42
POLITECNICO DI BARI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – C.d.L. ARCHITETTURA A.A. 2008-2009 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA A/B Prof. Leonardo Rignanese – Prof. Francesca Calace Arch. Annarita Marvulli – Arch. Patrizia Pirro Il progetto urbano nuova dimensione della costruzione della città ?

Progetto Urbano

Embed Size (px)

DESCRIPTION

PDF che spiega le modalità di sviluppo delle città contemporanee

Citation preview

POLITECNICO DI BARIFACOLTA’ DI ARCHITETTURA – C.d.L. ARCHITETTURAA.A. 2008-2009

LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA A/B Prof. Leonardo Rignanese – Prof. Francesca Calace

Arch. Annarita Marvulli – Arch. Patrizia Pirro

Il progetto urbano nuova dimensione della costruzione della città ?

Il Progetto urbano si propone di colmare il vuoto esistente tra la pianificazione del territorio e i progetti architettonici

Può concretizzarsi attraverso vari strumenti (piani direttori o masterplan) e generalmente non ha carattere vincolante

non è il grande e firmato progetto di architettura come sembrerebbe affermarsi nell'immaginario dei media e di molti amministratori

ciò che non è “progetto urbano”

Caratteristiche del progetto urbano

Disegno urbano come superamento

Disegno urbano

• della dissociazione tra urbanistica e architettura • della preminenza del disegno architettonico sul disegno della

città

• progetto di organizzazione morfologica della città • progetto di struttura urbana• progetto di spazio pubblico

Progetto integrato tra pieno e vuoto

La tradizione del progetto urbano

Il progetto urbano è la tradizione italiana dell'architettura. Per questa tradizione, scopo dell’architettura è la costruzione della città, affinché si realizzi l'obiettivo più alto del progetto: la rinnovata capacità dei cittadini di riconoscersi nelle forme urbane. Per quella tradizione, la storia e la comprensione del contesto costituiscono strumenti fondamentali del progetto.C. Macchi Cassia, Modi e significato del progetto urbano contemporaneo, in Urbanistica n. 126, genn.-apr. 2005

Tavola di Baltimora

Tavola di Urbino

NEW YORK

Lower Manhattan 1960 ca.

Battery Park City

Lower Manhattan interventi 1969-79

Ricentralizzazione dello spazio come componente figurale della città risultato di:- reazione nei confronti delle costruzioni teoriche precedenti- reazione alla condizione urbana

ricerca di un rinnovato interesse per il significato dello spazio urbano, per il suo valore narrativo ed evocativo

ricerca di una capacità di interpretare e costruire un senso del luogo

Lynch, Alexander, Rowe, Krier, Rossi

Cinque punti per l’urban design- pensare in piccolo- usare ciò che esiste- integrare- usare strade per creare luoghi- stabilire linee-guida di progettazione

I PRINCIPI PROGETTUALI DEL NUOVO MASTER PLAN

• Battery Park City non deve essere una "new town in town" contenuta in se stessa, ma una parte di Lower Manhattan.

• Il lay-out e l'orientamento di Battery Park City deve essere un'estensione del sistema di strade ed isolati di Lower Manhattan.

• Battery Park City deve offrire una quantità di amenity dinamiche e varie sul fronte acqua.

• Il design di Battery Park City deve assumere una forma meno idiosincratica, più riconoscibile e più comprensibile.

• La circolazione a Battery Park City deve rivalutare il piano terreno.

• Battery Park City deve riprodurre e migliorare quanto c'è di meglio neiquartieri di New York.

• Il centro direzionale di Battery Park City deve diventare l'elemento centrale del progetto.

• Le regole sulle destinazioni d'uso e sui limiti di fabbricabilità devono essere abbastanza flessibili da consentire messe a punto alle esigenze future del mercato.

Master Plan metà anni ‘80

strade e isolati

spazi aperti

mobilitàveicolare

mobilità pedonale

l’Aménagement realizzazione di 45.000 alloggi da inserire nei quartieri esistenti

abbellimento degli spazi pubblici

realizzazione di spazi verdi (soprattutto a Bercy e alla Villette)

attrezzature pubbliche

strade e attraversamento della Senna

una cinquantina di operazioni

realizzare quartieri moderni e funzionali

continuità urbana

rispetto dell’esistente

prescrizioni del nuovo Piano di occupazione del suolo (POS) del 1974 con cui si faceva ritorno

all’allineamento stradaleall’occupazione del suolo e ai limiti di altezzaalla struttura morfologica per isolati

Plan Programme de l’Est de Paris

Paris Nord Est

Paris Sud Est

ZAC Bercy

ZAC di Bercy con il progetto per il parco vinto da Huet nel 1987

60 ha intorno a un giardino di 12 ha inizio lavori 1985

35 équipe di architettiMinistero della FinanzaPalazzo dello sport

2300 alloggi di cui 2000 nuovi

ZAC Paris Rive GaucheLa più imponente operazione urbanistica promossa dal Comune di Parigi

copre 130 ha da espropriare

900 mila mq di uffici

5 mila alloggi

ristrutturazione Gare d’Austerlitz

Biblioteca Nazionale

Polo universitario

Cittàcompatta

il comune voleva un controllo formale dell’insieme piuttosto che dei singoli edifici

sistemazione degli spazi pubblici e indicazione delle tipologie che ogni operatore declinerà

BARCELLONA

• il ruolo che il progetto urbano può avere nella pianificazione della città• le intenzioni di cui può essere caricato• le procedure più adatte per coinvolgere diversi operatori salvaguardando gli

elementi strutturali e non negoziabili della configurazione formale proposta da un progetto unitario

Il piano per la Vila Olìmpica mette in luce aspetti rilevanti:

le aree olimpiche nella strategia generale di modificazione urbanaintegrazione tra città esistente e le modificazioni permanenti connesse alle olimpiadi

• commisurare gli interventi alle risorse territoriali già disponibili• verificare la compatibilità delle trasformazioni necessarie con i temi di

progettazione vecchi e nuovi della città• conciliare il coinvolgimento di tutta la città con la necessaria

concentrazione degli impianti olimpici

• recupero del patrimonio storico• riqualificazione delle periferie e delle aree dismesse e

abusive• completamento della rete viaria primaria• creazione di un rapporto stabile con la montagna e il

mare• individuazione e promozione di nuove centralità

Localizzazione aree olimpicheper ogni area PLAN ESPECIAL

BARCELLONA Plànol de les àrees de nova centralitat

La città e il mareEx nucleo di Poble Nou130 ha con affaccio al mare per 1 kmCimiteri, depuratori, depositi e linee ferroviarie, grande viabilità, attività industrialiRottura della trama di Cerdà

Modifica del Plan Especial per la costada industriale a usi promiscui con prevalenza residenziale, commerciale, ricreativo e attrezzature pubbliche

Recupero del demanio

Apertura al mare

Il piano de la Vila Olìmpica realizza il tratto Montjuïc al Poble Nou con il recupero di BarcelonetaConvergenza di varie opere: spostamento della ferrovia, realizzazione del cinturon litoral

opere di difesa e riqualificazione della costa, aree dismesse di proprietà municipaleriutilizzare a residenza gli alloggi per gli atleti

forma del piano- riprendere l’idea dell’Eixample: piano strutturato e libertà di costruzione entro regole definite- momento unitario e accentrato della ideazione e progettazione, processo decentrato della realizzazione- caratteri dello spazio pubblico

fotomontaggio interventi 1995

Sant Andreu-Sagrera

- A.P. Latini, Battery Park City, New York. Principi e tecniche di Urban Designattraverso la storia di un modello, Officina, Roma, 2001- L’amanagement de l’Est de Paris, in Paris projet, n. 27-28, 1987- Progetti urbani a Parigi, in Paesaggio urbano, n. 3-4, maggio-agosto 1998- O. Bohigas, Barcellona: un’esperienza urbanistica. La Città olimpica e il fronte mare, in Aa.Vv, La città europea del XXI secolo. Lezioni di storia urbana, Skira, Milano, 2002- J. Busquetz, Gli interventi urbanistici a Barcellona negli anni '80 in Territorio n. 14/1993- G. Henry, Barcelone. Dix années d’urbanisme. La renaissance d’une ville, Editions du Moniteur, Paris, 1992- C. Macchi Cassia, Il grande progetto urbano, La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1991- Manuel de Solà-Morales, «Progetto urbano», in Lotus Quaderni Documents, n. 23, 1999, a cura di M. Zardini (Saggio elaborato in occasione della mostra Progetti per Napoli, 1987 e pubblicato sulla rivista "UR (Urbanismo-Revista)", 5, nov. 1987, e successivamente in "Lotus International", 64, 1990, con il titolo Un'altra tradizione moderna)- C. Alexander, A New Theory of Urban Design, Oxford University Press, New York, 1987; trad. it.:Una nuova teoria del disegno urbano, a cura di A. Barresi, Gangemi, Roma, 1997- Urbanistica n. 126, genn-apr. 2005, sul progetto urbano

CHARLESTON

connessione aree verdi

riconversione aree industriali

aree stabili

aree di transizione

aree di trasformazione

ROMA

Area della Romanina

Progetto preliminare

Progetto Salgado

Almere

Malmo

projet des villes Bassens – Cenon – Floirac – Lormont – Sainte Eulalie

projet des villes Bassens – Cenon – Floirac – Lormont – Sainte Eulalie

projet des villes Bassens – Cenon – Floirac – Lormont – Sainte Eulalie

projet des villes Bassens – Cenon – Floirac – Lormont – Sainte Eulalie

English Partnerships - The Housing Corporation

Urban design compendium, 2006