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Registrazione n. 552 del 18/07/2008 presso il Tribunale di Pesaro anno 0 _ numero 1 _ marzo/aprile 2010 _ distribuzione gratuita il periodico provinciale di anconainforma.it Portonovo, un luogo molto antico e di gusto Senigallia, una Rotonda… da amare

PIU ANCONAINFORMA N.1

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UN NUOVO MAGAZINE IN PROVINCIA DI ANCONA, E' ARRIVATO ANCONAINFORMA

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Portonovo, un luogomolto antico e di gusto

Senigallia, una Rotonda… da amare

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Indice numero 1

07 Cliccatissimi

08 Vespa Club Ancona, da 63 anni fedele al mito dello storico scooter

10 La Croce Gialla e i suoi 110 anni di storia

12 Alberto Spadolini, diamante dalle mille sfacettature

14 Quelle serate indimeticabili con Rapture Team

16 Il Fortino Napoleonico, un prestigioso angolo di storia a Portonovo

18 Una Rotonda sul mare bella da vedere e da ascoltare

20 Arrivi e partenze, seconda edizione alla Mole Vanvitelliana

22 Insidie stradali, condannato il Comune di Ancona

23 Lo scudo fiscale

24 Team Roller Senigallia, campioni da Guinness

26 A tu per tu con… la Coim Falconara

28 La comunicazione del futuro si nasconde dietro un codice

32 La Baia di Portonovo, “perla” della Riviera

34 Ogni momento un’emozione in grande stile: Skyline Radio & Soul

Anno 0 - Numero 1marzo/aprile 2010Distribuzione gratuitaRegistrazione n. 552 del 18/07/2008 presso il Tribunale di Pesaro

anno 0 _ numero 1 _ marzo/aprile2010 _ distribuzione gratuita

EditoreMattia TarsiGlobal Service in Progress s.r.l.

Direttore responsabileAlberto [email protected] inviarci i vostri comunicati [email protected] collaborato a questo numero:Laura BilanciaFilippo MerloGiorgio SalviniSimona CagliottiMarco TravagliniRenzo PalmieriMario Antonio Massimo FusarioDaniele CiminoSilvia ZanniniMaurizio BianchelliSauro MariniGrafica e impaginazione:Media’s Projectwww.mediasproject.itStampa:LitoserviceDistribuzione:Full Time Group

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Senigallia, unaRotonda… da amare

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Cliccatissimi

Sempre più lettori conoscono Anconainforma.it

di Alberto Bignami

Nato come un vero e proprio laborato-rio giornalistico e potendo contare sul-l’ormai consolidata affermazione diFanoinforma.it, di cui ha riproposto lastessa fortunata formula di quotidianoon line, anche Anconainforma.it haavuto, nel corso di poco più di un annodi vita, un largo successo con unnumero sempre crescente di lettori,fino a raggiungere una media di 9.000visitatori al giorno oltre ai 7.500 con-tatti, tra fan e amici, su Facebook.

Del resto, se consideriamo l’evolversi rapidissimodelle moderne tecnologie e delle enormi possibilitàcomunicative offerte dalla ‘rete’, pur restando l’in-formazione cartacea ancora decisamente preferitada un largo numero di lettori, è ormai certo che larapidità di un’informazione in tempo reale e l’am-pio ventaglio di notizie diffuse anche con ricchez-za di dettagli rendono sempre più fruibile l’utilizzodel quotidiano on line. Ormai, perfino testate antiche e prestigiose, comeper esempio il Times, pare stiano addirittura pren-dendo in considerazione la possibilità di dedicarsiesclusivamente a una comunicazione telematica. Tornando al nostro ambito circoscritto del territo-rio di Ancona e provincia, abbiamo potuto verifica-re quanto interesse sia stato suscitato dal nostromodo di fare giornalismo e come molti lettori sisentano direttamente coinvolti e pronti a farci per-venire informazioni, segnalazioni, materiale foto-

grafico o brevi commenti a caldo: una riprova, semai ce ne fosse bisogno, della partecipazione edel carattere interattivo di questa forma di comu-nicazione. È pur vero però che il materiale cartaceo conservaancora tutto l’appeal delle pagine reali che si pos-sono sfogliare, piegare, tenere in tasca e leggerecon calma sprofondati in poltrona o su una pan-china all’aria aperta. E allora ecco il proposito di rendere concreta que-sta possibilità anche per Anconainforma che dalmese di marzo avrà in aggiunta un periodico, unaveste cartacea con articoli, interviste, servizi gior-nalistici, curiosità, che proporranno uno spaccatopiuttosto variegato del nostro valido territorio.L’auspicio è che anche questa versione piaccia epossa trovare un numero di affezionati lettori il piùampio possibile che ci segua in questa nuovaavventura.

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Vespa Club Ancona,da 63 anni fedeleal mito dello storico scooter

di Giorgio Salvini

Sono certo che nel 1947 non se losarebbero mai immaginato. All’epocala nostra città portava ancora le feritedi un conflitto bellico che l’aveva dolo-rosamente segnata e, assieme aldurissimo lavoro di ricostruzione, ini-ziarono a riprendere anche le attivitàricreative e sportive.

Mentre i pionieri della S.S. Piano San Lazzaro get-tavano le basi di quella che diventerà la secondasquadra di calcio cittadina, un gruppo di motoci-clisti, appassionati della neonata Vespa, dava vitaal Gruppo Vespisti Anconetani.Non potevano certo pensare che, di lì a due anni,la loro idea si sarebbe talmente diffusa anche nelresto del Paese, da renderli protagonisti della fon-dazione del Vespa Club d’Italia.Tutto ruotava allora attorno all’Agenzia Piaggio

dell’Ing. Giuseppe Pambianchi e, complice il rapi-do diffondersi della Vespa, il Gruppo - che nel frat-tempo aveva modificato la sua denominazione inVespa Club Ancona – raccolse le adesioni di centi-naia di vespisti di ogni età e professione.Furono due decenni di grande fermento: di raduniin Italia e all’estero, di competizioni sportive mas-sacranti, ma anche di gite familiari fuori porta e,soprattutto, dei grandiosi raduni ad Ancona inoccasione della Fiera della Pesca.Alla guida del Vespa Club Ancona una bella figuradel panorama sportivo cittadino: il compianto Prof.Franco Bianchi. Era impensabile prevedere chequando, all’inizio degli anni ‘70, la Casa Madre fecevenire meno il sostegno economico e l’automobileaveva ormai soppiantato la Vespa nell’uso quotidia-no, quel gruppo potesse invece rafforzare le propriefila attorno all’autentica passione sportiva.Sono forse gli anni più prestigiosi del Club, chevedono un’agguerrita squadra di regolarità distin-guersi nelle prove del Campionato e LucianoBertini aggiudicarsi per ben due volte il titolo diCampione Italiano. Niente ancora poteva lasciarpresagire che, dopo il decennio buio degli anni’80, il Vespa Club Ancona avrebbe ritrovato la sua

Nato come Gruppo Vespisti Anconetani, è il primo d’Italia

migliore vitalità attorno a un esiguo numero di osti-nati appassionati.Grazie alla nuova sede di via Trieste e alla crescen-te passione per la conservazione dei mezzi d’epo-ca, il Vespa Club Ancona ha varcato la soglia deglianni 2000 in splendida forma, con tutti i compar-ti tradizionali perfettamente operativi: turismo,sport, conservazione e restauro.Gli anni più recenti hanno poi visto il ritorno all’or-ganizzazione di prestigiose manifestazioni quali ilTrofeo del Cònero per Vespa d’Epoca e l’Audax500 km delle Marche. A testimonianza del presti-gio riconosciuto internazionalmente al sodaliziodorico, quest’anno il Vespa Club Ancona organizze-rà il Campionato Europeo di Regolarità Vespa, chesi disputerà della nostra città nei giorni 22 e 23maggio prossimi. Ma al di là di ogni impresa spor-tiva e stradale, ciò che era inimmaginabile perquei ragazzi del 1947 è che, dopo 63 anni, i socidel Vespa Club Ancona seguitano a perpetuare illoro spirito più autentico: trovarsi assieme per unconviviale, per una mattata di carnevale, per spor-carsi le mani di grasso su un motore.Il sito ufficiale del Vespa Club Ancona: www.vespa-clubancona.net

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La Croce Gialla e i suoi 110 anni di storia

di Simona Cagliotti e Filippo Merlo

In città è senza dubbio un’istituzio-ne. Parliamo della Croce Gialla chenasce nel 1900, al porto dorico,grazie ad alcuni operai dell’arsena-le, con la finalità di soccorrere tem-pestivamente i lavoratori del cantie-re vittime degli incidenti sul lavoro.

Il primo mezzo in dotazione fu una modesta barel-la a spalla con la quale si trasportavano all’ospe-dale i feriti. Gli anconetani apprezzarono subitol’opera di volontariato svolta dall’associazione,dimostrando stima e generosità.In poco tempo i servizi furono meglio organizzati; lebarelle a spalla vennero sostituite da quelle a spin-ta e a cavallo, i soci aumentarono notevolmentegrazie alla partecipazione di molti cittadini.Le prime riunioni si svolsero al cantiere navale, poiall’Istituto Dorico, ma la prima vera sede, fu quel-la di via della Loggia.

In questo primo periodo, l’associazione viene sup-portata da Rodolfo Berti, e successivamente daAugusto Giardini, rispettivamente primo e secondopresidente dell’associazione, che estesero il serviziodi soccorso a tutta la città e riuscirono a ottenere laprima autoambulanza. Dopo la seconda guerramondiale la Croce Gialla viene ricostituita e per rac-cogliere i fondi necessari al proprio sostentamentoorganizzò un concerto del tenore Beniamino Gigliche devolse l’intero incasso a sostegno dell’associa-zione. Nel 1953 si fa sentire l’esigenza di avere unanuova sede che, grazie al Comune che donò il ter-reno, si è potuta realizzare, e il 28 aprile 1957,venne inaugurata in via Montebello.Nel 1961, il vice sindaco consegna alla CroceGialla l’attestato di pubblica benemerenza.In questi anni grazie alla solidarietà degli ancone-tani fu possibile aumentare il numero dei mezzi perfar fronte a tutte le esigenze dei cittadini.Gli anni 70 videro sempre più l’importanza del-l’opera svolta dalla Croce Gialla che è sempre alservizio delle persone, anche nel tristemente nototerremoto del 1972, dove svolse un importantissi-ma opera di soccorso e sostentamento alla cittadi-nanza anconetana, come dieci anni dopo in occa-

Dopo la seconda guerra mondiale, per ricostituire l’associazione, il tenore Beniamino Gigli donò l’incasso di un suo concerto

sione della frana di Posatora dove, grazie all’operadei molti volontari, si riuscirono a evacuare gliospedali geriatrico e oncologico a tempo di record.A metà degli anni 80 inizia l’era moderna dell’as-sociazione con la nascita del Centro mobile dipronto soccorso, che vede la presenza del medicoa bordo dell’ambulanza e la nascita del servizio disupporto all’elisoccorso, grazie all’opera dell’indi-menticabile presidente Giuseppe Romagnolo. LaCroce Gialla così diventa ancora di più un punto diriferimento nell’emergenza e assistenza sanitariacittadina, diventando nel 1998 parte integrantedel 118. Nel 2006 l’associazione, con molti sacri-fici, acquista la nuova sede di via Ragusa. “Oggi –spiega il presidente, Alberto Caporalini – siamomolto soddisfatti per come i cittadini hanno ricam-biato e ricambiano il nostro impegno. Abbiamoperò ancora bisogno di loro. Servono nuove ambu-lanze e la collaborazione di tutti. Gli impegni immi-nenti riguardano il rinnovo del parco macchineattraverso le donazioni che gli anconetani vorrannofarci anche attraverso il 5x1000. Chi volesse aiu-tarci, può ricevere tutte le informazioni chiamando-ci in sede, allo 0715015 e conoscere le nostrecoordinate bancarie”.

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Alberto Spadolini, diamante dalle mille sfaccettature

di Marco Travaglini

Sprofondato milioni di anni fa nelleviscere del pianeta Terra il minu-scolo frammento di carbonio è sot-toposto a terribili schiacciamenti ead elevatissime temperature primadi cristallizzarsi in un meravigliosodiamante dall’estrema rarità, durez-za e trasparenza.

Diamante, dal greco ‘adamas’ cioè invincibile, è laqualità che prevale in Alberto Spadolini (Ancona1907 – Parigi 1972), descritto dalle sorelle comeun bambino generoso, intelligente, amante dellosport e di ogni forma d’arte. Da ragazzo pratica cal-cio, nuoto e tuffi alla ‘Stamura’, diventa campionedi corsa veloce e, quando può, scappa in cima almonte Conero ad ammirare quella natura selvaggiache poi a casa disegna su di un pezzetto di carta.Insieme ad Armando Baldinelli, altro anconetanoprestato all’estero, frequenta “… quei piccoli epolemici cenacoli artistici – tutti di giovani – che lepiccole città di provincia sono solite formare edisperare …” All’età di 14 anni Spadolini parte per Roma dove,grazie al maceratese Ivo Pannaggi autore del“Manifesto dell’arte Meccanica Futurista”, èassunto come scenografo al Teatro degliIndipendenti.Ricorda a questo proposito lo storico dell’arte prof.Stefano Papetti: “Negli anni della gioventù diSpadolini, le Marche avevano vissuto una stagioneartistica caratterizzata dal diffondersi fra gli artisti

più giovani di un esasperato desiderio di rinnova-mento: a Macerata, in particolare, pittori comeMonachesi, Tulli e Pannaggi avevano raccolto iltestimone di Boccioni dando vita ad una tarda sta-gione futurista in seno alla quale può iscriversianche l’esordio di Spadolini.” Al pari del fragile carbonio l’artista anconetanocerca di diventare “nient’altro che tutto se stesso”trovando sul suo cammino vulcanici maestri delcalibro di Gabriele D’Annunzio, Duilio Cambellottied Anton Giulio Bragaglia, alla cui scuola si com-pie la definitiva trasmutazione.Alla chiusura del Teatro degli Indipendenti volutada Mussolini egli espatria in Francia assunto comedecoratore da Paul Colin. Durante una pausa di unallestimento scenico, presente il pittore Picabia,Spadolini si mette a ballare; nella sala dal brusio siè passati ad un religioso silenzio. Scrive Bragaglia:“La sua danza si fa selvaggia, esprimendo al di làdei canoni scolastici, che gli sono ignoti, un lirismocoreico sgorgante primitivo e prepotente … mentreegli danza il suo viso diventa furioso come posse-duto da un demone, ch’egli teme; e lo si vede daipassaggi mimici che esprimono, appunto, il terroredella propria furia…”Nel giro di pochi mesi sorge Spadò, diamante dallemille sfaccettature: danzatore nel “Ballet del’Opéra de Monte-Carlo” paragonato a Nijinsky,partner di Mistinguett e Joséphine Baker; coreogra-fo stimato da Maurice Ravel e Paul Valery; pittoreapprezzato da Max Jacob e da Jean Cocteau; atto-re con Jean Marais e Jean Gabin; restauratore nel-l’atelier di Jules Boucher; sceneggiatore e regista didocumentari con Suzy Solidor e Django Reinhardt;adattatore dei dialoghi per la London Film; poicantante, decoratore, scenografo, scultore, illustra-tore, giornalista. I riflettori lo accompagnano per mezzo secolo nei

“Custodita dalla patina del tempo, dal caso e da una tenace riservatezza, la vita straordinaria di Alberto Spadolini, marchigiano, pittore per formazione, danzatore per talento, emerge in frammenti avventurosi e leggendari, svelando uno dei piùeclettici artisti del Novecento…” (Vogue, marzo 2007)

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teatri, nei cinema, nei cabaret, nelle gallerie d’ar-te, nella vita privata. Eppure, di tutto questo, racconta ben poco allamadre e alle sorelle che nel dopoguerra visita rego-larmente ogni anno. Anch’io, bambino e ragazzo, ero affascinato dallasua persona, dalla sua vita Oltralpe, ma solo orascopro il suo talento ed il suo ruolo di protagonistain quel crogiolo di artisti, faro e riferimento di tuttaEuropa, che è la Ville Lumiere.Completamente sconosciuto fino al 2005Spadolini diventa un caso internazionale: ricono-scimenti giungono dalle Ambasciate di Francia e diSvezia; medaglie sono assegnate dai Presidentidella Repubblica Ciampi e Napolitano; lettere difelicitazioni sono inviate dal Sindaco di ParigiBertrand Delanoé il quale ricorda “…il contributo

dell’artista Alberto Spadolini alla vita culturaleparigina” e da madame Carla Bruni Sarkozy che“… si felicita per l’omaggio reso all’artista dai mol-teplici talenti”.

In occasione del 40° anniversario della scomparsadel mitico Spadò verrà edito un romanzo storico edorganizzata una Rassegna di dipinti, bozzetti discena, sculture, manifesti, fotografie artistiche deglianni ’30. Un’occasione straordinaria per ammirare opere tantoamate da Jean Cocteau : “La trasfigurazione dell’ani-ma nella danza, questa è la ricerca nell’ispirazionepittorica di Spadolini. Questa testimonianza psicologica trasmette dellevibrazioni interne del suo carattere costruito essen-zialmente con la sua ispirazione emotiva del corpoumano in movimento. Per vero questo artista lavora in questo universo sen-sitivo trasponendolo con il genio che scaturisce dalsuo cuore e dalla sua anima.”.

Il sito ufficiale di Alberto Spadolini: www.albertospadolini.it

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Quelle serate indimenticabili con il Rapture Team

di Bebo & Rapture Team

Ha animato le estati doriche della Riviera delConero e riscaldato gli inverni nei locali della città.Ha fatto il pienone alla Notte Bianca suonandodall’Arco di Traiano: è il Rapture Team.Un nome, Rapture, all’apparenza così serio e pro-fessionale, che in realtà passa attraverso storpiatu-re e metamorfosi varie che hanno origine da Aldo,Giovanni e Giacomo rivisitati nella casa del GrandeFratello 2 e la canzone IIO dei The Rapture appun-to. Sotto questo nome si celano Ise e Tikkio Dj.“Siamo un gruppo di amici, cui piace divertirsi efar divertire la gente. Quale modo migliore di fareciò se non organizzando feste?” si sono giustamen-te detti diversi anni fa, quando i Rapture erano soloun’idea. Ed ecco che questa idea ha preso pianpiano forma, trasformandosi nella realizzazione diquel progetto che, con il passar del tempo, è pro-seguito alla grande, sempre più ricco di passione,soddisfazioni e divertimento. E come in ogni viaggio, la loro storia si è intreccia-ta con quella di persone fondamentali per la pro-pria crescita con le quali hanno condiviso esperien-

Hanno animato le notti estive ed invernali, dalla Riviera del Conero al Traiano, passando per il Pascià e l’Echoes

ze davvero intense che hanno lasciato il loro segnoindelebile dentro.Come dimenticare i caldi tramonti estivi sullasplendida spiaggia di Portonovo per gli storici ape-ritivi da Attilio, ideati e voluti insieme a PaoloBonetti della Baia: le cannucciate, i bagni, il Negrocol microfono sopra il tettino, la pioggia, le mani alcielo e Paolo che faceva finta di suonare il violino.Impossibile non ricordare le notti magiche sotto lestelle al Cavalluccio di Mare di Numana, appunta-mento fisso e irrinunciabile per i venerdì nottedella Riviera, ospiti della sirena venuta dal mare edel suo sorriso, la bellissima Claudia.Indimenticabili anche gli aperitivi “mondiali” inpiscina, che sono stati organizzati insieme allasplendida e accogliente padrona di casa Eva, nel-l’incantevole scenario dei giardini della Fonte,immersi nel verde del monte Conero per un appun-tamento davvero esclusivo.Indelebili rimarranno anche i ricordi legati allaNotte Bianca anconetana. Memorabile l’evento del“Castello” organizzato nella rocca di Bolignano e ilcapodanno nella Mole Vanvitelliana, tutti eventitargati V.i.p.

Il Rapture Team è orgoglioso inoltre di contribuireda ben tre anni, insieme alla Style At Work, allaraccolta di fondi devoluti in beneficenza al Salesi.Per far fronte a un numero sempre crescente dieventi e garantire sempre un prodotto di qualitàmassima, i Rapture hanno deciso di creare altridue gruppi altamente specializzati per soddisfarele richieste più esigenti.Ecco perché, accanto alla formazione storica delRapture Team (DJ Tikkio & DJ Ise) con la suaanima commerciale e festaiola del party, sono natiil Rapture History (DJ Alex T) per i nostalgici dellamusica 70/80 e happy e il Rapture Technology,dedicato agli amanti delle sonorità più elettronichee intransigenti dei club house.Vista la capacità di interagire in qualsiasi contestomusicale sono aumentate le collaborazioni: lo staffdegli Intruders, Giovanni Socci, Albicocca Blu eHot Staff. E sono stati toccati nuovi locali: dalKomedia al BarFly, Naomi, Level, Plaza, senzadimenticare il Sui(te) Club e il Noir, fino ad arriva-re al Pascià e all’Echoes.Che dire… ne hanno fatta davvero tanta di stradaquesti Rapture!

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di Laura Bilancia

Incastonata nel Parco regionale del MonteConero dove la fitta macchia mediterranea arrivafino al mare, Portonovo si inserisce perfettamen-te in un contesto naturale ancora integro, al cen-tro di una suggestiva baia lungo una strettaspiaggia di ciottoli bianchissimi levigati dalleonde. Un panorama mozzafiato per chi scendedall’alto lungo una strada ripida e tortuosa, dacui lo sguardo spazia dalla spiaggia di Mezzavallee dallo Scoglio del Trave fino ai laghetti non lon-tani dal mare e alla struttura ben riconoscibiledel Fortino Napoleonico mentre, più oltre, lasommità della Torre Clementina emerge dallavegetazione con lo sfondo del mare che ha benmeritato la Bandiera Blu per la purezza delle sueacque. Raggiunta la spiaggia, si scoprono altriparticolari paesaggistici e artistici.Verso sud, non lontano dai piedi dell’alta falesia

del Conero, alcuni grandi scogli emergono dalmare con forme e nomi suggestivi, come la Velao Le due Sorelle. A ridosso della spiaggia si ergela chiesetta romanica di Santa Maria diPortonovo in pietra bianca del Conero: un verogioiello architettonico edificato dai benedettininel 1034. Spostandosi di poco verso nord, si rag-giunge la Torre eretta nel 1716 per volere dipapa Clemente XI, da cui prende il nome, percontrastare le scorribande dei pirati, perché daessa i soldati riuscivano a scoprire l’intera costacircostante. Nel 1810, durante il Regno d’Italiadi Napoleone, la torre fu affiancata dal FortinoNapoleonico. Fatto costruire da Eugenio diBeauharnais, viceré d’Italia, presenta tuttora lacaratteristica forma perimetrale “a lanterna”.Secondo gli storici, ospitava una guarnigione dicirca 600 soldati dell’esercito del Regno Italicoallo scopo di difendere la piazzaforte di Anconada sud per prevenire sbarchi di truppe britanni-

Il Fortino Napoleonico, un prestigioso angolo di storia a Portonovo

Situato nella baia, secondo gli storici ospitava una guarnigione di circa 600 soldati dell’esercito del Regno Italico allo scopo di difendere la piazzaforte di Ancona

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che e per impedire alle navi inglesi che incrocia-vano nell’Adriatico di approvigionarsi d’acquapresso la vicina fonte. Dal 1860, dopo la batta-glia di Castelfidardo e l’entrata delle Marche nelRegno d’Italia, venuta meno la sua funzione mili-tare, l’edificio cadde in rovina. Soltanto un seco-lo dopo ebbero inizio i sapienti lavori di recupe-ro e restauro dell’antica fortezza, che hanno tra-sformato lo storico edificio in un prestigiosohotel, inaugurato nel 1969. Oggi il Fortino è illuogo ideale per una confortevole e rilassantevacanza nel punto più panoramico e tranquillodella Riviera del Conero. Nelle Sala delMaresciallo oppure nella Sala del Camino, sul-l’ampia terrazza affacciata sulla baia o nel giar-dino sul molo, si possono gustare le specialitàpiù prelibate di una cucina particolarmente cura-ta. Ci si può abbronzare nel giardino fronte mareo sulla spiaggia e tuffarsi poi in acque trasparen-ti che rivelano fondali splendidi. Ma il Fortino è

anche la sede di eventi culturali, gastronomici emondani. Ricordiamo, ad esempio, le “Serate delMistero” che abbinano cultura e divertimentorievocando su base storica le atmosfere misterio-se di “Miti e leggende del Conero” o “Castelli efantasmi nelle Marche”. Oppure gli “Incontri conl’autore” per conoscere da vicino un artista e lesue opere. Ma, senza dubbio, l’evento clou del-l’estate è il Bivacco Storico, che consiste nelricreare un accampamento storico militare e lavita di un soldato proprio come si svolgeva duesecoli fa con esercitazioni, servizio di ronda,manovre e simulazioni di scontri con il ricorsoall’uso dei fucili e dei piccoli cannoni caricati asalve. Di grande effetto scenico la simulazionedei figuranti nelle loro divise napoleoniche, inpresenza di popolane e vivandiere anch’esse incostume rigorosamente d’epoca. Il Fortino coniu-ga così il suo glorioso passato con un presentepieno di vitalità e di attrattive.

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Una Rotonda sul mare bella da vedere e da ascoltare

Inaugurata nel 1933, divenne subito un luogo elegante di mondanità e intrattenimento.Famosa la canzone cantata da Bongusto, ma…

di Laura Bilancia

Conosciuta e apprezzata da tanti turisti provenien-ti da diversi paesi europei, attratti dal fascino delsuo passato storico, del patrimonio artistico maanche attirati, soprattutto nella stagione estiva, daibassi e puliti fondali dell’Adriatico e dalla splendi-da “spiaggia di velluto”, famosa per la sua sabbiasoffice e dorata, Senigallia è anche nota per unabianca struttura circolare che si protende armonio-sa verso il mare. Questa elegante architettura bal-neare è il risultato di molteplici traversie sussegui-tesi nel corso del tempo: distruzioni, progetti e rico-struzioni, che hanno inizio nella Belle Epoque,quando nella cittadina marchigiana fu innalzatasul mare una piattaforma lignea per attività idrote-rapiche e ricreative, davanti all’hotel Bagni.Nell’immediato primo dopoguerra la vetusta attrez-zatura balneare fu ceduta a imprenditori privati,che subentrarono alla gestione pubblica. La pre-sentazione agli uffici comunali degli elaborati gra-fici della nuova piattaforma a mare di Senigallia furegistrata nel maggio 1923 Inaugurata il 18 luglio1933, la Rotonda a Mare ben presto si affermòcome elegante luogo di mondanità e di intratteni-mento musicale, tanto che nel luglio 1935 ilPrincipe Umberto di Savoia, giunto a Senigallia perinaugurare la Colonia Marina Maria Pia di Savoia,volle visitare anche la Rotonda. Chiusa e destinataa magazzino militare durante la seconda guerramondiale, la Rotonda tornò a rivivere una secondala stagione d’oro nei primi decenni del dopoguer-ra, quando riacquistò intatto il prestigio di un polo

di attrazione mondana e di un luogo simbolo del-l’identità cittadina. Qui si esibirono celebrità dellamusica leggera italiana ma, soprattutto, da allora eper molti indimenticabili anni la Rotonda diventòper i senigalliesi non solo un punto di riferimentoche offriva piacevoli occasioni di intrattenimentoma anche un segno della ritrovata vitalità artisticae culturale della città. Verso la fine degli anni ‘80la Rotonda visse una fase di progressiva decaden-za che ne determinò la chiusura per inagibilità esoltanto nel 2006 è stata riaperta al pubblico.Oggi, per la sua storia, le sue caratteristiche archi-tettoniche e la sua posizione nel tessuto urbano hadi nuovo acquisito la funzione di un punto di rife-rimento del territorio, potendo soddisfare piena-mente le esigenze di promozione turistica, le fun-zioni di intrattenimento e di stimolo dei fermentiartistici. Tornata ai fasti dei suoi anni migliori, LaRotonda sul mare di Senigallia, ormai quasi unicanel suo genere in Italia, è legata ai ricordi dei menogiovani e, in particolare, ad una nota canzone can-tata da Fred Bongusto. L’accostamento sarebbe perfetto e tale è stato nel-l’immaginario dei senigalliesi finché FrancoMigliacci, in occasione del premio Cortonantiquaria2009, ha rivelato che la rotonda cantata daBuongusto era in realtà “una rotonda sul lago” conriferimento a Passignano sul Trasimeno e non almare Adriatico. Motivi puramente discografici sug-gerirono la sostituzione della parola originaria neltitolo e nel testo della canzone. Ed in effetti unarotonda sul mare è forse più bella da vedere e daascoltare.

Senigallia e Rotonda, dueversi della stessa poesiadi Luana Angeloni, sindaco di Senigallia

Sono sicura di condividere con tutta la città lagioia, l’emozione e l’orgoglio che provo ognivolta che vedo la Rotonda a Mare. Senigallia equesto splendido monumento sono due versidella stessa poesia: la città abbraccia i senti-menti e la vitalità dei suoi cittadini e dei suoituristi come la Rotonda culla il mare che la cir-conda. Ecco perché questo magnifico esempiodi architettura balneare, sospeso tra cielo, maree terra, è il simbolo di Senigallia e della suaaccoglienza: qui le persone si sono incontrate,hanno trascorso il proprio tempo libero, hannodiscusso, immaginato e sognato. In una solaparola, hanno vissuto, rendendo la Rotondauno dei luoghi simbolo dell’identità cittadina edel suo turismo. La soddisfazione per averlariportata alla sua originaria e intatta bellezza èpari al desiderio di renderla sempre più prota-gonista delle molteplici funzioni che è predi-sposta a coniugare e a fondere. Penso all’intrat-tenimento e alla promozione, all’attrattiva turi-stica incentrata sulla cultura e sulle arti, allavalorizzazione della preziosa connotazione arti-stica del monumento, al potenziamento dellasua capacità di essere testimonial prezioso diun modello moderno di accoglienza cheSenigallia ha saputo costruire con impegno erisultati in questi anni. La bellezza dellaRotonda a Mare e la sua straordinaria capacitàdi rimanere negli occhi e nel cuore saprà sem-pre rinnovare la vocazione di Senigallia comeluogo d’incontro e di vivace scambio culturalee artistico.

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di Laura Bilancia

La mostra, “Arrivi e Partenze Europa”, allestita allaMole Vanvitelliana di Ancona, fa parte di un proget-to triennale e si propone come principale obiettivol’indagine sulle espressioni artistiche legata allenuove generazioni dell’area Europa-Mediterraneo,cui intende consegnare una visione chiara e con-creta del vecchio continente dove il rapporto deltutto personale degli artisti con l’elemento geogra-fico, l’attenzione all’identità e alla quotidianità,indicano un chiaro itinerario attraverso la contem-poraneità, una sorta di mappatura artistica. Lamostra è promossa da: Regione Marche-assessora-to Politiche giovanili-PogasMarche; PresidenzaConsiglio Ministri-POGAS, ministeri Gioventù eSviluppo Economico; Provincia Ancona, Comune diAncona assessorato alla Cultura e Fondo MoleVanvitelliana. Iniziata il 18 febbraio, proseguiràfino al 9 maggio. Qui, 70 giovani artisti provenien-ti da 16 paesi europei (Austria, Belgio, Cipro,Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda,Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi,

Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna) espor-ranno le loro opere, ben 150, alla MoleVanvitelliana di Ancona. Tra i gli artisti espositoric’è anche un noto nome marchigiano: LjudmillaSocci. Nata ad Ancona, dopo aver conseguito lalaurea in Photographic Arts presso la WestminsterUniversity di Londra, vive tra il Regno Unito el’Italia partecipando a progetti ed esposizioni arti-stiche nazionali e internazionali tra cuiPhotographic Portrait Prize (National PortraitGallery, Londra), Sony World Photography Awards(Palais des Festivals, Cannes) e Non totalmenteimmemori, né completamente nudi (GalleriaComunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone). Lesue opere ricevono numerose menzioni onorarie daparte di concorsi quali Premio Fondazione RomaGiovani Artisti Talent Prize (2008), InternationalPhotography Awards, London International CreativeCompetition, Prix de la Photographie Paris (2009).E’ tra i sei finalisti dell’EcoArtProject 2009 ed èappunto di quest’anno la sua partecipazione adArrivi e Partenze, rassegna dedicata ai giovani pro-tagonisti dell’arte contemporanea curata da Andrea

Arrivi e partenze, seconda edizione alla Mole Vanvitelliana

Settanta artisti da tutta Europa espongono fino al 9 maggio2010. Presente anche l’anconetana Ljudmilla Socci

Bruciati e da Walter Gasperoni. Come si legge nelcatalogo della mostra (SilvanaEditoriale)“…Gliartisti di questa generazione possono tornare senzapreoccupazione alcuna ad utilizzare la veromiglian-za della figurazione poiché oramai certi che non èil contenuto referenziale ad essere oggetto del-l’opera poiché, nel decennio segnato dalla postpro-duzione, è ovvio che la rappresentazione sta peraltro. Ciò risulta evidente in ogni linguaggio e perogni media sia che si tratti di elaborazione di unoggetto, come nella serie di Atlanti geograficimodificati di Etienne Chambaud, di montaggio neiregistrati video, come i corti destrutturati di HarisEpaminonda, o della reinterpretazione di disegno epittura, come si evince dai delicati acquerelli diUlla von Brandenburg.”L’allestimento di Roberto Bua e Joan Martos,

mediante la sovrapposizione di suoni e di imma-gini proiettate, amalgama i differenti linguaggi trascultura, fotografie, dipinti e installazioni.L’eterogeneità dei lavori tratteggia nuovi confinidell’operare artistico che fa riferimento a una quo-tidianità globalizzata.

Ljudmilla Socci “005 Departures” Ljudmilla Socci

Ljudmilla Socci “001 Untitled 2009”

Fabien Verschaere “Copycat”Pieterjan Ginckels “Sonic You”

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di Avv. Mario Antonio Massimo Fusarioe-mail: [email protected]

Siete mai inciampati su mattonelle sconnesse delmarciapiede oppure subìto un danno alla vostraautovettura a causa di “voragini” presenti sullacarreggiata? In entrambi i casi, potreste chiedereil risarcimento nei confronti dell’ente proprietario.Cominciamo a distinguere le due situazioni, sesiete inciampati o avete subito danni a causa diinsidie o trabocchetti (ovvero a causa di buche,mattonelle sconnesse, non immediatamente per-cepibili dal passante che, per questo fa ragionevo-le affidamento sull’apparente regolarità della stra-da aperta ed adibita al pubblico transito), l’entegestore è responsabile dei danni subiti ai sensidell’art. 2043 del codice civile, che stabilisce ilprincipio generale, applicabile a tutti, ed anchealle Pubbliche Amministrazioni, del risarcimentodel danno ingiustamente cagionato.Diversa è invece la seconda ipotesi (cioè il dannosubito all’autoveicolo o le lesioni subite da un pas-sante a causa di buche o altri difetti manutentivianche se visibili). In questo caso l’ente gestore ècomunque responsabile nei confronti del danneg-

Insidie stradali, condannato il Comune di Ancona

Numerosi i cittadini inciampati per la strada a causa di buche o mattonelle sconnesse

giato, ma per un altro titolo, ovvero ai sensi del-l’art. 2051 c.c. che prevede la responsabilità peri danni causati dalle cose in custodia. Dunque ladifferenza sostanziale tra le due ipotesi di respon-sabilità sta nel fatto che quest’ultima riguarda idanni cagionati dal bene seppure per cause visibi-li, mentre la prima (art. 2043 c.c.) riguarda ildanno cagionato da insidie non visibili o prevedi-bili. Ora, questo tipo di responsabilità dell’enteproprietario della strada è stato costantementericonosciuto sia da parte della Suprema Corte cheda parte dei giudici dorici, solo negli ultimi anni,le pronunce dei giudici di merito e di legittimitàhanno sancito la responsabilità dell’ente pubblicoai sensi e per gli effetti dell’art. 2051 c.c..In precedenza i Giudici riconoscevano questo tipodi responsabilità solo dopo aver valutato l’esten-sione territoriale e le modalità d’uso del bene, cioèvalutando discrezionalmente se fosse o meno pos-sibile un continuo ed efficace controllo ad operadella P.A. idoneo ad impedire l’insorgere di causedi pericolo per gli utenti. La III Sezione della Corte di Cassazione, con sen-tenza n. 15042 del 6 Giugno 2008, ha superatoquesto tradizionale approccio, considerando inve-

ce le caratteristiche strutturali e l’intrinseca peri-colosità del bene, fattori che devono essere cono-sciuti o quantomeno conoscibili da parte dellaPubblica Amministrazione (es. dissesto del mantostradale, buche, avvallamenti o segnaletica ingan-nevole), che potrà essere esente da colpa, solo sein grado di fornire la prova del fatto che la creazio-ne della situazione di pericolo sia stata prodottada terze persone e pertanto non conoscibili, né eli-minabili con immediatezza (es. perdita d’olio,vetri rotti), o meglio, sempre che non sia trascorsoun ragionevole lasso di tempo per intervenire.In altre parole, quando l’incidente è dovuto ad unacausa strutturale, cioè riconducibile a una caratte-ristica intrinseca del bene (come il vizio costrutti-vo o manutentivo), che renda il rischio del dannofisiologico e quindi prevedibile, si configura sen-z’altro la responsabilità dell’Amministrazione, cheè tenuta a mantenerla in uno stato di efficienza.Per quanto riguarda il capoluogo marchigiano, siail Giudice di Pace che il Tribunale, sulla base deisuesposti principi stabiliti dalla Corte diCassazione, hanno, a distanza di pochi mesi l’unodall’altro, condannato il Comune al risarcimentodel danno subito da due utenti: il Giudice di Pacedi Ancona ha condannato, infatti, il Comune arisarcire un giovane caduto con lo scooter a causadi una buca sull’asfalto. In quel caso il Giudiceammoniva il Comune a far si che la strada apertaal pubblico, non risultasse pericolosa per gli uten-ti; nel secondo caso il Tribunale ha accolto larichiesta di risarcimento del danno avanzata dauna signora che nell’ottobre del 2004, percorren-do a piedi la discesa di Via Veneto, inciampava acausa di alcune mattonelle sconnesse proprio nelpunto in cui il marciapiede presentava un insidio-so ribassamento, e che a causa della caduta ripor-tava un alcune lesioni.Alla luce di queste nuove pronunce i Comunidovranno correre ai ripari. Quello di Ancona sem-bra stia stanziando nel bilancio 2010 circa 2milioni di euro per la manutenzione del mantostradale cittadino.

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Lo scudo fiscale

Banca Network investimenti_p.zza XX settembre, 44_61032 Fano (PU)tel. +39 0721 800688_fax +39 0721 802434_cell. +39 335 [email protected][email protected]

di Ivan GorettiPromotore finanziario

Lo scudo fiscale ha alleggerito i for-zieri svizzeri di quasi 60mld di euroe ha sgretolato il segreto bancario.È quanto emerge dai dati sulle rileva-zioni ai fini della bilancia dei paga-menti rese note da Banca dí Italia inseguito alle segnalazioni degli inter-mediari coinvolti nello scudo.

Infatti ai primi 6 posti dei paesi da cui provengonoi capitali e le attività detenuti illegalmente all’este-ro ci sono la Svizzera (60mld), il Lussemburgo(7,3mld), il Principato di Monaco (4,1mld), SanMarino (3,8mld), Austria (1,2mld) e Liechtenstein(1,1mld). Tutti paesi dove il segreto bancario è “unistituzione”.

Addio ai paradisi fiscali

La lista dei 2 mila italiani che risultano aver trasfe-rito all’estero almeno 500 mila euro senza poidichiarare questa disponibilità nel quadro RW delmodello unico potrebbe dare una bella scossa all’operazione scudo fiscale. In molti paesi come laGermania questo tipo di evasione è punito con ilcarcere ma anche in Italia non si scherza. Infatticon decreto legge sono previste sanzioni tali che icapitali portati oltrefrontiera e non dichiarati ver-rebbero di fatto espropriati e potrebbero anche nonbastare per pagare tutte le sanzioni. La lotta allíe-vasione fiscale internazionale si avvale dei nuovistrumenti di accertamento introdotti dalla manovraestiva del 2009 ed ampliati con il decreto leggemille proroghe approvato in via definitiva dal parla-mento giovedì 25 febbraio 2010. Gli investimentie le attività finanziarie detenute in paesi a fiscalitàprivilegiata che non siano stati inseriti nella dichia-razione dei redditi, si presumono formati con red-diti frutto di evasione fiscale.La norma in vigore dal 01 luglio 2009 ma di fatto

operante anche per gli anni passati prevede che lío-nere della prova sia a carico del contribuente.Questi dovrà documentare al fisco, salvo che non siavvalga dello scudo in scadenza il 30 aprile, che leattività (ad esempio denaro, titoli, immobili) sisono generate con somme che hanno scontato leimposte. Non solo. I termini a disposizione delleEntrate per notificare gli accertamenti sono statiraddoppiati. Lí atto può essere ora emesso fino al31 dicembre dellí ottavo anno successivo a quellodi presentazione del modello unico.I rimpatri effettivi di attività detenute illegalmenteallí estero dovranno essere definitivamente conclu-si entro il 31 dicembre 2010.Questo sia per quanti hanno aderito allo scudo terversando lí imposta straordinaria del 5% entro il 15dicembre 2009 ma non hanno potuto completarela procedura, sia per i contribuenti alla loro voltaalle prese con lungaggini, che intendono aderirealla riapertura dello scudo versando il 6% entro il28 febbraio e il 7% entro il 30 aprile.Vi attendiamo in ufficio per una consulenza perso-nalizzata.

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Team Roller Senigallia,campioni da Guinness

Nove record del mondo nonché vittorie ai campionati italiani ed europei. Ottimi i risultati dei giovani.

di Filippo Merlo

È di Senigallia l’unico italiano presente tra i big degli ultimi dieci anni nel Guinness World Records. Il plu-ricampione del mondo, Mauro Guenci, ha stabilito infatti nove record mondiali che lo hanno fatto finire inuno dei libri più venduti in assoluto: quello del Guinness dei primati.Guenci è stato introdotto nelle due pagine riservate alle imprese dell’uomo del decennio. Il suo record del-l’ora dell’11 giugno 2005 che lo ha visto sfrecciare sul lungomare di Senigallia, si trova alla pagina 87 delprestigioso libro. Alla media vicina ai 40 km orari, Mauro ha cancellato anche quelli stabiliti su pista equello indoor in assenza di vento. Fu un successo strepitoso sotto gli occhi increduli di migliaia di spetta-tori e dello stesso Francesco Moser, giunto in città appositamente. Una grande soddisfazione dunque peril campione cittadino e per Senigallia tutta, entrando nuovamente nella storia del decennio, in oltre 150milioni di libri venduti, in tutte le lingue del mondo ed in una sezione così riservata a pochi. Mauro èinsomma un vero e proprio vulcano infatti, oltre alle innumerevoli imprese e vittorie nelle diverse parti delmondo, ha fondato il Team Roller Senigallia, appassionando con le sue scuole migliaia di bambini, geni-tori e ragazzi in città ed in tutto l’interland senigalliese. Oggi è una delle migliori realtà sportive rotellisti-che nazionali ed internazionali che con i suoi giovani ha avuto già ottimi risultati.Guenci ha stabilito record di ogni genere: dalla velocità al gran fondo delle 24 ore. Sono suoi i premi ericonoscimenti di ogni genere dalla Presidenza della Repubblica, al Coni alle diverse premiazioni delletestate giornalistiche. Il Pellegrinaggio Papale in pattini, attraverso i vari Santuari per giungere dopo 450chilometri a Roma San Pietro in udienza da Papa Giovanni Paolo II.La realizzazione del pattinodromo internazionale, al quale teneva così tanto per la sicurezza dei suoi ragaz-zi e per dare un’identità al suo sport, praticato a Senigallia in strada da oltre 50 anni, è ora realtà.Un’impresa così ardua, realizzata dopo un impegno costante di oltre dieci anni.Altro orgoglio della Team Roller Senigallia è Annalisa Graziosi che dopo il recente argento europeo ha vintoa Fauno, in provincia di Bologna, la Coppa Italia per nazioni, una prestigiosa gara internazionale che havisto scontrarsi numerosi stati tra cui Italia, Germania, Spagna, Francia, Slovenia e Brasile.L’atleta del Team Roller Senigallia ha pattinato un avvincente programma in cui ha eseguito con fluiditàsalti difficili come il doppio axel, il triplo salcow, il triplo toeloop e il triplo flip. La giuria l’ha premiata con punteggi fino al 9.5 a dimostrazione del fatto che il contenuto tecnico e coreo-grafico del programma era veramente di altissimo livello. Alle sue spalle in classifica Valentina Melani, suacompagna di squadra, fautrice di una gara regolare e al terzo posto la sempre temibilissima atleta slove-na Mlinarich. Un altro ennesimo risultato che fa del Team Roller Senigallia una società leader in Italia enel Mondo nel panorama rotellistico corsa ed artistico. Un orgoglio che è anche nostro.

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di Claudio Principi

La Coim Falconara 2009-10, formazione di puntadella a.s.d. Team Volley, nasce per proseguire ilprogetto societario iniziato da un paio di stagioni eimperniato su un mix di giocatrici esperte e giova-ni da crescere il cui obiettivo sarà la titolarità delfuturo; a far parte del gruppo che parteciperà al9° campionato consecutivo di serie B/1 anchealcune novità rispetto alla formazione dell’annoprecedente.Il primo volto nuovo è quello dell’allenatore; vistal’indisponibilità di Francesco Lombardi, la dirigen-za ha puntato subito su Raffaella Cerusico, exConero Volley di serie B/1, che già aveva fatto partedello staff tecnico come responsabile delle forma-

A tu per tu con…la Coim Falconara

Le ragazze del Team Volley protagoniste importantinel campionato nazionale di serie B/1

zioni minori e collaboratrice della 1^ squadra; lascelta è stata dettata dalla condivisione degli stes-si obiettivi e della filosofia di lavoro, due aspettiimportanti su cui la sintonia è stata immediata.Il secondo passo è stato quello di riconfermare lo“zoccolo duro” delle giocatrici e quindi ottenere ladisponibilità di capitan Valentina Bellucci, del pal-leggiatore Elisa Graidi, del libero Cristina Bianchi,del giovanissimo centrale Sara Lombardi, dell’op-posto classe 90 Martina Sabbatini e della veteranaRita Okrackova di origini russe ma oramai italianiz-zata ed in forza alla Coim. Centrata la possibilità diavere ancora tra le proprie fila queste atlete facen-ti parte della storia del club, il presidente Lepri haincassato il sì per due ritorni eccellenti quali quel-li di Marina De Dominicis (universale) e Valentina

Tozzo (centrale), giocatrici cresciute in questasocietà e che nell’ultima stagione avevano fattoesperienze in altri team sempre a livello nazionale.A completamento del gruppo si sono aggiunte altre3 giovani con obbiettivo di fare esperienza in unacategoria superiore; Francesca Rosa centrale dallaserie C della Pieralisi Jesi, Lucia Ginesi palleggia-tore con esperienze in serie B/2 e il ritorno diFrancesca Gonnelli, schiacciatore nella scorsa sta-gione in prestito alla Pieralisi Jesi.Le ultime novità riguardano lo staff tecnico:Giancarlo D’Angelo (negli anni passati incaricatodegli aspetti inerenti la raccolta di tutti i dati) pro-mosso sul campo in quanto affiancherà RaffaellaCerusico con l’incarico di 2° allenatore; a coadiu-vare i tecnici in palestra, c’è ancora Monica

Perucci, inserita già nella società dalla stagioneprecedente col ruolo di preparatrice atletica emasso-fisioterapista. Per la Team Volley soddisfa-zione per aver impostato la squadra secondo le pro-prie convinzioni che viene raddoppiata se si consi-dera che 8 undicesimi del roster è composto daatlete della zona, ma soprattutto è composto daatlete che provengono dal lavoro sistematico svoltonel proprio settore giovanile.Oltre all’obiettivo di disputare un buon campionatodove togliersi quante più soddisfazioni possibili, ladirigenza della Coim Falconara conta molto sulfatto di poter migliorare l’esperienza delle più gio-vani tanto da avvicinarle a quel livello che consen-tirà loro di essere protagoniste importanti nel cam-pionato nazionale di serie B/1.

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La comunicazione del futuro si nasconde dietro un codiceI giapponesi utilizzano il “Quick Response” già dal 1994, in Europa è invece a molti sconosciuto: basta una semplice fotografia con il proprio cellulare e il gioco è fatto

Rispolverando nella vostra memoriariuscite a ricordare se avete maivisto in giro un quadratino comequello in copertina? Vi do un sugge-rimento: non è un quadro futurista ese pensate che faccia parte dell’ar-te astratta vi sbagliate ancora.

È un codice QR, acronimo che sta per “QuickResponse” o meglio risposta rapida. Questo codiceè molto diffuso in Giappone dove è stato creato nel1994 dalla corporation Denso-Wave. Questa imma-gine contiene un codice a barre bidimensionaleche consente di ricevere informazioni testuali sot-toforma di immagine ma a differenza del codice abarre tradizionale che può contenere fino a dueinformazioni, questo nuovo codice invece riesce acontenere quattro informazioni in dimensioni moltoridotte. Le informazioni possono essere di qualsia-si tipo: stringhe numeriche, alfanumeriche, binarie

e addirittura caratteri giapponesi. Il codice QR puòessere utilizzato per dare diverse informazionicome numeri di telefono e indirizzi web, le imma-gini possono essere lette semplicemente installan-do un software nel proprio telefonino. Basta scatta-re una foto all’immagine e il programma installatodecifrerà le informazioni contenute, nel caso taliinformazioni siano testuali queste potrebbero esse-re memorizzate sul proprio cellulare. Se ad esem-pio ci troviamo di fronte un bigliettino da visita inpochissimo tempo possiamo memorizzare numerodi telefono, indirizzo,ecc sul nostro telefonino. Perchi non ha a disposizione una fotocamera o il pro-gramma installato, c’è un altro metodo per l’utiliz-zo del codice, ed è quello di predisporre un appo-sito servizio che sia in grado di inviare come rispo-sta ad un sms, il codice QR, in modo che lo sipossa vedere sullo schermo del telefonino e pas-sando questo su di un lettore, sia possibile accede-re alle relative informazioni. Il Giappone ha utiliz-zato questa tecnologia fin dall’inizio in campoindustriale per gestire al meglio le scorte neimagazzini, ma oggi pian piano si sta diffondendo

sempre più ed è possibile trovarlo nelle scuole,negli ospedali, alla fermata dei bus, nelle bibliote-che e sui monumenti dove il codice può darci infor-mazioni maggiori rispetto a quelle presenti e leggi-bili da tutti, ma i giapponesi sono abituati anche ascaricare sul proprio cellulare i trailer dei film oeffettuare acquisti da catalogo tramite le foto di uncodice associato ad ogni prodotto. C’è addirittura chi lo usa sulle tombe per riceveretutte le informazioni sulla persona sepolta. Ma unmodo più sobrio di utilizzare questo codice è comestrumento di marketing, promuovendo ad esempioil proprio sito web. Questa è una di quelle buone idee che però non sisa perché non riesca ad avere il suo boom. Lo sipotrebbe utilizzare per i sorteggi, per i buoni acqui-sto, promozioni e sconti di ogni genere. L’operatoreguadagna denaro generando traffico e l’utente rice-ve dei servizi comodi e immediati dai quali puòavere informazioni in pochi secondi semplicemen-te scattando una foto. Non vi resta che prendere ilvostro cellulare e puntarlo sul QR in copertina.Provare per credere.

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La Baia di Portonovo, “perla” della Riviera

Una zona costiera che ha largamente influito sulle tradizioni gastronomiche

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mare. Lungo la costa, attraverso i caratteristici stra-delli del Conero, si possono raggiungere spiaggelibere o attrezzate, sabbiose, come quella piùampia di Mezzavalle o quelle sassose diPortonovo o dei Sassi Neri ed altre spiaggiole rag-giungibili soltanto dal mare.L’Adriatico, da sempre fonte di pesca pregiata, inquesta zona costiera ha largamente influito anchesulle tradizioni gastronomiche. Nel tratto di mareantistante la Baia di Portonovo è praticata la pescadei “moscioli”; così gli Anconetani chamano lecozze che, immerse in acque purissime, si riprodu-cono naturalmente attaccate agli scogli. Si tratta dimitili molto pregiati che, per la qualità eccellente ela quantità limitata sono protetti per assicurarne lasopravvivenza; è stato infatti costituito il presidiodel Mosciolo di Portonovo che ne regolamenta laraccolta e la tutela. Ma se questo è il simbolo piùnoto del mare della Riviera, non meno pregiati ericercati sono varoli e corbelli. i nomi con cui gliAnconetani chiamano spigole e ombrine, e ancoralumachine di mare, cefali, seppie, pesce azzurro,balleri e tartufi, ricci di mare, ostriche e crostacei diogni tipo da gustare crudi, appena pescati o in unappetitoso piatto di spaghetti che profuma di mare.Un discorso a parte va fatto per i “paccasassi”,un’erba spontanea molto saporita che cresce sulle

rocce del Conero in prossimità delle spiagge; untempo era abitualmente usata per condire piatti dipastea o come contorno sott’olio. Ora anche que-sta specie vegetale è protetta. Tante davvero sonole specialità culinarie a base di questi prodotti:paste asciutte al sugo di molluschi, risotti ai frutti dimare, stoccafisso all’anconetana e poi ancora spi-gole al cartoccio, fritture, grigliate miste. Il tuttoarricchito da aromi e odori locali, come il finocchioselvatico. Anche qui non può più arricchire le tavo-le portonovesi. Risalendo la strada e allontanando-si dal mare si scopre una collina ricca di tradizionecon un’agricoltura capace di offrire prodotti genuinidi grande qualità: essendo al centro del Parco delConero viene praticata un’agricoltura biologica o abasso impatto ambientale. Il Poggio è nel cuoredella Doc del Rosso Conero, un grande rosso chesi abbina alla perfezione ai piatti di carne comeconigli e polli in potacchio, tagliatelle e gnocchisoprattutto con il sugo di papera, tutti piatti tradizio-nali delle campagne del Conero, Montepulciano eSangiovese si uniscono per dar vita a prodotti chevanno dal rosso da consumare quotidianamentealle riserve e selezioni per i palati più fini, senzamai perdere quell’impronta, quel segno caratteristi-co di vino unico, tra i profumi del mare e quelli dellacollina.

di Laura Bilancia

Per il turista che giunge ad Anconadesideroso di visitare anche le“perle” della Riviera del Conero, laprima meta che si presenta imme-diatamente a sud del capoluogodorico è la Baia di Portonovo.

Il viaggio è breve. Appena una manciata di minutipercorrendo la strada provinciale detta “del monte”che attraversa sinuosa una campagna di dolci col-line e campi coltivati, cosparsa nella tarda primave-ra e all’inizio dell’estate dalle fitte macchie gialledelle ginestre e dal violetto delicato della lavanda:colori e profumi si spandono intorno mescolandosiai profumi della macchia mediterranea fino allosfondo di un mare che, in lontananza, appare escompare con i colori intensi delle varie gradazionidi azzurro e di blu fino a stemperarsi, in certe gior-nate, in un verde dalle tonalità particolari. Versosud l’orizzonte è chiuso dal profilo imponente delMonte Conero, simile al dorso di una gigantescabalena che finisce bruscamente là dove comincia il

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Ogni momento un’emozionein grande stile: SkylineRadio & SoulGusto e classe musicale da godere…a occhi chiusi

di Renzo Palmieri

C’è nell’aria una nuova atmosfera, una nuova melo-dia che pervade e ci accarezza con classe e raffina-tezza. Questa è la sensazione che si prova ognivolta che ci si sintonizza su Skyline Radio & Soul,la radio che ha fatto della grande musica e dellaclasse il proprio marchio di qualità. L’idea di crea-re questa raccolta dei migliori brani della storiadella musica mondiale si basa sulla necessità,manifestata dai tanti intenditori marchigiani, diavere un punto di riferimento, un’oasi nella qualeaffidarsi alla raffinatezza di un suono puro, incon-fondibile ed indimenticabile. Questo suono sicaratterizza per una fusione originale dei miglioristandards di mostri sacri del jazz quali Stan Getz,Billie Holiday e Nina Simone; delle performancespiù attuali e delle voci più evocative (con nomi delcalibro di Jamie Cullum, Karen Souza, GemmaGenazzano e tanti altri), con la visceralità emozio-nante del blues e del soul, proponendo agli ascol-tatori solo il meglio della musica nera, declinata intutte le sue contaminazioni ed innovazioni: B. B.King, Billy Preston, James Ingram e così via. Laricerca stilistica di Skyline Radio & Soul si è svilup-pata anche sul versante del funk più coinvolgentee dei ritmi elettronici più all’avanguardia, facendoconoscere agli ascoltatori grandi artisti ed ensem-bles di qualità indiscussa e di livello internaziona-le come i Soul Garden, i Donna, i Lack of Afro e

FrequenzePesaro 91.8Fano 91.8 - 99.9Senigallia 91.8 - 99.9Ancona 99.9 - 91.8Jesi 99.9Chiaravalle 99.9Fabriano 99.9Riviera Del Conero 99.5Recanati 99.5Porto Recanati 99.5Osimo 99.5 - 99.9Castelfidardo 99.5 - 99.9Loreto 99.5Macerata 100.3 - 99.5Civitanova Marche 104.8 - 99.5Corridonia 100.3Potenza Picena 99.9San Severino Marche 100.3Tolentino 98.1Porto Sant’elpidio 89.2Sant’elpidio A Mare 89.2 - 99.5Montegranaro 89.2 - 99.5 - 100.3Fermo 100.3 - 89.2Porto San Giorgio 89.2 - 99.5

In tutto il mondo:Web Streaming!

tanti altri. A completare questo mosaico, non pote-vano mancare i grandi successi di autori comeMichael Bublé o Amy Winehouse o ancora PaoloNutini, che hanno portato al grande pubblico gene-ri musicali spesso catalogati come “per intendito-ri”, riscuotendo successi a scena aperta. Senzadimenticare naturalmente performer italiani digrandissimo spessore e di fama riconosciuta comeRossana Casale, Pink Martini, Jenny B, ognuno altop assoluto nei propri stili espressivi.Questo enorme patrimonio di grandi emozioni inmusica viene ogni giorno sapientemente miscelatoe proposto prendendo forma poi, nel palinsestoserale, in trasmissioni tematiche come SkyMoon eSkyNight, per suggestioni romantiche ed appassio-nate; oppure come SkyGroove e SkyLab, dedicatealle novità sperimentali e ai suoni più immersinella contemporaneità; o ancora come SkyClass eSkyFilm con le loro atmosfere sospese tra passionecinematografica e l’eleganza del jazz più sensuale.Ma l’offerta con cui Skyline Radio & Soul emozio-na ogni giorno tutti coloro che si lasciano rapiredalla grande musica, è sempre e dovunque a por-tata di mano: digitando infatti l’indirizzo www.sky-line.it, sarà possibile ascoltare in diretta streaming24 ore su 24 le trasmissioni di Skyline.In definitiva: ogni volta che si sceglie Skyline Radio& Soul e la sua musica di gran classe, ci si assicu-ra una continua e piacevolissima scarica di vibra-zioni positive da godere… a occhi chiusi.

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