16
Sabato 11 maggio 2013 – Anno 5 – n° 128 1,20 – Arretrati: 2,00 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 Fate schifo di Marco Travaglio S iccome non c’è limite alla vergogna, ieri il Coniglio Superiore della Magistratura, già organo di autogoverno della medesima e ora manganello politico per mettere in riga i “di- visivi” che disturbano l’inciucio, ha condannato alla “censura” il pm minorile di Milano Anna Maria Fiorillo. Ha insabbiato un’indagine? È andata a cena con un inquisito? È stata beccata al telefono con un politico che le chiedeva un favore? No, altrimenti l’avrebbero promossa: ha raccontato la verità sulla notte del 27 maggio 2010 alla Questura di Milano, quando Karima el Marough in arte Ruby, minorenne marocchina senza documenti né fissa dimora fu fermata per furto e trattenuta per accertamenti. Quella not- te, per sua somma sfortuna, era di turno la Fio- rillo che, per sua somma sfortuna, è un pm ri- goroso che osserva la Costituzione, dunque non è malleabile né manovrabile. Al telefono con l’agente che ha fermato la ragazza, dice di iden- tificarla e poi affidarla a una comunità di ac- coglienza, come prevede la legge. Mentre l’a- gente la identifica e cerca una comunità (ce n’e- rano parecchie con molti posti liberi), viene chiamato dal commissario capo Giorgia Iafrate, a sua volta chiamata dal capo di gabinetto Pietro Ostuni, a sua volta chiamato dal premier Ber- lusconi direttamente da Parigi. L’ordine è di “la- sciar andare” subito la ragazza perché è “nipote di Mubarak” e si rischia l’incidente diplomatico con l’Egitto. Così la Questura informa la pm che Ruby è stata affidata a tale Nicole Minetti, “di professione Consigliere Ministeriale Regionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri” (supercazzola testuale). “Ciò – annoterà la Fio- rillo nella sua relazione – suscitò in me notevoli perplessità che esternai con chiarezza, sottoli- neando in modo assertivo l’inopportunità di un affidamento a persona estranea alla famiglia senza l’intervento dei servizi sociali. Non ricor- do di aver autorizzato l’affidamento della mi- nore alla Minetti”. Cioè, spiegherà la pm, “ri- cordo di non averlo autorizzato”. Appena la cosa finisce sui giornali, il procura- tore Bruti Liberati si precipita a difendere gli agenti con una nota molto curiale, anzi quiri- nalesca: “La fase conclusiva della procedura d’i- dentificazione, fotosegnalazione e affidamento della minore è stata operata correttamente”. Cioè anticipa l’esito di un’indagine in corso. Il Pdl esulta: visto? Il caso Ruby non esiste. Il mi- nistro dell’Interno Maroni si presenta in Par- lamento e mente spudoratamente: che Ruby fu affidata alla Minetti “sulla base delle indicazioni del magistrato”. La Fiorillo, sbugiardata dal bu- giardo su tutti i giornali e tv senza che nessun superiore la intervenga, si difende da sola e di- chiara: “Le parole del ministro che sembrano in accordo con quelle del procuratore non corri- spondono alla mia diretta e personale cono- scenza del caso. Non ho mai dato alcuna au- torizzazione all’affido della minore“. Poi chiede al Csm di aprire una “pratica a tutela” non solo sua, ma della magistratura tutta, contro le men- zogne del governo. Ma il Csm archivia la pratica in tutta fretta senza neppure ascoltarla: non sia mai che, con le sue verità “divisive”, turbi il cli- ma di pacificazione nazionale. Al processo Ru- by, forse per non smentire il procuratore, né l’accusa né la difesa chiedono di sentirla come teste. Provvede il Tribunale. Ma intanto il Pg della Cassazione Gianfranco Ciani, lo stesso che convocò il procuratore nazionale Grasso su ri- chiesta di Napolitano e Mancino per far avocare l’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, avvia contro di lei l’azione disciplinare per aver “vio- lato il dovere di riserbo”. Cioè per aver osato dire la verità. Ieri infatti il Pg Betta Cesqui che sosteneva l’accusa e ha chiesto la sua condanna non ha potuto esimersi dal dire che “la verità sulla condotta del magistrato è stata stabilita ed è stata data piena ragione alla sua ricostruzione dei fatti”. Dunque il plotone di esecuzione del Csm l’ha punita con la censura. Guai a chi dice la verità, in questo paese di merda. di Antonello Caporale L a malattia del Partito democratico si chiama autismo. L’ambizione di offrire un orizzonte unico a chi vi milita o soltanto simpatizza pare destinata a perire sotto il peso dell’irresponsabilità della sua classe dirigente. Si ha l’impressione che la testa del partito non conosca il proprio corpo, non ne capisca più le necessità, le speranze, le domande, le ur- genze. È come se avesse paura di ascoltare perché se lo facesse troverebbe avanti a sé un’altra idea e un altro Paese e altri bisogni e altri doveri e altri diritti. Questo partito, che oggi chiama Guglielmo Epifani a farsi largo tra le macerie e tenere in vita una casa senza più fondamenta, resta pe- rò ancora l’unica formazione che ha luoghi in cui dibattere, ritrovarsi. È l’unica sigla politica che in ogni capoluogo abbia un indirizzo, un portone, un campa- nello dove bussare e qualcuno che apra. Ha ragazzi preparati, capaci, vogliosi di contri- buire alla fatica, desiderosi soltanto di essere ascoltati. È l’ascolto, l’integrazione tra vertice e base che non sembra possibile. Due mondi non comunican- ti, realtà prossime ma diffe- renti, visioni distinte, passio- ni lontane. Basta solo mettere piede in un circolo per annotare il patimento di questa nuova classe di afflitti, chiamati a difendere una bandiera che non riconoscono più, che non è più loro. Il grido di dolore che si leva in queste settimane arriva a Roma co- me suono lontano e forse persino ostile. Ru- bricato, al meglio, come un guaio passeggero di un partito che alla fine inghiotte ogni schi- fezza, qualunque atto immorale in ragione della realpolitik . Se le proteste saranno destinate alla irrile- vanza – guarnizione colorata di un piatto già preparato in cucina – il Pd scolorirà piano piano, e ai suoi fianchi nasceranno movimen- ti che ne succhieranno ogni capacità attrat- tiva. Gli resterà in mano la foto di gruppo con Berlusconi e poco altro. C’è al fondo una questione seria di lealtà dei comportamenti e di limite alla democrazia delegata: un voto chiesto per il cambiamento quanto può essere reinterpretato e infine de- viato verso un esecutivo della restaurazione? Questo dovrebbe essere il tema dell’assem- blea di oggi. Ma la domanda – immolata sul- l’altare della necessità – resterà senza rispo- sta. dc UN PARTITO SENZA Morto Andreotti, Emilio Colom- bo è l’ultimo sopravvissuto tra i partecipanti all’Assemblea costi- tuente. Costituzione compresa » www.spinoza.it LA CATTIVERIA di Aldo Busi S iccome mi piacevano le foto del giardino con fontana e statue a zonzo con libro aperto tra le mani.... ”: inizia così il racconto “omaggio” che Aldo Busi ha scritto per Il Fatto. » pag. 18 - 19 » COSE LORO La strana telefonata tra lo studio Schifani e Riina Jr. Lillo » pag. 10 Tregua armata tra le correnti: segretario reggente l’ex leader Cgil che non fa ombra a nessuno. Civati: “Vince il vecchio, cerchiamo un altro candidato”. Intanto, nella Capitale, i sondaggi danno il sindaco Alemanno in rimonta su Ignazio Marino CAOS PD: SI AFFIDA A EPIFANI E RISCHIA DI PERDERE A ROMA Oggi a Brescia il Caimano mobilita la p i a zz a contro i giudici. Dal Pd avvertono furibondi: “Chi è al governo non vada”. Per salvare la faccia ci vuole altro IL RACCONTO DI BUSI Settimana di prova De Carolis, Fierro, Marra e Meletti » pag. 2 - 3 - 4 Beppe Grillo Ansa » ORCO DI CLEVELAND Il vicino di casa nuovo incubo americano Cornwell » pag. 16 » I PROCESSI DI B. » Gasparri: “Il governo? Tutto dipende dai giudici” Il falco del Pdl oggi a Brescia e lunedì nuovamente a Milano: “Per solidarietà al nostro capo, con questa persecuzione addio Letta” d’Esposito » pag. 6 » IL GENERALE » P2, Maletti: “Mi arrestano ora che il Divo non c’è più” Parla lo storico “n e m i co” di Andreotti nei Servizi: “Se mi fossi consegnato, al confine mi avrebbero mandato via a calci” Barbacetto e Sceresini » pag. 11 5 STELLE (E SPINE) Grillo a Letta “È un golpe” E la grana dei soldi spacca M5S Liuzzi e Zanca » pag. 5 y(7HC0D7*KSTKKQ( +%!"!,!=!=

Prime Pagine, 11 Maggio 2013

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Prime Pagine Giornali

Citation preview

Page 1: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

Sabato 11 maggio 2 01 3 – Anno 5 – n° 128 € 1,20 – Arretrati: € 2 ,0 0

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Fate schifo

di Marco Travaglio

Siccome non c’è limite alla vergogna, ieri ilConiglio Superiore della Magistratura, già

organo di autogoverno della medesima e oramanganello politico per mettere in riga i “di-visivi” che disturbano l’inciucio, ha condannatoalla “censura” il pm minorile di Milano AnnaMaria Fiorillo. Ha insabbiato un’indagine? Èandata a cena con un inquisito? È stata beccataal telefono con un politico che le chiedeva unfavore? No, altrimenti l’avrebbero promossa: haraccontato la verità sulla notte del 27 maggio2010 alla Questura di Milano, quando Karima elMarough in arte Ruby, minorenne marocchinasenza documenti né fissa dimora fu fermata perfurto e trattenuta per accertamenti. Quella not-te, per sua somma sfortuna, era di turno la Fio-rillo che, per sua somma sfortuna, è un pm ri-goroso che osserva la Costituzione, dunque nonè malleabile né manovrabile. Al telefono conl’agente che ha fermato la ragazza, dice di iden-tificarla e poi affidarla a una comunità di ac-coglienza, come prevede la legge. Mentre l’a-gente la identifica e cerca una comunità (ce n’e-rano parecchie con molti posti liberi), vienechiamato dal commissario capo Giorgia Iafrate,a sua volta chiamata dal capo di gabinetto PietroOstuni, a sua volta chiamato dal premier Ber-lusconi direttamente da Parigi. L’ordine è di “la-sciar andare” subito la ragazza perché è “nipotedi Mubarak” e si rischia l’incidente diplomaticocon l’Egitto. Così la Questura informa la pm cheRuby è stata affidata a tale Nicole Minetti, “diprofessione Consigliere Ministeriale Regionalepresso la Presidenza del Consiglio dei Ministri”(supercazzola testuale). “Ciò – annoterà la Fio-rillo nella sua relazione – suscitò in me notevoliperplessità che esternai con chiarezza, sottoli-neando in modo assertivo l’inopportunità di unaffidamento a persona estranea alla famigliasenza l’intervento dei servizi sociali. Non ricor-do di aver autorizzato l’affidamento della mi-nore alla Minetti”. Cioè, spiegherà la pm, “ri-cordo di non averlo autorizzato”.Appena la cosa finisce sui giornali, il procura-tore Bruti Liberati si precipita a difendere gliagenti con una nota molto curiale, anzi quiri-nalesca: “La fase conclusiva della procedura d’i-dentificazione, fotosegnalazione e affidamentodella minore è stata operata correttamente”.Cioè anticipa l’esito di un’indagine in corso. IlPdl esulta: visto? Il caso Ruby non esiste. Il mi-nistro dell’Interno Maroni si presenta in Par-lamento e mente spudoratamente: che Ruby fuaffidata alla Minetti “sulla base delle indicazionidel magistrato”. La Fiorillo, sbugiardata dal bu-giardo su tutti i giornali e tv senza che nessunsuperiore la intervenga, si difende da sola e di-chiara: “Le parole del ministro che sembrano inaccordo con quelle del procuratore non corri-spondono alla mia diretta e personale cono-scenza del caso. Non ho mai dato alcuna au-torizzazione all’affido della minore“. Poi chiedeal Csm di aprire una “pratica a tutela” non solosua, ma della magistratura tutta, contro le men-zogne del governo. Ma il Csm archivia la praticain tutta fretta senza neppure ascoltarla: non siamai che, con le sue verità “divisive”, turbi il cli-ma di pacificazione nazionale. Al processo Ru-by, forse per non smentire il procuratore, nél’accusa né la difesa chiedono di sentirla cometeste. Provvede il Tribunale. Ma intanto il Pgdella Cassazione Gianfranco Ciani, lo stesso checonvocò il procuratore nazionale Grasso su ri-chiesta di Napolitano e Mancino per far avocarel’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, avviacontro di lei l’azione disciplinare per aver “vio-lato il dovere di riserbo”. Cioè per aver osatodire la verità. Ieri infatti il Pg Betta Cesqui chesosteneva l’accusa e ha chiesto la sua condannanon ha potuto esimersi dal dire che “la veritàsulla condotta del magistrato è stata stabilita edè stata data piena ragione alla sua ricostruzionedei fatti”. Dunque il plotone di esecuzione delCsm l’ha punita con la censura. Guai a chi dice laverità, in questo paese di merda.

di Antonello Caporale

La malattia del Partito democratico sichiama autismo. L’ambizione di offrire

un orizzonte unico a chi vi milita o soltantosimpatizza pare destinata a perire sotto il pesodell’irresponsabilità della sua classe dirigente.Si ha l’impressione che la testa del partito nonconosca il proprio corpo, non ne capisca piùle necessità, le speranze, le domande, le ur-genze. È come se avesse paura di ascoltareperché se lo facesse troverebbe avanti a séun’altra idea e un altro Paese e altri bisogni ealtri doveri e altri diritti.Questo partito, che oggi chiama GuglielmoEpifani a farsi largo tra le macerie e tenere invita una casa senza più fondamenta, resta pe-rò ancora l’unica formazione che ha luoghi incui dibattere, ritrovarsi.È l’unica sigla politica che in ogni capoluogoabbia un indirizzo, un portone, un campa-nello dove bussare e qualcuno che apra. Haragazzi preparati, capaci, vogliosi di contri-

buire alla fatica, desiderosisoltanto di essere ascoltati. Èl’ascolto, l’integrazione travertice e base che non sembrapossibile.Due mondi non comunican-ti, realtà prossime ma diffe-renti, visioni distinte, passio-ni lontane. Basta solo mettere

piede in un circolo per annotare il patimentodi questa nuova classe di afflitti, chiamati adifendere una bandiera che non riconosconopiù, che non è più loro. Il grido di dolore chesi leva in queste settimane arriva a Roma co-me suono lontano e forse persino ostile. Ru-bricato, al meglio, come un guaio passeggerodi un partito che alla fine inghiotte ogni schi-fezza, qualunque atto immorale in ragionedella re a l p o l i t i k .Se le proteste saranno destinate alla irrile-vanza – guarnizione colorata di un piatto giàpreparato in cucina – il Pd scolorirà pianopiano, e ai suoi fianchi nasceranno movimen-ti che ne succhieranno ogni capacità attrat-tiva. Gli resterà in mano la foto di gruppo conBerlusconi e poco altro.C’è al fondo una questione seria di lealtà deicomportamenti e di limite alla democraziadelegata: un voto chiesto per il cambiamentoquanto può essere reinterpretato e infine de-viato verso un esecutivo della restaurazione?Questo dovrebbe essere il tema dell’a s s e m-blea di oggi. Ma la domanda – immolata sul-l’altare della necessità – resterà senza rispo-sta.

dc

UN PARTITOSENZA

Morto Andreotti, Emilio Colom-bo è l’ultimo sopravvissuto tra ipartecipanti all’Assemblea costi-tuente. Costituzione compresa

» w w w. s p i n oza . i t

LA CATTIVERIA

di Aldo Busi

Siccome mi piacevano le fotodel giardino con fontana e

statue a zonzo con libro aperto trale mani.... ”: inizia così il racconto“omaggio” che Aldo Busi hascritto per Il Fatto. » pag. 18 - 19

» COSE LORO

La strana telefonata

tra lo studio

Schifani e Riina Jr.Lillo » pag. 10

Tregua armata tra le correnti: segretario reggente l’ex leader Cgil che non fa ombraa nessuno. Civati: “Vince il vecchio, cerchiamo un altro candidato”. Intanto,nella Capitale, i sondaggi danno il sindaco Alemanno in rimonta su Ignazio Mar ino

CAOS PD: SI AFFIDA A EPIFANI

E RISCHIA DI PERDERE A ROMA

Oggi a Brescia il Caimano mobilita lap i a zz a contro i giudici. Dal Pd avvertonofuribondi: “Chi è al governo non vada”. Per salvare la faccia ci vuole altro

IL RACCONTO DI BUSI

Settimanadi prova

De Carolis, Fierro, Marra e Meletti » pag. 2 - 3 - 4

Beppe Grillo Ansa

» ORCO DI CLEVELAND

Il vicino di casa

nuovo incubo

americanoCornwell » pag. 16

» I PROCESSI DI B. »

Gasparr i:“Il governo?Tutto dipendedai giudici”

Il falco del Pdl oggi a Brescia

e lunedì nuovamente

a Milano: “Per solidarietà

al nostro capo, con questa

persecuzione addio Letta”

d’Esposito » pag. 6

» IL GENERALE »

P2, Maletti:“Mi arrestanoora che il Divonon c’è più”

Parla lo storico “n e m i co”

di Andreotti nei Servizi:

“Se mi fossi consegnato,

al confine mi avrebbero

mandato via a calci”

Barbacetto e Sceresini » pag. 11

5 STELLE (E SPINE)

Grillo a Letta“È un golpe”E la granadei soldispacca M5S

Liuzzi e Zanca » pag. 5

y(7HC0D7*KSTKKQ( +%!"!,!=!=

Page 2: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

Diffusione: 72.867Lettori: 481.000Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Antonio Padellaro

Page 3: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

Diffusione: 267.228Lettori: 1.034.000Sede Centrale: Milano

QuotidianoDir. Resp.: Roberto Napoletano

Page 4: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

Diffusione: 39.580Lettori: 281.000Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Claudio Sardo

Page 5: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

Diffusione: 124.052Lettori: n.d.Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Stefano Menichini

Page 6: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

Diffusione: 83.664Lettori: 165.000Sede Centrale: Milano

QuotidianoDir. Resp.: Pierluigi Magnaschi

Page 7: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

Diffusione: 73.133Lettori: 484.000Sede Centrale: Genova

QuotidianoDir. Resp.: Umberto La Rocca

Page 8: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

Diffusione: 39.227Lettori: 199.000Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Sarina Biraghi

Page 9: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

Diffusione: 621.004Lettori: 4.246.000Sede Centrale: Milano

QuotidianoDir. Resp.: Andrea Monti

Page 10: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

Diffusione: n.d.Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Giovanni Morandi

Page 11: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

Diffusione: 17.941Lettori: n.d.Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Norma Rangeri

Page 12: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

Diffusione: 71.074Lettori: 874.000Sede Centrale: Napoli

QuotidianoDir. Resp.: Alessandro Barbano

Page 13: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

ED

IZIO

NE

DE

LL

A M

AT

TIN

ADiffusione: 477.910Lettori: 2.964.000Sede Centrale: Milano

QuotidianoDir. Resp.: Ferruccio de Bortoli

Page 14: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

ED

IZIO

NE

DE

LL

A M

AT

TIN

ADiffusione: 189.861Lettori: 1.274.000Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Virman Cusenza

Page 15: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

ED

IZIO

NE

DE

LL

A M

AT

TIN

ADiffusione: 431.913Lettori: 3.008.000Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Ezio Mauro

Page 16: Prime Pagine, 11 Maggio 2013

ED

IZIO

NE

DE

LL

A M

AT

TIN

ADiffusione: 271.803Lettori: 1.667.000Sede Centrale: Torino

QuotidianoDir. Resp.: Mario Calabresi