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Io non leggo più CIRCOLARI - CIRCOLARI - Servono per regolare il tutto, il lavoro, i diritti e non solo ma peccato che non vengano applicate Registrazione Tribunale di Roma n. 103-99. Spedizione in a.p. -45% Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di S. Alessio Siculo (Me) Periodico - Organo ufficiale dell’O.S.AP.P. Anno X - numero 6 - 15 dicembre 2008 DISTRIBUZIONE GRATUITA CAUSE. CAUSE. Tra i motivi del malessere di un sindacalista ci sono le tante lettere che, spesso, non servono a niente. RIMEDI. RIMEDI. La soluzione è quella di evitare per alcuni mesi la “somministrazione” di queste “dosi di veleno”. Adesso sto meglio e, forse, è merito di Alberto. Alberto lo conosco da almeno 30 anni, è il mio medico da più di 20 e su certe cose con lui non discu- te, è così e basta. Tre mesi fa sono andato a trovar- lo per una serie di disturbi che, mali di stagione pensavo, durava- no un po’ più del solito; più che altro per il conforto che solo un medico amico ti sa dare, visto che sono il fervente sostenitore di ogni tipo di medicamento dall’aspirina in poi…per gli altri, quando me lo chiedono o quando, in un modo o nell’altro, intuisco in chi mi è vici- no un malessere... CONTINUA A PAG. 2 N u o v e f r o n t i e r e i n f o r m a t i c h e E' stato varato. Nei giorni scorsi, il progetto interministeriale per l'inno- vazione digitale nella giustizia fir- mato a Palazzo Chigi dal Guardasi- gilli e dal ministro della Pa e dell'In- novazione Renato Brunetta. "Dopo mesi di studio e di lavoro abbiamo capito che l'inefficienza della giusti- zia e' un male curabile - ha com- mentato Alfano nella conferenza stampa... CONTINUA A PAG. 4 L’invasione dei piccioni La presenza di piccioni nelle aree degli istituti penitenziari sta diven- tando un serio problema. Gli isti- tuti sono invasi da questo volatile che spesso alcuni detenuti cattu- rano per cucinarlo. Si tratta di un volatile che veicola la trasmissione di malattie infetti- ve (salmonellosi, criptoccoccosi... CONTINUA A PAG. 5 Le cattive letture alzano i valori

Polizia Penitenziaria Domani

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N. 6 del 15 dicembre

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Io non leggo piùCIRCOLARI - CIRCOLARI - Servono per regolare il tutto, il lavoro, i diritti e non solo ma peccato che non vengano applicate

Registrazione Tribunale di Roma n. 103-99. Spedizione in a.p. -45% Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di S. Alessio Siculo (Me)

Periodico - Organo ufficiale dell’O.S.AP.P. Anno X - numero 6 - 15 dicembre 2008DISTRIBUZIONE GRATUITA

CAUSE.CAUSE. Tra i motivi del malessere di un sindacalista ci

sono le tante lettere che, spesso, non servono a niente. RIMEDI.RIMEDI. La soluzione è quella di evitare per alcuni mesi la

“somministrazione” di queste “dosi di veleno”.

Adesso sto meglio e, forse, è

merito di Alberto.

Alberto lo conosco da almeno 30

anni, è il mio medico da più di 20

e su certe cose con lui non discu-

te, è così e basta.Tre mesi fa sono andato a trovar-lo per una serie di disturbi che,mali di stagione pensavo, durava-no un po’ più del solito; più chealtro per il conforto che solo unmedico amico ti sa dare, visto chesono il fervente sostenitore di ognitipo di medicamento dall’aspirinain poi…per gli altri, quando me lochiedono o quando, in un modo onell’altro, intuisco in chi mi è vici-no un malessere...

CONTINUA A PAG. 2

Nuove frontiere

informatiche

E' stato varato. Nei giorni scorsi, ilprogetto interministeriale per l'inno-vazione digitale nella giustizia fir-mato a Palazzo Chigi dal Guardasi-gilli e dal ministro della Pa e dell'In-novazione Renato Brunetta. "Dopomesi di studio e di lavoro abbiamocapito che l'inefficienza della giusti-zia e' un male curabile - ha com-mentato Alfano nella conferenzastampa...

CONTINUA A PAG. 4

L’invasione

dei piccioniLa presenza di piccioni nelle aree

degli istituti penitenziari sta diven-

tando un serio problema. Gli isti-

tuti sono invasi da questo volatile

che spesso alcuni detenuti cattu-

rano per cucinarlo.

Si tratta di un volatile che veicola

la trasmissione di malattie infetti-

ve (salmonellosi, criptoccoccosi...

CONTINUA A PAG. 5

Le cattive letture alzano i valori

2 Numero 6 - Anno x - Lunedì 15 dicembre 2008

Adesso sto meglio e, forse, è meri-

to di Alberto.

Alberto lo conosco da almeno 30

anni, è il mio medico da più di 20 e

su certe cose con lui non discute, è

così e basta.

Tre mesi fa sono andato a trovarlo

per una serie di disturbi

che, mali di stagione

pensavo, duravano un

po’ più del solito; più che

altro per il conforto che solo

un medico amico ti sa dare,

visto che sono il fervente soste-

nitore di ogni tipo di medicamen-

to dall’aspirina in poi…per gli altri,

quando me lo chiedono o quando,

in un modo o nell’altro, intuisco in

chi mi è vicino un malessere, un

febbricola o un qualsiasi dolore,

allora sono pronto a suggerire que-

sta o quella pasticchetta miracolo-

sa, di cui ho sentito un gran bene e

che non ha controindicazioni .

Quanto a me, rifuggo da qualsiasi

medicina che non siano le gocce

per il naso, ma solo quando ho il

raffreddore e di notte proprio non

respiro.

Comunque quella volta non c’è

stato nulla da fare, Alberto mi ha

propinato una serie di analisi da

fare senza scampo. “Non sei più un

ragazzino” – mi ha detto e poi si è

immerso in una lunghissima telefo-

nata al cellulare. Indignato, me ne

sono andato senza neanche salu-

tarlo.

Cristo! Tempo una settimana e con

i fogli in mano ero nuovamente da

lui; le mie analisi non propriamente

belle: Colesterolo, Glicemia, Azote-

mia, Acidi Urici, più altro ancora,

su cui non vorrei soffermarmi, che

mi vengono i lucciconi solo a ripen-

sarci. Adesso sì che comprendevo

mio padre che quando deve passa-

re l’esame del Diabete (proprio

“esame” lo chiama) si prepara con

cura un mese prima e io, invece, al

patibolo quasi con noncuranza.

Insomma, il mio medico ex amico

ha guardato i fogli e con aria grave

in primain prima

[email protected]

di

Leo

Beneduci

mi ha detto: “Non va!”.

“Questi sono i risultati di uno dalla

vita sregolata” ha continuato, “devi

smetterla, perché di questo passo

non duri molto. ”.

Ricacciando indietro quel magone

così simile a quello delle elementa-

r i

quan-

do il

maes t ro

mi metteva

dietro la

lavagna, ho

chiesto: “Per-

che? Che vita

faccio?” .

“Questo lo sai tu!

Anzi perché non me

lo dici?” ha replicato

senza battere ciglio.

C’è da sapere che il mio

ex amico e presto ex medico non è

solo dottore in medicina, conven-

zionato con la Mutua, ma anche

dietologo, omeopata, macrobiotico

e quanto altro ancora lo sa solo lui.

Però la sua fissazione maggiore è

quella della Psicologia per la

quale, detto tra le righe, non ha

alcun titolo o conoscenza maggiori

di quelli che posso avere io, tanto

che le nostre più accese discussio-

ni iniziano sempre quanto lui si

esprime, con l’aria da saccente, sui

comportamenti della tal Tizia o del

tal Caio nostri comuni conoscenti.

Comunque, sono stato al gioco e

ho risposto: “Nulla! Una vita abba-

stanza comune, lavoro forse un po’

troppo, casa, a letto prima di mez-

zanotte, pasti abbastanza regolari

senza stravizi, qualche sigaretta,

qualche weekend fuori Roma a

passeggiare…Nulla di ecceziona-

le…purtroppo.”.

“Sì, ma ci deve essere qualcosa

che non va…per forza” ha ribadito,

“Che lavoro fai?”.

“Lo sai che lavoro faccio, mi

occupo degli affari degli altri,

visto che non riesco a farmi i

mei.” ho risposto “leggo, le

lettere, le richieste, le

leggi, le circolari, i

comunicati degli altri

sindacati e poi scri-

vo..se posso vado

a fare assemblee

in qualche car-

cere”.

E lui mi fa:

“ E c c o !

Cos’è che

leggi le

cir.? E

p e r

quanto tempo?”, come se avesse

detto: “Eureka, ho trovato!”.

“Le circolari!?”, meccanicamente e

con malcelato orgoglio: “Trattasi di

abbreviazione di ‘ordine circolare’

cioè dell’ordine che il portaordini

recava in giro ai vari comandanti di

reparto o capi ufficio, dando poi

ragguaglio del ricevimento al

comandante che lo avesse imparti-

to; se l’ordine era rappresentato

documentalmente, i comandanti

riceventi potevano anche, con la

firma, dichiarare di averne presa

visione o di averne ricevuta copia.

Questa tecnica passò poi nelle

amministrazioni non militari, restan-

do immutato il vocabolario. Da noi

le fanno tutti, i vari direttori genera-

li, il capo dell’amministrazione, i

provveditori, persino qualche capo

ufficio, servono per regolare tutto, il

lavoro, i diritti e non solo, peccato

che non vengano applicate soprat-

tutto da chi le riceve e a volte

anche da chi le firma e poi, cam-

biano come cambia il vento. Passo

diverso tempo al lavoro a leggerle

e a rileggerle perché le dimentico

facilmente, a volte non se ne com-

prendono né le motivazioni né i

contenuti.”.

“Ma non ci sono già le leggi per

questo, i regolamenti?” mi chiede,

con fare indagatore.

“Ma a volte le leggi, per come sono

scritte in Italia, non bastano.” repli-

co io un po’ timidamente.

“Allora facciamo così” aggiunge lui,

“non ti do né medicine né diete che,

conoscendoti, non prenderesti e

non faresti, e per 3 mesi smetti di

leggere le…circolari, di qualsiasi

genere e anche, visto che dopo

tutti questi anni di sindacato state a

pezzi e immagino quello che ci può

essere scritto, i comunicati sinda-

cali.”.

Penso che sia assurdo e non com-

prendendo, gli chiedo: “Ma anche

le circolari del Personale che mi

servono per lavorare?”.

“Certo!” risponde.

“Anche quelle dei Detenuti?” e lui:

“Assolutamente!”.

“Quelle del Capo del Dipartimen-

to?” e lui: “Soprattutto!”.

“Neanche i comunicati degli altri

sindacati e dell’altro Sindacato

autonomo?” e lui imperterrito:

“Quelli poi, sono veleno puro!”.

Gli stringo la mano per lasciare

cadere l’argomento, lo conosco, ha

sempre ragione lui. Lascio lo studio

medico senza voltarmi. Però, sono

due mesi che non leggo tutte quel-

le cose e qualche risultato comin-

cio a vederlo. Che sia vero che le

cattive letture alzano i valori di Gli-

cemia, Azotemia, Colesterolo, etc.

etc.?

Io non

leggo piùLe cattive letture

alzano i valori

Io non leggo piùCIRCOLARI - CIRCOLARI - Servono per regolare il tutto, il lavoro, i diritti e non solo ma peccato che non vengano applicate

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Periodico - Organo ufficiale dell’O.S.AP.P. Anno X - numero 6 - 15 dicembre 2008DISTRIBUZIONE GRATUITA

CAUSE.CAUSE. Tra i motivi del malessere di un sindacalista cisono le tante lettere che, spesso, non servono a niente.

RIMEDI.RIMEDI. La soluzione è quella di evitare per alcuni mesi la“somministrazione” di queste “dosi di veleno”.

Adesso sto meglio e, forse, èmerito di Alberto.Alberto lo conosco da almeno 30anni, è il mio medico da più di 20e su certe cose con lui non discu-te, è così e basta.Tre mesi fa sono andato a trovar-lo per una serie di disturbi che,mali di stagione pensavo, durava-no un po’ più del solito; più chealtro per il conforto che solo unmedico amico ti sa dare, visto chesono il fervente sostenitore di ognitipo di medicamento dall’aspirinain poi…per gli altri, quando me lochiedono o quando, in un modo onell’altro, intuisco in chi mi è vici-no un malessere...

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Nuove frontiere

informatiche

E' stato varato. Nei giorni scorsi, ilprogetto interministeriale per l'inno-vazione digitale nella giustizia fir-mato a Palazzo Chigi dal Guardasi-gilli e dal ministro della Pa e dell'In-novazione Renato Brunetta. "Dopomesi di studio e di lavoro abbiamocapito che l'inefficienza della giusti-zia e' un male curabile - ha com-mentato Alfano nella conferenzastampa...

CONTINUA A PAG. 4

L’invasionedei piccioniLa presenza di piccioni nelle areedegli istituti penitenziari sta diven-tando un serio problema. Gli isti-tuti sono invasi da questo volatileche spesso alcuni detenuti cattu-rano per cucinarlo. Si tratta di un volatile che veicolala trasmissione di malattie infetti-ve (salmonellosi, criptoccoccosi...

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Le cattive letture alzano i valori

3Numero 6 - Anno x - Lunedì 15 dicembre 2008

BLOCK NOTESAppunti dal ‘pianeta Giustizia’

Nuove frontiere informaticheE' stato varato. Nei giorni scorsi,

il progetto interministeriale per l'inno-vazione digitale nella giustizia firmatoa Palazzo Chigi dal Guardasigilli edal ministro della Pa e dell'Innovazio-ne Renato Brunetta."Dopo mesi di studio e di lavoroabbiamo capito che l'inefficienzadella giustizia e' un male curabile - hacommentato Alfano nella conferenzastampa di presentazione del progetto- e sono lieto di essere tra i primi asottoscrivere con il ministero dellaFunzione pubblica un protocollo cheha lo scopo di modernizzare il siste-ma Italia sub specie giustizia. L'entu-siasmo contagioso del ministro Bru-netta - ha detto sorridendo - pervade-ra' il sistema giustizia". Nel protocollosono previsti sei progetti: notificatelematica delle comunicazioni edelle notifiche processuali; rilasciotelematico dei certificati giudiziaridagli uffici giudiziari e da sportelli col-locati in altre pubbliche amministra-zioni sul territorio (per esempioComuni e camere di commercio); tra-smissione telematica delle notizie direato tra Polizia e procure dellaRepubblica; registrazione telematicadegli atti giudiziari civili pressol'Agenzia delle entrate; accesso pub-blico via rete a sentenze e dati deiprocedimenti in attuazione al codicedell'amministrazione digitale; razio-nalizzazione, evoluzione e messa insicurezza delle infrastrutture Ict, deisistemi informatici e della rete di tele-comunicazione della giustizia."Solo puntando all'organizzazione,alla riorganizzazione e all'Ict granparte dei problemi della Pa si posso-

ANNO X - n. 6 Lunedì 15 dicembre 2008

Direttore Responsabile Leo Beneduci

Direttore Editoriale Domenico Nicotra

Vice Direttore Domenico Mastrulli

Capi Redattori Canio Colangelo - Pasquale Montesano

Agostino Palossi - Gennaro Ricci

Direttore Organizzativo Luca Cruciani

Coordinamento Redazionale Alfio Grasso

Stampa Graph snc - S. Alessio Siculo

Roma - Via della Pisana, 228. Tel. 06.61165588 - 06.66154010. Sono sedi di Polizia

Penitenziaria Domani tutte le segreterie regionali dell’O.S.A.P.P.

Questo periodico è associato

all’Unione Stampa Periodica Italiana

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[email protected] - [email protected] - [email protected]

TRIBUNALI - Firmato un protocollo d’intesa interministeriale che prevede anche i tempi per i progetti futuri

no risolvere, questo e' il nostro obiet-tivo. C'e' poi un problema generale dicultura di tutta la nostra Pubblicaamministrazione" ha detto Brunettache ha ricordato i protocolli gia' firma-ti con il ministero dell'Istruzione, conl'universita' La Sapienza e con leregioni Lombardia e Campania. Lerisorse per i sei progetti, ha spiegatoAlfano, "in parte le mettera' il ministe-ro della Pa e dell'Innovazione e inbuona misura noi insieme al ministroMaroni. Potremo investire i proventiche derivano dai fondi dormienti". Il

[email protected]

di

Domenico

Nicotra

titolare della Giustizia ci ha tenuto asottolineare "una novita' rispetto alpassato": "Queste non sono dichiara-zioni programmatiche ma sei proget-ti e in calce e' indicato il tempo di rea-lizzazione, della prima fase e di quel-la conclusiva del progetto". In partico-lare, per il primo progetto si prevedea marzo 2009 di predisporre infra-strutture per la trasmissione degli attinei tribunali maggiori - tra i quali Mila-no, Napoli, Catania e in dieci tribuna-li piccoli dei distretti di Milano e Bre-scia - ed entro giugno 2010 la notifi-

ca telematica per tutti i procedimentipendenti relativi alle esecuzioni. Per ilsecondo progetto nel protocollo sonoindicate le scadenze marzo 2009 peril rilascio del certificato del casellariogiudiziario da qualsiasi sede, esclusigli uffici del giudice di pace, e l'acces-so in via telematica al casellario peralmeno una Pa, e dicembre 2010 perattivare il servizio di rilascio di certifi-cati "locali" nel 25 per cento deiComuni in altri sportelli di "Reti ami-che". Per quanto riguarda la trasmis-sione telematica delle notizie di reatotra Polizia e procure della Repubblicasi ipotizza una sperimentazione amarzo del prossimo anno presso laprocura di Napoli e l'avvio del proget-to presso la Polizia giudiziaria e leprocure dell'Italia meridionale entrodicembre 2010. Per quanto riguardainvece la registrazione telematicadegli atti giudiziari le scadenze indi-cano in marzo 2009 l'attuazione deidecreti ingiuntivi esecutivi in almenodue tribunali "super" (Milano e Napo-li), un tribunale grande (Catania),quattro medi (Bergamo, Brescia,Como e Monza) e in dieci piccoli deidistretti di Milano e Brescia. A giugno2010, la registrazione di tutti gli attiprodotti nei tribunali e nelle Cortid'appello. Due date anche per il quin-to progetto: marzo 2009 per lo studiodi fattibilita' della soluzione tecnologi-ca e marzo 2010 per la messa adisposizione del servizio al pubblico.Infine, un'unica scadenza - dicembre2010 - per la sperimentazione e l'av-vio del progetto di evoluzione emessa in sicurezza dell'infrastrutturaIct del settore giustizia.

L’invasione dei piccioni

4 Numero 6 - Anno x - Lunedì 15 dicembre 2008

INFEZIONI - La presenza degli uccelli negli Istituti sta diventando un problema

La presenza di piccioni nelle

aree degli istituti penitenziari sta

diventando un serio problema. Gli

istituti sono invasi da questo volati-

le che spesso alcuni detenuti cattu-

rano per cucinarlo.

Si tratta di un volatile che veicola la

trasmissione di malattie infettive (

salmonellosi, criptoccoccosi, cocci-

diosi, encefalite, tubercolosi ) il cui

contagio non avviene esclusiva-

mente attraverso il contatto diretto,

la cui presenza all’interno degli isti-

tuti, in prossimità di cortili e passeg-

gi è sempre più massiccia con

ingenti depositi di guano che, come

BB brevi

DA PORTICI A ROMA

Trasloco silenzioso

della Banda del CorpoLa Banda traslo-

ca? Sentendo le

bene informate

voci di corridoio

sembrerebbe

proprio di si.

Dalla sede

“storica” e pluri-

decennale della Scuola di Portici-

Ercolano i maestri dovrebbero tra-

slocare alla Scuola di Formazione

di Via di Brava a Roma.

NO ALLA PRIVATIZZAZIONE

Presenza in calo

ma dati allarmanti

Pericoli in carcere, una regola che valga per tutti

La Direzione Generale detenuti e trattamento del Dipar-

timento dell’Amministrazione penitenziaria ha stabilito il

divieto della vendita e ricezione da parte dei detenuti di

generi e oggetti contenuti in scatole di metallo o conte-

nitori di vetro (es. tonno, pelati ecc. …) e comunque di

tutto ciò che per caratteristiche sue proprie potrebbe

essere pericoloso o utilizzabile in modo improprio a

danno dei ristretti o del personale. Manca però una seria

direttiva in modo da evitare che in un Istituto sia ammes-

so qualche utensile escluso in un altro carcere. C'è biso-

gno, in parole povere, di una misura dettagliata che uni-

formi la materia. D’altra parte, la cronaca penitenziaria

annovera giornalmente le aggressioni all’interno delle

sezioni detentive con stoviglie o l’uso di fornelli e bom-

bolette per scopi che esulano dalla loro funzione.

Sono 57.737 i detenuti presenti

nelle carceri italiane,secondo l’ulti-

ma rilevazione. Un trend che fa

registrare un calo di 600 reclusi

rispetto la capienza di 15 giorni fa.

Le diminuzioni sono solo avvenute

in Piemonte (-168), in Campania (-

83) e in Puglia (-421). Mentre i

detenuti continuano a crescere in

Abruzzo(+62), in Lombardia (+80),

in Veneto (+102), in Sicilia (+46) e

in Sardegna (+54). Se letto attenta-

mente, il dato numerico non e' con-

fortante per nulla. Visto il clima di

emergenza bisogna scongiurare la

costruzione di nuovi istituti peniten-

ziari, affidandone praticamente la

gestione alle ditte private, magari

agevolando anche il capitale di

società straniere, come vorrebbe

fare qualcuno.

constatato presso numerosi istituti

non vengono assolutamente rimos-

si.

Peraltro, l’inalazione di polvere

contaminata dalle deiezioni dei

colombi costituisce un fattore di

rischio che il datore di lavoro ha

l’obbligo di risolvere attraverso con-

crete ed adeguate misure ex l

626/1994 e succ mod. In virtù di

questa normativa, il datore di lavo-

ro (cioè i dirigenti penitenziari) ha

l’obbligo di tutelare la sicurezza dei

dipendenti anche

dai rischi connessi alla presenza di

agenti infestanti. Ebbene, pulci,

cimici e zecche sono i parassiti che

comunemente convivono con i

colombi. Per evitare che la cospi-

cua presenza di piccioni negli istitu-

ti si traduca in un’ulteriore fattore di

rischio all’interno di strutture caren-

ti sotto tutti i punti di vista è neces-

saria l’emanazione di una direttiva

che interdica ai detenuti di dare da

mangiare ai colombi, prevedendo

concrete misure sanzionatorie nei

confronti dei trasgressori.

Gli istituti dovrebbero installare dei

dissuasori e procedere ad una

immediata disinfezione e disinfe-

stazione degli ambienti.

TELEFONIA MOBILE

Ancora problemi per le

Sim, gli sms e gli mms

Ancora problemi per la conven-

zione stipulata per la telefonia

mobile. Nel Lazio e nel Triveneto

le schede Sim non sono state

ancora consegnate. Inoltre sembra

che si vuole inibire l’invio di SMS e

di MMS dalle utenze telefoniche.

L’invio di SMS e di MMS con que-

ste utenze può essere effettuato

sia anteponendo ai numeri di tele-

fono il 46 e sia omettendolo ed in

quest’ultimo caso a spese degli

Enti dell’Amministrazione.

Poche certezze dopo il divieto di ingresso di prodotti utilizzabili in modo improprio

5Numero 6 - Anno x - Lunedì 15 dicembre 2008

PROGETTI - Il Ministro Alfano nel corso di una riunione alla Funzione Pubblica ha parlato di Riordino

Le parole che non ti aspetti

NN news Risse, unità antisommossa

INTERVENTI - Necessario l’impiego dei reparti cinofili in occasione di eventi critici

DUBBI

Nuove carceri?

Il Ministro della Giustizia Ange-

lino Alfano ha dichiarato l'intenzio-

ne di aprire gli istituti penitenziari di

Rieti, di Noto e di Gela per una

capienza di oltre 1.300 posti in più

per i detenuti. Detenuti in più ma

non si parla di adeguamento di

organico. Questa iniziativa dovreb-

be comportare l’impiego di ulteriori

400 o 600 unità di Polizia Peniten-

ziaria a seconda se si vogliano

organizzare i turni di servizio su 3 o

su 4 quadranti giornalieri. Per il

nuovo istituto di Rieti, per un

capienza ordinaria di 500 detenuti,

occorrerebbero, rispetto alle 50

unità del vecchio istituto, almeno

270 unità del Corpo organizzate su

3 turni di 8 ore ciascuno, mentre la

completa funzionalità del carcere di

Noto comporrebbe l’impiego di

ulteriori 100 unità attualmente indi-

sponibili nella regione Sicilia.

L'incontro tenuto il 3 dicem-

bre alla Funzione Pubblica ha

regalato una novità interessan-

te ed imprevista.

Nel suo intervento, il Ministro

della Giustizia Angelino Alfano

ha sottolineato l’importanza del

Comparto Sicurezza e Difesa

nell’attuazione dei programmi

del Governo che proprio sulla

sicurezza dei cittadini ha fonda-

to la propria politica.

Il Guardasigilli ha affermato di

essere specificamente interve-

nuto a tutela del Corpo di Poli-

zia Penitenziaria di cui deve

essere riconosciuto il rilevante

interesse per la sicurezza

nazionale attese le funzioni di

Polizia Giudiziaria, di Pubblica

Sicurezza, di Polizia Stradale

nonché i servizi di Tutela e

Scorte.

Della Polizia Penitenziaria – ha

continuato il Ministro Alfano –

andrà realizzato il Riallinea-

mento rispetto gli altri Corpi e

ne andranno potenziati Ruolo e

Funzioni tenuto conto che solo

grazie alla Polizia Penitenziaria

sono reperibili quelle essenziali

informazioni che provengono

dai soggetti anche di particolare

gravità che sono detenuti in

carcere.

Dichiarazioni inaspettate e gra-

dite a cui dovranno seguire i

fatti. Specialmente sul Rialline-

mento si dovrà aprire un dibatti-

to costruttivo mei tentano.

E' rimasta senza nessun riscon-

tro la richiesta di impiego dei cani

antisommossa all'interno dei conte-

sti detentivi. Senza seguito nean-

che la sollecitazione ribadendo

all'Ufficio Legislativo di avviare le

procedure per l'introduzione del

reato di lesioni gravi o gravissime

nei confronti degli operatori peni-

tenziari.

L'ennesima rissa avvenuta nei gior-

ni scorsi nell'istituto di San Vittore

appare sufficiente per individuare le

eventuali responsabilità di chi

omette di dare corso ai circuiti

detentivi agevolando concentrazio-

ni di soggetti pericolosi in strutture

carenti dal punto di vista logistico e

strutturale. In quest’ultima rissa iI

bilancio delle vittime è stato grave:

8 detenuti magrebini sono dovuti

ricorrere alle cure del pronto soc-

corso per ferite. Per sedare lo

scontro la polizia penitenziaria è

entrata in azione in massa e solo

con grande sforzo e rischio è riusci-

ta a calmare le acque. Il Capo della

Polizia Penitenziaria dovrebbe atti-

varsi anche presso la competente

autorità politica per fornire al Per-

sonale di Polizia Penitenziaria ogni

possibile supporto materiale e nor-

mativo. L’utilizzo delle unità cinofile

antisommossa potrebbe essere un

utile strumento in occasione di

eventi critici per la tutela del Perso-

nale di Polizia Penitenziaria.

Tanti Provveditorati Regionali – Istituti penitenziari non hanno più

alcuna disponibilità di fondi per il pagamento al Personale di Polizia

Penitenziaria degli anticipi di missione relativi alla partecipazione dei

concorsi nell’Amministrazione (concorso pubblico per 271 posti di

Vice Ispettore a Roma). La gravità di questa situazione è che nume-

rosi appartenenti al Corpo hanno rinunciato al concorso. Per il 2009 è

prevista una riduzione ulteriore degli stanz iamenti in bilancio non

inferiore al 30% per quanto riguardale spese di missione del Perso-

nale di Polizia Penitenziaria.

Niente soldi

per la partecipazione ai concorsi

Non è ancora stata effettuata la ricognizione sull'ingresso dei volontari

all'interno degli istituti penitenziari che, com'è noto versano in una

drammatica situazione di sovraffollamento all'interno di strutture caren-

ti dal punto di vista igienico – sanitario .In molti istituti, soprattutto quel-

li delle città capoluogo di regione, c'è un indiscriminato accesso dei

volontari. Emblematico in tal senso è il caso dei colloqui di sostegno

che in alcuni casi vengono effettuati da soggetti volontari che oltre a

non possedere le qualificate cognizioni possono essere persino sog-

getti che hanno avuto precedenti esperienze detentive. Per questo

motivo e per salvaguardare il perseguimento degli obiettivi istituzionali,

è ancora più necessario ed urgente effettuare una ricognizione sul

numero dei volontari che accedono negli istituti con contestuale verifi-

ca delle attività concretamente svolte.

Ricognizione dei volontari

6 Numero 6 - Anno x - Lunedì 15 dicembre 2008

Negli ultimi cinque anni lo Stato ha

pagato 1,27 miliardi di euro per le spese

delle intercettazioni e per le cimici. Un'in-

chiesta di Panorama (in edicola il 28 novem-

bre) ha portato alla luce i dati del censimen-

to voluto dal Guardasigilli.

Alla procura di Campobasso mettere un

telefono sotto controllo costa 3,85 euro al

giorno; a Lodi la stessa operazione costa 27

euro, cioè oltre sette volte tanto. E poco

meno costa alle procure di Urbino, Cuneo,

Messina e Barcellona Pozzo di Gotto: 23

euro al giorno. La differenza è ancor più

vistosa sulle microspie: alla procura di

Roma l’affitto di una “cimice” digitale costa

19,5 euro, a Catania 195 euro, ad Ancona

169 e a Foggia 150. E ancora, far collocare

un localizzatore sotto l’auto di un sospetto

costa a Gela 12 euro al giorno, a verona

170 e a Caltanissetta 180.

II dati sono ufficiali e aggiornati allo scorso

mese di ottobre e fanno parte di un primo

monitoraggio del ministero della Giustizia

che riguarda 146 procure di tutta Italia (su

165) per avere un quadro preciso delle

spese per intercettazioni e consulenze.Le

intercettazioni, 1,279 miliardi di euro spesi

negli ultimi cinque anni, sono certo utili alle

indagini ma costituiscono anche un autenti-

co business che richiama aziende di ogni

tipo e che sfugge a ogni controllo. “Il valore

del prezzo medio giornaliero per ogni linea

intercettata, ovvero 11,5 euro” si legge nel

documento del ministero della Giustizia

“risulta essere molto diverso secondo gli

uffici, ma la caratterizzazione territoriale non

sembra essere discriminante”.Una situazio-

ne che pare destinata a durare ancora poco.

“Posso capire che le aziende cerchino di

fare profitto, ma hanno lucrato troppo e si è

ecceduto. Adesso basta, la festa è finita”

spiega il ministro della Giustizia Angelo Alfa-

no a Panorama.

“Verrà introdotto un tariffario nazionale e

l’avvio del sistema unico delle intercettazio-

ni sarà propizio per ridurre sia le spese sia il

numero di soggetti che gestiscono queste

delicatissime informazioni”. “Non è possibile

- continua Alfano nella sua intervista - che lo

stesso servizio sia venduto a prezzi diversi.

Non voglio parlare di dolo contrattuale delle

imprese, però bisogna cambiare. Finora i

lsettore è stato penalizzato da un grande

paradosso: esiste una stazione appaltante

per ogni singola procura e dentro ogni uffi-

cio vi sono tante sottostazioni appaltanti

quanto sono i pubblici ministeri. Così ognu-

no agisce per conto proprio. Con prezzi

diversi talvolta perfino nella stessa procura.

E con un ulteriore aggravante che ha dell’in-

credibile: questo è uno dei pochissimi setto-

ri con una separazione netta tra committen-

te, ovvero il sostituto procuratore che chie-

de le intercettazioni, e il pagatore, ovvero il

ministero.

La scissione tra committente e pagatore si

riflette sui costi e fa crescere il divario dei

prezzi.

Le intercettazioni rimangono uno strumento

strategico di contrasto alla criminalità. Se

esiste la tecnologia che garantisce risultati

più significativi è doveroso utilizzarla”.

Intercettazioni, i conti non tornanoINCHIESTA - Secondo il settimanale Panorama non c’è omogeneità nelle spese per il controllo dei telefoni

L’inchiesta di Panorama in edicola il 28 novembre

7Numero 6 - Anno x - Lunedì 15 dicembre 2008

zappingzappingNews dal Mondo e dall’Italia

a cura di

Giada

Ariani

Tribunale di Vittoria: via i crocefissi dalle aule

Carcere per chi commette reati di razzismo e xenofobia. Pene da uno a tre anni è quanto stabilito dalle nuove norme europee in materia di anti-

razzismo. I ministri della Giustizia dei Ventisette hanno dato il via libera a Bruxelles alla nuova legge quadro. Sta ora ai singoli Stati, membri del-

l’Unione Europea, adeguarsi nel giro di due anni a questa nuova normativa europea.

«Mi rallegro – ha commentato il commissario europeo alla Giustizia, libertà e sicurezza Jacques Barrot - dell′introduzione di pene severe ed effica-

ci contro il razzismo e la xenofobia, che sono diretta violazione dei principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti umano e libertà fondamentali e

lo stato di diritto, sui quali è fondata l′Unione Europea e che sono comuni agli stati membri».

Le sanzioni si applicheranno non sono a chi commette reati, ma anche a coloro che inciteranno all’odio attraverso la diffusione di materiale rivolto

contro gruppi di persone o singoli cittadini definiti attraverso il riferimento alla razza, il colore, la religione, la discendenza o l’origine nazionale o

etnica.

Analoghe

sanzioni

sa ranno

applicate

a coloro

che pub-

blicamen-

te tollera-

no, nega-

no e mini-

mizzano

in manie-

ra gros-

s o l a n a

crimini di

g e n o c i -

dio, con-

tro l′uma-

nità e di

guerra.

Carcere per i reati di razzismo e xenofobia

Non c'é il crocefisso nelle aule dove si amministra la giustizia civile e penale nel Tribunale di Ragusa:

Michele Duchi, il presidente del Tribunale, ha infatti respinto la richiesta inoltrata dal locale Ordine degli

avvocati, nel 2005, affinché venisse riappeso il simbolo religioso della cristianità.

E quando, a Ragusa, è stata edificata la sezione distaccata del Tribunale di Vittoria, Duchi ha fatto

togliere i crocefissi appesi nelle nuove aule da un cancelliere.

"La giustizia deve essere amministrata in modo laico – ha spiegato Duchi alle agenzia di stampa - e

non sarebbe rispettoso della Costituzione amministrarla con appeso alle pareti un simbolo religio-

so che potrebbe essere discriminatorio nei confronti di chi osserva un altro credo".

"Qui a Ragusa - prosegue Duchi - non ci sono mai stati problemi per la mancanza del crocefisso

nelle aule di giustizia, io presiedo il tribunale da sette anni e quando sono arrivato i crocefissi già

non c'erano. Nel 2005, l'Ordine degli avvocati mi ha scritto affinché fossero rimessi ma io ho spie-

gato che sarebbe stato lesivo dei nostri principi costituzionali.

Questa di Ragusa è una realtà laica e senza fondamentalismi, né estremismi, e la mia risposta è

stata capita, è stato riconosciuto che era giusto così".

Per quanto riguarda il 'blitz' fatto da un cancelliere nella nuova sede distaccata di Vittoria, Duchi

sottolinea che "quella non era stata una mia disposizione e quindi ho disposto la rimozione dei

crocefissi".

L'ufficio guidato da Duchi conta 16 magistrati sulla carta, in realtà sono 14. L'ufficio del Pm - che

non è diretto da lui - ha sette magistrati, ma in realtà ce ne sono solo tre.

"Quello dell'organico - conclude Duchi - é il nostro vero problema. Ragusa è stata inclusa tra le

sedi disagiate e vengono dati incentivi ai magistrati che decidono di venire qui. Ma per ora il pro-

blema della scopertura c'é ed è grave".

I reati più frequenti, per i quali si svolgono processi a Ragusa, riguardano "la droga, gli stranieri,

le truffe, qualche rapina, estorsioni e qualche problema di mafia anche se - rileva Duchi - ci sono

state molte buone operazioni delle forze dell'ordine ed ora la situazione è abbastanza calma".