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1 PROGRAMMA “VIVA GLI ANZIANI!” PER IL MONITORAGGIO ATTIVO DELLA POPOLAZIONE ANZIANA DI AMATRICE COLPITA DAL TERREMOTO Eventi sismici hanno colpito il Centro Italia dal 24 agosto 2016. Gli episodi sismici hanno avuto l’epicentro situato tra la valle del Tronto e i Monti Sibillini. La prima forte scossa si è avuta il 24 agosto e ha avuto una magnitudo di 6,0, con epicentro situato lungo la Valle del Tronto, tra i comuni di Accumoli (RI) e di Arquata del Tronto (AP). Due potenti repliche sono avvenute il 26 ottobre 2016 con epicentri al confine umbro-marchigiano, tra i comuni della Provincia di Macerata di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Il 30 ottobre 2016 è stata registrata la scossa

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PROGRAMMA “VIVA GLI ANZIANI!”

PER IL MONITORAGGIO ATTIVO

DELLA POPOLAZIONE ANZIANA DI AMATRICE COLPITA DAL

TERREMOTO

Eventi sismici hanno colpito il Centro Italia dal 24 agosto 2016.

Gli episodi sismici hanno avuto l’epicentro situato tra la valle del Tronto e i Monti Sibillini. La prima forte

scossa si è avuta il 24 agosto e ha avuto una magnitudo di 6,0, con epicentro situato lungo la Valle del

Tronto, tra i comuni di Accumoli (RI) e di Arquata del Tronto (AP). Due potenti repliche sono avvenute il

26 ottobre 2016 con epicentri al confine umbro-marchigiano, tra i comuni della Provincia di

Macerata di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Il 30 ottobre 2016 è stata registrata la scossa

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più forte degli ultimi 36 anni in Italia, con epicentro tra i comuni di Norcia e Preci, in Provincia di

Perugia.

Le aree più colpite dagli eventi sismici sono l'alta valle del Tronto, sede del sisma avvenuto il 24 agosto

e la zona dei Monti Sibillini, tra Umbria e Marche, dove sono avvenute le scosse del 26 e del 30 ottobre.

Gli eventi sismici che hanno colpito quattro regioni italiane: Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio non si

sono interrotti, una forte replica è avvenuta il 18 gennaio 2017 gettando la popolazione nello sconforto

e causando altre vittime.

Ingenti sono i danni agli edifici residenziali, agli edifici pubblici, alle imprese, alle vie di comunicazione e

ai beni culturali della zona.

LA SITUAZIONE DI AMATRICE

Amatrice è il comune maggiormente colpito dal sisma, sia per numero di morti, 239 vittime, sia per

i danni alle costruzioni, numerose crollate o gravemente lesionate. Il centro storico di Amatrice è

stato quasi interamente raso al suolo dal sisma, anche gli edifici pubblici al di fuori del centro

storico, come la scuola, hanno subito gravi danni. Molte delle 70 frazioni del comune hanno subito

danni gravi e crolli.

Amatrice dopo il 24 agosto

Fin da subito sono partite le attività di soccorso alla popolazione soprattutto da parte della

Protezione civile. Terminata la fase più stringente di ricerca e soccorso, solo dopo pochi giorni,

l'emergenza ha iniziato a strutturarsi verso attività più legate al ripristino delle condizioni di vita

ordinarie per la popolazione con la distribuzione di aiuti e l’assistenza ai più bisognosi. E’ del 19

settembre l’ordinanza che affronta il tema delle soluzioni abitative in emergenza: “alla chiusura

delle aree di accoglienza, le quattro Regioni assicureranno l'assistenza temporanea alle persone

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che non hanno l’abitazione agibile, attraverso diverse misure: la concessione del contributo di

autonoma sistemazione, l’ospitalità nelle strutture pubbliche e alberghiere, l’utilizzo di abitazioni

sfitte, di seconde case o altre soluzioni temporanee”. Per predisporre le soluzioni alloggiative di

emergenza ci sono volute le verifiche idro-geologiche sulle aree d’interesse. Alla data del 28

settembre, ad Amatrice, sono state realizzate 43 verifiche sui siti e di questi 27 sono stati valutati

idonei, 8 non idonei, 8 con idoneità condizionata.

A meno di due mesi dal terremoto si sono chiuse anche le ultime aree di accoglienza allestite per

assistere le persone che, dopo la scossa, non sono potute rientrare nelle proprie abitazioni poiché

danneggiate o inagibili. La chiusura di tutte le aree prima dell’arrivo di temperature più rigide ha

garantito alla popolazione l’assistenza in strutture di accoglienza più confortevoli delle tende, come

gli alberghi. La maggior parte della popolazione, soprattutto gli anziani, non vuole lasciare la

propria terra ma rimanere nei pressi della propria abitazione anche se distrutta. Sono 896 i cittadini

ospitati in alberghi e strutture ricettive distribuite nelle province interessate dal terremoto. Di questi,

più della metà è accolta negli alberghi di San Benedetto del Tronto. Sono 134 le persone ospitate

in residenze sanitarie assistenziali nelle quattro regioni colpite dal sisma del 24 agosto. La gente

ha paura di andare via perché teme di non tornare mai più. Si tratta quindi di una lunga

emergenza, perché il comune di Amatrice non esiste più e le persone dovranno rimanere per

molto tempo in altre collocazioni. La situazione di molti già precaria è peggiorata dopo le gravi

scosse sismiche del 26 e 30 ottobre. In particolare l’instabilità rende gli anziani più fragili

perché con fatica affrontano le variazioni e gli spostamenti. Il rischio che si corre una volta che

gli anziani sono allontanati dai loro rapporti di prossimità, dalle loro case, è che sprofondino in un

fenomeno di de-ubicazione. Per quanto confortevoli le tende non aiutano a mantenere le

relazioni sociali. Alla fine di novembre, a circa 100 giorni dalla prima scossa, sono iniziate le attività

per installare ad Amatrice le prime soluzioni abitative in 3 delle 27 aree previste.

Il terremoto del 18 gennaio 2017 ha nuovamente sconvolto la popolazione creando situazioni di

panico e scoraggiamento, poi nei giorni successivi il susseguirsi dello sciame sismico con scosse

frequenti ha fatto sì che anche i nuclei familiari, che avevano resistito nel rimanere sul territorio,

decidessero di trasferirsi negli alberghi della costa o presso parenti a Roma o altrove. Tra chi

attende con ansia, la ricostruzione ci sono soprattutto gli anziani, che rappresentano la fascia più

ampia tra i residenti della zona.

Molti di loro sono stati trasferiti in altre località, chi nelle cosiddette "case solidali", residenze estive

dove i proprietari hanno scelto di ospitare i terremotati, alcuni sono accolti da amici o parenti. Una

sessantina di persone, che avevano perso tutto, sono state trasferite nella RSA di Borbona, un

comune in provincia di Rieti. Adesso gli anziani ad Amatrice sono circa 120. Nonostante il

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freddo, vivono nei container o in roulotte, in attesa dell'assegnazione di una casetta

provvisoria.

Per evitare lo spopolamento e aiutare gli anziani a rimanere nella loro terra la Comunità di

Sant'Egidio, presente fin dal 24 agosto con aiuti alla popolazione e con un sostegno agli anziani

ospitati presso la RSA di Borbona, vorrebbe realizzare il programma “Viva Gli Anziani!” ad

Amatrice per sostenere chi è più fragile in questa situazione di grande dolore.

IL PROGETTO: ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA “VIVA GLI ANZIANI!”

Il Programma che s’intende realizzare ad Amatrice si avvale dell’esperienza della Comunità di

Sant’Egidio, a livello nazionale ed europeo, nel servizio agli anziani. In particolare si fa

riferimento al Programma “Viva gli Anziani!” realizzato a Roma dal 2004, che costituisce un

modello d’intervento domiciliare innovativo e integrato, attivo tutto l’anno, con l’obiettivo di

migliorare gli indicatori della salute, l’accesso e l’utilizzo dei servizi sociali e sanitari, e ridurre i

rischi legati agli eventi avversi (ondate di calore, epidemie influenzali), strutturato con le

seguenti attività:

� Monitoraggio attivo;

� Contatti telefonici;

� Visite domiciliari specialistiche;

� Interventi diretti personalizzati;

� Attivazione e/o rafforzamento di reti formali e informali di prossimità.

METODOLOGIA DI INTERVENTO

Fin dal suo inizio, dodici anni fa a Roma, il Programma “Viva gli Anziani!” costituisce, accanto

ai servizi già esistenti, una risorsa fondamentale per gli anziani. La metodologia utilizzata

prevede la creazione e il rafforzamento delle reti sociali formali e informali, che operano sul

territorio, che - messe in contatto fra loro - garantiscono agli anziani più fragili la possibilità di

essere assistiti presso il proprio domicilio.

Quest’approccio ha una ricaduta positiva sulla qualità della vita di tutti: infatti, il punto di forza

consiste nella capacità di raggiungere tutti e di creare sinergie con “altri” per la prevenzione degli

eventi avversi, che nel caso degli anziani possono essere un ricovero ospedaliero, una caduta, la

scomparsa del coniuge, un’ondata di calore, un’epidemia influenzale.

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Avendo già sperimentato l’efficacia di tale metodo, che consente la mappatura puntuale dei

bisogni di una data popolazione e la pianificazione degli interventi di sostegno, si ritiene

importante applicare questa metodologia in una situazione provata da un evento avverso

come il terremoto. Il Programma è centrato sul lavoro di rafforzamento delle reti di supporto,

pertanto può diventare fondamentale nella ricostruzione del tessuto sociale in una situazione di

crisi come quella di Amatrice.

IL CONTESTO

Secondo i dati Istat al primo gennaio 2016 la popolazione di Amatrice era di 2.657 persone. Di

queste gli ultrasessantacinquenni erano 850 (il 32% della popolazione totale); gli

ultrasettantacinquenni 488 (il 18,3%) di cui 69 con più di 90 anni. La popolazione è disseminata in

71 frazioni nella conca amatriciana: paesi molto piccoli, che si sono svuotati negli anni, tanto che in

alcuni casi non si hanno residenti durante l’inverno ma la popolazione solo durante i mesi estivi.

Gli anziani hanno sempre costituito un’elevata percentuale della popolazione; molti di loro, in

seguito al terribile terremoto del 24 agosto, hanno perso tutto: la casa, gli affetti, le amicizie, ma

non vogliono allontanarsi. Chi si è salvato cerca in tutti i modi di restare accanto alle macerie della

casa, al proprio orto, agli animali, a tutto quello che rappresenta ed ha sempre costituito “la propria

vita” preferendo spesso ricoveri di fortuna a quelli, di gran lunga più idonei ma più distanti, messi a

disposizione dalle istituzioni. Sono gli anziani i beneficiari diretti del progetto.

OBIETTIVO PRIMARIO DEL PROGETTO

La rinascita di Amatrice non può che partire proprio dagli anziani accanto alle giovani

generazioni perché sono loro che rappresentano le radici e la memoria storica di queste

comunità e la loro tenacia aiuterà tutti a ricostruire una città nuova senza perdere nulla del

passato.

In questo momento gli anziani sono coloro che stanno soffrendo più di altri per la mancanza della

casa, alcuni di loro sono stati trasferiti in varie RSA della provincia di Rieti, altri sono stati ospitati

altrove da familiari e conoscenti, in attesa dell’assegnazione dei moduli prefabbricati prevista in

primavera.

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Il progetto si propone di:

• Rafforzare il tessuto sociale del territorio attraverso la permanenza degli anziani presso il

contesto abituale di vita.

• Evitare l’istituzionalizzazione degli anziani come unica soluzione all’evento avverso del

“terremoto”.

• Implementare il Programma “Viva Gli Anziani!”.

SINTESI DELLE FASI PREVISTE PER LA REALIZZAZIONE DI “VIVA GLI ANZIANI!”

Il Programma “Viva Gli Anziani!” si sviluppa in moduli secondo le seguenti fasi:

1. Fase d’implementazione e studio del territorio:

• aggiornamento e messa a punto dell’elenco degli anziani monitorati dal Programma

realmente residenti sia ad Amatrice che nelle frazioni;

• formazione di almeno due operatori che lavorino per le visite domiciliari, il monitoraggio dei

bisogni degli anziani, la distribuzione dei generi necessari;

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• formazione di almeno due persone anziane che possano mettersi a disposizione per

rispondere al call center e facciano il monitoraggio delle situazioni dei vari anziani

chiamandoli telefonicamente;

• realizzazione di una centrale sia telefonica che d’incontro degli anziani, con orario di

apertura diurno;

• messa a punto e rodaggio del programma informatizzato per la raccolta dati necessaria per

la valutazione in itinere e a fine progetto.

2. Fase di avvio

• presa di contatto con le realtà sociali, politiche e associative del territorio, per una

collaborazione e per il raggiungimento dei fini del Programma;

• presa di contatto con tutti i servizi socio-sanitari attualmente disponibili sul territorio;

• ricerca degli anziani eventuali fruitori del servizio attraverso visite domiciliari anche presso

le strutture dove sono attualmente ospitati.

3. Fase operativa

• individuazione delle diverse tipologie di interventi, sia diretti che indiretti, secondo i bisogni

rilevati in ogni particolare situazione;

• sostegno degli anziani che sono rimasti ad Amatrice e nelle frazioni circostanti, attraverso il

monitoraggio, le visite e le organizzazioni di attività di socializzazione;

• predisposizione di progetti personalizzati e presa in carico degli anziani, attraverso

valutazioni sociali, che prevedono il sostegno degli anziani a domicilio e presso le strutture

(RSA) dove sono ospitati, contatti con i familiari;

• valutazione per gli anziani attualmente trasferiti sui tempi e modalità del loro rientro a

domicilio (assegnazione dei moduli abitativi, convivenza con altri,E.).

ATTIVITA’ MESSE IN ATTO

E’ iniziato il monitoraggio degli anziani presenti sul territorio propedeutico alla fase 1 del

Programma “Viva Gli Anziani!”. La fase 2 di avvio del programma si sta sviluppando

parallelamente con la presa di contatto con le varie realtà presenti sul territorio e la visita agli

anziani ricoverati nelle strutture disponibili. Anche la fase 3 con l’individuazione della tipologia

d’intervento personalizzato e le attività proposte agli anziani e alle loro famiglie è in atto.

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La Comunità li visita regolarmente, organizza con loro incontri e feste che diventano occasioni per

contrastare la solitudine e aiutare a guardare al futuro con speranza.

La Comunità di Sant’Egidio è presente sul territorio sin dall’inizio con i vari aiuti di emergenza alla

popolazione. C’è stata una gara di solidarietà nel consegnare generi di necessità. C’erano già da

tempo contatti con alcune persone anziane di Amatrice.

Sabato 29 ottobre la Comunità di Sant'Egidio ha organizzato un’iniziativa di socializzazione: un

pranzo per i bambini e gli anziani di Amatrice. I bambini della scuola si sono seduti a tavola con i

loro nonni e gli anziani della città. Sono stati invitati soprattutto gli anziani che ora vivono in istituto

e RSA in diverse località della zona.

Il pranzo è stato ospitato nella tenda-chiesa e nel tendone della Caritas, una grande tavola

imbandita come in un grande pranzo di famiglia: i genitori dei bambini e altri adulti di Amatrice

hanno servito ai tavoli insieme al personale della Trattoria de “Gli Amici” della Comunità di

Sant’Egidio, persone con disabilità venute da Roma per portare la propria solidarietà alla

popolazione e offrire il pranzo.

Un pranzo per ricominciare, una festa per riportare la speranza.

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Il 20 dicembre 2016 è stato firmato un protocollo d’intesa fra la Comunità di Sant’Egidio e il

Comune di Amatrice per sostenere la popolazione anziana e mettere in atto il progetto che

prevede interventi per il rafforzamento del tessuto sociale del territorio in modo da favorire la

permanenza degli anziani presso il contesto abituale di vita o almeno presso luoghi il più possibile

contigui agli ambienti familiari perduti.La Comunità Sant’Egidio, con l’apporto del Comune, si

rende disponibile a realizzare il Programma “Viva Gli Anziani!” con una centrale telefonica e, grazie

al contributo di Enel Cuore, anche un luogo di incontro destinato agli anziani con orario di apertura

diurno, coinvolgendo anche gli anziani autosufficienti in azioni di sostegno a favore di chi si trova in

maggiori difficoltà.

Si prevedono inoltre interventi personalizzati per facilitare il rientro degli anziani attualmente

istituzionalizzati nelle unità abitative poste nel territorio del comune di Amatrice.Alla firma del

protocollo, il sindaco Sergio Pirozzi ha sottolineato “l’importanza del progetto in una situazione che

resta molto difficile”. Le persone della Comunità di Sant’Egidio hanno spiegato che “proprio dagli

anziani potrà rinascere Amatrice perché sono loro a rappresentarne la memoria storica e le basi

per la sua ricostruzione”.

In collaborazione con la Croce Rossa la Comunità di Sant'Egidio raccoglie anche le richieste di

aiuto: ultimamente è cresciuta la domanda di alimenti freschi, in particolare frutta e verdura,

difficili da reperire nelle zone terremotate.

Il 25 dicembre 2016 alcuni degli anziani della RSA hanno partecipato al Pranzo di Natale realizzato

nel tendone mensa di Amatrice. Hanno potuto rivedere i loro amici e ciò che resta della loro città.

E’ stato un momento di gioia e di memoria.

Gli anziani hanno deposto dei fiori davanti al monumento che ricorda le vittime del terremoto.

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MEZZI E RISORSE

Per la realizzazione di una centrale telefonica che sia anche un luogo di incontro per gli

anziani sarebbe necessario l’acquisto di un container per la mancanza di spazi a disposizione.

E’ stato predisposto un container lavanderia ad uso della popolazione con lavatrici ed asciugatrici

nuove che non sono state ancora utilizzate dalla popolazione perché manca l’allaccio delle utenze.

Bisognerebbe avere la disponibilità di qualcuno che si assuma le spese dell’allaccio e le spese

delle bollette per i mesi iniziali. Il comune deve mettere in atto tutte le procedure della gara

d’appalto.

Sarebbe necessario il noleggio per sei mesi o l’acquisto di una macchina con le gomme termiche

per gli spostamenti in sicurezza degli operatori domiciliari, in questi mesi c’è la neve e le

temperature molto rigide ghiacciano le strade.

Inoltre è fondamentale l’acquisto di generi alimentari e di tutto il necessario che difficilmente è

reperibile nelle zone terremotate.

Il compenso per almeno due operatori part time che lavorino a tempo determinato per la buona

riuscita del Programma “Viva Gli Anziani!”. Gli operatori devono visitare gli anziani di Amatrice

anche nelle frazioni dove la popolazione è disseminata.

Gli anziani depongono dei fiori davanti al monumento che ricorda le vittime del terremoto

Roma, 25 gennaio 2017