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PROGETTO CONTINUITA' Scuola dell'Infanzia BIANCANEVE e Scuola Primaria G. Crocioni 1^ FASE (svolta nelle rispettive classi) raccolta di scatole di diverse forme, osservazione delle caratteristiche, nomi delle figure solide a cui le scatole rimandano lettura della prima parte della storia (più volte) spiegazione delle parole ripetizione della storia da parte dei bambini Il cubo disperato Un cubo aveva un grande problema: ogni volta che si guardava allo specchio esclamava: - Come sono brutto! Questi spigoli e questi vertici mi danno un aspetto orribile! Sono così goffo e sgradevole! - Era molto triste e nulla riusciva a consolarlo. Aveva conosciuto una piramide che gli aveva detto: - E tu ti preoccupi? Guarda me... guarda che punte! Non lamentarti, dai! Ma il cubo non era convinto e certo non lo consolava il fatto che anche altri si sentissero brutti come lui. Finché un giorno il nostro amico vide una sfera. Che forza ragazzi! Quella sfera fortunata non aveva neppure uno spigolo piccolo così!... Rotolava per la strada allegra, liscia e pacioccona! Il cubo pensò: - Voglio diventare come lei! - e subito si mise all’opera. Prese una grossa lima e cominciò a sfregarsi i vertici, ma riuscì ad ottenere soltanto una brutta sbucciatura, mentre vertici e spigoli se ne stavano sempre lì, più testardi di lui. Allora l’ostinato cubo prese un grosso martello e cominciò a martellarli, mai… ahi, ahi, ahi che dolore! E che lividi! Era ancora tutto ammaccato quando conobbe un parallelepipedo che gli disse: -Prova a mangiare a più non posso! Ingrassando, vedrai che diventerai tondo! -. Il cubo, convinto di aver trovato una soluzione al suo problema, iniziò ad abbuffarsi, mangiava di tutto: torte, pasticcini, patatine fritte, gelati, caramelle, panini, piatti di pastasciutta… Dopo un po’ diventò tondo, sì, ma soltanto nella pancia. Quei vertici terribili e quegli spigoli erano sempre lì ed ora, con la pancia così gonfia era ancora più goffo. Decise, allora, di rivolgersi ad un chirurgo estetico e chi altri poteva essere se non una magnifica sfera? Appena entrò nello studio del medico, il cubo lo supplicò di farlo diventare come lui! Il Dottor Sfera era un medico onesto, prima cercò di convincerlo che era bello così, ma quando si rese conto che nulla poteva convincerlo gli disse: -Mi dispiace, non posso fare quello che lei mi chiede, è un intervento impossibile-. Il cubo, sempre più triste e sconsolato lasciò l’ambulatorio per tornarsene a casa. Lungo la strada, si fermò vicino ad un cilindro che stava gonfiando le ruote della sua bicicletta. Immediatamente pensò di aver risolto il suo problema e disse al cilindro: - Ti prego, gonfia anche me! - - Tu sei matto! Gli disse il cilindro, mentre stava rimettendo a posto la pompa. - Ti prego, ti prego, gonfiami, ti pagherò bene! - Beh, secondo me è una cosa sciocca e pericolosa, ma se proprio vuoi che io ti gonfi, allora lo farò! - E così cominciò a gonfiare il cubo e puff… e puff e puff, il cubo si gonfiava sempre

PROGETTO CONTINUITA' Scuola dell'Infanzia BIANCANEVE e ... · PROGETTO CONTINUITA' Scuola dell'Infanzia BIANCANEVE e ... ma soltanto nella ... seconda parte della storia: La storia

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PROGETTO CONTINUITA' Scuola dell'Infanzia BIANCANEVE e Scuola Primaria G. Crocioni

1^ FASE (svolta nelle rispettive classi)

raccolta di scatole di diverse forme, osservazione delle caratteristiche, nomi delle figure solide a cui le scatole rimandano

lettura della prima parte della storia (più volte)

spiegazione delle parole

ripetizione della storia da parte dei bambini

Il cubo disperato Un cubo aveva un grande problema: ogni volta che si guardava allo specchio esclamava: -

Come sono brutto! Questi spigoli e questi vertici mi danno un aspetto orribile! Sono così

goffo e sgradevole! -

Era molto triste e nulla riusciva a consolarlo.

Aveva conosciuto una piramide che gli aveva detto: - E tu ti preoccupi? Guarda me... guarda

che punte! Non lamentarti, dai!

Ma il cubo non era convinto e certo non lo consolava il fatto che anche altri si sentissero

brutti come lui.

Finché un giorno il nostro amico vide una sfera. Che forza ragazzi! Quella sfera fortunata

non aveva neppure uno spigolo piccolo così!... Rotolava per la strada allegra, liscia e

pacioccona!

Il cubo pensò: - Voglio diventare come lei! - e subito si mise all’opera.

Prese una grossa lima e cominciò a sfregarsi i vertici, ma riuscì ad ottenere soltanto una

brutta sbucciatura, mentre vertici e spigoli se ne stavano sempre lì, più testardi di lui. Allora

l’ostinato cubo prese un grosso martello e cominciò a martellarli, mai… ahi, ahi, ahi che

dolore! E che lividi!

Era ancora tutto ammaccato quando conobbe un parallelepipedo che gli disse: -Prova a

mangiare a più non posso! Ingrassando, vedrai che diventerai tondo! -.

Il cubo, convinto di aver trovato una soluzione al suo problema, iniziò ad abbuffarsi,

mangiava di tutto: torte, pasticcini, patatine fritte, gelati, caramelle, panini, piatti di

pastasciutta… Dopo un po’ diventò tondo, sì, ma soltanto nella pancia.

Quei vertici terribili e quegli spigoli erano sempre lì ed ora, con la pancia così gonfia era

ancora più goffo.

Decise, allora, di rivolgersi ad un chirurgo estetico e chi altri poteva essere se non una

magnifica sfera?

Appena entrò nello studio del medico, il cubo lo supplicò di farlo diventare come lui!

Il Dottor Sfera era un medico onesto, prima cercò di convincerlo che era bello così, ma

quando si rese conto che nulla poteva convincerlo gli disse: -Mi dispiace, non posso fare

quello che lei mi chiede, è un intervento impossibile-.

Il cubo, sempre più triste e sconsolato lasciò l’ambulatorio per tornarsene a casa.

Lungo la strada, si fermò vicino ad un cilindro che stava gonfiando le ruote della sua

bicicletta.

Immediatamente pensò di aver risolto il suo problema e disse al cilindro: - Ti prego, gonfia

anche me! - - Tu sei matto! Gli disse il cilindro, mentre stava rimettendo a posto la pompa.

- Ti prego, ti prego, gonfiami, ti pagherò bene!

- Beh, secondo me è una cosa sciocca e pericolosa, ma se proprio vuoi che io ti gonfi, allora

lo farò! - E così cominciò a gonfiare il cubo e puff… e puff e puff, il cubo si gonfiava sempre

di più e puff… e pufff e puff…. quando ad un certo punto booom!!! Scoppiò. Il cilindro in

tutta fretta raccolse tutti i pezzi dello sfortunato cubo e di corsa li portò dal Dottor Sfera che,

per fortuna era ancora nel suo ambulatorio. Il dottore con tutta la sua abilità e con molti

cerottini rimise in sesto il cubo.

Dopo quella terribile avventura, il cubo imparò la lezione: ora si accetta così com’è e

quando si specchia pensa che in fondo quegli spigoli e quei vertici non sono poi così brutti,

anzi lo rendono particolare e simpatico.

2^ FASE: PRIMO INCONTRO presso la Scuola dell'Infanzia BIANCANEVE

Sono stati formati 5 gruppi misti di bambini (di 5 e 6 anni) seguiti ciascuno da due insegnanti

Con l'aiuto dei personaggi realizzati dalle maestre in modo tridimensionale

si è ricostruita la storia del CUBO DISPERATO, curando l'uso di una terminologia specifica acquisita dai bambini nella precedente fase (spigoli, facce, vertici, nome delle figure solide...)

Sono stati distribuiti dei cubi di cartone bianco(10x10x10) che i bambini hanno decorato, realizzando il Sig. Cubo

Ognuno ha portato a casa il proprio Sig. Cubo

3^ FASE: SECONDO INCONTRO presso la Scuola Primaria G. Crocioni

I bambini della Scuola dell'Infanzia sono stati accompagnati alla scoperta dell'edificio scolastico; alcune porte erano contrassegnate da un solido appeso: esso indicava che lì c'era un'aula di particolare interesse (la biblioteca, l'aula di inglese, la palestra, il refettorio, le aule delle classi quinte dove hanno conosciuto due delle insegnanti delle future prime);

Gli alunni di prima hanno condiviso la merenda con gli ospiti;

Si sono riformati i gruppi del primo incontro e si è proceduto al racconto della seconda parte della storia:

La storia continua…Un giorno il cubo felice e soddisfatto se ne andò a fare una

passeggiata. Al parco vide un pittore che stava dipingendo uno splendido paesaggio.

Osservò la mano abile del pittore e tutti quei colori accanto a lui… Quanto gli sarebbe

piaciuto provare a dipingere! Chiese al pittore di poter usare i suoi colori; ottenuto il

permesso, fece un salto sulla tempera rossa poi cominciò a saltellare sul marciapiede

lasciando ovunque l’impronta colorata della sua faccia. Che bello! Quanto si divertiva!

Saltò poi con un’altra faccia sul giallo e poi di nuovo a terra. Boing! Boing!

Anche il pittore si divertiva nel guardare quel bizzarro cubo saltellare qua e là. Era così

entusiasta che gli propose di dipingere su una delle sue tele anziché sul marciapiede. Al cubo

non sembrava vero, era molto emozionato! Si tuffò ancora sui colori e saltellò sulle facce per

dipingere il suo capolavoro. Il risultato fu veramente un’opera d’arte!

- Come il Sig. Cubo, si stampano le impronte delle facce dei solidi, formulando prima un’ipotesi… ”Che figura verrà?”

- I bambini visionano le stampe realizzate da altri gruppi, cercando di abbinare l’impronta al solido.

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UNA SINTESI DEL LAVORO E’ STATA PRESENTATA ALLA MOSTRA ALLESTITA IN OCCASIONE

DEL SEMINARIO CONCLUSIVO DEL PROGETTO DI FORMAZIONE MIR “MATEMATICA IN AULA: Esperienze di geometria

- Sviluppo di moduli didattici per competenze” il 27 e 28 maggio 2016, presso la scuola primaria “S.M. Goretti” di Corinaldo.