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Processi urbani e dinamiche di
comunità
Renato Ferlinghetti
Università degli Studi di Bergamo
Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’
Bergamo, 14 febbraio 2019
Anno accademico 2018-2019
Dipartimento di Scienze umane e sociali
Bibliografia
• Frequentanti:
• G. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una
geografia urbana, UTET, II ed., Torino 2014.
• F. Burini, Partecipazione e Governance territoriale.
Dall'Europa all'Italia, F. Angeli, Milano 2013, solo I e II
parte), pp. 1 -100.
• Materiali forniti durante il corso e gli itinerari di studio
• Elaborati individuali.
•
• Ulteriori variazioni potranno essere concordate
lungo il corso per gli studenti frequentanti
Bibliografia
• Non frequentanti:
• G. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una geografia
urbana, UTET, II ed., Torino 2014.
• F. Burini, Partecipazione e Governance territoriale.
Dall'Europa all'Italia, F. Angeli, Milano 2013, solo I e II
parte), pp. 1 -100.
• F. Bartaletti, Geografia Teoria e prassi, Bollati Boringhieri,
Torino, 2012 (solo parte I, e tre capitoli a scelta della parte
seconda) pp, 1- 81.
Processi urbani e dinamiche di comunità
• Il nostro percorso:
• Il processo di territorializzazione (slides)
• La geografia della geografia (slides)
• La Geografia urbana e la sua attualità (slides)
• Tanti modi di essere città
• La città di Bergamo, Il nostro luogo di formazione
• L’urbanizzazione del mondo
• Popolazioni urbane
• Partecipazione e governance urbana e territoriale
• La rappresentazione cartografica
• Globalizzazione tra tensioni e opportunità
• Elaborati individuali
• Itinerari di studio
Gli itinerari di studio, occasione d’incontro con i luoghi e le
istituzioni, momento qualificante del corso
Il territorio il cuore dell’interesse
geografico
• - Il processo di territorializzazione si articola in tre fasi:
• 1) Controllo intellettuale; manifestazione che riguarda la sfera intellettuale
• Denominazione
• 2) Controllo materiale; manifestazione che riguarda la sfera materiale
• Reificazione
• 3) Controllo strutturale; manifestazione che riguarda la sfera dell’organizzazione sociale
• Strutturazione
Spazio. un’estensione della superficie terreste dotata di meri attributi fisici
• Territorio uno spazio sopra cui si è esercitato un qualche lavoro umano
• Luogo è un sito di estensione variabile, fonte d’impatti emotivi
• Ambiente il contenuto naturale del territorio, con le pratiche umane che vi si riferiscono. L’ambiente, forma territoriale della natura
Natura sistema costituito da un insieme di oggetti, di relazioni, di eventi che si mostrano e si svolgono secondo certe caratteristiche, indipendentemente dall’azione e dalla volontà dell’uomo.
• La natura conferisce al mondo la sua attitudine al cambiamento, la sua disposizione al modellamento antropico e dunque la possibilità iniziale della sua grande impresa modificatrice della superficie terrestre. Oggi gli interventi trasformativi vanno ad attaccare la complessità originaria mettendo, probabilmente, in pericolo le possibilità stesse della territorializzazione.
• Paesaggio è la conformazione mentale, molteplice e variabile, assunta nel pensiero della territorialità. Il paesaggio è il territorio che si mostra
La terminologia descrittiva della superficie terrestre, una babele di
termini dal significati non sempre univoci! Una proposta geografica
Dalla teoria alla pratica, la prima esercitazione geografica.
Leggere il territorio, capire i luoghi.
Dal luogo di formazione alla formazione del luogo
Il SIGI: il sistema informativo geografico integrato, una opportunità
per il cittadino, scegli il link atlante geografico
Nella carta del catasto ricerca e clicca la parcella su cui oggi
sorge il Palazzo Baroni
Attua la stessa lettura per l’area di Porta
Nuova
Attività sperimentale n. 1
Dal luogo di formazione alla formazione del luogo
• Stendi una breve relazione così strutturata:
• Copertina
• Premessa
• Stralcio della carta del Catasto Lombardo-veneto del 1853
con l’indicazione della numerazione delle parcelle.
• Tabella con le indicazione della numerazione, della
destinazione d’uso, dei gelsi, del toponimo e della proprietà
delle parcelle dell’area del Palazzo Baroni e di Porta Nuova
secondo il Catasto Lombardo Veneto del 1853.
• Stralcio della carta del Catasto Lombardo-veneto del 1853
con l’indicazione della destinazione d’uso delle parcelle
dell’area di Palazzo Baroni e di Porta Nuova.
La copertina, il nostro biglietto
da visita
• Come articolarla?
• Autore (nome e cognome)
• Titolo
• Immagine evocativa
• Contesto di produzione dell’elaborato
La premessa, l’annuncio di un viaggio
culturale
• Nella premessa indica almeno quattro motivi che
ci hanno spinto a svolgere questa esperienza
Le carte e la tabella il cuore
dell’elaborato
• Nell’elaborazione delle carte e della tabella
ricordati di inserire la didascalia e la legenda.
• Per la carta della destinazione d’uso delle
parcelle abbiamo concordato di colorare in nero
gli edifici, in verde i prati, in arancio i giardini, in
giallo orti e ortaglie, in rosso coltivi da vanga ed
arativi, in marrone gli incolti, i pascoli e gli zerbi.
• Giovedì 14 portare le prime bozze del lavoro,
che andrà consegnato entro giovedì 21
febbraio
XXXX?
JJJJ?
ZZZZ?
Stampa uno stralcio del catasto relativo all’area di Palazzo Baroni ed uno
di Porta Nuova, indica in entrambe le carte il numero dei singoli mappali
XXXX?
JJJJ?
ZZZZ?
Stampa uno stralcio del catasto relativo all’area di Palazzo Baroni e
colora le diverse destinazioni d’uso degli spazi aperti (edifici nero, arativo
rosso, prato verde, giardino arancio, vigneto blu, orti e ortaglie giallo,
incolti, zerbi, pascoli marrone)
Parce
lla
Dest.
uso
Gelsi Topo
nimo
Propr
ietà
1217
1233
1229
1218
1226
1221
1232
1231
1230
1216
1215
Predisponi due tabelle con le indicazioni del numero di mappale, la destinazione
d’uso, il n.° di gelsi, il toponimo e la proprietà delle parcelle riportate nello stralcio
del catasto relativo all’area di Palazzo Baroni e di Porta Nuova.
Le carte e la tabella il cuore
dell’elaborato
• Nell’elaborazione delle carte e della tabella
ricordati di inserire la didascalia e la legenda.
• Per la carta della destinazione d’uso delle
parcelle abbiamo concordato di colorare in nero
gli edifici, in verde i prati, in arancio i giardini, in
giallo orti e ortaglie, in rosso coltivi da vanga ed
arativi, in marrone gli incolti, i pascoli e gli zerbi.
• Giovedì 14 portare le prime bozze del lavoro,
che andrà consegnato entro giovedì 21
febbraio
Attenzioni redazionali
• Giustifica il testo
• Numera le pagine
• Inizia ogni parte (premessa, cartografia,
tabelle, ecc.) a pagina nuova
• Poni attenzione ai riferimenti accademici
Attività sperimentale n. 1
Dal luogo di formazione alla formazione del luogo
• Presentazione prima bozza dell’elaborato:
• Martedì
• Giovedì
• Consegna finale elaborato:
La geografia delle geografie, Varietà
della disciplina
• La geografia non è una scienza unitaria
per fini e metodi perseguiti, ma procede
lungo molti, paralleli, ma distinti binari
di ricerca, fortemente intrecciata ad altre
discipline scientifiche, umanistiche e
persino filosofiche, che insieme ad essa
hanno tentato di interpretare la realtà
della superficie terrestre.
• Geografi, specialisti nello studio e nella
rappresentazione dell’organizzazione territoriale
Varietà delle geografie
• Varietà degli oggetti di studio:
• Naturali, antropici, spesso nuovi (megalopoli, problemi ambientali, settori dei trasporti e della telematica, ecc.)
• Varietà dei fruitori (diversi gli uni dagli altri e quindi diversamente capaci e interessati all’interpretazione dell’organizzazione territoriale)
• Varietà degli operatori ( con diversificata formazione professionale, scientifica, umanistica, ecc.)
• Varietà degli approcci scientifici (fisico-analitico, economico-politologico, umanistico)
• (Corna-Pellegrini, 2002, p. 10-11)
Varietà delle geografie
• Originario e universale è il problema di
rapportarsi allo spazio, localizzando sé
stessi e gli altri oggetti geografici gli uni
rispetto agli altri, nonché qualificandoli
nella loro tipicità, cioè descrivendoli
qualitativamente e, progressivamente,
classificarli e interpretarli.• (Corna-Pellegrini, 2002, p. 128)
• Le tre domande che hanno guidato gli studi geografici:
Dove, Come, Perché?
• Nascita della Geografia
• Le origini più antiche della Geografia classica possonoessere ricondotte alle Periegesi, opere storiografichesorte in epoca ellenistica che intorno a un itinerariogeografico raccoglievano notizie storiche su popoli,persone, località, verificate, per quanto possibiledall’esperienza personale
• Ecateo di Mileto (VI –V secolo a. C.), articola l’operaPeriegesi in due libri: Europa e Asia ‘Io scrivo cose checredo vere, invece molti racconti greci sono ridicoli’.Criterio della verosimiglianza, razionalismo, illuministicoionico.
Carta della Terra nell’opera di Ecateo di Mileto (550-476 a.C.). Le
terre emerse sono fasciate dall’Oceano. L’ecumene è diviso in
Europa, Asia e Libia. Le ultime due divise dal Nilo.
• Nascita della Geografia
• Erodoto (484-425 a.C.)
• Interpretazione dell’organizzazione territoriale
• Nelle sua opera Storie, articolata in nove volumi, dedica lunghe
digressioni geografiche su paesi e popoli allora poco conosciuti
(Egitto, Libia, Persia, Scizia). Merito di Erodoto è quello di
sfrondare dal mito le conoscenze geografiche del tempo: per
esempio afferma di non avere notizia di un fiume Oceano citato da
Omero e da altri autori antichi.
• ‘Gli intellettuali greci del primo periodo ellenistico
avevano più interesse per i problemi di geografia fisica e
di astronomia che desiderio di conoscere le nazioni in
cui si muovevano come padroni.’ A. Momigliano 1955.
• ‘I greci, matematici impareggiabili, gettarono le
fondamenta della cartografia riconoscendo la sfericità
della Terra, inventando le coordinate geografiche
(latitudine e longitudine), inventando terre e mari del
bacino mediterraneo e delle aree limitrofe.’ A. Frémont,
2007
• Geografia classica
• Dove?
• Localizzazione e rappresentazione degli oggetti e fatti geografici e definizione della forma della Terra
• Dicearco da Messina (IV sec.a.C.), Eratostene di Cirene (III sec. a.C.), Claudio Tolomeo (II sec. d.C.)
• Dicearco da Messina formula il diafragma, linea di riferimento orizzontale, che divide in due parti il mondo conosciuto e tocca le Colonne d’Ercole, lo stretto di Messina, Atene e Rodi.
• Eratostene crea un mappamondo con reticolo geografico e scrive il testo Geografia, prima grande sintesi delle conoscenze del mondo.
• Tolomeo elabora un mappamondo con reticolo geografico “regolare” geometrico e formula le leggi del sistema planetario geocentrico o sistema tolemaico.
Nell’'Itinerario intorno alla Terra, autorevole opera geografica, Dicearco
da Messina, mostra per la prima volta una carta dotata di due linee di
riferimento, paragonabili alla odierna suddivisione topografica in
meridiani e paralleli.
Planisfero di Tolomeo, ricostituito dalla Geographia tolemaica (circa
150 d.C.) nel XV secolo, che mostra la "Sinae" (Cina) all'estrema
destra, oltre l'isola di "Taprobane" (Sri Lanka, più grande del
normale) e l'"Aurea Chersonesus" (penisola del Sud-Est asiatico).
Il Geografo, cartografo un matematico alle prese con la
rappresentazione geometrica della superficie terrestre - Jan
Vermeer, 1668.
Il cartografo uno studioso che osserva il cielo e le stelle per
descivere la Terra!
Planisfero di Mercatore. L'Europa
(10.521.324 kmq), risulta più vasta
del Sud America (17.842.000 kmq),
che invece è quasi il doppio.
In alto il planisfero di Mercatore, a
destra quello di Peters.
Il prodotto della cartografia: Il mondo in una carta, la carta diviene il mondo, ma
la carta è una rappresentazione ridotta, approssimata e simbolica della realtà!
La nascita della Geografia• Come?
• Alcuni eruditi greci portati a Roma si specializzarono nel
fornire ai governanti le conoscenze etnografiche di cui
avevano bisogno per governare e godere il mondo.
• La moderna concezione di utilizzare una guida storico-
geografica per visitare i luoghi deriva da tale sensibilità
storica.
• Strabone (58 a. C. – tra 21 e 25 d.C.)
• Autore dell’opera Geografia e dei Commentari storici
• La Geografia comprende 17 libri che descrivono le
regione dell’epoca conosciute e abitate. I primi due libri
trattano dei problemi, degli scopi, dei limiti e dei
destinatari della scienza geografica, il V e il VI affrontano
il territorio italiano.
• (Strabone, Geografia.L’Italia libri V-VI, Milano, BUR – Rizzoli, 1988)
L’opera Geografia di Strabone è così divisa:
libri I e II: introduzione all'opera, in cui Strabone vuole dimostrare che
Eratostene ha avuto torto a invalidare l'opera di Omero dal punto di vista
geografico.
libri dal III al X: descrivono l‘ Europa e più in particolare la Grecia antica
(libri VIII-X).
libri dall'XI al XVI: descrivono l‘Asia minore.
libro XVII: descrive l‘Africa (Egitto e Libia).
La sua opera è il trattato geografico più ampio dell'antichità e riprende
talvolta testi di diversi secoli più antichi del suo. A differenza della
geografia tolemaica, improntata su uno studio ed una analisi più
rigidamente matematiche, la Geografia di Strabone presenta un impianto
più storico-antropologico risultando il più importante autore di questo
filone. È solo a partire dal VI secolo che Strabone diventa l'archetipo del
geografo.
Gli storici classici hanno riconosciuto l'interesse della sua opera e il suo
talento letterario, grazie al quale egli riusciva a descrivere un luogo dove
non era stato, meglio di chi c'era stato davvero.
Nella B.U.R sono pubblicati, con testo greco a fronte i libri: III e IV -
Geografia. Iberia e Gallia; V e VI - Geografia. L'Italia; VIII - Geografia. Il
Peloponneso; XI e XII - Geografia. Il Caucaso, Asia Centrale e Anatolia
• Come
• Descrizione della molteplicità degli aspetti
della superficie terrestre
• Strabone (58 a. C. 21/25 d.C.) Geografia,
17 voll.; Pomponio Mela Chorographia 44
d.C.; Plinio il Vecchio (23-79 d.C.)
Naturalis historia
Il corografo, un geografo
‘con gli stivali’ a caccia
delle forme e dei
paesaggi mondo
La descrizione del mondo una ‘fatica’ mai
esaurita!
• Perché
• Ricerca delle connessioni esistenti tra gli oggetti geografici e i fatti descritti legata agli indirizzi illuministici e a un nuovo rispetto per i processi razionali del pensiero umano.
• Alexander von Humboldt (1769-1859) Viaggio alle regioni equinoziali del nuovo continente, Kosmos
• Capire il modo nel quale gli uomini vivono lo spazio
• La geografia esce dalla sua fase avventurosa e, in qualche modo, fabulistica, per entrare in quella della precisa osservazione del territorio con i mezzi oggettivi e spersonalizzati che si dispone.
Alexander von Humboldt (1769-1859)
Secondo Charles Darwin, Alexander von
Humboldt (1769-1859) “è il più grande
esploratore di tutti i tempi”. Dal 1799 al 1804
esplorò il bacino dell’Orinoco, la Cordigliera
andina, il
Messico e Cuba. Nel 1829, a sessant’anni,
si spinse nella Russia asiatica, oltre gli Urali,
fino alla frontiera con la Mongolia. Conobbe
Federico il Grande, Napoleone e il Presidente
Jefferson. Fu amico di Goethe, Schiller,
Gay-Lussac, Volta e Gauss. La sua opera
e il suo esempio di naturalista-esploratore
contribuirono a far nascere in Darwin,
Wallace, Haeckel e in molti altri scienziati
di entrambi gli emisferi, l’amore per
la scienza e per la ricerca naturalistica
“sul campo”.
Humboldt e Aime Bonpland ai piedi del vulcano Chimborazo. Il 5 giugno 1799
salparono da La Coruña a bordo della nave "Pizarro". Portarono numerosi
moderni strumenti, sestanti, quadranti, telescopi, cronometri, teodoliti,
inclinometri, cianometri, igrometri, barometri e termometri, per effettuare il
maggior numero di misurazioni possibili.
Alexander von Humboldt inseguì per tutta la sua esistenza un sogno. È un
modello di ricercatore sentimentale, che mai niente e nessuno ha potuto
fermare.
• Due piante di grande importanza ci sono giunte dall'America, una per il
nostro profitto, l'altra per la nostra rovina. La pianta benemerita è la patata,
la pianta maledetta è il tabacco.
• La crudeltà nei confronti degli animali non è conciliabile né con una vera
cultura né con una vera erudizione. Essa è una dei vizi caratteristici di un
popolo rozzo e ignobile. Oggi, quasi tutti i popoli sono più o meno barbari
verso gli animali.
• È falso e grottesco sottolineare in ogni occasione il loro apparente alto
grado di civilizzazione, mentre allo stesso tempo permettono o perpetrano
ogni giorno con indifferenza le più atroci crudeltà contro milioni di vittime
indifese. C'è forse da meravigliarsi se questi cosiddetti popoli civilizzati sono
sulla tragica via della decadenza?
• La gente prima nega una cosa; poi la minimizza; infine decide che la si
sapeva gia da tempo.
• La stessa superficie di terreno che, come pascolo, ossia come foraggio per
gli animali, nutre indirettamente dieci persone con la carne degli animali
che vi vengono allevati, potrebbe sostenere e nutrire cento persone con
miglio, piselli, lenticchie e orzo.
• "La morte è la fine di quella condizione di noia che chiamiamo vita".
Dalla Geografia razionalista alla Geografia culturale
verso la comprensione della dimensione umana.
• Discussione sulla presunta oggettività della
ricerca scientifica: le stesse realtà sono
diversamente percepite e valutate da chi le
possiede o da chi le guarda dall’esterno, da chi
le domina e da chi le subisce. I diversi punti di
vista dei fruitori del territorio, fino ad allora
ritenuti ininfluenti, rispetto alla lettura scientifica
del territorio stesso, diventano invece il punto
focale da cui far partire ogni esame del reale.• (posmodernismo, indirizzo semiotico, indirizzo spiritualista, ecc.)
La grammatica umanistica
• Al primato dell’oggetto, connotato
caratterizzante della grammatica razionalista, si
sostituisce il primato del soggetto.
• Alla impostazioni orientate a rappresentare la
territorializzazione come frutto di
procedimenti razionali da parte del soggetto si
contrappone l’analisi delle condizioni
esistenziali del soggetto in rapporto al
territorio e, quindi, del senso che lo spazio
geografico e i luoghi acquisiscono nei
riguardi della sfera intellettuale e spirituale.
Geografia culturale
• Da quando
• Anni Settanta
• Opere paradigmatiche
• Yi-Fu Tuan, 1976; 1978
• Anne Buttimer 1979; 1993
• Herbert Lehmann, 1986
• Giuliana Adreotti, 1994-2002
• Luisa Bonesio, 2002
• Asserti
• La specie umana si distingue da ogni altra specie vivente per la sua capacità di creare simboli e di dedurne significati; la cultura è costituita dalle manifestazioni di questa prerogativa.
• La geografia umanistica o culturale consiste nello studio delle manifestazioni geografiche della cultura, cioè nello studio dei simboli, e dei relativi significati, attribuiti ai luoghi.
• Il soggetto diventa il protagonista della rappresentazione del territorio.
Geografia culturale• Il territorio è considerato soltanto se e in quanto entra nelle
dimensioni esistenziali del soggetto.
• (Impostazione morbida: I luoghi esistono di per sé, ma sono rilevanti per la rappresentazione geografica soltanto se vivono nel soggetto).
• (Impostazione dura: Il mondo esterno non esiste di per sé, ma soltanto nel soggetto, per cui i luoghi sono oggetto di rappresentazione soltanto in quanto fanno parte della sfera spirituale del soggetto).
• L’oggetto di interesse è il luogo (e non lo spazio o il territorio) fonte di emozioni nel soggetto.
• La rappresentazione dei luoghi privilegia l’emozione e non l’intelligenza.
• La rappresentazione si esprime attraverso una simbolizzazione, intesa come attribuzione di simboli a oggetti, luoghi e spazi, ognuno dei quali conduce a significati culturalmente rilevanti.
• I simboli costituiscono, in sostanza, metafore degli oggetti, nel senso che stanno al posto degli oggetti.
• Il simbolo non è finalizzato alla spiegazione, ma alla comprensione dell’oggetto (simbolo comprensione).
• La grammatica umanistica
• Il referenziale attraverso cui è indaga la superficie terrestre è il luogo
• La superficie terrestre è connotata da una tessitura di luoghi
• Il luogo è considerato come un sito di estensione variabile, da un monumento naturale, come un albero secolare, fino al centro storico di una città, che però possiede un’unica connotazione simbolica, vale a dire rimanda a uno specifico significato nella sfera esistenziale del soggetto.
• Un luogo è un sito fonte d’impatti emotivi
• Tipologia di luoghi: Topofilia, Eterotopia, Nonluogo, Luogo iperreale
• Uno strumento di rappresentazione della geografia umanistica : la
Mappa di Comunità
• La mappa di comunità è uno strumento con cui gli abitanti di un
determinato luogo hanno la possibilità di rappresentare il patrimonio, il
paesaggio, i saperi in cui si riconoscono e che desiderano trasmettere
alle nuove generazioni. Evidenzia il modo con cui la comunità locale
vede, percepisce, attribuisce valore al proprio territorio, alle sue
memorie, alle sue trasformazioni, alla sua realtà attuale e a come
vorrebbe che fosse in futuro. Consiste in una rappresentazione
cartografica o in un qualsiasi altro prodotto od elaborato in cui la
comunità si può identificare.
• Viene in tal modo esplicitato un concetto “nuovo” di territorio, che
non è solo il luogo in cui si vive e si lavora, ma che pure conserva la
storia degli uomini che lo hanno abitato e trasformato in passato, i segni
che lo hanno caratterizzato. Vi è la consapevolezza che il territorio,
qualunque esso sia, contenga un patrimonio diffuso, ricco di dettagli e
soprattutto di una fittissima rete di rapporti e interrelazioni tra i tanti
elementi che lo contraddistinguono.
• http://www.mappadicomunita.it/
• Cos’è la mappa di Comunità
• La mappa è un processo culturale, introdotto in Inghilterra all’inizio
degli anni Ottanta e poi ampiamente sperimentato, tramite il quale
una comunità disegna i contorni del proprio patrimonio; è più di
un semplice inventario di beni materiali o immateriali, in quanto
include un insieme di relazioni invisibili fra questi elementi. Deve
essere costruita col concorso dei residenti e far emergere tali
relazioni. Non si riduce quindi ad una “fotografia” del territorio ma
comprende anche il “processo con cui lo si fotografa”.
• Predisporre una mappa di comunità significa avviare un percorso
finalizzato ad ottenere un “archivio” permanente, e sempre
aggiornabile, delle persone e dei luoghi di un territorio. Eviterà la
perdita delle conoscenze puntuali dei luoghi, quelle che sono
espressione di saggezze sedimentate raggiunte con il contributo di
generazioni e generazioni. Un luogo include memorie, spesso
collettive, azioni e relazioni, valori e fatti numerosi e complessi che a
volte sono più vicini alla gente che non alla geografia, ai sentimenti
che non all’estensione territoriale.
• http://www.mappadicomunita.it/
Le mappe del cuore
Le mappe del cuore
Villa di Serio (BG) un comune attento alla propria identità
territoriale
Dalla conoscenza ‘razionale’ alla gestione territoriale
partecipata
Dalla conoscenza ‘razionale’ alla gestione territoriale partecipata
L’analisi razionalistica e la sua realizzazione partecipata
LA STRUTTURA DEL QUESTIONARIO
Il questionario
La percezione La relazione I desideri e le aspirazioni
• La descrizione del paese:
• la propria percezione
• come si pensa sia percepito dagli altri
• Gli elementi simbolo del paese
• I ricordi
• I vissuti
• I luoghi che danno benessere
• La valutazione
• I cambiamenti
L’immaginario
• L’immagine mentale e ideale del proprio
paese
Spunti di geografia culturale, l’immagine collettiva della
propria realtà territoriale
L’immagine mentale e ideale del proprio paese“Se dovesse raffigurare graficamente il suo paese lo disegnerebbe così”
• Il 100% dei soggetti ha fornito una rappresentazione grafica che principalmente è stata di tipo puntuale cioè presenta un solo elemento per indicare il proprio paese.
• Gli elementi indicati dai disegni sono in stretto legame con il mondo affettivo e relazionale e infatti sono caratterizzati “dai luoghi di spazio di libero movimento dei bambini” che sono circoscritti ai loro limitati spostamenti.
Villa di Serio
Fascia 6-11 anni
Verdellino
• Fascia C (15-20 anni): il 53% ha eseguito la rappresentazione grafica del proprio paese.
• Gli elementi indicati dai soggetti di questa fascia di età, rappresentano, attraverso segni grafici, soprattutto gli aspetti problematici di un evidente vissuto conflittuale di integrazione sociale.
L’immagine mentale e ideale del proprio paese“Se dovesse raffigurare graficamente il suo paese lo disegnerebbe così”
Fascia 15-20 anniVerdellino Villa di Serio
Gli elementi indicati da questi abitanti, rappresentano soprattutto elementi geografici di tipo globale
L’immagine mentale e ideale del proprio paese
• la solitudine e il senso di isolamento
• la perdita di una parte della propria identità
• la centralità della piazza e della via
principale come luoghi simbolo
dell’aggregazione del tessuto sociale locale.
Villa di SerioVerdellino
Fascia 31- 45 anni
Sono raffigurazioni simboliche a
connotazione positiva dove non
emerge nessun vissuto psicologico
negativo.
Fascia 31- 45 anni
L’immagine mentale e ideale del proprio paese
Fascia 46 - 60 anni
Verdellino Villa di Serio
L’immagine mentale e ideale del proprio paese
Fascia G (oltre 60 anni): il 36% ha eseguito la rappresentazione grafica del proprio paese.
Gli elementi indicati dai questa fascia di età, sono “astrazioni simboliche” che evidenziano soprattutto:
• gli elementi della centralità del paese che sono stati raffigurati simbolicamente da un cerchio con in mezzo il sindaco e dall’altro il centro storico.
Fascia oltre 60 anni
Verdellino Villa di Serio
• La Geografia culturale, la comprensione della dimensione dell’uomo
• Capire il modo nel quale gli uomini vivono lo spazio (Ma gli uomini sognano, gli uomini hanno una sensibilità)
• La geografia è la scienza della comprensione e non della spiegazione
• Varietà e ricchezza della Geografia
• Le molteplicità dei generi si possono ordinare secondo tre tipi di concezione:
• Descrittiva, (dove, come)
• Esplicativa, nel senso della scienza positivista (perché)
• Comprensiva, che si sforzi cioè di considerare gli uomini nella loro diversità piuttosto che partire da uno schema a priori.
• Queste concezioni non si escludono l’un l’altra: da questa diversità di approcci nasce il continuo arricchimento e sviluppo della Geografia
Adalberto Vallega, Le grammatiche della geografia,
Bologna, Patron, 2004.
• Approccio geografico.
• Possiamo considerare il territorio come un insieme di elementi, umani e naturali, che si compongono variamente tra loro e interagiscono formando strutture. In tal modo costruiamo conoscenza e produciamo rappresentazioni usando una piattaforma razionalista, grazie alla quale consideriamo strutture territoriali costituite da elementi legati tra loro da relazioni casuali. (grammatica razionalista)
• Valori culturali dei luoghi, le loro ragioni di essere in rapporto alla vita delle persone e delle singole comunità umane, in sostanza ci consente di comprendere il senso esistenziale del modo con cui la superficie terrestre è immaginata, abitata, utilizzata, (grammatica umanistica)
• Le due grammatiche costituiscono due modi nettamente differenziati di costruzione del discorso geografico.
Varietà delle geografie
• Caratteristico del procedere e del contrapporsi delle diverse scuole di pensiero geografico è che non si sono mai sostituite l’una all’altra. Ciò contraddice, almeno per la geografia, l’ipotesi di Thomas Kuhn, secondo la quale, nel procedere della riflessione scientifica, sempre nuovi paradigmi interpretativi sostituiscono quelli precedenti, i quali tendono a rilevarsi obsoleti. Nella ricerca geografica non è stato cosi.
• (Corna-Pellegrini, 1992, p. 15)
Varietà delle geografie
• Tutto ciò complica un poco i modelli tradizionali di ricerca geografica, ma li arricchisce straordinariamente, e soprattutto li avvicina ad un diffuso bisogno di conoscere e capire il mondo. Inoltre ciò facilita l’interazione tra le geografie e le altre discipline scientifiche ed umanistiche, molto delle quali hanno pieno titolo per “leggere” aspetti diversi e peculiari del territorio.
• (Corna-Pellegrini, 2002)
Varietà delle geografie
• Balza in primo piano l’esigenza di una geografia che,
insieme a tutte le altre materie curriculari, arricchisca la
personalità dell’allievo e del cittadino insegnandogli a:
• guardare il territorio (quello vicino, ma anche quello
lontano), decodificare i suoi segni, leggere talune sue
immagini sintetiche, capire le sue capacità d’uso da
parte degli uomini, rispettarne le culture così varie, e
conservarne, infine, i valori ambientali così delicati e
spesso irripetibili.
• (Corna-Pellegrini, 2002)