostarsi con grandi difficoltà amministrative tra diverse Usl, con tassi di esodo anche del 66% (Vi-

gonza, Vigodarzere, Villafranca). Purtroppo il dibattito regionale si è soffermato a lungo sulle nomine dei direttori, mentre si rima-neva con zone con 3 ospedali nell’arco di 16 km (Bassano, Cittadella, Castelfranco) ed altre zone, come Vigonza o Villafranca, che distano oltre 35 km (senza trasporto pubblico) dall’ospedale di riferimento per la cardiologia. Ora gli stessi che governano la sanità da vent’anni parlano di ULS provincia-li e finanziano eliporti a Camposampiero e Cittadella senza curarsi che vi sia prima un trasporto pubblico o della necessità di una

sanità che accompagni gli anziani nel post degenza domestica con gli ausili oggi neces-sari dove mancano le famiglie a supporto”.

Gastaldon conclude sottolineando la ne-cessità di sostenere l’agricoltura e i giovani. “Oggi l’accesso ai contributi regionali ed europei non viene facilitata ma resa sempre più difficoltosa ingenerando spese e compli-canze per quanti vorrebbero nuovamente trovare nel settore primario una forma di sviluppo in passato troppo rivolto all’edilizia con il conseguente consumo di territorio che ci lascia in eredità”.

di Nicoletta Masetto

Dalla sanità alle infrastrutture, dai trasporti all’agricoltura, urgono interventi concreti

L’intervento Mirco Gastaldon, presidente dell’Unione Medio Brenta, indica le priorità per il territorio

“L’Alta cresce, ora le risposte”

MIrco Gastaldon, presidente dell’Unione Medio Brenta

Il 1 marzo prossimo, alle 17 il Pala-sport Olof Palme di Cadoneghe in via Donizetti ospita la celebrazione per i

20 anni di attività dell’associazione Fra-ternità Missionaria onlus. In programma lo spettacolo musicale “Il Risorto”, opera rock. Si tratta di un musical suonato e cantato dal vivo. Un evento realizzato grazie al contributo del Comune di Ca-doneghe che da sempre mostra grande sensibilità ai temi sociali ed appoggia le attività dell’associazione. La storia di Fraternità Missionaria è ricca di aiuti portati a termine in campo educativo, sanitario e socio ambientale. Africa, Sud-est Asiatico, Sudamerica, sono le aree di intervento, grazie ai volontari e ai soci che prestano la loro opera gratuitamente, grazie alla sensibilità dei donatori, degli enti e delle associazioni che sostengono i progetti di Fraternità Missionaria. Nel campo dell’istruzione sono stati costruiti scuole primarie, centri di accoglienza per giovani, centri per i ragazzi di strada, centri di formazione agraria, tecnica e professionale femminile visto il ruolo centrale delle donne nelle famiglie e nel-la società. Info: www.framiss.it.

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Page 24: Piovese feb2015 n18

Sold out e pubblico letteralmente ipno-tizzato per il concerto dei Relics, cover band dei Pink Floyd, che si è esibita

con grande successo a Codevigo. Si è tenu-to lo scorso 7 febbraio, nella sala Polivalen-te, l’evento che si è rivelato un grande suc-cesso , sia per le numerose persone presenti tra il pubblico che per le capacità artistiche dei protagonisti.

“Nella sala sono presenti circa 500 per-sone e già alcuni giorni fa abbiamo raggiun-to il limite massimo di prenotazioni – ha spiegato, a pochi minuti dall’inizio dell’esi-bizione, Riccardo Barbierato, voce, basso e fondatore del gruppo, nonché originario proprio di Codevigo – I Relics sono nati nel 2009 e sono composti da Claudio Russo, alla chitarra, Filippo Ferrara, alle tastiere, Leonardo Ferrara, alla batteria, Pierluigi Ta-sinato, il nostro fonico, Fabio Ruzzon, che si occupa degli effetti speciali, e Francesca Rudello, che fa parte del coro – continua – In questi anni ci siamo esibiti riproducendo una replica perfetta degli album e dei live dei Pink Floyd. L’età media del gruppo e di 28 anni e suoniamo prevalentemente nella provincia di Padova, con qualche tappa an-che fuori dal Veneto”.

Grande soddisfazione, dunque, per la band, che si è esibita nella sala codevighese riproducendo lo storico concerto dei Pink Floyd nell’anfiteatro di Pompei, il “Live at Pompeii”, appunto, ed i brani del capola-voro “The Dark Side of the Moon”. Oltre due ore di spettacolo, corredato da effetti speciali, in cui il pubblico ha potuto ascoltare molti dei brani più conosciuti e apprezzati dei Pink Floyd, come Echoes, One of these Days, Money, Wish you Were Here, The Gre-at Gig in the Sky, con la meravigliosa voce di Denise Cavaletto, esibitasi nel noto assolo che caratterizza la canzone, la famosissima Another Brick in the Wall e, per finire, Con-fortably Numb.

“Ci sono voluti circa tre mesi per orga-

nizzare l’evento di stasera – ha concluso, entusiasta, Barbierato – ed abbiamo potu-to contare anche sulla presenza di alcuni ospiti, che si sono esibiti con noi sul palco, come Daniele Panizzolo, alla chitarra, De-nise Cavalletto, corista insieme a Francesca Rudello, e Antonio Gabriele, al sax”.

Il prossimo evento dei Relics è previsto per aprile, come anticipato da Barbierato, al Teatro Don Bosco di Padova, ma il gruppo si esibirà anche in occasione della Notte Bian-ca a Piove di Sacco.

di Linda Talato

Grande successo per i Relics, la cover band dei Pink FloydSold out e pubblico conquistato dal concerto. La band ora è attesa a Piove di Sacco questa estate in occasione della Notte Bianca

Otto imperdibili appuntamenti con il cinema d’autore a Piove di Sacco. Durante il mese di febbra-

io, nel cinema Politeama di via Cavour, si è tenuta la rassegna cinematografica “A qualcuno piace classico”.

Otto serate, organizzate in collabo-razione con l’associazione Nuova Sce-na, che hanno riproposto al pubblico alcuni dei grandi classici del passato, con la possibilità di rivederli sul grande schermo. L’iniziativa si è aperta con Psycho, uno dei film più conosciuti di Alfred Hitchcock uscito nel 1960 e can-didato a quattro Oscar, che è stato in programma il 3 ed il 4 febbraio.

La rassegna è proseguita, poi, il 10 e l’11 febbraio con “A qualcuno piace caldo”, film del 1959 diretto da Billy Wilder, pietra miliare della commedia americana nonché una delle migliori in-terpretazioni della compianta diva Ma-rilyn Monroe. Il 17 e il 18 febbraio è stata, invece, la volta di “Colazione da Tiffany”, intramontabile capolavoro del 1961, che ha visto protagonisti Audrey Hepburn e George Peppard. Diretto da Blake Edwards e tratto dall’omonimo romanzo di Truman Capote, il film è di-ventato, nei decenni, un sempreverde, un’icona di stile senza tempo. La rasse-gna si conclude il 24 ed il 25 febbraio con “I 400 colpi” lungometraggio di François Truffaut uscito nel 1959, che il pubblico potrà seguire in lingua origi-nale, con sottotitoli in italiano.

Tutti i film sono proiettati in prima serata, alle 21. Per conoscere le prossi-me iniziative in programma nel cinema piovese è possibile consultare il sito internet www.cinemapoliteama.com.

piove di Saccogli ultimi due appuntamenti con gli evergreen imperdibili

L.T.

cinema

La locandina della rassegna cinematografica di febbraio

Alcuni momenti dell’esibizione nella sala Polivalente

22 Cultura locale

Musica Il 7 febbraio la band si è esibita a Codevigo

Page 25: Piovese feb2015 n18

I soldi non fanno la felicità anche se aiutano molto, recita un vecchio adagio che può essere appropriato anche per esempli-fi care il principio ispiratore del progetto “Oltre il Pil”.

“Si può dire - spiega il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio - che il Pil è un fattore importante di benessere, ma non lo defi nisce completamente. L’idea dunque di andare “Oltre il Pil” per cercare di capire una società in grande quanto tumultuoso cambiamento non solo diventa obbligatorio per cercare di anticipare le questioni di fondo dei prossimi anni, ma anche per cercare di offrire una chiave di lettura meno angosciosa ad un’opinione pubblica che,, in questi anni di crisi, ha dovuto misurarsi con “l’ansia da Pil”, ansia che ha fi nito per condizionare non solo l’economia, ma anche la vita spicciola di tutti i giorni.

L’aumento dei depositi bancari, in questo senso, è una cartina di tornasole di una società ingessata dalla paura e che rinuncia a vivere perché teme, purtroppo a ragione, di dover fare i conti con un futuro incerto dove l’unica certezza è l’aumento delle tasse centrali e periferiche”.

Ma l’importanza di questo tipo di approccio che consiste nel revisionare la misurazione tradizionale del benessere individuando nuovi indicatori non sta solo nelle classifi che sul tema ma si pone un obiettivo ben più sottile che è quello di stimolare una nuova modalità di ripensare il territorio per favorire nuovi fattori di competitività e di rilancio del sistema econo-mico. L’obiettivo è quello di fornire un supporto analitico alle scelte strategiche degli attori economici e delle istituzioni per formulare politiche sostenibili in tema sociale, economico, fi sico e ambientale. “L’intuizione di ampliare i parametri di misurazione del benessere delle persone e della società - spiega il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - si conferma necessaria. La rilevanza di questo progetto è legata soprattutto al fatto che esso ci consente di ripensare questo territorio e il suo modello di sviluppo. In tal senso, il lavoro partito con un gruppo di imprenditori che si sono resi disponibili a ragionare e dare il loro contributo si sta rivelando particolarmente interessante per individuare nuovi fattori di competitività e di rilancio del nostro sistema economico”.

Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil,

prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. Avviato nel 2009, procede con nuovi aggiornamenti, classifi che rivisitate e fotografi e più complesse ma più puntuali e ampie della società, il progetto “Oltre il Pil” di Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia, realizzato in colla-borazione con l’Università Ca’ Foscari di Ve-nezia. Gli ultimi dati e le più recenti analisi sono state divulgate a fi ne gennaio scorso e confermano il Veneto sul podio della clas-sifi ca del benessere per regioni, Venezia in seconda posizione tra le città metropolitane e Bolzano al top tra le province trivenete.

In defi nitiva nel 2014 il Veneto si con-ferma una regione in cui si continua a vive-re ad un buon livello di qualità della vita, anche se risulta perdere qualcosa in termini di benessere materiale e salute, ma che in compenso recupera in alcuni indicatori che rappresentavano delle criticità, quali istru-zione e sicurezza. Nello specifi co Venezia migliora sensibilmente nel confronto con le altre città metropolitane, soprattutto nell’ambito della salute, dell’ambiente e della società, pur evidenziando performan-

ce modeste nel campo della sicurezza e dell’istruzione. Sempre Venezia scivola però decisamente indietro nella classifi ca delle province trivenete, nella quale Verona, al terzo posto, rappresenta la migliore delle venete.

Se l’analisi si addentra nel dettaglio, di fronte ad un quadro nel complesso buono, si possono cogliere anche alcune ombre e qualche contraddizione.

Per quanto riguarda il benessere mate-riale il Veneto risulta la seconda regione per minore diseguaglianza nella distribuzione del reddito e per livello del reddito equiva-lente. Sul tema del lavoro il Veneto risulta la seconda regione con minore disoccupazione generale ma undicesima per occupazione femminile. Si registrano in aumento i cosid-detti Neet, coloro che non studiano né lavo-rano, anche se il numero medio è inferiore al dato nazionale. Il tasso di scolarizzazione è molto alto e quello di abbandono degli studi è inferiore alla media nazionale eppu-re il numero di laureati è lontano dai target nazionali ed europei.

Sul fronte della sicurezza, si registra un basso tasso di omicidi e rapine, ma fra i più elevati tassi di micro-criminalità oltre ad un alto numero di incidenti stradali.

Si riduce il tempo dedicato alla lettura e

alla pratica sportiva, anche se il dato risulta tra i più alti d’Italia, mentre rimane buona la partecipazione agli spettacoli. Altrettanto buono è l’attivismo in generale nella “par-tecipazione sociale” eppure risulta basso il numero di cooperative sociali B.

Si caratterizza in chiaroscuro anche il parametro relativo all’ambiente nel quale il Veneto primeggia nella raccolta differen-ziata dei rifi uti ma evidenzia palesi criticità sulla qualità dell’aria. Risultiamo la peggiore regione nel superamento del limite previsto per Pm10 e la media più alta a livello nazio-nale nelle tonnellate di CO2. La salute è un indicatore che ci pone livello di eccellenza nella graduatoria nazionale ma vi sono alcu-ni segnali di disagio. E’ infatti in aumento il tasso di mortalità per suicidio e autolesione, superiore alla media nazionale, di depressi e quello di mortalità per tumori, anche se si tratta di valori che rimangono abbastanza buoni e comunque nella media.

In conclusione, tuttavia, aggregando insieme i tre pilastri che contengono tutte le voci - economia, società e ambiente - che formano l’indice di benessere sostenibile, si desume un ottimo secondo posto nella clas-sifi ca italiana del Veneto, dietro a Trentino Alto-Adige, e un altrettanto ottimo terzo posto nel benessere della salute.

111

IL VENETOin PRIMO PIANO

di Ornella Jovane

Buono nel complesso il livello di qualità della vita ma alcuni parametri denunciano criticità e disagio. In particolare il livello di inquinamento dell’aria, e sul fronte della salute l’aumento del tasso di mortalità per suicidio e per tumore

Economia e territorio “Oltre il Pil” i dati aggiornati del progetto delle Camere di Commercio e l’Università Ca’ Foscari di Venezia

Il Veneto seconda regione in Italia nella classifi caa del benessere, tante luci ma qualche ombra

FOCUSOltre il Pil per rivedere i criteri di misurazione tradizionaliUNA NUOVA CONCEZIONE DI BENESSERE

PER CREARE NUOVE STRATEGIE DI SVILUPPO

O.J.

23

Il nostro ristorante è un bel locale per festeggiare: • anniversari• compleanni• feste aziendali

Buffet a volontàCucina a vistaTappanyaki (cucina alla piastra)Cucina CineseCucina Giapponese

Page 26: Piovese feb2015 n18

111Il Veneto in primo piano

I veneti nel 2014 tornano ad acquistare soprattutto auto e moto, ma anche mobili ed elettrodomestici. Male invece l’elettronica di consumo, unica catego-

ria in fl essione rispetto al 2013. E questa la foto che l’Osservatorio Findomestic Banca scatta nella sua ven-tunesima edizione, sull’andamento dei consumi nella nostra regione. Aumenta nel 2014 il reddito medio pro capite in Veneto dello 0,6 per cento rispetto all’anno precedente, si calcola sia stato di 19.945 euro, supe-riore alla media nazionale pari a 17.875 mila euro.

Le province più ricche si confermano Padova e Bellu-no, rispettivamente con un reddito medio pro capite di 20.643 euro e 20.686 euro. Rovigo, con 17.579, invece risulta sotto la media nazionale. E cresce pure la spesa per i beni durevoli nella regione che è stata pari a 4.831 milioni di euro, il 3,2 per cento in più rispetto all’anno precedente.

I settori che rivelano un maggior incremento nei consumi sono quelli dell’auto. La spesa più rilevante è relativa all’acquisto di auto usate: 1.397 milioni di euro

con una crescita del 4,2 per cento sul 2013 rispetto ad un +3,8 per cento nazionale. Hanno optato per l’auto nuova il 4,9 per cento in più di veneti rispetto allo scor-so anno, per una spesa complessiva di 1.310 milioni di euro. E’ in crescita anche il settore dei motoveicoli con un +2,9 per cento e 91 milioni di spesa totale.

I veneti nel 2014 hanno deciso di spendere anche per l’acquisto di mobili nuovi, complessivamente 1.267 milioni di euro (+2,5 per cento), e di elettrodomestici grandi e piccoli - 373 milioni di euro (+ 1,8 per cento).

di Ornella Jovane

Consumi I dati della ventunesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca

Nel 2014 i veneti ricominciano a comprare

NEWS

“Scopro dunque esisto”, “solidi e sicuri”. Si potrebbero sin-tetizzare con due battute i comportamenti d’acquisto dei trentenni veneti di oggi e quelle dei coetanei di trent’anni

fa. Un confronto che è stato proposto dall’azienda Findomestic in occa-sione del suo trentesimo compleanno. I giovani di oggi, che vivono con poche certezze e scarse prospettive di sviluppo, sono cresciuti a pane e “scetticismo”, spesso costretti a fenomeni di continuo adattamento. Di conseguenza le loro scelte sono per lo più fl uttuanti e instabili, alle tappe pianifi cate e cadenzate preferiscono o, sono obbligati, percorsi esplorativi che consentono di acquisire esperienze. Il possesso di un

bene non conta perlomeno non quanto l’esperienza che questo for-nisce. Uno stile di vita che inevitabilmente ha le sue vistose ricadute anche nelle scelte degli acquisti e dunque i trentenni del XX riservano la maggior voce delle spese, all’interno del loro budget, ai trasporti. I coetanei di trent’anni fa s’impegnavano con le spese di mutuo per l’acquisto della casa.

Per quanto riguarda invece le priorità, i giovani di oggi considera-no di primaria importanza la stabilità del posto di lavoro, al secondo posto collocano la famiglia e la salute al terzo. L’acquisto della casa rappresenta più che altro un desiderio diffi cile da realizzare che quindi

nella graduatoria delle priorità scende al 4° posto. I trentenni degli anni Ottanta, invece, privilegiavano la famiglia alla stabilità lavorati-va e al terzo posto collocavano la casa di proprietà. Nonostante le diffi coltà incontrate dai giovani di oggi nel costruirsi una indipendenza economica, in Veneto il 19 per cento di essi continua a vivere con la famiglia a fronte del 26 per cento della media nazionale. Gli attuali trentenni, dunque, cercano acquisti facili da fare, leggeri da mantenere e semplici da restituire, compatibilmente con le nuove formule di ac-quisto e di consumo spesso legate alle nuove tecnologie: il low cost, dell’e-commerce, della sharing economy e del cloud shopping.

Anni Ottanta e ventesimo secolo. Trentenni a confronto sui consumiI GIOVANI DI OGGI FLUTTUANTI E INSTABILI NEGLI ACQUISTI, SPENDONO SOPRATTUTTO PER I TRASPORTI. TRENT’ANNI FA PER LE RATE DEL MUTUO

Beni durevoli, si torna ad acquistare auto e moto, ma anche mobili e elettrodomestici. Cresce il reddito medio pro capite, pari a 19.945 euro

O.J.

24 Il Veneto in primo piano

Page 27: Piovese feb2015 n18

Donne e lavoro. In occasione della ricorrenza dell’8 marzo abbiamo pensato a questo connubio: le

donne nel mondo occupazionale. Sono infatti proprio loro che anche nel 2014, secondo i dati economici diffusi dai vari osservatori regionali, risultano assienme ai giovani fra le più penalizzate dal mer-cato del lavoro.

“Eppure molte di loro non si sono arrese e dal nulla si sono inventate nuove profes-sioni, spesso puntando sui propri talenti e sulle proprie passioni.

Fra le tante storie, abbiamo scelto quel-la di Chiara Schiavon, una giovane di Chiog-gia, che della passione per l’handmade, il fatto a mano, ha deciso di farne la propria professione e, piuttosto che indirizzarsi ver-so nuove mete in cerca di maggior fortuna, ha scelto di scommettere sulla propria attivi-tà nella sua città.

“Grazie a te, donna, per il fatto stes-

so che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani”. Ho scelto queste brevi righe vista la ricorrenza dell’8 marzo tratte dalla Lettera del Papa S. Gio-vanni Paolo II alle donne per introdurre l’in-tervista a una donna, Chiara Schiavon, che con grande coraggio ha deciso di rischiare in un momento storico drammatico. Molti coetanei infatti scelgono di partire per l’e-stero con il desiderio di realizzare i propri sogni e aspirazioni. Chiara dal carattere deciso, grazie anche alla sua esperienza di rappresentante degli studenti negli anni di ragioneria, ha preso sul serio questa sfi da poiché ha deciso di rimanere nella sua città affermandosi nel campo dell’hand made”.

Chiara, guardando indietro c’è qual-cosa che cambieresti della tua vita? Sei soddisfatta del tuo cammino? Ti senti una donna realizzata?

“Guardando indietro non cambierei nul-la della mia vita, compresi errori e scelte che ho fatto.

Tutto mi è servito ad arrivare dove sono ora, a volte si rimpiange di alcune decisioni prese, ma credo che alla fi ne sia inutile pen-sarci, piuttosto cerco di cogliere il positivo anche dagli errori.

Per questo sono soddisfatta del mio cammino fatto, a volte penso così giovane ho scelto di avviare un’attività mia, in un periodo così diffi cile, ma bisogna buttarsi in quello in cui crediamo e mettersi in gioco. Ho ancora molte cose da realizzare, questo è solo l’inizio e direi un ottimo inizio!”

Chi è stato decisivo nel tuo percorso? Quali persone ti hanno accompagnato fi nora?

“La persona che mi ha convinto e dato la spinta ad aprire la mia attività è stato il mio fi danzato e che tutt’ora continua a sup-portarmi nel lavoro e nelle nuove idee che

ogni tanto mi frullano in testa.Ovviamente anche la mia famiglia è

stata molto importante e mi ha sostenuto in questa mia nuova avventura, soprattutto credono in me le donne della famiglia, zie e cugine, che spesso sono fonte d’ispirazione alle mie idee creative”.

Da cosa è nata la tua passione per l’hand made?

“La mia passione per l’handmade cre-do di averla sempre avuta dentro, mi ha sempre incantato ciò che una persona può realizzare con le sue mani. Ho sempre avu-to molta manualità, le ore creative a scuola erano le mie preferite. Per me è una grande

soddisfazione quando una persona sceglie di comprare ciò che io ho creato, ma non è nemmeno così facile far capire a tutti il valore del fatto a mano. Ecco che cerco di sensibilizzare le persone e a far compren-dere loro che dietro quella creazione c’è una storia, tempo, passione e attenzione al dettaglio”.

Hai qualche desiderio per il futuro?“Il mio desiderio per il futuro sarebbe

quello di realizzare qualcosa che mi iden-tifi chi, un marchio, e trovare dei rivenditori. Chissà magari una linea di borse… che tra donne diciamocela, non bastano mai!”

di Miriam Vianello

Con grande coraggio e spirito di inziativa ha deciso di rimanere nella propria città e qui puntare sulla propria idea imprenditoriale partendo dalla sua passione per il “fatto a mano”

Donne e lavoro La storia di una giovane donna di Chioggia che ha deciso di inventarsi un mestiere partendo dalle proprie passioni

Chiara Schiavon e l’hand made: una impresa da realizzare

4 Il Veneto in primo piano44 Il Veneto in primo piano

Chiara Schiavon

Anche la disoccupazione colpisce di più il sesso debole. In regione Veneto le donne senza lavoro sono il doppio de-

gli uomini nella stessa condizione. Le cause sono molteplici e molto spes-

so, anche culturali. La fi gura femminile è ancora, talvolta, legata a stereotipi che non consentono una piena realizzazione profes-sionale.

Accade in Italia ma un po’ anche nel resto d’Europa. L’Unione europea, infatti, presenta oggi il tasso di disoccupazione gio-vanile più elevato rispetto a qualsiasi altra area al mondo, se si escludono il Nord Africa e il Medio Oriente, e lo studio rileva come tra le ragazze l’incidenza della quota di inattive in Italia è più alta rispetto all’Europa ed è pari al 49%, in pratica una su due, con pun-te del 65-70% nel sud Italia. Quel che pre-occupa davvero, però, è la distanza del dato del nostro Paese rispetto alle altre nazioni europee sviluppate: +22/23 punti percen-tuali rispetto alle giovani tedesche, inglesi e spagnole, +17% rispetto alle francesi.

Dati che secondo gli analisti sono im-putabili sia alla cultura prevalente che alla famiglia per l’infl uenza esercitata sui com-portamenti e le attitudini delle ragazze fi n dai primi anni di vita.

Anche il percorso di studi delle ragazze appare più accidentato: le ragazze appaiono fortemente penalizzate soprattutto laddove la famiglia di origine ha diffi coltà fi nanziarie o le spese per la frequenza scolastica siano

elevate. Solo il 12% dei maschi abbandona la scuola per queste ragioni, a fronte del 25-27% delle ragazze. E l’incidenza tra le ragazze sale addirittura al 67% durante il corso degli studi universitari, rispetto al 58% dei ragazzi.

Grandi diffi coltà per le ragazze anche quando cercano un lavoro coerente con il proprio percorso di studi: a fronte di un 18% dei maschi che non ha trovato un impiego coerente con il proprio ambito di studi, la percentuale sale di oltre dieci punti percen-tuali nel caso delle femmine. Colpa degli in-dirizzi scolastici universitari privilegiati dalle ragazze che, secondo gli studiosi del feno-meno, risultano essere spesso disallineati rispetto alle opportunità offerte dal mondo del lavoro.

Se poi si analizzano gli stipendi si nota come sin dalla prima esperienza di stage e tirocinio, le femmine vengono retribuite meno della metà rispetto ai colleghi maschi e soffrono di una maggiore instabilità lavo-rativa (l’incidenza dei contratti precari tra le donne di 15-24 anni è del 51% rispetto al 40% degli uomini).

UN TRISTE PRIMATO DONNE DISOCCUPATE: IL DOPPIO DEGLI UOMINI

Donne e lavoro. In occasione della ricorrenza dell’8 marzo abbiamo pensato a questo connubio: le

donne nel mondo occupazionale. Sono infatti proprio loro che anche nel 2014, secondo i dati economici diffusi dai vari osservatori regionali, risultano assienme ai giovani fra le più penalizzate dal mer-cato del lavoro.

“Eppure molte di loro non si sono arrese e dal nulla si sono inventate nuove profes-sioni, spesso puntando sui propri talenti e sulle proprie passioni.

Fra le tante storie, abbiamo scelto quel-la di Chiara Schiavon, una giovane di Chiog-gia, che della passione per l’handmade, il fatto a mano, ha deciso di farne la propria professione e, piuttosto che indirizzarsi ver-so nuove mete in cerca di maggior fortuna, ha scelto di scommettere sulla propria attivi-tà nella sua città.

“Grazie a te, donna, per il fatto stes-

so che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani”. Ho scelto queste brevi righe vista la ricorrenza dell’8 marzo tratte dalla Lettera del Papa S. Gio-vanni Paolo II alle donne per introdurre l’in-tervista a una donna, Chiara Schiavon, che con grande coraggio ha deciso di rischiare in un momento storico drammatico. Molti coetanei infatti scelgono di partire per l’e-stero con il desiderio di realizzare i propri sogni e aspirazioni. Chiara dal carattere deciso, grazie anche alla sua esperienza di rappresentante degli studenti negli anni di ragioneria, ha preso sul serio questa sfi da poiché ha deciso di rimanere nella sua città affermandosi nel campo dell’hand made”.

Chiara, guardando indietro c’è qual-cosa che cambieresti della tua vita? Sei soddisfatta del tuo cammino? Ti senti una donna realizzata?

“Guardando indietro non cambierei nul-la della mia vita, compresi errori e scelte che ho fatto.

Tutto mi è servito ad arrivare dove sono ora, a volte si rimpiange di alcune decisioni prese, ma credo che alla fi ne sia inutile pen-sarci, piuttosto cerco di cogliere il positivo anche dagli errori.

Per questo sono soddisfatta del mio cammino fatto, a volte penso così giovane ho scelto di avviare un’attività mia, in un periodo così diffi cile, ma bisogna buttarsi in quello in cui crediamo e mettersi in gioco. Ho ancora molte cose da realizzare, questo è solo l’inizio e direi un ottimo inizio!”

Chi è stato decisivo nel tuo percorso? Quali persone ti hanno accompagnato fi nora?

“La persona che mi ha convinto e dato la spinta ad aprire la mia attività è stato il mio fi danzato e che tutt’ora continua a sup-portarmi nel lavoro e nelle nuove idee che

ogni tanto mi frullano in testa.Ovviamente anche la mia famiglia è

stata molto importante e mi ha sostenuto in questa mia nuova avventura, soprattutto credono in me le donne della famiglia, zie e cugine, che spesso sono fonte d’ispirazione alle mie idee creative”.

Da cosa è nata la tua passione per l’hand made?

“La mia passione per l’handmade cre-do di averla sempre avuta dentro, mi ha sempre incantato ciò che una persona può realizzare con le sue mani. Ho sempre avu-to molta manualità, le ore creative a scuola erano le mie preferite. Per me è una grande

soddisfazione quando una persona sceglie di comprare ciò che io ho creato, ma non è nemmeno così facile far capire a tutti il valore del fatto a mano. Ecco che cerco di sensibilizzare le persone e a far compren-dere loro che dietro quella creazione c’è una storia, tempo, passione e attenzione al dettaglio”.

Hai qualche desiderio per il futuro?“Il mio desiderio per il futuro sarebbe

quello di realizzare qualcosa che mi iden-tifi chi, un marchio, e trovare dei rivenditori. Chissà magari una linea di borse… che tra donne diciamocela, non bastano mai!”

di Miriam Vianello

Con grande coraggio e spirito di inziativa ha deciso di rimanere nella propria città e qui puntare sulla propria idea imprenditoriale partendo dalla sua passione per il “fatto a mano”

Donne e lavoro La storia di una giovane donna di Chioggia che ha deciso di inventarsi un mestiere partendo dalle proprie passioni

Chiara Schiavon e l’hand made: una impresa da realizzare

4 Il Veneto in primo piano44 Il Veneto in primo piano

Chiara Schiavon

Anche la disoccupazione colpisce di più il sesso debole. In regione Veneto le donne senza lavoro sono il doppio de-

gli uomini nella stessa condizione. Le cause sono molteplici e molto spes-

so, anche culturali. La fi gura femminile è ancora, talvolta, legata a stereotipi che non consentono una piena realizzazione profes-sionale.

Accade in Italia ma un po’ anche nel resto d’Europa. L’Unione europea, infatti, presenta oggi il tasso di disoccupazione gio-vanile più elevato rispetto a qualsiasi altra area al mondo, se si escludono il Nord Africa e il Medio Oriente, e lo studio rileva come tra le ragazze l’incidenza della quota di inattive in Italia è più alta rispetto all’Europa ed è pari al 49%, in pratica una su due, con pun-te del 65-70% nel sud Italia. Quel che pre-occupa davvero, però, è la distanza del dato del nostro Paese rispetto alle altre nazioni europee sviluppate: +22/23 punti percen-tuali rispetto alle giovani tedesche, inglesi e spagnole, +17% rispetto alle francesi.

Dati che secondo gli analisti sono im-putabili sia alla cultura prevalente che alla famiglia per l’infl uenza esercitata sui com-portamenti e le attitudini delle ragazze fi n dai primi anni di vita.

Anche il percorso di studi delle ragazze appare più accidentato: le ragazze appaiono fortemente penalizzate soprattutto laddove la famiglia di origine ha diffi coltà fi nanziarie o le spese per la frequenza scolastica siano

elevate. Solo il 12% dei maschi abbandona la scuola per queste ragioni, a fronte del 25-27% delle ragazze. E l’incidenza tra le ragazze sale addirittura al 67% durante il corso degli studi universitari, rispetto al 58% dei ragazzi.

Grandi diffi coltà per le ragazze anche quando cercano un lavoro coerente con il proprio percorso di studi: a fronte di un 18% dei maschi che non ha trovato un impiego coerente con il proprio ambito di studi, la percentuale sale di oltre dieci punti percen-tuali nel caso delle femmine. Colpa degli in-dirizzi scolastici universitari privilegiati dalle ragazze che, secondo gli studiosi del feno-meno, risultano essere spesso disallineati rispetto alle opportunità offerte dal mondo del lavoro.

Se poi si analizzano gli stipendi si nota come sin dalla prima esperienza di stage e tirocinio, le femmine vengono retribuite meno della metà rispetto ai colleghi maschi e soffrono di una maggiore instabilità lavo-rativa (l’incidenza dei contratti precari tra le donne di 15-24 anni è del 51% rispetto al 40% degli uomini).

UN TRISTE PRIMATO DONNE DISOCCUPATE: IL DOPPIO DEGLI UOMINI

meSSaggIo polItICo a pagamento a Cura del gruppo ConSIlIare regIonale partIto demoCratICo veneto

Dal bilancio della Regione veneto, in discussione in questi giorni, emerge una triste realtà dei fatti che Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commis-sione Sanità denuncia fortemente. “Zaia sta demolendo il so-ciale anno dopo anno! Ho messo a confronto quanto stanziato nei capitoli riferiti al sociale, dal 2010 al 2015 ed emerge un quadro desolante. Tanti capitoli sono stati azzerati, soprattutto quelli per gli investimenti e quelli utilizzati per la pianificazione nell’ambito delle politiche per la famiglia, per le dipendenze, per i minori e per i giovani. Nel 2015 scompare il fondo indi-stinto di 20 milioni a favore delle persone con disabilità erogato ai Comuni del Veneto. Quindi ogni Comune per mantenere gli stessi servizi dovrà sborsare una quota procapite maggiore. Sugli stanziamenti per la disabilità, inoltre, vige una grande confusione. Tanto che nei centri diurni per i disabili e nelle co-munità residenziali ci sono posti disponibili, ma si creano liste d’attesa dei disabili che non riescono ad entrare in questi centri perché non ci sono sufficienti risorse economiche!” Sinigaglia a questo proposito denuncia anche un caos nel no-stro sistema socio sanitario legato all’applicazione della nuova DGR che fa passare gli assegni di cura a impegnative di do-miciliarità. “C’è una tale confusione che il numero di quelli che ricevevano l’assegno di cura nel 2014 sono diminuiti e nel 2015 diminuiranno ancora di più, ma non perché non c’è il bisogno, ma perché non sono informati, perché manca la capacità da parte del nostro sistema socio sanitario di raggiungere le per-sone e di informarle”.“Anche quest’anno - sottolinea Sinigaglia - i finanzimenti per le scuole paritarie (42 mil. per asili nido e scuole d’infanzia) sono impropriamente nel Fondo della Sanità e quindi non saranno

ripartiti fintantoché non sarà possibile usare i soldi del Fondo Sociale Nazionale al posto del Fondo per la Sanità. Nel 2014 è successa la stessa cosa e ad oggi le scuole paritarie non han-no ancora ricevuto un euro di quanto spettava loro nel 2014”. Il Fondo per la non autosufficienza rimane invariato. Nessun aumento di valore delle quote sanitarie per le case di riposo che si vedranno così costrette a chiedere un ulteriore aumen-to alle famiglie. Nessun sostegno viene più erogato a favore dell’associazionismo o delle imprese sociali che inseriscono i disabili e altre categorie svantaggiate nel lavoro.Mancano 5 milioni per i corsi di prima formazione, una gravis-sima riduzione che metterà in ginocchio il sistema dell’offerta educativa della nostra Regione.La Regione non ha ancora legiferato per decidere quali com-petenze delle Province gestirà in proprio. A rischio da fine feb-braio vi sono i servizi sociali a favore dei ciechi e sordi che frequentano le scuole!

“I disabili e le loro famiglie non sono mai stati così soli e abbandonati a se stessi”

Sinigaglia: “Perchè la Sanità finanzia la scuola?”

Il Bilancio regionale sotto la lente del Consigliere regionale Claudio Sinigaglia

25Il Veneto in primo piano

Page 28: Piovese feb2015 n18

1 Voci da palazzo11 Voci da palazzo

“E’ urgente che il sistema bancario regionale si doti di gestioni trasparenti, di

programmi di sviluppo sostenibili e di vertici in grado di ragionare su uno scenario molto differente rispetto ad alcuni decenni fa. Non vorremmo scoprire che l’economia regionale debba puntare su banche e fi nanze lontane dal territorio e dalle sue esi-genze. Il tutto proprio nel momento in cui c’è bisogno di fare affi damento su istituti solidi e capaci di comprendere le esigenze del tessuto imprenditoriale e dei risparmiatori della regione”

Clodovaldo Ruffato, Ncd“SERVONO BANCHE PIÙ SOLIDE”

L’opinioneL’opinione

Peccato che proposte come queste arrivino solo a scadenza di mandato. Ma per fortuna qualcuno comunque ci pensa e mette nero su bianco una

proposta di legge per eliminare i famosi carrozzoni delle partecipate tanto odiati a parole dal Zaia che a quanto pare, però, si è scordato di eliminare.

“C’è una società consortile che si chiama Vene-to Nanotec, partecipata dalla Regione al 76,6% che perde 100mila euro al mese da diverso tempo! Che facciamo? direi che viste le ristrettezze del bilancio della Regione, bisogna tagliare, nonostante la fi nali-tà positiva del consorzio. Un buon padre di famiglia farebbe così”.

Con queste parole decise, il presidente della Commissione Bilancio Costantino Toniolo, NCD, spiega come mai, quasi in chiusura di mandato ha presentato una nuova proposta di legge dal titolo “Abrogazione della legge regionale 20/11/2003, n. 32 “Partecipazione della Regione alla società Ve-neto Nanotech società consortile per azioni (SCPA)” e della Legge Regionale 6/09/1988, n. 45 “Costitu-zione di una società a partecipazione regionale per lo sviluppo dell’innovazione e collaborazione con il Cnr per studi e ricerche in materia di interesse regionale”.

“L’intento è quello di uscire dalle partecipazioni in Veneto Nanotech e di Veneto Innovazione (al 100% della Regione). - spiega Toniolo - Ritengo inoltre che le funzioni di analisi e promozione economica svolte da queste società possano essere prese in carico di-rettamente dagli uffi ci regionali o da Veneto Sviluppo. Tutto ciò porterebbe a risparmi rilevantissimi – ribadi-sce – e solo su Veneto Nanotech la Regione verrebbe a risparmiare almeno un milione di euro l’anno e per Veneto Innovazione 200mila euro l’anno.

Mi sono deciso a presentare questa proposta – spiega Toniolo - per il fatto che la Giunta non ha adempiuto agli obblighi della legge regionale del 24 dicembre 2013 (n. 39) che prevede di presentare, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della stessa, una valutazione di carattere economico relativa alle funzioni amministrative attualmente esercitate dalle società controllate. Inoltre Palazzo Balbi non ha fatto alcuna proposta, entro i 180 giorni previsti, circa il mantenimento o meno in capo alle società delle fun-zioni conferite. Per quanto riguarda la norma fi nan-ziaria, prosegue Toniolo, “non essendo a conoscenza di un bilancio dettagliato e approfondito, i tecnici mi hanno consigliato di quantifi care le minori spese in

350mila euro l’anno. Queste risorse vanno girate im-mediatamente per incrementare il capitolo di bilancio fi nalizzato agli interventi a favore della ricerca e dello sviluppo. In questo capitolo anche tutti gli ulteriori risparmi che deriveranno dall’abrogazione delle due leggi regionali. Quindi - conclude Toniolo - le risorse andranno comunque impiegate per incentivare la ri-cerca, l’innovazione e lo sviluppo economico locale e regionale, ma si evita il costo di funzionamento di una struttura ulteriore”.

di Maria Pavan

Manovre di fi ne mandato Una proposta di legge per alleggerire il bilancio

Oltre un milione di euro da risparmiare, basta volerloVeneto Nanotech incassa un milione di euro l’anno e Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Eliminando queste società,i soldi restano in bilancio alla Regione

“Stanziati altri 500 mila euro per la tutela internazionale delle denominazioni di ori-gine e delle indicazioni geografi che del

settore agroalimentare veneto, che si aggiungono alla prima trance messa a disposizione nel 2014. Una somma che è stata affi data ad Uvive (Unione Consorzi vini veneti DOC) al fi ne di intervenire in modo sinergico e capillare nella difesa legale delle denominazioni sul mercato UE e nei paesi extra-UE”.

L’assessore all’agricoltura Franco Manzato esprime la propria soddisfazione per la realizzazione di questo progetto, che defi nisce “di primaria impor-tanza, in quanto il “made in Veneto” nel comparto agroalimentare e soprattutto nel settore vitivinicolo, è vittima di numerose contraffazioni e imitazioni”.

“E’ importante sostenere i titolari del marchio territoriale, ossia i Consorzi di Tutela – aggiunge Manzato. Non spetta certo alle singole aziende pro-duttrici difendere le denominazioni e le indicazioni geografi che protette che rappresentano in quanto i titolari dei marchi sono i rispettivi Consorzi, che la pubblica amministrazione sostiene e aiuta nel salva-guardare e promuovere il “made in” del territorio che rappresentano”.

Il valore della produzione lorda agricola veneta nel 2014 è stimato in 5,6 miliardi di euro, in con-tinuo aumento. “Nel solo settore vitivinicolo – ha ricordato Manzato – il Veneto ha una produzione di circa 8 milioni di ettolitri l’anno, con 28 DOC, 14 DOCG, 10 IGT”.

DIFENDIAMO LE PRODUZIONI VENETE DALLE COPIE TAROCCATEAgroalimentare

“Un ‘no’ deciso alla ricetta medica nei supermercati,

perché i farmaci non sono beni di consumo ma presìdi fondamentali per la salute del malato per i quali è necessaria la professionalità di un farmacista. E soprattutto ‘no’ perché la liberalizzazione per concorrenza causerebbe la chiusura di decine di piccole far-macie sul territorio che oggi garantiscono anche nei piccoli centri il servizio per cui il Veneto eccelle. Appoggiamo le obiezioni di Federfarma, si rischierebbe di privare i cittadini di un servizio sanitario effi ciente e capillare sul territorio, visto che l’ulteriore liberalizzazione metterebbe in pericolo le farmacie nei piccoli centri, che non riuscirebbero a reggere alla concorrenza della grande distribuzione”.

Luca Coletto e Arianna Lazzarini, Lega“NO A RICETTA MEDICA NEI SUPERMERCATI”

“In Veneto ci sono più di cinquanta nidi e scuole private per l’infanzia

con presenza di amianto. E in oltre un centinaio le scuole primarie e secondarie è stata rilevata fi bra d’amianto nei tetti, nei pavimenti, nelle caldaie e nelle pareti. Ma un monitoraggio completo sulla presenza del pericoloso minerale, in Veneto non c’è. Una fi bra di amianto è di 1300 volte più sottile di un capello umano e che l’amianto è un materiale friabile che rilascia queste fi bre spontaneamen-te per semplici vibrazioni, corrente d’aria, urti o usura, è facile intuire a quale rischio siano sottoposti alunni, insegnanti e ope-ratori scolastici. Chiediamo alla Giunta che cosa intenda fare per mappare l’intero territorio regionale e vogliamo sapere quali sono le singole scuole, nome per nome”.

Antonio Pipitone e Gennaro Marotta, IDV“AMIANTO: CENTINAIA DI SCUOLE DA BONIFICARE”

Costantino Toniolo

Franco Manzato

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111Voci da palazzo

“Tra le conseguenze nefaste del mancato riordino del-le competenze da parte

della Giunta regionale – sostiene Lucio Tiozzo - c’è quella del rischio di smantellamento di alcuni servizi fondamentali, come quello per gli studenti con disabilità visive ed uditive. Si tratta infatti di servizi che fi no ad oggi erano svolti dalle Province: ma in assenza di un riordino delle funzioni, come la legge Delrio impone, tutto questo patrimonio di professionalità e di assistenza è destinato ad essere disperso”. Gli interventi integrati di supporto alla comunicazione e all’apprendi-mento dei bambini e ragazzi con disabilità sensoriali (che frequentano la scuola per l’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado) sono necessari per l’integrazione scolastica, sociale e lavorati-va e il raggiungimento del livello più alto di autonomia personale possibile. A benefi ciare in Veneto di questo tipo di servizio sono circa mille studenti, con un costo stimato per il corretto e regolare svolgimento dei servizi di circa 9 milioni di euro l’anno. “La Giunta regionale proceda con urgenza a decidere chi deve farsi carico di questo servi-zio, evitando così disagi pesanti a questa delicata fascia di utenza e alle loro famiglie. E’ evidente che ogni ulteriore rinvio non potrà che aggravare la situazione e penalizzare nella quotidianità le persone che hanno maggiori necessità di sostegni”.

COMMENTI

ProvinceDISABILI PENALIZZATI DAL VUOTO LEGISLATIVO

Il lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo

del centrosinistra. Certo è che la campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo. I vari attori che potrebbero co-alizzarsi nello schieramento di centrodestra non sembrano trovare l’accordo giusto per stare davvero insieme. Quel che è certo è che Zaia correrà e che ha iniziato a gridare dal suo megafono di propaganda la parola d’ordine della sua campagna elettorale: sicurezza. L’appello ha le solite caratteristiche che contraddistinguono la lega in tutte le sue campagne elettorali e che fanno appello alla pancia del popolo veneto. Cosa può più della paura? Forse i soldi facili. Ma di soldi, lo sappiamo tutti, non ce ne sono più, e allora pronti gli slogan contro gli immigrati, pronti i rifl ettori su ogni minimo fatto di criminalità che lo amplifi ca e lo stampa in fronte a tutti coloro che hanno paura e che così,

continuano ad averla. Dal canto suo, invece, Alessandra Moretti continua a pedalare e ad incontrare la gente che volentieri si ferma con lei a chiacchierare e che soprattutto le spiega cosa non va, cosa vorrebbero cambiare davvero del Veneto, di che cosa hanno timore: paura di perdere il lavoro, paura che i fi gli non ne trovino mai uno e che non riescano a farsi una famiglia; di non avere più i soldi per pa-garsi le visite mediche o gli esami clinici; di non riuscire più da soli a sostenere il peso dell’anziano che hanno in casa. Paura che la corruzione continui a dilagare e a dilapidare i soldi dei cittadini. Anche paura dei ladri, ma quella viene dopo molte altre cose. Ogni territorio che Alessandra visita è ricco di un tessuto economico e sociale molto diverso di zona in zona e bisogna vederli certi paesi per capire se hanno più bisogno di capannoni o di treni per mandare i fi gli a studiare e lavora in città. E lei ci va, ascolta e si impegna. Intanto in Regione Veneto si susseguono i casi

giudiziari. Da ultima la notizia delle indagini sui sei dirigenti accusati di turbativa d’asta per l’aggiudicazione del project fi nancing della Treviso-mare contro la quale il Pd locale e regionale hanno portato avanti una fi era opposizione. “La domanda che mi viene posta da tanti cittadini durante questo tour – afferma Alessandra Moretti - è sempre la stessa: ma dov’è Luca Zaia”?Luca Zaia è lì, governa da Governatore, certo è che da quel 30 novembre 2012 in cui fu arrestato il dirigente dell’uffi cio Tributi e Bilancio della Regione Lucio Fadelli ne sono accadute di cose un po’ inquietanti in seno alla Regione. Nel dicembre 2012 l’arre-sto di Alessio Sturaro, del Genio civile di Padova; nell’aprile del 2013 sono iniziate le indagini che hanno portato la Procura a formulare l’accusa di malversazione, peculato e abuso d’uffi cio nei confronti di Fabio Fior, a lungo capo dell’uffi cio Tutela Ambiente; poi l’enorme caso Mose con l’arresto di Giancarlo Galan e Renato Chisso.

Campagna elettorale Il megafono di Zaia è tutto puntato sull’allarme sicurezza

Moretti in ascolto del territorio: sondaggi in crescitaCentro destra ancora incerto sulla coalizione ma la competizione elettorale è iniziata. Stili e parole d’ordine molto diversi per i due attori fi nora in campo

Alessandra Moretti e Luca Zaia

S.B.M.

di Maria Pavan

27Voci da palazzo

meSSaggIo polItICo a pagamento a Cura del gruppo ConSIlIare regIonale partIto demoCratICo veneto

Stendendo un bilancio del suo lavoro in Consi-glio regionale qual è il risultato che ritiene più importante?“Certamente la stesura del nuovo piano Socio-sani-tario, un risultato importantissimo ottenuto grazie ad un approccio costruttivo perché credo fermamente che il diritto alla salute viene prima di qualsiasi con-trapposizione politica e va salvaguardato per tutti. Il Piano approvato è molto positivo ma adesso va messo in pratica e qui arrivano le note dolenti”.Quali sono le problematicità maggiori che vede nella prossima attuazione del nuovo Piano so-cio-sanitario 2012-2016?“Il potenziamento dei servizi territoriali è rimasto lettera morta finora. Il Piano, infatti, definisce le nuove schede di dotazione ospedaliera-territoria-le che privilegiano la razionalizzazione delle risorse rispetto ai tagli della spesa. L’obiettivo, dunque, è quello di diminuire i ricoveri tramite il rafforzamento delle cure territoriali con la nascita degli ospedali di comunità e delle medicine di gruppo integrate. Tutto questo, però, esiste solo in una minima parte. Non c’è stato il potenziamento di niente nel territorio, zero assoluto, e ciò la dice lunga sull’abbandono delle persone e delle famiglie più fragili e vulnerabili da parte del sistema socio sanitario”.Chi vincerà le prossime elezioni regionali dovrà farsi carico di realizzare quanto sino ad oggi è

ancora solo sulla carta e non a servizio del territorio e dei suoi cittadini.“Bisognerà rivedere le schede e le dotazioni e fare scel-te importanti e, forse, impopolari come la riduzione del numero delle Ulss con la riorganizzazione complessiva del Sistema socio-sanitario. Anche in questo si vede la debolezza di Zaia. Ha tergiversato sulle scelte importan-ti per motivi di convenienza e di gestione del consenso e, intanto, ai veneti vengono tagliati i posti letto senza la dovuta riorganizzazione dei servizi territoriali. Se la politica non decide a rimetterci sono i cittadini”.I cinque anni di governo Zaia hanno visto scendere in piazza a protestare le categorie più deboli della nostra società. Storica la manifestazione dei disabili che chiedevano le dimissioni dell’assessore. Che è successo?“Questa è un’altra nota dolente della pagina scritta da questa maggioranza di governo in Regione: hanno de-molito il sociale, un capitolo che prima era il fiore all’oc-chiello della nostra Regione. Prendiamo ad esempio il fondo per la non autusufficienza ridotto a 717 milioni nell’ultimo bilancio. In tempi di crisi come questi il Fondo dovrebbe aumentare e non calare, specie considerando che in Veneto circa 130mila persone con più di 65 anni vivono da sole. In Giunta ci si inorgoglisce per non aver aumentato le tasse con l’addizionale IRPEF regiona-le. Quando però non si aumenta la quota sanitaria e si aumenta la quota che la famiglia spende per ricoverare

Sinigaglia: “Zaia ha demolito il sociale lasciando sole le famiglie e i comuni”

il proprio caro nella casa di riposo, si va ad applicare una tassa specifica alla famiglia che ha maggiori necessità e bisogni! Oggi inserire un anziano in casa di riposo costa in media 1800 euro al mese ad una famiglia perché i finanziamenti regionali sono gli stessi del 2009”.Le persone in difficoltà non sono solo gli anziani. Anche per i ragazzi con storie difficili alle spalle mancano risposte certe.“Purtroppo questa Giunta ha avuto una scarsa attenzio-ne nei confronti dei minori. E’ mancata totalmente una pianificazione e una programmazione. Una delle ultime Commissioni Sanità ha affrontato la questione rilevando come siano stati chiusi tre dei cinque centri regionali de-dicati ai minori vittime di sfruttamento e abusi generando un risparmio di 400mila euro. Pochissimi se consideria-mo che l’altra faccia della medaglia però è che abbiamo impedito a questi ragazzi di ricevere una risposta ad una situazione traumatica. Adesso i servizi dovrebbero veni-re erogati dai consultori familiari, che però a loro volta soffrono di una riduzione del personale anche del 60%. E’ quindi impossibile la presa in carico di questi bambini, di queste bambine, di questi ragazzi e di queste ragaz-ze. Penso sia un dovere da parte del Consiglio regionale ripristinare i 400mila euro e riprendere l’esistenza e il concreto funzionamento dei centri regionali”.Il quadro è desolante. Che risposte sta dando que-sta Regione alle persone che soffrono per la crisi in corso da troppo tempo?

“Direi che questa Giunta ha amplificato gli effetti della crisi proprio perché è stata assente nell’erogazione dei servizi. Oggi è essenziale aiutare chi non ce la fa a pa-gare l’affitto, rispondere ai lavoratori senza ammortizza-tori sociali. Non può ricadere tutto sulle famiglie e sui comuni come invece sta di fatto avvenendo!”Cosa bisogna fare per invertire la rotta?“Occorre rimettere in piedi l’integrazione socio-sanita-ria perché oggi è solo la sanità che tiene in piedi quel poco di sociale che ancora c’è. Non abbiamo bisogno di interventi monosettoriali guidati dalla Regione, che si vanta poi di avere erogato il piccolo contributo alle famiglie numerose, alle famiglie monoparentali o ai ge-nitori separati; questo deve far parte del sistema socio sanitario, non di interventi spot. Mi dovrà spiegare l’as-sessore Ciambetti come è pensabile che la sanità dia le risorse per pagare i servizi educativi, asili nido e scuole materne. Siccome non potremo assolutamente tagliare i servizi asili e scuole materne, come li finanzieremo? Inoltre bisogna puntare sull’idea del welfare generativo per sostenere le persone disoccupate e prive di ammor-tizzatori sociali. Lo scorso anno abbiamo dato 5 milioni di euro ai Comuni che poi hanno attivato progetti per queste persone, inserendoli nei lavori di pubblica utili-tà: abbiamo dato risposta a 1.300 persone e abbiamo coinvolto 393 Comuni. A parer mio quest’anno dobbiamo almeno raddoppiare”.

Intervista al Consigliere regionale PD e Vicepresidente della Commissione Sanità

Claudio Sinigaglia, Consigliere regionale PD e Vicepresidente della Commissione Sanità e Sociale

Page 30: Piovese feb2015 n18

1 Cultura veneta11 Cultura veneta

In un slogan, il Vetro è Murano: un’isola tra le più visitate perché con il suo materiale lucente e vibrante attira ondate continue di turisti. Le sue fabbriche sono attrezzatissime per richiamare fl ussi di persone italiane e soprattutto straniere, attraverso visite guidate e rappresentazioni pratiche dei maestri vetrai. Ogni rappresentante delle relative

aziende istruisce e fa capire, con franchezza, che un prodotto di qualità ha un costo comprendente lavorazione, studio e design. Proprio qui numerosi architetti, stilisti e artisti hanno creato, nei decenni, opere riproposte ancora oggi, lungi dai concetti di pezzo unico e tiratura cari alle produzioni artistiche. Dal 9 febbraio il luogo principe, che custodisce la storia del vetro veneziano, riapre con un progetto museografi co totalmente rinnovato: spazi espositivi quasi raddop-piati, allestimenti rivisti e nuovi servizi per il pubblico con video e totem informativi. Una straordinaria esposizione che parte da vetri romanici del I secolo d.C. passando per le produzioni rinascimentali e del Settecento, arrivando alle nuove sperimentazioni del secolo scorso. Un museo che si amplia recuperando uno storico complesso produttivo, dismesso nel 1993, attraverso l’assimilazione di una parte delle ex Conterie: termine che defi nisce le perle di pasta vitrea. Un’area nata nel 1898 quando più imprese che producevano perline si consociarono creando un’unica azienda denominata Società Veneziana Conterie. Una ristrutturazione che, partendo dai sette metri d’altezza e dall’open space creato, ospiterà mostre ed eventi temporanei. Il primo di questi parte dalla storia dell’isola di Murano, rendendo omaggio all’artista Luciano Vistosi deceduto cinque anni fa. Fino al 30 maggio è possibile ammirare le sue opere che hanno sempre saputo imbrigliare la luce attraverso forme e dimensioni uniche. Un progetto che, cofi nanziato dal Fondo di Sviluppo Regionale dell’Unione europea assegnato dalla Regione Veneto e dall’intervento del Comune di Venezia, ha unito due siti storici quali Palazzo Giustinian e l’ex fabbrica di perle di vetro adiacente al giardino del Museo.

MUSEO DEL VETRO UN NUOVO ALLESTIMENTO, UNA MERAVIGLIA

Chioggia Premio giornalistico Giorgia Iazzetta

Anna Vitaliani e Pietro Pruneddu sono i vincitori ex aequo della terza edizione del “Premio Giornalistico Giorgia Iazzetta”, organizzato da Nordestnet (editore del periodico NES Nordest Sanità) con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti

del Veneto. Pietro Pruneddu, vince con “Inchiesta sull’eutanasia, in Italia si fa non si dice” affrontando un tema di attualità, con una estrema chiarezza espositiva, una buona organizzazione dei contenuti, il lavoro di ricerca e raccolta dati, la lucidità nel trattare un argomento delicato senza sbavature emotive. Mentre Anna Vitaliani vince con “Battaglia di Caterina” un servizio speciale di 6 minuti andato in onda su Raitre. Anche qui un tema di attualità capace di far emergere, senza snaturare l’identità della protagonista, la capacità di mescolare armonicamente i contenuti legati al tema della sperimentazione animale e dell’energia di una straordinaria storia umana. Una menzione va all’articolo “Alessio e Cristina: le notte in ospedale” di Maria Paola Scaramuzza, pubblicato sul settimanale Gente Veneta. La giuria ha particolarmente apprezzato il calore e l’eccezionalità del racconto che non scade mai nel patetico di una scelta di vita particolarmente forte. Una storia che rinfranca l’otti-mismo. Ci piace ricordare che Giorgia Iazzetta, giornalista di Chioggia a cui è intitolato il premio e scomparsa prematuramente il 30 novembre 2011 aveva cominciato a scrivere una decina di anni prima per noi, il free press “La Piazza”.

VINCONO EX AEQUO ANNA VITALIANI E PIETRO PRUNEDDU. MENZIONE PER MARIA PAOLA SCARAMUZZA

L’anno 2015 rappresenta per Venezia la 56° Esposizione della Biennale d’Arte. Dopo diversi anni l’appuntamento mon-

diale apre il 9 maggio per concludersi il 22 novembre. I luoghi centrali sono gli spazi dei Giardini, dell’Arsenale e d’infi niti siti divisi in tantissimi palazzi e altre sedi per eventi collaterali uffi ciali e no. Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interessato ad un approccio artistico internazionale più che locale. Come da sue parole, il progetto esposto parte dal consi-derare “le fratture che oggi ci circondano e che abbondano in ogni angolo del panorama mondiale, rievocatrici di macerie evanescenti sorte dalle precedenti catastrofi accumula-tesi ai piedi dell’angelo della storia. Come fare per afferrare appieno l’inquietudine del nostro tempo, renderla comprensibile, esa-minarla e articolarla? I cambiamenti radicali verifi catisi nel corso degli ultimi due secoli hanno prodotto nuovi e affascinanti spunti per artisti, scrittori, cineasti, performer, com-positori e musicisti. Riconoscendo tale con-dizione, la 56° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia propone All the World’s Futures, un progetto dedicato a una nuova valutazione della relazione tra l’arte e gli artisti nell’attuale stato delle cose”. Dunque un’idea nozionistica che ri-prende la teatralità e il palcoscenico come elementi di esplorazione e analisi. Infatti tre concetti faranno da fi ltro alla kermesse: Vitalità, sulla durata epica - Il giardino del disordine - Il Capitale, una lettura dal vivo.

Parafrasando le titolazioni alle opere esisten-ti, gli artisti coinvolti dovranno produrre dei lavori e dei contributi esclusivi alla mostra, attraverso proposte che avranno come punto di partenza il concetto di giardino, realiz-zando nuove sculture, fi lm, performance e installazioni. Ulteriore e conclusiva disamina, partendo dal libro “Das Kapital” di Marx, si svolgerà nella lettura attraverso un impo-nente progetto bibliografi co elaborato dal curatore. Dunque, fra qualche mese avremo modo di verifi care se le volontà di Enwezor di scavare a fondo lo stato delle cose, met-tendo in discussione la loro apparenza, avrà avuto buon esito.

Aspettando la Biennale di Venezia

ALL THE WORLD’S FUTURES

Autodidatta, nel 2011 alla Biennale di Venezia, invitato da Sgarbi. Un autore Veneto che conduce lo spettatore in un viaggio dell’anima particolarmente caldo

L’artista, di Mogliano Veneto, Piero Slon-go ritorna ad esporre nella provincia di Treviso con una mostra personale ricca di

una trentina di opere. Nell’avveniristico wine creative lab e boutique di Roncade, l’Arte fi gu-rativa del pittore contamina a livello culturale la fi losofi a aziendale della cantina 47 Anno Domini progettata, a livello architettonico, da materiali quali legno, vetro e acciaio. Fino al 24 aprile, i lavori del Maestro dialogano con il design e il gioco di luce che la struttura crea durante le diverse fasi del giorno: “Cromie dell’Anima” è la mostra che individua la sua essenza artistica attraverso le tematiche del paesaggio, dei fi ori, delle nature silenti e dei ritratti. Fin dalle biennali veneziane Slongo ha assimilato e successivamente sviluppato una fi gurazione originale di stampo impres-sionista ed espressionista, elaborando negli anni un percorso ricco di varianti cromatiche nate da una tradizione rinascimentale vene-

ta, che ha posto il colore come vero elemento di forza creativa.

L’intensità pittorica è invece di caratura internazionale, perché in chiave personale propone nelle sue tele un potente vigore di cromie ampiamente solari, care a un’artista per lui di riferimento quale Vincent Van Gogh. Nei paesaggi, una tra le principali tematiche del Maestro, si coglie l’interiorità umana at-traverso la manifestazione di emozioni e liri-cità. La sua tecnica è tendente a una sorta di

opacità all’interno di una pastosità che unisce vitalità e luminosità care a Chaim Soutine. Le opere sono dunque fonti di un calore pas-sionale, vera risorsa vitale per un’incessante amore per l’Arte. A questa disamina, nel dipingere, l’artista pone un’attenta analisi psicologica atta ad indagare l’intimo della realtà come in Oscar Kokoschka. A livello biografi co Piero Slongo fi n dalla giovane età è stato naturalmente incline al disegno e alla pittura. Di formazione autodidatta, negli anni

di Alain Chivilò

La mostra Una personale a Roncade

Piero Slongo e le sue Cromie

A.C.

passati fi no a oggi partecipa alla vita artistica nazionale giungendo nel 2011 al Padiglione Italia della LVI Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia. Grazie al curato-re Vittorio Sgarbi, che già lo segnalò all’edi-zione di Arte Padova del 2000 come uno tra i tre più interessanti artisti presenti fra quelli meno conosciuti al grande pubblico, il pittore Slongo coronò quel sogno di una vita, sor-to durante la giovinezza dove da Mogliano Veneto, sua città natale, partiva per recarsi

in bicicletta ai Giardini de La Biennale. L’Arte di Piero Slongo s’inserisce all’interno di una ricerca pittorica italiana che trova in Carlo Car-rà, Ottone Rosai e Giorgio Morandi l’utilizzo di arie tipicamente metafi siche nelle quali a livello interiore si crea un viaggio dell’anima con intensità personalizzabile, da ognuno di noi, che varia da opera a opera. Una mostra dove il “giovane” artista, grazie alla calibrata curatela, pone una fi gurazione a passo con i tempi in un ambiente sempre frizzante.

1 Cultura veneta11 Cultura veneta

In un slogan, il Vetro è Murano: un’isola tra le più visitate perché con il suo materiale lucente e vibrante attira ondate continue di turisti. Le sue fabbriche sono attrezzatissime per richiamare fl ussi di persone italiane e soprattutto straniere, attraverso visite guidate e rappresentazioni pratiche dei maestri vetrai. Ogni rappresentante delle relative

aziende istruisce e fa capire, con franchezza, che un prodotto di qualità ha un costo comprendente lavorazione, studio e design. Proprio qui numerosi architetti, stilisti e artisti hanno creato, nei decenni, opere riproposte ancora oggi, lungi dai concetti di pezzo unico e tiratura cari alle produzioni artistiche. Dal 9 febbraio il luogo principe, che custodisce la storia del vetro veneziano, riapre con un progetto museografi co totalmente rinnovato: spazi espositivi quasi raddop-piati, allestimenti rivisti e nuovi servizi per il pubblico con video e totem informativi. Una straordinaria esposizione che parte da vetri romanici del I secolo d.C. passando per le produzioni rinascimentali e del Settecento, arrivando alle nuove sperimentazioni del secolo scorso. Un museo che si amplia recuperando uno storico complesso produttivo, dismesso nel 1993, attraverso l’assimilazione di una parte delle ex Conterie: termine che defi nisce le perle di pasta vitrea. Un’area nata nel 1898 quando più imprese che producevano perline si consociarono creando un’unica azienda denominata Società Veneziana Conterie. Una ristrutturazione che, partendo dai sette metri d’altezza e dall’open space creato, ospiterà mostre ed eventi temporanei. Il primo di questi parte dalla storia dell’isola di Murano, rendendo omaggio all’artista Luciano Vistosi deceduto cinque anni fa. Fino al 30 maggio è possibile ammirare le sue opere che hanno sempre saputo imbrigliare la luce attraverso forme e dimensioni uniche. Un progetto che, cofi nanziato dal Fondo di Sviluppo Regionale dell’Unione europea assegnato dalla Regione Veneto e dall’intervento del Comune di Venezia, ha unito due siti storici quali Palazzo Giustinian e l’ex fabbrica di perle di vetro adiacente al giardino del Museo.

MUSEO DEL VETRO UN NUOVO ALLESTIMENTO, UNA MERAVIGLIA

Chioggia Premio giornalistico Giorgia Iazzetta

Anna Vitaliani e Pietro Pruneddu sono i vincitori ex aequo della terza edizione del “Premio Giornalistico Giorgia Iazzetta”, organizzato da Nordestnet (editore del periodico NES Nordest Sanità) con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti

del Veneto. Pietro Pruneddu, vince con “Inchiesta sull’eutanasia, in Italia si fa non si dice” affrontando un tema di attualità, con una estrema chiarezza espositiva, una buona organizzazione dei contenuti, il lavoro di ricerca e raccolta dati, la lucidità nel trattare un argomento delicato senza sbavature emotive. Mentre Anna Vitaliani vince con “Battaglia di Caterina” un servizio speciale di 6 minuti andato in onda su Raitre. Anche qui un tema di attualità capace di far emergere, senza snaturare l’identità della protagonista, la capacità di mescolare armonicamente i contenuti legati al tema della sperimentazione animale e dell’energia di una straordinaria storia umana. Una menzione va all’articolo “Alessio e Cristina: le notte in ospedale” di Maria Paola Scaramuzza, pubblicato sul settimanale Gente Veneta. La giuria ha particolarmente apprezzato il calore e l’eccezionalità del racconto che non scade mai nel patetico di una scelta di vita particolarmente forte. Una storia che rinfranca l’otti-mismo. Ci piace ricordare che Giorgia Iazzetta, giornalista di Chioggia a cui è intitolato il premio e scomparsa prematuramente il 30 novembre 2011 aveva cominciato a scrivere una decina di anni prima per noi, il free press “La Piazza”.

VINCONO EX AEQUO ANNA VITALIANI E PIETRO PRUNEDDU. MENZIONE PER MARIA PAOLA SCARAMUZZA

L’anno 2015 rappresenta per Venezia la 56° Esposizione della Biennale d’Arte. Dopo diversi anni l’appuntamento mon-

diale apre il 9 maggio per concludersi il 22 novembre. I luoghi centrali sono gli spazi dei Giardini, dell’Arsenale e d’infi niti siti divisi in tantissimi palazzi e altre sedi per eventi collaterali uffi ciali e no. Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interessato ad un approccio artistico internazionale più che locale. Come da sue parole, il progetto esposto parte dal consi-derare “le fratture che oggi ci circondano e che abbondano in ogni angolo del panorama mondiale, rievocatrici di macerie evanescenti sorte dalle precedenti catastrofi accumula-tesi ai piedi dell’angelo della storia. Come fare per afferrare appieno l’inquietudine del nostro tempo, renderla comprensibile, esa-minarla e articolarla? I cambiamenti radicali verifi catisi nel corso degli ultimi due secoli hanno prodotto nuovi e affascinanti spunti per artisti, scrittori, cineasti, performer, com-positori e musicisti. Riconoscendo tale con-dizione, la 56° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia propone All the World’s Futures, un progetto dedicato a una nuova valutazione della relazione tra l’arte e gli artisti nell’attuale stato delle cose”. Dunque un’idea nozionistica che ri-prende la teatralità e il palcoscenico come elementi di esplorazione e analisi. Infatti tre concetti faranno da fi ltro alla kermesse: Vitalità, sulla durata epica - Il giardino del disordine - Il Capitale, una lettura dal vivo.

Parafrasando le titolazioni alle opere esisten-ti, gli artisti coinvolti dovranno produrre dei lavori e dei contributi esclusivi alla mostra, attraverso proposte che avranno come punto di partenza il concetto di giardino, realiz-zando nuove sculture, fi lm, performance e installazioni. Ulteriore e conclusiva disamina, partendo dal libro “Das Kapital” di Marx, si svolgerà nella lettura attraverso un impo-nente progetto bibliografi co elaborato dal curatore. Dunque, fra qualche mese avremo modo di verifi care se le volontà di Enwezor di scavare a fondo lo stato delle cose, met-tendo in discussione la loro apparenza, avrà avuto buon esito.

Aspettando la Biennale di Venezia

ALL THE WORLD’S FUTURES

Autodidatta, nel 2011 alla Biennale di Venezia, invitato da Sgarbi. Un autore Veneto che conduce lo spettatore in un viaggio dell’anima particolarmente caldo

L’artista, di Mogliano Veneto, Piero Slon-go ritorna ad esporre nella provincia di Treviso con una mostra personale ricca di

una trentina di opere. Nell’avveniristico wine creative lab e boutique di Roncade, l’Arte fi gu-rativa del pittore contamina a livello culturale la fi losofi a aziendale della cantina 47 Anno Domini progettata, a livello architettonico, da materiali quali legno, vetro e acciaio. Fino al 24 aprile, i lavori del Maestro dialogano con il design e il gioco di luce che la struttura crea durante le diverse fasi del giorno: “Cromie dell’Anima” è la mostra che individua la sua essenza artistica attraverso le tematiche del paesaggio, dei fi ori, delle nature silenti e dei ritratti. Fin dalle biennali veneziane Slongo ha assimilato e successivamente sviluppato una fi gurazione originale di stampo impres-sionista ed espressionista, elaborando negli anni un percorso ricco di varianti cromatiche nate da una tradizione rinascimentale vene-

ta, che ha posto il colore come vero elemento di forza creativa.

L’intensità pittorica è invece di caratura internazionale, perché in chiave personale propone nelle sue tele un potente vigore di cromie ampiamente solari, care a un’artista per lui di riferimento quale Vincent Van Gogh. Nei paesaggi, una tra le principali tematiche del Maestro, si coglie l’interiorità umana at-traverso la manifestazione di emozioni e liri-cità. La sua tecnica è tendente a una sorta di

opacità all’interno di una pastosità che unisce vitalità e luminosità care a Chaim Soutine. Le opere sono dunque fonti di un calore pas-sionale, vera risorsa vitale per un’incessante amore per l’Arte. A questa disamina, nel dipingere, l’artista pone un’attenta analisi psicologica atta ad indagare l’intimo della realtà come in Oscar Kokoschka. A livello biografi co Piero Slongo fi n dalla giovane età è stato naturalmente incline al disegno e alla pittura. Di formazione autodidatta, negli anni

di Alain Chivilò

La mostra Una personale a Roncade

Piero Slongo e le sue Cromie

A.C.

passati fi no a oggi partecipa alla vita artistica nazionale giungendo nel 2011 al Padiglione Italia della LVI Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia. Grazie al curato-re Vittorio Sgarbi, che già lo segnalò all’edi-zione di Arte Padova del 2000 come uno tra i tre più interessanti artisti presenti fra quelli meno conosciuti al grande pubblico, il pittore Slongo coronò quel sogno di una vita, sor-to durante la giovinezza dove da Mogliano Veneto, sua città natale, partiva per recarsi

in bicicletta ai Giardini de La Biennale. L’Arte di Piero Slongo s’inserisce all’interno di una ricerca pittorica italiana che trova in Carlo Car-rà, Ottone Rosai e Giorgio Morandi l’utilizzo di arie tipicamente metafi siche nelle quali a livello interiore si crea un viaggio dell’anima con intensità personalizzabile, da ognuno di noi, che varia da opera a opera. Una mostra dove il “giovane” artista, grazie alla calibrata curatela, pone una fi gurazione a passo con i tempi in un ambiente sempre frizzante.

28 Cultura

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Page 31: Piovese feb2015 n18

Quello del mantenimento dei figli maggiorenni dentro o fuori del matrimonio è un tema di grande attualità che continua ad essere fonte di conflittualità giuri-

dica. Il dovere di mantenere i figli maggiorenni (e non) è sancito in primis dalla nostra costituzione che ne ha po-sto il dovere in capo ad entrambi i genitori e dal 2006 è espressamente previsto anche dal codice civile. Quali spese sono contemplate nell’assegno di man-tenimento? L’obbligo del mantenimento del figlio ha un contenuto molto ampio, ricomprende al suo interno sia le spese ordinarie della vita quotidiana (vitto, abbigliamento ecc), sia quelle relative all’istruzione tra cui rientrano le spese per i testi scolastici, l’iscrizione universitaria, sia le spese per uno sport o un’altra attività di svago come ad esempio il canto o il ballo. Come viene quantificato l’assegno di mantenimento? Il Giudice nel quantifi-care l’assegno di mantenimento farà riferimento al tenore di vita goduto dai figli durante la convivenza con i genitori, altresì vaglierà il tempo che il figlio trascorrerà con ciascun genitore. Altro parametro è il reddito goduto dal genitore obbligato. A chi dovrà essere versato l’assegno di mantenimento? E ancora pacifico che l’assegno per il mantenimento del figlio maggiorenne dovrà essere ver-

sato al genitore con cui il figlio convive; egli infatti anticipa per il figlio tutte le spese e pertanto ha diritto al rimborso di quanto dovuto dall’altro genitore. Per contro nell’ipotesi in cui il figlio viva già da solo sarà lui a dover avanzare richie-sta di mantenimento ad entrambi i genitori. L’assegno durerà all’infinito? Con il raggiungimento della mag-giore età il figlio non perde il diritto al mantenimento che però non si protrarrà all’infinito. Tale dovere viene meno con il raggiungimento di un’autosufficienza economica del figlio tale da garantirgli di soddisfare le sue esigenze di vita. Da tempo il concetto autosufficienza economica corrispon-de a quello di reperimento di un lavoro stabile e non preca-rio. Altresì l’obbligo al mantenimento viene meno qualora il figlio rifiuti ingiustificatamente un’offerta di lavoro o sia del tutto inerte nella ricerca dello stesso; viene altresì meno qualora il figlio studente proroghi oltremisura gli studi senza un rendimento. Tale requisito non sussiste in ipotesi di un semplice ritardo nella fine del percorso di studi come ad esempio il dover ripetere un anno scolastico o alcuni esami universitari. Qualora sussistano i presupposti che fanno cessare l’obbligo al mantenimento tutelatevi rivolgendovi ad un legale per modificare il provvedimento del Tribunale che prevede il vostro obbligo.

Avv. AlbertA GArbin

Il mantenimento dei figli maggiorennidiritto di famiglia

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I recenti tragici fatti di Parigi e le successive deliranti frasi che A.M.H. un immigrato di origini marocchine da 12 anni residente in Polesine ha scritto sulla sua pagina

di Facebook, offrono lo spunto per alcune considerazioni sull’apologia di reato, delitto previsto dal terzo e quarto comma dell’art. 414 del codice penale. Sotto il profilo sog-gettivo affinché sussista il reato è necessario che l’azione criminosa sia accompagnata dalla coscienza e volontà di fare apologia mentre sotto il profilo oggettivo l’interesse tutelato è l’ordine pubblico ossia il regolare andamento del vivere civile garantito dallo Stato attraverso norme spesso di rilevanza penale, che debbono essere inderogabilmente osservate da tutti i consociati.

Inoltre, l’apologia deve avvenire in un luogo pubblico o aperto al pubblico ad esempio in una piazza, durante una trasmissione radiofonica o televisiva, mediante la stampa, attraverso internet ed i vari social networks.

Il codice penale non fornisce una nozione di apologia di reato che è stata elaborata da dottrina e giurispruden-za per le quali essa consiste nel tenere pubblicamente un comportamento criminoso attraverso scritti o discorsi appa-rentemente leciti, diretti ad esaltare, giustificare un fatto o

Apologia di reatoDiritto penale

il suo autore con l’intento di spronare altri all’imitazione o di eliminare la ripugnanza verso tale fatto o verso l’autore di delitti.

Nel nostro ordinamento oltre alla norma generale dell’art. 414 c.p vi sono specifiche fattispecie di reato che sanzionano l’apologia quali, ad esempio, la propaganda che possa comportare il pericolo della ricostituzione del par-tito fascista sanzionata dalla legge 20.6.1952 n. 645; la legge 13 ottobre 1975, n. 654 che punisce la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero l’istigazione a commettere atti di discriminazione o di violenza per motivi razziali etnici, nazionali o religiosi.

Sulla base di una lettura superficiale dell’art. 414 c.p., si potrebbe concludere che costituisce reato la mera con-dotta di colui che si limita a manifestare ed esaltare pubbli-camente la correttezza di atti ritenuti illeciti e gravemente sanzionati dall’ordinamento giuridico quali ad esempio l’omicidio o che contesti la legittimità di alcune leggi.

Tale interpretazione, in linea con l’ideologia imperante nel 1930, anno al quale risale l’entrata in vigore del codice penale, è stata costantemente seguita dalla Corte di Cas-sazione fino all’intervento della Corte Costituzionale con

sentenza del 4.5.1970 n. 65.La Consulta, infatti, nel dichiarare infondata la que-

stione di illegittimità costituzionale sollevata dal Giudice Istruttore del Tribunale di Rovigo per contrasto con l’art. 21 della Costituzione, che tutela il diritto alla libera mani-festazione del pensiero, ha affermato che l’art. 414 terzo comma c.p., deve essere interpretato nel senso che esso punisce solo le condotte che per le loro modalità integrano comportamenti concretamente idonei a provocare la com-missione di delitti. La giurisprudenza che ne è seguita si è allineata a tale orientamento per cui è stata ad esempio esclusa l’apologia di reato nel caso di un volantino sul qua-le, a commento dell’omicidio del commissario Calabresi, erano state scritte le seguenti parole “ognuno ha ciò che si merita”. Per concludere, l’accertamento del concreto pericolo della commissione di un reato in conseguenza di una condotta apologetica, deve essere di volta in volta valutato dal giudice attraverso elementi quali la personali-tà, la condotta dell’autore dell’apologia, la sua capacità di persuasione verso terzi e la propensione di questi ultimi a recepire le sue parole. Tali elementi sono stati considerati evidentemente insussistenti nei confronti di A.M.H. contro

il quale la Procura della Repubblica di Venezia risulta abbia deciso di non procedere nonostante le sue parole abbiano ricevuto messaggi di approvazione e condivisione nel web. Nel contempo, però, la notizia risale a qualche settima-na fa, a Torino lo scrittore Erri De Luca è stato rinviato a giudizio per incitamento al sabotaggio avendo dichiarato nel corso di un’intervista: “La Tav va sabotata. Le ceso-ie sono utili perché servono a tagliare le reti”. Il rinvio a giudizio ha suscitato forti e vibrate proteste da parte di chi considera invece tale iniziativa una violazione della libera manifestazione del pensiero sancito dall’art. 21 della Carta Costituzionale. In Francia, invece, il comico francese Dieu-donné è stato arrestato per apologia del terrorismo per il solo fatto di avere scritto su Facebook, con riferimento al terrorista islamico ucciso in un negozio kosher di Parigi, “mi sento come Charlie Coulibaly”. Tale frase è stata così commentata dal premier francese Manuel Valls con le se-guenti condivisibili parole, “Il razzismo, l’antisemitismo, il negazionismo e l’apologia del terrorismo non sono opinio-ni, sono reati; bisogna essere implacabili nel battersi contro il terrorismo, certamente, ma anche contro la parola che uccide, la parola di odio”.

Avv. Carmelo Sergi

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A seguito dell’entrata in vigore della Legge 27 del 2012, si è diffusa l’idea, fomentata dalle compa-gnie di assicurazione, per cui il danno da cd “colpo

di frusta”, ossia la più frequente tra le microlesioni che si verificano a seguito di un sinistro stradale, non sarebbe stato più risarcibile.

Nulla di più erroneo. Vero è che la modifica nor-mativa sopra citata, impron-tata nell’ottica di prevenire la negligenza colposa nella liquidazione dei danni mi-nori, ha stabilito un rigoroso metodo di accertamento e di prova in ordine alla sussi-stenza di detto danno e non ha certo voluto mettere in discussione l’ingiustizia del danno subito, nel caso di lesioni di lieve entità.

Oggi, quella che clinicamente viene definita “distor-sione del rachide cervicale” continua ad essere risarci-bile e risarcita laddove si sia in presenza di un riscontro medico legale da cui risulti accertata l’esistenza della le-

sione. Sarà dunque compito del medico legale incaricato dalle parti – e del Giudice, in ultima istanza, ove, in mancanza di accordo con la compagnia assicuratrice, sia dato corso ad un proce-dimento giudiziale - quello di accertare la sussistenza della lesione, tenendo con-to della valutazione critica delle specificità del caso

concreto, dei riscontri documentali e delle allegazioni delle parti, con il necessario rigore e secondo i principi e i criteri propri della scienza medica.

Il Cd “Colpo di frusta” ed il suo risarcimento

Danni Da circolazione straDale

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L’EditorialeL’Editoriale

Ho partecipato nei giorni scorsi, invi-tato quale rappresentante della Pro-fessione Medica dal dott. Cristiano

Draghi, persona nota in città se non altro per esser stato Direttore del quotidiano “La Voce di Rovigo”, ad un incontro del gruppo auto-mutuo-aiuto per cardiopatici e loro familiari presso la “Cooperativa socia-le Porto Alegre” in via della Tecnica 10 a Rovigo sopra la bottega equa e solidale “Fionda di Davide”.

Il gruppo nasce, promosso dall’ Asso-ciazione “Amici del cuore” su iniziativa di Cristiano Draghi, nella primavera del 2014 e rappresenta una novità nello scenario del volontariato non solo nella nostra co-munità ma nell’ intero territorio italiano e, proprio sull’ onda dell’ esperienza rodigina si ha notizia che si stiano organizzando gruppi simili in Trentino ed in Toscana,oltre ad un gruppo già esistente a Bari. In quell’ incontro ho potuto verifi care e toccare con mano quanto mi era stato già illustrato e spiegato al momento dell’ invito, sullo spirito, sul signifi cato,sulle iniziative e sul-le prospettive del gruppo. Il gruppo nasce come primum movens innanzitutto per permettere a persone accomunate dalla stessa o da simili esperienze, esperienze che hanno messo un punto fermo nella loro esistenza,di incontrarsi e confrontarsi in un clima di scambio e reciproco soste-gno che Cristiano Draghi così ci racconta:

di Francesco Noce*

IL VOLONTARIATO, UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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La solidarietà che salva la vita

Una bella bocca… e sei subito bellissima!

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La primavera ti spaventa?

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Mal di schiena e posizioni del sonno

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L’EditorialeSegue da pag.

“Nella nostra esperienza il gruppo ha permesso a una quindicina di persone-tanti i partecipanti totali, più alcune persone ospiti di un solo incontro di conoscere meglio se stessi e di aprire un dialogo con altri accomunati dallo stesso problema. La scoperta di avere problemi cardiocircolatori infatti, specie dopo un evento traumatico come l’ infarto,ma anche nel caso di angioplastica o comunque dopo la diagnosi, apre per ciascun cardiopatico un futuro sì normale,ma anche carico di ansia,di preoccupazione. Ci si sente persone a rischio,cresce l’ autoascolto,talvolta esagerato,alla ricerca di sintomi. Nuovi regimi di vita (in genere quelli che tutti dovrebbero seguire!) sono spesso difficili da adottare, accentuano il timore di una ricaduta. Poter confidare tutto questo ad altri e soprattutto scoprire di non essere soli a dover gestire uno stato d’ansia analogo è il primo beneficio dato dal gruppo di auto-mutuo-aiuto. Ma non è tutto, il gruppi organizza anche incontri con esperti (nel nostro caso medici ,infermieri, psicologi) in grado di fornire risposte ma soprattutto offre uno spazio di amicizia e di reciproco stimolo alla ricerca di una buona qualità della vita,che è poi obiettivo ma anche diritto di tutti noi tutti che sappiamo quanto,dopo magari un periodo di riabilitazione ci sia bisogno di qualcos’altro,che poi altro non è che un bisogno di parlare,per non rimanere soli nel nostro nuovo stato”. Mi risulta che questa sia stata l’ultima ad apparire, ma nel nostro territorio esistono e si sono sviluppate molteplici Associazioni di Volontariato, da quelle più antiche,strutturate e benemerite come l’ AVIS e l’ AIDO, donatori di sangue e di organi, che letteralmente hanno salvato la vita a moltissime persone, a tutte le Associazioni che costituiscono una realtà di grande spessore che interessa molteplici ambiti,dagli Amici del Cuore all’ Associazione diabetici, dall’ AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) alle Associazioni dei malati di Parkinson, alle Associazioni che rivolgono il proprio interesse alle persone con disagio psichico e handicap e ai loro familiari, ai problemi di disturbi alimentari,alla genitorialità. Alla lotta all’alcool,alla lotta al fumo e molte altre che sicuramente dimentico ma che svolgono una preziosa attività che nessuno Stato riuscirebbe a garantire direttamente. Tanto, secondo me, da costituire nella loro dimen-sione dei veri e propri LEA (livelli minimi di assistenza) sommersi. Per non disperdere un così grande patrimonio di solidarietà e di umanità sarebbe opportuno ricercare un coordinamento fra tutte le Associazioni di Volontariato per una organizzazione ed un intervento più efficace che veda coinvolte le Istituzioni sia pubbliche che private, volto anche ad una preparazione specifica per il volontario e il suo specifico ambito di intervento. Al fine di realizzare una capacità di agire finalizzata non solo a non lasciar soli gli altri e ad un conforto nella solitudine,già di per sé importante, ma all’esser preparati per un’ attività che sia veramente e validamente di sostegno. L’ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri che ho l’onore di presiedere si rende disponibile ad una fattiva collaborazione ma anche ad un supporto logistico come sede di corsi di preparazione e di incontri, oltre che ovviamente ad offrire un supporto professionale, per tutte le Associazioni di Volontariato del nostro territorio che intendano avvalersene.

IL VOLONTARIATO: UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICAdi Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

L’intervento

La professione del dentista e’ sempre stata considerata una dei pochi ascensori sociali rimasti nel nostro paese. Bisognerebbe capire pero’ se sale o se scende. Magari uno pensa al dentista

dello stereotipo :bello, abbronzato, con la Porsche, con lo studio sempre pieno, con assistenti di poltrona, igieniste dentali, sale d’attesa con divani in pelle etc. etc. Bei tempi….Vallo a dire agli oltre 1000 neolaureati che ogni anno vengono sfornati dal nuovo corso in sei anni di odontoiatria.Gli unici che in questo momento offrono lavoro sono quelli delle cliniche low cost, 9 euro l’ora lordi ed attento a quello che fai perché qui comando io e tu devi solo eseguire! In Italia esercitano circa 56.000 dentisti, a questi si aggiungono i circa 15.000 abusivi e fanno 71.000 su una popolazione di circa e sto largo 60.000.000 di persone, quindi con un rapporto al di sotto di un dentista ogni 1.000 persone, quando l’ Oms ha indicato ottimale un rapporto di uno ogni 2.000. Quello che sembra essere entrato in una crisi irreversibile e’ lo studio monoprofessionale.

Quello tradizionale insomma, con un dentista, una assistente uno o massimo due poltrone. Oltre ai laureati in Italia ci sono poi quegli studenti che si sono laureati all’estero e che rientrano in Italia e se non sono figli d’arte non sanno dove andare e finiscono nei centri low cost o nelle mani di odontotecnici che vogliono fare gli im-prenditori del dente. In Italia ci sono già una ventina di catene low cost che operano spesso in franchising: un totale di circa 300 cliniche che sono raddoppiate nel 2013. La catena più presente è quella degli spagnoli Vitaldent (460 cliniche in Europa, solo 15 a Roma) che ha appena ricevuto un finanziamento di 100 milioni di euro dal gruppo inglese Icg per lo sviluppo internazionale del marchio. Ne vogliamo parlare? 500.00 nuovi pazienti nell’ultimo anno, grande successo dovuto alla crisi ed alle sontuose campagne pubblicitarie.

Ma in tutto ciò ci sono molte ombre basti pensare che queste catene mettono a budget una voce per le cause legali e quando il fondo si esaurisce, il management toglie la licenza di franchising alla sede con l’alto numero di contenziosi e si trasferisce altrove. Le clinche low cost offrono prestazioni a basso costo per attirare il paziente ma non possono durare negli anni. Prima o poi sono costrette a chiudere. Due o tre anni e poi... chi si è visto si è visto. Sotto certi prezzi è impossibile ottenere presta-zioni di qualità e di durata e quindi al povero paziente non resta altro che continuare a pagare il finanziamento senza avere avuto in cambio le prestazioni dovute. E poi, il turismo dentale con le offerte di alberghi, pasti, viaggi, casinò. Noi li chiamiamo i viaggi della speranza... ma di che? In due giorni ti fanno cose che in uno studio professionale richiedono normalmente mesi di trattamenti il tutto ad un prezzo strac-ciato. Ma non si dice che diversi pazienti, circa la metà non sono rimasti soddisfatti e sono dovuti ricorrere al loro dentista di fiducia che era stato abbandonato per una mera questione di soldi.

Ma la salute dovrebbe essere al di sopra di tutto ciò, infatti come mai i figli non vengono portati all’estero? Ogni medico dovrebbe avere un codice etico che non è altro che la carta dei diritti e dei doveri che definisce la responsabilità di ogni iscritto all’albo degli odontoiatri. Norme comportamentali, di lealtà, di riservatezza, di cor-rettezza, di rispetto sia verso i pazienti che verso i colleghi, di dignità della persona e della professione. La nostra mission è soddisfare il paziente che non paga solo l’ego dell’odontoiatra, gratificato per avere svolto in maniera eccellente ed adeguata le pro-prie prestazioni, ma, è il punto di partenza per il passaparola, strumento cardine per il successo del professionista. Costruire un rapporto tra medico odontoiatra e paziente, basato sul rispetto di principi etici fondamentali, quali l’autonomia del paziente, il fare bene, il non fare male; il fare la giusta cosa è quello che dobbiamo fare ed allora seguendo ciò che la nostra coscienza di medici ci dice di fare verremo ripagati dai nostri pazienti.

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

dENTISTI: COME CAMBIA LA PROfESSIONE

di Dott. Bruno Noce*

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si concentra il peso. Problema superabile scegliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materasso più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posi-zione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte

inferiore della co-lonna. Per diminuire l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le ginocchia”.

Per dormire bene quali scelte si devono fare?

“Con gli attuali materiali a disposizione sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizzare il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e flessibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conforma-zione fisica della persona. La stessa cura va posta nel-la scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento.

Il riposo notturno è importante per il benessere della nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si

riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne ri-sulta rigenerato.

E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormi-re male?

“Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condizio-ni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cer-vicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone accusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “siste-ma letto” adatto alle nostre esigenze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale.

In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena?

“Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consiglia-to dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tempo stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui

Mal di schiena e le posizioni del sonnoCome dormire evitando i dolori lombari e cervicali

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Il dr. Alessandro Giraldo osteopato

e fisioterapista

Dr. enzo PredebonMaster Medicina esteticaPoliambulatorio S. MartinoVia Carrarese 66 - Piove di Sacco (Pd)Tel. 049 9703406

Dr. Predebon nel numero precedente ave-vamo accennato all’importanza della bocca. Può spiegare il Suo punto di vista ?

“Certo. Dobbiamo (Medico Estetico e Paziente) aver sempre ben presente che quando andiamo a fare qualsiasi tipo di ritocco sulle labbra (dal banale rossetto al filler) noi lavoriamo su un mezzo di interazione, interpersonale e di comunicazione , superiore anche allo sguardo. Dobbiamo quindi lavorare con un senso dell’Estetica e dell’Armonia estremamente raffinato. Possiamo anche sorridere, se vo-gliamo, ma se pazienti, medici estetici, chirurghi plastici si fossero posti (e la osservazione vale anche per oggi) di fronte alle labbra con maggior senso estetico ed armonico piuttosto che pensare unicamente alle tecniche infiltrative, oggi avremmo in giro meno labbra improponibili, ai limiti a volte del mostruoso”.

E quindi per Lei cosa è la Bellezza?“La domanda è difficile e la risposta, ove ve ne sia

una, è necessariamente complessa. Ma per ridurre all’os-so questa definizione potremmo dire che Bellezza ed Estetica sono due concetti che si fondono tra di loro per esprimersi attraverso armonia, equilibrio e rispetto delle proporzioni che in tutte le epoche hanno sempre rappre-sentato un obiettivo da perseguire nelle varie espressioni dell’arte e delle scienze umane”.

Mi permetta di tornare un attimo ”a ter-ra” con una domanda molto pratica: il tratta-

mento delle labbra è doloroso ?

“Assolutamente no. Anzi è completamente indolore! Prima del trattamento infatti viene eseguita una piccola anestesia, simile a quella del dentista”.

Quale suggerimento puo’ quindi dare alle nostre lettrici e, perchè no, ai nostri lettori ?

“Innanzitutto quello di farsi consigliare (cosa che sembra essere difficilissima) da un professionista serio, preparato, capace e con grande senso dell’estetica, dell’armonia ed anche con una discreta dose di buon senso. Ricordiamoci che ognuno ha una propria bocca: piccola o grande, sottile o voluminosa. Non c’è dubbio che le proporzioni dei vari elementi del viso, naso, occhi, labbra, guance, giochino un ruolo nel definire la propria bellezza. Quindi non cercate di avere all’interno di un viso che non la puo’ contenere la bocca di un’altra (un’amica, un’attrice, un modello mediatico). Ciascuna cerchi di esal-tare la “propria” bellezza attraverso una valorizzazione armonica dei “propri” lineamenti”.

una bella bocca… e sei subito bellissima!I consigli del Dr. Enzo Predebon , Master in Medicina Estetica Dott.

Enzo Predebon

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dili dei vettori spaziali e le imbottiture delle tute degli astronauti; grazie alle sue particolari caratteristiche di adattamento alle forme del corpo, questo materiale è particolarmente indicato nei materassi e nei guanciali. La proprietà principale del Memory è quella di adattar-si perfettamente alla forma del corpo, per poi ritornare gradualmente alla propria forma originale una volta che il corpo viene tolto.

Il Memory è capace di reagire alla temperatura del corpo e di seguirne i contorni affi nché il peso venga distribuito in maniera uniforme su tutta la superfi cie di appoggio, facendo in modo che non si creino punti di pressione localizzati.

“Il dolore vertebrale è un proble-ma frequente ed importante. L’80% della popolazione mon-

diale nell’arco della propria vita, alme-no una volta, soffre di un’ episodio di lombalgia (dolore alla colonna lombare) e/o lombosciatalgia (dolore irradiato anche agli arti inferiori) e , il “mal di schiena” è un problema che interessa la maggior parte delle persone sia per motivi strutturali della colonna ma so-prattutto posturali e lavorativi”.

“Il riposo notturno è indispensabile per consentire al fi sico il recupero delle energie e ristabilire i giusti equilibri biochimici, nervosi e fi sici. Dormire bene è fa-vorito oltre da come si dorme e quanto si dorme, anche da “su cosa si dorme”.

“Sicuramente il memory è uno dei materiali mi-gliori: è tecnologico e riciclabile, si adatta all’anatomia del corpo, garantisce un ottimo comfort, contribuen-do alla creazione del miglior microclima attorno alla persona durante il sonno. Per la peculiarità della sua composizione il memory rispetta le curve fi siologiche e reagisce alle sollecitazioni garantendo il massimo degli standard qualitativi e sanitari e un riposo piacevole e rilassante”.

Il Memory è un materiale antidecubito di nuova concezione termosensibile ed automodellante, a lenta decompressione, indicato per offrire un comfort termo-variabile. Il Memory è una schiuma visco-elastica “a lento ritorno”, creata dalla NASA per equipaggiare i se-

Dolore lombale? Apri gli occhi sul sonnoDormiflex informa: materassi e reti certificati dispositivo medico classe 1 ce

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Il dr. Alessandro Giraldo osteopato

e fisioterapista

L’Organizzazione Mondiale della Sanità defi nisce la personalità come una “modalità strutturata di

pensiero, sentimento e comportamento che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di un soggetto che ri-sulta da fattori temperamentali, dello sviluppo e dell’esperienza sociale”. Ogni individuo è caratterizzato da modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti di se stesso e dell’ambiente.

Quando questi modi (defi niti tratti di personalità) sono troppo rigidi e poco adattivi rispetto all’ambien-te e alla cultura dell’individuo, al punto da compro-mettere la vita affettiva, sociale e lavorativa, vi è la probabilità che si confi guri un disturbo di personalità.

A prescindere dalle caratteristiche tipiche di cia-scun disturbo, chi soffre di un disturbo di personalità tende ad avere diversi problemi nelle relazioni affet-tive e interpersonali, che vanno dall’evitamento dei rapporti e isolamento sociale alla confl ittualità più o meno esasperata, dalla dipendenza nelle relazioni affettive all’instabilità o mutevolezza dei rapporti e delle frequentazioni sociali. In ambito lavorativo possono esserci ripercussioni negative (fallimenti di esperienze o progetti, rinunce a incarichi, instabilità nel mantenimento del lavoro e cambiamenti a causa dei problemi relazionali o dell’impulsività, mancanza

La personalità e i suoi disturbi

Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa Clinica Riceve per appuntamento ad Adria e Rovigo - Cell.: 348 3468022 Mail: [email protected]

Chi soffre di un disturbo di personalità tende ad avere diversi problemi nelle relazioni affettive e interpersonali

di effi cacia) sebbene in certi casi quest’a-rea possa essere preservata o essere meno defi citaria.

Nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, i disturbi di personali-tà vengono raccolti in tre gruppi: il gruppo A (paranoide, schizoide e schizotipico) include i disturbi di personalità caratteriz-zati da pensieri e comportamenti inusuali e dall’incapacità di stabilire relazioni in-terpersonali soddisfacenti; il gruppo B

(antisociale, borderline, istrionico e narcisistico) con-traddistinti da comportamenti manipolatori, eccessi-vamente emotivi e incapaci di considerare il punto di vista dell’altro; il gruppo C (evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo) contrassegnati da comporta-menti ansiosi, timorosi e incapaci di prendere deci-sioni autonome. Il trattamento psicologico mira a co-struire delle strategie utili e adeguate per affrontare e gestire gli stati interni e le diffi coltà, permettendo alla persona di migliorare il funzionamento sociale e le relazioni interpersonali.

Dott.ssa Cristina Zago

Tecnicamente la TRAP consiste nell’iniezione, in tutti i vasi visibili e non, di un liquido che agisce in-ducendo un ispessimento della parete del vaso e un miglioramento della circolazione.

Importante è ricordare che non è necessario che i capillari spariscano alla prima seduta perché sono solo le “porte” per arrivare al circolo profondo che deve essere curato.

Il numero di sedute è variabile in base al quadro clinico iniziale. In media sono necessarie 5 sedute.

L’utilizzo di calze contenitive è sempre e comun-que consigliato durante e dopo il trattamento.

Con questa tecnica possono essere trattati anche angiomi, vene evidenti sulle mani o sul volto.

Il problema dei capillari e delle vene varicosa è di sicuro uno dei più diffusi e di diffi cile risoluzione.

L’effi cacia della scleroterapia tradizionale e dei trattamenti laser è limitata nel tempo perché tratta la conseguenza di una malattia vascolare e non la sua causa reale. Ne consegue che spesso vengono trattate solo le vene superfi ciali senza prendere in considera-zione l’insieme del circolo venoso incontinente. Inol-tre essa non evita né le recidive né le complicazioni legate all’iniezione di soluzione sclerosante (dolore, iperpigmentazioni residue, irritazione…) in quanto ha un’azione di chiusura.

L’obiettivo principale nel trattamento dei vasi degli arti inferiori deve essere, invece di ristabilire la normale e permanente circolazione nei vasi e non chiudere quelli visibili.

È stata quindi messa a punto questa nuova tec-nica: la fl eboterapia rigenerativa tridimensionale am-bulatoriale (T.R.A.P) che induce una “rigenerazione” nella parete del vaso.

In altre parole agisce rinforzando la parete dei vasi capillari dilatati senza chiuderne il circolo com-pletamente.

Lo studio della fi siologia delle vene ha permesso di comprendere la causa dell’insuffi cienza venosa: un assottigliamento progressivo della parete dei vasi e un conseguente rallentamento del fl usso sanguigno. La scleroterapia, il laser o l’asportazione chirurgica delle vene non fanno altro che chiudere un fl usso sangui-gno in maniera non fi siologica, causando l’apertura di nuovi vasi nel territorio adiacente.

Studio Medico Dott.ssa Cristina RogatoViale dei Mille 107A – [email protected]. 3282523160

Dott.ssa Cristina Rogato, medico chirurgo specialista in chirurgia plastica

Trattamento delle vene e dei capillari, cosa c’e’ di nuovo?

vra da rischi. Recentemente è stato perfezionato un tipo particolare di laser, YAG Laser, già usato da anni per sezionare membrane ed aderenze all’interno dell’occhio. Nell’ultima versione sono state realizza-te delle modifi che che lo rendono adatto alla vapo-rizzazione delle miodeospsie. La “Vitreolisi Yag” è una procedura non invasiva, indolore di circa 20

minuti di durata che può eliminare il sintomo visivo mediante vaporizzazione dei corpi mobili. La procedura si completa in 3-4 sedute durante le quali le opacità vengono vaporizzate ed il gas si riassorbe riducendo la dimensione della miodesopsia stessa. Presso il centro SEKAL è presente lo Yag Laser di ultima generazione ELLEX ULTRA Q, l’unico al momento nato con lo scopo di poter focalizzare corpi mobili anche nella parte po-steriore del vitreo, grazie ad un particolare specchio oscillante. Questo Laser ottimizza il percorso ottico impiegando la metà della potenza riducendo di conseguenza i rischi dovuti all’im-patto acustico delle micro vaporizzazioni. L’oculista, oltre ad avere un’ottima manualità nell’utilizzo del laser, deve essere in grado di selezionare in maniera consona il paziente che può essere soggetto a questo tipo di trattamento: i fl oaters devono trovarsi ad almeno 2 mm di distanza dalla retina e dal cristalli-no e questi ultimi non devono essere associati a una patologia o a un’infi ammazione in fase attiva. Le complicanze di tale trattamento sono comunque rare, si può associare un rialzo della pressione intraoculare o, molto raramente, una cataratta.

Le “mosche volanti” sono una patologia molto frequente nella popolazione adulta ed il pa-ziente che sperimenta questa sensazione vive

spesso con angoscia questo fastidio. La spiegazione di questo fenomeno risiede nella struttura del corpo vitreo, gelatina trasparente che riempie l’occhio. In giovane età il vitreo, aderente alla retina, è perfettamente omogeneo ma nel corso del tempo, a causa dell’invecchiamento può alterarsi e perdere la sua trasparenza. Nel processo di contrazione si distacca e si possono generare aggregati di fi bre più o meno isolati. Le mosche volanti, chia-mate più propriamente MIODESPOSIE, fanno si che si formino delle ombre mobili sulla retina. Possono essere classifi cate genericamente in 3 gruppi: - fi lamenti vitreali fi brosi: riscontrati soprattutto nelle persone più giovani e appaiono nel soggetto affetto come punti multipli o sottili ragnatele; - miodesopsie sparse: a forma di “nube”, spesso causate da un naturale processo di invecchiamento; -miodesopsie a forma di anello detto di “Weiss”: un grosso corpo fi broso distante sia dal cristallino che dalla retina legato al distacco del corpo vitreo dal nervo ottico. Poiché i corpi mobili seguono i movimenti oculari questi pos-sono disturbare in qualunque situazione; inoltre, un soggetto affetto da miodesopsie può presentare la percezione di fotop-sie (lampi di luce) dovute a trazioni sulla retina sia al buio sia ad occhi chiusi (è presente infatti una casistica importante di soggetti che presentano distacchi di retina in seguito alla perce-zione dei fl oaters). Fino a poco tempo fa non esistevano cure semplici per eliminare questi corpi mobili e si doveva ricorrere ad una vitrectomia, procedura chirurgica di alto livello non sce-

“Le mosche volanti” negli occhiSono delle ombre mobili sulla retina che oggi si possono eliminare

Dott. Massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]

Il dr. Massimo Camellin

Le malattie allergiche ,o meglio definite sindrome allergiche, sono patologie che si evidenziano clinicamente in forme diverse, ma aventi un

meccanismo patogenetico comune dovuto ad una “esagerata”risposta dell’organismo verso allergeni innocui per i soggetti “normali”. Negli ultimi vent’an-ni abbiamo assistito ad un progressivo aumento della prevelenza e severità delle allergie, ma grazie alla ri-cerca scientifica anche ad un notevole miglioramento delle terapie. Tutto questo porta al concetto di “Marcia Allergica” che descrive un collegamento fra patologie cutanee ad esordio spesso molto precoce quali la DERMATITE ATOPICA e malattie dell’apparato re-spiratorio quali RINITE ed ASMA BRONCHIALE.

L’allergologia è la branca della medicina che si occupa anche dello studio e della terapia delle AL-LERGIE ALIMENTARI che possono manifestarsi con ORTICARIA, ANGIOEDEMA, SHOCK ANAFILATTICO.

la primavera ti spaventa?

Dott. Stefano Casotto - Medico Chirurgo - Specialista in Allergologia ed Immunologia Clinica- Piazza Dossetti 1, Piove di Sacco (Pd) - www.unixpoliambulatorio.itTel. 049 9708688

Negli ultimi anni c’è stato un progressivo aumento delle malattie allergiche

E’ ATTIVO IL SERVIZIO DI ALLERGOLO-GIA

Dove ven-gono effettuate: visite specialisti-che ambulato-riali, prick test, patch test per l’inquadramento diagnostico del pa-ziente affetto da: Oculo-rinite atopica, Asma bronchia-le, Eczema atopico, Orticaria-angioedema, Dermatite da contatto.

Dott. Stefano Casotto

   

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Ci occupiamo della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei pazienti affetti da patologie o disfunzioni congenite o acquisite

in ambito neuro-musco-lo-scheletrico e viscerale attraverso molteplici in-terventi terapeutici qua-li: terapia fisica, terapia manuale/manipolativa, massoterapia, terapia posturale, chinesitera-pia e altre.

L’Osteopatia rap-presenta inoltre un approccio dolce ai pro-blemi strutturali e mec-canici di tipo muscolo-scheletrico. Il suo ruolo è quello di eliminare gli “ostacoli” alle vie di comunicazione dell’or-ganismo. L’osteopatia mira a riarmonizzare la struttura scheletrica, al fine di permettere all’organismo di poter trovare equilibrio e benessere.

Accogliamo il cliente in modo funzionale in una struttura di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione con approcci in grado di adeguare medicina tradizionale e alternativa alle necessità

e sensibilità del singolo.Ogni cliente può disporre di un servizio di

consulenza-orientamento. Ci avvaliamo di

un’equipe di specialisti altamente qualifica-ti,: medici-specialisti, chirurghi, ortopedici, fisiatri, fisioterapisti, massofisioterapisti e osteopati, che profes-sionalmente ricono-scono la centralità del cliente.

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terapeutico e di rieducazione funzionale, metodi-che massoterapiche, la fisioterapia strumentale, avvalendoci di macchinari qualificati e innovativi come: Human Tecar – Magnetoterapia – Tens – Interferenziali – Elettrostimolazione – Compex – Diadinamica – Ionoforesi – Ultrasuono – La-serterapia – Infrarossi

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Sterilizzazione: perché consigliarlaIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

Cani e gatti fanno sempre più par-te integrante delle famiglie italiane

per la gioia dei bambini e di chi un po’ bambino tor-na grazie a loro. La famiglia media non fa mancare niente al piccolo amico: cucce e brandine su cui riposare, cibo di qualità, giochini, visite dal veteri-nario e farmaci quando sono necessari. Un discorso a parte merita la sterilizzazione, pratica spesso mal-digerita dai proprietari dei pet. “E’ contro natura”, “soffre se non fa i cuccioli”, “deve fare una cucciolata altrimenti vengono i tumori” sono espressioni con le quali ogni medico veterinario ha a che fare nella sua quotidianità. La realtà è diversa. Se è vero che la sterilizzazione è contro natura è altrettanto vero che se si vuole rispettare il normale svolgimento della loro vita dobbiamo lasciare che cani e gatti prolifi-chino liberamente e non quando si decide di fargli fare una cucciolata. I vantaggi della sterilizzazione di cani e gatti sono molteplici ed ogni medico veteri-nario potrà fornire spiegazioni esaurienti a riguardo. Volendo brevemente elencarli:- Prevenzione del randagismo: molto spesso dalla mancata sterilizzazione alla cucciolata imprevista il passo è breve. Il più delle volte il proprietario riesce

ad occuparsi dell’affido dei cuccioli ma capita anche che questi cuccioli, soprattutto gattini, vengano ab-bandonati aumentando così il randagismo;- Prevenzione di patologie uterine: cagne e gatte non sterilizzate possono andare incontro, special-mente in età avanzata, allo sviluppo di piometra una patologia caratterizzata da raccolta di materiale purulento all’interno dell’utero che richiede inter-vento chirurgico immediato e, spesso, non esente da rischi;- Prevenzione di tumori mammari: è dimostrato che sterilizzazioni precoci sia nella cagna che nella gatta prevengono i tumori mammari che statisticamente sono maligni nel 50% dei casi nella cagna e nell’80% dei casi nella gatta;- Prevenzione delle false gravidanze: fenomeno fre-quente nelle cagne non sterilizzate con produzione di latte. Le gravidanze isteriche a lungo termine possono portare a neoplasie mammarie.Ovviamente chi desidera una cucciolata del proprio pet perché si vuole tenere un cucciolo o per allarga-re le famiglie di amici e parenti è giusto e bello che lo faccia ma non sterilizzarli per un loro presunto benessere è puro egoismo.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

Turbo Maschio giovane, circa 1-2 anni, taglia medio-conte-nuta, circa kg.10-12. Turbo è dinamico. Ha un portamento

fiero ed è un cane orgoglioso. Questo mix di caratteristiche sono rare e molto ricercate.

Adora giocare con la pallina e aspetta una famiglia che gli insegni cosa vuol dire essere amato.

Nuvola e Lady Due femmine di taglia media, sterilizzate. Nuvola, 2 anni circa, kg.15-20; Lady 9, anni circa, kg.20-25. Entrambe cercano

casa, assolutamente assieme. Sono legatissime. La loro “mamma”non

può più tenerle. Assolutamente devono trovare un’altra adozione

assieme. Cerchiamo adozione in coppia.

Cassiopea Femmina anziana, di circa 8 anni, taglia medio-piccola di circa kg.10. Questa creatura è stata gettata giù da una mezza

scarpata in mezzo a rovi e spazzatura. Degli operai l’hanno recuperata. Cassipea è molto buona e remissiva. Purtroppo

ha un tumore mammario grosso come un’arancia. Verrà operata appena possibile. Cerca una famiglia.

Frida Femmina giovane, di circa 8 mesi, già sterilizzata,

taglia medio-contenuta, di circa 18-20 kg. Un signore l’ha recuperata per strada.

Frida non aveva chip, né collarino. Carattere esuberante, molto coccolona e socievole. Adatta per famiglie dinamiche, che

vogliono un’amica di gioco instancabile.

ADOTTAMI

Piccolo Maschio, circa 4-5 anni, taglia media, circa

kg.18-20. Ha sempre vissuto in una fabbrica, libero con

altri fratelli. La crisi che questo periodo sta investendo il

nostro paese ha lasciato molte persone a casa e questa fabbrica ha dovuto chiudere. Due fratelli di piccolo sono stati adottati, mentre lui è arrivato all’A.p.a segregato

dentro un box. Aiutiamo Piccolo a trovare una famiglia.

Ricky e Sasha Maschio e femmina di 5-6 anni, fra-telli. Taglia medio-piccola,

circa kg.6-8. Carattere vivace ed esuberante ma

molto propensi alle coccole. Queste 2 creature hanno sempre vissuto assieme, condiviso gioie e dolori.

Entrambi conoscevano il calore di una casa e di una famiglia. Adesso sono dentro una gabbia di un cani-le. Adozione in coppia ma si valuta anche separati.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

per partecipare a questa rubrica scrivete a: [email protected] - tel. 049 8704884

Mango Cocker maschio di due anni

circa. E’ stato adotta-to 8 mesi fa, ma per problemi di organiz-zazione familiare è

ritornato al canile. Ha solo due anni, non

facciamolo rimanere a lungo dentro al canile.

Sabbia Maschio, taglia pic-cola, meno di kg.10. Circa

4.5 anni. Sabbia è stato recuperato da una signora

in spiaggia a riva mare. Sabbia ha un carattere tran-

quillo e dentro la gabbia sembra un anima in pena. Cerchiamo per Sabbia una

nuova famiglia.

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

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Anche regole, non solo coccole

L’ESPERTO A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Il progresso di una Nazione si manifesta anche da come tratta gli animali (Mahatma Gandhi, 1769-1948). L’esperienza che ho acquisito in tante case mi ha fatto capire che le problematiche con i cani dipendo-no all’80% dai proprietari che, per pigrizia, scarso impegno o mancanza di tempo non capiscono le esigenze del proprio animale permettendogli l’autogestione.Sicuramente c’è molta differenza tra adot-tare un cucciolo o un soggetto adulto, pro-veniente da un allevamento, da un’altra famiglia o da un canile, ma in ogni caso i primi giorni in famiglia sono i più faticosi e difficili: bisogna avere molta pazienza cer-cando di capire se eventuali disobbedienze siano dovute a un disagio psicologico o a capricci. Il maggior problema nella reci-proca comunicazione sta nel fatto che noi umani ci comportiamo seguendo la ragio-ne mentre i nostri cani conoscono soltanto le leggi della natura, dove ogni situazione

viene regolata dalle regole del branco: il più forte vince e viene considerato come “alfa” finché un altro soggetto più forte non ne prende il posto.Solitamente il cane appena entrato nelle nostre case è soggetto a mille coccole ed attenzioni da parte di tutti i familiari. Man mano però che passano i mesi spesso capi-ta di perdere l’entusiasmo iniziale e di con-seguenza ogni componente della famiglia finisce per delegare agli altri ogni forma di educazione, privilegiando altri interessi giustificandosi il più delle volte con la man-canza di tempo. Ed è a questo punto che sorgono proble-mi di gestione e convivenza e si presenta la necessità di rivolgersi ad un educatore cinofilo.E’ fondamentale ricordare sempre che quando accogliamo nella nostra casa un cane daremo inizio ad una convivenza che durerà mediamente tra i 10 e i 16 anni.

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