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Presentazione diGiusy Marongiu, Giulia Pirisi
& Sabrina Veccia
Dante alighieri: Presentazione animata
Dante Alighieri:La Divina Commedia
Inferno Canto INel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscuraché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forteche nel pensier rinova la paura!
Tant'è amara che poco è più morte;ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.Io non so ben ridir com'io v'intrai,
tant'era pien di sonno a quel puntoche la verace via abbandonai.
Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle
giunto,là dove terminava quella valle
che m'avea di paura il cor compunto,guardai in alto, e vidi le sue spalle
vestite già de' raggi del pianetache mena dritto altrui per ogni calle.
Dante, la
notte del
giovedì
santo del 7
aprile 1300,
a metà
della sua
vita, cioè a
35 anni,
inizia un
viaggio che
durerà sette
giorni…
Nel mezzo del cammin di nostra vita:
… mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita …
Dante si ritrova a vagare per una foresta oscura e non riesce più a trovare una via d’uscita. La selva oscura rappresenta un luogo aspro e oscuro che
genera paura,il peccato, in senso morale, e la paura della morte in senso allegorico. Per diritta via
s’intende il cammino che conduce a Dio.
Ahi quant
o a dir
qual
era è
cosa
dura
esta
selva
selvag
gia e
aspra
e forte
che
nel pensi
er rinova
la paura
!
La selva era così difficile da percorrere che al solo pensiero ritornano la paura e l’angoscia.
Tant' è
amara che
poco è più
morte; ma
per trattar
del ben
ch'i' vi
trovai,
dirò de
l'altre
cose ch'i'
v'ho
scorte.
La selva era così amara e angosciante che è quasi come la morte. Ora l’autore comincia la descrizione delle
vicende.
Io non
so ben
ridir
com' i'
v'intrai,
tant' era
pien di
sonno a
quel
punto
che la
verace
via
abbando
nai.
Non sono in grado di raccontare come io vi entrai,
tanto ero assonnato nel momento in cui abbandoni la dritta via, che conduce alla
verità. Il sonno costituisce la caduta dei valori morali.
Ma quando arrivai ai piedi di un colle, là dove terminava la parte pianeggiante in cui si estendeva la selva che mi aveva trafitto e spaventato il cuore, vidi i suoi pendii illuminati dai raggi del sole che conducono sempre per la retta via e rappresentano Dio. Il colle illuminato in qualche modo risolleva il morale di Dante in senso letterale; in senso allegorico il colle rappresenta la vita contemplativa.
Ma poi ch'i' fui al
piè d'un colle
giunto, là dove
terminava quella
valle che m'avea
di paura il cor compunto,
guardai in alto e
vidi le sue spalle
vestite già de'
raggi del pianeta
che mena dritto
altrui per ogne calle.
Io mi rendei, piangendo, a Quei che
volentier perdona. Orribil furon li
peccati miei, ma la bontà infinita ha
sì gran braccia che prende ciò che si
rivolge a Lei….
Non men che saver, dubbiar m'aggrata….
Non ti curar di lor, ma guarda e passa….
Perder tempo a chi
più sa, più spiace….
Amor che
nella mente
mi ragiona"
cominciò egli
a dir si
dolcemente
che la
dolcezza
ancor dentro
mi suona…Libertà va cercando, ch' é si cara come sa chi per lei vita rifiuta…
Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria…
Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtude e canoscenza.
Presentazione creata da Giusy Marongiu, Sabrina Veccia e Giulia Pirisi.
Un ringraziamento particolare alla professoressa Secchi per averci seguito e averci aiutato durante questo anno scolastico. Un saluto a tutta la nostra classe, è stato un anno particolare e ci siamo divertiti! Buone vacanze a tutti arrivederci a settembre.