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PRIMO SOCCORSO IN MARE

PRIMO SOCCORSO IN MARE - leganavalebolzano.it soccorso 2.pdf · Emorragie interne L'applicazione di basse temperature all'area interessata, unitamente alla completa immobilizzazione,

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PRIMO SOCCORSO IN MARE

SCOPI PRINCIPALI DEL PRIMO SOCCORSO IN MARE

SALVAGUARDARE LA VITA

PREVENIRE UN ULTERIORE MALESSERE

ALLEVIARE IL DOLORE

RIPORTARE A TERRA L´INFORTUNATO VIVO

LIMITARE I DANNI E ALLEVIARE IL DOLORE

CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO NAUTICA

● CONTENITORE RIGIDO A TENUTA STAGNA; ASPORTABILE E GALLEGGIANTE

● 1 FLAC DISINFETTANTE PER USO ESTERNO (a base di ammonio quaternario da 250 cc)

● 1FLAC IN VETRO SCURO DI AMMONIACA

● 5CONF DI BENDE IN VARIE MISURE

● 1 CONF DI CEROTTO ADESIVO

● 1 CONF DI CEROTTI MEDICATI

● 1 PACCO DA 250gr DI COTONE IDROFILO

● 1 FORBICE COMUNE

● 1CONF DI GARZA IDROFILA IN VARIE MISURE

● 1 CONF DI GARZA VASELINATA

● 1 LACCIO EMOSTATICO

● 1 CONF DI STECCHE PER FRATTURE

● GUANTI MONOUSO DI LATTICE

● 1TERMOMETRO

● “STERI-STRIP ”

● SIRINGHE

● ACQUA OSSIGENATA

● METALLINA

● SOLUZIONE FISIOLOGICA

● GHIACCIO SECCO

● ANTIPIRETICI (paracetamolo, ac acetilsalicilico)

● ANTIBIOTICI AD AMPIO SPETTRO

● ANTINFIAMMATORI (voltaren;oki,tora-dol)

● ANTIEMORRAGICI (tranex fiale)

● ANTIDIARROICI

● ANTISPASTICI

● ANTIACIDI

● ANTIEMETICI (plasil)

● ANTISTAMINICI

● CORTISONICI (bentelan; urbason)

● POMATE AL CORTISONE; ANTIBIOTICO/CORTISONE

● POMATE PER USTIONI (sofargen)

● COLLIRIO DECONGESTIONANTE E ANTIBIOTICO

ATTENZIONE ALLE ALLERGIE

●GUANTI MONOUSO DI LATTICE●1TERMOMETRO●“STERI-STRIP”●SIRINGHE●ACQUA OSSIGENATA●METALLINA●SOLUZIONE FISIOLOGICA●GHIACCIO SECCO● ANTIPIRETICI (paracetamolo, ac acetilsalicilico)●ANTIBIOTICI AD AMPIO SPETTRO (augmentin, macladin, ciproxin)●ANTINFIAMMATORI (voltaren;oki,tora-dol)●ANTIEMORRAGICI (tranex fiale)●ANTIDIARROICI (dissenten. Imodium, diosmectal)●ANTISPASTICI ( buscopan, rilaten)●ANTIACIDI (maalox, riopan)●ANTIEMETICI (plasil)●ANTISTAMINICI (zirtec, aerius)●CORTISONICI (bentelan)●POMATE AL CORTISONE; ANTIBIOTICO/CORTISONE●POMATE PER USTIONI (sofargen)●COLLIRIO DECONGESTIONANTE E ANTIBIOTICO ●GOCCE AURICOLARI (anauran, otalgan)ATTENZIONE ALLE ALLERGIE

ABRASIONI E FERITE

● ABRASIONE-ESCORIAZIONE: asportazione degli strati piú superficiali della cute. Possono essere estese con intenso bruciore dolore. Sanguinano diffusamente ma poco. Raramente ledono organi profondi

● FERITA DA TAGLIO: può essere superficiale ma anche molto profonda e ledere organi vitali, vene e arterie

● FERITA DA PUNTA: molto piccola sulla cute ma può essere molto profonda e dare emorragia interna, peritonite anche a distanza di ore.

● FERITA LACERA: é da escoriazione, a margini cutanei irregolari e frastagliati. Si infettano facilmente

● CONTUSIONI: apparentemente innocua ma se violenta può provocare lesioni degli organi sottostanti: fratture, rotture di visceri ed emorragie, commozione cerebrale.

COMPLICAZIONI DELLE FERITE

DOLORE

SANGUINAMENTO

INFEZIONI

LESIONE ORGANI INTERNI

Medicazione di una ferita

● Lavare con soluzione fisiologica abbondantemente la ferita

● Togliere con pinze pulite e disinfettate eventuali detriti

● Disinfettare la ferita con del disinfettante non alcolico

● Coprire con garze sterili e fasciare. Sulle ferite escoriate usare una garza grassa.

● Medicare ogni giorno e valutare se compaiono segni di infezione: gonfiore, arrossamento, dolore, febbre, pus

● Valutare vaccinazione contro il tetano

Lavarsi accuratamente le mani con acqua corrente e sapone neutro, se disponibili indossare un paio di guanti sterili.

- Prendere una garza sterile, ripiegata fino a fare un tampone e bagnarla con disinfettante tipo Betadine, Acqua Ossigenata, pulendola accuratamente dal centro verso la periferia unidirezionalmente (non riportare lo sporco sulla ferita) allo scopo può bastare anche liquido sterile fisiologico o amuchina già diluita. - L’acqua ossigenata, si presta bene nelle ferite con margini sollevati e laceri, la liberazione di ossigeno porta in superficie polvere, sabbia, pietrisco.

- Evitate l’uso del cotone idrofilo. - Confezionate una medicazione definitiva con quadrati di garza sterile chiusi sui quattro lati da cerotto anallergico. - L’applicazione di garze grasse su ampie superfici cruentate, non accelera la guarigione, ma evita lo strappamento del tessuto di granulazione (di guarigione) durante i trattamenti successivi. - Accertatevi che la profilassi antitetanica non sia scaduta, la comparsa di arrossamento attorno alla ferita, calore al tatto, produzione di pus eventuale comparsa di febbre, impongono una revisione da parte del medico. - In genere ogni ferita più profonda dello spessore della cute, richiede una valutazione medica ed una sutura.

Si ha un'emorragia quando il sangue esce dal vaso sanguigno e va perduto.

La perdita di sangue può causare serie complicazioni all'individuo, ad esempio stato di shock, lesioni irreversibili agli organi principali e anche la morte.

EMORRAGIA

- Emorragia arteriosa (arterie)È il risultato della rottura di un'arteria. Il sangue fuoriesce a getti discontinui in simultanea con ogni contrazione del cuore. Si tratta di un'emorragia molto abbondante e difficile da controllare.

- Emorragia venosa (vene)È il risultato della rottura di una vena. Il sangue fuoriesce in modo regolare, con una leggera pressione ma anche in questo caso con abbondanza. Non è drammatica come quella arteriosa ma può essere fatale se non rilevata. È solitamente più facile da controllare.

- Emorragia capillare (vasi capillari venosi e arteriosi)Si verifica a causa della rottura dei vasi capillari in una ferita. In questo caso il sangue fuoriesce lentamente.Queste emorragie sono facili da controllare e possono arrestarsi spontaneamente.

Le emorragie, in base alla posizione, si possono suddividere in:

- Emorragia esternaL'emorragia esterna è visibile e facilmente riconoscibile.

- Emorragia internaIl riconoscimento di un'emorragia interna e la sua identificazione è più difficile.Questo tipo di emorragia può verificarsi a causa di traumi o malattie. Le emorragie interne sono inoltre suddivise in:

- VisibiliSe il sangue fuoriesce attraverso gli orifizi naturali del corpo (bocca, naso, orecchie, ano, vagina, ecc.).

- InvisibiliQuando il sangue non arriva all'esterno. Si può sospettare un'emorragia interna in caso di infortuni o lesioni, in base ai segni e ai sintomi che presenta la vittima.

Segni e sintomi di emorragie

● Sanguinamento;

● Respirazione rapida, superficiale e difficoltosa;● Pulsazioni deboli e rapide;● Ipotermia;● Ansia e irrequietezza;● Pelle fredda;● Sudorazione abbondante;● Forte pallore e mucose scolorate;● Sete;● Capogiri e incoscienza (stato di shock).

Metodi di controllo delle emorragie

Pressione diretta

Detta anche compressione manuale diretta; è il metodo più efficace per controllare un'emorragia.

Come agire:

●Comprimere con una garza sterile o un panno pulito;● Non rimuovere mai la prima garza;● Porre altre garze sopra la prima.

In caso di ferite o lesioni agli arti, il soccorritore deve applicare una compressione ed elevare l'arto, se non ci sono fratture. La forza di gravità,contraria al flusso sanguigno, aiuta a fermare il sanguinamento.

Pressione indiretta

Consiste nel comprimere digitalmente l´arteria che porta il sangue alla lesione sanguinante, a monte in un punto superficiale.

Viene impiegata quando la pressione diretta non é sufficiente.

I punti di compressione a distanza hanno lo scopo di controllare le gravi emorragie e non sono localizzati sul punto della ferita stessa ma tra questa ed il cuore.Solo così è possibile tentare di interrompere e quindi di bloccare almeno temporaneamente il flusso di sangue pompato dal cuore verso la zona lesa.

Laccio emostatico

Utilizzare i lacci emostatici solo in casi di amputazione o schiacciamento degli arti; possono essere applicati solo sulle braccia e la coscia.

Utilizzare lacci emostatici solo quando gli altri metodi non sono efficienti, o se c'è un solo soccorritore e la vittima richiede altre cure fondamentali.

Come si realizza un laccio emostatico?

1. Utilizzare un panno resistente e largo. Evitare di utilizzare cavi, corde o altri materiali sottili o stretti che possono danneggiare la pelle.2. Arrotolare il panno attorno al braccio o alla gamba, appena sopra la ferita.3. Dare un mezzo nodo.4. Inserire un piccolo pezzo di legno nel nodo centrale.5. Realizzare un nodo completo sopra al legno.6. Torcere il pezzo di legno per arrestare l'emorragia, tenendolo fermamente in posizione.7. Con una matita, del rossetto o un pezzo di carbone, scrivere sulla fronte o in qualsiasi altra posizione visibile sulla vittima la lettera "L" (laccio emostatico) e l'ora di applicazione.8. Non coprire il laccio emostatico. Sciogliere il laccio emostatico gradualmente, ogni 10 o 15 minuti. Se l'emorragia si è arrestata, rimettere il laccio emostatico in posizione per poterlo stringere nuovamente se necessario.

Attenzione Se le estremità delle dita della vittima diventano fredde e violacee, allentare il laccio emostatico abbastanza da ripristinare la circolazione. Stringerlo nuovamente in caso di emorragia continua. Mentre si allenta il laccio emostatico, comprimere la fasciatura sulla ferita.

Emorragie interne

L'applicazione di basse temperature all'area interessata, unitamente alla completa immobilizzazione, può ridurre il processo emorragico. Tuttavia, un freddo eccessivo può danneggiare gravemente la pelle. Il soccorritore deve prevenire ed aiutare situazioni di shock.

Evitare di somministrare bevande alla vittima, perché ciò potrebbe impedire iltrattamento immediato della vittima in ospedale.

Prestando la massima attenzione, trasportare la vittima all'ospedale più vicino per evitare peggioramenti. Restare sempre accanto a questo tipo di vittime. Verificare continuamente lo stato di coscienza, le pulsazioni, la ventilazione e, in caso di incoscienza, tenere libere le vie respiratorie.

Come agire:

● Fare sedere la vittima, con la testa in posizione normale, e premere le narici per 5 minuti, evitando che il sangue entri in gola e venga inghiottito, causando nausea;● Comprimere la narice che sanguina e applicare garze fredde nell'area;● Dopo pochi minuti, allentare lentamente la pressione e non consentire alla vittima di soffiarsi il naso;● Se il sanguinamento continua, inserire un pezzo di garza nella narice e porre un asciugamano freddo sul naso. Se possibile, utilizzare una borsa del ghiaccio;●Se l'emorragia continua, potrebbe essere necessario l'intervento di professionisti medici.

EPISTASSI

FRATTURE

Le fratture possono essere:

aperte: i monconi ossei perforano i piani muscolari e cutanei aprendo così una ferita attraverso la quale si può avere la contaminazione da parte di germi;

chiuse: non accompagnate da perforazione dei piani muscolari;

complicate: al danno osseo si aggiunge quello dei vasi (possibilità

di shock ipovolemico), dei nervi e degli organi interni.

Segni e Sintomi

- dolore

- deformità

- gonfiore

- ridotta capacità di movimento

COMPLICAZIONI DELLE  FRATTURE

• emorragia, interna od esterna che nelle grandi ossa può esseretale da alterare la funzione circolatoria,

• lesione di strutture vicine, vascolari o nervose, con ulteriore perdita di sangue e possibili danni nervosi permanenti,

• alterazione della funzione circolatoria per riflesso nervoso scatenato dal dolore della lesione,

• riduzione o abolizione dell’autonomia motoria della persona,

• rischi di infezioni, anche tetanica, nel caso delle fratture esposte.

Terapia

Immobilizzare provvisoriamente l'arto.

NON TENTARE DI RIPOSIZIONARE I MONCONI OSSEI.

l'immobilizzazione di un arto deve avvenire mediante ilbloccaggio delle articolazioni prossimale e distale;

arrestare l'emorragia in caso di frattura aperta e coprire la feritacon garze sterili;

trasportare al centro ospedaliero più idoneo evitandomovimenti bruschi;

STECCHEPer essere efficace una stecca deve bloccare il movimento delle articolazioni sopra e sotto l’arto fratturato.

Si dovrà immobilizzare tutta la parte del corpo che ha subito il trauma.

L’imbottitura della stecca è importante per prevenire i danni provocati dalla pressione sull’arto.

In caso di gonfiore è importante applicare prima del ghiaccio in sacchetto per almeno 60 minuti.

Verificare sempre che la fasciatura non stringa osservando il colorito delle dita e non esitare a rifare il bendaggio se stringe troppo o se è lenta.

Esistono vari dispositivi per l’immobilizzazione provvisoria degli arti (steccobende) in plastica, in gomma gonfiabile, appositamente sagomati o sagomabili per consentire una migliore adattabilità ad ogni caso.

In assenza di questi presidi specifici si possono usare altri materiali rigidi purchè  imbottiti, soprattutto in corrispondenza di  protuberanze ossee, facendo attenzione a riempire gli spazi vuoti con materiale morbido.

DISTORSIONI E LUSSAZIONI

Parliamo di distorsione quando una sollecitazione violenta allontana per un attimo le due estremità osseedell’articolazione, producendo in genere una lacerazione della capsula e dei legamenti di rinforzo.

Parliamo di lussazione quando i due capi ossei vengono bruscamente spostati lacerando capsula e legamenti e rimangonopoi fuori posto, bloccati in una posizione anomala, che non consente più alcun valido movimento .

Interventi di Primo Soccorso in caso di Distorsione:

• applicare del ghiaccio o dell’acqua fredda,

• non sollecitare oltre l’articolazione,

• immobilizzare.

Interventi di Primo Soccorso in caso di Lussazione:

• non cercare di ridurla,

• immobilizzarla come possibile nella posizione più comodaper il soggetto.

COLPO DI SOLE E COLPO DI CALORE

COLPO DI CALORE: é provocato da un eccessivo innalzamento della temperatura corporea legato ad insufficiente traspirazione

COLPO DI SOLE: é provocato dall´esposizione ai raggi di sole per un lungo periodo senza adeguata protezione alla testa.

SINTOMI

AUMENTO DELLA TEMPERATURA CORPOREA

ARRESTO DELLA SUDORAZIONE E PELLE CALDA AL TATTO

MAL DI TESTA; NAUSEA; VOMITO

ARROSSAMENTO DEL VISO

DIFFICOLTA NEL RESPIRO

DEBOLEZZA; SENSAZIONE DI VERTIGINE

STATO CONFUSIONALE; PERDITA DI COSCIENZA;COMA

TRATTAMENTO

TRASPORTARE IL PZ IN UN LUOGO FRESCO ED AERATO

TOGLIERE GLI ABITI

APPLICARE IMPACCHI FREDDI SU CAPO; COLLO E INGUINE

PRATICARE SPUGNATURE FREDDE SUL CAPO E SUL TRONCO

SE COSCIENTE SDRAIARLO CON LE GAMBE SOLLEVATE E FAR BERE BEVANDE FRESCHE E SALINE

USTIONE

LESIONE DELLA CUTE E DEI TESSUTI PROVOCATA DA CALORE, FUOCO,

LIQUIDI BOLLENTI; SOSTANZE CHIMICHE; ECCESSIVA ESPOSIZIONE AL

SOLE O FOLGORAZIONE.

LA GRAVITÁ DELL´USTIONE SI VALUTA SECONDO LA PROFONDITÁ E SECONDO L´ ESTENSIONE DELLA ZONA COLPITA E VIENE ESPRESSA IN PERCENTUALE DEL CORPO COLPITO: LA REGOLA DEL NOVE SERVE PER UN CALCOLO VELOCE DELLA SUPERFICIE CORPOREA INTERESSATA:

.

Le ustioni di 1° grado sono caratterizzate da arrossamento della cute, che appare gonfia e dolente con sensazione di brucioreSono in genere provocate o dalla prolungata esposizione ai raggi del sole o dal fugace contatto con superfici arroventare.

Trattamento: lavare delicatamente con acqua fredda corrente o con soluzione sterile per eliminare eventuali residui sporchi, quindi applicare una pomata antiustioni (SOFARGEN), ricoprire con garza sterile e fasciare.

Le ustioni di 2° grado sono invece caratterizzate dalla presenza di bolle (flittene) ripiene di liquido color giallo chiaro. Le bolle non vanno mai bucate perché a contatto con l´aria la parte lesa rischia di infettarsi. Nel caso le bolle si buchino spontaneamente bisogna disinfettare accuratamente e ricoprire con garze sterili.

Nelle ustioni di 3° grado, la cute ha l’aspetto di una pergamena marrone scuro, solcata da strie nerastre non dolente alla palpazione per la distruzione delle terminazioni nervose. Si puó arrivare alla carbonizzazione dei tessuti.

Nelle ustioni di 3°grado è necessario l'immediato ricovero in ospedale. Se la superficie corporea colpita è superiore al 15%, il paziente deve essere indirizzato ad un centro per ustionati. Fondamentale in questi casi è la terapia delle complicanze.

Cosa fare:

• valutare grado ed estensione dell´ustione • verificare la presenza di problemi respiratori causati da

inalazione di sostanze tossiche • attenzione allo shock • spogliare il paziente senza rimuovere le parti di vestiario a

contatto della cute lesa • lavare con fisiologica • coprire la parte lesa con telini sterili bagnati di fisiologica o con

telo ustioni • controllare costantemente le funzioni vitali

Quando rivolgersi al medico:

Per tutte le ustioni di 3° grado.

Per le ustioni che interessano parti delicate del corpo, come il viso o l'addome.

Se compare febbre elevata, sopra i 39° C.

In caso di ritardo nella guarigione nonostante gli interventi effettuati.

In caso di infezione della parte ustionata.

Quando il paziente è anziano, è ammalato di diabete o è un bambino al di sotto dei 3 anni di età.

CONGELAMENTO

Anche il freddo eccessivo può danneggiare le cellule del nostro corpo. Con il termine “congelamento” intendiamo unalesione circoscritta provocata dal freddo.Tali lesioni si producono in genere in zone periferiche dell’organismo (al naso, alle orecchie, alle mani, ai piedi, ...) perun rallentamento locale della circolazione sanguigna.Se tale rallentamento si protrae a lungo le cellule della zona interessata soffrono e si alterano fino anche a morire.

I danni vengono classificati analogamente a quelli prodotti dal calore, e cioè:

a) congelamenti di I° grado: è presente un semplice arrossamento e gonfiore della pelle;

b) congelamenti di II° grado: con presenza di vesciche e bolle;

c) congelamenti di III° grado: con morte delle cellule e perciò pelle indurita, pallida o violacea, insensibile.

IL PRIMO SOCCORSO NEI CONGELAMENTI

1. migliorare la circolazione nelle parti colpite allentando i capi di vestiario, rimuovendo lacci e stringhe;

2. ricoprire le parti con materiale sterile o pulito, abbondante cotone e fasciare senza stringere;

3. somministrare liquidi caldi e ricoprire la vittima con coperte di lana.

Evitare un riscaldamento rapido delle parti congelate con frizioni, acqua calda o esposizione a sorgenti di calore intenso; potrebbero danneggiare ulteriormente le zone sofferenti.

IPOTERMIAL'ipotermia o assideramento è una condizione clinica in cui la temperatura corporea di un individuo scende significativamente al di sotto del suo valore normale al punto da ostacolare il metabolismoÈ una delle motivazioni di decessi in mare.

Le parti corporee più colpite dalla perdita di calore sono la testa, che non protetta può perdere fino al 50% di tutta la produzione di calore del corpo, il collo, i fianchi, l'inguine. Se possibile, proteggerli isolandoli dall'acqua, dal vento, dal contatto con ogni superficie fredda.

Il corpo elimina in condizioni normali, il 95% del calore che crea. La sua reazione ad un ambiente freddo si manifesta sotto due forme:

-La contrazione dei vasi sanguigni periferici per ridurre la circolazione sanguigna in superficie e sotto la pelle, e progressivamente in tutti o in parte degli arti (pelle d'oca, freddo ai piedi, alle mani…)

-Una produzione di calore più intenso facendo « vibrare » i muscoli (brividi) fino alla loro completa tetanizzazione.

SINTOMI

Brividi (solo nello stadio iniziale)

Difficoltà motoria Pelle secca, fredda Battito cardiaco rallentato Respirazione rallentata Forte sonnolenza (può talvolta essere scambiata per

ubriachezza)

Tutte le normali funzioni dell'organismo sono depresse dal freddo: cardiache, renale, epatiche, polmonari e centrali nervose; pertanto meglio non supporre che un individuo in ipotermia sia morto: in questo stato il corpo umano può resistere molto a lungo.

Proteggiti dal freddo :

-Non bere alcol.-Mangia correttamente e cibi caldi.-Dormi sufficientemente.-Il mal di mare provoca una disidratazione che favorisce l'ipotermia.-Bevi molta acqua.-Indossa un berretto di lana, includendo anche la nuca. Se hai freddo ai piedi copriti la testa.-Indossa degli indumenti di lana e/o in sintetico, ma non di cotone (es : jeans) che, bagnati restano freddi.-Per proteggerti bene dal freddo indossa più strati d'indumenti (larghi) piuttosto che un maglione spesso.-Riparati dal freddo e dall'umidità.

Da Solo : assumi la posizione fetale, rannicchiando le gambe e le braccia, per diminuire la dispersione di calore

In gruppo : disponetevi a grappolo e state uniti. Metti i bambini e i feriti al centro.Queste posizioni aumentano del 50% il tempo di sopravvivenza

-Non nuotare : nuotare ti ucciderebbe (freddo + stanchezza).

-Attaccati a tutto ciò che galleggia, al bisogno ormeggiati ad un galleggiante e se possibile tenta di salirci sopra per uscire il più possibile dall'acqua.

IN ACQUA

Metti il naufrago in un posto riscaldato o al riparo dal vento. In caso di necessità, avvolgi la persona in un sacco di plastica, in un sacco a pelo o con delle coperte. Copri assolutamente la testa e la nuca.

-Non dare bevande alcoliche .-Togli i vestiti bagnati, se necessario tagliali.-Asciuga il naufrago tamponandolo con una asciugamano, carta assorbente… ma senza strofinare.-Metti delle borse d'acqua tiepida attorno alla testa, al collo e ai fianchi.-Se la persona si regge facilmente in piedi, offrile una bevanda tiepida zuccherata.-Lascia che il naufrago si riscaldi tranquillamente, ci possono volere una decina di ore.

Controlla polso, respirazione e stato di coscienza.

Attenzione: una persona in ipotermia può sembrare in uno stato di morte apparente, ma può tornare in sé.

TRATTARE L'IPOTERMIA :

ANIMALI PERICOLOSI

La maggioranza delle lesioni da animali marini non sono pericolose

per la vita e provocano solo lievi disturbi, ma è indispensabile

imparare a identificare ed evitare le forme di vita marina

potenzialmente pericolose.

Meduse

Il sistema che permette alla medusa di pungere la pelle dell´uomo si chiama nematocisti, il contatto provoca irritazione e arrossamento della cute e si avverte una sensazione di dolore e prurito.

La reazione va da un lieve bruciore ed un arrossamento cutaneo, fino a un dolore intollerabile con gravi lesioni cutanee e seria compromissione dello stato generale della vittima ( con nausea, vomito, disturbi del respiro, spasmi muscolari, ipotensione arteriosa).

Anche frammenti di tentacoli spiaggiati dal mare possono essere pericolosi ed avere nematocisti ancora attive, anche dopo alcuni mesi e non dovrebbero mai essere maneggiati a mani nude. 

Il decorso di queste manifestazioni può durare anche 20 giorni e possono permanere discromie cutanee o esiti cicatriziali.

Sciacquare immediatamente l´area dolorante con acqua di mare, non usare acqua dolce, che attiverebbe le cellule urticanti non ancora rotte.

Non sfregare la pelle. Alleviare il dolore sciacquando l´area con aceto, ammoniaca (volendo anche urina) alcol denaturato.

Per rimuovere i tentacoli applicare uno strato di crema da barba, o di sapone, e radere con un rasoio. Oppure si può applicare una pasta di sabbia e acqua salata o di bicarbonato e acqua di mare e grattare via i tentacoli con un coltello o uno strumento affilato.

A questo punto la zona va di nuovo lavata accuratamente con acqua di mare. Si possono somministrare antistaminici, crema al cortisone e antidolorifici.

Per ridurre il dolore applicate ghiaccio o un impacco freddo.

Cosa fare?

La tracina (pesce ragno)

È un pesce comune, si trova nei fondali sabbiosi sia in mare aperto che vicino alla riva. Il dolore acuto, profondo, frequentemente irradiato alla parte prossimale dell´arto è la caratteristica principale della sua puntura. Il dolore raggiunge l´acme di intensità entro 30 minuti dalla puntura e poi lentamente diminuisce, ma una certa dolenzia della parte interessata può persistere fino a 24 ore, a volte con residuo di formicolii e altre alterazioni della sensibilità.

Possono verificarsi anche sintomi sistemici quali: lipotimia, problemi di motilità dell'arto colpito, shock, tachicardia, dispnea.

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Cosa fare?

La ferita va lavata con acqua dolce e detersa dalle eventuali impurità.

Successivamente la parte interessata deve essere immersa per 30-60 minuti nell´acqua più calda che il paziente riesce a sopportare; la tossina responsabile della sintomatologia dolorosa viene, infatti, inattivata dal calore.

Disinfettare e monitorare l’eventuale insorgenza di reazioni allergiche o di infezione, in caso consultare un medico.

La razza- pastinaca

È un pesce che predilige i fondali sabbiosi sui quali si mimetizza perfettamente,e trascorre, soprattutto nei mesi caldi, dei lunghi periodi a basse profondità così da poter essere inavvertitamente molestata. La spina caudale, è il maggiore elemento di difesa, ed è localizzata sulla superficie della coda. Le ferite da razza sono tipiche essendo delle vere lacerocontusioni sanguinanti. Gli aculei della razza sono generalmente velenosi ed il veleno viene iniettato profondamente nelle ferite. Il dolore è forte ed è accompagnato da sanguinamento, debolezza, vomito, cefalea, svenimenti, disturbi del respiro, paralisi, collasso cardio-circolatorio. La puntura, sia pure occasionalmente, può essere letale.

Cosa fare? 1. Lavare la ferita con acqua. Immergere immediatamente la parte in acqua alla massima temperatura tollerabile per alleviare il dolore. Può essere necessario prolungare l’immersione in acqua anche da 30 a 90 minuti. Estrarre delicatamente ogni frammento visibile di aculeo.

2. Lavare la ferita. Non cercare di chiuderla, per evitare di sigillarvi dentro pericolosi batteri.

3. Applicare una medicazione e cercare assistenza medica. Se sono necessarie più di 12 ore prima di raggiungere un medico, iniziare un trattamento antibiotico (ciproxin o bactrim o bassado) per combattere possibili infezioni da Vibrioni.

4. Somministrare analgesici secondo necessità.

Ricci di mare

Sono gli organismi marini piú diffusi sulle coste del mediterraneo, per evitarli è utile calzare scarpe di gomma, in spiaggia e in acqua.

La penetrazione degli aculei di un riccio di mare causa un immediato e forte dolore urente, che può persistere per alcune ore,cui segue arrossamento ed edema della parte.

Si possono osservare torpore, dispnea e dolori muscolari distrettuali. Non sono rare le infezioni secondarie.

Cosa fare? 1. Sciacquare bene la parte colpita con acqua di mare e disinfettarla. 2. Rimuovere tutte le spine visibile, con cautela, utilizzando una pinzetta. Non scavare intorno alle spine per rimuoverle. Il rischio è di romperle dentro alla ferita, rendendone più difficile la rimozione. Non rompere le spine intenzionalmente. Se la spina è in profondità si puó applicare aceto per scioglierla.La presenza di colore violaceo o nero, dopo una puntura di riccio, non indica necessariamente la presenza di un frammento di spina. Il colore può essere dovuto alla permanenza del pigmento della spina rimossa. In genere il pigmento viene riassorbito nell’arco di 72 ore circa. Se il colore permane, la presenza di un frammento di spina è probabile.3. Recarsi da un medico se le spine sono infisse profondamente nella mano, nel piede o vicino ad un’articolazione. In alcuni casi può essere necessaria la rimozione chirurgica, per prevenire ulteriori infezioni e danni vascolari o nervosi.

4. Se la ferita mostra segni di infezione, o se la spina è penetrata in profondità, è necessario iniziare una terapia antibiotica.

Taglio da corallo

È la lesione da animali marini piú frequente. La superficie del corallo e ricoperta di una parte organica viva, che viene facilmente strappata via dalle strutture rigide ed abrasive sottostanti e depositata sulla abrasione o nel taglio. Questo prolunga notevolmente il tempo di cicatrizzazione e provoca frequentemente infiammazione e, occasionalmente, infezione. Queste lesioni possono impiegare settimane ed anche mesi per guarire.

Cosa fare?1. Lavare bene con acqua e sapone e sciacquare accuratamente con acqua dolce o soluzione salina.

2. Inondare di acqua ossigenata e quindi risciacquare con acqua dolce o soluzione salina.

3. Applicare uno strato sottile di pomata antibiotica, o similari, e coprire con medicazione sterile, non adesiva. In seguito, pulire e cambiare medicazione due volte al giorno.

4. Se la ferita mostra segni di infezione (rossore intenso, pus, rigonfiamento dei linfonodi),è necessario iniziare una terapia antibiotica.

L´intossicazione da corallo può avvenire se le lesioni sono estese o se si tratta di una specie di corallo particolarmente tossica. I sintomi includono ferite infette e purulente a lentissima guarigione, notevole gonfiore intorno alla ferita, linfonodi ingrossati, febbre brividi e malessere generale. In questi casi è necessario ricorrere immediatamente ad un medico.

TRAUMA CRANICO

La commozione cerebrale è causata dallo scuotimento del cervello a seguito di un urto e di solito comporta una perdita di conoscenza di breve durata: chi la subisce può sentirsi stordito ed avere problemi di vista e di equilibrio per un breve periodo dopo il trauma.

La contusione cerebrale è una lesione del cervello, con versamento emorragico e conseguente rigonfiamento.

La frattura del cranio comporta la rottura delle ossa della testa. Talvolta i bordi delle ossa possono penetrare nel cranio causando un’emorragia o danni di altro tipo.

L´ematoma si ha quando un versamento emorragico nel cervello forma una massa di dimensioni sensibili. A volte gli ematomi possono restare asintomatici per un certo periodo, variabile da un giorno a diverse settimane: per questo è importante avvisare un medico se qualcuno che ha subito un trauma alla testa si sente poco bene o si comporta in modo strano, facendo particolare attenzione se lamenta mal di testa, se è spesso confuso o distratto, ha problemi di equilibrio o episodi di vomito.

SEGNI E SINTOMI

Anche se il cranio non è fratturato, il cervello può battere contro il suo interno e può ferirsi (concussione). La testa può risultare senza ferite, ma le complicazioni potrebbero derivare dal sanguinamento all’interno del cranio.

●Breve stato di incoscienza●Pz cosciente con peggioramento dello stato di salute nelle ore successive al trauma●Perdita di coscienza immediata e duratura

Altri sintomi :

●Cefalea

●Confusione mentale

●Sonnolenza

●Visione doppia, confusa, sensazione di occhi stanchi

●Ronzio all´udito

●Cambio del comportamento o dell´umore

●Problemi con la memoria, concentrazione

Con il trauma cranico moderato o grave,

●Perdita di coscienza, confusione o sonnolenza; ●Convulsioni; crisi epilettica●Perdita di sangue da naso, bocca o orecchie; ●Forte mal di testa; persistente o ingravescente●Irritabilità ●Agitazione, mancanza di coordinamento; ●Disfasia: voce alterata impastata, incomprensibile ●Debolezza, formicolio delle estremità ●Vomito ripetuto o nausea ●Midriasi, cioè dilatazione delle pupille, o anisocoria, cioè una

differenza del diametro pupillare, che indica un’erniazione cerebrale, ed è un segno immediato di allarme.

Il vomito e il deficit neurologico sono importanti indicatori della prognosi e la loro presenza richiede un immediato ricovero.

Un trauma cranico, anche se appare lieve, richiede sempre accertamenti e controlli in ospedale.

Anche quando l'infortunato appare normale è bene condurlo al pronto soccorso, le complicazioni possono a volte sorgere anche dopo alcune ore e persino giorni. Se il trauma è forte e il paziente ha perso coscienza, presenta amnesie, afasia o confusione mentale, è bene chiamare i soccorsi.

PRIMO SOCCORSO

Per un lieve trauma cranico, non è necessario nessun trattamento specifico. Tuttavia, è importante tenere d’occhio la persona nelle 24 ore successive perché alcuni sintomi di un grave trauma cranico possono essere ritardati.

Mentre la persona si sveglia, porre semplici domande per verificare lo stato di allerta, come ad esempio “come ti chiami?”. Antidolorifici (come paracetamolo) possono essere utilizzati per un lieve mal di testa. Non prendere l’aspirina, in quanto può aumentare il rischio di sanguinamento.

Da non fare assolutamente

Lavare una ferita profonda o molto sanguinante;

Rimuovere qualsiasi oggetto conficcato nella ferita; Spostare la persona se non assolutamente necessario;

Scuotere la persona se sembra frastornata;

Bere alcolici entro le 48 ore dopo un grave trauma cranico.

IL TRAUMA VERTEBRALE

La colonna vertebrale rappresenta l'asse di sostegno del corpo. E' costituita da 33-34 vertebre sovrapposte (suddivise in 7 cervicali, 12 dorsali, 5 lombari, 5 sacrali e 4-5 coccigee) tra loro articolate in maniera tale da determinare al loro interno il cosiddetto Canale Vertebrale. Il midollo spinale in esso contenuto contiene le fibre nervose ,sensitive e motorie, connesse in entrambi i sensi con l'encefalo. E' quindi il punto di connessione tra SNC e SNP.

Dai lati della colonna vertebrale fuoriescono 33 paia di nervi,detti nervi

spinali,diretti alle varie parti del corpo

Le lesioni della colonna vertebrale

Una lesione della colonna vertebrale può coinvolgere solo la struttura ossea oppure può interessare il midollo spinale contenuto all’interno del canale vertebrale.

Tutte le lesioni della colonna vertebrale sono, inizialmente, instabili

e capaci di passare da lesioni senza interessamento del midollo

spinale, a lesioni con interessamento del midollo spinale

(PARALISI).

Lesioni vertebrali senza lesioni midollari:

Le vie nervose che corrono nella colonna vertebrale non sono state lese e la persona conserva normale motilità e sensibilità in tutto il corpo fino agli arti inferiori; però qualunque movimento inopportuno può provocare lo spostamento delle parti lese,danneggiando il midollo spinale in modo irreversibile

Lesioni vertebrali con lesioni midollari:

I frammenti di vertebre fratturate hanno compresso o diviso il midollo spinale o le radici nervose che da esso si dipartono, in modo parziale o totale.

Questo comporta paralisi e/o insensibilità in tutta la parte del corpo innervata dalle fibre interrotte.Le resezione completa del midollo spinale comporta la definitiva paralisi ed insensibilità della parte del corpo sottostante al livello della lesione,perché viene interrotta la via attraverso la quale il cervello riceve le sensazioni e invia impulsi alla parte di corpo sottostante:

●Con una lesione a livello sacrale,lombare o dorsale potremo avere formicolii,bruciore,insensibilità e paralisi degli arti inferiori e della parte inferiore del busto (paraplegia);

●Con una lesione più alta,a livello cervicale,potremo avere questi danni estesi anche a tutto il busto e le braccia (tetraplegia), ma la persona respira ancora contraendo solo il diaframma (non i muscoli intercostali);

●Se la frattura è ancora più alta, alle prime vertebre cervicali, possiamo avere un arresto respiratorio,causate dai danni al bulbo che controlla la respirazione,oppure al nervo che fa contrarre il diaframma

LE LESIONI VERTEBRALI SONO SITUAZIONI GRAVISSIME,MA NON URGENTI; DOBBIAMO EVITARE QUALSIASI MOVIMENTO SCORRETTO DELL’INFORTUNATO,PERCHE’ PUO’ PROVOCARGLI UNA PARALISI IRREVERSIBILE O ANCHE LA MORTE.

Il 40% dei traumatizzati vertebro-midollari con deficit neurologici concomitanti hanno un danno che si verifica in fase di trattamento preospedaliero e in Pronto Soccorso.

Si deve sospettare una lesione vertebrale se:

● Se l’infortunato lamenta dolore alla schiena o al collo.● Se lamenta formicolio, scosse elettriche,insensibilità, senso di caldo o

freddo alle estremità● Se è caduto in piedi da un’altezza superiore ai 4 metri.● Se ha riportato trauma cranico e/o facciale al di sopra della clavicola.● L’Infortunato ha perso involontariamente urina o feci (segni di lesione

midollare).● L’assenza di dolore non esclude che vi possa essere una lesione della

colonna.●

Al minimo sospetto di lesione vertebrale,osserviamo sempre queste precauzioni:

●Lasciamo il pz immobile nella posizione in cui si trova;

●Impediamo che altri lo possano muovere scorrettamente;

●Attendiamo se possibile,il soccorso qualificato;

●Se ci sembra necessario per impedire movimenti,teniamogli ferma la testa con le mani o con un collare di fortuna.

Da evitare:

●Mai piegare l’infortunato;●

●Mai trascinarlo o sollevarlo scorrettamente;●

●Mai girargli la testa;●

●Mai caricarlo in un veicolo che non gli permetta di stare disteso ●

●Mai metterlo a sedere.

MAL DI MARE

La causa di questo malessere dipende da una alterazione dei centri nervosi che regolano l'equilibrio e avviene quando il nostro occhio non è in sintonia con quello che registra il nostro orecchio.

La conseguenza è un senso di nausea cui spesso si accompagna il vomito.

Che cosa si avverte:

Si può cominciare con uno stato di malessere generale,accompagnato da pallore, sudorazione fredda, ansia.

In genere di seguito vengono anche la nausea e il vomito.

In qualche caso, si può arrivare anche ad un abbassamento della pressione sanguigna con tachicardia (aumento della frequenza cardiaca) compensatoria.

1)Anche se il mare è calmo non "affrontarlo" mai a stomaco vuoto; partire a stomaco pieno, ma non dopo un pasto pesante e durante il viaggio mangiare di tanto in tanto un grissino o un cracker o un pezzo di pane, evitando di bere;2)Non suggestionarsi, ma cercare di pensare ad altro;3)Coprirsi sempre molto bene, anche nei mesi estivi può fare freddo, soprattutto la sera;4)Se è gia sopraggiunto il mal di mare ingerire solo pane asciutto con molta mollica e non bere nulla, quando il disagio sarà passato bere tè caldo;5)É consigliabile limitare tutti i movimenti della testa e del corpo (la posizione seduta è quella migliore); evitare di fissare le onde del mare o altri punti dotati di movimento proprio;6)Non restare a lungo in silenzio, poiché si tende a focalizzare il pensiero sulla paura di star male;7)Non scendere mai sotto coperta perché il rollio della barca è più evidente e anche l'odore di nafta;8)Se è sopraggiunta un po' di nausea, ci si distende "a pancia in su", all'aria, nel punto più basso della coperta ad occhi chiusi, cercando di assecondare i movimenti della barca con il corpo, mai irrigidirsi ma farsi cullare dal movimento;9)Va bene anche guardare l'orizzonte se si è vicino alla costa, che essendo un punto di riferimento fisso, metterà pace tra i vostri occhi e i centri dell'equilibrio;10)i pescatori, quando soffrono il mal di mare, mangiano le alici.

Per la prevenzione ed il trattamento del mal di mare si possono usare farmaci a base di scopolamina.Ha effetti anti-nausea e anti-vomito. La scopolamina è utilizzata sotto forma di cerotto transdermico (Transcop) che va applicato dietro l'orecchio 2 ore prima di imbarcarsi e, all’occorrenza, può essere applicato anche con il vomito in atto. Un cerotto resta efficace fino a 72 ore e, in caso di necessità, trascorso tale intervallo, è possibile applicare un nuovo cerotto in sostituzione di quello esaurito.I possibili effetti collaterali sono rappresentati da sonnolenza e confusione mentale. La scopolamina non è indicata per i soggetti che soffrono di glaucoma e/o d'ipertrofia prostatica.E' importante evitare l'assunzione di bevande alcoliche o di altri farmaci insieme con il cerotto.

Un'altra categoria di farmaci utilizzata per prevenire il mal di mare è rappresentata dagli antistaminici (Xamamina). Questi farmaci bloccano la nausea ed il vomito riducendo lo stimolo a livello dell'orecchio interno e sono disponibili sia in forma di compresse o supposte che di gomme da masticare. L’efficacia è paragonabile a quella della scopolamina, ma in caso di viaggi prolungati è opportuno ripetere la somministrazione ad intervalli di 4-6 ore.Vanno presi almeno 30 minuti prima della partenza. Possono dare molta sonnolenza (prestare attenzione se si devono guidare veicoli subito dopo l'arrivo), secchezza alla bocca, disturbi alla vista, stitichezza, ritenzione urinaria, soprattutto in persone con disturbi alla prostata. E anche in questo caso è importante evitare l'assunzione contemporanea di altri farmaci con effetti sedativi sul sistema nervoso, per esempio quelli per trattare i sintomi del raffreddore e quelli per l'insonnia. Per la stessa ragione vanno evitate le bevande alcoliche.

L'ultimo tra i rimedi “medicali” alternativi, che si acquista in farmacia, pur non essendo un farmaco, è il braccialetto anti-vomito che si basa su di un principio antico. E', infatti, una modalità terapeutica che viene dall'antichissima medicina cinese (agopuntura/digitopressione). Il bracciale va applicato nel punto P6 dell'agopuntura che é posto " 2 pollici cinesi" sopra la linea distale del polso. Con la pressione di questo punto, si ottiene una riduzione della nausea. Questo metodo si è mostrato più gradito ed efficace per i bambini; al termine del viaggio il bracciale si toglie senza alcuna conseguenza particolare.

DIARREA

La diarrea è l'emissione di feci non formate o liquide con frequenza superiore alla norma secondaria a contrazioni dell’'intestino più frequenti del normale.Le condizioni che possono determinare la comparsa di diarrea durante una vacanza sono molteplici: ingestione di cibi avariati, intolleranze alimentari, diarrea estiva, enterocolite,parassitosi intestinali, colpo d'aria fredda, assunzione di alcuni farmaci (per esempio gli antibiotici).

· Infezioni virali. Da ingestione di cibi e liquidi infetti, sono probabilmente la causa più frequente. I virus danneggiano "fisicamente" la mucosa dell'intestino, alterandone soprattutto la capacità di assorbire l'acqua.Queste diarree virali nei Paesi occidentali sono solitamente benigne, durano pochi giorni e si risolvono spontaneamente.

· Infezioni batteriche. Le tossine dei batteri contenuti in cibi o bevande inquinati ( tossinfezioni alimentari) non solo possono ridurre la capacità della mucosa intestinale di assorbire acqua, ma possono anche stimolare la secrezione di acqua e sali da parte della stessa mucosa (diarrea secretoria). Come per le diarree da causa virale anche queste nei nostri Paesi tendono a risolversi spontaneamente in pochi giorni. Ben diversa è la situazione nei Paesi sottosviluppati. L'esempio più eclatante è certamente il colera.

· Stress importanti. Uno stress oggettivamente importante, o soggettivamente percepito come tale, può causare diarrea.· Assunzione di antibiotici. tutti gli antibiotici possono essere causa di diarrea. Motivo di questa diarrea non è l'antibiotico in sé ma quasi sempre lo sviluppo di un germe (il Clostridium difficile) che produce unatossina capace di danneggiare la mucosa del colon.

· Bevande fredde, bagno in acque fredde. L'introito abnorme di bevande ghiacciate, di gelati o anche un eccessivo e prolungato raffreddamento dell'addome (per esempio un bagno nell'acqua troppo fredda di una piscina) può essere causa di diarrea acuta.

La principale complicazione della diarrea è la disidratazione, causata dall’eccessiva perdita di liquidi.Normalmente, gli attacchi di diarrea passano da soli: l'unica precauzione da adottare è restare a digiuno e assumere molti liquidi, così da mantenere idratato l'organismo: per 24ore dieta idrica ( tè, bevande zuccherate, acqua di riso).Quando sono trascorse 18 ore dall'ultima scarica, il paziente può ricominciare ad alimentarsi con pasti frequenti e leggeri a base di pane tostato, riso in bianco molto cotto, evitando vegetali, frutta, latticini, alcool e caffè.

Non si devono assumere antidiarroici se si sospetta che la diarrea sia di origine infettiva.In questi casi la diarrea è una risposta difensiva dell'organismo, che cerca di espellere il più rapidamente possibile le sostanze irritanti e/o tossiche.Bisogna tenere presente, infatti, che le scariche eliminano i microrganismi nocivi, quindi non va ostacolata l’eliminazione delle feci, anche se liquide, in attesa della formazione degli anticorpi.

Gli antidiarroici agiscono in modo diverso per ridurre i sintomi, ma non intervengono sulle cause del disturbo: in linea di massima andrebbero evitati, limitandosi alla sola dieta.Ne esistono di due tipi: antispastici e rigonfianti o adsorbenti.Gli antipropulsivi come Imodium e Dissenten riducono le contrazioni dell'intestino, così il passaggio delle feci risulta rallentato e quindi può essere assorbita una maggiore quantità d'acqua.Le sostanze rigonfianti o adsorbenti (carbone attivo) hanno invece la funzione di assorbire l'acqua presente nell'intestino e, si sostiene, anche le sostanze irritanti che provocano la diarrea.Non si devono associare due antidiarroici diversi (antipropulsivo e una sostanzarigonfiante) perché gli effetti delle due sostanze si sommano e possono provocareun'ostruzione dell'intestino.

Anche gli antibiotici non sono di solito necessari nelle gastroenteriti semplici, anche quando è sospettata una causa batterica, poiché il disturbo si risolve in genere in modo rapido senza nessun trattamento.Il Ciproxin è talvolta utilizzato per la prevenzione della diarrea del viaggiatore, ma il suouso routinario non è indicato.

Assistenza Medica in Mare

In caso si sospetti una grave patologia, rivolgersi sollecitamente al CIRM.Le richieste di assistenza, che pervengono al C.I.R.M. sono ricevute da medici, in servizio 24 ore su 24, presso la sede del centro.I sanitari, avvalendosi in caso di bisogno dell’ausilio di consulenti specialisti, prescrivono le opportune cure e si mantengono in contatto con la nave e/o imbarcazione che ha richiesto assistenza, seguendo il paziente fino alla guarigione o allo sbarco.

INDICAZIONI DA FORNIRE IN UNA RICHIESTA DI ASSISTENZA MEDICA

INDIRIZZATA AL CIRM:

Nome della Nave / Imbarcazione e nominativo radio

Posizione della nave, porto di partenza e di destinazione

Tempo stimato di arrivo, rotta e velocità

Età del paziente, nazionalità

Sintomatologia, localizzazione e tipo dei dolori

Tutte le opportune notizie relative alla malattia, luogo e modalità dell’incidente

Respirazione, polso, temperatura e, se possibile, pressione arteriosa

Precedenti clinici del paziente

Medicinali disponibili a bordo

Medicinali eventualmente già somministrati

COME CONTATTARE IL C.I.R.M.

Centralino: +39-6-54 22 30 45

Cellulare GSM: +39-348-39 84 229

E-mail: [email protected]

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