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10a

presentazione 10a 1...2009/06/16  · 1 è assai contenuta, con l'84% dei campioni al di sotto dei 25 ng/kg e solo il 4% oltre i 50 ng/kg. Inoltre, in tutti i campioni l'AFM 2 era

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10a

Caratterizzazione

Discriminazione di formaggi

giovani vs stagionati

Caratterizzazione

10aCaratterizzazione

Panari et al. 2003

10aCaratterizzazione

Malacarne et al. 2006

Caratterizzazione

Pecorari et al. 2007

Grazie alla individuazione di peptidi (gamma-glutamildipeptidi), che, essendo metaboliti finali deiprocessi biochimici, si accumulano nel formaggio enon sono ulteriormente biotrasformati si potrebberoavere miglioramenti della diagnosi

Sforza et al. (2004)

Oltre a tale tipologia di Marker Molecolari, èpossibile identificare peptidi che sono presentiall’inizio della stagionatura ma che vanno ascomparire dopo 10 o 13 mesi di stagionatura.Anche tali molecole possono, quindi, essereutilizzate per definire il periodo di invecchiamentodel prodotto.

Caratterizzazione

10a

Fig. 3 - Umidità del Parmigiano-Reggiano di 12 mesi rispetto all'andamento nel corso della maturazione, rappresentato dall'intervallo di

confidenza dei dati di ricerche precedenti

34,22

28

30

32

34

36

38

40

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 mesi

g/1

00g

Caratterizzazione

Figura 3 – Indice di lipolisi del formaggio Parmigiano-Reggiano nel corso della stagionatura: valore espresso come proporzione del contenuto totale di

acidi grassi liberi (AGL) rispetto al contenuto di grasso del formaggio.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

8000

9000

10000

0 12 24 36 48 60 72 84 96 mesi

AG

V/g

rass

o %

Caratterizzazione

Discriminazione di formaggi

giovani vs stagionati

Caratterizzazione

Discriminazione di formaggi

giovani vs stagionati

tipo A vs tipo B

Processo produttivo

Il processo produttivo del P-R prevede, tra l’altro

- uso di latte crudo,

- no uso di additivi

- produzione in caldaie di Cu

Processo produttivo: lattecrudo

Pellegrino et el. (1995)

Processo produttivo: lisozimaIl divieto all’uso di tali alimenti imposto daldisciplinare permette invece di produrre Parmigiano-Reggiano senza utilizzare lisozima: di conseguenzala ricerca di tale additivo nel formaggio è un buondiscriminatore della presenza di formaggi diversi dalParmigiano-Reggiano.

Metodiche

-metodo biologico;

-HPLC

10a

Nel Parmigiano-Reggiano maturo la quantità di rame risulta pari a5.78 mg/Kg contro 0.4 mg/Kg del formaggio ottenuto nella caldaiadi acciaio.

Processo produttivo: rame

Pecorari et al 2008

maggiore proteolisi nel formaggio prodotto nelle caldaie di ramemaggiori incrementi termici rispetto all’acciaio.

10a

La dose massima per l'assunzione giornaliera di rameproposta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità è pari a0,5 mg/kg di peso corporeo e corrisponde all'assunzione perun adulto di 30-40 mg di rame al giorno.Da una ricerca sulla composizione del Parmigiano-Reggiano,effettuata su 60 campioni di formaggio stagionato,rappresentativi delle diverse zone del comprensorio diproduzione (1983), risultava un contenuto medio di ramepari a 8,3 mg/kg, con valori che variavano da 3,6 mg/kg a12,9 mg/ kg. Pertanto il rischio tossicologico legato alconsumo di parmigiano-reggiano non può ritenersi in alcunmodo significativo.

Pecorari et al. 2000

Processo produttivo: rame

Naso elettronico

In letteratura sono riportate numeroseapplicazioni del naso elettronico nell’industriaalimentare.Tali applicazioni del naso elettronico sonoindirizzate per la maggior parte allacaratterizzazione e/o discriminazione rapida diprodotti: in questo caso, l’“impronta olfattiva”registrata dai sensori del naso elettronico ècorrelata, mediante tecniche statistichemultivariate, ad altri indicatori di qualità o allapercezione sensoriale.

Parmigiano

Reggiano puro (RR)

Gruppo delle

percentuali (S):

• 30% P-R

• 70% Grana di Sal

Grana Salisburgo

Puro (XS)

Naso elettronico

Origine: isotopi

Gli isotopi (lett. nello stesso luogo) sono atomi dellostesso elemento chimico, e quindi con lo stessonumero atomico, ma con differente numero dimassa, e quindi massa atomica. La differenza dellemasse è dovuta a un diverso numero di neutronipresenti nel nucleo dell'atomo.Per esempio in natura il carbonio si presenta comeuna miscela di tre isotopi con numero di massa paria 12, 13 e 14: 12C, 13C e 14C.Gli isotopi sono suddivisi in isotopi stabili (meno di300) e non stabili o isotopi radioattivi (circa 1200).Il concetto di stabilità non è netto, infatti esistonoisotopi "quasi stabili".

Origine: isotopi

L'analisi dei rapporti tra isotopi stabili di bioelementiin costituenti alimentari sta mostrando crescentipotenzialità nella salvaguardia della genuinità enella rintracciabilità dell'origine di alimenti quali vino(Versini et al., 1997), succhi di frutta (Camin et al.,2001 b), miele (Camin et al. 2003), piùrecentemente oli (Angerosa et al., 1999), latti(Rossmann et al., 1998, Versini et. 2000, Camin eVersini, 2001, Camin et al. 2001 a) e formaggi(Manca et al., 2001, Chiacchierini et al., 2002,Pillonel et al., 2003, Camin et al 2004). Per vino,miele, succhi di frutta e sciroppo d’acero sonoanalisi ufficiali (Rossmann 2001 p. 143).

Origine: isotopi

Gli istopi più utilizzati negli studi sullatracciabilità sono:

D/H,13C/12C,15N/14N,18O/16O,34S/32S87Sr/86Sr90Sr

Origine: isotopi

Carbonio

La variabilità almeno per il 13C/12C viene

trasmessa attraverso la dieta all'animale

(Piasentier et al., 2003) e ai prodotti animali

(Camin et al., 2001 a), i cui composti

presenteranno valori significativamente più alti

di 13C/12C maggiore è il contenuto di mais

nella razione.

Origine: isotopi

Idrogeno, ossigeno

I rapporti 18O/16O e D/H dell'acqua di falda

risultano relativamente più bassi maggiore è

la latitudine, l'altitudine e la distanza dagli

oceani (Clark e Fritz, 1997). Questi fattori di

variabilità sono individuabili anche nella

pianta e nell'animale così come i prodotti

animali.

Origine: isotopi

34S/p32S: parametro influenzato dallecaratteristiche geologiche dell’area e dallavicinanza al mare;

87Sr/86Sr: parametro influenzato dallecaratteristiche geologiche dell’area.

metalli traccia

Origine: isotopi

Processo produttivoazoto

solubile lisozima aggiunto

fosfatasi alcalina

Denominazione di vendita

paese origine

Tipo1 volume (ml) di NaOH

N/4

presenza dell’ alone di lisi

µµµµg di fenolo/g

a formaggio da grattugia IT porz. 7,1 positiva 0,0 b Formaggio Piemonte IT porz 6,5 positiva 18,6 c Goya LT porz 4,3 negativa 0,0 d Monterigo LT porz 4,2 negativa 0,0 e Parmesan Padano IT porz 9,4 positiva 35,22 f Grana Padano IT porz 9,6 positiva 49,9 2 g Gran Moravia CZ porz 10,4 positiva 23,0 h Formaggio duro da

grattugia IT porz 9,9 positiva 22,4

i Formaggio stagionato IT porz 7,4 negativa 7,8 l Parmesan IT porz 6,7 positiva 114 2 m Parmezan HR gratt. 5,5 positiva 1,8 n Formaggio da tavola IT gratt. 7,0 positiva 0,0 o Formaggio grattugiato ES gratt. 2,2 negativa 0,6 p Preparazione

formaggiera NL gratt. 4,5 positiva 15,5

q Parmigiano-Reggiano IT gratt. 9,4 negativa 36,7 Parmigiano-Reggiano (valori di riferimento)

>8 negativa >12 1 tipologia del campione: porz.=in porzioni; gratt.=grattugiato 2 analisi eseguita su una porzione di sottocrosta; negli altri casi l’analisi è stata eseguita su un campione medio.

Cu

ppm

N.E.

%

Isotopi

%

Panari et al. 2008

Tracciabilità

Tracciabilità

Tracciabilità

Problemi posti all’uso della tecnologia RFID:

-Costo

-Applicazione al formaggio

-Recupero tag

-Distanza di lettura

Tracciabilità

Tracciabilità

Tracciabilità

Tracciabilità

5) Sensoriale

4) Rilevazione datistrutturali e gestionali

3) Espertizzazioni

2) P-R battitori

1) Latte -Agrinet

Sensoriale

pigoni s., zannoni m., terenziani m. 1997

10aSicurezza

DPR 54/97

10aSicurezza

Reg (CE) 178

“… sono stati presi in considerazione tutti gli episodi dimalattia nell’uomo riferiti al CDC tra il 1973 ed il 1992” […]”La minima frequenza di episodi rilevanti associati alconsumo di formaggio è molto evidente “. Nessuno degliepisodi è riferibile a formaggi stagionati a base di lattecrudo.

Sicurezza

Molti fattori garantiscono la sicurezza del P-R<> T° 55° x 60 -> PA-<> ph (5,0 < 6h)<> Scomparsa precoce del lattosio,<- =antagonismo<> AW 0,90 (stagionatura)

SICUREZZA ALIMENTARE DEL PARMIGIANO-REGGIANO Nocetti, M.Acta Biomed., 77; Quaderno 5: 149-154 (2006).

Reg. (CE) 852/2004

Sicurezza

Panari et al. 2001Merialdi et al. 2001

Microrganismo

Salmonella L.monocyt.

C.jejuni/co

li

E. colipat.

S.aureus

D55 (min) 4,7 ( [1] ) 9 (da [2] ) 0,7-1,0( [3] )

5,5-6,6( [4] )

3 ( [5] )

[1] IMSCF (1996) Samonella. In Micro-organisms in Foods 5.Microbiological specifications of Food Pathogens. p.217-264. BlackieAcademic & Professional, London

[2] Bachmann et al (1995) Journal of Dairy Science. 78 :476-483rilevano una riduzione > 4,6 log con cottura a 53 ° C per 45 ’

[3] Doyle et al. (1981) J. of Food Prot. 44:596

[4] IMSCF (1996) Intestinally pathogenic E. Coli. In Micro-organisms inFoods 5. Microbiological specifications of Food Pathogens. p.126-140.Blackie Academic & Professional, London

[5] IMSCF (1996) Staphylococcus aureus. In Micro-organisms in Foods 5.Microbiological specifications of Food Pathogens. p.299-333. BlackieAcademic & Professional, London

Sicurezza

AA. VVLINEE GUIDA PER LA DEFINIZIONE DEL

SISTEMA DI AUTOCONTROLLOIGIENICO-SANITARIO NEI CASEIFICI A

NORMA DEL REG. (CE) 852/2004Guida Tecnica (2007)

Consorzio Formaggio Parmigiano-

Reggiano. Reggio Emilia.

Sicurezza

Reg. (CE) 852/2004

AA. VVAA. VVAA. VVAA. VVLINEE GUIDA PER LA DEFINIZIONE DEL

SISTEMA DI AUTOCONTROLLOIGIENICO-SANITARIO NEI CASEIFICI A

NORMA DEL REG. (CE) 852/2004Guida Tecnica (2007)

Consorzio Formaggio Parmigiano-

Reggiano. Reggio Emilia.

Sicurezza

Reg. (CE) 852/2004

10a

MONITORAGGIO SULLA PRESENZA DI CONTAMINANTI NELPARMIGIANO (CFPR 2003)

Presenza di aflatossina M1 nel Parmigiano-ReggianoIl monitoraggio ha mostrato che la contaminazione da aflatossinaM1 è assai contenuta, con l'84% dei campioni al di sotto dei 25ng/kg e solo il 4% oltre i 50 ng/kg. Inoltre, in tutti i campionil'AFM2 era al di sotto dei 5 ng/kg. Nella tabella sono riportati i valorimedi, in relazione alla provenienza dei campioni, e i valori minimi emassimi, espressi in ng/kg..

prov montagna collina pianura media compl.

BO 13,0 13,0

MN 26,8 26,8

MO 14,4 16,0 15,3

PR 17,8 16,0 13,7 15,7

RE 14,0 5,0 13,2 11,3

media 15,3 10,5 18,1 16,0

minimo 2 3 4 2

massimo 65 25 58 65

numero campioni 16 8 26 50

Sicurezza

10ale concentrazioni rivelate nelle otto zone di ogni forma nonmostrano significativi scostamenti, dimostrando come l’AFM1sia distribuita in modo abbastanza uniforme all’ interno dellaformail livello di AFM1 nel formaggio non subisce variazioni nelcorso della maturazione.

(Pecorari et al. 2008)

I principali radionuclidi …In seguito all’ incidente di Chernobyl più di 15 radionuclidi, inmaggior parte a vita media breve, furono evidenziati neicampioni prelevati durante il mese di maggio 1986.…I valori riscontrati sono sensibilmente inferiori ai limiti di legge(370 Bq/kg).

Nei campioni di Parmigiano-Reggiano il valore medio didiossina, espressa in termini di tossicità equivalente (WHO-TEQ) è stato pari a 0,40 pg/g grasso, con un valore minimo di0,17 ed un valore massimo di 0,95 pg/g grasso.…nettamente al di sotto (da 3 a 6 volte) del limite di tolleranzadi 3 pg WHO-TEQ /g di grasso.

Sicurezza

Valore nutrizionale

Valore nutrizionale

Valore nutrizionale

Valore nutrizionale

Valore nutrizionale

Valore nutrizionale

Valore nutrizionale

Digeribilità/cinetica componente proteica

Assenza di lattosio

Valore nutrizionale

Valore nutrizionale

Valore nutrizionale

- ridotta attività allergenica

- apporto quali-quantitativo di Ca;

Percentuale di soggettiin età evolutiva cheraggiunge l’intakegiornalieroraccomandato di calcio

Greer FR, Krebs NF and Committee

on Nutrition.

Pediatrics 2006;117:578-585

Valore nutrizionale

C’è accordo nel ritenere che la quotagiornaliera di calcio debba essereassunta con gli alimenti,in particolare con i prodotti lattiero-caseari

NIH Consensus Panel on Optimal Calcium Intake: Optimal Calcium Intake.JAMA 1994; 272:1942-1948

Valore nutrizionale

“Biodisponibilità” Ca del P-R

Peptidibioattiviconattività:

Valore nutrizionale

LR RER 28 in corso

Mesofili

Caratterizzazione…sensoriale

Siero

Prospettive

LR RER 28 presentati

Raccolta unica

Tecnologiaimbasimentodimensionismepr2

Valore nutrizionale(ridotto) potere allergenicoattività prebioticapeptidi bioattivicomposizione grassobiodisponibilità Ca

Prospettive

METODOLOGIA

Progettazione

Realizzazione

Divulgazione

Prospettive

Ringraziamenti e saluti

Partner scientifici

Panari, Pecorari, Nocetti

Enti di ricerca, ricercatori

Enti di ricerca (n = 51)Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente - PiacenzaArte Casearia - ModenaAssociazione Provinciale Allevatori - Parma.Biomathematics and statistics BioSS - Edimburgo (Regno Unito)Biotechnological Institute - Kolding (Danimarca)Centro Caseario Pivetti - Castelnuovo Sotto (RE)Centro di Medicina dello Sport - SondaloCentro Lattiero Caseario - ParmaCentro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) - Reggio EmiliaClinica Pediatrica – Ospedale s. Paolo - Università degli Studi di MilanoClinica Pediatrica - Dipartimento dell’Età Evolutiva - Università di ParmaClinica Pediatrica Dip. Pediatria – Università politecnica delle Marche – AnconaComité Interprofessionnel du Gruyère de Comté – Poligny (Francia)Consejo Regulador D.O. “Queso Mahon” – Mahon (Spagna)Consorzio Produttori Fontina - AostaDipartimento Controllo Qualità P. R. - Reggio EmiliaDipartimento di Chimica Generale ed Inorganica, Chimica Analitica, Chimica Fisica. Università degli Studi di Parma.Dipartimento di Chimica Organica e Industriale. Università di ParmaDipartimento di Genetica, Biologia dei Microrganismi, Antropologia, Evoluzione. Università degli Studi di Parma

Enti di ricerca (n = 51)Dipartimento di Morfofisiologia Funzionale e Produzioni Animali (DIMORFIPA). Università di Bologna.Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria. Università di Milano.Dipartimento di Produzioni Animali, Biotecnologie Veterinarie, Qualità e Sicurezza degli Alimenti. Università di Parma.Dipartimento di Scienze degli Alimenti. Facoltà di Agraria. Università di Bologna. Sede di Reggio Emilia.Dipartimento di Scienze delle Produzioni Animali. Università della Basilicata - PZDipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari, Ambientali e Microbiologiche. Università del Molise - CampobassoDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche. Università di MilanoDipartimento di Scienze Statistiche. Università di BolognaDipartimento di Scienze degli Alimenti. Università di UdineDipartimento di Scienze delle Produzioni Animali. Università di UdineDipartimento di Scienze Zootecniche. Università di SassariEnte Regionale per lo Sviluppo Agricolo e Forestale (ERSAF) - MantovaFacoltà di Farmacia. Unversità degli studi di Modena e Reggio EmiliaFacoltà di Medicina e Chirurgia. Università di ParmaFacoltà di Medicina Veterinaria. Università di Teramo

Enti di ricerca (n = 51)Istituto di Microbiologia. Facoltà di Agraria. Università Cattolica di Piacenza.Istituto di Scienze degli Alimenti e della Nutrizione. Facoltà di Agraria. Università Cattolica di PiacenzaIstituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise - TeramoIstituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna - BresciaIstituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna - Sezione di PiacenzaIstituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia - Sezione di Reggio EmiliaIstituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie - PadovaLaboratorio Hyperion - Castelnuovo Monti (RE)Ministerio de Agricultura, Pesca y Alimentaciòn de Espana – Madrid (Spagna)Presidio Multizonale di Prevenzione della Provincia di ModenaPresidio Multizonale di Prevenzione della Provincia di Reggio EmiliaPresidio Multizonale di Prevenzione della Provincia di Parma.SALCHIM. Reggio EmiliaServizio Veterinario USL. Reggio EmiliaStation de Recherches en Technologie et Analyses Laitières. INRA – Poligny (Francia)Station Fédérale de Recherche Laitières – Liebefeld (Svizzera)Stazione Sperimentale per 1' Industria delle Conserve Alimentari - Parma

Autori (n = 107)AdamoAlbertiniAllegrettiArrigoniBarbieriBattagliaBenevelliBergomiBerodierBertozziBertuzziBettoniBizzarriCampaniniCareriCaroliCasalsCastagnettiCavatortaChiavariColombariColorettiConterCoppolaDi GregorioDossena

FerriFilippiFormaggioniFormigoniFossaFranceschiGambiniGattiGhidiniGoriGraziaGuidetti HerreroHogenboomHunterIanieriIorizzoLampisLavanchyLigabueLindnerLosiMacciottaMalacarneMarchelliMariani

Mariani M.S.MasinaMasoniMasottiMelaniMerialdiMoraMoraraMordentiMordenti A.L.MoroniMulazziNanniNevianiNielsenNocettiNoelPacchioliPanariPaoliniPecorari APecorari MPellegrinoPercorari MPeriniPietriPigoni

PMPMO PR RERandoReverberiSabbioniSalzanoSandriSeneseServentiSforzaSgorlonSinisiSorrentino ASorrentino ESpagnoliStefanonSummerTambiniTedeschiTerenzianiTurroniVecchiaVulcanoZanardiZanassiZannoniZanzucchiZapparoli

Ringraziamenti saluti

Partner operativi

caseifici/CASARI

realizzazione

progettazione

CTS

CRPA

Ringraziamenti saluti

RER

CFPR