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1 Progetto Formazione Continua [email protected] [email protected] La formazione professionale in Italia e il ruolo La formazione professionale in Italia e il ruolo dei Fondi Strutturali nel periodo 2000-2006 dei Fondi Strutturali nel periodo 2000-2006 FRANCO FRIGO FRANCO FRIGO Jesi 27 giugno 2005 Jesi 27 giugno 2005 I NUOVI SCENARI DI PROGRAMAZIONE DELLA FORMAZIONE CONTINUA PER LE IMPRESE E LE PERSONE

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La formazione professionale in Italia e il ruolo dei Fondi La formazione professionale in Italia e il ruolo dei Fondi Strutturali nel periodo 2000-2006Strutturali nel periodo 2000-2006

FRANCO FRIGOFRANCO FRIGO

Jesi 27 giugno 2005Jesi 27 giugno 2005

I NUOVI SCENARIDI PROGRAMAZIONE

DELLA FORMAZIONE CONTINUA PER LE IMPRESE

E LE PERSONE

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Le norme di riferimento della Formazione Professionale Le norme di riferimento della Formazione Professionale inizialeiniziale

Le regole della formazione continuaLe regole della formazione continua

L’apprendimento lungo tutto l’arco della vitaL’apprendimento lungo tutto l’arco della vita

Agenda 2000 e i Fondi StrutturaliAgenda 2000 e i Fondi Strutturali

Gli Aiuti di StatoGli Aiuti di Stato

Il Fondo Sociale Europeo 2000-2006Il Fondo Sociale Europeo 2000-2006

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Le norme di riferimento della Formazione Professionale Le norme di riferimento della Formazione Professionale inizialeiniziale

La legge quadro 845 del 1978La legge quadro 845 del 1978

La legge 236/1993La legge 236/1993

La legge 196/1997 e La legge 144/1999La legge 196/1997 e La legge 144/1999

Il D.L.vo 112/98 e la Riforma del Titolo VIl D.L.vo 112/98 e la Riforma del Titolo V

La legge 53/2003La legge 53/2003

La FPLa FP

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Le risorse finanziarie nazionali della formazione Le risorse finanziarie nazionali della formazione professionaleprofessionale

Lo 0,30% del monte salari (art. 12 legge 160/75, art. 25 Lo 0,30% del monte salari (art. 12 legge 160/75, art. 25 legge 845/78)legge 845/78)

Il gettito globaleIl gettito globale

La distribuzione delle risorse tra il Ministero La distribuzione delle risorse tra il Ministero dell’Economia e il Ministero del Lavorodell’Economia e il Ministero del Lavoro

La FPLa FP

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Le norme di riferimento della Formazione Professionale Le norme di riferimento della Formazione Professionale ContinuaContinua

Leggi e contratti collettivi nazionaliLeggi e contratti collettivi nazionali

La stagione degli accordi La stagione degli accordi 1992-19931992-1993 19961996 19981998 20012001Dagli accordi alle nuove normativeDagli accordi alle nuove normativeLegge 236/93, 196/97, 144/99, 53/2000, 388/2000, Legge 236/93, 196/97, 144/99, 53/2000, 388/2000, 289/2002289/2002

La FCLa FC

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Le risorse della formazione continuaLe risorse della formazione continua

Il contributo delle imprese Il contributo delle imprese

Lo 0,30%Lo 0,30%

Il coinvestimento delle impreseIl coinvestimento delle imprese

Le quote a carico dei lavoratoriLe quote a carico dei lavoratori

La FCLa FC

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L’apprendimento lungo tutto l’arco della vitaL’apprendimento lungo tutto l’arco della vita

Lifelong learningLifelong learning

Le motivazioni di una scelta europeaLe motivazioni di una scelta europea

Le posizioni dell’OCSELe posizioni dell’OCSE

LLLLLL

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Messaggio 1: Nuove competenze di base per tutti

Messaggio 2: Maggiori investimenti nelle RU Messaggio 3: Innovazione nelle tecniche di insegnamento e di apprendimento

Messaggio 4: Valutazione dei risultati dell’apprendimento

Messaggio 5: Ripensare l’orientamento

Messaggio 6: Un apprendimento sempre più vicino a casa

Memorandum europeo 2000Memorandum europeo 2000

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Agenda 2000 e i Fondi StrutturaliAgenda 2000 e i Fondi Strutturali

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Agenda 2000per un’Europa più forte e più ampia (1)

Cos’è e come nasce?Documento elaborato dalla Commissione come risposta alle richieste formulate nel Consiglio Europeo di Madrid (1995) sul tema dell’allargamento ai PECO, in vista dei futuri negoziati con i Paesi candidati. E’ stato presentato dalla Commissione il 16.7.97.Agenda 2000 va oltre l’analisi delle candidature e delle conseguenze dell’allargamento, individuando nuove priorità e strumenti delle politiche dell’UE.

Quali priorità?- mantenere e rafforzare la politica di coesione economica e sociale;- portare avanti la riforma della Politica Agricola Comune;- rafforzare la crescita e l'occupazione;- migliorare le condizioni di vita attraverso le politiche interne dell'Unione;- permettere l'adesione di nuovi Stati……sempre nel rispetto della disciplina di bilancio

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Il Documento finale è stato approvato dal Consiglio Europeo di Berlino (26 marzo 1999). Contiene un pacchetto legislativo che copre quattro aree principali: • la riforma della PAC. (Proseguire le riforme avviate nel 1992. Stimolare la competitività europea. Tutelare l’ambiente. Sostenere i redditi agricoli. Semplificare la normativa giuridica e decentrarne l'applicazione);• gli strumenti di preadesione. (Potenziare la strategia di preadesione dei paesi candidati mediante due nuovi dispositivi finanziari: ISPA, PHARE e SAPARD);• la riforma della politica strutturale. (Accrescere l'efficacia dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione incentrando maggiormente le azioni sotto il profilo tematico e geografico e migliorandone la gestione);• il nuovo quadro finanziario. (Nuovo quadro finanziario per il periodo 2000-2006. c.d. Profilo di Berlino)

Agenda 2000per un’Europa più forte e più ampia (2)

Cosa prevede, in concreto, Agenda 2000?

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Agenda 2000: riforma dei Fondi strutturali

Revisione Obiettivi: nell’ottica della Concentrazione delle risorse finanziarie e della Semplificazione

Nuovi regolamenti: Il Regolamento generale (1260/99) traccia obiettivi, strumenti di programmazione, meccanismi finanziari e modalità di gestione e controllo. I regolamenti dei Fondi (Fesr, Fse, Feoga-O, Sfop) individuano finalità e meccanismi di funzionamento di ciascun fondoLa materia degli Aiuti di stato, viene disciplinata in modo organico.Programmazione: vengono identificati obiettivi, strumenti e modalità d’attuazione, sorveglianza e controllo della programmazione

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Obiettivi 1 e 2: valenza territoriale

Obiettivo 3: valenza tematica/settoriale

Obiettivi delle politiche strutturaliReg. (CE) 1260/99

Obiettivo 1: concerne le regioni corrispondenti al livello II della Nomenclatura Statistica delle Unità Territoriali (NUTS II) il cui PIL pro-capite è < al 75% della media UE

Obiettivo 2: concerne le regioni corrispondenti al livello III della Nomenclatura Statistica delle Unità Territoriali (NUTS III) aventi problemi strutturali in cui deve essere favorita la riconversione economica e sociale (zone in fase di mutazione socio-economica nei settori dell’industria e dei servizi; zone rurali in declino; zone urbane in difficoltà; zone dipendenti dalla pesca che si trovano in una situazione di crisi)Obiettivo 3: concerne le regioni cui non si applica l’Obiettivo 1. Sostegno alle riforme delle politiche e sistemi di istruzione, formazione e occupazione

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Nuovo quadro normativo

Regolamento Generale 1260/99

Feoga: Regolamento (CE) 1257/99Fse: Regolamento (CE) 1284/99Fesr: Regolamento (CE) 1283/99Sfop: Regolamento (CE) 1263/99Principali Regolamenti in materia di Aiuti di

StatoAiuti de minimis: Regolamento (CE) 69/01Aiuti alla formazione: Regolamento (CE) 68/01Aiuti alle PMI: Regolamento (CE) 70/01Aiuti alla ricerca: Orientamenti (CE) (2002/C 111/03) Aiuti in agricoltura: Orientamenti (2000/C 28/02)

Ammissibilità delle speseReg. (CE) 1685/00 – Reg. (CE)

448/2004

Regolamenti Fondi Strutturali

Aiuti a finalità regionale: Orientamenti (2000/C 258/06) Aiuti per il salvataggio di imprese in difficoltà: Orientamenti (1999/C 288/02)

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Aiuti di Stato (1)

Salvo deroghe, sono incompatibili con il mercato comune gli aiuti concessi dagli Stati che, favorendo talune imprese o produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza.

Disposizione generale (art. 87, 1° comma, del Trattato)

Con

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i d

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Trasferimento di risorse statali: Le norme relative agli aiuti di Stato riguardano solo le misure che comportano un trasferimento di risorse statali. L'aiuto può anche essere concesso da un organo intermedio, privato o pubblico, designato dallo Stato. I trasferimenti finanziari possono assumere molte forme: sovvenzioni, riduzioni dei tassi di interesse, garanzie di crediti, regimi di ammortamento accelerato, conferimenti di capitale, ecc. Vantaggio economico: L'aiuto deve conferire un vantaggio economico che l'impresa non avrebbe ottenuto nel corso normale della sua attività.

Selettività: L'aiuto di Stato deve essere selettivo, e incidere sull'equilibrio esistente fra un'impresa e i suoi concorrenti. Il criterio della "selettività" è quanto differenzia un aiuto di Stato dalle cosiddette "misure generali" (applicabili in maniera automatica e indiscriminatamente a tutte le imprese di tutti i settori economici di uno Stato membro).Il carattere di selettività è inoltre riconosciuto quando il regime si applica solo a una parte del territorio di uno Stato membro (es: aiuti regionali e settoriali).

Effetti sulla concorrenza e sugli scambi: L'aiuto deve avere un effetto potenziale sulla concorrenza e gli scambi fra Stati membri. E‘ sufficiente poter dimostrare che il beneficiario esercita un'attività economica e che opera su un mercato in cui esistono scambi commerciali fra Stati membri. La Commissione ritiene che gli aiuti di esigua entità (aiuti de minimis) non abbiano alcun potenziale effetto sulla concorrenza.

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Aiuti di Stato (2)

- aiuti a carattere sociale concessi ai singoli consumatori, a condizione che siano accordati senza discriminazioni determinate dall'origine dei prodotti- aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali- aiuti concessi all'economia di determinate regioni della Repubblica federale di Germania (ex DDR).

Deroghe (art. 87, 2° comma, del Trattato)

Il trattato individua due categorie di deroghe:

Assolute Oggetto di valutazione da parte della Commissione

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Aiuti di Stato (3)

Aiuti regionali- aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso, oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione (Art. 87.3.a). Si tratta delle regioni Obiettivo 1 - aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di […] talune regioni economiche, sempreché non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse (Art. 87.3.c). Gli Stati membri possono assistere regioni che sono svantaggiate rispetto alla media nazionale. L'elenco di tali regioni è stabilito dalla Commissione ma su proposta degli Stati membri

Norme orizzontali (applicabili in tutti i settori dell’attività economica e in ogni regione)- aiuti alle piccole e medie imprese- aiuti alla ricerca e sviluppo- aiuti per la tutela dell’ambiente- aiuti per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà- aiuti all’occupazione- aiuti di Stato alle imprese nei quartieri urbani svantaggiati-aiuti alla formazione professionale

Norme settoriali-Settori sensibili (norme particolari per un certo numero di settori che hanno sofferto di problemi economici particolarmente gravi. Si tratta attualmente di: industria carboniera e siderurgica; fibre sintetiche; industria automobilistica; costruzione navale). Le norme sono più restrittive rispetto ad altri settori.-Agricoltura, pesca ed acquacoltura;-Trasporti

(da n

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ne)

Obbligo di notifica dei nuovi aiuti: se incompatibili vanno soppressi (o modificati). Deroga de minimis

Deroghe (segue)

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Aiuti di Stato (4)

Regola de minimis - Reg. (CE) 69/01

Campo di applicazione: aiuti di Stato di importo poco elevato (aiuti “de minimis”), per i quali non è richiesta una notifica preventiva alla Commissione.La regola de minimis non si applica ai settori disciplinati dal trattato CECA (industria carboniera e siderurgica), alla costruzione navale, al settore dei trasporti e agli aiuti relativi all'agricoltura e alla pesca.Concetto: La regola de minimis fissa una cifra assoluta quale soglia di aiuto al di sotto della quale si può considerare come inapplicabile l'articolo 87, paragrafo 1 del trattato e l'aiuto non è più soggetto all'obbligo della previa notifica alla Commissione.Tale regola si basa sul principio che, nella grande maggioranza dei casi, gli aiuti di importo esiguo non hanno alcun impatto sensibile sugli scambi e sulla concorrenza tra Stati membri.

Criteri: L'importo massimo totale deve restare entro il limite di € 100.000 (equivalente sovvenzione) su un periodo di tre anni a decorrere dal momento del primo aiuto de minimis (aiuto proveniente da qualsiasi fonte).Tale importo comprende qualsiasi aiuto pubblico accordato a titolo della regola de minimis e non pregiudica la possibilità del beneficiario di ottenere altri aiuti in base a regimi autorizzati dalla Commissione.L'importo comprende tutte le categorie di aiuti, indipendentemente dalla loro forma e obiettivo. Cumulo: Il massimale di € 100.000 corrisponde all'importo totale concesso a una singola impresa nell'ambito di tutte le misure d'aiuto coperte dalla regola de minimis. Gli Stati membri sono tenuti ad instaurare modalità di controllo atte a garantire che il limite sopra indicato non sia superato (anche se l'aiuto è concesso da autorità locali, regionali e/o nazionali diverse)

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Finanziamenti dei fondi strutturali: limiti fissati dal Reg. (CE) 1260/99

Regola generale sull’intensità degli aiuti

Investimenti infrastrutturali generatori di entrate nette

Nelle regioni Obiettivo 1

Nelle regioni Obiettivo 2 e 3

La partecipazione del Fondo rispetta i seguenti limiti:

Il 75% al massimo del costo totale ammissibileAlmeno il 50% delle spese pubbliche ammissibiliIl 50% al massimo del costo totale ammissibileAlmeno il 25% delle spese pubbliche ammissibili

regioni Obiettivo 1

regioni Obiettivo 2

40% del costo totale ammissibile25% del costo totale ammissibile

Investimenti nelle imprese

regioni Obiettivo 1regioni Obiettivo 2

35% del costo totale ammissibile15% del costo totale ammissibile

L’intensità degli aiuti rispetta i massimali decisi in materia di Aiuti di stato

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Previsioni di bilancio 2000-2006 conseguenti alle decisioni finali (marzo 1999) suAgenda 2000 (milioni di euro; prezzi 1999)

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2000-06

1 Agricoltura 40.920 42.800 43.900 43.770 42.760 41.930 41.660 297.740PAC mercati 36.620 38.480 39.570 39.430 38.410 37.570 37.290 267.370

Sviluppo rurale(*) 4.300 4.320 4.330 4.340 4.350 4.360 4.370 30.3702Azioni strutturali 32.045 31.455 30.865 30.285 29.595 29.595 29.170 213.010

Fondi strutturali 29.430 28.840 28.250 27.670 27.080 27.080 26.660 195.010Fondo di Coesione 2.615 2.615 2.615 2.615 2.515 2.515 2.510 18.000

3 Politiche interne 5.900 5.950 6.000 6.050 6.100 6.150 6.200 42.3504 Azioni esterne 4.550 4.560 4.570 4.580 4.590 4.600 4.610 32.0605 Amministrazione 4.560 4.600 4.700 4.800 4.900 5.000 5.100 33.6606 Riserve 900 900 650 400 400 400 400 4.0507 Aiuto preadesione 3.120 3.120 3.120 3.120 3.120 3.120 3.120 21.8408 Allargamento 6.450 9.030 11.610 14.200 16.780 58.070Totale (**) 91.995 93.385 100.255 102.035 103.075 104.995 107.040 702.780(*) Comprensivo delle misure di accompagnamento(**) Stanziamenti per impegniFonte: Inea, 2000

Previsioni di Bilancio 2000-2006 (marzo 1999) (1)

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UE-15 - Previsioni di bilancio 2000-2006 conseguenti alle decisioni finali (marzo1999) su Agenda 2000 (composizione percentuale)

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2000-06

1. Agricoltura 46,0 47,4 48,4 48,7 48,4 47,8 47,8 47,8PAC mercati 41,2 42,6 43,6 43,9 43,5 42,9 42,8 42,9Sviluppo rurale(*) 4,8 4,8 4,8 4,8 4,9 5,0 5,0 4,92. Azioni strutturali 36,1 34,8 34,0 33,7 33,5 33,8 33,5 34,2Fondi strutturali 33,1 32,0 31,2 30,8 30,7 30,9 30,6 31,3Fondo di Coesione 2,9 2,9 2,9 2,9 2,8 2,9 2,9 2,93. Altre spese 17,9 17,7 17,6 17,6 18,1 18,4 18,7 18,0Totale (**) 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

(*) Comprensivo delle misure di accompagnamento(**) Stanziamenti per impegni al netto delle spese per preadesione e allargamentoFonte: Inea, 2000

Previsioni di Bilancio 2000-2006 (marzo 1999) (2)

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La Programmazione dei Fondi Strutturali

La programmazione è l’insieme dei processi di organizzazione, decisione e finanziamento volti ad attuare, in un arco pluriennale, l’azione congiunta dell’Unione europea e degli Stati membri, così come prescritto dal Regolamento generale sui fondi strutturali.

L’attuale periodo di programmazione copre il periodo 2000-2006.

Concentrazione

Concertazione (partenariato)Addizionalità

Assicurano il rispetto dei principi

di:

Complementarità

Sussidiarietà

Concetti chiave

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Fondi strutturali 2000/2006

• Obiettivo 1: promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo

• Obiettivo 2: favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali (industriali, rurali, urbane, dipendenti dalla pesca)

• Obiettivo 3: favorire l’adeguamento e l’ammodernamento delle politiche e dei sistemi d’istruzione, formazione e occupazione

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Programmazione

• Obiettivi 1 e 3:• Piani nazionali• Quadro comunitario

di sostegno• Programmi

Operativi• Complemento di

programmazione

• Obiettivo 2:• Documento Unico di

Programmazione• Complemento di

programma

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Assi prioritari Obiettivo 1

• Asse 1: Risorse naturali

• Asse 2: Risorse culturali

• Asse 3: Risorse umane

• Asse 4: Sistemi locali di sviluppo

• Asse 5: Città

• Asse 6: Reti e nodi di servizio

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Tipologia Programmi Operativi

• Programmi Operativi Nazionali - PON

• Sicurezza• Ricerca scientifica• Trasporti• Scuola• Pesca• Incentivi alle imprese• Rafforzamento sistemi

• Programmi Operativi Regionali - POR

• Possibili interventi nazionali (protezione civile, energia, beni culturali, innovazione nella PA, Sviluppo locale) e interregionali

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Risorse finanziarie Fondi strutturali - Italia

• Obiettivo 1: 22.122 milioni di Euro

• Obiettivo 2: 2.522 milioni di Euro

• Obiettivo 3: 3.744 milioni di Euro

• Sfop: 96 milioni di Euro

• Totale: 28.484 milioni di Euro

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FEOGAAzioni finanziate

• Investimenti nelle aziende agricole• Insediamento di giovani agricoltori• Formazione professionale• Aiuti al prepensionamento• Aiuti compensativi per le zone svantaggiate• Misure agro-ambientali• Trasformazione e commercializzazione • Valorizzazione delle foreste• Sviluppo delle zone rurali

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FSEAzioni finanziate

• Assistenza alle persone

• Assistenza alle strutture e ai sistemi

• Misure di accompagnamento

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Iniziative comunitarie

• Interreg: Cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale

• Urban: Rivitalizzazione economica e sociale delle aree urbane in crisi

• Leader: Sviluppo rurale

• Equal: Cooperazione transnazionale contro le diseguaglianze nel mercato del lavoro

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Sviluppo e promozione di politiche attive del mercato del lavoro per combattere e prevenire la Sviluppo e promozione di politiche attive del mercato del lavoro per combattere e prevenire la disoccupazione di lunga durata, agevolare il reinserimento dei disoccupati di lunga durata nel mercato disoccupazione di lunga durata, agevolare il reinserimento dei disoccupati di lunga durata nel mercato

del lavoro e sostenere l'inserimento nella vita professionale dei giovani e di coloro, uomini e donne, che del lavoro e sostenere l'inserimento nella vita professionale dei giovani e di coloro, uomini e donne, che si reinseriscono nel mercato del lavorosi reinseriscono nel mercato del lavoro

A.1 Organizzazione dei servizi per l’impiego

A.2 Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti nella logica dell’approccio preventivo

A.3 Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di uomini e donne fuori dal mercato del lavoro da più di sei o dodici mesi

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Promozione di pari opportunità per tutti nell'accesso al mercato del lavoro, con particolare attenzione Promozione di pari opportunità per tutti nell'accesso al mercato del lavoro, con particolare attenzione per le persone che rischiano l'esclusione sociale per le persone che rischiano l'esclusione sociale

B.1 Inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati

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Promozione e miglioramento della formazione professionale, dell'istruzione, dell'orientamento, Promozione e miglioramento della formazione professionale, dell'istruzione, dell'orientamento, nell'ambito di una politica di apprendimento nell'intero arco della vita, al fine di agevolare e migliorare nell'ambito di una politica di apprendimento nell'intero arco della vita, al fine di agevolare e migliorare

l'accesso e l'integrazione nel mercato del lavoro, di migliorare e sostenere l'occupabilità e promuovere l'accesso e l'integrazione nel mercato del lavoro, di migliorare e sostenere l'occupabilità e promuovere la mobilità professionale la mobilità professionale

C.1 Adeguamento del sistema della formazione professionale e dell'istruzione

C.2 Prevenzione della dispersione scolastica e formativa

C.3 Formazione superiore

C.4 Formazione permanente

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Promozione di una forza lavoro competente, qualificata ed adattabile, dell'innovazione e dell'adattabilità Promozione di una forza lavoro competente, qualificata ed adattabile, dell'innovazione e dell'adattabilità nell'organizzazione del lavoro, dello sviluppo dello spirito imprenditoriale, di condizioni che agevolino la nell'organizzazione del lavoro, dello sviluppo dello spirito imprenditoriale, di condizioni che agevolino la

creazione di posti di lavoro nonché della qualificazione e del rafforzamento del potenziale umano nella creazione di posti di lavoro nonché della qualificazione e del rafforzamento del potenziale umano nella ricerca, nella scienza e nella tecnologia ricerca, nella scienza e nella tecnologia

D.1 Sviluppo della formazione continua, della flessibilità del mercato del lavoro e della competitività delle imprese pubbliche e private con priorità alle PMI

D.2 Adeguamento delle competenze della Pubblica Amministrazione

D.3 Sviluppo e consolidamento dell'imprenditorialità con priorità ai nuovi bacini di impiego

D.4 Sviluppare il potenziale umano nei settori della ricerca e dello sviluppo tecnologico

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Misure specifiche intese a migliorare l'accesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, Misure specifiche intese a migliorare l'accesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, compreso lo sviluppo delle carriere e l'accesso a nuove opportunità di lavoro ed all'attività compreso lo sviluppo delle carriere e l'accesso a nuove opportunità di lavoro ed all'attività

imprenditoriale, e a ridurre la segregazione verticale e orizzontale fondata sul sesso nel mercato del imprenditoriale, e a ridurre la segregazione verticale e orizzontale fondata sul sesso nel mercato del lavoro lavoro

E.1 Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro

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Accompagnamento del Programma Operativo Accompagnamento del Programma Operativo

F.1 Azioni comprese nella regola generale per l’assistenza tecnica

F.2 Azioni escluse dalla regola generale (Informazione & Pubblicità e Valutazione esterna)

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Sviluppo e promozione di politiche attive del mercato del lavoro per combattere e prevenire la Sviluppo e promozione di politiche attive del mercato del lavoro per combattere e prevenire la disoccupazione di lunga durata, agevolare il reinserimento dei disoccupati di lunga durata nel mercato disoccupazione di lunga durata, agevolare il reinserimento dei disoccupati di lunga durata nel mercato

del lavoro e sostenere l'inserimento nella vita professionale dei giovani e di coloro, uomini e donne, che del lavoro e sostenere l'inserimento nella vita professionale dei giovani e di coloro, uomini e donne, che si reinseriscono nel mercato del lavoro si reinseriscono nel mercato del lavoro

A.1 Servizi per l’impiego. Operatori dei servizi per l’impiego.

A.2 Giovani in stato di disoccupazione da non più di 6 anni; adulti disoccupati da non più di 12 mesi

A.3 Persone in cerca di occupazione da oltre 6 mesi, se giovani, da oltre 12 mesi, se adulte. Apprendisti assunti da oltre 6 mesi dalla iscrizione al collocamento

Destinatari

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Promozione di pari opportunità per tutti nell'accesso al mercato del lavoro, con particolare attenzione Promozione di pari opportunità per tutti nell'accesso al mercato del lavoro, con particolare attenzione per le persone che rischiano l'esclusione sociale per le persone che rischiano l'esclusione sociale

B.1 soggetti esposti al rischio di marginalità sociale per cause fisiche, psichiche, sociali, indicativamente riconducibili alle seguenti categorie: soggetti portatori di handicap fisici e mentali; detenuti ed ex detenuti; immigrati extracomunitari; nomadi; tossicodipendenti ed ex tossicodipendenti; sieropositivi; alcolisti ed ex alcolisti; persone inquadrabili nei fenomeni di nuova povertà; persone che intendono uscire dal circuito della prostituzione; soggetti a rischio di devianza. Rientrano inoltre tra i destinatari della misura: personale che opera nei servizi sociali, compresi gli appartenenti alle Associazioni di volontariato e gli operatori delle cooperative sociali; formatori, operatori scolastici, datori di lavoro, parti sociali.

Destinatari

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Promozione e miglioramento della formazione professionale, dell'istruzione, dell'orientamento, Promozione e miglioramento della formazione professionale, dell'istruzione, dell'orientamento, nell'ambito di una politica di apprendimento nell'intero arco della vita, al fine di agevolare e migliorare nell'ambito di una politica di apprendimento nell'intero arco della vita, al fine di agevolare e migliorare

l'accesso e l'integrazione nel mercato del lavoro, di migliorare e sostenere l'occupabilità e promuovere l'accesso e l'integrazione nel mercato del lavoro, di migliorare e sostenere l'occupabilità e promuovere la mobilità professionale la mobilità professionale

C.1 Agenzie formative, formatori e operatori della formazione, istituti scolastici, Amministrazione regionale, Amministrazioni provinciali.

C.2 Studenti dell’ultimo anno di obbligo scolastico; giovani fino a 18 anni a maggior rischio di dispersione per non aver adempiuto l’obbligo scolastico, ovvero non inseriti nei canali alternativi dell’obbligo formativo.

C.3 Occupati, disoccupati e inoccupati giovani e adulti

C.4 Adulti in età lavorativa

Destinatari

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Sviluppo della formazione continua, della flessibilità del mercato del lavoro e della competitività delle Sviluppo della formazione continua, della flessibilità del mercato del lavoro e della competitività delle imprese pubbliche e private con priorità alle PMI imprese pubbliche e private con priorità alle PMI

D.1 Occupati giovani e adulti, lavoratori in CIG ordinaria, parti sociali e management aziendale, compresi i titolari di impresa ed i lavoratori autonomi.

D.2 Occupati nella Pubblica Amministrazione

D.3 Occupati e disoccupati giovani e adulti: Donne imprenditrici

D.4 Occupati e disoccupati, giovani e adulti

Destinatari

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Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro

E.1 Donne occupate e disoccupate giovani e adulte. Imprese, amministrazioni pubbliche .

Destinatari

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Accompagnamento del Programma Operativo Accompagnamento del Programma Operativo

F.1 Regione, Province, organismi di formazione, strutture di assistenza tecnica e monitoraggio.

F.2 Regione, Province, organismi di formazione, strutture di valutazione, strutture di intermediazione pubblicitaria

Destinatari

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Autorità di Gestione

E’ definito all’ Art. 9, lett. N, del Reg.1260/99

L’Autorità di Pagamento insieme all’Autorità di Gestione è responsabile della conformità degli interventi ai regolamenti comunitari.

Le funzioni relative a queste responsabilità possono essere delegate agli organismi intermedi.

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Gli Stati membri e le Autorità di Pagamento

L’Autorità di Pagamento deve avere un mandato chiaro delle autorità nazionali, con istruzioni specifiche su come:

• ottenere fiducia dall’Autorità di Gestione;• redigere le richieste di anticipo sui programmi

cofinanziati;• effettuare i controlli.

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Divisione dei ruoli

• Tra Autorità di Pagamento e Autorità di Gestione

• All’interno di ciascuna autorità• Separazione di competenze per:1. Controlli sulle richieste di pagamento

2. Pagamenti

3. Radazione delle richieste di pagamento

4. Certificazione delle richieste di pagamento

5. Sistema di controllo interno e procedure equivalenti

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Pagamenti e spesasequenza

COMMISSIONE

AUTORITA’ DI PAGAMENTO

QUOTA DI COFINANZIAMENTO NAZIONALE

AUTORITA’ DI GESTIONE

BENEFICIARIO FINALE

DESTINATARIO

ANTICITO

RICHIESTA

CONTROLLO

RICHIESTA RIMBORSO

CONTROLLO

2a 2b

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Organismi Intermedi

• Gli Organismi Intermedi ricevono le richieste di pagamneto per ciascuna operazione e per il totale della spesa finale certificata dai beneficiari finali. Gli Organismi Intermedi si rapportano all’Autorità di Pagamento designata in base all’art.9 del Regolamento UE 1260/1999.

• Presentano all’Autorità di Pagamento la lista degli interventi approvati identificando ciascuna operazione in dettaglio indicando il Beneficiario Finale, la data di approvazione del finanziamento, l’ammontare messo a bando e quello effettivamente pagato e la durata dell’azione e il totale della spesa per misura per sotto-azione o per priorità .

• Queste informazioni costituiscono il supporto documentale per la registrazione dei dati da parte dell’Autorità di Pagamento e costituisce la base per la preparazione della certificazione di spesa da presentare alla Commissione.

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Definizione delle responsabilità

COMMISSIONE

STATO MEMBRO

AUTORITA’ DI GESTIONE

AUTORITA’ DI PAGAMENTO

ORGANISMI INTERMEDI

BENEFICIARI FINALI

La definizione di responsabilità è

prevfista dal Reg. 1260/99

Informazioni su pagamenti, sistema di

monitoraggio e controllo

Audit delle informazioni e dei

sistemi

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