Upload
dinhkhanh
View
215
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Facoltà di Economia
Corso di Bilanci secondo i principi contabili internazionali
cod. 90001
cod. 91070
Relatore - Daniela Forlani
Tutorato 5
Anno accademico: 2013-2014
2
IAS 19
I BENEFICI AI DIPENDENTI
Il principio contabile IAS 19 è dedicato al trattamento dei benefici a favore dei
dipendenti
Per beneficio ai dipendenti si intendono le erogazioni, in denaro o in natura, che
l’impresa riconosce al personale in cambio dell’attività lavorativa svolta
A seconda delle caratteristiche e dell’epoca in cui è prevista la remunerazione, si
individuano le seguenti categorie:
1) benefici a breve termine: erogati in denaro, quali salari e stipendi, contributi
sciali, indennità sostitutive delle ferie annuali e delle assenze per malattia, e quelle
in natura, come il servizio di utilizzo delle vetture aziendali o della mensa
2) benefici percepiti successivamente al rapporto di lavoro, come, per esempio, le
prestazioni pensionistiche, l’assicurazione sulla vita e l’assistenza medica
3) altri benefici a lungo termine, come, per esempio, le indennità per invalidità,
oppure i premi legati all’anzianità di servizio, se erogati oltre i 12 mesi
4) benefici per la cessazione del rapporto di lavoro, i quali, in genere, maturano
seguito della decisione unilaterale da parte dell’impresa di concludere il rapporto
antecedentemente al pensionamento del lavoratore (indennità di mancato
preavviso), oppure a seguito della presentazione delle dimissioni irrevocabili da
parte di quest’ultimo.
3
IAS 19
I BENEFICI A LUNGO TERMINE
a) PIANI A CONTRIBUZIONE DEFINITA
b) PIANI A BENEFICI DEFINITI
Le due tipologie prevedono differenti metodi di valutazione
In entrambi i casi l’impresa periodicamente versa dei contributi ad un
istituto giuridicamente autonomo pervenendo alla costituzione di un fondo
Questo fondo sarà destinato a coprire la futura erogazione di rendite
maturate dai dipendenti, in virtù dell’attività lavorativa svolta
Nel corso della durata del piano, di norma, la disponibilità liquida creatasi
viene investita dall’istituto, ad esempio in un portafoglio titoli, al fine di
incrementare il fondo con gli eventuali rendimenti ottenuti
A supporto dell’operazione l’impresa può decidere di destinare propri assets
(attività asservite al piano): in tal caso l’impresa deve procedere al materiale
trasferimento di questi assets perché la loro gestione è affidata direttamente
all’Istituto presso cui è ativato il piano
4
IAS 19
I BENEFICI A LUNGO TERMINE
a) PIANI A CONTRIBUZIONE DEFINITA
L’impresa è esonerata dall’effettuare ulteriori versamenti contributivi, qualora
il Fondo creato non abbia risorse sufficienti a liquidare le rendite spettanti
ai dipendenti.
Il rischio associato al fatto che i benefici maturati siano superiori rispetto a
quelli accumulati nel Fondo ricade interamente sui lavoratori
L’impresa, da un punto di vista contabile rileva, in ciascun periodo, l’insorgere
di una passività, in virtù di un’obbligazione attuale certa nell’esistenza,
nell’ammontare e di regola anche nella data di verifica, che determina
l’iscrizione di un costo pari all’entità dei contributi fissati
La non estinzione entro i 12 mesi comporta l’attualizzazione di tali poste di
bilancio
5
IAS 19
ESEMPIO 1 – PIANI A CONTRIBUTI DEFINITI
All’inizio dell’esercizio n, l’impresa X delibera la creazione di un fondo sanitario
a favore dei suoi dipendenti. Il piano prevede il versamento di una quota
annua che va ad alimentare detto fondo nella misura dell’8% del costo del
personale complessivo corrisposto a fronte delle prestazioni rese dai lavoratori
nel medesimo periodo. La somma da erogare trimestralmente è pari ad €
80.000. Qualora, al termine dell’esercizio le somme versate risultino inferiori al
citato tetto dell’8% l’impresa provvederà entro il termine del trimestre
successivo alla corresponsione della quota mancante. Diversamente, se detto
ammontare appare superiore, l’importo in eccesso verrà trattenuto dalla
liquidazione della remunerazione periodica. Si supponga che il costo
complessivo del personale per l’esercizio sia pari ad € 4.400.000
Nell’esercizio n l’impresa avrà:
1) Contributi maturati come da piano : € 4.400.000 * 8% = € 352.000
2) Contributi versati: € 80.000 * 4 trimestri = € 320.000
6
IAS 19
ESEMPIO 1 – PIANI A CONTRIBUTI DEFINITI
L’impresa X ha esborsato somme a titolo di contributo per un importo inferiore
rispetto a quanto annualmente stabilito, per cui, al termie dell’esercizio dovrà
procedere alla rilevazione di un’ulteriore obbligazione, da regolare entro il
successivo trimestre: € 352.000 - € 320.000 = 32.000
La scrittura inerente è la seguente:
31.12.200N
Costo del personale a Debiti vs fondo sanitario 32.000
7
IAS 19
I BENEFICI A LUNGO TERMINE
b) PIANI A BENEFICI DEFINITI
L’impresa si accolla il rischio connesso all’erogazione integrale dei benefici a
favore del personale, anche nell’ipotesi in cui il Fondo si dimostri
incapiente.
Il principio prevede una complessa procedura valutativa basata su calcoli
attuariali e che richiede una serie di registrazioni extracontabili, al fine di
poter determinare, alla fine di ogni esercizio le variazioni lorde intervenute
nelle componenti del piano pensione.
L’impresa deve stimare il valore totale dell’obbligazione inerente ai benefici a
favore dei dipendenti, da erogare alla presunta data di cessazione del
rapporto di lavoro, tenendo conto delle ipotesi attuariali .
Una volta stimata, la passività va attualizzata, in modo che alla chiusura
dell’esercizio considerato, il valore ottenuto possa riflettere l’entità delle
rendite che l’impresa dovrebbe erogare ai dipendenti, in virtù della
prestazione lavorativa svolta fino a quel momento.
8
IAS 19
I BENEFICI A LUNGO TERMINE
b) PIANI A BENEFICI DEFINITI
Per ogni esercizio, quindi è possibile individuare, l’onere di competenza relativo
all’attività lavorativa corrente svolta, che giustifica l’incremento della
passività: current service cost.
L’ammontare della passività aumenta anche per l’interesse che matura sino
all’epoca della cessazione del rapporto di lavoro (net interest cost). Il
principio prevede che tale componente finanziaria sia computato
applicando sul valore attuale dell’obbligazione all’inizio dell’esercizio il
medesimo tasso impiegato per l’attualizzazione.
Tale elemento finanziario, tuttavia, va calcolato al netto degli interessi attivi
maturati sul valore delle eventuali attività asservite al piano.
L’impresa, infatti può decidere di destinare alcuni assets a supporto del piano,
quali investimenti in titoli azionari o obbligazionari, polizze assicurative,
depositi, ecc.
9
IAS 19
I BENEFICI A LUNGO TERMINE
b) PIANI A BENEFICI DEFINITI
Solitamente tali assets vengono materialmente trasferite all’istituto presso cui
è attivato il piano che, pertanto, risulta responsabile della loro gestione.
La passività che si origina per l’esistenza del piano, a fine, esercizio, è ridotta
del fair value di tali assets.
La variazione di valore positiva o negativa che le attività subiscono dall’inizio
dell’esercizio rispetto alla fine del medesimo costituisce il rendimento
attuale maturato, che va considerato nel processo del computo della
pensione e imputato tra le altri componenti del conto economico.
Gli interessi attivi eventualmente maturati, invece, riducono l’ammontare
dell’interest cost in precedenza calcolato, di modo che il conto economico
possa sempre esporre il saldo netto di natura finanziaria associato al piano.
10
IAS 19
ESEMPIO 2 – PIANI A BENEFICI DEFINITI
L’1/01/n l’impresa X decide di istituire u piano pensione a favore dei suoi dipendenti,
che prevede l’attribuzione di una rendita pari all’1% del salario annuale, per ogni
anno di prestazione lavorativa effettuata. Il beneficio inizierà ad essere percepito a
partire dall’esercizio n+3.
L’impresa stima che il salario medio annuo sia di € 400.000, con una variazione
incrementativa attesa, per ciascun esercizio futuro, del 5%. Il tasso di attualizzazione
è pari al 10%.
Partendo dai dati indicati, si ha che dopo 3 anni di attività i dipendenti avranno
maturato il diritto al percepimento di una rendita complessivamente pari al 3% del
salario finale, quest’ultimo corrispondente, a sua volta, a € 441.000, come dalla
seguente tabella:
Anno n Anno n+1 Anno n+2
Salario annuo 400.000 400.000*(1+5%) = 420.000 420.000*(1+5%) = 441.000
11
IAS 19
ESEMPIO 2 – PIANI A BENEFICI DEFINITI
Nel dettaglio, detta rendita è pari a: 441.000*3% = 13.230 €, sicchè, al termine di ogni
esercizio, il costo per le prestazioni lavorative correnti cedute nel medesimo periodo e
che andrà ad alimentare l’obbligazione in capo all’impresa, è uguale a: 13.320/3anni
= € 4.410.
La passività che l’impresa X dovrà registrare a partire dall’esercizio n, tuttavia, va
espressa al suo valore attuale. Applicando il tasso del 10%, ad esempio, alla somma
erogabile all’esercizio n+2 si ottiene l’importo di € 4.410*(1+10%)-2 = € 3.650
In aggiunta, sul valore attuale iniziale dell’obbligazione occorrerà computare anche gli
interessi passivi, sempre nella misura del 10%.
Anno n Anno n+1 Anno n+2
Service cost es. preceente 0 4.410 8.820
Service cost es. corrente 4.410 4.410 4.410
Totale service cost 4.410 8.820 13.230
12
IAS 19
ESEMPIO 2 – PIANI A BENEFICI DEFINITI
Quindi, al termine di ciascun esercizio, i dati riepilogativi del valore attuale delle
passività per benefici definiti al termine di ciascun periodo, incrementati per
effetto del current cost e del net interest cost di competenza, saranno:
Passività Anno n Anno n+1 Anno n+2
Valore passività all’1/1 0 3.650 8.820
Net interest cost (10%) 0 365 802
Service cost (attualizzato al 10%) 3.650 4.005 4.408
Valore passività al 31/12 3.650 8.820 13.230
13
IAS 19
ESEMPIO 2 – PIANI A BENEFICI DEFINITI
A supporto dell’attivazione del piano pensione, vengono destinati investimenti in titoli
azionari, quali assets asserviti. il loro fai value al termine dei 3 esercizi è pari
rispettivamente a:
-3.520 €
-7.720 €
-13.280 €
Si avrà quindi:
Il valore degli assets al termine dell’esercizio deve essere portato a decremento della
passività lorda per benefici definiti. poiché gli assets non coprono l’ammontare della
passività per il periodo n e n+1 il piano viene definito con l’accezione di underfounded.
nell’ultimo esercizio, invece, il surplus che fuoriesce determina la riclassificazione
dell’operazione come attività.
L’eventuale rendimento atteso che nel frattempo maturerà su tali assets andrà iscritto tra le
altre componenti di reddito del conto economico complessivo.
Passività Anno n Anno n+1 Anno n+2
Valore passività al 31/12 3.650 8.020 13.230
Fair value assets 3.250 7.720 13.280
Differenza 400 300 (50)
22
IFRS 1
ESEMPIO 1
La società A ha acquistato un fabbricato per € 360 il 1°gennaio 2010.
La vita utile residua del fabbricato è stata stimata di 40 anni.
Il fabbricato è stato rivalutato il 1°gennaio 2011 al valore di € 390 con
corrispondente iscrizione nelle riserve di patrimonio di maggiore valore.
Per semplicità, nell’esercizio non si considerano eventuali effetti fiscali.
Il fabbricato ha un valore netto contabile pari a € 351 il 1°gennaio 2011 ed €380 il
1°gennaio 2012.
Il metodo di ammortamento utilizzato negli Italian Gaap è accettabile secondo lo IAS
16 e il valore della rivalutazione è sostanzialmente comparabile con il fair value alla
data della rivalutazione.
La società A sceglie il metodo del costo nella contabilizzazione dell’immobile dopo la
data di transizione in accordo con lo IAS 16.
La data i transizione i principi contabili internazionali per la società A è il 1° gennaio
2012.
Al 1°gennaio 2012 il fabbricato ha un valore di mercato pari a € 415.
23
IFRS 1
ESEMPIO 1
La società A ha l’opzione di contabilizzare il fabbricato alla data di transizione al:
A = fair value alla data di transizione
B = al valore di rivalutazione dell’Italian Gaap
C = applicando lo IAS 16 in modo retrospettivo
Effettuare le scritture di conversione IAS nei tre casi
31/12/2010
1/01/2011
31/12/2011
Vnc fabbricato al 31/12/2011 = € 380
Ammortamento fabbricato Fondo amm. Fabbricato 9 9
Fabbricato Riserva di rivalutazione 39 39
Ammortamento fabbricato Fondo amm. Fabbricato 10 10
= 360/40
= 390-351
= 390/39
24
IFRS 1
ESEMPIO 1
A = fair value alla data di transizione
Fair value al 1° gennaio 2012 = € 415
Valore netto contabile = € 380
Maggiore valore a cui iscrivere il fabbricato = € 415 - € 380 = € 35
Scrittura in partita doppia
1/01/2012
Fabbricato Riserva di conversione IAS 35 35
25
IFRS 1
ESEMPIO 1
B = al valore di rivalutazione dell’Italian Gaap
Nessuna scrittura da effettuare. Semplicemente si la riserva di rivalutazione
a riserva da conversione IAS
Scrittura in partita doppia
1/01/2012
Riserva di rivalutazione Riserva di conversione IAS 39 39
26
IFRS 1
ESEMPIO 1
C = applicando lo IAS 16 in modo retrospettivo
L’applicazione dello IAS 16 in modo retrospettivo, comporta il non
adeguamento al fair value all’1/01/2011 e quindi l’imputazione della
seconda quota di ammortamento al 31/12/2011, calcolata sul costo iniziale
di € 360.
Scrittura in partita doppia
31/12/2011
Vnc fabbricato al 31/12/2011 = 360 – 9 – 9 = € 342
€ 342 - € 380 = - € 38
01/01/2012
Ammortamento fabbricato Fondo amm. Fabbricato 9 9
Riserva di rivalutazione Fabbricato 38 38