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p resenza dell’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE numero 1-2 - anno XVII gennaio-aprile 2016 Dr Startupper La terza edizione apre alle magistrali Ateneo Diritto allo studio: arrivano le borse Plus Ne ha fatta di strada Manfredi Catella e lo skyline della nuova Milano NAZ/350/2008 DCOO53793 5 PER MILLE, TALENTO ricerca e solidarietà Sono questi gli ambiti in cui la Cattolica investe i fondi raccolti con le donazioni del 5 per mille. Investimenti concreti per iniziative di valore in Italia e nel mondo

Presenza xvii 01 gennaio aprile 2016

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5 per mille: talento, ricerca e solidarietà - Ritorna Dr Startupper, anche per le magistrali - Il progetto di Catella per la nuova Milano - Diritto allo studio, in arrivo le borse Plus - MOOC: nel futuro della didattica spazio all’online - Medioriente, cristiani in fuga - Boschi, lezione aperta sulle riforme - Misuriamo l’Italia con il meritometro - Gemelli, un centro per la web dipendenza - Il modello matematico che monitora il Garda - Piacenza: al Dies la lezione di Boeri - CollegialMente green, educare alla sostenibilità - La bellezza di leggere Hoffmann

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  • presenzadellUNIVERSIT CATTOLICADEL SACRO CUORE

    numero 1-2 - anno XVIIgennaio-aprile 2016

    Dr StartupperLa terza edizioneapre alle magistrali

    AteneoDiritto allo studio: arrivano le borse Plus

    Ne ha fatta di stradaManfredi Catella e lo skylinedella nuova Milano

    NAZ/350/2008DCOO53793

    5 PER MILLE, TALENTOricerca e solidariet

    Sono questi gli ambiti in cuila Cattolica investe i fondi raccolti

    con le donazioni del 5 per mille. Investimenti concreti per iniziative di valore in Italia e nel mondo

  • Via Lanzone 24 - Milanoucstore.universtore.it

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  • presenzadellUNIVERSIT CATTOLICADEL SACRO CUORE

    numero 1-2 - anno XVIIgennaio-aprile 2016

    Dr StartupperLa terza edizioneapre alle magistrali

    AteneoDiritto allo studio: arrivano le borse Plus

    Ne ha fatta di stradaManfredi Catella, il regista della nuova Milano

    NAZ/350/2008DCOO53793

    5 PER MILLE, TALENTOricerca e solidariet

    Sono questi gli ambiti in cuila Cattolica investe i fondi raccolti

    con le donazioni del 5 per mille. Investimenti concreti per iniziative di valore in Italia e nel mondo

    n.1-2/duemilasediciRivista bimestrale realizzata dal Servizio StampadellUniversit Cattolica, in collaborazionecon il Master in Giornalismo, con lapartecipazione del Servizio Pubbliche relazionidellIstituto G.Toniolo di Studi Superiori 2001 - Universit Cattolica del Sacro Cuore

    DIRETTORE Franco AnelliRESPONSABILE Gerardo FerrariCOORDINATOREGraziana Gabbianelli

    COMITATO REDAZIONALEKatia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti,Paolo Ferrari, Graziana Gabbianelli,Emanuela Gazzotti, Fausto Maconi,Antonella Olivari

    HANNO SCRITTOCarla Alecci, Giulia Argenti, Katia Biondi, Iacopo Catarsi, Sabrina Cliti, Francesca Conti, Carlo Cucciatti, Andrea Danneo, Antonio Di Francesco, Marianna Di Piazza, Graziana Gabbianelli, Velania La Mendola, Federica Mancinelli, Antonella Olivari, Anna Sironati, Emiliana Stefanori, Federica Vern, Maria Villano

    REDAZIONE E AMMINISTRAZIONEUniversit Cattolica del Sacro CuoreL.go Gemelli, 1 - 20123 - MILANOtel. 0272342216 - fax 0272342700e-mail: [email protected]

    REDAZIONE ROMANAL.go Francesco Vito - 00168 - ROMAtel. O630154295

    Autorizzazione del Tribunale di Milanon. 94 del 5 marzo 1969

    PROGETTO GRAFICO Matteo Scanni

    IMPAGINAZIONE Studio Editoriale EDUCatt

    FOTO ARCHIVIO Universit Cattolica, AP, Getty Image

    STAMPA Tiber spa - Brescia

    Questo periodico associato allUSPIIl numero stato chiuso in redazioneil 24 febbraio 2016

    SOMMARIO04 - 5 per mille: talento, ricerca e solidariet

    10 - Ritorna Dr Startupper, anche per le magistrali

    14 - Il progetto di Catella per la nuova Milano

    20 - Diritto allo studio, in arrivo le borse Plus

    23 - MOOC: nel futuro della didattica spazio allonline

    25 - Medioriente, cristiani in fuga

    26 - Boschi, lezione aperta sulle riforme

    27 - Misuriamo lItalia con il meritometro

    31 - Gemelli, un centro per la web dipendenza

    35 - Il modello matematico che monitora il Garda

    39 - Piacenza: al Dies la lezione di Boeri

    43 - CollegialMente green, educare alla sostenibilit

    45 - La bellezza di leggere Hoffmann

    Risvolti sostenibili per Collegi Ecofriendly

    Presenza sfogliabile anche online suwww.unicatt.it/presenza

  • 4 PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    Spesso il mondo sembra ridur-si ad una razionale questio-ne di numeri. Anche il 5 permille rappresenta un numero,pi precisamente una partedei risultati del proprio lavoroda destinare ad enti, organizzazioni eorganismi che risultano utili a livellosociale e culturale.

    LUniversit Cattolica del SacroCuore la scelta ogni anno di tan-ti contribuenti. Ma come si realizzaconcretamente questo impegno?

    Dal 2010 stata messa in moto unavera e propria locomotiva alimentatadai contributi del 5 per mille, le cuirotaie si sono sviluppate in diversedirezioni e iniziative. I suoi vagonicontinuano ad aiutare studenti me-ritevoli, sostenere la ricerca e realiz-zare signi cativi progetti in ambitomedico-sanitario, educativo e socia-le.

    Una prima essenziale tappa deibinari del 5 per mille dellUniversitCattolica arriva dritta al cuore dellamissione dellAteneo e riguarda laformazione.

    La Cattolica, n dalla sua fonda-zione, crede fortemente nella duciache pu essere riposta nelle capacitdei suoi studenti e non esita ad apri-re le porte a coloro che, meritevoli,hanno meno possibilit economichedi svilupparle.

    Le cifre raccolte grazie ai fondi del5 per mille e investite nella forma-zione hanno una duplice veste, quel-la delle tradizionali borse di studio equella dei programmi di scholarship.

    Per quanto riguarda le borse distudio, dopo lintervento degli ul-timi quattro anni, anche nel 2015

    lUniversit Cattolica, lIstituto To-niolo e la Fondazione Educatt hannoistituito un contributo straordinarioper borse di studio. La Cattolica hacontribuito direttamente destinan-do alliniziativa 200.000 euro trattidalle risorse ottenute con il 5 permille. La cifra destinata a coprireuna parte delle borse di studio per300 studenti risultati idonei, ma nonbene ciari, al concorso annuale perlanno accademico 2014/2015.

    Ma le borse di studio che vengo-no erogate grazie al 5 per mille sonoanche altre. Esiste infatti anche li-niziativa dello Scholarship Program,che mette a disposizione alcuni fondiindirizzati agli studenti internazio-nali meritevoli che studiano pressolAteneo cattolico. Sono studen-ti provenienti dallAfrica, dal SudAmerica, dallEst Europa e dallAsia

    che non dispongono delle risorseeconomiche necessarie per lo svi-luppo della propria formazione.Lobiettivo rafforzare il capitaleumano in questi Paesi, le partner-ship educative con le istituzioni loca-li e aumentare il numero di studentiprovenienti dallestero.

    I binari della solidariet rispettoalla formazione si sono spinti, a par-tire dal 2010, no a raggiungere unnumero di bene ciari pari a 249, chehanno avuto accesso ad un ventagliodi corsi in lingua inglese perfeziona-to e ampliato nel corso degli anni.

    Dal 2016 i binari del 5 per millehanno effettuato unaltra importantedeviazione, rispondendo ai bisognidegli studenti con disabilit e di-sturbi speci ci dellapprendimento(DSA).

    In Cattolica, secondo quanto pre-

    di Francesca Conti

    Sono questi gli ambiti in cui la Cattolicainveste i fondi raccolti con il 5 per mille.

    q gg

    Investimenti concreti per iniziative pp

    di valore in Italia e nel mondopp

    ricerca e solidarietss5 PER MILLE: TALENTO,

    cinquepermille

  • 5PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    FORMAZIONE

    RICERCA

    SOLIDARIETk

    2010-2016

    784 BoBooBoBoBorsrsrsrsrse e dididid studio 249 ScScScScScScScScchohohohohohohohoolalalalalalalarsrsrsssssshihihhihhihhihihih p p pppp p ppp 7 PrPrrP ogogoggogetetettitittititi ddddddii ririricecerrrcrrrr ainnin aambmbitititititooooo mmmmememem didididicocoooocoo

    14 PrPrP oogogogetetettititi dddi i sososolililiidadadadaririririeteteetet inteeeernrrnnazzioiooonananalelele iin n n 66666 PaPaesesesessiiiiiie e e 36363666 sssschchchhoolololaraaararssshshs ipipipp dddddiiii vvvvovololooontntntttttntaaaaariaaaatototototototottoto

    5Xmille

    visto dalla Legge 28 gennaio 1999 n.17, attivo un Servizio per lassisten-za, lintegrazione sociale e per i dirit-ti di questi studenti, fruibile da partedi tutti gli iscritti ai Corsi di laureadellUniversit Cattolica, alle Scuo-le di specializzazione e ai Master.Il Servizio si propone di aiutare glistudenti nellesperienza universita-ria rispondendo alle loro speci cheesigenze per il successo formativo.Un settore dif cile ma fondamentalein cui lAteneo ha deciso di investi-re con maggiore attenzione. I fondisono stati stanziati anche in rispostaad una sempre maggiore richiesta diassistenza e di supporto pedagogicoda parte degli utenti.

    Secondo il professor Luigi DA-lonzo, delegato del Rettore per lin-tegrazione degli studenti disabili ditutte le sedi dellUniversit Cattolica:Dallanno scorso abbiamo avutoun notevole aumento di richieste diaiuto, segno evidente che sempre pistudenti riescono a trovare nel servi-zio risposte e supporto. I contributiassegnati questanno sono indirizzatisoprattutto nel settore delle tecno-logie assistite, diventate ormai parteintegrante della vita di ogni personacon disabilit e specialmente dello

    studente univer-sitario. Grazieagli strumentiche lattuale tec-nologia mette adisposizione, lostudente con di-sabilit o con DSA pu implemen-tare il proprio

    coinvolgimento nella vita accademi-ca, incrementare la sua autonomiae raggiungere gli obiettivi formatividel suo corso di studi.

    importante insistere anchesulla sensibilizzazione al riguardospiega il professor dAlonzo. A maggio ripeteremo lesperienza disuccesso Mettiti nei miei panni duran-te la quale gli studenti della Cattolicasono invitati ad avvicinarsi allespe-rienza dei compagni con disabilitattraverso percorsi dedicati. Sedutisu una sedia a rotelle o con gli occhibendati, gli studenti attraverseran-no i cortili e i corridoi dellAteneo dilargo Gemelli, per quanto possibile,calandosi nelle vesti di chi deve spo-starsi abitualmente in carrozzina odeve orientarsi nellambiente auto-nomamente non potendo vedere coni propri occhi. Questanno, inoltre, cisar lopportunit di provare anche amettersi nei panni delle persone con disabilit uditiva. Questo evento ne-gli scorsi anni ha sortito grande inte-resse, suscitando reazioni positive emaggiore consapevolezza delle dif -colt che i ragazzi con disabilit pos-sono affrontare quotidianamente.Siamo certi che tutto ci si ripeter.

    Ma i binari del 5 per mille nonconoscono con ni, nemmeno geo-gra ci. Una seconda, e importante,fermata quella della solidariet in-ternazionale.

    Una parte dei contributi del 5 permille ha nanziato i progetti delCeSI, il Centro di Ateneo per la So-lidariet Internazionale, che ha rea-lizzato iniziative di cooperazione e

    sviluppo in ambito educativo, me-dico, psicologico e formativo, parti-colarmente a favore dei bambini, deigiovani e delle donne di Afghanistan,Etiopia, Ghana, Haiti, Mozambicoe Tanzania. Il CeSI ha lobiettivo didiffondere la cultura e la pratica dellasolidariet tramite la valorizzazio-ne del patrimonio di conoscenze edi competenze della Cattolica, pro-muovendo sia attivit scienti che,sia iniziative concrete nel camposocio-assistenziale, in particolare asostegno dei Paesi in via di sviluppo.Grazie al 5 per mille il Centro di Ate-neo per la Solidariet Internaziona-le ha avviato numerosi progetti. Nel2016 proseguir limpegno dellAte-neo in Tanzania, attraverso il proget-to Intervento di sostegno alle attivit delConsolata Hospital Ikonda, realizzato in collaborazione con lospedale ge-stito dai Missionari della Consolatae riconosciuto dal Servizio Sanitariodella Tanzania. Lintervento prevedelinvio di specializzandi di Medicinae chirurgia a supporto del personalemedico-sanitario dellospedale.

    I progetti nanziati dal 5 per millesono portati avanti anche in Afgha-nistan, dove anche questanno sta-to possibile far proseguire gli studi aun giovane di nazionalit afghana cheaveva collaborato nelle iniziative delgoverno italiano a Herat. Tale soste-gno prevede la copertura delle rateuniversitarie per il terzo anno delcorso di laurea triennale in Scienzelinguistiche e letterature stranie-

    Luigi dAlonzo

  • 6 PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    re presso la sede di Milano. Questo intervento si inserisce tra le attivit volte a promuovere la solidariet con i Paesi in via di sviluppo, e si pone in continuit con gli sforzi atti a soste-nere lo sviluppo dellAfghanistan e del proprio capitale umano e sociale.

    Le iniziative promosse dal CeSI negli ultimi anni sono tante: dal progetto che in Etiopia ha dato lop-portunit di formare un gruppo di insegnanti sulle strategie di insegna-mento e sullo sviluppo del linguag-gio, al personale medico inviato in Ghana tra il 2011 e il 2013.

    Questanno saranno promosse 20 scholarship destinate a studenti, anche post laurea, e neolaureati, se-lezionati per partecipare a unespe-rienza di volontariato in Paesi in via di sviluppo. Il programma, attivo dal 2009 ad oggi, ha promosso 164 scho-larship per studenti di tutte le Facolt e le sedi dellAteneo.

    Il Charity Work Program (www.unicatt.it/cesi), promosso dal Centro di Ateneo per la Solidariet Inter-nazionale, anche grazie al suppor-to dellIstituto Giuseppe Toniolo di Studi, offre nel 2016, 50 scholar-ships della durata di 3 - 8 settimane. Tale iniziativa permette agli studenti non solo la possibilit di esperire il signi cato della parola solidariet,

    ma anche di vivere unesperienza al-tamente professionalizzante.

    La ricerca riveste un ruolo di pri-maria importanza in diversi ambiti,come la salute. Per questo il 5 permille dellUniversit Cattolica pro-muove da diversi anni anche progettie iniziative di assistenza medico-sa-nitaria.

    Riconfermati e potenziati i binaridella ricerca per il Percorso Donna,attraverso il progetto Ospedale al fem-minile destinato a prevenire e curarele principali malattie femminili inqualunque fase della vita. Il percorso mirato alla costruzione di un mo-dello ospedaliero con una forte va-lorizzazione del sentire delle donnenelle sue componenti psicologiche esociali. Anche le iniziative correlateallutilizzo di cure palliative e del-le terapie del dolore sono tra quelle nanziate dai fondi del 5 per milledella Cattolica. Dal 2007 lUniversitCattolica porta avanti progetti per lacura e il contenimento del dolore neidiversi reparti di assistenza. Linter-vento Letti del Sollievo ha inteso con-tribuire al potenziamento e allin-novazione delle attivit nellambitodelle cure palliative e della radiote-rapia oncologica e sintomatica pres-so il Policlinico, attraverso una ri-

    strutturazione e un adeguamento deireparti di degenza, che ha permessodi creare un ambiente pi idoneoallutilizzo della radioterapia pallia-tiva. Presso le Unit di Radioterapiainfatti ogni anno vengono curati cir-ca 1800 pazienti.

    Il rinnovato reparto di Radiotera-pia palliativa, che fa parte dellUnitoperativa complessa di Radioterapia, dedicato ai pazienti oncologici infase avanzata di malattia, che posso-no bene ciare di brevi trattamentiin grado di garantire il controllo deldolore neoplastico e migliorare laqualit della vita. La nuova unit per-mette di curare i pazienti oncologicisia con poche e iniziali metastasi, chepossono avere ancora elevate pro-babilit di guarigione, sia i pazientiplurimetastatici attraverso tratta-menti che favoriscono laumento decontrollo della malattia.

    L8 marzo del 2012 stata inaugu-rata la Piccola Degenza del Sollievo,una struttura per il sostegno dellecure palliative dei pazienti pi picco-li. Tra le sette stanze di cui si compo-ne, in una, detta Stanza del Sollievo, possibile socializzare con altri fa-miliari, sostenersi a vicenda, ascol-tare un po di musica sotto lo sguardodiscreto e premuroso dei Volontaridel Sollievo, che contribuiscono ad

    TESTIMONIANZA

    Dalla Cattolica una borsa di studio, fiducia e motivazione

    Avevo gi scelto la Facolt e deciso il corso di laurea, presente solo nella sede mila-nese dellUniversit Cattolica,ma ero anche conscio che non avrei potuto permettermi laretta dellAteneo. Per questo mi sono rivolto allo sportello Educatt ed ho scoperto la pos-sibilit di poter richiedere unaborsa di studio. Allo sportello si sono immediatamente inte-ressati alla mia situazione e mi hanno seguito fi no al momentodellimmatricolazione. Sono le parole di Simone Rabuffettiiscritto al terzo anno del corsodi laurea in Linguaggi dei media e da tre anni benefi cia-rio di una delle borse di studioerogate dalla Cattolica, grazie ai fondi raccolti con il 5 per mille, per quegli studenti che,nonostante siano ritenuti ido-nei, non risultano benefi ciari.La borsa di studio mi ha dato probabilmente lunica possibili-

    t di poter studiare in Catto-lica, quindi sono decisamente soddisfatto fa presente Simo-ne che sottolinea inoltre comedallUniversit abbia percepitosoprattutto una grande dose di fi ducia : la Cattolica crede molto nelle capacit dei propri studenti, e questo percepibile fi n dalle modalit con cui sono assegnati i contributi. Infatti,se uno studente rientra nellegraduatorie di reddito neces-sarie, i fondi vengono stanziati su base fi duciaria. Signifi ca cheti puoi immatricolare contandosui contributi del premio di studio e che, in caso di man-cato raggiun-gimento di uncerto numero di crediti, seicostretto a restituirlo tra-mite la seconda rata. Questoprocedimento

    aumenta la motivazione a stareal passo con esami e studio e tiresponsabilizza molto. Grazie al contributo Simone racconta inoltre che ha potutoacquistare i testi richiesti daidocenti, piuttosto che ricorrere alle fotocopie. Non dovermi preoccupare della retta ha permesso alla mia formazioneun guadagno in qualit. Alcunimiei compagni hanno preferito investire i contributi in perio-di di Erasmus o altre espe-rienze formative, tutte sceltegiuste e di valore aggiungelo studente che, per quantoriguarda il futuro, confessache cerco anche di risparmia-re per quello che vorrei fare dopo la laurea: mi piacerebbeiscrivermi al master di Giorna-lismo, che prevede una rettapiuttosto sostanziosa. Insom-ma, un ulteriore investimento sul futuro.

    cinquepermille

  • 7PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    un miglioramento del benessere so-ciale e spirituale dei pazienti, minatodallaumentata percezione del dolore sico.

    Dal novembre 2010 presso lUnitOperativa Complessa di Neonato-logia del Gemelli stato rafforzato ilservizio di day hospital per assisterei bambini con la spina bi da, unamalformazione congenita della co-lonna vertebrale, principale causa didisabilit infantile. Una grave malat-tia che unequipe di professionistipu contrastare con ef cacia. Da seianni liniziativa viene conseguita conun progetto multidisciplinare cheaf anca i giovani pazienti e le lorofamiglie. Non solo cure, ma anchesupporto psicologico allinterno dispazi appositi per i familiari e unasala giochi per i piccoli pazienti. Ilteam di professionisti prende in ca-rico il bambino e la sua famiglia dallanascita, portando avanti una terapiaspeci ca per ogni singolo caso e at-tuando un programma di prevenzio-ne delle patologie correlate. In totaleoltre 700 famiglie sono state assistitenel corso degli ultimi sei anni, graziead un attento impiego delle risorse adisposizione.

    Beni che grazie alla generositdi molti, hanno portato aiuto in uncampo come quello oncologico, dovela sofferenza spesso inibisce qualsia-si capacit di speranza.

    Lintervento dellUniversit Cat-tolica ha contribuito al potenzia-mento delle strutture assistenzialidellUnit Operativa Complessa diOncologia Medica del PoliclinicoGemelli mediante la costituzione diun centro per le attivit oncologichemultidisciplinari e il miglioramentodelle sale per i familiari.

    Grazie ai contributi del 5 per mil-le la Cattolica potuta intervenireanche nellimportantissimo campodella ricerca farmacologica, geneticae clinica della terapia personalizzata.Oggi, grazie allo studio del DNA (ge-nomica) e alle moderne tecniche discreening molecolare che permetto-no di tracciare lidentikit di una ma-lattia, si superato il concetto di curaunica per ogni malattia: ogni pazien-te un caso a s e come tale vienetrattato in modo personalizzato, conrimedi su misura, che rispondanoin maniera mirata alla sua speci -ca patologia. I fondi del 5 per millesono stati utilizzati per acquisire lastrumentazione e attivare un con-tratto di collaborazione a due giovaniricercatrici nellambito del proget-to Sviluppo delle attivit di ricerca nelcampo della diagnostica molecolarepersonalizzata.

    Lo scorso anno, grazie ai fondi del

    5 per mille, stata in ne inauguratala prima Ausilioteca per bambini eragazzi affetti da malattie neurologi-che e disabilit.

    Lobiettivo della struttura col-laborare con le famiglie nella sceltadegli ausili e degli elementi di do-motica che facilitano la mobilitdei ragazzi oltre che eseguire provee realizzazioni di protesi, attuandocollaudi e modi che in loco per unamaggiore autonomia e una migliorequalit della vita dei pazienti.

    Questa ausilioteca pediatrica ,infatti, un aiuto concreto ai bisognidi giovani pazienti con disabilit edelle loro famiglie, che spesso sonocostrette a spostarsi presso pi of- cine per visionare e scegliere gliausili in assenza di medici o terapistiprescrittori, tanto che le consegnee i collaudi possono trasformarsi inunodissea. La struttura compostada una stanza in cui sono esposti au-sili per lo spostamento autonomo oassistito quali carrozzine, passegginideambulatori; sistemi posturali e diassistenza per le autonomie della vitaquotidiana; ausili per gli ipoveden-ti. presente inoltre una stanza diq p g p

    prova degli ausili (of cina) e unain cui poter sperimentare le nuovetecnologie di domotica.

    Un aspetto fondamentale di questoprogetto acquisire, grazie ai fondidellUniversit Cattolica, strumen-ti innovativi in grado di potenziarela ricerca clinica sullimpatto deidiversi interventi riabilitativi sullaprogressione della storia naturaledelle disabilit.

    Questa importante ed esemplare

    realizzazione il frutto dellalleanzatra clinici e associazioni di famigliecon bambini con malattie spesso diorigine genetica, ma non solo, checomportano disabilit motorie. Unmodo nobile e utile alla collettivitper valorizzare la ducia che vieneaccordata allAteneo dai contribuentidel 5 per mille.

    Salire sul treno del 5 per milledestinato allUniversit Cattolica si-gni ca dunque attraversare i binaridellimpegno e del sostegno attraver-so un gesto concreto e di valore. At-traverso i tre binari della formazio-ne, della ricercae della solidarietlAteneo continuaa fornire mezzie risorse per so-stenere iniziativeche interpretano ivalori fondamen-tali a cui si ispi-ra. Il 5 per millenon rappresentauna spesa aggiuntiva per le famigliee non in alternativa all8 per milleper la Chiesa cattolica: si pu dareil proprio sostegno sia alluna, siaallaltra iniziativa. Questanno ab-biamo deciso di focalizzare ancorapi intensamente lattenzione suinostri studenti, come ribadisce ilrettore Franco Anelli: Donare il 5 per mille allUniversit Cattolicasigni ca investire le nostre risorsenei nostri studenti, credere nel lorotalento e nel successo delle nostreiniziative pi nobili.

    Franco Anelli

  • 8 PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    In Tanzania con le donazioni delil 5 per mille allAteneo del SacroCuore stato nanziato un in-tervento di sostegno alle attivitdel Consolata Hospital Ikon-da realizzato in collaborazionecon lospedale di Ikonda, gestito daiMissionari della Consolata e rico-nosciuto dal Servizio Sanitario dellaTanzania. Il progetto, coordinato dalCeSI Centro di Ateneo per la So-lidariet internazionale , prevedelinvio nella struttura ospedaliera dispecializzandi di Medicina e chirur-gia dellUniversit Cattolica.

    Alla dottoressa Paola Del Giacomo, Alla dottoressa Paola Del Giacomo, (nella foto) specializzanda in Malattie (nella foto) specializzanda in Malattie Infettive, che ha trascorso a Ikonda un Infettive, che ha trascorso a Ikonda un periodo di sei mesi, da aprile a ottobre periodo di sei mesi, da aprile a ottobre 2015, chiediamo di raccontarci la sua 2015, chiediamo di raccontarci la sua esperienza.. esperienza..

    dif cile raccontare in poche pa-role tutto quello che ho vissuto: ledif colt, le emozioni, i rapporti chemi porto dietro, restano indescrivi-bili. Per sei mesi ho lavorato per lo-spedale missionario Ikonda, situatonella zona centro sud ovest della Tan-zania, nella regione di Njombe. unazona piuttosto periferica, lontanadalla citt e con molte problematiche.Ho seguito il lavoro di diversi reparti,prima nel centro di trattamento deimalati di HIV, poi in ambulatorio,e in ne sono stata principalmentemedico di reparto. Quando lannoscorso sono venuta a conoscenza diquesto progetto, ho manifestato im-mediatamente linteresse a parte-cipare, il professor Roberto Cauda,responsabile dellintervento di so-stegno, mi ha contattato e dopo tuttele necessarie pratiche e vaccinazionisono partita. Il confronto con diver-si approcci professionali, dettati dadiverse nazionalit, stato molto ar-ricchente. Ho collaborato con mediciitaliani e stranieri, soprattutto orto-pedici, ma anche chirurghi e gineco-logi di varie nazionalit.

    Qual la situazione medico-sanitaria Qual la situazione medico-sanitaria del Paese? del Paese?

    Rispetto a quella italiana, presen-ta molte differenze. In Tanzania adesempio il medico specialista con lalaurea in Medicina davvero una ra-rit, perch la maggior parte dei chi-rurghi si specializza direttamente sulcampo. In tutto il Paese non esistonoun neurochirurgo e un cardiochi-rurgo uf ciali. I medici sono tutti

    giovanissimi, persone veramente ingamba, che in certi ambiti danno del lo da torcere agli specialisti occi-dentali. Per esempio, ho conosciutoun collega molto giovane che avevagi effettuato circa 300 cesarei: unlivello di pratica irraggiungibile daun suo coetaneo con esperienza inEuropa. Per la formazione teori-ca presenta dei gap enormi, infatti imedici spesso hanno una sola laureatriennale, la specializzazione vera-mente un lusso. Proseguire gli stu-di, una volta che i medici iniziano aguadagnare lavorando in ospedale,non cos scontato, anzi. dif cileg g p

    abbandonare un lavoro e tornare astudiare, non conveniente per mol-te persone. Lideale sarebbe pensareun percorso di training direttamentesul campo.

    Inoltre le cure ospedaliere nonsono totalmente gratuite, ci sonoalcuni farmaci garantiti dal gover-no (anche se in Tanzania non esisteun vero e proprio servizio sanitariopubblico), come quelli per lHIV o laTBC. Tra i momenti peggiori, ricordoquando questi farmaci terminavanoe il personale medico si trovava unpo spiazzato, sono situazioni di veraemergenza.

    Com stato iniziare questo progetto?Com stato iniziare questo progetto?Ambientarsi allinizio non stato

    per niente facile. C stata una primafase di adattamento in cui stato dif- cile abituarsi allandamento dello-spedale ed entrare in contatto conpersone che parlavano una lingua ame sconosciuta. In ambito medico,ho incontrato molte differenze di ap-proccio professionale tra i locali e gli

    stranieri che sono state acuite dalledifferenze culturali. Normalmentepoi gli stranieri lavorano nella strut-tura al massimo due mesi, io sonouna delle poche persone rimaste pertanto tempo. Il continuo cambia-mento di medici genera sicuramentedif denza e dif colt. Io ho scelto dirimanere di pi per riuscire ad inte-grarmi meglio con il personale medi-co, i pazienti e in generale con lam-biente dellospedale. Unaltra grossadif colt stata appunto quella dellalingua. Allinizio non ero molto bravacon lo swahili, avevo giusto frequen-tato qualche corso per prepararmi.Poi, col tempo, ero in grado di par-larlo un po in reparto: ad aiutarmi stata la forza della necessit. E devodire che ne valsa davvero la pena, separli la loro lingua cambiano davveromoltissime cose.

    Il ricordo pi bello di questa esperien-Il ricordo pi bello di questa esperien-za?za?

    Tra i tanti casi che ho visto e le tantesituazioni dif cili che ho affrontato,forse ricordo con maggiore affettouna situazione di lavoro e umana altempo stesso. Si tratta di un bambi-no ricoverato per diverso tempo, uncaso disperato. Nessuno avrebbe maiscommesso sulla sua guarigione einvece alla ne ha vinto la forza dellavita. Il personale ha contribuito allasua guarigione con un grandissimoimpegno quotidiano in prima per-sona. Sono ancora in contatto con luie sono felice di sapere che sta bene eche continua a fare controlli in ospe-dale. I momenti pi dif cili sono poiforse anche quelli pi grati canti.

    di Francesca Conti

    Limpegno dellAteneo in Tanzania

    cinquepermille

  • 9PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    LAusilioteca del Policlini-co Gemelli di Roma unarealt unica nel suo gene-re. Inaugurata nel luglio2015 alla presenza del rettore Franco Anelli, infatti lunica struttura in Italia perla scelta e il collaudo degli ausili,situata direttamente allinterno diun ospedale. Lausilioteca forniscesupporto e aiuto per le famiglie deibambini affetti da malattie neuro-logiche e altre disabilit. Tutto sisvolge in ospedale con risparmiodi tempo e senza costringere le fa-miglie a estenuanti viaggi tra casa,of cine e centri di cura.

    La sua realizzazione stata resapossibile grazie ai fondi del 5 permille dellUniversit Cattolica. Ilprofessor Eugenio Mercuri (nel-la foto a sinistra del Rettore che ta-glia il nastro) direttore dellUnitOperativa Complessa di Neuropsi-chiatria Infantile e promotore delprogetto, ci racconta i progressidella struttura.

    Professor Mercuri, come stanno rea-Professor Mercuri, come stanno rea-gendo i pazienti e le loro famiglie a gendo i pazienti e le loro famiglie a questo progetto?questo progetto?

    Davvero molto bene. I pazien-ti e le loro famiglie sono moltocontenti di questa iniziativa. Or-goglio e soddisfazione non man-cano neanche da parte degli ope-ratori coinvolti. LAusilioteca ha

    migliorato tantissimo la qualitdellassistenza e di vita delle fa-miglie che dovevano districarsiper pi officine ed altri posti percostruire e migliorare gli ausilinecessari.

    Il numero di pazienti che usufrui-Il numero di pazienti che usufrui-scono della struttura aumentato scono della struttura aumentato rispetto allo scorso luglio?rispetto allo scorso luglio?

    Certamente, il numero di uten-ti aumentato per diversi motivi.La nostra intenzione, tuttavia,non era quella di aumentare i be-neficiari del servizio, ma di mi-gliorarlo. Il vero ampliamento delServizio stata la possibilit di

    interazione diretta tra lausilio-teca e tutti gli altri reparti, che hasemplificato i processi operativie ridotto i tempi di cura. Miglio-ramenti si sono realizzati con-cretamente rispetto allassistenzaclinica, alla qualit della vita dellefamiglie, e infine alla maggiorecura tramite la ricerca clinica.

    Qual la peculiarit della struttu-Qual la peculiarit della struttu-ra? ra?

    In primis, il fatto che lausi-lioteca sia tarata direttamenteallinterno del nostro servizioospedaliero. Ci sono altre strut-ture di maggiori dimensioni ocon ausili pi allavanguardia, mala principale caratteristica del-la nostra struttura che calatadirettamente allinterno dellU-nit Operativa Complessa di Neu-ropsichiatria Infantile. I pazientisono assistiti in tutte le fasi delprocesso di scelta e adattamen-to degli ausili direttamente nellanostra struttura, il che comportaun maggiore controllo sul singoloe una maggiore rapidit operati-va. Ne beneficia anche la comuni-cazione tra i membri dellquipeche operano sugli stessi pazien-ti. Inoltre siamo molto attivinellambito della ricerca, infattila struttura ha creato la possibilitdi fare ricerche personalizzate suisingoli pazienti. Abbiamo 8 tera-pisti di cui 5 terapisti impegnatinella ricerca. Abbiamo lo spazioe gli strumenti adatti per piani-ficare studi che dimostreranno seil lavoro dellAusilioteca miglioradavvero la vita dei pazienti, e sia-mo fiduciosi.

    di Francesca Conti

    La prima ausilioteca grazie alle donazionicinquepermille

  • 10 PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    Ogni giorno nasce in Italia una nuova impresa e una startup su quattro under 35.Nasceva sulla scorta di questi numeri Dr. Star-tupper, il percorso promosso tre anni

    fa dallAteneo per sensibilizzare allacultura imprenditiva e stimolare losviluppo di idee imprenditoriali diallievi dei master, delle scuole di spe-cializzazione e dei dottorati.

    Liniziativa, co-progettata insiemealla Camera di Commercio di Milano,

    si apre ora per la prima volta ancheagli studenti delle lauree magistralidellUniversit Cattolica.

    La terza edizione prende il via conuna prima fase di Inspiring con lagproposta di tre workshop della duratadi mezza giornata, che si sono tenuti

    INAUGURAZIONE

    Al via ConLab, lo spazio di coworking dellUniversit Cattolica

    Da poche settimane attivo ConLab, spazio di coworking e sede del Contamination Lab dellUniversit Cattolica. Inaugura-to uffi cialmente mercoled 9 marzo alla presenza del rettore Franco Anelli ConLab dedicato esclusi-ivamente alle attivit autoimprendi-toriali e ospita i team vincitori della Call for Ideas indetta nei mesi scorsiper selezionare giovani startupper.Liniziativa promossa da ILAB, il Centro per linnovazione e lo sviluppo delle attivit didattiche e tecnologiche di Ateneo, diretto dal professor Federico Rajola ha ariscontrato un notevole successo. Tra le tante candidature arrivate,sono state selezionate le quattro che si sono distinte per maggiore poten-ziale di successo: HEGO la start up che si promette di diventare una vera e propria digital community di sportivi amatoriali: fi lma in full HD le partite e dopo pochi minuti le pubblica sul portale online. I giocatori possono cercare i videonei quali sono protagonisti, taggar-si, editarli e condividerli sui socialnetwork. UpConscious poggia su

    tre grandi pilastri: il Design Made in Italy, la Respon-sabilit Sociale e lUpcycling; esplo-rando il rinomato artigianato italiano,la start up aspira a creare prodotti di moda dagli avanzi delle fabbriche di tessuti, con lambi-zioso obiettivo di cambiare lo status quo attuale della moda e le condizioni dei luoghi di lavoro e dei lavoratori stessi. ALE-SCO un team che vuole svilup-pare unapp che faciliti lacquisto di prodotti alimentari. In particolare, il target di riferimento composto da coloro che soffrono di allergie e intolleranze o che hanno altre esi-genze alimentari. Il team UniCor-ner ha come obiettivo la creazione di una piattaforma online che permetta agli studenti universitari di monetizzare le proprie capacit e le proprie passioni evidenziando cos le potenzialit che offre il lavoro

    occasionale.Gi da met febbraio, i team usufruiscono gratuitamente dellospazio di coworking (postazione,rete wi-fi , meeting room) dovepoter sviluppare il proprio progettoimprenditoriale. Inoltre, sonoaffi ancati da tutor e mentor che li aiutano a migliorare la loro ideadi impresa e a relazionarsi con ipossibili investitori e attori esternidellecosistema delle start up edel mondo delle imprese e delleistituzioni.

    di Iacopo Catarsi

    Ritorna Dr Startupper, uniniziativa che dimostra limpegno dellUniversit Cattolica nei confronti dellimprenditoria giovanile

    pp p gpp p g

    e delle nuove professioni. Sempre pi infatti le universit sono p gp g

    i trampolini di lancio delle nuove startup innovativep p pp p p

    delle giovani impreseggSTARTUP, IL BOOM

    start up

  • 11PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    nelle tre sedi pa-dane dellAteneo- Piacenza, Mila-no, Brescia - ri-spettivamente il5, 12 e 19 febbraioscorso.

    Dopo una pri-ma fase dedicataalle esperienze di

    giovani e brillanti startupper, i par-tecipanti saranno af ancati da tutorin una prima elaborazione di ideeimprenditoriali attraverso istruzio-ni fornite dai docenti. Questa primaparte del progetto nalizzata a ispi-rare i partecipanti attraverso storieimprenditoriali di successo e a sti-molare nei candidati un approccioimprenditoriale, facendo emergeresemi di idee imprenditoriali e for-nendo i primi strumenti per favorir-ne lelaborazione.

    I migliori venticinque progetti ac-cederanno alla seconda fase, quel-la di Training eg Development, in cuisono previste attivit di formazionein aula su strategia e business mo-del, analisi di mercato e marketing per limpresa, proiezioni economi-co- nanziarie, studi su ecosistemadelle start-up e investor relations.Cos come momenti di incontro conesponenti del mondo nanziario einvestitori istituzionali e non. La nedi questa seconda fase coincider conla presentazione delle idee, di frontea una giuria quali cata di investitoried esperti che proclamer i vincitori.

    Questi accederanno allultima fase,chiamata di Boosting: avranno la pos-sibilit di usufruire di servizi gratuiti

    presso ConLab lo spazio di cowor-king dellUniversit Cattolica dedi-gcato esclusivamente allo svolgimentodi attivit legate ai temi dellautoim-prenditorialit nonch di bene- ciare di assistenza, consulenza ematching con investitori e imprese,attraverso la partnership con la Ca-mera di Commercio di Milano-For-maper.

    Negli anni passati abbiamo avutoprogetti molto interessanti com-menta il professor Andrea Mezzadri,docente del dipartimento di Scienzedelleconomia e della gestione azien-dale e coordinatore didattico di Dr.Startupper. Nella prima edizionehanno riscosso successo Dami Justfor Kids, una fabbrica creativa dipersonaggi di intrattenimento e con-tenuti per linfanzia, I dont waste,una app che permette di conoscerele date di scadenza dei prodotti nelfrigorifero di casa e Tribook, unapiattaforma web per le librerie indi-pendenti di Milano.

    Non vediamo lora di accoglierenuovi aspiranti imprenditori e nuoveidee: senza dubbio questo progettodar ai partecipanti spiccate com-petenze manageriali e la possibilitdi sviluppare un network di contattipersonali e istituzionali nellecosi-stema delle startup. La selezione, vo-lutamente non ristretta a studenti diEconomia, favorisce lo sviluppo delleidee pi svariate: vogliamo instillarein tutti i partecipanti un seme diimpresa, che possa garantire loro unfuturo di successi.

    Andrea Mezzadri

    PROGETTO DEGLI STUDENTI

    Next Innovation Lab: per dare azionealle idee imprenditoriali

    stato inaugurato lo scorso 2 marzo nella sede di PiacenzadellAteneo il progetto Next Innovation Lab.Aperto a tutti gli studenti della Cattolica e sostenuto dalla facoltdi Economia e Giurisprudenza, il progetto Next Innovation Labnasce dalliniziativa di un gruppo di universitari del Campus diPiacenza appassionati di innovazione e startup, che si propongo-no di tradurre in azione idee e progetti imprenditoriali.Un open space allinterno del quale gli studenti avranno loppor-tunit di sviluppare abilit di teamworking e problem solving e dicondividere obiettivi e passioni, grazie a un percorso formativocostituito e articolato in Laboratorio di creativit, incontri di ag-giornamento (gli Startup caf), lezioni e attivit ricreative. Il tuttocon un solo fi ne: maturare le competenze per iniziare un proprio percorso imprenditoriale.Allinaugurazione sono intervenuti la preside della facolt diEconomia e Giurisprudenza Anna Maria Fellegara, il professorFabio Antoldi e gli studenti referenti del progetto Antonio Gioiae Francesco Ceramica. Levento si concluso con la testimonianzadi Cecilia Nostro di CMO & Co-Founder di Friendz.

    GLOBAL SOCIALVENTURE COMPETITION

    La startup socialesi colora di rosa

    Tutta al femminile la fi naleitaliana delledizione 2016della Global Social Venture Competition (Gsvc). Dei setteprogetti fi nalisti, quattro sonostati realizzati da giovani donne,sempre pi protagoniste dellacompetizione per idee dimpre-sa nata nel 1999 per volontdella Haas School di Berkley,California che, dal 2008, organizzata nella sua sessioneitaliana dallAlta Scuola Impresae Societ (Altis) dellUniversitCattolica e da Intesa SanpaoloStartUp Initiative. La vittoria andata a parimerito a Selene Biffi per il progetto fi Bibak e ad Alessandra Farris per s Intendi-Me, che ora potranno parteci-pare al contest internazionaledi Bangkok. Selene, Alessandrae gli altri cinque fi nalisti hannoproposto idee imprenditorialiper trovare soluzioni sostenibilia problemi sociali e ambientalie creare startup innovative conun futuro promettente anchenel mercato.Allottava edizione di Gsvc,questanno arricchita dal Roma-no Rancilio Award, riconosci-mento ideato da Rancilio Cube,network specializzato per lacrescita delle Pmi, hanno aderi-to 95 progetti, che sono stati sot-toposti a una prima scrematura,attraverso lanalisi dellExecu-tive summary, arrivando a unaselezione di 40 candidati. Nellostep successivo stato richiestoun Business Plan pi articolatoe sono stati scelti 20 progetti.Tra questi una giuria qualifi cataha selezionato i 7 fi nalisti che il25 febbraio hanno presentatolidea imprenditoriale a unaplatea di investitori compostada fondi dinvestimento, Busi-ness Angels, Venture Capital,istituzioni e aziende, decretandoi vincitori della tappa italianadel contest internazionale. Leprime due startup classifi cate,oltre a conquistare laccesso alleGlobal Finals di Bangkok (1-2aprile 2016), dove concorreran-no con altre proposte prove-nienti da tutto il mondo, si sonoaggiudicate la somma di 10milaeuro donata dalla famigliaRancilio.

  • 12 PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    Secondo un recente rapporto del Censis in cui vengono ri-portati i dati del Registro delle imprese del ministero dello Sviluppo Economico: nel se-condo trimestre del 2015 le startup innovative sono 4.248. Di queste 1.005 hanno come titolare un giovane under 35 e 1724 ha un Mille-nial nella loro compagine societaria. Il Censis parla di una persistente vo-cazione allimprenditorialit da parte dei giovani italiani, il Registro delle imprese stato aperto a settembre 2012, quindi facendo i conti risulta che in Italia stata aperta una startup al giorno.

    Al professor Antoldi, docente di Im-Al professor Antoldi, docente di Im-prenditorialit e management delle prenditorialit e management delle piccole medie imprese alla facolt di piccole medie imprese alla facolt di Economia e Giurisprudenza della sede Economia e Giurisprudenza della sede di Cremona dellUniversit Cattolica e di Cremona dellUniversit Cattolica e direttore della divisione Piccole e me-direttore della divisione Piccole e me-die imprese e distretti industriali di die imprese e distretti industriali di ALTIS (Alta Scuola Impresa e Societ)ALTIS (Alta Scuola Impresa e Societ)chiediamo come giudica questa voca-chiediamo come giudica questa voca-zione allimprenditorialit da parte zione allimprenditorialit da parte dei giovani italiani?dei giovani italiani?

    Questi dati del Censis sono lul-teriore conferma di un nuovo e in-coraggiante movimento di energia, creativit e imprenditorialit nel mondo giovanile che sta nalmente emergendo anche nel nostro Paese e di cui tutti abbiamo bisogno, per iniettare nella nostra economia na-zionale una dose importante din-novazione e competitivit. unonda

    p

    crescente che da tre/quattro anni si nota sempre pi evidente nelle uni-versit, nelle numerose business plan competition, negli incubatori e negli spazi di co-working che aprono per ospitare giovani imprese innova-tive, sia nelle grandi che nelle piccole citt italiane. LItalia ci arriva in ri-tardo rispetto ad altri paesi europei, ma mi pare che stiamo velocemente recuperando terreno.

    Certamente la crisi economica e occu-Certamente la crisi economica e occu-pazionale stata un innesco impor-pazionale stata un innesco impor-tante per questo fenomeno, ma ora il tante per questo fenomeno, ma ora il

    settore pubblico e settore pubblico e il privato si stanno il privato si stanno muovendo in pa-muovendo in pa-rallelo per molti-rallelo per molti-plicare le opportu-plicare le opportu-nit per i giovani.nit per i giovani.

    che i genitori ini-ziano ad accettare che limprendi-

    torialit possa essere per i loro gliuna valida alternativa professionaleal posto sso. Tra gli startupper cisono molti giovani laureati, ma a direil vero la maggior parte di loro sonopi vicino ai trenta che ai ventanni earrivano allimprenditorialit dopoalcuni anni di esperienza lavorati-va, magari con occupazioni precarie,ma quasi sempre in settori ad altaintensit di conoscenza. Non va di-menticato, infatti, che per far partireunimpresa servono certo idee e de-terminazione, ma occorrono anchecompetenze manageriali e la capacitdi costruire relazioni in ambienti chesono fortemente competitivi. In-somma tra il pensare e il fare unastartup ce ne corre, e ancora pi perportarla al successoe per aver pichance conviene operare in team,unendo in squadra persone concompetenze complementari, magaricon il mentoring di persone con piesperienza.

    La maggior parte delle startup opera La maggior parte delle startup opera nel settore dellalta tecnologia, fonda-nel settore dellalta tecnologia, fonda-mentale per quasi tutte le nuove startup mentale per quasi tutte le nuove startup la creazione di una app, per il Cen- la creazione di una app, per il Cen-sis tre sono in particolare gli ambiti di sis tre sono in particolare gli ambiti di intervento degli startupper italiani: intervento degli startupper italiani: web, food, sharing economy. Alla luce web, food, sharing economy. Alla luce delle passate edizioni di Dr Startup-delle passate edizioni di Dr Startup-per - liniziativa nata con la direzione per - liniziativa nata con la direzione scienti ca del professor Mario Molteni scienti ca del professor Mario Molteni e promossa tre anni fa dallAteneo in-e promossa tre anni fa dallAteneo in-sieme con la Camera di Commercio di sieme con la Camera di Commercio di Milano per sensibilizzare alla cultura Milano per sensibilizzare alla cultura

    imprenditiva e stimolare lo sviluppo di imprenditiva e stimolare lo sviluppo di idee imprenditoriali - quali settori ri-idee imprenditoriali - quali settori ri-tiene che abbiano pi appeal e possano tiene che abbiano pi appeal e possano offrire maggiori possibilit imprendi-offrire maggiori possibilit imprendi-toriali per i giovani?toriali per i giovani?

    Il percorso di Dr Startupper giunto questanno alla terza edizio-ne. In effetti, nelle prime due edi-zioni (riservate solo a dottorandi diricerca e studenti di master) moltidei progetti partecipanti avevano alcentro proprio la creazione di Appper smartphone o di piattaformedigitali, capaci di mettere in con-tatto le persone con la possibile so-luzione ai loro problemi. Non sonomancati neppure servizi legati allasharing economy,ricordo, ad esem-pio, un progetto di car pooling. Perhanno trovato spazio anche progettiper la produzione e distribuzione dibeni sici o la realizzazione di ser-vizi innovativi nellambito dellar-te, dei beni culturali, della editoria,del turismo. Bisogna anche dire ecredo sia una bella caratteristica diquesto programma dellUniversi-t Cattolica che molte idee natein Dr Startupper hanno anche unoscopo sociale, o mostrano atten-zione ai tema della giustizia e dellasostenibilit: ad esempio alcuni deipartecipanti hanno progettato solu-zioni per la riduzione degli sprechialimentari in Italia o la costruzionedi liere agro-alimentari ef cientie sicure in paesi in via di sviluppo,oppure innovativi servizi di consu-

    di Graziana Gabbianelli

    Come lidea diventa businessstart up

    Fabio Antoldi

  • 13PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    lenza psichiatrica a utenti altrimentimarginalizzati. Ora stiamo ricevendoe selezionando i progetti della ter-za edizione, che per la prima volta stata aperta anche agli studenti del-le lauree magistrali. Le candidaturesono aumentate e i progetti si sonoulteriormente differenziati: averinfatti portato Dr Startupper nellesedi di Piacenza e Brescia, oltre chea Milano, ha suscitato un crescenteinteresse da parte di tutte le Facoltdelle sedi padane, con una contami-nazione dei saperi veramente moltopromettente.

    Dalla business idea al business plan: Dalla business idea al business plan: quali sono i passi fondamentali da fare quali sono i passi fondamentali da fare per creare una startup?per creare una startup?

    Il percorso varia a seconda delsettore e della natura del progetto: molto pi breve e semplice per unaApp o un business basato sul web,pi complesso (e bisognoso spesso dicapitali pi cospicui) per altre formedi produzione di beni o servizi. Nelcaso dei progetti web-based, a voltenon neppure necessario redigere il

    business plan. Se linvestimento perpartire contenuto, conviene anda-re al pi presto online e poi metterea punto il business successivamente,lavorando sui riscontri che ci arriva-no dai primi clienti pionieri.

    E quando, invece, si tratta di realizzare E quando, invece, si tratta di realizzare un prodotto sico o un servizio che ri-un prodotto sico o un servizio che ri-chiede investimenti iniziali importan-chiede investimenti iniziali importan-ti.ti.

    In generale si deve lavorare benesullidea n dallinizio, per valutarese lintuizione dei fondatori corri-sponde davvero a unopportunit dimercato concreta. Occorre compren-dere se esiste davvero una domanda,pro lando bene il cliente e lavorandosulla promessa di valore della solu-zione ideata. Poi bisogna mettere afuoco il business model, cio il modoin cui intendo dare valore al cliente.Devo mettere a fuoco quali attivitdovranno essere svolte allinternodella startup e quali potranno esse-re af date a partner esterni; devostimare quali risorse ( nanziarie,umane, tangibili e intangibili) sono

    necessarie per realizzare quanto hoin mente. E in ne, ovviamente, devocapire quali saranno i ricavi e quali icosti connessi a tutto ci. a questo

    p q q

    punto che si pu redigere un busi-ness plan e arrivare a una valutazionecomplessiva delle risorse nanziarienecessarie per muovere i primissimipassi e poi per nanziare lo sviluppo.

    Certo perch per fare impresa servono i Certo perch per fare impresa servono i capitali. E raramente un imprenditore capitali. E raramente un imprenditore giovane e alle prime armi ha grandi giovane e alle prime armi ha grandi possibilit di nanziamento.possibilit di nanziamento.

    Per questo ai giovani startupperbisogna anche spiegare come e dovetrovare i fondi, e come chiederli nelmodo appropriato ai potenziali in-vestitori. dunque importante che

    pp p p

    ununiversit lavori non solo per col-tivare le idee imprenditoriali dei suoistudenti ricchi di talenti, ma contri-buisca anche fattivamente a creareper le startup un eco-sistema fatto dipercorsi di formazione adeguati, unarete di relazioni di supporto, servizi einfrastrutture, che insieme le aiutinoa prendere davvero il volo.

    LA STORIA

    Da Piacenza allAmerica: il successo di Zebra Advertisement

    Il pacchetto totale clienti ha superato le 5000 unit. Tre sedi in Europa e una nuova a Miami. Il palmars aziendale pu contare 2 trionfi alla Google all stars challenge; il premio2015 Microsoft MVP (most valued professional) e diverse segnalazionicome Young Search Professional of the year by the 2013&2014&2015 Search Award per quanto riguarda il mercatodstatunitense ed europeo. Tra i tanti clienti importanti si annoverano lepagine gialle americane e Microsoft. Sono questi i numeri del successo di Zebra Advertisement, unazienda disearch engine marketing, fondata nel2011 dal 22enne Rocco Baldassar-re, nominato tra i primi otto Young Search professional of the year e tra i sei migliori under 25 del suo settorenel mercato americano. Originario diLecce, Rocco si trasferito a Piacenza per studiare economia aziendale allU-niversit Cattolica. Dopo due anni partito per la Northeastern University di Boston con il programma di Double Degree, conseguendo la secondalaurea in International Business, daassociare a due master in gestionedimpresa e Management nella sede piacentina della Cattolica. Fu duranteil percorso di studi che Baldassare ide la sua startup, creando Zebra Adverti-sement. Zebra perch, come le strisce

    dellanimale che lo rendono diverso daciascuno dei suoi simili, la mia impre-sa racconta il suo fondatore - deveaiutare i clienti a distinguere la loropubblicit da quella dei loro concor-renti. Uno studio attento del mercatomi ha convinto che il search enginemarketing richiedeva una fi guragiovane, preparata, in grado di portarepiccole imprese al successo spiegaBaldassarre . Ho capito inoltre chedovevo buttarmi nel mercato america-no, che ha una liquidit immediata eprocessi decisionali molto easy going.Tutto iniziato con soli 100 euro,contrario infatti a contrarre debiti peravviare unazienda, Baldassarre decidedi aprire una partita Iva e utilizzarecollaboratori.Oggi Rocco Baldassarre CEO diZebra Advertisement, che crea e ge-stisce campagne su Google AdWords,Bing, Facebook, Twitter, LinkedIn,Stumbleupon, ed al vertice di altre2 societ: 1DollarAd.com, che realizza annunci, articoli di blog, contenuti web,e International-PPC.com, una rivistadi marketing online dedicata alle star-tup. Con un team di 15 persone e unbusiness coach dedicato alle consulenzepersonalizzate, Baldassare punta oggi adiventare leader nei mercati pi com-petitivi, quali Stati Uniti, Regno Unito eAustralia. Un prodotto, un servizio che

    sia differente per caratteristiche o perprezzo, e che sia richiesto dal mercato la base da cui partire per progettareuna nuova realt imprenditoriale

    secondo Baldassarre, che ai futuri start upper consiglia di non accontentarsimai, analizzare bene il mercato primadi entrarci e soprattutto restare mode-sti, anche quando si ottengono ottimirisultati. Parola di chi ha fondato unazienda citata da Facebook, che hascritto e pubblicato sul proprio sito un caso studio in merito a un cliente di Zebra Advertisement che ha raddop-piato il proprio volume daffari in unmese. (g.g.)

  • 14 PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    Manfredi Catella uno dei pi importanti imprenditori nel pa-norama italiano. At-tualmente CEO e Co Founder di COIMA SGR, societ indipendente leader nella gestione patrimoniale di fon-di di investimento immobiliari per conto di investitori istituzionali italiani e internazionali, Presidente della azienda di famiglia COIMA specializzata nello sviluppo e nella gestione immobiliare per conto di investitori istituzionali e Presi-dente di Fondazione Riccardo Ca-tella. COIMA nutre da sempre una forte attenzione verso la sostenibili-t ambientale dei progetti e aderisce al programma LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), avvalendosi di uno staff dedicato: il LEED Green Associate.

    Catella si costruito un importan-te curriculum, ricoprendo incarichi di rilievo a Londra, Parigi e Chica-go. I primi passi, per, li ha mossi allUniversit Cattolica di Milano, dove, ha frequentato il corso di lau-rea in Economia e Commercio, lau-reandosi con una tesi in Economia urbanistica con il professor Andrea Villani.

    DellUniversit Cattolica lim-prenditore ha un ottimo ricordo, parla di un Ateneo valido e impe-gnativo: unUniversit molto se-p p

    ria e rigorosa. Dalle lezioni al calen-dario degli esami, tutto organizzato in modo molto s dante rispetto ad altri atenei, per andare avanti biso-gna impegnarsi al massimo e lavo-rare molto, insomma nulla scon-tato, diciamo che non per tutti. Io

    stesso ho dovuto studiare molto permantenere i ritmi. Secondo Ca-tella, quel quid in pi che contrad-distingue lUniversit Cattolica sta,oltrech nella valida organizzazioneaccademica, nella sua impostazio-ne di base, costruita su un piano divalori umanistici, culturali, religiosied accademici che contribuiscono afornire agli studenti un bagaglio diconoscenze dal punto di vista uma-no, culturale e professionale.

    Ci sono molti atenei che pur es-sendo validi, sono orientati tropposul mercato e non danno la giustaimportanza alla formazione umanadegli studenti. Da questo punto divista, secondo me lUniversit Cat-tolica ha una marcia in pi, in quan-to forma gli studenti dal punto di vi-sta non solo accademico, ma ancheumano e valoriale spiega Catella.

    Mentre si sta ancora laurean-do, il giovane imprenditore vienechiamato per una posizione alla JPMorgan che lascia per nel 1992dopo aver vinto una borsa di studioal Politecnico di Torino, dove fre-quenta un master in Piani cazioneurbanistica. Terminato il master,vola a Londra per seguire un corso inAdvanced Management alla London Business School. E qui inizia la suaparabola professionale in giro per ilmondo. Compiuto il percorso di stu-di, infatti, entra nel mondo del lavo-ro, ricoprendo da subito incarichi dispicco: si occupa della gestione deifondi di investimento immobilia-re per conto di Heitman a Chicago.Lavora poi per HSBC, occupandosidi investment management tra Mila-no e Parigi. Lesperienza che Catellaacquisisce nel campo della nanza,

    di Giulia Argenti

    Il progetto sullarea dellex Varesine ha cambiato lo skyline del capoluogolombardo. Manfredi Catella, Ceo di Coima Sgr che ha guidato il progetto,

    p g y p gp g y

    ha mosso i primi passi in Cattolica con una tesi in Economia urbanistica.g g p gg g p g

    La chiave del successo? Una curva dellapprendimento sempre in ascesap pp p

    a Porta NuovaDA LARGO GEMELLI

    ne ha fatta di strada

  • 15PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    lo porta ad essere chiamato dalla JPMorgan Fleming Asset Managementcome managing director e membrodel consiglio di amministrazione.Successivamente per quindici anni responsabile della divisione ita-liana di Hines, azienda che, da pi dicinquantanni, a livello mondialetra le capo la nel suo settore. Re-centemente limprenditore ha ac-quisito il controllo della societ Hi-nes Italia SGR, che ha ridenominatoCOIMA SGR (nome dellazienda difamiglia), parallelamente ha lavora-to al progetto di una SIIQ (societ diinvestimento immobiliare quotata),COIMA RES.

    Dal 2000 al 2015 Manfredi Catellaha portato avanti e realizzato lambi-zioso progetto di riquali cazione diPorta Nuova a Milano, progetto chelo scorso febbraio stato rilevato dalFondo Sovrano del Qatar. Il piano,di rilevanza internazionale, ha ri-guardato 350mila metri quadrati,corrispondenti alle aree di Garibaldie Varesine e Isola che sono state tra-sformate da zone degradate a centridi sviluppo, sotto lo sguardo attentodella comunit internazionale, cheha seguito con interesse lallesti-mento di uno dei pi grandi cantierimai visti in Europa.

    stato un progetto molto lungop

    e impegnativo che ho fortementevoluto e di cui ho seguito con at-tenzione tutte le fasi, dal progettodi sviluppo e di rigenerazione dellazona di Porta Nuova, no alla sua ef-fettiva attuazione racconta Catella.

    Tre cantieri, Porta Nuova Gari-baldi, Varesine, Isola, investimentiper due miliardi di euro, 350mila

    metri quadri di nuove strutture con380 residenze, questi alcuni dei nu-meri del progetto sotto la guida diManfredi Catella.

    A proposito della riquali cazionec un elemento che al dottor Catellapreme in particolar modo sottoline-are: tutto il progetto stato elabo-rato e poi attuato ritenendo sempreelemento fondamentale il tema del-la sostenibilit. Nei cantieri stata,infatti, seguita la certi cazione del-lo standard LEED (Leadership inEnergy and Environmental Design)che garantisce un basso livello diimpatto sul territorio.

    Si tratta di una garanzia di eco-sostenibilit dellattuazione delprogetto ha spiegato Catella. Dasempre, infatti, la sostenibilit am-bientale un tema molto caro a COI-MA e alla famiglia Catella.

    Considerati lesperienza e linvi-diabile curriculum, due domandesorgono spontanee: quali sono i mi-gliori consigli che i giovani neolau-reati dovrebbero seguire per supe-rare, al meglio, il dif cile momentodi transizione che intercorre tra ilcompimento del percorso di studioe lingresso nel mondo del lavo-ro? E come si pu riuscire a trova-re unoccupazione che corrispondaalle aspettative in base alle quali siha studiato? Secondo Manfredi Ca-tella ci sono alcuni punti fondamen-tali da tenere in considerazione: Sitratta di un tema particolarmenteimportante e delicato in quanto nelmomento in cui si esce dalluni-versit, si gi compiuta una parteimportante del nostro percorso, nelsenso che si gi scelta in qualche

    modo una strada, non come quan-do si termina il liceo e si ha ancorala possibilit di scegliere tra unam-pia casistica di itinerari di studio.Dunque un primo consiglio fonda-mentale quello di cercare di fare ilmaggior numero possibile di espe-rienze allestero: Lavorare fuoridallItalia fondamentale, non soloper chi punta a conquistarsi unaposizione stabile fuori dai nostricon ni, ma anche e anzi, soprattut-to, per chi punta a lavorare in Italia.Viaggiando e rapportandosi il pipossibile con realt estere si puimparare veramente tanto spiegaCatella che del lavoro allestero hafatto uno dei leitmotiv dominantidella sua carriera.

    Il secondo consiglio quello diseguire tutto quello di cui ci si staoccupando con grande passione ecuriosit: essere curiosi vuol direessere sempre disponibili ad im-parare e ad acquisire nuove compe-tenze, e questo un elemento fon-damentale per riuscire al meglio nelproprio lavoro.

    Terzo e pi importante consiglio:non stancarsi mai di imparare. PerCatella infatti, non c unet che se-gni la ne dellapprendimento, ognioccasione pu essere decisiva peracquisire nuove abilit.

    Stando alle parole di Manfredi Ca-tella fondamentale tenere sempresotto controllo la curva di appren-dimento, che deve essere semprein ascesa, indipendentemente dallaposizione che si ricopre o dalletche si ha: insomma, bisogna sem-pre sapersi mettere in gioco.

  • PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

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  • 17PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    Alice Zucconi*Un vortice di suoni, voci, colori

    Il mio viaggio in Africa giunto al termine: tre settimane dense di insegnamenti, di scoperte, ma soprattutto di emo-zioni. Un vortice di suoni, voci, colori, odori, visi, sguardi, che allinizio sembrava travolgermi, e che adesso riaf ora alla memoria cercando di trovare il suo posto nella vita di ogni giorno.

    Ripenso ai canti e alle pre-ghiere che scandivano le nostregiornate: quelli gioiosi dei ragazzi della scuola della missione di padre John, proprio accantoallospedale, che allalba arri-vavano alle nestre della nostra camera, e quelli altrettantogioiosi degli infermieri, che au-guravano Good morning Jesus!Good morning Lord! e chiede-vano aiuto e forza per affrontare un nuovo giorno in ospedale,vivendo il loro mestiere come una vocazione. Non potr maidimenticare lemozione provata davanti a ogni nuova nascita, alla vista degli occhi dei neonati che per la prima volta si spalanca-vano sul mondo e allascolto del loro primo pianto che riempivale stanze e i corridoi del Benedict Medical Center. N scorder mai linspiegabile sensazione del

    tenere per la prima volta tra le braccia un bimbo appena nato evisitarlo seguendo le indicazionidella dottoressa Betty, la giovanema espertissima ginecologa delBenedict.

    Non potr mai scordare isorrisi dei bambini che gio-cavano scalzi sulla terra rossae si sbracciavano per salutarciurlando: Muzungu! Muzungu!(uomo bianco); n dimenti-cher quelli dei pazienti e deiloro familiari, per i quali anchesolo qualche minuto in pi diattenzione al nostro rientro dallacena signi cava tantissimo. Iloro sorrisi mi hanno riempitodi gioia. Nel mio cuore per rimasto anche tanto altro, tantiracconti e storie su una terrapiena di contraddizioni: ricca e

    tremendamente povera, piena di gioia ma anche di sofferenza. Questa infatti solo una faccia della medaglia, o meglio solouna delle mille sfaccettature della realt africana, che piano piano in queste tre settimane diCharity Work Program in Ugandaho imparato a conoscere. Unarealt di paesaggi mozza ato ericchezze naturali, di usanze e tradizioni, ma anche e soprat-tutto di storia, che spesso non viene raccontata come dovrebbe, di povert, di sofferenza, che ho avuto modo di conoscere grazie ai racconti dei ragazzi della trib Acholi, una delle popolazioni pi segnate dagli orrori della guerra civile che solo no a pochi anni fa devastava il Paese.

    La mia gratitudine va a tutti

    loro, ai medici e agli infermie-ri locali, ai ragazzi studenti dimedicina, la grande famiglia concui ho condiviso questa meravi-gliosa esperienza e dai quali ho imparato molto. Perch lAfrica stata proprio questo per me:casa, famiglia e calore ma anche maestra di consapevolezza, uno scossone che mi ha fatto aprire gli occhi e che mi ha aiutata acomprendere e a vivere la realt dellUganda.

    21 anni, di Segrate (Milano), quarto anno della laurea in Medicina e Chirurgia, facolt di Medicina e Chirurgia, campus di Roma

    Fabrizio Scarano*In Bangladesh hoscritto il mio nome

    La missione della vita quellaLLdi scrivere il proprio nome,LLquello che la storia ci porta LLad assumere. Un nome da scri-vere in matita, con tratto leggero, perch in continua evoluzione. Io mi sto impegnando a scrivereil mio e il Bangladesh e la suagente mi hanno aiutato a farlo inlarga parte. Suor Daniela, a unodei primi incontri del Mex (unprogetto di missione organizzatodallAteneo in collaborazione conil Pime) disse una cosa che mi

    Gli studenti della Cattolica protagonisti dei programmi di studio e stageallestero raccontano a Presenza la loro esperienza.

    p g p gp g p g

    Scrivete a: [email protected]

    postcards

  • postcards

    18 PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    rimasta molto impressa, ossiache per far sacro un valore, un ideale, per realizzare, insomma, qualcosa di importante, bisognasaper sacri care qualcosaltro. Quando la sentii per la primavolta mi sembr di aver con-servato quella frase nel cuore eche qualcuno, in quel momento,laveva svelata in tutta la sua forza, tanto che sarebbe stato impossibile non crederci. E cos stato. Il valore del sacri cio, di un sacri cio che non sia ne a se stesso, ma un dono per laltro.

    E in missione ho visto e vissutomolto di tutto ci, quella fonte disigni cato che rende la vita de-gna di essere vissuta. Quella sor-gente che tante volte nella societpost-moderna del progresso aogni costo viene a mancare, per-ch la felicit ci viene presentatacome una guerra, per avere di pi ed essere un po di meno. E oraposso dire che gli incontri che hoavuto mi hanno fatto essere un po di pi e avere un po di meno.Lincontro qualcosa di unico: fare incontrare due esseri umani porta alla nascita del nuovo, di un risultato inaspettato, impreve-dibile, perch laltro, nella sua differenza e nel suo essere unico,ci sorprende sempre. E uno dei regali pi belli della missione stato proprio questo: lasciarmi sorprendere dalla vita. Lasciarsicambiare dagli incontri, dallal-tro. Incontrare laltro per meha signi cato anche incontrare la mia fragilit. Tutti facciamoesperienza della fragilit umana, e in missione ho imparato adaccoglierla, perch sono le cosefragili a custodire la bellezza dellavita.

    Le emozioni che ho provatosono state moltissime e mol-to diverse tra loro, emozionipositive e talvolta anche negative,perch non bisogna pensarealla missione come un viaggioin qualche bel posto esotico, ma un cammino del cuore che iniziagi molto prima della partenza.Il cuore, infatti, quel luogo in cui nascono i desideri, dove si elaborano i progetti, gli affetti, le immaginazioni.

    Uno dei momenti pi belli di tutta lesperienza stata lacco-glienza alla missione di Butahara. Sentivo che quelle persone eranosinceramente felici di accogliercie la cosa pi bella che un essereumano pu sperimentare lagratuit dei gesti, dei sentimen-ti, dei doni. E mi sono sentito

    amato. Sembrerebbe assurdo:sentirsi amati da sconosciutiche non parlano nemmeno unaparola della tua stessa lingua.Eppure ci siamo capiti cos bene!Si comunica nella condivisione,che parla il linguaggio del cuoree che non necessita di alcunaoggettivazione.

    Molte volte, vivendo la vitadei villaggi e della missione, hosperimentato la mancanza dialcuni beni materiali, spessonecessari. Non era piacevole malo stato danimo prevalente con cui ho vissuto questa esperienzaera diverso: Qui non c nullama come se non mancasse nul-la pensavo spesso, perch hosperimentato la bellezza di una condivisione vera. Da aspirantepsicologo tante volte ho studiatosui libri come il benessere sia unfatto relazionale, ma in missionelho vissuto, ed stato completa-mente diverso.

    Fondare la propria vitasullamore per gli altri: sembrauna s da, o meglio un azzardo.C chi sa portare avanti una vitaautentica, anche se spesso questavita non riconosciuta o calpe-stata. E io ho avuto la fortuna diassaporarla.

    Linsegnamento pi grandeche questa esperienza mi halasciato che nella vita biso-gna sporcarsi le mani, andarecontro corrente secondo le leggidellamore, e spero di continuaresu questo sentiero, perch io misento come loro, come i bimbidi Butahara, con le mani e i piedisporchi di fango.

    22 anni, studente della facolt di Psicologia sede di Milano

    Valentina Monopoli*Labbraccio caldodellAfrica

    Quando venuto il momen-to di partire per lAfrica sono cominciate ad af o-rare le domande: sar pronta?QQ

    Sar in grado di gestire la situa-zione? E si insinuato il dubbio: forse sarebbe stato meglio se fossi rimasta a casa a Milano, cir-condata dalle tue certezze, dalla solita vita e dal caos cittadino. Ma nel momento in cui il primo bambino ti corre incontro perabbracciarti e riempirti di bacitutte le preoccupazioni svani-scono. in quel momento che

    p pp

    capisci di dover rivalutare lidea che ti eri fatta dellAfrica e dei suoi abitanti. l che capisci diessere partita per conoscere chi sembra diverso da noi, ma chein realt ci somiglia molto pi diquanto si possa pensare.

    Arrivate a Debre Birhan, lesuore ci hanno accolto facendoci sentire subito a casa nostra. Il primo giorno di scuola ero un po spaesata perch non sapevo bene come muovermi. Nella struttura delle suore della Divina Provvidenza, ci sono circa 900 bambini che giocano e corronodappertutto. C chi fa a gara per venirci a conoscerei e chi invece,pi timido, ci osserva da lontano. Ci siamo ambientate subito an-che perch i bambini, cos comenelle altre parti del mondo, nonhanno grandi pretese. Cercano semplicemente qualcuno chegiochi con loro, in una realtdove spesso non si ricevono tutte le attenzioni di cui un bambino avrebbe bisogno. Al mattino giocavamo con quelli dellasilo prima che iniziassero le lezioni. La mia attenzione ricaduta su-bito sul fatto che bambini dai treai cinque anni venissero lasciati in giardino, sia che ci fosse il sole, sia che piovesse a dirotto, senza che ci fosse qualcuno a controllarli. Eppure non appenala maestra suonava la campanella correvano a mettersi in riga per cantare linno nazionale e pre-gare prima di entrare in classe.

    Al pomeriggio, nita la scuola, ciraggiungevano i ragazzini dellemedie e delle elementari con cui ci siamo divertite a fare ogni tipo di gioco. Le bambine adorava-no intrecciare i nostri capelli perch, come dicevano loro, noi frenj (bianchi) abbiamo i ca-pelli diversi. Era sempre dif cile doverli mandar via, ma dovevano necessariamente tornare a casa prima del tramonto poich lestrade non erano illuminate ecamminare da soli di sera nonera raccomandabile neppure l.

    In pi di unoccasione siamostate invitate a casa di alcuniragazzini che frequentavano la scuola. Ci hanno offerto delle pietanze tipiche e il caff, pre-parato secondo la tradizionale cerimonia che prevede che ogni passaggio, dalla tostatura alla macinatura sia svolto l, sotto gli occhi dellospite. In Etiopia que-sto un momento di condivisio-ne molto importante per le fami-glie. La generosit degli etiopi miha veramente toccato il cuore. g g g p

    stato davvero commovente vede-re come persone che hanno cospoco siano disposte a offrire tuttoquello che hanno. Nonostante le poche possibilit i bambinisono felici, molto pi di quantonon possa esserlo un bambino occidentale. Amano studiareperch per loro la scuola non un obbligo ma la possibilit di unfuturo migliore. E sono proprio le piccole cose che conserver diquesta esperienza, unite al loro valore e alla consapevolezza chedovremmo fermarci a ri ettere e (re)imparare da questi popoli.

    21 anni, di Castellaneta (Ta), terzo anno laurea triennale in Scienze linguistiche e letterature straniere, facolt di Scienze linguistiche, sede di Milano

  • 19PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    I l corso di alta formazione Il piacere del-la scrittura offre unoccasione di cre-scita reale sia agli studenti che voglio-no coltivare la passione della parola emantenerla come tale, sia a coloro chedesiderano fare di questo amore unaprofessione vera e propria. Le storie degliiscritti sono le pi varie: studenti di Facoltnon umanistiche, professionisti quali in-gegneri, bancari, insegnanti, comunicatoriche ogni anno scelgono lofferta didatticadel corso sostenuto da Mondadori, Man-power Group Italia, Emma Book, Bracco.

    Tra i quasi duecento frequentanti, il cor-so guidato dal direttore scienti co Erman-no Paccagnini e dalla coordinatrice didat-itica Giuliana Grimaldi, celebra la terzapubblicazione importante di un proprioiscritto. Il 25 febbraio, infatti, uscito perRizzoli Fra me e te, romanzo di Marco Erba,

    insegnante in un liceo.Il corso - racconta

    lautore esordiente - miha insegnato prima ditutto come non scrivere.Il confronto con editorprofessionisti statofondamentale. Chiun-que intuisce quandouno scritto non funzio-na, ma spesso non si

    capisce perch. Gli editor, commentandoin classe gli scritti dei corsisti, spiegavanodal punto di vista tecnico cosa andava e cosanon andava. Ma stato importante ancheascoltare le esperienze di scrittori affer-mati e approfondire dal punto di vista tec-nico alcuni aspetti, come la costruzione deipersonaggi e della trama di un testo. Saperscrivere una dote innata, ma con i con-sigli giusti e lesercizio pu essere af natadi molto. Proprio durante il corso nato ilmio romanzo, che parla di adolescenza. Unpaio di anni dopo lho autopubblicato come

    ebook. Grazie al passaparola, stato letto dauna editor di Rizzoli, che mi ha contattato.

    Il percorso di Marco Erba ha avuto unpunto in comune con quello di GiorgioPonte, altro ex iscritto del corso e oggi au-tore per Mondadori di Io sto con Marta dopouna lunga gavetta editoriale. Ero a Milanoper fare lo scrittore, - ricorda Giorgio - con iprimi capitoli di un nuovo romanzo comiconel quale stavo trasferendo gran parte dellamia esperienza di precario quando, dopomesi passati nellincertezza, mi ritrovai trale mani una brochure del corso e capii cheera loccasione che stavo cercando. grazie

    p

    al corso che ho potuto prendere contatto conmolti professionisti della grande editoria,normalmente irraggiungibili. La storia diGiorgio assume contorni molto curiosi. Fuin questo modo che conobbi unagente let-teraria che si interess al mio lavoro, e per laquale completai la stesura del romanzo pri-ma del tempo. Alla ne lei non volle pren-dermi, ma io mi ritrovai tra le mani un libroche capii essere di valore: una storia di spe-ranza sul mondo del lavoro, in un momentostorico in cui tutti hanno smesso di sperare.Da quel momento mi misi sotto per cercarequalsiasi editore che credesse nel progetto,e dopo quattro anni di pubblicazioni s oratee porte sbattute in faccia presi la decisione diautopubblicarmi.

    Fu ancora una volta il corso della Catto-lica a suggerirgli lidea. Ero stato chia-

    mato a fare da tutor enon avrei mai scopertoleditoria online e il self publishing senza averassistito a una lezionesul tema. Quando dopoun mese il libro balzin testa alle classi chedi Amazon, fu sempregrazie al corso che poteirincontrare la direttrice

    della narrativa italiana Mondadori, la stes-sa che mi aveva ri utato quattro anni prima temendo che il testo non avesse mercato. Quellincontro riaccese il suo interesse e nove mesi dopo Io sto con Marta era in tuttele librerie.

    Livio Gambarini partito dal corso del-la Cattolica per atterrare nella letteratura storica e fantasy. Fondamentali per lui gli insegnamenti di Raul Montanari, sotto lacui supervisione ha impostato il suo pri-mo romanzo storico,Le colpe dei padri (Sile-le edizioni, 2014), che diventato un piccolobest seller. In seguitoha scritto il fantascien-ti co ASAP: Tempi che corrono (Amazon, 2014)e il fantastorico Eternal War: Gli Eserciti dei Santi(Acheron Books, 2015),tradotto anche in ingle-se.

    Ora che ha quasi terminato I segreti delle madri, il seguito del suo primo romanzo,Livio fa il punto della situazione e spiega che con determinazione e costanza il so-gno di diventare uno scrittore pu essere ancora realizzato: Sapevo che il mio cor-relatore alla magistrale, il professor Giu-seppe Lupo, insegnava al corso di scritturacreativa della Cattolica. Finita luniversit mi sono fatto le ossa nei laboratori online e ho pubblicato diversi racconti, ma prima di tentare il grande passo sono tornato in Cat-tolica. Per quanto avessi gi alle spalle corsi di scrittura di livello, alcuni degli incontri sono stati illuminanti. Ho apprezzato par-ticolarmente la pluralit di voci dei vari ospiti, che pur non essendo sempre con-cordi tra loro, mi hanno conferito unidea esaustiva del tema della scrittura in Italia.

    alla prova del lavoro

    Giorgio Ponte

    Marco Erba

    Livio Gambarini

    Largo Gemelli, la bottega degli scrittori

  • ateneo

    20 PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    Un intervento immediato mirato a sostenere economicamen-te e nei servizi le famiglie de-gli studenti che, in seguito alla riforma della normativa Isee, si sonoimprovvisamente trovate escluse dallapossibilit di accedere alle borse di stu-dio erogate con i fondi regionali.

    Esce in questi giorni il bando di con-corso straordinario delle Borse di stu-dio Plus, a cui possono parteciparestudenti meritevoli e in condizione dibisogno non idonei alla borsa di studioEducatt 2015/16.

    Limpegno, assunto dallUniversitCattolica, Educatt e dallIstituto Tonio-lo (grazie anche al prezioso contributoPiera Santambrogio destinato a stu-dentesse meritevoli e in disagiate con-dizioni economiche) una risposta allarecente riforma che ha apportato sensi-bili variazioni nella determinazione de-gli indicatori reddituali e patrimonialidi riferimento per lattribuzione delleBorse di Studio Educatt, erogate in ot-temperanza del Diritto allo Studio. Inbase a questa riforma infatti il numerodegli studenti che possiedono i requisitiper beneficiare dellintervento basatosui fondi regionali si ridotto di circa il20% rispetto allanno precedente.

    Il bando mette a disposizione 400borse di studio (di cui 220 con impor-to riferito agli studenti fuori sede, e 180con riferimento agli studenti in sede opendolari), che si aggiungono dunque aquelle regionali e che saranno erogategi a partire dalla prossima estate, perun contributo complessivo messo a di-sposizione dallAteneo di circa 1,4 mi-

    lioni di euro, costituito anche dai fondiricavati dal 5x1000.

    La Borsa di studio Plus, la cui ge-stione amministrativa affidata allaFondazione Educatt, consiste in: unaiuto economico in denaro, pari a: 1.800euro per studenti fuori sede; 800 europer studenti pendolari o in sede; lariduzione di 1.500 euro rispetto allim-porto complessivo delle tasse universi-tarie; un pasto al giorno per lanno so-lare 2016.

    Il beneficio della borsa di studioPlus concesso agli studenti iscrittiallUniversit Cattolica che rientrinonei requisiti di merito dettati dal Dirittoallo Studio e che rispondano alle condi-zioni economiche individuate nel bandodisponibile allindirizzo www.educatt.it/agevolazioni/borseplus.

    Per compilare la domanda gli studentidevono recarsi, entro il 21 marzo 2016,presso un Centro autorizzato di assi-stenza fiscale (Caaf) per farsi rilasciarelattestazione Isee per le prestazioni peril diritto allo studio universitario, penalautomatica negativit del beneficio.

    Gli esiti delle graduatorie provviso-rie saranno rese note agli interessatiindicativamente entro fine aprile 2016tramite posta elettronica, nellarea ri-servata MyEducatt http://myeducatt.unicatt.it e tramite avviso pubblicato sulportale www.educatt.it.

    La borsa di studio per gli iscritti alprimo anno sar corrisposta al conse-guimento, entro il 10 agosto 2016, di unlivello minimo di merito precisato nelbando.

    Per dare un quadro complessivo del-

    le risorse messe a disposizione dalla Regione Lombardia, considerando le graduatorie definitive pubblicate da Educatt, gli studenti dellUniversit Cattolica beneficiari delle borse di stu-dio regionali sono ad oggi 2.061, in at-tesa di ampliamento con le risorse finali solitamente comunicate dalla Regione in primavera. Restano per ora esclusi 242 studenti idonei non beneficiari, che usufruiscono comunque dellesonero dalle tasse universitarie. La manovra ordinaria, che esonera gli studenti dalle tasse, ammonta questanno per il mo-mento a 7.4 milioni di euro circa.

    EVENTO

    Giubileo, il 9 aprilea Roma dal Papa

    Ci saranno nel corso dellan-no eventi per approfondiree per condividere il signifi catodel Giubileo della Misericordia,tra cui un pellegrinaggio a SanPietro che vivremo assieme comecomunit universitaria sabato 9aprile partecipando alludienza diPapa Francesco. Sono le parole dellassistente ecclesiastico ge-nerale dellUniversit Cattolicamonsignor Claudio Giuliodori nel messaggio inviato a docenti,studenti e personale dellAteneo invista dellavvio del Giubileo stra-

    ordinario della misericordia, chesi aperto l8 dicembre 2015. Ilpellegrinaggio proposto a tutte lesedi dellAteneo e prevede alle ore11 la partecipazione allUdienzagenerale in Piazza S. Pietro e alleore 13 la Santa Messa in S. Pietrocelebrata allaltare della Cattedra.

    Diritto allo studio, ecco le borse Plus

  • 21PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    ateneo

    stata inaugurata domenica 17 gen-naio la scuola materna a Weligama inSri Lanka.Il Kindergarten Sadhasarana -Semi di pace lultimo anello che sigilla lacooperazione e lamicizia nata tra lAteneo eil Paese colpito dallo tsunami del 26 dicem-bre 2004.

    Il progetto, promosso dallUniversi-t Cattolica e dallassociazione FrancescoRealmonte onlus, si concretizzato con lacostruzione delledi cio che, oltre ad acco-gliere i bambini per le attivit educative, di-

    venta un polo di eccellenza per la formazio-ne degli educatori e operatori del distrettodi Galle.

    In collaborazione con lAteneo verrannoavviati dei programmi dintervento psi-cosociale rivolti a bambini e famiglie pivulnerabili con lo scopo di attivare risorselocali e promuovere percorsi di resilienza.Inoltre una particolare attenzione sar de-dicata a programmi deducazione alla pace edi reciproca convivenza inter etnica (tamile cingalesi) e interreligiosa (buddismo, in-duismo, cattolicesimo e islam).

    La scuola, realizzata con il contributo do-nato allassociazione Francesco Realmonte dalla fondazione svizzera Antojoe Luogo, si trova a Weligama accanto alla parrocchia di padre Charles Hewawasam, vicario ge-nerale della diocesi di Galle e direttore di School for life, sul terreno di propriet della diocesi di Galle. gestita dalle suore

    p p

    domenicane incaricate dal vescovo di Gal-le monsignor Raymond Wickramasinghe,promotore locale di tutto il progetto.

    Ad animare la scuola saranno i bambini,40 cingalesi prevalentemente buddisti e musulmani, guidati da quattro insegnanti, una cattolica e tre buddiste. Allinaugura-zione erano presenti il vescovo di Galle, pa-dre Charles, alcuni altri sacerdoti della dio-cesi, la responsabile provinciale delle suore domenicane, un esponente del governo, ol-tre naturalmente a genitori e bambini.

    Come rappresentanti italiani hanno par-tecipato monsignor Gianni Ambrosio,vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio, Cristina Castelli, coordinatrice del proget-to e direttore dellUnit di resilienza dellU-niversit Cattolica, Agostino Fusconi e i An-tonella Cassano dellAteneo, Alessandra Corrado, presidente della Francesco Real-monte Associazione Svizzera Italia, Mariel-la Sinisi, vice presidente dellAssociazione Francesco Realmonte onlus.

    La cerimonia stata accompagnata dalrito dellalzabandiera del Vaticano, dellIta-lia e dello Sri Lanka e da canti e danze tra-dizionali.

    Sri Lanka, bambini semi di pace

    UCSC INTERNATIONAL

    Volontariato senza frontiere

    LUniversit Cattolica, in part-nership con lassociazioneinternazionale WorldEndeavors, offre ai propri studenti e neolaureati (fi no a 18 mesi dalla laurea di tutte leFacolt) lopportunit di svolgere unprogramma di volontariato interna-zionale per periodi di tre o quattro settimane durante lestate. possibile selezionare progetti di volontariato in diversi ambiti comead esempio Childcare and orphanage assistance; Sustainable agruculture; Youth sport coaching e paesi, tra i quali gArgentina, Brasile, Ecuador, India, Tanzania, Vietnam.Il programma aperto anche adesterni (studenti o laureati di altre universit); gli interessati possonochiedere maggiori informazioni contattando: UCSC International tel 02 7234 5252 [email protected].

    Studenti, laltra estate con il Charity

    Aumentano le scho-AAlarship, le destina-AAzioni, e si allarga ilAAnetwork dei par-AAtner e la platea dei destina-tari che, oltre gli studenti dellAteneo, comprender anche neolaureati e iscritti a master, dottorati e scuole di specializzazione. Sono le novit del Charity Work Pro-gram, che per la sua ottavaedizione offre 50 scholar-ship della durata di 3-8 set-timane.

    Il programma - promosso dal Centro di Ateneo per la Solidariet Internazionale (Cesi), grazie a fondi dellU-niversit Cattolica e dellI-stituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori - negli ultimi sette anni ha offerto agli studenti della Cattolica lopportunit di vivere une-sperienza di volontariato nei

    Paesi in via di sviluppo edemergenti in cui lAteneoha allattivo partnership ecollaborazioni. Il Charity,oltre a rappresentare une-sperienza altamente forma-tiva dal punto di vista dellacrescita personale, statomodulato in modo da for-nire un percorso coerentecon gli studi: numerose de-stinazioni sono aperte soloa studenti di determinateFacolt, privilegiando per-corsi ad hoc sulle disciplineinsegnate in Ateneo. Conil nuovo bando il Cesi pro-pone, per la prima volta,scholarship anche per gliiscritti a master, dottoratodi ricerca o scuola di spe-cializzazione della Cattolicae per gli studenti neolaure-ati per i quali la laurea deveessere stata conseguita nonpi di un anno prima della

    data di apertura del bando.Altra novit laumento delnumero delle destinazioni:17 diversi progetti in 14 Pa-esi ospiteranno gli studenti.Nuove mete in Madagascare Senegal, in Bolivia, Ca-merun, Per, RepubblicaDemocratica del Congo. Siallaga inoltre il network deipartner, che comprendeanche Ong italiane e in-ternazionali, associazioni,fondazioni e missioni. Partequestanno la collaborazio-ne con il Vis (VolontariatoInternazionale per lo Svi-luppo), con la Ong Proget-toMondo Mlal e si raddop-pia la collaborazione con ilCoe (Associazione CentroOrientamento Educati-vo). Tutti i dettagli su comeiscriversi, test di lingua e in-fosession sono disponibilionline sul sito del Cesi.

  • ateneo

    22 PRESENZA 1-2, GENNAIO-APRILE 2016

    Il 10 febbraio scorso nella sede mi-lanese della Cattolica ripresa la seconda fase della Libera Inizia-tiva culturale di Ateneo per lan-no 2016. A dare il via al secondo stepdel percorso che ha coinvolto lo scorsoanno accademico molti docenti dellA-

    teneo, per iniziativadel rettore Franco Anelli e del proretto-re vicario FrancescoBotturi, un workshop sul tema Identit di una Universit Catto-lica. Da papa GiovanniPaolo II a papa France-sco, con introduzio-ne a cura del teologodon Pierluigi Lia e del professor

    Agostino Giovagnoli. Nonabbiamo dimenticato Bene-detto XVI ha rassicurato Bot-turi ma abbiamo preferito porre laccento sugli estremi di un percorso ancora in atto e le cui origini risalgono al Con-cilio Vaticano II. Che tra Ber-goglio e Wojtyla la continuit sia indiscutibile viene sottoli-

    neata da Giovagnoli che spiega In uncaso come nellaltro la missione dellaChiesa si sovrappone, fino a coinciderecon quella delluniversit. Il contri-buto pi sistematico viene dalla costi-tuzione apostolica Ex corde Ecclesiae diGiovanni Paolo II, dettata nel 1990.Un documento dice donLia preveggente nel denun-ciare la crisi delluniversit,che davanti al frammentarsidelle conoscenze non pu ac-contentarsi di una mera cono-scenza dei saperi. Anzi pro-prio lipertrofia della scienza edella tecnica a rendere ancorapi urgente il richiamo allu-manesimo cristiano che, nelpensiero di Wojtyla, si radica

    nel mistero dellIncarnazio-ne, cos come espresso ginellenciclica Redemptor ho-minis. Per parte sua la Ex cor-de Ecclesiae molto chiara nelcostituire luniversit comesoggetto ecclesiale, in una di-mensione di dialogo anche coni non credenti. Sono questigli elementi che si ritrovanonei numerosi appelli che papa

    Francesco ha rivolto e rivolge al mon-do universitario. Ma se per Giovanni Paolo II la verit a fare la cultura sottolinea il professor Giovagnoli per Francesco la verit che si incontra destinata a fare la storia, incidendo in modo concreto nelle vicende degli uo-

    mini di oggi. Con la ripresa dellIniziativa

    culturale dAteneo, che ha per-messo soprattutto unintera-zione tra docenti su temi e pro-blemi che accomunano, cio ci rendono comunit, nel lavoro universitario, il professor Botturi ha auspicato che cre-sca tra i docenti una coscienza attiva nei conf