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PROGRAMMA ELETTORALE LETTERE ROSSE - SINISTRA PER

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Il nostro manifesto, il nostro progetto per le elezioni universitarie dell'8, 9 e 10 maggio per il rinnovo delle rappresentanze studentesche ai consigli di corso di laurea, di dipartimento e al consiglio degli studenti. VOTA LETTERE ROSSE- SINISTRA PER...

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LETTERE ROSSE – SINISTRA PER...LETTERE ROSSE – SINISTRA PER...

Nell'ultimo decennio Lettere rosse ha portato avanti con costanza un impegno militante nella facoltà di Lettere e Filosofa. La nostra azione locale si poggia da anni sulla rifessione politica generale di Sinistra per..., che ci porta a spendere energie per difendere il carattere pubblico dell'università, la qualità e la multidisciplinarietà della didattica ed i diritti basilari degli studenti. Le nostre assemblee sono sempre state aperte ai contributi di tutti coloro che si riconoscono negli ideali e nei valori che ci contraddistinguono. Più in generale, promuoviamo la partecipazione studentesca in ogni sede affnché emergano i problemi esistenti ed i bisogni reali da tutelare. Con questo spirito nell'autunno del 2010 abbiamo contrastato la riforma Gelmini e l'idea di università portata avanti dalle destre: non abbiamo accettato né mai accetteremo l'aziendalizzazione del mondo accademico, che si inserisce in un progetto di più ampio respiro il quale intende ridimensionare il pubblico e la libera fruizione di beni essenziali come la conoscenza. Per questo, lavorando a fanco di ogni soggetto che ha messo a servizio dell'obiettivo comune la propria particolarità, abbiamo contribuito a valorizzare momenti di mobilitazione nazionale, nei quali Pisa ha costituito una punta avanzatissima. Al tempo stesso, siamo riusciti a promuovere un protagonismo studentesco nella nostra facoltà, attraverso strumenti di partecipazione quali la straordinaria esperienza delle assemblee permanenti. In queste sedi abbiamo collettivamente individuato le criticità da risolvere e trovato i percorsi opportuni per portare avanti le nostre rivendicazioni.All'indomani di tutto questo, forti della consapevolezza acquisita, non possiamo assolutamente fermarci. La politica in materia di formazione è rimasta la stessa e procede sulla via del declino: il senso comune percepisce l'università come una voce di spesa da tagliare nei tempi di crisi economica e non riconosce il ruolo strategico che la diffusione dei saperi può giocare per il rilancio qualitativo del Paese. Alle bugie berlusconiane è subentrata la cruda verità di una dichiarata ristrutturazione dell'università, che scarica sulle spalle degli studenti la sostenibilità del sistema e tratta la cultura come una merce. Nel piccolo della nostra facoltà le contraddizioni di questa impostazione stanno venendo a galla: curricula e corsi di studio vengono accorpati senza seguire alcun principio scientifco ma soltanto sconsiderati criteri quantitativi; si intende trasformare i test di valutazione all'ingresso in vere e proprie barriere escludenti, introducendo numeri chiusi e programmati; l'attenzione slitta sempre più dalla qualità delle conoscenze trasmesse verso l'effcientismo dello studente, non in termini di competenze che è riuscito a valorizzare ma sul piano del rispetto dei tempi di studi convenzionali. Vogliamo affrontare questi problemi e migliorare le condizioni materiali degli studenti, proseguendo il percorso di coinvolgimento, partecipazione e confitto seguito in questi anni. La nostra rifessione politica vuole coniugare questi elementi di lotta con la pratica quotidiana

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della rappresentanza. Da sempre presidiamo le istituzioni per rendere esponenziali e concrete le rivendicazioni, le istanze e i bisogni che esistono fra gli studenti ed essere realmente incisivi nei processi decisionali. È un percorso ambizioso, che ha bisogno del contributo di tutti: i vostri stimoli, sollecitazioni e proposte devono essere la molla del nostro agire. Questa è la premessa teorica che ci spinge a candidarci, sulla base dei contenuti del nostro programma che vi presentiamo.

QUALE FUTURO CI ASPETTA? RISTRUTTURAZIONE DIPARTIMENTALE E QUALE FUTURO CI ASPETTA? RISTRUTTURAZIONE DIPARTIMENTALE E MULTIDISCIPLINARIETA'MULTIDISCIPLINARIETA'

La fne (imminente) della Facoltà di Lettere e Filosofa, come già abbiamo reso noto negli scorsi mesi, comporterà a partire da questa estate la nascita di due nuovi organi istituzionali distinti: il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, entro cui rientreranno gli attuali corsi di laurea in Storia (triennale e magistrale), Filosofa (triennale e magistrale), SBC, DISCO, la triennale di Scienze per la Pace, SAVS e Archeologia; il Dipartimento di flologia, letteratura e linguistica, entro cui, invece, confuiranno gli attuali corsi della Facoltà di Lingue e i corsi di Lettere, LEP, Informatica Umanistica, Filologia e storia dell'antichità, LEFE, Lingua e letteratura italiana.Alla luce di questa nuova suddivisione, che rischia di creare due compartimenti stagni impermeabili nell'ambito dei saperi umanistici, la nostra proposta è che i nuovi organi operino di comune intesa. Questo è fondamentale affnché vengano garantiti il più possibile la mulitidisciplinarietà dei corsi di studio e il mantenimento di insegnamenti, che diventerebbero afferenti a soltanto uno dei due dipartimenti, ma che sono necessari a tutelare la completezza e la sostenibilità del percorso formativo degli studenti in entrambi i dipartimenti. In vista di ciò sarà, quindi, indispensabile individuare una forma di collaborazione istituzionale, diversa dalla Scuola di Saperi Umanistici, prevista dalla riforma Gelmini. Questa, infatti, non garantisce, per come è regolamentata, democraticità nè nel metodo, né nella rappresentanza.Si potrebbe pensare a un eventuale protocollo di intesa tra i due Dipartimenti, capace di concretizzare nel modo giusto gli obiettivi che ci stiamo ponendo; vogliamo sia garantita una programmazione didattica integrata e realmente completa, tramite un attento esame del personale docente a disposizione e riteniamo essenziale il mantenimento di quella mutlidisciplinarietà, che è centrale nei percorsi di studio umanistici e senza la quale si andrebbe a svalorizzare ulteriormente una didattica sempre di più decurtata. Proprio, quindi, alla luce dell'importanza che tutto ciò assume per la vita accademica quotidiana degli studenti, è fondamentale che la rappresentanza anche studentesca possa intervenire sulla questione.

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LA NOSTRA IDEA DI DIDATTICA PER I DIPARTIMENTI UMANISTICILA NOSTRA IDEA DI DIDATTICA PER I DIPARTIMENTI UMANISTICI

Siamo convinti che sia fondamentale un ripensamento dell’organizzazione stessa della didattica, al fne di promuovere la peculiarità dei saperi umanistici.Una simile convinzione ci porta a proporre una specifca regolamentazione, da parte dei futuri Consigli di Dipartimento, del rapporto tra le ore di didattica frontale e alternativa per singolo CFU (partendo dal fatto che il minimo di ore per cfu è di 7), prevedendo, quindi, per ogni credito un minimo di 5 ore di lezione frontale e riservando un monte ore da dedicare a forme di didattica alternativa alla tradizionale lezione, in primo luogo attività seminariali e laboratoriali. L'obiettivo che ci poniamo è quello di (ri)costruire forme alternative di didattica, che vedano l’attivo coinvolgimento degli studenti, ripensando radicalmente il ruolo dello studente nella elaborazione dei saperi umanistici: da semplice fruitore ad attore principale di una didattica che risponde ad esigenze culturali sempre nuove.Questa fu la proposta che mettemmo sul piatto nella commissione didattica d’Ateneo: fssare a 5 le ore di “didattica tradizionale” per CFU e riportando al Consiglio di Facoltà e ai consigli di corso la defnizione, le modalità e le forme di didattica alternativa da noi avanzate, compresa la possibilità di prevedere eventuali eccezioni. La nostra proposta, dopo aver ottenuto un iniziale consenso, venne, tuttavia, affossata con una mozione contraria, presentata come posizione di tutta la facoltà di Lettere (nonostante non fosse stata discussa in Consiglio di Facoltà) che, scalzando la nostra, metteva un aut-aut tra le esistenti 7 ore di lezione tradizionale per CFU e il passaggio alle 5 ore, escludendo, così, ogni apertura all’introduzione di una didattica alternativa.Ma questo fu solo il primo passo. Abbiamo continuato e continueremo questa battaglia nei consigli di corso di laurea, attraverso la promozione di forme di apprendimento innovative e che sappiano coinvolgere attivamente gli studenti. Per cui, proseguendo a confrontarci con tutte e tutti, ci impegneremo a presentare, nelle nuove strutture istituzionali, che si verranno a formare, una proposta organica e condivisa di ripensamento della didattica.

NON CHIUDETE QUELLA PORTA! ACCESSO AI CORSI LAUREANON CHIUDETE QUELLA PORTA! ACCESSO AI CORSI LAUREA

Gli spettri dei numeri programmati e dei numeri chiusi continuano ad aleggiare sull’ università pubblica ed in particolare sulla nostra università. Si inizia a prendere coscienza, sempre più, di questo pericolo che oggi, anche la nostra facoltà di lettere e flosofa, sta correndo. Già qualche mese fa, alcuni docenti della facoltà di lingue hanno portato avanti la proposta di inserire numeri chiusi alla rispettiva triennale. Sappiamo bene che con la nuova dipartimentazione che avrà inizio in estate, l’area umanistica correrà il rischio di avere un corso di studi a numero chiuso. Conosciamo bene anche le motivazioni di tali decisioni: eliminando la gran parte dei fondi destinati all’ università pubblica si preferisce tagliare l’offerta formativa, ridurre il numero di iscritti all’università, quando il numero di studenti che desidera avere una

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formazione universitaria, adeguata alle proprie aspirazioni, cresce sempre di più. L’articolo 18 del regolamento didattico del nostro Ateneo prevede la possibilità di inserire tali modalità d’accesso, totalmente discriminatorie sia nelle triennali sia nelle specialistiche. Nonostante ciò, oggi sappiamo che i requisiti di sostenibilità del numero massimo di studenti che potranno accedere ai singoli corsi, saranno calcolati a livello d’Ateneo, dopo la nuova dipartimentazione. E’ inammissibile che alcune facoltà abbiano potuto ignorare totalmente tale regolamentazione, andando a proporre l’introduzione dei numeri chiusi, quando ciò dovrà essere deciso, in ultima analisi, dall’Ateneo. Lettere rosse non ha dubbi su ciò che dovrà essere portato avanti per contrastare tale politica, una politica che continua ad attaccare costantemente l’università pubblica: opporsi ad oltranza a tali decisioni arbitrarie di alcune facoltà, contrastare articoli di regolamenti che permettono l’inserimento di tali modalità di accesso all’università pubblica, vigilare, dentro e fuori gli organi di rappresentanza della nuova area umanistica su questo tema scottante, affermare con forza che nessun numero programmato o chiuso nell’Ateneo e nei nostri nuovi futuri dipartimenti sarà mai accettato passivamente, difendere un modello di università pubblica che garantisca a tutti il libero accesso ai saperi.

TIROCINI FORMATIVI ATTIVI: UN NUOVO MODO PER NON DIVENTARE TIROCINI FORMATIVI ATTIVI: UN NUOVO MODO PER NON DIVENTARE INSEGNANTEINSEGNANTE

Tra le tante amare novità che abbiamo appreso in questo nuovo anno accademico è spuntata fuori quella dell’introduzione di magistrali per l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado e dei TFA. Sin da subito, Lettere rosse si è mossa per informare gli studenti su cosa questo comportasse; le notizie confusionarie che trapelano sono ad oggi queste: è prevista l’attivazione a partire dal prossimo anno accademico di nuove lauree magistrali a numero chiuso; a queste seguirà un anno di tirocinio formativo abilitante, il TFA appunto, che consisterà in 475 ore di insegnamento non retribuito. Il numero di posti sarà, inoltre, valutato sulla base della domanda regionale in sostituzione ai pensionamenti previsti. Tuttavia oggi sappiamo che si potrebbero aprire prospettive più confortanti; il MIUR, attraverso un comunicato stampa datato 2 marzo 2012, ha fatto sapere che, dopo mesi di stasi, il bando per accedere al TFA sarà emanato entro e non oltre il mese di giugno. Inoltre, con il decreto ministeriale 31/2012, emanato dal MIUR il 14 marzo, sono stati fssati i posti disponibili a livello nazionale, distribuiti regione per regione e classe di insegnamento per classe di insegnamento, per le immatricolazioni ai corsi di TFA del presente anno accademico. E’ stato chiarito che anche coloro che non hanno conseguito tutti i crediti necessari a soddisfare i requisiti del bando entro dicembre 2011 potranno comunque fare il concorso sostenendo gli esami mancanti entro la data di pubblicazione del bando. Infne, le intenzioni sarebbero quelle di bandire anno per anno le prove di accesso al TFA, facendo così perdere di senso, se questo venisse confermato, l’istituzione delle nuove lauree magistrali a numero chiuso previste dalla

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Gelmini. Purtroppo, esistono ancora una serie di incognite e di criticità, come, ad esempio, uno slittamento del bando, ad oggi molto probabile, con il rischio di non partire con il nuovo sistema nemmeno nel prossimo anno accademico. Allo stesso modo, alle intenzioni devono seguire i fatti: l’annualità del concorso non è per niente garantita, in quanto non si sa quali saranno le risorse che si vogliono mettere a disposizione e il trend degli ultimi anni non è certo incoraggiante. Noi di lettere rosse crediamo che sia sempre più improcrastinabile che gli ordinamenti dei corsi di laurea tengano conto nei piani di studio dei crediti necessari allo studente per accedere all’insegnamento. Questa è una scelta fondamentale per dare la possibilità allo studente di percorrere questa strada e per scongiurare l’ingiustizia del pagamento di 25€ a credito per sostenere esami dopo la laurea. Continuare a garantire questa possibilità di scegliere il proprio percorso di vita senza dover incorrere in discriminazioni economiche è uno degli obiettivi fondamentali che Lettere rosse si impegnerà a perseguire.

TIROCINI E STAGETIROCINI E STAGE

Nella vita universitaria, spesso la precarietà è una parola chiave: la leggiamo nello smantellamento sistematico dei diritti e del lavoro dentro l'Università, dove spesso tirocini e stage non sono spesso momenti formativi quanto, piuttosto, forme sotterranee di sfruttamento dell’attività degli studenti. I tirocini e gli stage nell’ambito dei saperi umanistici devono avere un rapporto diretto con il percorso formativo intrapreso dagli studenti: non può essere gratuita manovalanza offerta dall’Ateneo per le aziende! Ecco perché abbiamo fatto sì, con una disciplina apposita, da noi proposta e votata dalla Facoltà di Lettere nel passato anno accademico, che i diritti dei tirocinanti fossero garantiti con autentica effcacia. Abbiamo ottenuto relazioni incrociate fra tutor accademici e aziendali, presenza periodica dei docenti sui luoghi di formazione, relazioni fnali sulla condizione del luogo del tirocinio, controllo periodico da parte della commissione didattica di facoltà sulle richieste di attivazione di convenzioni per tirocini. Sono conquiste che intendiamo mantenere ed allargare, nei costituendi dipartimenti umanistici, per evitare che i diritti dei tirocinanti vengano accantonati tra le promesse di una didattica “fatta sul campo” che si infrange di fronte alla realtà di attività di facchino o di esperto fotocopiatore. Crediamo che per tutti i tirocini e gli stage che comportino, di fatto, una prestazione subordinata dello studente a tutto vantaggio delle aziende coinvolte vada posta con forza la necessità di forti strumenti di garanzia che impediscano ogni genere di sfruttamento.

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AASSEMBLEE STUDENTESCHESSEMBLEE STUDENTESCHE

Un confronto con l'intera componente studentesca sulle tematiche universitarie, e non solo, è basilare per fare in modo che gli studenti siano in prima persona attivi e partecipi nelle decisioni politiche dell'ateneo. Riteniamo, quindi, indispensabile valorizzare la partecipazione sopratutto attraverso le assemblee studentesche, che devono diventare momenti reali di dibattito e confronto; per raggiungere questo scopo è necessario che esse siano realizzate con la sospensione della didattica. E' infatti paradossale che lo studente si trovi costretto a scegliere fra il diritto a seguire i corsi e quello a potersi informare sulle questioni che toccano il proprio percorso formativo.Sinistra per... ha portato avanti nell'ultimo anno, nei diversi consigli, la proposta di istituire un monte ore annuale a cui le rappresentanze e i gruppi di studenti, attraverso una raccolta frme, possano attingere per realizzare assemblee.Lettere rosse ha ottenuto che tale proposta venga discussa dalla Commissione Didattica dell'attuale Facoltà, nella quale ci impegneremo affnché sia introdotto un regolamento in tal senso: ribadiremo con forza la nostra posizione puntando a farla assumere nel contesto dei nuovi Dipartimenti.

BIBLIOTECHE E AULE STUDIO BIBLIOTECHE E AULE STUDIO

Le biblioteche dell'area umanistica versano in una condizione disastrosa, laddove questi luoghi dovrebbero costituire le sedi primarie della didattica e della ricerca. Siamo stati i primi a denunciare le riduzioni di orario, i tagli drastici ai periodici e ai servizi, il mancato acquisto di nuovi libri e il dimezzamento delle spese necessarie al loro funzionamento. Nei dipartimenti, negli organi centrali, nel confronto coi lavoratori esternalizzati, Sinistra Per… continuerà la sua battaglia fn quando la qualità e quantità dei servizi bibliotecari non risponderanno alle reali esigenze di studio e di ricerca degli studenti.Per questo stiamo lavorando per rafforzare gli spazi di democrazia nell’amministrazione del sistema bibliotecario, chiedendo maggiori rappresentanze studentesche nei comitati di gestione e nei consigli delle diverse biblioteche d’Ateneo. Abbiamo avviato un percorso in Consiglio degli Studenti e in tutti gli organi interessati per ottenere l’apertura fno alle 20.00 delle biblioteche con i servizi attivati di LM1, LM2, la biblioteca di antichistica di via S. Maria, insieme all’apertura della biblioteca di storia delle arti il sabato dalle 8,30 alle 13.00. Ad ogni modo, tramite campagne e momenti di informazione, bisogna incrementarne l'utilizzo: le biblioteche (tutte!) non possono essere svalorizzate per cause economiche. Vogliamo contrastare la dispersione, oggi evidente, delle diverse sedi bibliotecarie per ottimizzare i servizi offerti agli studenti. Una speciale attenzione abbiamo rivolto e rivolgeremo

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allo stato decadente della biblioteca di via Galvani: fnalmente abbiamo ottenuto l'introduzione dei sistemi di sicurezza, ma la situazione rimane ancora imbarazzante per quel che concerne il servizio di prestito. Considerando, inoltre, i tempi di spostamento della biblioteca di lingua e letteratura italiana presso Palazzo Matteucci (luglio 2012), bisognerà essere tempestivi e presenti ai fni di garantire strumenti ottimali di supporto alla didattica (ad es. i computer) e tutelare gli orari d'utilizzo almeno fno alle 20 nei giorni feriali e, quantomeno, il sabato mattina, come la Biblioteca di Storia e Filosofa.Per ottenere risultati reali in queste vertenze, saranno importanti momenti di discussione nei futuri consigli di dipartimento e, rispetto all'Ateneo, in Consiglio degli Studenti, specie per garantire le spese del funzionamento generale. È evidente la necessità di un confronto con gli studenti tramite questionari precisi, momenti pubblici di confronto, una revisione periodica del rapporto fra queste strutture di servizio e nuovi dipartimenti dell'area umanistica in apposite sedute, con una relazione da rendere pubblica, per garantire la massima trasparenza. Anche le aule studio, infne, rappresentano un servizio essenziale, che deve costituire una priorità per i futuri dipartimenti. Quest'anno abbiamo ottenuto l'apertura di un'aula studio presso il polo Guidotti fno alle 24, dal lunedì al venerdì, ma non è suffciente a soddisfare le esigenze di studio.

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