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PROCEDURA PENALE Il codice vigente si rifà al sistema accusatorio e distingue nettame penale, nella prima fase “delle INDAGINI PRELIMINARI” il pubblico m prove ma ELEMENTI DI PROVA volti ad accertare se si debba procedere dell’azione penale, il giudice (terzo ed imparziale) nel sistema att preliminari ed assiste al formarsi della provaIN SEDE DIBATTIMENTALE nel CONTRADDITTORIO delle parti LA MODIFICA DELL’ART. 111 COST. L’articolo 111 Cost. e stato modificato nel 1999 e attualmente indica PROCESSO. Soprattutto dalla garanzia costituzionale della formazione della pro parti in condizioni di parità davanti ad un giudice terzo ed dell’imputato non può essere provata sulla base di dichiarazioni res sempre sottratto all’interrogatorio da parte dell’imputato o del suo I SOGGETTI IL GIUDICE Si deve distinguere innanzitutto tra giudici ordinari (giudice di pa giudici speciali (giudici militari) e tra giudici collegiali e giudi trib.monocratico, giud.per l’ud. Preliminare, etc.) INCOMPATIBILITÁ DEL GIUDICE PENALE (art. 34-35-36-37 c.p.p.) ART. 34 c.p.p. stabilisce i casi in cui il giudice non può prendere parte al processo penal perché la sua imparzialità è intaccata da precedenti attività da lu la sentenza di un grado precedente, ha svolto le funzioni di GIP o G (indicati nel medesimo articolo) gli atti posti in essere non determ elementi di prova o determinino il venir meno dell’imparzialità (ad sanitaria non rende il giudice incompatibile) ART. 35 c.p.p indica l’incompatibilità del giudice per ragioni di grado) ART. 36-37 c.p.p. ulteriori casi di incompatibilità deriva confronti dell’oggetto del processo o delle parti (debitori o credit abbia indebitamente espresso il proprio parere sui fatti oggetto del ASTENSIONE E RICUSAZIONE DEL GIUDICE. Sono rimedi con cui si può far valere una situazione di incompatibil ASTENSIONE ART. 36 c.p.p. è la RINUNCIA all’esercizio della funzione a cu obbligato se si trova in una delle situazione TASSATIVAMENTE indicat parentela, ha svolto funzioni precedenti) RICUSAZIONE ART. 37 c.p.p. è la dichiarazione mediante la q sostituzione del giudice perché ritiene che ricorra una delle situaz o perché questi ha indebitamente espresso la propria opinion PERENTORIO 1 (art. 38) per la richiesta che va fatta o durante l’udien o (se manca) prime dell’accertamento della costituzione delle parti. S 1 Non si ritiene che l’esistenza di una causa di incompatibilità determini una causa di nullità rilevab perché questo sarebbe incompatibile con la presenza di un termine perentorio. 1

Procedura Penale Lozzi 40 Pagine

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PROCEDURA PENALEIl codice vigente si rif al sistema accusatorio e distingue nettamente tra procedimento e processo penale, nella prima fase delle INDAGINI PRELIMINARI il pubblico ministero NON acquisisce prove ma ELEMENTI DI PROVA volti ad accertare se si debba procedere o meno allesercizio dellazione penale, il giudice (terzo ed imparziale) nel sistema attuale non conosce le indagini preliminari ed assiste al formarsi della prova IN SEDE DIBATTIMENTALE nel CONTRADDITTORIO delle parti LA MODIFICA DELLART. 111 COST. Larticolo 111 Cost. e stato modificato nel 1999 e attualmente indica i principi generali di GIUSTO PROCESSO. Soprattutto dalla garanzia costituzionale della formazione della prova solo nel contraddittorio delle parti in condizioni di parit davanti ad un giudice terzo ed imparziale. Inoltre la colpevolezza dellimputato non pu essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si sempre sottratto allinterrogatorio da parte dellimputato o del suo difensore. I SOGGETTI IL GIUDICE Si deve distinguere innanzitutto tra giudici ordinari (giudice di pace, tribunale, corte dassise) e giudici speciali (giudici militari) e tra giudici collegiali e giudici monocratici (giud. Di pace, trib.monocratico, giud.per lud. Preliminare, etc.) INCOMPATIBILIT DEL GIUDICE PENALE (art. 34-35-36-37 c.p.p.) ART. 34 c.p.p. stabilisce i casi in cui il giudice non pu prendere parte al processo penale perch la sua imparzialit intaccata da precedenti attivit da lui compiute, quando cio ha emesso la sentenza di un grado precedente, ha svolto le funzioni di GIP o GUP o PM salvo i casi in cui (indicati nel medesimo articolo) gli atti posti in essere non determinino una conoscenza degli elementi di prova o determinino il venir meno dellimparzialit (ad es. emettere un autorizzazione sanitaria non rende il giudice incompatibile) ART. 35 c.p.p indica lincompatibilit del giudice per ragioni di parentela. (fino al secondo grado) ART. 36-37 c.p.p. ulteriori casi di incompatibilit derivanti dallinteresse del giudice nei confronti delloggetto del processo o delle parti (debitori o creditori) o (art. 37) nel caso in cui abbia indebitamente espresso il proprio parere sui fatti oggetto dellimputazione) ASTENSIONE E RICUSAZIONE DEL GIUDICE. Sono rimedi con cui si pu far valere una situazione di incompatibilit del giudice. ASTENSIONE ART. 36 c.p.p. la RINUNCIA allesercizio della funzione a cui il giudice obbligato se si trova in una delle situazione TASSATIVAMENTE indicate dallart.36 (Interesse, parentela, ha svolto funzioni precedenti) RICUSAZIONE ART. 37 c.p.p. la dichiarazione mediante la quale una parte chiede la sostituzione del giudice perch ritiene che ricorra una delle situazioni indicate nellart. precedente o perch questi ha indebitamente espresso la propria opinione sui fatti, esiste un termine PERENTORIO1 (art. 38) per la richiesta che va fatta o durante ludienza preliminare(art. 491) o (se manca) prime dellaccertamento della costituzione delle parti. Sulla richiesta decide la Corte1

Non si ritiene che lesistenza di una causa di incompatibilit determini una causa di nullit rilevabile quindi in ogni stato e grado del procedimento perch questo sarebbe incompatibile con la presenza di un termine perentorio.

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dappello, se la richiesta viene accolta il giudice che la accoglie indica anche se gli atti precedentemente compiuti conservano efficacia. LA COMPETENZA La competenza di un giudice si determina in base a tre criteri 1. COMPETENZA FUNZIONALE inerente i vari stati e gradi del procedimento 2. COMPETENZA PER MATERIA individuata dallart 5-6 c.p.p. (sostanzialmente per tipo di reati) la corte dassise competente per i reati pi gravi puniti con lergastolo o con pene superiori a 24 anni di reclusioni e per i reati indicati espressamente dallart. 5 c.p.p. il giudice di pace decide invece per i reati di microconflittualit tra privati (reati meno gravi) la competenza del tribunale individuate in via residuale dallart. 6 il tribunale competente per i reati che non appartengono alla competenza della corte dassise o del giudice di pace 3. COMPETENZA TERRITORIALE individuata in base al luogo in cui stato commesso il reato o, nel caso di reato tentato, in base al luogo in cui stato commesso lultimo atto2 LA CONNESSIONE Istituto con cui si deroga ai principi generali di competenza in casi espressamente previsti dall art. 12 c.p.p. ossia per i reati commessi da pi persone in concorso, da un unico soggetto con un'unica azione o se i reati sono stati commessi per occultare gli altri. Nel caso si proceda a connessione competente per tutti i procedimenti il giudice superiore. RIUNIONE E SEPARAZIONE DEI PROCESSI La riunione dei processi che appartengono alla competenza del MEDESIMO giudice o per i normali metodi di determinazione della competenza o per connessione possibile a condizioni stabilite dalla legge e precisamente dallart, 17 c.p.p. Processi pendenti nello stesso stato e grado La riunione non determini un ritardo nella definizione Devono essere uniti dal vincolo della connessione o dal vincolo investigativo Lart. 18 c.p.p. determina i casi in cui i procedimenti devono essere separati salvo che come dice il 1 comma il giudice ritenga la riunione assolutamente necessaria per laccertamento dei fatti, i casi in cui si deve provvedere alla separazione sono ricollegabili sostanzialmente alla posizione personale degli imputati ad es. nel caso in cui nelludienza preliminare risulti che si pu arrivare prontamente alla decisione nei confronti di uno o pi di essi, oppure nel caso in cui il giudice la ritenga utile ai fini della speditezza del processo ma in questo caso ci deve essere laccordo delle parti. LA RIMESSIONE Deroga alla competenza PER TERRITORIO prevista dallart. 45 c.p.p. nel caso in cui gravi situazioni locali determinino un pregiudizio alla libera determinazione dellorgano giudicante o la sicurezza e lincolumit, competente a decidere sulla domanda la CORTE DI CASSAZIONE e la richiesta pu essere presentata dal procuratore generale presso la corte dappello, dal pubblico ministero o dallimputato. Nel caso in cui la domanda venga accolta il giudice viene determinato sulla base dellart. 11 c.p.p. LE DECISIONI RELATIVE AL DIFETTO DI GIURISDIZIONE AL DIFETTO DI COMPETENZAE AL DIFETTO DI ATTRIBUZIONE

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Attenzione nel caso in cui non si riesca ad individuare il luogo competente il giudice del luogo in cui stata iscritta per prima la notizia di reato

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DIFETTO DI GIURISDIZIONE sussiste quando venga attribuito ad un giudice speciale un reato di competenza del giudice ordinario o viceversa. Ai sensi dellart. 20 c.p.p. il difetto di giurisdizione deve essere rilevato anche dufficio in ogne stato e grado del procedimento. 2. DIFETTO DI COMPETENZA PER MATERIA anche in questo caso lincompetenza pu essere eccepita o dichiarata anche dufficio in ogni stato e grado del processo ma con due eccezioni, quando competente un giudice di grado superiore quando lincompetenza deriva da connessione in entrambi i casi lincompetenza deve essere dichiarata o eccepita durante ludienza preliminare o se questa manca subito dopo compiuti per la prima volta gli accertamenti relativi alla costituzione delle parti. 3. DIFETTO DI COMPETENZA TERRITORIALE meno rigorosa delle prime DEVE SEMPRE essere eccepita durante ludienza preliminare o se questa manca subito dopo compiuti per la prima volta gli accertamenti relativi alla costituzione delle parti.1.

IL PUBBLICO MINISTERO La magistratura requirente organizzata in modo gerarchico ed costituita da : 1. PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE E LA CORTE DASSISE 2. PROCURA GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE DAPPELLO 3. PROCURA GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE DI CASSAZIONE Il pubblico ministero ha lobbligo di esercitare lazione penale, obbligo sancito dallart. 50 c.p.p. e dallart. 112 COST., nonostante gli uffici della procura siano organizzati in modo gerarchico il magistrato svolge le proprie funzioni con piena autonomia e pu essere sostituito solo nei casi espressamente stabiliti dalla legge. LESERCIZIO DELLAZIONE PENALE E LA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE. Il P.M. a conclusione delle indagini pu richiedere larchiviazione o esercitare lazione penale formulando limputazione ex art. 405 c.p.p. il processo penale inizia appunto con la formulazione dellimputazione. Il P.M. NON Pu decidere autonomamente sulla richiesta di archiviazione che deve essere accolta dal GIP che se non laccoglie fissa la data delludienza in camere di consiglio, e se ritiene necessarie ulteriori indagini le indica al PM potendo arrivare anche a intimare al PM di procedere alla formulazione dellimputazione. Questo deroga al principio di terziet e di imparzialit del giudice. Il pubblico ministero comunque una parte pubblica e con questo si giustifica il fatto che ha il dovere di compiere anche accertamenti sui fatti a favore dellimputato, chiederne lassoluzione o impugnare la sentenza nel suo interesse.

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NOTIZIA DI REATO QUERELA DUFFICIO P.M. ISTANZA

ARCHIVIAZIONE G.I.P. ACCOGLIE NON ACCOGLIE Fissa la data per Ludienza Inica al PM Le ulteriori Indagini

RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO

G.U.P. (art. 416 c.p.p.)

Impone al PM Di formulare limputazione Entro 10 gg.

LE PARTI PRIVATE. LIMPUTATO La qualit di imputato si acquista quando il PM esercita lazione penale (formula limputazione) momento che segna il passaggio dal procedimento al processo penale. Limputato ha ovviamente il diritto di difendersi, un fondamentale diritto dellimputato quello in base al quale NESSUNO PUO ESSERE OBBLIGATO A RENDERE DICHIARAZIONI AUTOINCRIMINANTI, limputato deve essere avvertito prima dellinizio dellinterrogatorio che quanto dir potr essere usato contro di lui e che ha la facolt di non rispondere, se non viene avvertito le dichiarazioni rese sono inutilizzabili. Il diritto alla difesa viene inoltre garantito dalla nomina di un difensore dufficio nel caso in cui limputato non ne nomini uno di fiducia. LA PARTE CIVILE Parte privata solo eventuale colui che esercita nel processo penale lazione civile per il risarcimento del danno. Possono costituirsi parte civile sia persone fisiche sia associazioni o comitati ma il danno risarcibile deve essere conseguenza immediata e diretta del fatto di reato. LA PERSONA OFFESA Non sempre coincide con la persona danneggiata dal reato. Alla persona offesa competono numerosi diritti quali lindicazione di elementi di prova, pu opporsi alla richiesta di archiviazione, richiedere un incidente probatorio ed assistervi, ricevere copia dellinformazione di garanzia, la possibilit di opporsi al emissione del decreto penale di condanna.4

IL RESPONSABILE CIVILE E LA PERSONA CIVILMENTE OBBLIGATA PER LA PENA PECUNIARIA. Parti solo eventuali del processo penale sono indicate dalle leggi civili (responsabilit oggettiva) per il pagamento del risarcimento del danno o per quanto riguarda la multa o lammenda sono responsabili (art. 196 c.p.p.) i soggetti che erano tenuti alla sorveglianza del colpevole. I RAPPORTI TRA GIUDIZIO PENALE E GIUDIZIO CIVILE Le pregiudiziali sono questioni dalla cui risoluzione dipende la definizione del procedimento, la regola generale quella secondo cui quando esiste una questione pregiudiziale civile o amministrativa il giudice penale deve risolverla senza sospendere il procedimento, a questa regola ci sono delle eccezioni prima tra tutte quella indicata dallart. 3 c.p.p. secondo cui il giudice PUO sospendere il processo quando la decisione dipende dalla soluzione di una controversia sullo stato di famiglia o di cittadinanza che deve essere SERIA, E LAZIONE CIVILE DEVE ESSERE IN CORSO, in questo caso ed a queste condizioni il giudice pu sospendere il processo fino al passaggio in giudicato della sentenza, altra eccezione determinata dallart. 479 c.p.p. che rende possibile la sospensione se la controversia civile di particolare complessit. Per quanto riguarda lefficacia della sentenza penale irrevocabile nel giudizio civile lart. 651 dispone che questa abbia efficacia di giudicato per quanto riguarda la sussistenza del fatto e la sua rilevanza penale e che limputato lo ha commesso, questo per il risarcimento del danno.

I PROVVEDIMENTI DEL GIUDICELART 125 C.P.P. dispone la forma che il provvedimento del giudice deve avere e distingue tra tre tipi di atto: la sentenza, lordinanza e il decreto e la legge stabilisce volta per volta la forma che deve essere adottata 1. LA SENTENZA Chiudono una fase processuale e possono essere di merito o meramente processuali a seconda che decidano sullimputazione o si limitino a decidere su una singola questione processuale senza pronunziarsi sulla pretesa punitiva. DEVE ESSERE SEMPRE MOTIVATA. 2. LA ORDINANZA latto con cui il giudice risolve una fase interlocutoria del processo anche questa deve essere motivata. 3. IL DECRETO atto di impulso alla prosecuzione del processo (ad es. il decreto che dispone il giudizio emesso dal GUP) non deve essere motivato se non nei casi espressamente previsti. IL PROCEDIMENTO IN CAMERA DI CONSIGLIO Sempre con riferimento ai provvedimenti del ART. 127 c.p.p. quando si deve procedere in giudice lart. 127 disciplina il procedimento in camera di consiglio il giudice fissa la data camera di consiglio stabilendo che quando questo delludienza e ne fa dare avviso alle parti 3) il PM e sia previsto il giudice fissa la data delludienza, fa gli altri destinatari dellavviso sono sentiti se compaiono 4)ludinza rinviata se sussiste un notificare la stessa alle parti che possono fino a 5 legittimo impedimento dellimputato 5)le disp. 1-3-4 giorni prima presentare memorie e qualora sono previste a pena di nullit. compaiano le parti possono essere sentite, ludienza si svolge senza la presenza del pubblico e il giudice dispone con ordinanza .

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OBBLIGO DELLA IMMEDIATA DECLARATORIA DI DETERMINATE CAUSE DI NON PUNIBILIT LART.129 stabilisce al 1 comma che determinati provvedimenti del giudice debbano essere presi immediatamente disponendo che IN OGNI STATO E GRADO DEL PROCESSO il giudice il quale riconosce che IL FATTO NON SUSSISTE, CHE LIMPUTATO NON LO HA COMMESSO, O CHE IL FATTO NON COSTITUISCE REATO, CHE IL REATO ESTINTO O CHE MANCA UNA CONDIZIONE DI PROCEDIBILIT LO DICHIARA DUFFICIO CON SENTENZA. Il 2 comma invece applica il principio del favor innocentiae e dispone che, nel caso in cui ricorra una causa di estinzione del reato ma dagli atti risulti evidente che il fatto non sussiste o che limputato non lo ha commesso etc., il giudice pronunci sentenza di assoluzione con le formule prescritte, con la formula cio pi favorevole (ad es. non che il reato estinto, ma che il fatto non sussiste). I TERMINI I termini si suddividono in tre categorie: perentori, ordinatori e dilatori. TERMINE PERENTORIO termine ENTRO il cui un atto deve essere compiuto a pena di decadenza, linutile decorso del termine comporta la perdita della facolt di compiere latto stesso. I TERMINI SI CONSIDERANO A PENA DI DECADENZA SOLTANTO NEI CASI STABILITI DALLA LEGGE. 2. TERMINE ORDINATORIO anche in questo caso il termine indica il limite entro il quale latto deve essere compiuto ma il decorso del termine NON COMPORTA LA DECADENZA DALLA FACOLT di compierlo ma pu comportare lapplicazione di sanzioni disciplinari. 3. IL TERMINE DILATORIO sono quelli per cui un atto non pu essere compiuto PRIMA del decorso del termine stesso.1.

Il termine pu essere restituito a norma dellart. 175 c.p.p. quando le parti se provano di non aver potuto osservarlo per caso fortuito o forza maggiore. LE FORME DI INVALIDIT DELLATTO PROCESSUALE PENALE Le forme di invalidit dellatto processuale sono : linesistenza in senso giuridico, le nullit assolute, le nullit relative, le nullit di ordine generale, linammissibilit e linutilizzabilit. INESISTENZA IN SENSO GIURIDICO non prevista dal legislatore ma costituisce una elaborazione della dottrina, elaborazione resa necessaria dalla tassativit delle nullit, tale principio lascerebbe insoluto il problema di abnormi, gravi violazioni che, proprio in conseguenza della loro abnormit non sono previste dal legislatore, in questi casi si deve fare ricorso allinesistenza che oltretutto non mai suscettibile di sanatoria. b) LE NULLIT sono tassativamente previste dal legislatore e si dividono in assolute, relative e di tertium genus I) Nullit ASSOLUTE sono disciplinate agli articoli 177 178 179 (capacit del giudice, iniziativa del Pm, presenza dellimputato e del difensore, o in altri casi stabiliti dalla legge e da questa definite insanabili) SONO INSANABILI E SONO RILEVABILI DUFFICIO IN OGNI STATO E GRADO DEL PROCEDIMENTO II) Nullit ORDINE GENERAE (ART. 180) sono quelle per le quali il legislatore prevede LA RILEVABILIT DUFFICIO MA ANCHE LA SANABILIT e non possono essere eccepite dopo la sentenza di 1 grado. III) Nullit RELATIVE (art.181) sono RILEVABILI SOLO DALLE PARTI e SONO SANABILI non possono essere eccepite dalla parte di chi vi ha dato o ha concorso aa)

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darvi corso e non possono altres essere eccepite da chi non ha interesse allosservanza della disposizione violata. IV) LE SANATORIE DELLE NULLIT si realizza una sanatoria dellatto nullo allorquando si combina con un altro atto giuridico sostitutivo del requisito mancante. Anche per le nullit assolute c una sanatoria che data dal giudicato penale mentre per le nullit relative o di ordine generale sono previste dallart. 183 lacquiescenza la parte ha rinunciato ad eccepire o ha accettato gli effetti dellatto oppure se la parte si avvalsa della facolt al cui esercizio latto omesso o nullo preordinato c) INUTILIZZABILIT concerne unicamente le prove (art.191 c.p.p. le prove acquisite in violazione dei divieti stabiliti dalla legge sono inutilizzabili) linutilizzabilit rilevabile anche dufficio in ogni stato e grado del procedimento. d) INAMMISSIBILIT Pu derivare dal compimento di un atto dopo la decorrenza del termine perentorio oppure dalla mancanza di un requisito di forma dellatto stesso e) LINVALIDIT DERIVATA ART. 185 la nullit di un atto rende invalidi quelli consecutivi che derivano da quello dichiarato nullo, la dichiarazione di nullit comporta la regressione del procedimento allo stato o grado in cui stato compiuto latto nullo (non si applica alle nullit concernenti le prove).

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Le prove, i mezzi di ricerca delle prove, le misure cautelari

Il processo penale tende a provare il fatto ipotizzato e le prove sono appunto gli strumenti impiegati per verificare lesistenza di tale fatto. Il codice del 1988 ha introdotto una distinzione molto importante e significativa tra i mezzi di prova e i mezzi di ricerca della prova; lesame dei testimoni e delle parti, i confronti, le ricognizione gli esperimenti giudiziali, la perizia e i documenti sono mezzi di prova che si caratterizzano per lattitudine ad offrire al giudice risultanze probatorie direttamente utilizzabili in sede di decisione. I mezzi di ricerca della prova (ispezione, perquisizione, sequestro, intercettazione) non sono di per s fonte di convincimento, ma rendono possibile acquisire cose o dichiarazioni dotate di attitudine probatoria. Fatta eccezione per le prove non ripetibili in sede dibattimentale nel sistema processuale del codice del 1988 la prova UNICAMENTE QUELLA ASSUNTA NEL CONTRADDITTORIO TRA LE PARTI, nel corso dellISTRUZIONE DIBATTIMENTALE o nellINCIDENTE PROBATORIO. Nelle indagini preliminari non si assumono prove ma solamente ELEMENTI DI PROVA che diverranno prove solamente se assunti nel corso dellistruzione dibattimentale. Lart. 189 del c.p.p. disciplina lassunzione della prova che pu avvenire quando questa sia idonea allaccertamento dei fatti e che non pregiudichi la libert morale della persona. In tema di valutazione della prova il principio fondamentale quello del LIBERO CONVINCIMENTO, in virt del quale non prevista una valutazione vincolata di determinate prove pur dovendo motivare la valutazione art. 192 il giudice valuta la prova dando conto nella motivazione dei risultati acquisiti e dei criteri adottati. Esistono alcune eccezioni al principio del libero convincimento del giudice due di queste, richiamate dallo stesso art. 192 c.p.p. sono la PROVA INDIZIARIA e la chiamata in CORREIT. Prova indiziaria ha per oggetto un fatto diverso mediante il quale usando regole logiche o di esperienza si pu risalire al fatto di reato per essere ammessa gli indizi devono essere GRAVI PRECISI E CONCORDANTI Chiamata in correit la chiamata in correit deve essere valutata unitamente agli altri elementi di prova che ne confermano lattendibilit, il giudice deve valutare prima lattendibilit delle dichiarazioni e, se queste sono attendibili, dovr verificare se esistano ulteriori elementi di prova per verificare la partecipazione dellimputato al fatto di reato. IL PRINCIPIO DISPOSITIVO (= la prova non in mano al giudice e c parit tra accusa e difesa in ordine allassunzione delle stesse) Art. 190 c.p.p. LE PROVE SONO AMMESSE A RICHIESTA DI PARTE. IL GIUDICE PROVVEDE SENZA RITARDO CON ORDINANZA ESCLUDENDO LE PROVE VIETATE DALLA LEGGE E QUELLE CHE SONO MANIFESTAMENTE SUPERFLUE O IRRILEVANTI. Il giudice ha poteri estremamente limitati in ordine allassunzione della prova potendo escludere solo le prove MANIFESTANENTE superflue o irrilevanti o ovviamente quelle vietate dalla legge. Il principio dispositivo comporta che le parti le quali intendano chiedere lesame di testimoni, periti, consulenti tecnici o altri soggetti indicati dallart. 210 debbano a pena di inammissibilit depositare sette giorni prima la lista con lindicazione delle circostanze su cui deve vertere lesame e che nelle richieste di prova effettuate ai sensi dellart. 493 dopo lapertura del dibattimento, non pi consentito fare riferimento a prove non indicate nella lista predetta a meno che la parte non dimostri di essersi trovata nella impossibilit di indicarle tempestivamente.

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I MEZZI DI PROVA La testimonianza la testimonianza la prova pi frequente ma anche la pi pericolosa, ha per oggetto tutti i fatti oggetto di prova ex art. 187 c.p.p. purch non si tratti di fatti concernenti la personalit dellimputato o della persona offesa. La capacit di testimoniare spetta (art. 196) ad ogni persona, ne segue che tale capacit prescinde dalle qualit psico-fisiche del soggetto chiamato a testimoniare, a tal fine lart. 196 2 comma consente al giudice di ordinare anche dufficio gli accertamenti opportuni e consentiti dalla legge. La testimonianza pu essere diretta, se il fatto stato direttamente percepito, mentre indiretta se il fatto oggetto di narrazione altrui percepita dal teste, la testimonianza indiretta non consentita su fatti appresi da persone vincolate dal segreto professionale o dal segreto dufficio e non pu essere utilizzata se il teste si rifiuta o non in grado di indicare la persona o la fonte da cui appreso la notizia dei fatti oggetto dellesame. Lobbligo di testimoniare stabilito dallart. 198 subisce numerose deroghe, non consentita la deposizione su fatti da cui potrebbe emergere una responsabilit penale del testimone, le dichiarazioni rese non possono formare oggetto di testimonianza, lart. 197 prevede alcune situazioni soggettive di incompatibilit a testimoniare (resp.civile, giudice, Pm), i pubblici ufficiali. Il testimone HA LOBBLIGO DI PRESENTARSI al giudice e di rispondere secondo VERIT alle domande che gli vengono poste. Lesame delle parti lart.208 c.p.p. stabilisce che nel dibattimento, limputato, La parte civile che non debba essere esaminata come testimone, il responsabile civile e la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria sono esaminati se ne fatto richiesta o vi consentono. Pertanto di INTERROGATORIO si pu parlare soltanto nelle indagini preliminari e nel corso della udienza preliminare ove linterrogatorio avviene su richiesta dellimputato. Il confronto Il confronto un mezzo di prova consentito ex art. 211 c.p.p. esclusivamente fra persone gi esaminate o interrogate allorquando vi sia disaccordo fra le stesse su fatti o circostanze importanti Le ricognizioni si tratta di un mezzo di prova mediante il quale un soggetto viene chiamato ad identificare una persona ,cosa, voce suono, o qualunque altro oggetto di percezione sensoriale. Lesperimento giudiziale un mezzo di prova destinato ad accertare se un fatto sia o possa essere avvenuto in un determinato modo La perizia ammessa ai sensi dellart.220 quando occorre svolgere indagini o acquisire dati o valutazioni che richiedono una particolare competenza tecnica o scientifica, in deroga al principio dispositivo lart. 224 stabilisce che il giudice pu disporre lacquisizione della perizia anche dufficio con ordinanza motivata, le parti hanno per la facolt di nominare consulenti tecnici. La prova documentale La prova documentale SOLTANTO quella che si forma al di fuori del procedimento penale (art. 234 c.p.p.) i verbali di dichiarazioni rese dallimputato possono essere utilizzati soltanto se il suo difensore ha partecipato allassunzione della prova nel procedimento in cui il verbale stato formato. I MEZZI DI RICERCA DELLA PROVA

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LISPEZIONE un mezzo di ricerca della prova diretto ad accertare le tracce e gli altri effetti materiali del reato ed disposta con DECRETO MOTIVATO dellautorit giudiziaria (Pm o giudice del dibattimento)

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LA PERQUISIZIONE mezzo di ricerca della prova delineato dallart. 247 il quale prevede la perquisizione personale o locale, il presupposto dato dallesistenza di FONDATI MOTIVI di ritenere che le le cose (corpo del reato o cose pertinenti al reato) si trovino in un luogo o su una persona. Necessario anche qui il decreto motivato, il soggetto pu farsi assistere da una persona di fiducia semprech questa sia prontamente reperibile. 3. IL SEQUESTRO Vincolo posto dal magistrato alla libera disponibilit di cose pertinenti il reato, pu essere probatorio, preventivo, conservativo. 4. LINTERCETTAZIONE Per procedere a intercettazioni necessario latto motivato dellautorit giudiziaria (perch si viola una libert costituzionalmente garantita) devono esistere gravi indizi di reato e tali intercettazioni devono essere assolutamente indispensabili ai fini della prosecuzione delle indagini, pu inoltre essere disposta solo per determinati reati. LINTERCETTAZIONE E DISPOSTA CON DECRETO MOTIVATO DEL PM IN SEGUITO AD AUTORIZZAZIONE CONCESSA DAL GIP IL QUALE DOVRA ACCERTARE LESISTENZA DEI PRESUPPOSTI DI AMMISSIBILITA, lutilizzazione delle intercettazioni vietata nei procedimenti diversi da quelli nei quali lintercettazione stata disposta.2.

LE MISURE PRECAUTELARI E LE MISURE CAUTELARI

Per quanto concerne le misure cautelari, fondamentali garanzie sono previste dalla Costituzione, in primo luogo viene in considerazione lart. 27 comma 2 cost. (limputato non considerato colpevole sino alla condanna definitiva) che implica un divieto di qualunque forma di restrizione della libert personale che possa apparire come anticipazione della pena. Lart. 13 cost. prevede linviolabilit della libert personale ma lo stesso art. 13 al 3 comma stabilisce che in casi eccezionali di necessit ed urgenza lautorit di PS pu adottare provvedimenti provvisori che devono essere comunicati entro 48 ore allautorit giudiziaria per la convalida il 2 comma dellart. 13 consente limitazioni alla libert personale nei soli modi e casi stabiliti dalla legge. LE MISURE PRECAUTELARI ARRESTO IN FLAGRANZA E FERMO DI INDIZIATI DI DELITTO. LART. 382 c.p.p. prevede lo STATO DI FLAGRANZA in tre distinte situazioni; una persona viene colta nellatto di commettere un reato o (quasi flagranza) quando subito dopo il reato un soggetto inseguito dalla persona offesa o da altre persone ovvero sorpreso con cose o tracce dalle quali appaia che abbia commesso il reato immediatamente prima, larresto pu essere obbligatorio o facoltativo in base al reato commesso. La seconda misura precautelare costituita dal FERMO DI INDIZIATO DI DELITTO (art. 384) in base al quale quando sussistono elementi che rendano fondato il pericolo di fuga di una persona gravemente indiziata di un reato per il quale la legge stabilisce la pena dellergastolo o della reclusione non inferiore nel minimo a 2 anni e superiore nel massimo a 6. Nellipostesi di applicazione di una delle due misure precautelari incombono dei doveri alla PG (art. 386) questi devono darne immediata notizia al PM e avvertire larrestato dalle facolt di nominare un difensore di fiducia e quindi devono informare il difensore, debbono porre larrestato a disposizione del PM al pi presto e non oltre 24 ore. Il PM pu procedere allinterrogatorio dellarrestato e deve darne notizia al difensore, il PM deve informare larrestato dei fatti per cui si procede, il PM entro 481

ore deve chiedere la convalida della misure precautelare al GIP, ludienza di convalida si svolge in camere di consiglio con la partecipazione NECESSARIA del difensore mentre quella del PM solo facoltativa, il GIP deve emanare un ordinanza con la quale dispone la mancata convalida e la liberazione del fermato ovvero, se le condizioni per lattuazione dellarresto sono state rispettate emana un ordinanza di convalida, in questo caso ove il PM NE ABBIA FATTO ESPLICITAMENTE RICHIESTA il GIP pu disporre una misura cautelare. Larrestato o fermato pu proporre ricorso per cassazione contro lordinanza di convalida. LE MISURE CAUTELARI PERSONALI: lapplicazione delle misure cautelari personali subordinata allesistenza di condizioni generali di applicabilit. In primo luogo richiesta lesistenza di gravi indizi di colpevolezza, le misure cautelari personali possono essere applicate ex artt. 280 e 287 c.p.p. solo quando si procede per delitti per i quali la legge stabilisce la pena dellergastolo o della reclusione superiore nel massimo a tre anni ad eccezione per la custodia cautelare in carcere che pu essere disposta solo per i DELITTI per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni. Lesistenza di queste condizioni generali di applicabilit non basta ma necessario lesistenza di almeno una delle esigenze cautelari dellart 274 c.p.p. ossia PERICOLO DI INQUINAMENTO DELLA PROVA, PERICOLO DI FUGA O NELLA PERICOLOSIT SOCIALE DELLA PERSONA SOTTOPOSTA ALLE INDAGINI. Il giudice deve scegliere tra le varie misure adottabili ispirandosi al criterio della proporzionalit e della adeguatezza (art. 275 c.p.p) Le misure cautelari personali si distinguono in misure coercitive e misure interdittive Le misure coercitive sono : 1. Il divieto di espatrio 2. Lobbligo di presentazione alla polizia giudiziaria 3. Lallontanamento dalla casa familiare 4. Il divieto e lobbligo di dimora 5. Gli arresti domiciliari 6. La custodia cautelare in carcere o in luogo di cura La pi importante sicuramente la custodia cautelare in carcere che non pu essere disposta per alcuni soggetti (malati gravi, donne incinte, uomini con pi di 70 anni) e inoltre il giudice non la pu disporre se ritiene che la sentenza possa concedere la sospensione condizionale della pena. Le misure interdittive sono: 1. Sospensione dellesercizio della potest di genitori 2. Sospensione dellesercizio di un pubblico ufficio o servizio 3. Divieto temporaneo di esercitare determinate attivit professionali o imprenditoriali APPLICAZIONE DELLE MISURE CAUTELARI Le misure cautelari sono disposte si richiesta del PM il quale deve presentare gli elementi su cui la richiesta si fonda nonch tutti gli elementi a favore dellimputato e le eventuali deduzioni e memorie difensive gi depositate. Sulla richiesta del PM provvede il GIP, per assicurare lesercizio del diritto alla difesa lart.294 dispone che fino alla dichiarazione di apertura del dibattimento il giudice che non vi abbia provveduto in sede di convalida del fermo o dellarresto provvede allinterrogatorio della persona in stato di custodia cautelare immediatamente o comunque non oltre 5 gg dallapplicazione. La custodia cautelare ha dei termini tassativi che vanno da 2 a 4 e fino a 6 anni per i reati pi gravi la scadenza di tali termini importa la rimessione in libert imputato. MEZZI DI IMPUGNAZIONE

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I mezzi di impugnazione previsti nei casi dei provvedimenti applicativi di misure cautelari sono il riesame, lappello e il ricorso per cassazione. Il riesame previsto per i provvedimenti che dispongono misure coercitive e pu essere proposto dallimputato entro 10 gg. Dalla esecuzione o notificazione del provvedimento. Nei confronti della altre ordinanze (che non dispongono lapplicazione di una misura coercitiva) le parti (imputato, difensore, PM) possono proporre appello enunciandone contestualmente i motivi. Le decisioni emesse dal tribunale delle libert in seguito a richiesta di riesame o ad appello sono suscettibili di ricorso per cassazione entro dieci giorni dalla comunicazione o dalla notificazione dellavviso di deposito del provvedimento. Le misure cautelari reali (sequestro preventivo e conservativo) Limitano la disponibilit del patrimonio vengono richieste quando esistono fondati motivi che i beni si disperdano e che quindi manchino le garanzie per il pagamento della pena pecuniaria (seq.conservativo) o quando la libera disponibilit di una cosa possa aggravare le conseguenze di un reato o permettere la commissione di altri reati(seq. Preventivo)

IL PROCEDIMENTO, I RITI SPECIALI, IL GIUDIZIO ORDINARIO

LE INDAGINI PRELIMINARI Art. 362 c.p.p. Con le indagini preliminari il PM acquisisce ELEMENTI DI PROVA al fine di decidere se esercitare o meno lazione penale. Gli atti dellindagine preliminare sono coperti dal segreto (art. 329 c.p.p.) fino a quando limputato non ne possa avere conoscenza e, comunque, non oltre la chiusura delle indagini preliminari, il PM pu comunque, con decreto motivato, disporre il segreto per singoli atti. CONDIZIONI DI PROCEDIBILITA Art. 330 c.p.p. il PM e la polizia giudiziaria prendono notizia dei reati di propria iniziativa e ricevono le notizie di reato presentate o trasmesse a norma degli articoli seguenti Art. 331 c.p.p. DENUNCIA DA PARTE DI PUBBLICI UFFICIALI E INCARICATI DI UN PUBBLICO SERVIZIO Art. 332 c.p.p. DENUNCIA DA PARTE DI PRIVATI Art. 333 c.p.p. REFERTO Si intende per notizia di reato qualunque informazione scritta od orale effettuata allautorit giudiziaria o ad unaltra autorit che abbia lobbligo di riferire alla prima avente ad oggetto un fatto nel quale siano ravvisabili estremi di reato, una volta pervenuta la notizia di reato il PM ha il dovere (art. 335 c.p.p.) di iscriverla immediatamente nellapposito registro custodito presso lufficio nonch il dovere di iscrivere il nome della persona alla quale il reato attribuito. I reati di regola sono perseguibili dufficio (non serve manifestazione di volont da parte della persona offesa) ma in determinati casi tale manifestazione di volont appare necessaria e deve provenire dalla persona offesa (denuncia o istanza) oppure dalla pubblica autorit (richiesta, autorizzazione a procedere).1

ART. 336 QUERELA ART. 341 ISTANZA DI PROCEDIMENTO (proposta dalla persona offesa con le forme della querela) ART. 342 RICHIESTA DI PROCEDIMENTO (atto scritto dellautorit competente) ART. 343 AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE (richiesta a norma dellart. 344 dal PM) Le indagini preliminari della polizia giudiziari A norma dellart. 347 la polizia giudiziaria riferisce senza ritardo al pubblico ministero gli elementi essenziali del fatto, la comunicazione della notizia di reato va effettuata entro 48 ore dal compimento dellatto quando siano stati compiuti atti investigativi per i quali prevista lassistenza del difensore, la PG pu compiere anche autonomamente atti investigativi.

Le indagini preliminari del PMCostituiscono la parte essenziale della fase del procedimento penale e sono finalizzate allesercizio dellazione penale, la riforma ha inteso ridurre al minimo il valore probatorio delle indagini preliminari per dare piena attuazione al contraddittorio nel momento di formazione della prova. Il PM pu nominare o avvalersi di consulenti per singoli atti per i quali sia necessaria una particolare conoscenza tecnica. Le indagini preliminari sono funzionali alle scelte del PM in ordine allesecuzione o meno dellazione penale e non dovrebbero acquisire valore probatorio al di fuori della fase investigativa. Esistono tuttavia casi in cui il legislatore riconosce alla indagini preliminari valore probatorio, ma, essendo una prova formatasi in assenza di contraddittorio il legislatore vincolato ad attribuire ad essi valore di prova solo nei casi eccezionali previsti dallart. 111 cost. : ACCERTATA IMPOSSIBILITA DI NATURA OGGETTIVA PROVATA CONDOTTA ILLECITA CONSENSO DELLIMPUTATO In accordo con tale disposizione costituzionale alle indagini preliminari viene attribuito valore probatorio nei seguenti casi: a) Nel caso di atti di indagine originariamente irripetibili b) irripetibilit sopravvenuta e non prevedibile c) lettura delle dichiarazioni rese dallimputato nel corso delle indagini preliminari o nelludienza preliminare se limputato contumace, assente o rifiuta di sottoporsi allesame. d) Nei casi di contestazione dellesame testimoniale o dellesame delle parti. e) Nelle ipotesi in cui limputato consente allimpiego probatorio degli atti di indagine preliminare. IL DIRITTO ALLA DIFESA NEL CORSO DELLE INDAGINI PRELIMINARI Perch la persona sottoposta alle indagini possa esercitare il diritto alla difesa essenziale che venga a conoscenza delle indagini a suo carico Lart 335 c.p.p. dispone che il Pm iscrive immediatamente la notizia di reato e (3 comma) salvo alcuni reati, ne da immediata comunicazione alla persona indagata alla persona offesa e ai rispettivi difensori ove ne facciano richiesta. Il PM per pu disporre il segreto per un periodo massimo di 3 mesi. Lindagato pu venire a conoscenza delle indagini a suo carico anche con linformazione di garanzia (art. 369 c.p.p.)che il PM invia solo nel caso in cui debba compiere (per la prima volta) un atto per il quale il difensore ha diritto di assistere. Il PM ha quindi lobbligo (art. 415 bis) di avvisare lindagato della conclusione delle indagini preliminari, il PM il quale intenda esercitare lazione penale, deve darne avviso allindagato affinch1

questi possa predisporre le sue difese e addurre le proprie ragioni al fine di convincere il PM a desistere dal suo proposito e richiedere larchiviazione. Molto importante che la richiesta o il decreto di citazione a giudizio sono nulli se non sono preceduti dallavviso previsto dallart. 415 bis c.p.p.Art. 335 3 comma per alcuni reati il PM da notizia con liscrizione nel registro allindagato e alla persone offesa ed eventualmente ai difensori

Art. 360 informazione di garanzia se il PM deve compiere un atto per il quale richiesta la presenza del difensore

Art. 415 bis avviso di conclusione delle indagini preliminari sempre necessario se il PM intende esercitare lazione penale

Oltre al diritto di difesa inteso tradizionalmente, nel senso di partecipazione critica della difesa agli atti istruttori dellindagante esiste la possibilit di ricercare le prove a favore dellindagato (art. 327 bis c.p.p.) proprio per il principio dispositivo in materia di prove e per il principio di parit delle armi tra accusa e difesa. Gli elementi di prova raccolti del difensore possono essere presentati al PM e circa il valore che a queste pu attribuirsi in dibattimento lart.391 dispone che delle dichiarazioni inserite nel fascicolo del difensore le parti possono servirsi per contestazioni nel corso dellesame testimoniale, nel caso di atti investigativi irripetibili per impossibilit sopravvenuta imprevedibile, lettura delle dichiarazioni dellimputato. Inoltre previsto che gli atti originariamente irripetibili compiuti dal difensore siano inseriti nel fascicolo del dibattimento. Infine le parti possono concordare linserimento di atti riguardanti lattivit investigativa nel fascicolo del dibattimento. LINCIDENTE PROBATORIO Necessario quando nel corso delle indagini preliminari si deve assumere prove non rinviabili al dibattimento, pu essere disposto soltanto nei casi tassativamente indicati dallart. 392 c.p.p. su richiesta al GIP dal PM o della persona sottoposta alle indagini. Caratteristica pi importante dellincidente probatorio la sua eccezionalit e la tassativit dei casi in cui si pu richiedere indicate dallart. 392 c.p.p.; le ipotesi pi importanti sono 1. Testimonianza di persona quando esiste fondato motivo che questa non potr essere esaminata nel dibattimento 2. Testimonianza di persona quando questa potrebbe essere sottoposta a minaccia o intimidazione 3. Perizia o esperimento su un luogo o cosa soggetta a modificazioni1

4. Perizia quando potrebbe determinare una sospensione del processo superiore a 60 giorni Come si detto solo il PM o la persona sottoposta alle indagini possono richiedere lincidente probatorio, la persona offesa pu unicamente chiedere al PM che lo richieda e se questi non lo riterr necessario dovr pronunciare decreto motivato e farlo notificare alla persona offesa, ludienza si svolge in camera di consiglio con la partecipazione necessaria del PM e del difensore della persona sottoposta alle indagini ha diritto di parteciparvi anche il difensore della persona offesa, la persona offesa e lindagato. Lassunzione della prova con incidente probatorio rispetta le forme stabilite per il dibattimento ed pienamente utilizzabile in sede dibattimentale ma solo nei confronti degli imputati i cui difensori hanno partecipato allassunzione della prova. DURATA E CHIUSURA DELLE INDAGINI PRELIMINARI La durata delle indagini preliminari di 6 mesi dalliscrizione e registro delle notizie di reato o di un anno per i reati indicati dallart. 407 (2 COMMA) (indagini particolarmente complesse) Ai sensi dellart. 406 il PM pu chiedere al giudice una proroga delle indagini per giusta causa, la proroga pu venire concessa per un termine non superiore a 6 mesi e le indagini preliminari non possono superare i 18 mesi o 2 anni nei casi previsti dal art. 407 (2 COMMA) Scaduto tale termine gli atti di indagine preliminare non possono essere utilizzati. Le indagini preliminari si chiudono con la RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE o con la RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO. Se il GIP accoglie la richiesta di archiviazione pronuncia decreto motivato e restituisce gli atti al PM, lavviso della richiesta di archiviazione notificato allindagato e alla persona offesa la quale pu opporsi entro 10 gg. e con richiesta motivata chiedere la prosecuzione delle indagini. Se a seguito di questa opposizione o per altri motivi il GIP ritiene di non accogliere la richiesta, fissa la data delludienza in camera di consiglio e ne fa dare avviso alle parti, dopodich il GIP se ritiene siano necessarie ulteriori indagini le indica al PM , se non le ritiene necessarie dispone con ordinanza che il PM formuli entro 10 gg limputazione. In tal modo vi un controllo giurisdizionale sulloperato del PM. Se non vi richiesta di archiviazione latto conclusivo delle indagini preliminari la richiesta di rinvio a giudizio formulata ai sensi dellart, 417 c.p.p., la richiesta e nulla se non preceduta dallavviso di cui allart. 415 bis nonch dellinvito a presentarsi per rendere interrogatorio qualora lindagato ne abbia fatto richiesta.

PM

RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE

1

GIP

NO

ARCHIVIAZIONE

SI

UDIENZA IN CAMERADI CONSIGLIO

Restituisce il fascicolo al PM

SI INDICA LE UNTERIORI INDAGINI

ULTERIORI INDAGINI

NO CON ORDINANZA IMPONE DI FORMULARE LIMPUZATIONE ENTRO 10 GG

LUDIENZA PRELIMINARELa richiesta di rinvio a giudizio disposta ex art. 416 c.p.p. nella cancelleria del giudice delludienza preliminare e con essa trasmesso anche il fascicolo delle indagini preliminari , lavviso del giorno delludienza notificato alla persona offesa e allimputato con lavviso che non comparendo sar giudicato in contumacia, viene notificato anche al PM e al difensore con lavvertimento che possono prendere visione degli atti e produrre documenti. Ludienza preliminare si svolge in camera di consiglio con la partecipazione necessaria del PM e del DIFENSORE dellimputato, il giudice in primo luogo procede agli accertamenti relativi alla costituzione delle parti ordinando la rinnovazione degli avvisi etc. inoltre pu dichiarare la contumacia dellimputato salvo il caso in cui lassenza sia dovuta a causa di forza maggiore o legittimo impedimento (circostanze liberamente valutate dal giudice), terminati gli accertamenti il giudice dichiara aperta la discussione: il PM parla per primo e espone sinteticamente i risultati delle indagini, a questo punto limputato pu rendere dichiarazioni o chiedere di essere sottoposto a interrogatorio (se il giudice lo chiede linterrogatorio si svolge nelle forme dellesame dibattimentale e in questo caso le dichiarazioni rese assumono i connotati di PROVA assunta eccezionalmente nelludienza preliminare). Terminata la discussione vi sono due possibilit: 1. Il giudice ritiene di poter decidere allo stato degli atti. 2. NON ritiene di poter decidere allo stato degli atti. Nel primo caso il giudice dichiara chiusa la discussine ed emana il decreto con cui dispone il giudizio accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio o pronunzia sentenza di non luogo a procedere(ex art. 425 c.p.p.) Nel secondo caso il GUP ex art. 421 e 422 c.p.p. Pu indicare al PM le ulteriori indagini da compiere o disporre ANCHE DUFFICIO lassunzione delle prove delle quali appare evidente la decisivit AI FINI DELLEMANAZIONE DELLE SENTENZA DI NON LUOGO A PROCEDERE. Nel corso delludienza preliminare possibile la modifica dellimputazione che viene comunicata dal PM allimputato presente oppure, in caso di assenza, al suo difensore. Immediatamente dopo lemissione del decreto che dispone il giudizio il giudice provvede nel contraddittorio tra le parti alla formazione del fascicolo per il dibattimento (art. 431 c.p.p. le parti1

possono concordare lacquisizione al fascicolo per il dibattimento di atti contenuti nel fascicolo del PM, nonch della documentazione relativa allattivit di investigazione difensiva). Il fascicolo per il dibattimento assieme al decreto che dispone il giudizio trasmesso alla cancelleria del giudice competente per il giudizio, alla fine delludienza preliminare, oltre al fascicolo per il dibattimento, formato anche il fascicolo del PM nel quale sono contenuti tutti gli atti delle indagini preliminari nonch degli atti acquisiti alludienza preliminare unitamente al verbale della stessa. Le funzioni delludienza preliminare: ludienza preliminare ha essenzialmente 3 funzioni Fare da filtro ad imputazioni azzardate Garantire lattuazione del diritto alla prova Rendere possibile la scelta di riti differenziati deflattivi del dibattimento Per la prima funzione si richiama lart. 425 c.p.p. il giudice pronuncia sentenza di non luogo a procedere anche quando gli elementi acquisiti risultano insufficienti, contraddittori o comunque non idonei a sostenere laccusa in giudizio La seconda funzione dellUdienza preliminare la concreta attuazione del diritto alla prova che, successivamente ad interventi legislativi e della corte costituzionale stata ampliata consentendo di colmare nelludienza preliminare le lacune delle indagini preliminari, potendo richiedere lincidente probatorio, potendo il giudice indicare al PM le ulteriori indagini da compiere e di disporre anche dufficio lassunzione delle prove dalle quali appare evidente la decisivit per lemanazione della sentenza di non luogo a procedere. La sentenza di non luogo a procedere appellabile ai sensi dellart. 428 c.p.p. dal procuratore della repubblica, dal procuratore generale della corte dappello e dallimputato, la senteza altres soggetta a revoca nel caso in cui emergano successivamente nuove fonti di prova che giustifichino il rinvio a giudizio

NOTIZIA DI REATO QUERELA DUFFICIO, ISTANZA

1

PUBBLICO MINISTERE

ARCHIVIAZIONE

RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO

GIP

GUP (ART. 416 C.P.P.)

ACCOGLIE

NON ACCOGLIE IMPONE AL PM DI FORMULARE LIMPUTAZIONE

INDICA LE ULTERIORI INDAGINI AL PM

FA DA FILTRO PER LE IMPUTAZIONI AZZARDATE SI SVOLGE IN CAMERA DI CONSIGLIO CON LA PARTECIPAZIONE DEL PM E DEL DIFENSORE

GIUDICA ALLO STATO DEGLI ATTI

IMPONE NUOVE INDAGINI AL PM

DISPONE IL GIUDIZIO

NON LUOGO A PROCEDERE

ASSUME LE PROVE CHE RITIENE NECESSARIE PER LA SENT. DI NON LUOGO A PROC.

NEL CONTRADDITTORIO TRA LE PARTI PROVVEDE ALLA FORMAZIONE DEL FASCICOLO PER IL DIBATTIMENTO

I RITI (O PROCEDIMENTI) SPECIALI I procedimenti speciali si possono distinguere in due categorie, quelli diretti a deflazionare il dibattimento, e cio lapplicazione della pena su richiesta delle parti, il giudizio abbreviato e il1

procedimento per decreto penale (nel quale linstaurazione del dibattimento eventuale e consegue allopposizione dellimputato) e quelli che escludono ludienza preliminare anticipando il dibattimento stesso, e cio, il giudizio direttissimo e il giudizio immediato. Il giudizio abbreviato: Il giudizio abbreviato un rito speciale in virt del quale il processo viene definito nelludienza preliminare, pu essere richiesto soltanto dallimputato al quale viene applicata una riduzione della pena (diminuzione di un terzo). La richiesta va presentata dallimputato NEL CORSO DELLUDIENZA PRELIMINARE fino a che non siano state formulate le conclusioni. Sulla richiesta il giudice deve provvedere con ordinanza con la quale dispone il giudizio abbreviato, in altre parole la semplice richiesta impone al giudice lobbligo di disporre il giudizio abbreviato, obbligo che cade solo se limputato subordini il giudizio abbreviato ad un integrazione probatoria, in questo caso il giudice dispone il giudizio abbreviato solo nel caso in cui valuti lintegrazione effettivamente necessaria. Il giudizio abbreviato si svolge in camera di consiglio, si osservano le disposizioni previste per ludienza preliminare tranne lart. 422 e 423 rispettivamente inerenti lintegrazione probatorio dufficio o su richiesta di parte e la modifica dellimputazione. Il giudizio abbreviato comporta una metamorfosi delludienza preliminare, la quale da udienza filtro diventa un udienza in cui si accerta al responsabilit dellimputato Se limputato richiede incondizionatamente il giudizio abbreviato il giudice delludienza preliminare ha il dovere di disporlo anche se ritenga il processo non decidibile allo stato degli atti. In tal caso, il giudice avr il dovere, previsto dallart. 441 comma 5 c.p.p. di ordinare anche dufficio lassunzione degli elementi di prova necessari alla decisione. La reiezione della richiesta consentita solo se sia lo stesso imputato a renderla possibile condizionando la richiesta stessa ad una integrazione probatoria ritenuta dallimputato necessaria ai fini della decisione. Ladozione del giudizio abbreviato pone dei limiti allappellabilit della sentenza ex art. 443 c.p.p. Lapplicazione della pena su richiesta delle parti Il rito dellapplicazione della pena su richiesta delle parti consente di risparmiare tutto il dibattimento e di eliminare un grado di impugnazione vista linappellabilit della sentenza emessa su accordo delle parti. Lart. 444 c.p.p. stabilisce che limputato e il PM possono chiedere al giudice lapplicazione di una sanzione sostitutiva o di una pena pecuniaria ovvero di una pena detentiva quando questa non supera i 5 anni. Il giudice dispone con sentenza la pena patteggiata solo ove ritenga congrua la pena indicata. La richiesta di patteggiamento pu essere effettuata nel corso delle indagini preliminari, in udienza preliminare fino alla presentazione delle conclusioni e fino alla dichiarazione di apertura del dibattimento nel giudizio direttissimo. La volont dellimputato deve essere espressa direttamente o a mezzo di procuratore speciale, la sentenza emessa ex art. 444 c.p.p. inappellabile a meno che non vi sia stato il dissenso del PM che potr in tal caso proporre appello. Oltre alla diminuzione di pena lapplicazione della pena su richiesta comporta molti altri benefici allimputato quali la non iscrizione nel certificato spedito a richiesta di parte e nel caso di applicazione di pena pecuniaria la stessa non di ostacolo ad una successiva applicazione della sospensione condizionale della pena. Il procedimento per decreto penale. Lart. 459 dispone che nei procedimenti per reati perseguibili dufficio ed in quelli perseguibili a querela (se il querelante non vi si opposto) il PM se ritiene sia applicabile soltanto una pena pecuniaria pu presentare al GIP una richiesta motivata di emissione del decreto penale di condanna1

indicando la misura della pena. Nello specificare la richiesta della pena il PM pu chiedere lapplicazione di una pena diminuita fino alla met rispetto al minimo edittale. Il giudice pu accoglierla oppure no, se la accoglie il giudice applica la pena, ha notevoli connotazioni di premialit quali la non condanna al pagamento delle spese processuali e la non applicazione delle spese accessorie. A pena di inammissibilit entro 15 gg. limputato o la persona civilmente obbligata possono proporre opposizione. Il giudizio direttissimo Il giudizio direttissimo ed il giudizio immediato sono riti diretti ad anticipare il dibattimento e nei quali difetta ludienza preliminare. Tale giudizio previsto in 3 ipotesi. La prima ipotesi (art. 449 c.p.p.) quando una persona stata arrestata in flagranza di un reato il PM pu presentare direttamente limputato in stato di arresto davanti al giudice per il dibattimento, per la convalida e il contestuale giudizio, entro 48 ore dallarresto. La seconda ipotesi prevista nel caso in cui il PM chieda la convalida dellarresto al GIP, in tal caso si proceder al giudizio direttissimo se successivamente alla convalida il PM presenti limputato in udienza non oltre il 15 giorno dallarresto. La terza ipotesi si ha nei confronti della persona la quale nel corso dellinterrogatorio abbia reso confessione che deve per avere per oggetto il reato completo di tutti i suoi elementi e non deve rendere necessarie quindi ulteriori indagini per acquisire elementi probatori. Il giudizio immediato A differenza del giudizio direttissimo in esso non difetta la fase delle indagini preliminari al dibattimento. Il giudizio immediato pu essere richiesto dal PM o dallimputato. Nel caso di richiesta del PM i presupposti per il giudizio immediato sono 3: 1. Evidenza della prova 2. La persona sottoposta alle indagini deve previamente essere interrogata sui fatti dai quali emerge levidenza della prova o deve avere omesso di presentarsi. 3. La richiesta deve essere presentata entro 90 gg. dalla data di iscrizione della notizia di reato. Il giudizio immediato pu essere richiesto dallimputato allorquando questultimo rinunci alludienza preliminare e richieda il giudizio immediato con dichiarazione presentata in cancelleria, non richiesta altra condizione perch il giudice accolga tale richiesta.

PROCEDIMENTI SPECIALI Deflattivi del dibattimento GIUDIZIO APPLICAZIONE DELLA PENA SU PROCEDIMENTO PER 2

ABBREVIATO Manca il dibattimento

RICHIESTA Manca il dibattimento

DECRETO PENALE Manca il dibattimento

Il processo viene definito in udienza Si ha durante le indagini preliminari o Solo se deve essere applicata una preliminare prima della conclusione delludienza pena pecuniaria preliminare Richiesto dallimputato Richiesto dal PM e dallimputato

Si svolge in camera di consiglio Diminuzione di pena Limiti alla possibilit di appello

Il giudice deve ritenere la pena congrua La pena pu essere diminuita fina alla met del minimo edittale La sentenza inappellabile (a meno che Limputato pu proporre appello il PM si sia opposto

PROCEDIMENTI SPECIALI DEFLATTIVI DELLUDIENZA PRELIMINARE

GIUDIZIO DIRETTISSIMO ARRESTO IN FLAGRANZA Entro 48 ore il PM il PM Richiede la convalida Dellarresto e il giudizio il Pm chiede la convalida al GIP e successivamente ma non oltre 15 gg dall arresto chiede il giudizio se la persona nel corso dellinterrogatorio rende confessione

Visto che manca ludienza preliminare i testimoni possono essere citati oralmente Limputato e il suo difensore possono chiedere un termine per preparare la difesa non superiore a 10 gg.

GIUDIZIO IMMEDIATO Non mancano completamente le indagini preliminari Puo essere richiesto 2

Dal PM DALLIMPUTATO evidenza della prova interrogatorio della parte o mancata comparizione richiesta effettuata entro 90 gg dalliscrizione se rinuncia alludienza preliminare

LA RICHIESTA VA PRESENTATA AL G.I.P. CHE PUO ACCETTARLA ED EMETTERE IL DECRETO CHE DISPONE IL GIUDIZIO O RIGETTARLA REINVIANDO IL FASCICOLO AL P.M. (SALVO RICORRA UN CASO DI PROSCIOGLIMENTO EX. ART. 129 C.P.P.

IL GIUDIZIO ORDINARIOIl giudizio consta di 3 fasi, la fase degli atti preliminari al dibattimento, il dibattimento, la fase postibattimentale.

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La fase predibattimentale ha una funzione preparatoria, in questa fase il presidente del tribunale o della corta dassise, una volta ricevuto il decreto che dispone il giudizio, pu, ove sussistano giustificati motivi anticipare ludienza o differirla per non pi di una volta. Tra la data del decreto che dispone il giudizio e la data delludienza deve trascorrere un termine non inferiore a 20 giorni. La funzione preparatoria delle prove delineata dallart. 468 c.p.p. che indica il termine di 7 giorni prima delludienza per presentare la lista dei testimoni e consulenti con lindicazione delle circostanze oggetto dellesame, sar il giudice ad escludere le testimonianze vietate dalla legge o quelle manifestamente sovrabbondanti. Nella fase predibattimentale non si assumono prove se non in via eccezionale (con incidente probatorio). Nella fase predibattimentale consentita lemanazione di una sentenza di proscioglimento ai sensi dellart. 469 c.p.p.Art. 469 c.p.p. salvo quanto previsto dallart. 129 c.p.p. se lazione penale non doveva essere iniziata o non deve essere proseguita ovvero se il reato estinto e se per accertarlo non necessario procedere al dibattimento, il giudice, in camera di consiglio, sentiti il PM e limputato e se questi non si oppongono, pronuncia sentenza inappellabile di non doversi procedere enunciandone la causa nel dispositivo.

Linizio del dibattimento avviene ex art. 492 c.p.p. con la dichiarazione di apertura del dibattimento, in udienza prima di tale apertura il presidente controlla la regolare costituzione delle parti, se non presente il difensore il giudice designa un sostituto, per quanto riguarda la contumacia, limpedimento, lassenza etc. si applicano in quanto compatibili le disposizioni dellart. 420 bis ter - quater quinquies c.p.p. , nella parte predibattimentale che si svolge in udienza importante la trattazione delle questioni preliminari, le quali ex art. 491 c.p.p. sono precluse se non sono proposte subito dopo compiuto per la prima volta laccertamento della costituzione delle parti. Tali questioni riguardano la competenza e le nullit ex art. 181 c.p.p. (NULLITA RELATIVE) dette questioni sono decise dal giudice con ordinanza. I principi fondamentali del dibattimento sono la pubblicit, la concentrazione, il principio dispositivo in tema di assunzione della prova, loralit, limmediatezza, il contraddittorio nel momento di formazione della prova, la correlazione tra accusa e sentenza, la non regressione ad una fase antecedente allorquanto si sia giunti validamente alla fase del giudizio. Il principio fondamentale in ordine allacquisizione delle prove quello dispositivo posto dallart. 190 c.p.p. secondo il quale le prove sono ammesse a richiesta di parte, il secondo comma dellarticolo sottolinea leccezionalit dellassunzione di prove non richieste dalle parti. Il principio dispositivo dellart.190 c.p.p. riserva alle parti liniziativa in tema di assunzione della prova escludendo o prevedendo come eccezionali i poteri di autonoma iniziativa dellorgano giurisdizionale in tema di assunzione della prova. Esistono alcune deroghe al principio dispositivo e queste sono : A. al principio secondo il quale il giudice deve giudicare unicamente sui fatti enunciati dalle parti ai sensi dellart. 493 c.p.p. (indicazione della parti sui fatti che intendono provare) il giudice deve quindi attenersi al thema probandum indicato dalle parti; a questo principio si deroga con lart. 506 1 comma c.p.p. in base al quale il presidente pu in ordine allesame dei testimoni, pu indicare alle parti nuovi temi di prova pi ampi, utili alla completezza dellesame. Il giudice pu fare ci solo in base ai risultati delle prove assunte nel dibattimento a iniziativa di parte o a2

seguito delle letture disposte quindi dovr attenersi ai temi di prova che emergono dalle prove assunte a richiesta di parte. B. Al principio secondo il quale il giudice deve assumere solo le prove richieste dalle parti, la possibilit di una deroga emerge dallarticolo 190 secondo comma secondo il quale la legge stabilisce i casi in cui le prove sono ammesse dufficio, leccezione pi vistosa quella dellart. 507 c.p.p. per cui il giudice se risulta assolutamente necessario pu disporre anche dufficio lassunzione di nuovi mezzi di prova.

Lart. 514 c.p.p. vieta la lettura dei verbali a meno che non sia espressamente consentita, tale lettura prevista per i verbali degli atti assunti nellincidente probatorio, ma ci non deroga al principio di oralit e contraddittorio nel momento di formazione della prova perch entrambi questi requisiti hanno trovato attuazione nellincidente probatorio Reali deroghe a questi principi si hanno: Per gli atti originariamente irripetibili Per gli atti non originariamente irripetibili ma divenuti irripetibili per fatti sopravvenuti Nella contestazione nel corso dellesame testimoniale (contraddizione tra quanto dichiarato) valido ai fini della credibilit del teste Nel caso di atti di altro procedimento o nellincidente probatorio soltanto per se il difensore dellimputato vi ha partecipato Nel caso in cui limputato presti il proprio consenso Atti del difensore in caso di sopravvenuta ed imprevedibile impossibilit di ripetizione. Strettamente collegato al contraddittorio appare il principio di correlazione tra accusa e sentenza dal momento che risulterebbe inutile lesercizio del diritto alla difesa se fosse consentita la condanna per fatto diverso da quello contestato o per fatti nuovi esiste per la possibilit di modificare limputazione (art. 516 c.p.p.) semprech il reato non appartenga alla competenza di un giudice superiore. Il PM pu contestare (art. 518 c.p.p.) allimputato un fatto nuovo, per cui debba procedersi dufficio e non enunciato nel decreto che dispone il giudizio ma questa contestazione richiede lautorizzazione del giudice e il consenso dellimputato. Limputato che ne faccia richiesta ha diritto ad una sospensione del dibattimento per un tempo non inferiore al termine per comparire ma comunque non superiore a 40 giorni. Subito dopo lapertura del dibattimento si ha ai sensi dellart. 493 c.p.p. lesercizio del diritto alla prova, infatti le parti indicano i fatti che intendono provare e chiedono lammissione delle prove, non ammissibile la richiesta dellesame di prove non comprese nella lista provista dallart. 468 c.p.p. a meno che la parte richiedente non dimostri di non averle potuto indicare tempestivamente nella lista. Lart. 493 comma 3 prevede una sorta di patteggiamento sulla prova del tutto analogo a quello che le parti possono effettuare allatto della formazione del fascicolo per il dibattimento. Una volta disposta con ordinanza lassunzione delle prove inizia listruzione dibattimentale con lassunzione delle prove richieste dal PM e dalle altre parti, lassunzione della prova orale affidata essenzialmente allattivit delle parti, il presidente nel corso dellesame dei testimoni ha un potere di intervento la cui finalit quella di integrare lattivit delle parti La discussione e la deliberazione della sentenza2

Esaurita lassunzione delle prove il PM (art. 523 c.p.p.) e successivamente i difensori di parte civile, resp.civile, ed imputato formulano le rispettive conclusioni, la parte civile deve presentare conclusioni scritte indicando, ove sia richiesto il risarcimento dei danni, anche la determinazione dellammontare dei danni stessi. In ogni caso limputato e il difensore devono avere, A PENA DI NULLIT, la parola per ultimi se la domandano. Una volta esaurita la discussione il presidente dichiara chiuso il dibattimento e si passa alla deliberazione della sentenza, a cui devono concorrere gli stessi giudici che hanno partecipato al dibattimento. A norma dellart. 526 comma 1 il giudice non pu utilizzare ai fini della decisione prove diverse da quelle legittimamente acquisite nel dibattimento, lart. 526 comma 1 bis riproduce il dettato dellart. 111 cost. secondo cui la colpevolezza dellimputato non pu essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si sempre volontariamente sottratto allinterrogatorio da parte dellimputato o del suo difensore. Alla deliberazione collegiale si provvede secondo le regole indicate dallart. 527 c.p.p., tutti i giudici votano ed esprimono la loro opinione, nel caso di parit di voti prevale la soluzione pi favorevole allimputato. Su richiesta di un componente il collegio che non abbia espresso parere conforme alla decisione compilato sommario verbale contenente lindicazione del dissenziente e della questione e motivi del dissenso. Le formule di proscioglimento. Il legislatore ha previsto numerose formule di proscioglimento; se manca una condizione di procedibilit il giudice pronuncia sentenza di non doversi procedere, mentre le sentenze sul merito che pronuncia hanno le seguenti formule: 1. IL FATTO NON SUSSISTE se difetta uno degli elementi obbiettivi della fattispecie 2. LIMPUTATO NON HA COMMESSO IL FATTO se non gli attribuibile la realizzazione 3. IL FATTO NON COSTITUISCE REATO se difetta lelemento soggettivo o c una causa di giustificazione 4. IL FATTO NON E PREVISTO DALLA LEGGE COME REATO 5. LIMPUTATO NON E IMPUTABILE O NON E PUNIBILE PER ALTRA RAGIONE Lart. 530 impone che il giudice pronunci sentenza di assoluzione anche quando manchi o sia incompleta o contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che limputato lo ha commesso ecc. lart. 530 secondo comma c.p.p. ha previsto una esplicita regola di giudizio imponendo il proscioglimento con formula piena sia quando sussista la prova che il fatto stato commesso in presenza di una causa di giustificazione o di una causa di personale di non punibilit sia quando vi il dubbio sullesistenza delle stesse. Per quanto riguarda la sentenza di condanna il giudice se ritiene che limputato sia responsabile nel pronunciare la condanna determina la pena applicando leventuale misura di sicurezza ecc.

IL PROCEDIMENTO DAVANTI AL TRIBUNALE IN COMPOSIZIONE MONOCRATICA

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La norma di partenza per individuare la disciplina inerente il procedimento davanti al tribunale monocratico larticolo 549 c.p.p. per cui nel procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, per tutto ci che non previsto dal presente libro o in altre disposizioni, si osservano le norme contenute nei libri che precedono, in quanto applicabili. In questo tipo di procedimento il codice dispone una distinzione tra procedimenti che prevedono la citazione diretta a giudizio (art. 550 c.p.p. quando si tratta di contravvenzioni ovvero di delitti puniti con la pena della reclusione non superiore al massimo a quattro anni o con la multa, sola o congiunta alla predetta pena detentiva) e i procedimenti che vengono instaurati mediante un ordinaria richiesta di rinvio a giudizio, cui segue la celebrazione delludienza preliminare. Particolarmente semplificato appare il procedimento con citazione diretta a giudizio che richiama alcuni punti del vecchio procedimento pretorile. Il principale elemento distintivo la mancanza delludienza preliminare infatti il PM una volta concluse le indagini preliminari esercita lazione penale mediante lemanazione del decreto di citazione diretta (ai sensi dellart. 552 c.p.p.). Il PM forma il fascicolo per il dibattimento e lo trasmette con il decreto di citazione al giudice. La prima udienza la c.d. UDIENZA DI COMPARIZIONE che supplisce almeno in parte alla mancanza delludienza preliminare. Le richieste di prova avvengono analogamente a quanto previsto per il procedimento ordinario, il giudice verifica (nel caso di reato perseguibile a querela) se il querelante disposto a rimettere la querela. Il dibattimento si svolge secondo le norme stabilite per il procedimento ordinario tuttavia previsto che, su accordo delle parti, possa derogarsi al allesame diretto delle parti, lesame dei testimoni dei periti etc. che pu essere condotto direttamente dal giudice sulla base delle domande e contestazioni proposte dal PM e dai difensori.

IL PROCEDIMENTO DAVANTI AL GIUDICE DI PACEIl giudice di pace dal 2000 si visto assegnare una limitata competenza in materie penale in situazioni di microconflittualit tra privati e che si caratterizzano per la non particolare complessit delle decisioni e per la circostanza di prestarsi a soluzioni conciliative e risarcitorie che il giudice di pace ha lo specifico obbligo di promuovere. Nel procedimento davanti al giudice di pace non esiste il giudice per le indagini preliminari, competente per gli atti da compiere nella fase investigativa il giudice di pace mentre le funzioni di PM sono svolte dal procuratore della repubblica presso il tribunale nel cui circondario ha sede il giudice di pace oltretutto le funzioni di PM sono delegabili in maniera molto ampia ad altri soggetti. Lattivit di indagine affidata (art. 11 comma 1 d.lgs. n. 274/2000) alla polizia giudiziaria che di propria iniziativa, acquisita la notizia di reato, compie gli atti di indagine necessari e per alcuni atti (interrogatori, accertamenti tecnici) pu richiedere al PM lautorizzazione a compiere latto, autorizzazione che pu essere concessa o negata o pu indurre il PM a decidere di svolgere personalmente lindagine. Concluse le indagini la PG riferisce al PM con relazione scritta circa il fatto e le norme che si assumono violate e chiede la comparizione davanti al giudice di pace. Oltre alle normali ipotesi di richiesta di archiviazione una peculiare del procedimento davanti al giudice di pace e quella di particolare tenuit del fatto, purch, in questultima evenienza, non risulti un interesse della persona offesa alla prosecuzione del procedimento. La vocatio in iudicium dellimputato avviene con atto di citazione emanato dalla polizia giudiziaria sulla base dellimputazione formulata dal PM. Altro aspetto peculiare del procedimento davanti al giudice di pace e quello della citazione a giudizio su ricorso della persona offesa (per i reati procedibili a querela) il ricorso produce gli stessi effetti2

della presentazione della querela e deve essere presentato al giudice e depositato presso il PM che deve, entro 10 gg., il PM decide se ritenere il ricorso ammissibile o meno, se lo ritiene ammissibile formula limputazione confermando o modificando il contenuto del ricorso ( sempre il PM che formula limputazione). Se ludienza si celebra a seguito di ricorso al giudice da parte della persona offesa la mancata comparizione del querelante determina limprocedibilit del ricorso salvo che limputato chieda che si proceda al giudizio. Un ulteriore forma alternativa di definizione del procedimento si ha quando limputato prima delludienza dimostra di aver provveduto alla riparazione del danno eliminando le conseguenze del reato (spetta al giudice di pace valutare lidoneit delle attivit risarcitorie o riparatorie.

LE IMPUGNAZIONILe impugnazioni sono strumenti processuali mediante i quali le parti enunciano doglianze nei confronti di un provvedimento giurisdizionale al fine di provocare su di esso un controllo del giudice, controllo che pu essere di merito o di mera legittimit. Si distingue tra: mezzi ordinari di impugnazione APPELLO RICORSO PER CASSAZIONE aventi per oggetto provvedimenti NON irrevocabili Mezzi straordinari aventi Per oggetto provvedimenti IRREVOCABILI

LA REVISIONE

Un principio fondamentale delle impugnazioni quello della TASSATIVITA ART. 568 C.P.P. per cui la legge stabilisce i casi nei quali i provvedimenti del giudice sono soggetti ad impugnazione e determina il mezzo con cui possono essere impugnati, quindi un provvedimento giurisdizionale impugnabile unicamente se la legge espressamente prevede tale impugnabilit ed unicamente con il mezzo di impugnazione espressamente indicato. Unica deroga al principio di tassativit dato dallart. 568 comma 2 per il quale sono sempre soggetti a ricorso per cassazione, quando non sono altrimenti impugnabili, i provvedimenti con i quali si decide sulla libert personale e le sentenze, inoltre lultimo comma dellart.568 stabilisce che limpugnazione ammissibile indipendentemente dalla qualificazione ad essa data dalla parte che lha proposta, quindi ed es. se una parte propone appello contro una sentenza inappellabile questo si converte nel mezzo di impugnazione previsto (ricorso per cassazione) .

Possono proporre impugnazione secondo lart. 568 c.p.p. soltanto le parti alle quali la legge espressamente conferisce questo diritto, se la legge non distingue tra le diverse parti, tale diritto spetta a ciascuna di esse.IL PUBBLICO MINISTERO ART. 570 il procuratore della repubblica presso il tribunale ed il Procuratore generale presso la corte dappello possono Proporre impugnazione quali che siano state le Conclusioni del rappresentante del PM, tale norma 2

Costituisce espressione del principio di impersonalit Del PM ed diretta ad avviare ad eventuale inerzia del PM di grado inferiore LIMPUTATO IL RESPONSABILE CIVILE ART. 571 ART. 575 Pu proporre impugnazione personalmente o per mezzo di Procuratore speciale. con il mezzo che la legge stabilisce per limputato, la Domanda pu avere per oggetto le disposizioni della Sentenza riguardanti il risarcimento pu proporre appello con i mezzi disposti per il PM contro I capi della sentenza riguardanti la responsabilit ma non Riguardanti i capi penali della sentenza Il codice consente alla parte civile e alla persona offesa Di presentare richiesta motivata al PM per proporre Impugnazione contro i capi penali della sentenza

LA PARTE CIVILE OFFESA

ART. 576

La forma dellimpugnazione disciplinata dallart, 581 c.p.p. per cui deve essere proposta con atto scritto e deve contenere i dati riguardanti il provvedimento impugnato, la data, il giudice che lo ha emesso ed i capi a cui limpugnazione si riferisce. Gli effetti dellimpugnazione sono 3 : EFFETTO DEVOLUTIVO comporta che la cognizione devoluta ad un giudice di grado superiore e quindi mezzi di impugnazione tipicamente devolutivi sono lappello e il ricorso per cassazione. EFFETTO SOSPENSIVO limpugnazione cio sospende lesecuzione del provvedimento impugnato lart. 588 c.p.p. disporne che dal momento della pronuncia, durante i termini per impugnare e fino allesito del giudizio di impugnazione, lesecuzione del provvedimento impugnato sospesa salvo la deroga dellart. 588 comma 2 secondo cui le impugnazioni contro provvedimenti in materia di libert personale NON HANNO IN ALCUN CASO EFFETTO SOSPENSIVO. EFFETTO ESTENSIVO art. 587 c.p.p. prevede lestensione dellimpugnazione per sottolineare che non si tratta di un effetto vero e proprio ma di un evenianza relativa a reati plurisoggettivi; limpugnazione proposta da uno degli imputati giova anche agli altri purch limpugnazione non si fondi su motivi personali (ad. Es. incapacit di intendere e volere), giova anche al responsabile civile e al civilmente obbligato e viceversa. Limpugnazione deve ovviamente essere ammissibile e tale ammissibilit va verificata, cause di inammissibilit dellimpugnazione sono: 1. Impugnazione proposta da chi non legittimato o non ha interesse. 2. Provvedimento non impugnabile. 3. Non sono osservate le disposizione degli art. 581-582-583-585-586 c.p.p. (forma-presentazionespedizione-termini) La competenza a valutare lammissibilit spetta al giudice per limpugnazione. Lordinanza dichiarativa di inammissibilit ricorribile per cassazione. LAPPELLO un mezzo di impugnazione ordinario mediante il quale si chiede al giudice dellimpugnazione un secondo giudizio di merito sulloggetto del giudizio di primo grado totalmente o parzialmente considerato. Lappello consentito solo nei casi tassativamente previsti, lart. 593 c.p.p. prevede come regola generale che il PM e limputato possano appellare contro le sentenze di condanna e di proscioglimento con alcune eccezioni:2

a) inappellabile dallimputato la sentenza di proscioglimento con la formula il fatto non sussiste o limputato non lo ha commesso b) Sono inappellabile le sentenze di condanna per le quali stata applicata la sola pena dellammenda c) Nel giudizio abbreviato il PM e limputato non possono appellare le sentenze di proscioglimento per ottenere una diversa formula d) Nel caso di patteggiamento la sentenza inappellabile salvo il caso in cui il PM non abbia dato espresso il suo dissenso e) Inappellabile la sentenza predibattimentale emanata ai sensi dellart. 469 c.p.p. Lappello attribuisce al giudice di secondo grado la cognizione del procedimento limitatamente ai punti della decisione ai quali si riferiscono i motivi proposti, i motivi di appello hanno la funzione di tracciare i confini della cognizione del giudice di appello ma entro questi confini il giudice ha gli stessi poteri del giudice di primo grado fatta eccezione, quando appellante sia il solo imputato, per il divieto della riforma in peggio (art. 597 3comma) divieto che invece non c quando appellante il PM. Lart. 595 c,p,p, prevede lappello incidentale cio la possibilit di proporre appello entro un nuovo termine una volta scaduti i termini per presentare lappello in via principale in conseguenza dellappello regolarmente presentato da altra parte del processo. La parte che non ha proposto impugnazione pu proporre appello entro 15 gg. da quello in cui ha ricevuto la comunicazione o l anotificazione previste dallart. 584, lappello incidentale perde efficacia in caso di inammissibilit dellappello principale o di rinuncia dello stesso. Lart. 598 c.p.p. dispone che in grado di appello si osservano le disposizioni relative al giudizio di primo grado, il pubblico dibattimento per pu essere sostituito dalla camera di consiglio la quale prevista per alcune processi di appello (contro sentenze di non luogo a procedere, contro sentenze emesse nel giudizio abbreviato ecc.). Dopo il controllo sulla regolare costituzione delle parti il presidente o un consigliere effettua la relazione della causa o solo in casi eccezionali, ipotesi di rinnovazione dellistruzione dibattimentale perch, al fine di valutare la fondatezza delle doglianze potrebbe in primo luogo la lettura del relatore che ha studiato gli atti del processo (art. 602) o la lettura degli atti del processo stesso, solo quindi in caso ci non sia sufficiente si rinnova listruzione dibattimentale che pu essere richiesta dalle parti o disposta dufficio, nel primo caso per questa deve (art. 603 c.p.p.) essere richiesta nellatto di appello, la rinnovazione dellistruttoria pu avvenire anche se le prove che si intendono assumere siano sopravvenute o scoperte dopo il giudizio o quando il giudice la ritiene assolutamente necessaria, lultima ipotesi quella dellimputato contumace che dimostri ci non essere potuto comparire per caso fortuito o per forza maggiore. La sentenza pu limitarsi a risolvere questioni di nullit ex art. 604 c.p.p.e ci saranno le conseguenze indicate per la nullit in tutto o in parte delle sentenze o entrare nel merito ex. Art. 605 c.p.p. in questo caso il giudice se riforma la sentenza di primo grado e se lappellante non ricorre per cassazione il giudice di secondo grado trasmette senza ritardo la sentenza al giudice di primo grado se questi competente per lesecuzione.

IL RICORSO PER CASSAZIONE Il ricorso per cassazione un mezzo di impugnazione ordinario mediante il quale limpugnante denuncia un errore di diritto compiuto dal giudice del merito nellapplicazione delle norme processuali o nellapplicazione delle norme di diritto sostanziale chiedendo alla corte di cassazione di annullare con rinvio o senza rinvio il provvedimento impugnato. Con il ricorso in cassazione di possono proporre unicamente i motivi tassativamente indicati nellart. 606 c.p.p. ossia :2

a) b) c) d)

Esercizio da parte del giudice di poteri riservati agli organi legislativi Inosservanza o erronea applicazione della legge Inosservanza delle norme procedurali Mancata assunzione di una prova decisiva richiesta e) Mancanza o manifesta illogicit dei motivi se risulta dal testo impugnato Il ricorso per cassazione pu essere presentato dalla parte personalmente o dai difensori iscritti nellalbo speciale della corte di cassazione, le sentenze di corte di cassazione possono essere: a) Sentenze di inammissibilit se la causa di inammissibilit non stata in precedenza dichiarata neppure nella fase degli atti preliminari al dibattimento di cassazione la corte provvede a dichiararla con sentenza . rigetto e impone alla parte pricorrente il pagamento delle spese processuali. b) Sentenza di rigetto se la corte non accoglie nessuno dei motivi di ricorso pronuncia sentenza di rigetto e impone alla parte pricorrente il pagamento delle spese processuali. c) Sentenza di rettificazione nel caso di errori di diritto nella motivazione o di erronee indicazione di testi di legge in tal caso la corte si limita a rettificare la parte della sentenza errata senza annullarla. d) Sentenza di annullamento se la corte accoglie i motivi del ricorso pronuncia sentenza di annullamento che pu essere con rinvio (art. 623 c.p.p.)3 nel caso si renda necessario lintervento di un altro giudice di merito o senza rinvio (art. 620)4 nel caso questo intervento non sia necessario. LA REVISIONE Mezzo straordinario di impugnazione (che riguarda cio provvedimenti inoppugnabili) avente ad oggetto la sentenza di condanna, i decreti penali di condanna e le sentenze di patteggiamento (art. 629) non sono per soggette a revisione le sentenze di proscioglimento o di non luogo a procedere. La revisione non un mezzo di impugnazione devolutivo in quanto non devolve la cognizione del procedimento ad un giudice di grado superiore. La revisione non ha neppure efficacia sospensiva, lart. 631 c.p.p. dispone che gli elementi in base ai quali si chiede la revisione devono, a pena inammissibilit della domanda, essere tali da dimostrare se accertati che il condannato deve essere prosciolto a norma degli articoli 529 (con sentenza di non doversi procedere) 530 (con sentenza di assoluzione) 531 (con sentenza dichiarativa di estinzione del reato). I casi di revisione sono tassativamente previsti dalla legge nellart. 630 c.p.p. e sono quattro: 1. Se i fatti stabiliti a fondamento della sentenza non possono conciliarsi con quelli stabiliti in unaltra sentenza penale irrevocabile del giudice ordinario (inconciliabilit logica tra sentenze irrevocabili) 2. Se la sentenza ha ritenuto la sussistenza del reato a carico del condannato in conseguenza di una sentenza del giudice civile o amministrativo successivamente revocata. 3. Se dopo la condanna sono sopravvenute nuove prove che dimostrano che il condannato deve essere prosciolto 4. Se dimostrato che la condanna venne pronunciata a seguito di falsit in atti o in giudizio o di un altro fatto previsto dalla legge come reato. Se la richiesta di revisione ammissibile si procede seguendo le norme per il predibattimento e il dibattimento di primo grado se invece la richiesta di revisione viene respinta la corte condanna la parte al pagamento delle spese processuali La sentenza di revisione ricorribile per cassazione (art. 640 c.p.p.)3

da vedere !!!! da pagina 345 a pagina 366 del Lozzi 3

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LESECUZIONELarticolo 649 c.p.p. stabilisce che limputato prosciolto o condannato con sentenza o decreto penale di condanna divenuti irrevocabili non pu essere di nuovo sottoposto a procedimento penale per il medesimo fatto neppure se questo viene diversamente considerato per il titolo, per il grado o per le circostanze il ne bis in idem mira ad assicurare la certezza soggettiva del giudicato penale, a sottrarre cio il singolo da una teoricamente illimitata possibilit di persecuzione dellorgano punitivo. Lirrevocabilit delle sentenze si realizza dal momento della pronuncia nel caso di sentenze contro cui non ammessa impugnazione (diversa dalla revisione) o dal momento della scadenza del termine perentorio ove limpugnazione sia ammessa ma risulti scaduto il termine perentorio per proporla.3

Il principio del ne bis in idem derogato in alcuni casi (lart. 649 espressamente indica lart. 65 comma 2 e larticolo 345 c.p.p.), vale a dire le sentenze di proscioglimento per morte dellimputato e per mancanza di una condizione di procedibilit; nel primo caso la sentenza di proscioglimento non costituisce giudicato penale se la morte dellimputato stata erroneamente dichiarata nel secondo la sentenza di proscioglimento non preclude lesercizio dellazione penale per il medesimo fatto contro la medesima persona quando sia venuta ad esistenza la condizione di procedibilit mancante (querela, istanza, richiesta, autorizzazione a procedere) o venuta meno la condizione personale che rendeva necessaria lautorizzazione. Esiste nel principio del ne bis in idem un limite soggettivo (non si pu procedere contro la medesima persona) anche se la dottrina cerca, in alcuni casi, di estendere tale principio anche ad altre persone nel caso di medesima condotta ad esempio nel caso di proscioglimento perch il fatto non sussiste, ed esiste un limite oggettivo in quanto il principio espresso opera se il procedimento ha per oggetto il medesimo fatto inteso come medesima condotta oggetto della decisione irrevocabile. I provvedimenti giurisdizionali soggetti Ad esecuzione e gli organi Competenti Lart. 655 c.p.p. individua nel Pubblico Ministero lorgano deputato a curare lesecuzione dei provvedimenti, PM individuato secondo i criteri del combinato disposto degli art. 655 e 665 (ossia il PM presso il giudice di 1 grado per i provvedimenti emessi dal giudice di primo grado e non appellati o con impugnazione dichiarata inammissibile, dal PM presso il giudice di appello ove questi abbia riformato la sentenza ecc.) Lattivit del pubblico ministero si esplicano mediante lemissione di provvedimenti come lordine di esecuzione, il decreto di computo della custodia cautelare ecc., e il compimento di meri atti materiali con i quali il PM attiva la procedura esecutiva mediante la trasmissione degli atti ad altre autorit. Lart. 655 impone al PM di notificare al difensore dellinteressato i provvedimenti entro 30 gg. dalla loro emissione a pena di NULLITA I PRINCIPALI PROVVEDIMENTI CHE IL PM E TENUTO AD ADOTTARE NELLA FASE ESECUTIVA SONO: Emanazione dellordine di esecuzione in taluni casi per dopo averlo emesso deve immediatamente sospenderne lesecuzione (vedi art. 656 5 comma) 2. Riduzione della pena in considerazione del presofferto secondo lart. 657 il PM deve stabilire se e in quale misura la pena deve essere ridotta in considerazione dei periodi di custodia cautelare che il condannato abbia espiato. 3. Determinare la pena da eseguirsi in considerazione delle norme sul concorso di pene (art. 633 c.p.p.) in considerazione degli da 72 a 79 c.p. per il concorso di reati.1.

Il GIUDICE DELLESECUZIONE Nel corso dellesecuzione pu verificarsi un fatto giuridico che incide sullefficacia giuridica del provvedimento e conseguentemente idoneo ad impedire il regolare svolgimento delle attivit ad essa riconducibili, dato che lesecuzione incide su diritto di fondamentale importanza necessario lintervento di un giudice per dirimere le controversie che si possono determinare. Il giudice dellesecuzione chiamato a conoscere dellesecuzione del provvedimento da eseguire, gli quindi assegnata una competenze funzionale in ordine alla fase esecutiva; tale giudice pu quindi effettuare in ogni momento un controllo sui provvedimenti emanati dal PM ed anche emanare direttamente il decreto di cumulo delle condanne o il provvedimento di computo della custodia cautelare e delle pene espiate senza titolo.

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Il giudice per lesecuzione in primo luogo il giudice che ha emesso il provvedimento (art. 665 c.p.p.) successivamente lo stesso articolo dispone criteri pi specifici identici a quelli per lindividuazione del PM. Al giudice per lesecuzione compete lemanazione dei seguenti provvedimenti: A. Risolvere il conflitto pratico di giudicati (incompatibilit tra i comandi contenuti nelle sentenze irrevocabili) art. 669 c.p.p. (deve sempre risolvere applicando il favor rei) B. Accertare che il provvedimento da eseguire manchi o sia ancora suscettibile di impugnazione (deve dichiararlo con ordinanza) art. 670 c.p.p. C. Applicare la disciplina del concorso formale o del reato continuato nel caso di pi sentenze o decreti penali irrevocabili pronunciati da distinti procedimenti nei confronti della medesima persona a meno che la stessa non sia stata esclusa dal giudice della cognizione. Art. 671 c.p.p. D. Applicazione dellamnistia e dellindulto art. 672, revoca della condanna se c abrogazione della norma penale art. 673 Il procedimento di esecuzione Il procedimento di esecuzione un classico procedimento in camera di consiglio ispirato allo schema generale dellart. 127 c.p.p., ma si contraddistingue essenzialmente per la presenza necessaria del pubblico ministero e del