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Press League Magazine n.ro 2

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Seconda uscita del magazine di Press League. L'evento sportivo ufficiale dei giornalisti.

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Pag. 4 Il caso Faranda Pag. 7 Scoppia la pace Pag. 9 Il ritiro a Luino Pag. 12 La rotula di Riggio Pag. 16 Il graffio del Giaguaro Pag. 18 Distaso e il complotto Pag. 19 Busacca show Pag. 22 Tacchetti e tacchi a spillo

SOMMARIO Il caso… umano del giorno

Lo Smemorato di La Spezia. Di lui non sappiamo molto, l’abbiamo trovato un mattino di aprile, vestito da portiere, appoggiato ad una porta della Barona. E lì l’abbiamo lasciato. Se sapete qualcosa, contattate la redazione di Libero, chiamate in redazione allo 02 999 666 oppure scrivete a [email protected]

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Le pagelle di CR

EUROTELELOMBARDIA!

Conca 9. Più che un uomo un muro. A fine partita i compagni ci hanno inchiodato sopra un cartello con scritto "limite invalicabile". Il tutto dopo una serata a base di alcool e nn solo. Maestro.... Garlaschi 7.5 a tutto campo corre più del suo affezionato cagnolino. Sblocca la partita e poi sbaglia a porta vuota. Abbaia e morde. Di razza. Donati 7 fa cambiare i turni alla segreteria di redazione per nn mancare e poi va su tutti i palloni. Galliani Bolognesi 7.5 la rottura della vecchia love story lo ha fatto maturare inspiegabilmente. Segna d astuzia e gioca x la squadra. Nn paga pero la mozzarella Sex single Ruiu. 6.5. Alla 18esima partita in 7 giorni e' leggermente stanco. Esalta il gatto siamese che eurosport ha deciso di schierare al posto del portiere ma lo trafigge con un colpo d altissima scuola. Pennello Gallo 6.5 corre lotta e combina con ruiu nell azione più bella della partita. Discutibile la felpa da baseball con la quale si presenta. Yankee Di lernia 6.5 le sue apparizioni sono come gli spot tv durante il motomondiale. Ma si fa sempre trovare pronto. Da ammirare. Leone Mister dall o 8. La miglior gestione tecnica e dei cambi. Incassa i complimenti del figliol prodigo dupply (voto 9) per lo schema su punizione. Ecumenico Faranda 5. Nn si presenta e nn avvisa. L attenuante e' una febbriciattola di stagione paragonabile ai calcoli di un illustre predecessore. Tonetti

Vittoria per 3-1 ma i quarti sono ancora da conquistare…

Assente per una misteriosa e inaspettata febbriciattola di stagione. Questa la nota ufficiale emessa da Telelombardia per giustificare lʼassenza di Faranda.

In settimana la foto verità che mette la parola fine su quanto accaduto nella notte di Venerdì 15 Aprile. Un nuovo incidente alle 4 di notte per Faranda con chiarissime analogie con il più celebre famoso incidente dellʼanno scorso di Julio Cesar. In quella circostanza il portiere dellʼinter era in giro alle 5 del mattino per prendere un gelato, stavolta invece Faranda non era al campo per una febbre di stagione…

Il caso Faranda

Il procuratore di Dupplicato interviene sulla gestione Ruiu dopo lʼepisodio che ha visto protagonista Faranda. “Dupplicato non è stato convocato per aver cercato di aiutare il mister. Ora ci aspettiamo che a Faranda siano almeno concesse due giornate di riposo dopo questo episodio. Appare evidente che la gestione Ruiu sia per due pesi e due misure…”

Due pesi due misure

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Si chiude il caso Dupplicato, ma non piace la gestione Ruiu

Duppli – Dall’O: è pace

Si presenta al campo in borghese con la gazzetta dello sport in mano. E' deluso, mortificato e amareggiato per quanto accaduto in settimana. Inizia così il Duppli-Day di Sabato 16 Aprile. In sordina si avvicina a Mastrorocco e chiede di poter rilasciare una dichiarazione. "Si volevo dire che anche oggi io ci sono. Il gruppo è tutto e mi rendo conto di aver sbagliato nella prima gara. Sono pronto a rimettermi alle decisioni di mister Dall'O e risponderò ad un'eventuale futura convocazione. Certo è che la campagna stampa che è stata messa in piedi contro di me è stata forse eccessiva. Non pensavo di meritarmi tanto fango. Dall'O ha fatto bene ad intervenire in diretta Radio per rimproverare il mio atteggiamento di Sabato. Ho sbagliato e ora sono qui: pronto per farmi perdonare. Certo che è bene anche ricordare a tutti che io, nel giorno del mio compleanno, con la fidanzata che mi era appena atterrata da Catania ero a giocare il torneo di beneficenza a Monza di Bonfrisco. Non la Press League... quel giorno era il mio compleanno... insomma la mia fidanzata non mi ha parlato per una settimana per questa mia scelta. Eppure ero là e devo dire che in quella partita giocai con Fontolan che, correggetemi se sbaglio, ha fatto qualche partita in Serie A. Dopo quella gara proprio Fontolan dichiarò che ero il migliore e che sapevo perfettamente stare in campo. Ci tengo a sottolinearlo nel rispetto dei ruoli e di mister Dall'O. Però se Fontolan dice cose di questo tipo possibile che si stia sbagliando del tutto? Non credo. Dall'O forse è stato troppo duro con me in occasione della prima uscita e sono certo che saprò dimostrare quanto di buono fatto a Monza. Sono un giocatore di peso e non si può pretendere che entri in forma già alla prima uscita. A Vieri lo aspettavano ogni volta due mesi...

Il mio futuro lontano da TL? No non scherziamo. Io sono parte del gruppo e voglio esserci sempre anche dalla tribuna. Amo TL, amo i suoi tifosi e non cambierò mai squadra. Il mio procuratore ha molte proposte anche da squadre russe che mi coprirebbero di soldi ma io non mollo. Voglio vincere il secondo scudetto della storia di TL" Poi prima di andare in redazione l'ultima stilettata che riaccende una polemica mai digerita "Certo che a me non hanno convocato per una gara per i toni usati... ora aspetto di vedere cosa faranno contro Faranda che ha dato un bidone senza svegliarsi per tempo per la gara di oggi. Minimo penso che debba stare in tribuna un mese. Che le regole siano uguali per tutti"

Raggiunto telefonicamente dalla redazione di Zona Goal Davide Fontolan torna sul caso Dupplicato: “Lo confermo, al torneo di Monza Dupplicato è stato il migliore in campo. Si muove con intelligenza ed acume tattico. Bravo in tutti i movimenti sia in fase offensiva che in quella difensiva. Meglio Duppli o Ruiu? Sicuramente il primo è un giocatore vero il secondo non è ai suoi livelli. Mi sembra evidente che il sistema Ruiu sia penalizzante per Dupplicato. Ieri gli ho consigliato di accettare la proposta del CSKA Mosca, in Russia potrebbe finalmente esprimere il suo reale valore”

Parla Davide Fontolan

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“Se Giunta vuole può regalarlo a noi il viaggio in Brasile… va bene Rio”

BRESCIA SOGNA! Loro faranno pure sport per ventiquattr’ore, ma in quei 40 minuti (più recupero) sul campo di calcetto siamo stati più bravi noi. Partita senza storia, direbbe il bravo cronista, quella tra noi del Giornale di Brescia e loro di Sky Sport 24: 3-0 dopo dieci minuti, mezzo brivido sul 3-1, poi via in scioltezza fino al 5-1, infine il secondo gol di Giunta e soci (a proposito, presidente: nel caso avesse già prenotato quel viaggio in Brasile di cinque giorni, promesso ai suoi in caso di successo contro di noi, sappia che dalle parti di Brescia nessuno si offenderebbe se gli venisse offerto un volo per Rio). Insomma, abbiamo vinto 5-2, e così siamo tornati a casa felici, contenti e fiduciosi, perché abbiamo riscattato la cocente delusione della sconfitta alla prima giornata con Telelombardia (un 4-3 che per come è arrivato grida ancora vendetta) e perché l’obiettivo qualificazione ora si fonda su una classifica ed una differenza reti che inducono ragionevolmente alla speranza. Partita senza storia, si diceva, eppure ricca di storie. A cominciare da quella del numero 1, il nostro portiere Francesco Doria, che ancora una volta, chiamato a giocare in luogo del presunto titolare Alessandro Carini (assente per motivi di lavoro), ha visto il suo impegno coronato da successo. Era già accaduto lo scorso anno: Doria giocò la seconda partita (vittoria) ed il primo tempo della terza, chiusosi sul risultato di parità; poi entrò Carini e la squadra prese sei pappine, che aggiunte alle sette del primo match (quando alla guardia dei legni c’era ancora il titolare) valsero l’eliminazione. Che dire? Che forse s’è capito perché l’esperto portiere giochi senza protezione alle mani: i guanti li ha lanciati in senso di sfida al più giovane rivale. Chi scenderà in campo contro Eurosport? Poi c’è la storia dei nostri gemelli del gol Matteo Carone e Carlos Passerini, giunti a braccetto a quota tre nella classifica marcatori. Dopo aver segnato (inutilmente, ahinoi) un gol

ciascuno contro TL, eccoli entrambi autori di una (utile, utilissima) doppietta contro Sky Sport 24. Per Carone la prima esperienza in Press League è dunque subito positiva, mentre per Passerini la seconda edizione sta davvero riscattando lo sfortunatissimo esordio del 2010, quando si sfasciò un ginocchio. Dai gemelli al fratello, cioè ad Enrico Passerini, fratello di Carlos, che con un bel gol ha impreziosito una prova di sostanza, la stessa fornita da Carlo Muzzi, la cui assenza nel primo match s’era sentita eccome. A proposito di assenze, contro Sky Sport 24 importante è stata quella di Guido Lombardi. Ma come – osserveranno i lettori più attenti – non c’è il suo nome nel tabellino ufficiale riportato dal sito? C’è, c’è. E lui c’era, in campo, ed ha pure fornito una buona prestazione. Ma qui ci riferiamo all’assenza dalla voce marcatori, nella quale comparve infaustamente alla prima partita, come autore dell’autogol che la decise. Va bene così, Guido, assenza più che giustificata… Alessandro Carini

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Giunta alla Gaucci: litiga con Mancini e decide di portare la squadra a Luino

Chi è Mario Giunta? Finale di partita agitato quello di Mario Giunta che aveva preannunciato multe salate e ritiri a Luino in caso di sconfitta. Alla fine della partita Giunta si sfoga direttamente sul campo contro Mancini, uno dei tre elementi del trio delle meraviglie Renzoni-Lupi-Mancini. "Puntavo su di te e tu mi ripaghi giocando solamente con la bocca. Devi stare zitto in campo! Non si può giocare così. E' un'indecenza!" Un Giunta senza freni, un Giunta alla Gaucci vecchi tempi. "Sono stanco di voi! Siete dei mercenari! Senza di me non siete niente. Vi pago stipendi milionari, vi regalo auto ed ovviamente la benzina manco la pagate... E voi scendete giù in Barona con l'atteggiamento delle prime donne. Ma che è?!? Sapete che vi dico? Da Lunedì 25 Aprile siete tutti in ritiro a Luino. Stiamo in mezzo ai vecchi ed al lago così provate a non pensare alle notti brave e alle donne. Comportatevi da atleti che siete indecenti!" Sbatte la porta Giunta presidente di Sky Sport e unico erede della Giunta Petroli. C'è tanta amarezza nelle sue parole dopo una sconfitta che aveva preannunciato nei giorni precedenti alla gara. L'aveva detto a Mastrorocco con frasi sibilline tipo "questi si sono montati la testa"; "vedrai che ci purgano" dichiarazioni che erano lo specchio della situazione della piccola squadra di Santa Giulia. Il successo contro Eurosport ha fatto montare la testa ai giovani ragazzi di Giunta che ora dovrà correre ai ripari cercando una vittoria clamorosa contro Telelombardia. Difficile battere i campioni in carica anche se potrebbe bastare un pareggio. "Il ritiro a Luino ci farà bene. Zero donne e tentiamo l'impresa con umiltà. Quella umiltà perduta colpevolmente in questa settimana" Nel frattempo Giunta uscendo dal centro sportivo ha dovuto subire anche la presa in giro di alcun colleghi di Sky Sport "Ma non avevi fatto la squadra di campioni? Ma non eri la squadra da battere? Ma non eri più forte di noi?"

Il ritiro di Luino

Sky Sport 24 troverà a Luino un nuovo staff di allenatori e preparatori atletici pronti per effettuare lʼoperazione “Rilancio”. Gaucci Giunta spera di dare uno scossone allʼambiente in attesa magari di una vittoria di Eurosport e di un pareggino di comodo contro Telelombardia…

I nuovi allenatori

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Prezioso pareggio di 7Gold che ora vede i quarti di finale nel girone di ferro

7GOLD ANCORA PARI

OGGIONI: 6,5 Protagonista durante il riscaldamento di uno screzio con lʼamico di sempre Giavenni. Ma le ruggini redazionali non hanno fatto altro che cementare il gruppo. In campo è la solita certezza, incolpevole sul gol. Aiutato dal dispositivo visivo-oculare di ultima generazione…TECNOLOGICO! GIAVENNI: 6 Oh capitano, mio capitano! Come i discepoli di Robin Williams ne “Lʼattimo fuggente”, i compagni ascoltano il verbo del Giav con fede incondizionata per poi professarlo in campo e fuori. Talvolta lento nella manovra. Flagellato dai falli avversari, si rialza ogni volta con rinnovata determinazione…STOICO! TRAMONTANA: 6.5 Quando il buon Filo si presenta in spogliatoio reduce da una notte brava e molti litri di alcool, il mister vorrebbe metterlo fuori rosa. Ma a differenza dei suoi compagni di serata Maicon e Thiago Motta, lui scende in campo e costringe anche gli avversari allʼubriacatura. Non di Mojitos e Caipirinha, ma a suon di veroniche e doppi passi inutili…BRASILIANO! BONFANTI: 5 “Ma dovʼè questo cannoniere?” si chiedono sgomenti gli osservatori giunti in massa da tutta Europa dopo aver visto i dvd delle precedenti edizioni del torneo. Ma gli addetti ai lavori non sono gli unici a essere rimasti delusi dai suoi gol sbagliati. Restano a bocca asciutta sia i bambini cresciuti nel “Mito del Bonfa-gol” che gli anziani frequentatori di osterie che negli anni avevano apprezzato le sue qualità di goleador. Lo stiamo ancora aspettando…GODOT! PIPIA: 6,5 Il talentino di 7 Gold non finisce mai di stupire. Va via sulla fascia come il primissimo Pato, ma lʼemozione di giocare a fianco del suo idolo d’infanzia Bonfanti – di cui ha recentemente ammesso di possedere il poster in camera – gioca brutti scherzi. Qualche incertezza gli impedisce giocate spettacolari…ACERBO!! RIGGIO: 8 Ad Assago dovrebbero erigergli un monumento: si immola per la causa di 7 Gold nonostante nella vita di tutti i giorni riservi le sue prodezze giornalistiche ai rivali di un tempo

(Tuttosport). Il suo urlo di dolore squarcia il cielo della Barona: ci lascia il ginocchio (lʼapprofondimento medico ne “Il dramma di Riggio”, a cura di Oggioni), ma alcune foto di poche ore dopo lo incastrano…SIMULATORE! MINERVINO: 7 Un toro. Segna la rete del pareggio – e della speranza – e rischia di ribaltare il risultato con un gol annullato che fa gridare allo scandalo e che getta lunghe ombre sulla regolarità di questa Press League. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha già avviato unʼinchiesta. Ma il Mine non si volta mai indietro ed è concentrato sulla prossima, decisiva, sfida…CAPITANO MORALE! MAURI: 6,5 Imbarcato dagli scafisti di 7 Gold per sfruttarne il ruolo diplomatico e i contatti istituzionali, il debuttante Tiziano regala una prestazione ordinata. Mastrorocco ha dovuto tranquillizzare Lotito, che temeva di non poter disporre del suo trascinatore nella trasferta di Catania. Oltre che in campo potrà rendersi utile anche in altri settori approfittando della fraterna amicizia con Adriano Galliani…RACCOMANDATO! Note: clima mite, spettatori pochi (ma buoni), arbitro rimandato. Da segnalare un massiccio ritiro di patenti fuori dal centro sportivo, dove una pattuglia dei carabinieri ha effettuato molti alcol-test. Protagonisti quasi tutti i tesserati de La Gazzetta dello Sport, i quali a verbale ci tengono a spiegare le motivazioni del disguido: “Sì è vero, eravamo un poʼ alticci…Tramontana con i suoi doppi passi ha ubriacato tutti…” Paolo Oggioni

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Dramma sfiorato. La rotula di Salvatore Riggio esce per poi rientrare…

LA ROTULA DI RIGGIO…

E' il decimo minuto della ripresa della equilibratissima partita tra 7 Gold e Gazzetta dello Sport, quando, all'improvviso, un urlo sale alto a squarciare il cielo sopra la Barona. Salvatore Riggio cade a terra dopo un contrasto con Fabio Bianchi. Subito l'arbitro interrompe il gioco. Il giovane giornalista di Tuttosport, nonchè collaboratore del Messaggero, colpo di mercato dell'ultimo minuto della compagine presieduta da Enrico Mandelli, si accartoccia su se stesso gridando: "Mi è uscita la rotula". I giocatori accorsi per soccorrerlo si mobilitano subito per ritrovarla, invano. Il Riggio prova un dolore lancinante, tanto da togliersi gli inseparabili occhiali per mettersi le mani sul volto, mentre Minervino lo tranquillizza, impedendogli di vedere lo stato della sua rotula, rimasta al suo posto, nonostante le prime errate sensazioni del cantore della Primavera del Milan. Dalle tribune accorrono al suo capezzale i numerosi tifosi personali, presenti alla Barona solo e unicamente per lui. Stoicamente il Riggio prova ad alzarsi, vorrebbe proseguire la partita, ma, riportato a più miti consigli dai suoi ultras, abbandona il campo per continuare a sostenere la squadra dalla tribuna, con una postazione di fortuna, messa in piedi in pochi secondi, apposta per lenire il suo dolore. Il ghiaccio nella busta della spesa, gli occhiali tornati nuovamente al loro posto e tanta voglia di stare vicino alla squadra, in un ruolo diverso, ma comunque importante. I giocatori di 7 Gold, visibilmente scioccati dall'incidente, non riescono a vincere l'incontro, ma il Riggio, al termine del match, dichiara: "Non so se la mia Press League sia finita qui, ma farò di tutto per restare vicino alla squadra. Se poi doveste riuscire a raggiungere la semifinale, allora proverò un recupero lampo, per giocare la partita più importante della mia carriera".Il primo bollettino medico, stilato dal fisioterapista personale dell'ex giocatore di Tuttosport, parla di

una sospetta lesione meniscale. Se dovesse essere richiesto l'intervento chirurgico, il Riggio proverà il recupero lampo, come e meglio di Franco Baresi ai Mondiali del 1994. Il professor Mariani, luminare di Villa Stuart a Roma, attende il beneplacito di Stefano Scacchi (manager del Riggio), per intervenire sul ginocchio più importante della Press League. Nei prossimi giorni sono attesi sviluppi. Il fiato rimane sospeso, ma il pericolo legamenti sembra scongiurato. La parabola del Riggio riprenderà molto presto. Paolo Oggioni

Memorabile prestazione di Riggio che con il ghiaccio sul ginocchio comincia a muovere con grande agilità il ginocchio infortunato per poi dichiarare ai presenti preoccupati “Mi è uscita la rotula… però ora è rientrata. Sembra tutto a posto…

Il dolore del Riggio

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Dodici reti subite contro Premium calcio. Avvenire in crisi…

12 POSSON BASTARE Parola dʼordine: evitare il cucchiaio di legno. O, quanto meno, limitare al minimo il passivo. In fondo alla classifica con una differenza reti imbarazzante ed eliminata con un turno dʼanticipo, Avvenire si gioca la reputazione nellʼultima partita contro 7Gold decisa a dare tutto in nome del fair play, visto che nel gruppo 2, per le altre, è ancora tutto da decidere. Contro Premium calcio la squadra ha disputato un dignitoso primo tempo, concluso sul 2-3, ma nel secondo sono saltati nervi e schemi e la partita si è conclusa con un tiro a segno degli avversari. Capitan Alfieri ha provato a difendere i suoi nel post-partita, quando la rassegnazione ha preso il posto della rabbia agonistica. Certo è che per lʼanno prossimo è previsto un drastico rinnovamento della rosa e cʼè chi si gioca la conferma proprio contro 7Gold. “La dirigenza intende investire ai massimi livelli - fanno sapere fonti di spogliatoio – Questʼanno abbiamo pagato lo scotto dellʼesordio, ma nel 2012 sarà tutta unʼaltra storia”. Ma ecco, nel dettaglio, le pagelle dello squisitissimo Massimiliano Castellani sui dieci schierati contro Premium calcio. MATARAZZO detto Matrix delle porte: salva il salvabile, almeno 15 interventi decisivi. Unico neo sul primo gol in cui ricorda Saponetta Fiori. Gli scivola la pargoletta mano e incassa un gollonzo più che evitabile. Ma fino allʼultimo ci mette la faccia. VOTO 7 SACCOMANDI: gladiatorio e commovente. Dà tutto e anche qualcosa di più, almeno una costola. Suo il tiro da cui scaturisce il primo gol per Avvenire: puntata alla Vierchowod e palla sulla traversa che viene poi ribattuta in gol al volo da Alfieri. Millanta che sia stato uno schema provato. Forse nel salotto di casa sua. VOTO 6 ROSOLI: un mastino bresciano, gioca allo spasmo nonostante sia reduce da una settimana di traslochi. Scardina gli avversari come armadi Ikea fino ad arrendersi, esausto, quando il passivo si fa tennistico. VOTO 6 SACCOʼ: accusa dolori de panza prima, durante e dopo il match e la prestazione è un poʼ in linea

con il suo stato intestinale. Meno generoso del solito sulla fascia, inciampa spesso sul pallone, e proprio così segna un incredibile gol dʼanca. Forse nello slancio diuretico perde anche qualche pezzo non identificato. VOTO 5 CARUCCI: lʼincompreso del gruppo, tocco di palla alla Gallego (ex Real) ma quello visto ai tempi di Udine. Prova a illuminare una scena molto buia. Un colpo di tacco dei suoi non fa primavera, ma fa capire che in questo gioco la tecnica se cʼè è meglio. VOTO 5,5 ROMANELLI: “Peppino Peppino figlio dellʼamore”, cantava Venditti. Il ragazzo è in un momento romantico, ma con il calcetto allo stato attuale vive una stagione tragicomica. Non è ispirato e soffre molto la staffetta con Stringaro che non perde occasione di punzecchiarlo polemicamente, anche con gli sguardi. VOTO 5 STRINGARO: una prova non da Alex, anche se impressiona quando si lancia sul pallone a moʼ di Speedy Gonzalez a trazione anteriore. Sul centimetro lanciato fa un figurone, ma perde in fantasia costretto a un lavoro oscuro da mediano senza vocazione. VOTO 5 ALFIERI: non è più lo Zampagna del precampionato. Avulso dalla manovra segna un gol, ma non ha la grinta dei giorni migliori. Alla fine si fa prendere dal nervosismo. VOTO 5 VIANA: una prova molto discutibile, qualcuno dice che si sia venduto la partita prima di cominciare per qualche quintalata di paniscia. Il sospetto permane. VOTO 5 CASTELLANI: non entra in partita, si sbuccia gomito e ginocchio, va in calo di zuccheri, vede la Madonna e la ringrazia per avergli permesso almeno di tornare a casa sano e salvo anche se con 10-12 gol in più che vanno a sommarsi a tutte le altre sconfitte della vita. VOTO N.G. Paolo Maria Alfieri

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Lapo si scaglia contro Mastrorocco “Fa sempre spallucce…”

MA L’ORARIO? NON LOSAPIO…

La svolta di una stagione. Vincere o morire, non superare i gironi e rischiare lʼeliminazione al primo turno. RadioMilanInter-Libero è la madre di tutti gli spareggi, tragica come Dinamo Kiev-Inter della scorsa stagione, quando i nerazzurri vinsero per due a uno, allʼultimo minuto, grazie soprattutto ai numeri di Diego Alberto Milito. Immaginatevi il Principe che arriva in ritardo, José Mourinho che lo lascia in panchina (o peggio, lo inserisce gli ultimi sei minuti, come Valcareggi con Rivera nel 1970) e i meneghini che si devono inchinare alla prodezza di Andriy Shevchenko. Eʼ successo al sottoscritto che, senza falsa modestia, è probabilmente più forte di Diego Milito, almeno ad alzare il gomito. Sicuro che la gara contro DellʼOrto e compagni fosse a mezzogiorno, prendo un venerdì di tutta calma. Un paio di corse per riprendere la condizione persa qualche chili fa, una birretta e tutti a casa. A mezzanotte, tramite Facebook, parlo con Riccardo Mancini – di SKY – per trovarsi il giorno dopo al campo. “A che ora giochi?”. La risposta è secca: “Alle 12”. Suono impietoso alle dieci, sveglia e caffè, barba e basta: sono pronto per partire per la Barona, e con una calma olimpica vado a ricuperare la macchina. Controllo una volta il cellulare, un dubbio mi assale: “E se fosse alle 11?”. Nessuna chiamata, niente di niente alle 10.52. Posso prendere il mio tempo, senza fretta. Il viaggio Bergamo-Milano è segnato dal tutor, almeno per il primo tratto, ma la lancetta dellʼauto non va oltre i 120km/h. Il venticello, né caldo né freddo, fa passare il tempo, mentre lʼasticella del carburante si abbassa. Alle 14.15 devo essere allo stadio per Atalanta-Empoli, meglio fare benzina in tangenziale per evitare problemi di tempo al ritorno. Un sacco di veicoli allʼautogrill, “FAI DA TE” e prendo un succo dʼarancia. Quindici minuti volano via così, controllo lʼorologio, sono le 11.30 e nessuno mi ha chiamato al telefono. “Allora non mi sono sbagliato”.

Prendo lʼuscita di Famagosta, arrivo alla Barona e il custode – o chi per esso, non so chi fosse – mi guarda con fare dubbioso. “Che vuole?”. “Giocare, RadioMilanInter”. “Eʼ finita, era alle 11”. Scappo dalla sua morsa e corro in bagno: mi cambio alla bellʼe meglio, perdo chiavi della macchina e occhiali (poi ritrovati sul banchetto dellʼorganizzazione) ed entro in campo. Cʼè un timeout, Capitan Ameri… ehm, De Carlo mi guarda con gli occhi sgranati e tanta voglia di mandarmi a fare in posti non proprio ortodossi. “Eʼ finita, manca un minuto, entra, vaʼ, stiamo perdendo 4-2”. Zero palloni toccati e lʼarbitro fischia tre volte. Bestemmio tra me e me, e non solo tra me e me, e lʼottimo Currò chiede a Lapo: “Ma lʼhai chiamato, che cazzo di numero hai fatto”. Riguardo il cellulare, convinto che non mi sia arrivata alcunché, ed è così. De Carlo, da par suo, incomincia a scandire i numeri. “…281”. “Ma è il numero di mia nonna”. “Ah, quindi ho chiamato tua nonna per dirle ʻdove cazzo eriʼ?!?!?!?”. Nel frattempo SportItalia viene asfaltata da Telenova, siamo ancora in corsa grazie ad astrusi calcoli matematici, che Mastrorocco non capisce (eppure è lui il deus ex machina della Press). “La prossima è alle 7 di mattina, ma per sicurezza puoi campeggiare qui per le prossime due settimane”, sentenzia Lapo. Ci penso, ma devo presenziare ad Atalanta-Empoli. Losapio è ancora in tempo per fare la storia di questa Press League, come Diego Milito. A patto che arrivi per le undici. Andrea Losapio

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Il graffio d’autore La consueta rubrica del Giaguaro Materi

Radio MilanInter ancora una volta in palla. Nel senso che ha giocato da Dio? No. Nel senso che rimane in uno stato confusionale della Madonna. Dopo la gara dʼesordio giocata con la durezza di un caco maturo, il quintetto di capitan Lapo si è ripetuto contro i gladiatori di Libero sfoderando una prestazione ardimentosa degna di una comitiva di eunuchi. Sono parole forti, lo so, ma il «Giaguaro» è pagato per non fare sconti a nessuno. Neppure a se stesso. E infatti eccomi qui a chiedere scusa anche per una mia uscita eccessivamente

“travolgente“ che è ha causato lʼinfortunio al braccio di un valoroso (e sportivissimo) attaccante di Libero. Ma la scorsa partita di Radio MilanInter passerà alla storia per la tragicomica confusione tra «ora legale» e «ora solare» che ha provocato lʼarrivo al campo del nostro fondamentale centravanti esattamente un minuto prima che lʼarbito fischiasse la fine della partita. Quando si dice la puntualità... Nino “Giaguaro” Materi

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Radio Milaninter sempre più giù

Un super Materi rende la sconfitta meno pesante Nino "giaguaro" Materi Nel primo tempo sembra disorientato. Para, è vero, si danna l'anima per capire come sia sistemata la squadra. Urla, incita, sprona poi si snatura, si zittisce e alla fine del primo tempo consola i suoi compagni "dai, non stiamo giocando male". Il punteggio è di 4-2 e Radio Milan Inter non ha cambi e allora Nino decide di tirare giù la cler e cercare almeno il successo personale. Detto e fatto. Nel secondo tempo non passa più nessuno. L'onore è salvo. Enrico Currò Arriva all'ultimo, causa traffico, claudicante, il volto sofferente e la tenuta atletica ai minimi storici. Senza cambi Enrico si dedica a occupare gli spazi, a fare "densità" a centrocampo, a fare sovrapposizioni, sponde, andare in marcatura, limitare le folate, abbattere gli avversari, cercare triangolazioni e dare una mano ad ogni reparto. Tutto...senza palla. Alla fine si auto abbatte e parla di cattiveria assente in noi ma siamo troppo stanchi per replicare. Auto intransigente Lapo De Carlo Il numero 9 sulla maglia serve a confondere gli avversari di Libero. Penseranno; se è il giocatore sistemato più vicino alla nostra porta e ha quel numero sarà di certo il loro attaccante. E infatti Libero casca nel tranello e si occupa di Lapo con raddoppi di marcatura, interventi duri e minacce alla famiglia. De Carlo sopporta e fa da boa fino a 5 minuti dal termine quando ha pa possibilità di dare un senso alla sua esistenza di attaccante. Ma niente, fallisce per manifesta bontà e allergia alla quale nessuno vuole credere. Francesco Baldini In assenza di Fragasso è il cuore, l'anima, il collettivo, l'allenatore, il marcatore, il gestore, il presidente, il preparatore della squadra. Fa tutto lui. Ma non basta.

Domenico Ferrara La sua prima partita in Press league. Entra scherza, gioca...letteralmente gioca. Poi capisce che l'arbitro fischia all'inglese, che il calcetto con gli amici è un altra cosa, i giornalisti sono brutti, sporchi e cattivi e la posta in palio è la vita. Primo tempo disastroso, secondo da leone. Se avesse saputo prima...

Lapo De Carlo

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Mastrorocco deve dimettersi, è una vergogna

Distaso:”E’ un complotto”

La prima partita, persa immeritatamente contro la formazione di Sky Sport 24 guidata dal pessimo Federico Zanon (lui sa perchè), era apparsa agli occhi di tutti come il primo palese indizio di un complotto destabilizzatore ordito nei confronti di Eurosport dall'organizzazione del torneo. Partorito e realizzato, in particolare, dalla mente diabolica di Luca Mastrorocco. Ma quello che tutti i presenti hanno potuto constatare in occasione del secondo match contro i campioni in carica di Telelombardia non può che essere definito con la parola scandalo. Vani sono stati gli sforzi del quintetto di Eurosport, che ha avuto finalmente la possibilità di presentarsi nella sua veste migliore con i recuperi di Paolo Sperati, Alessandro Lettieri e Luca Stacul. I nostri prodi non potevano che trarre giovamento da innesti di tale qualità e quantità (ogni riferimento alla forma fisica del Lettieri è puramente casuale) e hanno sovrastato tecnicamente e tatticamente la squadra avversaria. Ma nulla può l'abilità pedatoria, quando di fronte c'è un muro di gomma rappresentato dal solito Mastrorocco e quando esiste la sfacciata intenzione di favorire una delle due contendenti. Le parate spettacolari e le uscite kamikaze dell'ottimo Fantini, la grinta del combattente Marceddu, la classe cristallina e la corsa a perdifiato dei vari Tabacco, Bighiani,

Sperati, Lettieri, Stacul e soprattutto di Distaso sono state vanificate dallo sporco gioco dell'organizzazione, che non ha avuto particolari problemi a trovare un degno compagno di merende nel giocatore meno rappresantivo (e per questo ben disposto a magheggi di qualsiasi tipo) di Telelombardia, Cristiano Ruiu. Era arcinota a tutti l'amicizia di lunga data dei due soggetti in questione (fatto denunciato dal sottoscritto in più di un'occasione e in tempi non sospetti), ma nulla può giustificare lo scempio messo in atto sabato scorso. Tre gol palesemente irregolari quelli realizzati da Telelombardia, addirittura vergognoso quello del solito Ruiu, che veniva a trovarsi in posizione di fuorigioco chilometrica (ebbene sì, l'organizzazione fa finta di nulla ma l'offside è stato recentemente introdotto anche nel calcio a 5) e, non contento, insaccava con un inutile e fortunoso colpo di tacco, a denotare la propria arroganza e supponenza. Qui mi fermo, il racconto del resto della partita sarebbe superfluo visto lo schifo che è stato perpetrato ai nostri danni. Ci sarebbero, ovviamente, tutti gli estermi per procedere ad un reclamo ufficiale e ad una mozione di sfiducia per rimuovere Mastrorocco da un ruolo che non può più ricoprire. Soltanto una "attenta supervisione", anzi una "fattiva collaborazione", affinchè la giustizia regni sovrana e la squadra migliore del torneo batta il Giornale di Brescia e avanzi alla fase successiva della competizione, potrebbero farci tornare sui nostri passi. Uomo avvisato...

Andrea Di Staso

“Querelo Di Staso” Parla lʼavvocato di Mastrorocco dopo le insinuazioni di Andrea Di Staso. “Siamo stanchi di vedere il nome di Mastrorocco legato ad una presunta amicizia con Cristiano Ruiu. Il nostro assistito non ha alcun tipo di legame con il giornalista di Telelombardia. Non sono amici, non escono insieme la sera, non hanno amicizie comune e si vedono solo 5 volte lʼanno in occasione della Press League”.

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Busacca show, arriva in taxi e chiede il rimborso

Libero ancora tre punti Ivani 6.5: altra buona gara. Risponde presente quando viene chiamato in causa: una volta nel primo tempo e una nella ripresa. Peccato per le due reti subite. Costa 8: due gol e una prestazione che lascia poco spazio alle critiche, come del resto quella della primo match. Insuperabile per quelli di Radio Milaninter. Uccello 9: non è sugli scudi come la scorsa partita (lo strip resta imbattibile), questa volta però si presenta con un paio di scarpette da “disco” da far impallidire anche Cristiano Ronaldo. Ormai è Milano Moda Uccello. Dalla sua parte non si passa: lo scarpino pare accecare tutti gli avversari. Lorenzini 5.5: dopo il match da leone con Telenova, non si ripete, anzi stramazza al suolo dopo un fallo in area di rigore del portiere avversario. Vabbè avrebbe fatto anche un gol (a detta sua il più bello della gara) ma da lui ci si aspetta ben altro. Finisce con il ghiaccio sul braccio ancora dolorante dopo la caduta e la zucca piena di gommini, gentile concessione del terreno in sintetico: speriamo bene, anzi, che si riprenda!

Busacca 6: freddo e pronto. Produce la solita gara di sostanza: cerca lʼintervento corretto e preciso, non disdegnando però, quando cʼè bisogno, di far sentire i tacchetti. Voto 10 per lʼarrivo al campo in taxi. Vasinca 11: arriva in occhiali da sole, pantaloni a zampa e una coppola azzurra in testa, che fa pendant con le scarpe di Uccello. Poi fa incavolare come una iena capitan DellʼOrto che non aveva capito la finezza tecnica di stare con lʼocchiale scuro in panchina. In campo, va più veloce persino della palla e imbambolando compagni e avversari: un grande in tutti i sensi. Garzillo 5.5: gli occhi sono tutti puntati su di lui: la prestazione e il gol da antologia fatti con Telenova sono rimasti impressi negli occhi di tutti. Questa volta però sente la pressione e non replica, anzi no, scatta un altro centinaio di foto ai compagni. DellʼOrto 6.5: il voto sarebbe molto più alto se non fosse per il colossale gol mangiato (alla Vucinic, o alla Etoʼo per intenderci) nel secondo tempo dove poi comunque gioca una buona gara. Il primo tempo però è tutta unʼaltra storia: oltre a segnare un gol, fa una miriade di giocate e mette in porta i

compagni con la palla. Ruggeri 6: non riesce a rompere il fiato nonostante il lunghissimo riscaldamento. In partita ha qualche lampo grazie al suo talento, talmente grande, che alla fine esce fuori anche quando è svogliato. In realtà, si è risparmiato per la partita di tennis che lo aspettava unʼora più tardi. I calzettoni verdi invece sono inspiegabili, lui dice che quelli bianchi non glieli

hanno dati.

Spiegato l'arrivo al campo di Alberto Busacca in taxi: è lo stesso che la sera prima lo ha accompagnato a casa in compagnia della splendida attrice Moran Atias, della quale poi si sono perse le tracce

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Sconfitta di misura per Focus Una giornata difficile. Era proprio questo che si aspettavano i ragazzi di Focus. Con una perentoria mail del venerdì, infatti, erano stati convocati al campo per l'indomani alle 9.30 (nonostante la gara fosse in programma per le 11!). Scopo: provare schemi e tattiche da usare contro la compagine di Sportweek, il magazine della rosea. Con facce tra l'attonito e lo sconfortato, all'appuntamento si presentano in tre. La spaccatura nello spogliatoio era tangibile e si vedeva che dopo la prima sconfitta c'era aria di rivoluzione. I primi interrogativi riguardavano mister Rivola, giocatore-allenatore che si rifà al modello di Vialli ai tempi del Chelsea (ma che secondo i bene informati farà presto la fine di Benitez all'Inter). Alcuni giocatori (che non vogliono rivelare la loro identità) sostenevano che questa scelta di effettuare una seduta tecnico-tattica straordinaria era incomprensibile. Altri la riconducevano addirittura a un preciso disegno sabotatorio. Ma lui, il mister, imperterrito andava avanti per la sua strada e negli spogliatoi esordiva: «Oggi sento che possiamo vincere!». D'altro canto in mattinata anche Luca Mastrorocco, patron di Zona Goal, lasciava intendere che il destino dei bianconeri focusiani era segnato: «Posso scommettere su di voi? Perderete anche oggi!». Diversi interrogativi albergavano nelle menti dei calciatori. Come faceva, Mastrorocco, a essere così sicuro? Perché il nostro allenatore-giocatore-capitano ci aveva convocato per farci stancare? Come mai nonostante una striscia di risultati a dir poco imbarazzante (nel corso di questi 4 anni) la squadra di Focus è "salita di fascia" e inserita in un girone di ferro? Lo spettro della combine iniziava ad aleggiare. E si faceva più consistente con l'arrivo in campo degli avversari: in particolare si notava come gli scarpini (scarpini? avrà almeno il 46-47!!!) del forte "Gibo" Olivero, centravanti della formazione avversaria, erano stranamente intonati con la divisa dell'arbitro, con quello stesso tono di viola che hanno certe sfumature scure della Gazza... Mistero. La partita iniziava subito bene. Per gli avversari. Quando si era sul 2-0, i ragazzi di Focus non avevano nemmeno capito come erano messi in campo. Poi mossi dall'orgoglio, accorciavano le distanze e si portavano

2-1. A questo punto, però accadeva l'imponderabile Le posizioni in campo magicamente si rimescolavano, tutti che rincorrevano tutti, ma la palla, nonostante il portiere, autore di miracoli su miracoli, gonfiava sempre la stessa rete. Alla fine del primo tempo il risultato era già sul 4-1. Dopo l'intervallo arrivava la quinta marcatura per Sportweek e, tra un contropiede e qualche occasione da parte di Focus, si andava a finire 9-1!!! A pochi minuti dal termine arrivava un ulteriore elemento che rafforzava i sospetti dei... malpensanti. L'arbitro infatti fischiava un (tardivo!) rigore a favore del Focus team, probabilmente per depistare le voci di combine. Ma oramai il "biscotto", secondo i più, era già cotto a puntino. Sul dischetto si presentava il solito capitano-giocatore-allenatore-ecc.-ecc., insomma Rivola, che apponeva la firma defintiva alla condanna: al fischio dell'arbitro, la palla calciata dal dischetto si adagiava beffardamente a fondo campo, senza sfiorare minimamente i pali e provocando la delusione dei numerosi tifosi di Focus, che intravedevano nel possibile 9-2 l'inizio di una potenziale clamorosa rimonta. Così,la sfida si chiudeva sul 9-1, risultato che i focusiani ritenevano alquanto bugiardo (!), sostenendo che in fondo (!!) l'esito era stato incerto (!!!) per tutti i 40 minuti. Che destino si profila ora per la squadra di Focus? I ragazzi, chiusi in un rigoroso silenzio stampa, fanno sapere che per raggiungere la prima vittoria ce la metteranno tutta anche contro gli amici/rivali di Sky. A questo scopo stanno già lavorando sulla tattica. Si sta preparando, infatti, nella sala conferenze della Barona, un workshop per i ragazzi di Sky tenuto dal mitico Bruno Pizzul. L'incontro-lezione, dal titolo "Come addormentare una telecronaca a colpi di "Heeee","Partiti!","È tutto molto bello","Inizia l'ultimo minuto di gioco" è in programma nei minuti che precedono la sfida con Focus. Una volta caduti in un sonno profondo, i telecronisti-giocatori di Sky verranno chiusi a chiave e la vittoria (a tavolino!!!) non potrà, finalmente, sfuggire a Focus.

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Mister Letizia come Montella: “Rischio l’esonero…”

Crollo di Sportitalia CAMPANILE 7,5 : Senza le sue parate, gli avversari avrebbero vinto con dieci gol di scarto. Mezzo voto in meno per una papera che costa un gol.Piovra RABITA 7,5: Croce e delizia.Con i suoi gol tiene in piedi la squadra, ma spreca troppo come Robinho.In ogni caso ha una marcia in più dei compagni.Fondamentale. VITIELLO 6: Cuore di capitano.Vero leader della difesa, ha il torto però di perdere qualche pallone di troppo a metà campo e cala alla distanza.Guaglione. MILONE 5,5: Da rivedere. RUSSO DE CERAME: 5,5 Troppo nervoso. RONCHETTI: 5 A corto di fiato, l'amore non gli ha fatto bene. DELL'AQUILA: 4,5 Come direbbe Borghi, imbarazzante. Sembra Ronaldo, l'ultimo però. Fa rimpiangere Cerruti e perfino Casotti.Meglio come hacker degli ftp. AMBROGI: S.V Per la sua pagella, ripassare dopo che ha mandato il planning pasquale. LETIZIA: 5. Come Leonardo. Motivatore, ma la fase difensiva della squadra sembra quella dell'Inter.In bilico.Fa discutere la mancara convocazione di Casotti. Piero Vitiello

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Parte la nuova rubrica settimanale di Roberto Dupplicato

Tacchetti e tacchi a spillo

Caviglia sottile, cavalla di razza: questo assioma spiega in pieno quale sia la principale attenzione degli uomini nei confronti dei tacchi a spillo delle signorine. Il giornalista sportivo è poi, per deformazione professionale, portato allʼessere aperto e spigliato nei confronti di chiunque, specialmente se donne. Sì: siamo suscettibili al fascino femminile. La donna che invece assiste alla Press League non lo fa per i professionisti delle notizie ma perché, quelle “belle penne" (e bei microfoni) vengono avvolti dal fascino del calciatore, e si sa come le ragazze diventino matte per i capelli scomposti e per lʼodore del sudore sul poliestere (questo spiega perché molti atleti, dopo la partita siano restii a fare la doccia ma restino a sorseggiare Pepsi® in tribuna con fare da Clark Gable in Via col vento). La prima giornata del nostro campionato è stata caratterizzata da una corposa presenza femminile tra le tribune. Il sole e il caldo avevano sguinzagliato la libertà delle ragazze che avevano colorato gli spalti con spalle scoperte e minigonne: la primavera era esplosa in tutti i suoi profumi e aveva colpito la concentrazione degli atleti impegnati in campo. Ho visto alcuni calciatori uscire dagli spogliatoi per andare a riscaldarsi con capelli impomatati alla Rodolfo Valentino, con sguardi fissi sui rossetti delle pollastrelle, piuttosto che sui calciatori della squadra avversaria. Va da sé che queste squadre hanno preso imbarcate di gol paragonabili solo alla striscia di reti incassate dal Palermo negli ultimi due mesi di campionato o hanno dimostrato una sterilità offensiva tipica dell'era trapattoniana. Tra gol, polemiche arbitrali e scazzottate da saloon solo sfiorante sul campo, fuori restava il tempo per il flirt tra uomini e donne. Purtroppo cʼè stato da segnalare la presenza di un esemplare femminile temuto da chiunque: la profumiera. Personalità probabilmente generata da carenze dʼaffetto, la profumiera gioca a provocare qualunque maschio gli capiti vicino. Questo perché per lei non ha importanza lʼuomo in sé, quanto piuttosto la capacità che la moltitudine degli uomini con cui lei si diverte siano in grado di farla sentire al centro dellʼattenzione.

Funziona così: lei prende di mira un calciatore e lui si sente come David Beckam prima di firmare il contratto pubblicitario con la Pepsi® (Mastrorocco mi ha obbligato a citare per due volte almeno uno sponsor del torneo). Il guaio è che lui comincia a giocare sui livelli di Vampeta all'Inter, a quel punto il nervosismo in squadra è più basso solo del testosterone rilasciato negli spogliatoi, e alla fine lei non gliela dà. Casi isolati si sono registrati soprattutto nella seconda giornata, quando i risultati del campo sono stati completamente orientati dalla scarsa concentrazione dei calciatori. Il ridicolo però si è sfiorato in zona mista: alcuni calciatori che erano arrivati al campo mano nella mano con le loro fidanzate ufficiali, si smarcavano dalle loro signorine per andare a prendere numeri di telefono delle altre ragazze che avevano guardato per tutta la durata della gara. Chi ne sa qualcosa di più ha notato anche gli sguardi da vipera tra le varie Wag. Ovviamente nessuno farà nomi senza una lauta ricompensa. Per stimolare i comportamenti da pettirosso dei calciatori, ci teniamo ad avere una presenza ancor più nutrita di galline per la terza giornata di campionato: quella dei verdetti. Sarà ancora più importante però avere a disposizione le birre. Non è certo questa la sede in cui spiegare come l'alcol disinibisca i comportamenti influendo sul nostro cervello dopo soli sei minuti. Ma caro Mastrorocco, sappi che il rimorchio con gli alcolici al mattino si sviluppa prima ed è condito da sguardo vispo e piede tamburellante. In bocca al lupo a tutti i calciatori per la terza giornata della Press League, quella che stabilirà chi andrà a giocarsi il trofeo e chi dovrà guardare con acrimonia gli altri cercare di eliminarsi per vincere la Coppa. Che Dio ce la mandi buona e, per facilitare il compito, anche senza mutande. Roberto Dupplicato

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LO SPORT E’ LA NOSTRA PASSIONE

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