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ticino Pipistrelli: messaggeri delle tenebre N o 8, marzo 2006 N o 8, marzo 2006

Pipistrelli: messaggeri delle tenebre · ro risale al Sette-cento quando dei ... cepiti come messaggeri delle tenebre. Provenienti da un ambito sconosciuto, dall’inconscio, denotano

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Pipistrelli:messaggeri delle tenebre

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2 EDITORIALE

Grazie. E avanti così.

Alessandro Fossati, collaboratore del Museo

cantonale di storia naturale a Lugano e

membro del comitato di Pro Natura Ticino

(foto: Museo cantonale di storia naturale).

Ben oltre mille richieste di consulenzao di intervento sul posto nei soli ultimi5 anni. Potrebbe sembrare poca cosa. Achi non deve farvi fronte. Qualcuno lapotrebbe anche ritenere una faccendadi scarsa importanza. Ma si tratta pursempre di oltre un migliaio di persone,famiglie o enti ai quali il Centro prote-zione chirotteri Ticino ha dato un aiutopratico per risolvere un problema spes-so indigesto. E la consulenza è solo unaminima parte delle attività del Centro:bisogna aggiungervi il grosso impegnodivulgativo attuato attraverso i media,l’organizzazione di escursioni e confe-renze, la messa a disposizione degli interessati di una documentazione spe-cifica in italiano, l’immenso lavoro diistruzione dei volontari, senza mai di-menticare l’impegnativa, semestraleredazione di BatInfo, il prezioso bollet-tino informativo regionale.Per me è gratificante vedere che da alcuni anni anche Pro Natura Ticino fa parte dei finanziatori principali delCentro. Lo è soprattutto perché, dalmio ufficio nel Museo cantonale di sto-ria naturale, la protezione dei pipistrel-li in Ticino l’ho vista nascere. In vestedi membro, da ormai quasi 20 anni, delConsiglio scientifico del Centro dicoordinamento nazionale per lo studioe la protezione dei chirotteri, forse l’hoanche un po’ aiutata a nascere.Ma poi qualcun altro l’ha fatta cresce-

re. Tra mille difficoltà, ma con una te-nace, quasi cocciuta voglia di riuscirci.E ci è riuscito.L’uomo giusto al posto giusto: non è so-lo un abusato modo di dire: è una veritàe una fortuna. Non per nulla nel 1995 ilCentro ticinese voluto e condotto daMarco Moretti si è visto assegnare ilDiploma di riconoscimento ARGEALP per i meriti acquisiti nella salva-guardia dei piccoli mammiferi volanti.Il tempo non si ferma. Dal 2002 le re-dini del Centro sono nelle mani di unteam guidato da Marzia Mattei-Roesli.Contemporaneamente viene completa-to e messo in atto un documento fonda-mentale per la tutela di questi animali:l’Inventario cantonale dei rifugi di chi-rotteri del Cantone Ticino. E nel 2003,nelle Memorie della Società ticinese discienze naturali, è la volta dell’operascientifico-divulgativa più completaapparsa sul tema nel nostro Cantone:l’atlante I pipistrelli del Cantone Tici-no.I pipistrelli non ringraziano, non lo san-no fare. Ma proprio per questo vale lapena di proseguire, con immutato entu-siasmo.Grazie Marco. Forza Marzia, Anne-Sophie e Tiziano, forza a tutti i volon-tari del centro, avanti così.

Alessandro Fossati,Museo cantonale di storia naturale,

Lugano e membro di comitato

ImpressumBollettino trimestrale della SezioneTicino di Pro Natura. Viene allegatoalla Rivista nazionale di Pro Natura.EditricePro Natura TicinoSegreteriaVl. Stazione 10, c.p. 2317,6500 BellinzonaTel. 091 835 57 67Fax 091 835 57 66E-mail: [email protected]: 65-787107-0Commissione redazionaleAlberto Spinelli, Fiorenzo Dadò,Andrea Persico, Luca Vetterli,Nicola SchoenenbergerRedattore responsabileLuca VetterliProduzione e stampaVogt-Schild Druck AG, DerendingenTiratura2800Foto di copertinaVespertilio maggiore (Myotis myotis)un attimo prima dell’involo (foto: Jürgen Gebhard, Basilea).

Indice I pipistrelli nello specchio della cultura 3La strategia cantonale per la protezione dei pipistrelli 6A quattr’occhi con… gli amici dei pipistrelli:presentazione del Centro protezione chirotteri Ticino 7Gli altarini del Vespertilio: ricerca sulle abitudini nascostedi questo pipistrello minacciato 10Restaurare a testa… in giù:come trattenere i pipistrelli in edifici da ristrutturare 12Spazio giovani: notizie in breve 13Attività giovanili 14Campi estivi 15

NATURA INTERIORE 3

Pipistrelli nellospecchio della cultura

A lungo nell’ombraIl pipistrello resta poco noto in Occi-dente fin nel Settecento, allorquando inaturalisti iniziano a riconoscerne di-verse specie. In precedenza ci si limita-va a distinguerne due taglie: il pipi-strello piccolo e quello grande.Tra le testimonianze scritte, il pipistrel-lo appare già nella Bibbia, che lo con-sidera uccello impuro e ne vieta il con-sumo. Aristotele (4. Secolo a. C.) e Plinio il Vecchio (1. Secolo d. C.) nerealizzano la doppia natura di mammi-fero alato. Solo il Rinascimento inau-gura però l’osservazione scientifica:anticipando i tempi, Leonardo da Vinci(15. Secolo) s’ispira dai pipistrelli perprogettare una macchina che possa volare.

Diavolo dalle ali di pipistrello…Le raffigurazioni di pipistrello sono rare in Occidente dall’era delle caverneal Medio Evo. In seguito compaionospesso diavoli con ali di pipistrello,mentre altre testimonianze, come le su-perstizioni, parlano un linguaggio piùricco e differenziato. Ovunque al mon-

do, al pipistrelloviene attribuitoun ruolo sia ma-lefico che bene-fico o altrimentiambiguo.

… e vampiriLa prima asso-ciazione del pipi-strello al vampi-ro risale al Sette-cento quando deinaturalisti nomi-

narono vampiro un pipistrello del Nuo-vo Continente che si nutriva di sangue.Il mito stesso del vampiro – fantasmad’un defunto che ritrova nuova vita suc-chiando il sangue ai viventi – risale adantica data ed è molto diffuso, in parti-colare nei Balcani. Il romanzo «Dracu-la» (1897) lo rende celebre. Fin verso il1960, quando comincia ad apparire di-rettamente come vampiro, il pipistrelloserve quasi esclusivamente a suggerireun ambiente sinistro.Agganciata a quella del lupo mannaro,la figura del vampiro esercita oggi uninaudito fascino che dovrebbe far ri-flettere. Versione moderna del diavolo,il vampiro incarna il male e il trionfodel materialismo sotto forma di sessua-lità demoniaca, di sfruttamento, poteree criminalità. In modo rivelatore questomaterialismo appare amalgamato allapreoccupazione dell’immortalità. Vi sipuò leggere un monito: che i demoni,sepolti con noncuranza, continuano asottrarre energia vitale ai vivi.

L’uomo pipistrelloUn pipistrello più positivo, seppur luipure oscuro, entra in scena nel 1939con i disegni animati di Batman («l’uo-mo pipistrello»). Succeduto all’eroeraggiante Superman, Batman è un su-peruomo notturno che combatte il cri-mine con un impietoso spirito di ven-detta. La sua feroce giustizia finiscetuttavia per conferirgli tratti general-mente spaventosi.

Denominazioni rivelatriciRivelatrici dell’essenza simbolica deipipistrelli, le loro denominazioni espri-mono attraverso il mondo intero e, in

Vittima d’una reputazione piuttosto negativa nella cultura e nel sim-bolismo europei, in Cina il pipistrello prospetta invece gioia e lungavita. Perché? La psicologia del profondo ci offre una chiave di lettu-ra del significato del pipistrello, alla cui base sta il suo aspetto not-turno che ne fa per eccellenza un messaggero della notte. Ma cosapossono dirci i suoi messaggi?

Leonardo da Vinci (1452–1519) sognava

di creare una macchina che permettesse

all’uomo di volare: per primo si lasciò ispirare

a tal scopo dai pipistrelli, dei quali esaminò

scientificamente volo e ali. Da allora, fino al

primo aereo che spiccò effettivamente il volo

(1890), ogni tentativo prese ad esempio il

pipistrello. Schema di Leonardo d’una macchi-

na per valutare la spinta del battito d’ala.

4 NATURA INTERIORE

straordinaria varietàanche in Ticino, temidi fondo simili:Essere ibrido: mezz-ratt e mezüsèl (TI, dif-fuso in molte varian-ti), gatapügnora (TI:Rovio), Fledermaus(ted.), mez mieur emez ucel (romancio).Uccello di notte (odel malaugurio): ur-scela dala nöcc (TI:Brissago) e nöciula(TI: Cavigliano), nyk-teris (greco), usel delmalauguri (Trentino). Topo cieco: chelörb o hilörb (TI: Mal-vaglia), surici-oùrbu(Calabria), murciela-go (spagnolo).

Evocazione dei capelli, della tigna, delcuoio: tegnöla (Mendrisiotto), Haar-afferl (Austria), chauve-souris (fr.), tignaûs (Pirenei).Evocazione del prosciutto/lardo (pipi-strelli nei camini): bat (ingl., da ba-con), Speckmaus (ted.).Evocazione del sangue: in Romania eUngheria.

Pipistrelli: notturni e alatiIl significato simbolico del pipistrello èriconducibile in sostanza alla sua qua-lità di piccolo essere notturno e alato.Gli animali notturni come il pipistrello,il gufo, la lince o il lupo, vengono per-cepiti come messaggeri delle tenebre.Provenienti da un ambito sconosciuto,dall’inconscio, denotano tratti grezzi,potenziali o ibridi. Come ogni espres-sione della natura e ogni simbolo, essinon sono di per sé né buoni né cattivi:è il contesto, ad esempio la solidità el’etica del proprio Io, che ne influenza,più che altro, l’effetto. Potenzialmentepericolose, queste creature notturnesono temute e da lì il passo è breve perconsiderarle demoniache o malaugu-ranti. È la tipica situazione in Occiden-te, ove l’Io si sente forte e autonomo ediffida pertanto profondamente dal-l’autonomia dell’inconscio. Un Io tut-tavia che accoglie con maggior apertu-ra i messaggi delle tenebre, avrà tutte le

chances di ricevere tesori che gli saran-no di buon auspicio. Più che da noi talipresupposti culturali si riscontrano inOriente (vedi figura sulla pagina di de-stra).In generale il pipistrello è uno strettoparente simbolico del gufo il quale ri-corda, con i sui ciuffetti, le corna deldiavolo (o anche di Pan); e il gufo, a suavolta, è prossimo alla civetta, un attri-buto di Atena, l’antica dea della sag-gezza e della conoscenza.

Anima di defunto odemone esorcizzatoGli animali alati, mobili e fuggevolicome i pipistrelli, gli uccelli, le api o lefarfalle, sembrano trascendere la mate-ria: essi offrono un’eccellente immagi-ne per lo spirito e gli spiriti e per l’ani-ma dei vivi e dei morti. Simbolizzanoad esempio le idee spontanee e le intui-zioni, più difficili da cogliere che leemozioni, solitamente simbolizzate daanimali terrestri meno agili e di mag-gior taglia.La vita che abbandona il morituro el’anima del defunto è spesso raffigura-ta con un piccolo essere alato, più rara-mente con un topolino. In accordo coni suoi connotati più oscuri, il pipistrel-lo che esce dal corpo umano, rappre-senta in Europa piuttosto uno spiritomaligno, il demonio o la malattia.

Ibrido e piccolo drago alatoLa natura ibrida del pipistrello, la suafacoltà cioè di riunire i contrari (mam-mifero alato peraltro capace di orien-tarsi di notte), colpisce da sempre l’im-maginario umano. Il pipistrello è vici-no all’idea universale del drago alato edel serpente piumato. Se da una parte lanatura dell’anima e del mondo concre-to appare profondamente paradossale o complementare, dall’altra i percorsispirituali propongono di distinguere inun primo tempo gli opposti e di riunir-li poi su un piano più elevato con l’in-tento di perseguire la totalità psichica.In questo contesto appare quindi nega-tivo restare illegittimamente indifferen-ziati o amalgamare impropriamente ledifferenze.Per illustrare questa profonda cono-scenza, l’alchimia ricorre volentieri al-

Il pipistrello, mezzo topo e mezz’uccello, è un

ibrido per eccellenza: al pari dell’Ermafrodita

alchemico dalle ali di pipistrello, esso illustra

la natura profondamente paradossale e com-

plementare dell’anima e del mondo manifesto.

L’essere umano e l’albero solare suggeriscono

la possibilità della presa di coscienza mentre

gli animali illustrano le basi istintive e inconsce

della natura umana. Gli animali terrestri sim-

bolizzano materia e corpo, quelli alati spirito

ed anima: se questi sono notturni, come i pi-

pistrelli, ne tracciano gli aspetti più oscuri e

pertanto inquietanti e potenzialmente demo-

niaci.

Come la maggior parte dei percorsi spirituali,

l’opera alchemica propone di distinguere e poi

congiungere tutti gli opposti su un piano più

elevato per conseguire la totalità psichica. Se

l’unione dei contrari (immaginazione e ragio-

ne, natura e cultura, ecc.), conseguita con

sforzo consapevole ed etico, può sfociare in

opere geniali, il loro amalgama inconscio può

invece produrre opere mostruose (si veda il

corrispondente più moderno in Goya, sulla

copertina posteriore).

(Rosarium philosophorum, Francoforte 1550).

NATURA INTERIORE 5

che risultano tanto più ordinati quantopiù i capelli sono pettinati. I pipistrelliche vi si impigliano possono quindirappresentare pensieri autonomi, intri-ghi o dubbi conflittuali con il nostroabituale modo di vedere col quale siimbrigliano fino a farci perdere la testa,in quanto sono poco consapevoli. Vi èun solo rimedio: osservare attentamen-te queste bestiole ancora indefinite, di-scernerle, giudicarle eticamente e agiredi conseguenza. In tal modo si tracciaun percorso autenticamente individua-le, manifestamente necessario in Euro-pa da lungo tempo.

I pipistrelli crocifissiUn costume particolarmente depreca-bile e diffuso anche da noi, consistenell’inchiodare un pipistrello o un gufovivo sulla porta di casa o della stalla perscongiurare malefici, demoni notturnio la folgore. Si tratta della crudeleproiezione di una verità psichica in séalquanto saggia: bisogna talvolta saperfissare le proprie intuizioni sul vivo efarle uscire dall’ombra per prevenirnela trasformazione in demoni.

Capire, non sradicare le credenzeTerminiamo evocando un notevole pe-ricolo: quello di diffamare o voler era-dicare credenze, superstizioni o costu-mi senza estrarne, né curarne il sensoprofondo – che oggi viene quindi terri-bilmente a mancarci – e a volerle sosti-tuire con la sola conoscenza biologicarazionale. Studiare e concedere il giu-sto spazio ai nostri pipistrelli interiori,libera i pipistrelli esteriori dai demoniche proiettiamo su di essi e in definiti-va a liberare la natura. O per parafrasa-re Goya: «la ragione inconscia delleproprie fantasie produce dei demo-ni…» ecco in estrema sintesi il mes-saggio del pipistrello simbolico per noioccidentali.

Brigitte Egger

l’immagine del pipistrello o del dragoalato (vedi immagine a sinistra).Oggigiorno, ad esempio nei sogni, ildrago ha ceduto il passo all’aereo cheillustra spesso un complesso di raffigu-razioni cariche, come lo possono esse-re potenti teorie, ideologie o immagi-nazioni.

Vista aguzza e cecitàNelle credenze popolari la sequenza associativa «il pipistrello sa orientarsi dinotte, è quindi cieco e rende pertantocieco» è molto diffusa e cela l’atavicapaura di perdere l’orientamento consa-pevole. Ancor più diffusa è però l’ideache gli occhi delle creature notturne ras-somiglino a semi di luce che chiedonod’esser raccolti e fatti germinare consforzo creativo. Lucifero e la lince por-tano entrambi la luce nel loro nome e lacivetta dai grandi occhi è l’emblemadella sapienza filosofale. Quest’equiva-lenza tra occhio e luce riflette quella travedere e sapere. L’inconscio ci vedequanto ci spinge a vedere. Questo para-dosso è stupendamente illustrato nel«Sogno» (o «Sonno») di Goya (vedasila copertina posteriore).Ne consegue che il pipistrello è porta-tore d’un sapere nascosto e che la suaapparizione è profetica. Nella supersti-zione europea il pipistrello porta mal-augurio; ma esso è anche l’emblemadelle zingare chiaroveggenti.

Pipistrelli impi-gliati nei capelliSecondo un altrogruppo di credenze,assai diffuso in Euro-pa, i pipistrelli s’im-pigliano così forte-mente nei capelli daprovocarne la perdita;essi causano pure lacalvizie o trasmetto-no la tigna. D’altraparte parecchi rimedipopolari a base di pi-pistrelli curano pro-prio problemi dei ca-pelli e della pelle.I capelli simboleggia-no la vitalità persona-le e i propri pensieri

All’agguato dei propri pipistrelliConoscete queste bestiole che guiz-zano nella vostra testa, queste ideespontanee dotate di vita propria sul-la soglia della consapevolezza?Questo lampo di genio che in-fiamma la vostra immaginazione?Quest’ intuizione che vi indica lavia? Capriccio che offusca le buoneintenzioni? Quest’intrigo che tradi-sce il vostro ideale? Convinzioneche falsa un vostro ragionamento?Ossessione che turba la vostratranquillità? Questo lapsus che vi fa arrossire?Ebbene si tratta della vostra popo-lazione di pipistrelli! (E scommet-tiamo che ne scoprirete altri esclusidalla fauna descritta.) Osservateliallora accuratamente; apprendete acoglierli al volo; a scoprire da dovevengono, di cosa si nutrono, dove sirifugiano, come si moltiplicano. Livedrete trasformarsi in ispiratori,rivelatori, premonitori, consiglieri:in una parola in amici indefettibili.Per il momento mi limito ad un vivoringraziamento a tutti i pipistrelliche hanno contribuito a quest’arti-colo!

Pipistrelli, simbolo di gioia e longevità in Cina: decorazione d’un

vaso smaltato dell’Ottocento. Le culture che valorizzano i principi

complementari (come il giorno e la notte), tendono a considerare i

pipistrelli (o i draghi e tutti gli esseri che conciliano gli opposti) di

buon auspicio; quelle che invece privilegiano un principio a scapito

dell’opposto (come la luce o lo spirito rispetto alle tenebre e alla

natura) tendono facilmente a demonizzare i pipistrelli.

6 PROTEZIONE ATTIVA

Protezione pipistrelli:la strategia cantonaleNel 2003 il Cantone Ticino si è dotato di una strategia per lo studio ela protezione dei pipistrelli. Essa definisce le specie e gli ambientiprioritari e poggia sull’azione congiunta dell’Ufficio della natura e delpaesaggio, del Museo cantonale di storia naturale e del Centro pro-tezione chirotteri Ticino.

I pipistrelli, protetti dalla Legge federa-le sulla protezione della natura e delpaesaggio, sono un gruppo faunisticoparticolarmente vulnerabile e minac-ciato dalla manomissione dei proprispazi vitali e luoghi di riproduzione. InTicino sono note ben 21 specie, di cui 5 elencate dalla Lista rossa mondiale. Ilnostro Cantone gioca quindi un ruolochiave nella tutela dei chirotteri – que-sto il nome scientifico dell’ordine deimammiferi del quale i pipistrelli fannoparte – una tutela che passa attraversola conoscenza, la definizione di lineeguida sulle misure da adottare e la di-vulgazione. È dunque essenziale racco-gliere informazioni sulla distribuzionee l’ecologia delle specie e integrarle inun concetto volto a preservare gli indi-vidui, le popolazioni e gli ambienti daloro utilizzati.

I contenuti della strategiaLa strategia espone i motivi che hannoindotto la Confederazione a proteggerei pipistrelli e fornisce le basi legali in-ternazionali, nazionali e cantonali di riferimento. Presenta le diverse specieche popolano il territorio cantonale, ri-volgendo particolare attenzione alla lo-ro distribuzione, al grado di minaccia eai dati storici esistenti. Essa definisceinoltre le sette specie cosiddette priori-tarie, tra cui figurano il Vespertiliomaggiore e quello minore, e il Serotinocomune per il quale il Cantone Ticinogioca un ruolo internazionale impor-tante. La strategia esamina poi i com-parti territoriali particolarmente impor-tanti per la tutela delle diverse popola-zioni (il Piano di Magadino, ilfondovalle della Valle Maggia e il Mon-te Generoso), ed espone i fattori che

influiscono in modo negativo sui pipi-strelli. Essa definisce infine i principidella tutela degli habitat e delle speciecome pure dei comparti chiave del ter-ritorio.

Diversi partnerLa strategia è il frutto della collabora-zione tra il Centro protezione chirotteriTicino, l’Ufficio della natura e del pae-saggio e il Museo cantonale di storianaturale, ed è rivolta soprattutto aglienti pubblici chiamati ad operare a fa-vore della natura, ma anche alle asso-ciazioni, agli studi di consulenza am-bientale e ai privati che si interessano aipipistrelli (vedi riquadro).

Massimiliano Foglia,Ufficio della natura e del paesaggio

del Cantone Ticino

Serotino (Eptesicus serotinus; foto: Jürgen

Gebhard, Basilea).

Nottola di Leisler (Nyctalus leisleri), specie

minacciata a livello mondiale e quindi anche

prioritaria per la protezione in Ticino (fonte:

www.fledermausschutz.ch).

Per chi vuol saperne di piùLe seguenti due pubblicazioni sonofondamentali per la conoscenza e laprotezione dei pipistrelli in Ticino:Strategia cantonale per lo studio ela protezione dei pipistrelli. Princi-pi e indirizzi. Repubblica e CantoneTicino (Ufficio protezione della na-tura, Museo cantonale di storia na-turale, Centro protezione chirotteriTicino), 2003, 43 pag.I pipistrelli del Cantone Ticino. Me-morie, Vol. 6. Società ticinese discienze naturali e Museo cantonaledi storia naturale 2003, 91 pag.Ottenibili presso il Centro protezio-ne chirotteri, 6714 Semione. Tel. 091872 25 15.

A QUATTR’OCCHI CON… 7

Il Centro protezione chirotteriTicino, CPTNato nel 1989 nel quadro di un’azio-ne per la protezione dei pipistrelli,coordinata a livello nazionale, ilCPT persegue lo scopo di:– raccogliere le informazioni sulla

situazione dei chirotteri (nomescientifico dei pipistrelli),

– favorire la divulgazione nell’opi-nione pubblica,

– garantire la consulenza (adesempio sul restauro di edificiche ospitano pipistrelli) e

– promuovere concretamente laprotezione dei chirotteri, delleloro colonie e dei loro rifugi edei loro ambienti di caccia.

Il CPT collabora strettamente conl’Ufficio natura e paesaggio (UNP)del Cantone e con il Museo canto-nale di storia naturale. È attualmen-te gestito da Marzia Mattei-Roesli eTiziano Maddalena (entrambi con-sulenti ambientali), Anne-SophieGenini (insegnante) e Marco Moret-ti (ricercatore scientifico). Il Centrosi avvale dell’aiuto di una trentina divolontari e pubblica un bollettinod’informazione gratuito, il BatInfo.È principalmente finanziato dalCantone (UNP), dalla Confedera-zione (Ufficio federale dell’ambien-te) e da Pro Natura Ticino. Lo si puòraggiungere sotto il numero telefo-nico 091 872 25 15 per ogni que-stione inerenti i pipistrelli.Internet: www.piponline.altervista.org

Gli amici dei pipistrelliMarzia Mattei-Roesli, Anne-Sophie Genini, Tiziano Maddalena e Mar-co Moretti, ci parlano del Centro protezione chirotteri Ticino (CPT) e della loro pluriennale esperienza con i pipistrelli.

Gestiscono il Centro protezione chirotteri Ticino; da sinistra a destra: Marco Moretti e Tiziano

Maddalena; Anne-Sophie Genini e Marzia Mattei-Roesli (foto Pro Natura).

Domanda di Luca Vetterli: cosa vi haportato a occuparvi di pipistrelli?... [i quattro interlocutori tentennanochiedendosi chi vorrà parlare per primo]Marco Moretti: … una telefonata delFox [Alessandro Fossati, vedi l’edito-riale]. Occorreva designare un respon-sabile dei pipistrelli per il Ticino. Era il 1989 e avevo appena finito l’Uni. Èstato un fulmine a ciel sereno; all’iniziomancava tutto, perfino le conoscenzeper informare il pubblico.

E voi che siete subentrate a Marco?Intermezzo di Marco: ... accaparravochiunque potessi [tutti ridono...]Marzia Mattei-Roesli: mio fratello ave-va trovato un pipistrello e me l’avevaportato. Mi ero poi informata a Zurigo[al Centro nazionale per la protezionedei pipistrelli] su cosa fare e mi aveva-no detto di cercare Marco Moretti; che

lo si poteva trovare giorno e notte…Del Marco però per due settimane nonabbiamo avuto traccia. Nel frattempo ilpipistrello era sopravvissuto e alla fineabbiamo anche trovato il Marco… [ri-dono].

Anne-Sophie Genini: facevo il liceocon Marzia – avevamo 16 anni. L’affis-so che cercava volontari per i pipistrel-li mi ha subito colpita perché i pipi-strelli mi affascinavano; i genitori mihanno dato il permesso e così sono par-tita. Ma la prima notte di cattura alleBolle non ne ho preso nemmeno uno…[le catture servono alla ricerca: fatte ledovute osservazioni, i pipistrelli vengo-no subito liberati].

«Siamo stati pionieri»(Tiziano)

8 A QUATTR’OCCHI CON…

Tiziano Maddalena: avevo già lavoratosui pipistrelli a Losanna, all’università,e dopo aver conosciuto Marco eravamoandati assieme a far catture. Ma se miavessero offerto i canguri, avrei «fatto»i canguri… [ridono]; avevo bisogno dilavorare.

Cosa vi stupisce dei pipistrelli?Anne-Sophie: una notte catturavo alleBolle e ho visto un pipistrello evitareall’ultimo istante la rete e finire in acqua… poi però è nuotato a riva, ha ripreso il volo e si è dileguato come se nulla fosse.Marco: ho realizzato quanto svariati fos-sero i comportamenti: c’è chi caccia aterra, chi restando immobile in aria.Tiziano: mi ha colpito la ricchezza dispecie; in Vallemaggia pensavo di trovar-ne poche, ma alla fine erano quindici!Marzia (e poi gli altri): stupisce l’adat-tamento al letargo. Dalla temperaturadel corpo in volo di quasi 40 gradi i pi-pistrelli sanno scendere a poco sopra lozero e a rallentare il battito cardiaco.

…cosa vorreste ancora scoprire delloro mondo?Marco: ... [riflette] Vorrei una macchi-na del tempo per tornare indietro: mimancano i dati storici, per esempio de-gli Anni Quaranta, per capire le ten-denze evolutive della specie. M’era ve-nuta una speranza quando Riccardo[Riccardo Pierallini, chirotterologo]aveva messo a punto il sistema peridentificare i pipistrelli attraverso i pe-li nel loro sterco. I pipistrelli hanno l’a-bitudine di leccarsi e quindi di peli sene trovano sempre. Il problema però èdatare lo sterco; mancano metodi e co-sì spesso ne sappiamo quanto prima.Marzia: sarebbe bello sapere dove van-no in letargo. In inverno ne troviamopochissimi; anche nelle grotte del Ge-neroso troviamo solo individui singoli.Mi piacerebbe anche sapere dove sonoi rifugi di riproduzione del Vespertilio:

abbiamo trovato delle femmine allat-tanti a Olivone ed è sicuro che il loro ri-fugio non è lontano, ma non abbiamonessuna idea dove.

Come studiate i pipistrelli?Marzia: seguire gli animali con la tele-metria è straordinario. [I pipistrelli ven-gono muniti di una minuscola emittenteche ne rivela l’ubicazione.] Buio pesto e tu puoi seguirli… quasi entrare nellaloro vita e accompagnarli mentre volano.Anne-Sophie: la telemetria a Cimetta èstata mitica [vetta sopra Locarno a quo-ta 1670]. C’era una pipistrella che tor-nava giù per allattare [nel rifugio dellaCollegiata di S. Antonio a Locarno: ve-di articolo sugli altarini del Vespertilio]e poi veniva di nuovo su a cacciare. Fa-ceva tutto quel dislivello quattro voltein una notte.

Passiamo al Centro protezione chirot-teri Ticino, il CPT: cosa lo distingue inparticolare secondo voi?Tiziano: siamo stati pionieri. Dell’Orec-chione all’inizio si distinguevano duespecie… e a fatica. Oggi sono tre… [in-termezzo di Marzia:]… ancora a fatica[tutti ridono].Tiziano: oggi abbiamo una strategia diprotezione e delle specie prioritarie inTicino quattro sono state esaminate conuno studio specifico. In altri cantoninon c’è ancora una strategia come lanostra e come ce n’è una anche a livel-lo nazionale.Marco: All’inizio tutti i pipistrelli eranouguali. Oggi il nostro sforzo per proteg-gerli è più mirato – anche se l’indole, laprima reazione, sarebbe, ancora oggi, di«allattare tutti i piccoli»… è bello cheper i chirotteri oggi ci sia un centro chegarantisca continuità – per altri gruppifaunistici continua invece la precarietà.

Se qualcuno, infastidito dai pipistrelli,vi telefona: cosa gli dite?Tiziano: spieghiamo… e diciamo subi-to che non li portiamo via.Marzia: ma non tutti capiscono…

Marco Moretti (foto Pro Natura).

Marzia Mattei-Roesli (foto Pro Natura).

Rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequi-

num; fonte: www.fledermausschutz.ch).

«L’affisso che cercava volontariper i pipistrelli mi ha subito colpita perché i pipistrelli mi

affascinavano» (Anne-Sophie)

«Stupisce l’adattamento al letargo»

(Marzia)

A QUATTR’OCCHI CON… 9

… e se qualcuno volesse partecipareai vostri lavori, cosa può fare?Marzia: cerchiamo in particolare chi sioccupa di sorvegliare i rifugi, ma si puòpartecipare a qualsiasi attività.Marco: siamo interessati alla continuitàperché lo sforzo per essere introdottinel mondo dei pipistrelli è grande – sitratta di specie protette; non è un gioco– quindi chi ci aiuta dovrebbe essereperseverante…

Il vostro principale successo?Marco: il vedere nascere e crescere unacosa che all’inizio era personale ma chepoi è diventata anche di altri; è anche il merito di Marzia e Anne-Sophie.Anne-Sophie: … ma anche tu sei riu-scito a passarci il testimone!Marzia: nell’informazione oggi vedia-mo un risultato. I cittadini ti chiamano,e gli architetti che restaurano ti coin-volgono; ma anche oggi ci sono ancoracasi d’isteria.

Quale trend osservate da quando esi-ste il CPT in quanto a specie, popola-zioni e ambienti dei pipistrelli in Tici-no? E cosa è cambiato?Marco: sono cambiate più che altro lenostre conoscenze, in particolare dellespecie prioritarie, e questo anche fuoridai rifugi e negli ambienti di caccia.Marzia: all’inizio l’unico rifugio di Vespertilio censito era la Collegiata diS. Antonio ma ora ne conosciamo an-che altri – che però c’erano certamentegià prima. Un trend su un solo decen-nio è difficile da riconoscere.

Ma i pipistrelli non stanno declinando?Marzia: in tempi più lunghi quasi cer-tamente sì. Persone anziane dicono peresempio: «sì li vedevamo nei solai enelle stalle, erano appesi» – e oggi nontrovi più niente. Cotti [Guido Cotti, ex-direttore del Museo cantonale di Storianaturale] vedeva i Rinolofi maggiori eminori nelle grotte, li annotava «tra lealtre specie» perché erano diffusi. Og-

gi è difficile trovarli. Sull’evoluzione dialtre specie, come la Nottola di Leisler,non si sa invece praticamente nulla.

Guardiamo al futuro. Qui in casa vedoun magnifico pipistrello in peluche:come intendete avvicinare le vostrebimbe al mondo dei pipistrelli?… [momento di riflessione]Tiziano: … o tenerle lontane? [ridono]Anne-Sophie: Stéphanie [sua figlia nata in gennaio di quest’anno] ne ha giàuno vicino al letto...Marco: a Miriam [sua figlia] facevo ve-dere i pipistrelli che si facevano allatta-re. I bambini sono cresciuti con i pipi-strelli.

Immaginiamoci ora di essere nel2020: cosa vorreste aver raggiunto fino a questo momento?Marzia: che la gente non vada in isteriaperché trova lo sterco sul davanzale…Diverse voci: esistere ancora, garantirela continuità…Anne-Sophie: magari che non ci vogliapiù il CPT… [dubitante silenzio].Tiziano: mi piacerebbe che la gente sibatta per avere i pipistrelli; che una casa coi pipistrelli venga stimata più alta nel suo valore… che i pipistrellisiano visti come un portafortuna.

Sì com’era tradizionalmente il caso inOriente… Un’ultima domanda: qualepipistrello vi farebbe più piacere sescegliesse il suo domicilio nel soffittodi casa vostra?Tiziano: il Rinolofo…Unanimi: … sono bellissimi!... [tutti ridono]Marco: per me l’orecchione [voce dadietro di Andrea Persico che ci fa le foto:] … PPD … [risate; seguono altrevoci:] PPdog … PPbat [tutti ridono].Marzia: il vespertilio… [esita], il sero-tino – ma vanno bene tutti, non badia-mo troppo al sottile!

Grazie per l’intervista.

«Mi piacerebbe che i pipistrelli siano visti come

un portafortuna»(Tiziano)

«All’inizio tutti i pipistrelli eranouguali. Oggi il nostro sforzo per

proteggerli è più mirato»(Marco)

Anne-Sophie Genini (foto Pro Natura).

Tiziano Maddalena (foto Pro Natura).

Orecchione (Plecotus auritus; foto: Fondazio-

ne svizzera per la protezione dei pipistrelli).

Tra i pipistrelli più rari e minacciati,non solo in Svizzera ma in tutta l’Euro-pa centrale, figurano il Vespertiliomaggiore e quello minore. Di questedue specie si conosce a livello cantona-le una sola colonia di riproduzione co-spicua nel solaio della Collegiata diSant’Antonio a Locarno. Essa conta uncentinaio di individui. Due colonie mi-nori, una decina scarsa di individui, tro-vano rifugio in altrettanti campanili aBellinzona e Vira Gambarogno.Fin dalla sua scoperta nel 1992, nel cor-so della preparazione dell’Inventariodei rifugi di pipistrelli in edifici pubbli-ci, la colonia di Locarno viene sorve-gliata regolarmente e, grazie alla colla-borazione della Città e della Parroc-chia, ogni intervento alla Chiesa tieneconto anche delle esigenze (note) deipipistrelli. Per salvaguardare a lungotermine le due specie, la sola protezio-ne del sito di riproduzione non è però

sufficiente. Oltre ad essa è infatti indi-spensabile considerare anche gli altriambienti frequentati, di cui fino a pocotempo fa si sapeva poco o nulla.

Un’indagine originalePer colmare questa lacuna conoscitivanel 2002–2003 il Cantone ha promos-so una ricerca originale sull’ecologiadelle due specie.Poiché i pipistrelli sono attivi di notte,lo studio dei loro movimenti risulta par-ticolarmente difficile e richiede l’utiliz-zo di tecniche particolari quali la radio-telemetria. Gli animali vengono munitidi una minuscola emittente radio. Conuna speciale ricevente e un’antenna ècosì possibile localizzarli al buio. In unCantone come il Ticino, ricco di colline,montagne, valli profonde e laghi, l’in-seguimento può essere anche abbastan-za complesso, soprattutto se si conside-ra che le due specie di Vespertilio vola-

10 RICERCA

Gli altarinidel VespertilioPer proteggere i pipistrelli è indispensabile conoscere le loro abitu-dini, in particolare gli ambienti che frequentano e i motivi, spesso se-greti, che li spingono a farlo. Nel caso del Vespertilio, l’indagine ri-sulta particolarmente ardua perché a dipendenza del bisogno – ac-coppiamento, caccia, riposo – esso frequenta, spesso sull’arco dellastessa giornata, i più disparati ambienti situati, a volte, anche a di-versi chilometri gli uni dagli altri.

Vespertilio minore (Myotis blythi; foto: Fondazione svizzera per la protezione dei pipistrelli).

Il Vespertilio minore:una specie assai raraIl Vespertilio minore (Myotis blythi)è una specie mediterranea che in Ti-cino è vicina al suo limite della di-stribuzione. È raro e pertanto consi-derato specie prioritaria dalla stra-tegia cantonale di protezione deipipistrelli, pur non essendo minac-ciato a livello globale. Forma spes-so colonie miste con il suo fratellomaggiore, dal quale viene distintosistematicamente solo dal 1990 puressendo stato descritto come speciepropria già 150 anni or sono. Si nu-tre principalmente di cavallette egrilli e subisce pertanto le conse-guenze del declino dei prati magri,edificati, intensificati o abbandona-ti all’avanzata del bosco. In passa-to era probabilmente più diffuso; èpresente in Ticino solo ancora inuna colonia di riproduzione accer-tata.

Vespertilio maggiore (Myotis myotis) in volo

(fonte: www.fledermausschutz.ch).

no con una velocità di crociera di circa50 km/h e si spostano di decine di chi-lometri in una notte mentre la portatadelle onde radio, è di pochi chilometri oanche molto meno in presenza d’osta-coli.

Caccia in terra remotaDopo varie notti di pedinamenti, lo stu-dio ha permesso di localizzare e carat-terizzare gli ambienti di caccia delledue specie.Mentre per la riproduzione, il Vesperti-lio maggiore e quello minore hannoesigenze ecologiche simili e occupanoassieme gli stessi rifugi, il loro com-portamento di caccia e il loro regimealimentare si distinguono nettamente.Il Vespertilio maggiore caccia sia in boschi maturi con alberi ben spaziati epoco sottobosco, sia in ambienti agri-coli quali campi appena arati e prati fal-ciati. Questi ambienti sono accomunatidalla presenza di suolo nudo o al mas-simo ricoperto da vegetazione rada ebassa. Solo in queste condizioni il Ve-spertilio maggiore riesce a scovare lesue prede preferite, i Carabidi, una fa-miglia di insetti coleotteri, che catturadirettamente al suolo durante un fugge-vole atterraggio. Il Vespertilio minore,invece, caccia principalmente su prati epascoli d’altitudine come pure sui pra-ti magri e nelle zone golenali aride. Inquesti biotopi le Cavallette, le sue pre-de preferite, sono particolarmente ab-bondanti.

Per raggiungere i biotopi di caccia ilVespertilio intraprende viaggi anchelungi. Per esempio una femmina dellaCollegiata di Sant’Antonio a Locarnosi recava ogni notte sulle pendici mon-tuose tra il Caval Drossa e il Monte Bar(al margine meridionale della Val d’Isone) a ben 17 km di distanza dallasua colonia. Un’altra, invece, raggiun-geva i pascoli sottostanti la Cima dellaTrosa sopra Locarno a 5 km in linead’aria superando però quotidianamenteun dislivello di 1400 metri.

Segrete residenze secondarieGrazie alla tecnica della radioteleme-tria è stato possibile individuare anchenumerosi rifugi alternativi. Si trattaprincipalmente di anfratti rocciosi chedurante l’estate vengono utilizzati dal-le femmine che non partecipano alla ri-produzione e dai maschi. Solitamenteessi si trovano molto più vicino ai terri-tori di caccia rispetto al rifugio di riproduzione, permettendo un notevolerisparmio energetico negli spostamentipendolari.Presumibilmente questi rifugi vengonopure utilizzati per il letargo invernale.

Tutti questi svariati ambienti devonoessere adeguatamente tutelati se si vuo-le mantenere attrattivo lo spazio vitaledelle due specie di Vespertilio, permet-tendo loro di sopravvivere anche da noiin Ticino.

Marzia Mattei-Roesli,Centro protezione chirotteri Ticino

RICERCA 11

Il Vespertilio maggiore:minacciato a livello mondialeIl Vespertilio maggiore (Myotismyotis) è considerato specie priori-taria dalla strategia cantonale diprotezione dei pipistrelli (vedi pagi-na 6) in quanto è inserito nella Li-sta Rossa mondiale (come poten-zialmente minacciato). In Svizzeraha subito un forte declino negli ulti-mi decenni ma sembra ora essersistabilizzato, anche se ad un livellobasso. La sua dinamica in Ticino èpoco nota ma presumibilmente ana-loga a quella elvetica. Il regressodel Vespertilio maggiore sembraprincipalmente dovuto alla distru-zione dei rifugi di riproduzione. Tut-tavia anche la riduzione di ambien-ti di caccia idonei in boschi, golenee prati potrebbe averlo sfavorito. Èpresente in Ticino in tre colonie diriproduzione.

Marzia Mattei-Roesli sulle tracce del Vesperti-

lio in volo con l’ausilio della telemetria

(foto CPT).

Vespertilio maggiore (Myotis myotis;

fonte: www.fledermausschutz.ch).

I pipistrelli sono tra gli animali selvati-ci più vicini all'Uomo. In estate nume-rose colonie trovano rifugio sotto i no-stri tetti, dove le femmine partorisconoe allevano i propri piccoli. Oggi sap-piamo che le colonie restano fedeli aglistessi rifugi per anni per cui la loro laconservazione diviene prioritaria. Lamanutenzione e il restauro di vecchiedifici sono indispensabili per conser-vare il patrimonio costruito e garantirela sicurezza e l’uso razionale dell’ener-gia, ma possono minacciare i rifugi deipipistrelli. La chiusura di fessure, la posa di reti contro i piccioni e il tratta-mento delle travi con sostanze tossiche,soprattutto se eseguiti nel periodo sba-gliato, possono essere fatali per interecolonie.

Restauri rispettosi a costo zeroNella maggior parte dei casi i problemidi convivenza tra persone e pipistrellisono facilmente risolvibili, ma necessi-tano il coinvolgimento di esperti chi-rotterologi nella progettazione e nel-l’accompagnamento dei lavori. Spessobastano pochi accorgimenti, per lo piùgratuiti, quali l’esecuzione dei lavori inun periodo favorevole, la scelta di so-stanze impregnanti e materiali di co-pertura adeguati, il mantenimento di al-cune aperture per l'involo e un’illumi-nazione attenta. L'unico impegno stanel coordinamento e nella buona vo-lontà delle parti per trovare soluzionicomuni.

Esempio lodevole:Santa Maria delle GrazieQuesta chiesa di Bellinzona fu devasta-ta da un incendio il 31 dicembre 1996.Durante i lavori di ricostruzione e re-stauro nella cella campanaria fu sco-

perta una colonia probabilmente mistadi Vespertilio maggiore e minore, duespecie prioritarie fortemente minaccia-te. L’architetto responsabile e i Serviziurbani della città di Bellinzona contat-tarono il Cantone e il Centro protezio-ne chirotteri per avere indicazioni sucome procedere. Grazie alla collabora-zione e disponibilità di tutti gli interes-sati è stato possibile eseguire i lavorisenza disturbare la colonia, che ha con-tinuato a frequentare il campanile du-rante l’intero periodo del cantiere. Ri-maneva però il problema dei piccioniche è stato elegantemente risolto po-sando un’apposita griglia a maglie lar-ghe, compatibile con l’involo dei pipi-strelli. Un restauro che possiamo con-siderare riuscito non solo per il grandevalore architettonico e culturale dellachiesa, ma anche per aver saputo inte-grare con rispetto e attenzione la pre-senza di inquilini un po’ particolari.

Tiziano Maddalena e Marco Moretti, Centro protezione chirotteri Ticino

12 PROTEZIONE ATTIVA

Restaurare…a testa in giùFedeli inquilini di vecchie abitazioni, in particolare di soffitti e sotto-tetti, i pipistrelli rischiano lo sfratto definitivo in caso di restauro. Maci sono accorgimenti per tenerli, senza peraltro creare problemi diconvivenza con gli abitanti dei piani inferiori.

L'inventario dei rifugi L’inventario dei rifugi elenca gliedifici pubblici che ospitano colo-nie di pipistrelli e propone le misu-re per salvaguardarle. Attualmenteconta 577 oggetti di cui, a dipen-denza delle specie presenti, 10 rive-stono un’importanza nazionale e174 un'importanza cantonale. Leschede d'inventario sono depositatepresso il Museo cantonale di storianaturale a Lugano e l'Ufficio dellanatura e del paesaggio a Bellinzo-na. Possono essere consultate dachiunque. Il Centro protezione chi-rotteri, coadiuvato da volontari edalle guardie della natura, sorve-glia le colonie più importanti e tie-ne aggiornato l’inventario.

Il campanile di Santa Maria delle Grazie a

Bellinzona durante i lavori del cantiere e dopo

la loro conclusione. Per lasciar accedere il

Vespertilio al suo rifugio si è rinunciato a

mettere i teloni nella parte alta del campanile;

il rifugio è così stato conservato (foto CPT).

Vespertilio maggiore nel colmo del campanile

di Santa Maria delle Grazie (foto CPT).

ZERO-SEDICI 13

Spazio giovaniGioco del pipistrello e della zanzaraI bambini, almeno una quindicina, sidispongono in cerchio ampio dandosila mano. All’interno del cerchio duepartecipanti assumono il ruolo di pipi-strello e di zanzara. Il pipistrello ha gliocchi bendati e deve riuscire a prende-re la zanzara per mangiarla. Per loca-lizzarla deve usare il suo radar che imi-ta battendo due sassolini uno control’altro. A questo «ultrasuono» la zanza-ra deve rispondere creando l’eco bat-tendo altri due sassolini.

La zanzara deve cercare di ingannare ilpipistrello, se si fa mangiare (toccare) idue concorrenti vengono cambiati!Vincono il pipistrello che impiegameno tempo per catturare la zanzara ela zanzara che sopravvive più a lungo.Questo gioco può essere modificato edadattato in vari modi a dipendenza deibisogni della situazione.

La nostra mobilitàLivelli di polveri fini alle stelle, respi-riamo i nostri scarti e nessuno sembrafar nulla. Sembra che senza auto non cisi possa muovere, che la mobilità siaimpossibile altrimenti. Eppure il grup-po Giovani e Natura da 7 anni continuaa dimostrare che si possono proporreattività di ogni genere anche affidando-si ai trasporti pubblici.Quasi ottanta uscite in 7 anni che han-no portato decine e decine di giovani intutti gli angoli di questo «scomodo»quanto affascinante Cantone. Tuttoquesto grazie ai trasporti pubblici e alla buona volontà degli organizzatori.

Qualche esempio? Escursione in Dötra,fine settimana a Dalpe, campo estivo aCragno, gita autunnale a Tegna, a Oli-vone, Valle Onsernone, Valle Bavona,Valle Verzasca, Alpe Salei, Meride,Valle Morobbia, Monte Generoso, PianSegno, Aurigeno, Novaggio, San Sal-vatore, Mornera, Carì e… per la primavolta anche una gita in battello tra leBolle e le Isole di Brissago il 15 mag-gio prossimo (vedi pagina 14).Avanti così, quali mezzi impiegheremoin futuro?

Stage di educazione ambientaleLo stage, destinato in particolare a do-centi e monitori, si prefigge di fornireai partecipanti le nozioni indispensabi-li per poter organizzare e condurre conefficacia animazioni nella natura per igiovani come campi estivi o escursionitematiche.Attività pratiche e sperimentate in pri-ma persona si intercaleranno alla teoriae ai momenti di discussione e ap-profondimento previsti.

Al termine del corso il partecipantesarà in grado di preparare un progettodidattico strutturato e di far scoprire lanatura ai ragazzi con entusiasmo e ri-spetto.Stage proposto da CEMEA in collabo-razione con Pro Natura e WWF.Da venerdì 28 aprile (sera) a lunedì 1˚maggio e da sabato 27 a domenica 28maggio. Residenziale. Costo: Fr. 150.–, per informazioni eiscrizioni: 091 835 57 67 o www.pronatura.ch/ti/giovani

Pipistrelli raffigurati dai giovani partecipanti al

pomeriggio da pipistrello del settembre scorso

all’aula sull’acqua di Muzzano (foto: Pro

Natura Ticino).

Al ritorno dall’escursione al museo. Stanchi

ma felici (foto: Emelis Pescia).

I licheni, malgrado la loro discrezione, hanno

attirato molte attenzioni durante il fine settima-

na a Dalpe (foto: Pro Natura Ticino).

14 ZERO-SEDICI

Attività giovaniliCosa Bolle alle Isole?Il giro del mondo in... un giorno! Wow!Dalle zone temperate ai tropici in unviaggio affascinante per confrontare lanatura delle nostre regioni con quella dipaesi lontani. Al mattino saremo alleBolle di Magadino mentre al pomerig-gio ci sposteremo in battello alle Isoledi Brissago.

Età: dai 6 ai 16 anni.Numero partecipanti: massimo 25.Equipaggiamento: abiti caldi, scarpon-cini e picnic!In caso di brutto tempo… l’attività saràannullata e verrete informati personal-mente.Costo: 15 fr. (comprende il battello).

Come ti reinvento il ventoSoffia, spazza, sbuffa, muove le piante,fa volare i semi, crea le onde, sposta lenuvole. Ah, il vento, quante cose sa fare! Ma come nasce? Perché a volte èforte e a volte impercettibile? A questied altri quesiti daremo una risposta.Andremo in un posto ventoso a far vo-lare la nostra fantasia: fatti trasportaredal vento e vieni con noi!

Luogo: Locarnese.Età: dagli 11 ai 16 anni.Numero partecipanti: massimo 20.Equipaggiamento: abiti caldi, giacca avento (!), scarpe grosse e picnic!In caso di brutto tempo… l’attività saràannullata e verrete informati personal-mente.Costo: 5 fr.

In famiglia nel grande boscoUna giornata per bimbi accompagnatidai genitori nel bellissimo paesaggioalpino del Lucomagno. Una comodapasseggiata con giochi ed osservazioninaturalistiche per grandi e piccini. In-formazioni supplementari saranno for-nite agli interessati.

In collaborazione con la Fondazione al-pina delle Scienze della Vita.Partecipanti: 5 a 99 anni, non più di 25.Equipaggiamento: abiti caldi adatti alla montagna, giacca a vento, scarpegrosse e picnic!Costo: 10 fr.

Talloncino d’iscrizione alle uscite■■■■ Cosa Bolle alle Isole?■■■■ Il vento ■■■■ In famiglia nel grande bosco

Nome: Cognome:

Figlia/o di: Nata/o il:

Via: NAP e luogo:

Telefono: E-mail:

Allergie, malattie, osservazioni:

Membro di Pro Natura: ■■■■ Conferma per e-mail? ■■■■

Data: Firma di un genitore:

Informazioni a chi partecipaalle attività giovanili

Visitate il nostro sito:www.pronatura.ch/ti/giovani dovepotete iscrivervi onlineoppure rispedite il tagliando a: Pro Natura Giovani, CP. 2317, 6501 Bellinzona, possibilmente tresettimane prima dell’attività.Agli iscritti sarà data conferma e ver-ranno fornite indicazioni sui luoghi,gli orari e il materiale da prendere.

Attenzione: l’assicurazione è a ca-rico dei partecipanti.

ZERO-SEDICI 15

Informazioni a chi partecipaai campi estivi

Visitate il nostro sito:www.pronatura.ch/ti/giovani dovepotete annunciarvi onlineoppure rispedite il tagliando a: ProNatura Giovani, CP. 2317, 6501 Bel-linzona entro il 31 maggio 2006.Agli interessati sarà spedito un for-mulario d’iscrizione dettagliato edun invito per una serata informativa.

Dettagli su cosa mettere nel sacco esul ritrovo verranno forniti con ilformulario d’iscrizione.

Campi estiviIl ritorno del ReLa montagna, che fascino! E quantipiccoli segreti! Tra questi, andremo ascovarne alcuni relativi al loro re.Scomparso dalle nostre Alpi, solo apartire dal 1906 ha potuto farvi ritorno.L’agilità con cui si muove sulle rocce èincredibile, anche vedendolo, sembraimpossibile. Eppure… lui ci riesce.Forse per qualche incantesimo?

Data: dal 15 al 22 luglio 2006.Luogo: Cioss Prato, Valle Bedretto.Età: dai 6 ai 10 anni.Numero partecipanti: massimo 25.Iscrizioni: possibilmente entro il 31maggio.Costo: 350 fr.

Sulle tracce degli stambecchiTi piace camminare in montagna? Allo-ra non puoi perdere questa occasione diun trekking tra la Valle Maggia e la ValBedretto alla ricerca dello stambecco.Dormiremo nelle capanne e percorre-remo sentieri alpini in paesaggi mozza-fiato.

Data: dal 19 al 22 luglio 2006.Luogo: Robiei, Cristallina, Cioss Prato.Età: dagli 11 ai 16 anni.Numero partecipanti: massimo 15.Iscrizioni: possibilmente entro il 31maggio.Costo: 250 fr.

Piante, bolle di sapone e mille coloriDötra, una natura tra le più suggestivedel Ticino. Una flora estremamente ric-ca colora prati e pascoli alpini. Avetemai gustato una marmellata di sambu-co o lo sciroppo di timo? Allora non po-tete mancare questo campo dove sco-prirete che la natura è mille volte me-glio di un supermercato!

Data: dal 12 al 15 agosto 2006.Luogo: Dötra, Valle di Blenio.Età: dagli 8 ai 13 anni.Numero partecipanti: massimo 20.Iscrizioni: possibilmente entro il 30giugno.Costo: 250 fr.

Talloncino d’iscrizione ai campi estivi■■■■ Il ritorno del Re ■■■■ Piante, bolle di sapone e mille colori■■■■ Sulle tracce degli stambecchi

Nome: Cognome:

Figlia/o di: Nata/o il:

Via: NAP e luogo:

Telefono: E-mail:

Osservazioni:

Membro di Pro Natura: ■■■■

Data: Firma di un genitore:

Il significato simbolico del pipistrello è genialmente riassunto in questa fondamentale opera di Francisco de Goya (1746–1828): «Il sonno

(o sogno) della ragione produce mostri.» I pipistrelli che si trasformano man mano in gufi e linci, illustrano le fantasie spontanee che sopraffan-

no l’artista assopito. Portatori allo stato grezzo sia delle qualità di genio che di demone, questi animali notturni sembrano incitare l’artista a

dar loro forma con penna e talento. «La fantasia abbandonata dalla ragione…», precisa un commento, «produce mostri incredibili, mentre la

fantasia unita alla ragione è madre delle Arti e fonte di miracoli.»

Creata nel 1797/98, pochi anni dopo che la Rivoluzione francese avesse intronizzato la Dea Ragione e provocato un bagno di sangue,

quest’opera si legge come un’esortazione a ogni individuo moderno a studiare scrupolosamente i propri pipistrelli interiori e a dar loro forma

con un dialogo consapevole tra la propria ragione e la propria etica.