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1 Il Medico Tutor Il modello per intensità di cura prevede un superamento delle divisioni tra diversi re- parti e un’assegnazione dei pazienti a diver- si livelli di complessità assistenziale e insta- bilità clinica. Il medico tutor, per i pazienti, per le loro famiglie e gli altri operatori sani- tari, costituisce un punto di riferimento co- stante, in grado di coniugare l’ottimizzazio- ne della degenza con l’appropriatezza del percorso diagnostico-terapeutico. Nelll’organizzazione del nuovo ospedale la figura del medico tutor introduce un com- pleto cambiamento di prospettiva. Si assu- me il compito di gestire ogni paziente che gli è stato assegnato per tutta la durata della degenza facendosi responsabile dell’intero percorso diagnostico-terapeutico. Ciò non significa che gli altri medici non partecipino al processo di cura e non condividano con lui le responsabilità assistenziali, ma sta ad indicare che il tutor, proprio perché coin- volto in modo continuativo nell’assistenza e cura al paziente, è il medico responsabile non solo dei singoli episodi, ma dell’inte- ra impostazione del ricovero, concordata sempre col Direttore di Unità operativa. Attualmente, negli ospedali italiani la figura del tutor non viene prevista. La figura del medico tutor deve essere a rotazione con il coinvolgimento di tutti i medici eligibili. Nei casi in cui si rende necessario il pare- re di altri specialisti, il tutor ne richiede la consulenza, e specifica anche il tipo di in- tervento richiesto, che in certe situazioni può essere limitato ad un singolo contatto con il caso. Un altro aspetto qualificante del ruolo del tutor è la collaborazione con l’infermiere referente per la definizione e l’attuazione degli obiettivi assistenziali che dovrà vede- re sempre più un ruolo centrale e proattivo di questa importantissima figura professio- nale. Joseph Polimeni Direttore sanitario presidio ospedaliero ASL 4 P rato si candida a Laboratorio di sperimentazione e innova- zione regionale per rispondere in maniera sempre più ade- guata e appropriata ai nuovi bisogni di salute. Lo ha annunciato il direttore generale Bruno Cravedi durante la tappa pratese del giro di visite organizzato dalla Commissione Sa- nità della Regione Toscana in tutte le Aziende sanitarie per verifi- care sul campo problemi e priorità, ascoltare la voce degli addet- ti ai lavori in vista dell’elaborazione del nuovo Piano sanitario e sociale integrato 2011-2015. La dimensione territoriale, la dinamica demografica, il sistema delle relazioni esistenti fra l’Azienda sanita- ria, le istituzioni locali e le organizzazioni sociali rappresentano le condizioni per progettare e sperimentare iniziative che possono diventare un riferimento per l’intero sistema regionale. L’Azienda sanitaria di Prato, anche in relazione al progetto dei “quattro nuovi ospedali” di cui è capofila, ha avviato una serie di iniziative per lo sviluppo e l’adeguamento dell’organizzazione dei servizi, per corrispondere, in maniera sempre più qualificata ed ap- propriata, ai bisogni espressi dai cittadini. L’introduzione di modelli clinici quali i percorsi diagnostici terapeu- tici, offre l’opportunità di realizzare effettivamente una continuità delle cure, con piena integrazione fra ospedale e territorio. Sul pia- no del governo clinico è ormai consolidata l’esperienza dei percor- si diagnostici terapeutici assistenziali che ha permesso di adattare percorsi integrati su alcune delle patologie a più rilevante impatto sociale quali scompenso cardiaco, diabete. In ambito oncologico, neonatologico, oculistico e otorino sono in atto programmi e at- tività, riconosciuti come centri di riferimento e di eccellenza sia a livello regionale che nazionale. La presenza di un’ormai consolida- ta e collaudata Società della Salute rappresenta una risorsa per le scelte strategiche e progettuali che si intendono realizzare. Prato laboratorio di sperimentazione e innovazione Periodico bimestrale di informazione - Azienda USL 4 Prato anno 2011 n. 4 - Registrazione Tribunale Prato n. 140 del 10/3/1989

Prato laboratorio di Il Medico Tutor sperimentazione e ...allegati.usl4.toscana.it/dl/20110915120442325/amica04.pdf · rato si candida a Laboratorio di sperimentazione e innova-zione

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Il Medico TutorIl modello per intensità di cura prevede un superamento delle divisioni tra diversi re-parti e un’assegnazione dei pazienti a diver-si livelli di complessità assistenziale e insta-bilità clinica. Il medico tutor, per i pazienti, per le loro famiglie e gli altri operatori sani-tari, costituisce un punto di riferimento co-stante, in grado di coniugare l’ottimizzazio-ne della degenza con l’appropriatezza del percorso diagnostico-terapeutico. Nelll’organizzazione del nuovo ospedale la figura del medico tutor introduce un com-pleto cambiamento di prospettiva. Si assu-me il compito di gestire ogni paziente che gli è stato assegnato per tutta la durata della degenza facendosi responsabile dell’intero percorso diagnostico-terapeutico. Ciò non significa che gli altri medici non partecipino al processo di cura e non condividano con lui le responsabilità assistenziali, ma sta ad indicare che il tutor, proprio perché coin-volto in modo continuativo nell’assistenza e cura al paziente, è il medico responsabile non solo dei singoli episodi, ma dell’inte-ra impostazione del ricovero, concordata sempre col Direttore di Unità operativa. Attualmente, negli ospedali italiani la figura del tutor non viene prevista. La figura del medico tutor deve essere a rotazione con il coinvolgimento di tutti i medici eligibili. Nei casi in cui si rende necessario il pare-re di altri specialisti, il tutor ne richiede la consulenza, e specifica anche il tipo di in-tervento richiesto, che in certe situazioni può essere limitato ad un singolo contatto con il caso. Un altro aspetto qualificante del ruolo del tutor è la collaborazione con l’infermiere referente per la definizione e l’attuazione degli obiettivi assistenziali che dovrà vede-re sempre più un ruolo centrale e proattivo di questa importantissima figura professio-nale.

Joseph PolimeniDirettore sanitario presidio ospedaliero ASL 4

P rato si candida a Laboratorio di sperimentazione e innova-zione regionale per rispondere in maniera sempre più ade-guata e appropriata ai nuovi bisogni di salute.

Lo ha annunciato il direttore generale Bruno Cravedi durante la tappa pratese del giro di visite organizzato dalla Commissione Sa-nità della Regione Toscana in tutte le Aziende sanitarie per verifi-care sul campo problemi e priorità, ascoltare la voce degli addet-ti ai lavori in vista dell’elaborazione del nuovo Piano sanitario e sociale integrato 2011-2015. La dimensione territoriale, la dinamica demografica, il sistema delle relazioni esistenti fra l’Azienda sanita-ria, le istituzioni locali e le organizzazioni sociali rappresentano le condizioni per progettare e sperimentare iniziative che possono diventare un riferimento per l’intero sistema regionale. L’Azienda sanitaria di Prato, anche in relazione al progetto dei “quattro nuovi ospedali” di cui è capofila, ha avviato una serie di iniziative per lo sviluppo e l’adeguamento dell’organizzazione dei servizi, per corrispondere, in maniera sempre più qualificata ed ap-propriata, ai bisogni espressi dai cittadini. L’introduzione di modelli clinici quali i percorsi diagnostici terapeu-tici, offre l’opportunità di realizzare effettivamente una continuità delle cure, con piena integrazione fra ospedale e territorio. Sul pia-no del governo clinico è ormai consolidata l’esperienza dei percor-si diagnostici terapeutici assistenziali che ha permesso di adattare percorsi integrati su alcune delle patologie a più rilevante impatto sociale quali scompenso cardiaco, diabete. In ambito oncologico, neonatologico, oculistico e otorino sono in atto programmi e at-tività, riconosciuti come centri di riferimento e di eccellenza sia a livello regionale che nazionale. La presenza di un’ormai consolida-ta e collaudata Società della Salute rappresenta una risorsa per le scelte strategiche e progettuali che si intendono realizzare.

Prato laboratorio disperimentazione e innovazione

Periodico bimestrale di informazione - Azienda USL 4 Prato anno 2011 n. 4 - Registrazione Tribunale Prato n. 140 del 10/3/1989

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Se il primo elemento di valutazione del Clima Interno è costituito dal tasso di risposta all’In-dagine, allora questa volta “volge al bello”. Le ri-

sposte attese erano 2.647 e ne sono pervenute 1.321, determinando un tasso di risposta complessivo del 49,91%. Il risultato è doppiamente positivo: il tasso è cresciu-to, rispetto all’ultima rilevazione, di oltre il 33% ed è collocato sopra il valore medio intraregionale, cosic-

ché la nostra Azienda passa da una perfor-mance scarsa ad una buona, guadagnan-do, nel famo-so bersaglio, ben due fasce colore.

Abbiamo risposto in tanti ma cosa abbiamo detto? Il quadro emergente mostra una situazione stabile con alcuni elementi di miglioramento rispetto alla prece-dente rilevazione. Come gli altri anni sono state distri-buite due tipologie di questionario: l’una destinata ai dirigenti titolari di struttura complessa, l’altra rivolta a tutto il restante personale. L’orgoglio di appartenere all’Azienda sanitaria pratese e la soddisfazione per il lavoro svolto emergono come gli elementi che avvi-cinano maggiormente l’esito dei due questionari. Per una lettura di sintesi dei risultati possiamo idealmente ricondurre le oltre cinquanta domande del questiona-rio a tre grandi temi: il management, la comunicazione e la formazione.

Il management La valutazione operata dai Direttori di struttura com-plessa nei confronti della Direzione conferma l’ap-prezzamento già espresso nella rilevazione del 2008, mentre il giudizio espresso dal personale del comparto e della dirigenza, nei con-fronti dei Direttori di strut-tura, registra un apprezzabi-le miglioramento. Agli occhi dei propri collaboratori il management appare più chiaro nel fornire direttive

sull’attività da svolgere e più attento alle prestazioni rese. La comunicazione E’ questa la tematica in cui si continuano a rilevare, per il personale non titolare di struttura complessa, le maggiori criticità. Seppur si registri un maggior ricor-so alle riunioni interne, il personale lamenta una certa estraneità al processo di budget, che rischia di esse-re uno strumento gestionale sempre più articolato e preciso, partecipato dall’utenza esterna ma a rischio di rimanere, all’interno, per una platea troppo ristretta.Gli interventi di diffusione dei risultati dell’indagine 2008 sembrano aver dato i loro frutti, permettendoci di guadagnare la performance “ottima” nel questiona-rio dei Direttori di struttura e di abbandonare la per-formance “molto scarsa” nell’altro.Troppo recenti gli interventi sulla Intranet e sul giorna-lino aziendale per poterne registrare, nel questionario, la capacità di risposta alla domanda di informazione proveniente dagli operatori.La formazione Il giudizio, anche in questo caso, è di sostanziale confer-ma della valutazione 2008 e delle differenze esistenti nella percezione dei Direttori di struttura complessa e dei loro collaboratori. Se circa il 66% del management afferma di essere soddisfatto dei metodi con cui sono svolte le attività formative e della qualità delle inizia-tive, i collaboratori non sembrano altrettanto convinti delle opportunità di formazione offerte dall’Azienda e, laddove esistenti, di esserne messi adeguatamente a conoscenza.

Quali “previsioni”?Le nubi più nere e minacciose sembrano aver abban-donato il cielo aziendale ma prima che il sole splenda c’è ancora molto da fare: l’elevata partecipazione ci dice che la squadra c’è allora che ognuno di noi conti-nui a fare la sua parte per non deludere le attese!

Nuvole in attenuazione ed ampia possibilità di schiaritePrima lettura dei risultati dell’Indagine di Clima Interno 2010

Direttore:Bruno Cravedi

Direttore Responsabile:Vania Vannucchi

Redazione:Luca Bacci

Marilena ChitiCristina MagginiCristina TacconiSandra Vannucci

Grafica e stampa:Tipografia Nova - Signa

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Scaramuccia:“lavoriamo insieme per il nuovo ospedale e per il territorio”

Alla XXII edizione di FORUM PA, la mostra convegno su comunicazione e innovazio-

ne che si è tenuta alla Fiera di Roma, il progetto “Mamma segreta” ha ri-cevuto dalle mani di Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Fondazione Italia Futura, il terzo dei tre premi del concorso “Sussidiarie-tà all’opera”. Il premio promosso da FORUM PA, Labsus-Laboratorio per la sussidiarietà e Fondazione per la sus-sidiarietà è stato consegnato ad Egi-zia Badiani, direttore Unità operativa professionale Servizi sociali dell’ASL 4. Il riconoscimento era riservato alle esperienze di sussidiarietà orizzontale che hanno visto cittadini e associazio-

ni organizzarsi e con il sostegno delle amministrazioni pubbliche, prendersi cura di “beni comuni”, area temati-ca Vita. Attraverso un sito dedicato, sono state raccolte dieci esperienze significative che hanno poi ricevuto una votazione on line.Il progetto “Mamma segreta” tutela le donne che, prima, durante e dopo il parto, hanno necessità di ricevere informazioni e sostegno alla scelta per il riconoscimento del neonato. E’ nato per prevenire l’abbandono alla nascita e sostenere le gestanti e le madri in gravi difficoltà garantendo a quest’ultime tutto il sostegno pos-sibile da parte dei servizi territoriali e ospedalieri.

Il progetto fu promosso dalla Regione Toscana. Dopo una prima fase speri-mentale avviata nel 1999 in collabora-zione con il Comune e con l’ASL 4 di Prato e con l’Istituto degli Innocenti di Firenze, è entrato, poi, nel settembre 2005, nella fase operativa.Mamma segreta è una rete di servizi pubblici, associazioni e cittadini, un caso di sanità integrata finalizzato alla cura del bene vita. Grazie al principio di sussidiarietà, in un’alleanza fra ASL 4 ed associazioni femminili, fino ad oggi sono stati affrontati 64 casi ga-rantendo il diritto all’autodetermina-zione della donna previsto dall’ordi-namento italiano, oltre al benessere di madre e neonato.

Mamma segreta, premiato a FORUMPA

“ Lasciamo da parte sterili polemi-che, guardiamo oltre e lavoriamo tutti insieme verso il cammino

di costruzione del nuovo ospedale e delle realtà territoriali. La Asl di Prato è una Asl in continuo miglioramen-to, che lavora sempre per costruire il nuovo”. Con queste parole l’assessore al diritto alla salute Daniela Scara-muccia ha concluso il suo intervento davanti al consiglio comunale di Prato, dove ha partecipato alla seduta stra-ordinaria sulla sanità. Con l’assessore, sono intervenuti alla seduta anche il direttore generale della Asl 4 di Prato, Bruno Cravedi, l’assessore alla salu-te del Comune di Prato, e presiden-te della Società della Salute, Dante Mondanelli, il direttore della Società della Salute, Riccardo Poli.“Cerchiamo di lavorare per difendere questa sanità – ha chiesto l’assesso-re ai consiglieri e al sindaco Roberto Cenni – La salute non è né di destra né di sinistra, ma è dei cittadini, per i cittadini. E la Toscana ha un sistema di salute unico nel suo genere, soprattut-to per la qualità di salute che genera”. Tanti i temi toccati dall’assessore nel suo intervento. Il polo oncologico del nuovo ospedale: “L’oncologia di Prato

è già un’eccellenza, nel nuovo ospe-dale ci sarà un’apposita struttura. Al polo oncologico la Regione Toscana ha destinato 1.200.000 euro”. La pecu-liarità pratese: “La Regione Toscana ri-conosce la peculiarità dell’area prate-se. Tant’è che ha finanziato con risorse dedicate per complessivi 200.000 euro un progetto di mediazione cul-turale H24 e un progetto di assisten-za sanitaria agli immigrati”. Le liste di attesa: “Per le patologie gravi, in tre giorni si fanno tutti gli accertamenti. Indubbiamente i tempi di attesa van-no ridotti, in parte è già stato fatto”. Il nuovo ospedale per intensità di cure: “Non si tratta di una sperimentazio-ne, ma è già un’esperienza in molti ospedali fiorentini, e sta dando buoni risultati. E’ un cambiamento forte, e i cambiamenti possono fare paura. Ma i cambiamenti li fanno i professionisti”. Il pronto soccorso, “che è cambiato e migliorato tantissimo”. La Società del-la Salute, “uno strumento importante, che finora ha lavorato molto bene in sinergia con la Asl e le istituzioni loca-li”. Il nuovo ospedale, “che grazie alla sua flessibilità attiva nuovi percorsi, e attiva anche nuove energie sul territo-rio”: infatti, ha ricordato l’assessore, al-

cuni edifici del vecchio ospedale che resteranno liberi dopo la dismissione, ospiteranno le cure intermedie, l’ospe-dale di comunità, la dialisi, la speciali-stica ambulatoriale. Infine, l’assessore ha richiamato la lusinghiera valuta-zione delle performance della Asl di Prato da parte del MeS, il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: “La To-scana è l’unica Regione che pubblica i dati sulla valutazione delle aziende, e questo è un segnale di trasparenza. I risultati della Asl di Prato sono ai pri-missimi livelli. A giugno presenteremo i dati del 2010.

Lucia Zambelli Agenzia di Informazione della

Giunta Regionale Toscana

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Partire da Prato per andare a Co-chin, stato del Kerala – India, non è certo fare una passeggiata, sono di-ciannove ore di viaggio con il cam-bio di cinque fusi orari. Nel viaggio di quest’anno, fortunatamente, il cambio climatico dal nostro fred-do inverno al caldo tropicale si è fatto sentire, ma non è stato par-ticolarmente traumatico, perché la stagione del monsone si era presa un’insolita proroga.Quando siamo arrivati al Rosary Convent, sconvolti dalla stanchez-za, con le facce allucinate come fos-simo zombie, le suore si sono prese cura di noi, rifocillandoci con una gustosa colazione. Nella cultura In-diana l’ospite è sacro e la profondi-tà di questo valore riesci a coglierlo attraverso i loro cerimoniali e riti.Milleottocento studenti del Saint Dominic School si sono schierati nel piazzale della scuola, tutti in fila come fossimo ad una parata milita-re, la loro banda ha suonato e mar-ciato lungo il perimetro del piazza-le, un gruppo di ragazze, vestite con i costumi tradizionali ha eseguito una serie di danze folcloristiche in nostro onore e alla fine ci hanno cinto il collo con una collana di fio-ri profumati, poi ci hanno segnato la fronte con l’essenza di sandalo ed infine ci hanno invitato ad accende-

re la lampada a olio che simboleggia la nostra spiritualità.L’ottima colazione e la bellissima cerimo-nia hanno avuto l’ef-fetto di un balsamo tonificante su tutti i componenti del gruppo. Dopo qual-che ora di meritato riposo, nel pomeriggio, ci siamo or-ganizzati per andare al Settlement.La persona che non ha mai cono-sciuto il manicomio ed entra per la prima volta al Settlement è come se ricevesse un pugno nello stoma-co. In un primo momento si rima-ne senza fiato e successivamente si cerca di camuffare il disagio provato con sorrisi di circostanza. Per fortu-na qualcuno ci riconosce, si ricorda delle belle cose fatte insieme l’anno precedente, così ci vengono incon-tro e scattano i primi saluti cordiali, festosi, gli occhi si illuminano ed i volti esprimono il piacere di rive-derci. Ci chiedono di imbiancare il reparto donne, di verniciare i letti, le finestre, di ripulire la cucina, di regalare “le tablas” all’uomo senza gambe e se è possibile di fare una gita al mare.Le giornate successive, saranno giornate intense piene di lavoro

alternate da eventi sportivi e cul-turali. Per un paio di giorni ci tra-sferiremo a ottocento chilometri a nord, a Kolaiad, per conoscere la jungla, la popolazione degli Adivasi e l’esperienza del microcredito. In tutte queste iniziative le suore ci accompagnano prendendosi cura di ogni nostra necessità, favorendo la comunicazione e l’incontro con le Autorità Locali. Il nostro progetto ha la finalità di promuovere la Salute Mentale fra i Giovani della Provincia di Prato, ma è anche un progetto di rete, di Salute Partecipata, fra mondo del volontariato laico (Polisportiva Au-rora) e religioso (Suore Domenica-ne di Villa Martelli – Iolo), privati cittadini, Scuole, Istituzioni Locali, Azienda Sanitaria Locale 4 e Regio-ne Toscana.

Lamberto ScaliResponsabile del progetto

La Nostra voceDiario da Cochin

Scambiarsi conoscenze attraverso un network

I l Cardiomovie International Toscana ha collegato sa-peri, tecniche, tecnologie, esperienze cliniche, idee e professionalità della Toscana utilizzando la rete e stru-

menti informatici. Il confronto e lo scambio di idee tra i cardiologi interventisti (Emodinamisti, cardiologi intensivi-sti, cardiologi clinici e cardiochirurghi) avviene utilizzando la videoconferenza. La sala multimediale dell’ ASL, con le attrezzature donate dall’Associazione Sandro Pitigliani, di-

venta così la “sala macchine” di questo importante e inno-vativo progetto che vede coinvolte molte aziende: Empoli, Firenze (Careggi , San Giovanni di Dio, Usl 10) , Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa (Ospedale Cisanello – Fonda-zione G. Monasterio, CNR), Pistoia, Prato e Siena.Un importante evento in cui diverse figure professionali dialogano in confronto attivo per costruire un percorso interattivo nella gestione del paziente.

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29 Maggio l’Hospice apre le porte

31 maggio – Giornata mondiale senza tabacco

L’ASL 4 aderisce alla giornata mondiale senza tabacco pro-

mossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Martedì

31 maggio l’U.F. Formazione educazione promozione della

salute e il Centro Antifumo allestiscono uno stand all’in-

gresso dell’Ospedale in via Cavour. Operatori saranno a

disposizione per distribuire ai cittadini materiale informa-

tivo e offrire consulenze su come smettere di fumare.

11 giugno – Quando il cittadino ringrazia

Giornata studio nella Sala delle Colonne. Segnalazio-

ni positive e negative dei cittadini: da fonte di dati a

risorsa per l’Azienda. Come e cosa imparare dalle te-

stimonianze degli utenti. Un momento per riflettere

su punti di forza e debolezza e costruire un sistema

per promuovere azioni di miglioramento.

16 giugno- Allergologia a porte aperte

Dalle ore 14.30 alle ore 17.30 la sezione di allergologia

in collaborazione con l’Associazione Toscana Asmatici

Allergici Lapo Tesi apre le porte ai cittadini con un’at-

tività ambulatoriale.Medici specialisti e infermieri of-

friranno informazioni sulle cause, i disturbi, i modi di

prevenire e di curare le allergie.

17 giugno – Appropriatezza delle cure nella fase fi-

nale della vitaLa legislazione in materia, i pregiudizi ancora diffusi e

le evidenze scientifiche sulla efficacia delle cure pal-

liative, come la relazione tra questi elementi può por-

tare a costruire una rete di servizi orientati al diritto di

non soffrire. Sono questi i temi dell’evento che si terrà

nella Sala del Pellegrinaio Novo

APPUNTAMENTI

D omenica 29 maggio, in occasione della X giornata nazionale del sollievo, l’Hospice, apre le porte ai cittadini dalle ore 10.00 alle

ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Gli ope-ratori saranno a disposizione per informazioni sulla struttura, sulle cure e sul diritto di ognuno a non sof-frire e ad essere accompagnato nel suo percorso di malattia con dignità e con la migliore qualità di vita possibile.L’Hospice, “Il fiore di primavera”, realizzato all’interno del palazzo Muzzarelli – Verzoni in piazza del Colle-gio, è una struttura sanitaria residenziale all’interno della rete assistenziale per le cure pallia-tive. E’ un luogo di accoglienza e ricove-ro per quei pazienti che hanno bisogno di assistenza intensa quando, per una molte-plicità di condizioni cliniche o sociali, non è più possibile la permanenza al proprio domicilio. Nell’Hospice, oltre ad offrire un’assistenza sanitaria personalizzata, si esprime una sensibilità particolare nei con-fronti del dolore e della qualità della vita in tutte le fasi della malattia. E’ un luogo nel quale si pone attenzione alla dignità del vivere e del morire attraverso l’uma-nizzazione dell’assistenza in modo che il paziente possa sentirsi a proprio agio cir-

condato dai suoi affetti. Il sollievo e l’accompagna-mento della persona malata e della sua famiglia nella difficile fase della vita salvaguardia la dignità attra-verso il controllo del dolore migliorando la qualità di vita residua.Nei primi giorni di giugno ai pazienti ricoverati nel nostro ospedale sarà distribuito “la scheda del sollie-vo”, un questionario elaborato dalla Fondazione Na-zionale Gigi Ghirotti. L’obiettivo è quello di diffon-dere la “cultura del sollievo”, raccogliere informazioni sulla prevalenza della sofferenza negli ospedali e dati qualitativi sul vissuto di sollievo e di sofferenza.

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E urospital è un torneo di cal-cio a 7 al quale partecipano gli operatori sanitari degli

ospedali della Comunità Europea. L’impianto sportivo di Calenzano dal 26 al 28 agosto 2011 ospiterà la XIX edizione di Eurospital. Sotto il segno della unione del mondo del-la sanità è la seconda volta che l’ Italia , e quindi Prato, è sede di que-sta importante iniziativa sportiva che coinvolge 16 Paesi del vecchio continente. La manifestazione che vede confrontarsi rappresentative di calcio dei più importanti ospedali europei è sicuramente uno degli ap-puntamenti più importanti e sentiti nel settore sanitario. Il prato verde sarà non solo un “campo di batta-glia” calcistico ma soprattutto un punto d’incontro di tanti sanitari che lavorano in organizzazioni, strutture

e paesi diversi. L’Italia, rappresenta-ta dal nostro ospedale, non è mai riuscita a vincere la competizione pur arrivando per quattro volte alla finalissima. Come avviene in campo professionistico anche nel “calcio sanitario” la squadra da battere è la fortissima Germania, sponsorizzata dalla Braun. Due righe di apprezza-mento vanno riservate soprattutto al comitato organizzativo e ai loro operatori: Claudio Tronci Guglielmo Errante, Lorenzo Alpi, Luca Parrini, Fabrizio Gambaiani, Salvatore Maca-luso, Roberto Monari e Andra Cec-cato.Eurospital è nato nel 1993 da una idea di Henri Verbrugghe con l’inten-to di riunire in una manifestazione sportiva i lavoratori ospedalieri delle strutture della Comunità Europea e contribuisce così alla comunicazio-

ne e allo scambio fra gruppi profes-sionali. Da allora, grazie al contribu-to di tutti i partecipanti al torneo ha vissuto uno sviluppo in sintonia con il successo riscosso in tutta Europa.Il presidente di Eurospital ha incon-trato recentemente la delegazione del Cral dipendenti ASL 4, il diret-tore generale Bruno Cravedi, l’asses-sore allo sport del Comune di Pra-to, Matteo Grazzini, l’assessore alla salute del Comune di Prato, Dante Mondanelli, il Sindaco di Calenza-no Alessio Biagioli e l’assessore allo sport del Comune di Calenzano, Monica Squilloni.

Eurospital, ad agosto la XIX edizione

08 Giugno 2011 Sala del Pellegrinaio Novo

IV Giornata della

Qualità ...è... Accreditamento

Lo scorso mese di dicembre è stato approvato il regolamento di attua-zione della legge Regionale 5 agosto 2009 n. 51 (norme in materia di qualità e sicurezza delle strutture sanitarie: procedure e requisiti auto-rizzativi di esercizio e sistemi di accreditamento) che ridefinisce i requi-siti di autorizzazione ed accreditamento delle strutture sanitarie. Questo passaggio completa l’aggiornamento del quadro normativo Re-gionale in materia di qualità e sicurezza delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, portando a maturazione l’esperienza ormai de-cennale realizzata sulle basi della L.R. 8/1999. Il nuovo modello prevede la separazione fra il percorso riconducibi-le ai requisiti strutturali, impiantistici, tecnologici e organizzativi che fanno riferimento agli “edifici” e l’accreditamento istituzionale che fa riferimento a “percorsi sanitari” con un’accezione esclusivamente or-ganizzativa. Le disposizioni Regionali prevedono modalità attuative che inevitabil-mente determinano obiettivi per il cui raggiungimento dovranno essere coinvolte quasi tutte le strutture della nostra Azienda e di conseguenza la maggior parte degli operatori. E’ quindi pacifico che la quarta edizio-ne della giornata della qualità aziendale sia dedicata a tale tema.

Claudio Sarti

PROGRAMMA9.00 Opencoffeeeregistrazionepartecipanti9.20 Lanuovaleggeregionaleinmateriadiqualitàe

sicurezzadellestrutturesanitarieMarco Menchini

9.40 IlpianoaziendalediattuazionedellaLR51/2009Claudio Sarti

10.00 L’accreditamentodell’AreaCriticaFilippo Bressan – Claudia Begliomini L’accreditamentodell’AreaDipendenzepatologicheSergio Ciappi – Graziella Pignatelli L’accreditamentodell’AreadellaRiabilitazioneBruna Lombardi – Sandra Moretti

11.00 RequisitistrutturaliedimpiantisticidegliedificiaziendaliArmando Forgione - Roberto Mennini

11.20 Lacartellaclinicaqualefontedidatiperl’accreditamentoMauro Romilio

11.40 AccreditamentoerischioclinicoIsmaele Fusco

12.00 AccreditamentoePDTAAlessandro Sergi

12.20 Versol’accreditamentodieccellenzaRiccardo Tartaglia

12.40 ChiusuradeiLavoriBruno Cravedi

EVENTO INSERITO NEL PERCORSO REGIONALE DI ACCREDITAMENTO ECMReferente scientifico Claudio Sarti Sistema Qualità e Relazioni Esterne [email protected]

Referente organizzativo Sonia Gorgeri

Formazione, Educazione e Promozione della Salute

[email protected]