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Associazione Ampio Raggio Via aquini, n 92 , Boscoreale Tel. +393313278 e-mail [email protected] C.F. 90086730638 PROGETTO “PONTE DELLA SOLIDARIETA’ ITALIALIBANO” L’Associazione Ampio Raggio è nata a gennaio 2015, non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale a favore delle fasce deboli della società. La mission di Ampio Raggio , è quella di impegnarsi nei confronti dei più deboli e bisognosi, scavalcando confini nazionali, religiosi e politici, sociali, allo solo scopo di rendersi vicina a chi ne ha bisogno. Fin dalla sua nascita ha portato avanti, tra le altre iniziative, azioni di sensibilizzazione e sostegno per il piccolo Stato del Libano, nel vicino Medio Oriente, dove in occasione della Pasqua 2015 ha avviato il progetto “Ponte della solidarietà ItaliaLibano” (patrocinato dalla Regione Campania, Comune di Scafati, Comune di Boscoreale e dal CSV Centro servizio per il Volontariato di Napoli) con la distribuzione di uova di cioccolato ai bambini di orfanotrofi e centri disabili ,cercando di lenire le sofferenze dei piccoli libanesi, col sostegno del personale dell’organismo di Cooperazione Civile Militare. Ampio Raggio, lavorando alla costruzione di “un ponte di solidarietà” tra l’Italia e il Libano, mira a lenire le sofferenze dei piccoli libanesi. La costruzione di questo “ponte” avverrà perseguendo esclusivamente finalità di solidarietà sociale nel campo dell’accoglienza, assistenza ed integrazione interculturale. L’associazione, lavorando per creare nel tempo le basi per una azione sempre più incisiva a sostegno della popolazione libanese, con particolare attenzione ai bambini, mira alla realizzazione di tre nuove azioni del progetto per il Libano. Destinatari delle nuove tre iniziative saranno stavolta non solo i bambini, ma anche le donne, ugualmente dei villaggi siti nel Libano meridionale e in città situate a 100 chilometri circa a sud della capitale Beirut, nel distretto di Tiro. Il materiale da trasportar lì dall’Italia giungerà in Libano attraverso velivolo militare dopo le dovute autorizzazioni da parte del COI e ritirato dal contingente militare italiano presente.

Progetto ponte della solidarietà italia libano

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Associazione Ampio Raggio Via aquini, n 92 , Boscoreale Tel. +393313278 e-mail

[email protected] C.F. 90086730638

 

PROGETTO  “PONTE  DELLA  SOLIDARIETA’  ITALIA-­‐LIBANO”  

L’Associazione  Ampio  Raggio  è  nata  a  gennaio  2015,    non  ha  scopo  di  lucro  e  persegue  esclusivamente  finalità  di    

solidarietà  sociale  a  favore  delle  fasce  deboli  della  società.        La  mission  di  Ampio  Raggio   ,  è  quella  di   impegnarsi  nei  confronti  dei  più  deboli  e  bisognosi,   scavalcando  confini  

nazionali,  religiosi  e  politici,  sociali,  allo  solo  scopo  di  rendersi  vicina  a  chi  ne  ha  bisogno.  Fin  dalla  sua  nascita  ha  

portato  avanti,  tra  le  altre  iniziative,  azioni  di  sensibilizzazione  e  sostegno  per  il  piccolo  Stato  del  Libano,  nel  vicino  

Medio  Oriente,  dove   in  occasione  della  Pasqua  2015  ha  avviato   il  progetto  “Ponte  della  solidarietà   Italia-­‐Libano”  

(patrocinato   dalla   Regione  Campania,   Comune  di   Scafati,   Comune  di   Boscoreale   e   dal   CSV  Centro   servizio   per   il  

Volontariato  di  Napoli)  con  la  distribuzione  di  uova  di  cioccolato  ai  bambini  di  orfanotrofi  e  centri  disabili  ,cercando  

di  lenire  le  sofferenze  dei  piccoli  libanesi,  col  sostegno  del  personale  dell’organismo  di  Cooperazione  Civile  Militare.  

Ampio   Raggio,   lavorando   alla   costruzione   di   “un   ponte   di   solidarietà”   tra   l’Italia   e   il   Libano,   mira   a   lenire   le  

sofferenze   dei   piccoli   libanesi.   La   costruzione   di   questo   “ponte”   avverrà   perseguendo   esclusivamente   finalità   di  

solidarietà  sociale  nel  campo  dell’accoglienza,  assistenza  ed  integrazione  interculturale.  

 

L’associazione,   lavorando   per   creare   nel   tempo   le   basi   per   una   azione   sempre   più   incisiva   a   sostegno   della  

popolazione  libanese,  con  particolare  attenzione  ai  bambini,  mira  alla  realizzazione  di  tre  nuove  azioni  del  progetto  

per   il   Libano.   Destinatari   delle   nuove   tre   iniziative   saranno   stavolta   non   solo   i   bambini,   ma   anche   le   donne,  

ugualmente   dei   villaggi   siti   nel   Libano  meridionale   e   in   città   situate   a   100   chilometri   circa   a   sud   della   capitale  

Beirut,   nel   distretto   di   Tiro.   Il  materiale   da   trasportar   lì   dall’Italia   giungerà   in   Libano   attraverso   velivolo  militare  

dopo  le  dovute  autorizzazioni  da  parte  del  COI  e  ritirato  dal  contingente  militare  italiano  presente.  

 

Azione  1:  “Una  scarpa  per  lei”  

L’azione  1,  “Una  scarpa  per  lei”,  prevede  la  donazione  di  250  paia  di  scarpe  nuove  per  le  donne  libanesi.  Anche  in  

Libano,  come  in  molte  altre  zone  della  regione  medio-­‐orientale,  le  donne  vivono  infatti  condizioni  di  sottomissione  

e   limitazione  di   espressione  personale:   l’iniziativa,   attraverso  un  gesto   semplice  ma   fortemente   simbolico,   vuole  

valorizzarle  e  promuoverne  la  libertà  e  la  dignità.    

 

Azione  2:  “ImpariAmo”  

L’azione   2,   “ImpariAmo”,   mira   a   sostenere   i   percorsi   di   scolarizzazione   dei   bambini   libanesi   delle   scuole  medie  

inferiori  attraverso  la  fornitura  di  materiale  e  attrezzature  didattiche,  avendo  constatato  le  difficoltà  concrete  con  

cui  si  confronta  la  scuola  locale,  a  causa  anche  della  forte  instabilità  geopolitica  della  zona.  La  scuola  in  particolare  è  

dall’inizio   del   progetto   il   settore   più   sensibile   delle   azioni   di   Ampio   Raggio   in   Libano,   per   la   consapevolezza   che  

quando  un  bambino  è   testimone  e  vive   sulla  propria  pelle  un  conflitto,  essa  è  uno  strumento   fondamentale  per  

riportare  il  suo  vissuto  su  un  piano  di  normalità,  di  quotidianità  e  di  speranza.  Ciò  nonostante,  è  sempre  più  difficile  

per  le  scuole  portare  avanti  le  proprie  attività  viste  le  difficoltà  anche  materiali,  per  cui  le  risorse  di  cui  dispongono  

sono  “impari”,  inversamente  proporzionali  all’importanza  da  esse  rivestita.  

Il  materiale  scolastico  sarà  in  parte  donato  liberamente  da  parte  di  soggetti  privati  e  istituzionali  italiani,  e  sarà  pari  

a   300   pezzi   complessivi   costituiti   ciascuno   da   una   cartellina   trasparente   contenente   un   album   da   disegno,   una  

scatola  di  colori,  una  riga,  una  penna,  una  matita,  una  gomma  ed  un  temperamatite.  

 

Azione  3:  “Il  gioco  in  una  stanza”  

 Destinatari  dell’azione  3  sono  ancora  una  volta  bambini  frequentanti  le  scuole  medie  inferiori.    

L’iniziativa  mira  stavolta  all’allestimento  di  una  stanza  gioco,  ancora  una  volta  nel  contesto  scolastico,  per  creare  

una  occasione  di   svago  e  di   crescita  all’interno  della   scuola,   consapevoli  di  quanto  delicato  sia   la   funzione  di   tali  

istituti  per  sostenere  la  crescita  dei  bambini  in  un  contesto  delicato  come  il  Medio  Oriente.    

Il gioco, al di là della sua funzione ludica intrinseca, ha un'altra importante funzione, soprattutto per questi bambini

che vivono in tale territorio, lascia ai bambini di esprimersi “liberamente” per imparare e crescere, in una zona rurale

dove la scuola rappresenta l’unico luogo di coesione tra le generazioni e le classi sociali. Attraverso   il   gioco  

trovano,  pur  senza  cercarle  in  modo  consapevole,  soluzioni  nuove  di  adattamento  alla  realtà  che  li  circonda.  

Appare   necessario   sottolineare   che   il   gioco   non   è,   o  meglio,   non   è   solo   puro   "allenamento   alla   vita",   anche   se  

rappresenta,  senza  dubbio,  un  luogo  privilegiato  in  cui  il  bambino  è  in  grado  di  apprendere  comportamenti  specifici  

che  in  seguito  gli  saranno  utili  (per  esempio  la  bimba  che  gioca  a  fare  la  mamma).  

 

 

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In  realtà,  ciò  che  il  bambino  esperisce  durante  il  gioco  simbolico  in  particolare  è  la  sua  idea  o,  meglio,  l’essenza  di  

quel   ruolo,   e   non   le   sue   competenze   e   funzioni   specifiche.   E   possibile   offrire   ai   bambini   opportunità   ludiche  

orientate  al  raggiungimento  di  finalità  educative  di  tutto  rispetto,  ma  è  opportuno  non  perdere  di  vista  quanto  sia  

determinante  quella  autentica  "spinta"  interiore  a  giocare,  senza  la  quale  qualsiasi  ambiente,  anche  il  più  ricco  di  

stimoli,  apparirebbe  come  inadeguato.  Fondamentale,  dunque,  motivare  soprattutto  questi  bambini  al  gioco,  prime  

vittime  martoriate  in  questi  contesti.  

 Il  materiale   per   l’allestimento  della   stanza   gioco   sarà   in   parte  donato   liberamente  da  parte  di   soggetti   privati   e  

istituzionali  italiani.  

 

Le   tre   iniziative  proposte  non  solo  permetteranno  di   sostenere   la  popolazione  civile   libanese,  ma  saranno  anche  

occasione  per  svolgere  attività  di  sensibilizzazione,    contestualmente  alla  richiesta  e  raccolta  del  materiale  oggetto  

di  donazione  nel  corso  della  prima  fase  del  progetto,  che  si  svolgerà  in  Italia.  

       

Riferimento  costante  di  “Ampio  Raggio”    per  orientare  la  propria  azione  è  la  Convenzione  ONU  sui  diritti  dell’infanzia  e  dell’adolescenza  (Convention  on  the  Rigths  of  the  Child),  approvata  dall’Assemblea  Generale  delle  Nazioni  Unite  il  20  novembre  1989.    

 

Si  resta  a  disposizione  per  eventuali  chiarimenti  in  merito.  

 

Ringraziando  anticipatamente  ,  l’occasione  è  propizia  per  salutare  cordialmente.  

 

 

Boscoreale  (NA),  14.9.2015  

 

 

 IN  FEDE  

IL  PRESIDENTE  DELL’ASSOCIAZIONE  AMPIO  RAGGIO  

Dott.  Antonio  Pio  AUTORINO  

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           1   La  Covenzione  Onu  è  stata  costruita armonizzando differenti esperienze culturali e giuridiche, la Convenzione enuncia per la prima volta, in forma coerente, i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti a tutti i bambini e a tutte le bambine del mondo. Essa prevede anche un meccanismo di controllo sull’operato degli Stati, che devono presentare a un Comitato indipendente un rapporto periodico sull’attuazione dei diritti dei bambini sul proprio territorio. La Convenzione è rapidamente divenuta il trattato in materia di diritti umani con il maggior numero di ratifiche da parte degli Stati. Ad oggi sono ben 194 gli Stati parti della Convenzione. La Convenzione è composta da 54 articoli e da tre Protocolli opzionali (sui bambini in guerra, sullo sfruttamento sessuale, sulla procedura per i reclami). Sono quattro i principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza:

a) Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori. b) Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l'interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità. c) Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati. d) Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.