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Come gestire il morso di animali e di zecche Giangiacomo Nicolini UOC Pediatria – Belluno

Presentazione di PowerPoint€¦ · ∗Considerare dose booster di antitetanica e Ig specifiche solo per bimbi non sottoposti al ciclo vaccinale completo, o che lo hanno completato

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Come gestire il morso di animali e di zecche

Giangiacomo NicoliniUOC Pediatria – Belluno

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Relatore
Note di presentazione
I morsi di animale sono stati, fin dall’antichità, oggetto di studio e origine di leggende e miti; per esempio, il tarantismo è un quadro psicopatologico caratterizzato da una condizione di malessere generale e da una sintomatologia psichiatrica vagamente assimilabile all'epilessia o all'isteria che in base a credenze ampiamente diffuse nella popolazione deriverebbe dal morso del ragno, in particolare della tarantola. Ne troviamo traccia già nel XIV secolo nel trattato del De Martino, De morsu tarantulae; la cura, era identificata nella musica, che tendeva ad alleviare la “pizzicata” (forse per una reale liberazione di endorfine). Non dimentichiamo il morso del vampiro, che sopravvive solo nutrendosi dell’essenza vitale di altre creature; mitologia nata nel XVIII secolo, il vampirismo raggiunge il suo culmine con il romanzo Dracula di Bram Stoker del 1897, dove sono descritte le imprese del transilvano Conte Dracula insieme a lupi mannari ed altri demoni. Tra le tante cause di patologia che sono state implicate come causa del vampirismo ci sono anche patologie infettive come la rabbia e la peste bubbonica. Le leggende su ragni e vampiri hanno dato successivamente origine a fumetti, film, serie TV e videogiochi di notevole successo.
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Relatore
Note di presentazione
I morsi di animale interessano prevalentemente l'età infantile o adolescenziale, questo perché generalmente l’animale morde per difendersi, se stimolato. Principalmente i morsi avvengono a volto e collo in bimbi piccoli, agli arti in bimbi più grandi. Non sono così comuni i morsi da parte di animali selvatici, mentre i principali responsabili sono gli animali domestici, e spesso l’animale in possesso della famiglia, in particolare cane (80 – 90%) e gatto.
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Relatore
Note di presentazione
Infatti nel 78% dei casi il morso avviene all’interno delle mura domestiche. I morsi generano per lo più ferite banali che non giungono all'osservazione del medico (almeno il 50% dei casi); in altre occasioni, tuttavia, vi sono elementi di gravità legati al trauma in sé oppure alla possibilità che al morso segua un’infezione locale o generalizzata; il bimbo sviluppa infezione nel 50% dei casi se morso da un gatto, nel 15 – 20% se morso da un cane. Capitolo differente riguarda i morsi di zecca, che verranno trattate successivamente. Raramente sono descritti anche morsi da parte di animali esotici; aneddotico è il caso di un’epidemia di salmonella trasmessa dalle rane e diffusasi tra i bambini nello stesso anno (2009) in cui è stato prodotto dalla Walt Disney il film “La principessa e il ranocchio”.
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∗ tipo di ferita: rischio più elevato per le ferite puntiformi che si

chiudono rapidamente imprigionando numerosi microrganismi,

o se ferita > 3cm

∗ tempo trascorso dall'evento traumatico alla valutazione medica

∗ sede anatomica colpita: capo, collo, mano, piede o dove siano

esposti nervi, tendini o articolazioni

Lo sviluppo di una complicanza infettiva in una ferita da morso dipende da :

Relatore
Note di presentazione
Il rischio di sviluppare un’infezione dipende dal tipo di animale, dal battere coinvolto, dalla sede del morso, dall’eventuale coinvolgimento di vasi sanguigni; testa e collo, specie se vi sono fratture associate, sono le sedi più a rischio, ma anche le mani per la presenza di molti vasi e nervi, ossa piccole e articolazioni. Il rischio di contrarre un’infezione aumenta se la ferita è più grande di 3 cm. Benché i morsi dei gatti siano meno frequenti di quelli dei cani, si associano a maggior probabilità di sviluppare infezione (30 – 50% dei casi contro meno del 25%), verosimilmente per la diversa forma dei denti e la microflora batterica del cavo orale. I morsi dei cani si associano maggiormente a ferite e lacerazioni importanti.
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∗ tipo di animale coinvolto: morso di gatto più a rischio

(infezione nel 30 – 50% dei casi vs <25% nel cane)

∗ entità̀ dell'inoculo batterico

∗ presenza di materiale estraneo

∗ tipo di trattamento instaurato

∗ presenza di fattori locali o generali che compromettano la

risposta immunitaria

Lo sviluppo di una complicanza infettiva in una ferita da morso dipende da :

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∗ Usualmente polimicrobiche (patogeni nel cavo orale ma anche sulla cute del paziente)

∗ Staphylococcus spp∗ Streptococcus spp∗ Pasteurella spp∗ Capnocytophaga canimorsus∗ Moraxella spp∗ Porphyromonas, Bacteroides spp e Fusobacterium spp

∗ Bartonella henselae e patogeni rari (animali esotici)

Microbiologia

Relatore
Note di presentazione
Usualmente le infezioni sono polimicrobiche, causate da patogeni presenti sia nel cavo orale di gatto e cane, sia sulla cute del bambino che ha subito il morso. Gli agenti causali sono sia aerobi, prevalentemente Gram + come Staphylococcus spp e Streptococcus spp, ma anche Pasteurella spp, Capnocytophaga canimorsus (particolarmente pericolosa in pazienti asplenici), Moraxella spp, sia anaerobi come Porphyromonas, Bacteroides spp e Fusobacterium spp. La malattia da graffio di gatto è invece causata dalla Bartonella henselae, che viene trasmessa tramite morso o graffio.
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∗ Infezioni della cute e dei tessuti molli∗ Ascessi cutanei∗ Linfangiti∗ Artriti settiche∗ Osteomieliti∗ Sepsi∗ Ascessi cerebrali∗ Endocarditi ∗ Peritoniti

Clinica

Relatore
Note di presentazione
In caso di infezione si sviluppano celluliti, ascessi cutanei, linfangiti, ma possono insorgere complicanze quali artriti settiche, setticemie, osteomieliti, ascessi cerebrali, endocarditi e peritoniti. Possono anche verificarsi tetano e rabbia, infezioni che alle nostre latitudini non sono di particolare rilievo epidemiologico.
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Valutazione della ferita

∗ Esplorare attentamente se sono lesionate strutture profonde o se

presenti corpi estranei, dopo adeguata anestesia

∗ Esami ematici e tamponi microbiologici non necessari di routine;

eseguire sempre tampone se ferita apparentemente infetta prima di

iniziare terapia

∗ Rx o eco tessuti molli se sospette lesioni di ossa, tendini o strutture

profonde, sospetti corpi estranei o dubbio di osteomielite

Relatore
Note di presentazione
I morsi di animali vanno gestiti inizialmente come qualsiasi altra ferita, ovvero con lavaggi a base di acqua e sapone o derivati dell’ammonio quaternario; ogni tessuto devitalizzato dovrà inoltre essere rimosso. Gli esami ematochimici non devono essere eseguiti di routine; non sono necessari tamponi colturali da ferite non infette, mentre le colture vanno eseguite sempre prima di iniziare una terapia antibiotica in caso di sospetta infezione. Radiografie o ecografie dei tessuti molli possono essere consigliate in caso di sospetta lesione di ossa, tendini o strutture profonde, nel sospetto di corpi estranei o di osteomielite.
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∗ Normale disinfezione con acqua e sapone o derivati dell’ammonioquaternario

∗ Rimozione dei tessuti devitalizzati∗ Sutura immediata in pazienti sani se sono rispettati tutti i seguenti criteri

(Grado 2B):∗ Cosmeticamente importante (es lesioni al volto)∗ Nessun segno clinico di infezione∗ Morso occorso meno di 12 ore prima (24 se al volto)∗ Ferite non localizzate a mani/piedi

∗ Non utilizzare la colla per sutura

Gestione della ferita

Relatore
Note di presentazione
Non c’è consenso unanime se suturare immediatamente le ferite o lasciarle aperte con successiva rivalutazione; la sutura ritardata pare essere la scelta migliore in caso di ferite a capo, mani e piedi, ferite puntiformi, ferite infette o procuratesi più di 24 ore prima della valutazione. Usualmente si suturano ferite ampie e non infette, specie a capo e volto (per motivi estetici e di buona vascolarizzazione che riduce la probabilità di insorgenza di infezione). Se si sceglie di suturare, è necessario farlo entro 8 ore dal morso. Morsi di gatto non dovrebbero essere suturati (tranne al volto).
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∗ Evitare la sutura (Grado 2c) se:∗ Lesioni da schiacciamento

∗ Ferite puntiformi

∗ Ferite a mani/piedi

∗ Morso più di 12 ore prima (o 24 se al volto)

∗ Morso di gatto o di uomo, eccetto al volto

∗ Pazienti immunocompromessi

∗ Queste ferite vano irrigate copiosamente, coperte con garze elasciate drenare spontaneamente, ed esaminate giornalmenteper valutare la comparsa di segni di infezione

Gestione della ferita

Relatore
Note di presentazione
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∗ Considerare dose booster di antitetanica e Ig specifiche solo per bimbi

non sottoposti al ciclo vaccinale completo, o che lo hanno completato

da più di 5 anni

∗ La profilassi antirabbica va eseguita a seconda dell’epidemiologia

locale: dal 1997 al 2008 l’Italia è stata considerata libera da rabbia; da

allora sono stati tuttavia descritti centinaia di casi di rabbia in animali in

Friuli, Veneto e in provincia di Trento (animali provenienti dalla ex

Jugoslavia)

Profilassi antitetanica ed antirabbica

Relatore
Note di presentazione
Va considerata la somministrazione di una dose booster di vaccino antitetanico e di immunoglobuline specifiche solo per quei bambini che non sono stati già sottoposti al ciclo di tre somministrazioni, o che hanno completato il ciclo vaccinale da più di cinque anni. La profilassi antirabbica va eseguita a seconda della epidemiologia locale: dal 1997 e fino all’ottobre 2008, l’Italia è stata considerata libera da rabbia. Successivamente, dal 2008 a febbraio 2010, sono stati diagnosticati centinaia di casi di rabbia in animali in Friuli-Venezia Giulia, in Veneto e nella Provincia Autonoma di Trento.
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∗ Argomento altamente dibattuto; non evidenti vantaggi a favore dellaprofilassi in caso di morso di cane o gatto . Non incide il tipo di ferita,quanto la profondità della stessa. Ferite alle mani si infettano meno seprofilassate

∗ NON profilassare ferite evidentemente non infette se avvenute almeno 24ore prima della valutazione

∗ Consigliata profilassi se:∗ Morsi profondi (specie se gatti)∗ Ferite lacero – contuse o se si associano a lesioni da schiacciamento∗ Morso a mani, genitali, volto o comunque se tendini o ossa/articolazioni esposte∗ Ferite che richiedano sutura immediata∗ Pazienti immunocompromessi

Profilassi antibiotica

Relatore
Note di presentazione
L’uso di profilassi antibiotica è altamente controverso. Una recente metanalisi non rivela evidenti vantaggi a favore della profilassi in caso di morso di cane o gatto; non pare incidere il tipo di ferita, quanto la profondità della stessa, mentre in caso di ferite alle mani sembra che individui sottoposti a profilassi acquisiscano in modo significativo meno infezioni di chi non assume antibiotico. Nonostante manchino studi approfonditi, molti esperti consigliano di non profilassare ferite evidentemente non infette se avvenute 24 o più ore prima della valutazione clinica. Si consiglia invece di somministrare amoxicillina – acido clavulanico per via orale o ampicillina – sulbactam per via endovenosa (nei casi di impossibile assunzione per os) in caso di morsi profondi, ferite lacero – contuse specie se avvengono al volto, o dove tendini e ossa rimangano esposti come in caso di morsi alle mani. La durata consigliata è di 3 – 5 giorni secondo alcuni Autori, 7 – 14 giorni secondo altri; in tutti questi casi è corretto parlare di terapia piuttosto che di profilassi. In caso di pazienti allergici alla penicillina è indicata una cefalosporina ad ampio spettro o l’associazione tra cotrimoxazolo e clindamicina (quest’ultimo farmaco non va mai utilizzato in monoterapia per la mancanza di efficacia nei confronti di Pasteurella spp). Tetracicline e fluorchinoloni, consigliati in caso di pazienti adulti, vanno invece utilizzati solo in casi ben selezionati. La profilassi è consigliabile anche in caso di pazienti immunocompromessi.
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∗ Amoxicillina – acido clavulanico (o ampicillina/sulbactam se ev )

è l’ antibiotico di scelta

∗ In caso di allergia cefalosporina ad ampio spetto o

cotrimoxazolo + clindamicina

∗ Tetracicline e Fluorchinoloni in casi ben selezionati

∗ Durata 3 -5 giorni secondo alcuni Autori, 7 – 14 secondo altri

∗ PROFILASSI O TERAPIA?

Profilassi antibiotica

Relatore
Note di presentazione
L’uso di profilassi antibiotica è altamente controverso. Una recente metanalisi non rivela evidenti vantaggi a favore della profilassi in caso di morso di cane o gatto; non pare incidere il tipo di ferita, quanto la profondità della stessa, mentre in caso di ferite alle mani sembra che individui sottoposti a profilassi acquisiscano in modo significativo meno infezioni di chi non assume antibiotico. Nonostante manchino studi approfonditi, molti esperti consigliano di non profilassare ferite evidentemente non infette se avvenute 24 o più ore prima della valutazione clinica. Si consiglia invece di somministrare amoxicillina – acido clavulanico per via orale o ampicillina – sulbactam per via endovenosa (nei casi di impossibile assunzione per os) in caso di morsi profondi, ferite lacero – contuse specie se avvengono al volto, o dove tendini e ossa rimangano esposti come in caso di morsi alle mani. La durata consigliata è di 3 – 5 giorni secondo alcuni Autori, 7 – 14 giorni secondo altri; in tutti questi casi è corretto parlare di terapia piuttosto che di profilassi. In caso di pazienti allergici alla penicillina è indicata una cefalosporina ad ampio spettro o l’associazione tra cotrimoxazolo e clindamicina (quest’ultimo farmaco non va mai utilizzato in monoterapia per la mancanza di efficacia nei confronti di Pasteurella spp). Tetracicline e fluorchinoloni, consigliati in caso di pazienti adulti, vanno invece utilizzati solo in casi ben selezionati. La profilassi è consigliabile anche in caso di pazienti immunocompromessi.
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Curiosità

∗ Malattia da graffio di gatto usualmenteautolimitantesi; trattare solo i casi piùseveri (es angiomatosi bacillare) conmacrolidi, o rifampicina ocotrimoxazolo

∗ Malattia dell’acquario causata daMycobacterium marinum. Trattare conrifampicina o rifabutina ± macrolidi,per 4 – 8 settimane. Escissionechirurgica spesso causa recidive

Relatore
Note di presentazione
La malattia da graffio di gatto è usualmente auto – limitantesi e non richiede trattamento specifico; nei casi più severi, caratterizzati da segni sistemici (per esempio angiomatosi bacillare o osteomielite) e linfoadenite persistente è indicato il trattamento con macrolidi, rifampicina o cotrimoxazolo. Per quanto questa trattazione, come già detto, non voglia parlare di malattie trasmesse da animali esotici, è comunque doveroso un accenno alle patologie causate dal morso di animali come tartarughe d’acqua, pesci e in generale acquisite nel maneggiare e pulire gli acquari domestici; il Mycobacterium marinum è l’agente eziologico responsabile della formazione di granulomi che possono presentarsi come cisti cutanee tendinee singole o multiple, usualmente localizzati a mani e braccia, che devono essere trattate con terapia antibiotica con rifampicina, macrolidi o associazioni di due farmaci; l’escissione chirurgica è un’alternativa ma spesso si generano recidive.
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∗ Si trovano su piante, erba, arbusti, mucchi di foglie e boscaglia

∗ Si attaccano alle persone quando queste camminano in zoneerbose o boschive; sulla cute si muovono lentamente fino araggiungere una zona dove potersi nutrire

∗ Possono deporre fino a 20.000 uova, in media, ne rilasciano circa2.000, subito dopo il pasto ematico

∗ Il morso non è doloroso e non viene avvertito dal soggetto

∗ Non tutte sono pericolose per l’uomo; l’Ixodes ricinus trasmetteil maggior numero di infezioni nell’uomo

Il morso di zecca

Relatore
Note di presentazione
Le zecche fanno parte della famiglia degli aracnidi e sono simili agli acari; sono lunghe da alcuni millimetri a oltre 2 centimetri, e si distinguono in due famiglie: Argasidae (o zecche molli), parassiti degli uccelli ma che possono attaccare anche i mammiferi ed Ixodidae (o zecche dure), specifiche dei mammiferi. Possono deporre fino a 20.000 uova ma in media ne rilasciano circa 2.000. Subito dopo aver consumato un pasto ematico si riproducono, deponendo le uova. Il morso non è doloroso e non viene avvertito dal soggetto. Le zecche si trovano su piante, erba, arbusti, mucchi di foglie e boscaglia; si attaccano alle persone quando queste camminano in zone erbose o boschive; sulla cute la zecca si muove lentamente fino a raggiungere una zona dove potresti nutrire. Non tutte le zecche sono ugualmente pericolose per l’uomo; quella che maggiormente è in grado di trasmettere infezioni è l’Ixodes ricinus.
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Infezioni trasmesse da zecca

Rickettsie

∗ Rickettsia rickettsii∗ Anaplasma sp.∗ Ehrlichia sp.∗ Febbre Q

Protozoi

∗ Hepatozoon canis∗ Babesia sp.∗ Cytauxzoon felis

Batteri

∗ Borrelia sp. ∗ Mycoplasma haemocanis∗ Francisella tularensis

Virus∗ TBE∗ Febbre del Colorado∗ Febbre suina africana

Relatore
Note di presentazione
Le infezioni trasmissibili comprendono rickettsiosi (es. Febbre Q, erlichiosi), patologie protozoarie (es. babesiosi), batteriche (es. borreliosi, tularemia), virali (febbre del Colorado, TBE, febbre suina africana). Di particolare interesse epidemiologico sono due patologie emergenti nel nord – est italiano ma con ampia diffusione: la malattia di Lyme e la TBE.
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LYME: EPIDEMIOLOGIA

∗ Causata dalla spirocheta Borrelia Burgdoferi∗ Trasmissione tramite zecche Ixodes ricinus∗ Periodo : primavera, estate, inizio autunno∗ Zone endemiche in Italia: nord Est∗ Serbatoio: roditori (topi, scoiattoli, toporagno, etc). Cervi,

caprioli pecore come animali portatori∗ Incidenza: 300 casi per 100.000 abitanti∗ Bambini tra i soggetti a maggior rischio, secondo i dati di

picco bimodale, tra 5 – 9 e 45 – 59 anni

Relatore
Note di presentazione
La malattia di Lyme, causata dalla spirocheta Borrelia burgdoferi, presenta un decorso polifasico. E’ trasmessa prevalentemente nel periodo tra la primavera e l’autunno; il serbatoio sono i roditori mentre animali selvatici come ungulati e bovini sono i carrier principali. L’incidenza è di 300 casi ogni 100.000 abitanti (in Italia sono maggiormente colpite le regioni del nordest) e i bambini sono tra i soggetti a maggior rischio. Tuttavia, poiché la sieroprevalenza nella popolazione generale è del 2 – 26% e nei bambini del 2 – 15%, si ritiene che gran parte delle infezioni decorra in modo asintomatico in età pediatrica. Nei casi sintomatici l’eritema migrante è presente nel 89%, l’artrite nel 7%, la paralisi del VII nervo cranico nel 3%, la meningite nel 1%, la cardite nello 0.5 dei casi.
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Manifestazioni cliniche nel bambino

∗ Eritema migrante: 89% dei casi (66% EM singolo, 23%

multiplo)

∗ Artrite: 7%

∗ Paralisi del facciale: 3%

∗ Meningite asettica: 1%

∗ Cardite: 0.5%

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Stadi clinici

∗ Precoce localizzato: eritema migrante (EM) +/- segnisistemici. Entro un mese dal morso

∗ Precoce disseminato: EM multiplo e/o sintomi neurologici e/osintomi cardiaci. Da settimane a mesi dopo l’infezioneprimaria

∗ Tardivo: artrite intermittente o persistente che coinvolge unao più grandi articolazioni (specie ginocchia) e/o sintomineurologici. Da mesi a pochi anni dopo l’infezione primaria

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ERITEMA MIGRANTE

∗ Manifestazione principale, riscontrabile nel 89% dei casi di Lyme: chiazza

eritematosa “a coccarda” con centro arrossato, alone più chiaro e nuovo

eritema con bordi rilevati. A volte lesione completamente rossa

∗ Si sviluppa nel sito del morso dopo 3 – 30 gg (in genere 7 – 14)

∗ Se non trattato, entro una settimana si espande fino a formare una lesione

anulare tra i 5 e i 70 cm (media 15) che poi scompare spontaneamente entro

un mese

∗ Può essere pruriginoso ma mai doloroso.

∗ Spesso si accompagna a febbre (24%), astenia (58%) cefalea (42%), algie al

collo (26%), artralgie (33%), mialgie(16%)

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Relatore
Note di presentazione
----- Note riunione (13/03/13 13:25) -----
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DIAGNOSI

∗ Anamnesi: viaggi in luoghi endemici; morso di zecca

∗ Forma precoce localizzata: la sierodiagnosi è spesso negativa(60 – 80 %) , per cui non è mai richiesta né raccomandata. Bassasensibilità sierologica. Diagnosi clinica∗ Anticorpi di fase acuta non rilevabili fino a 2 – 3 settimane dopo la comparsa dell’alone

∗ Forma precoce disseminata e forma tardiva: eseguire sierologiae Western Blot di conferma. Nella forma tardiva la sierologia èpressochè sempre positiva

∗ Gli anticorpi persistono anche DOPO la cura, per cui l’esame non va ripetuto come

“segnale” di guarigione

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TERAPIA

• La durata della terapia per gli stadi precoce disseminato e tardivo non è validata nei bambini (vanno da 14 a 28 gg nei vari studi)

• Alcuni autori suggeriscono di trattare pazienti sieropositivi asintomatici per 28 giorni, ma anche tale dato non è validato

Relatore
Note di presentazione
La malattia di Lyme si manifesta con tre stadi clinici: precoce localizzato, caratterizzato da eritema migrante, accompagnato o meno da sintomi sistemici, che avviene entro un mese dal morso; precoce disseminato, caratterizzato da eritema migrante multiplo e/o sintomi neurologici e/o sintomi cardiaci, che avviene da settimane a mesi dal morso; tardivo, caratterizzato da artrite intermittente o persistente che coinvolge una o più grandi articolazioni e/o sintomi neurologici e che avviene da mesi fino a qualche anno dopo il morso. La diagnosi è esclusivamente clinica nello stadio precoce localizzato, mentre sierologia, Western Blot e metodiche di biologia molecolare sono dirimenti negli altri due stadi. La terapia è basata sull’utilizzo di amoxicillina per os (doxiciclina sopra gli 8 anni) o ceftriaxone ev; la durata del trattamento varia dalle 2 alle 4 settimane a seconda dello stadio clinico e della gravità. Non è disponibile un vaccino. La profilassi antibiotica non è indicata dopo il morso.
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PREVENZIONE

∗ Profilassi ambientale

∗ Prima di trasmettere il Lyme la zecca deve rimanere in sedealmeno 24 ore, per cui è fondamentale la rimozioneprecoce

∗ Non indicata la profilassi antibiotica post – esposizione

∗ Non disponibile vaccinazione

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TICK-BORNE ENCEPHALITIS (TBE)

∗ Tre virus appartenenti al genere Flavivirus∗ Sottotipo dell’est (o Russo)∗ Sottotipo Siberiano (anche detto virus Vasilchenko)∗ Sottotipo Europeo

∗ Vettore: zecca del genere Ixodes∗ Trasmissione: in primavera ed estate nelle zone temperate e

anche in autunno nell’area del Mediterraneo∗ La trasmissione avviene entro pochi minuti dal morso, per

cui la rimozione precoce non previene l’infezione∗ Morso di zecca riportato solo nel 50% dei casi

Relatore
Note di presentazione
La TBE (tick borne encephalits) è causata da un Flavivirus che si presenta in tre sottotipi, con altrettanti quadri clinici: Russo, Siberiano ed Europeo. La trasmissione avviene perlopiù in primavera ed estate, ma nelle zone più temperate può avvenire anche in autunno (raramente in inverno). Sono descritte saltuarie infezioni trasmesse tramite assunzione di latte infetto non pastorizzato. In Europa si è assistito a un incremento del 400% di tale patologia nelle ultime decadi, specialmente in Austria, Germania, Polonia e Russia.
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EPIDEMIOLOGIA

∗ In Europa incremento del 400%

nelle ultime decadi

∗ Problema emergente in

Germania, Polonia e Russia

∗ Endemica con andamento

stagionale

∗ Patologia rara in età prescolare

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CLINICA

∗ Nella forma Europea, la maggior parte dei casi avviene in formaasintomatica; solo una piccola percentuale sviluppa la formaencefalitica/meningitica

∗ Bimbi colpiti soprattutto in periodo scolare, mediana di 9 anni∗ Incubazione tra 7 e 14 giorni∗ Sintomi vaghi e aspecifici nei bambini∗ Cefalea nel 60% (adulti nel 90%)∗ Andamento bifasico raro nei bimbi in età prescolare:

∗ sintomi iniziali (cefalea, stanchezza, febbre e artralgie diffuse, nausea evomito ) che durano fino a 5 giorni

∗ seguiti , nel 5-30% dei casi, da sintomi neurologici (formameningea/encefalitica) dopo 2 – 8 giorni di asintomaticità

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CLINICA

∗ Nei 2/3 dei casi pediatrici la forma è meningitica senzasegni di encefalite

∗ Nei casi di meningoencefalite: apatia fino asonnolenza, convulsioni, atassia, tremore, paralisi deinervi cranici, emiparesi

∗ Encefalite più frequente negli adulti (con mielite eparalisi flaccida)

∗ Sequele molto rare nei bambini

Relatore
Note di presentazione
Nella forma Europea, la maggior parte dei casi si presenta in forma asintomatica; solo una piccola percentuale sviluppa la forma encefalitica/meningitica; i bimbi sono colpiti soprattutto in periodo scolare, con mediana di 9 anni; è rara in età prescolare. Il morso di zecca è riportato all’anamnesi solo nel 50% dei casi. L’incubazione va da 7 a 14 giorni. I sintomi sono generalmente vaghi e aspecifici nei bambini, la cefalea è presente nel 60% (90% negli adulti). Il tipico andamento bifasico è raro nei bimbi in età prescolare, si presenta con sintomi iniziali (cefalea, stanchezza, febbre e artralgie diffuse, nausea e vomito ) che durano fino a 5 giorni, e sono seguiti, nel 5-30% dei casi, da sintomi neurologici (forma meningea/encefalitica) dopo 2 – 8 giorni di asintomaticità. Nei 2/3 dei casi pediatrici la forma è meningitica senza segni di encefalite; nei casi di meningoencefalite si manifestano apatia fino a sonnolenza, convulsioni, atassia, tremore, paralisi dei nervi cranici, emiparesi. Le sequele sono molto rare nei bambini.
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DIAGNOSI

∗ Sierologia

∗ Dimostrazione diretta del virus su sangue, liquor, tessutitramite PCR

∗ EEG aspecifico

∗ Anomalie RMN solo nel 18% dei casi

Relatore
Note di presentazione
La diagnosi prevede la conferma sierologica sia su siero che su liquor ove si riscontrano pleiocitosi neutrofila e protidorrachia. Disponibili e validati sono anche i test di ricerca del genoma virale tramite PCR. EEG e neuroimaging non sono dirimenti. La terapia è unicamente di supporto. E’ disponibile un vaccino anche per l’età pediatrica dopo l’anno di vita, efficace e ben tollerato.
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TERAPIA, PROGNOSI, PREVENZIONE

∗ Nessun trattamento specifico ma lungo ricovero, spesso fino a 3settimane ma a volte anche mesi

∗ Alcuni autori suggeriscono di iniziare antibiotici ed antivirali fino alladiagnosi

∗ Casi aneddotici di somministrazione di anticorpi specifici; nessunbeneficio reale

∗ Esiti peggiori nella variante siberiana; mortalità 5 - 20% rispetto al 0 – 4%della variante europea

∗ Profilassi ambientale e vaccinazione >12 mesi di vita

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Prevenzione e rimozione della zecca

∗ Camminare su sentieri battuti, preferibilmente al centro,evitando le zone ricche di cespugli e di sottobosco

∗ Non sedersi direttamente sull’erba e non appoggiare zainio altro materiale

∗ Utilizzare prodotti repellenti per gli insetti,moderatamente efficaci quelli a base di DEET opermetrina, sia sulle parti scoperte che sugli abiti

∗ Indossare abiti chiari per identificare più facilmente le zecche e rimuoverle prima che si attacchino alla cute

∗ Indossare maniche lunghe ed infilare i pantaloni dentro ai calzettoni o meglio, a stivali alti dotati di stringhe

Relatore
Note di presentazione
La prevenzione del morso di zecca si basa su diversi accorgimenti: camminare su sentieri battuti, evitando le zone ricche di cespugli e di sottobosco; non sedersi direttamente sull’erba e non appoggiarvi zaini o altro materiale; utilizzare prodotti repellenti per gli insetti (moderatamente efficaci sono quelli a base di DEET o permetrina) sia sulle parti scoperte sia sugli abiti, che devono essere preferibilmente chiari; ripetere l’applicazione periodicamente seguendo le istruzioni riportate sulla confezione.
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Come rimuovere la zecca

∗ Utilizzare pinzette con cui afferrare la zecca alla base della cute, ruotando in senso antioriario fino a che, con lievi trazioni, si stacca completamente senza lasciare il rostro in sede

∗ Non staccare bruscamente la zecca con le mani

∗ Non schiacciare la zecca con le unghie

∗ Non usare sostanze per soffocarla (olio, benzina, petrolio….)

∗ Non usare aghi arroventati, o bruciare la zecca prima dell’estrazione.

Relatore
Note di presentazione
Per rimuovere correttamente la zecca è necessario utilizzare delle pinzette con cui afferrarla alla base della cute, ruotando in senso antioriario fino a che, tentando progressivamente con lievi trazioni, si stacca completamente senza lasciare il rostro in sede. Non si deve tentare di rimuovere la zecca con le mani, non va schiacciata con le unghie, non devono essere usate sostanze per cercare di soffocarla (olio, benzina o altro), non devono essere usati aghi arroventati, la zecca non va bruciata prima dell’estrazione.
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