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CAMERA DEI DEPUTATI N. 2598 DISEGNO DI LEGGE PRESENTATO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI (RENZI) DAL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI (MOGHERINI) DAL MINISTRO DELLA DIFESA (PINOTTI) E DAL MINISTRO DELLINTERNO (ALFANO) DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA (ORLANDO) E CON IL MINISTRO DELLECONOMIA E DELLE FINANZE (PADOAN) Conversione in legge del decreto-legge 1 o agosto 2014, n. 109, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di rico- struzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazio- nali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni per il rinnovo dei comitati degli italiani all’estero Presentato il 4 agosto 2014 Atti Parlamentari Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI

Progetto di legge della 17legislatura - Camera.it · proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, ... è composto da dodici articoli. Il Capo I prevede disposizioni

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CAMERA DEI DEPUTATI N. 2598—

DISEGNO DI LEGGE

PRESENTATO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

(RENZI)

DAL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI

(MOGHERINI)

DAL MINISTRO DELLA DIFESA

(PINOTTI)

E DAL MINISTRO DELL’INTERNO

(ALFANO)

DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

(ORLANDO)

E CON IL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

(PADOAN)

Conversione in legge del decreto-legge 1o agosto 2014, n. 109, recanteproroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia,iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di rico-struzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazio-nali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione,nonché disposizioni per il rinnovo dei comitati degli italiani all’estero

Presentato il 4 agosto 2014

Atti Parlamentari Camera dei Deputati

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CAMERA DEI DEPUTATI N. 2598—

DISEGNO DI LEGGE

PRESENTATO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

(RENZI)

DAL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI

(MOGHERINI)

DAL MINISTRO DELLA DIFESA

(PINOTTI)

E DAL MINISTRO DELL’INTERNO

(ALFANO)

DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

(ORLANDO)

E CON IL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

(PADOAN)

Conversione in legge del decreto-legge 1o agosto 2014, n. 109, recanteproroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia,iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di rico-struzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazio-nali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione,nonché disposizioni per il rinnovo dei comitati degli italiani all’estero

Presentato il 4 agosto 2014

ONOREVOLI DEPUTATI ! — Il provvedi-mento in esame prevede disposizioni voltead assicurare la proroga della partecipa-

zione del personale delle Forze armate edi polizia alle missioni internazionali, in-terventi di cooperazione allo sviluppo e

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sostegno ai processi di ricostruzione epartecipazione alle iniziative delle orga-nizzazioni internazionali per il consolida-mento dei processi di pace e di stabiliz-zazione, per il periodo dal 1o luglio 2014al 31 dicembre 2014, nonché disposizioniurgenti per il rinnovo dei Comitati degliitaliani all’estero.

Il provvedimento, suddiviso in tre capi,è composto da dodici articoli.

Il Capo I prevede disposizioni relativealle missioni internazionali delle Forzearmate e di polizia.

L’articolo 1 prevede le autorizzazioni dispesa relative alle missioni internazionaliche si svolgono in Europa.

In particolare, il comma 1 autorizza laspesa per la proroga della partecipazionedi personale militare italiano alle seguentimissioni internazionali nei Balcani, in li-nea con la risoluzione delle Nazioni Unite1244 (1999):

a) Multinational Specialized Unit(MSU), missione NATO svolta in Kosovoda carabinieri, insieme ad appartenenti aForze di polizia militare di altri Paesi, concompiti di mantenimento dell’ordine pub-blico e della sicurezza pubblica, a sup-porto delle autorità locali e per il reinse-rimento dei rifugiati; European UnionRule of Law Mission in Kosovo (EULEXKosovo), di cui all’azione comune 2008/124/PESC adottata dal Consiglio del-l’Unione europea il 4 febbraio 2008, mo-dificata e prorogata, da ultimo, fino al 14giugno 2016 dalla decisione 2014/349/PESC del Consiglio, del 12 giugno 2014. Lamissione ha il mandato di assistere leistituzioni, le autorità giudiziarie e i servizidi contrasto kosovari nella loro evoluzioneverso la sostenibilità e la responsabilizza-zione e nell’ulteriore sviluppo e rafforza-mento dell’indipendenza di un sistemagiudiziario multietnico e di Forze di po-lizia e doganali multietniche, assicurandoche tali istituzioni non subiscano inge-renze politiche e aderiscano alle normericonosciute a livello internazionale e alle

migliori prassi europee. La missione as-solve il mandato mediante attività di mo-nitoraggio, tutoraggio e consulenza, man-tenendo nel contempo alcune responsabi-lità esecutive;

b) Joint Enterprise, missione NATOsvolta nell’area balcanica, con compiti diattuazione degli accordi sul cessate ilfuoco, di assistenza umanitaria e supportoper il ristabilimento delle istituzioni civili.La missione è frutto della riorganizzazionedella presenza NATO nei Balcani operataalla fine del 2004, che ha determinatol’unificazione di tutte le operazioni con-dotte nei Balcani (KFOR, interazione NA-TO-UE, NATO HQ di Skopje, Tirana eSarajevo) in un unico contesto operativo(definito dalla Joint Operation Area), aseguito del passaggio di responsabilitàdelle operazioni militari in Bosnia-Erze-govina dalle forze NATO (SFOR) a quelledell’Unione europea (EUFOR).

Il comma 2 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione di personalemilitare italiano alla missione dell’Unioneeuropea in Bosnia-Erzegovina, denominataEUFOR ALTHEA. La missione – istituitadall’azione comune 2004/570/PESC adot-tata dal Consiglio dell’Unione europea il 12luglio 2004 – ha l’obiettivo di contribuireal mantenimento delle condizioni di sicu-rezza per l’attuazione dell’accordo di pacedi Dayton, aprendo altresì la strada all’in-tegrazione della Bosnia-Erzegovina nel-l’Unione europea. Con la risoluzione 2123(2013) del Consiglio di sicurezza delleNazioni Unite del 12 novembre 2013, èstato riconosciuto alla missione il ruoloprincipale per la stabilizzazione della pacesotto gli aspetti militari, da svolgere incollaborazione con il NATO HQ presente aSarajevo, e il relativo mandato è statorinnovato per un periodo di dodici mesi,fino al 12 novembre 2014. Nel suo ambitoopera la missione Integrated Police Unit(IPU), con il compito di sviluppare capa-cità nei settori dell’ordine e della sicurezzapubblica, nonché di supportare i compiticivili connessi con gli accordi di pace.

Il comma 3 autorizza la spesa per laprosecuzione dei programmi di coopera-

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zione delle Forze di polizia italiane (Po-lizia di Stato, Arma dei carabinieri eCorpo della guardia di finanza) in Albaniae nei Paesi dell’area balcanica. I pro-grammi di cooperazione sono svolti inattuazione degli accordi sottoscritti con lecompetenti autorità di tali Paesi, con fi-nalità sia di assistenza ai vertici dellerelative amministrazioni nella riorganizza-zione delle strutture di polizia e nell’ado-zione di politiche comuni sulla sicurezza,sia di miglioramento dell’efficacia dellerelative Forze di polizia nelle attività dicooperazione operativa attraverso la con-divisione di norme e di esperienze nelleazioni di intervento, nonché lo sviluppo diprogrammi formativi.

Il comma 4 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione di personaledella Polizia di Stato alla missione deno-minata European Union Rule of Law Mis-sion in Kosovo (EULEX Kosovo), già illu-strata in riferimento alle missioni di cui alcomma 1, e alla missione denominataUnited Nations Mission in Kosovo (UN-MIK).

L’UNMIK, forza internazionale dele-gata all’amministrazione civile del Kosovo,costituita sulla base della risoluzione 1244(1999) adottata dal Consiglio di sicurezzadell’ONU il 10 giugno 1999, ha il compitodi organizzare le funzioni amministrativeessenziali, creare le basi per una solidaautonomia e per l’autogoverno del Kosovo,facilitare il processo politico per determi-nare il futuro status del Kosovo, coordi-nare gli aiuti umanitari di tutte le agenzieinternazionali, fornire sostegno alla rico-struzione delle infrastrutture più impor-tanti, mantenere l’ordine pubblico, far ri-spettare i diritti umani, assicurare la si-curezza e il regolare ritorno in Kosovo ditutti i rifugiati e i dispersi.

Il comma 5 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione di personalemilitare italiano alla missione delle Na-zioni Unite denominata United NationsPeacekeeping Force in Cyprus (UNFICYP),di cui alle risoluzioni 1251 (1999) e 2026(2011) richiamate, da ultimo, dalla risolu-

zione 2135 (2014) del 30 gennaio 2014, chene ha esteso il mandato fino al 31 luglio2014. L’UNFICYP ha il compito di contri-buire alla stabilizzazione dell’area, preve-nendo possibili scontri tra le etnie greca eturca residenti nell’isola e svolgendo atti-vità di assistenza umanitaria. Nel suoambito opera l’UNPOL con compiti dimonitoraggio presso le stazioni di polizianella buffer zone.

Il comma 6 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione di personalee mezzi della Marina militare alla mis-sione NATO nel Mediterraneo orientaledenominata Active Endeavour. In linea conle risoluzioni del Consiglio di sicurezzadelle Nazioni Unite 1368 (2001), 1373(2001) e 1390 (2002), la missione, svolta daforze navali e aeree, è finalizzata a svol-gere attività di prevenzione e di protezionecontro azioni terroristiche e di pirateriamarittima nel Mediterraneo, attraversooperazioni di contromisure mine, attivitàdi controllo e sorveglianza marittima eservizi di scorta del naviglio mercantile,nonché condivisione in ambito NATO delleinformazioni raccolte.

L’articolo 2 prevede le autorizzazioni dispesa relative alle missioni internazionaliche si svolgono in Asia.

In particolare, il comma 1 autorizza laspesa per la proroga della partecipazionedi personale militare italiano alle missioniinternazionali in Afghanistan denominateInternational Security Assistance Force(ISAF) ed EUPOL Afghanistan.

La missione ISAF, a guida NATO, inlinea con le risoluzioni 1386 (2001) e 1510(2003) del Consiglio di sicurezza delleNazioni Unite, richiamate, da ultimo, dallarisoluzione 2120 (2013) adottata il 10ottobre 2013, che ne ha esteso il mandatofino al 31 dicembre 2014, ha il compito diassistere il Governo afgano nel manteni-mento della sicurezza a Kabul e in tuttol’Afghanistan, favorire lo sviluppo dellestrutture di governo, estendere il controllodel governo su tutto il Paese, supportaregli sforzi umanitari, di risanamento e di

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ricostruzione dell’Afghanistan, contri-buendo ad assicurare il necessario quadrodi sicurezza agli aiuti civili apprestatidall’Unione europea e dagli organismi in-ternazionali di sostegno. Il contingentemilitare italiano, schierato in maggioranzaa Herat, nella regione ovest, e per larestante parte a Kabul, svolge attività chesi sviluppano nei settori della sicurezza,della ricostruzione e della governabilità,tra le quali si evidenziano quelle di for-mazione, addestramento e sostegno logi-stico alle Forze armate afgane.

La missione EUPOL Afghanistan, isti-tuita dall’azione comune 2007/369/PESCadottata dal Consiglio dell’Unione europeail 30 maggio 2007, riconfigurata dalladecisione 2010/279/PESC del Consiglio, del18 maggio 2010 e, da ultimo, prorogatafino al 31 dicembre 2014 dalla decisione2013/240/PESC del Consiglio del 27 mag-gio 2013, persegue i seguenti obiettivi:contribuire all’istituzione, sotto direzioneafgana, di un dispositivo di polizia civilesostenibile ed efficace, che garantiràun’adeguata interazione con il sistema giu-diziario penale; sostenere il processo diriforma che dovrebbe portare a un servi-zio di polizia affidabile ed efficiente, cherispetti i diritti umani e operi conforme-mente agli standard internazionali nell’am-bito dello stato di diritto. Per conseguiretali obiettivi, alla missione sono assegnatii seguenti compiti:

assistere il Governo afgano nel fareprogredire la riforma istituzionale del Mi-nistero dell’interno e nel dare sviluppo eattuazione coerente alle politiche e allastrategia per un dispositivo di polizia civilesostenibile ed efficace, specie per quantoriguarda la polizia (civile) afgana in uni-forme e quella anticrimine;

assistere il Governo afgano nell’ac-crescere il livello di professionalità dellaPolizia nazionale afgana (ANP), in parti-colare sostenendo lo sviluppo delle infra-strutture nel campo della formazione epotenziando le capacità nazionali di ela-borazione e svolgimento di attività di for-mazione;

sostenere le autorità afgane nel dareulteriore sviluppo ai collegamenti tra lapolizia e il settore più vasto dello Stato didiritto e assicurare l’adeguata interazionecon l’intero sistema giudiziario penale;

migliorare la coesione e il coordina-mento tra attori internazionali e conti-nuare ad adoperarsi per lo sviluppo distrategie per la riforma della polizia, inparticolar modo attraverso il Consigliointernazionale di coordinamento delleforze di polizia (IPCB), in stretto coordi-namento con la comunità internazionale emediante una permanente cooperazionecon i partner principali, tra cui la missioneISAF e la missione di addestramentoNATO e altri contributori.

Nell’ambito di tale missione, il perso-nale dell’Arma dei carabinieri è impiegatoin attività di addestramento della AfghanNational Police (ANP) e dell’Afghan Natio-nal Civil Order Police (ANCOP).

L’impegno della comunità internazio-nale in favore dell’Afghanistan sta vivendola sua fase forse più importante, quelladenominata transition, che prevede il pro-gressivo rilascio delle responsabilità alleAutorità afgane, con l’assunzione da partedelle Afghan National Security Forces(ANSF), entro l’anno 2014, della full re-sponsibility, a premessa della conclusionedella missione di ISAF (fine della fase 4transition e inizio della fase 5 redeploy-ment). Dopo il 2014, la sfida principalesarà il finanziamento delle ANSF, cosìcome sarà altresì necessario determinare ilsostegno di ISAF alle ANSF per il post-2014, sotto il profilo sia operativo (trai-ning, mentoring e altri technical enablers)sia finanziario, e definire il contenutodella Enduring Partnership fra NATO eAfghanistan.

Il comma 2 autorizza la spesa perl’impiego di personale militare italianonegli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, cheQatar e a Tampa per esigenze connessecon le missioni in Afghanistan.

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Il comma 3 autorizza la spesa perl’impiego di personale appartenente alCorpo militare volontario e al Corpo delleinfermiere volontarie della Croce rossaitaliana per le esigenze di supporto sani-tario delle missioni internazionali in Af-ghanistan e negli Emirati Arabi Uniti.

Il comma 4 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione del contin-gente militare italiano alla missione delleNazioni Unite denominata United NationsInterim Force in Lebanon (UNIFIL), com-preso l’impiego di unità navali nella UNI-FIL Maritime Task Force (MTF). La mis-sione, riconfigurata dalla risoluzione 1701(2006) del Consiglio di sicurezza delleNazioni Unite, prorogata, da ultimo, finoal 31 agosto 2014, dalla risoluzione 2115(2013) adottata il 29 agosto 2013, ha ilcompito di agevolare il dispiegamentodelle Forze armate libanesi nel sud delLibano fino al confine con lo Stato diIsraele, contribuire alla creazione di con-dizioni di pace e sicurezza, assicurare lalibertà di movimento del personale delleNazioni Unite e dei convogli umanitari eassistere il Governo libanese nel controllodelle linee di confine per prevenire iltraffico illegale di armi. Con lo scoppiodella crisi siriana l’azione di UNIFIL èdivenuta ancora più importante, in quantoil Libano svolge un ruolo cruciale per lastabilità di tutta la regione. Il contributoitaliano alla missione si estende anche allacomponente navale di UNIFIL (MaritimeTask Force), per il controllo delle acqueprospicienti il territorio libanese richiestodal Department of Peacekeeping Operationsdelle Nazioni Unite.

L’autorizzazione di spesa prevista dallapresente disposizione è estesa, altresì, allaproroga dell’impiego di personale militarein attività di addestramento delle Forzearmate libanesi, quale contributo italianonell’ambito dell’International supportGroup for Lebanon (ISG), inaugurato aNew York il 25 settembre 2013 alla pre-senza del Segretario generale delle NazioniUnite. La costituzione dell’ISG consegue aun appello del Consiglio di sicurezza perun forte e coordinato sostegno internazio-

nale inteso ad assistere il Libano neisettori in cui esso è più colpito dalla crisisiriana, compresi l’assistenza ai rifugiati ealle comunità ospitanti, il sostegno strut-turale e finanziario al Governo, nonché ilrafforzamento delle capacità delle forzearmate libanesi, chiamate a sostenere unosforzo senza precedenti per mantenere lasicurezza e la stabilità, sia all’interno delterritorio sia lungo il confine siriano e laBlue line.

Il comma 5 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione di personalemilitare italiano alla missione internazio-nale Temporary International Presence inHebron (TIPH 2), forza multilaterale con ilcompito di contribuire alla sicurezza delterritorio svolgendo esclusivamente attivitàdi monitoraggio e osservazione. La mis-sione è stata richiesta dal Governo israe-liano e dall’Autorità nazionale palestinese,firmatari dell’Accordo interinale sulla WestBank e sulla Striscia di Gaza del 28settembre 1995, che prevede il ripiega-mento dell’esercito israeliano da una partedella città di Hebron e la presenza tem-poranea di una forza di osservatori inter-nazionali. Sia il Governo di Israele sial’Autorità nazionale palestinese hanno di-chiarato di gradire, nel corpo degli osser-vatori, la presenza di un contingente ita-liano, le cui qualità furono valutate posi-tivamente nel 1994 durante la prima ope-razione ad Hebron, denominata TIPH 1.Alla missione partecipano, oltre all’Italia,Danimarca, Norvegia, Svezia, Svizzera eTurchia.

L’autorizzazione di spesa prevista dallapresente disposizione è estesa, altresì, allaproroga dell’impiego di personale militarein attività di addestramento delle forze disicurezza palestinesi, a seguito della ri-chiesta dell’Autorità nazionale palestinese,sostenuta dallo Stato d’Israele. L’attività diaddestramento è svolta da personale del-l’Arma dei carabinieri.

Il comma 6 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione di personalemilitare italiano alla missione di assistenzaalle frontiere per il valico di Rafah, de-

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nominata European Union Border Assi-stance Mission in Rafah (EUBAM Rafah),istituita dall’azione comune 2005/889/PESC adottata dal Consiglio dell’Unioneeuropea il 12 dicembre 2005 e prorogata,fino al 30 giugno 2015, dalla decisione2014/430/PESC del Consiglio, del 3 luglio2014, assunta a seguito delle raccomanda-zioni espresse in tal senso dal Comitatopolitico e di sicurezza, nella considera-zione che la missione viene condotta nelcontesto di una situazione che potrebbedeteriorarsi e compromettere il raggiungi-mento degli obiettivi dell’azione esternadell’Unione di cui all’articolo 21 del Trat-tato sull’Unione europea. La missione, isti-tuita dall’Unione europea su invito delGoverno di Israele e dell’Autorità nazio-nale palestinese, in base all’accordo tra diessi stipulato il 15 novembre 2005, è intesaad assicurare la presenza di una parteterza al valico di Rafah, al fine di contri-buire, in coordinamento con gli sforzidell’Unione per la costruzione istituzio-nale, all’apertura della frontiera tra Gazae l’Egitto. La missione si colloca nel piùampio contesto degli sforzi compiuti dal-l’Unione europea e dalla comunità inter-nazionale per sostenere l’Autorità nazio-nale palestinese nell’assunzione di respon-sabilità per il mantenimento dell’ordinepubblico ed è finalizzata a contribuire allosviluppo delle capacità palestinesi di ge-stione della frontiera a Rafah, nonché adassicurare il monitoraggio, la verifica e lavalutazione dei risultati conseguiti nell’at-tuazione degli accordi in materia doganalee di sicurezza.

Il comma 7 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione di personaledella Polizia di Stato alla missione del-l’Unione europea in Palestina, denominataEuropean Union Police Mission for thePalestinian Territories (EUPOL COPPS),prevista dall’azione comune 2005/797/PESC adottata dal Consiglio dell’Unioneeuropea il 14 novembre 2005, riconfigu-rata, da ultimo, e prorogata fino al 30giugno 2015 dalla decisione 2014/447/PESC del Consiglio, del 9 luglio 2014.L’EUPOL COPPS contribuisce all’istitu-

zione di un apparato di polizia e giudi-ziario penale in senso lato efficace eduraturo sotto la direzione palestinese,conforme ai migliori standard internazio-nali, in cooperazione con i programmi dicostruzione istituzionale dell’Unione e al-tre iniziative internazionali nel più ampiocontesto della riforma del settore dellasicurezza e della giustizia penale. A talfine, l’EUPOL COPPS:

assiste la polizia civile palestinese(PCP), conformemente alla strategia per ilsettore della sicurezza, nell’attuazione delpiano strategico della PCP fornendo con-sulenza e sostegno, in particolare, ai fun-zionari superiori a livello di distretto,comando e Ministero;

assiste, fornendo consulenza e soste-gno anche a livello ministeriale, le istitu-zioni della giustizia penale e l’ordine degliavvocati palestinese nell’attuazione dellastrategia per il settore della giustizia e deivari piani istituzionali ivi connessi;

coordina, agevola e fornisce consu-lenza, ove opportuno, con riguardo all’as-sistenza e ai progetti attuati dall’Unione,dagli Stati membri e da Stati terzi inrelazione alla PCP e alle istituzioni dellagiustizia penale e individua e attua propriprogetti, in settori pertinenti all’EUPOLCOPPS e a sostegno dei suoi obiettivi.

Il comma 8 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione di personalemilitare italiano alla missione di vigilanzadell’Unione europea in Georgia, denomi-nata EUMM Georgia, di cui all’azionecomune 2008/736/ PESC del Consiglio del-l’Unione europea del 15 settembre 2008,prorogata, da ultimo, fino al 14 dicembre2014, dalla decisione 2013/446/PESC delConsiglio, del 6 settembre 2013. La mis-sione ha il compito di effettuare unavigilanza civile sulle azioni delle parti inordine al pieno rispetto dell’accordo in seipunti concluso tra Mosca e Tiblisi l’8settembre 2008 grazie alla mediazione del-l’Unione europea, compreso il ritiro delletruppe, operando in stretto coordinamentocon le Nazioni Unite e con l’Organizza-

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zione per la sicurezza e la cooperazione inEuropa (OSCE), al fine di concorrere allastabilizzazione, alla normalizzazione e alrafforzamento della fiducia e contribuirenel contempo a informare la politica eu-ropea a sostegno di una soluzione politicaduratura per la Georgia. La missione, conquartier generale a Tbilisi, è dispiegatanelle zone adiacenti l’Ossezia del sud el’Abkhazia.

L’articolo 3 prevede le autorizzazioni dispesa relative alle missioni internazionaliche si svolgono in Africa.

In particolare, il comma 1 autorizza laspesa per la proroga della partecipazionedi personale militare alla missione del-l’Unione europea di assistenza alla ge-stione integrata delle frontiere in Libia,denominata European Union Border Assi-stance Mission in Libya (EUBAM Libya),istituita dalla decisione 2013/233/PESC delConsiglio, del 22 maggio 2013, con termineal 21 maggio 2015. Gli obiettivi dellamissione sono di fornire alle autorità li-biche sostegno per sviluppare la capacitàdi accrescere la sicurezza delle frontiereterrestri, marine e aeree libiche, a brevetermine, e per sviluppare una strategia piùampia di gestione integrata delle frontiere,a più lungo termine. Per conseguire taliobiettivi, alla missione sono assegnati iseguenti compiti:

sostenere le autorità libiche nel raf-forzare, attraverso attività di formazione edi accompagnamento, i servizi di frontieraconformemente alle norme internazionalie alle migliori prassi;

fornire consulenza alle autorità libi-che in merito all’evoluzione di una stra-tegia nazionale libica di gestione integratadelle frontiere;

sostenere le autorità libiche nel raf-forzamento delle loro capacità operativeistituzionali.

L’EUBAM Libya non svolge alcuna fun-zione esecutiva.

L’autorizzazione di spesa prevista dallapresente disposizione è estesa, altresì, alla

proroga della missione militare italiana diassistenza, supporto e formazione delleForze armate libiche, in linea con il qua-dro generale di riferimento delineato dallarisoluzione 2040 (2012) del Consiglio disicurezza delle Nazioni Unite, richiamatadalla risoluzione 2144 (2014), che ha pro-rogato, da ultimo, fino al 13 marzo 2015,il mandato della missione UNSMIL, intesaad assistere e sostenere le autorità libiche,nel pieno rispetto del principio di respon-sabilizzazione a livello nazionale, offrendoconsulenza strategica e tecnica per gestireil processo di transizione democratica,promuovere lo Stato di diritto, ripristinarela sicurezza pubblica e affrontare la mi-naccia di proliferazione delle armi e deimateriali collegati di qualsiasi tipo, inparticolare dei missili terra-aria traspor-tabili a spalla.

Il comma 2 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione di personaledella Polizia di Stato alla missione del-l’Unione europea in Libia, denominataEuropean Union Border Assistance Missionin Libya (EUBAM Libya), già illustrata inriferimento al comma 1.

Il comma 3 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione di personaledel Corpo della guardia di finanza allamissione in Libia, per garantire la manu-tenzione ordinaria delle quattro unità na-vali cedute dal Governo italiano al Go-verno libico e per lo svolgimento di attivitàaddestrativa del personale della Guardiacostiera libica (corsi di qualificazione tec-nico-marinaresca), in attuazione degli ac-cordi di cooperazione tra il Governo ita-liano e il Governo libico per fronteggiareil fenomeno dell’immigrazione clandestinae della tratta degli esseri umani, rilanciatiin occasione della cosiddetta « Tripoli De-claration » sottoscritta il 21 gennaio 2012.

Il comma 4 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione di personalemilitare italiano all’operazione militaredell’Unione europea denominata Atalanta,di cui all’azione comune 2008/851/PESCdel Consiglio, del 10 novembre 2008, come

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modificata e prorogata, fino al 12 dicem-bre 2014, dalla decisione 2012/174/PESCdel Consiglio, del 23 marzo 2012, e al-l’operazione della NATO denominataOcean Shield. Entrambe le operazioni mi-litari svolgono – secondo quanto previstodalle risoluzioni 1814 (2008), 1816 (2008),1838 (2008), 1846 (2008) e 1851(2008) delConsiglio di sicurezza delle Nazioni Unite,richiamate, da ultimo, dalla risoluzione2125 (2013) del 18 novembre 2013 –attività di prevenzione e contrasto degliatti di pirateria al largo della Somalia esono condotte in modo conforme al-l’azione autorizzata in caso di pirateria inapplicazione degli articoli 100 e seguentidella Convenzione delle Nazioni Unite suldiritto del mare, firmata a Montego Bay il10 dicembre 1982, ratificata dall’Italia aisensi della legge 2 dicembre 1994, n. 689.

Il mandato dell’operazione militareAtalanta prevede:

la protezione delle navi del Pro-gramma alimentare mondiale (PAM) chetrasportano aiuti umanitari alle popola-zioni sfollate della Somalia, anche con lapresenza di elementi armati di Atalanta abordo delle navi interessate, anche quandonavigano nelle acque territoriali e internedella Somalia, e delle navi mercantili chenavigano al largo della Somalia;

la sorveglianza delle zone a largodella Somalia, comprese le sue acque ter-ritoriali e interne che presentano rischiper le attività marittime;

l’uso della forza per dissuasione, pre-venzione e repressione degli atti di pira-teria;

la possibilità di arresto, fermo e tra-sferimento delle persone che hanno com-messo o sono sospettate di aver commessoatti di pirateria, di sequestro delle navipirata e di requisizione dei beni trovati abordo, al fine dell’esercizio della giurisdi-zione da parte degli Stati competenti.Sulla base dell’accettazione da parte dellaSomalia dell’esercizio della giurisdizionead opera degli Stati membri o degli Statiterzi e dell’articolo 105 della citata Con-venzione sul diritto del mare (sequestro di

nave pirata e di nave catturata con atti dipirateria, arresto delle persone e requisi-zione dei beni e definizione del regimepenale da parte degli Stati parte), le per-sone che hanno commesso o sono sospet-tate di aver commesso atti di pirateria,fermate nelle acque territoriali o internedella Somalia o in alto mare, nonché ibeni utilizzati dai pirati sono trasferiti alleautorità competenti dello Stato che hapartecipato all’operazione ovvero, se taleStato non può o non vuole esercitare lagiurisdizione, sono trasferiti a uno Statomembro o a qualsiasi Stato terzo chedesideri esercitarla nei confronti di talipersone e beni, purché le condizioni deltrasferimento siano stabilite con tale Statoterzo in conformità al diritto internazio-nale applicabile, compreso il diritto inter-nazionale dei diritti umani, al fine digarantire in particolare che nessuno siasottoposto alla pena di morte, alla torturao a qualsiasi altro trattamento crudele,inumano o degradante.

Il quartier generale della missione (EUOHQ) ha sede a Northwood (Regno Unito).L’area delle operazioni si estende tra ilGolfo di Aden, il Mar Arabico, il bacinosomalo e l’Oceano indiano. Tale area èstata estesa dalla decisione 2012/174/PESCdel Consiglio, del 23 marzo 2012, nel sensodi consentire, in presenza di determinatecondizioni, azioni anche a terra (limitata-mente a una definita fascia costiera).

L’operazione della NATO Ocean Shield,complementare a quella dell’Unione euro-pea, prevede, laddove non sia disposta lacontribuzione di assetti dedicati, l’impiegodelle Forze Standing NATO MaritimeGroup 1 e 2 (SNMG1 e 2) nella medesimaarea delle operazioni della missione Ata-lanta. Il quartier generale della missione(NATO MARCOM HQ) ha anch’esso sede aNorthwood (Regno Unito).

Il comma 5 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione di personalemilitare alle missioni dell’Unione europeadenominate EUTM Somalia ed EUCAPNestor e alle ulteriori iniziative dell’Unioneeuropea per la Regional maritime capacity

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building nel Corno d’Africa e nell’Oceanoindiano occidentale, nonché per il funzio-namento della base militare nazionalenella Repubblica di Gibuti.

La missione EUTM Somalia, istituitadalla decisione 2010/96/PESC del Consi-glio, del 15 febbraio 2010, modificata eprorogata, da ultimo, fino al 31 marzo2015, dalla decisione 2013/44/PESC delConsiglio, del 22 gennaio 2013, è unamissione militare di formazione, intesa acontribuire alla costituzione e al rafforza-mento delle Forze armate nazionali so-male (SNAF) che rispondono al Governonazionale somalo, in coerenza con le esi-genze e le priorità della Somalia. Perconseguire tale scopo, alla missione sonoassegnati i seguenti compiti:

fornire inquadramento, consulenza esostegno alle autorità somale per la costi-tuzione delle SNAF, l’attuazione del pianosomalo per la sicurezza e la stabilizza-zione nazionali e le attività di addestra-mento delle SNAF;

fornire sostegno, nell’ambito dei suoimezzi e delle sue capacità, ad altri attoridell’Unione europea per l’attuazione deirispettivi mandati nel campo della sicu-rezza e della difesa in Somalia.

La missione è schierata in Somalia e inUganda. Il comando della missione – ini-zialmente ubicato in Uganda, in vista di unpossibile trasferimento in Somalia nelcorso del mandato, conformemente ai do-cumenti di pianificazione – svolge le fun-zioni di comando operativo e di comandodella forza e comprende un ufficio dicollegamento a Nairobi e una cellula disostegno a Bruxelles. La missione opera incoordinamento con EUNAVFOR Atalanta econ EUCAP Nestor, allo scopo di miglio-rare la coerenza, l’efficacia e la sinergiatra le tre missioni, in stretta cooperazionecon gli altri attori internazionali nellaregione, in particolare le Nazioni Unite,l’AMISOM, gli Stati Uniti d’America el’Uganda, in linea con le esigenze concor-date con il governo nazionale somalo.

La missione EUCAP Nestor, istituitadalla decisione 2012/389/PESC del Consi-

glio, del 16 luglio 2012, con un primotermine al 15 luglio 2014, e modificata, daultimo, dalla decisione 2013/660/PESC delConsiglio, del 15 novembre 2013, hal’obiettivo di assistere lo sviluppo nelCorno d’Africa e negli Stati dell’Oceanoindiano occidentale di una capacità auto-sufficiente per il costante rafforzamentodella loro sicurezza marittima, compresala lotta alla pirateria, e della governancemarittima. Per conseguire tale obiettivo,alla missione sono assegnati i seguenticompiti:

aiutare le autorità nella regione aconseguire l’efficiente organizzazione delleagenzie per la sicurezza marittima chesvolgono la funzione di guardia costiera;

fornire corsi di formazione e compe-tenze di formazione per rafforzare lecapacità marittime degli Stati nella re-gione, inizialmente Gibuti, il Kenya e leSeychelles, al fine di conseguire l’autosuf-ficienza in materia di formazione;

aiutare la Somalia a sviluppare unapropria capacità di polizia costiera diterra sostenuta da un quadro giuridico enormativo completo;

individuare le principali carenze dicapacità delle attrezzature e fornire assi-stenza nell’affrontarle; fornire assistenzanel rafforzare la legislazione nazionale elo Stato di diritto tramite un programmadi consulenza giuridica a livello regionaleper sostenere la redazione della normativasulla sicurezza marina e della legislazionenazionale connessa;

promuovere la cooperazione regio-nale fra le autorità nazionali preposte allasicurezza marina;

rafforzare il coordinamento regionalenel settore dello sviluppo delle capacitàmarittime;

fornire consulenza strategica tramitel’assegnazione di esperti ad amministra-zioni chiave;

attuare i progetti della missione ecoordinare le donazioni;

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elaborare e attuare una strategia diinformazione e comunicazione a livelloregionale.

L’EUCAP Nestor ha operato inizial-mente a Gibuti, Kenya, Seychelles e So-malia ed è stata altresì dispiegata in Tan-zania, su invito delle relative autorità.

La base militare nazionale nella Re-pubblica di Gibuti – situata in un’areacertamente strategica per il consolida-mento degli sforzi della comunità inter-nazionale, e in particolare dell’Unione eu-ropea anche in riferimento ai riflessi suiPaesi del « Mediterraneo allargato », intesia contrastare l’espansione delle attivitàillegali (pirateria, immigrazione clande-stina e traffico di droga) e l’incombenteminaccia del terrorismo, attraverso il so-stegno allo sviluppo di una capacità au-tosufficiente da parte degli Stati insistentinella regione del Corno d’Africa – è statacostituita a seguito di due accordi tecnicisiglati a Gibuti nel 2012 tra il Ministrodella difesa italiano pro tempore e il Mi-nistro degli affari esteri e della coopera-zione internazionale gibutino, discendentidall’accordo fra il Governo della Repub-blica italiana ed il Governo della Repub-blica di Gibuti sulla cooperazione nelsettore della difesa, fatto a Gibuti il 30aprile 2002, ratificato ai sensi della 31ottobre 2003, n. 327. Gli oneri relativiall’infrastruttura sono stati inizialmentefinanziati con le risorse appositamenterese disponibili dall’articolo 33, comma 5,del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179,convertito, con modificazioni, dalla legge17 dicembre 2012, n. 221. L’infrastruttura,con una capacità massima di alloggia-mento in emergenza operativa di 300unità, è stata costruita nel periodo set-tembre 2013-febbraio 2014 con l’impiegodi personale del 6o reggimento genio pio-nieri « Trasimeno ». La base, in esercizioeffettivo da marzo 2014 pur se in fase dicompletamento e di perfezionamento, as-sicura, per ora, il supporto logistico per leesigenze connesse con la partecipazioneitaliana alle missioni internazionali cheinteressano l’area del Corno d’Africa e lezone limitrofe (attualmente: missioni Ata-

lanta, Ocean Shield, EUTM Somalia, EU-CAP Nestor, ulteriori iniziative dell’Unioneeuropea per la Regional maritime capacitybuilding nel Corno d’Africa e nell’Oceanoindiano, attività di addestramento delleforze di polizia somale, nuclei militari diprotezione antipirateria). Nello specifico,essa dovrà essere in grado di garantire iservizi minimi di life support (force pro-tection, attività amministrativa, manuten-zione essenziale ordinaria, eccetera), inaccordo a criteri di sostenibilità, flessibi-lità e modularità rispondenti a un favo-revole rapporto tra costo ed efficacia. Peril raggiungimento di tale obiettivo, l’instal-lazione dovrà ospitare un’aliquota stan-ziale minima di forze, organicamente in-serita nella struttura ordinativa della base.Allo scopo di contenere i costi di mante-nimento e di esercizio, per la gestionedella base si è fatto ricorso, per quantopossibile, allo strumento dell’outsourcingpresso ditte locali per la fornitura deiminimi servizi essenziali (ad esempio,vitto, billeting, manutenzione ordinaria),nonché a sistemi in grado di ridurre alminimo indispensabile l’impiego delle ri-sorse umane (ad esempio, sistemi di difesapassiva, videosorveglianza a circuitochiuso), in modo da limitare la consistenzatabellare del personale inserito nella strut-tura ordinativa della base comunque ta-rata su criteri di modularità. La task forceinterforze è attualmente costituita da 135unità, necessarie per il funzionamentodella base, per il completamento dei lavoriinfrastrutturali e per profili di sicurezza; aregime sarà ridotta a sole 63 unità.

L’autorizzazione di spesa prevista dallapresente disposizione è estesa altresì allaproroga dell’impiego di personale militarein attività di addestramento delle Forze dipolizia somale. L’attività di addestramentoè svolta da personale dell’Arma dei cara-binieri.

Il comma 6 autorizza la spesa per laproroga della partecipazione di personalemilitare alla missione delle Nazioni Unitein Mali, denominata United Nations Mul-tidimensional Integrated Stabilization Mis-sion in Mali (MINUSMA), e alle missioni

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dell’Unione europea denominate EUCAPSahel Niger ed EUTM Mali, nonché per lapartecipazione di personale militare allamissione dell’Unione europea denominataEUCAP Sahel Mali.

La missione MINUSMA è stata istituita,per un periodo iniziale di dodici mesi adecorrere dal 1o luglio 2013, dalla risolu-zione 2100 (2013) del Consiglio di sicu-rezza delle Nazioni Unite, del 25 aprile2013, che richiama la risoluzione 2071(2012), nella quale il Consiglio di sicurezzaaveva espresso profonda preoccupazioneper le conseguenze dell’instabilità nel norddel Mali sulla regione e al suo esterno,sottolineando la necessità di rispondererapidamente per preservare la stabilità intutta la regione del Sahel, invitando, inol-tre, i partner internazionali, compresal’Unione europea, a fornire assistenza,consulenza, formazione e potenziamentodelle capacità all’esercito e alle forze disicurezza del Mali. La missione ha ilseguente mandato:

conseguire la stabilizzazione deiprincipali centri abitati, in particolare nelnord del Mali;

sostenere le autorità di transizionedel Mali per il ristabilimento dell’autoritàdello Stato in tutto il Paese (attraverso laricostruzione del settore della sicurezza, inparticolare la polizia e la gendarmeria,così come dello Stato di diritto e dellagiustizia, l’attuazione di programmi per ildisarmo, la smobilitazione e la reintegra-zione degli ex combattenti e lo smantel-lamento delle milizie e gruppi di auto-difesa, in coerenza con gli obiettivi diriconciliazione e tenendo in considera-zione le esigenze specifiche dei bambinismobilitati) e per l’attuazione della roadmap di transizione verso il pieno ripristinodell’ordine costituzionale, della governancedemocratica e dell’unità nazionale in Mali(attraverso un dialogo politico nazionaleinclusivo e di riconciliazione, la promo-zione della partecipazione della societàcivile, comprese le organizzazioni femmi-nili, l’organizzazione e lo svolgimento dielezioni politiche trasparenti inclusive elibere);

proteggere la popolazione civile sottominaccia imminente di violenza fisica, ledonne e i bambini colpiti dai conflittiarmati, le vittime di violenza sessuale e diviolenza di genere nei conflitti armati, ilpersonale le installazioni e le attrezzaturedelle Nazioni Unite, per garantire la sicu-rezza e la libertà di movimento;

promuovere il riconoscimento e latutela dei diritti umani;

dare sostegno per l’assistenza uma-nitaria;

operare per la salvaguardia del pa-trimonio culturale;

realizzare azioni a sostegno della giu-stizia nazionale e internazionale per ilperseguimento dei crimini di guerra econtro l’umanità.

La missione EUCAP Sahel Niger, isti-tuita dalla decisione 2012/392/PESC delConsiglio, del 16 luglio 2012, riconfigurata,da ultimo, e prorogata, fino al 15 luglio2016, dalla decisione 2014/482/PESC delConsiglio, del 22 luglio 2014, è intesa,nell’ambito dell’attuazione della strategiadell’Unione europea per la sicurezza e losviluppo nel Sahel, a consentire alle au-torità nigerine di definire e attuare lastrategia di sicurezza nazionale. L’EUCAPSahel Niger mira altresì a contribuire allosviluppo di un approccio integrato, pluri-disciplinare, coerente, sostenibile e basatosui diritti umani tra i vari operatori dellasicurezza nigerini nella lotta al terrorismoe alla criminalità organizzata. Al fine diconseguire tali obiettivi, l’EUCAP SahelNiger:

è disposto a sostenere la definizionee l’attuazione della strategia di sicurezzanigerina continuando nel contempo a for-nire consulenza e assistenza nell’attua-zione della dimensione di sicurezza dellastrategia nigerina per la sicurezza e losviluppo nel nord;

agevola il coordinamento di progettiregionali e internazionali che sostengono ilNiger nella lotta al terrorismo e allacriminalità organizzata;

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rafforza lo Stato di diritto attraversolo sviluppo delle capacità investigative inambito penale, e in tale contesto sviluppae attua adeguati programmi di forma-zione;

sostiene lo sviluppo della sostenibilitàdelle forze di sicurezza e di difesa nige-rine;

contribuisce all’individuazione, piani-ficazione e attuazione dei progetti nelsettore della sicurezza.

L’EUCAP Sahel Niger non svolge alcunafunzione esecutiva.

L’EUTM Mali, istituita dalla decisione2013/34/PESC del Consiglio, del 17 gen-naio 2013, modificata dalla decisione2014/220/PESC del Consiglio, del 15 aprile2014, con termine il 18 maggio 2016, è unamissione militare di formazione, per for-nire, nel sud del Mali, formazione e con-sulenza militare alle Forze armate maliane(FAM) che operano sotto il controllo dellelegittime autorità civili, al fine di contri-buire al ripristino della capacità militareper consentire loro di condurre operazionimilitari volte a ripristinare l’integrità ter-ritoriale maliana e di ridurre la minacciarappresentata dai gruppi terroristici. Lamissione mira a rafforzare le condizioniper il corretto controllo politico da partedelle legittime autorità civili delle FAM eha l’obiettivo di rispondere alle esigenzeoperative delle FAM fornendo:

sostegno nella formazione a favoredelle capacità delle FAM;

formazione e consulenza in materiadi comando, controllo, catena logistica erisorse umane, nonché formazione in ma-teria di diritto umanitario internazionale eprotezione di diritti civili e umani.

Le attività dell’EUTM Mali sono con-dotte in stretto coordinamento con altriattori coinvolti nel sostegno alle FAM, inparticolare con le Nazioni Unite (ONU) ela Comunità economica degli Stati del-l’Africa occidentale (ECOWAS).

L’EUCAP Sahel Mali, istituita dalla de-cisione 2014/219/PESC del Consiglio, del

15 aprile 2014, con un termine di venti-quattro mesi dalla data di avvio, è unamissione civile in Mali a sostegno delleforze di sicurezza interna maliane (FSI:polizia, gendarmeria e guardia nazionale).Obiettivo della missione è consentire alleautorità maliane di ripristinare e mante-nere l’ordine costituzionale e democraticononché le condizioni per una pace dura-tura in Mali e di ristabilire e mantenerel’autorità e la legittimità dello Stato sututto il territorio maliano attraverso un’ef-ficace ristrutturazione della sua ammini-strazione. In sostegno alla dinamica ma-liana di restaurazione dell’autorità delloStato, in stretto coordinamento con glialtri attori internazionali, in particolarecon la missione integrata delle NazioniUnite per la stabilizzazione del Mali (MI-NUSMA), la missione ha il compito diassistere e consigliare le FSI nell’attua-zione della riforma della sicurezza stabi-lita dal nuovo Governo, nella prospettivadi migliorare la loro efficacia operativa, diristabilire le loro rispettive catene gerar-chiche, di rafforzare il ruolo delle autoritàamministrative e giudiziarie per quantoriguarda la direzione e il controllo delleloro missioni e di agevolare un loro nuovodispiegamento nel nord del Paese.

Il comma 7 autorizza la spesa per lapartecipazione di personale militare allamissione dell’Unione europea nella Repub-blica Centrafricana, denominata EUFORRCA, istituita dalla decisione 2014/73/PESC del Consiglio, del 10 febbraio 2014,conformemente al mandato definito dallarisoluzione 2134 (2014) del Consiglio disicurezza delle Nazioni Unite, del 28 gen-naio 2014. Si tratta di un’operazione mi-litare « ponte » condotta dall’Unione euro-pea, entro un termine da quattro a seimesi dal conseguimento della piena capa-cità operativa, per contribuire alla realiz-zazione di un ambiente sicuro e protettoin vista del passaggio alla missione inter-nazionale di sostegno alla Repubblica Cen-trafricana sotto guida africana (AFISM-CAR) – il cui dispiegamento per un pe-riodo di dodici mesi è stato autorizzatodalla risoluzione 2127 (2013) del Consiglio

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di sicurezza delle Nazioni Unite, del 5dicembre 2013. Successivamente, in rela-zione alla perdurante preoccupazione perla situazione della sicurezza e alla rilevatanecessità di accelerare l’attuazione delprocesso politico, anche per quanto ri-guarda gli aspetti di riconciliazione e losvolgimento di elezioni eque, trasparenti einclusive non appena tecnicamente possi-bile e comunque non oltre febbraio 2015,con la risoluzione 2149 (2014) del Consi-glio di sicurezza, del 10 aprile 2014, è stataistituita la missione delle Nazioni Unitedenominata United Nations Multidimensio-nal Integrated Stabilization Mission in theCentral African Republic (MINUSCA), perun periodo iniziale fino al 30 aprile 2015,stabilendo il trasferimento di autorità daAFISM-CAR a MINUSCA alla data del 15settembre 2014. Il mandato della missioneMINUSCA si concentrerà inizialmente suiseguenti compiti prioritari: proteggere lapopolazione civile; assicurare sostegno perl’attuazione del processo di transizione ela conservazione dell’integrità territoriale;favorire, in modo immediato e in sicu-rezza, l’accesso degli aiuti umanitari; pro-teggere il personale e i mezzi delle NazioniUnite; contribuire alla promozione e allatutela dei diritti umani; fornire supportoper le azioni in favore della giustizianazionale e internazionale e dello Stato didiritto; sostenere le autorità di transizionenello sviluppo e attuazione di una nuovastrategia per disarmo, smobilitazione,reintegrazione, rimpatrio degli ex combat-tenti ed elementi armati.

L’articolo 4 prevede le autorizzazioni dispesa relative ad esigenze generali con-nesse con le missioni internazionali.

In particolare, il comma 1 autorizza laspesa per le esigenze relative alla stipula-zione dei contratti di assicurazione e ditrasporto e alla realizzazione di infrastrut-ture, attinenti alle missioni internazionalidi cui al decreto. Riguardo ai contratti diassicurazione del personale e di trasportodi persone e cose relativi alle missioniinternazionali, occorre considerare che,trattandosi di spese eccedenti gli ordinaristanziamenti di bilancio, i relativi oneri

trovano copertura finanziaria nei provve-dimenti legislativi che autorizzano le re-lative spese. Quanto alle spese relative alleinfrastrutture, si tratta della realizzazionedi opere e dell’effettuazione di lavori con-nessi con esigenze organizzative e di sicu-rezza dei contingenti militari nelle aree incui si svolgono le missioni internazionali.

Il comma 2 autorizza la spesa per ilmantenimento del dispositivo info-opera-tivo dell’Agenzia informazioni e sicurezzaesterna (AISE) a protezione del personaledelle Forze armate impiegato nelle mis-sioni internazionali.

Il comma 3 autorizza il Ministero delladifesa a cedere, a titolo gratuito:

alle Forze armate della Repubblica diGibuti la documentazione tecnica relativaai veicoli blindati leggeri VBL Puma e aisemoventi M109 L, predisposta dalle ditteproduttrici e tradotta in lingua francese,composta dei volumi relativi all’operatore,alla manutenzione e alle parti di ricambio.La cessione si inserisce nell’ambito dell’at-tività di cooperazione nel settore delladifesa con la Repubblica di Gibuti, previ-sta dal citato Accordo fatto a Gibuti il 30aprile 2002 e ratificato ai sensi della leggen. 327 del 2003, e consegue alla cessionedi tali tipi di mezzi effettuata in attuazionedell’articolo 1, comma 30, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n. 227, convertito,con modificazioni, dalla legge 1o febbraio2013, n. 12;

alla Repubblica islamica del Pakistan,100 veicoli M113. La cessione si inseriscenell’ambito dell’attività di cooperazionenel settore della difesa con la Repubblicaislamica del Pakistan, prevista dal Memo-randum d’intesa fatto a Roma il 30 set-tembre 2009 e ratificato ai sensi dellalegge 30 novembre 2012, n. 242. Si trattadi veicoli per il trasporto di truppe giàdismessi dal Ministero della difesa, cedutinello stato in cui si trovano e senzaarmamenti di bordo;

alle Forze armate della Repubblicafederale di Somalia, 500 uniformi da com-

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battimento. La cessione si inserisce nel-l’ambito dell’attività di sostegno per lacostituzione e il rafforzamento delleSNAF, previste tra i compiti della missioneEUTM Somalia, di cui all’articolo 3,comma 5, del decreto;

al Regno hascemita di Giordania, 24blindo Centauro. La cessione si inseriscenell’ambito dell’attività di cooperazionenel settore della difesa con il Regno ha-scemita di Giordania, prevista dall’accordofatto ad Amman l’11 giugno 2002, ratifi-cato ai sensi della legge 10 gennaio 2004,n. 19. La cessione non comporta oneri, inquanto i mezzi sono ceduti nello stato incui si trovano e le spese di trasporto e diricondizionamento sono a carico dei be-neficiari della cessione.

Il comma 4 modifica l’autorizzazione dispesa prevista dall’articolo 4, comma 3, deldecreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 14marzo 2014, n. 28, relativa agli interventidisposti dai comandanti dei contingentimilitari in Afghanistan, Libano, Balcani,Corno d’Africa, Libia e Somalia, intesi afronteggiare, nei casi di necessità e ur-genza, le esigenze di prima necessità dellapopolazione locale, compreso il ripristinodei servizi essenziali, entro il limite dispesa autorizzato per ciascun teatro ope-rativo. La modifica in parola, fermo re-stando l’onere complessivo autorizzatodalla disposizione in esame, riduce il li-mite di spesa previsto per l’Afghanistanaumentando, in pari misura, quello rela-tivo ai Balcani, al fine di poter realizzare,senza maggiori oneri, un nuovo progetto,ritenuto prioritario, riguardante interventidi riparazione di una strada sita nel Ko-sovo.

Il comma 5 autorizza la spesa perl’impiego di un’unità navale della Marinamilitare, quale apporto nazionale nell’am-bito dell’operazione di scorta marittimaalla nave, a bordo della quale, secondo gliaccordi internazionali, si procederà allaneutralizzazione delle armi chimiche si-riane, di cui alla risoluzione 2118 (2013)

adottata dal Consiglio di sicurezza delleNazioni Unite il 27 settembre 2013. Larichiamata risoluzione, appoggiando la de-cisione del Consiglio esecutivo dell’Orga-nizzazione per la proibizione delle armichimiche (OPAC) del 27 settembre 2013,che prevede speciali procedure per il tem-pestivo smantellamento del programma diarmi chimiche della Repubblica araba diSiria:

esorta gli Stati membri a forniresupporto, compreso personale, esperienzatecnica, informazioni, attrezzature e altriservizi, oltre ad aiuti finanziari e assi-stenza, per rendere possibile l’attuazione,da parte dell’OPAC e delle Nazioni Unite,del disarmo chimico della Repubblicaaraba di Siria;

autorizza gli Stati membri ad acqui-sire, controllare, trasportare, trasferire edistruggere le armi chimiche ritenute dalDirettore generale dell’OPAC conformi al-l’obiettivo della Convenzione sulle armichimiche, al fine di assicurare lo sman-tellamento del programma di armi chimi-che della Repubblica araba di Siria nelmodo più tempestivo e sicuro;

invita tutte le parti in Siria e gli Statimembri coinvolti ad una stretta collabo-razione con l’OPAC e con le Nazioni Uniteper consentire che la missione di monito-raggio e distruzione avvenga in sicurezza.

L’operazione di scorta marittima è in-tesa ad assicurare condizioni di sicurezzadella navigazione durante il processo dineutralizzazione degli agenti chimici daavviare poi al successivo smaltimento.

L’articolo 5 prevede disposizioni in ma-teria di personale impiegato nelle missioni.

In particolare, il comma 1 rinvia alledisposizioni di cui all’articolo 3, commi da1, alinea, a 5, 8 e 9, della legge n. 108 del2009, le quali prevedono:

articolo 3, comma 1, alinea: tratta-mento economico accessorio da erogare alpersonale che partecipa alle missioni, con-

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sistente nell’attribuzione dell’indennità dimissione di cui al regio decreto 3 giugno1926, n. 941;

articolo 3, comma 2: disapplicazionedella riduzione del 20 per cento stabilitadall’articolo 28, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, conmodificazioni, dalla legge 4 agosto 2006,n. 248, all’indennità di cui al comma 1;

articolo 3, comma 3: per il personaleimpiegato nella missione relativa allo svi-luppo dei programmi di cooperazionedelle Forze di polizia italiane in Albania enei Paesi dell’area balcanica, nonché nellamissione del Corpo della guardia di fi-nanza in Libia, corresponsione del tratta-mento economico di cui alla legge 8 luglio1961, n. 642 (ora articoli 1808 e 2164 delcodice dell’ordinamento militare, di cui aldecreto legislativo n. 66 del 2010), calco-lando l’indennità speciale nella misura delcinquanta per cento dell’assegno di lungoservizio all’estero. Anche in relazione atale trattamento economico è previsto chenon venga applicata la riduzione del 20per cento stabilita dall’articolo 28, comma1, del decreto-legge n. 223 del 2006;

articolo 3, comma 4: corresponsioneai militari inquadrati nei contingenti im-piegati nelle missioni internazionali del-l’indennità di impiego operativo in misurauniforme, pari, per il personale militare inservizio permanente e per i volontari inferma breve trattenuti in servizio e per ivolontari in rafferma biennale, al 185 percento dell’indennità operativa di base dicui all’articolo 2, primo comma, della legge23 marzo 1983, n. 78, e, per i volontari inferma prefissata, a euro 70. L’indennità inparola, se più favorevole, sostituisce leindennità di impiego operativo, ovverol’indennità pensionabile, corrisposte ai mi-litari secondo misure differenziate in ra-gione delle diverse condizioni di impiegoin cui il personale di ciascuna Forzaarmata è chiamato abitualmente ad ope-rare, come previsto dalla citata legge n. 78del 1983 (gli importi delle diverse inden-nità operative sono stati aggiornati neltempo dai provvedimenti di concertazione

relativi al trattamento economico del per-sonale militare in servizio permanente e,per i volontari in ferma, dalle leggi n. 342del 1986 e n. 231 del 1990). L’uniformitàdella misura prevista trova giustificazionenella considerazione che i militari inseritinei contingenti impiegati nelle missionioperano in condizioni di rischio e didisagio sostanzialmente similari. A taleindennità viene applicato il trattamentofiscale e previdenziale previsto per l’in-dennità di imbarco dall’articolo 19, primocomma, del testo unico di cui al decretodel Presidente della Repubblica 29 dicem-bre 1973, n. 1092, e dall’articolo 51,comma 6, del testo unico di cui al decretodel Presidente della Repubblica 22 dicem-bre 1986, n. 917;

articolo 3, comma 5: trattamentoeconomico complessivo da erogare nei casiin cui l’ONU, nell’ambito delle missioniinternazionali, attribuisce al personale mi-litare incarichi di vertice tramite contrattiindividuali, che regolano il rapporto degliinteressati con la stessa organizzazione,nonché i compiti sulla catena di comandomultinazionale. La disposizione stabilisceche qualsivoglia retribuzione corrispostadall’ONU allo stesso titolo sia versata al-l’amministrazione, al netto delle ritenute,fino alla concorrenza dell’importo corri-spondente alla somma dei trattamenti na-zionali (fisso e continuativo, per indennitàdi missione ai sensi del comma 1, per vittoe alloggio, eccetera), al netto delle ritenute,percepiti dagli interessati. Da tale com-pensazione sono esclusi indennità e rim-borsi corrisposti dall’ONU per i servizioccasionali fuori sede, comandati autono-mamente dalla stessa organizzazione in-ternazionale;

articolo 3, comma 8: possibilità diprolungare il periodo di ferma dei volon-tari in ferma prefissata di un anno per leesigenze connesse con le missioni interna-zionali, previo consenso degli interessati,per un massimo di ulteriori sei mesi;

articolo 3, comma 9: richiamo ditalune disposizioni previste dal decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito,

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con modificazioni, dalla legge 27 febbraio2002, n. 15, per la disciplina da applicareal personale impiegato nelle missioni in-ternazionali. In particolare, le disposizionidel decreto-legge n. 451 del 2001 richia-mate prevedono:

articolo 2, commi 2 e 3: correspon-sione dell’indennità anche nei previsti pe-riodi di riposo e recupero fruiti dal per-sonale in costanza di missione, analoga-mente a quanto previsto dal decreto-legge19 luglio 2001, n. 294, convertito, conmodificazioni, dalla legge 29 agosto 2001,n. 339, nonché, ai fini della correspon-sione dell’indennità, equiparazione dei vo-lontari in ferma breve e in ferma prefis-sata delle Forze armate ai volontari ditruppa in servizio permanente, essendotali categorie di personale in possesso dianalogo stato giuridico e impiegate neglistessi compiti;

articolo 3: trattamento assicurativoe pensionistico nei casi di decesso e inva-lidità per causa di servizio e, altresì, i casidi infermità contratta in servizio. In par-ticolare, viene attribuito il trattamentoassicurativo di cui alla legge 18 maggio1982, n. 301, con l’applicazione del coef-ficiente previsto dall’articolo 10 della legge26 luglio 1978, n. 417, ragguagliando ilmassimale minimo al trattamento econo-mico del personale con il grado di sergentemaggiore o grado corrispondente. Nei casidi decesso e di invalidità per causa diservizio è prevista l’applicazione, rispetti-vamente, dell’articolo 3 della legge 3 giu-gno 1981, n. 308 (ora, articoli 1897 e 2183del citato codice dell’ordinamento mili-tare), e delle disposizioni in materia dipensione privilegiata ordinaria previste daltesto unico di cui al decreto del Presidentedella Repubblica 29 dicembre 1973,n. 1092. È, inoltre, disposto il cumulo deltrattamento previsto per i casi di decessoe di invalidità con quello assicurativo,nonché con la speciale elargizione e conl’indennizzo privilegiato aeronautico pre-visti, rispettivamente, dalla legge n. 308del 1981 (ora, articoli 1895, 1896, 2181 e2182 del citato codice dell’ordinamentomilitare), e dal regio decreto-legge 15 giu-

gno 1926, n. 1345, convertito dalla legge 5agosto 1927, n. 1835 (ora, articoli 1898 e2184 del citato codice dell’ordinamentomilitare), nei limiti stabiliti dall’ordina-mento vigente. Nei casi di infermità con-tratta in servizio, è richiamata l’applica-zione dell’articolo 4-ter del decreto-legge29 dicembre 2000, n. 393, convertito, conmodificazioni, dalla legge 28 febbraio2001, n. 27, (ora articolo 881 del citatocodice dell’ordinamento militare). Essoprevede che il personale militare in fermavolontaria che abbia prestato servizio inmissioni internazionali e contragga infer-mità idonee a divenire, anche in un mo-mento successivo, causa di inabilità possa,a domanda, essere trattenuto alle armi conulteriori rafferme annuali, da trascorrereinteramente in licenza straordinaria diconvalescenza o in ricovero in luogo dicura, anche per periodi superiori a quelliprevisti dal decreto legislativo 8 maggio2001, n. 215 (ora articolo 1503 del citatocodice dell’ordinamento militare), fino alladefinizione della pratica medico-legale ri-guardante il riconoscimento della dipen-denza da causa di servizio. Ai fini delproscioglimento dalla ferma o raffermacontratta, al personale che ha ottenuto ilriconoscimento della causa di servizio nonsono computati, a domanda, i perioditrascorsi in licenza straordinaria di con-valescenza o in ricovero in luogo di curaconnessi con il recupero dell’idoneità alservizio militare a seguito della infermitàcontratta. Negli stessi casi, per il personalemilitare in servizio permanente, non ècomputato nel periodo massimo di aspet-tativa il periodo di ricovero in luogo dicura o di assenza dal servizio fino acompleta guarigione, a meno che le infer-mità comportino inidoneità permanente alservizio. Fino alla definizione dei proce-dimenti medico-legali riguardanti il rico-noscimento della dipendenza da causa diservizio, al personale è corrisposto il trat-tamento economico continuativo, ovvero lapaga, nella misura intera. Nei confrontidel personale deceduto o divenuto perma-nentemente inabile al servizio militareincondizionato ovvero giudicato assoluta-mente inidoneo ai servizi di istituto per

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lesioni traumatiche o per infermità rico-nosciute dipendenti da causa di servizio,sono estesi al coniuge e ai figli superstiti,ovvero ai fratelli germani conviventi e acarico, qualora unici superstiti, i beneficidi cui all’articolo 1, comma 2, della legge23 novembre 1998, n. 407, consistenti neldiritto al collocamento obbligatorio conprecedenza rispetto a ogni altra categoriae con preferenza a parità di titoli ovveronell’assunzione per chiamata diretta nelleamministrazioni statali, ferme restando lepercentuali di assunzioni previste dallevigenti disposizioni ed entro l’aliquota del10 per cento del numero di vacanze;

articolo 4: corresponsione dell’in-dennità di missione al personale militarein stato di prigionia o disperso e il com-puto per intero del tempo trascorso instato di prigionia o quale disperso ai finidel trattamento di pensione;

articolo 5, comma 1, lettere b) e c):disapplicazione delle disposizioni in ma-teria di orario di lavoro e possibilità daparte del personale impiegato nelle mis-sioni di utilizzare a titolo gratuito leutenze telefoniche di servizio, se non ri-sultano disponibili sul posto adeguateutenze telefoniche per uso privato, fattesalve le priorità correlate alle esigenzeoperative;

articolo 7: estensione della disci-plina prevista per il personale militare alpersonale civile eventualmente impiegatonelle missioni;

articolo 13: particolare disciplina afavore del personale militare impiegato inmissioni internazionali in materia di par-tecipazione ai concorsi interni banditi dal-l’amministrazione (rinvio d’ufficio dell’in-teressato al primo concorso utile succes-sivo, attribuzione ai soli fini giuridici del-l’anzianità assoluta attribuita ai vincitoridel concorso per il quale è stata presentatadomanda, nonché dell’anzianità relativadeterminata dal posto che sarebbe statooccupato nella relativa graduatoria con ildiritto, se vincitore, all’attribuzione dellastessa anzianità giuridica dei vincitori delconcorso per il quale ha presentato do-manda).

È, altresì, richiamato l’articolo 3,comma 6, del decreto-legge n. 152 del2009, convertito, con modificazioni, dallalegge n. 197 del 2009, il quale prevede afavore del personale del Corpo della guar-dia di finanza la medesima disciplinastabilita per il personale delle Forze ar-mate in materia di partecipazione ai con-corsi interni, di cui al citato articolo 13 deldecreto-legge n. 451 del 2001.

Il comma 2 stabilisce che l’indennità dimissione sia corrisposta nella misura del98 per cento o nella misura intera, incre-mentata del 30 per cento se il personalenon usufruisce a qualsiasi titolo di vitto ealloggio gratuiti, della diaria prevista per ilPaese di destinazione dal decreto del Mi-nistro dell’economia e delle finanze 13gennaio 2003, pubblicato nella GazzettaUfficiale n. 51 del 3 marzo 2003.

Il comma 3 individua, per il calcolodell’indennità da corrispondere al perso-nale impiegato nelle missioni ivi elencate,una diaria di riferimento diversa da quelladel Paese di effettiva destinazione.

Il comma 4 disciplina il trattamentoeconomico accessorio del personale chepartecipa alle missioni navali Active En-deavour, di cui all’articolo 1, comma 6,Atalanta e Ocean Shield, di cui all’articolo3, comma 4, e all’operazione di scortamarittima, di cui all’articolo 4, comma 5,del presente decreto. A tale personale ilcompenso forfettario di impiego e la re-tribuzione per lavoro straordinario sonocorrisposti in deroga, per il compensoforfettario di impiego, ai limiti di cuiall’articolo 9, comma 3, del decreto delPresidente della Repubblica 11 settembre2007, n. 171 (protrazione dell’operazione,senza soluzione di continuità, per almenoquarantotto ore con l’obbligo di rimaneredisponibili nell’ambito dell’unità operativae possibilità di corrispondere il compensoper un periodo non superiore a 120 giorniall’anno) e, per la retribuzione per lavorostraordinario, ai limiti orari individualiprevisti dai decreti adottati in attuazionedell’articolo 10, comma 3, della legge 8

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agosto 1990, n. 231. È disposto, altresì,che il compenso forfettario di impiego siacorrisposto ai volontari in ferma prefissatadi un anno nella misura prevista per ivolontari in ferma prefissata quadriennale,pari al 70 per cento di quella spettante aivolontari di truppa in servizio perma-nente. Il medesimo trattamento economicoè previsto anche per il personale che faparte dei nuclei militari di protezioneimbarcati a bordo delle navi commercialibattenti bandiera italiana, a richiesta e cononeri a carico degli armatori, per la pro-tezione delle navi in transito negli spazimarittimi internazionali a rischio di pira-teria (articolo 5, comma 2, del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito,con modificazioni, dalla legge 2 agosto2011, n. 130).

Il comma 5 è inteso a prorogare al 31dicembre 2014 il regime transitorio pre-visto dall’articolo 5, comma 5, del decreto-legge n. 107 del 2011, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge n. 130 del 2011 –già prorogato al 30 giugno 2014 – perl’impiego a bordo delle navi battenti ban-diera italiana e in funzione antipirateria diguardie giurate che, pur non avendo an-cora frequentato i prescritti corsi teorico-pratici previsti dall’articolo 6 del regola-mento di cui al decreto del Ministro del-l’interno 15 settembre 2009, n. 154, ab-biano comunque partecipato per unperiodo di almeno sei mesi, quali appar-tenenti alle Forze armate, alle missioniinternazionali in incarichi operativi, conrelativa attestazione del Ministero delladifesa. La proroga si rende necessaria alfine di consentire, anche dopo la scadenzadel 30 giugno 2014, l’invio del personalesuddetto che viene imbarcato in funzioneantipirateria sulle navi battenti bandieraitaliana. Peraltro si ricorda, sotto il profilodell’organizzazione dei corsi teorico-pra-tici, il cui superamento è condizione ri-chiesta dalla norma per l’invio delle guar-die giurate a bordo delle navi, che ilMinistero dell’interno sta concludendo ilavori preordinati alla predisposizione deldisciplinare tecnico in materia di forma-zione delle guardie particolari giurate.

Tale disciplinare costituisce elemento pro-dromico necessario anche per la regola-mentazione relativa ai servizi di pirateriamarittima in quanto il citato decreto-leggen. 107 del 2011 prevede, tra i requisitirichiesti alle guardie giurate da adibire atali servizi, l’aver frequentato i corsi pre-visti dal citato regolamento di cui al de-creto del Ministro dell’interno n. 154 del2009.

L’articolo 6 prevede, al comma 1, l’ap-plicazione delle speciali disposizioni inmateria penale di cui all’articolo 5 deldecreto-legge 30 dicembre 2008, n. 209,convertito, con modificazioni, dalla legge24 febbraio 2009, n. 12, e all’articolo 4,commi 1-sexies e 1-septies, del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, convertito,con modificazioni, dalla legge 29 dicembre2009, n. 197, al personale impiegato nellemissioni internazionali di cui al decreto.L’applicazione di tali disposizioni vieneestesa anche al personale che, seppure nonorganicamente inserito nelle missioni in-ternazionali previste dal presente provve-dimento, è eventualmente inviato in sup-porto alle medesime missioni per fronteg-giare imprevedibili e urgenti esigenze, an-che connesse con il repentino deteriorarsidelle condizioni di sicurezza nelle diversearee in cui sono impiegati i contingentimilitari italiani. Diversamente, per talepersonale opererebbe la disciplina penaleordinaria, che prevede, tra l’altro, in similicontesti l’applicazione del codice penalemilitare di guerra.

Quanto alle disposizioni oggetto di rin-vio, l’articolo 5 del citato decreto-leggen. 209 del 2008 stabilisce, al comma 1,l’applicazione del codice penale militare dipace e delle disposizioni di cui all’articolo9 del decreto-legge n. 421 del 2001, con-vertito, con modificazioni, dalla legge n. 6del 2002, nella parte in cui dispongono inordine alla competenza territoriale perl’accertamento dei reati militari, concen-trata sul tribunale militare di Roma, allemisure restrittive della libertà personale,all’udienza di convalida dell’arresto in fla-granza e all’interrogatorio della personadestinataria di un’ordinanza di custodia

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cautelare in carcere. Il comma 2 condi-ziona la punibilità dei reati commessidallo straniero nel territorio in cui sisvolgono gli interventi umanitari e le mis-sioni militari previste dal provvedimentolegislativo di proroga, a danno dello Statoovvero dei cittadini italiani che parteci-pano agli interventi e alle missioni stessi,alla richiesta del Ministro della giustizia,sentito il Ministro della difesa per i reaticommessi a danno di appartenenti alleForze armate. La disposizione è intesa aconsentire all’autorità di Governo di va-lutare preventivamente se le condotte po-ste in essere siano tali da mettere effetti-vamente in pericolo interessi vitali delloStato. Il comma 3 attribuisce al tribunaledi Roma la competenza territoriale per ireati di cui al comma 2, nonché per i reatiattribuiti alla giurisdizione dell’autoritàgiudiziaria ordinaria commessi dal citta-dino italiano che partecipa agli interventie alle missioni di cui al decreto, nelterritorio e per il periodo di durata degliinterventi e delle missioni stessi. Al ri-guardo va considerato che la previstaapplicazione del codice penale militare dipace al personale militare impiegato nellemissioni comporta che numerosi reati ipo-tizzabili a carico di appartenenti alleForze armate, che l’articolo 47 del codicepenale militare di guerra configura comereati militari (conseguentemente attribuitialla giurisdizione dell’autorità giudiziariamilitare), siano invece qualificati comereati comuni rientranti nella giurisdizionedell’autorità giudiziaria ordinaria. La di-sposizione in esame – che non incide sullaripartizione della giurisdizione tra la ma-gistratura ordinaria e la magistratura mi-litare – è analoga a quella prevista per ireati militari commessi durante lo svolgi-mento delle missioni, per i quali l’articolo9, comma 3, del citato decreto-legge n. 421del 2001 (richiamato dal comma 1 delpresente articolo) attribuisce la compe-tenza al tribunale militare di Roma. Vienein tal modo delineato, per tutti i reaticommessi nell’ambito degli interventi edelle missioni internazionali per la pace,un quadro normativo unitario sotto ilprofilo della competenza, che consente di

evitare eventuali conflitti che potrebberoderivare dall’applicazione dell’articolo 10del codice di procedura penale, il qualestabilisce che, nell’ambito della giurisdi-zione ordinaria, per i reati commessi in-teramente all’estero, la competenza è de-terminata, successivamente, dal luogodella residenza, della dimora, del domici-lio, dell’arresto o della consegna dell’im-putato e che, nei casi in cui non siapossibile determinarla nei modi indicati, lacompetenza appartiene al giudice delluogo in cui ha sede l’ufficio del pubblicoministero che ha provveduto per primo aiscrivere la notizia di reato nell’appositoregistro. L’individuazione del tribunale diRoma quale unico giudice ordinario com-petente, come del tribunale militare diRoma per i reati militari, trova fonda-mento nella circostanza che le attività dipianificazione e di conduzione degli inter-venti e delle missioni internazionali per lapace sono svolte, rispettivamente, dal Mi-nistero degli affari esteri e dal Comandooperativo di vertice interforze nell’ambitodel Ministero della difesa, amministrazionicentrali con sede a Roma. Il comma 4prevede l’esercizio della giurisdizione per ireati di pirateria, con attribuzione dellacompetenza al tribunale di Roma, solo neicasi in cui siano commessi a danno delloStato o di cittadini o di beni italiani, inalto mare o in acque territoriali altrui eaccertati nelle aree in cui si svolge lamissione dell’Unione europea, denominataAtalanta. Il comma 5 prevede, nei casi dicui al comma 4, l’applicazione della disci-plina di cui all’articolo 9, commi 5 e 6, delcitato decreto-legge n. 421 del 2001 (giàrichiamata al comma 1) in materia dimisure restrittive della libertà personale,di udienza di convalida dell’arresto inflagranza e all’interrogatorio della personadestinataria di un’ordinanza di custodiacautelare in carcere. È prevista, altresì, lapossibilità di trattenere, in tali circostanze,le persone arrestate o fermate in appositilocali del vettore militare. Il comma 6consente all’autorità giudiziaria, a seguitodel sequestro, di disporre l’affidamento incustodia all’armatore, all’esercente ovveroal proprietario della nave o dell’aeromo-

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bile catturati con atti di pirateria. Ladisposizione tiene conto, da una parte,della particolare onerosità di un lungotrasporto in patria dei mezzi catturati daipirati e sequestrati nel corso dell’opera-zione in questione e, dall’altra, della ne-cessità di completare, quanto prima, leoperazioni di restituzione dei mezzi agliaventi diritto. Oltre al proprietario lanorma individua, quali possibili destinataridell’affidamento in custodia dei mezzisuddetti, l’armatore e l’esercente, figuregiuridiche cui l’ordinamento riconoscespecifiche attribuzioni e responsabilità (ar-ticoli 265, 274, 874 e 878 del codice dellanavigazione). Il comma 6-bis prevede, perl’esercizio della giurisdizione fuori dei casidi cui al comma 4, il rinvio alle disposi-zioni contenute negli accordi internazio-nali di cui l’Italia è parte ovvero conclusida organizzazioni internazionali di cuil’Italia è parte. Il comma 6-ter, con dispo-sizione transitoria, prevede l’immediataapplicazione delle disposizioni del comma6-bis anche ai procedimenti in corso, conla possibilità di utilizzare strumenti tele-matici per la trasmissione dei relativiprovvedimenti e comunicazioni.

L’articolo 4, commi 1-sexies e 1-septies,del citato decreto-legge n. 152 del 2009prevede disposizioni che introducono, perle missioni internazionali, una scriminantespeciale in tema di uso legittimo dellaforza. Tali disposizioni sono intese adapprestare un’adeguata tutela sul pianogiuridico al personale militare, evitandoqualsiasi irragionevole rischio di addebi-tare responsabilità al personale che abbiaoperato nel pieno rispetto del diritto in-ternazionale, delle disposizioni che rego-lano le missioni e degli ordini legittima-mente impartiti. In particolare, sono pre-viste:

la non punibilità del militare che, nelcorso delle missioni previste dal presentedecreto, fa uso ovvero ordina di fare usodelle armi o di altro mezzo di coazionefisica nel rispetto delle direttive, delleregole di ingaggio e degli ordini legittima-mente impartiti per la specifica missione;

la responsabilità per colpa nel caso incui si eccedano, a tale titolo, i limiti dellascriminante.

Il comma 2 estende l’applicazione delledisposizioni previste dal comma 1 anche alpersonale impiegato nelle seguenti mis-sioni internazionali:

United Nations Military ObserverGroup in India and Pakistan (UNMOGIP):istituita dalle risoluzioni del Consiglio disicurezza delle Nazioni Unite 39 (1948) e47 (1948) con il mandato di vigilare, nelloStato di Jammu e Kashmir, sulla cessa-zione delle ostilità tra India e Pakistan; lerisoluzioni 91 (1951) e 307 (1971) hannoconfermato il mandato fino al ritiro, unavolta cessate tutte le ostilità, di tutte leForze militari nei rispettivi territori diprovenienza. La missione ha sede a Isla-mabad e vede attualmente impiegate 106unità di personale, di cui: 39 osservatorimilitari, 23 personale civile internazionale,44 personale civile locale. L’Italia parte-cipa con 4 unità di personale militare;

United Nations Truce Supervision Or-ganization in Middle East (UNTSO): isti-tuita dalla risoluzione del Consiglio disicurezza delle Nazioni Unite 50 (1948)per assistere il mediatore delle NazioniUnite nell’attività di vigilanza sul rispettodella tregua in Palestina, seguita alle osti-lità determinatesi a seguito della procla-mazione dello Stato di Israele. Con lasuccessiva risoluzione 73 (1949) sono statiassegnati nuovi compiti alla missione, inlinea con i quattro accordi di armistiziotra Israele e i quattro Paesi arabi vicini –Egitto, Giordania, Libano e la Repubblicaaraba siriana. Dopo le guerre degli anni1956, 1967 e 1973, è stata confermata lapresenza degli osservatori militari UNTSOin Medio Oriente, in qualità di interme-diari tra le parti ostili e quale strumentodi prevenzione di incidenti isolati o diconflitti più estesi, in ausilio alle forze dipace che operano nell’area. La missione hasede a Gerusalemme, con uffici di colle-gamento a Beirut (Libano), Ismailia(Egitto) e Damasco (Siria), e vede attual-mente impiegate 374 unità di personale, di

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cui: 155 osservatori militari, 87 personalecivile internazionale, 132 personale civilelocale. L’Italia partecipa con 7 unità dipersonale militare;

United Nations Mission for the Refe-rendum in Western Sahara (MINURSO):istituita dalla risoluzione del Consiglio disicurezza delle Nazioni Unite 690 (1991),in conformità con la « proposta di ac-cordo », accettata dal Marocco e dal Frentepopular para la liberación de Saguia el-Hamra y de Río de Oro (Fronte POLISA-RIO), relativa al periodo transitorio per lapreparazione di un referendum in cui ilpopolo del Sahara occidentale avrebbescelto tra indipendenza e integrazione conil Marocco. Il mandato prevedeva i se-guenti compiti: controllare il cessate ilfuoco; verificare la riduzione delle truppemarocchine nel territorio; monitorare ilconfinamento delle truppe marocchine edel Fronte POLISARIO nei luoghi desi-gnati; adottare misure con le parti perassicurare il rilascio di tutti i prigionieripolitici saharawi o detenuti; sovrintendereallo scambio di prigionieri di guerra; at-tuare il programma di rimpatrio dei rifu-giati; identificare e registrare gli elettoriqualificati; organizzare e garantire un re-ferendum libero ed equo e proclamare irisultati. A oggi il referendum non si èancora svolto, ma continuano a esseresvolte le attività di monitoraggio sullacessazione delle ostilità, riduzione dellaminaccia di mine e ordigni inesplosi, so-stegno alla pacificazione. La risoluzione2152 (2014), ribadendo l’impegno delleNazioni Unite di assistere le parti per ilraggiungimento di una soluzione politicagiusta, duratura e reciprocamente accet-tabile, per l’autodeterminazione del popolodel Sahara occidentale nel contesto diaccordi coerenti con i princìpi e gli scopidella Carta delle Nazioni Unite, ha estesoil mandato della missione fino al 30 aprile2015. La missione ha sede a Laayoune evede attualmente impiegate 219 unità dipersonale appartenenti a 31 Paesi. L’Italiapartecipa con 5 unità di personale mili-tare;

Multinational Force and Observers inEgitto (MFO): organizzazione internazio-nale indipendente istituita per il manteni-mento della pace nel Sinai a seguito degliaccordi di Camp David del 17 settembre1978 tra Stati Uniti d’America, Egitto eIsraele, confermati dal Trattato di paceisraelo-egiziano del 1979, con cui Israelerestituiva all’Egitto la penisola del Sinai,occupata durante la guerra dei sei giornidel 1967. Nel 1981 è stato negoziato dalleParti un Protocollo al Trattato, che pre-vede la libera circolazione nelle acque delGolfo di Aqaba e dello Stretto di Tiran ela costituzione della MFO, con il mandatodi sorvegliare l’attuazione delle disposi-zioni di sicurezza del Trattato, cercando diprevenire qualsiasi violazione dei suoi ter-mini. La MFO è insediata nella fasciaorientale della penisola del Sinai con duebasi principali, una a El Gorah e una aSharm el-Sheikh, e vede attualmente im-piegate circa 1.700 unità di personaleappartenente a tredici Stati (Australia,Canada, Colombia, Repubblica ceca, Re-pubblica delle Isole Figi, Francia, Unghe-ria, Italia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda,Norvegia, Stati Uniti d’America e Uru-guay). L’Italia partecipa con 79 unità dipersonale militare.

In assenza della disposizione in esame,poiché le missioni di cui si tratta non sonodisciplinate dal presente decreto, per ilpersonale ivi impiegato opererebbe la di-sciplina penale ordinaria, che prevede, tral’altro, in simili contesti l’applicazione delcodice penale militare di guerra.

L’articolo 7 reca disposizioni in materiacontabile.

In particolare, il comma 1 rinvia alledisposizioni di cui all’articolo 5, commi 1e 2, del citato decreto-legge n. 152 del2009. Tale articolo prevede, al comma 1,che, per le esigenze connesse con le mis-sioni internazionali e in circostanze dinecessità e urgenza, gli Stati maggiori diForza armata e per essi i competentiispettorati, il Comando generale dell’Armadei carabinieri, il Comando generale del

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Corpo della guardia di finanza, il Segre-tariato generale della difesa e per esso lecompetenti Direzioni generali, accertatal’impossibilità di provvedere attraversocontratti accentrati già eseguibili, possanoattivare le procedure d’urgenza previstedalla normativa vigente per l’acquisizionedi forniture e servizi, nonché acquisire ineconomia lavori, servizi e forniture peresigenze di revisione generale di mezzi dacombattimento e da trasporto, di esecu-zione di opere infrastrutturali aggiuntive eintegrative, di trasporto del personale espedizione di materiali e mezzi, di acqui-sizione di apparati di comunicazione e perla difesa nucleare, biologica e chimica,materiali d’armamento, equipaggiamenti,materiali informatici, mezzi e materialisanitari, entro il limite complessivo di 50milioni di euro annui a valere sulle risorsefinanziarie stanziate per le missioni inter-nazionali. Il comma 2 del richiamato ar-ticolo 5 dispone che le spese per i com-pensi per lavoro straordinario reso nel-l’ambito di attività operative o di adde-stramento propedeutiche all’impiego delpersonale nelle missioni internazionalipreviste dal presente decreto siano effet-tuate in deroga al limite di cui all’articolo3, comma 82, della legge 24 dicembre2007, n. 244.

Il comma 2, al fine di assicurare laprosecuzione delle missioni internazionalisenza soluzione di continuità, stabilisce lamisura delle anticipazioni sulle spese com-plessivamente autorizzate a favore delleamministrazioni interessate, da disporreentro dieci giorni dalla data di entrata invigore del presente decreto.

Il capo II prevede disposizioni in ma-teria di iniziative di cooperazione allosviluppo e sostegno ai processi di ricostru-zione e partecipazione alle iniziative delleorganizzazioni internazionali per il conso-lidamento dei processi di pace e di stabi-lizzazione, nonché disposizioni urgenti peril rinnovo dei Comitati degli italiani al-l’estero.

In particolare, l’articolo 8 prevede ilrifinanziamento della legge n. 49 del 1987,

destinato, per il secondo semestre 2014,alla realizzazione di iniziative in Afghani-stan, per dar seguito agli impegni di man-tenimento del livello di cooperazione allosviluppo, assunti dall’Italia nelle confe-renze internazionali di Bonn e di Tokyo. Ilconsolidamento degli impegni della comu-nità internazionale nei confronti dell’Af-ghanistan è un elemento centrale del Mu-tual Accountability Framework concordatonella conferenza di Tokyo (luglio 2012) edelle prospettive dell’Afghanistan di unastabilizzazione successiva al ritiro di ISAF.L’attuale fase di transizione (il 2014 èl’anno delle elezioni presidenziali) e lasuccessiva fase di trasformazione richie-dono infatti il mantenimento dell’impegnofinanziario per sostenere l’autorità delGoverno legittimo nel graduale passaggiodi responsabilità nell’ambito della sicu-rezza, dello sviluppo e della governance,promuovendo l’accesso allo sviluppo socio-economico della popolazione in modo so-stenibile. A Tokyo, la comunità dei dona-tori e il Governo afgano hanno assuntouna serie di impegni reciproci volti afavorire la transizione verso una maggiorsostenibilità del bilancio afghano (HardDeliverables). In particolare, la comunitàinternazionale ha assunto l’impegno dicanalizzare una quota crescente dei con-tributi attraverso il bilancio (almeno il 50per cento) e di allineare almeno l’80 percento dei finanziamenti ai programmi na-zionali afgani. Ciò allo scopo di favorire lasostenibilità e di promuovere un miglio-ramento della capacità di investimentodelle autorità locali sul territorio. Perquesto motivo è importante sostenere taleinvestimento sia in termini finanziari(principalmente attraverso i programminazionali afghani, l’ARTF e i programmidi governance) che in termini di assistenzatecnica e monitoraggio. Anche nel 2014 sidarà una priorità geografica alla regioneoccidentale e in particolare alla provinciadi Herat, privilegiando lo sviluppo rurale eil miglioramento del reddito e delle infra-strutture. Nelle proposte formulate si èovviamente tenuto conto dei settori prio-ritari indicati dall’accordo di partenariatofirmato nel gennaio del 2012 (governance/

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rule of law, infrastrutture, sviluppo rurale/agricoltura) e degli ambiti trasversali esettori di impegno citati dall’accordo (gen-der, sanità, patrimonio culturale). L’impe-gno italiano troverà concreta attuazioneanche sul piano bilaterale mediante con-tributi alle amministrazioni locali per ilsostegno ai programmi di formazione eper lo sviluppo dell’occupazione in areerurali; e ancora mediante contributi agliorganismi internazionali, tra i quali l’UN-FPA, per iniziative nell’ambito della salutematerno-infantile, e l’UNICEF, per il so-stegno alla frequenza scolastica. Permanenel Paese l’esigenza di poter assicurarecontinuità agli interventi umanitari incorso (il 90 per cento dei quali realizzatinella città di Herat) e di garantire ilsupporto umanitario alle fasce deboli dellapopolazione mediante interventi a gestionediretta da parte della Sede, assistita dal-l’unità tecnica locale (UTL), avvalendosiove opportuno del concorso di organizza-zioni non governative (ONG) italiane pre-senti nel Paese. La localizzazione di taliinterventi è prevista nella Provincia diHerat, riservandosi eventualmente, comegià avvenuto, la possibilità di effettuarealcuni puntuali, rapidi e tempestivi inter-venti nel resto del Paese, a seconda dellenecessità e delle emergenze.

Per quanto riguarda l’Iraq, nel corsodel II semestre 2014, sul piano bilaterale,si intende continuare l’azione a sostegnodello sviluppo del Paese con interventiselettivi, per massimizzare l’impatto delleattività svolte. Con i finanziamenti delpresente decreto si consolideranno gli in-terventi in corso e già programmati, ancheattraverso lo strumento del credito diaiuto, e si risponderà agli appelli relativi aibisogni urgenti dei rifugiati e degli sfollatiinterni presenti nel Paese, nel quadro dellacomplessa situazione regionale e del re-cente conflitto nella provincia di Anbar(tramite UNHCR). L’intervento italianosarà anche destinato, mediante contributifinanziari, al sostegno di iniziative realiz-zate da altri organismi internazionali, trai quali l’UNIDO, per l’assistenza alle im-prese, segnatamente nella regione del Kur-distan, e l’UNESCO, per la procedura di

iscrizione nella lista dei siti da tutelare diErbil e di Ur, dove sono in corso attivitàprogettuali, finanziate dalla cooperazioneallo sviluppo italiana.

Per quanto riguarda la Siria e i Paesilimitrofi si continuerà a far fronte alleesigenze umanitarie, con interventi desti-nati alla popolazione civile in fuga dalconflitto in Siria, tenendo conto del ca-rattere regionale della crisi, che coinvolgeanche i Paesi limitrofi (in particolare Li-bano, Giordania e Iraq). Si opererà attra-verso gli organismi multilaterali presentinel Paese (Nazioni Unite e Croce Rossa)per interventi nei settori della protezionee del contrasto alla gender based violencein linea di continuità con quanto finorarealizzato. Si sosterrà l’azione svolta dagliorganismi internazionali per interventicomplementari e sinergici a quelli pro-mossi nell’ambito della Piattaforma tema-tica « Agricoltura e sicurezza alimentare »(Working Group on Economic Recoveryand Development del Group of Friends ofthe Syrian People-GFSP), di cui l’Italia ècapofila, e per iniziative a sostegno dellapopolazione siriana (principalmente in Si-ria, Libano e Giordania), nei settori del-l’accesso ai servizi di base, della prote-zione dei minori e dell’equità di genere,nonché delle attività generatrici di reddito.Sul piano bilaterale, si intende rifinanziareil Programma per la creazione di unsistema di early warning (EWARN), voltoalla prevenzione e al controllo delle epi-demie in Siria, messo a punto dall’Assi-stance Coordination Unit (ACU) della Na-tional Coalition of Syrian Revolution andOpposition Force, che integra il sistema dimonitoraggio dell’Organizzazione mon-diale della sanità (OMS).

In Libia si intende realizzare un’inizia-tiva di alta formazione destinata a fun-zionari della pubblica amministrazione lo-cale, da affidare all’agenzia dell’ONU UNI-TAR.

In Somalia si intende operare in conti-nuità con la strategia di aiuto d’emergenzae di capacity building istituzionale, anchealla luce degli esiti della Conferenza di Bru-xelles del 16 settembre scorso « A New Dealfor Somalia » e degli obiettivi e delle prio-

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rità indicate dal « Somali Compact », connuovi interventi, coerenti e complementaria quelli già realizzati con le risorse deldecreto-legge missioni internazionali – Isemestre 2014. Proseguiranno le iniziativedi sostegno alle capacità delle autorità lo-cali nel settore ittico e della gestione delbilancio e, tramite organismi internazionali(presumibilmente UNICEF), si interverrànel settore della salute materno-infantile alivello locale, nelle regioni in cui le condi-zioni di sicurezza lo permettano. Partedelle risorse saranno destinate al sostegnoalla Scuola veterinaria di Sheikh, strutturaall’avanguardia nella regione, e gestita dal-l’IGAD, che ne ha più volte auspicato unrafforzamento. Sul fronte degli interventidi emergenza, si interverrà tramite organi-smi internazionali in risposta ad appelliumanitari delle Nazioni Unite e della CroceRossa Internazionale, anche in considera-zione delle priorità di intervento identifi-cate in loco.

Per accogliere l’appello ad intensificarel’assistenza umanitaria nel Paese, rivoltodalle Nazioni Unite alla comunità inter-nazionale, si prevede di erogare contributiin favore dello Yemen, veicolandoli tra-mite le agenzie dell’ONU ivi presenti(PAM, UNICEF ed UNHCR).

Nel Sahel, alla luce dell’aggravarsi dellacrisi in corso, si prevede l’erogazione di uncontributo agli organismi internazionaliche operano nel quadro dell’appello con-solidato delle Nazioni Unite 2014 per ilMali (in primis mediante il sostegno aiprogrammi alimentari e nutrizionali delPAM) e del Comitato della Croce RossaInternazionale, nonché degli altri appellidell’ONU per i Paesi limitrofi e interessatidalla crisi. Parte degli stanziamenti saràdestinata a interventi umanitari nel qua-dro del Piano pluriennale di risposta stra-tegica per il Sahel, delineato dalle NazioniUnite per il 2014-2016. Le risorse per gliaiuti umanitari mirano a soddisfare lenecessità più urgenti: prevenzione dellamalnutrizione, accesso ai servizi sociali dibase, sostegno alle attività generatrici direddito e supporto multi-settoriale al nu-mero elevato, e ancora crescente, di rifu-giati e sfollati nella regione.

In Sudan, in linea con le priorità geo-grafiche e settoriali della cooperazioneitaliana allo sviluppo, concentrate nellearee orientali e nel campo dei servizi dibase, si intendono finanziare programmidi organismi internazionali nel settoredella salute riproduttiva e dell’istruzioneprimaria, con particolare riferimento al-l’educazione femminile e alla riqualifica-zione delle strutture scolastiche, ma anchedella gestione delle risorse idriche. Sulpiano degli interventi di emergenza, sicontinuerà a veicolare contributi volontarialle agenzie delle Nazioni Unite operantinel Paese.

Per far fronte alla persistente crisiumanitaria in corso in Sud Sudan, siprevede l’erogazione di fondi per l’attua-zione di progetti a forte impatto socialeda affidare alle agenzie delle NazioniUnite o al Comitato internazionale dellaCroce Rossa nei settori della protezione,della sicurezza alimentare e a tuteladell’infanzia.

Nella Repubblica Centrafricana, allaluce della violenta crisi politica che staprovocando un’emergenza umanitaria didrammatiche dimensioni, si propongonointerventi umanitari e di emergenza siamediante contributi volontari alle agenziedelle Nazioni Unite operanti nel Paese, inrisposta all’appello rivolto dall’ONU e dal-l’Unione europea, sia mediante fondi sulcanale bilaterale.

L’azione della cooperazione italianasarà altresì destinata al Pakistan, prevalen-temente nel settore dello sviluppo rurale,dove si concentrano maggiormente le con-dizioni di povertà, e sociale, con attenzioneai gruppi maggiormente vulnerabili, comele minoranze. I fondi richiesti intendonomantenere tali priorità, prevalentementeattraverso attività di capacity-building, peril rafforzamento delle istituzioni locali, e diresilience ai cambiamenti climatici.

In Myanmar si prevede di realizzare in-terventi per il rafforzamento delle capacitàdelle istituzioni locali nella programma-zione di politiche di sviluppo socio-econo-mico nei settori rurale, dei servizi di base,del sostegno al settore privato e del patri-monio culturale (in cui l’Italia vanta com-

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petenze internazionalmente riconosciute).Tale rafforzamento rappresenta un prere-quisito per un percorso di sviluppo sosteni-bile e rappresenta una forte valorizzazionedel ruolo degli attori italiani di coopera-zione (ONG, università) nel Paese.

Lo stanziamento previsto dal comma 2è destinato al rifinanziamento della legge7 marzo 2001, n. 58, per interventi disminamento umanitario in esecuzione diobblighi internazionali per la realizzazionedi programmi integrati di sminamentoumanitario, nonché per interventi supple-mentari di sminamento di cui è emersal’esigenza a seguito delle inondazioni chehanno recentemente colpito la Repubblicadi Serbia e la Bosnia ed Erzegovina.

L’articolo 9 disciplina le attività disostegno ai processi di ricostruzione e lapartecipazione alle iniziative delle orga-nizzazioni internazionali per il consolida-mento dei processi di pace e di stabiliz-zazione.

Saranno finanziate iniziative a sostegnodei processi di pace e di rafforzamentodella sicurezza in Africa subsahariana e inAmerica centrale. Nell’ambito della parte-cipazione dell’Italia alle iniziative delleorganizzazioni internazionali, si prevede lapartecipazione ai Fondi fiduciari dellaNATO e dell’ONU, nonché contributi alloStaff College delle Nazioni Unite, con sedea Torino. Una parte delle risorse daràdestinata a iniziative dell’Unione europeanel campo della gestione civile delle crisiinternazionali in ambito PESC-PSDC, aprogetti di cooperazione dell’OSCE, al so-stegno al neocostituito European Instituteof Peace e a un contributo al Fondofiduciario InCE istituito presso la Bancaeuropea per la ricostruzione e lo sviluppo.

È previsto, inoltre, il finanziamentodegli interventi operativi di emergenza e disicurezza per la tutela dei cittadini e degliinteressi italiani e delle strutture della retediplomatica nei territori ad elevato rischio.Sono inoltre dettate disposizioni relative altrattamento economico da corrispondereal personale del Ministero degli affariesteri inviato in missione nelle sedi situatein aree ad elevato rischio di sicurezza. È

infine previsto un contributo per assicu-rare la funzionalità del Comitato atlanticoitaliano, incluso nella tabella degli enti acarattere internazionalistico di cui allalegge 28 dicembre 1982, n. 948.

L’articolo 10 prevede disposizioni intesea disciplinare il regime degli interventi,richiamando la disciplina già prevista al-l’articolo 10, comma 1, del decreto-legge16 gennaio 2014, n. 2, convertito, conmodificazioni, dalla legge 14 marzo 2014,n. 28.

Tale disciplina prevede alcune disposi-zioni derogatorie, già presenti nei prece-denti provvedimenti di proroga, conside-rate indispensabili, anche alla luce delledifficoltà e delle criticità riscontrate nellarealizzazione delle attività e degli inter-venti programmati nell’ambito dei prece-denti decreti-legge, in materia di:

conferimento di incarichi di consu-lenza a enti e organismi specializzati,nonché a personale estraneo alla pubblicaamministrazione in possesso di specificheprofessionalità, indispensabile per la rea-lizzazione degli interventi nei Paesi indi-cati nel provvedimento, destinatari dell’at-tività di cooperazione e di sostegno aiprocessi di stabilizzazione;

invio di personale estraneo alla pub-blica amministrazione in qualità di osser-vatore di pace per conto dell’OSCE e perla partecipazione alla gestione civile dellecrisi per conto dell’Unione europea;

contratti per acquisti e per lavori;

limite di spesa imposto dalla norma-tiva vigente per la manutenzione e perl’uso dei veicoli (si tratta di garantirel’operatività degli autoveicoli presentipresso gli uffici locali di cooperazione neiPaesi in via di sviluppo, tra cui gli auto-blindo da destinare alla sicurezza delpersonale che opera nei Paesi in situazionedi conflitto o ad alta conflittualità);

limite di spesa imposto dalla norma-tiva vigente per l’acquisto di mobili e diarredi (si tratta di acquisti necessari al-l’allestimento degli uffici locali di coope-

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razione istituiti nei Paesi in via di sviluppoconsiderati prioritari).

La disposizione prevede, altresì, chenon trovi applicazione nell’ambito deglistanziamenti di cui agli articoli 8 e 9 delpresente decreto la disciplina di cui all’ar-ticolo 14, comma 2, del decreto-legge 24aprile 2014, n. 66, convertito, con modi-ficazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89,in materia di controllo della spesa perincarichi di consulenza, studio e ricerca eper i contratti di collaborazione coordi-nata e continuativa.

Ai commi 3 e 4 sono previste disposi-zioni volte a permettere la tenuta di ele-zioni per il rinnovo dei Comitati degliitaliani all’estero (COMITES), evitando ul-teriori rinvii, entro il limite temporaleprevisto dal decreto-legge 30 maggio 2012,n. 67, convertito, con modificazioni, dallalegge 23 luglio 2012, n. 118, ovvero il 31dicembre 2014, nell’attesa che si concludal’iter di approvazione del nuovo regola-mento, che prevede il voto informatico perle elezioni dei COMITES. Si propone per-tanto di votare per il rinnovo dei COMI-TES, nel corrente anno, con il sistemaprevisto dalla legge 23 ottobre 2003,n. 286 (« Norme relative alla disciplina deiComitati degli italiani all’estero ») e dalrelativo regolamento di attuazione, di cuial decreto del Presidente della Repubblica29 dicembre 2003, n. 395, cioè con vota-zione per corrispondenza. Tuttavia, consi-derati gli elevati oneri derivanti dalla spe-dizione dei plichi elettorali e la scarsapartecipazione al voto degli italiani resi-denti all’estero (alle elezioni per i COMI-TES del 2004 ha votato il 34 per centodegli aventi diritto, alle politiche 2013 soloil 32 per cento), si introduce una modificaalla modalità di voto per corrispondenza:sono ammessi al voto solo gli aventi di-ritto, che abbiano preventivamente mani-festato la volontà di votare richiedendol’iscrizione nell’elenco elettorale. Tale mo-dalità consentirà di limitare l’invio deiplichi elettorali agli elettori realmente in-teressati al voto per il rinnovo dei COMI-TES, con conseguente maggiore sicurezzadel procedimento, grazie all’invio del plico

a indirizzi certi e ad elettori interessatialla partecipazione al voto, riducendo,contestualmente, le relative spese.

Il capo III prevede le disposizioni finali.

In particolare, l’articolo 11 prevede laclausola di copertura finanziaria deglioneri derivanti dall’attuazione del presentedecreto.

L’articolo 12 stabilisce il termine dientrata in vigore del presente decreto,individuato nel giorno successivo alla suapubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

In ordine al provvedimento è statadisposta l’esenzione dall’analisi dell’im-patto della regolamentazione (AIR) in ra-gione della straordinaria necessità e ur-genza dell’intervento legislativo, determi-nata dalla scadenza, al 30 giugno 2014, deltermine previsto dal precedente provvedi-mento di proroga delle missioni interna-zionali e dalla conseguente necessità difornire in tempi brevi adeguata coperturagiuridica e finanziaria all’azione dei con-tingenti militari e del personale apparte-nente alle Forze di polizia e ai Ministeridegli affari esteri e della giustizia, impie-gati nelle diverse aree geografiche.

L’opzione regolatoria, in relazione allaquale non sussiste possibilità di opzionealternativa, trova giustificazione sia inconsiderazione dei risvolti finanziari, inquanto le spese connesse agli interventi ealle missioni disciplinati dal provvedi-mento risultano eccedenti rispetto agli or-dinari stanziamenti di bilancio, sia conriguardo alla necessità di adattare la nor-mativa vigente alle esigenze connesse conle missioni, in quanto non è prevista unadisciplina uniforme stabile da applicare intali circostanze.

L’intervento normativo non determinaeffetti sulle attività dei cittadini e delleimprese. Poiché le attività oggetto di di-sciplina sono già svolte dalle amministra-zioni interessate, le modalità attuative cor-relate all’intervento non comportano lanecessità di creare nuove strutture orga-nizzative o di modificare quelle esistenti.

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RELAZIONE TECNICA

(Articolo 17, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196,e successive modificazioni).

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ANALISI TECNICO-NORMATIVA

PARTE I. ASPETTI TECNICO-NORMATIVI DI DIRITTO INTERNO

1) Obiettivi e necessità dell’intervento normativo. Coerenza con ilprogramma di Governo.

Il presente provvedimento è inteso ad assicurare, per il periodo1o luglio - 31 dicembre 2014, la proroga della partecipazione delpersonale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionaliin corso, la prosecuzione degli interventi di cooperazione allo sviluppoe a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché aconsentire lo svolgimento delle elezioni per il rinnovo dei Comitatidegli italiani all’estero (COMITES) entro il 31 dicembre 2014, termineprevisto dall’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 30 maggio 2012,n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2012, n. 118.

L’intervento legislativo è necessario per assicurare la coperturafinanziaria dei nuovi e maggiori oneri derivanti dalle missioniinternazionali e dagli interventi menzionati, nonché per adeguare ladisciplina normativa riguardante il personale e le procedure perl’acquisizione di beni e servizi alle particolari esigenze operativeconnesse con tali missioni e interventi e, altresì, per integrare ladisciplina per il rinnovo dei COMITES e del Consiglio generale degliitaliani all’estero prevista dall’articolo 1 del citato decreto-legge n. 67del 2012.

La scelta di intervenire con lo strumento del decreto-legge èdeterminata dall’avvenuta scadenza, al 30 giugno 2014, del termineprevisto dal precedente provvedimento di finanziamento e dallaconseguente necessità di fornire in tempi brevi un’adeguata coperturagiuridica e finanziaria agli interventi previsti, nonché all’azione deicontingenti militari e del personale appartenente alle Forze di poliziaimpiegati nelle diverse aree geografiche. Per le disposizioni sul rinnovodei COMITES, essa è determinata dall’approssimarsi del termine discadenza previsto per lo svolgimento delle prossime elezioni (31dicembre 2014), considerati i tempi necessari per l’organizzazionedelle relative operazioni.

La disciplina prevista è coerente con il programma di Governo econ gli impegni assunti a livello internazionale.

2) Analisi del quadro normativo nazionale.

Le missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, nonchégli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processidi pace e di stabilizzazione sono disciplinati, per il periodo 1o

gennaio - 30 giugno 2014, dal decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

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La normativa vigente non prevede una disciplina stabile per lapartecipazione delle Forze armate e di polizia alle missioni interna-zionali. Tale disciplina viene, pertanto, prevista di volta in voltanell’ambito dei provvedimenti legislativi che finanziano le missionistesse.

Con riguardo alla disciplina relativa al personale militare, l’assettonormativo generale è delineato dalle disposizioni del decreto-legge 28dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27febbraio 2002, n. 15, integrate dalla legge 3 agosto 2009, n. 108, lequali stabiliscono una disciplina uniforme per tutte le missioniinternazionali, applicabile, tuttavia, solo entro i limiti temporali dallostesso previsti. Tale disciplina è stata costantemente reiterata da tuttii successivi provvedimenti legislativi di proroga delle missioni. Ilpresente provvedimento, dovendo disciplinare nuovamente la materiain relazione al nuovo limite temporale, conferma la vigenza delladisciplina generale in parola anche per il periodo 1o luglio - 31dicembre 2014 (articolo 5). Attraverso i rinvii in parola risultano,pertanto, disciplinati: le modalità di corresponsione del trattamentoeconomico accessorio e dell’indennità di impiego operativo, nonché deltrattamento economico dei comandanti militari impiegati dall’ONUcon contratti individuali; il prolungamento del periodo di ferma deivolontari in ferma prefissata di un anno per un massimo di sei mesi,previo consenso degli interessati; il trattamento assicurativo e pen-sionistico nei casi di decesso e invalidità per causa di servizio; lapossibilità, per i militari che non hanno potuto partecipare ai concorsiinterni banditi dalla Difesa in quanto impiegati nelle missioni inter-nazionali, di partecipare al concorso successivo con il diritto all’at-tribuzione della stessa anzianità giuridica dei vincitori del concorsoper il quale avevano presentato domanda.

Parimenti, per le disposizioni in materia penale (articolo 6), èprevisto il rinvio alle disposizioni di cui all’articolo 5 del decreto-legge30 dicembre 2008, n. 209, convertito, con modificazioni, dalla legge 24febbraio 2009, n. 12, e all’articolo 4, commi 1-sexies e 1-septies, deldecreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, convertito, con modificazioni,dalla legge 29 dicembre 2009, n. 197. Risulta, pertanto, confermata ladisciplina per i reati commessi nei territori o nell’alto mare in cui sisvolgono gli interventi umanitari e le missioni internazionali, stabilitadal richiamato articolo 5 del decreto-legge n. 209 del 2008, il qualeprevede: l’applicazione ai militari del codice penale militare di pacee di particolari disposizioni in ordine alle misure restrittive dellalibertà personale, all’udienza di convalida dell’arresto in flagranza eall’interrogatorio della persona destinataria di un’ordinanza di custo-dia cautelare in carcere, qualora le esigenze operative non consentanodi porre tempestivamente l’arrestato a disposizione dell’autoritàgiudiziaria militare; per i reati militari, la competenza del tribunalemilitare di Roma; per i reati assoggettati alla giurisdizione ordinaria,la competenza del tribunale di Roma; per i reati commessi daglistranieri a danno dello Stato o di cittadini italiani che partecipano allemissioni, punibilità a richiesta del Ministro della giustizia e sentito ilMinistro della difesa per i reati commessi a danno di appartenenti alleForze armate; per i reati di pirateria, se commessi a danno dello Statoo di cittadini o beni italiani, esercizio della giurisdizione italiana ai

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sensi dell’articolo 7 del codice penale (reati commessi all’estero) ecompetenza del tribunale di Roma; negli altri casi, rinvio agli accordiinternazionali. È, altresì, confermata la sussistenza della scriminantespeciale in tema di uso legittimo della forza nel corso delle missioniinternazionali, introdotta dall’articolo 4, commi 1-sexies e 1-septies, deldecreto-legge n. 152 del 2009. L’ambito applicativo della disciplina inparola è esteso, altresì, al personale che, seppure non organicamenteinserito nelle missioni internazionali previste dal presente provvedi-mento, è eventualmente inviato in supporto alle medesime missioniper fronteggiare imprevedibili e urgenti esigenze, anche connesse conil repentino deteriorarsi delle condizioni di sicurezza nelle diversearee in cui sono impiegati i contingenti militari italiani, nonché alpersonale impiegato in alcune specifiche missioni non disciplinate dalpresente decreto. Diversamente, per tale personale opererebbe ladisciplina ordinaria, che prevede, tra l’altro, in simili contesti l’ap-plicazione del codice penale militare di guerra.

Riguardo alle disposizioni in materia contabile (articolo 7), èprevisto il rinvio alla disciplina stabilita dall’articolo 5, comma 1, delcitato decreto-legge n. 152 del 2009, il quale prevede i casi in cui èpossibile attivare le procedure d’urgenza ovvero in economia perl’acquisizione di lavori, servizi e forniture per esigenze connesse conle missioni internazionali. Analogamente, viene reiterata la disposi-zione di cui al comma 2 dello stesso articolo 5, relativa alla possibilitàdi sostenere spese per i compensi per lavoro straordinario reso perattività propedeutiche all’impiego del personale nelle missioni inter-nazionali oltre il tetto massimo annualmente previsto.

Nell’ambito delle disposizioni che disciplinano le missioni previstedal presente decreto sono previsti rinvii a disposizioni che, origina-riamente previste da fonti diverse, sono attualmente riprodotte nelcodice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo2010, n. 66, e nel testo unico delle disposizioni regolamentari del-l’ordinamento militare, di cui al decreto del Presidente della Repub-blica 15 marzo 2010, n. 90, recanti il riassetto delle disposizionilegislative e regolamentari sull’ordinamento militare. I rinvii in parola,ai sensi dell’articolo 2115 del citato codice dell’ordinamento militare,devono intendersi effettuati alle corrispondenti disposizioni dellostesso codice dell’ordinamento militare e del citato testo unico delledisposizioni regolamentari dell’ordinamento militare.

La disciplina per il rinnovo dei COMITES e del Consiglio generaledegli italiani all’estero è prevista dal citato decreto-legge n. 67 del2012. In particolare, l’articolo 1, dopo aver stabilito che le elezioni peril rinnovo dei COMITES e, conseguentemente, del Consiglio generaledegli italiani all’estero abbiano comunque luogo entro la fine dell’anno2014, prevede l’adozione di un regolamento per disciplinare lemodalità di votazione e scrutinio, anche mediante l’utilizzo ditecnologia informatica. Tale regolamento non è stato ancora adottato.Nelle more dell’adozione, per consentire comunque lo svolgimentodelle elezioni entro il termine sopra indicato, le disposizioni di cuiall’articolo 10, comma 3, del presente decreto prevedono che leelezioni si svolgano con le modalità di votazione per corrispondenzae di scrutinio previste dalla legge 23 ottobre 2003, n. 286 (Normerelative alla disciplina dei Comitati degli italiani all’estero) e dal

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relativo regolamento di attuazione, di cui al decreto del Presidentedella Repubblica 29 dicembre 2003, n. 395.

3) Incidenza delle norme proposte sulle leggi e sui regolamenti vigenti.

Alcune disposizioni del provvedimento dispongono deroghe alledisposizioni vigenti, applicabili alle sole missioni internazionali ivipreviste ed entro i limiti temporali dallo stesso stabiliti.

In riferimento alle missioni delle Forze armate e di polizia:

l’articolo 5, in materia di personale:

al comma 1 rinvia all’articolo 3, commi da 1, alinea, a 5, 8e 9, della legge n. 108 del 2009.

Riguardo alle disposizioni richiamate:

l’articolo 3, commi 2 e 3, riguardante l’indennità di missione eil trattamento economico corrisposto al personale che partecipa aiprogrammi di cooperazione con le Forze di polizia nei Balcani e allamissione del Corpo della guardia di finanza in Libia, introduce unaderoga all’articolo 28, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006,n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248,escludendo che alle diarie di missione venga applicata la riduzione del20 per cento stabilita da tale disposizione;

l’articolo 3, comma 4, prevedendo una disciplina uniformerelativamente all’indennità di impiego operativo da corrispondere atutto il personale che partecipa alle missioni, introduce una derogaalla legge 23 marzo 1983, n. 78, che, in relazione alle normalicondizioni di impiego del personale militare, prevede indennità diimpiego operativo differenziate nella misura, nella tassazione e nelriconoscimento ai fini previdenziali;

l’articolo 3, comma 8, prevedendo la possibilità del prolunga-mento della ferma dei volontari in ferma prefissata di un anno,introduce una deroga all’articolo 11, comma 3, della legge 23 agosto2004, n. 226, il quale prevede che il periodo di ferma possa essereprolungato solo in caso di partecipazione ai concorsi per il recluta-mento dei volontari in ferma prefissata quadriennale;

il rinvio alla disciplina di cui al citato decreto-legge n. 451 del2001, disposto dall’articolo 3, comma 9, comporta l’attualità dellederoghe previste dalle relative disposizioni, le quali rispondono aesigenze operative ovvero di salvaguardia delle aspettative di carrieradel personale impiegato nelle missioni (articoli 2, comma 3, 5 e 13);esse comportano effetti circoscritti nel tempo e limitati alle specifichemissioni autorizzate;

il comma 4, relativo alla corresponsione del compenso for-fettario di impiego e della retribuzione per lavoro straordinario,deroga, per il compenso forfettario di impiego, ai limiti di cuiall’articolo 9, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica11 settembre 2007, n. 171 (protrazione dell’operazione, senza solu-

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XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI

zione di continuità, per almeno quarantotto ore con l’obbligo dirimanere disponibili nell’ambito dell’unità operativa e nella possibilitàdi corrispondere il compenso per un periodo non superiore a 120giorni all’anno) e, per la retribuzione per lavoro straordinario, ai limitiorari individuali previsti dai decreti adottati in attuazione dell’articolo10, comma 3, della legge 8 agosto 1990, n. 231;

l’articolo 6, in materia penale, rinvia all’articolo 5 del citatodecreto-legge n. 209 del 2008, e all’articolo 4, commi 1-sexies e1-septies, del citato decreto-legge n. 152 del 2009. Con riguardo alledisposizioni richiamate:

l’articolo 5, comma 1, del decreto-legge n. 209 del 2008, nelrinviare all’articolo 9 del decreto-legge n. 421 del 2001, prevedederoghe alle disposizioni sulla competenza territoriale dei tribunalimilitari, nonché sulla procedura penale militare con riguardo alprocedimento di convalida dell’arresto, intese a conciliare il rispettodei diritti di difesa con le esigenze militari in atto. Tali deroghecomportano effetti circoscritti nel tempo e limitati alle missionimilitari disciplinate dal presente provvedimento;

l’articolo 5, comma 2, del decreto-legge n. 209 del 2008,deroga alle disposizioni del codice penale, introducendo per tutti ireati commessi dallo straniero nel territorio in cui si svolgono lemissioni, a danno dello Stato o di cittadini italiani, la condizione dipunibilità costituita dalla richiesta del Ministro della giustizia;

l’articolo 5, comma 3, del decreto-legge n. 209 del 2008,deroga all’articolo 10 del codice di procedura penale, il quale stabilisceche, nell’ambito della giurisdizione ordinaria, per i reati commessiinteramente all’estero, la competenza sia determinata successivamentedal luogo della residenza, della dimora, del domicilio, dell’arresto odella consegna dell’imputato e che, nei casi in cui non sia possibiledeterminarla nei modi indicati, la competenza appartenga al giudicedel luogo in cui ha sede l’ufficio del pubblico ministero che haprovveduto per primo a iscrivere la notizia di reato nell’appositoregistro;

l’articolo 4, commi 1-sexies e 1-septies, del decreto-leggen. 152 del 2009 prevede una scriminante speciale per il militare che,nel corso delle missioni previste dal presente decreto, fa uso ovveroordina di fare uso delle armi o di altro mezzo di coazione fisica nelrispetto delle direttive, delle regole di ingaggio e degli ordini legitti-mamente impartiti per la specifica missione, nonché l’ipotesi diresponsabilità per colpa nel caso in cui si eccedano, a tale titolo, ilimiti della scriminante;

l’articolo 7, in materia contabile, al comma 1, rinvia all’articolo5, commi 1 e 2, del citato decreto-legge n. 152 del 2009. Con riguardoalle disposizioni richiamate:

l’articolo 5, comma 1, prevedendo i casi in cui è possibileattivare le procedure d’urgenza ovvero in economia per l’acquisizionedi lavori, servizi e forniture, deroga alle norme di contabilità generaledello Stato previste in materia;

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l’articolo 5, comma 2, in materia di spese per i compensi perlavoro straordinario reso per attività propedeutiche all’impiego delpersonale nelle missioni internazionali, prevede una deroga all’articolo3, comma 82, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, che stabilisce illimite massimo annuale per tale tipo di spese.

In riferimento alle iniziative di cooperazione allo sviluppo e asostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, con riguardo alregime degli interventi, l’articolo 10, comma 1:

rinvia alla disciplina di cui all’articolo 10, comma 1, del citatodecreto-legge n. 2 del 2014, il quale, a sua volta, opera il rinvioall’articolo 6, commi 11, 12 e 13, del decreto-legge 28 dicembre 2012,n. 227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013,n. 12, nonché all’articolo 5, commi 1, 2 e 6, e all’articolo 7, comma1, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135. Con riguardo alledisposizioni richiamate:

l’articolo 6, comma 12, del decreto-legge n. 227 del 2012, inriferimento alle spese per il rafforzamento delle misure di sicurezzadelle sedi diplomatico-consolari, degli istituti di cultura e delleistituzioni scolastiche situate in aree ad alta conflittualità, dispone ladisapplicazione delle disposizioni di cui all’articolo 8, comma 1, deldecreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni,dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, che stabiliscono limiti di spesa perla manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili utilizzatidalle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato;

l’articolo 5, comma 6, del decreto-legge n. 114 del 2013dispone, in riferimento alle spese relative al funzionamento delle unitàtecniche di cooperazione nei Paesi in via di sviluppo e delle sezionidistaccate, la disapplicazione delle seguenti disposizioni:

articolo 6, comma 14, e articolo 9, comma 28, del decreto-legge n. 78 del 2010, in materia di riduzione della spesa per l’acquisto,la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, per l’acquistodi buoni taxi, per l’assunzione di personale a tempo determinato conconvenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata econtinuativa;

articolo 12, comma 1-quater, del decreto-legge 6 luglio 2011,n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111,in materia di riduzione della spesa per l’acquisto di immobili a titolooneroso e la stipulazione di contratti di locazione passiva;

articolo 5, comma 2, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95,convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, inmateria di riduzione della spesa per l’acquisto, la manutenzione, ilnoleggio e l’esercizio di autovetture, nonché per l’acquisto di buonitaxi;

articolo 1, commi 141 e 143, della legge 24 dicembre 2012,n. 228, in materia di riduzione della spesa per l’acquisto di mobili,arredi e autovetture;

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articolo 1, commi da 1 a 4, del decreto-legge 31 agosto 2013,n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013,n. 125, in materia di riduzione della spesa per auto di servizio nellapubblica amministrazione;

l’articolo 7, comma 1, del decreto-legge n. 114 del 2013:

rinvia alle disposizioni di cui all’articolo 7, commi 1, 2, 4, 5,6 e 10, del citato decreto-legge n. 227 del 2012, che prevedono deroghe;

al comma 1, con riguardo alle norme di contabilità generaledello Stato, per interventi urgenti o acquisti e lavori da eseguire ineconomia nei casi di necessità e urgenza;

al comma 4, per la parte relativa al rinvio all’articolo 3,comma 5, del decreto-legge n. 165 del 2003, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge n. 219 del 2003, il quale, in deroga alle disposi-zioni vigenti, consente al Ministero degli affari esteri di concedereanticipazioni del prezzo in materia di contratti di appalto di lavori,di forniture e di servizi anche a enti esecutori diversi dalle universitàe dalle organizzazioni non governative;

al comma 5, con riguardo al limite di un dodicesimo dellaspesa prevista da ciascuna unità previsionale di base per l’importomensile degli impegni di spesa previsto dall’articolo 60, comma 15, deldecreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dallalegge n. 133 del 2008, nonché al limite di importo mensile degliimpegni di spesa, pari a un dodicesimo della spesa prevista daciascuna unità previsionale di base, e al limite di spesa per acquisto,manutenzione, noleggio ed esercizio di autovetture previsti dall’arti-colo 6, comma 14, del decreto-legge n. 78 del 2010 (80 per cento dellaspesa sostenuta nel 2009);

al comma 6, con riguardo ai limiti di spesa per ilconferimento di incarichi temporanei di consulenza a personale inpossesso di specifiche professionalità ovvero per la stipulazione dicontratti di collaborazione coordinata e continuativa, previsti dagliarticoli 6, comma 7, e 9, comma 28, del citato decreto-legge n. 78 del2010, dall’articolo 1, comma 56, della legge n. 266 del 2005, dall’ar-ticolo 61, commi 1 e 2, del citato decreto-legge n. 112 del 2008 e dagliarticoli 7 e 36 del decreto legislativo n. 165 del 2001;

al comma 10, con riguardo alla tracciabilità dei flussifinanziari, di cui all’articolo 3 della legge 13 agosto 2010, n. 136;

dispone la disapplicazione delle disposizioni di cui agli articoli14 e 15 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, conmodificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, che stabiliscono limitidi spesa, rispettivamente, in materia di incarichi di consulenza e perl’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture,nonché per l’acquisto di buoni taxi.

In riferimento alle disposizioni in materia di COMITES, l’articolo10, comma 3, apporta integrazioni all’articolo 1 del citato decreto-legge n. 67 del 2012, inserendo i seguenti commi:

comma 1.1, il quale prevede che, in deroga al codice dell’am-ministrazione digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82,

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a domanda dell’elettore, le credenziali informatiche per l’espressionedel voto possano essere consegnate anche tramite posta elettronicanon certificata;

comma 2-bis, il quale dispone che, in assenza della previstadisciplina regolamentare non ancora adottata, le elezioni si svolganocon le modalità di votazione per corrispondenza e di scrutinio previstedalla citata legge n. 286 del 2003.

4) Analisi della compatibilità dell’intervento con i princìpi costituzio-nali.

Il provvedimento non presenta profili d’incompatibilità con iprincìpi costituzionali ed è in linea coerente con l’articolo 11 dellaCostituzione.

5) Analisi della compatibilità dell’intervento con le competenze e lefunzioni delle regioni ordinarie e a statuto speciale nonché degli entilocali.

Non si ravvisano profili di incompatibilità delle disposizioni conle competenze delle regioni ordinarie e a statuto speciale, essendo lematerie oggetto di disciplina attribuite alla legislazione esclusiva delloStato dall’articolo 117, secondo comma, lettere a), d) e l), dellaCostituzione.

6) Verifica della compatibilità con i princìpi di sussidiarietà, differen-ziazione e adeguatezza sanciti dall’articolo 118, primo comma, dellaCostituzione.

Non si ravvisano profili di incompatibilità delle disposizioni coni princìpi in parola.

7) Verifica dell’assenza di rilegificazioni e della piena utilizzazione dellepossibilità di delegificazione e degli strumenti di semplificazionenormativa.

Sono stati verificati positivamente l’assenza di rilegificazioni,nonché il rispetto dei criteri di semplificazione normativa.

8) Verifica dell’esistenza di progetti di legge vertenti su materia analogaall’esame del Parlamento e relativo stato dell’iter.

Non risultano attualmente all’esame del Parlamento progetti dilegge recanti autorizzazioni di spesa per la partecipazione italiana allemissioni oggetto del provvedimento.

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In ordine, invece, alla disciplina normativa da applicare allemissioni internazionali, risultano presentati i seguenti progetti dilegge:

atto Camera n. 45 - Disposizioni concernenti le missioni al-l’estero svolte dal personale appartenente alle Forze armate e alleForze di polizia ad ordinamento militare;

atto Camera n. 933 - Disposizioni concernenti la partecipazioneitaliana a operazioni internazionali di mantenimento o di imposizionedella pace, nonché a missioni internazionali di assistenza umanitaria;

atto Camera n. 952 - Legge quadro sulla partecipazione italianaa missioni internazionali;

atto Camera n. 1959 - Disciplina della partecipazione dell’Italiaalle missioni internazionali.

9) Indicazione delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero dellapendenza di giudizi di costituzionalità sul medesimo o analogooggetto.

Non risultano pendenti giudizi di costituzionalità riguardantidisposizioni di contenuto analogo a quello previsto dal provvedimento.

PARTE II. CONTESTO NORMATIVO DELL’UNIONE EUROPEAE INTERNAZIONALE

10) Analisi della compatibilità dell’intervento con l’ordinamento del-l’Unione europea.

Trattandosi di disposizioni riguardanti l’impiego delle Forzearmate e di polizia, nonché la giurisdizione penale, di esclusivacompetenza, sulla base del Trattato sull’Unione europea, degli ordi-namenti interni degli Stati membri, non si ravvisano profili diincompatibilità con l’ordinamento dell’Unione europea.

11) Verifica dell’esistenza di procedure d’infrazione da parte dellaCommissione europea sul medesimo o analogo oggetto.

Non risultano pendenti procedure d’infrazione vertenti sullamedesima o analoga materia.

12) Analisi della compatibilità dell’intervento con gli obblighi interna-zionali.

Il provvedimento non presenta profili di incompatibilità con gliobblighi internazionali. È in linea coerente con:

risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1244(1999) Kosovo, 2123 (2013) Bosnia-Erzegovina, 2135 (2014) Cipro,

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1390 (2002) Mediterraneo, 2120 (2013) Afghanistan, 2115 (2013)Libano, 2144 (2014) Libia, 2125 (2013) antipirateria, 2100 (2013) Mali,2134 (2014) e 2149 (2014) Repubblica Centrafricana, 2118 (2013) Siria;

decisioni del Consiglio dell’Unione europea 2014/349/PESCKosovo, 2004/570/PESC Bosnia-Erzegovina, 2013/240/PESC Afghani-stan, 2014/430/PESC valico di Rafah, 2014/447/PESC Palestina, 2013/446/PESC Georgia, 2013/233/PESC Libia, 2012/174/PESC antipirateria,2013/44/PESC Somalia, 2013/660/PESC Corno d’Africa, 2014/482/PESC Sahel Niger, 2014/219/PESC e 2014/220/PESC Mali, 2014/73/PESC Repubblica Centrafricana;

Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governodella Repubblica di Gibuti sulla cooperazione nel settore della difesa,fatto a Gibuti il 30 aprile 2002, ratificato ai sensi della legge 31 ottobre2003, n. 327;

Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel settore della difesatra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repub-blica islamica del Pakistan, fatto a Roma il 30 settembre 2009,ratificato ai sensi della legge 30 novembre 2012, n. 242;

Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governodel Regno hascemita di Giordania sulla cooperazione nel settore delladifesa, fatto ad Amman l’11 giugno 2002, ratificato ai sensi della legge10 gennaio 2004, n. 19.

13) Indicazione delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero dellapendenza di giudizi innanzi alla Corte di giustizia dell’Unioneeuropea sul medesimo o analogo oggetto.

Non risultano posizioni giurisprudenziali, né giudizi pendentiinnanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea sulla materiaoggetto del provvedimento.

14) Indicazione delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero dellapendenza di giudizi innanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomosul medesimo o analogo oggetto.

Non risultano posizioni giurisprudenziali, né giudizi pendentiinnanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo sulla materia oggettodel provvedimento.

15) Eventuali indicazioni sulle linee prevalenti della regolamentazionesul medesimo oggetto da parte di altri Stati membri dell’Unioneeuropea.

Non si hanno indicazioni sulle linee prevalenti della regolamen-tazione sul medesimo oggetto da parte di altri Stati membri del-l’Unione europea.

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PARTE III. ELEMENTI DI QUALITÀ SISTEMATICAE REDAZIONALE DEL TESTO

1) Individuazione delle nuove definizioni normative introdotte dal testo,della loro necessità, della coerenza con quelle già in uso.

Le disposizioni del provvedimento non introducono nuove defi-nizioni normative.

2) Verifica della correttezza dei riferimenti normativi contenuti nelprogetto, con particolare riguardo alle successive modificazioni eintegrazioni subite dai medesimi.

È stata verificata positivamente la correttezza dei riferimentinormativi contenuti negli articoli del provvedimento.

3) Ricorso alla tecnica della novella legislativa per introdurre modifi-cazioni e integrazioni a disposizioni vigenti.

Mediante la tecnica della novella legislativa:

l’articolo 4, comma 4, modifica l’articolo 4, comma 3, del citatodecreto-legge n. 2 del 2014, relativo agli interventi disposti daicomandanti dei contingenti militari in Afghanistan, Libano, Balcani,Corno d’Africa, Libia e Somalia, intesi a fronteggiare, nei casi dinecessità e urgenza, le esigenze di prima necessità della popolazionelocale;

l’articolo 5, comma 5, modifica l’articolo 5, comma 5, secondoperiodo, del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, conmodificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130, riguardante l’impiegoa bordo delle navi battenti bandiera italiana di guardie giurate infunzione antipirateria;

l’articolo 10, comma 3, integra l’articolo 1 del citato decreto-legge n. 67 del 2012, recante disposizioni urgenti per il rinnovo deiCOMITES e del Consiglio generale degli italiani all’estero.

4) Individuazione di effetti abrogativi impliciti di disposizioni dell’attonormativo e loro traduzione in norme abrogative espresse nel testonormativo.

Dalle disposizioni del provvedimento non conseguono effettiabrogativi impliciti.

5) Individuazione di disposizioni dell’atto normativo aventi effetti re-troattivi o di reviviscenza di norme precedentemente abrogate o diinterpretazione autentica o derogatorie rispetto alla normativa vi-gente.

Gli articoli 1, 2, 3, 4, 8 e 9 prevedono autorizzazioni di spesa perla partecipazione alle missioni internazionali e per le iniziative di

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cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e distabilizzazione con effetto retroattivo a decorrere dal 1o luglio 2014,dando così copertura normativa e finanziaria al periodo intercorrentetra la data di scadenza del precedente provvedimento di proroga (30giugno 2014) e la data di entrata in vigore del presente provvedimento.

Non sono previste disposizioni aventi effetto di reviviscenza dinorme abrogate o di interpretazione autentica.

Le disposizioni derogatorie rispetto alla normativa vigente sonoindicate nella parte I, numero 3), del presente documento.

6) Verifica della presenza di deleghe aperte sul medesimo oggetto, anchea carattere integrativo o correttivo.

Non risultano deleghe aperte sulla materia oggetto del provvedi-mento.

7) Indicazione degli eventuali atti successivi attuativi; verifica dellacongruità dei termini previsti per la loro adozione.

Non sono previsti successivi atti attuativi di natura normativa.

8) Verifica della piena utilizzazione e dell’aggiornamento di dati e diriferimenti statistici attinenti alla materia oggetto del provvedimento,ovvero indicazione della necessità di commissionare all’Istitutonazionale di statistica apposite elaborazioni statistiche, con correlataindicazione nella relazione tecnica della sostenibilità dei relativi costi.

Nella materia oggetto del provvedimento sono stati utilizzati i datistatistici di riferimento già in possesso dell’amministrazione.

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DISEGNO DI LEGGE__

ART. 1.

1. È convertito in legge il decreto-legge1o agosto 2014, n. 109, recante prorogadelle missioni internazionali delle Forzearmate e di polizia, iniziative di coopera-zione allo sviluppo e sostegno ai processidi ricostruzione e partecipazione alle ini-ziative delle organizzazioni internazionaliper il consolidamento dei processi di pacee di stabilizzazione, nonché disposizioniper il rinnovo dei comitati degli italianiall’estero.

2. La presente legge entra in vigore ilgiorno successivo a quello della sua pub-blicazione nella Gazzetta Ufficiale.

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Decreto-legge 1o agosto 2014, n. 109, pubblicato nella Gazzetta Ufficialen. 179 del 4 agosto 2014.

Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia,iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostru-zione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionaliper il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché

disposizioni per il rinnovo dei comitati degli italiani all’estero.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;

Visto il decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, convertito, conmodificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28, recante proroga dellemissioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative dicooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione epartecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per ilconsolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione;

Ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di emanare disposi-zioni per assicurare la partecipazione del personale delle Forze armatee delle Forze di polizia alle missioni internazionali, le iniziative dicooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e lapartecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per ilconsolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione;

Ritenuta altresì la straordinaria necessità e urgenza di emanaredisposizioni per assicurare lo svolgimento delle elezioni per il rinnovodei Comitati degli italiani all’estero entro il 2014;

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nellariunione del 23 luglio 2014;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e deiMinistri degli affari esteri, della difesa e dell’interno, di concerto coni Ministri della giustizia e dell’economia e delle finanze;

E M A N A

il seguente decreto-legge:

CAPO I

MISSIONI INTERNAZIONALI DELLE FORZE ARMATEE DI POLIZIA

ARTICOLO 1.

(Europa).

1. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 36.002.777 per la proroga della

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partecipazione di personale militare alle missioni nei Balcani, di cuiall’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28, diseguito elencate:

a) Multinational Specialized Unit (MSU), European Union Ruleof Law Mission in Kosovo (EULEX Kosovo), Security Force TrainingPlan in Kosovo;

b) Joint Enterprise.

2. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 138.933 per la proroga dellapartecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europeain Bosnia-Erzegovina, denominata EUFOR ALTHEA, nel cui ambitoopera la missione denominata Integrated Police Unit (IPU), di cuiall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

3. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 2.742.940 per la prosecuzione deiprogrammi di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albaniae nei Paesi dell’area balcanica, di cui all’articolo 1, comma 3, deldecreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, convertito, con modificazioni,dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

4. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 652.610 per la proroga dellapartecipazione di personale della Polizia di Stato alla missionedell’Unione europea denominata European Union Rule of Law Missionin Kosovo (EULEX Kosovo) e di euro 31.830 per la proroga dellapartecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione delleNazioni Unite denominata United Nations Mission in Kosovo (UN-MIK), di cui all’articolo 1, comma 4, del decreto-legge 16 gennaio2014, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014,n. 28.

5. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 133.921 per la proroga dellapartecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unitedenominata United Nations Peacekeeping Force in Cyprus (UNFICYP),di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

6. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 7.732.311 per la proroga dellapartecipazione di personale militare alla missione nel Mediterraneodenominata Active Endeavour, di cui all’articolo 1, comma 6, deldecreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, convertito, con modificazioni,dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

ARTICOLO 2.

(Asia).

1. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 185.082.639 per la proroga della

Atti Parlamentari — 265 — Camera dei Deputati — 2598

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partecipazione di personale militare alle missioni in Afghanistan,denominate International Security Assistance Force (ISAF) ed EUPOLAfghanistan, di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto-legge 16gennaio 2014, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo2014, n. 28.

2. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 9.124.600 per la proroga dell’impiegodi personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatare a Tampa per esigenze connesse con le missioni in Afghanistan, dicui all’articolo 2, comma 2, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

3. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 333.009 per l’impiego di personaleappartenente al Corpo militare volontario e al Corpo delle infermierevolontarie della Croce Rossa Italiana per le esigenze di supportosanitario delle missioni internazionali in Afghanistan e negli EmiratiArabi Uniti.

4. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 76.223.973 per la proroga dellapartecipazione del contingente militare italiano alla missione delleNazioni Unite in Libano, denominata United Nations Interim Force inLebanon (UNIFIL), compreso l’impiego di unità navali nella UNIFILMaritime Task Force, e per la proroga dell’impiego di personalemilitare in attività di addestramento delle forze armate libanesi, di cuiall’articolo 2, comma 4, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

5. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 1.236.817 per la proroga dellapartecipazione di personale militare alla missione denominata Tem-porary International Presence in Hebron (TIPH2) e per la prorogadell’impiego di personale militare in attività di addestramento delleforze di sicurezza palestinesi, di cui all’articolo 2, comma 5, deldecreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, convertito, con modificazioni,dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

6. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 61.100 per la proroga dellapartecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europeadi assistenza alle frontiere per il valico di Rafah, denominataEuropean Union Border Assistance Mission in Rafah (EUBAM Rafah),di cui all’articolo 2, comma 6, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

7. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 64.230 per la proroga dellapartecipazione di personale della Polizia di Stato alla missionedell’Unione europea in Palestina, denominata European Union PoliceMission for the Palestinian Territories (EUPOL COPPS), di cui all’ar-ticolo 2, comma 7, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, convertito,con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

8. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 188.558 per la proroga dellapartecipazione di personale militare alla missione di vigilanza del-

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XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI

l’Unione europea in Georgia, denominata EUMM Georgia, di cuiall’articolo 2, comma 8, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

ARTICOLO 3.

(Africa).

1. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 5.182.970 per la proroga dellapartecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europeain Libia, denominata European Union Border Assistance Mission inLibya (EUBAM Libya), e per la proroga dell’impiego di personalemilitare in attività di assistenza, supporto e formazione delle forzearmate libiche, di cui all’articolo 3, comma 1, del decreto-legge 16gennaio 2014, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo2014, n. 28.

2. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 45.370 per la proroga dellapartecipazione di personale della Polizia di Stato alla missionedell’Unione europea in Libia, denominata European Union BorderAssistance Mission in Libya (EUBAM Libya), di cui all’articolo 3,comma 2, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, convertito, conmodificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

3. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 1.672.971 per la proroga dellapartecipazione di personale del Corpo della guardia di finanza allamissione in Libia, per garantire la manutenzione ordinaria delle unitànavali cedute dal Governo italiano al Governo libico e per losvolgimento di attività addestrativa del personale della Guardiacostiera libica, in esecuzione degli accordi di cooperazione tra ilGoverno italiano e il Governo libico per fronteggiare il fenomenodell’immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani, di cuiall’articolo 3, comma 3, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

4. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 23.958.858 per la proroga dellapartecipazione di personale militare all’operazione militare del-l’Unione europea denominata Atalanta e all’operazione della NATOdenominata Ocean Shield per il contrasto della pirateria, di cuiall’articolo 3, comma 4, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

5. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 17.836.535 per la proroga dellapartecipazione di personale militare alle missioni dell’Unione europeadenominate EUTM Somalia e EUCAP Nestor e alle ulteriori iniziativedell’Unione europea per la Regional maritime capacity building nelCorno d’Africa e nell’Oceano indiano occidentale, nonché per ilfunzionamento della base militare nazionale nella Repubblica diGibuti e per la proroga dell’impiego di personale militare in attività

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di addestramento delle forze di polizia somale, di cui all’articolo 3,comma 5, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, convertito, conmodificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28.

6. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 1.408.035 per la proroga dellapartecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unitein Mali, denominata United Nations Multidimensional IntegratedStabilization Mission in Mali (MINUSMA), e alle missioni dell’Unioneeuropea denominate EUCAP Sahel Niger ed EUTM Mali, di cuiall’articolo 3, comma 6, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28,nonché per la partecipazione di personale militare alla missionedell’Unione europea denominata EUCAP Sahel Mali, di cui alladecisione 2014/219/PESC del Consiglio del 15 aprile 2014.

7. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 2.987.065 per la partecipazione dipersonale militare alla missione dell’Unione europea nella RepubblicaCentrafricana, denominata EUFOR RCA, di cui alla decisione 2014/73/PESC del Consiglio del 10 febbraio 2014.

ARTICOLO 4.

(Assicurazioni trasporti e infrastrutture, AISE, cessioni, cooperazionecivile-militare, operazione di scorta marittima, assetti nazionali).

1. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 8.140.000 per la stipulazione deicontratti di assicurazione e di trasporto e per la realizzazione diinfrastrutture, relativi alle missioni internazionali di cui al presentedecreto.

2. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 4.862.000 per il mantenimento deldispositivo info-operativo dell’Agenzia informazioni e sicurezzaesterna (AISE) a protezione del personale delle Forze armate impie-gato nelle missioni internazionali, in attuazione delle missioni affidateall’AISE dall’articolo 6, comma 2, della legge 3 agosto 2007, n. 124.

3. Il Ministero della difesa è autorizzato, a decorrere dal 1o luglio2014 e fino al 31 dicembre 2014, a effettuare le seguenti cessioni atitolo gratuito:

a) alle Forze armate della Repubblica di Gibuti: documenta-zione tecnica relativa ai veicoli blindati leggeri VBL Puma e aisemoventi M109 L. Per le finalità di cui alla presente lettera, èautorizzata la spesa di euro 333.000;

b) alla Repubblica Islamica del Pakistan: n. 100 veicoli M113;

c) alle Forze armate della Repubblica federale di Somalia:n. 500 uniformi da combattimento;

d) al Regno Hascemita di Giordania: n. 24 Blindo Centauro.

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4. All’articolo 4, comma 3, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28, sonoapportate le seguenti modificazioni:

a) le parole « a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno2014 » sono sostituite dalle seguenti: « per l’anno 2014 »;

b) le parole « euro 1.200.000 in Afghanistan » sono sostituitedalle seguenti: « euro 1.180.000 in Afghanistan »;

c) le parole « euro 20.000 nei Balcani » sono sostituite dalleseguenti: « euro 40.000 nei Balcani ».

5. È autorizzata, per l’anno 2014, la spesa di euro 1.942.394 perl’impiego di una unità navale della Marina militare nell’ambitodell’operazione di scorta marittima intesa ad assicurare condizioni disicurezza all’attività internazionale di trasporto e neutralizzazionedelle armi chimiche siriane, di cui alla risoluzione 2118 (2013)adottata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 27 settembre2013.

ARTICOLO 5.

(Disposizioni in materia di personale).

1. Al personale che partecipa alle missioni internazionali di cuial presente decreto si applicano l’articolo 3, commi da 1, alinea, a 5,8 e 9, della legge 3 agosto 2009, n. 108, e l’articolo 3, comma 6, deldecreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, convertito, con modificazioni,dalla legge 29 dicembre 2009, n. 197.

2. L’indennità di missione, di cui all’articolo 3, comma 1, alinea,della legge 3 agosto 2009, n. 108, è corrisposta nella misura del 98 percento o nella misura intera, incrementata del 30 per cento se ilpersonale non usufruisce a qualsiasi titolo di vitto e alloggio gratuiti.

3. Per il personale che partecipa alle missioni di seguito elencate,l’indennità di missione di cui al comma 2 è calcolata sulle diarieindicate a fianco delle stesse:

a) missioni ISAF, EUPOL AFGHANISTAN, UNIFIL, compreso ilpersonale facente parte della struttura attivata presso le Nazioni Unitee il personale impiegato in attività di addestramento delle forzearmate libanesi, nonché il personale impiegato negli Emirati ArabiUniti, in Bahrein, in Qatar, a Tampa e in servizio di sicurezza pressole sedi diplomatiche di Kabul e di Herat: diaria prevista conriferimento ad Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Oman;

b) nell’ambito delle missioni per il contrasto della pirateria, peril personale impiegato presso l’Head Quarter di Northwood: diariaprevista con riferimento alla Gran Bretagna-Londra;

c) missione EUMM Georgia: diaria prevista con riferimento allaTurchia;

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d) missioni EUTM Somalia, EUCAP Nestor, EUCAP Sahel Niger,EUFOR RCA, MINUSMA, EUTM Mali, EUCAP Sahel Mali, ulterioriiniziative dell’Unione europea per la Regional maritime capacitybuilding nel Corno d’Africa e nell’Oceano indiano, nonché al personaleimpiegato in attività di addestramento delle forze di polizia somale eper il funzionamento della base militare nazionale nella Repubblicadi Gibuti: diaria prevista con riferimento alla Repubblica democraticadel Congo;

e) nell’ambito della missione EUBAM Libya, per il personaleimpiegato a Malta: diaria prevista con riferimento alla Libia;

f) nell’ambito della missione EUTM Somalia, per il personaleimpiegato presso l’Head Quarter di Bruxelles: diaria prevista conriferimento al Belgio-Bruxelles.

4. Al personale che partecipa alle missioni di cui agli articoli 1,comma 6, 3, comma 4, 4, comma 5, del presente decreto e all’articolo5, comma 2, del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, conmodificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130, il compenso forfet-tario di impiego e la retribuzione per lavoro straordinario sonocorrisposti in deroga, rispettivamente, ai limiti di cui all’articolo 9,comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 11 settembre2007, n. 171, e ai limiti orari individuali di cui all’articolo 10, comma3, della legge 8 agosto 1990, n. 231. Al personale di cui all’articolo1791, commi 1 e 2, del codice dell’ordinamento militare, di cui aldecreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, il compenso forfettario diimpiego è attribuito nella misura di cui all’articolo 9, comma 4, deldecreto del Presidente della Repubblica n. 171 del 2007.

5. All’articolo 5, comma 5, secondo periodo, del decreto-legge 12luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto2011, n. 130, le parole « 30 giugno 2014 » sono sostituite dalle seguenti:« 31 dicembre 2014 ».

ARTICOLO 6.

(Disposizioni in materia penale).

1. Al personale impiegato nelle missioni internazionali di cui alpresente decreto, nonché al personale inviato in supporto allemedesime missioni si applicano le disposizioni di cui all’articolo 5 deldecreto-legge 30 dicembre 2008, n. 209, convertito, con modificazioni,dalla legge 24 febbraio 2009, n. 12, e successive modificazioni, eall’articolo 4, commi 1-sexies e 1-septies, del decreto-legge 4 novembre2009, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre2009, n. 197.

2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche alpersonale impiegato nelle missioni delle Nazioni Unite denominateUnited Nations Military Observer Group in India and Pakistan(UNMOGIP), United Nations Truce Supervision Organization in MiddleEast (UNTSO), United Nations Mission for the Referendum in WesternSahara (MINURSO) e nella missione multinazionale denominataMultinational Force and Observers in Egitto (MFO).

Atti Parlamentari — 270 — Camera dei Deputati — 2598

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ARTICOLO 7.

(Disposizioni in materia contabile).

1. Alle missioni internazionali delle Forze armate, compresal’Arma dei carabinieri, e del Corpo della guardia di finanza di cui alpresente decreto si applicano le disposizioni in materia contabilepreviste dall’articolo 5, commi 1 e 2, del decreto-legge 4 novembre2009, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre2009, n. 197.

2. Per assicurare la prosecuzione delle missioni internazionalisenza soluzione di continuità, entro dieci giorni dalla data di entratain vigore del presente decreto, il Ministro dell’economia e dellefinanze, su richiesta delle Amministrazioni interessate, dispone l’an-ticipazione di una somma non superiore alla metà delle speseautorizzate dagli articoli 1, 2, 3, 4, 8 e 9, a valere sullo stanziamentodi cui all’articolo 11, comma 1.

CAPO II

INIZIATIVE DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO E SOSTEGNO AIPROCESSI DI RICOSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE ALLE INIZIA-TIVE DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI PER IL CON-SOLIDAMENTO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE,NONCHÉ DISPOSIZIONI URGENTI PER IL RINNOVO DEI COMI-

TATI DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

ARTICOLO 8.

(Iniziative di cooperazione allo sviluppo).

1. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 34.800.000 ad integrazione deglistanziamenti di cui alla legge 26 febbraio 1987, n. 49, come deter-minati dalla Tabella C allegata alla legge 27 dicembre 2013, n. 147(legge di stabilità 2014), per iniziative di cooperazione volte amigliorare le condizioni di vita della popolazione e dei rifugiati,nonché a sostenere la ricostruzione civile in favore di Afghanistan,Iraq, Libia, Mali, Myanmar, Pakistan, Repubblica centrafricana, Siria,Somalia, Sudan, Sud Sudan, Yemen e, in relazione all’assistenza deirifugiati, dei Paesi ad essi limitrofi. Nell’ambito dello stanziamento dicui al presente comma, sono promossi interventi con particolareriguardo a programmi aventi tra gli obiettivi la prevenzione e ilcontrasto alla violenza sulle donne, la tutela dei loro diritti e il lavorofemminile. Sono altresì promossi programmi aventi tra gli obiettivi latutela e la promozione dei diritti dei minori. Tutti gli interventiprevisti sono adottati coerentemente con le direttive OCSE-DAC inmateria di aiuto pubblico allo sviluppo, con gli Obiettivi di sviluppodel millennio e con i princìpi del diritto internazionale in materia.

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2. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 1.000.000 per la realizzazione diprogrammi integrati di sminamento umanitario, di cui alla legge 7marzo 2001, n. 58.

ARTICOLO 9.

(Sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziativedelle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di

pace e di stabilizzazione).

1. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 618.044 per interventi volti asostenere i processi di stabilizzazione nei Paesi in situazione difragilità, di conflitto o post-conflitto.

2. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, ad integrazione degli stanziamenti per l’attuazionedella legge 6 febbraio 1992, n. 180, la spesa di euro 1.300.000 periniziative a sostegno dei processi di pace e di rafforzamento dellasicurezza in Africa sub-sahariana e in America centrale.

3. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 1.250.000 per la partecipazionefinanziaria italiana ai fondi fiduciari delle Nazioni Unite e dellaNATO, nonché per contributi allo UN Staff college di Torino.

4. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 2.896.200 per assicurare la parteci-pazione italiana alle iniziative PESC-PSDC, a quelle dell’OSCE e dialtre organizzazioni internazionali, al fondo fiduciario InCE istituitopresso la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, nonchéallo European Institute of Peace.

5. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 8.845.090 per interventi operativi diemergenza e di sicurezza destinati alla tutela dei cittadini e degliinteressi italiani all’estero.

6. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 6.000.000 per il finanziamento delfondo di cui all’articolo 3, comma 159, della legge 24 dicembre 2003,n. 350, anche per assicurare al personale del Ministero degli affariesteri in servizio in aree di crisi la sistemazione, per ragioni disicurezza, in alloggi provvisori.

7. È autorizzata, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 31dicembre 2014, la spesa di euro 906.036 per l’invio in missione o inviaggio di servizio di personale del Ministero degli affari esteri in areedi crisi, per la partecipazione del medesimo alle operazioni interna-zionali di gestione delle crisi, nonché per le spese di funzionamentoe per il reclutamento di personale locale, a supporto del personale delMinistero degli affari esteri inviato in località dove non operi unarappresentanza diplomatico-consolare. L’ammontare del trattamentoeconomico e le spese per vitto, alloggio e viaggi del personale di cuial presente comma sono resi pubblici nelle forme e nei modi previsti

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e atti a garantire la trasparenza nel rispetto della vigente legislazionein materia di protezione dei dati personali.

8. È autorizzata, in esecuzione alla risoluzione del Consiglio diSicurezza delle Nazioni Unite n. 2118 del 27 settembre 2013, laprosecuzione delle attività di cui all’articolo 9, comma 9, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge14 marzo 2014, n. 28. All’attuazione del presente comma si provvedecon le risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili a legisla-zione vigente, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 4, comma 5, delpresente decreto.

9. Al fine di assicurare la funzionalità del Comitato atlanticoitaliano, incluso nella tabella degli enti a carattere internazionalisticodi cui alla legge 28 dicembre 1982, n. 948, e successive modificazioni,è assegnato in favore dello stesso un contributo straordinario di euro50.000 per l’anno 2014.

ARTICOLO 10.

(Regime degli interventi, nonché disposizioni urgenti per il rinnovodei Comitati degli italiani all’estero).

1. Nell’ambito degli stanziamenti, per le finalità e nei limititemporali di cui agli articoli 8 e 9, si applica la disciplina di cuiall’articolo 10, comma 1, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 marzo 2014, n. 28. Nonsi applicano le disposizioni di cui agli articoli 14 e 15 del decreto-legge24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23giugno 2014, n. 89.

2. Nei limiti delle risorse di cui agli articoli 8 e 9, sono convalidatigli atti adottati, le attività svolte e le prestazioni già effettuate dal 1o

luglio 2014 fino alla data di entrata in vigore della legge di conversionedel presente decreto, conformi alla disciplina contenuta nel presentedecreto.

3. All’articolo 1 del decreto-legge 30 maggio 2012, n. 67, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2012, n. 118, sonoapportate le seguenti modificazioni:

a) dopo il comma 1, è inserito il seguente:

« 1.1. A domanda dell’elettore, in deroga al decreto legislativo7 marzo 2005, n. 82, le credenziali informatiche per l’espressione delvoto possono essere consegnate anche tramite posta elettronica noncertificata. I componenti dei seggi, individuati dal comitato elettoralecircoscrizionale, non ricevono alcun compenso o rimborso spesecomunque denominato. »;

b) dopo il comma 2, è inserito il seguente:

« 2-bis. Fino alla data dell’entrata in vigore del regolamentodi cui al comma 1, le elezioni si svolgono con le modalità di votazione

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per corrispondenza e di scrutinio di cui alla legge 23 ottobre 2003,n. 286, con l’ammissione al voto degli elettori che abbiano fattopervenire all’ufficio consolare di riferimento domanda di iscrizionenell’elenco elettorale almeno cinquanta giorni prima della datastabilita per le votazioni. Gli uffici consolari danno tempestivacomunicazione di tale adempimento alle comunità italiane del luogoa mezzo avvisi da affiggere nella sede della rappresentanza e dapubblicare sui rispettivi siti internet, nonché tramite ogni altro idoneomezzo di comunicazione. ».

4. Per l’attuazione delle disposizioni di cui al comma 3 èautorizzata, per l’anno 2014, la spesa di euro 6.946.878.

CAPO III

DISPOSIZIONI FINALI

ARTICOLO 11.

(Copertura finanziaria).

1. Agli oneri derivanti dagli articoli 1, 2, 3, 4, 8, 9 e 10, paricomplessivamente a euro 452.731.694 per l’anno 2014, si provvede:

a) quanto a euro 200.000.000, mediante corrispondente utilizzodi quota dei proventi per interessi derivanti dalla sottoscrizione deiNuovi strumenti finanziari, di cui agli articoli da 23-sexies a 23-duodecies del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, conmodificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, non necessari alpagamento degli interessi passivi da corrispondere sui titoli del debitopubblico emessi ai fini dell’acquisizione delle risorse necessarie allepredetta sottoscrizione che, a tal fine, sono versati all’entrata delbilancio dello Stato;

b) quanto a euro 8.537.318, mediante riduzione del Fondo di cuiall’articolo 1, comma 1240, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, esuccessive modificazioni;

c) quanto a euro 13.510.615, mediante utilizzo delle sommerelative ai rimborsi corrisposti dall’Organizzazione delle NazioniUnite, quale corrispettivo di prestazioni rese dalle Forze armateitaliane nell’ambito delle operazioni internazionali di pace, di cuiall’articolo 8, comma 11, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, chealla data di entrata in vigore del presente provvedimento non sonoancora riassegnate al fondo di cui all’articolo 1, comma 1240, dellalegge 27 dicembre 2006, n. 296, e che restano acquisite all’entrata delbilancio dello Stato. Nelle more dell’accertamento dei predetti ver-samenti in entrata, l’importo di euro 13.510.615 è accantonato e reso

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indisponibile, in termini di competenza e cassa, nell’ambito delle speserimodulabili di parte corrente delle missioni di spesa del Ministerodella difesa di cui all’articolo 21, comma 5, lettera b), della legge 31dicembre 2009, n. 196. In base agli esiti degli accertamenti di entrata,il Ministro dell’economia e delle finanze provvede al disaccantona-mento ovvero alla riduzione delle risorse necessarie per assicurare lacopertura di cui alla presente lettera c);

d) quanto a euro 213.000.000, mediante una riprogrammazionestraordinaria per l’anno 2014, da parte del Ministero della difesa, dellespese correnti iscritte a legislazione vigente nel proprio stato diprevisione, da effettuare entro il 30 ottobre 2014. Nelle more delladefinizione dei suddetti interventi di riprogrammazione, sono accan-tonate le risorse corrispondenti all’importo di cui al primo periodoassicurando comunque la prosecuzione degli interventi previsti dalpresente decreto fino al 31 dicembre 2014. Per le finalità di cui alprimo periodo, il Ministro della difesa, con propri decreti dacomunicare al Ministero dell’economia e delle finanze, è autorizzatoa disporre le occorrenti variazioni di bilancio sui pertinenti capitolidi spesa;

e) quanto a euro 1.136.883, mediante soppressione dell’auto-rizzazione di spesa relativamente al contributo per la partecipazioneitaliana all’Unione Latina, di cui alla legge 11 febbraio 1958, n. 340,e all’articolo 4, comma 246, della legge 24 dicembre 2003, n. 350;

f) quanto a euro 15.645.275, mediante riduzione dello stanzia-mento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilanciotriennale 2014-2016, nell’ambito del programma « Fondi di riserva especiali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsionedel Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2014, allo scopoparzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero degliaffari esteri;

g) quanto a euro 901.603, a valere sugli stanziamenti iscrittinello stato di previsione del Ministero degli affari esteri di cuiall’articolo 1, comma 3, del decreto-legge 30 maggio 2012, n. 67,convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2012, n. 118.

2. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato adapportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

ARTICOLO 12.

(Entrata in vigore).

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quellodella sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblicaitaliana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

Atti Parlamentari — 275 — Camera dei Deputati — 2598

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Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inseritonella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Sesto, addı̀ 1o agosto 2014.

NAPOLITANO

RENZI, Presidente del Consigliodei ministri.

MOGHERINI, Ministro degli af-fari esteri.

PINOTTI, Ministro della difesa.ALFANO, Ministro dell’interno.ORLANDO, Ministro della giusti-

zia.PADOAN, Ministro dell’economia

e delle finanze.

Visto, il Guardasigilli: ORLANDO.

Atti Parlamentari — 276 — Camera dei Deputati — 2598

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