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PSR LAZIO 2014-2020 Indirizzi strategici regionali per la programmazione di sviluppo rurale Uso efficace ed efficiente delle risorse FEASR nel nuovo periodo di programmazione

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PSR LAZIO 2014-2020

Indirizzi strategici regionali per la

programmazione di sviluppo rurale

Uso efficace ed efficiente delle risorseFEASR nel nuovo periodo di programmazione

Indice degli argomenti

1. La programmazione 2007-2013

2. La nuova programmazione

3. Verso il PSR 2014-2020

4. La Strategia della Regione Lazio

PSR Lazio

1. Programma di sviluppo rurale 2007-2013

PSR 2007-2013FEASR

Asse 1Competitività

Asse 2Ambiente e

Gestione del territorio

Asse 3Diversificazione

Economica eQualità della vita

Asse 4LEADER

Unico sistema di Programmazione finanziamento – monitoraggio - controllo

PSR Lazio

PSR 2007/2013 - Avanzamento spesa Viterbo

20,61%

48,32%

19,65%

35,24%32,27%

20,83%

48,95%

0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

TOTALE ASSE I TOTALE ASSE II TOTALE ASSE III TOTALE ASSE IV TOTALE TOTALE MISURE STRUTTURALI

TOTALE MISURE A SUPERFICIE

19%

6%

20%

30%

14%

19%

6%

27%

7%

18%

9%

17%

24%

7%

11%

14%15%

4%

12%10%

14%

18%

23%

10%

23%

20%17%

23%

21%

48%

20%

35%

32%

21%

49%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

TOTALE ASSE I TOTALE ASSE II TOTALE ASSE III TOTALE ASSE IV TOTALE TOTALE MISURE STRUTTURALI

TOTALE MISURE A SUPERFICIE

FROSINONE LATINA RIETI ROMA VITERBO

PSR 2007/2013 - Avanzamento spesa Province/Lazio

2. La nuova programmazione

Come nasce la nuova programmazione

Il Quadro strategico Comune (QSC) -> Strategia Europa 2020

Piano decennale per la crescita sviluppata dall'Unione europea che vuole colmare le lacune del nostromodello di crescita e creare le condizioni per un diverso tipo di sviluppo economico, più intelligente,sostenibile e solidale.

Cinque gli obiettivi da realizzare:

1. Occupazione

2. Ricerca e sviluppo

3. Cambiamenti climatici e sostenibilità energetica

4. Istruzione

5. Lotta alla povertà e all’emarginazione

Il Quadro Strategico Comune (QSC)

Traspone gli obiettivi Europa 2020 negli 11 obiettivi tematici e nelle priorità per ogni Fondo a livello nazionale. È applicabile per i fondi FESR, FSE, FEASR, FEAMP (fondi SIE - Fondi strutturali e di Investimento Europei).

1. Ricerca e innovazione

2. Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC)

3. Competitività delle Piccole e Medie Imprese (PMI)

4. Transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio

5. Adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione e gestione dei rischi

6. Tutela dell'ambiente ed efficienza delle risorse

7. Trasporto sostenibile e rimozione delle strozzature nelle principali infrastrutture di rete

8. Occupazione e sostegno alla mobilità dei lavoratori

9. Inclusione sociale e lotta alla povertà

10. Istruzione, competenze e apprendimento permanente

11. Potenziamento della capacità istituzionale e amministrazioni pubbliche efficienti

Il Quadro Strategico Comune (QSC)

Sviluppo Rurale (PSR): FEASR (Reg. (UE) n. 1305/2013)

La nuova programmazione abbandona lo schema degli Assi, abbracciando una nuova logica

La strategia d’intervento mira all’innovazione e alla competitività settoriale e allo sviluppo dei territori rurali.

Prevede 6 priorità e 18 Focus area di intervento.

1. Promuovere IL TRASFERIMENTO DI CONOSCENZE e l’INNOVAZIONE nel settore agricolo e forestale e nellezone rurali;

2. Potenziare la COMPETITIVITÀ dell'agricoltura in tutte le sue forme e la redditività delle aziende agricole;

3. Promuovere l’organizzazione della FILIERA AGROALIMENTARE e la gestione dei rischi nel settore agricolo;

4. Preservare, ripristinare e valorizzare gli ECOSISTEMI dipendenti dall'AGRICOLTURA e dalle FORESTE;

5. Incentivare l'USO EFFICIENTE DELLE RISORSE e il passaggio a un'economia a BASSE EMISSIONI di carbonio eresiliente al clima;

6. Promuovere l’INCLUSIONE SOCIALE, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.

Priorità e Focus Area

Relazione tra Articoli/Misure, sottomisure e Focus Area

Il PSR è articolato in MISURE E SOTTOMISURE che concorrono agli obiettivi previsti dallePRIORITA’ e dalle FOCUS AREA

3. Verso il PSR 2014-2020

14Dott. Roberto Aleandri

L’articolo 5 del regolamento UE “Disposizioni comuni" (1303/2013) dispone che ogni Stato membro organizza,per l'accordo di partenariato e per ciascun programma, conformemente al proprio quadro istituzionale egiuridico, un Partenariato con:

1. le autorità cittadine e le altre autorità PUBBLICHE competenti

2. le parti ECONOMICHE e SOCIALI

3. i pertinenti organismi che rappresentano la SOCIETÀ CIVILE, compresi i partner ambientali, le organizzazioni nongovernative e gli organismi di promozione dell'inclusione sociale, della parità di genere e della non discriminazione

Il partenariato rappresenta uno dei principi chiave per l'attuazione dei Fondi del QSC dell'UE

I partner saranno coinvolti nelle attività di predisposizione del PSR 2014-2020, in particolare:

1. nella DEFINIZIONE e la SELEZIONE delle priorità e dei relativi obiettivi specifici;

2. Nell'ANALISI DEL CONTESTO e dell'identificazione dei fabbisogni; l'assegnazione deifinanziamenti;

3. nella definizione degli INDICATORI SPECIFICI DEI PROGRAMMI;

4. nell'applicazione dei PRINCIPI ORIZZONTALI quali definiti agli articoli 7 e 8 del regolamento (UE) n. 1303/2013;

5. nella composizione del COMITATO DI SORVEGLIANZA.

Coinvolgimento del Partenariato

Coinvolgimento del Partenariato

Il processo di consultazione si articola in 3 fasi:

FASE 1

• Il partenariato viene consultato per “consolidare” una visione comune dei fabbisogni individuati nel corso dell’analisi di contesto/analisi SWOT e per finalizzare la gerarchizzazione dei fabbisogni espressi dalle aree rurali regionali sui quali è necessario intervenire; in questa fase si terrà conto anche dei risultati della consultazione online

FASE 2

• Si passerà al consolidamento dei fabbisogni e della strategia e alla definizione delle misure d’intervento; in questa fase si terrà conto anche dei risultati della consultazione online

FASE 3

• Completamento del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) corredato della Valutazione ex-ante e della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) in tutti gli aspetti richiesti dalla normativa comunitaria

4. La strategia della Regione Lazio

Impostazione della Strategia

Il Regolamento FEASR (1305/2013) all’art. 8 detta i Contenuti dei programmi di sviluppo rurale. Ogniprogramma di sviluppo rurale dovrà comprendere una descrizione della strategia finalizzata adimostrare:

1. la previsione di obiettivi appropriati basati sugli indicatori comuni (art. 69) o di indicatori specifici;

2. la SELEZIONE DELLE MISURE sostenuta dalla valutazione ex ante di cui alla lettera a) e dall'analisi di cui allalettera b);

3. che la ripartizione delle risorse finanziarie tra le varie misure del programma è GIUSTIFICATA e IDONEA arealizzare gli obiettivi prefissati;

4. che le esigenze connesse a particolari condizioni sono prese in considerazione e affrontate mediante

SPECIFICI INSIEMI DI MISURE o attraverso i SOTTOPROGRAMMI TEMATICI;

5. che il programma sia orientato verso l’INNOVAZIONE: PEI in materia di produttività e sostenibilitàdell'agricoltura, esigenze specifiche delle zone Natura 2000, mitigazione dei cambiamenti climatici e loroadattamento;

6. che sono state prese disposizioni per assicurare una sufficiente capacità di consulenza sui requisiti normativie su azioni connesse all'innovazione;

Strategia del PSR nella regione Lazio

La strategia del PSR 2014-2020 sarà orientata al raggiungimento di 3 obiettivi fondamentali:

1. stimolare la competitività del settore agricolo, forestale e agroalimentare;

2. garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali;

3. contribuire alla realizzazione di uno sviluppo territoriale equilibrato delle comunità rurali, che comprenda anche la creazione e il mantenimento di posti di lavoro.

Le azioni perseguite riguarderanno le 6 Priorità dello sviluppo rurale e le 18 aree tematiche (focus aree)

La competitività del sistema agricolo e forestale è un obiettivo fondamentale del PSR,declinato su più livelli corrispondenti alle priorità dello sviluppo rurale:

• ricambio generazionale;• aumento della professionalità degli imprenditori;• innovazione;• sostegno alle filiere;• supporto alla commercializzazione.

Competitività

Azioni

• Consentire la presentazione di progetti su bandi multimusura;

• Favorire l’accesso ai Pacchetti integrati aziendali (giovani, qualità, montagna, energia…) ;

• Incoraggiare la creazione di Progetti integrati di Filiera;

• Incentivare il ricambio generazionale.

Gestione sostenibile delle risorse naturali

L’agricoltura rappresenta uno strumento di gestione dei territori rurali nell’ottica della difesa e dellaconservazione dell’ambiente naturale. Rappresenta inoltre un valido mezzo di contrasto allospopolamento delle aree marginali.

Competitività e sostenibilità sono strettamente connesse privilegiando le operazione innovativeLa nuova politica agro-ambientale dovrà incentivare pratiche sostenibili compatibili e funzionaliall’aumento del reddito delle aziende.

Azioni:

• Potenziare l’agricoltura biologica di qualità;

• Favorire la conservazione della biodiversità;

• Favorire i Progetti integrati di filiera;

• Sostenere tecniche e pratiche agro-silvo-pastorali sostenibili;

• Favorire il benessere animale;

• Incentivare l’uso sostenibile della risorsa acqua;

• Ottimizzare e ridurre l’uso delle risorse energetiche;

• Sostenere l’agricoltura nelle aree montane.

Sviluppo territoriale

Le nuove sfide del mercato, la volatilità dei prezzi, lo sviluppo di nuove tecnologie, le innovazioni diprodotto e di processo impongono alle aziende agricole un continuo aggiornamento e nuovi metodi diconduzione dell’azienda orientati allo sviluppo di modelli di cooperazione.

Tutti gli attori del mondo agricolo saranno opportunamente stimolati affinché ci sia un continuoscambio di informazioni ed esperienze e si generino forme di associazionismo e collaborazione volte afavorire lo sviluppo territoriale.

Azioni:

• Favorire la commercializzazione e le esportazioni;

• Incoraggiare la costituzione di nuove forme di organizzazione tra produttori;

• Promuovere azioni di formazione e di accompagnamento agli imprenditori agricoli;

• Dare impulso alla costituzione di Progetti integrati di Filiera;

• Sostenere lo sviluppo di nuove attività, anche inerenti alla creazione di servizi annessi;

• Incoraggiare l’avvio di attività non agricole (turismo, ristorazione, imprese culturali, etc.).

Leader – ambiti tematici

Parallelamente alle azioni di sviluppo territoriale verranno attuati i PSL, le cui strategie saranno definitedai GAL, che saranno concentrati nelle aree rurali (Aree b, c, e d) per il miglioramento del benesseredelle comunità.

• la diversificazione economica nelle aree rurali

• la competitività delle aziende

• la cura e tutela del paesaggio

• il turismo sostenibile

• la valorizzazione di beni culturali e del patrimonio artistico legato al territorio

• l’accesso ai servizi pubblici essenziali

Gli ambiti tematici si baseranno sulla combinazione di Misure/sottomisure e riguarderanno:

Ripartizione risorse

sviluppo rurale Italia

Quota FEASR

Tasso di

partecipa

zione

FEASR

Spesa pubblica Quota Stato Quota Regioni

€ % € % € % € %

Massimale nazionale totale 10.429.710.767 50 20.859.421.534 100 7.670.398.067 100 2.759.312.700 100

Gestione del rischio 738.000.000 45 1.640.000.000 7,86 902.000.000 11,76 0

Biodiversità animale 90.000.000 45 200.000.000 0,96 110.000.000 1,43 0

Piano irriguo 135.000.000 45 300.000.000 1,44 165.000.000 2,15 0

Rete Rurale Nazionale 45.001.767 45 100.003.534 0,48 55.001.767 0,72 0

Totale programma

nazionale1.008.001.767 45 2.240.003.534 10,74 1.232.001.767 16,06

Totale programmi regionali 9.421.709.000 50 18.619.418.000 89,26 6.438.396.300 83,94 2.759.312.70 100

Strategia – Risorse Finanziarie PSR 2014/2020P

rog

ram

mi N

azio

na

li

PSR Lazio €

(Milioni di Euro)

%

Spesa pubblica 780,14

Quota FEASR 336,40 43,12

Quota Stato 310,62 39,82

Quota Regione 133,12 17,06

Strategia – Risorse Finanziarie disponibili per il PSR Lazio 2014/2020

Le dotazioni per il PSR 2014-2020 del Lazio, su base nazionale, sonoaumentate rispetto al periodo 2007-2013 sia in termini percentuali cheassoluti (+79 Meuro)

Ipotesi di ripartizione finanziaria per Obiettivi Tematici

Obiettivi Tematici Fondi SIE (art. 9 reg. 1303/2013)Proposta DPS

Ripartizione storica risorse 2007-2013

Ripartizione documento strategico cabina regia definitivo (28/2/2014)

Ripartizione Percentuale

Ripartizione Percentuale

Ripartizione percentuale

1) rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione 4,80% 1,87% 4,00%

2) migliorare l'accesso alle TIC, nonché l'impiego e la qualità delle medesime 1,30% 0,80% 5,20%

3) promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP)

42,40% 51,53% 44,80%

4) sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori 11,50% 3,97% 9,00%

5) promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi 17,70% 28,53% 22,00%

6) preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse 9,40% 0,75% 3,00%

7) promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete

0,00% 0,00% 0,00%

8) promuovere un'occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori 2,90% 0,70% 1,50%

9) promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione 6,20% 7,84% 7,00%

10) investire nell'istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l'apprendimento permanente

1,30% 1,22% 1,00%

11) rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente

0,00% 0,00% 0

TOTALE RISORSE FEASR 2014-2020 ASSEGNATE PER OBIETTIVI TEMATICI 97,50% 97,21% 97,50%

ASSISTENZA TECNICA 2,50% 2,50%

TOTALE RISORSE FEASR 2014-2020 100,00% 100,00%

Attribuzione delle risorse per Priorità/Focus Area e corrispondenza con gli OT

Priorità/Focus Area Obiettivi Tematici Ripartizione finanziaria % Spesa Pubblica € Quota FEASR €

Priorita 1 OT

1A 1: rafforzare ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione 1,50% 11.700.990,00 5.045.820,00 1B 1: rafforzare ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione 2,50% 19.501.650,00 8.409.700,00 1C 10: investire in competenze, istruzione e apprendimento permanente 1,00% 7.800.660,00 3.363.880,00

TOTALE Priorità 1 5,00% 39.003.300,00 16.819.400,00 Priorita 2 OT

2A 3: promuovere competitività di piccole e medie imprese, settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura 13,40% 104.528.844,00 45.075.992,00

2B 3: promuovere competitività di piccole e medie imprese, settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura 15,90% 124.030.494,00 53.485.692,00

TOTALE Priorità 2 29,30% 228.559.338,00 98.561.684,00 Priorita 3 OT

3A 3: promuovere competitività di piccole e medie imprese, settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura 13,00% 101.408.580,00 43.730.440,00 3B 3: promuovere competitività di piccole e medie imprese, settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura 2,50% 19.501.650,00 8.409.700,00

TOTALE Priorità 3 15,50% 120.910.230,00 52.140.140,00 Priorita 4 OT

4A5:promuovere adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e la gestione dei rischi 6: tutelare ambiente epromuovere uso efficiente delle risorse

4,50% 35.102.970,00 15.137.460,00

4B5:promuovere adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e la gestione dei rischi 6: tutelare ambiente epromuovere uso efficiente delle risorse

13,50% 105.308.910,00 45.412.380,00

4C5:promuovere adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e la gestione dei rischi 6: tutelare ambiente epromuovere uso efficiente delle risorse

4,00% 31.202.640,00 13.455.520,00

TOTALE priorità 4 22,00% 171.614.520,00 74.005.360,00 Priorità 5 OT

5A 6: tutelare ambiente e promuovere uso efficiente delle risorse 3,00% 23.401.980,00 10.091.640,00 5B 4: sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori 3,00% 23.401.980,00 10.091.640,00

5C 4: sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori 2,00% 15.601.320,00 6.727.760,00

5D 4: sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori 1,00% 7.800.660,00 3.363.880,00

5E 4: sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori 3,00% 23.401.980,00 10.091.640,00 TOTALE priorità 5 12,00% 93.607.920,00 40.366.560,00

Priorità 6 OT

6A 8: promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori 1,50% 11.700.990,00 5.045.820,00 6B 9: promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà 7,00% 54.604.620,00 23.547.160,00

6C 2: migliorare l'accesso ITC e loro impiego e qualità 5,20% 40.563.432,00 17.492.176,00

TOTALE priorità 6 13,70% 106.869.042,00 46.085.156,00 ASSISTENZA TECNICA 2,50% 19.501.650,00 8.409.700,00

TOTALE 100,00% 780.066.000,00 336.388.000,00

Dalla zonizzazione 2007-2013 alla nuova proposta

Per il programma di sviluppo rurale 2007-2013, la metodologia proposta dalla regione per collocare i comuni negli ambiti territoriali definiti dal PSN aveva classificato i 378 comuni del Lazio.

Rosso - Poli urbani (A): 17

Verde - Aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata (B):38

Giallo - Aree rurali intermedie (C):214

Marrone - Aree con problemi complessivi di sviluppo (D): 109

Totale comuni 378

Azioni preliminari - Zonizzazione regionale

Azioni preliminari - Zonizzazione regionale

Proposta Regione Lazio

La zonizzazione è stata condotta sulla base di un ampio“set” di indicatori di natura demografica e economica,calcolati per singolo comune.

Aree d’interesse Ex-ante Ex-post

Rosso - Poli urbani (A): 17 5

Verde - Aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata (B): 38 24

Giallo - Aree rurali intermedie (C): 214 247

Marrone - Aree con problemi complessivi di sviluppo (D): 109 102

Totale comuni 378 378

Zonizzazione - Proposta Regione Lazio

Zonizzazione regionale - Alcune considerazioni

- La zonizzazione assume carattere preclusivo esclusivamente per gli interventiprevisti nella Priorità 6 dello sviluppo rurale. Tale classificazione potrà essereutilizzata nell’ambito dei criteri di selezione - stabiliti dalla Regione e condivisicon il partenariato - per l’attribuzione di priorità o maggiori punteggi ai fini dellavalutazione dei progetti

- Gli interventi per la diversificazione nelle aziende agricole (agriturismo,agricoltura sociale, fattorie didattiche, ecc.) essendo ricondotti alla priorità 2dello sviluppo rurale, a differenza dell’attuale programmazione, possono essererealizzati sull’intero territorio regionale. Questo aspetto è ancora in fase diapprofondimento con il Ministero e la Commissione Europea

- la proposta regionale prevede una notevole riduzione del numero dei comuniclassificati come “poli urbani”. In particolare alcuni capoluoghi di provincia(Viterbo e Rieti) ora classificati come “poli urbani” sono, in ragione delle spiccate"caratteristiche rurali“ classificati come comuni rurali (Area C)

Rafforzamento della capacità amministrativa e semplificazione delle procedure

Un obiettivo strategico per la prossima programmazione che richiama quello cheorizzontalmente è oramai individuato come il principale elemento di innovazionenella fase gestionale e attuativa del Programma è il "rafforzamento della capacitàamministrativa"

Tale obiettivo, in sintesi, può essere declinato nei tre aspetti di seguito richiamati:

• SEMPLIFICAZIONE DELL'AZIONE AMMINISTRATIVA

• REVISIONE DELLE CONDIZIONI E DEI REQUISITI DI ACCESSO ALLEMISURE ED INTRODUZIONE DI PROCESSI DI "AUTOMATIZZAZIONEGESTIONALE"

• MAGGIORE EFFICIENZA DEI SISTEMI INFORMATIVI

1. Analisicontesto

2. SWOT

6. Accordo di partenariato (AP)

5. Strategia PSR

3. Fabbisogni

7. Bozza di programma

8. Programma definitivo con VAS e valutazione Ex ante

9. Negoziato con UE

Cronoprogramma

Gennaio 2014 Gennaio 2014 Marzo 2014 22 aprile 2014 30 aprile 2014 15 luglio 2014 Entro 6 mesi

4. DSP