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PROGETTO CONTINUITA

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PROGETTO CONTINUITA'. SCUOLA DELL'INFANZIA "VIVALDI" SCUOLA PRIMARIA "G. DUPRE'" 1^A. Lettura, riflessione, rielaborazione, rappresentazione e ricostruzione attraverso attività di tipo manipolativo e motorio della storia di “Cipì”. - PowerPoint PPT Presentation

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Lettura, riflessione, rielaborazione, rappresentazione e ricostruzione attraverso

attività di tipo manipolativo e motorio della storia di “Cipì”

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I bambini della 1^A accolgono i bambini più piccoli con un dono: un piccolo Cipì

preparato nei giorni precedenti.

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I bambini lavorano insieme, disegnano Cipì e la sua famiglia.

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Dopo molto lavoro i bambini decidono che i disegni da loro prodotti sono di loro

gradimento. Con l’aiuto delle insegnanti i bambini più grandi scrivono delle piccole

didascalie.

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La storia di CIPI’

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• Sul tetto di un palazzo, una passera covava le sue tre uova.

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• Nacquero tre uccellini il più birichino si chiamava “Cipì”

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“la strada azzurra”, il cielo che per gli uccellini è una strada.

“la pianta”, l’albero dove gli uccellini possono riposarsi dopo un lungo volo.

“nastro d’argento”, il fiume, dove gli uccellini possono bere e specchiarsi.

Sono amici di CIPI’:

“palla di fuoco”, il sole perché scalda e dà la luce.

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• Cipì curiosava sul bordo del comignolo e alla fine ci cadde dentro. Cascò nella cenere del camino. Poi cercò di fuggire attraverso la finestra, ma era chiusa e battè contro il vetro.

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• Un bambino lo prese, gli strinse un filo alla zampa e lo portò in giardino. Cipì beccò con forza la mano del bambino che lasciò andare la corda. Cipì, libero, volò dalla sua mamma.

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• Cipì andò a fare il bagno al fiume e fece amicizia con una margherita di nome “Margherì” che gli disse: “io sto in mezzo all’erba e vedo passare la biscia che va a caccia di ranocchie”. Cipì, allora, le domandò:” cos’è una biscia?”.Rispose Margherì:” è un animale senza ali e senza zampe che striscia fra l’erba”.

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• Cipì vide il gatto che fingeva di dormire e si avvicinò a lui per osservarlo meglio. Ma il gatto si alzò di scatto, tirò fuori gli artigli ed afferrò Cipì per la coda. Cipì si liberò dagli artigli e volò verso il suo nido.

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Un giorno Cipì incontrò un altro pericolo: l’uomo con il “tubo luccicante”, il fucile, che sparò ad una sua amica di nome “Passerì” e la ferì ad un’ala.

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• Cipì trascinò Passerì al riparo dietro un cespuglio. Le portò acqua e piccoli insetti con il suo becco, fino a quando non fu guarita.

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• Finalmente Passerì guarì. Era estate ed i due uccellini decisero di costruirsi un nido sullo stesso tetto dove era nato Cipì.

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Cipì diventò papà. Venne l’autunno, “Palla di fuoco” sparì dietro le nuvole. L’uomo tagliò con la falce l’erba e Margherì. Il vento soffiava forte.

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• Venne l’inverno e anche un altro pericolo per Cipì e i suoi amici: la neve. I passeri, non trovando niente da mangiare, si avvicinavano alle case e rimanevano imprigionati nelle gabbie.

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• Dentro al buco di un muro, c’erano due luci abbaglianti; erano gli occhi del “Signore della notte”. Gli uccellini erano attratti da quegli occhi, si avvicinavano e lui li catturava con i grossi artigli e poi se li mangiava.

Page 22: PROGETTO CONTINUITA

• Cipì si rivolse al vento. Il vento soffiò dentro il buco del Signore della notte e fece uscire fuori le piume degli uccelli che aveva mangiato. I passerotti non si avvicinarono più al buco del Gufo e lui, alla fine, se ne andò da quel posto e non tornò più.

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Unità didattica sviluppata dalla classe 1^ A tempo

pieno della Scuola primaria “G. Duprè” e dai

bambini di 5 anni della scuola dell’infanzia

“Vivaldi” con la collaborazione

dell’esperto Alessandro Lombardi