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Progetto presntato da ELPIDIA 2000 Srl riguardante l'impianto di recupero rifiuti non pericolosi da realizzarsi in lo. Osa, via Polense 5, nel comune di Roma
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Alla Regione Lazio Dipartimento Territorio
Direzione Regionale Ambiente e Cooperazione tra i Popoli
Area Valutazione Impatto Ambientale
Viale del Tintoretto 432, 00142 Roma
PROGETTO
Istanza per i l r i lascio di un autorizzazione ai sensi dell ’ art. 208 del D.Lgs. 152/06 e degli artt . 15 e 16 della L.R. 27/98. Società richiedente: ELPIDIA 2000 S.r. l .Tipo di impianto: gestione e recupero di r if iuti non pericolosi – passaggio da
procedura semplif icata a procedura ordinaria
Autorizzazione richiesta per :
Rifiuti Pericolosi
Rifiuti non Pericolosi
Deroga al divieto di miscelazione (art. 187 D.Lgs. 152/06)
Variante sostanziale (art. 208 D.Lgs. 152/06 e art. 15 comma 16 L.R. 27/98)
I l sot toscr i t to Paolacci Mauro, legale rappresentante del la di t ta ELPIDIA 2000
S.R.L, con sede legale nel Comune di Palestr ina (RM), Via Casi l ina, km 33.800,
C.A.P. 00036, e stabi l imento sito nel Comune di Roma, via Polense, 5, C.A.P.
00010, part i ta IVA: 05281251008, codice f iscale 01800780601, recapito te lefonico
(39) 06 22484062, fax (39) 06 22483299, v isto che la Società è già iscr i t ta al n. 109
(comunicazione del 21.12.1998 e r innovata in data 19.12.2003) e al n.160
(comunicazione del03.03.2000 e r innovata in data 01.03.2005) del Registro del le
imprese che ef fettuano i l recupero dei r i f iut i a i sensi degl i art t . 31 e 33 del D. Lgs.
22/97, curato dal la Provincia di Roma e visto che ha presentato domanda di
1
autor izzazione ai sensi del l ’art . 28 del decreto legislat ivo 5 febbraio 1997, n.22, così
come disposto dal decreto minister iale del 5 apri le 2006 n. 186 art .1 let tera g)
“al l ’art . 11 sono aggiunt i i seguenti commi 4,5 e 6:
5. i soggett i che effettuano att ivi tà di raccol ta, trasporto e recupero dei r i f iut i
non pericolosi ai sensi degl i art icol i 30, 31 e 33 del decreto legis lat ivo 5 febbraio
1997, n.22, e successive modi f icazioni e che non soddisfano più, a seguito del le
modif iche apportate al presente decreto, i requis i t i per l ’appl icazione del la procedura
sempli f icata o per i qual i non è stato individuato i l parametro quanti tà, inoltrano
r ichiesta al l ’ente competente per terr i tor io, entro trenta giorni dal l ’entrata in vigore
del presente regolamento, presentando domanda di autor izzazione ai sensi
del l ’art icolo 28 o iscr izione ai sensi del l ’art icolo 30 del decreto legis lat ivo 5 febbraio
1997, n.22, e successive modi f icazioni. Le att iv i tà di raccolta, trasporto e recupero
possono essere proseguite f ino al l ’emanazione del conseguente provvedimento da
parte del l ’ente competente al r i lascio del le autor izzazioni o iscr iz ioni di cui al ci tato
decreto legislat ivo 5 febbraio 1997, n.22”
ha presentato istanza per i l r i lascio ai sensi del l ’art . 208 del D. Lgs. n. 152/06 e
degl i art t . 15 e 16 del la L.R. n. 27/98 per l ’approvazione del progetto, la
real izzazione del lo stesso e la messa in esercizio del l ’ impianto di cui in oggetto.
Consapevole che, ai sensi del l ’art . 76 del D.P.R. 445/2000, chiunque r i lascia
dichiarazioni mendaci, forma att i fa lsi o ne fa uso è punito ai sensi del codice penale
e del le leggi special i in materia e nel r ispetto del le condizioni e del le prescrizioni
specif iche r ichiamate ai sensi degl i art t . 45, 46 e 47 del D.P.R. 445/2000
dichiara:
- di non aver r iportato condanne con sentenza passata in giudicato;
- di non essere sot toposto a misure di prevenzione di cui al l ’art . 3 del la L. 27
dicembre 1956 n. 1243 e successive modif iche ed integrazioni ;
- di non essersi reso colpevole di fa lse dichiarazioni nel fornire informazioni che
possono essere r ichieste per i l r i lascio del la suddetta autor izzazione;
- che la società ha sede legale in Comune di Palestr ina (RM), Via Casi l ina, km
33.800, C.A.P. 00036 tel . 069586026 – fax 0695290012 e sede operat iva in
stabi l imento sito nel Comune di Roma, via Polense, 5, C.A.P. 00010,
- Iscrizione registro imprese di : Roma i l 18/04/97 al n. 01800780601 (REA
869425)
2
- che la stessa non si trova in stato di fa l l imento, d i l iquidazione, di cessazione di
att ivi tà o di concordato preventivo e in qualsiasi al tra si tuazione equivalente
secondo la legis lazione straniera;
- che la società è in regola con gl i obbl ighi relat iv i a l pagamento dei contr ibut i
previdenzial i e assistenzial i a favore dei lavorator i , secondo la legis lazione
i ta l iana;
- che la società ha la piena disponibi l i tà del si to dove è real izzato l ’ impianto per
tut to i l per iodo di durata del l ’autor izzazione al l ’eserciz io maggiorato di due anni e
che, in caso di aff i t to o di comodato, i l proprietar io del l ’area è a conoscenza che
sul la stessa verrà svolta att ivi tà di gest ione dei r i f iut i ;
- che la società si impegna, al l ’at to del r i lascio del l ’autor izzazione, al la
presentazione del le necessarie garanzie f inanziar ie;
- che l ’ impianto:
r icade
non r icade
tra le seguenti att ivi tà soggette al la normativa “Seveso” :
- che l ’ impianto:
deve essere
non deve essere sot toposto
a veri f ica di assoggetabi l i tà al la valutazione di impatto ambientale
- che l ’autor izzazione r ichiesta r iguarda l ’ impianto e le operazioni d i gest ione r i f iut i
di segui to r iportat i :
1) Localizzazione dell ’ impianto
L’impianto per i l quale si r ichiede l ’ autorizzazione è local izzato nel comune di
Roma, in via Polense
3
Ubicazione catastale: i l si to è dist into al catasto del Comune di Roma al foglio
670 part. 4059-4060 .
2) Dimensione dell’impianto ed impiantistica
Tipologie di rif iuto in ingresso
Con r ifer imento al D.M. 5/02/98, si r iporta l ’elenco delle t ipologie dei r i f iut i in
ingresso con i r ispett ivi codici CER e le operazioni di recupero previste:
Punto 7.2. Rif iut i di rocce da cave autorizzate
Codici Descrizioni Operazioni
[010413] Rif iut i prodott i dal la lavorazione del la pietra, d iversi da quel l i di cui a l la voce 01 04 07 R5 R13
Punto 7.6. Conglomerato bituminoso, frammenti di piattel l i per i l t iro al volo
Codici Descrizioni Operazioni
[170302] Miscele bi tuminose diverse da quel le d i cui al la voce 170301 R5 R13
Nell’impianto sono previste i seguenti impianti e macchinari:
Macchinari ed attrezzature util izzate
Attualmente, presso l ’ impianto si dispone dei seguenti macchinari ed
apparecchiature:
Impianto Marini per la produzione del conglomerato bituminoso (già autorizzato) ;
Impianto Loro & Parisini per la produzione del conglomerato
bituminoso (già autorizzato) ;
Impianto “CIMA “ per frantumazione e selezione inert i (oggetto della presente istanza di autorizzazione) ;
Pesa a bascula;
N. 2 pale meccaniche “CATERPILLAR”.
3) Autorizzazioni esistenti (solo in caso di varianti sostanziali):
La Società Elpidia 2000 S.r.l., è dotata, per le attività svolte, di autorizzazione alle emissioni in
atmosfera ai sensi del DPR 203/88, per l’impianto di Via Polense 5, 00132 Roma, per il processo di
produzione di conglomerato bituminoso con l’utilizzo di rifiuti nel ciclo produttivo. Il provvedimento di
autorizzazione è stato emesso dalla Provincia di Roma – Servizio Tutela Aria ed Energia con
Determinazione Dirigenziale n. 245 del 16/09/04 (Prot. Generale n.6638 del 21/09/04) 4
La Società Elpidia 2000 S.r.l., è stata iscritta con Determinazione Dirigenziale n. 14 del 13.03.2000 al n.
109 del Registro delle Imprese tenuto presso la Provincia di Roma per operazioni di riciclo/recupero di
altre sostanze organiche (R5) per un quantitativo dichiarato di 756.400 tonn./anno per i punti 3.1, 7.1 e
7.6; rispettivamente per tonn/a 900, 35.500 e 720.000.
Tale autorizzazione è stata rinnovata con comunicazione del 19/12/2003 e determinazione dirigenziale
n°130 del 23/06/2005, con le quali si è rinunciato ai punti 3.1 e 7.1 ed è stato confermato e rinnovato il
punto 7.6 per 720.000 tonn/a, con 360.000 tonn/a per la lettere a) e 360.000 tonn/a per la lettera b).
L’impresa è stata inoltre autorizzata, su comunicazione del 24/12/1998, con Determinazione
Dirigenziale n°76 dello 03/08/2000 per il punto 7.2, lettera b) ed f), con 2.000 tonn/a per la lettere b) e
18.000 tonn/a per la lettera f) tramite iscrizione al n°160 dello stesso registro. Tale autorizzazione è
stata rinnovata con comunicazione del 19/02/2003, ferme restando le lettere del punto 7.2 e le
rispettive quantità, che ha portato alla Determinazione Dirigenziale n°134 del 23/06/2005.
4) Operazioni di gestione da effettuare presso l ’ impianto:
La società richiede di svolgere presso l ’ impianto in quest ione le seguenti at t ività
di gest ione dei r i f iut i :
4.1.1 CONFERIMENTO
I r i f iut i recuperabi l i da sottoporre a trat tamento vengono confer i t i a l lo
stabi l imento sia dai produttor i degl i stessi, sia da autotrasportator i appositamente
autor izzat i .
4.1.2 OPERAZIONI PRELIMINARI
Veri f ica prel iminare a v ista dei mater ial i in arr ivo;
pesatura;
successiva approfondita veri f ica e c lassi f icazione dei mater ial i , ove
previsto tramite specif iche indagini d i laborator io;
messa in r iserva in attesa di lavorazione.
4.1.3 CONDIZIONI DI MESSA IN R ISERVA
In at tesa di essere sottopost i a l la lavorazione i r i f iut i di cui al la t ipologia 7.6
vengono stoccati nel l ’area appositamente dest inata ed indiv iduata nel la
planimetr ia di impianto al l ’ interno di box di stoccaggio real izzat i su
basamento pavimentato e cost i tui t i da barr iere di separazione di t ipo new-
jersey. I r i f iut i sono stoccati separatamente dal le materie pr ime natural i e dai
prodot t i d i lavorazione.
5
Punto DM
5/2/98
Attività di recupero(lettera DM 5/02/98) Transcodif ica
CER 2002
Quantità autorizzata
(t /anno)7.6 a) produzione di conglomerati bi tuminosi
“vergini” a caldo e a freddo [R5] 170302180.000
7.6 b) r i levat i e sot tofondi s t radali [R5]170302
360.000
Punto DM
5/2/98
Attività di recupero(lettera DM 5/02/98) Transcodif ica
CER 2002
Quantità da autorizzare
(t /anno)7.6 c) produzione di material i per cost ruzioni
s tradali e piazzal i industr ial i [R5] 170302180.000
5) Rifiuti per i quali è richiesta l ’autorizzazione e modalità di gestione degli stessi:
Punto D.M.
5/2/98Lettera D.M. 5/02/98Att ività di recupero Codice
CERDescrizione
Quantità autorizzata
(t /anno)7.6 a) produzione
conglomerato bi tuminoso "vergine" a caldo.
[R5]
17 03 02
Miscele bituminose diverse da quelli di cui alla voce 17 03 01
180.000
7.6 b) la real izzazione di r i levat i e sot tofondi st radal i .
[R5]
N.B. Attività di recupero R5 svolta in cantiere
stradale, FUORI dal l ’ impianto dell ’Elpidia
2000
17 03 02
Miscele bituminose diverse da quelli di cui alla voce 17 03 01
360.000
7.6 c) produzione di mater ia l i per costruzioni stradal i e piazzal i industr ia l i
17 03 02
Miscele bituminose diverse da quelli di cui alla voce 17 03 01
180.000
CAPACITÀ E CONDIZIONI DI MESSA IN RISERVA DELL’IMPIANTO
Punto DM
5/2/98
Lettera DM
5/02/98
Att ività di stoccaggio prel iminare al la
lavorazioneCodice
CER
Modalità di messa in r iserva
Capacità di
messa in
r iserva annua
6
(t /anno)7.6 a) R13
Stoccaggio del r i f iuto pr ima di sot toporlo a
lavorazione per produzione di
conglomerat i cement iz i e b i tuminosi
17 03 02
Box di stoccaggio su basamento
pavimentato, con murett i d i separazione cost i tu i t i da barr iere d i
t ipo new-jersey.
180.000
7.6 b) R13Stoccaggio del r i f iuto pr ima del l ’ut i l izzo in
cant ier i st radal i esterni al l ’ impianto per la
real izzazione di r i levat i e sottofondi st radal i e
ferroviar i e aeroportual i , piazzal i industr ia l i
17 03 02
360.000
7.6 c) R13Stoccaggio del r i f iuto pr ima di sot toporlo a
lavorazione per produzione di
conglomerat i cement iz i e b i tuminosi
17 03 02
180.000
Capacità complessiva di messa in riserva Tipologia 7.6 720.000
Quanti tà annuale gestibi le presso l ’ impianto (ton/anno): 720.000
di cui pericolosi ( ton):________________
di cui non pericolosi ( ton): 720.000
Punto 7.2 – b) produzione di conglomerati bituminosi Nel sito operativo dell’impresa sono presenti due linee per la produzione di conglomerato vergine
a caldo (rispettivamente impianto Marini ed impianto Loro e Parisini). Il ciclo produttivo avviene
integrando materiali vergini (bitume, materiali inerti, additivo minerale etc.) con l’aggiunta, in
proporzioni variabili, di materiali provenienti dalla fresatura a freddo o dalla scarifica del manto
stradale (attività di cui al Punto 7.6 del D.M. 5.2.98 oggetto di altra comunicazione del
21.12.1998, rinnovata in data 19.12.2003) o di materiali inerti di recupero come quelli oggetto
dell’attività di cui al Punto 7.2, costituiti da rifiuti inerti di rocce provenienti da cave autorizzate
(oggetto della presente comunicazione di rinnovo).
Le operazioni legate al ciclo produttivo possono essere così riassunte:
I quantitativi necessari dei diversi tipi di inerti (materie prime vergini o materiali di recupero)
vengono prelevati dai rispettivi box di stoccaggio, nei quali sono suddivisi per classi
granulometriche, secondo una miscela prestabilita. Gli inerti vengono quindi convogliati mediante
un nastro trasportatore ad un essiccatore cilindrico rotante dove sono riscaldati a temperatura di
circa 600°, essiccati e depolverizzati. La depolverizzazione avviene mediante filtro a maniche di
tessuto.
Gli inerti all’uscita dell’essiccatore vengono inviati tramite un elevatore a tazze su un vaglio
vibrante che prevede a riclassificarli.
7
Le classi così determinate dopo controllo ponderale, vengono immesse in un mescolatore. Nello
stesso tempo confluiscono i quantitativi prefissati di filler prelevati dal depolverizzatore, con
percorso di alimentazione autonomo da quello degli altri inerti. Nell’impasto il filler ha la funzione
di ridurre la percentuale dei vuoti, aumentandone la resistenza alla compressione. Infine viene
aggiunto il bitume, il cui dosaggio avviene per pompa volumetrica. Nel mescolatore, mediante
agitatore a pale si ha la muscolazione ed il ricoprimento di tutti gli aggregati da parte del bitume e
la loro omogeneizzazione.
Il prodotto risultante è il conglomerato bituminoso che viene quindi inviato mediante uno skip in
una o più tramogge da dove viene prelevato a mezzo autocarri.
Gli impianti operano in un ciclo automatizzato, le cui operazioni sono gestite da una cabina di
comando.
Punto 7.2 – f) realizzazione di rilevati e sottofondi stradali. e ferroviari e aeroportuali, piazzali
industriali
I l mater ia le di recupero viene impiegato inol tre nel la real izzazione di r i levat i e
sottofondi st radal i , ferroviar i , aeroportual i e di piazzal i industr ia l i , previa
esecuzione del test di cessione sul ta l quale così come indicato nel l ’al legato 3
del DM 05.02.1998 .
Punto D.M.
5/2/98Lettera D.M. 5/02/98Attività di recupero Codice
CERDescrizione
Quantità autorizzata
(t /anno)7.2 b) uti l izzo del granulato
per la produzione di conglomerat i b i tuminosi.
[R5]
01 04 13
rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07
2.000
7.2 f) uti l izzo per real izzazione di r i levat i e sottofondi stradal i e ferroviar i e aeroportual i , piazzal i industr ial i . [R5]N.B. Attività di recupero
R5 svolta in cantiere stradale, FUORI
dal l ’ impianto del l ’Elpidia 2000
01 04 13
rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07
18.000
6) Rifiuti e m.p.s. in uscita dall ’ impianto
Rif iut i autoprodott i dal la società e non derivanti dal processi di trattamento r i f iut i da
gest i rsi in deposito temporaneo
Codice CER
Descrizione Quantità (ton/anno)
Operazione successiva
svolta
8
presso terzi
080318 toner per stampa esauri t i diversi da quell i di cui al la voce 080317
0,010 Recupero
150103 imbal laggi in legno Recupero
160103 Pneumatici fuori uso (da usura propri
mezzi)
0,150Recupero
160601 Batterie al piombo (cambi per usura propri
mezzi)
0,010Recupero
130208 Oli esaust i (cambi ol i i propri mezzi) 0,200 Recupero
Prodott i f in it i conseguenti a l processo di trat tamento
Materia prima seconda
Caratteristiche merceologiche secondo la
normativa tecnica di settore
Quantità (ton/anno)
Successivo invio
Conglomerato b i tuminoso
verg ine a ca ldo
Conglomerato b i tuminoso nel le
forme usualmente
commerc ia l izzate
180.000 (7.6)
+ 2.000 (7.2)
Indust r ia ed i le
Ri levat i e sot to fondi s t radal i 360.000 Indust r ia ed i le
Mater ia le per cost ruz ion i
s t radal i e p iazzal i indust r ia l i
Mater ia l i per cost ruz ion i ne l le
forme usualmente
commerc ia l izzate
180.000 (7.6)
+ 18.000 (7.2)
Indust r ia ed i le
7) Bilancio di massa
Rifiuti in entrata 740.000 ton/anno
Rifiut i in uscita verso recupero 740.000 ton/anno
Materie pr ime seconde in uscita dall ’ impianto 740.000 ton/anno
Perdite di processo ton/anno
Rifiuto smalt i to esternamente _______________ ton/anno
Rifiuto smalt i to internamente ____________________________ ton/anno
8) Capacità di stoccaggio istantaneo presso l’ impianto.
La capacità massima di stoccaggio presso l ’ impianto sarà pari a :
Operazione Rif iut i pericolosi Rif iut i non pericolosi Totale (ton)
9
(ton) (ton)
R13 740.000 740.000
D15
Totale 740.000 740.000
N.B. In deposito temporaneo vengono portat i unicamente i r i f iut i derivant i dal la
normale att ività della società. Non devono essere inclusi i r i f iut i derivant i dal
processo di gest ione dei r i f iut i provenienti da terzi .
10
Presidi ambientali previsti
Sistema di raccolta delle acque di processo e di prima pioggia Il potenziale impatto generato dalla gestione dell’impianto ELPIDIA 2000 s.r.l., è stato valutato sia
nei confronti delle acque superficiali che delle acque sotterranee. In considerazione del fatto che
la superficie dell’impianto sarà interamente pavimentata (ed impermeabilizzata), e valutati i
risultati inerenti le caratteristiche litologiche del terreno riportati nella parte prima del presente
Studio di Verifica Ambientale, emerge che l’attività descritta non abbia incidenza negativa nei
confronti dei menzionati sistemi acquiferi.
L’attività di recupero rifiuti che la Società Elpidia intende svolgere non prevede lo sfruttamento
diretto di risorse naturali. Fatta eccezione per l’attingimento idrico, per l’innaffiamento dei cumoli,
dal pozzo regolarmente autorizzato presente nell’area.
La gestione dell’impianto comporta la predisposizione d’interventi edilizi che non determinano
una radicale modificazione del paesaggio. Tali interventi consistono nella pavimentazione
dell’intera superficie del lotto.
Lo sfruttamento del le r isorse natural i può essere def ini to “sfruttamento diretto”
nel caso del la pavimentazione del l ’area (v iene infatt i sfruttato i l terreno
interessato dal l ’at t ivi tà).
La strat igraf ia del la pavimentazione sarà la seguente:
1. Strato profondo: 50 cm circa di terre stabi l izzate;
2. Strato superf ic iale: 5 cm circa di asfalto.
L’ impianto in esame occupa una superf ic ie interna in maggior parte scoperta,
che sarà resa impermeabi le con pavimentazione in asfal to ed asservita da una
rete di raccolta del le acque meteoriche. I l s istema idraul ico di raccolta e
smalt imento del le acque meteoriche prevede i l convogl iamento del le acque
piovane, tramite opportuni disposi t iv i come grigl ie e pozzett i , dal le superf ici
esposte, come piazzal i o coperture, al le condutture di adduzione ai corpi
recettor i . I cr i ter i di proget tazione al la base del d imensionamento del sistema
idraul ico sono pr incipalmente due:
1) cr i ter io di natura cl imatologica: consistente nel la determinazione
del l ’al tezza di p ioggia del proget to e del la durata del l ’evento più
sfavorevole da considerare;
2) cr i ter io geometr ico: consistente nel l ’ ident i f icazione del le aree di
inf luenza e nel d imensionamento del la rete di def lusso del le acque.
I dat i cl imatologici , dai qual i e possibi le dedurre l ’al tezza e la durata del le
piogge, sono r icavabi l i dal le informazioni regist rate dal le stazioni pluviometr iche
più vic ine al la zona d’ interesse. In meri to al la determinazione del l ’area
d’ inf luenza, le superf ic i da computare sono tut te quel le or izzontal i pavimentate
al le qual i si devono aggiungere al iquote diverse di superf ic i vert ical i .
11
Per i l d imensionamento del le canal izzazioni e del le tubazioni esso deve essere
eseguito cercando di evitare l ’ostruzione del la rete ed i l logoramento del le paret i
del le condutture. Questo obbiett ivo può essere ottenuto mantenendo la veloci tà
del la corrente nel l ’ambito di un campo, t ipicamente compreso tra 0,3 m/s a 1,5
m/s, ta le da evitare i l deposi to dei sol id i sedimentabi l i ed i l deter ioramento per
abrasione del le superf ici del la conduttura. Inoltre opportuno sovradimensionare
le condotte per far fronte s ia a temporanei restr ingimenti del la rete che ad
aumenti del la portata eccedenti quel la di progetto.
In tutt i i casi d i smalt imento del le acque di pr ima pioggia dovranno essere r ispettat i i
parametr i d i concentrazione stabi l i t i dal la normativa. L’art icolo 113 del D.L.vo n° 152
del 3 apri le 2006 (acque meteoriche di d i lavamento e acque di pr ima pioggia)
stabi l isce che le acque di pr ima pioggia e di lavaggio del le aree esterne devono
essere “convogl iate ed opportunamente trat tate in impiant i di depurazione per
part icolar i ipotesi nel le qual i , in relazioni al le att ivi tà svol te, v i sia i l r ischio di
di lavamento dal le superf ici impermeabil i scoperte di sostanze pericolose e di
sostanze che creano pregiudiz io per i l raggiungimento degl i obbiet t iv i di qual i tà…”; in
funzione del la normativa sarà predisposto un adeguato impianto di depurazione
al l ’ interno del l ’area
Sistema di abbatt imento delle polveri e delle emissioni
EMISSIONE DIFFUSA
La quanti f icazione del f lusso di massa è impossibi le da un punto di v ista
strettamente anal i t ico, in quanto non esiste un’unica emissione carat ter izzata da un
eff luente costante o comunque determinabi le nel tempo.
Durante le operazioni di car ico e scarico le aree di messa in r iserva del mater ia le
polverulento rappresentano una fonte di emissione di f fusa di part icel le volat i l i , che
vengono contenute da un sistema di abbatt imento ad umido al lacciato al la rete idr ica
e dotato di nebul izzator i d istr ibuit i al di sopra del le aree da trattare.
Tale configurazione, correttamente dimensionata, è in grado di provvedere al l ’
abbat t imento del le polveri emesse e di provvedere a tale scopo anche durante i l
per iodo di messa in r iserva evitando l ’eventuale trasporto eol ico del le polveri
presenti . I l s istema adottato consente di suddividere l ’acqua in minuscole part icel le
ut i l izzando l ’energia del la pressione per v incere la naturale coesione del l iquido.
L’effetto che s i ott iene è quel lo di interessare grandi superf ici con minimi quanti tat iv i
d’acqua, captando le polveri nel raggio d’azione del la nebbia emessa dagl i ugel l i . La
captazione e la conseguente precipi tazione avvengono per assorbimento del l iquido
da parte del le part icel le polverose.
L’apporto di umidità confer i to, considerata l ’e levata produtt ivi tà orar ia del l ’ impianto,
è del tutto trascurabi le, e v iene assorbito dal le polveri senza or ig inare alcuno scarico
idr ico.
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Verranno adottate ul ter ior i misure preventive per r idurre i l sol levamento di polveri e,
conseguentemente i l loro trasporto eol ico verso l ’esterno del l ’ impianto, come la
l imitazione del la veloci tà dei mezzi d i trasporto al l ’ interno del l ’azienda, l ’adozione di
r idotte altezze di scarico degl i inert i dai mezzi , l ’umidif icazione del le vie di accesso e
dei p iazzal i di movimentazione per r idurre l ’emissione di polveri dovuta al passaggio
dei mezzi, l ’adozione di barr iere frangivento o plantumazioni idonee lungo i l
per imetro del l ’ impianto o del le aree di messa in r iserva dei r i f iut i pulverulent i .
SISTEMI DI MISURAZIONE
Secondo quanto previsto nel l ’Al legato 2 SubAllegato 1 del D.M. 05.02.1998 e nel
D.P.R 203/88 verrà predisposto un sistema di control lo con misurazione in continuo
dei seguenti inquinanti :
IPA
CO
NOX
SOX
Polveri
Sistema di contenimento del rumore
Inquinamento acustico
La rumorosità ambientale durante le lavorazioni è legata esclusivamente al la
movimentazione dei mezzi d i scarico e lavorazione del mater ia le. Pertanto si
trat ta di rumorosi tà r ientrante nel le norme stradal i che non produce alcun effetto
sui c i t tadini non esistendo abi tazioni o luoghi di lavoro e incontr i col lett ivi nel le
vicinanze del s i to sottoposto a Veri f ica.
E’ opportuno far adottare i normali disposi t ivi in commercio per gli addetti ai lavori
Automonitoraggio
I l monitoraggio verrà eseguito dal gestore in accordo con i l piano di control lo
stabil i to nella/e autorizzazione/ i. Includerà i l monitoraggio delle emissioni, dei
parametr i di processo e degl i impatt i sul l 'ambiente recettore. Sarà effettuato in
base a protocoll i d i misura r iconosciut i (norme o metodi anali t ic i dimostrati o
metodi di calcolo/stima). I l gestore aff iderà anche i l l ’autocontrol lo ad un soggetto
esterno. La tempistica prevedrà l ’automonitoraggio almeno una volta l ’anno.
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MISURE PREVISTE PER CONTENERE I RISCHI PER LA SALUTE DELL’UOMO E PER L’AMBIENTE
I residui trattat i non presentano problemi dal punto di v ista del la manipolazione,
essi sono infatt i per la maggior parte cost i tui te da residui sol idi che per la loro
natura intr inseca non sono da r i tenersi pericolosi.
Al f ine di evitare qualsiasi contatto fra residui trattat i e le persone addette al
servizio, ovvero con l ’ambiente ci rcostante, sono state previste le seguenti misure:
uso da parte del personale preposto di at trezzature ant infortunist iche a
norma;
la manipolazione esclusiva di sol i residui compatib i l i dal punto di v ista
chimico f is ico;
divieto di fumare durante la lavorazione.
I l personale addetto è stato preventivamente ist ruito sul le norme da adot tare a
protezione del l ’ambiente.
A protezione del personale vengono adot tate le norme di sicurezza previste dal la
normativa vigente, o ltre al le normali previdenze ant infortunist iche nel le fasi di
maneggio dei mater ia l i .
Delimitazione e recinzione area
La recinzione che delimita l’impianto della Elpidia 2000 S.r.l. è fatta di muretto e rete metallica, con
l’aggiunta in alcune aree di piante (canne di bambù). L’impianto è altresì dotato di cancello elettrico
con sistema di video-sorveglianza.
Si allega copia fotostatica di un documento di riconoscimento personale, in corso di validità (art.38 co.3 – DPR 445/2000).
ROMA, lì 02.03.09
Il Legale Rappresentante
(f irma)
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