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REGIONE LAZIO PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FESR 2007-2013 RAPPORTO DI VALUTAZIONE EX-ANTE Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici (NUVV-Lazio) Roma, aprile 2007

PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FESR 2007-2013 …porfesr.lazio.it/PORFESR/galleria_allegati/documentazione/... · settoriale della Regione, il Quadro Strategico Nazionale, la documentazione

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REGIONE LAZIO

PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FESR 2007-2013

RAPPORTO DI VALUTAZIONE EX-ANTE

Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici (NUVV-Lazio)

Roma, aprile 2007

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

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INDICE

0 PREMESSA: METODO E PERCORSO DI VALUTAZIONE.............................................. 3

1 VALUTAZIONE DELL’ANALISI SOCIO-ECONOMICA E DELLA RISPONDENZA DELLA STRATEGIA RISPETTO AI BISOGNI IDENTIFICATI ................................................ 6

1.1 I FATTORI CRUCIALI DELL’ANALISI ...................................................................................... 6 1.2 COMPLETEZZA DELL’ANALISI PER L’INDIVIDUAZIONE DEI FABBISOGNI ............................. 10 1.3 COERENZA TRA I RISULTATI DELLA DIAGNOSI E GLI OBIETTIVI .......................................... 13

2 VALUTAZIONE DELLA LOGICA E DELLA COERENZA INTERNA DELLA STRATEGIA ...................................................................................................................................... 24

2.1 VALUTAZIONE DELLA LOGICA DELLA STRATEGIA .............................................................. 24 2.2 LA COERENZA INTERNA ALLA STRATEGIA .......................................................................... 27 2.3 COERENZA DEL PIANO FINANZIARIO RISPETTO ALLE SCELTE STRATEGICHE ....................... 34 2.4 VALUTAZIONE DEL RISCHIO DELLE SCELTE STRATEGICHE OPERATE SULLA BASE

DELL’ESPERIENZA PASSATA.............................................................................................................. 35 2.5 LA CONCENTRAZIONE TERRITORIALE DEGLI INTERVENTI................................................... 37

3 VALUTAZIONE DELLA COERENZA DELLA STRATEGIA CON LE CON LE LINEE GUIDA STRATEGICHE COMUNITARIE, LE POLITICHE NAZIONALI E REGIONALI . 39

3.1 COERENZA DELLA LOGICA E DELLE PRIORITÀ DI INTERVENTO DEL PROGRAMMA CON GLI

ORIENTAMENTI STRATEGICI COMUNITARI (OSC) E CON IL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE (QSN) 39 3.2 RELAZIONI TRA IL PROGRAMMA ED IL CONTESTO GENERALE DELLE POLITICHE REGIONALI46 3.3 GRADO DI PERTINENZA E RILEVANZA NEL PROGRAMMA DEI RISULTATI DELLA

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ........................................................................................ 60 3.4 GRADO DI PERTINENZA E CONSIDERAZIONE NEL PROGRAMMA DEI PRINCIPI DI PARI

OPPORTUNITÀ E DELLE QUESTIONI DI NON DISCRIMINAZIONE........................................................... 68

4 VALUTAZIONE DEI RISULTATI ATTESI E DEGLI IMPATTI .................................... 70

4.1 IL SISTEMA DEGLI INDICATORI ........................................................................................... 70 4.2 ANALISI DEGLI INDICATORI DI IMPATTO E DI RISULTATO ................................................... 72 4.3 ANALISI DEGLI INDICATORI DI REALIZZAZIONE .................................................................. 80 4.4 IL FABBISOGNO INFORMATIVO DI ACCOMPAGNAMENTO DEL PROGRAMMA: RACCOMANDAZIONI ......................................................................................................................... 82

5 VALUTAZIONE DELLE PROCEDURE DI ATTUAZIONE ............................................. 83

5.1 LE AUTORITÀ E GLI ORGANISMI DEL PROGRAMMA............................................................. 83 5.2 I SISTEMI DI ATTUAZIONE ................................................................................................... 83 5.3 INFORMAZIONE E PUBBLICITÀ ............................................................................................ 86 5.4 DISPOSIZIONE DI APPLICAZIONE DEI PRINCIPI ORIZZONTALI ............................................... 86 5.5 APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA COMUNITARIA............................................................. 88

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

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0 PREMESSA: METODO E PERCORSO DI VALUTAZIONE

La valutazione ex ante del Programma operativo regionale FESR 2007-20131

effettuata dal Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della

Regione Lazio (NUVV-Lazio), su incarico della Direzione Regionale

Programmazione Economica ha avuto come riferimento metodologico i seguenti

documenti:

� The New Programming Period, 2007-2013: Indicative guidelines on

evaluation methods: ex-ante evaluation (working document No.1 - agosto

2006);

� The new programming period, 2007-2013: Indicative guidelines on

evaluation methods: Monitoring and evaluation indicators;

� Indicazioni per la redazione del Rapporto di valutazione ex ante dei

programmi operativi 2007-2013, novembre 2006, forniti dal Sistema

Nazionale di Valutazione con il contributo del NUVV-Lazio

La documentazione presa in esame comprende, oltre i vari stati di avanzamento del

POR, il rapporto VAS, i rapporti di valutazione indipendente del periodo 2000-06, i

regolamenti ed orientamenti comunitari, i documenti di programmazione generale e

settoriale della Regione, il Quadro Strategico Nazionale, la documentazione statistica

e di analisi disponibile sul contesto regionale e sui singoli ambiti di intervento del

POR.

In coincidenza con le prime fasi di elaborazione del Programma Operativo, sono

state avviate le attività di valutazione secondo un approccio partecipativo che ha

incluso confronti (riunioni, consultazioni, tavoli tecnici, documentazione) con i

referenti della programmazione e con l’incaricato della valutazione ambientale

strategica.

Le interazioni valutatore-programmatore hanno permesso di migliorare

progressivamente sia la definizione dell’impianto strategico-attuativo, sia la

1 Il documento qui considerato è quello inoltrato formalmente il 23 aprile 2007

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

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esplicitazione della sequenza logica priorità-obiettivi-attività e i nessi con le strategie

e gli indirizzi europei.

In particolare l’iter della valutazione – i cui metodi e risultati sono ampiamente

sviluppati nei capitoli successivi – si è sviluppata nei seguenti quattro ambiti:

- la valutazione dell’analisi socioeconomica e la rispondenza della strategia

rispetto ai bisogni identificati. Questa ha permesso di verificare la

rispondenza dei fattori (punti di debolezza e minacce) che vincolano la

competitività regionale rispetto agli obiettivi. In particolare, il Nucleo –

apportando alcune note di complemento all’analisi – ha permesso di collegare

le interdipendenze tra le principali variabili di performance settoriale con gli

obiettivi specifici delineati nella strategia programmatica;

- la valutazione della logica e della consistenza globale della strategia di

intervento adottata (coerenza interna). Tale fase di analisi è stata sviluppata

attraverso la valutazione interna della strategia, ovvero mediante l’analisi

delle relazioni e delle complementarietà tra le diverse priorità e l’analisi del

contributo di ciascuna priorità agli obiettivi del programma. Inoltre, in questa

fase, è stato valutato il livello di rischio nella fase attuativa del programma;

- la valutazione della coerenza della strategia con le pertinenti politiche

regionali e nazionali, nonché con gli orientamenti strategici comunitari.

Questa analisi è stata condotta, in una prima fase, verificando le esplicitazioni

di coerenza formulate nel Programma e, in una seconda fase, ricostruendo

nuove e specifiche matrici di coerenza/integrazione (OSC, QSN, DSRP, FSE,

FEARS), caratterizzate sia da un maggiore livello di dettaglio, sia da una

misurazione qualitativa dell’intensità di coerenza;

- la valutazione degli obiettivi quantificati e la stima del loro impatto. Si è

proceduto alla verifica della rispondenza degli indicatori assunti a

rappresentare gli obiettivi (sia in termini di architettura e articolazione

complessive, che singolarmente) ed i target quantitativi nonché della loro

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

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raggiungibilità. In particolare, si è valutato per ciascuno degli indicatori di

impatto, di risultato e di realizzazione proposti dal POR, la specifica fonte

originale dei dati ed il grado (fornendone una misurazione qualitativa) di:

� disponibilità dei dati,

� pertinenza,

� misurabilità,

� comparabilità.

Infine il Nucleo ha formulato una serie di raccomandazioni in merito alla necessità di

sviluppare un coerente e completo sistema di rilevazione ed analisi dei risultati delle

azioni, indispensabile per un efficace accompagnamento, in termini di monitoraggio

e valutazione, del programma nel corso della sua realizzazione.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

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1 VALUTAZIONE DELL’ANALISI SOCIO-ECONOMICA E DELLA RISPONDENZA DELLA STRATEGIA RISPETTO AI BISOGNI IDENTIFICATI

In questo capitolo si affronta la valutazione della diagnosi regionale (comprendente

la sintesi ragionata delle principali evidenze emerse e la swot analysis) e delle

priorità d’intervento, riportate rispettivamente nel capitolo 2 e nel capitolo 4 del

Programma Operativo Competitività e Occupazione FERS 2007-2013 della regione

Lazio.

L’articolazione della valutazione – all’interno della quale sono stati inseriti specifici

box con approfondimenti del valutatore, in merito o particolari tematiche, per

supportare l’evoluzione dell’attività di programmazione – è stata scandita

procedendo a (i) sviluppare i fattori cruciali dell’analisi al fine di evidenziare e

chiarire le principali interdipendenze tra settori economici o ambiti d’intervento; (ii)

verificare la completezza dell’analisi – sotto l’aspetto del livello di dettaglio e del

grado di utilizzo delle fonti statistiche – per l’individuazione dei fabbisogni; (iii)

esaminare la coerenza tra i risultati della diagnosi e gli obiettivi.

1.1 I fattori cruciali dell’analisi2

All’interno di un contesto socio-economico caratterizzato da fattori strutturali in

evoluzione (rilevante crescita dell’indice di vecchiaia e fuoriuscita di una quota

consistente di popolazione in età lavorativa con ripercussioni sia sul tasso di crescita

potenziale sia sulle scelte di welfare; incremento dell’input di lavoro in quasi tutti i

settori economici e ridistribuzione della domanda nella trasformazione industriale;

tasso di disoccupazione generale in costante discesa ma disoccupazione giovanile tra

la più elevata tra le regioni del Centro-Nord conservando un differenziale negativo di

11-12 punti), gli elementi essenziali dell’analisi indicano che l’attività di

programmazione si innesta in una fase nella quale è in atto un consolidamento del

processo di terziarizzazione dell’economia (box 1) che avviene, tuttavia, mentre

2 La valutazione, in questo paragrafo, è stata orientata all’approfondimento di alcune tematiche per

accrescere il livello interpretativo dei fenomeni evolutivi evitando la duplicazione della diagnosi territoriale esposta concisamente nel Programma e a cui non è stato associato un allegato complementare all’analisi.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

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arretra l’attività delle industrie manifatturiere e la competitività delle produzioni

regionali.

Box 1. L’evoluzione della trasformazione industriale e del terziario avanzato Le branche della trasformazione industriale (35.000 imprese attive3, pari al 9,6 per cento del totale) nell’ultimo quinquennio4 hanno perso oltre l’8 per cento della loro consistenza sottolineando la distanza dalle evoluzioni della seconda metà del decennio scorso (mediamente in crescita del 2 per cento). I principali indicatori regionali rendono esplicita l’attuale fase del comparto manifatturiero rispetto al decennio scorso: (a) un rilevante decremento medio della produttività effettiva (dall’1,9 allo 0,7 per cento); (b) una riduzione dell’input di lavoro (-0,6 per cento); (c) un incremento del costo del lavoro5 (dal 2,7 al 2,9 per cento); (d) un forte rialzo del CLUP6 (da un incremento medio dello 0,8 per cento ad una crescita del 2,2 per cento); (e) una contrazione della crescita dei redditi reali7 da lavoro (dall’1,3 per cento allo 0,5 per cento). Il prodotto reale del terziario avanzato8 regionale (quasi 40.000 imprese attive9, poco meno dell’11 per cento del totale), nella prima parte del decennio del Duemila, ha conservato il ritmo di sviluppo medio della fine degli anni Novanta (+1,4 per cento) mentre a livello nazionale e delle altre aree del Centro-nord la crescita è stata superiore (rispettivamente dell’1,8 e dell’1,7 per cento). Al ritmo costante di crescita del prodotto si è associato, al contrario, un consistente incremento dell’occupazione (+2,5 per cento in media tra il 2001 e il 2004), quasi sette decimi di punto percentuale in più del tasso nazionale; con un incremento dell’input di lavoro maggiore della crescita del prodotto la produttività effettiva ha subito una flessione dell’1 per cento. Il costo del lavoro e il CLUP hanno avuto un ritmo di crescita consistente (il 3,8 e il 4,9 per cento rispettivamente); a livello nazionale il costo del lavoro e il costo per unità di prodotto hanno manifestato lo stesso incremento medio (+3,6 per cento).

3 Infocamere, valori assoluti al 31.12.2005. 4 Istat, Conti economici regionali, Anni 1995-2005, (aggiornamento gennaio 2007). 5 Rapporto tra i redditi da lavoro dipendente e le unità standard di lavoro dipendente. 6 Rapporto tra il costo del lavoro per unità di lavoro standard dipendente e la produttività effettiva. 7 Deflazionati con il deflatore del valore aggiunto ai prezzi base al lordo dei SIFIM. 8 Utilizzando i dati della contabilità territoriale è stata costruita una proxy regionale considerando

due rami dei servizi: (a) l’intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari e imprenditoriali al cui interno sono presenti le attività di noleggio, le attività dell’informatica, quelle della ricerca e le attività professionali; (b) altre attività dei servizi. Per una informazione completa è possibile ricondurre questa parte dei servizi alle attività che comprendono: servizi integrati agli immobili e alle infrastrutture; consulenza; comunicazione e marketing; information

technology; ingegneria, territorio e ambiente, prove, controlli, valutazione e certificazione. 9 Si tratta di imprese che offrono i loro servizi innovati e avanzati, tipici della new economy, alle

componenti del sistema produttivo (famiglie e imprese). Questi servizi sono definiti avanzati perchè di natura complessa, caratterizzati da un elevato contenuto intellettivo, da un uso delle tecnologie avanzati e, quindi, con una domanda elevata di specializzazione professionale.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

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Dall’analisi svolta nel Programma emerge, inoltre, che un freno alle decisioni di

spesa per investimenti (box 2), all’espansione del fatturato e alle scelte organizzative

e innovative deriva dalla dimensione delle imprese, dall’incidenza delle unità di

lavoro non regolari e – benché l’offerta di ricerca (spesa pubblica, addetti e rete

infrastrutturale) sia rilevante – dal permanere di una criticità strutturale di matching

tra le esigenze di innovazione tecnologica del tessuto produttivo e l’attività di ricerca

sperimentale e applicata da parte delle università e dei centri di ricerca.

Box 2. L’evoluzione della redditività e del processo di accumulazione La redditività media dell’attivo delle imprese laziali10 – costituite, oltre che dalla quota di quelle manifatturiere (9,6 per cento a fronte di una quota nazionale del 12,5 per cento), da circa un 14 per cento (50.000 unità) di imprese operative nel comparto delle costruzioni e dalla percentuale più consistente occupata da imprese del commercio (121.000 con un’incidenza del 33,4 per cento) – nella prima parte dell’attuale decennio è cresciuta passando dall’1,9 al 4 per cento; la redditività operativa11 è rimasta relativamente stabile attestandosi all’8,2 per cento mentre la redditività del patrimonio netto è cresciuta passando dal 5,7 per cento all’11,2. L’incremento della redditività è stato diffuso fra i settori di attività economica. Gli investimenti per branca proprietaria rivelano che – dopo la fase di sostanziale stazionarietà della seconda metà del decennio scorso (-0,3 per cento all’anno) – in corrispondenza dell’inizio del precedente periodo di programmazione dei fondi strutturali, si è verificata una robusta inversione di segno nel comparto manifatturiero (+6 per cento). Le branche della chimica fine e della chimica di base (settori di specializzazione nella regione) hanno triplicato il volume degli investimenti12 nell’ultimo decennio (da 356 a 1.050 milioni di euro); le imprese che fabbricano prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi sono passati da 161 a 207 milioni di euro. La ripresa dell’accumulazione del capitale si è osservata anche nel caso delle industrie del legno, gomma e plastica.

Risulterebbe, inoltre, che la domanda di innovazione tecnologica sia concentrata

settorialmente e dimensionalmente interessando poche branche del manifatturiero e

pochi rami del terziario (quello avanzato) e, per ragioni diverse (struttura, fatturato,

accesso al credito), riguarderebbe un numero ridotto di imprese di dimensioni medio-

grandi.

10 Banca d’Italia, Centrali dei bilanci relative alle imprese non finanziarie. Triennio 2002-2004,

Aprile 2006. 11 Rapporto tra il margine operativo lordo e l’attivo. 12 Valori a prezzi 1995.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

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Questi elementi – se posti in relazione con la distribuzione13 delle unità locali e degli

addetti alle unità locali nei sistemi locali del lavoro che, al netto del comparto

chimico (516 unità locali e 21.000 addetti), si concentra, in termini di unità locali, per

il 65 per cento nelle industrie dell’agroindustria, del legno e prodotti in legno, nella

carta, stampa ed editoria, nei metalli e nelle macchine elettriche – hanno impattato

sulla componente estera e si sono tradotti in un basso tasso di esportazione di beni e

servizi (box 3) che incorporano tecnologia.

Box 3. L’evoluzione della domanda estera La quota dell’export laziale sul totale delle esportazioni italiane si è progressivamente ridotta, attestandosi al 3,7 per cento nel 2005 (dal 4,4 per cento del 2002). A livello settoriale, i comparti in cui le esportazioni regionali hanno maggiormente ridotto la loro incidenza sul totale nazionale sono stati quelli dell’energia elettrica e gas, dell’aerospaziale, e delle apparecchiature elettriche; per contro, il settore dove si è evidenziato il maggior guadagno è stato quello delle industrie estrattive, la cui quota sul totale nazionale è salita al 6,9 per cento (dall1,9 per cento del 2002). L’evoluzione della domanda estera nel breve periodo, oltre che essere condizionata dai fattori strutturali che vincolano l’apparato produttivo regionale, è ascrivibile al calo di vendite verso i paesi europei: la flessione della domanda tedesca (-14,3 per cento) ha determinato da sola quasi la metà del calo complessivo e questa riduzione è stata parzialmente compensata dal netto incremento delle vendite verso gli Stati Uniti (25,7 per cento) e, in misura minore, dalla domanda proveniente dai paesi africani e dall’Australia; è proseguita la crescita delle esportazioni verso la Cina (26,1 per cento), che rappresenta l’1 per cento circa del totale regionale.

Il sistema economico-sociale presenta, inoltre, un duplice vincolo competitivo che la

diagnosi ha individuato sia negli attuali livelli di accessibilità (intesa come mobilità

di merci e persone e nell’accezione più ampia che riguarda l’accesso alle reti

immateriali) sia nei fattori di rischio derivanti dall’accresciuta debolezza/fragilità

ambientale legata, per un verso, alla concentrazione antropica e, per altro verso,

all’evoluzione del sistema produttivo.

Relativamente al primo vincolo sono emersi due gap rispetto ad altre aree più

sviluppate a livello nazionale ed europeo: (a) una mobilità (soprattutto connessa alle

caratteristiche del pendolarismo e a quelle della rete infrastrutturale viaria e

ferroviaria secondaria) frenata da fenomeni di congestione e inquinamento

13 Istat, Censimento dell’industria e dei servizi 2001.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

10

atmosferico; (b) un ritardo nel cogliere le opportunità digitali e, quindi, superare il

dislivello digitale che limita l’efficienza e la produttività della P.A. e si ripercuote

sulle famiglie e sulle imprese.

Considerando che la mobilità interessa quotidianamente un volume di 2 milioni e

mezzo di persone e che la domanda (con rilevanti flussi di pendolarismo in entrata e

in uscita, con tempi di spostamento mediamente elevati, con un’utenza delle reti di

mobilità prevalentemente formata da automobilisti, con un significativo problema di

concentrazione di inquinanti nell’aria e con un indice di dotazione di parcheggi al

disotto dell’attuale fabbisogno) è per metà concentrata nella capitale, la rete

ferroviaria intra-regionale – che costituisce il collegamento dei bacini regionali e

svolge una funzione di connessione tra le principali direttrici interne – ha prestazioni

inferiori rispetto a quella destinata ai collegamenti che riguardano le direttrici

internazionali e gli assi di connessione con le principali città italiane.

Rispetto al secondo vincolo, sono emerse delle criticità del sistema ambientale in

parte derivanti dalle caratteristiche della domanda di mobilità e in parte prodotte

dalle attività umane: (i) elevata pressione antropica sull’area metropolitana; (ii)

superamento dei limiti normativi di sostanze inquinanti; (iii) forte dipendenza da

prodotti petroliferi e un livello largamente insufficiente di produzione di energia con

fonti rinnovabili; (iv) erosione costiera; (v) presenza di aree inquinate; (vi) difficoltà

a tutelare la biodiversità a causa dell’eccessiva frammentazione delle aree protette;

(vii) una insufficiente gestione integrata dei rifiuti.

1.2 Completezza dell’analisi per l’individuazione dei fabbisogni

Le fonti d’informazione utilizzate per l’analisi del contesto socio-economico del

Programma Operativo provengono dalle banche-dati ufficiali – prevalentemente

costruite in base agli indicatori elementari prodotti dall’ufficio centrale di statistica –

e, dunque, risultano attendibili e sufficientemente aggiornate.

La diagnosi territoriale – dopo una sintetica panoramica e confronto delle principali

variabili che descrivono l’evoluzione e la struttura socio-economica dal lato della

domanda e dell’offerta (PIL, valore aggiunto settoriale, consumi, investimenti,

componente estera, demografia imprenditoriale, dinamiche demografiche, mercato

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

11

del lavoro, pari opportunità, stato dell’ambiente) – pone l’attenzione e realizza un

focus su tre ambiti (tessuto produttivo e stato dei processi d’innovazione; ambiente e

territorio; accessibilità alle reti materiali e immateriali)14.

Nelle tavole 1.1-1.3 sono stati sintetizzati i fattori di svantaggio competitivo che la

diagnosi del contesto ha evidenziato nei tre focus tematici.

Da un punto di vista espositivo, inoltre, il programmatore, riprendendo i punti di

debolezza e le minacce individuate nella swot analysis, ha approfondito alcune

tematiche (sinteticamente affrontate nella diagnosi territoriale) nella fase di

costruzione della matrice ideale che correla le criticità agli obiettivi operativi

(capitolo dedicato alle priorità d’intervento).

Si evidenzia, in termini generali, che i numerosi fattori di svantaggio sono fortemente

correlati con i risultati emersi dall’analisi delle variabili esplicative dell’economia

reale e del mercato del lavoro; gli obiettivi indicati nel Programma, dunque,

tenderanno a impattare – in misura diversa ma probabilmente contenuta, dipendente

dall’efficacia dell’attività che si avvierà e più in termini di qualità che sul versante

della quantità – sugli indicatori di domanda e offerta aggregata.

I fabbisogni principali emersi dall’analisi sono stati individuati principalmente nel

mismatch tra la domanda e l’offerta di ricerca applicata e sperimentale e nel

trasferimento tecnologico verso il settore produttivo. Parallelamente, in

considerazione delle analisi svolte, ulteriori fabbisogni sono stati individuati nella

necessità di fornire alle imprese strumenti e incentivi per incrementare la

propensione all’innovazione di prodotto e processo, strumenti di sviluppo della

competitività che favoriscano l’aggregazione di imprese, l’accesso al credito,

l’apertura ai mercati internazionali e lo sviluppo di processi produttivi eco-

compatibili.

14 L’indice suggerito per la costruzione del POR indica la possibilità che, nel parag. 3.4.3 (Altre specificità) del capitolo relativo alla strategia del programma, si presti attenzione (art. 10 del Reg. FERS (CE) n. 1080/2006) al superamento delle difficoltà […] in specifiche zone caratterizzate da

svantaggi geografici o naturali […] indicate nell’art. 52, lettera f del Reg. (CE) n. 1083/2006. Nel POR sono analizzate (parag. 3.3.4: Altre specificità) tre aree (quelle a vocazione produttiva, quelle di valorizzazione ambientale e cultuale e le aree montani). Mentre l’analisi che riguarda la valorizzazione ambientale e culturale delle aree montane rientra nelle caratteristiche dell’art. 52, le altre due potrebbero più proficuamente costituire un allegato all’analisi del contesto.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

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Tav. 1.1 - PO Competitività 2007-2013: fattori di svantaggio e fabbisogni nell’ambito dell’innovazione e della base produttiva AMBITO/SETTORE

FATTORI DI SVANTAGGIO COMPETITIVO

DOMANDA

Gap tra la produzione di ricerca teorica di base, applicata e sperimentale e i cicli produttivi

Strumenti per favorire il trasferimento tecnologico

Difficoltà di penetrazione nei mercati internazionali per i beni e servizi laziali

Strumenti per favorire l’innovazione di prodotto e di processo

Polverizzazione dell’offerta produttiva Strumenti e incentivi per favorire l’aggregazione di imprese

Debolezza della struttura finanziaria delle PMI Strumenti per migliorare le condizioni di accesso al credito

Scarsa apertura delle imprese al mercato globale

Strumenti per l’internazionalizzazione

Tessuto produttivo

Processi produttivi non sufficientemente allineati con la sensibilità del consumatore-cittadino e con le esigenze di controllo dei cicli di lavorazione (smaltimento, approvvigionamento e risparmio energetico)

Strumenti di formazione, informazione e incentivazione

Parallelamente, nell’ambito ambientale – inteso nei suoi sub-ambiti d’intervento

(sistema antropico, sistema produttivo, biodiversità, depauperamento del territorio,

patrimonio naturale, culturale e artistico) – sono stati correttamente individuati i

macro-fabbisogni: (a) manutenzione straordinaria del territorio e della biodiversità

per preservare le attività produttive, le reti infrastrutturali e – in generale – le attività

umane; (b) fonti energetiche alternative e modelli di consumo e produzione

ecosostenibili; (c) modelli di gestione del patrimonio naturale e culturale.

Tav. 1.2 - PO Competitività 2007-2013: fattori di svantaggio e fabbisogni nell’ambito dell’ambiente AMBITO/SETTORE

FATTORI DI SVANTAGGIO COMPETITIVO

DOMANDA

Fonti energetiche alternative Ambiente (sistema antropico e sistema produttivo)

Inquinamento atmosferico; ridotto utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili; elevati costi di approvvigionamento

Processi produttivi, beni, servizi e consumo ecocompatibili

Ambiente (biodiversità)

Frammentazione delle aree protette Salvaguardia, valorizzazione e dell’ambiente

Ambiente (rischi di depauperamento)

Rilevante connessione tra uso del suolo e attività umane in aree soggette a rischio idrogeologico

Difesa e salvaguardia del territorio

Ambiente (patrimonio naturale-culturale)

Insufficiente attrattività degli attrattori culturali Strumenti e modelli di gestione

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

13

L’ambito dell’accessibilità ha, per un verso, indicato dei fabbisogni (complementari)

rispetto a quelli osservati nell’ambito dell’ambiente (una domanda di miglioramento

quali-quantitativo dei vettori di trasporto e della rete infrastrutturale) e, per altro

verso, ha confermato che è elevata la domanda di reti immateriali che connettano la

PA con le imprese e le famiglie e che rafforzino l’attrattività/competitività regionale;

la ridotta offerta di servizi pubblici on-line e il gap di produttività e governance nella

P.A. hanno indicato un diffuso fabbisogno d’introduzione e implementazione delle

ICT.

Tav. 1.3 - PO Competitività 2007-2013: fattori di svantaggio e fabbisogni nell’ambito dell’accessibilità AMBITO/SETTORE

FATTORI DI SVANTAGGIO COMPETITIVO

DOMANDA

Congestione e inquinamento Inadeguatezza della rete metropolitana e di quella ferroviaria infra-regionale Ridotta presenza di rete metropolitana

Accessibilità (reti materiali)

Frammentazione dei sistemi di gestione

Ammodernamento e potenziamento dei vettori e delle reti di collegamento

Diffusione dell’ICT per incrementare l’offerta di servizi alle imprese e alle famiglie

Dislivello digitale della P.A.

Reti e sistemi avanzati

Gap di connettività alla rete web al disotto degli attuali standard europei

Bassa offerta di servizi pubblici on-line

Accessibilità (reti immateriali)

Gap di connettività alla rete e ai circuiti innovativi; gap di produttività e governance della P.A.

Diffusione dell’ICT

1.3 Coerenza tra i risultati della diagnosi e gli obiettivi

Sulla base dell’analisi di contesto preliminare alla fase di programmazione, sono stati

individuati tre ambiti su cui indirizzare – secondo l’obiettivo globale volto a

promuovere uno sviluppo ecologicamente compatibile, equo, inclusivo, rispettoso dei

diritti della persona e delle pari opportunità, finalizzato a rafforzare la competitività

del sistema Lazio – le azioni di policy.

La scelta di delineare la strategia lungo tre ambiti prioritari, divenuti gli Assi della

programmazione (Asse “Ricerca, innovazione e rafforzamento della base

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

14

produttiva”; Asse “Ambiente e prevenzione dei rischi”; Asse “Accessibilità”), ha una

ratio mutuata dalla necessità di convogliare attività di policy – e quindi, risorse

finanziarie – che, per un verso, incidano sui principali gangli della struttura

produttiva (agendo sulle leve dell’innovazione e dell’accessibilità) per innalzare i

livelli della produttività totale dei fattori (capitale e lavoro) e, per alto verso,

consentano – attraverso una manutenzione straordinaria del territorio e una sua

valorizzazione – di incrementare la qualità della vita della collettività conseguendo

benefici economici diffusi.

All’obiettivo globale e alla definizione dei tre Assi sono stati attribuiti tre obiettivi

specifici:

� per l’Asse “Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva”

(Asse I) le politiche saranno volte a rafforzare la competitività del sistema

produttivo attraverso la promozione della ricerca, dell'innovazione e del

trasferimento tecnologico;

� per l’Asse “Ambiente e prevenzione dei rischi” (Asse II) le attività previste

dovranno garantire le condizioni di sostenibilità ambientale preservando e

valorizzando le risorse naturali, culturali e paesaggistiche per migliorare la

qualità della vita e l’attrattività del territorio;

� per l’Asse “Accessibilità” (Asse III) l’obiettivo è quello di promuovere una

mobilità integrata e sostenibile e una società della conoscenza inclusiva per

una maggiore efficienza del sistema Lazio.

Nell’attuazione dei tre Assi su cui si articola il Programma si terrà conto di due

principi generali trasversali: (a) il principio dello sviluppo sostenibile15; (b) il

principio delle pari opportunità e non discriminazione.

I tre obiettivi specifici sono stati declinati, successivamente, in 10 obiettivi operativi

(4 per l’Asse I, 3 per l’Asse II, e 3 per l’Asse III) e in 22 attività (12 per l’Asse I, 6

per l’Asse II e 4 per l’Asse III).

Sotto l’aspetto finanziario, gli Assi e i relativi obiettivi del POR FERS (compresa

l’Assistenza tecnica) dispongono di una dotazione complessiva (contributo

15 In sintonia con la strategia europea adottata dal Consiglio europeo nel Giugno 2006,

CONCL(CE) 10633/1/06.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

15

comunitario e controparte nazionale totale) che ammonta a 743,5 milioni di euro. Il

38,6 per cento delle risorse si concentra sull’Asse e sugli obiettivi che intendono

influire sui temi dell’accessibilità; una quota lievemente più ridotta (il 34,1 per cento)

è stata stimata per contribuire al rafforzamento del tessuto produttivo regionale; le

condizioni di sostenibilità ambientale dello sviluppo e la preservazione e

valorizzazione delle risorse naturali, culturali e paesaggistiche assorbiranno la quota

restante (il 23,4 per cento) del budget finanziario.

Per l’Asse I, i 4 obiettivi operativi sono:

I.(1) sviluppare la ricerca industriale e le attività di trasferimento sul tessuto

imprenditoriale regionale;

I.(2) rafforzare la capacità innovativa delle PMI;

I.(3) innovare le aree produttive regionali;

I.(4) favorire la crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile.

Questi quattro obiettivi sono, per un verso, logicamente correlati con il focus che il

programmatore ha svolto sul tessuto produttivo e sui fattori di competitività

dell’apparato industriale e terziario; per altro verso, sono obiettivi tarati sui

fabbisogni individuati (cfr. tav. 1.1 del parag. 1.3: Completezza dell’analisi per

l’individuazione dei fabbisogni).

Dalle informazioni statistiche proposte nella diagnosi, il bacino potenziale degli

interventi del POR FERS di questo Asse, potrebbe concentrarsi sulle aree in cui sono

localizzati i 4 distretti industriali e i 7 sistemi produttivi locali. Le ricadute potenziali,

dirette e indirette, potrebbero riguardare il 25 per cento dei comuni della regione, il

14 per cento delle imprese della trasformazione industriale, oltre i cinque sesti

dell’occupazione manifatturiera regionale. Uno degli elementi decisivi per incidere

sullo sviluppo territoriale sarà il mix di azioni di policy rivolte al trasferimento

tecnologico (box 4) e calibrate sulle aree in cui vi è la maggior concentrazione e

specializzazione produttiva.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

16

Box 4. Il trasferimento tecnologico: alcune considerazioni L’evoluzione dell’equilibrio tra diffusione pubblica e protezione dei risultati della ricerca nelle Ipr (Istituzioni pubbliche di ricerca, ovvero università ed enti pubblici di ricerca) tende a spostarsi verso la protezione e la commercializzazione dell’attività intellettuale producendo – come fenomeno generale – la proliferazione dei depositi brevettuali e delle licenze di brevetto. In Italia e nel Lazio, salvo rare eccezioni, la trasformazione della mission degli Ipr si muove con estrema lentezza. In termini di produttività brevettuale in Italia si arriva a 4 brevetti ogni mille ricercatori; nel Regno Unito è pari a 22 e negli Stati Uniti supera i 40. Tuttavia, il contributo competitivo diviene concreto attraverso il trasferimento del brevetto al tessuto produttivo e ciò può essere apprezzato attraverso le attività di licensing e creazione di nuove imprese spin-off16. Le poche indagini disponibili in tal senso17 (intensità di licensing e di spin–off, rapidità e diffusione di trasferimento) indicano un incremento intertemporale dell’attività di trasferimento delle università italiane ma con queste caratteristiche: un quarto sono stati depositati in Italia; due terzi sono stati depositati in Italia ma estesi anche all’estero; solo una ristretta quota è stata depositata direttamente presso l’Epo (European patent office) o presso il Wipo (World intellectual property organization). Dunque, se il processo di estensione di validità a paesi esteri viene adottato per brevetti con maggior potenziale commerciale o interesse industriale, si intuisce il disallineamento tra l’ambito della ricerca e quello della produzione. Inoltre, l’intensità di trasferimento tecnologico18, che misura l’efficienza di gestione del portafoglio brevettuale in termini sia di capacità selettiva delle invenzioni con più alta probabilità di trasferimento sia di trasferimento concreto, si aggira attorno al 13 per cento. Due ulteriori indicazioni debbono essere considerate: una di natura geografica e una relativa alla tipologia d’impresa. Da un punto di vista territoriale, circa un terzo dei brevetti trasferiti sono stati acquisiti da aziende situate nella stessa provincia dell’università titolare del brevetto; per una quota inferiore (attorno la 20 per cento) l’azienda e l’università erano situate in province diverse ma nella stessa regione; per un altro terzo l’impresa si trovava in una regione diversa; il 10 per cento dei trasferimenti, infine, ha riguardato imprese situate fuori dall’Italia. Relativamente alle imprese destinatarie del brevetto trasferito la predominanza è verso quelle di grandi dimensioni (con più di 250 addetti); non è, tuttavia, trascurabile la quota di imprese destinatarie che hanno meno di 10 addetti (micro-imprese) riconducibili per lo più alle imprese start-up e spin-off.

16 Si tratta della costituzione di un’impresa che nasce per sfruttare commercialmente un brevetto

universitario e della quale l’università e/o il personale di ricerca possiede una quota di proprietà. Quando quest’ultima condizione non sussiste è più corretta la definizione di start-up.

17 G. Abramo e F. Pugini. L’attività di licensing delle università italiane: un’indagine empirica. Working Paper Cnr-TTI (2004).

18 Rapporto tra brevetti trasferiti e domande di brevetto depositate.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

17

I 3 obiettivi operativi dell’Asse II sono:

II.(1) conseguire una maggior efficienza energetica e ottenere energia da fonti

rinnovabili;

II.(2) prevenire il rischio ambientale;

II.(3) creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione

del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto di vista naturale,

culturale e artistico.

Anche per questi tre obiettivi si rileva un livello di correlazione elevato tra

l’approfondimento e l’individuazione dei fabbisogni emersi in tema di territorio-

ambiente (cfr. tav. 1.2 del parag. 1.3: Completezza dell’analisi per l’individuazione

dei fabbisogni) e le politiche che il programmatore intende sostenere.

L’obiettivo più rilevante di questo Asse è quello che affronta il tema dell’efficienza

energetica e della modificazione del mix di approvvigionamento energetico e della

quota di energia prodotta attraverso fonti rinnovabili (box 5).

Box 5. Efficienza energetica e fonti rinnovabili: alcune considerazioni I temi dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili rappresentano, per il contesto socio-economico regionale, un obiettivo di forte rilevanza non solo perché gli elevati e persistenti prezzi del petrolio ampliano gli squilibri della bilancia commerciale e incidono sulla crescita del Pil regionale ma anche per la necessità di orientare i processi di sviluppo futuri in un’ottica di eco-sostenibilità. L’opzione regionale di avviare uno sviluppo sostenibile – ovvero, incanalare le attività produttive (da quelle del settore primario a quelle del terziario) verso il doppio vincolo del soddisfacimento dei fabbisogni di consumo e produzione attuali e della conservazione del territorio, dell’aria e dell’acqua al fine di non compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri fabbisogni – richiede, come ampiamente descritto in letteratura, che le fonti energetiche siano: (a) accessibili; (b) equamente distribuite sul territorio; (c) con un limitato impatto ambientale; (d) in grado di soddisfare il fabbisogno sia per usi civili sia per usi produttivi. In quest’ottica la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili potrebbe combinare diversi aspetti e fattori di competizione affrontati nelle linee programmatiche di lungo periodo: (1) la ricerca scientifica e l’innovazione di prodotto e processo orientati, in parte, lungo il filone delle tecnologie per l’energia, le fonti rinnovabili (solare termodinamico, fotovoltaico, biomasse, solare termico) e il risparmio energetico (settore civile, settore industriale); (2) la mobilità e i trasporti (sistemi per la mobilità e i trasporti e tecnologie per veicoli innovativi); (3) l’energia avanzata (idrogeno e celle a combustibile, carbone pulito, ingegneria energetica).

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

18

Le linee di programmazione regionale per il periodo 2007-2013, si innesterebbero – inoltre – lungo l’approccio integrato alla politica climatica ed energetica sancito dal Consiglio europeo di Bruxelles dell’8 e 9 marzo 200719. Gli obiettivi operativi della politica regionale in materia si intrecceranno con gli obiettivi della politica energetica europea: (1) aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento; (2) garantire la competitività delle economie europee e la disponibilità di energia a prezzi accessibili; (3) promuovere la sostenibilità ambientale e lottare contro i cambiamenti climatici. Tre elementi appaiono cruciali per la programmazione delle attività seguenti l’obiettivo operativo II(1) del POR FESR pur in presenza di potenziali trade-off che debbono essere attentamente analizzati. Il primo elemento dell’accordo riguarda l’assunzione di target vincolanti per la produzione di energia da fonti rinnovabili: ciascun paese membro, e dunque ciascuna regione, si assumerà un obbligo per il quale sono previste sanzioni nel caso di inadempienza. Il secondo elemento, connesso al precedente, riguarda la tipologia dell’accordo: non un atto volontario ma un accordo cooperativo

a cui sovraintende un’autorità dotata di poteri di controllo e vigilanza. Il terzo elemento riguarda l’impegno a soddisfare parte dell’obbligo sulle fonti rinnovabili con una quota minima del 10 per cento di biocarburanti sul totale dei consumi di benzina e gasolio per autotrazione. Relativamente ai primi due elementi la determinazione di una soglia minima dei livelli di produzione di energia da fonti rinnovabili avrà, a livello nazionale e per le singole regioni, la funzione di allentare il vincolo della dipendenza dall’estero da fonti non rinnovabili e, quindi, di modificare il saldo della bolletta energetica. Sul terzo elemento l’analisi appare più complessa. Il sistema di trasporto, come analizzato (cfr. box 6: Mobilità sostenibile integrata: alcune considerazioni), rappresenta per tutte le regioni e per l’Europa un fattore strategico di sviluppo e qualità della vita. È strategico perché è in continua espansione e perché Francia, Germania e Italia hanno una posizione leader nel segmento del biodiesel; è strategico per la qualità della vita a seguito del persistente aumento delle emissioni nocive. A livello mondiale, i trade-off connessi con l’avvio di colture per la produzione di biocombustibili hanno riguardato: (a) impennata dei prezzi della terra; (2) impennata dei prezzi della materia prima (colza, grano, girasole); (3) ripercussioni a catena sui prezzi del comparto agro-alimentare; (4) aumento delle importazioni di materia prima a fini energetici; (5) incremento delle quantità di pesticidi e fertilizzanti (ottenuti da fonti fossili); (6) sistemi di trasporto alternativi all’oleodotto per la maggior corrosività del biodiesel.

I 3 obiettivi operativi dell’Asse III sono:

III.(1) sviluppare una mobilità sostenibile integrata;

III.(2) potenziare l’accessibilità alle ICT;

III.(3) potenziare i network di cooperazione.

19 CONCL(CE) 7224/07.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

19

I tre obiettivi che il programmatore ha definito per l’Asse III affrontano tutte le

criticità emerse nell’analisi della domanda in tema di accessibilità (cfr. tav. 1.3 del

parag. 1.3: Completezza dell’analisi per l’individuazione dei fabbisogni). L’obiettivo

di maggior rilievo di questo Asse, lo sviluppo di una mobilità sostenibile integrata, è

strettamente connesso con l’obiettivo principale dell’Asse II teso ad incrementare

l’efficienza energetica e a produrre energia da fonti rinnovabili.

Box 6. Mobilità sostenibile integrata: alcune considerazioni La particolare configurazione spaziale del modello di sviluppo regionale laziale (definita nella diagnosi territoriale “fortemente polarizzato” con al centro la capitale e il suo hinterland), conseguenza e causa delle modificazioni demografiche, delle trasformazioni che hanno riguardato il territorio (la sub-urbanizzazione crescente e l'espansione urbana) e dei comportamenti economici di maggior evidenza (principalmente sul mercato immobiliare) hanno – complessivamente – innescato reazioni a catena nell’intera area metropolitana: congestione stradale, deterioramento da traffico del tessuto urbano, inquinamento dell’aria, incidentalità. Il funzionamento del sistema di trasporto a breve e a medio raggio è divenuto un fattore cruciale della qualità/degrado della vita nelle aree urbane. Come fenomeni generali dei primi anni del Duemila20, la mobilità delle persone tende a contrarsi (-6 per cento degli spostamenti e -25 per cento delle percorrenze21), mentre la mobilità interna ai perimetri urbani continuerebbe a crescere; nei perimetri urbani si concentra il 90 per cento circa della totalità degli spostamenti di persone e poco meno del 60 per cento delle percorrenze. Per tutte le componenti del trasporto pubblico urbano – salvo alcune eccezioni – si osservano fenomeni di ristagno e perdita di quote di domanda. Come anticipato, le modificazioni socio-economiche degli anni passati hanno impattato sulla struttura degli spostamenti – sempre meno sistematici e destinati alle zone centrali a fronte di un trasporto pubblico che ha conservato un’impostazione orientata al servizio dei centri, lasciando al trasporto privato le altre connessioni – e su quella territoriale. Il mix di politiche dell’uso del territorio e dei trasporti (infrastrutture e servizi, pianificazione, normative, prezzi ed informazioni) costituisce, attualmente, l’orientamento prevalente delle policy locali; mentre le prime hanno per obiettivo la riduzione del bisogno di spostamento, le politiche dei trasporti tendono principalmente a rendere il restante traffico sostenibile. Gli effetti derivanti dalle politiche sull’uso del territorio sono riconducibili a: (i) riduzione delle distanze di spostamento; (ii) riduzione del consumo del territorio; (iii) modificazione dell’espansione territoriale; (iv) incremento dell’efficienza della rete di trasporto. Gli effetti provenienti dalle politiche dei trasporti sono sintetizzabili in: (a) modificazione della

20 Terzo Rapporto sulla mobilità urbana, Isfort-Asstr (2006). 21 Rapporto passeggeri per chilometro.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

20

ripartizione modale; (b) modificazione dei comportamenti di spostamento; (c) modificazione dell’espansione territoriale; (d) incremento dell’efficienza della rete di trasporto.

L’ultima parte della valutazione della diagnosi del contesto, consiste nell’evidenziare

le corrispondenze qualitative tra la swot analysis e gli obiettivi operativi (tavv. 1.4-

1.6).

Il ragionamento svolto è stato quello di ricercare le connessioni, interrelazioni e

coerenza programmatica che lega i quattro argomenti che compongono la specifica

swot analysis con ciascun obiettivo operativo: la valutazione – attraverso la

costruzione di 3 matrici (argomenti SWOT-obiettivi operativi) è stata svolta

procedendo per nessi logici di cui si riporta una esemplificazione (sviluppare la

ricerca industriale e le attività di trasferimento sul tessuto imprenditoriale regionale

[obiettivo I.(1)] e incidenza della spesa in R&S a livello nazionale [punto di forza

nell’Asse I]) nel sottostante riquadro (box 7).

Box 7. Coerenza tra la SWOT Asse I e gli obiettivi operativi del POR Il rafforzamento e la messa in rete delle capacità regionali in materia di R&S finalizzata alla promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, in presenza di un ambiente complessivamente favorevole e connotato da opportunità (elevato livello di spesa in R&S, consistenza del personale addetto alla ricerca, rilevanza del sistema di ricerca pubblica, livello di informatizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione al di sopra degli standard nazionali, diffusione dei processi innovativi tra imprese di medie e grandi dimensioni, elevato numero di laureati i discipline scientifiche e tecnologiche) oltre a rafforzare lo stesso tessuto produttivo pubblico e privato, inciderà sulle debolezze del sistema e sui rischi a cui va incontro (bassa propensione del sistema privato agli investimenti, ridotte capacità di matching tra domanda e offerta di ricerca e innovazione, elevata competizione internazionale sia sui prodotti tradizionali sia sui prodotti hi-tech).

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

21

LEGENDA OBIETTIVI OPERATIVI: I.(1) sviluppare la ricerca industriale e le attività di trasferimento sul tessuto imprenditoriale regionale; I.(2) rafforzare la capacità innovativa delle PMI; I.(3) innovare le aree produttive regionali; I.(4) favorire la crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile; II.(1) conseguire una maggior efficienza energetica e ottenere energia da fonti rinnovabili; II.(2) prevenire il rischio ambientale; II.(3) creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico; III.(1) sviluppare una mobilità sostenibile integrata; III.(2) potenziare l’accessibilità alle ICT; III.(3) potenziare i network di cooperazione.

TAV. 1.4 - ASSE I: RICERCA, INNOVAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLA BASE PRODUTTIVA: coerenza tra i risultati della diagnosi socio-economica e gli obiettivi operativi

OBIETTIVI OPERATIVI SWOT ANALYSIS

I.(1) I.(2) I.(3) I.(4) II.(1) II.(2) II.(3) III.(1) III.(2) III.(3)

Incidenza della spesa in R&S a livello nazionale � � �

Quantità di personale addetto alla ricerca � � � � FORZA

Diffusione dei processi innovativi tra imprese di medio-grande dimensione � � � � �

Polverizzazione del tessuto economico (imprese industriali e di servizi) � �

Basso tasso di esportazione ad elevata produttività � � �

Difficoltà di accesso al credito e scarsa propensione agli investimenti in capitale di rischio �

Limitata propensione del sistema privato agli investimenti in R&S � � � �

Ridotta capacità di matching fra domanda e offerta di innovazione � �

DEBOLEZZA

Insufficiente sviluppo del sistema delle reti di R&S � � �

Concentrazione di strutture pubbliche di R&S � � �

Distretti industriali e sistemi produttivi locali ad elevata specializzazione � � � � � �

Stimolo all’innovazione determinata dalla imprese multinazionali � � � � OPPORT.

Elevato numero di laureati in discipline scientifiche e tecnologiche � �

Crescenti difficoltà dei settori produttivi orientati all’export � � �

Scarsa propensione all’innovazione del settore produttivo laziale � � � �

Perdita di comp. delle imprese laziali di beni e servizi hi-tech � � �

Peggioramento delle condizioni di accesso al credito �

Spesa in R&S in diminuzione � � � �

MINACCE

Mercati esterni sempre più competitivi in materia di R&S � � � �

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

22

TAV. 1.5 - ASSE II AMBIENTE E PREVENZIONE DEI RISCHI: coerenza tra i risultati della diagnosi socio-economica e gli obiettivi operativi

OBIETTIVI OPERATIVI SWOT ANALYSIS

I.(1) I.(2) I.(3) I.(4) II.(1) II.(2) II.(3) III.(1) III.(2) III.(3)

Incidenza delle superfici protette sul territorio regionale � � � � FORZA

Presenza diffusa di risorse naturalistiche e paesaggistiche di rilievo e di risorse culturali di pregio � � �

Frammentazione delle aree protette � �

Scarsa incidenza della certificazione ambientale � � � � �

Inadeguata rete per la depurazione completa delle acque reflue � �

Ridotta produzione di energia da fonti rinnovabili � � � � � �

Elevata quantità di rifiuti smaltiti in discarica � � �

Elevati livelli di inquinamento atmosferico da polveri � � � �

DEBOLEZZA

Presenza di siti inquinati � � � �

Ruolo più deciso ed incisivo della P.A. nel sostegno a prodotti e processi più rispettosi per l’ambiente � � � �

Incremento della sensibilità della popolazione per le tematiche ambientali � � � � � OPPORT.

Capacità attrattiva del patrimonio culturale e storico laziale � � �

Incremento del rischio idraulico e idrogeologico nelle aree individuate �

Incremento di rischi ed emergenze ambientali per l’inadeguatezza del ciclo di smaltimento rifiuti � � � � �

Possibili alterazioni degli ecosistemi derivanti dalla presenza di siti inquinati � � MINACCE

Aumento della dipendenza da fonti energetiche tradizionali � � � � � �

LEGENDA OBIETTIVI OPERATIVI: I.(1) sviluppare la ricerca industriale e le attività di trasferimento sul tessuto imprenditoriale regionale; I.(2) rafforzare la capacità innovativa delle PMI; I.(3) innovare le aree produttive regionali; I.(4) favorire la crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile; II.(1) conseguire una maggior efficienza energetica e ottenere energia da fonti rinnovabili; II.(2) prevenire il rischio ambientale; II.(3) creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico; III.(1) sviluppare una mobilità sostenibile integrata; III.(2) potenziare l’accessibilità alle ICT; III.(3) potenziare i network di cooperazione.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

23

TAV. 1.6 - ASSE III ACCESSIBILITÀ: coerenza tra i risultati della diagnosi socio-economica e gli obiettivi operativi

OBIETTIVI OPERATIVI SWOT ANALISISYS

I.(1) I.(2) I.(3) I.(4) II.(1) II.(2) II.(3) III.(1) III.(2) III.(3)

Elevata offerta delle reti infrastrutturali per la mobilità � � �

Percentuale di comuni con anagrafe informatizzata � � � FORZA

Livello di informatizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione � � � �

Insufficiente dotazione di assi di comunicazione trasversali (est-ovest) � � � � �

Carenza di parcheggi di scambio � � � � �

Concentrazione degli spostamenti all'interno del comune di Roma e del suo hinterland � � � �

Pendolarismo da e verso l’area romana � � � � �

Basso numero di connessioni private ad internet rispetto alla media europea � � �

DEBOLEZZA

Scarso utilizzo delle reti informatiche da parte della P.A. nell’offerta di servizi e nella governance �

Buona dotazione dei sistemi regionali di TPL � � � � �

Crescita della domanda di servizi di mobilità regionale � � � � �

Elevata propensione delle famiglie all'utilizzo delle ICT � � � �

Crescita della domanda di connessione da parte delle imprese � � � � �

OPPORT.

Progressivo sviluppo dei network internazionali della conoscenza � � � �

Congestione dell’area metropolitana dovuto all’incremento dei pendolari con auto privata � � � � MINACCE

Inadeguato utilizzo nelle imprese dei nuovi strumenti telematici per competere sul mercato globale � � � � �

LEGENDA OBIETTIVI OPERATIVI: I.(1) sviluppare la ricerca industriale e le attività di trasferimento sul tessuto imprenditoriale regionale; I.(2) rafforzare la capacità innovativa delle PMI; I.(3) innovare le aree produttive regionali; I.(4) favorire la crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile; II.(1) conseguire una maggior efficienza energetica e ottenere energia da fonti rinnovabili; II.(2) prevenire il rischio ambientale; II.(3) creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico; III.(1) sviluppare una mobilità sostenibile integrata; III.(2) potenziare l’accessibilità alle ICT; III.(3) potenziare i network di cooperazione.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

24

2 VALUTAZIONE DELLA LOGICA E DELLA COERENZA INTERNA DELLA STRATEGIA

Al fine di valutare le scelte strategiche del programmatore, si è reso necessario

ricondurre queste ultime ad un ragionamento unitario. A questo scopo, nel paragrafo

2.2, si delineano i nessi logici che sottendono all’individuazione degli obiettivi specifici.

Successivamente, nel paragrafo 2.3 è stata valutata, per ciascun obbiettivo specifico, la

coerenza tra questi ultimi e i rispettivi obiettivi operativi, verificandone le relazioni e le

complementarietà. Nel paragrafo 2.4 viene analizzata la coerenza tra il piano finanziario

e le scelte strategiche e,infine, nel paragrafo 2.5 viene svolta una valutazione dei rischi,

sulla base delle esperienze provenienti dalla passata esperienza di programmazione.

Infine, nel paragrafo 2.6 e analizzata la concentrazione territoriale degli interventi.

2.1 Valutazione della logica della strategia

In termini strategici, il documento individua 3 obiettivi specifici (oltre al quarto, relativo

all’implementazione efficace ed efficiente del POR), ciascuno delle quali genera più

obiettivi operativi. Tali priorità trovano una loro sintesi in un più ampio obiettivo

(definito globale), che diventa la base su cui costruire le strategie di intervento del Fesr

e della politica di sviluppo regionale nazionale. Tale obiettivo globale viene declinato in

“Promuovere uno sviluppo ecologicamente compatibile, equo, inclusivo, rispettoso dei

diritti della persona e delle pari opportunità, finalizzato a rafforzare la competitività del

sistema Lazio”. In tale ambito si muove, quindi, la programmazione unitaria regionale

e, per quanto qui interessa, le attività previste dal Por competitività 2007-2013. Si pone,

quindi, l’obiettivo principale della competitività alla luce dei temi trasversali dello

sviluppo sostenibile e delle pari opportunità, in questo in perfetta coerenza con le

indicazioni comunitarie22. Per il perseguimento dell’obiettivo globale, il programmatore

muove la strategia del Por lungo tre direttici principali:

- Il potenziamento del sistema produttivo

- La promozione e la salvaguardia del territorio

- Il potenziamento delle reti di comunicazione, materiali e immateriali, a servizio

del sistema regionale.

22 Se tale dichiarazioni di intenti sia stata o meno soddisfatta all’interno delle strategie del Por, sarà

valutato nel paragrafo 2.5.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

25

Tali direttrici vengono quindi esplicitate in altrettanti obbiettivi specifici, ovvero

prioritari, direttamente associabili alle tre priorità declinate nel regolamento comunitario

(N. 1080/2006), così come portato nello schema seguente:

Priorità Obiettivi specifici

Innovazione ed economia della conoscenza

Rafforzare la competitività del sistema produttivo attraverso la promozione della ricerca, dell'innovazione e del trasferimento tecnologico

Ambiente e prevenzione dei rischi

Garantire le condizioni di sostenibilità ambientale preservando e valorizzando le risorse naturali, culturali e paesaggistiche per migliorare la qualità della vita e l’attrattività del territorio

Accessibilità Promuovere una mobilità integrata e sostenibile e una società della conoscenza inclusiva per una maggiore efficienza del sistema Lazio

Si tratta, come premesso, di obiettivi concorrenti ad un unico obiettivo strategico quindi,

in qualche misura, tra loro correlati. Ciò comporta, da un lato, la necessità che questi

ultimi vengano perseguiti sinergicamente e, dall’altro, che vedano un impegno in

termini di risorse e contenuti, proporzionali alle attività previste.

Entrando più nel dettaglio, la strategia di sviluppo è basata su di un assioma che lega la

crescita e il rilancio economico del sistema regionale con la promozione “della ricerca,

dell’innovazione e del trasferimento tecnologico”, in questo in forte coerenza con

quanto emerso nell’analisi di contesto. In tal senso ci si muove lungo direttrici teoriche

consolidate, che pongono la scarsa propensione all’innovazione e alla ricerca alla base

dei processi di perdita di competitività del modello produttivo italiano. Viene resa,

quindi, esplicita la necessità di accrescere la competitività del sistema produttivo laziale,

da un lato attraverso l’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo la promozione

dell’utilizzo delle TIC e, dall’altro, attraverso un rafforzamento della base produttiva del

sistema, spesso dimensionalmente ed economicamente troppo debole per affrontare il

mercato internazionale. In tal modo si intende non solo aumentare l’offerta di beni e

servizi a carattere innovativo, ma anche accrescere la produttività aziendale.

Tale slancio innovativo e competitivo si deve coniugare, per esplicito richiamo

nell’obiettivo globale, con la sostenibilità ambientale, preservando e valorizzando le

risorse del territorio. Esiste una diretta relazione tra condizione ambientale e qualità

della vita e, tra preservazione delle risorse e sostenibilità dello sviluppo. In tal senso, la

promozione di utilizzo di energie alternative e a basso impatto ambientale (tipiche dello

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

26

sviluppo sostenibile), permette di coniugare alla salvaguardia del territorio, un ulteriore

potenziale incentivo innovativo tecnologico per il sistema industriale, in quanto

concorrente allo sviluppo e al ricorso a nuove tecnologie. Inoltre, la riduzione della

dipendenza energetica da fonti non rinnovabili e, soprattutto, la promozione di una

maggiore efficienza energetica, concorrono ad una riduzione dei costi del sistema

pubblico e privato e, quindi, ad aumentarne l’efficienza (ed, in ultima analisi, la

competitività). Inoltre, in accordo col quadro emerso nell’analisi di contesto, la

possibilità di sfruttamento delle risorse paesaggistiche e culturali disponibili è

strettamente correlata con la salvaguardia di queste ultime.

In tal senso, la formulazione del terzo, ed ultimo, obiettivo si integra nella volontà di

salvaguardia ambientale, attraverso la promozione di “una mobilità integrata e

sostenibile”. Il forte potere attrattivo della capitale, fa del Lazio un caso a parte nel

panorama nazionale, con un effetto pendolarismo molto marcato, accentuato dallo

scarso utilizzo del sistema di trasporto pubblico. Intervenire sul sistema della mobilità,

razionalizzandone la gestione integrata, potenziandone le strutture e promuovendo

l’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale, concorre alla salvaguardia dell’ambiente

e al recupero del territorio. Inoltre, attraverso una riduzione dei costi di trasporto, ed una

promozione della mobilità intra-regionale, si concorre ad alleggerire la forte

concentrazione territoriale delle risorse produttive, facilitando, come nell’intenzione del

programmatore, una più efficiente “allocazione della domanda e dell’offerta di lavoro”

sul territorio.

A tale redistribuzione territoriale delle risorse concorre, infine, la costruzione di reti

immateriali, recuperando territorio a rischio di marginalità. In tal modo si intende

promuovere, da un lato, l’accessibilità ai servizi di governance locale, e dall’altro

migliorare, attraverso le soluzione delle TIC, l’efficienza del sistema pubblico

regionale.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

27

Fig. 2.1 - Ricostruzione dello schema logico della strategia. Relazioni principali tra obiettivi specifici e obiettivo generale

Rafforzare la competitività del sistema produttivo attraverso la promozione della ricerca,

dell’innovazione e del trasferimento tecnologico

Garantire le condizioni di sostenibilità ambientale per

migliorare la qualità della vita e l’attrattività del territorio

Promuovere una mobilità integrata e sostenibile e una

società della conoscenza inclusiva

Promozione della R&S e del trasferimento

tecnologico e dell’ITC

Rafforzamento della struttura produttiva

Miglioramento dell’efficienza

energetica

Potenziamento e sviluppo delle reti immateriali

Recupero e tutele delle aree verdi e

paesaggistiche

Potenziamento e razionalizzazione

della mobilità regionale

Riduzione costi energetici

Riduzione costi di trasportoMiglior allocazione delle risorse

Promozione dell’innovazione

tecnologica

Riduzione impatto ambientale

della mobilità

Efficienza nei processi di governance territoriali

Crescita efficienza sistema pubblico e privato

Promuovere uno sviluppo

ecologicamente compatibile, equo,

inclusivo, rispettoso dei diritti della persona e delle pari opportunità, finalizzato a rafforzare

la competitività del sistema Lazio”o

2.2 La coerenza interna alla strategia

Di seguito verrà brevemente esaminata la logica che sottende all’individuazione degli

obiettivi specifici e la congruità degli obiettivi operativi ad essi associati nel conseguire

quello generale.

Obiettivo specifico 1: Il quadro emerso nelle conclusioni socio economiche dell’analisi

di contesto mostra una situazione di forte ambiguità del sistema produttivo regionale in

termini di competitività. Per quanto il marcato processo di terziarizzazione e l’elevata

percentuale di occupazione assorbita da sistema pubblico/amministrativo ne abbiano

attenuato le criticità interne, la crescente competitività dei mercati esterni, la contenuta

apertura ai mercati internazionali, la bassa propensione all’innovazione e,

conseguentemente, il basso tasso di esportazione tecnologica hanno fortemente

indebolito la competitività del sistema laziale.

Occorre, da questo punto di vista, sostenere la spesa in Ricerca e Sviluppo, che presenta

un trend in leggera diminuzione e, comunque, rimane ben lontana dai target di Lisbona.

In questo senso, l’obiettivo generale di “rafforzare la competitività del sistema

produttivo attraverso la promozione della ricerca, dell'innovazione e del trasferimento

tecnologico” sembra del tutto coerente con quanto indicato nell’analisi di contesto.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

28

Si è inteso dare grande rilevanza al tema della competitività tecnologica e di

innovazione, da un lato potenziando il sistema delle competenze regionali e, dall’altro,

sostenendo il sistema produttivo nel recepimento di tale potenziale. In tale profonda

sinergia appaiono i primi due obiettivi operativi.

In particolare, l’obiettivo operativo 1 ,“Sviluppo della ricerca industriale e delle attività

di trasferimento sul tessuto imprenditoriale regionale”, pone al centro della questione il

legame tra sistema della ricerca e sistema produttivo, attraverso azioni che sostengano la

cooperazione tra i centri di ricerca e le imprese presenti nella regione, anche con

l’utilizzo di sistemi aggregativi e cooperativi. L’elevata polverizzazione del tessuto

produttivo laziale è, del resto, un limite storico alla capacità di competizione su mercati

progressivamente sempre più concorrenziali e globali, per far fronte ai quali è

necessario dotarsi anche di nuove e specifiche competenze e risorse.

In tal senso, il “Rafforzamento della capacità innovativa delle PMI”, individuato come

secondo obiettivo operativo, appare qui del tutto coerente con le scelte strategiche del

programmatore. Tale obiettivo, infatti, prevede interventi tesi a promuovere

l’aggregazione e la cooperazione tra imprese, oltre che meccanismi che ne facilitino la

crescita dimensionale e finanziaria Questi processi cooperativi e aggregativi possono

rispondere, inoltre, non solo ad esigenze settoriali, ma anche territoriali, così come

evidenziato nel terzo obiettivo operativo, “innovazione nelle aree produttive regionali”.

Il modello di sviluppo italiano, del resto, ha sempre indicato nel sistema dei distretti

produttivi e industriali un fattore di fondamentale originalità e competitività

internazionale. Il potenziamento del trasferimento tecnologico e della capacità di spesa

in ricerca e sviluppo è perseguibile non solo attraverso un aumento dimensionale delle

imprese, ma anche attraverso la costruzione di network i tra i diversi soggetti economici

che insistono su uno stesso territorio.

Il terzo obiettivo operativo risulta, in definitiva, del tutto coerente con il primo obiettivo

specifico e concorrente, con i due sotto-obiettivi precedenti, nel rafforzamento della

capacità di innovazione e competizione del sistema produttivo laziale.

Infine, il quarto e ultimo obiettivo operativo intende “favorire una crescita del sistema

produttivo orientata allo sviluppo sostenibile”. Si tratta di una scelta strategica che trova

una prima ed evidente giustificazione nella formulazione dell’obiettivo globale, già

precedentemente esposto. In termini di obiettivo operativo, tale scelta evidenzia la

volontà di coniugare misure di sviluppo economico con altre che indirizzino

quest’ultimo verso un modello produttivo rispettoso dell’ambiente, sia i relativamente al

ciclo di produzione, che a quello del consumo che, infine, a quello di smaltimento. Il

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

29

sostegno all’utilizzo di tecniche produttive eco-compatibili, inoltre, potrà determinare

un ulteriore impulso alla ricerca e all’innovazione tecnologica di prodotto e di processo,

creando una stretta relazione tra i primi due obiettivi operativi ed il terzo, anche in

ragione della crescente sensibilità dei consumatori verso prodotti eco-compatibili.

In definitiva, si rilevano robusti elementi di coerenza sia tra i quattro obbiettivi operativi

delineati nella strategia, che tra le relative attività previste. Tale coerenza sussiste,

inoltre, tra obiettivi operativi e obiettivo specifico.

FIG. 2.2 - SCHEMA DELLE PRINCIPALI RELAZIONI TRA ATTIVITÀ, OBBIETTIVI OPERATIVI E OBBIETTIVO

SPECIFICO 1

Obiettivo specifico 2 Come evidenziato nel paragrafo 2.1, il tema dello sviluppo

sostenibile è parte integrante dell’obiettivo globale cui si ispira in Programma Operativo

Fesr 2007-2013. In tal senso, appare pienamente coerente col quadro esposto

nell’analisi di contesto l’individuazione nella “Efficienza energetica e energia da fonti

rinnovabili” del primo degli obiettivi operativi dell’obiettivo specifico “Garantire le

condizioni di sostenibilità ambientale preservando e valorizzando le risorse naturali,

culturali e paesaggistiche per migliorare la qualità della vita e l’attrattività del

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

30

territorio”. Tale coerenza risiede nelle principali direttrici lungo le quali muove il

suddetto obiettivo: la salvaguardia dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile e la riduzione

dei costi energetici.

La ridotta produzione di energia da fonti rinnovabili e l’utilizzo di tecnologie produttive

ad alto consumo energetico, determinano un elevato impatto ambientale tanto nella

produzione energetica che in quella industriale, così come evidenziato dalla frequenza

con la quale, nel Lazio, vengono superate le soglie normative di sostanze inquinanti

nell’aria (CO2, PM10, Ozono). A tal proposito, si mette correttamente in evidenza

l’adesione dell’Italia al protocollo di Kyoto, adesione che impone interventi permanenti

e radicali al fine di adeguare le emissioni di gas serra ai livelli stabiliti.

In tal senso, coerentemente con quanto esposto nella strategia generale, l’obiettivo in

questione pone l’accento sull’efficienza energetica, migliorabile attraverso la

promozione di tecnologie produttive a risparmio energetico, ciò anche in considerazione

della crescente consapevolezza nella popolazione dell’importanza delle tematiche

ambientali e la conseguente opportunità di coniugare i nuovi bisogni dei consumatori

con la promozione di processi produttivi rispettosi delle risorse ambientali e con bassi

livelli di inquinamento. Sembra, inoltre, qui compatibile con le indicazioni della

Commissione Europea, il sostegno economico ai programmi di risparmio energetico,

realizzati sia da soggetti pubblici che da soggetti privati, dato l’elevato costo iniziale di

questi ultimi, in particolare in fase di riconversione di impianti, soprattutto se rapportati

all’attuale dimensione media delle imprese regionali, sostanzialmente piccole o

piccolissime. Peraltro, i rientri in termini di risparmio energetico diventano significativi

nel medio periodo, tempo difficilmente affrontabile da piccole imprese se non

opportunamente motivate e sostenute.

Il secondo obiettivo operativo, “Prevenzione del rischio ambientale”, oltre che trovare

piena giustificazione il quanto emerso in sede di analisi di contesto (presenza di siti

inquinati, ampie aree a rischio dissesto idrogeologico, ecc), concorre direttamente

all’accrescimento della sostenibilità ambientale e alla valorizzazione delle risorse

naturali e, quindi, appare del tutto coerente con l’obiettivo specifico di riferimento. E’

peraltro chiaramente evidente la stretta connessione tra il secondo ed il terzo obiettivo

operativo, individuato nella creazione “di nuovi modelli di gestione e promozione

integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto

di vista naturale, culturale e artistico”. Il Lazio gode, infatti, di un patrimonio

archeologico, architettonico e paesistico di rilevanza internazionale, la cui salvaguardia

è condizione necessaria per lo sfruttamento delle relative opportunità di sviluppo.

Parimenti, la promozione di nuovi modelli di fruizione di territori di interesse

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

31

archeologico e naturalistico, attraverso sistemi che da un lato preservino l’ambiente e

dall’altro ne esaltino le specificità storico-culturali appare qui del tutto coerente con

l’obiettivo di riferimento, e con gli altri obiettivi operativi. In definitiva, i tre obiettivi

operativi, e le attività ad essi sottese, appaiono coerenti tra loro e con il secondo

obiettivo specifico.

FIG. 2.3 - SCHEMA DELLE PRINCIPALI RELAZIONI TRA ATTIVITÀ, OBIETTIVI OPERATIVI E OBBIETTIVO

SPECIFICO 2

Obiettivo specifico 3 L’elevata differenziazione territoriale che caratterizza la regione è

alla base della costruzione del terzo obiettivo generale ”promuovere una mobilità

integrata e sostenibile e una società della conoscenza inclusiva per una maggiore

efficienza del sistema Lazio”. L’analisi di contesto presente nel Por illustra con

chiarezza come il sistema regionale si caratterizzi per un forte potere attrattivo dell’area

romana. Tale concentrazione non attiene, peraltro, esclusivamente all’aspetto

economico, ma anche a quello culturale, demografico e sociale.

Il terzo obiettivo specifico pone al centro della strategia la necessità, da un lato, di

alleggerire tale concentrazione, favorendo lo sviluppo di sistemi esterni all’area urbana

romana e, dall’altro promuovendo azioni che facilitino il trasferimento di persone e

informazioni da e verso la capitale, tramite lo sviluppo di reti materiali ed immateriali.

Lo “sviluppo di una mobilità integrata e sostenibile”, indicato come primo obiettivo

operativo, trova quindi una sua giustificazione nella necessità di intervenire sui sistemi

del trasporto locale, attraverso un loro potenziamento e una loro razionalizzazione, al

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

32

fine di ridurne le esternalità e di abbassarne i costi di trasferimento. A tal proposito,

l’analisi di contesto ha evidenziato l’alta percentuale di persone che utilizzano il proprio

mezzo di trasporto per recarsi al lavoro, aumentando, così, la congestione delle vie di

accesso ai centri urbani e le emissioni inquinanti.

L’obiettivo operativo in questione intende accrescere la capacità attrattiva del trasporto

pubblico, sia tramite il potenziamento del servizio pubblico, che attraverso una

razionalizzazione del suo sistema di gestione. Inoltre, spostando parte dei movimenti di

persone dal trasporto privato individuale, al trasporto pubblico collettivo, si concorre a

ridurre la pressione veicolare nell’area metropolitana di Roma (principale collettore

degli spostamenti giornalieri) al cui pendolarismo urbano giornalmente si aggiunge

quello proveniente dalle aree esterne. Si rileva che è stata correttamente evidenziata la

necessita di promuovere mezzi pubblici a trazione pulita, azione perfettamente

complementare alle precedenti nell’ottica di una riduzione dei costi e delle esternalità

del trasporto pubblico e privato.

Sembra qui opportuno ribadire quanto emerso nell’analisi di contesto circa le evidenti

criticità tipiche di un sistema polarizzato, e i rilevanti problemi che ne derivano rispetto

al trasporto. La crescente domanda di mobilità, dovuta soprattutto al decentramento

della popolazione della capitale nei dintorni e negli altri capoluoghi di provincia,

evidenzia come l’obiettivo operativo appena illustrato si inserisca in dinamiche

complesse, che coinvolgono approcci programmatori molteplici, sia dal punto di vista

settoriale che istituzionale, e che hanno a che fare sia con la mobilità in senso stretto,

ma anche con l’urbanistica e con abitudini consolidate.

Appare importante segnalare la necessità di ridurre la capacità attrattiva del polo

romano, così da contenere la necessità e la lunghezza degli spostamenti. Il

potenziamento delle reti immateriali, in tal senso, può essere un fattore stimolo e di

supporto verso la costruzioni di un sistema policentrico. L’accrescimento della

connettività regionale, tramite il potenziamento delle infrastrutture di rete, rientra nel

novero degli interventi prioritari per lo sviluppo dell’eGovernment regionale, aspetto

concorrente all’accrescimento dell’efficacia e dell’efficienza del settore pubblico, e alla

competitività di un territorio. La concentrazione del sistema laziale nell’area romana

non riguarda, infatti, soltanto aspetti demografici o economici, ma anche quelli relativi

all’accessibilità dei servizi; accessibilità estendibile, in termini spaziali, tramite il

potenziamento delle reti telematiche attraverso il Sistema Pubblico di Connettività.

L’obiettivo operativo “Potenziare l’accessibilità alle TIC” tende, quindi, da un lato a

ridurre il digital divide territoriale (fattore che non fa che accrescere la marginalità di

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

33

alcune aree della regione) e, dall’altro, a razionalizzare e potenziare l’offerta di servizi

in una regione caratterizzata da una forte disomogeneità dimensionale degli enti e dei

soggetti pubblici che vi operano. Di tale potenziamento si avvarranno, del resto, non

solo gli enti pubblici coinvolti (aumento dell’efficienza, riduzione dei costi, ecc.), ma

anche i cittadini, che vedranno accresciuta la gamma di servizi a disposizione e si

interfacceranno con un’amministrazione più razionale ed efficiente.

Inoltre, il potenziamento delle reti di comunicazione immateriali permette di

implementare le reti di relazione tra i soggetti economici, produttivi e scientifici presenti

sul territorio. È bene qui sottolineare la necessità che, a tale potenziamento, si affianchi

una reale implementazione dei servizi offerti, soprattutto da parte del settore pubblico.

Non è raro il caso, infatti, in cui il rinnovamento di una piattaforma non sia

accompagnato, poi, da un adeguato rinnovamento anche dei servizi offerti, lasciando

così inespresse le potenzialità di quest’ultima. Inoltre, l’utilizzo di nuove tecnologie

comunicative e di servizio può accrescere il rischio di marginalizzazione di alcune realtà

sociali e produttive che presentano forti resistenze all’alfabetizzazione informatica,

rischio in parte riducibile tramite opportune campagne formative e di supporto, e con la

costruzione di sistemi di interfaccia user frendly semplificati.

Infine, l’ultimo obiettivo operativo previsto, denominato “Potenziamento dei network di

cooperazione”, trova piena continuità con il secondo obiettivo operativo appena

descritto. Promuovere i network oltre il territorio regionale risulta elemento

strategicamente complementare ai precedenti. L’allargamento delle reti relazionali,

facilita l’apprendimento, lo scambio di buone pratiche, il confronto scientifico e, in

ultima analisi, la cooperazione su tematiche che, come quelle del Por, richiedono

sempre più spesso un approccio sopra-regionale. Relazionare il sistema Lazio con altri

soggetti nazionali ed europei, con forte convergenza di interessi strategici, con i quali

attuare programmazioni, sperimentazioni e progettazioni congiunte sembra qui del tutto

coerente con un obiettivo che vede nell’integrazione tra territori e istituzioni la sua

principale finalità.

Anche per il terzo l’obiettivo specifico, quindi, si rileva la coerenza tra i diversi obiettivi

operativi e le relative attività previste.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

34

FIG. 2.4 - SCHEMA DELLE PRINCIPALI RELAZIONI TRA ATTIVITÀ, OBBIETTIVI OPERATIVI E OBBIETTIVO

SPECIFICO 3

Promuovere una mobilità integrata e sostenibile e una società della

conoscenza inclusiva per una maggiore efficienza del sistema Lazio

Sviluppo mobilità sostenibile integrataPotenziamento accessibilità alle

TIC

Potenziamento network della

cooperazione Obbiettivo operativo

Attività

Obbiettivo Specifico

Miglioramento qualità

ed efficienza del TPL,

pot. Rete

infrastrutturale e nodi

di scambio

Promozione trasporti

urbani puliti

Infrastrutture e servizi

di connettività

Reti collegate a circuiti

internazionali e scambi

di esperienza

Facilitazione e riduzione dei costi (anche

ambientali) di trasferimento di persone e

informazioni

Potenziamento di un modello di sviluppo

regionale policentrico

2.3 Coerenza del piano finanziario rispetto alle scelte strategiche

In termini generali le risorse disponibili per il raggiungimento degli obiettivi specifici

ammontano a 743,5 milioni di Euro, con finanziamento comunitario pari al 50%, quota

di cofinanziamento mantenuta in ognuno degli assi.

Più nello specifico (si veda la tabella 2.1), l’asse accessibilità raccoglie la quota più

ampia di finanziamento, pari al 38,6% del totale stanziato. Ciò si traduce in 287mil di

euro complessivamente destinati ad interventi per la mobilità sostenibile e per

l’implementazione di reti immateriali. Tendenzialmente in linea con l’asse precedente

sono i finanziamenti destinati all’Asse I, pari 254mil di euro (34,1% del totale), mentre

inferiore di circa 11 punti percentuale è la quota destinata all’Asse II.

A quest’ultimo, infatti, sono destinati 174 milioni di euro, vale a dire rispettivamente

113 e 80 milioni di euro in meno rispetto all’Asse I e all’Asse II. Tali differenze,

peraltro, non sembrano qui riconducibili ad un minor “peso strategico” del secondo

obiettivo specifico, rispetto agli altri 2.

Da un lato, infatti, gli interventi infrastrutturali relativamente all’asse “Accessibilità”, e

di erogazione di incentivi relativamente a quello “Ricerca e innovazione”, sembrano qui

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

35

richiedere un finanziamento leggermente più consistente che non per quelli previsti

dall’Asse II.

TAB 2.1 - RIPARTO FINANZIARIO TRA GLI ASSI PRIORITARI DEL POR COMPETITIVITÀ NEL PERIODO

2007-2013 (IMPORTI IN MILIONI DI EURO)

In secondo luogo, i temi della sostenibilità e dell’impatto ambientale, risultano essere

trasversali al programma e sottostanti tanto alle finalità dell’Obbiettivo operativo 4

dell’Asse I (“favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo

sostenibile), quanto a quelle dell’Obiettivo operativo 1 dell’Asse II (“sviluppare una

mobilità sostenibile integrata”).

Tali considerazioni delineano, quindi, una distribuzione delle risorse compatibile tanto

con il “peso relativo” che ogni Asse ha all’interno della logica della programmazione,

quanto con le finalità degli obiettivi specifici relativi ai diversi Assi.

2.4 Valutazione del rischio delle scelte strategiche operate sulla base dell’esperienza passata

Gli obiettivi specifici disegnati nella strategia, i relativi obbiettivi operativi e, ancor più,

le rispettive attività, configurano un policy-mix che comprende azioni già sperimentate

nella precedente programmazione e altre che presentano alcuni elementi di novità. In

altre parole, quindi, il rischio delle misure elencate nel documento potrebbe essere

direttamente proporzionale al carattere innovativo, e quindi non compiutamente

sperimentato, di alcune di queste ultime.

Tale bilanciamento, pertanto, da un lato mira a garantire una continuità tra gli interventi

della vecchia e della nuova programmazione Fesr (così come evidenziato nel capitolo

1.8 del Por) e, dall’altro, sostiene le misure più innovative con attività e modalità

conosciute e per le quali si è maturata una consolidata esperienza.

Finanziamento totale Assi

Contributo comunitario

Controparte nazionale

V.A. % ASSE I

Innovazione e economia della conoscenza

127 127 254 34,1

ASSE II Ambiente e Prevenzione dei rischi

87 87 174 23,4

ASSE III Accessibilità 143,5 143,5 287 38,6

ASSE IV Assistenza tecnica

14,25 14,25 28,5 3,8

Totale 371,75 371,75 743,5 100,0

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

36

TAB 2.2 - ARTICOLAZIONE DEI TRE ASSI PRIORITARI

OBIETTIVI

SPECIFICI OB.

OPERATIVI ATTIVITÀ

GRADO

INNOVAZIONE

ATTIVITÀ 1. Potenziamento e messa in rete delle competenze regionali;

2. Sostegno per attività di ricerca e trasferimento tecnologico alle imprese

1

3. Reti di cooperazione tra imprese e centri di ricerca;

4. Sostegno agli investimenti innovativi delle PMI;

5. Promozione dell’impresa innovativa;

6. Acquisizione di servizi qualificati per le PMI;

7. Sostegno all’accesso al credito delle PMI…

8. Sostegno ai processi di aggregazione, patrimonializzazione… *

2

9. Promozione dell’internazionalizzazione delle PMI;

10. Sviluppo innovativo in specifiche filiere produttive; 3

11. Interventi innovativi in materia di logistica industriale; **

I

4 12. Promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi dell’ambiente… ***

1 1. Promozione dell'efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili;

*

2. Interventi di contrasto ai fenomeni di inquinamento atmosferico ***

3. Bonifica e recupero delle aree e dei siti inquinati.

2

4. Prevenzione e gestione del rischio idrogeologico.

5. Valorizzazione delle strutture di fruizione delle aree protette;

II

3

6. Interventi per la valorizzazione e la promozione dei GAC

1. Miglioramento del TPL (trasporto pubblico locale), potenziamento della rete infrastrutturale e dei nodi di scambio.

*** 1

2. Promozione di trasporti urbani puliti; ***

2 3. Infrastrutture e servizi di connettività *** III

3 4. Reti collegate a circuiti internazionali e scambio di esperienze ***

In tabella viene esplicitato (laddove necessario) il grado di innovazione delle singole

attività previste dal Piano Operativo; innovazione intesa come novità rispetto alla

precedente programmazione.

L’obiettivo specifico I, in particolare, presenta tre attività innovative, di cui solo la

numero 12 (“Promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi dell’ambiente,

ecoinnovazioni nella gestione e nel recupero dei rifiuti; contabilità ambientale;

interventi finalizzati alla certificazione ambientale”) ad elevato valore innovativo, in

particolare per quel che concerne la gestione e il recupero dei rifiuti. Le attività 8 e 11,

invece, presentano aspetti di maggior continuità rispetto al passato, in quanto in parte

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

37

riconducibili a quanto previsto da alcuni strumenti dell’Asse IV del DOCUP Obiettivo 2

2000-2006.

Similmente, anche il secondo obiettivo specifico si caratterizza per un equilibrio tra

attività sperimentate e “nuove” attività. Queste ultime, in particolare, sono identificabili

nella “promozione dell'efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili”

(attività n.1) e negli “interventi di contrasto ai fenomeni di inquinamento atmosferico”

(attività n.2), e solo nel secondo caso si può parlare di misura realmente innovativa (e

perciò più rischiosa), essendo la prima già stata sperimentata, anche se nel solo settore

pubblico.

Il terzo obiettivo specifico, infine, presenta un livello di innovazione sicuramente

maggiore dei precedenti, e questo soprattutto in ragione delle novità contenute nei

regolamenti comunitari relativamente alla nuova programmazione; per quanto,

soprattutto per quel che concerne le azioni rivolte al miglioramento e alla

razionalizzazione della mobilità, in linea con alcuni interventi contenuti nel DOCUP

Obiettivo 2 2000-2006 (nodi intermodali e miglioramento dell’accessibilità al trasporto

ferroviario).

Nel complesso si può considerare che il rischio di realizzabilità delle strategie

programmate possa essere facilmente affrontato e risolto anche per le azioni più

innovative, sia utilizzando esperienze di governance della Regione maturate al di fuori

della gestione dei fondi strutturali, sia curando con particolare attenzione le modalità e

procedure attuative.

2.5 La concentrazione territoriale degli interventi

Come precisato nel Programma operativo, “pur non essendo prevista una specifica

concentrazione geografica e finanziaria per le altre attività del POR […] la dimensione

territoriale assume rilievo per quanto concerne le attività e gli obiettivi perseguiti sulle

aree specifiche evidenziate nell’ambito del paragrafo 3.3.4 (ovvero le aree a vocazione

produttiva, di valorizzazione ambientale e culturale e i comuni montani), che

interessano in particolare il tema innovazione sul quale puntare per favorire i processi di

sviluppo e di crescita del sistema produttivo”. In altre parole, gli interventi trovano una

loro territorializzazione non attraverso una localizzazione geografica diretta, ma come

conseguenza indiretta della loro implementazione. Tale territorializzazione mira, da un

lato, a consolidare i punti forza delle diverse aree territoriali regionali e, dall’altro, a

ridurre le disparità geografiche già messe in evidenza. Per ciò che concerne l’Asse I,

tanto gli interventi a sostegno dello sviluppo della ricerca industriale e delle attività di

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

38

trasferimento sul tessuto imprenditoriale regionale, che quelli orientati al

“rafforzamento della capacità innovativa delle PMI”, trovano nelle diverse aree a

vocazione produttiva della regione fattori di naturale concentrazione. I 10 distretti

industriali e sistemi produttivi locali (per un totale di circa 4000 unità locali con 90.000

addetti), cui si aggiunge il Distretto Tecnologico dell’aero spaziale, rappresentano,

quindi i principali beneficiari di tali misure. Ciò è ancor più evidente per le azioni

rientranti nell’obiettivo operativo 3 (“Innovazione nelle aree produttive regionali), che

pone nella valorizzare delle “esperienze caratterizzate da contenuti innovativi dei

Distretti tecnologici e dei Poli di eccellenza produttiva” il centro della propria logica di

intervento.

Sempre riguardo il rafforzamento di aree territoriali regionali, il secondo obiettivo

specifico, in particolare con le azioni sottese al terzo obiettivo operativo (“Creare nuovi

modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle

aree di particolare pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico”) pone

l’accento sulla volontà di sviluppare il potenziale attrattivo di aree geograficamente

definibili in base ai tematismi prioritari individuati nel Programma Operativo in

oggetto.

Infine, gli interventi del terzo Asse da un lato mirano a ridurre l’isolamento di alcune

aree geografiche (soprattutto montane) tramite il potenziamento delle reti immateriali e

l’implementazione di servizi on-line e, dall’altro, intendono potenziare e migliorare lo

sviluppo urbano tramite le azioni di “sviluppo di una mobilità sostenibile” (ob. Opertivo

1). Sviluppo che non interesserà, peraltro, la sola area romana (ovvero la zona che

presenta, dal punto di vista della mobilità, le criticità maggiori) ma, anche attraverso

l’ottimizzazione del sistema dei trasporti e la promozione di veicoli a trazione pulita, le

altre aree urbane della regione.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

39

3 VALUTAZIONE DELLA COERENZA DELLA STRATEGIA CON LE CON LE LINEE GUIDA STRATEGICHE COMUNITARIE, LE POLITICHE NAZIONALI E REGIONALI

In questa sezione del rapporto si riportano i risultati delle valutazioni condotte in merito

al grado di consapevolezza del programma rispetto alla strategia di livello più generale,

cioè quella propria della politica regionale europea (come sostanzialmente riassunta

negli Orientamenti Strategici Comunitari), e quella che per l’Italia è stata declinata nel

QSN. In esito a tali valutazioni il programma mostra di essere uno strumento attuativo

di tale strategia, interpretando e ponendo le premesse e le condizioni per applicare quei

principi prioritari e trasversali dell’intervento pubblico comunitario, con particolare

riferimento a:

� la tensione verso lo sviluppo sostenibile per il tramite delle opzioni in materia di

politiche ambientali;

� il principio di pari opportunità e non discriminazione.

In particolare l’azione valutativa descritta nella presente sezione del rapporto, si è

concentrata sui seguenti aspetti, più diffusamente illustrati nelle pagine che seguono:

� coerenza della logica e delle priorità di intervento del programma con gli

Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) e con il Quadro Strategico Nazionale

(QSN);

� relazioni tra il programma ed il contesto generale delle politiche regionali;

� grado di pertinenza e rilevanza nel programma dei risultati della valutazione

ambientale strategica (VAS);

� grado di pertinenza e rilevanza nel programma del principio di uguaglianza tra

uomini e donne e delle questioni di non discriminazione.

3.1 Coerenza della logica e delle priorità di intervento del programma con gli Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) e con il Quadro Strategico Nazionale (QSN)

Gli OSC23 identificano le priorità che la Comunità ha posto a sostegno della politica di

coesione, nell’ottica di massimizzare tutte le possibili sinergie con la strategia di

Lisbona - nelle declinazioni risultanti dalla sua agenda rinnovata dirette da un lato verso

la conoscenza, la ricerca, l’innovazione, ed il capitale umano e la dimensione

23 Decisione del Consiglio del 6 ottobre 2006 sugli orientamenti strategici comunitari in materia di

coesione (2006/702/CE), pubblicata in GUCE L291 del 21.10.2006.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

40

ambientale dall’altro - ed allo stesso tempo concorrerne all’attuazione, in coerenza con

gli Orientamenti integrati per la crescita e l’occupazione (2005-2008)24 e gli

Orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione25.

Come è noto gli OSC rappresentano un contesto unico indicativo che le autorità di

programmazione sono invitate a utilizzare per l’elaborazione dei programmi, soprattutto

per permettere di valutarne il relativo contributo con riguardo agli obiettivi della

Comunità in termini di coesione, crescita e occupazione.

L’approccio complessivamente sostenuto dalla strategia elaborata per il programma

regionale dimostra che gli OSC rappresentano un preciso quadro di riferimento, e che

sono stati effettivamente messi alla base del processo posto in essere dal

programmatore, risultando in un sistema di potenziali nessi, sinergie ed interrelazioni

che nel corso del processo di valutazione ex ante, restituito nel presente rapporto, si è

potuto verificare e misurare, fornendo in ultima analisi alcuni elementi per poter

tracciare i termini della capacità del programma stesso di implementare significativi

aspetti propri della Strategia di Lisbona.

In particolare, la struttura logica della strategia del programma26 lascia intendere –

seppur con un relativo grado di esplicitazione – alcune potenziali aree di coerenza con il

quadro di riferimento delineato dagli OSC e dagli altri ambiti specifici della strategia di

Lisbona.

Infatti, i cluster di attività relativi ai tre Assi prioritari di intervento individuati dal

programma presentano tutte le premesse logiche per concorrere all’attuazione degli

orientamenti con particolare riferimento agli interventi espressi dagli OSC, con livelli e

modalità che sono differenziate proprio in relazione alle peculiarità e caratteristiche

insite nel contesto regionale, così come è stato analizzato nella fase di inquadramento

del contesto, propedeutica e preliminare a quella di elaborazione del programma.

Per altro verso, con l’interpretazione degli OSC effettuata nel QSN, l’adozione di

processi innovativi di programmazione, basati sulla unitarietà dei cicli e sulla visione

integrata delle fonti finanziarie, si è pervenuti ad un disegno programmatico di come il

Paese, per il tramite dei suoi territori e centri di competenza, contribuirà a dare

concretezza alla nuova visione della politica di coesione e dei principi derivanti dalle

agende di Lisbona e Gotheborg.

24 COM(2005) 141 definitivo. 25 2005/600/CE. 26 Si veda in particolare il cap. 3.1.1. del Programma, “Coerenza con gli orientamenti strategici

comunitari”.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

41

Anche per quanto attiene alla valutazione del confronto tra i contenuti del PO e le

specifiche indicazioni strategiche ed indirizzi operativi contenuti nelle Priorità del

QSN27, l’analisi condotta ha permesso di mettere in rilievo se e quale grado di

corrispondenza e di applicazione della dimensione strategica espressa dal QSN fosse

presente nel Programma, mirando ad evidenziare - anche per rendere maggiormente

esplicito quanto sinteticamente riportato nel programma stesso, ma certamente ben

chiaro nell’approccio logico adottato dal programmatore - come gli indirizzi strategici e

gli obiettivi definiti a livello nazionale siano conseguiti nello specifico per il tramite

della politica regionale.

Per rendere più evidente la dimensione trasversale e sinergica dei nessi verificati anche

in relazione al processo di derivazione del QSN dalle strategie e dagli indirizzi

comunitari, il valutatore ha concepito un sistema di matrici, qui di seguito riportate

(Tab. 3.1), che con riferimento ai singoli obiettivi operativi di ciascuna delle tre priorità

strategiche declinate negli altrettanti Assi del Programma, intendono esplicitare grado

ed ambiti di coerenza tra gli obiettivi operativi medesimi, gli OSC, e le priorità del

QSN. Le matrici rilevano altresì possibili integrazioni tra l’elaborazione di coerenza

formulata dal programmatore e la verifica contestualmente effettuata dal valutatore.

27 Si fa riferimento in particolare ai capp. del Programma 3.1.2. “Coerenza con il Quadro Strategico

Nazionale” (se segnala che la valutazione ex ante ha preso in considerazione la versione del QSN riveduta in data 28 febbraio 2007) e 3.1.3. “Coerenza con la Strategia di Lisbona e il PICO”.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

42

Tab. 3.1 – Ambiti e grado di coerenza tra gli obiettivi operativi degli Assi del POR, gli OSC e le priorità del QSN Obiettivi operativi Asse I POR Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) Grado* Obiettivi specifici QSN *Grado

1.2.1.: Aumentare e indirizzare meglio gli investimenti nell’RST:

• “…rafforzare la cooperazione tra imprese e istituti pubblici di ricerca…”

• “sostenere le attività di RST presso la PMI e il trasferimento di tecnologia…”

☻☻☻ 2.1.1. Qualificare in senso innovativo l’offerta di ricerca, favorendo la

creazione di reti fra Università, centri di ricerca e tecnologia e il mondo della

produzione sviluppando meccanismi a un tempo concorrenziali e cooperativi,

in grado di assicurare fondi ai ricercatori più promettenti

☻☻☻

1. Sviluppo della ricerca industriale e

delle attività di trasferimento

tecnologico sul tessuto

imprenditoriale regionale

1.2.2.: Facilitare l’innovazione e promuovere

l’imprenditorialità:

• “fornire servizi di sostegno alle imprese per accrescerne la competitività…”

• “rendere l’offerta di RST, innovazione e istruzione più efficiente ed accessibile alle imprese…”

• “sostenere l’imprenditorialità e agevolare la creazione e lo sviluppo di nuove imprese”

☻☻☻ 2.1.2. Valorizzare competenze e funzioni di mediazione per superare i limiti di

tipo relazionale e organizzativo tra gli attori del sistema della ricerca e

dell’innovazione

☻☻☻

1.2.1.: Aumentare e indirizzare meglio gli investimenti nell’ RST

“sviluppare ulteriormente la capacità di R&S, incluse le TIC, le infrastrutture di ricerca e il capitale umano…”

☻☻ 2.1.3. Aumentare la propensione delle imprese a investire in ricerca e

innovazione, sviluppando un’offerta diversificata e innovativa di strumenti

finanziari

☻☻☻

2.1.6. Sviluppare contenuti, applicazioni e servizi digitali avanzati e

accrescerne la capacità di utilizzo, l’accessibilità e fruibilità anche attraverso

adeguata promozione dell’offerta

☻☻

7.2.1. Migliorare l’efficacia dei servizi alle imprese ☻☻

7.2.2. Aumentare la competitività dei sistemi produttivi migliorando

l’efficacia dei servizi per il territorio e le imprese e favorendo la loro

internazionalizzazione

☻☻

1.2.2.: Facilitare l’innovazione e promuovere

l’imprenditorialità:

• “fornire servizi di sostegno alle imprese per accrescerne la competitività… con priorità allo sfruttamento di sinergie…”

• “sostenere l’imprenditorialità e agevolare la creazione e lo sviluppo di nuove imprese”

☻☻☻

7.2.3 Contribuire al miglioramento dell’efficienza del mercato dei capitali ☻☻

1.2.3.: Promuovere la società dell’informazione per tutti:

“Promuovere l’adozione delle TIC da parte delle imprese e delle famiglie…”

☻☻☻

2. Rafforzamento della capacità

innovativa delle PMI

1.2.4.: Migliorare l’accesso al credito:

• “sostenere strumenti diversi dalle sovvenzioni…”

• “elaborare un approccio integrato che sostenga ad un tempo l’innovazione, il suo trasferimento”

☻☻

9.1.1. Sviluppare le capacità di internazionalizzazione ☻

3. Innovazione nelle aree produttive

regionali

1.2.2.: Facilitare l’innovazione e promuovere

l’imprenditorialità:

“fornire servizi di sostegno alle imprese per accrescerne la competitività…”

☻☻ 7.2.2. Aumentare la competitività dei sistemi produttivi migliorando

l’efficacia dei servizi per il territorio e le imprese e favorendo la loro

internazionalizzazione

☻☻

1.2.2.: Facilitare l’innovazione e promuovere

l’imprenditorialità:

…”sfruttare appieno i punti di forza europei in materia di ecoinnovazioni…”

☻☻☻ 3.2.2. Accrescere la capacità di offerta, qualità e efficienza del servizio di

gestione dei rifiuti, rafforzando le filiere produttive a esso collegate e

recuperare alle opportunità di sviluppo sostenibile i siti contaminati, anche a

tutela della salute pubblica

☻☻

4. Favorire una crescita del sistema

produttivo orientata allo sviluppo

sostenibile 1.1.2.: Rafforzare le sinergie tra tutela dell’ambiente e crescita:

“…investimenti nelle infrastrutture per conformarsi alla normativa ambientale in materia di acqua, rifiuti, aria e protezione della natura, delle specie e della biodiversità…”

☻ 7.2.2. Aumentare la competitività dei sistemi produttivi migliorando

l’efficacia dei servizi per il territorio e le imprese e favorendo la loro

internazionalizzazione

☻☻

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

43

Obiettivi operativi Asse II POR Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) Grado* Obiettivi specifici QSN *Grado 3.1.1. Diversificazione delle fonti energetiche e aumento dell’energia

prodotta da fonti rinnovabili

☻☻☻

1. Efficienza energetica e energia da

fonti rinnovabili

1.1.3: Affrontare l’uso intensivo delle fonti energetiche in

Europa:

• “migliorare l’efficienza energetica…”

• “promuovere lo sviluppo e l’uso delle tecnologie rinnovabili ed alternative…”

☻☻☻

3.1.2. Promozione dell’efficienza energetica e del risparmio dell’energia ☻☻☻

3.2.1. Accrescere la capacità di offerta, la qualità e l’efficienza del servizio

idrico, e rafforzare la difesa del suolo e la prevenzione dei rischi naturali ☻☻☻ 1.1.2.: Rafforzare le sinergie tra tutela dell’ambiente e crescita:

• “…adottare investimenti che contribuiscano al rispetto degli impegni di Kyoto assunti dall’UE…”

• “…prendere misure di prevenzione dei rischi attraverso una gestione migliore delle risorse…”

• “garantire condizioni favorevoli alle imprese… recuperando l’ambiente fisico…”

☻☻☻

3.2.2. Accrescere la capacità di offerta, qualità e efficienza del servizio di

gestione dei rifiuti, rafforzando le filiere produttive a esso collegate e

recuperare alle opportunità di sviluppo sostenibile i siti contaminati, anche a

tutela della salute pubblica

☻☻☻

3.1.Promuovere le opportunità di sviluppo locale attraverso l’attivazione di

filiere produttive collegate all’aumento della quota di energia prodotta da

fonti rinnovabili e al risparmio energetico

☻☻ 2. Prevenzione del rischio ambientale

1.1.1.:Potenziare le infrastrutture di trasporto:

“…promozione di reti di trasporto sostenibili dal punto di vista ambientale, in particolare nelle aree urbane” (apertura piste ciclabili, carburanti alternativi)

☻☻

8.1.2. Elevare la qualità della vita, attraverso il miglioramento delle

condizioni ambientali e la lotta ai disagi derivanti dalla congestione e dalle

situazioni di marginalità urbana, al contempo valorizzando il patrimonio di

identità e rafforzando la relazione della cittadinanza con i luoghi

☻☻

5.1.1. Valorizzare la rete ecologica e tutelare la biodiversità per migliorare la

qualità dell’ambiente e promuovere opportunità di sviluppo economico

sostenibile

☻☻☻

5.1.2. Valorizzare i beni e le attività culturali quale vantaggio comparato

delle Regioni italiane per aumentarne l’attrattività territoriale, per rafforzare

la coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti

☻☻☻ 3. Creare nuovi modelli di gestione e

promozione integrata per la

valorizzazione del patrimonio nelle

aree di particolare pregio dal

punto di vista naturale, culturale e

artistico

1.1.2.: Rafforzare le sinergie tra tutela dell’ambiente e crescita: • “…investimenti nelle infrastrutture per conformarsi alla

normativa ambientale in materia di acqua, rifiuti, aria e protezione della natura, delle specie e della biodiversità…”

• “garantire condizioni favorevoli alle imprese… recuperando l’ambiente fisico, compreso lo sviluppo del patrimonio naturale e culturale…”

5.1.3. Aumentare in maniera sostenibile la competitività internazionale delle

destinazioni turistiche delle Regioni italiane, migliorando la qualità

dell’offerta e l’orientamento al mercato dei pacchetti turistici territoriali e

valorizzando gli specifici vantaggi competitivi locali, in primo luogo le

risorse naturali e culturali

*Legenda grado di coerenza: ☻debole, ☻☻medio, ☻☻☻forte

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

44

Obiettivi operativi Asse III POR Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) Grado* Obiettivi specifici QSN Grado* 6.1.2. Promuovere la mobilità urbana sostenibile, la connessione delle aree

produttive e dei sistemi urbani alle reti principali e le sinergie tra i territori e

i nodi logistici

☻☻☻

6.1.3. Migliorare i servizi di trasporto a livello regionale e favorire

l’accessibilità delle aree periferiche: promuovere modalità sostenibili

☻☻☻ 1. Sviluppare una mobilità sostenibile

integrata

1.1.1.:Potenziare le infrastrutture di trasporto: • “…promozione di reti di trasporto sostenibili dal punto di

vista ambientale, in particolare nelle aree urbane”; • “…misure volte a rendere i servizi comuni di trasporto

pubblico più accessibili…” • “…investimenti complementari nei collegamenti secondari

nell’ambito di una strategia regionale integrata per i trasporti le comunicazioni nelle zone urbane e rurali”.

• “… sostegno alle infrastrutture ferroviarie per una maggiore accessibilità”

☻☻☻

8.1.2. Elevare la qualità della vita, attraverso il miglioramento delle

condizioni ambientali e la lotta ai disagi derivanti dalla congestione e dalle

situazioni di marginalità urbana, al contempo valorizzando il patrimonio di

identità e rafforzando la relazione della cittadinanza con i luoghi

☻☻

2.1.7.: Sostenere la promozione di servizi pubblici moderni e rafforzare i

processi di innovazione della Pubblica Amministrazione attorno alle nuove

Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione

☻☻☻

2. Potenziare l’accessibilità alle TIC

1.2.3.:Promuovere la società dell’informazione per tutti:

• “promuovere l’adozione delle TIC da parte delle imprese e delle famiglie…”

• “garantire la disponibilità di infrastrutture TIC e di servizi collegati…”

☻☻☻

2.1.8. Garantire a cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione l’accesso

alle reti, riducendo il divario infrastrutturale riguardante la banda larga

nelle aree remote e rurali (aree deboli/marginali)

☻☻☻

8.1.3. Favorire il collegamento delle città e dei sistemi territoriali con le reti

materiali e immateriali dell’accessibilità e della conoscenza

☻☻☻ 2.6: Cooperazione interregionale:

“I programmi …dovrebbero…rafforzare l’innovazione, le PMI e l’imprenditorialità, l’ambiente e la prevenzione dei rischi. Si promuoveranno … gli scambi di esperienze e di buone prassi in materia di sviluppo urbano, la modernizzazione dei servizi pubblici (tra cui l’uso delle TIC nelle strutture sanitarie e nella pubblica amministrazione) i programmi di cooperazione, gli studi e la raccolta di dati. La cooperazione interregionale può essere incentivata nell’ambito dei programmi a favore … della Competitività regionale ed occupazione….”

☻☻☻

2.1.5. Valorizzare la capacità di ricerca, trasferimento e assorbimento

dell’innovazione da parte delle Regioni tramite la cooperazione territoriale

☻☻

2.5: Cooperazione transnazionale:

“…andrebbero sostenuti gli interventi…volti a migliorare i collegamenti immateriali (reti, scambi tra le regioni e tra le parti interessate…”

☻☻ 9.1.1. Sviluppare la capacità di internazionalizzazione ☻☻

3. Potenziamento dei network di

cooperazione

1.2.1.: Aumentare e indirizzare meglio gli investimenti nell’

RST: “…appoggiare le iniziative regionali di natura transfrontaliera e transnazionale volte a rafforzare la collaborazione e la capacità nei settori primari della politica della ricerca della Comunità…”

☻ 5.1.4 Rafforzare la capacità di conservazione e gestione delle risorse naturali

e culturali mediante la cooperazione territoriale

*Legenda grado di coerenza: ☻debole, ☻☻medio, ☻☻☻forte

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

45

Con riferimento alla prima priorità strategica alla base del Programma, implementata

per il tramite dell’Asse I “Ricerca, Innovazione e rafforzamento della base produttiva”,

il programmatore ha inteso mirare 4 obiettivi operativi, attuati mediante 12 classi di

attività, a supportare il sistema produttivo regionale nelle sfide aperte dalla

competizione globale, attraverso il rafforzamento dei processi di conoscenza

tecnologica, la realizzazione di investimenti innovativi, incluso il potenziamento del

ricorso agli strumenti ICT, l’accesso ai servizi avanzati e il consolidamento del sistema

produttivo, avendo altresì cura di valorizzare le esperienze caratterizzate da contenuti

innovativi dei Distretti tecnologici e dei Poli di eccellenza produttiva, nonché le

potenzialità sul versante internazionale. Come evidenziato alla tabella 3.1 sopra

riportata, gli ambiti di coerenza che si esplicano con consistente livello di intensità sono

quelli concentrati entro l’OSC 2 “Promuovere la conoscenza e l’innovazione a favore

della crescita”, e si presentano altresì rilevanti con alcuni degli obiettivi specifici

compresi nelle priorità 2 e 7 del QSN, rispettivamente dedicate alle politiche per la

promozione della ricerca, dell’innovazione e per le tecnologie dell’informazione e

comunicazione, e a sostenere i sistemi locali nel loro complesso, integrando in contesti

specifici le azioni rivolte alla competitività e sostenibilità dei processi produttivi, gli

interventi a favore dell’occupazione e quelli rivolti al capitale sociale. Un opportuno

ulteriore ambito di coerenza è riscontrabile con la priorità 3 del QSN, con particolare

riferimento alle tematiche dello sviluppo sostenibile di servizi alle imprese, tematiche

che sono specificamente richiamate tra gli ambiti di intervento previsti nell’Asse I del

POR.

La strategia che ispira l’Asse II “Ambiente e prevenzione dei rischi” del Programma,

articolata in 3 obiettivi operativi cui corrispondono 7 gruppi di attività che,

condividendo il principio della sostenibilità, puntano a migliorare la qualità della vita e

l’attrattività del territorio adottando misure rispettivamente volte a migliorare

l’efficienza energetica e la produzione di energia rinnovabile, a promuovere interventi

volti al recupero di aree e siti inquinati per la riqualificazione ambientale del territorio e

la prevenzione del dissesto idraulico e idrogeologico, nonché ad inserire l’insieme delle

risorse naturali e culturali di alto pregio in un disegno integrato di sviluppo, in quanto

leva funzionale alla crescita economica e culturale della Regione. Qui gli ambiti di

coerenza rilevati nella matrice appaiono più puntualmente riferibili all’OSC 1 “Rendere

l’Europa e le sue regioni più attraenti per gli investimenti e l’occupazione”, mentre sono

rilevanti e ricorrenti le sinergie con gli obiettivi riferibili alle priorità 3 e 5, del QSN,

rispettivamente orientate al recupero dei divari regionali nella distribuzione e efficienza

dei servizi e delle infrastrutture ambientali per la popolazione e le imprese e alla

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

46

promozione di un uso sostenibile ed efficiente delle risorse naturali, a tutelare la

biodiversità, il paesaggio, il patrimonio culturale e a trasformare la dotazione locale di

risorse naturali, paesaggistiche e culturali in aumento di opportunità e benessere. Un

utile nesso è altresì rilevato nel quadro della priorità 8 del QSN, con particolare

riferimento ai temi della promozione dello sviluppo ecosostenibile anche in relazione

alle politiche ambientali e dei trasporti pubblici e nell’ottica di un sistema produttivo

efficiente ed ecologicamente compatibile, aspetti presi in conto dalle attività dell’Asse

II del POR.

Da ultimo, l’impianto strategico sotteso all’Asse III “Accessibilità”, è sostanziato da

tre obiettivi operativi e 4 serie di attività mirate ad intervenire sulla mobilità sostenibile

integrata, sulla società della conoscenza inclusiva per una maggiore efficienza del

sistema regionale, per aumentare la capacità di attrazione del territorio, eliminare i

relativi attriti fisici (mobilità, accesso ai servizi, ecc.) e procedurali (governance,

semplificazione procedure amministrative, ecc.), nonché potenziare i processi di

diffusione delle conoscenze e dello scambio di esperienze anche per il tramite delle reti

di cooperazione collegate a circuiti internazionali. Tali ambiti tematici mostrano un

livello elevato di coerenza con gli OSC 1 e 2 già sopra richiamati, e, per quanto riguarda

il QSN, soprattutto con gli obiettivi specifici della priorità 2, che è dedicata alle

politiche per la promozione della ricerca, dell’innovazione e per le tecnologie

dell’informazione e comunicazione, e della priorità 6, volta ad accelerare la

realizzazione di un sistema di trasporto efficiente, integrato, flessibile, sicuro e

sostenibile per assicurare servizi logistici e di trasporto funzionali allo sviluppo.

3.2 Relazioni tra il programma ed il contesto generale delle politiche regionali

Per indagare la coerenza tra il programma ed il contesto più generale a livello di policy

regionale, è stata condotta specifica analisi sul sistema di relazioni rilevabili tra il PO e

il “Contesto Programmatorio”, sia con attenzione a quanto il programma è stato tarato

rispetto alle risorse, sia, a seconda dei casi, rispetto ad altri programmi e politiche che

operano nello stesso territorio e/o settore, anche in collegamento alla questione della

specificità del programma e al tema della programmazione unitaria delineata nel QSN.

Il valutatore ha cercato, nei limiti del possibile, di tenere conto della concomitanza di

più strumenti di policy che operano su uno stesso territorio di riferimento, definendo un

“contesto di programmazione” più ampio, e formulando considerazioni alla luce degli

obiettivi che il programma intende perseguire.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

47

L’analisi del valutatore si è in prima istanza basata sul Documento Strategico Regionale

Preliminare (DSRP)28, confrontando gli indirizzi di quest’ultimo con le opzioni e le

priorità strategiche adottate dal programmatore per il POR FESR29.

Tale confronto permette in primo luogo di evidenziare, ad ulteriore esplicitazione di

quanto illustrato dal programmatore stesso30, che la logica e la gerarchia della strategia

del programma deriva in modo diretto e lineare da un impianto strategico e

programmatico più generale.

Il DSRP descriveva il quadro programmatico quale risultato di vari strumenti settoriali e

trasversali, implementati nel quadro del sistema complessivo di policy regionale,

ponendosi come una logica premessa alle opzioni del programmatore per il 2007-2013,

in quanto evidenziava alcuni elementi su cui orientare le scelte programmatiche

successive, che si sono poi confermati quali indicatori su cui poggiare l’opzione

strategica.

Il DSRP aveva infatti già rilevato specifiche linee di azione relativamente ai temi

prioritari della politica di coesione, cui corrispondevano tipologie di intervento

prioritarie e rispettivamente riferite ai settori “innovazione”, ambiente” e “accessibilità”

e agli ambiti più trasversali “aree urbane” e “cooperazione territoriale europea”, le cui

declinazioni si pongono in lineare premessa per gli sviluppi successivamente elaborati

dal programmatore ed attualmente proposti nel programma.

Le matrici sotto riportate (Tab. 3.2) evidenziano le principali relazioni di coerenza tra i

10 obiettivi operativi riferiti ai tre Assi strategici del POR Competitività e le priorità di

intervento espresse dal DSRP con riferimento ai settori di riferimento ivi individuati.

Come si osserva dalla tabella, pur nella diversa logica con cui nel DSRP si erano

organizzate articolazione e distribuzione delle linee di intervento prioritarie, rispetto ai

macro-ambiti delle politiche di coesione 2007-2013, il livello di coerenza riscontrato

con gli obiettivi operativi tradottisi nel POR è stringente ed elevato.

28 Regione Lazio, Documento Strategico Regionale Preliminare 2007-2013, marzo 2006. 29 Si fa riferimento al cap. 3.2 del programma “Strategia di sviluppo regionale”. 30 Par. 3.2.1. del POR “Descrizione della strategia, dell’obiettivo globale, degli Assi prioritari e degli

obiettivi specifici”.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

48

Tabella 3.2– Ambiti e grado di coerenza tra gli obiettivi operativi degli Assi del POR e le linee di azione del DSRP

Obiettivi operativi Asse I del POR “RICERCA, INNOVAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLA BASE PRODUTTIVA”

Linee di azione del DSRP Grado*

1. Sviluppo della ricerca industriale e delle attività di trasferimento tecnologico sul tessuto

imprenditoriale regionale

INNOVAZIONE: • Accrescere e migliorare gli investimenti in R&S • Facilitare l’innovazione ed il trasferimento tecnologico

☻☻☻

INNOVAZIONE:

• Promuovere l’imprenditorialità • Migliorare i vantaggi competitivi della base produttiva regionale

☻☻☻ 2. Rafforzamento della capacità innovativa delle PMI

AREE URBANE: • Promuovere l’imprenditoria locale, soprattutto giovanile …garantire l’accesso a finanziamenti

agevolati

☻☻☻

3. Innovazione nelle aree produttive regionali INNOVAZIONE: • Migliorare i vantaggi competitivi della base produttiva regionale

☻☻

4. Favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile

Obiettivi operativi Asse II del POR “AMBIENTE E PREVENZIONE DEI RISCHI”

AMBIENTE: • Prevenzione dei fenomeni di cambiamento climatico e controllo del depauperamento delle risorse non

rinnovabili

☻☻

1. Efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili AMBIENTE: • Promozione dell’efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili

☻☻☻

2. Prevenzione del rischio ambientale

AMBIENTE: • Promozione di trasporti urbani puliti • Prevenzione dei fenomeni di cambiamento climatico e controllo del depauperamento delle risorse non

rinnovabili • Prevenzione e gestione del rischio ambientale • Salvaguardia e riqualificazione del territorio

☻☻☻

INNOVAZIONE: • Realizzare la valorizzazione in chiave sistemica del patrimonio culturale territoriale riconosciuto

quale risorsa

☻☻☻

3. Creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio

nelle aree di particolare pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico

Obiettivi operativi Asse III del POR “ACCESSIBILITA’”

AMBIENTE: • Tutela e conservazione della biodiversità • Valorizzazione ed uso sostenibile dell’ambiente • Salvaguardia e riqualificazione del territorio

☻☻☻

AMBIENTE: • Qualità della vita e salute dei cittadini

☻☻

1. Sviluppare una mobilità sostenibile integrata ACCESSIBILITA’: • Mobilità e miglioramento del trasporto pubblico locale

☻☻☻

2. Potenziare l’accessibilità alle TIC

INNOVAZIONE: • Promuovere una società dell’informazione inclusiva • Potenziare i sistemi e gli strumenti di accesso e fruizione alle piattaforme della conoscenza allo scopo

di renderli funzionali alle strategie di sviluppo e culturali del territorio

☻☻☻

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

49

ACCESSIBILITA’: • Potenziamento e completamento della RUPAR e ampliamento dei servizi pubblici (piano di e-

government) • Potenziamento dei network della conoscenza attraverso reti di eccellenza

☻☻☻

ACCESSIBILITA’: • Potenziamento dei network della conoscenza attraverso reti di eccellenza

☻☻

3. Potenziamento dei network di cooperazione COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA:

• Migliorare la capacità di gestione integrata dell’ambiente e del territorio… • Migliorare il sistema di prevenzione naturali e tecnologici • Costruire reti di eccellenza a sostegno delle attività di ricerca, della promozione di tecnologie

avanzate per le TIC, della mobilità di persone e beni, e dello scambio di esperienze e buone pratiche • Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale

☻☻☻

*Legenda grado di coerenza: ☻debole, ☻☻medio, ☻☻☻forte

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

50

Nella stessa prospettiva indicata dal DSRP, sta del resto procedendo l’elaborazione del

documento di programmazione specifica territoriale della politica regionale di coesione

unitaria, previsto dal QSN, che conterrà gli obiettivi generali della politica regionale di

coesione unitaria, nonché gli obiettivi specifici attraverso cui si declina la strategia

specifica e il quadro di programmazione finanziaria unitaria.

L’indagine condotta da parte del valutatore ha posto attenzione alla coerenza e sinergia

tra i sistemi di implementazione previsti nei determinati settori e territori interessati dal

Programma, ed il quadro più complessivo di policy regionale settoriale, per cui sarebbe

auspicabile complementarietà o integrazione, in modo da assicurare esternalità positive

e situazioni di reciproco vantaggio.

In particolare, il valutatore ha analizzato e verificato quelle parti del Programma in cui

si offrono rilevanti spunti ed ambiti di riflessione sulle funzioni di integrazione e/o

addizionalità delle azioni previste nel POR rispetto al sistema della politica nazionale

regionale.

Nel quadro del POR il programmatore ha comunque già provveduto ad anticipare gli

ambiti di intervento della politica regionale nazionale declinati per priorità ed obiettivi

operativi, rispetto ai quali la Regione Lazio sta definendo la relativa concentrazione

finanziaria31. Sia le indicazioni presenti nel Programma che le verifiche operate dal

valutatore confermano che la politica di sviluppo regionale nazionale attuata con le

risorse programmate prioritariamente per il tramite di Accordi di Programma Quadro

Stato-Regione (AdPQ) nei settori definiti dalla Intesa Istituzionale di Programma Stato-

Regione, integra il POR FESR Lazio 2007-2013, in funzione delle necessità di tutela e

di sviluppo del territorio, e concorre alla crescita e alla competitività del sistema Lazio

sulla base delle medesime priorità strategiche, sia perseguendo gli stessi obiettivi

operativi, per il tramite di interventi a carattere addizionale, sia individuando obiettivi

differenti e ambiti di intervento dove opera in via esclusiva, cioè secondo una modalità

di integrazione delle politiche.

Inoltre, come ben chiarito anche nel Programma, anche le politiche settoriali regionali

implementate per il tramite di specifici strumenti giuridici, normativi, programmatici

(piani, documenti di pianificazione settoriale, ecc.) che intervengono nei principali

ambiti di policy interessati dal POR, concorrono, anche in maniera addizionale o

integrativa, a definire un sistema coerente di sinergie rivolte al conseguimento del

complesso unitario delle priorità strategiche regionali.

31 Si veda in particolare il par. 3.1.4. del programma “Coerenza con le politiche nazionali e regionali

per lo sviluppo”.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

51

La verifica operata nel quadro della valutazione ex ante di cui al presente rapporto, ha

altresì tenuto conto della potenziale dimensione territoriale interessata dagli ambiti su

cui si concentra prioritariamente la strategia operativa del POR32, in quanto contesti di

riferimento coerenti e rilevanti con il complesso delle politiche e dei dispositivi

settoriali regionali, ed in particolare:

� con riferimento alla priorità 1, le aree a vocazione produttiva (Distretti

industriali e Sistemi produttivi locali);

� con riferimento alla priorità 2, le aree di valorizzazione ambientale e culturale

(Grandi Attrattori Culturali e Aree di Programmazione Integrata);

� con riferimento alla priorità 3, i comuni montani e l’accessibilità alle reti.

Sulla base della analisi valutativa così condotta è stata concepita la tabella 3.3, riportata

a seguire, che illustra gli ambiti di coerenza tra i contesti settoriali e tematici

rispettivamente interessati dal POR a livello degli obiettivi operativi, e dagli altri

strumenti specifici delle politiche di settore (precipuamente quelle rispettivamente

implementate per il tramite delle risorse nazionali per la politica di sviluppo regionale e

degli specifici strumenti giuridici e normativi di settore), evidenziando altresì, ove

rilevante, la dimensione di integrazione e/o addizionalità riscontrabile tra gli strumenti

stessi.

Come evidenziato, le ricorrenze inserite in tabella si distribuiscono in maniera

equilibrata, dimostrando che per quanto riguarda il primo asse prioritario della strategia

del Programma, le principali sinergie ed interazioni sono rilevabili a livello delle

specifiche politiche perseguite con strumenti settoriali promossi dalla Regione (leggi,

normative e dispositive di settore, ecc.), mentre per i restanti due assi, esse sono

piuttosto da ricercare nelle politiche strategiche di investimento territoriale perseguite

per il tramite degli strumenti promossi attraverso le risorse nazionali per la politica di

sviluppo regionale.

32 Si veda in particolare il par. 3.3.4 “Altre specificità”.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

52

Tabella 3.3– Ambiti di coerenza tra gli obiettivi operativi degli Assi del POR e strumenti specifici delle politiche di settore

Strumenti specifici delle politiche regionali di settore

Politiche di sviluppo promosse con risorse nazionali (AdPQ)

Politiche di sviluppo promosse con specifici dispositivi regionali settoriali (L.R., ecc.)

Obiettivi operativi Asse I del POR “RICERCA, INNOVAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLA BASE PRODUTTIVA”

Integrazione Addizionalità Integrazione Addizionalità

1. Sviluppo della ricerca industriale e delle attività di trasferimento tecnologico sul tessuto imprenditoriale

regionale ☻ ☻

2. Rafforzamento della capacità innovativa delle PMI ☻ ☻

3. Innovazione nelle aree produttive regionali ☻

4. Favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile ☻

Obiettivi operativi Asse II del POR “AMBIENTE E PREVENZIONE DEI RISCHI”

1. Efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili ☻ ☻

2. Prevenzione del rischio ambientale ☻ ☻

3. Creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree

di particolare pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico ☻ ☻

Obiettivi operativi Asse III del POR “ACCESSIBILITA’”

1. Sviluppare una mobilità sostenibile integrata ☻ ☻ ☻

2. Potenziare l’accessibilità alle TIC ☻

3. Potenziamento dei network di cooperazione ☻ ☻

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

53

Nelle medesime prospettiva e finalità, la verifica condotta dal valutatore ha altresì

riguardato l’analisi delle strategie perseguite dagli altri PO finanziati con i Fondi

strutturali - FSE e FEASR - allo scopo di evidenziare gli opportuni nessi di coerenza,

anche rispetto all’applicazione delle specifiche relative ai criteri adottati nella

demarcazione tra i fondi, nonché rilevare altresì eventuali duplicazioni o

sovrapposizioni delle iniziative previste tra i diversi strumenti di programmazione.

In particolare, nel Programma gli elementi di demarcazione tra fondi strutturali sono sia

evidenziati a livello generale33, sia indicati più specificamente all'interno dei paragrafi

" Sinergie con altri fondi e strumenti finanziari" dei singoli assi34.

Allo scopo di restituire in modo sintetico le principali relazioni di coerenza ed i nessi

logico-formali rilevabili tra gli obiettivi operativi del Programma e quelli relativi ai

programmi rispettivamente cofinanziati con il FSE e il FEASR, si è elaborata la matrice

riportata a seguire (cfr. Tab. 3.4), che permette di visualizzare come gli obiettivi

operativi del POR FESR trovino immediata rispondenza nelle sinergie rilevabili con il

medesimo livello di articolazione strategica per quanto attiene agli altri due programmi

presi in considerazione.

In effetti si può facilmente osservare come gli aspetti di sinergia e complementarità

siano sostanzialmente riferibili al PO FSE per quanto attiene gli Assi I e III, mentre

l’Asse II trovi più evidente riscontro con il PSR FEASR.

In particolare, per quanto riguarda il PO FSE, considerato che il programmatore ha

deciso di non fare ricorso in questa fase al principio di flessibilità tra le azioni

cofinanziate con FESR e FSE, esso concorre globalmente a sostenere in maniera

complementare gli interventi delineati nel PO FESR, in virtù della tipica dimensione

trasversale dell’insieme delle azioni riferite al capitale umano, così come articolate nei 5

Assi previsti dal PO FSE:

Come reso evidente in tabella, le maggiori e più rilevanti integrazioni tra gli obiettivi

operativi in cui tali assi si declinano nel dettaglio, e quelli del POR FESR –

sostanzialmente con riferimento agli Assi prioritari I e III – sono quelle rilevate

nell’ambito degli Assi:

• Adattabilità” con riferimento alle varie azioni sulle risorse umane volte al

rafforzamento della capacità innovativa delle imprese;

33 Per quanto riguarda il FEASR, cfr. par. 3.3.2 “Sviluppo rurale”. 34 Cfr. parr. 4.14, 4.2.4 e 4.3.4.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

54

• D) “Capitale umano” con riferimento al sostegno di processi virtuosi per il

trasferimento di conoscenze e competenze tra il mondo della ricerca e quello

dell’impresa;

• C) “Inclusione sociale” con riferimento alle misure di accessibilità alla

conoscenza ed ai servizi alla persona;

• E) “Transnazionalità e interregionalità” con riferimento agli interventi per il

trasferimento e la diffusione di risultati e buone pratiche e il potenziamento della

partecipazione ai sistemi internazionali ed interregionali della conoscenza e

dell’acquisizione di competenze.

Con riferimento invece alla demarcazione tra FESR e FEASR35, nella definizione del

quadro programmatico per la politica regionale unitaria, la Regione ha verificato la

convergenza e la complementarietà esistente tra alcuni interventi promossi attraverso il

POR FESR e quelli realizzati attraverso il Programma di Sviluppo Rurale (PSR)

cofinanziato dal FEASR e, attraverso un ampio dialogo istituzionale, ha provveduto ad

una attenta verifica della coerenza, complementarietà e integrazione tra le due politiche.

In considerazione dei vincoli esterni ed interni al PSR FEASR – derivanti dal

bilanciamento delle risorse destinate ai diversi Assi, dalla zonizzazione in “sistemi

agricolo-territoriali” coerente con quanto previsto nel PSN per lo Sviluppo Rurale36, e

dalle scelte di programmazione integrata delineate nel PSR37, nonché del mutato ruolo

del sostegno allo sviluppo rurale – si ipotizza che il POR FESR possa concorrere al

potenziamento degli effetti attesi sulle aree rurali, soprattutto per quanto riguarda

l’attuazione di quegli interventi previsti nel POR FESR che saranno rispettivamente

volti:

35 Le autorità di programmazione italiane hanno fatto riferimento ad uno specifico documento tecnico

di orientamento redatto dal DPS/MiSE in concertazione e condivisione con le Regioni e le PP.AA. (“Integrazione tra le politiche di coesione e di sviluppo rurale nel periodo 2007-2013”).

36 L’articolazione territoriale di massima assunta nel PSR ai fini programmatori è la seguente: 1) Aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata; 2) Aree rurali intermedie; 3) Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo; 4) Poli urbani.

37 Il PSR Lazio prevede tre ambiti di riferimento per la programmazione integrata, e cioè: 1. tra le diverse politiche che insistono sui territori rurali e/o che interessano i rapporti di scambio

tra questi e le aree urbane, favorendo la massima complementarietà degli indirizzi afferenti le diverse politiche (ambiente, sviluppo economico, formazione, turismo, energia, ecc.), e ricercando quanto più possibile la definizione di un quadro strategico unitario e coerente;

2. all’interno del Programma di Sviluppo Rurale, tra obiettivi, assi e misure, su base settoriale e territoriale;

3. tra i diversi strumenti della pianificazione territoriale che hanno ad oggetto in tutto o in parte le aree rurali (Piani regolatori, piani di sviluppo socio economici delle Comunità Montane e dei Parchi, Piani aree protette, Piani territoriali di coordinamento, ecc.).

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

55

• Nel quadro dell’Asse I dal momento che il PSR non prevede azioni di

sostegno diretto alla R&S in campo agricolo e agro-alimentare,

o alla diffusione e all’introduzione di tecnologie innovative,

qui intese con riferimento specifico al settore

agroalimentare, con particolare riferimento ai settori quali

biotecnologie e bioscienza, chimico-farmaceutico e

agroenergetico;

o alla contestuale promozione di azioni espressamente volte a

favorire la diffusione tra tutti gli “utenti del mondo rurale”

dei risultati della ricerca applicata (promosse non solo

nell’ambito della politica di coesione unitaria, ma anche di

altri programmi nazionali e regionali);

o alla realizzazione di iniziative per l’introduzione e la

diffusione di innovazione tecnica e organizzativa, di

processo e di prodotto, lungo le filiere produttive.

• Nel quadro dell’Asse II, tenuto conto che “la tutela dell’ambiente e delle

risorse naturali” è individuata nel PSR quale priorità tematica di carattere

orizzontale

o il più ampio utilizzo dei prodotti agricoli e forestali

finalizzati alla produzione di bioenergia e la nascita di

filiere bioenergetiche, anche per il tramite di impianti di

trasformazione dell’impresa agricola di dimensione medio-

grande, soprattutto in sinergia con i processi relativi alle fasi

finali della filiera agro-energetica (integrazione con le reti

di distribuzione e vendita dell’energia prodotta per usi

agricoli, civici ed industriali);

o il sostegno allo sviluppo dei territori rurali che ricadono

nelle aree naturali protette interessate da progetti di

valorizzazione integrata;

• Con riferimento all’Asse III, lo sviluppo delle reti immateriali nelle aree

rurali con problemi complessivi di sviluppo e caratterizzate da fenomeni di

marginalità, nell’ambito del Sistema Pubblico di Connettività e la diffusione

degli strumenti della Società della conoscenza, prevedendo il PSR solo il

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

56

sostegno diretto agli imprenditori agricoli per la connessione alla rete

telematica o interventi limitati ai piccoli borghi o villaggi rurali38.

In fase di attuazione delle strategie riferite rispettivamente ai due Programmi dovrà

essere ben sorvegliata la dimensione complementare tra le azioni e le misure previste,

allo scopo di evitare la possibile sovrapposizione tra le linee di attività delineate.

38 Di cui al par. 3.3.4 del Programma FESR, già richiamato in precedenza.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

57

Tab. 3.4 – Ambiti e grado di coerenza e sinergia tra gli obiettivi operativi del POR FESR e quelli del PO FSE e del PSR FEASR

Obiettivi operativi Asse I “RICERCA, INNOVAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLA BASE PRODUTTIVA”

Obiettivi operativi POR FSE Grado* Assi , misure e/o obiettivi specifici PSR FEASR Grado*

Asse A “Adattabilità”: Sostenere lo sviluppo di spin off di

impresa dal settore della ricerca pubblico e privato

☻☻☻

1. Sviluppo della ricerca industriale e delle attività di trasferimento

tecnologico sul tessuto imprenditoriale regionale

Asse D “Capitale umano”: Sostenere la creazione e lo

sviluppo di reti virtuose tra soggetti produttori di

conoscenza e mondo delle imprese per il trasferimento di

conoscenza, tecnologie e competenze e il consolidamento

di percorsi integrati di formazione superiore e alta

formazione

☻☻☻

Asse 1 “Miglioramento della competitività del settore

agricolo e forestale:

• Misure volte a favorire il trasferimento delle attività di

ricerca e sviluppo, l’innovazione tecnologica e

organizzativa, il trasferimento dell’innovazione

Asse A “Adattabilità”:

• Favorire la competitività e l’eccellenza delle imprese

attraverso l’innovazione organizzativa e l’utilizzo di

nuove tecnologie;

• Sostenere la formazione degli imprenditori per

favorire l’innovazione;

• Favorire l’innovazione del tessuto produttivo

attraverso processi di formazione e riorganizzazione

del personale in materia di alta specializzazione

tecnico-scientifica e del management

☻☻☻ 2. Rafforzamento della capacità innovativa delle PMI

Asse D “Capitale umano”:

• Consolidamento e sviluppo di un’offerta formativa di

qualità attenta ai fabbisogni delle imprese e dei

lavoratori;

• Implementare un sistema regionale della formazione

permanente

☻☻☻

Asse 1 “Miglioramento della competitività del settore

agricolo e forestale:

• Misure tese alla ristrutturazione e all’innovazione del

capitale fisico (ammodernamento aziende agricole,

forestali ed agro-alimentari, forestazione produttiva,

infrastrutture, prevenzione rischi e interventi

straordinari);

• Misure per la qualità dei prodotti e delle produzioni

(raggiungimento standard qualitativi, partecipazione a

sistemi di qualità, promozione prodotti di qualità).

☻☻

3. Innovazione nelle aree produttive regionali

Asse 1 “Miglioramento della competitività del settore

agricolo e forestale:

• Misure per la qualità dei prodotti e delle produzioni

(raggiungimento standard qualitativi, partecipazione a

sistemi di qualità, promozione prodotti di qualità).

☻☻

4. Favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo

sostenibile

Asse A “Adattabilità”:

• Migliorare la qualità delle condizioni di lavoro,

anche nei termini di favorire la crescita professionale

con particolare attenzione alla componente

femminile;

• Ampliare le opportunità formative di quei lavoratori

in condizione di minore stabilità lavorativa;

• Favorire l’innovazione del tessuto produttivo

attraverso processi di formazione e riorganizzazione

del personale in materia di alta specializzazione

tecnico-scientifica e del management

☻☻

Asse 2 “Miglioramento dell’ambiente e dello spazio

rurale”:

• Misure per incentivare i benefici ambientali prodotti

dall’agricoltura biologica, tramite interventi per

l’adozione di sistemi produttivi eco-compatibili, a

basso impatto ambientale, di difesa del suolo e delle

acque, di produzione di prodotti sani, al benessere

degli animali e alla salvaguardia del patrimonio

genetico animale e vegetale.

☻☻

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

58

Obiettivi operativi Asse II “AMBIENTE E PREVENZIONE DEI RISCHI”

Asse 2 “Miglioramento dell’ambiente e dello spazio

rurale”: Misure volte a favorire diffusione di

pratiche/attività per la riduzione dei gas serra, incluso lo

sviluppo della filiera bioenergetica, lo sviluppo delle

bioenergie mediante il sostegno diretto alle aziende

agricole per impianti di microgenerazione e/o

modificazione dell’ordinamento colturale per la

produzione di bioenergia, l’ottenimento di biomasse da

destinare alla produzioni di energia da fonti rinnovabili.

☻☻

1. Efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili

Asse 3 “Diversificazione dell’economia rurale e qualità

della vita”: Sostegno alla progettazione e realizzazione di

impianti da energie rinnovabili (i.e. bio-termici) a

beneficio di comunità e distretti rurali.

☻☻

2. Prevenzione del rischio ambientale

Asse 2“Miglioramento dell’ambiente e dello spazio

rurale”:

• Misure sul tema della difesa del suolo attraverso il

sostegno per attività di ripristino o recupero delle aree

attraverso il finanziamento di microinterventi

realizzati a livello aziendale o comunque di piccola

scala

• Azioni di tutela e miglioramento quali-quantitativo

delle risorse idriche superficiali e profonde

• Misure per il miglioramento della gestione della

risorsa suolo per ridurre l'erosione e limitare il

dissesto idrogeologico, incrementare e mantenere il

tenore di sostanza organica e limitare la

contaminazione chimica

☻☻☻

3. Creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la

valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal

punto di vista naturale, culturale e artistico

Asse 2“Miglioramento dell’ambiente e dello spazio

rurale”:

• Misure agroambientali ed agroforestali per la tutela

della biodiversità e la conservazione del paesaggio

agrario e quello rurale;

• Misure per incentivare le iniziative tese ad

incrementare il valore ricreativo delle aree di pregio

ambientale.

☻☻☻

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

59

Asse 3 “Diversificazione dell’economia rurale e qualità

della vita”:

• Interventi per la tutela e riqualificazione del

patrimonio rurale mediante redazione di piani di

gestione, protezione ed utilizzazione delle aree a forte

valenza ambientale e sensibilizzazione delle

popolazioni rurali sulle problematiche ambientali.

• Misure di incentivazione dei programmi volti a

potenziare le iniziative di sostegno alla valorizzazione

integrata del patrimonio e del sistema produttivo

locale delle aree rurali, secondo strategie di crescita

su base multisettoriale per assicurare l’integrità del

patrimonio naturalistico e ambientale dei territori

rurali, arrestare i processi di degrado ambientale, e

favorire la valorizzazione sostenibile delle risorse in

chiave turistica.

☻☻☻

Obiettivi operativi Asse III “ACCESSIBILITA’”

1. Sviluppare una mobilità sostenibile integrata

Asse 3 “Diversificazione dell’economia rurale e qualità

della vita”: Misure di sostegno dei programmi

infrastrutturali per l’accesso a servizi innovativi, in

particolare quelli relativi alla diffusione dell’ITC.

☻☻☻

2. Potenziare l’accessibilità alle TIC

Asse C “Inclusione sociale”: • Contribuire a sviluppare e/o consolidare iniziative di

comunità locali per l’inclusione;

• Operare per contrastare e prevenire nuove forme di

marginalità sociale.

☻☻

Asse 4 “Leader”: Interventi infrastrutturali specifici per le

reti materiali a dimensione più limitata e funzionali a

migliorare i collegamenti per le aziende agricole e per

piccole porzioni di territorio interessate allo sviluppo, alla

diversificazione economica e al miglioramento della

qualità della vita nelle aree rurali

☻☻

3. Potenziamento dei network di cooperazione

Asse E “Transnazionalità e interregionalità”:

• Sostenere azioni transnazionali e interregionali di

condivisione di informazioni, risultati e buone

pratiche;

• Realizzare azioni formative e di mobilità finalizzate

all’accrescimento delle competenze di studenti e

lavoratori per lo sviluppo economico e territoriale

dei sistemi.

☻☻☻ Asse 4 “Leader”:

Azioni di cooperazione transnazionale ed interregionale tra

GAL

☻☻

*Legenda grado di coerenza: ☻debole, ☻☻medio, ☻☻☻forte

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

60

3.3 Grado di pertinenza e rilevanza nel programma dei risultati della valutazione ambientale strategica

L’azione valutativa condotta rispetto al grado di integrazione dei risultati della

valutazione ambientale strategica (VAS) nel programma FESR, si è basata sulla

realizzazione coordinata delle attività di VAS e di valutazione ex ante, onde

minimizzare il rischio di duplicazioni procedurali e, soprattutto, contribuire a una

maggiore efficacia delle valutazioni, riconducendo a unità l’apprezzamento degli aspetti

socio-economici e ambientali del programma. L’integrazione di VAS e valutazione ex

ante è in effetti avvenuta a livello di redazione dei rispettivi rapporti di valutazione, non

senza una propedeutica interazione tra i valutatori (ex ante e ambientale) e tra questi e il

programmatore.

La verifica operata dal valutatore ex ante, oggetto di questo capitolo del Rapporto, ha

preso le mosse da quanto il programmatore stesso ha definito nel programma anche in

considerazione delle indicazioni contenute nel rapporto ambientale, dei pareri espressi

dalle autorità ambientali e dal pubblico nel corso delle relative consultazioni39.

In linea generale la valutazione ex ante conferma che il POR, pur nella consapevolezza

che lo sviluppo sostenibile della Regione si gioca su alcuni settori che sono al tempo

stesso fattori di crescita economica e potenziali depauperatori delle risorse ambientali, si

inserisce senz’altro tra gli strumenti di programmazione che, integrandosi alle azioni

sostenute attraverso le risorse nazionali per la politica di sviluppo regionale e agli altri

piani e programmi per la coesione e lo sviluppo, favorisce le sinergie tra dimensione

economica, sociale ed ambientale, e concorre quindi alla più complessiva finalità

orizzontale dello sviluppo sostenibile.

Gli elementi del Rapporto ambientale considerati nella definizione della strategia del

POR hanno in particolare riguardato:

a. principali problemi evidenziati dall’analisi di contesto nella situazione ambientale

regionale;

b. gli effetti potenzialmente producibili sull’ambiente dalle attività che si prevede di

realizzare;

c. le proposte formulate con lo scopo di: 1) attenuare gli effetti negativi o esaltare gli

effetti positivi potenzialmente producibili dall’attuazione della strategia del

39 Si fa riferimento in particolare alle sezioni del programma 1.3 “L’ambiente e le risorse naturali”, 2.1

“Valutazione ex ante e Valutazione Ambientale Strategica” e 3.4.1 “Sviluppo sostenibile”.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

61

Programma; 2) individuare i possibili criteri attuativi da utilizzare per la concessione

di aiuti e finanziamenti finalizzati all’incremento della sostenibilità ambientale del

Programma.

In effetti, già a partire dall’analisi di contesto, nel POR risulta da un lato evidente la

dimensione di integrazione delle tre componenti basiche dello sviluppo sostenibile

(economica, sociale e ambientale), nonché la presa in conto puntuale - attraverso una

specifica sezione dedicata - dei pertinenti e più rilevanti aspetti ambientali, a costituire

una piattaforma informativa senz’altro adeguata per l’individuazione dei bisogni dei

territori e la definizione delle opzioni programmatiche.

Nell’apprezzare il grado di considerazione dei risultati della VAS nel programma, il

valutatore ex ante ha fatto riferimento direttamente al rapporto ambientale40, redatto

parallelamente all’elaborazione del PO e del rapporto di valutazione ex ante, mirando

alla individuazione degli elementi utili ad approfondire se e in che misura il PO

consideri l’unitarietà della politica regionale relativamente all’integrazione del principio

orizzontale dello sviluppo sostenibile.

Sul piano della coerenza con gli aspetti ambientali richiamati negli OSC e nel QSN il

Rapporto ambientale ha rilevato come il POR nasca sotto il segno della sostenibilità

ambientale della sua strategia e delle azioni che dovrebbero contribuire a realizzarla,

chiarendo come la vocazione ambientale del POR si esprime, seppur con diversa

intensità, attraverso tutti e tre gli obiettivi generali del Programma. Conseguentemente

anche l’analisi effettuata a livello della coerenza tra il POR e le strategie ambientali

comunitaria e nazionale, è stata considerata dal valutatore ambientale nel complesso

soddisfacente41.

Il processo di scoping messo in atto dal valutatore ambientale ha in prima istanza

permesso di enucleare, con la migliore approssimazione possibile, le implicazioni delle

attività previste dal POR, in termini di rapporti di causa/effetto (effetti rispettivamente

diretti o indiretti, ad impatto positivo o negativo) con l’ambiente e, dunque, degli ambiti

di analisi ambientale sui quali porre l’interesse per le successive opportune verifiche.

40 REGIONE LAZIO, Valutazione ambientale strategica per il Programma operativo “Competitività e

occupazione” 2007-13, RAPPORTO AMBIENTALE, Roma, 5 aprile 2007. 40 Cfr. cap. 3.3. “Coerenza del POR con gli obiettivi di sostenibilità ambientale”. 40 Cfr. cap. 3.3. “Coerenza del POR con gli obiettivi di sostenibilità ambientale”.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

62

La tabella di seguito riportata, che costituisce una esemplificazione sintetica di quanto

oggetto di dettagliata e più sofisticata trattazione in varie sezioni del Rapporto

ambientale42, ha lo scopo di richiamare in questa sede gli ambiti di interesse ambientale

potenzialmente presi in considerazione, esplicitando altresì natura ed intensità delle

relazioni rilevate per ciascun obiettivo operativo del POR.

42 Si è fatto in particolare riferimento al paragrafo 3.4.2 ed alle Tabelle 6, 20, 21, 22 e 23 del Rapporto

ambientale.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

63

Tabella 3.5 – Effetti potenziali degli obiettivi operativi del POR sulle componenti ambientali evidenziate

Componenti ambientali interessate*

Obiettivi operativi Asse I del POR “RICERCA, INNOVAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLA BASE PRODUTTIVA”

Ari

a e

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bia

men

ti

cli

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Rum

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elet

trom

agn

etic

he

Ben

esse

re e

sa

lute

um

ana

1. Sviluppo della ricerca industriale e delle attività di trasferimento tecnologico sul tessuto imprenditoriale regionale I+ I+ I+ I+

2. Rafforzamento della capacità innovativa delle PMI I+ I+ I+ I+ I+ I+

3. Innovazione nelle aree produttive regionali D+ D+ D+ D+ D+ D+

4. Favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile D++ D++ D++ D++

Obiettivi operativi Asse II del POR “AMBIENTE E PREVENZIONE DEI RISCHI”

1. Efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili D++ I- I- I+ D++

2. Prevenzione del rischio ambientale D+++ D+++ D+++ I+++ I+++ D++ D+++

3. Creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare

pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico I++ I++ D+++ D+++ I+ I+

Obiettivi operativi Asse III del POR “ACCESSIBILITA’”

1. Sviluppare una mobilità sostenibile integrata D+++ I++ I++ I+ D++ D+++

2. Potenziare l’accessibilità alle TIC I+ I+ D++

3. Potenziamento dei network di cooperazione I+ I+ I+ I+

*Tipo e grado di rilevanza della relazione: D= diretta; I= indiretta; +positivo, - negativo: +/- debole, ++/-- medio, +++/--- forte

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

64

Per ciascuna delle componente ambientali interessate, il valutatore ambientale ha

opportunamente posto in evidenza alcuni problemi considerati prioritari, di seguito per

brevità riportati, che il programmatore ha in effetti correttamente recepito e tenuto in

debito conto nella progressiva definizione della strategia di intervento del programma:

- concentrazione delle emissioni inquinanti e climalteranti dovute al traffico veicolare

(soprattutto a Roma) ed all’energia termoelettrica soprattutto nella provincia di

Roma;

- consumi energetici fortemente dipendenti dai prodotti petroliferi;

- trascurabile ricorso alle fonti energetiche rinnovabili;

- forte concentrazione territoriale delle emissioni in atmosfera;

- situazione di notevole criticità delle acque superficiali;

- scarsa efficienza del sistema depurativo delle acque reflue;

- diffusa presenza di situazioni di rischio idraulico e di dissesto idrogeologico;

- difficile tutela della biodiversità a causa della frammentazione delle aree naturali;

- gravi alterazioni del paesaggio costiero a causa delle pressioni antropiche dovute a

crescita urbana e ad attività turistiche;

- crescente invecchiamento della popolazione con relativo incremento di sensibilità

alle patologie ambientali;

- adesioni trascurabili delle imprese alla certificazione ambientale;

- elevata concentrazione territoriale della pressione antropica sull’ambiente.

Nella progressiva declinazione della strategia a livello operativo operata nell’ambito

delle tre priorità individuate dal Programma, anche tenuto conto delle opportunità

segnalate dal valutatore ambientale in relazione alle componenti oggetto dell’analisi di

scoping, sono state quindi coerentemente previste attività che nella loro dimensione

attuativa saranno mirate all’eliminazione, o quanto meno all’attenuazione, dei problemi

ambientali riscontrati e posti all’attenzione in occasione della diagnosi del rapporto

ambientale.

Sempre con riferimento alla dimensione più attuativa del Programma, rispetto ai

potenziali impatti esercitati dalle attività del POR sulla componente ambientale, il

rapporto ambientale ha infatti fornito proposte indicative per attenuare gli effetti

potenziali sopraindicati, definendo altresì le modalità per integrare orizzontalmente il

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

65

principio di sviluppo sostenibile nelle successive fasi di attuazione del POR43. La

tabella riportata a seguire riassume tali proposte, sempre a livello dei singoli obiettivi

operativi del programma, sulla cui base si dovranno orientare le future scelte operative e

organizzative.

43 Si veda la Tabella 24 del Rapporto Ambientale.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

66

Tabella 3.6– Proposte per il miglioramento della sostenibilità ambientale a livello degli obiettivi operativi degli Assi del POR (da Rapporto ambientale)

Obiettivi operativi Asse I del POR “RICERCA, INNOVAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLA BASE PRODUTTIVA” Proposte formulate nel Rapporto ambientale

1. Sviluppo della ricerca industriale e delle attività di trasferimento tecnologico sul tessuto imprenditoriale regionale • Perseguimento della integrazione dei processi di produzione di energia rinnovabile nei

contesti paesaggistici

2. Rafforzamento della capacità innovativa delle PMI • Offerta di servizi, comuni a più imprese, attraverso le reti telematiche per razionalizzare sotto

il profilo ambientale i processi produttivi

3. Innovazione nelle aree produttive regionali

• Inserimento nei bilanci societari di dati relativi al consumo aziendale di risorse naturali

• Adozione di sistemi efficaci di gestione dell’ambiente (prevenzione inquinamenti e rischio di

incidente, integrazione tecnologie pulite nei processi produttivi, smaltimento, materiali, ecc.)

4. Favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile

• Stimolare acquisti, da parte della PA e delle imprese, di beni e servizi a basso impatto

ambientale (acquisti “verdi”)

• Istituire un programma di assistenza alle PMI per l’adozione della certificazione ambientale

di processo e di prodotto (spazi ed edifici produttivi, cicli produttivi, cicli di consumo, cicli di

smaltimento materiali)

• Consulenze professionali di supporto alle imprese per favorire innovazioni tecnologiche

“verdi”

Obiettivi operativi Asse II del POR “AMBIENTE E PREVENZIONE DEI RISCHI”

5. Efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili

• Promozione di processi produttivi finalizzati a risparmio energetico ed a più elevata efficienza

energetica

• Promozione del risparmio energetico sia nel riscaldamento che nel condizionamento degli

edifici

6. Prevenzione del rischio ambientale

• Monitorare la diffusa presenza di dissesti

• Nel caso di interventi sulla erosione delle coste marine considerare l’estensione massima del

contesto in cui si opera.

7. Creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio

dal punto di vista naturale, culturale e artistico

• Promuovere la tutela e la creazione di corridoi verdi urbani ed extraurbani

• Istituire collegamenti ecologici e funzionali (corridoi biologici) tra aree ad elevato valore

ambientale

• Garantire la conservazione di habitat e specie in SIC e ZPS

• Promozione e sviluppo di reti di mete turistiche al fine di creare sinergie attive a favore di un

turismo sostenibile

• Incentivare la conversione, o formazione, di un’offerta turistica sostenibile

Obiettivi operativi Asse III del POR “ACCESSIBILITA’”

8. Sviluppare una mobilità sostenibile integrata

• Favorire riduzione autovetture in circolazione attraverso estensione nodi di scambio tra

strada e ferrovia

• Favorire azioni di marketing a favore del trasporto collettivo

• Aumentare la tutela contro l’inquinamento acustico nelle zone residenziali

9. Potenziare l’accessibilità alle TIC

10. Potenziamento dei network di cooperazione

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

67

Con riferimento infine al giudizio più complessivo sull’adeguatezza delle modalità di

governance previste dal programma per la verifica della sostenibilità ambientale nel

corso dell’attuazione del programma stesso in esito alla valutazione di coerenza con le

indicazioni emerse nel corso della VAS, si segnala che i soggetti che saranno deputati al

presidio di tali aspetti ed i compiti ad essi attribuiti con riguardo alla fase attuativa del

POR anche in relazione al complessivo processo di monitoraggio e governance del

programma sono stati definiti nel pieno rispetto della regolamentazione comunitaria ed

in assoluta coerenza con le indicazioni derivanti dal rapporto ambientale.

In particolare, la funzione di accompagnamento e di orientamento alla sostenibilità

ambientale del Programma sarà garantita dalla collaborazione tra Autorità di gestione ed

Autorità Ambientale, sulla base delle modalità operative definite in uno specifico Piano

Operativo di Cooperazione, che indicherà nel dettaglio gli ambiti di intervento e le

attività che saranno svolte ai fini dell’integrazione ambientale, al fine di mitigare gli

effetti e di esaltare le potenzialità evidenziate in fase di valutazione strategica

ambientale, e cioè:

• L'Autorità di Gestione (AdG)44 che dovrebbe assicurare le più complessive

funzioni di orientamento e sorveglianza per l’integrazione della componente

ambientale e lo sviluppo sostenibile in coerenza con quanto specificamente previsto

dal QSN;

• l’Autorità Ambientale (AA)45, che, in raccordo con l’Autorità di Gestione,

dovrebbe garantire in tutte le fasi di predisposizione, attuazione e sorveglianza del

programma operativo regionale l’integrazione ambientale e la massima attenzione a

principi di sviluppo sostenibile - in conformità ad OSC e QSN, nonché nel rispetto

della normativa comunitaria e nazionale in materia ambientale - assicurando

efficacia e continuità al processo di valutazione ambientale strategica, anche

attraverso il monitoraggio e la gestione di eventuali meccanismi di retroazione sul

programma. In tale prospettiva l’AA dovrà tenere in conto le specifiche indicazioni

fornite dal Rapporto ambientale in relazione all’attività di monitoraggio46, fornendo

44 Si veda paragrafo 5.4 ”Disposizioni di attuazione dei principi orizzontali” del POR. 45 Si veda paragrafo 5.1.4 del POR. 46 Si fa riferimento al capitolo 8 del rapporto ambientale “Azioni per il monitoraggio ambientale”.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

68

tutti gli elementi di feed-back utili a garantire la necessaria interazione con il

continuo processo di VAS.

3.4 Grado di pertinenza e considerazione nel programma dei principi di pari opportunità e delle questioni di non discriminazione

Il Programma operativo in oggetto pone il tema delle pari opportunità come uno degli

elementi centrali attorno ai quali si sviluppa la strategia della programmazione

settennale. Tale attenzione è possibile individuarla fin dall’obiettivo globale del

Programma, che pone l’accento sullo “sviluppo inclusivo” e “rispettoso dei diritti della

persona e delle pari opportunità”.

In tal senso, il programmatore sembra aver preso nella dovuta considerazione quanto

emerso nell’analisi di contesto circa le questioni di pari opportunità e gender

discrimination47, anche in ragione dell’inserimento, tra gli indirizzi strategici generali,

della la volontà di perseguire “una più ampia partecipazione al lavoro ed una migliore

qualità del lavoro, per tutti i cittadini del Lazio, compresi i migranti”.

Le questioni di discriminazione trovano spazio, quindi, nelle scelte strategiche

contenute nel Programma Operativo in oggetto, ed in particolare nel terzo obbiettivo

specifico “Promuovere una mobilità integrata e sostenibile e una società della

conoscenza inclusiva per una maggiore efficienza del sistema Lazio”. Infatti, le azioni

previste dal relativo obiettivo operativo “Sviluppare una mobilità sostenibile integrata”,

attraverso il miglioramento del trasporto pubblico locale e, quindi, la riduzione dei

tempi e dei costi di spostamento, incidono positivamente anche sulla conciliazione

lavoro/famiglia. Inoltre, il secondo obbiettivo operativo “Potenziare l’accessibilità alle

TIC”, attraverso il rafforzamento delle infrastrutture e dei servizi di connettività, intende

promuove l’accesso ai servizi, sia attraverso una razionalizzazione dell’offerta, sia

tramite l’implementazione di servizi on-line. In tal modo vengono a ridursi i tempi e i

costi di accesso ai servizi stessi (a vantaggio della conciliazione lavoro/famiglia) e se ne

estende l’accessibilità anche ad aree geograficamente isolate.

Inoltre, per ciò che concerne il sistema di gestione e di implementazione del

programma, il programmatore specifica che “l'Autorità di gestione, ai sensi dell'articolo

16 del Reg. (CE) 1083/2006, assicura la parità di genere e le pari opportunità in tutte le

fasi della programmazione, attuazione, sorveglianza e valutazione del Programma,

anche attraverso l'autorità regionale preposta in materia di pari opportunità”. Inoltre 47 Individuabili, in linea generale, nel basso tasso di attività femminile e nella crescita della forza lavoro

extra o neocomunitari residente nella regione.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

69

“L’Amministrazione regionale adotta le misure necessarie per prevenire ogni

discriminazione fondata sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le

convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale durante le varie fasi

di attuazione dei Fondi, ed in particolare nell’accesso agli stessi”.

In tal senso, nella fase di implementazione, la Regione prevede “la messa a punto di

meccanismi procedurali ad hoc, quali: criteri di selezione; modalità di esecuzione degli

interventi; un monitoraggio “sensibile al genere e alla non discriminazione” attraverso

la misurazione disaggregata per genere di input, output ed outcome; momenti di

valutazione protesi a dare riconoscimento esplicito all’ equità come indicatore di

performance che si interseca con l’economicità, l’efficienza e l’efficacia”. Mentre,

nell’ambito “degli incentivi alle imprese di cui agli assi del presente POR […] l’accesso

delle imprese ai finanziamenti è subordinato all’integrale applicazione dei contratti

collettivi di lavoro nazionali e territoriali di settore e alla presentazione del documento

unico di regolarità contributiva (DURC)”.

Inoltre, soprattutto in relazione alle attività che prevedono incentivi alle PMI, possono

essere individuati fattori premianti, in fase di selezione, e discriminanti, nelle procedure

di ammissibilità, che perseguano i principi di pari opportunità. Appare corretta, quindi,

l’intenzione del programmatore di prestare particolare attenzione “alle imprese che si

impegnano ad assumere persone appartenenti a particolari categorie svantaggiate di cui

alla L. 68/1999 e/o che hanno una ridotta occupabilità in quanto oggetto di processi di

esclusione sociale”.

Infine, si segnala la necessità, condivisa peraltro dal programmatore, di corredare le

attività di monitoraggio delle attività, di indicatori mirati alla verifica del rispetto dei

principi di non discriminazione e dell’apporto delle azioni previste dal Programma

Operativo al perseguimento degli obiettivi di pari opportunità e di mainstreaming di

genere.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

70

4 VALUTAZIONE DEI RISULTATI ATTESI E DEGLI IMPATTI

Il presente capitolo riporta i risultati della valutazione di adeguatezza e coerenza della

struttura del sistema di indicatori (previsti nei capitoli 3 e 4 del Programma Operativo

Competitività e Occupazione FERS 2007-2013 della Regione Lazio) secondo le

indicazioni della key component n.4, prevista dal Working Document n.1 “Indicative

guidelines on evaluation methods: monitoring and evaluation indicators” (Agosto

2006).

4.1 Il sistema degli indicatori

Gli indicatori definiti nel PO rispondono al dettato normativo dell’art. 37 lettera c) del

Regolamento generale dei Fondi strutturali (Reg. CE 1083/2006) che prevede che i PO

dovranno contenere, tra l’altro: “informazioni relative agli assi prioritari e ai loro

obiettivi specifici. Detti obiettivi sono quantificati tramite un numero ristretto di

indicatori di realizzazione e di risultato, tenuto conto del principio di proporzionalità.

Gli indicatori permettono di misurare i progressi compiuti rispetto alla situazione di

partenza e l’efficacia degli obiettivi nell’attuazione degli assi prioritari”.

All’interno del programma operativo sono stati individuati un obiettivo generale, 3

obiettivi specifici, 10 obiettivi operativi, e 22 attività e il relativo sistema di indicatori si

articola secondo il seguente schema:

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

71

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

72

Tale sistema di indicatori risponde alla duplice finalità di misurare gli effetti del

programma in termini di risultato e di impatto, e di supportare l’attività di sorveglianza

dell’Autorità di gestione e del Comitato di sorveglianza (così come previsto dall’art. 66

del Regolamento CE 1083/2006).

Al fine di valutare la capacità del Programma di raggiungere gli obiettivi delineati si è

proceduto, tenendo conto dei documenti metodologici di fonte comunitaria e nazionale,

nel seguente modo:

1) verifica del set di indicatori contenuto all’interno del documento di

programmazione, in termini di fattibilità della rilevazione, pertinenza e

significatività rispetto agli stessi obiettivi.

2) verifica e validazione della quantificazione degli indicatori e dei relativi target,

facendo ricorso alle serie storiche o a esercizi di benchmarking

Tale percorso di analisi ha permesso di supportare la programmazione nella stesura

finale del PO.

4.2 Analisi degli indicatori di impatto e di risultato

Per ciascun indicatore in fase di valutazione è stata verificata48:

- la disponibilità dei dati necessari alla loro quantificazione ad intervalli regolari;

- la pertinenza con gli obiettivi di riferimento;

- la misurabilità;

- la comparabilità interregionale

Le tavole 4.1 e seguenti riportano i giudizi valutativi sintetici49 relativi ai singoli criteri

per ciascun indicatore. Come si evince gli indicatori di impatto e di risultato individuati

appaiono rappresentativi e coerenti rispetto agli obiettivi cui si riferiscono, nonché

significativi e rilevati rispetto agli assi prioritari. Inoltre la scelta del programmatore è

ricaduta per lo più su banche dati già disponibili di statistiche ufficiali prodotte e diffuse

da Istat o Eurostat, in modo tale da garantire la confrontabilità temporale e territoriale

degli indicatori stessi.

48 cfr The Evaluation of Socio-economic Development - The Guide 49 ••• OTTIMO, •• SUFFICIENTE, • SCARSO.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

73

Nel corso dell’attività di valutazione si è proceduto alla ricostruzione della serie storica

dei singoli indicatori, al fine di verificarne la misurabilità, la disponibilità di dati e la

validità dei relativi target individuati. Nel corso di tale attività sono state anche

recuperate le fonti originarie dei dati. Infatti all’interno del PO si fa riferimento in

genere ad archivi di indicatori territoriali e tematici prodotti da istituzioni varie (es.

DPS, FILAS) con finalità di monitoraggio e valutazione di politiche. Il riferimento a tali

fonti di informazioni è sufficiente, ma per garantire la rintracciabilità degli indicatori,

laddove non fossero più funzionali alle finalità informative dei singoli archivi, si ritiene

opportuno, all’interno delle tavole seguenti, esplicitare per ciascun indicatore la fonte

originaria di riferimento.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

74

Tav. 4.1 – Indicatori di impatto

Assi Obiettivo specifico Indicatori di impatto FONTE

DISPONIBILITÀ DEI DATI

PERTINENZA MISURABILITÀ COMPARABILITÀ

Indice sintetico di innovazione regionale

Filas •• ••• •• •• Brevetti ad alta tecnologia

depositati all’UEB per milione di abitanti

EUROSTAT - elaborazioni su dati EPO (European Patent office)

••• ••• ••• •••

Incidenza della spesa privata in R&S

ISTAT - Statistiche sulla ricerca scientifica ••• ••• ••• •••

Produttività del lavoro nelle PMI

ISTAT - Indagine sulle PMI (1-99 addetti) ••• •• ••• •••

Capacità di offrire lavoro regolare

ISTAT - Conti economici regionali ••• •• ••• •••

Ric

erca

, inn

ovaz

ione

e r

affo

rzam

ento

de

lla b

ase

prod

utti

va Rafforzare la

competitività del sistema produttivo

attraverso la promozione della

ricerca, dell'innovazione e del trasferimento

tecnologico Esportazioni di prodotti ad

elevata o crescente produttività

ISTAT - Statistiche del Commercio Estero ••• •• ••• •••

Emissioni di gas a effetto serra

APAT • ••• • •

Intensità energetica finale del PIL

ENEA ••• ••• ••• •••

Incidenza della spesa per ricreazione e cultura

ISTAT – Conti economici regionali ••• ••• ••• •••

Am

bien

te e

pre

venz

ione

de

i ris

chi

Garantire le condizioni di sostenibilità

ambientale preservando e

valorizzando le risorse naturali, culturali e paesaggistiche per

migliorare la qualità della vita e l'attrattività

del territorio Produttività del lavoro nel

settore del turismo

ISTAT –Conti economici regionali ••• ••• ••• •••

Utilizzo dei mezzi pubblici di trasporto

ISTAT – Multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana

••• ••• ••• •••

Emissioni di CO2 da trasporto stradale

APAT ••• ••• ••• •••

Acc

essi

bili

Promuovere una mobilità integrata e sostenibile ed una

società della conoscenza

inclusiva per una maggiore efficienza del sistema Lazio

ICT nelle amministrazioni locali

ISTAT – Rilevazione sperimentale sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni locali

•• ••• ••• •••

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

75

Con riferimento agli indicatori di impatto, si rendono necessarie, per quanto riguarda le

situazioni che nello schema riportano valori non ottimi, le seguenti precisazioni:

1) L’Indice sintetico di innovazione regionale costruito da FILAS50, ha un

notevole contenuto informativo e ha il pregio di dare una misura unica della

capacità innovativa di un territorio. Va però considerato che il numero

(nell’ultima versione sono 23) e la tipologia di indicatori da considerare nel

calcolo dell’indice sintetico, ha subito nel corso degli anni continue revisioni.

Tale aspetto sicuramente va ad impattare sulla misurabilità e sulla comparabilità

nel tempo dell’indicatore.

2) La Produttività del lavoro nelle PMI, la Capacità di offrire lavoro regolare,

le Esportazioni di prodotti ad elevata o crescente produttività, pur non

presentando nessun problema per quanto riguarda la misurabilità, la disponibilità

dei dati e la comparabilità, sono gli indicatori meno direttamente correlati con il

programma. Ciò potrebbe rendere più difficile la verifica nel tempo dell’impatto

netto delle azioni contenute nel programma.

3) Al momento della stesura del PO non è disponibile il dato regionale relativo alle

Emissioni di gas a effetto serra, ma si dispone solo del valore nazionale.

Essendo questo un indicatore fondamentale per valutare l’impatto del

programma, si è ritenuto opportuno comunque inserirlo nel PO con l’obiettivo di

lavorare in questi anni con il produttore del dato per ottenere delle stime a livello

regionale.

4) L’indicatore relativo all’ICT nelle amministrazioni locali è disponibile sono

per il 2005 perché frutto di una rilevazione sperimentale dell’Istat, e al momento

della stesura del PO non si è al corrente dell’intenzione dell’Istituto di replicare

(e con quale periodicità) la rilevazione stessa. Dato l’elevato grado di pertinenza

dell’indicatore con il programma, si è affermata la necessità di sopperire con dati

di monitoraggio all’eventuale carenza di informazioni, per poter garantire la

disponibilità di dati e la misurabilità dell’indicatore durante il periodo di

programmazione. Considerando, invece, gli indicatori di risultato, si fa presente quanto segue:

50 La FILAS è la società dedicata al sostegno dei processi di sviluppo e di innovazione del tessuto

imprenditoriale della Regione Lazio

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

76

1) Tra quelli relativi all’ASSE I, gli indicatori Spesa totale per

l’innovazione per addetto, Imprese innovatrici e Imprese che hanno

introdotto innovazioni di prodotto e/o di processo derivano dalla

“Community Innovation Survey”, una rilevazione condotta in tutti i paesi

della UE, e che l’Istat effettua per l’Italia. Le stime al momento diffuse

sono a livello di macroarea. I valori riportati nel PO per il Lazio sono

frutto di una stima ad hoc fatta dallo stesso Istat per permettere alla

società FILAS di inserirli nel calcolo del Regional Innovation

Scoreboard. Data l’importanza strategica di tali indicatori, è in corso a

livello nazionale una iniziativa per individuare metodologie di

regionalizzazione dei relativi dati. Quindi, con buona probabilità nel

corso del presente periodo di programmazione si avranno a disposizione

dati a livello regionale.

2) Con riferimento all’ASSE II, si segnala che l’assenza attuale del valore

relativo agli indicatori “Percentuale di popolazione interessata dal

rischio ambientale derivante da siti inquinati” e “Percentuale di

popolazione interessata dal rischio ambientale derivante da dissesto

idrogeologico” non pone difficoltà. Di per sé tali indicatori, gli unici

calcolati ad hoc dalla Regione, non presentano difficoltà di calcolo e la

loro misurazione nel tempo fornirà utili informazioni sul grado di

raggiungimento dell’obiettivo operativo “Prevenzione del rischio

ambientale”.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

77

Tav. 4.2 ASSE I - Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva Obiettivo specifico: Rafforzare la competitività del sistema produttivo attraverso la promozione della ricerca, dell'innovazione e del trasferimento tecnologico

Obiettivo operativo Indicatori di risultato FONTE DISPONIBILITÀ

DEI DATI PERTINENZA MISURABILITÀ COMPARABILITÀ

Intensità brevettuale EUROSTAT - elaborazioni su dati EPO (European Patent office)

••• ••• ••• ••• Sviluppo della

ricerca industriale e del suo

trasferimento sul tessuto

imprenditoriale regionale

Spesa totale per l’innovazione per addetto

ISTAT - Community Innovation Survey •• ••• •• ••

Grado di diffusione del p.c. in imprese con più di 10 addetti

ISTAT - Rilevazione sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle imprese

••• ••• ••• •••

Grado di diffusione del p.c. in imprese con meno di 10 addetti

ISTAT - Rilevazione multiscopo sulle piccole e medie imprese

••• ••• ••• •••

Indice di diffusione dei siti web delle imprese

ISTAT - Rilevazione sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle imprese

••• ••• ••• •••

Imprese innovatrici ISTAT - Community Innovation Survey •• ••• •• ••

Imprese che hanno introdotto innovazioni di prodotto e/o di processo

ISTAT - Community Innovation Survey •• ••• •• ••

Investimenti in capitale di rischio - early stage

AIFI - Dati elaborati da Aifi su richiesta ISTAT ••• ••• ••• •••

Rafforzamento della capacità innovativa

delle PMI

Capacità di esportare ISTAT - Conti economici territoriali, Statistiche del commercio estero

••• ••• ••• •••

Innovazione nelle aree produttive

regionali DA DEFINIRE

Favorire una crescita del sistema produttivo orientata

allo sviluppo sostenibile

Incidenza della certificazione ambientale

ISTAT - Conti economici territoriali, Statistiche del commercio estero

••• ••• ••• •••

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

78

Tav. 4.3 ASSE II - Ambiente e prevenzione dei rischi e relativi indicatori Obiettivo specifico: Garantire le condizioni di sostenibilità ambientale preservando e valorizzando le risorse naturali, culturali e paesaggistiche per migliorare la qualità della vita e l'attrattività del territorio

Obiettivo operativo Indicatori di risultato FONTE DISPONIBILITÀ

DEI DATI PERTINENZA MISURABILITÀ COMPARABILITÀ

Consumi di energia elettrica da fonti rinnovabili

Elaborazione ISTAT su dati TERNA ••• ••• ••• •••

Energia prodotta da fonti rinnovabili

Elaborazione ISTAT su dati TERNA ••• ••• ••• •••

Efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili

Intensità energetica dell’industria

Elaborazione ISTAT su dati ENEA ••• ••• ••• •••

% di popolazione interessata dal rischio ambientale derivante da siti inquinati

Regione Lazio • ••• ••• • Prevenzione del

rischio ambientale % di popolazione interessata dal rischio ambientale derivante da dissesto idrogeologico

Regione Lazio • ••• ••• •

Attrazione turistica ISTAT – Statistiche turismo ••• ••• ••• •••

Indice di domanda culturale

ISTAT – Statistiche culturali ••• ••• ••• •••

Creare nuovi modelli di gestione e

promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto di

vista naturale, culturale e artistico

Indice di domanda culturale

Ministero per i Beni e le Attività culturali

••• ••• ••• •••

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

79

Tav. 4.5 ASSE III - Accessibilità Obiettivo specifico: Promuovere una mobilità integrata e sostenibile ed una società della conoscenza inclusiva per una maggiore efficienza del sistema Lazio

Obiettivo operativo Indicatori di risultato FONTE DISPONIBILITÀ

DEI DATI PERTINENZA MISURABILITÀ COMPARABILITÀ

Domanda di trasporto pubblico ISTAT - Osservatorio ambientale sulle città ••• ••• ••• ••• Sviluppare una

mobilità sostenibile integrata Frequenza dell'uso dei mezzi di

trasporto urbani

ISTAT - Multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana

••• ••• ••• •••

Indice di diffusione dell’informatizzazione nei comuni

Ministero dell’interno ••• ••• ••• •••

Persone di 6 anni e più che usano Internet per svolgimento di pratiche presso i Servizi pubblici e/o Pubblica Amministrazione

ISTAT – Multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana

••• ••• ••• ••• Potenziare l’accessibilità alle

TIC

Percentuale delle imprese (con più di 10 addetti) che dispongono di collegamento a banda larga

ISTAT - Rilevazione sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle imprese

••• ••• ••• •••

Potenziamento dei network di

cooperazione DA DEFINIRE

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

80

Infine, in linea con quanto richiesto, il Programma Operativo contiene la

quantificazione dei target da raggiungere per gli indicatori di impatto e risultato. Tali

stime risultano corrette tanto alla luce degli andamenti del passato, che di quanto

stimato con gli indicatori di realizzazione e, quindi, si ritiene che i target siano

effettivamente raggiungibili.

4.3 Analisi degli indicatori di realizzazione

Gli indicatori di realizzazione proposti presentano una sufficiente copertura delle

attività previste nei singoli Assi, considerando anche la presa in conto del criterio di

“proporzionalità”. Complessivamente, il sistema di indicatori rispetta il principio di

selettività rispetto al numero di indicatori elencati, e di equilibrio rispetto agli indicatori

di impatto e di risultato.

Il valore target relativo agli indicatori di realizzazione è stato stimato sulla base di:

- risultati dell’attuazione di azioni similari nell’ambito dell’Obiettivo 2 2000- 2006;

- esperienze realizzate con l’attuazione di leggi regionali settoriali;

- ipotesi di progetti similari a quelli previsti dalle linee di azione.

I target individuati presentano ipotesi di performance plausibili, considerando anche le

risorse ipotizzabili in linea di massima per ciascun obiettivo, e verificabili alla fine del

periodo di riferimento.

Le seguenti tavole riportano, come per il precedente paragrafo, i giudizi valutativi

sintetici51 relativi ai singoli criteri per ciascun indicatore.

Tav. 4.6 ASSE I - Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva Obiettivo specifico: Rafforzare la competitività del sistema produttivo attraverso la promozione della ricerca, dell'innovazione e del trasferimento tecnologico

Obiettivo operativo Indicatori di realizzazione DISPONIBILITÀ

DEI DATI PERTINENZA MISURABILITÀ

Programmi di ricerca industriale congiunti tra mondo

della ricerca e aziende ••• ••• •••

Sviluppo della ricerca industriale e

del suo trasferimento sul tessuto

imprenditoriale regionale

PMI beneficiarie dei progetti di ricerca e trasferimento

tecnologico ••• ••• •••

Rafforzamento della capacità innovativa

delle PMI

PMI finanziate che hanno introdotto innovazioni di prodotto, di processo e

organizzative

••• ••• •••

51 ••• OTTIMO, •• SUFFICIENTE, • SCARSO.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

81

Ammontare degli investimenti garantiti ••• ••• •••

Interventi nel capitale di rischio ••• ••• •••

Innovazione nelle aree produttive regionali

Centri di competenza incentivati per il trasferimento e la diffusione delle conoscenze

tecnologiche

••• ••• •••

Favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo

sostenibile

Interventi di ecoinnovazione ambientale

••• ••• •••

Tav. 4.7 ASSE II - Ambiente e prevenzione dei rischi e relativi indicatori Obiettivo specifico: Garantire le condizioni di sostenibilità ambientale preservando e valorizzando le risorse naturali, culturali e paesaggistiche per migliorare la qualità della vita e l'attrattività del territorio

Obiettivo operativo Indicatori di realizzazione DISPONIBILITÀ

DEI DATI PERTINENZA MISURABILITÀ

Efficienza energetica e energia da fonti

rinnovabili Progetti sovvenzionati ••• ••• •••

Siti bonificati ••• ••• ••• Prevenzione del

rischio ambientale Superficie oggetto degli interventi di difesa del suolo ••• ••• •••

Interventi di valorizzazione delle aree protette ••• ••• •••

Creare nuovi modelli di gestione e

promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto di

vista naturale, culturale e artistico

Progetti di valorizzazione dei GAC ••• ••• •••

Tav. 4.8 ASSE III - Accessibilità Obiettivo specifico: Promuovere una mobilità integrata e sostenibile ed una società della conoscenza inclusiva per una maggiore efficienza del sistema Lazio

Obiettivo operativo Indicatori di realizzazione DISPONIBILITÀ

DEI DATI PERTINENZA MISURABILITÀ

Ampliamento della rete urbana ed extra urbana su ferro ••• ••• ••• Sistemi di gestione e controllo del TPL regionale ••• ••• •••

Sviluppare una mobilità sostenibile

integrata Interventi per la promozione di mezzi a trazione pulita ••• ••• •••

Aree marginali servite dalla rete a banda larga

••• ••• ••• Potenziare

l’accessibilità alle TIC Reti informatiche ad alta velocità tra aree produttive, centri di ricerca, poli e parchi tecnologici

••• ••• •••

Potenziamento dei network di

cooperazione

Progetti di cooperazione interregionale attivati

••• ••• •••

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

82

4.4 Il fabbisogno informativo di accompagnamento del programma: raccomandazioni

A conclusione del processo di valutazione del sistema di indicatori52 emerge la

necessità di mettere in atto nel corso del periodo di programmazione una serie di azioni

utili al rafforzamento dell’intero sistema di indicatori previsto. Infatti, lo sviluppo di un

coerente sistema di rilevazione ed analisi dei risultati delle azioni, risulta indispensabile

per un efficace accompagnamento, in termini di monitoraggio e valutazione, del

programma.

Da un lato occorrerà, attraverso accordi specifici con i produttori di statistiche

(soprattutto Istat, ma anche, ad esempio, Apat per gli aspetti legati all’ambiente e Filas

per le informazioni relative a R&S e Innovazione), implementare e incentivare la

produzione di dati e informazioni a livello regionale.

D’altra parte è auspicabile che accanto al sistema di monitoraggio standard, si sviluppi

un’attività sistematica di raccolta di dati sia qualitativi che quantitativi, con la finalità di

compensare le lacune informative emerse in fase di programmazione su fenomeni

oggetto di interventi specifici, e di supportare i processi valutativi. Le metodologie di

rilevazione dipenderanno dal tipo di fenomeno/intervento oggetto di osservazione,

bisognerà, quindi prevedere: indagini sull’universo o su un campione di beneficiari, casi

di studio, indagini Delphi, interviste in profondità a testimoni privilegiati.

L’integrazione tra diversi strumenti di analisi permetterà una più accurata rilevazione e

lettura dei risultati degli interventi anche in relazione a particolari tipologie di

beneficiari o ambiti territoriali.

Un ulteriore accorgimento per rafforzare il sistema di monitoraggio, oltre a potenziare

maggiormente le procedure di raccolta e trattamento dei dati, è quello di utilizzare in

modo sistematico il cosiddetto CUP (Codice Unico di Progetto), che costituisce uno

strumento utile per identificare ogni progetto d'investimento pubblico in modo univoco

nel paese e poi poterne seguirne l'evoluzione nel tempo tanto in termini finanziari53, che

fisici.

52 Per quanto riguarda il controllo degli effetti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del PO,

oltre agli indicatori previsti esplicitamente nel programma, sembra opportuno considerare anche i suggerimenti avanzati in merito nel Rapporto VAS

53 A questo fine è in corso la sperimentazione a livello nazionale per collegare e integrare il sistema nazionale CUP con quello SIOPE (Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici). Ambedue i sistemi sono già attivi e obbligatori per le amministrazioni pubbliche.

Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013

83

5 VALUTAZIONE DELLE PROCEDURE DI ATTUAZIONE

5.1 Le Autorità e gli organismi del programma

Il principio sotteso all’intero processo di attuazione è quello della separazione delle

funzioni tra le diverse autorità (Autorità di gestione, Autorità di audit e Autorità di

certificazione) individuando per ciascuna funzione una specifica Direzione o Area

Regionale54. E’ inoltre prevista un’Autorità ambientale55 che ha il compito di garantire

l’applicazione del principio di sviluppo sostenibile a tutti gli interventi derivanti

dell’attuazione del POR.

Per quanto concerne gli organismi del programma, il Ministero dell’Economia e delle

Finanze e nello specifico l’IGRUE – Ispettorato Generale per i Rapporti Finanziari con

l’Unione Europea – è stato individuato come organismo responsabile per la ricezione

dei pagamenti e come organismo nazionale di coordinamento in materia di controllo. La

Direzione Regionale Bilancio è invece l’organismo responsabile per l’esecuzione dei

pagamenti. La Regione si riserva poi di stabilire la designazione di organismi intermedi

– società regionali in house, altri soggetti pubblici o soggetti privati – per svolgere una

parte o la totalità dei compiti dell’Autorità di Gestione o dell’Autorità di

certificazione.56

Infine va rilevata la costituzione, nell’ambito del Segretariato Generale, di una

conferenza delle Autorità di Gestione di tutti i Programmi cofinanziati dai fondi

comunitari (e quindi anche FSE e PSR oltre al FESR). Tale conferenza ha lo scopo di

garantire una forte integrazione nell’ambito della più ampia politica regionale unitaria,

tra le differenti politiche che verranno attivate dai diversi fondi.

5.2 I sistemi di attuazione

Il sistema di monitoraggio e la raccolta delle informazioni relativamente a ogni

operazione del programma sono di competenza dell’Autorità di gestione, la quale

garantisce anche la periodica trasmissione dei dati (finanziari, fisici e procedurali) al

Sistema Nazionale di Monitoraggio.

54 L’Autorità di gestione sarà la Direzione Programmazione Economica, l’Autorità di Certificazione

sarà la Direzione Bilancio e Tributi e infine l’Autorità di Audit sarà l’area di Staff del Dipartimento Istituzionale.

55 Direzione Ambiente e Cooperazione tra i popoli. 56 Nel caso in cui l’affidamento dei servizi non avvenga a società regionali in house si dovrà fare ricorso

a procedure di evidenza pubblica.

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Spetta inoltre all’Autorità di gestione adottare misure che garantiscano la correttezza,

l’affidabilità e la congruenza dei dati forniti dagli organismi intermedi e dai beneficiari.

Tali misure sono utili alla realizzazione di un sistema informativo trasparente che

prevede la pubblicazione di report periodici sull’andamento e i risultati conseguiti dal

programma. Queste informazioni saranno pertanto fruibili dai cittadini, dalla

Commissione europea e da altri soggetti istituzionali.

La Regione contribuirà inoltra alla messa a regime di un sistema nazionale integrato di

monitoraggio delle politiche regionali e nazionali, adottando a tal fine le regole comuni

stabilite a livello nazionale: così facendo faciliterà la verifica degli obiettivi del Quadro

Strategico Nazionale.

L’attività di valutazione si svolgerà sulla base di un Piano di valutazione che verrà

adottato dalla Regione che si doterà anche di una “sede di coordinamento” della

valutazione dei POR Competitività e Occupazione che intende assolvere la funzione di

committenza, oltre che contribuire alla definizione delle domande valutative rispetto a

singoli aspetti o misure che verranno avviate dai programmi.

Il coordinamento dell’attività di valutazione garantirà all’Amministrazione la

formulazione di domande puntuali – e quindi non generiche oppure onnicomprensive –

ma anche metodologicamente praticabili sull’andamento di alcune azioni del POR; in

tal modo sarà più agevole capire in che misura si stanno verificando gli effetti attesi

dall’attuazione delle attività stesse, il raggiungimento – o al contrario lo scostamento –

dal target desiderato.

Inoltre su richiesta dell’Autorità di gestione e del Comitato di Sorveglianza saranno

costituiti dei gruppi di pilotaggio (Steering group) per il supporto all’attività di

valutazione al fine di garantire un livello qualitativamente elevato delle valutazioni che

saranno commissionate.

Il Nucleo regionale di Valutazione degli investimenti pubblici è chiamato a contribuire

all’insieme del processo di valutazione del POR proseguendo così l’attività di

valutazione ex ante già svolta.

L’impianto disegnato per lo svolgimento dell’intera attività di valutazione, ossia Piano

di Valutazione, Sede di coordinamento e steering group, appare adeguato non solo agli

scopi tradizionali della valutazione (migliorare la qualità, l’efficacia e la coerenza del

programma) ma pure a consentire un collegamento effettivo e uno scambio proficuo di

informazioni tra la pluralità di soggetti coinvolti nella politica regionale: stakeholder,

rappresentanti del partenariato, funzionari/dirigenti interni all’Amministrazione ed

esperti settoriali.

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Lo scambio dei dati tra la Regione, le Amministrazioni centrali e la Commissione

europea avverrà elettronicamente utilizzando i servizi del sistema comunitario SFC

2007.

La Regione comunicherà, inoltre, alla Commissione i dettagli e le modalità di

funzionamento dei propri sistemi di gestione e controllo entro 12 mesi

dall’approvazione del programma. Il sistema di controllo sarà articolato su due livelli:

� il controllo finanziario concernente la regolare esecuzione delle operazioni,

l’ammissibilità delle spese, la completezza della documentazione trasmessa;

� b) i controlli a campione che servono a verificare il buon funzionamento dei

sistemi di gestione e controllo ma anche a redigere rapporti annuali nonché il

rapporto finale dell’intera attività di controllo.

Con riguardo alle eventuali irregolarità che si possono verificare, la Regione provvede

mediante le proprie strutture alla prevenzione, individuazione e correzione delle

irregolarità, garantendo peraltro un’informazione tempestiva in tale ambito alla

Commissione. Qualora fosse necessario provvedere al recupero delle somme versate, la

procedura di revoca spetta al responsabile dell’attività.

La gestione dei flussi finanziari, è effettuata telematicamente attraverso i sistemi

predisposti a livello nazionale e comunitario. Le principali fasi di gestione dei flussi del

programma prevedono tre momenti: prefinanziamento, pagamento intermedio e saldo.

L’Autorità di gestione provvede al buon funzionamento del circuito finanziario e alla

efficienza complessiva del sistema contabile regionale (sia per quanto concerne il

trasferimento delle risorse, sia per quanto attiene al raccordo con gli organismi coinvolti

nell’attuazione).

Complessivamente, rispetto alla governance del POR (sistema di gestione,

monitoraggio e valutazione), la Regione sta dunque mettendo in campo una serie di

misure preventive finalizzate ad avere in tempi stretti la possibilità di avere dei sistemi

di allarme rispetto alle misure che funzionano in modo diverso da come era stato

previsto in fase di programmazione.

Laddove i risultati attesi dalle attività del programma dimostrano scostamenti

significativi sarà possibile intervenire tempestivamente. Ciò è particolarmente

importante in virtù dell’esperienza acquisita nel precedente periodo di programmazione

in cui si è verificato che alcune misure abbiano avuto performance persistentemente non

brillanti.

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5.3 Informazione e pubblicità

Il POR attribuisce all’Autorità di Gestione la preparazione, l’attuazione e la

sorveglianza del Piano di Comunicazione e quindi la messa in opera di un’ampia attività

informativa ai potenziali beneficiari sulle opportunità del POR, avendo cura di attuare il

principio di trasparenza, di diffusione dei risultati e di sottolineare il ruolo fondamentale

svolto dall’Unione Europea.

Per la realizzazione di una comunicazione efficace andranno tenute in considerazione le

raccomandazioni formulate dal Valutatore Indipendente (Rapporto di Valutazione in

itinere aggiornato a dicembre 2005). In particolare per quanto riguarda la necessità di

“fornire informazioni chiare e complete sugli strumenti disponibili e sulla relativa

distribuzione tra le varie tipologie di soggetti potenzialmente beneficiari, in modo da

facilitare l’individuazione di quelli più adeguati ai singoli casi” così da eliminare le

difficoltà nell’attivazione delle procedure che servono per richiedere finanziamenti o

aiuti e, per quanto riguarda le imprese, diminuirne la dipendenza da intermediari e

consulenti.

In questa direzione andranno maggiormente utilizzati strumenti calibrati per le esigenze

dei beneficiari (incontri individuali, supporto presso le associazioni di categoria,

sportelli informativi e numeri verdi) anziché campagne pubblicitarie generaliste, oltre a

una migliore preparazione (in termini di competenza e di motivazione) degli operatori

addetti a rilasciare informazioni.

Infine poiché il Rapporto di Valutazione indipendente del Docup 2000-2006 evidenzia

una assenza di attività di informazione a favore degli enti locali e poiché tra i beneficiari

del POR 2007-2013 vi sono enti di diversi livelli di governo è auspicabile che il nuovo

Piano di comunicazione includa attività di diffusione e informazione in merito alle

opportunità offerte dal POR espressamente rivolte agli enti locali potenzialmente

beneficiari del programma.

5.4 Disposizione di applicazione dei principi orizzontali

Con riguardo al principio di pari opportunità e non discriminazione la Regione ha

adottato una “Strategia quadro per la non discriminazione e le pari opportunità per tutti”

con la quale, sia in fase di definizione che in fase di attuazione degli interventi, la

tematica delle pari opportunità – intesa in senso lato – verrà posta in primo piano.57

57 Tra gli strumenti che garantiscono le pari opportunità il POR inserisce la presentazione del

Documento Unico di Regolarità Contributiva (D.U.R.C.) e l’applicazione dei contratti collettivi di lavoro nazionali e territoriali di settore da parte delle imprese beneficiarie di finanziamenti.

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Il principio di sviluppo sostenibile verrà attuato anche sulla base delle indicazioni

emerse in fase di programmazione dalla Valutazione Ambientale Strategica oltre al

ruolo fondamentale che svolgerà l’Autorità Ambientale. L’integrazione ambientale delle

politiche avviate dal POR, verrà inoltre assicurata dalla collaborazione dell’Autorità

Ambientale con l’Autorità di Gestione nell’ambito di un Piano Operativo di

Cooperazione che verrà adottato.

Per quanto concerne il principio del partenariato il POR sottolinea in più occasioni e

con molta enfasi la volontà e la necessità di avviare una cooperazione istituzionale,

orizzontale e verticale, per garantire la piena ed effettiva partecipazione di tutti i

soggetti portatori di interesse. L’Autorità di Gestione è il soggetto a cui spetta il

compito di coinvolgere le parti economiche e sociali, a questo fine verrà istituito un

“Tavolo regionale di Concertazione e Partenariato” con un duplice scopo: da un lato

quello di garantire una periodica informazione ai soggetti partecipanti in modo da poter

ricevere le loro osservazioni o proposte per migliorare il processo di attuazione del

POR; dall’altro quello di informare i soggetti partecipanti al Tavolo regionale sulle

attività e i risultati che il programma consegue nel corso del periodo di

programmazione.

Per il buon funzionamento del Tavolo verrà attivato uno specifico staff e saranno inoltre

costituiti dei gruppi di lavoro, “composti da rappresentanze ed espressioni settoriali”,

che hanno l’obiettivo di esaminare specifiche tematiche settoriali.

Esistono, quindi, i presupposti organizzativi affinché sia il Tavolo regionale sia i gruppi

ristretti di lavoro possano funzionare efficacemente.

La Regione, inoltre, si adopererà per individuare esperienze virtuose (“buone pratiche”)

sia per quanto concerne le tematiche di intervento del programma (ossia gli assi del

POR), sia sotto il profilo attuativo e procedurale. I casi di successo individuati al

proprio interno – ossia nell’ambito del proprio Programma Operativo – o in altri territori

regionali, verranno adeguatamente promossi e diffusi sul territorio regionale, in

particolar modo per le materie sulle quali le strutture regionali hanno manifestato ed

esplicitato uno specifico bisogno.

L’attività di cooperazione interregionale, prevista e cofinanziata nell’Asse accessibilità,

servirà infine a facilitare, in un contesto partenariale e su base progettuale, lo scambio di

buone pratiche, migliorare il processo valutativo e cofinanziare progetti tra beneficiari

delle diverse regioni coinvolte. Tali attività saranno opportunamente realizzate in

coerenza con quelle di “cooperazione territoriale” (obiettivo3), inoltre nell’attuazione

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del POR saranno trasferite le buone pratiche individuate dalle reti di cooperazione

sostenute dalla Fast Track Optino.

5.5 Applicazione della normativa comunitaria

Il Programma Operativo prevede il rispetto della normativa comunitaria in materia di

aiuti di stato e disciplina degli appalti pubblici, anche in virtù della più recente

giurisprudenza comunitaria su affidamento dei servizi e società in house. Il compito di

vigilare su entrambe le tematiche è opportunamente affidato all’Autorità di gestione.