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Il corpo della città contemporanea Accademia di Belle Arti Cignaroli | a.a. 2011-12 Corso di design urbano | prof. Matteo D’Ambros DO IT YOUR SPACE “...ho deciso per un posto adatto [...] e ho tracciato un semicerchio per delimitare il mio accampamento, che ho deciso di proteggere...” Robinson Crusoe | Daniel Defoe Emmanuele Pepè

Progetto Urban Design

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Progetto di Emmanuele Pepè

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Page 1: Progetto Urban Design

Il corpo della città contemporanea

Accademia di Belle Arti Cignaroli | a.a. 2011-12 Corso di design urbano | prof. Matteo D’Ambros

DO IT YOUR SPACE

“...ho deciso per un posto adatto [...] e ho tracciato un semicerchio per delimitare il mio accampamento, che ho deciso di proteggere...”

Robinson Crusoe | Daniel Defoe

Emmanuele Pepè

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Contenuti

Corpo Ritratto Ordine selvaggioScomposizioni L’uomo un tutt’uno con la naturaPossibili Confini

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Spazio Parco sull’Adige (Sud)Scomposizione.1 QuartieriScomposizione.2 Il Parco sull’Adige SudAnalisi.1 Dal Circolo Ippico all’isola del pestrinoAnalisi.2 Da Ponte San Pancrazio a Bosco BuriMappa delle Azioni

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Rifermenti Riferimento progettualePlattaform 21 (kit di riparazione)Riferimento letterario Robinson Crusoe | Daniel Defoe

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Progetto Suddivisione dello spazioKit per la riqualificazione del parcoEXPLOSION of green hand grenadeCampagna di sensibilizzazione e divulgazione del progetto

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Corpo

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Ritratto

è una giornata di sole e mi avvio verso il lungo fiume Adige a Verona. Durante la mia passeggiata incrocio parecchie persone, chi pratica dello sport, qualcuno corre, chi va in bicicletta, altri passeggiano con la famiglia, con il cane o con amici.Ad un tratto in lontananza intravedo una zona che si distingue dall’ambiente circostante per l’ordine. Avvicinandomi infatti posso notare delle piccole aiuole formate da alcuni tronchi morti che tracciano perimetri. Tutte queste aiuole trasformano lo spazio in percorsi, vialetti che si intersecano tra loro. Decido di addentrarmi e con sorpresa scorgo che in fondo a questo parchetto “artificiale” sorge una casetta assemblata

da un collage di vari materiali di recupero. Non appena mi avvicino vengo tenuto a distanza da alcuni cani randagi che apparentemente abitano questo luogo incantato. Dopo pochi minuti dalla dimora esce una persona anziana, si avvicina a me con passo affaticato ma apparentemente minaccioso. Senza farmi intimorire dall’andatura mi dirigo verso il cancello, l’uomo è diffidente, sospetta che io sia un giornalista, prima ancora che io possa dire nulla, lui inizia a giustificarsi. Non capisco bene di cosa stia parlando, si rivolge a me parlando dialetto stretto. Chiedo se quella alle sue spalle è casa sua, con tono minaccioso mi risponde di si ed aggiunge che se non ci fosse lui, questo luogo non

esisterebbe, tanti cani e gatti randagi non avrebbero ne casa ne cibo. Poi continua dicendomi che non fa nulla di male, ne approfitta per lamantarsi delle persone che hanno raso al suolo molti alberi più avanti. Affacciandomi sul lungo fiume infatti posso notare una grande quantità di legname accatastato. Sconcertato decido di tornare verso casa appena abbandono la zona incantata trovo arrampicato su di un’albero un gatto, decido di fotografarlo. Mi giro e vedo che l’uomo sta venendo verso di me, subito mi allontano e l’uomo arrivato sotto l’albero vi si appoggia dandomi le spalle quasi volesse farmi vedere quanto tiene hai “suoi” animali.

10 marzo 2012

...ordine selvaggio

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Scomposizione

scomposizione 1

L’uomo un tutt’uno con la natura

Esso vive talmente a stretto contatto con la

natura che, tutti i confini tra uomo e natura,

finiscono per sparire. Non si percepisce più dove

finisce l’animale e dove incomincia l’uomo.

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10 11scomposizione 2

Possibili confini tra uomo e natura

L’uomo non deve dimenticarsi che per una parte viene

dalla natura, ma non può assolutamente lasciarsi sovrastare

da questa, esso infatti è dotato di una coscienza e un’ anima ed un’intelligenza che devono

viaggiare pari passo con la natura, l’uomo deve utilizzare

bene questo connubio a proprio vantaggio ovvero utilizzare la

natura per vivere ma senza sfruttarla, prendersi cura di essa e non amarla “gli uomini si amano”.

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Spazio

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Per tutti i cittadini in cerca di natura incontaminata a pochi passi dalla città...Il 28 febbraio 2005 il Consiglio Comunale ha istituito il Parco dell’Adige quale “area naturale protetta di interesse locale”, su una superficie comunale e demaniale di quasi 2 milioni di metri quadrati.La realizzazione del Parco dell’Adige rientra tra i 19 progetti bandiera previsti dal Piano Strategico “Verona 2020”. Questo pone infatti tra i suoi obiettivi la promozione di una gestione integrata delle aree verdi, nonchè l’estensione dei parchi urbani presenti nella cintura cittadina, come recepito nelle previsioni del nuovo Piano di assetto del territorio.Gli scopi principali del Parco dell’Adige sono:· Conservazione dell’ambiente naturale e del paesaggio;· Miglioramento della qualità delle rive e delle acque;· Sviluppo del benessere della popolazione e miglioramento della vivibilità urbana: cittadini e turisti potranno usufruire di un grande spazio verde vicino al centro città;· Sviluppo socioeconomico per le comunità locali, valorizzazione del settore agricolo, turistico e artigianale;· Sviluppo di iniziative di educazione ambientale per comunicare il valore del sistema ecologico fiume-pianura.L’area del Parco dell’Adige comprende la fascia fluviale a Nord e a Sud della città collegate da percorsi lungo il fiume: dalla diga del Chievo alle aree del Boschetto, Giarol Grande, Bosco Buri. Tale percorso ha funzione di raccordo con il centro storico e con il sistema verde del Parco delle Mura.La parte Nord del Parco parte dall’area pubblica del Saval, si estende nell’ansa dell’Adige e comprende l’area dell’ex scuola americana, Corte Saval, Corte Molon e Corte Lendinara per un totale di 439.350 metri quadrati.

La parte Sud comprende oltre 1 milione e 400 mila metri quadrati e va da località Boschetto fino al fondo agricolo comunale di Giarol Grande, includendo l’isola del Pestrino, il Lazzaretto Sammicheliano e il Parco pubblico Bernini Buri. La parte di proprietà comunale del Parco è occupata soprattutto da terreni agricoli che potranno sempre essere attraversati a piedi o in bicicletta.

Parco sull’Adige (sud)

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Borgo Trento

Zona Universitaria

Borgo Venezia

Centro Città

Borgo Milano

Borgo Roma

San Michele Extra

MoliniSan Pancrazio

Scomposizione.1 Quartieri

Parco sull’Adige Sud

Tessto urbano -quartieri-

Fiume Adige

Ferrovia

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18 19Scomposizione.2 Il Parco

Lembi boscati

Terreno agricolo

Tessto urbano

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1.2.

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4.

5. 6.

7.

8.

Analisi.1 dal Circolo Ippico all’Isola del Pestrino

Cominciamo il nostro percorso all’interno del parco sull’Adige dall’ingresso Ovest, quello più vicino al centro città, e soprattutto alla zona universitaria. Ad accoglierci è un classico cancello scuro, noi preferiamo immaginarlo come il cancello di un ipotetico paradiso terreste. Cio che si snoda da qui per i successivi chilometri potrebbe esserelo a tutti gli effetti, se non che il luogo, è lasciato a se stesso, non è curato, e la sua ricchezza non viene sfruttattata, è stata nascosta sotto grumoli di spazzatura e dai residui della deforestazione da poco iniziata per la costruzione di un argine.

Troviamo interessante per una rivalutazione del territorio, l’area che si calpesta appena entrati, adibita a parcheggio, questo può essere un ottimo incipit per rapportarsi con il parco, arrivando anche da luoghi più lontani. Adiacente, un altro punto in grado di attirare alla zona un maggior numero di persone è il centro ippico... Immediatamente sulla sinistra si nota un modesto bar, chiaramente presente come supporto al maneggio. Queste tre infrastutture, il parcheggio, il maneggio e il bar sono un ottimo punto di partenza per una riqualificazione del parco in questione.

Il percorso arginale comincia già qui ed è sin da subito accompagnato da un sentierio. Finito il maneggio, e i vari campi di allenamento, i due percorsi si snodano sotto ad un enorme tubo sorretto da ruboste colonne di cemento, che della zona industriale di Borgo Roma attraversa il fiume. è qui che ci si addentra nell’incantevelo “boschetto”. Tra il cinguettio dei cardellini e lo stremito dei cigni, tra il rumore del vento che corre tra le foglie degli olmi campestri e lo scorrere dell’acqua, distrae l’abbaiare di alcuni cani che fiutano la presenza di persone ben prima che queste notino l’ambigua dimora che li ospita. Le oche scappano, si allontanano lentamente verso il fiume, mentre qualche gatto semi randagio si avvicina per strofinarsi sulle gambe dei passanti. Con l’aiuto di una probabile associazione “amici del boschetto” un impotetico custode del luogo ospita, protegge e nutre questi animali abbandonati. Il “suo” spazio curato si differenzia dal resto. La casa è un assemblaggio di vari elementi: vecchi bancali, tronchi, rami, casse, reti, staccionate e teli, issata una sgualcita bandiera italiana, qua e la qualche salvagente sbiadito, il carello “attenti ai cani”. Il terreno tra la casa e la riva è premurosamente curato, diviso in piccoli spazi con file di sassi o con i rami delle piante da poco abbattute. Dei tronchi fungono da panchina qualche gatto vizioso vi si stende per scaldarsi al sole. Proprio qui sotto, le acque del fiume hanno lascito spazio ad una piccola spiaggetta corniciata da salici e noccioli.

Nel mezzo della pancia del fiume spicca l’isola del pestrino, colma di alti alberi bianchi ricoperti di edera, sulle cime di questi riposano eleganti uccelli.

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Area di parcheggioSUPERFICIE 3.000 mqPOSTI AUTO 80/90 Il cancello apre alle 8.00 e chiude alle 22.00

identikit

Ristorante Bar il BoschettoCucina tipica veronese SUPERFICIE 150 mqNUMERO COPERTI 100

Circolo ippico ScaligeroScuola federale di equitazione “il boschetto” SUPERFICIE 3.250 ettari

Percorso pedonale e ciclabileLARGHEZZA SENTIEROargine: 2 m a terra: 4 mALTEZZA ARGINE 2.50 mLUNGHEZZA PERCORSO dal Circolo Ippico a Bosco Buri: 4,3 Km

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luogo forma materiale identikit

BoschettoSUPERFICIE 35.000 mqFLORA olmo campestre, quercia farnia, carpino bianco, acero campestre, frassino maggiore e altre specie arbustive come il nocciolo

Dimora costruita in parte con elementi di riuso, ospita cani e gatti randagi, con l’appoggio dell’ associalzione “gli amici del boschetto”

SpiaggetteNUMERO E SUPERFICIE variabile a seconda del livello del fiume

Area naturale protettaSUPERFICIE 30.000 mqNon è possibile accedervi

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9.

è difficile descrivere ciò che sta tra il boschetto e il sottopassaggio di Ponte San Pancrazio. Abbiamo visitato il parco più volte da ottobre a maggio e proprio durante questo periodo erano in corso i lavori di rialzo arginale. Ad ogni nostra visita il luogo mutava completamente. Inizialente gli alberi dominavano alti nel cielo, in un secondo momento li trovammo ammucchiati a terra, ora sono quasi completamente spariti, ciò che è rimasto sono i truccioli ammalgamenti nel terreno. Anche i due sentieri sono in fase di costruzione. Gli spazi mutano continuamente. In uno spazio così incerto diventa ancora più affascinante ripensare a questo luogo. Al ponte l’argine è interrotto, ed è proprio l’assenza di questo a differenziare le due parti. Da qui ha inizio un nuovo paessaggio, un luogo che a noi appare più quieto, rispetto alla parte precedente, sarà per “l’ordine.” A caratterizzare questa seconda parte è anche il terreno agricolo, cominciato in realtà già prima qualche centinaio di metri fa’. Tra il sentero e Borgo Venezia i campi si estendono per 300 metri, qua e la dei sentieri li attraversano per ricongiungersi alla zona residenziale. Torniamo un attimo indietro tra la curva del fiume e il nostro solito punto di riferiemento (il ponte) ci sono più zone adibite alla pesca. Sono costituite da distese di sassi e ciotoli che permetto agli appassionati di avvicinarsi alle loro prede. Le “piazzette” sono su entrambi i lati del fiume, una di queste sulla sponda nord è in costruzione. Così da Ponte S.Pancrazio fino a Bosco Buri il parco scorre invariato: i campi il sentiero, l’aderente spazio alberato e il fiume, un ponticello in legno che attraversa un ruscello, qualche maneggio privato, cavalli stanchi. Poi il paesaggio muta verso altre città, ma l’Adige continua il suo viaggio fino a disperdere tutti i ricordi degli svariati luoghi incontrati, nelle acque salate del mar Adriatico.

Analisi.2 da ponte San Pancrazio a Bosco Buri

10.11. 12.

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Aluogo forma materiale identikit

Spazio Verde lungo il fiumeSUPERFICIE 5.4 ettariFAUNA folaga, gallinella d’acqua, tarabusino, germano reale, cigno reale, airone cenerino, martin pescatore, cormorano (uccelli acquatici). raganella, rana toro (anfibi).ramarro, natrice dal collare (rettili).carpa, tinca, anguilla e luccio (specie ittiche).

Sentiero sterrato tra la riva del fiume e la campagna. Percorribile a piedi in bici o a cavalloLARGHEZZA 2 mLUNGHEZZA 1,6 Km

Terreno agricoloil settore ortofrutticolo è un’importante realtà, coinvolge un gran numero di imprese del settore primario e numerose imprese che si dedicano alla lavorazione, alla conservazione e alla commercializzazione dei prodotti, soprattutto in città.

Distesa di sassi sulla riva per favorire la pescaSUPERFICIE 9.560 mq

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un luogo dove:muoversi o fermarsi! luoghi dove fermarsi

passeggiata [pedonabile/ciclabile]

chi:

come:

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Riferimento

Platform 21 è una piattaforma di progettazione nata con l’intento di influenzare positivamente il rapporto tra utente e prodotto. Con i loro progetti mettono in discussione la società di oggi, collegano la creatività amatoriale e professionale, stimolano il dialogo e la condivisione delle conoscenze creative. Secondo il gruppo Platform21 mostrare e condividere il processo di creazione è un potente mezzo per coinvolgere un vasto pubblico. I loro progetti sono tutti accomunati dal fare,

dall’abilità artigianale, dallo sporcarsi le mani, non sono ipotesi e non sono rivolti alla produzione industriale. Sostenitori quindi dell’artigianato, si presentano con il claim “Stop recycling, start repairing!” filosofia, quella del riparare, per la quale hanno creato un vero e proprio manifesto, ma non solo, alcuni dei loro progetti, sono veri e propri kit di riparazione, da quello per il biliardo a quello per la caldaia, a quello per i libri, per il legno o per i flauti, proprio perché ciò che conta è l’azione.

I kit di riparazione di Platform21

progettuale

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Robinson Crusoe | Daniel Defoe

26 Ottobre [...] Verso sera ho deciso per un posto adatto, ai piedi di una rupe, e ho tracciato un semicerchio per delimitare il mio accampamento, [...]

26 OttobreHo lavorato sodo per trasportare tutta la mia roba dentro la mia nuova Casa, [...]

2 NovembreHo accatastato [...] legname di vario genere [...] per formare una specie di recinto

3 Novembre[...] Nel pomeriggio mi sono messo al lavoro per fabbricarmi un tavolo.

4 Novembre[...] poi il tempo e il bisogno avrebbero fatto di me un ottimo artigiano, come credo sarebbe accaduto a chiunque.

...l’uomo ha bisogno di ritagliarsi e di modificare un proprio spazio in

mezzo alla natura incontaminata dove coservare le sue usanze e potersi

ricordare di essere uomo prima che animale.

...l’uomo per esigenza provvede da se nel tentare di realizzarsi un

tavolo (autoproduzione) come deve provvedere da se nel mantenere pulita

e curata la propria area. E che con il tempo la sua manualità e la sua tecnica

miglioreranno.

Riferimentoletterario

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IL PROGETTO SI DIVIDE IN 3 PASSAGGI FONDAMENTALI

1. Attivazione di una campagna di sensibilizzazione

2. Messa a punto di un kit per dare la possibilità ai cittadini Veronesi di riqualificare, la zona. La suddivisione dello spazio spetta al singolo cittadino, il quale decide in base alle proprie capacità, forze, tempo e voglia.

3. Produzione di un gadget che invogli le persone a prendersi cura del parco e che contribuisca alla sua riqualificazione.

ProgettoRiqualificazione del parco sull’Adige Sud

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Zona interessataZona erbosaZona alberataZona sabbiosaZona terrosaZona arginaleZona gia ripristinata

Zona interessataCampo erboso ippicoVegetazione selvaggiaStabilimento ippicoVialettoCampo di allenamento ippicoFiume AdigeIsolotto

SUDDIVISIONE CROMATICA DELLE ZONE CON DIFFERENTI TIPI DI TERRENI

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ISUDDIVISIONE TIPO

DELLO SPAZIO IN PORZIONI

700 m 600 m

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KitPer la riqualificazione del parco | kit per zone erbose

Guanti

Forbici

Chiodi

Sacchetti di amido di mais

Sacchetto con cibo

per uccelli

Nastro da cantiere

Mini Piccone

Mini Rastrello

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44 45Sacchetto

(proteggi scarpe)Sacchetti

(da appendere con mangime per uccelli)

Per la riqualificazione del parco | kit per zone sabbiose Per la riqualificazione del parco | kit per zone sotto bosco

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Martello

Per la riqualificazione del parco | kit per zone terrose/sasose

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HAND GRENADEComponenti· Terriccio· Acqua· Semi d’erba

Procedimento· Preparare l’impasto· Versarlo all’interno di un calco· Far’esiccare· Estrarre dal calco · Lanciare!!!

ExplosionOF GREEN HAND GRENADE

Il gadget ha la forma di una granata d’attacco.

Ho voluto trasformare l’aspetto distruttivo di quest’oggetto in effetto benefico e riqualificativo, invece di distruggere, fa nascere.

La scelta di questa forma nasce dalla volontà di trasmettere un messaggio forte: quello di un’azione tempestiva e molto violenta per riqualificare le zone, un’azione simbolica, compiuta dal cittadino stesso ma solo dopo aver reso fertili le zone.

Il gadget verrà consegnato all’utente già pronto per essere lanciato.

Gadget

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ManifestoRealizzazione di una campagna di sensibilizzazione fatta con manifesti e flyer che hanno lo scopo di divulgare il progetto, per portare i cittadini all’azione nel parco.

SEI LIBERO DI MIGLIORARE LA TUA CITTA'... RIPRENDI LA TUA FETTA DI VERDE!

10 LUGLO 2012

Parco sull’Adige sudIn occasione della performance “explosion of green hand grenade” il comune di Verona offre ai cittadini

zona.

distribuite “granate” di terra e semi da lanciare come gesto simbolico di ripresa del territorio.