Le proiezioni ortogonaliIl metodo di rappresentazione grafica degli oggetti prevalentemente”“impiegato nel disegno tecnico e progettuale è quello delle proiezioni ortogonali. Con questo metodo un oggetto a tre dimensioni viene rappresentato, sulla superficie del foglio, scomposto in un insieme di immagini che forniscono esatte indicazioni sulla sua forma e sulle sue dimensioni; le proiezioni ortogonali però, rappresentando l’oggetto con immagini a due dimensioni, non permettono una immediata visione d’insieme dell’oggetto (come avviene nella assonometria e nella prospettiva).

Nelle proiezioni ortogonali la rappresentazione di un oggetto avviene con un insieme di immagini proiettate su tre piani, ciascuno perpendicolare (ortogonale) agli altri due. Detti piani sono denominati piano orizzontale (PO), piano verticale (PV) e piano laterale (PL). La linea che divide il piano orizzontale dagli altri due è detta linea di terra (LT).

Supponiamo di avere un oggetto qualsiasi sospeso nello spazio compreso fra i tre piani di proiezione ortogonali tra loro . Volendo rappresentare questo oggetto su ognuno dei piani di proiezione supponiamo di investirlo con un fascio di raggi proiettanti paralleli fra loro e perpendicolari (ortogonali) ai piani di proiezione. La figura che i raggi proiettano sui piani è la proiezione ortogonale dell’oggetto.

Per poterlo disegnare sul foglio in forma bidimensionale occorre operare il ribaltamento del piano orizzontale e del piano laterale. Immaginiamo di tagliare il PL lungo tutto lo spigolo che lo unisce al PO e di farlo ruotare di 90° fino a portarlo sullo stesso piano del PV. Allo stesso modo supponiamo di far ruotare il PO portandolo indietro fino ad arrivare allo stesso piano del PV e del PL. Apparirà evidente la possibilità di disegnare su un foglio (cioè su un unico piano)le tre viste dell’oggetto