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PRIMA EDIZIONE ITALIANA DI «LA CADUTA DEL RE»
Amori, guerree fedeltàIl profondoNorddiJensenUn sovranoeUsuouomo-ombra fra XV eXVIsecolonelromanzodellautoredaneseNobeldel '44DanieleAbbiati
Nel 1944 la Secondaguerra mondiale
non eraancorafini-
ta. Ma, se non altro,
finì la lunga «quarantena» delPremio Nobel per la Letteratu-
ra che durava dal '40, anno in
cui, in un solo giorno, il 9 apri-
le, i tedeschi avevanoinvaso la
Danimarca. Così,la scelta "poli-
ticamente corretta" an-
te litteram de-
gli accademi-
ci svedesi cad-
de proprio su
uno scrittore da-
nese, JohannesVilhelm Jensen.
Come a dire: noi ci
siamo. Eppure, l'iro-
nia della storia e del-
le affinità culturali ave
va voluto che proprio
lì, nella Copenaghenin
cui vigeva ancora la leg-ge marziale imposta dai nazi-
sti, anni prima Jensen avessea
lungo frequentato quel Knut
Hamsun che lo aveva precedu-
to nel 1920 sul gradinopiù altodelle lettere mondiali.Quell'Hamsunche ora conti-
nuava a flirtare apertamente
con il nazismo, dopo aver persi-
no pubblicato sull'Aftenposten
di Oslo un necrologio encomia-
stico di Adolf Hitler.
Ciò che accomunava Ham-
sun e Jensen,nordici ma di san-
gue caldo, era l'attaccamento
alla terra eal sangue,alle tradi-
zioni e alla pervicace resisten-
za del popolo a ogni avversità.
Solitario eombroso il norvege-
se, più incline alla coralità il da-
nese, a dividerli era il giudizio
su un mondo molto lontano
dal loro, l'America, che entram-
bi avevanoconosciuto di perso-
na in vari soggiorni. Hamsunguardava con scetticismo, se
non con timore, al mito laggiùimperante dell'industrializza-
zione, mentreJensenne era ad-
dirittura entusiasta, conside-
randolo un indizio di quella
che chiamò,dal titolo di un suo
libro del 1901, Den gotiske re-
ncessance, cioè II Rinascimento
gotico, perché vedeva nell'atti-
vismo statunitensel'erede di
quello di origine juto- anglosas-
sone. Jenseninsistette così tan-
to, nel magnificare le caratteri-
stiche di quella razzache consi-
derava antiteticaa quelle neola-
tine e meridionali, da ricevereaccuse esplicite di razzismo.
Ma a Stoccolma ci passaronovolentieri sopra, premiandolo
«per la rara forza e fertilità del-
la sua immaginazionepoetica,
dotata di una curiosità intellet-
tuale e di uno stile sorprenden-
te per la sua freschezza origina-
le», come dissero nella motiva-
zione.
Ad affascinare i giurati, infat-
ti, non erano stati i discutibili
scritti sulla storia bio- sociale
dell'umanità,bensì, soprattut-
to, i Racconti dello Him-
merland, la regione deiCimbri di cui parlava Ta-
cito alla fine del primosecolo dopo Cristo in
De origine et situ Ger-
manorum, definen-
doli «oggi un popo-
lo piccolo, ma
grande per glo-
ria ». Lì infatti era
nato Jensen, a
Farse, nel 1873.Oggi nelle nostre
librerie quei racconti sonointrovabili. Per leggerli occorre
risalire all'ultima edizione Fab-
bri dell'86. In compenso, usci-
rà per la prima volta in italiano,
il 21 gennaio da Carbonio Edi-
tore, un romanzo storico che
ne èin pratica lo sviluppo e l'in-
veramento lungo un ampio
spettro temporale, «dalla guer-
ra di Scania alle rivolte nel Dith-
marschen, negli ultimi anni del
Quattrocento,dal massacro di
Stoccolma nel 1520 - che mise
definitivamentefine all'Unio-
ne di Kalmar, che avevavisto i
Tutti i diritti riservati
PAESE : Italia
PAGINE : 31
SUPERFICIE : 47 %
PERIODICITÀ : Quotidiano
DIFFUSIONE : (328000)
AUTORE : Daniele Abbiati
16 gennaio 2021
paesinordici raccolti per un se-
colo sotto la stessacorona - al-
le rivolte contadineiniziate nel
1534», scrive nell'Introduzioneil traduttore Bruno Berni. Si
natta di La caduta del re (pagg.250, euro 16,50), datato 1901,
come II Rinascimento gotico...
Il re in questioneèquindi Cri-
stiano II (1481-1559), il quale
fu sovrano di Danimarca eNor-
vegia e, per un anno soltanto,
quello fatale a cavallo della
mattanza dei borghesi e deiprelati a Stoccolma, anchedel-
la Svezia. Ma l'autentico " re"
della vicendanon è lui, bensì
un personaggio forgiato dallafantasiadi Jensen e nel quale
confluiscono tutti gli ardori e le
debolezze, i bassi istinti e gli
elevati principi, le angoscee gli
slanci ideali di un tipo molto
scespirianonel suo essere,sot-
to il medesimo rispetto, singo-
larissimo enormalissimo. Il No-
stro si chiama Mikkel Thoger-
sen. Lo incontriamo, studente
universitario svogliato e gau-
dente, sdraiato nel fieno che
un contadino sta portandocon
il suo carro. E lo lasciamo, una
vita dopo, vecchio, spento
nell'anima e nel corpo, in una
cella del castello di Sonder-
borg. La cella che divide prò-
prio con il suo re.Era stato, rivelò in seguito lo
stesso Jensen, un quadro del
1871 di Cari Bloch a fornirgli lo
spuntoper il romanzo.Vi si ve-
de Cristiano, prigioniero di
nuovi e vecchi nemici, appog-
giato a un tavolo nella penom-
bra della misera stanzain cui la
luceentra,quasi furtiva, dall'ai-
to. E, alla sua destra, un anzia-
no canuto,nell'atto di porger-
gli una sedia. Quel servito-
re- amico sarebbe diventatoMikkel Thogersen.
Il re, invece, lo incontriamo,sedicenne,durante una notte
di bagordi con compagnipocoraccomandabili.Mikkel lo rico-
nosce. «E quel principe Cristia-
no che vide lì non lo dimenticò
mai più. Stavain piedi a gambe
un po' allargate, indossava del-
le calze biancoverdieun paio
di poulaine rosse, dalla sua po-
sizione lo vedeva di tre quarti;
sulle spalle e sul petto gli scen-
deva una catena d'oro. Nella
mano sinistra teneva un grap-
polo di uva sultaninadal qualedi tanto in tanto prendevaun
chicco con la mano destra per
mangiarlo».
È una di quelle notti dolci e
stellate a segnare il destino di
Mikkel. Questione di donne, ov-
viamente, e di tradimenti veri o
presunti,e di gelosie incrociatea quelle di Otte Iversen, un vec-
chio amico che ora si è messo
dalla parte dei «lanzichenec-
chi ». Così, intraprendendo il
mestieredelle armi, il protago-
nista ne conosce gli orrori e i
tremori, i pentimenti e i senti-
menti che, nati in purezza, sci-
volano subito nel fangodell'abiezione.Tra figli illegitti-
mi e nipoti disconosciuti, la fi-
gura più tragica è quella di Ca-
rolus, il mostruoso frutto dei
lombi del sovrano, "custodito"
dal medico ciarlatano Zacha-
rias, con il quale finirà al rogo.
Infine, così cala il sipario sul-
la caduta del re e del suo uo-
mo- ombra: «Ed eccoli lì, i due
conquistatori! Re Cristiano,
che era entrato in scena comel'incarnazionedell'ardenteim-
pazienza, con progetti grandio-
si, ed era diventato l'arteficedella storia mancatadella Da-
nimarca. Mikkel Thogersen,
che col suo orgoglio assoluto e
la suabrama di ogni cosa era
diventato il capostipite di un
lignaggio assai esteso e imma-
ginario. Erano in cella insieme,
fondatori entrambi di una dina-
stia del nulla» .
DANNAZIONE
Le vite parallele di Mikkel
e Cristiano II. Dai bagordi
fino alla stessacella
Tutti i diritti riservati
PAESE : Italia
PAGINE : 31
SUPERFICIE : 47 %
PERIODICITÀ : Quotidiano
DIFFUSIONE : (328000)
AUTORE : Daniele Abbiati
16 gennaio 2021
RITRATTI
Sopra,
lo scrittore
danesePremio Nobel
nel 1944
JohannesVilhelm
Jensen(nato a Fa rso
il 20 gennaio1873 e morto
aCopenaghen
il 25 novembre
1950).Sotto,
il quadro
che gli diede
lo spuntoper il romanzo
«La cad uta
del re»(ed. Carbonio)
Tutti i diritti riservati
PAESE : Italia
PAGINE : 31
SUPERFICIE : 47 %
PERIODICITÀ : Quotidiano
DIFFUSIONE : (328000)
AUTORE : Daniele Abbiati
16 gennaio 2021