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PLEIADI GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE PLEIADI - Periodico semestrale - n. 58 aprile 2011

PLEIADI - creval.it · o implementare l’architettura del mo - dello medesimo. In questo numero della rivista Vi sarà data un’ampia illustrazione delle linee e degli obiettivi

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PLEIADIGRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE

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EDITORIALE

Quello che il Consiglio di amministrazione del Credito Valtel-linese ha approvato nella riunione del 22 febbraio 2011 è un Piano Strategico importante, che include scelte incisive sotto il profilo della razionalizzazione della struttura societaria del Gruppo.

Esso è frutto di un intenso e meditato lavoro, portato avanti dal Consiglio di Amministrazione e dalle funzioni aziendali ed è finalizzato a garantire al nostro conglomerato la possibilità di continuare ad operare coerentemente alla vocazione coope-rativistica e popolare che ne costituisce la matrice originaria. Il che significa, in primis, consentire alle componenti bancarie di poter continuare ad essere banche del ter-ritorio, a dare credito alle famiglie ed alle aziende locali, a fare impresa con orientamento prioritario allo svi-luppo del tessuto sociale in cui sono inserite.

Per fare questo, nell’attuale contesto caratterizzato dalle difficoltà con-giunturali connesse ad una crisi dalla quale l’economia stenta a riprendersi e dai conseguenti interventi posti in essere a livello legislativo e regola-mentare per riordinare ed irrobusti-re il sistema finanziario (cito fra tutti le nuove regole sul capitale di Basilea 3), è stato necessario rivedere il nostro modello organizzativo, onde renderlo idoneo a mantenere e migliorare gli obiettivi di efficienza, competitività e redditività che hanno reso il nostro Gruppo una realtà solida nel panorama creditizio nazionale.

Di qui un Piano Strategico orientato appunto alla salvaguar-dia dei predetti obiettivi attraverso la semplificazione della struttura societaria e di quella organizzativa, l’ottimizzazione dell’allocazione del capitale e il miglioramento del profilo di liquidità. Lo sforzo che le nostre aziende ed i nostri uomini sono chia-

mati a compiere con l’attuazione del nuovo Piano Strategi-co è quello di adeguarsi al nuovo mutato contesto. Voglio in proposito sottolineare come il concetto di adeguamento, nella forma riflessiva dell’adeguarsi, sia diverso da quello di “adat-tarsi”. Quest’ultimo indica una reazione passiva al cambia-mento, e dunque, contestualizzando, un subire le conseguenze del mutato quadro socio economico e normativo; per contro “adeguarsi”significa mettere in atto azioni positive e strategie volte proprio ad evitare di trovarsi in situazioni di non confor-mità ed essere quindi costretti a prendere provvedimenti ex post o, peggio, essere oggetto di interventi correttivi esterni.

D’altra parte il Credito Valtellinese ha sempre dimostrato una grande malleabilità di fronte al cambiamen-to, ed anzi il nostro modello di impre-sa-rete è stato strutturato proprio per essere aperto al rinnovamento grazie alla sua flessibilità che consente, a se-conda delle necessità, di semplificare o implementare l’architettura del mo-dello medesimo. In questo numero della rivista Vi sarà data un’ampia illustrazione delle linee e degli obiettivi economico-finanziari del Piano; io voglio qui porre l’accen-to su quello che ritengo sia l’assunto fondamentale, la cornice di riferi-mento in cui devono essere inquadra-

te tutte le azioni individuate nel nuovo disegno strategico, ossia il dettato dell’art. 2 dello Statuto della capogruppo, che, nel definire lo scopo sociale, impegna la banca, sia nella dimen-sione individuale che in quella di gruppo, ad essere fedele alla propria identità cooperativa e popolare. In questo modo, per richiamare l’auspicio che ebbi a formu-lare nella giornata celebrativa del Centenario, potremo spera-re che, anche nella celebrazione del secondo Centenario del Creval, si potrà dire “In duecento anni abbiamo cambiato molto, senza cambiare mai!”.

PIANO STRATEGICO 2011-2014Aperti al rinnovamento restando fedeli alle origini cooperative e popolari

Giovanni De Censi, Presidente del Credito Valtellinese

Art. 2 comma 1

“La Società ha per scopo la raccolta del ri-

sparmio e l’esercizio del credito, tanto nei

confronti dei propri Soci che dei non Soci,

e si ispira ai principi della mutualità; essa si

propone altresì di sostenere e promuovere

lo sviluppo di tutte le attività produttive con

particolare riguardo a quelle minori e alle im-

prese cooperative e di favorire, in conformità

alle intenzioni dei suoi fondatori e alla sua

tradizionale ispirazione cristiana, le istituzio-

ni tendenti a migliorare le condizioni morali,

intellettuali ed economiche delle classi meno

abbienti, anche con attività benefiche”.

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Piano strategico 2011-2014

Il Piano strategico 2011-2014 del Gruppo bancario Credito Valtellinese ha definito le direttrici di sviluppo del conglomerato per il prossimo quadriennio indicando le azioni preordinate al conseguimento di importanti obiettivi di efficienza, competitività e redditi-vità, in un percorso orientato alla creazione di valore sostenibile nel medio lungo periodo a favore di tutti gli stakeholder.

I principali obiettivi del Piano vertono al con-solidamento della struttura del Gruppo, alla semplificazione della struttura societaria del Conglomerato nell’ottica di un significativo aumento dell’efficienza economica, al rag-giungimento di piena conformità ai requisiti patrimoniali e di liquidità di Basilea 3. Il Progetto di riorganizzazione societaria del Gruppo Creval prevede in particolare la fusio-ne per incorporazione nella Capogruppo Cre-dito Valtellinese delle controllate Bancaperta, Credito Piemontese e Banca dell’Artigianato e dell’Industria e la fusione per incorporazione nella controllata quotata Credito Artigiano di Banca Cattolica, Credito del Lazio e Carifano, con il successivo conferimento della rete spor-telli presenti nelle Regioni Marche e Umbria in una nuova società, appositamente costitui-ta, che, con il marchio “Carifano”, manterrà il presidio territoriale di quelle regioniSi procederà inoltre alla riorganizzazione complessiva della rete e all’istituzione di Aree Territoriali, con l’obiettivo di accrescere ul-teriormente uno dei più importanti vantaggi

competitivi delle banche locali, in particolare delle banche popolari, rappresentato dalla prossimità ai territori di radicamento.In seguito a questa riorganizzazione, gli obiet-tivi economici previsti dal Piano prevedono per il 2014 una significativa crescita delle masse intermediate e degli impieghi ed una

■ Utile netto di pertinenza della Capogruppo: 178 milioni di euro

■ ROE tangible a 10,2%, in crescita di oltre 4 punti percentuali

■ Raccolta diretta: 30,4 miliardi di euro

■ Raccolta indiretta: 18,1 miliardi di euro

■ Crediti verso clientela: 29,4 miliardi di euro

■ Tier I ratio previsto a 7,5% a fine 2014 (Basilea 3)

Gruppo Creval: una nuova struttura societaria e organizzativa volta al perseguimento di efficienza e redditività

stima dell’utile netto della Capogruppo pari a 178 milioni di euro. Proseguirà infine la crescita per linee interne e l’ottimizzazione del radicamento territoriale attraverso l’apertura di 50 nuove Filiali nel-le aree ad elevata attrattività, prevalentemente localizzate nel Nord e Centro Italia.

Previsioni economiche al 2014

NuOvA RIORGANIzzAzIONE SOCIETARIA

Direttore responsabile:Roberto GrazioliComitato di redazione:Luciano Camagni, Miro Fiordi, Enzo Rocca Responsabile di redazione:Cristina RizziHanno collaborato:Gabriella Armanasco, Paolo Baroli,Attilio Bertini, Marco Bormolini, Giampietro Bracchi, Giordano Ciapponi, Tiziana Colombera, Ugo Colombo, Chiara Cornalba, Paola Cottica, Michele De Dosso, Fabio Della Torre, Claudio Dionisi, Cinzia Franchetti, Maria Teresa Giancola, Astrid Ivone, Filippo Licata, Christian Moretti, Marco Panzeri, Vittorio Pontoni, Raffaella Premoli, Cristina Quadrio Curzio, Carlo Vella

PLEIADIPeriodico semestrale delGruppo bancario Credito Valtellinesespedizione ap 70% - Sondrion. 58 – aprile 2011Autorizzaz. del Trib. di Sondrio n. 167del 15 gennaio 1985Progetto grafico di Elever SrlFascicolo impaginato daImmaginario di Gerardo Iuorioe stampato da RDS Webprinting SrlIndirizzo: redazione Pleiadi c/o DirezioneMercato - Credito Valtellinese,Piazza Quadrivio 8 - 23100 [email protected] in 180.000 copie

In copertina: Trento, Piazza Pasi (foto Simone Bracchi)

Som

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INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13 DEL D.LGS. 196/2003

Deltas Soc. Cons. P.A., società del Gruppo bancario Credito Valtellinese, con sede in Pi-azza Quadrivio, n.8, 23100 Sondrio, in qual-ità di Titolare del trattamento, La informa che i Suoi dati personali, necessari all’invio periodico della nostra rivista, sono trattati per tale finalità da nostri dipendenti e col-laboratori addetti alle attività di presidio del mercato e dei rapporti con Istituzioni e media, all’uopo designati quali incaricati. Lei può esercitare i diritti di cui all’art. 7 del decreto citato o chiedere di essere escluso dalla nostra lista di distribuzione inviando una comunicazione a [email protected] .

SPECIALSOCIO Piano strategico 2011-2014

Gruppo Creval, risultati 2010

FLASh ECONOmIA Le prospettive dell’economia migliorano, shock geopolitico permettendo

ImPRESE E mERCATI Come preparare l’impresa alle nuove sfide del mercato

Verso il rapporto integrato

Creval e Compass, una partnership di successo

Tutti i vantaggi di essere socio

Il Credito Valtellinese festeggia la sua nuova sede a Trento

Focus

IL PERSONAGGIO DEL mESE Javier Zanetti, il capitano

L’AzIENDA DEL mESE Chi dice piumino, dice Moncler

Economia

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33 Cultura

LE mOSTRE: ANTEPRImA

EvENTI

Solidarietà

Cancro Primo Aiuto Onlus sempre a fianco dei malati e delle loro famiglie

Fondazione Pietro Carsana per imparare a lavorare

Sport

Rinnovo accordo/partnership Creval-Fidal

FISI Comitato Regionale Alpi Centrali. Dalla parte dei ragazzi

Riconoscimenti “Caro papà Natale… 1, 2, 3” vince il Disco di Platino

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Piano strategico 2011-2014

Il presente Piano pone enfasi sull’efficien-tamento della rete e la semplificazione del modello societario. Ce lo spiega?Dopo la forte crescita dimensionale degli ul-timi 5 anni, siamo passati dalle 368 filiali nel 2006 alle attuali 543 e da una base di clien-tela cresciuta di oltre il 40% e che supera le 940.000 unità, si rendeva necessario aprire una nuova fase. Il modello di impresa che ci ha consentito di presidiare e di crescere nelle diverse aree e regioni italiane, raggiunti gli scopi prefissati, necessitava una semplifica-zione volta al recupero di efficienza e red-ditività. Il Piano ha così previsto la fusione per incorporazione nella Capogruppo delle controllate Bancaperta, Credito Piemontese e Banca dell’Artigianato e dell’Industria e la fusione per incorporazione nella controllata quotata Credito Artigiano di Banca Cat-

tolica, Credito del Lazio e Carifano, con il successivo conferimento della rete sportelli presenti nelle Regioni Marche e Umbria, in una nuova società, appositamente costituita, che, con il marchio “Carifano”, manterrà il presidio territoriale di quelle regioni. Una razionalizzazione che consentirà di genera-re sinergie di costi e ricavi stimati in oltre 15 milioni di euro all’anno.

Cambierà anche il modus operandi sul terri-torio?Cambiano i modelli organizzativi per fare il mestiere di sempre. Il Piano punta alla valorizzazione del modello di banca coope-rativa e popolare, profondamente legata al territorio, modello che ha dimostrato un’ele-vata capacità di reazione di fronte all’urto della crisi, anche grazie a una base sociale e di clientela diffusa e fidelizzata. Un Grup-po che, anche negli attuali contesti di crisi economica, non ha mai abdicato al proprio ruolo di banca del territorio a sostegno del-le realtà imprenditoriali, delle famiglie, dei commercianti, degli artigiani.

Continuerà la crescita dimensionale del Gruppo?Continuerà ma a ritmi meno intensi rispetto agli ultimi anni. La crescita avverrà principal-mente per linee interne – contestualmente ad una ottimizzazione del radicamento territo-riale – attraverso l’apertura di 50 nuove Filiali nelle aree ad elevata attrattività, prevalente-mente localizzate nel Nord e Centro Italia.

I risultati economici previsti dal Piano sono molto significativi.Direi di sì. Sintetizzerei i principali obiettivi economici pianificati dal piano al 2014 nel-la crescita degli impieghi a 29,4 miliardi di euro, della raccolta diretta e indiretta rispet-tivamente a 30,4 e a 18,1 miliardi di euro, in un utile netto della Capogruppo previsto a 178 milioni di euro. Intendiamo migliorare l’efficienza, abbas-sando il “cost income ratio”, cioè il rapporto fra costi operativi e ricavi, dall’attuale 65% circa al 51%. Il raggiungimento del Tier I ratio a 7,5% ci consentirà inoltre di essere in regola con i requisiti stabiliti da Basilea 3.

L’A.D. Fiordi: “riaffermiamo il valore di banca popolare cooperativa vicina al territorio”L’Amministratore Delegato del Credito Valtellinese Miro Fiordi in questa intervista ci spiega gli assunti fondamentali sottesi alla definizione del nuovo piano strategico.

Miro Fiordi, Amministratore Delegato e Direttore Generale Credito Valtellinese

Valorizzazione della relazione con il cliente

in ottica di lungo termine

Coerenza tra sviluppo, supporto al territorio e creazione di valore

Distribuzione equilibrata del valore

tra gli stakeholder

Ulteriore rafforzamento della gestione dei rischi

Focus sui processi core,di governo e controllo

Capital management e base sociale

diffusa e fidelizzata

Indipendenza e autonomia societaria

Efficiente allocazione delle risorse

e snellezza operativa

CREAzIONE DI vALORE

DI LuNGO TERmINE(Banca Popolare)

BuSINESS mODEL DEL GRuPPO CREvAL

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IAPiano strategico 2011-2014

Una delle novità del Piano strategico è la revi-sione del modello commerciale. In cosa con-siste?La ridefinizione del modello organizzativo della rete commerciale passa attraverso la creazione di 9 Aree Territoriali, aree che di-mensionalmente comprenderanno in media 60 filiali. Questo ci consentirà di proseguire e migliorare la politica di vicinanza al territorio con ricadute positive in termini di velocizza-zione del processo di erogazione del credito e di ottimizzazione del presidio dei rischi.

Ci saranno cambiamenti dunque anche nel modello del credito di Gruppo.Certo. Ci sarà una riorganizzazione dell’area

crediti che avverrà tramite la creazione di “Poli Crediti” nell’ambito delle aree regio-nali con un rafforzato presidio delle politiche creditizie da parte della Direzione Crediti di Gruppo. I Poli territoriali di Finanziaria San Giacomo saranno specializzati per segmento di clientela.

Cambieranno dunque anche le “politiche” creditizie?Le novità a livello di Governo del credito prevedono un incremento delle autonomie di delibera nell’ambito della filiera commer-ciale, l’introduzione di meccanismi di “risk opinion” da parte dei “Poli Crediti”, l’intro-duzione di scoring prescrittivi per segmenti privati e la creazione di un modello di deleghe creditizie “risk adjusted”; questo nell’ottica di aumentare l’efficacia allocativa del Gruppo e il rendimento complessivo dell’attivo.

Un giudizio di sintesi sulle novità organizza-tive del Piano?La riorganizzazione complessiva della rete e l’istituzione di Aree Territoriali, accre-scerà ulteriormente uno dei più importanti vantaggi competitivi delle banche locali, rappresentato dalla prossimità ai territori di radicamento. Anche a tale scopo, nelle aree di insediamento delle banche incorporate, saranno salvaguardati e valorizzati i marchi con maggiore avviamento commerciale. Il Piano potenzierà ulteriormente la nostra identità di banca cooperativa popolare del territorio.

Efficienza e redditività dunque gli obiettivi del Piano?Certo, dove i beneficiari sono i nostri clienti in termini di qualità e costi dei servizi e i no-stri soci in termini di valore dell’azienda.

Il Condirettore Generale Camagni: “un nuovo modello commerciale per un maggiore presidio territoriale”Il Condirettore Generale del Credito Valtellinese Luciano Camagni spiega le strategie commerciali volte a incrementare la redditività.

Luciano Camagni, Condirettore Generale Credito Valtellinese

RIDEFINIzIONE DEL MODELLO ORGANIzzATIVO DELLA RETE COMMERCIALE

Creazione di 9 Aree Territoriali al fine di:■ Migliorare il presidio commerciale■ Velocizzare il processo di erogazione del credito■ Migliorare il presidio dei rischi

Dimensione media Aree: 60 filiali

ESIGENzA DI REVISIONE DEL MODELLO DI PRESIDIO COMMERCIALE

ESIGENzE DI RAzIONALIzzAzIONEDERIVANTI DAL PIANO STRATEGICO

NuOvO mODELLO COmmERCIALE

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una consistenza di 12.609 milioni di euro, è sostanzialmente stabile rispetto a fine 2009. Positiva la dinamica della componente “gestita”, che assomma a 6.008 milioni di euro, evidenziando un

Gruppo Creval Risultati 2010

L’andamento gestionale del Gruppo Creval nell’esercizio 2010, anno ca-ratterizzato da debolezza della ripresa economica, segna una moderata cre-scita dei volumi di raccolta e impieghi. In ulteriore miglioramento la posizione di mercato del Gruppo: oltre 940.000 i clienti a fine 2010, con un incremen-to di 65.000 unità rispetto all’esercizio precedente e un tasso di fidelizzazione prossimo al 93%.La rete commerciale annovera 543 Fi-liali a fine 2010, con un incremento di 28 sportelli, con una quota di mercato per sportelli pari a 1,6% a livello na-zionale.A fine anno i crediti verso la cliente-la si attestano a 22.004 milioni di euro e segnano un aumento dell’8% rispetto a fine 2009, percentuale che conferma la costante e ininterrotta attenzione delle banche territoriali del Gruppo al soste-gno del sistema produttivo delle aree di radicamento.La raccolta globale, pari a 34.273 milioni di euro, evidenzia un progresso

DATI DI SINTESI CONSOLIDATI AL �1 DICEmBRE 2010Dati economici 2010 2009 var %

Margine di interesse 483.337 501.753 -3,67%

Proventi operativi 840.868 822.445 2,24%

Oneri operativi -545.884 -522.807 4,41%

Risultato netto della gestione operativa 294.984 299.638 -1,55%

Utile dell’esercizio 69.330 76.150 -8,96%DATI eSPReSSI IN MIGLIAIA DI eURO

del 4,3% su dicembre 2009. La raccolta diretta da clientela si attesta a 21.664 milioni di euro, con un incremento superiore al 7% rispetto all’esercizio precedente. La raccolta indiretta, con

* non inclusa nel Gruppo in quanto società assicurativa

mODELLO ORGANIzzATIvO - SOCIETARIO DEL GRuPPO

SOCIETà SPECIALIzzATE SOCIETà STRumENTALIBANChE COmmERCIALI

CREDITO vALTELLINESE

CREDITO ARTIGIANO

CARIFANO

CREDITO SICILIANO

mEDIOCREvAL

CRESET S.T.

APERTA SGR

FINANzIARIA SAN GIACOmO

GLOBAL ASSICuRAzIONI *

APERTA FIDuCIARIA

LuSSEmBuRGO

GESTIONI GLOBAL BROkER *

DELTAS

BANkADATI

STELLINE

ECONOmIA Specialsocio

Crescita di raccolta e impieghi. Oltre 940 mila clienti

DATI PATRImONIALI CONSOLIDATI

20.370

22.004 20.217 21.664

12.636 12.609

32.853 34.273

1.927 2.002

+8,02% +7,16%

-0,2%

+4,32%

+3,93%

Crediti verso la Clientela

raCColta diretta

raCColta indiretta

raCColta globale

Patrimonio netto

2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010

(var. % YoY)

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tasso di crescita del 2,3%.Il patrimonio netto consolidato si determina in 2.003 milioni di euro ri-spetto a 1.927 milioni al 31.12.2009, comprendendo anche l’incremento patrimoniale pari a 103 milioni di euro determinato dall’esercizio dei “War-rant azioni ordinarie Credito Valtelli-nese 2010” concluso in data 30 giugno 2010.

Per quanto concerne i risultati economici sono in aumento del 2,2% i proventi operativi, che superano 840 milioni di euro rispetto a 822 mi-lioni del periodo di raffronto.L’andamento dei tassi di mercato con-diziona la dinamica del margine di interesse che si attesta a 483 milioni di euro con una flessione del 3,7%, più contenuta rispetto all’anno precedente.

CLIENTI DEL GRuPPO AL �1.12.2010RIPARTITI PER SEGmENTO

ImPRESEENTI E ALTRI

9,�%2,7%

PRIvATI

88,0%

EvOLuzIONE DEL NumERO DI CLIENTI DEL GRuPPO

876.290 +7,4%

31.12.2009 31.12.2010

941.347

Gli oneri operativi assommano a 546 milioni di euro e segnano un incremen-to del 4,4% su base annua. Il risultato netto della gestione operativa si rappresenta quindi in 295 milioni di euro con una diminuzione pari a 1,5% rispetto allo scorso anno.L’utile lordo dell’operatività cor-rente si determina quindi in 150 mi-lioni di euro rispetto a 143 milioni a

GRuPPO CREvAL E BANCA IFIS: ACCORDO PER FACTORING

ALLE ImPRESE

Il Gruppo Creval e Banca IFIS hanno per-fezionato un accordo per la distribuzione del prodotto factoring e dei servizi finan-ziari correlati sviluppati da Banca IFIS attraverso le filiali del Gruppo Creval. “Questo accordo – ha dichiarato L’Am-ministratore Delegato del Creval Miro Fiordi – rafforza il ruolo del nostro Grup-po bancario nel sostegno alle economie locali con particolare riguardo alle pic-cole e medie imprese che da sempre costituiscono, unitamente a famiglie, professionisti e commercianti, la nostra clientela di riferimento. La collaborazio-ne con Banca IFIS garantisce a tutte le nostre imprese clienti un’ulteriore pos-sibilità per migliorare l’accesso al cre-dito con la semplicità e la tempestività necessarie in questa fase ancora carat-terizzata da difficoltà di crescita econo-mica. Questa operazione ben si inserisce a fianco di quanto già finora realizzato come la “Moratoria dei Debiti” alle PMI e gli Accordi con Cassa Depositi e Prestiti e Banca Europea per gli Investimenti.”

CREDITO vALTELLINESEDati patrimoniali �1/12/2010 �1/12/2009 var %

Crediti verso Clientela 6.243.492 6.824.316 -8,51%

Raccolta diretta da Clientela 7.858.261 7.374.267 6,56%

Raccolta indiretta da Clientela 4.012.490 4.110.308 -2,38%

Patrimonio netto 2.083.414 1.965.009 6,03%

Dati economici 2010 2009 var %

Margine di interesse 123.962 150.207 -17,47%

Proventi operativi 263.850 278.694 -5,33%

Oneri operativi -141.321 -136.909 3,22%

Risultato netto della gestione operativa 122.529 141.785 -13,58%

Utile (Perdita) dell’esercizio 52.804 69.021 -23,50%DATI eSPReSSI IN MIGLIAIA DI eURO

CREDITO ARTIGIANODati patrimoniali �1/12/2010 �1/12/2009 var %

Crediti verso Clientela 6.596.907 6.682.675 4,2%*

Raccolta diretta da Clientela 7.227.998 7.507.330 -3,72%

Raccolta indiretta da Clientela 5.300.061 5.157.148 2,77%

Patrimonio netto 759.556 759.040 0,07%

Dati economici 2010 2009 var %

Margine di interesse 153.318 160.433 -4,43%

Proventi operativi 249.519 247.918 0,65%

Oneri operativi -151.298 -153.538 -1,46%

Risultato netto della gestione operativa 98.221 94.328 4,07%

Utile (Perdita) dell’esercizio 24.621 23.902 3,01%* il dato è calcolato su base omogenea rispetto al 31/11/2009 tenuto conto della cessione leasing a Mediocreval

CLIENTI DEL GRuPPO AL �1.12.2010RIPARTITI PER BANCA

CREDITOvALTELLINESE

CREDITO DEL LAzIO

CREDITOARTIGIANO

CREDITO PIEmONTESE

BAI

24%

7%

�2%26%

2%

CARIFANO

5%

BANCA CATTOLICA

2%

CREDITO SICILIANO

2%

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Gruppo Creval/Cassa Depositi e Prestiti: 14 milioni di euro per P.m.I.

Lo scorso 9 marzo il Gruppo Credito Valtellinese ha aderito alla terza convenzione tra ABI e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) volta al soste-gno dell’operatività delle piccole e medie imprese mediante l’utilizzo di fondi a condizioni vantaggiose.

Il Plafond a disposizione è pari a 14 milioni di euro che saranno de-stinati a finanziare le attività delle PMI presenti nelle zone di insedia-mento del Gruppo in forma di investimenti da realizzare e/o in corso di realizzazione ovvero rivolti a fronteggiare esigenze di incremento del capitale circolante.

dicembre 2009 e segna un progresso superiore al 5%.Gli oneri fiscali del periodo sono pari a 69 milioni di euro contro 55 milioni dell’esercizio precedente, valore che pe-raltro comprendeva effetti positivi non ricorrenti per 6,2 milioni di euro. Te-nuto conto di utili di pertinenza di terzi per 12 milioni di euro, il risultato netto di periodo si attesta quindi a 69 milioni di euro in flessione del 9% rispetto a 76 milioni di euro dello scorso anno.

La prevedibile evoluzione della gestione

Le previsioni circa l’evoluzione dello scenario macroeconomico per il pros-simo anno permangono prudenti. Il quadro complessivo dell’economia mondiale mostra segnali di ripresa, anche se influenzati da molte incertez-ze. Effetti positivi sembrano provenire dalla ripresa degli investimenti privati e dal recupero di fiducia degli operatori rispetto agli ultimi trimestri di crisi.

In siffatto contesto si ritiene prefigura-bile un andamento gestionale positivo, con risultati in crescita ed una dinami-ca reddituale in miglioramento, grazie alle azioni delineate dal nuovo Piano strategico e, in particolare, alle sinergie rivenienti dalle operazioni di ristruttu-razione societaria, che si prevede possa-no trovare attuazione entro il corrente anno, ed anche dall’inversione della dinamica dei tassi di interesse, la cui risalita è attesa, seppure in termini gra-duali, nei prossimi mesi.

Assemblea e dividendo

All’Assemblea degli Azionisti del 16 aprile 2011, il Consiglio di Ammini-strazione proporrà l’attribuzione di un dividendo unitario di 0,12 euro, cor-rispondente ad un monte dividendi di 28 milioni di euro, rispetto a 25 milioni dello scorso anno.Il dividendo sarà posto in pagamento il 29 aprile 2010 (data stacco 26 aprile 2010).

RETE DEL GRuPPO AL �1 DICEmBRE 2010

543 FILIALI

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QuOTE DI mERCATO NAzIONALI

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1,12% 1,14% 1,14%

1,29%

1,17%

1,42% 1,46%

0,96% 1,01% 1,02% 1,03% 1,02%

0,78% 0,82% 0,82%0,87%

1,00%0,89%

1,06%

1,25%

dicembre 05 giugno 06 dicembre 06 giugno 07 dicembre 07 giugno 08 dicembre 08 giugno 09

346 356 368 373 389 434 486 498sPortelli

1,09%1,17%

1,39%

Fonte: elaborazioni della Società su dati Banca d’Italia

imPieghidePositi sPortelli

Quote di mercato in forte aumento negli ultimi 2 anni

514 535

dicembre 09 giugno 10

1,51%1,59%

1,27% 1,25%

1,42%1,47%

RAPPORTO SOCIALE 2010Le linee-guida del Global Reporting Initiative

La rendicontazione di sostenibilità del Gruppo, che come da tradizione viene distribuita all’Assemblea dei Soci del Credito Valtellinese, presenta quest’anno una novità sostanziale: la certificazione secondo le linee-guida del Global Reporting Initiative (GRI), standard di maggior diffusione a livello internazionale che insiste su sei principi di garanzia: 1. equilibrio - 2. comparabilità - 3. accuratezza - 4. tempestività - 5. chiarezza - 6. affidabilità.Il livello di applicazione (B+) è funzionale ad un approccio incrementale all’attività di reportistica sugli aspetti economici, sociali e ambientali dell’attività in un’ottica di miglioramento continuo nel tempo.La struttura del Rapporto Sociale si presenta in soluzione di continuità con l’ultimo Documento a presentare in forma ar-ticolata la natura di un Gruppo a matrice popolare e a visibilità nazionale declinato nell’operatività quotidiana sotto forma di “cultura del servizio, del merito e della fiducia”.

INFORMATIVA SUL PROFILO G3

OUTP

UT

INFORMATIVA SULLA MODALITà DI GESTIONE G3 OU

TPUT

INDICATORI DI PERFORMANCE G3

E SUPPLEMENTI DI SETTORE OU

TPUT

Inclusione di:1.12.1 - 2.103.1 - 3.8, 3.10 - 3.124.1 - 4.4, 4.14 - 4.15

Non richiesto

Inclusione di almeno 10 indicatori di performance, di cui almeno un indicatore per ciascuna delle seguenti categorie: sociale, economica e ambientale

Inclusione di tutti i criteri elencati per il Livello C più:1.23.9 - 3.13,4.5 - 4.13, 4.16 - 4.17

Informativa sulla modalità di gestione per ciascuna categoria di indicatori

Inclusione di almeno 20 indicatori di performance, di cui almeno un indicatore per ciascuna delle seguenti categorie: economica, ambientale, diritti umani, lavoro, società, responsabilità di prodotto

Stessi requisiti previsti per il Livello B

Informativa sulla modalità di gestione per ciascuna categoria di indicatori

Inclusione di ciascun indicatore G 3 Core e di ciascun indicatore del Supplemento di settore* considerando il Principio di materialità, includendo l’indicatore oppure inserendo la spiegazione della sua omissione

INFO

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* Versione finale dei Supplementi di settore

C BC+ AB+ A+LIVELLO DI APPLICAzIONE DEL REPORT

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Nelle precedenti pubblicazioni di Economia Flash abbiamo presentato dati e argomenti con toni moderatamente fiduciosi, che sotten-devano un quadro macroeconomico via via meno cupo. Così è stato e lo scenario è an-dato lentamente migliorando, pur con quella gradualità che è naturale attendersi dopo oltre tre anni di difficoltà, inizialmente così grandi da sembrare insormontabili. Il peggio della crisi parrebbe ormai alle nostre spalle, ma non significa che l’Europa e l’America siano stabilmente incamminate lungo un percorso virtuoso e, soprattutto, solido. I risultati sino-ra ottenuti sono stati alimentati da politiche fiscali e monetarie eccezionalmente espan-sive, che dovranno lasciare il posto a misure meno ampie e più ordinarie. Il processo che ci attende si può quindi definire ancora di consolidamento, nonostante su entrambe le sponde dell’Atlantico le indagini qualitative (indici di fiducia del mondo imprenditoriale e delle famiglie consumatrici) inviino segnali in continuo miglioramento e anche l’economia reale fornisca riscontri positivi, con la crescita degli ordinativi e la ripresa della produzione industriale. Un futuro sicuramente più roseo è quello che si prospetta per le “nuove economie” – i co-siddetti “Paesi BRIC”, Brasile, Russia, India e Cina, cui recentemente si è aggiunto il Sud Africa (comportando l’ampliamento dell’acro-nimo in BRICS) - sulle quali poggiano le spe-ranze di sviluppo per il prossimo ventennio. Le proiezioni di crescita per il 2011, fornite dal Fondo Monetario Internazionale a fine gennaio, indicano +4,5% per il Brasile e la Russia, +8,4% per l’India, +9,6% per la Cina e +3,4% per il Sud Africa, mentre per l’Eu-ropa (+1,5%) e l’America (+3%) gli obiettivi di ripresa appaiono decisamente sotto tono se raffrontati con l’ammontare del debito pubbli-co e con gli impegni per ridurlo. Sofferman-

doci sui paesi di nuova industrializzazione, è doveroso evidenziare che i dati preliminari di conteggio del PIL cinese, pubblicati nelle ultime settimane, indicano che Pechino ha su-perato Tokyo. In base al PIL, la Cina diventa quindi la terza potenza mondiale, dietro agli Stati Uniti e all’Unione Europea. Il progresso cinese si accentuerà ulteriormente, considera-to che le Autorità del Celeste Impero hanno ribadito le previsioni di crescita non inferiori al 6% annuo fino al 2016, nonostante le mi-sure monetarie restrittive adottate negli ultimi mesi. Questi imponenti ritmi di sviluppo con-tribuiscono a suscitare, inequivocabilmente, “invidia” tra i policy maker del Vecchio Con-tinente, impegnati in ben altre problematiche. Come si evince dal grafico qui sotto riportato (fonte sito web Fondo Monetario Internazio-nale) il Prodotto Interno Lordo a valori nomi-nali (in dollari USA) si attesta oltre i 14,6 mi-liardi per gli USA, poco sopra i 12 miliardi per Eurolandia, a 5,74 miliardi per la Repubblica Popolare di Cina e sfiora i 5,4 miliardi per il Giappone. La parte tratteggiata delle linee a destra del segmento verticale rappresenta l’evoluzione prospettica dei rispettivi PIL. L’Europa si sta riprendendo dalla crisi a diffe-renti velocità. La situazione dei debiti pubblici continua a permanere quale primo fronte di

problematicità, dopo l’esplosione nel 2010 della crisi greca, seguita da Irlanda e Porto-gallo, anche se i giorni di tensione più acuta paiono passati, grazie all’accordo tra i partner europei. Manca però l’unanimità nel defini-re strategie di ampio respiro per giungere ad un’Unione Europea più solida. Sul fronte macroeconomico primeggia la Ger-mania, grazie all’export sostenuto dalla com-petitività dei suoi prodotti e dall’eccellenza tecnologica nella produzione meccanica. Ita-lia e Francia - con una crescita tra l’1 e l’1,5% - stentano a trovare un volano in grado di ri-lanciarle con vigore. Continuano a rallentare gli altri paesi periferici dell’UE, dove più pe-santi sono stati i tagli alla spesa pubblica. Nei prossimi mesi l’Europa sarà quindi impegnata in questo processo di consolidamento, con la speranza di evitare pericolose derive politiche (il nuovo Governo irlandese ha già avanzato proposte di revisione degli accordi siglati pochi mesi orsono) e gestire un’inflazione che sem-bra aver ritrovato forza grazie all’ascesa del costo delle materie prime (sia quelle agricole/alimentari sia quelle energetiche) già riflessa nei prezzi alla produzione. L’elevata capaci-tà produttiva inutilizzata (“output gap”), una disoccupazione prossima al 10% e le modeste spinte salariali sono riuscite sinora a compri-

Le prospettive dell’economia migliorano,

shock geopolitico permettendodi Umberto Colli Amministratore Delegato Bancaperta

PRODOTTO INTERNO LORDO

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02000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 20132011 2012 2014

8.000

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eurolandia

rePubbliCa PoPolare di Cina

usa

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ECONOmIA Flash

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mere le ricadute sui prezzi al consumo. Il Pre-sidente della BCE, Trichet, si è detto fiducioso che l’inflazione a fine anno si calmiererà e ha definito la situazione attuale come “fenomeno transitorio”. Con queste dichiarazioni la BCE cerca di ancorare al ribasso le aspettative d’in-flazione dei cittadini europei, consapevole dell’importanza che il consolidamento della ripresa si deve materializzare – oltre che in Germania - anche negli altri paesi della Zona Euro, prima di dare l’avvio a politiche mone-tarie restrittive. Per quanto riguarda il quadro geopolitico, nella mappa qui riportata (fonte sito web Financial Times) si vede chiaramente come buona parte del mondo arabo sia in-teressata dai moti di protesta contro governi che, tranne Algeria e Tunisia, controllano i rispettivi paesi da oltre 20 anni. Non si tratta quindi esclusivamente dell’area del Maghreb, ma il fenomeno si è esteso al Vicino Oriente e alla penisola arabica. , coin-volgendo negli ultimi giorni anche il tranquil-lo Oman. In Libia si sta assistendo ad una guerra civile che vede opporsi lealisti al Co-lonnello Gheddafi e insorti. L’ONU e il G-20 continuano a premere a favore di un onorevo-le esilio per il Rais di Tripoli. Derive islamiste si stanno concretizzando in Yemen, mentre in Siria le proteste hanno messo sotto pressione la dinastia degli Assad. Anche in Arabia Sau-dita, il maggior produttore di greggio al mon-do, stanno emergendo focolai di protesta. Qualora la situazione degenerasse, portando il caos negli equilibri geopolitici, l’incertezza ricadrebbe sulle forniture di petrolio all’Occi-dente, alla Cina e all’India. Nell’ultimo mese i prezzi del greggio hanno accentuato questa eventualità, impennandosi da 85 a 105 dollari per barile WTI (+24%), dopo che nel pre-cedente semestre il rincaro era già stato del

45%. Le premesse per il ripetersi di uno shock alla produzione simile a quello vissuto negli anni ’70 sono nell’aria; il loro materializzarsi metterebbe in ginocchio i paesi importatori, interrompendo, probabilmente, la ripresa in atto. Le richieste dei rivoltosi sono finalizza-te ad ottenere maggiore democrazia e la fine della corruzione che ha ingessato la società; il rincaro dei beni alimentari primari ha am-plificato i toni della protesta (come si vede dal grafico qui sotto - fonte sito web FAO-ONU - nell’ultimo decennio il prezzo del frumento è raddoppiato). Nell’area del Maghreb il red-dito procapite è mediamente molto contenu-to e l’impennata nei prezzi ha drasticamen-te ridotto le possibilità alimentari di queste popolazioni, contribuendo ad esacerbare gli animi e quindi la fiducia nelle autorità e nelle istituzioni. Ipotesi suffragate anche da una re-cente pubblicazione del Fondo Monetario In-ternazionale, in cui la mancanza di politiche fiscali a sostegno dei redditi per compensare l’aumento del prezzo degli alimenti e l’enor-me sperequazione tra le ricchezze dell’oligar-chia politica e la povertà della popolazione sono additate tra le cause principali che han-no infiammato le rivolte in Egitto e Tunisia. L’espressione in lingua inglese – decisamente pregnante – utilizzata per spiegare dal FMI il processo che questi paesi devono intrapren-dere è “inclusive growth” ossia “una crescita che comprende tutto e tutti”. Il mondo assiste fiducioso che si materializzino le invocate ri-

forme democratiche, anche se continuano a incombere i timori che derive fondamentaliste e autoritarie possano prendere il sopravvento. Dal punto di vista macroeconomico, nel breve termine è probabile assistere ad un rallenta-mento dell’espansione economica di questi paesi. Ampliando l’orizzonte temporale di riferimento, le riforme “inclusive” potranno invece portare ad un miglioramento del red-dito, della capacità di spesa e di investimento dei cittadini, ossia ad uno sviluppo economico più solido e propulsivo. Un nord Africa più dinamico favorirà partnership con i paesi del sud Europa, Francia e Italia in primis, ridando centralità allo scacchiere mediterraneo. È doveroso constatare che negli ultimi giorni le tensioni politiche si sono riflesse sui prezzi del petrolio e dell’oro. Il Brent del Mare del Nord si è posizionato stabilmente in area 115 dollari per barile e l’oro ha fatto segnare un nuovo record storico a quota 1.4407 dollari l’oncia. Il perdurare di questa situazione ostacola la ricomposizione di un quadro economico, fi-nanziario e politico che vede il 2011 come un anno di transizione alla ricerca di un nuova stabilità e il ritorno a condizioni normali.

Il documento è stato elaborato sulla base delle informazioni disponibili al 31 marzo 2011

PREzzO FRumENTO FAO

300

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1983 1988 1993 1998 2003 2008 2013

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2018

LA mAPPA DELLE RECENTI PROTESTE

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Aggiornamento Giappone

Il Giappone, nell’area costiera a nord di Tokyo, è stato devastato da un terremoto e da uno tsunami tra i più forti degli ultimi 200 anni (grado 8,9 della scala Richter). Prima di an-dare in stampa abbiamo appreso la tragica notizia che il Giappone è stato sconvolto da un terribile terremoto seguito da uno tsunami che hanno devastato le coste a nord di Tokyo. Le stime provvisorie indicano in oltre 207 mila le persone morte o disperse. Sul paese incombe però anche il pericolo nucleare delle centrali di Fukushima. La radioattività sinora fuoriusci-ta dalla centrale ha consigliato l’evacuazione della popolazione in un raggio di 20 km.

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Crescita progressiva per linee interne,

rimanendo nel core business e senza variazione

di assetto proprietario

Diversificazione correlata

con apertura dell’assetto proprietario

Diversificazione correlata

a parità di assetto proprietario

Crescita rapida mediante acquisizioni,

rimanendo nel core business e senza variazioni

di assetto proprietario

Crescita rapida, mediante acquisizioni, rimanendo

nel core business e aprendo l’assetto proprietario

Trasformazione del business model (prevalentemente

per linee interne)a parità di assetto proprietario

Il confronto con l’ambiente esterno rappre-senta il modo migliore per scoprire idee che, opportunamente adattate al proprio contesto operativo, siano utili all’impresa. Gli studi e le ricerche di istituti, osservatori ed enti privati, tesi a raccogliere ed elaborare dati e infor-mazioni, possono fornire spunti sulle scelte imprenditoriali delle aziende, specie per su-perare la crisi. Confindustria, ad esempio, ha avviato nella primavera 2010 un progetto di ricerca su “le imprese italiane oltre la crisi: strategie di sviluppo e cambiamento nella competizione globale” che ha coinvolto quasi 500 imprese. Il complesso progetto di sistema ha l’obiettivo d’individuare anche i compor-tamenti da scegliere per una crescita più rapi-da. Sono previsti 80 focus group, tra cui l’osser-vatorio Assolombarda e Università Bocconi di Milano che ha già fornito i primi risultati dello studio condotto su 60 aziende (a cura di Airoldi G., Negri V., Quarato F., “Imprese oltre la crisi. I percorsi strategici delle imprese milanesi, Osservatorio Assolombarda Bocco-ni, 17 gennaio 2011).

Un’analisi statistica di raggruppamento (cluster analysis) ha permesso all’Osservatorio d’iden-tificare sei “percorsi strategici” comuni, otte-nuti tenendo conto delle caratteristiche della crescita realizzata da queste imprese (Tavola 1). Gli esiti iniziali di questa ricerca consento-

di enzo Rocca - Vice Direttore Generale Credito Valtellinese

frontare. Dagli interventi è stato confermato l’interesse in forte crescita per l’utilizzo delle nuove forme di comunicazione, quali social network, social media e web 2.0. Le imprese sono sempre più consapevoli che se non le adot-teranno nel breve periodo, diverranno poco

Se l’entità ha l’obiettivo di mantenere le proprie quote di mercato e il livello di competitività, il cambiamento deve avere natura sistematica ed essere realizzato velocemente.

no di confrontare le scelte strategiche adottate dalle imprese nel passato (n. 210 su un totale di n. 321 “mosse strategiche”) e quelle piani-ficate per il futuro (n. 111), così come descritto nella Tavola 2.Il primo Global Business Summit è un’altra in-teressante iniziativa promossa, a maggio dell’anno scorso, dall’Harvard Business Review Italia e da Il Sole 24 Ore. L’evento ha posto a confronto manager di tutto il mondo sul tema della crescita nel dopo crisi e sulle sfide in-terne ed esterne che le aziende dovranno af-

competitive, tenuto conto che ora occorre consolidare, oltre le relazioni con i cd. top cu-stomer, anche quelle con tutti gli altri soggetti. È chiaro, infatti, che la crisi ha modificato i comportamenti dei consumatori, rendendoli meno propensi all’acquisto e più attenti an-che al value for money. Oggi, prima di assumere una decisione, raccolgono molte informazio-ni specie attraverso il web che consente di otte-nerle in modo più veloce ed economico.

Difficoltà nel cambiareLa crisi economico-finanziaria di questi ulti-mi anni, la più recente instabilità geo-politica e l’acuirsi del costo delle materie prime han-no spinto anche le imprese meno propense al cambiamento a valutare tale opzione. Se è vero che è nella natura delle aziende adattarsi ai nuovi contesti per garantire la propria con-tinuità nel tempo e mantenere un adeguato livello di competitività nel mercato, la deci-sione di affrontare un restyling interno è spesso difficile da assumere.Secondo Prahalad C.K., recentemente scom-parso e professore emerito di strategia alla Ross School of Business della Michigan University, pur nella consapevolezza che un cambiamento sia necessario, molte imprese trovano difficile affrontare questa “ovvietà” (Prahalad C.K., “Perché è così difficile affrontare l’ovvio?”, in

ECONOmIA Imprese e mercati

Come preparare l’impresa alle nuove sfide del mercato

PERCORSI STRATEGICI

Tavola 1. I “percorsi strategici” scelti dalle imprese associate ad Assolombarda (a cura di Airoldi G., Negri V., Quarato F., “Imprese oltre la crisi. I percorsi strategici delle imprese milanesi: sessanta casi a confronto”, Osservatorio Assolombarda Bocconi, 17 gennaio 2011).

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Harvard Business Review - Italia, giugno 2010, p. 4). Per un’entità di successo è ancora più arduo, perché i risultati positivi possono avva-lorare comportamenti e ideologie di business che divengono per le risorse aziendali principi indiscutibili, radicati in modo profondo nella cultura d’impresa.Per attivare un processo efficace di trasforma-zione interna occorre superare questi vincoli tradizionali e, ai primi segnali di cambiamen-to, realizzare un’attenta valutazione dei com-portamenti e delle ideologie che è necessario conservare o “lasciare alle spalle”. A tal fine, l’autore suggerisce di proporre ai senior mana-ger della propria impresa domande che con-sentano di riflettere sugli elementi d’azienda realmente “inossidabili”.Se l’entità ha l’obiettivo di mantenere le pro-prie quote di mercato e il livello di competi-tività raggiunto, allora il cambiamento deve avere natura sistematica ed essere realizzato velocemente. In questo caso, secondo Praha-lad, è necessario approfondire e valutare op-portunamente i seguenti tre aspetti:

• capire lo “scenario competitivo emergente” e gli effetti a livello di redditività e di perfor-mance;

• identificare le aree deboli di competitività e risolverle velocemente;

• sostituire i sistemi IT che solitamente ac-compagnano il modello di business superato.In tale processo, occorre prestare attenzione anche all’organizzazione, cercando di eli-minare i comportamenti e le pratiche che, in considerazione delle nuove esigenze, non sono più ritenuti produttivi.

Dalla teoria alla pratica: ZapposAlcuni imprenditori o manager hanno affron-tato l’“ovvia” necessità del cambiamento di un business poco profittevole o di una struttura organizzativa troppo rigida rispetto a un am-biente che esige dinamicità trovando idonee soluzioni operative. È il caso di Zappos, e-com-merce di scarpe fondato nel 1999, che può es-sere considerato un precursore della nuova fi-losofia web e dell’attenzione verso tutti i clienti (Nie W., Lennox B., “Case Study: Zappos”, The Financial Times, 16 febbraio 2011). La combinazione di una solida cultura aziendale e di ottimi servizi clienti e supply chain lo hanno reso un esempio imprendi-

La cultura d’impresa e la condivisione interna dei valori sono elemen-ti fondamentali da considerare nel processo di assunzione delle risorse.

toriale da imitare e, per la rivista Fortune, un luogo tra i migliori in cui lavorare (classifi-cato nel 2009 alla posizione 23). L’interesse per questa società ha spinto Amazon nel 2009 ad acquistarla, senza, tuttavia, modi-ficare il modello aziendale sviluppato dal CEO Tony Hsieh.

risorse, che sono valutate mediante un collo-quio specifico indirizzato a determinare sia l’idoneità a svolgere determinate mansioni, sia la coerenza con la filosofia dell’impresa.Per Zappos la passione per il lavoro è fonda-mentale e, dopo aver fatto svolgere cinque settimane di formazione ai neo-assunti, di cui due all’interno del call-center, l’impresa offre a ciascun partecipante un premio di 2.000 dol-lari per andarsene. È un test per misurare il livello d’entusiasmo delle risorse a rimanere in azienda e che identifica, anche in modo preciso, il tipo d’investimento nel capitale umano che l’impresa sta realizzando.

Classi di mosse strategiche n. % n. %

mosse di espansione mediante: 65 �1% �5 �2%

Diversificazione 21 10% 5 5%

Integrazione verticale 6 3% 1 1%

espansione geografica 24 11% 21 19%

Dimensione a parità di prodotti e mercati 14 7% 8 7%

mosse di contrazione mediante: 1� 6% � �%

Rifocalizzazione 6 3% 1 1%

esternalizzazione 4 2% 2 2%

Riduzione della capacità produttiva 3 1% 0 0%

mosse di rafforzamento della competitività mediante: 78 �7% �7 ��%

Nuovi sistemi prodotto 26 12% 17 15%

Nuovi business model 12 6% 11 10%

Costi e qualità agendo su processi e impianti 24 11% 6 5%

Costi e qualità agendo su localizzazione 14 7% 3 3%

Costi e qualità agendo su approvvigionamenti 2 1% 0 0%

mosse di acquisizione / sviluppo di risorse e competenze: 42 20% �4 �1%

Tecnologiche, di ricerca 16 8% 12 11%

Commerciali, di reputazione 11 5% 16 14%

“Capitale umano” 15 7% 6 5%

mosse di trasformazione dell’assetto proprietario mediante: 11 5% 2 2%

Avvio/realizzazione di apertura capitale 5 2% 1 1%

Riassetto interno alla famiglia 4 2% 0 0%

Nuova collocazione in un gruppo 2 1% 1 1%

TOTALE mOSSE 210 100% 111 100%

di cui, mediante acquisizioni e alleanze 43 20% 14 13%

Tra il 2000 e il 2010 Nel prossimo futuro

Al centro del business c’è la soddisfazione del cliente, ottenuta garantendo il servizio 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per tutto l’anno e me-diante un call center gratuito in cui gli operatori non sono soggetti a vincoli di tempo, ma al-l’unico obiettivo di rendere felici i compratori. Per lo stesso fine non sono applicate spese di trasporto ed è stata realizzata una politica di restituzione valida 365 giorni dal ricevimento della merce. Inoltre, a garanzia della qualità del marchio, è stato costruito un impianto di distribuzione capace di soddisfare le diverse esigenze dei clienti e ridurre i problemi legati alla spedizione (ritardi o smarrimenti).

Un altro fattore che ha contribuito al rag-giungimento dell’obiettivo di una consegna di “grande successo” è rappresentato dalla prio-rità che Zappos attribuisce alla cultura d’im-presa e alla condivisione interna dei valori. Questi ultimi sono considerati fondamentali anche durante il processo di assunzione delle

Tavola 2. Le “mosse strategiche” scelte dalle imprese associate ad Assolombarda (a cura di Airoldi G., Negri V., Quarato F., “Imprese oltre la crisi. I percorsi strategici delle imprese milanesi: sessanta casi a confronto”, Osservatorio Assolombarda Bocconi, 17 gennaio 2011).

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diECONOmIA

Verso il Rapporto integratoLe comunicazioni istituzionali necessitano di maggiore senso e semplicità, a definire nel suo complesso la realtà e l’attività d’impresa; esiste un legame intrinseco tra i valori della sostenibilità e il valore economico dell’attivi-tà d’impresa; bilanci d’esercizio di oltre cin-quecento pagine, comprensivi di una Nota Integrativa per soli addetti ai lavori e di una “sovranormazione” cogente, si affiancano a rendiconti di sostenibilità “liberi di strutturar-si”; e il dialogo tra queste due entità è raro, comunque incompleto.Anche sulla base di questo assunto nasce il filone di ricerca applicata riassumibile con il termine di “Rapporto integrato”, a definire e pubblicare in un’ottica di innovazione tra-sformativa un report che integri i tradizionali dati di bilancio con le variabili socio-ambientali e di governance con l’obiettivo di evidenziare i legami intrinseci tra dati finanziari e non finanziari e di mostrare, con ancora mag-giore chiarezza e trasparenza, strategia, governance e modello

Gruppo e sostenibilità

di business delle organizzazioni in un’ottica di lungo termine e di non prevalenza di un aspetto qualificante della vita d’impresa sul-l’altro. La logica del miglioramento continuo per-mea la natura del Rapporto integrato: la cor-nice concettuale di riferimento ha da essere sufficientemente “flessibile” da consentire un’evoluzione nel tempo in quanto le pratiche di rendicontazione sono soggette a mutazione e maturazione.Il cammino è ad uno stadio primordiale ma è intrapreso, la stessa Associazione Bancaria Italiana in sede di Forum Abi CSR nel gen-naio scorso ha proposto un qualificato in-contro con Paul Druckman (Vice-Presidente

Discussion Paper aperto alla discussione pub-blica entro giugno prossimo e un documento finale “propositivo” all’attenzione del G20 di Parigi a novembre.Una nuova cultura della rendicontazione a livello mondiale si scontra con resistenze (“abbiamo sempre fatto così”) ed eventuali inadeguatezze delle strutture organizzative e contabili allo stato attuale; rappresenta una leva formidabile per il cambiamento necessa-rio, una modalità di maggiore coinvolgimen-to dell’intera platea dei portatori di interesse e non solo della comunità finanziaria degli analisti, una forma nuova di comunicazione multistakeholder e multicanale in quanto aperta alle potenzialità offerte dal Web.

RAPPORTO INTEGRATO

RELA

zIONE

E ANAL

ISI

SULL

A GES

TIONE

GOV

ERN

ANCE

AMBIENTALE E SOCIALE

FINANzIARIO

STRUTTURA

Uno schema strutturato per la redazione di rapporti completi e chiari

dell’International Integrated Reporting Committe) sul tema, da cui sono emersi quattro filoni d’azione:1. accrescere la consapevolezza della sfida di integrare la comunicazione istituzionale d’impresa;2. sviluppare una cornice concettuale di rife-rimento;3. considerare l’opportunità di standard di redazione obbligatori o volontari;4. promuovere l’adozione del Report Inte-grato.Il cammino di possibile adozione prevede un

Si tratta di un processo di rendicontazione dinamico e trasparente con un cammino già ben tracciato in quanto i prossimi anni vedo-no una serie di scadenze precise: • il 2015 per la definizione di uno standard condiviso per la rendicontazione sociale, am-bientale e di governance (ESG);• il 2020 al più tardi per lo sviluppo, il col-laudo e infine l’obbligatorietà di uno standard per il reporting integrato stesso.Anche per questa via la cultura e la pratica della sostenibilità entrano nel core business aziendale.

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IACreval e Compassuna partnership di successo

Il Vice Presidente di Compass Valentino Ghelli in questa intervista spiega origine e sviluppo della partnership con il Gruppo Creval.

Dottor Ghelli, può raccontarci brevemente qual è l’attività di Compass?Compass è la società finanziaria del gruppo Mediobanca, specializzata nel credito al consumo. Lo scorso anno abbiamo festeggiato i 50 anni di attività, segno tangi-bile della nostra solidità e tradizione, garanzia di conoscenza profonda del settore e dei bisogni delle famiglie italiane.

Da quanto tempo Compass collabora con CREVAL?La partnership con Creval ha origine nel 1996 con l’accordo fra Linea e le banche poi confluite come Credito Siciliano nel Gruppo Creval. La successiva fusione di Linea in Compass nel 2008 ha creato il rapporto attuale. A gennaio 2010 l’accordo

è stato esteso a tutte le banche del Gruppo Creval.

Quali sono le aree di collaborazione tra le due società?Compass mette a disposizione di Creval tutta la filiera produttiva e gestionale per i prodotti di credito al consumo che il Gruppo desidera offrire alla propria clientela. Attualmente la collaborazione è attiva nei prestiti personali ma sono allo studio altre iniziative.

Quali prodotti di credito al consumo offre oggi Compass?Compass propone al mercato l’intero ventaglio dei prodotti di credito al consumo: il credito finalizzato classico, il prestito personale, le carte di credito rateali e la cessione del quinto dello stipendio.La società copre tutto il territorio nazionale con 146 filiali dirette, punto fondamentale di relazione sul campo tra le strutture ope-rative della banca e noi.

Come considera oggi la partnership tra Compass e Creval?Estremamente positiva. I volumi di lavoro sono rapidamente cresciuti, consentendo alla banca di acquisire nuova clientela. Il rapporto è sempre stato costruttivo e Creval indubbiamente rappresenta nel panorama bancario italiano un punto di qualità e professionalità.

Siamo pertanto orgogliosi di poter collaborare con reciproca soddisfazione attraverso una partnership che sta dando ottimi risultati.

ECONOmIA Nuovi Prodotti

Valentino Ghelli, Vice Presidente di Compass

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Tutti i vantaggi di essere socio

ECONOmIA Nuovi Prodotti

Roberto Grazioli, Direttore Mercato Creval, ci spiega quali sono le agevolazioni studiate per i Soci del Gruppo.

Perché la figura del Socio riveste così grande importanza per il Creval ?I nostri Soci, che oggi superano quota 120.000, hanno sempre rappresentato la linfa vitale del nostro Gruppo. Una banca popolare non potrebbe vivere, e soprattutto crescere, senza una base sociale in continua evoluzione. Essere Soci significa aver deciso di diventare parte attiva nella crescita del territorio dove la banca opera, fornendo alla stessa il capitale necessario per finanziare le imprese. Per queste ragioni, abbiamo disegnato una serie di condizioni a favore dei Soci, che proprio di recente abbiamo ulteriormente migliorato.

Ci può parlare in dettaglio di questi vantaggi?Proponiamo innanzitutto un conto ‘a pacchetto’, riservato ai clienti che possiedono almeno 500 azioni del Credito Valtel-linese. Con un canone mensile di soli 5 euro, che si azzera in caso di possesso di 3.000 azioni, il Socio può disporre di una serie di servizi gratuiti e di un tasso di interesse impor-tante. Sono incluse le spese di tenuta conto, le carte di pa-gamento (Cart@perta Gold, Bancomat Internazionale, Car-taSi), il costo del dossier titoli, gli sconti sulle commissioni delle gestioni Patrimoniali e sulla locazione della cassetta di sicurezza, e tassi molto interessanti per i finanziamenti.

Gli sconti interessano anche la linea dei Conti Armo-nia?Certo. Conto Armonia, la linea di conto corrente del Gruppo Creval composta da 5 diverse tipologie studiate per soddisfare le diverse necessità della clientela, pre-vede vantaggiose agevolazioni sul canone a favore del Socio. Per fare qualche esempio, basta avere anche una sola azione del Credito Valtellinese per poter usufruire di uno sconto del 50% sul canone di Conto Armonia Light, canone che si azzera automaticamente per chi detiene almeno 250 azioni. Lo stesso vale per il Conto Armonia Silver, il cui canone si dimezza con il possesso di 200 azioni e si azzera con 750 azioni e per il Conto Armonia Gold, scontato con 500 azioni e gratis con 1.500.

In definitiva, quale offerta consiglia ai Soci ?Consiglio sicuramente di andare in filiale, per scegliere in-sieme ai nostri consulenti la tipologia di conto che più si adatta alle proprie esigenze, anche in base al numero di azioni possedute. Questa potrebbe essere l’occasione per arrotondare le azioni in dossier e sfruttare così la gratuità dei pacchetti offerti.

Roberto Grazioli, Direttore Mercato Creval

CRESCITA SOCI

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Palazzo Ghelfi, in pieno centro a Trento, è la nuova sede cittadina del Credito Val-tellinese. Un palazzo storico, di notevole pregio architettonico, che il Creval ha ac-quistato “a dimostrazione che siamo qui per restare”, come ha dichiarato l’Am-ministratore Delegato della Banca Miro Fiordi durante la giornata di inaugura-zione. Non una semplice inaugurazione. A presentare il Credito Valtellinese in Trentino – sono state aperte negli ultimi

3 anni 10 filiali in questa Regione ed una in Alto Adige a Bolzano – oltre all’AD si è recato a Trento anche il Presidente Gio-vanni De Censi. I due dirigenti hanno avuto modo di incontrare nell’affollata sala conferenze della Sede le più alte cari-che religiose e civili cittadine, dal sindaco al questore. “Efficienza e rapidità nelle decisioni sono il nostro punto di forza” ha spiegato Fiordi alla qualificata platea, “senza dimenticare le nostre potenziali-

tà nell’online dove siamo l’ottavo Gruppo bancario nazionale”. A guidare la sede di Trento è Roberto Tarricone, ex CassaRxu-rale di Trento ed ottimo conoscitore del territorio. L’inaugurazione è ter-minata nel giardino re-trostante Palazzo Ghelfi dove centinaia di persone hanno potuto degustare i prodotti tipici valtellinesi.

Palazzo Ghelfi, sede di Trento del Credito Valtellinese

ECONOmIA Nuove aperture

Nei giorni precedenti l’inaugu-razione della sede di Trento del Creval, in città è stata realizzata una campagna pubblicitaria ad hoc (Campagna Aria a Trento), con affissioni negli spazi pubbli-ci, pubblicità sui principali me-dia locali, affissioni esterne su 15 bus e interne (pendoli) su 30 bus, depliantistica e gadget.

Il Credito valtellinese festeggia la sua nuova sede a Trento

CAmPAGNA ARIA TRENTO

Il Direttore della filiale di Trento Roberto Tarricone fra il Presidente De Censi e l’AD Fiordi

Un momento della festa

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diFOCuS Il personaggio del mese

Negli ultimi mesi l’Inter ha vinto la Cham-pion’s League e il Mondiale per Club, co-ronando una serie esaltante di vittorie che continua ormai ininterrotta da cin-que-sei anni. Che cosa si prova a vincere con la squadra con cui si sono giocate più di 700 partite e di cui si rappresenta il simbolo in campo? «È motivo di grande orgoglio. È un sen-tirsi finalmente bene in una famiglia, quella dell’Inter, che mi ha accolto in

Italia quando ero un giovane sconosciu-to. Con l’Inter e con la famiglia Moratti sono cresciuto, come uomo e come cal-ciatore. Insieme, abbiamo vissuto mo-menti difficili, nei quali era impossibile vincere e non capivamo il perché. Di-cevamo, allora, “ci basta iniziare e non smettiamo più”. È questa fame, questa voglia, che ci hanno portato in cima al mondo. E non vogliamo che finisca qui…».

Javier Zanetti, 37 anni, argentino, è il capitano dell’Inter e cliente del Credito Valtellinese. Da 15 anni vive e lavora in Italia, dove da tutti, anche dai tifosi avversari, è riconosciuto come uno dei campioni più rispettabili del pia-neta calcio. Ha vestito più di 700 volte la maglia nerazzurra, con la quale ha vinto tutto, in Italia e nel mondo. È il giocatore con più presenze nella storia della Nazionale Argentina. Con la moglie Paula ha fondato la Fondazione P.U.P.I. che si occupa del sostegno dei bambini disagiati e delle loro famiglie nella zona di Buenos Aires, sua città di nascita. Per questa sua attività nel 2005 il Comune di Milano gli ha conferito l’Ambrogino d’Oro.

In Italia i tifosi non sono generosi con nessuno, ma lei è rispettato anche da quelli delle squadre “nemiche” della sua Inter. Come spiega questo fatto?«Intanto colgo l’occasione per ringrazia-re tutti i tifosi che sono gentili con me. Credo che certi attestati di stima non si cercano, arrivano naturalmente, com-portandosi come si è. Io credo di essere semplicemente me stesso, in campo e fuori».

Javier zanetti, il capitanoÈ il simbolo dell’Inter vincente di questi ultimi anni

Foto Giorgio Ravezzani - Inter.it

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Javier zanetti, il capitano

Lei il prossimo agosto compirà 38 anni, un’età che nel calcio comincia a “farsi sentire”. Per gli altri, però, non per lei. Qual è il segreto di questa sua longevità agonistica?«Sono un uomo e un atleta fortunato. Molti mi hanno chiesto il codice del se-greto, ma non esistono né il codice né il segreto. Ho grande rispetto per il mio fisico e per il lavoro che faccio. E non mi stanco mai di farlo».

Che cosa vorrebbe consigliare ai giovani che hanno talento e sperano di vivere una carriera sportiva, se non proprio come la sua, comunque importante e significati-va?«Ai giovani dico sempre che, per qual-siasi sport, a qualunque livello, quello che conta è la passione. Se hai voglia di vincere, anche se giochi nei dilettanti puoi divertirti e sentirti protagonista».

Lei vive in Italia ormai da più di 15 anni. Che cosa le piace del nostro Paese e quali sono, se ci sono, le similitudini con la sua Argentina?«Io sono italiano e argentino. Non posso distinguere o tracciare un confine. Gio-co con l’Argentina, ma la mia famiglia nasce in Italia. Gioco nell’Inter con tanti compagni e amici sudamericani e sono fiero di essere il capitano della squadra che ha riportato in Italia la Champions e il Mondiale per Club. Per me Argentina o Italia, sinceramente, non fa differen-za. Quello che conta sono le amicizie e il rispetto degli amici: lo trovo sempre, in Argentina e in Italia».

Di che cosa si vorrebbe occupare quando abbandonerà l’attività agonistica? Con-tinuerà a lavorare nel mondo del calcio? Tornerà nel suo Paese o resterà legato in qualche modo all’Italia?«Resterò nel calcio e spero proprio che questo calcio sia per me solo Inter. Che cosa fare non so, non ci ho ancora pen-sato. Sicuramente qualcosa per i giovani, per i bambini: sono loro che ogni giorno fanno rinascere la passione immortale per il calcio».

Il Capitano con Edoardo Semeria, Direttore Commerciale Creval, e Gaetano Maroni, Responsabile dalle sede CV di Como.

ChI È JAvIER zANETTIJavier Zanetti è nato a Buenos Aires, in Argentina, il 10 agosto 1973. Difensore, ha esordito con l’Inter il 27 agosto 1995 nella partita Inter-Vicenza 1-0. Tra gare di campionato, coppe internazionali, Coppa Italia e Supercoppa Italiana ha giocato con la maglia nerazzurra oltre 730 partite, che lo pongono al secondo posto tra i “fedelissimi” interisti di tutti i tempi, dopo Giuseppe Bergomi (758) e prima di Giacinto Facchetti (634). Con l’Inter ha vinto tutto: 5 scudetti, 3 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane, 1 Champion’s League, 1 Coppa del Mondo per club, 1 Coppa Uefa. Detiene il record assoluto di pre-senze con la Nazionale argentina: a oggi (ma sono destinate a crescere) sono 138.

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diFOCuS L’azienda del mese

Signor Ruffini, partiamo dal nome: che cosa significa Moncler?Moncler nasce dall’abbreviazione di Monastier de Clermont, villaggio sulle montagne vicino a Grenoble. Qui, nel 1952, René Ramillon, geniale impren-ditore fabbricante di articoli da mon-tagna e autore di decine di brevetti, fonda l’azienda che darà vita al cele-bre piumino. I primi piumini vengo-no ideati già nel 1954 per proteggere gli operai dal freddo, che li indossa-no sopra la tuta da lavoro nel piccolo stabilimento di montagna. Il primo a notarli e ad intuirne le potenzialità è Lionel Terray, figura chiave nella sto-ria di Moncler. L’alpinista francese, di ritorno da una spedizione in Canada, chiede a Ramillon di realizzare tute, guanti, sacchi a pelo ad alta resistenza

e superprotezione adatti ai climi più estremi da utilizzare nelle proprie im-prese. Nasce così la linea specializzata “Moncler pour Lionel Terray”. Ogni capo, compresi i piumini, viene messo a punto e perfezionato grazie alla con-sulenza tecnica di Terray e sperimenta-ti sul campo, nel corso delle spedizioni. Nel 1954 i piumini Moncler vengono scelti per equipaggiare la spedizione italiana del Karakorum, culminata con la conquista della seconda vetta della Terra da parte di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli e nel 1955 accompa-gnano la spedizione francese che con-quista il Makalù (8.470 m). Nel 1968

Abbiamo incontrato a Milano, nello show room di Moncler, Remo Ruffini Presidente e Direttore Creativo del noto brand di abbigliamento sportivo, nonché cliente del Credito Valtellinese.

in occasione delle Olimpiadi Invernali di Grenoble, Moncler diventa forni-tore ufficiale della squadra nazionale francese di sci alpino. Un evento spe-ciale che segna anche il cambiamento del logo: il monte Eguit, che sorge alle spalle del paese, viene sostituito dal ce-lebre galletto.

Come nasce il piumino più famoso – e più “fashion” – del mondo?Dalla sua piuma: il Duvet, che provie-ne prevalentemente dal sud della Bre-tagna e dal Perigord. A Moncler, che ne consuma molte tonnellate l’anno, ne servono circa 220 grammi per il

Chi dice piumino,

dice monclerLuciano Camagni, Condirettore Generale Credito Valtellinese, con Remo Ruffini, Presidente di Moncler, Fabrizio Franchi, Vice Direttore Commerciale Credito Valtellinese e Dario Brambilla, Vice Responsabile della sede di Como.

Il ‘Duvet’ proviene prevalentemente dal sud della Bretagna e dal Perigord.

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blouson da uomo, 160 grammi per una giacca da donna, diventando così uno dei componenti principali del capo, e dalla sua qualità dipende la garanzia stessa del marchio. Prima di essere utilizzato, il duvet passa attraverso un rigoroso processo di lavorazione che garantisce pulizia e igiene attraverso le fasi di cernita, spolveratura, lavag-gio, disinfezione, risciacquo, centri-fuga e asciugatura. Moncler utilizza il ‘duvet neuf ’, a quattro fiocchi, la migliore qualità presente sul merca-to: la percentuale della composizione determina infatti il potere gonfiante e di isolamento termico, garantendo ai capi l’85% del potere isolante e una leggerezza unica.

Moncler non è solo sinonimo di gla-mour, ma anche di qualità. Come sono confezionati i capi? La produzione è interna?L’esperienza di oltre cinquant’anni nel trattare le piume ha permesso a Mon-cler di stabilire coefficienti specifici di riempimento dei capi con un rappor-to di precisione matematica tra i cen-timetri quadrati di superficie del capo e duvet in esso contenuto, secondo le caratteristiche del tessuto e le diverse esigenze stilistiche. Importante è anche la scelta dei tessuti, che devono essere trattati con calandratura a caldo per consentire l’aerazione delle piume e al tempo stesso la minor fuoriuscita possi-bile di duvet. La produzione è interna ed è principalmente in azienda da noi a Tre Baseleghe, tra Padova e Vicenza.

Lei ha acquisito il marchio nel 2003, in un momento non facile della griffe. Come lo ha riportato al successo?Ho pensato a un “piumino globale”, il piumino per tutte le occasioni, che ha riportato Moncler agli antichi splen-dori: si ripercorre la storicità del mar-chio, si recuperano le radici del piumi-no di Grenoble e gli si dà una nuova vestibilità. Nasce in montagna, vive in città: questa la parola d’ordine per cambiare la destinazione d’uso di un L’attrice Sarah Jessica Parker in Moncler

Il flagship store di New York

capo sportivo che diventa indumento indispensabile durante l’inverno. Nel 2006, dopo varie collaborazioni con importanti designer internazionali, è stato il momento di ampliare l’offer-ta e Moncler linea main si completa di una linea femminile haute coutu-re identificata da una etichetta rossa, Moncler Gamme Rouge, oggi dise-gnata da Giambattista Valli e presen-tata a Parigi. Nel gennaio 2009 nasce

Moncler gamme Bleu, l’alta gamma da uomo, costruita con maestria sar-toriale sulla piuma, disegnata dallo stilista americano Thom Browne. Nel febbraio 2010 a New York viene pre-sentata Moncler Grenoble, una linea uomo/donna completa che torna alle origini dei capi Moncler, ai disegni e ai materiali d’archivio e li sviluppa secondo le più aggiornate tecnologie, con i materiali più innovativi.

Il ‘Duvet’ proviene prevalentemente dal sud della Bretagna e dal Perigord.

“Ho pensato a un ‘piumino globale’, il piumino per tutte le occasioni,che nasce in montagna e vive in città.”

L’attore Rupert Everett in Moncler

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diCuLTuRA Le mostre: anteprima

IN vIAGGIOStrade ferrate, itinerari, persone per unire le Alpi

“Vorrei aver scritto tre righe che la gen-te ricordi” e, per ricordare, la Galleria Gruppo Credito Valtellinese di Milano organizza una grande mostra persona-le dedicata alla giornalista, saggista e traduttrice, nonché intellettuale a tutto tondo, Fernanda Pivano (1917-2009).Documenti originali (in parte inediti),

FERNANDA PIvANOviaggi, cose, personeInaugurazione 5 aprileGalleria Gruppo Credito Valtellinese, Milano6 aprile – 18 luglio

Fino al 30 aprile, presso la Galleria Credito Valtellinese di Sondrio e Casa Quadrio Curzio a Tirano, “In viaggio. Strade ferrate, itinerari, persone per unire le alpi”, mostra fotografica dedicata alle ferrovie re-tiche viste con l’occhio di tre grandi fotografi, Stefania Beretta, Fran-cesco Cito e Margherita Spiluttini. L’evento rientra nel ciclo espositi-vo dedicato al “paesaggio costruito”.

immagini fotografiche, dattiloscritti e testi autografi di grandi scrittori, come Allen Ginsberg, Jack Kerouac, Gregory Corso, William Burroughs e molti altri scoperti in Italia grazie all’opera della Pivano. Emozionano le poesie, le lettere e i disegni dedicati a lei dai mostri sacri del ‘900. Migliaia di gioielli etnici, spesso base di ricerca su forma e materiale per gli artisti contemporanei, come si evin-ce da quelli per lei disegnati da Arnaldo Pomodoro ed Ettore Sottsass, ma anche gioielli “poveri” degli anni ’50 e ’60, alcu-ni creati da Paco Rabanne, esempi della ricerca formale degli anni ’60 e ’70 e testimonianza di come Fernanda Pivano sia stata donna curiosa e appassionata alle più diverse forme artistiche.Le testimonianze del sodalizio con Et-tore Sottsass, le riviste create a quattro

mani, Room 128 e Pianeta Fresco, e il volume C’era una volta un beat, mitici esempi del design d’autore e vere opere d’arte realizzate con la collaborazione dei più grandi poeti e scrittori della beat generation, Allen Ginsberg, Gregory Corso e Jack Kerouac.Alle pareti le foto di una vita curate da Guido Harari e un’installazione ambien-tale di Marco Nereo Rotelli; nello spazio video, il cortometraggio “Pivano blues” di Teresa Marchesi e un estratto di “A fa-rewell to beat” di Luca Facchini.Questo è parte di ciò che propone la grande mostra “Fernanda Pivano. Viaggi, cose, persone”, in occasione della quale la Fondazione pubblica un catalogo che si pregia, tra gli altri, dei contributi di Ar-naldo Pomodoro, Guido Harari, Fiorella Minervino e Alba Cappellieri.

Galleria Credito Valtellinese, SondrioCasa Quadrio Curzio, Tirano11 febbraio – 30 aprile

©Stefania BerettaViadotto di Filisur 2010

Poster della mostra con un ritratto di Fernanda Pivano a Venezia negli anni ’60 © foto Ettore Sottsass

©Stefania Beretta Ponte Russein Trun/Sumvigt 2010

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Il nuovo millennio ha segnato la fine delle gran-di scuole internazionali di fotografia, ritornan-do quasi di soppiatto ad un “fare fotografia” connesso al territorio di appartenenza, senza cadere tuttavia nel localismo. Gli ultimi esiti di questa nuova tendenza saranno portati presso la Galleria Credito Siciliano di Acireale, da lu-glio a settembre, e in seguito presso la Galleria Gruppo Credito Valtellinese di Milano. Oltre agli scatti degli storici fotografi siciliani, tra cui Letizia Battaglia, Nicola Scafidi, Ferdinando Scianna ed Enzo Sellerio, che hanno all’attivo significative esperienze professionali di rilievo internazionale, si parlerà della Sicilia e dei suoi abitanti anche attraverso l’obiettivo dei catanesi Carmelo Bongiorno, Carmelo Nicosia e del pa-lermitano Sandro Scalia, che hanno sviluppato nel tempo un linguaggio fotografico immagi-nifico, non privo di riferimenti al mondo del cinema. I profili di questi tre maestri saranno raccontati dalla voce dei loro stessi allievi, prova ulteriore della genuina vitalità di questa realtà formativa e creativa.

Galleria Credito Siciliano, AcirealeInaugurazione 21 luglio22 luglio – 18 settembreGalleria Gruppo Credito Valtellinese, MilanoInaugurazione 20 ottobre21 ottobre – 18 dicembre

verso la nuova Scuola di Fotografia Siciliana

Prossima mostra Acireale

Dopo la tappa di Milano, la personale di Yvan Salomone giunge, da mag-gio, alla Galleria Credito Siciliano di Acireale. In mostra quarantacinque acquerelli in cui sono ritratti luoghi ordinari trasfigurati dalla mano del-l’artista che con sensibilità e mae-

Galleria Credito Siciliano, AcirealeInaugurazione 5 maggio6 maggio – 3 luglio

Prossima mostra Acireale

yvAN SALOmONERear view mirror

stria li rende paesaggi singolari. In questa occasione la Fondazione ha pubblicato un cofanetto special edi-

tion contenente i cataloghi delle mo-stre “Yves Bélorgey. Sezioni verticali” e “Yvan Salomone. Rear View Mirror”.

“L’ALTRO_NEI VOLTI NEI LUOGHI”, è una mostra fotografica realizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, in collaborazione con Ultreya, che dopo le tappe di Aci-reale, Sondrio e della Triennale di Milano viene proposta nello spa-zio espositivo di Fano. Una grande personale su un tema di fortissima attualità, ma anche una proposta di analisi che, grazie alla mediazione del mezzo fotografico sapientemente interpretato da Giovanni Chiaramonte, invita a guardare oltre l’emergenza sociale, per aprire in ognuno di noi un nuovo modo di vivere e custodire tutti quelli che vivono accanto a noi nei nostri paesi e nelle nostre città.I volti dell’altro Chiaramonte li ha intravisti, cercati, incrociati e rappre-sentati in due città simbolo dell’Italia: Palermo e Milano, realtà apparen-temente lontanissime, eppure accomunate dalla presenza, attività, vitali-tà di uomini e donne del mondo.La mostra procede per moduli di 4 immagini: la prima, dedicata alla ve-duta urbana esterna, seguita da un trittico dedicato al volto e alla figura dei protagonisti di questa ricerca. Le immagini singole si propongono di comunicare una nuova percezione della città e si focalizzano sulle archi-tetture. I trittici, invece, svelano i personaggi della storia che sta iniziando adesso, secondo una rappresentazione epica, con la centralità del volto e con il drammatico contrappunto laterale tra le memorie etniche e le memorie architettoniche interne ed esterne della loro nuova città.

Galleria Carifano, FanoInaugurazione 21 giugno22 giugno – 18 settembre

Prossima mostra Fano

GIOvANNI ChIARAmONTEL’altro_Nei volti nei luoghi ©Giovanni Chiaramonte

Palermo, 2009

0531.1.0105 (granderouge), 2005acquerello su carta, 95 x 138 cm - Courtesy Galerie Xippas

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diCuLTuRA Eventi

nenti della pittura italiana del XVI secolo. La tela morbegnese, eseguita tra il 1524 e il 1525 su commissione della locale Compagnia dei Battuti per il Santuario dell’Assunta di Mor-begno, una delle opere pittoriche più importanti conservate in provincia di Sondrio, rappresenta l’unica porzio-ne giunta fino a noi delle ante della grandiosa ancona, scolpita da Giovan Angelo e Tiburzio Del Maino e dipin-ta tra il 1520 e il 1526 da Gaudenzio e dal suo collaboratore Fermo Stella. La qualità dell’opera di Gaudenzio si rivela molto alta nella sicura imposta-zione spaziale e nel delicato equilibrio dei rapporti tonali, il tono squillante,

intenso del rosso della coperta riporta l’attenzione alla madre di Maria, circondata amorevolmente da un universo femminile in azione. Il dipinto è stato presentato lo scorso 8 marzo presso la Sala dei Balli da Gianni Romano e Barbara Ferriani.

La “Nascita della vergine” di Gaudenzio Ferrari al mvSA di Sondrio

Ciclo di conferenze 2011Campi di battaglia e fortificazioni nel Risorgimento

A Milano, dal 1° febbraio all’8 marzo, tutti i mar-tedì presso la sala al 1° piano del Palazzo delle Stelline, in corso Magen-ta 59, ospiti della Fon-dazione Gruppo Credito Valtellinese e con il pa-trocinio del Consiglio Re-gionale della Lombardia, si è tenuto il consueto ciclo di conferenze inver-nali dell’Istituto Italiano dei Castelli, quest’anno, in occasione dei 150

anni dell’Unità d’Italia, con tema i campi di battaglia e le fortificazioni nel Risorgimento: dal ruolo delle fortificazio-ni nelle guerre per l’indipendenza italiana, con particolare attenzione al Quadrilatero e alle difese piemontesi e bor-boniche, a quelle costruite nell’Ottocento nell’area padano-appenninica, alle fortificazioni del Garda fra battaglie per l’Indipendenza e memoriali dell’Unità, e del sistema degli acquartieramenti nel Mantovano, per finire con l’aspetto difensivo dell’Italia tra il 1861 e il 1911. Un’occasione per rivivere ideali e sacrifici, affrontati in nome del grande ideale dell’unificazione della nazione.

Come consuetudine anche quest’anno il Credito Valtel-linese e il Credito Siciliano hanno aderito a Telefisco, il convegno promosso da il Sole 24 Ore, tenutosi in tele-conferenza mercoledì 26 gennaio a Sondrio e a Catania, in collaborazione con il locale Ordine dei dottori commer-cialisti ed esperti contabili. L’edizione 2011, la 20a della manifestazione, ha concentrato l’attenzione su tutti i punti caldi dell’anno fiscale: dalle novità sugli immobili a quelle sulle compensazioni; dalle operazioni che, a vario titolo, coinvolgono paesi comunitari o extracomunitari alle nuove regole per la lotta all’evasione (in primo luogo l’attesissimo redditometro), passando per l’Irap e la revisione contabi-le. Il Convegno, in entrambe le sedi, è stato ampiamente partecipato, confermandosi un’importante appuntamento formativo per operatori economici e professionisti.

Dall’8 febbraio all’8 aprile il MVSA di Sondrio, in collaborazione con la Confraternita della Beata Vergine Assunta, la Parrocchia di Morbegno e la Fondazione Gruppo Credito Val-tellinese, ha ospitato nelle sale a piano terra di Palazzo Sassi l’importante tela della Nascita della Vergine di Gauden-zio Ferrari del Santuario dell’Assunta di Morbegno. Inviato alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio, Svizzera) per la mostra Il Rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini, il pre-zioso dipinto, restaurato per l’occasio-ne dallo studio di Barbara Ferriani di Milano grazie al contributo della Fon-dazione Gruppo Credito Valtellinese, è stato concesso in prestito per due mesi al Museo di Sondrio per una speciale esposizione al pubblico valtellinese. Gaudenzio Ferrari, artista piemontese vissuto a cavallo tra il ‘400 ed il ‘500, è uno dei massimi espo-

Telefisco 2011

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RAIl Salone d’Onore di Palazzo malacrida

torna agli antichi splendori

Lo scorso 5 novembre è stato presentato alla cittadinanza il restauro dei dipinti murali (affreschi) e dei modellati a stuc-co presenti nel soffitto e nelle pareti del salone d’onore di Palazzo Malacrida a Morbegno, uno dei più importanti e meglio conservati palazzi storici valtel-linesi.Nell’ambito delle celebrazioni per il cen-tenario del Credito Valtellinese, stretta-mente intrecciate a quelle dei Ligari, la più nota famiglia di artisti valtellinesi del Settecento, la Fondazione Gruppo Cre-dito Valtellinese ha promosso, con la fon-dazione svizzera Isabel & Balz Baechi, il restauro dei cicli di affreschi di Cesare Ligari e di Giuseppe Coduri che ornano il Palazzo Malacrida di Morbegno. Con un contributo di cinquantamila euro ciascuna, le due Fondazioni hanno reso possibile l’intervento, che avviatosi nel-l’estate del 2009 si è chiuso da poco. Il palazzo, di proprietà comunale e ma-gistralmente inserito nel contesto del centro storico cittadino, risulta carat-terizzato da uno stile architettonico ri-conducibile al tardo rococò lombardo e presenta, al suo interno, significative decorazioni artistiche dell’epoca sette-centesca dominata in Valtellina dalla

dinastia dei pittori Ligari.Il restauro ha riguardato, in particolare, il soffitto affrescato da Cesare Ligari (fi-glio del capostipite Giovan Pietro) che, nel 1761, dipinse il plafone del salone con l’imponente “Trionfo della verità nelle arti e nelle scienze sopra l’ignoran-za” e il ricco apparato decorativo delle pareti (con particolari disegni scenogra-fici), che fu invece impostato dal quadra-turista Giuseppe Coduri detto il Vignoli, nello stesso anno.L’intervento di conservazione, durato circa 18 mesi, si è svolto partendo da una accurata fase di analisi delle superfici al fine di individuare le migliori soluzioni tecniche di pulitura e stabilizzazione, anche avvalendosi di indagini scienti-fiche (analisi microstratigrafica, mine-ralogica-petrografica e cromatografia), eseguite dall’Istituto Palladio di Vicen-za per la caratterizzazione dei materiali costituitivi e l’analisi delle efflorescenze saline presenti.In particolare i lavori hanno permesso di ritrovare lo splendore dei dipinti murali (eseguiti originariamente dal Ligari con pigmenti minerali stemperati nella cal-ce e applicati a più riprese sull’intonaco predisposto mediante incisioni dirette) e

apprezzare le ricche decorazioni, le cor-nici marcapiano e i balconcini eseguiti in stucco, prevalentemente dipinto con grande maestria ad imitazione di mar-mo policromo, dal Coduri. I lavori, autorizzati dalla Soprintenden-za per i Beni Architettonici e il Paesag-gio sono stati eseguiti dalla restauratrice dott.ssa Amalia Sandri in collaborazio-ne con la Cooperativa per il Restauro SCpA di Milano, secondo il progetto e la direzione lavori dell’arch. Riccardo Pezzola.A presentare il progetto, dopo i saluti del sindaco di Morbegno, del Presidente della Fondazione Gruppo Credito Val-tellinese Angelomaria Palma e di Balz Baechi, l’arch. Pezzola e la restauratrice Amalia Sandri. La Fondazione Grup-po Credito Valtellinese annovera, tra le proprie attività sociali, anche il sostegno ad iniziative di restauro, affiancata in questo compito dalla società del Grup-po Stelline S.I.. La Fondazione svizzera Isabel & Balz Baechi, che ha sede a Zu-rigo, è impegnata da tempo sul fronte della conservazione e della tutela del pa-trimonio d’arte mondiale, anche in aree periferiche rispetto ai circuiti più tradi-zionali, tanto che oltre all’interesse per la pittura settecentesca dell’arco alpino, è attualmente impegnata anche in una zona nel sud del Tibet.

Soffitto di Cesare Ligari

Particolare quadratura parete Coduri

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La Fondazione Gruppo Credito Valtellinese insieme al Museo d’Arte Sacra di Ro-mano di Lombardia ha allestito fino al 26 giugno nei locali del museo lombardo una mostra incentrata sui dipinti a tematica religiosa di proprietà della banca. L’esposizione verterà in particolare sulle opere provenienti dalla collezione del nobile bresciano Pietro Da Ponte, acquisite dal Credito Valtellinese nel 1983: si tratta di una selezione dei moltissimi dipinti che Da Ponte raccolse a cavallo fra Otto e Novecento, per lo più di artisti bresciani dal Cinque all’Ottocento. Verranno

esposte opere di Paolo da Caylina, Luca Mombello, Domenico Caretti, Bernardino Bono, Andrea Cele-sti, mai presentate insieme in un evento espositivo. Ai dipinti della collezione Da Ponte verranno inol-tre affiancate altre opere, acqui-state in tempi successivi: due oli di Pietro Ligari con le storie vetero-testamentarie di Davide, una tela di Cesare Ligari ed una pala d’al-tare del caravaggino Fermo Stella attualmente depositate presso il Museo Valtellinese di Storia e Arte di Sondrio, una piccola opera del-l’ambiente di Cima da Conegliano e, di arte contemporanea, l’acrilico su tela di Andy Warhol desunto dal cenacolo leonardesco e “La Cène di Daniel Spoerri.

CuLTuRA Eventi

In occasione dell’anniversario dell’apparizione della Beata Vergine a Tirano, lo scorso 29 set-tembre, la famiglia Lenatti-Cabello ha donato al Santo Padre Benedetto XVI una grande sta-tua in serpentino della Valmalenco, raffigurante Maria incoronata con le mani giunte in preghie-ra, realizzata dalla ditta Serpentino e Graniti di Chiuro e rifinita dallo scultore Roberto Bricalli. La statua si trova oggi nel giardino privato del Papa a Castel Gandolfo, residenza estiva del Pontefice già dimora dell’imperatore Domizia-no e della famiglia Barberini.

Donata al Santo Padre una scultura della Beata vergine maria in serpentino della valmalenco

In preparazione al XXV Congresso Eucaristico che si svolgerà ad Ancona dal 3 all’11 settembre 2011, Itaca, società editrice e di pro-mozione culturale, e il Comitato Organizzatore del XXV Congresso Eucaristico Nazionale, in collaborazione con il Gruppo Credito Valtel-linese, promuovono una mostra itinerante sull’Eucaristia dal titolo “Oggi devo fermarmi a casa tua. L’Eucaristia, la grazia di un incontro imprevedibile”. La mostra è stata inaugurata ad Ancona il 24 gennaio scorso per iniziativa dell’arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo ed è ora esposta presso la Galleria Carifano di Fano (PU) fino al 30 aprile; sarà poi allestita presso le Gallerie del Gruppo a Sondrio dal 12 al 29 maggio, a Milano, nel chiostro del civico 59 di Corso Magenta a giugno e ad Acireale (CT) ad ottobre, a cura della Fondazione, e presso numerose diocesi italiane. La mostra propone un percorso articolato in quattro sezioni attraverso le quali emerge la radicale necessità che l’uomo ha dell’Eucaristia. Alla fame e alla sete dell’uomo, che non si esaurisce nel cibo, Dio risponde con il dono di se stesso: “Io sono il pane della vita”. Dono che esalta la libertà dell’uomo che è messo di fronte ad un’alternativa radicale: seguire se stesso accontentandosi dei pani e dei pesci, oppure accettare di nutrirsi del Suo corpo e del Suo sangue, come sorgente di vita nuova. L’ultima sezione sottolinea il permanere di Gesù nella Chiesa e nel segno dell’Eucaristia, che è l’invito che in ogni tempo Gesù continua a ripetere ad ogni uomo: “Oggi devo venire a casa tua”. Un invito che in tempi di confusione e di smarrimento risuona particolarmente attuale.

m.A.C.S. museo d’Arte e Cultura Sacra

OGGI DEvO FERmARmI A CASA TuA

DAL RINASCImENTO A ANDy WARhOLCollezione Credito Valtellinese Romano di Lombardia (BG) 14 aprile – 26 giugno 2011

Scultura della Beata Vergine Maria, realizzata in Serpentino della Valmalenco pietra secolare, nobile e doc.

Fermo Stella, Madonna in trono col Bambino

L’Eucarestia, la grazia di un incontro imprevedibileMostra itinerante

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Anche quest’anno sono stati consegnati i premi ai collaboratori che hanno contribuito al significativo migliora-mento dei processi aziendali con proprie segnalazioni inoltrate tramite l’applicazione IDEA. Quest’ultima, studiata per raccogliere in maniera sistematica le proposte e i suggerimenti dei collaboratori che operano in ogni società del Gruppo, ha ottenuto nel 2008 il riconoscimento “Cerchio d’Oro” per l’innovazione finanziaria promosso dalla rivista AziendaBanca. Il Responsabile della Direzione Risorse Umane di Deltas, Michele Gusmeroli, per questo in-caricato dall’Amministratore Delegato Enzo Rocca, ha consegnato dieci premi ad altrettanti collaboratori del Cre-dito Valtellinese, Credito Artigiano, Credito Siciliano, Banca dell’Artigianato e dell’Industria, Aperta sgr, Bankadati e Deltas. Presenti alla cerimonia i Responsabili del Personale del Credito Valtellinese, Valeria Duico, e di Deltas, Enrico Maria Rossi. Il coordinamento è stato curato da Marco Panzeri, responsabile Qualità del Gruppo.

Creval premia i dipendenti con le migliori idee

La Via Lattea è il comprensorio sciistico più grande del Piemonte e conta circa 400 km di di-vertimento distribuito su oltre 200 piste dislocate in 8 località a ridosso del confine tra Italia e Fran-cia. Un paradiso per lo sciatore - e non solo - da sempre gestito da Sestrieres SPA, cliente del Cre-dito Piemontese, alla cui guida da 5 anni ci sono l’amministratore delegato Alessandro Perron Cabus, molto attivo nel settore dell’hospitality, e il presidente Giovanni Brasso, un ingegnere con la passione per lo sci e per le immersioni. Siamo andati a trovarlo nei suoi uffici di Torino.Ing. Brasso, vi trovate a gestire un enorme comprensorio. Che approccio avete avuto?Ci siamo concentrati nell’ottimizzazione delle nostre risorse, vale a dire gli impianti e la logisti-ca, per ridurre al minimo le inefficienze. Questa attività ci ha permesso di mantenere invariati per 5 anni il prezzo del nostro prodotto nonostante l’aumento del costo dell’energia: il cliente deve pagare il servizio e il nostro guadagno, non le nostre inefficienze. Quali sono le principali iniziative di marke-ting che avete adottato per mantenere il

Sciare (e non solo) sulla via Lattea

Consegnati ai collaboratori i Premi IDEA

comprensorio al top dopo le Olimpiadi del 2006?Abbiamo puntato molto sulla comunicazione e sul co-marketing. A ottobre convochiamo stam-pa, imprenditori, istituzioni presso la sala del Se-nato di Palazzo Madama a Torino per illustrare i programmi della società per la stagione alle porte, un appuntamento fisso che riserva sempre piacevoli e spettacolari sorprese. Il co-marketing invece racchiude in sé una fitta rete di relazioni con i nostri partner commerciali che produce effetti straordinari per il cliente: abbiamo incro-ciato le agevolazioni con GDO, tour operator, abbigliamento, ecc. in modo che sciare in Via Lattea risulti addirittura gratuito. Basta utilizzare il blocco di coupon che viene consegnato con il giornaliero e lo stagionale.Setrieres evoca principalmente immagini legate al mondo dello sci e degli sport in-vernali. Come state diversificando la vostra offerta?Nella stagione estiva proponiamo una corni-ce d’eccezione per giocare a golf che vanta un circolo attivo sin dal 1932, un 18 buche con par

67 dislocato a oltre 2.000 mt di quota; partico-larmente variegata è la nostra offerta di percorsi mountain-bike, tra loro collegati anche grazie al funzionamento di alcuni impianti di risalita; sempre d’estate, ospitiamo con orgoglio una tap-pa del campionato europeo di velocità in salita per auto storiche, la Cesana-Sestriere della quale siamo divenuti partner tecnico-logistico. Stiamo potenziando queste attività in modo che il loro contributo garantisca continuità alle tradizionali attività della società.Quale è il vostro rapporto con le banche?Il nostro è molto buono. Constato che godono di un vantaggio competitivo quelle che hanno la capacità di sapersi innovare sempre. C’è bisogno di Istituti che siano in grado di “pesare” il cliente non solo con rating e parametri prestabiliti, ma soprattutto attraverso la conoscenza del tessuto imprenditoriale e la condivisione dei business plan. Credo inoltre che il sistema bancario debba svolgere, più che mai nello scenario attuale, una funzione sociale, vale a dire configurarsi come interfaccia con le istituzioni, ABI, MEF per pro-muovere soluzioni concrete e reali che mitighino tempestivamente gli effetti delle crisi.

Giovanni Del Crappo, Direttore Generale del Credito Piemontese, con l’ing. Giovanni Brasso

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Si è svolta lo scorso 24 febbraio, a Sondrio presso la Sala dei Balli di Palazzo Sertoli, la cerimonia di consegna dei contributi del terzo bando congiunto, alla presenza dei presidenti dei due organismi filan-tropici, Marco Dell’Acqua per la Pro Valtellina e Angelo Palma per la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, con il coordinamento del di-rettore Tiziana Colombera. Le due Fondazioni, con il bando congiunto 2010 dal titolo “Forme e strumenti per la cultura e la didattica”, han-no ripartito i 100 mila euro a disposizione fra 15 progetti meritevoli, con contributi da 1.500 a 13.000 euro: “Orchestra e Coro Pinchetti” dell’Istituto d’Istruzione Superiore Statale Pinchetti di Tirano; “Ro-manico SONDRIO, percorsi ed itinerari del romanico della provincia di Sondrio” dell’associazione culturale MUSE di Milano, “Settimana del Canto Lombardo 3° Edizione. Incontro con i Cori in rappresentanza delle province Lombarde” del Coro Valtellina di Talamona, “PMB 2011, Progetto Musica Bregaglia cultural travel” dell’associazione Piuro Cul-tura di Piuro; “Acquisto divise e strumenti musicali” della Banda Cit-tadina “C. Pedretti” di Sondrio, “Passo a passo ….verso l’innovazione per tutti” dell’Istituto Comprensivo di Ardenno, “Why Not openart….?” dell’associazione Correntealternativ.Art di Caiolo, “labOratoriamo – Sperimentazione del protagonismo giovanile attraverso il teatro, la musica e la danza” dell’associazione Musicheatro di Sondrio, “Valtel-lina & Valchiavenna: architetture sonore” dell’ Associazione Culturale Serate Musicali di Cosio Valtellino, “Io fuori, loro dentro” dell’associa-zione Il Richiamo del Jobel di Sondrio, “Dalla vite al vino” del Centro Territoriale Permanente per l’Istruzione e la Formazione in Età adulta di Sondrio, “Migrazioni interdisciplinari: Teatro-Scuola in Valtellina” dell’Associazione Culturale Spartiacque di Sondrio, “L’aula di scien-ze” della Fondazione Albosaggia di Albosaggia, “I segni della natura e dell’uomo a Casera Pioda nella riserva naturale di Val di Mello”della Mountain Wilderness Italia di Carpi (Modena), “Performing-Danza: l’arte della danza nel territorio della Valtellina” dell’Associazione Cul-turale Performing-Danza di Cosio Valtellino. I temi del bando, la cul-tura e la didattica in tutte le loro forme, sono stati sviluppati dai 33 richiedenti, in prevalenza scuole e associazioni, attraverso progetti innovativi, coinvolgendo la comunità locale. Iniziative di largo respi-ro, con ampie ricadute sul territorio, diverse per settori d’intervento e finalità: dalla musica al turismo culturale, dai laboratori per ragazzi agli spettacoli di danza, dalla multimedialità alla fruizione culturale, l’ambiente e le attività di informazione e divulgazione.

Bando speciale 2010

Consegnati i contributi ai 15 progetti selezionati

Borse di studio figli associati Famiglia valtellinese di RomaIl 13 febbraio, nell’ambito della consueta festa della Famiglia Val-tellinese di Roma, giunta alla 42esima edizione, il presidente An-gelo Palma e il direttore Tiziana Colombera hanno consegnato le borse di studio assegnate ai figli degli associati originari della pro-vincia di Sondrio, distintisi negli studi. Premiati Ivano Di Gioia per le medie inferiori, Claudia Toni per le medie superiori, Emanuela Pirola, Camilla Parisi, Ilaria Roncaioli, Paolo Lanzini e Laura Paolantoni per la laurea triennale, Alessandro Turtoro, Sara Chi-stolini e Giulia Mattei per la laurea quinquennale. Presenti anche Luigi Lionetti, direttore della sede di Roma del Credito Artigiano, e numerose personalità valtellinesi e valchiavennasche.

Il Gruppo bancario Credito Valtel-linese, tramite la propria Fonda-zione, aveva attivato nel marzo del 2010 in seguito alla tragedia del terremoto in Cile un’operazione di raccolta fondi su un apposito conto corrente stanziando, come primo

concreto sostegno, un contributo di 30.000 euro. L’11 marzo a Roma pres-so la sede del VIS in Via Appia Antica, Angelomaria Palma e Tiziana Colom-bera, Presidente e Direttore della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, hanno consegnato il contributo raccolto di oltre 43.000 € a Massimo Zor-tea e Gianluca Antonelli, rispettivamente Presidente e Direttore Generale di VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo. Obiettivo del progetto “Emergenza Cile”, al quale è andato il contributo, è quello di dare una rispo-sta immediata, supportando le necessità economiche delle famiglie degli alunni dei centri educativi salesiani delle località di Talca, Linares e Conce-pción, importanti centri urbani prossimi all’epicentro del sisma.

Consegnato il campetto di calcio alla parrocchia messinese di Briga S.Paolo Cinque mesi dopo il disastro che ha colpito duramente la provincia di Messina il 2 ottobre 2009 è stato consegnato alla Caritas peloritana l’importo di 47 mila euro, di cui 30 mila devoluti dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese; in quell’occasione fu annunciata la desti-nazione di tale somma al recupero di due attività sociali nelle frazioni di Briga San Paolo (campetto di calcio parrocchiale) e Giampilieri (bi-blioteca parrocchiale) per favorire la riaggregazione dei giovani. Il 25 gennaio scorso, utilizzando parte dell’intera somma, S.E. il Ve-scovo Mons. Calogero La Piana, presenti il Direttore della Caritas Pa-dre Gaetano Tripodo e il Di-rettore Generale del Credito Siciliano Saverio Continella, consegna al Parroco di Bri-ga San Paolo Mons. Nicolò Freni il nuovo campetto di calcio dell’oratorio.

Assegnati 4�.000 euro dal gruppo Credito valtellinese per le popolazioni del Cile

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AIl campionato di giornalismo alla v edizione

Sono 10.000 i bambini e i ragazzi coin-volti quest’anno nella 5° edizione del Campionato di Giornalismo, promosso dal quotidiano Il Giorno in collabo-razione con il Gruppo Creval: 10.000 menti che pensano, 20.000 occhi che osservano e comprendono, e altrettante mani che scrivono. Magari diventeran-no dei giornalisti, o coltiveranno “sol-tanto” una grande passione per la lettu-ra. Forse li vedremo scrittori esperti dei più innovativi mezzi di comunicazione. Sta di fatto che in questa 5° edizione i numeri si sono quasi raddoppiati: da 130 a 250 le classi coinvolte, e sulle scuole medie vincono le elementari: 120 a 130. Hanno approfondito, insie-

me ai loro insegnanti, argomenti quali l’energia, l’acqua, l’economia, la vivi-sezione, la cecità, l’imprenditorialità, l’Expo, il fumetto, il consumo consape-vole, il mondo animale, il gioco, e molto altro. Si sono documentati, hanno scrit-to e letto poi i loro articoli sul giorna-le, con una comprensibile emozione. I protagonisti del domani fremono dalla voglia di leggere le loro pagine, di vede-re ciò che hanno scritto gli “avversari” delle altre scuole partecipanti, di votare le loro pagine sul sito www.ilgiorno.it, realizzato dal gruppo Monrif Net. “Le sfide sono ancora in corso, e verso la metà di maggio si concluderanno per tutte le 11 edizioni per dare così inizio

alle Cerimonie di Premiazione. Comi-ci, cantanti e musicisti intratterranno bambini e ragazzi in una mattinata divertente e adrenalinica. Ospitati nei più grandi e prestigiosi teatri delle 11 province coinvolte, i ragazzi, dopo il grande impegno durato un anno scola-stico, potranno godersi un meritato di-vertimento.” Lo dice un po’ commossa e certamente soddisfatta, Monica Ber-toni, la vera anima del Campionato, che ne ha curato l’organizzazione. Sei premi per ogni edizione, tre per le classi elementari e tre per le medie. Le scuole che avranno scritto le migliori pagine, votate da una giuria tecnica composta da giornalisti, membri delle istituzioni e capi uffici stampa di importanti società italiane, riceveranno computer, stam-panti, scanner e viaggi premio. Un Su-per Premio Lombardo sarà assegnato alla scuola scelta dai lettori che hanno votato tramite il sito del Campionato, e molti altri premi verranno dati ai ra-gazzi, dai “sacchetti magici” consegnati alle cerimonie, ai premi a estrazione.

Campionato di Giornalismo a Sondrio, Sala dei Balli presso la sede del Credito Valtellinese (fotorlandi)

A miuccia Prada, mogol e massimo moratti il Premio Carlo Porta 2010Una serata all’insegna della musica, della cultura e della milanesità quella dello scorso 22 novembre al Teatro Manzoni di Milano, per la 46^ edizione del Premio Carlo Porta. Assegato ogni anno dal Circolo Filologico Milanese, in partnership con il Credito Ar-tigiano, a tre personaggi che “con la loro opera culturale e la loro personalità hanno onorato la città di Milano e le sue tradizioni più significative”, il Premio Carlo Porta 2010 è andato alla stilista Miuccia Prada, all’autore Giulio Rapetti Mogol e al presi-dente dell’Inter Massimo Moratti. Lo speciale riconoscimento per l’impegno sociale è stato assegnato a Cristina Manuli, presidente della Fondazione Manuli, che ha saputo dare voce in Milano a coloro che necessitano di aiuto per la malattia di Alzheimer, for-nendo assistenza gratuita ai malati e alle famiglie spesso isolate e sole. Miuccia Prada riceve il Premio Carlo Porta.

A sinistra, il Direttore Generale del Credito Artigiano Franco Sala

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Attività de il Quadrivio a montefiascone

I servizi di orientamento e di formazione de il Quadrivio della Fondazione Gruppo Credi-to Valtellinese, già noti in provincia di Son-drio e nella zona di Acireale (CT), riscontra-no ampi consensi in occasione di convegni e seminari di livello nazionale. A inizio anno un’esigenza specifica espressa dall’Istituto

Scolastico d’Istruzione Superiore “Dalla Chiesa” di Montefiascone (VT) trami-te Banca Cattolica, istituto di credito del Gruppo, ha condotto a realizzare due pro-getti, Teatro Incontro e Argo, per la prima volta al di fuori della provincia di Sondrio. Le iniziative sono state adeguate al conte-sto scolastico e la loro realizzazione è stata concordata nei tempi e nelle modalità con la Dirigenza dell’Istituto, prof.a M.R. Salvi e prof. G. Moscatelli, e con gli insegnanti, ai quali è stato dedicato un apposito incon-tro di presentazione nel mese di novembre 2010.Teatro Incontro è stato proposto a tutte le classi prime dell’indirizzo economico e tec-nologico, allo scopo di favorire e stimolare, attraverso i linguaggi propri del teatro, una

corretta relazione basata sulla consapevolez-za di sé e sul rispetto dell’altro. L’intervento si è caratterizzato quindi come esperienza di formazione e di orientamento in ingresso, finalizzata a migliorare la coesione del grup-po classe: attraverso l’esperienza diretta del-le tecniche teatrali si offre ai ragazzi la possi-bilità di vivere una relazione paritaria, nella collaborazione anziché nella competizione, nella reciproca valorizzazione anziché nella conflittualità. Argo si è rivolto invece agli studenti delle quarte classi dei licei scientifico e classico. La consegna dei profili psicoattitudinali e la formazione al processo decisionale ha dato loro un utile supporto per procedere consapevolmente alla scelta di un prossimo percorso di studi.

Un momento dell’attività in classe del progetto Argo

Il salone dell’orientamento che - grazie al contributo del-la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e delle ban-che locali, il Credito Valtellinese in provincia di Sondrio e il Credito Siciliano in provincia di Catania - si tiene ogni anno a Morbegno e ad Acireale è ormai una consuetudi-ne acquisita per studenti, insegnanti e genitori. Diversi i destinatari, uguale l’impostazione che prevede la pre-sentazione dei differenti percorsi di studio agli alunni che sono in una fase di scelta. Ad Acireale sono gli stu-denti delle superiori a presentare l’offerta formativa del proprio Istituto Scolastico ai ragazzini delle terze classi delle scuole medie, anche tramite esperienze concrete; a La Provincia Orienta di Morbegno vi sono invece le università e rappresentanti del mondo del lavoro che, at-traverso workshop e stand, si rivolgono agli studenti del-le classi quarte e quinte di tutta la provincia di Sondrio e dell’Alto Lario. Due eventi importanti che sottolineano come l’orientamento sia oggi all’attenzione di tutti colo-ro che sono coinvolti nel percorso di crescita delle gio-vani generazioni e assuma una funzione sociale, non più solo personale. Ad Acireale l’evento viene curato prin-cipalmente dall’Assessorato all’Istruzione del Comune, a Morbegno l’ente capofila è l’Assessorato Formazione e Lavoro dell’Amministrazione provinciale di Sondrio. A questi enti pubblici si affiancano gli Istituti Scolastici del territorio, le università e il Quadrivio che, grazie all’espe-rienza maturata, ne favorisce il successo.

Salone dell’orientamento

È ormai un appuntamento annuale tra gli studenti delle quinte classi delle superiori della provincia di Sondrio e le università della Lombardia il progetto TESEO, organizzato da il Quadri-vio nella sala Vitali del Credito Valtellinese nella prima quin-dicina di febbraio. È un’occasione che consente ai giovani di avvicinare il mondo universitario in un contesto vicino a casa per ottenere approfondimenti e risposte personali dai docenti che presentano, in differenti incontri della durata di 2 ore, le principali facoltà. Quest’anno l’iniziativa si è arricchita di testi-monianze da parte di giovani valtellinesi neo-laureati già inse-riti in ambiti lavorativi, così da poter offrire un riferimento più concreto sui possibili sbocchi occupazionali delle diverse facoltà e una visione articolata del mondo del lavoro. Molti i professio-nisti che hanno dedicato un po’ del proprio tempo a raccontare l’esperienza lavorativa correlata sia al percorso di studio uni-versitario che alle motivazioni della scelta post-diploma; alto l’apprezzamento degli studenti che, grazie a loro, hanno meglio compreso il significato di un possibile futuro lavoro.

Teseo: ancora più interessanteuna tradizione a morbegno (SO) e ad Acireale (CT)

La sala Vitali gremita di studenti in un incontro del progetto TESEO

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CARNEvALE DI ACIREALE, IL PIÙ BEL CARNEvALE DI SICILIA

Anche Carifano e il Gruppo Credito Valtellinese presenti al Carnevale di Fano

Non è quello di Viareggio, né quello magico di Venezia, tanto meno l’esotico “carioca” di Rio de Janeiro, ma il Carnevale di Fano merita comunque un posto di rilievo tra le manifestazioni carnascialesche, perché possiede particolarità tutt’altro che trascurabili. È indubbiamente il più antico d’Italia. La sua origine risale infatti al 1347, data del primo documento nel quale vengono illustrati i festeggiamenti tipici del Carnevale nella “Città della Fortuna”. Il Carnevale di Fano, che si svolge ininterrot-tamente da ben sette secoli, da circa 140 anni (1872) ha anche il proprio comitato organizzatore. È il carnevale più dolce. Altra caratteristica della manifestazione fane-se, e vero punto di forza, è il famoso “getto” di dolciumi - cioccolatini e caramelle, per lo più - che vengono lan-ciati durante le sfilate dai carri allegorici e dalle tribune posizionate lungo il corso mascherato. Un getto allegro e divertente che appassiona il pubblico, non solo di bam-bini e ragazzi, in una divertente gara a chi ne raccoglie di più, avvalendosi delle tecniche più bizzarre: ombrelli rovesciati, imbuti o coni, per catturare meglio tutto ciò che viene lanciato.Meno mastodontici di quelli di Viareggio ma pur sempre di tutto rispetto, i quattro carri allestiti sapientemente dai maestri carristi fanesi sfilano per ben tre volte, nelle tre domeniche pomeriggio precedenti l’inizio della Quare-sima, lungo il percorso: nella presentazione al pubblico,

Grande collaborazione per le manifestazioni carnascialesche invernali ed estive acesi tra la Fondazione del Carnevale di Acireale, riconosciuto come il più Bel Carnevale di Sicilia, e il Credito Siciliano, in seguito al-l’accordo siglato lo scorso febbraio. Lo storico Carnevale di Acireale, che vanta un’antica tradizione già dalla fine del ‘500 e raccoglie annualmente circa un milione di visitatori, è organizzato da quest’anno dalla Fondazio-ne del Carnevale. Per oltre due settimane tra la fine di febbraio e la prima decade di marzo, per la tornata invernale, e il 6 e 7 agosto prossimo, per quella estiva, prenderanno vita le sfilate degli spettacolari carri allegori-co-grotteschi, i pregevoli gruppi mascherati e le gare delle bande comi-co-musicali. Il Carnevale acese rimane una tra le più significative mani-festazione carnascialesche isolane, capace di attrarre visitatori non solo da tutta la Sicilia, ma anche dal resto d’Italia, e dall’estero. Quest’anno inoltre ci saranno alcune novità, che aggiungono ulteriori motivi di svago e divertimento per i visitatori. Questa manifestazione non rappresenta solo l’occasione di svago per le famiglie, i giovani, le comitive e turisti, ma risulta volano per l’intero tessuto economico di micro, piccole e medie imprese, non solo acesi, ma spesso anche dell’hinterland etneo. Anche per questo motivo il Credito Siciliano sostiene il Carnevale di Acireale.

CARNEvALE DI FANO, IL PIÙ ANTICO (E IL PIÙ DOLCE) D’ITALIA

La Fondazione Carnevale di Acireale e il Credito Siciliano insieme per le manifestazioni 2011

nel giro del famoso getto dei dolciumi e, ormai all’im-brunire, nel tradizionale giro della “luminaria”, dove luci e colori si intrecciano nell’atmosfera magica di una giornata di festa. Altra peculiarità fanese è senza dubbio rappresentata dalla spiritosa banda musicale, nata nel 1923, della “Musica Arabita” (in italiano, arrabbiata), che utilizza strumenti di uso comune, come barattoli, caffettiere, brocche, ecc.Altro elemento originale che contraddistingue il Carne-vale di Fano è la presenza del Pupo, conosciuto e chia-mato confidenzialmente “El Vulòn” (ovvero, il gradasso, colui che si pavoneggia). Il termine pare derivi dall’affer-mazione di Napoleone Bonaparte durante la campagna di conquista in terra italiana allorquando, alla vista della città di Fano, affermò “Nous voulons ...”, esprimendo ai suoi collaboratori di voler conquistare anche la città fanese. Da quel giorno “El Vulòn”, il cui volto ogni anno è legato all’attualità in campo politico, della cronaca o dello sport, è diventato, nel gergo fanese, colui che tiene atteggiamento strafottente, da gradasso. Con il “rogo”, epilogo che caratterizza il Pupo nella giornata del marte-dì grasso, vi è la conclusione dei festeggiamenti nell’im-minenza dell’inizio della Quaresima. In qualità di co-sponsor della manifestazione, il Gruppo Creval ha reso visibile ed evidente il ruolo di primo piano rivestito dalla Banca nella “terza città delle Marche”.

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SOLIDARIETàSOLIDARIETà

CANCRO PRImO AIuTO ONLuS

Cancro Primo Aiuto Onlus è stata fondata nel 1995 seguendo i principi della solidarie-tà umana e del conforto reciproco nei con-fronti di coloro che, venuti a conoscenza di essere affetti da malattia oncologica, hanno bisogno di sostegno per affrontare i primi incerti passi nel percorso di cura. L’asso-ciazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale nel campo dell’assistenza socio-sanitaria a favore degli ammalati di cancro, compresa la prevenzione e la cura nell’ambito terri-toriale della Regione Lombardia. L’attività consiste nella consulenza gratuita e nell’aiu-to tramite medici e paramedici volontari con

Da oltre 15 anni, Cancro Primo Aiuto sostiene i malati oncologici, a partire dalla prevenzione e dalla cura sul territorio. Numerosi i progetti realizzati di strutture dedicate alla diagnostica e alla degenza.

particolare riferimento a quelli che parteci-pano al Comitato Tecnico Scientifico, sia che essi svolgano la loro missione in nome e per conto della Onlus o nell’ambito delle strutture ospedaliere di loro riferimento.Il numero di malati che si affidano ai nostri professionisti cresce ogni anno e con esso i bisogni di cura nei 26 ospedali con cui si è consolidata una collaborazione, distribuiti in 7 province della Lombardia: Sondrio, Lecco, Monza e Brianza, Como, Brescia, Milano e Lodi.Cancro Primo Aiuto Onlus è così “con-dannata a crescere” per merito di tutti i suoi operatori e i suoi sostenitori, commos-

si dal coraggio di chi combatte “il male terribile”.

PROGETTO TRASPORTO GRATUITODall’aprile del 2008 Cancro Primo Aiuto ha costruito una rete di trasporto gratuito per i malati oncologici da e per il reparto di radio-terapia dell’Ospedale di Sondrio. A gennaio è stato donato un terzo furgone che ha esteso il progetto a tutta la Valmalenco. Iniziato tre anni fa con un primo automezzo dedicato all’Alta Valtellina e incrementato lo scorso anno con un secondo furgone per la Media-Bassa Valtellina, oggi il servizio è finalmente disponibile per l’intera provincia. Un succes-

Luciano Bresciani, Vicepresidente Onoriario di Cancro Primo Aiuto Onlus, saluta i presenti nel Salone d’Onore della Villa Reale di Monza in occasione del Premio Walter Fontana 2010, prestigioso riconoscimento consegnato ogni anno in memoria del Senatore a cui è dedicato l’operato della Onlus

sempre a fianco dei malati e delle loro famiglie

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so reso possibile soprattutto dalla sinergia con le cooperative sociali del territorio (Soccorso Coop. Sociale Onlus, Cooperativa Sociale Stella Alpina, Anteas di Sondrio – Sezione di Bormio, Auser di Sondrio – Sezione di Bor-mio) e grazie agli sponsor amici della Onlus che ancora una volta hanno voluto essere presenti alle due importanti manifestazioni sciistiche organizzate da Cancro Primo Aiuto Onlus: lo Snow Festival, giunto alla 3° edizio-ne, e il Memorial Walter Fontana, giunto alla 17°, in ricordo dell’indimenticato Senatore a cui è dedicato l’operato della Onlus.

I numeri dei primi 2 furgoni per il traspor-to gratuito dei malati, già operativi in Alta e Bassa Valtellina:• 98.850 Km percorsi• 603 Viaggi• 280 km al giorno di percorrenza• 5,6 utenti per viaggio• 1.813 servizi effettuati• Oltre 70 volontari impiegati

PROGETTO CONSULENZA GRATUITAI pazienti onologici in cura presso i professio-nisti o gli ospedali affiliati alla Onlus ricevo-no consulenze totalmente gratuite. Nell’anno 2010 l’associazione ha raggiunto importanti traguardi: 10.207 pazienti assistiti, per un to-tale di 25.217 prestazioni nei 26 ospedali con cui si è consolidata una collaborazione tra 7 province della Lombardia.Per l’anno 2011 l’obiettivo è quello di sup-portare e aiutare 12.000 pazienti oncologici.

Credito Artigiano Monza

IBAN: IT70E0351220404000000007665

Credito Valtellinese Sondrio

IBAN: IT43S0521611010000000013982

c/c postale:

32176273 intestato a Cancro Primo Aiuto Onlus

www.cpaonlus.org

[email protected]

tel. 039.4989041

Come sostenere Cancro Primo Aiuto

ANNO 2008

■ Realizzazione dell’Hospice di Morbegno con 7 camere di degenza

■ Ristrutturazione nuovo reparto di degenza oncologica Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza

■ Ristrutturazione del reparto Onco-ematologico Internistico dell’Ospedale Morelli di Sondalo

ANNO 2009

■ Donazione di una sonda per Litotrituratore reparto di urologia dell’Ospedale di Sondalo

■ Realizzazione nuovo reparto di degenza oncologica dell’Ospedale di Sondrio

ANNO 2010

■ Progetto donazione parrucche per le pazienti sottoposte a trattamenti chemioterapici nelle province di Sondrio e Lecco

■ Realizzazione del Centro Integrato di Ecoendoscopia Digestiva/Broncoscopia dell’Ospedale Alessandro Manzoni di Lecco

■ Realizzazione della sala di meditazione dell’Hospice di Casalpusterlengo

ALCuNI DEI PRINCIPALI PROGETTI DEGLI uLTImI ANNI

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Fondazione Pietro Carsana per imparare a lavorare

Il 17 dicembre 2009 per iniziativa di Alessandra Carsana e della Fondazio-ne Gruppo Credito Valtellinese è nata la Fondazione Pietro Carsana. Appena costituita, la Fondazione Carsana,anche mutuando la pluriennale positiva espe-rienza della Fondazione Gruppo Cre-dito Valtellinese nell’area dell’orien-tamento dei giovani nelle scelte sui successivi percorsi di studio, e nell’ac-compagnamento al mondo del lavoro, ha avviato con rapidità e determinazio-ne il progetto denominato “imparare a lavorare”.Presidente della Fondazione Carsana è la signora Alessandra Carsana, coadiu-vata da un Consiglio di cui fanno par-te il Presidente del Gruppo bancario Credito Valtellinese, dott. Giovanni De Censi, il Presidente della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese Prof. An-gelomaria Palma, il Prof. Marco Spoli-doro, il Dott. Ambrogio Picolli e il Dott. Manetto Fabroni.La Fondazione Carsana nasce da un interesse particolare a due tematiche sociali di grande rilievo: quella dei giovani e quella del lavoro: tematiche

Nata quasi due anni fa, la Fondazione Carsana si propone di aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro. Per fare ciò ha avviato un progetto interessante che mette a confronto giovani e impresa.

strettamente intrecciate fra loro:

• i giovani rappresentano il patrimonio futuro della società

• il lavoro è la modalità principale di investimento di questo patrimonio.L’entrata nel mondo del lavoro significa per un giovane la fine dell’adolescenza e la conquista di autonomia. Questo passaggio non è sempre facile, in quan-to il lavoro richiede regole di carattere generale ed in parte specifiche di ogni settore lavorativo che, nel loro comples-so, costituiscono quella che si definisce “cultura del lavoro”.La diffusione tra i giovani di questa cultu-ra è uno degli obiettivi della Fondazione.

Per realizzare questi scopi è stato av-viato il progetto “Imparare a lavorare” attuato con la supervisione del prof. Assunto Quadrio Aristarchi, docente nelle Università Cattolica e S. Raffaele di Milano.Alla base del progetto si pone l’ipotesi che sia possibile sperimentare collabo-razione fra offerta e domanda di lavoro che rispetti sia gli interessi dei giovani, sia quelli dell’imprenditore. Il progetto Imparare a Lavorare è stato presentato in convegno tenutosi il 12 novembre 2011 a Lecco, che ha visto la partecipazione di numerose autori-tà, nonché un vasto pubblico che ha sollecitato i relatori con numerosi in-terventi.Il progetto si rivolge quindi alle aziende e ai giovani. Ogni azienda della Pro-vincia di Lecco, può inoltrare doman-da alla Fondazione per offrire la pro-pria disponibilità ad accogliere giovani, dai 18 ai 30 anni residenti in provincia,

Un momento del corso di formazione Progetto Imparare a Lavorare

Il Convegno tenutosi lo scorso 12 novembre

“L’entrata nel mondo del lavoro significa, per un giovane la fine dell’adolescenza e la conquista di autonomia.”

La Fondazione Gruppo Credito valtellinese cofondatore �7

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per periodi di tirocinio della durata di 6 mesi, senza obblighi di assunzione, ancorchè auspicabile.I giovani pongono le loro candidature e svolgono un colloquio conoscitivo pres-so la Fondazione che provvede succes-sivamente all’“incrocio” tra giovani e aziende.I giovani selezionati vengono presentati alle aziende dopo aver frequentato un breve percorso formativo, organizzato dalla Fondazione, sui temi relativi ai diritti/doveri del lavoratore, ai valori personali e aziendali, alle opportunità di sviluppo e progressione di vita, non-ché alla complessità e alle aspettative relative all’evoluzione contemporanea del mercato del lavoro.Lo stage non comporta alcun onere per l’azienda, poiché le borse di ap-prendimento (600 euro mensili) sono corrisposte dalla Fondazione Carsana; l’operazione ha il patrocinio istituzio-nale della Provincia di Lecco con la quale è stato sottoscritto un protocollo di intesa.A fronte di un’elevata domanda di la-voro da parte dei giovani (circa 200), le realtà produttive disposte a mettersi in gioco sono in numero soddisfacente, es-sendo ancora in fase d’avvio. Per questo la Fondazione necessita di aziende che vogliano partecipare con convinzione a questo percorso formativo. L’operatività della Fondazione non si ferma all’incrocio iniziale, ma ogni

l’Associazione “Prospera” di Torino.Al 24 marzo 2011 i giovani attivati in un percorso di tirocinio sono 50 .

Corso di formazione progetto Imparare a lavorare

Fondazione Pietro CarsanaLecco, Via Gorizia, 51 - Tel. 0341 255.425 - Fax 0341 250.264 E-mail [email protected] Sito web www.fondazionepietrocarsana.org

Questa distinzione è del tutto normale e la successione da un periodo all’altro caratterizza l’armonica successio-ne di ruoli, competenze, responsabilità; il che però non esclude difficoltà, errori, conflitti. Può accadere infatti che la successione sia macchinosa e che il passaggio dall’ “imparare” al “lavorare” e cioè dalla scuola al lavoro appaia come un’impresa rischiosa o lenta o frustrante al punto di suscitare il dubbio che le due realtà siano due estranei che parlino un linguaggio diverso. Il progetto della Fondazione Pietro Carsana si inserisce in questa problematica come tentativo di contribuire ad appro-fondire il problema ed aiutare tale mediazione.

Il Progetto trae origine dalle espressioni verbali impara-re e lavorare, ciascuna delle quali domina una diversa realtà, individuale e sociale, della vita umana. Sono due realtà che caratterizzano due diversi periodi dell’esisten-za, gli anni dello sviluppo e quelli della maturità adulta; i bambini, i ragazzi, gli adolescenti debbono imparare, gli adulti debbono lavorare.

persona inserita è monitorata al fine di valutare come l’esperienza stia proce-dendo, grazie anche ad un accordo con

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La grande atletica continua nel segno del marchio Creval. Que-sta la sintesi del rinnovo, anche per il 2011, della partnership tra il Gruppo bancario Credito Valtellinese e il Comitato Regionale Lombardo della Fidal. “Dopo tre anni di inten-sa collaborazione – ha sottolineato Enzo Rocca, Vice Direttore Generale del Credito Valtellinese – abbiamo deciso di supportare il comitato regionale ancora per il prossimo triennio, non solo in qualità di sponsor, ma partecipando attivamente e con convinzione all’attività sul territorio, fondamentale per il coinvolgimento dei giovani.” Promozione e investimento sull’attività sportiva, in particolare del settore giovanile, sono gli obiettivi del Credito Valtellinese. Soddisfa-zione anche da parte della Fidal per l’accordo come spiegato da Enzo Campi, presidente del Comitato Regionale Lombardo. “In questo momento in cui bisogna pensare a ristrutturarsi nel modo di vivere e di lavorare, - ha affermato Campi - il fatto che il Creval vada a coniugarsi con l’atletica è davvero un gran-de risultato che dà fiducia perché significa che ci sono ancora aziende che credono nei valori dell’atletica. I problemi attual-mente sono profondi ma l’atletica ha grande forza soprattutto per il patrimonio culturale che porta con sé.” L’atletica è una disciplina sana e intelligente che riesce a entrare nelle scuole e avvicina i giovani a un corretto stile di vita. Un patrimonio di valori che accomuna gli ideali perseguiti anche nel modo di fare banca del Credito Valtellinese.

RINNOvO ACCORDO/PARTNERShIP CREvAL-FIDAL

La rinnovata sintonia fra Fidal e Credito Valtellinese ha visto subito i primi frutti nel-l’organizzazione dei Campionati Italiani di corsa campestre svoltisi il 30 gennaio a Varese. Una kermesse con due protagonisti di rilievo. L`azzurro Daniele Meucci, portacolori dell’Esercito e bronzo europeo dei 10.000, e l`italo-marocchina, neo mamma, Nadia Ejjaffini (Runner Team 99), si sono aggiudicati i titoli italiani 2011 di corsa campestre sui prati dell`Ippodromo Le Bettole di Varese. Pubblico delle grande occasioni in tribuna e sul percorso a far da cornice all`evento tricolore. Tra gli ospiti tifosi anche il vicedirettore generale del Credito Valtellinese Umberto Col-li che, da un paio di anni si cimenta con la corsa come base di allenamento, con risultati lusinghieri, arrivando a chiudere la mezza maratona in 1h43:02 a Monza nel 2010. Giornata fredda sul percorso su cui, a tratti, si è posato qualche leggero fiocco di neve. Brillanti sono stati i risultati, in particolare nella categoria juniores sia femminile che maschile, con un`importante medaglia d`argento per due lombardi: Virginia Abate dell’Italgest in 21:47 e Yassine Rachik (Cento Torri Pavia) in 25:22. Tra le promesse femminili, sul tracciato pianeggiante e asciutto con diversi cambi di direzione a movimentare il circuito, in evidenza Elena Vittone (Italgest) bronzo in 29:42. Titoli Promesse al marocchino Marouan Razine (CUS Torino) e Veronica Inglese (Esercito), rispettivamente quinto e terza assoluti, mentre le prove Juniores hanno visto prevalere il talentuoso Andrea Sanguinetti (Edera Forlì) e Letizia Titon (Assindustria Sport Padova). Nella categoria Allievi, infine, successi di Christine Santi (Mollificio Modenese) e Italo Quazzola (Atl. Valsesia) mentre quarto, al primo anno di categoria, si è piazzato il lombardo Nadir Cavagna (Atl. Val Brembana) in 16:26. Moltissimi i lombardi in gara nelle varie categorie: una splendida conferma del buon lavoro svolto sul territorio dai tecnici lombardi.

CAmPIONATO TRICOLORE DI vARESE

Enzo Rocca, Vice Direttore Generale Credito Valtellinese sigla l’accordo triennale con Franco Arese, Presidente Nazionale FIDAL

Daniele Meucci (Esercito), campione italiano assoluto, Kaddour Slimani (Runner Team 99), argento Stefano La Rosa (Carabinieri), bronzo

Veronica Inglese (Esercito), campionessa italiana promesse

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Atletica vuole dire fatica, ma anche gala di festa per festeggiare un’annata alla grande. Tantissimi gli atleti, i dirigenti e i tecnici presenti sabato 22 gennaio ad ‘Athletic Gala 2010’ al Crowne Plaza Hotel di San Donato Milanese, per la premiazio-ne annuale dell’attività svolta nella scorsa sta-gione. Un susseguirsi di premiazioni ininterrot-tamente, su tutte quella dei ragazzi del Progetto Talento sostenuto dal Creval: “È un’ iniziativa nata con l’idea del nazionale, - dice Grazia Vanni, fiduciario tecnico regionale - ogni anno troviamo i fondi per gli atleti e per i tecnici che li seguono. Direi che è il miglior investimento che possiamo fare”. Questo l’elenco dei premiati per il 2010: Mirko Bonacina, Stefano Contini, Isabella Cor-nelli, Alessandro Grande, Alessandro Lanfranchi, François Marzetta, Lorenzo Perini, Yassin Rachik, Dominique Rovetta Gasigwa, Giacomo Viganò, Chiara Vitobello e Simone Volpi.

AThLETIC GALA 2010: La festa del comitato regionale lombardo

La premiazione. A sinistra, Gianluigi Tavazzani, Direttore Commerciale Credito Artigiano, e al centro Vittorio Pellegatta, Vice Direttore Generale Credito Artigiano

Bella gara la Finale dei Campionati Italiani di Società 2011 di cross a San Giorgio su Legnano (MI), dispuatatsi lo scorso 27 feb-braio con un grande finale nel cross lungo maschile per Ahmed El Mazoury, giovane speranza delle Fiamme Gialle cresciuto con la maglia dell’Atletica Lecco Colombo Co-struzioni, già bravo in Coppa dei Campioni, si è confermato su questo percorso del Cam-

Finale nazionale per il “Campaccio”paccio che l’ha visto vincitore da junior, alle spalle di Abraham Kipkemei (Atl. Futura) oro in 30.22. Nel cross corto convincente prestazione di Andrea Lalli (Fiamme Gialle) in 11.47 mentre al femminile oro nel corto per Silvia Weissteiner (Forestale) in 13.46 e, nel lungo, per Elena Romagnolo (Esercito) in 20.20. Vittoria lombarda nella classifica combinata a squadre per il Cus Pro Patria

Milano al maschile dove terza si è piazza-ta l’Atl. Bergamo 59 Creberg mentre, tra le donne, bronzo per la Camelot alle spalle del Runner Team 99 e del Cus Torino con la squadra dell’Atl. Brescia 1950 Ispa Group al quarto posto. Nel cross lungo femminile in evidenza le ragazze della Nuova Atl. Fanful-la Lodigiana che hanno portato la squadra ai piedi del podio così come le milanesi del Cus Pro Patria Milano nel cross corto. Il Gruppo Creval è sponsor della manifesta-zione.

Il vincitore della gara Seniores Abraham Kipkemei (Atl. Futura) oro in 30:22I gemelli dell’Atletica Livorno, Lorenzo e Samuele Dini nella gara riservata agli Allievi

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FISI Comitato Regionale Alpi Centrali

Dalla parte dei ragazzi

La Lombardia è un territorio morfologi-camente molto eterogeneo, occupato per una gran parte da montagne. Qui le Alpi costituiscono un habitat unico, un am-biente frequentato da un numero sempre crescente di persone che ne apprezza la natura incantevole nella quale praticare un’infinità di sport appassionanti. Le di-scipline bianche occupano uno spazio di primo piano. Lo sci alpino per primo, e a seguire quello nordico, lo sci-alpinismo, lo skeleton, il bob, sono soltanto alcune delle numerose discipline che ogni anno riuniscono giovani, giovanissimi e le loro famiglie sulle piste imbiancate. Per loro, il ruolo del Comitato Regionale Alpi Cen-trali assume una rilevanza fondamenta-le. Ogni anno portiamo sulla neve più di 20mila tesserati, in un territorio che dalla Lombardia si estende fino alle province di Novara, Piacenza e Verbania. Di questo popolo della neve, oltre 8.000 sono giova-nissimi, compresi tra le categorie Baby e Giovani. A tutti loro, il Comitato mette a disposizione la propria competenza attra-verso giudici di gara preparati, supporter, dirigenti e assistenti che a titolo volontario predispongono più di 2.500 manifestazio-

Arianna Longa

gione rendono possibile la pratica dello sci a moltissime persone. Per fare ciò, è stato determinante il ruolo assunto in questi anni da Creval. Con Creval c’è a monte una condivisione di valori, di principi che costituiscono la matrice stessa della nostra medesima identità: un forte attaccamento al territorio; avere a cuore lo sviluppo e la crescita delle comunità locali; un amore profondo per la gente di montagna. Negli ultimi anni i tagli consistenti apportati da-gli enti pubblici al settore sportivo, hanno praticamente azzerato le risorse stanziate a favore della nostra struttura. È solo gra-zie ad amici come Credito Valtellinese che oggi siamo ancora qui, portando migliaia di ragazzi sulle piste, diffondendo la pra-tica degli sport invernali e con essa tutto il patrimonio di esperienze e formazione. Insieme, Comitato Alpi Centrali e Credito Valtellinese, abbiamo compiuto moltissi-ma strada e ci auguriamo di farne anco-ra tanta, forti di un legame costruito nel tempo e forgiato su principi saldi come la roccia granitica delle nostre amate mon-tagne.

Giusi Corti Moro, Vice Presidente Comitato Alpi Centrali Fisi

ni agonistiche dove i giovani campioni si formano sotto il profilo tecnico, fisico e comportamentale. In questi anni ho vi-sto passare moltissimi ragazzi: molti di loro sono cresciuti con entusiasmo negli sci club, altri hanno avuto l’opportunità di vestire la divisa del nostro Comitato e, infine, i più bravi hanno indossato e indos-sano le tinte azzurre della Nazionale, con-quistando medaglie di prestigio. Per tutti, l’esperienza vissuta sulla neve, dallo sci al-pino, al fondo e al biathlon, ha rappresen-tato una tappa cruciale nel loro cammino formativo. Qualcuno è diventato maestro di sci, allenatore e istruttore; altri hanno proseguito la loro vita laureandosi e af-fermandosi in campi professionali diversi; altri ancora, grazie all’esperienza trascor-sa con noi, sono rimasti nelle loro valli convertendo quella competenza acquisita nel settore agonistico in una professione nel campo sportivo, turistico o ricettivo. Il Comitato Alpi Centrali è sempre rima-sto a fianco di tutti questi grandi e piccoli protagonisti, svolgendo una funzione di coordinamento, di supporto, di sostegno non solo ai singoli tesserati, ma anche ai tanti sci club che con impegno, ogni sta-

Christian De LorenziPaolo Santus

Giorgio Rocca

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Ventisei anni, valtellinese, Irene è nata e cresciuta tra le fila del Comitato Alpi Centrali e ha iniziato a calcare le piste molto pre-sto, seguendo le orme del papà “allenatore”, insieme alla sorella Elena, anch’essa approdata tra le azzurre. La incontriamo dopo la prova dello speciale disputata sabato 19 febbraio ai Mondiali di Garmisch, che l’ha vista chiudere la seconda manche all’11° posto. Ciò che colpisce di questa ragazza dagli occhi color cioc-colato e dal sorriso sincero, sono la spontaneità e la sua formi-dabile tenacia. Anche dopo i guai che quest’anno hanno molto condizionato la stagione sotto il piano fisico e mentale, Irene non ha mai smesso di lottare, puntando alle qualificazioni dei Mon-diali che sono poi puntualmente arrivate. Gli esperti del settore le riconoscono una tecnica efficace e raffinata, che - insieme al talento naturale - le permette di sfilare leggera tra i pali, tanto da far sembrare semplice l’immane sforzo fisico che ogni atleta deve compiere nella ricerca della miglior performance. «L’avvio di stagione è stato molto duro – racconta Irene a Pleiadi -. Non riuscivano a individuare quale fosse l’origine del malessere che mi affliggeva da mesi e che mi impediva di rendere come volevo in allenamento». La situazione si è aggravata a gennaio, durante il ritiro negli Stati Uniti. «Nessuno sapeva dirmi con precisione qual era il nemico da combattere. Soltanto dopo controlli medici più accurati è emerso che il problema erano i miei polmoni, debilitati dal freddo e dall’umido. A quel punto è stato possibile capire come provare a guarire». La rincorsa è partita subito e i risultati non sono mancati, anche se Irene sa che può e deve puntare ai gradini più alti della classifica. Gli ingredienti che servono per riuscire in questo sport sono una grande dose di determinazione, tanta passione, condite con disciplina e un pizzico di fortuna. «Il dover ri-nunciare a qualche uscita al sabato per non arrivare stanca al cancelletto di partenza, o allenarsi sempre, nonostante il freddo, sono state privazioni che personalmente non ho mai vissuto come tali. Sciare mi è sempre piaciuto molto e poterlo fare a questo livello mi fa capire quanto sono fortunata». Da quest’anno la campionessa valtellinese è la portacolori ufficiale di Creval nel circo bianco

internazionale. «È un grande onore per me vestire il marchio di questo importante gruppo bancario, che ha le mie stesse origini. Mi ha fatto un piacere enorme constatare che anche nella nostra piccola Valtellina, c’è qualcuno che crede negli atleti più giovani, sostenendoli e supportandoli attraverso queste preziose sponsorizzazioni». L’agenda di Irene è densa di impegni: «I miei obiettivi? Recu-perare il prima possibile la forma fisica migliore e avvicinarmi alle big dello slalom. Talvolta lo sport può sembrare cattivo – conclude, mentre sul suo volto si accende il solito sorriso –, ma bisogna par-tire dall’idea che ogni difficoltà deve almeno esse-re contrastata per poter essere superata».

Come ogni inverno, il Gruppo Creval mette a disposizione alcune risorse per le “Borse di studio allo Sport”. Si tratta di quattro contributi da 1.500 euro l’uno, che vengono consegnate ai migliori atleti classificati nelle categorie Giovani e Aspiranti (maschile e femminile) e che hanno partecipato al circuito Creval-Blossom composto da 16 gare valide anche per le selezioni della rappresentativa del Comitato Alpi Centrali. Ecco i nomi degli ultimi vincitori della stagione 2009-2010: Nicole Agnelli, Ivan Codega, Alessia Medetti, Norman Cirini.

Irene Curtoni, atleta di punta della nazionale di sci

Borse di studio allo sport

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RICONOSCImENTI

“Caro papà Natale... 1, 2, �” vince il Disco di Platino

Lo scorso 2 febbraio, il progetto benefico “Caro papà Natale…”, realizzato dal-l’Associazione Culturale Claudio Moretti in collaborazione con il Gruppo bancario Credito Valtellinese, è stato premiato col Disco di Platino grazie alle oltre 100.000 copie commercializzate dal 2008 a oggi dei dischi “CARO PAPA’ NATALE 1, 2 e 3”. Il premio è stato consegnato a tutti gli artisti italiani e internazionali, cabaret-tisti e comici, volti noti della televisione che per tre anni hanno, gratuitamente,

interpretato le più belle canzoni natalizie: dalla tradizione al gospel, dai brani più moderni a degli inediti composti apposi-tamente per l’occasione, hanno donato la loro arte e le loro splendide voci per por-tare serenità a tutti i bambini ricoverati nei reparti di lungodegenza pediatrica degli ospedali italiani.Un riconoscimento che conferma la vali-dità dell’iniziativa, premia la generosità delle persone che hanno acquistato il CD e la disponibilità di tutti i collaboratori

Oltre 100.000 i CD commercializzati a oggi

del Gruppo bancario Credito Valtelli-nese che con il loro impegno quotidiano nelle oltre 540 filiali, hanno contribuito al raggiungimento di un obiettivo tanto importane e significativo.La consegna del Disco di Platino avve-nuta alla presenza del dott. Luciano Ca-magni, condirettore generale del Credito Valtellinese, e di Annamaria Andreoli, presidente dell’Associazione Culturale Claudio Moretti, si è trasformata in un momento di festa caratterizzato dallo spirito goliardico dei cabarettisti e dalla soddisfazione di tutti i presenti per i ri-sultati raggiunti: entro la fine dell’anno, saranno 67 le aule multimediali realiz-zate e messe a disposizione dei bambini ospedalizzati, per contribuire ad allevia-re il disagio e la sofferenza causate loro dalla malattia.

A CREvAL ACCANTO A TE IL PREmIO ABI PER L’INNOvAzIONENel corso della prima edizione del Premio Abi per l’Innovazione, al Gruppo Creval è stata conferita lo scorso marzo la menzione speciale nella categoria “Accessibilità ai Servizi” grazie al progetto Creval Accanto a Te, che ha lo scopo di promuovere la cultura della diversità all’interno del Gruppo bancario Credito Valtellinese. Da un lato, infatti, offre una vantaggiosa linea di prodotti destinata alle persone diversamente abili, con conto corrente a zero spese, tassi d’interesse compe-titivi, bancomat e dossier-titoli gratuiti e un finanziamento agevolato per l’ac-

quisto di mezzi di trasporto e di ausilio; dall’altro, un program-ma di formazione degli operatori di filiale che, attraverso l’uti-lizzo di una guida, studiata in collaborazione con U.N.I.T.A.L.S.I., Ente Nazionale Sordomuti e Unione Italiana Ciechi, apprendono alcune norme di comportamento per accogliere e mettere a proprio agio la clientela diversamente abile.

Luciano Camagni durante la cerimonia del premio accanto al Prof. Antonio Marzano Presidente del CNEL

Foto di gruppo con gli artisti dell’edizione 2010

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