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Proletari di tutti i paesi, unitevi! Scintilla Maggio 2017 Numero 80 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro La situazione è contrassegnata dal riaccendersi del pericolo di una nuova guerra mondiale, i cui focolai maggiori si trovano in Siria e nella penisola coreana, punti di attrito fra USA, Russia e Cina. Le azioni dell’imperialismo più aggressivo e pericoloso, quello guidato dal gangster Trump, hanno creato una situazione esplosiva. Stupidità? Avventurismo? No, il corso della crisi, l’ineguale sviluppo del capitalismo nei differenti paesi, il tentativo di mantenere la supremazia mondiale e affondare i propri rivali, che vogliono sottrarsi dal giogo, conduce inevitabilmente alla guerra per una nuova spartizione del mondo fra potenze imperialiste e capitaliste. I potenti interessi del complesso militar- industriale contribuiscono al riarmo, all’aumento del militarismo e allo sviluppo di un’economia di guerra, appoggiata dai governi borghesi che finanziano i monopoli bellici con ingenti commesse pubbliche. La guerra, la reazione politica, la miseria non sono “deviazioni” del capitalismo, ma sue conseguenze inevitabili, forme tipiche della putrefazione capitalistica. E poiché la borghesia e gli imperialisti oggi sono dappertutto, la preparazione del macello, l’avanzare della reazione e della miseria procedono ovunque. Da ciò ne deriva che i proletari di tutti i paesi devono imparare a vedere dentro casa il loro nemico principale. Questo nemico si chiama borghesia, una classe che sparge sempre più lo sciovinismo, il nazionalismo e il razzismo come armi ideologiche - che si diffondono grazie alla rinuncia persino del più blando pacifismo da parte dei signori riformisti - che servono a preparare la guierra e far scannare fra di loro i proletari e i popoli. Ai tentativi della borghesia imperialista di dividere e arruolare gli operai richiamandosi ipocritamente alla “difesa della sicurezza, della democrazia, della libertà”, gli operai coscienti – a 100 anni dall’Ottobre Rosso - devono rispondere con nuovi e continui sforzi per stabilire l’unità degli operai delle diverse nazioni nella lotta per abbattere il dominio della borghesia di tutte le nazioni. Per adempiere a questo compito serve un Partito indipendente e rivoluzionario del proletariato, risultato di un processo dialettico in cui convergano i migliori elementi del proletariato e i comunisti che sono sul terreno del marxismo-leninismo e dell’internazionalismo proletario.

Proletari di tutti i paesi, unitevi! Scintilla · I capi e le burocrazie sindacali collaborazionisti, dopo aver firmato un CCNL beffa, che prevede un parzialissimo ... I governi e

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Proletari di tutti i paesi, unitevi!

ScintillaMaggio 2017 Numero 80 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro

La situazione è contrassegnata dalriaccendersi del pericolo di una nuovaguerra mondiale, i cui focolai maggiori sitrovano in Siria e nella penisola coreana,punti di attrito fra USA, Russia e Cina. Le azioni dell’imperialismo più aggressivo epericoloso, quello guidato dal gangsterTrump, hanno creato una situazioneesplosiva. Stupidità? Avventurismo? No, il corso dellacrisi, l’ineguale sviluppo del capitalismo neidifferenti paesi, il tentativo di mantenere lasupremazia mondiale e affondare i propririvali, che vogliono sottrarsi dal giogo,conduce inevitabilmente alla guerra peruna nuova spartizione del mondo frapotenze imperialiste e capitaliste. I potenti interessi del complesso militar-industriale contribuiscono al riarmo,all’aumento del militarismo e allo sviluppodi un’economia di guerra, appoggiata daigoverni borghesi che finanziano i monopolibellici con ingenti commesse pubbliche. La guerra, la reazione politica, la miserianon sono “deviazioni” del capitalismo, masue conseguenze inevitabili, forme tipichedella putrefazione capitalistica. E poiché la borghesia e gli imperialisti oggisono dappertutto, la preparazione delmacello, l’avanzare della reazione e dellamiseria procedono ovunque.Da ciò ne deriva che i proletari di tutti ipaesi devono imparare a vedere dentrocasa il loro nemico principale. Questo nemico si chiama borghesia, unaclasse che sparge sempre più losciovinismo, il nazionalismo e il razzismocome armi ideologiche - che si diffondonograzie alla rinuncia persino del più blandopacifismo da parte dei signori riformisti -che servono a preparare la guierra e farscannare fra di loro i proletari e i popoli. Ai tentativi della borghesia imperialista didividere e arruolare gli operairichiamandosi ipocritamente alla “difesadella sicurezza, della democrazia, dellalibertà”, gli operai coscienti – a 100 annidall’Ottobre Rosso - devono risponderecon nuovi e continui sforzi per stabilirel’unità degli operai delle diverse nazioninella lotta per abbattere il dominio dellaborghesia di tutte le nazioni. Per adempiere a questo compito serve unPartito indipendente e rivoluzionario delproletariato, risultato di un processodialettico in cui convergano i migliorielementi del proletariato e i comunisti chesono sul terreno del marxismo-leninismoe dell’internazionalismo proletario.

La politica di miseria e di guerra di un governo da cacciare con la lotta

2 maggio 2017

Il governo Gentiloni - ungoverno tanto debole quantototalmente asservito ai padroni,alla UE, agli USA e al Vaticano -ha presentato il Documento dieconomia e finanza (DEF). Alcuni commentatori lo hannodefinito di “attesa di buonenuove”. In realtà è un DEF che proseguele politiche di austerità eliberiste attraverso altri tagli allasanità e ai servizi sociali, leprivatizzazioni, l’aumento delletasse antipopolari e ulterioririduzioni dei salari. Il suo risultato sarà una“decrescita infelice” per glioperai e le masse popolari, vistele condizioni interne(stagnazione prolungata, tagliodegli investimenti e produttivitàferma da 20 anni, salari dimerda, disoccupazione al 12%,precariato al 13%.), e quelleesterne (nuova recessione alleporte). La balla contenuta sulla“disattivazione delle clausole disalvaguardia”, verrà pagata caradai lavoratori: una cambiale da20 miliardi di euro. Dunque povertà edisuguaglianze sociali inaumento, mentre aumentano lespese militari. Per cercare di sopravvivere,questo governicchio funzionaleal disegno neocentrista del PDdi Renzi aumenta larepressione. Nell’ultimo mese si sonosucceduti episodi gravi epreoccupanti: campagneterroristiche contro pacifichemanifestazioni di opposizione,blindatura delle città, fermi“ideologici” di centinaia dimanifestanti, provocazionicontinue delle “forzedell’ordine”, cariche brutali perstroncare le proteste operaie esociali. Un altro aspetto della politicasecuritaria è il decreto legge diMinniti-Orlando, con cui sicerca di sopprimere le libertàdemocratiche, reprimere lelotte e far avanzare il progettoautoritario ed eversivo dellaborghesia. Intanto nei luoghi di produziones’intensifica lo sfruttamento, siaggrava la fatica e la tensione. Lepause diminuiscono e le multefioccano. Sopraffazioni, ricatti elavoro nero sono pane

quotidiano. Le minacce dilicenziamento e le riduzione disalario in molti casi si traduconoin realtà.I vertici sindacali da parte lorocontinuano a garantire la pacesociale e a seminare micidialiillusioni fra i lavoratori. I bonzidella Cgil festeggiano la“vittoria” sui voucher, che aprela strada ai mini jobs e al lavoroa chiamata. Si tratta di un risultatofavorevole solo per laburocrazia sindacale che pensadi aver riacquistato un ruolonella concertazione (in realtàcontinua a essere presa aschiaffoni da padroni e ministri).L’ennesimo esempio di comequesti servitorelli dei capitalistisacrificano gli interessi generalidel movimento operaio aipropri “successi” temporanei eparziali. In questa situazione spetta allaclasse operaia, ai lavoratorisfruttati il compito diriprendere la mobilitazione,lavorando per unificare le tantelotte disperse e isolate che sisuccedono nel paese,preparando lo scioperogenerale contro DEF, Jobs Act eBuona Scuola, contro lepolitiche di miseria e di guerradel governo oligarchico diGentiloni, per cacciarlo con lalotta e respingere la brutaleoffensiva capitalista, per risalirela china e riprendere la stradadella rivoluzione e delsocialismo.Il proletariato – con il suofronte unico di lotta, che è ilmezzo per riprendere fiducianella propria forza – deveabbattere gli argini che laborghesia e i riformisti hannoeretto per impedire la ripresadella lotta di classe. Ampi settori di operai dellegrandi e medie fabbriche hannola comune consapevolezza delladrammatica condizione in cui sitrovano e del fatto che i capisindacali hanno abbandonato ladifesa dei loro interessifondamentali. In diversefabbriche, specie quelle dovesono attivi delegati combattivi,gli operai hanno dimostrato disaper rialzare la testa esostenere lo scontro con ipadroni e con le burocraziesindacali. Questa tendenze sono

da sostenere e sviluppare.In una società divisi in classiantagoniste, solo la lotta diclasse indipendente degli operai,solo la difesa intransigente deipropri interessi, solo l’azionedecisa come classe separata,con i propri obiettivi e lapropria organizzazione, puòassicurare alla classe operaia lecondizioni per l’esercizio dellasua missione storica diavanguardia, in quanto classedirigente di tutti gli oppressi,per l’edificazione di una societàsenza sfruttati e sfruttatori. Per seguire questo cammino dilotta e di vittoria il proletariatoha la necessità storica diformare lo strumentofondamentale della suaindipendenza su tutti i frontidella lotta di classe: il Partitocomunista, guidato dalla bussoladel marxismo-leninismo, teoriad’avanguardia della classeoperaia. A tutti gli elementi proletari chesono sul terreno della lottaattiva contro il capitalismodiciamo: rompete conl’opportunismo e con gli indugi,colleghiamoci, organizziamoci.Noi non guardiamo alle “vecchiebandiere” che di comunistahanno solo il nome e non fannopiù nulla, se non attendere epredicare la rinuncia; guardiamoai giovani combattivi dellanostra classe, ai rivoluzionariproletari che si conquistano conla prova dei fatti, con l’esempioe con l’azione, con la devozionealla causa comune l’onore diessere comunisti. Compagne e compagni, entratenella nostra organizzazione peravanzare verso il Partito!

Il M5S è unmovimentoantioperaioll M5S torna all’attacco control’”incrostazione di potere” delsindacato. Beninteso, Grillo e soci noncriticano i vertici e la burocrazia,ma la “tradizionale”organizzazione dei lavoratori,indispensabile per resistere agliattacchi dei capitalisti. Utilizzando in modo strumentalela questione del deficitdemocratico della rappresentanzasindacale, il M5S propone la“disintermediazione dei rapportitra lavoratori e imprese” e lanecessità di “nuove forme didemocrazia diretta per lapartecipazione effettiva deilavoratori alla “governance”(gestione) aziendale. E’ una vera apologia delladecontrattualizzazione dellaforza-lavoro, per distruggere ogniforma di rappresentanza di classee mettere i lavoratori uno control’altro, in completa balia deipadroni.Non ci sono dubbi: il M5S è unmovimento populista e liberista,con un programma che punta arafforzare il dominio del capitale,comprimere il costo della forza-lavoro e semplificare l’assetto delpotere dei capitalisti. Man mano che si avvicina allastanza dei bottoni il M5Srassicura Confindustria eMarchionne: "state tranquilli, sevinceremo le elezioni faremo unapolitica consona ai vostri interessifondamentali, disorganizzando eimmobilizzando la classeoperaia". La borghesia ha moltefacce, dobbiamo combatterletutte!

Nessuna trattenuta per i bonzi sindacalimaggio 2017 3

Con la busta paga di aprile, ilavoratori metalmeccanici noniscritti ai sindacati firmatari delCCNL hanno ricevuto unmodulo per accettare orifiutare la trattenuta di 35 euroa favore di Fim-Fiom-Uilmcome “quota di serviziostraordinaria” per il contrattofirmato il 26 novembre 2016).In mancanza di compilazionee consegna di questo moduloall’azienda entro il 15 maggio daparte del lavoratore questi sivedrà sottrarre comunque i 35euro dal salario, pari a diversimesi di aumento contrattuale. I capi e le burocrazie sindacalicollaborazionisti, dopo averfirmato un CCNL beffa, cheprevede un parzialissimorecupero del potere d’acquisto,l’aumento dello sfruttamento edella flessibilità in fabbrica, oraricorrono a una formasurrettizia e non trasparente difinanziamento, basata sultruffaldino meccanismo del “chitace acconsente”. Insomma, basta la semplicedimenticanza da parte dellavoratore, affinché i vertici

confederali di categoria vedanoaffluire nelle proprie casseingenti somme rastrellate daisalari operai. Ovviamente, se passerà, questamisura verrà poi applicata atutti i contratti. Una vergognache fa venir meno il principiodel libero contributo dellavoratore all’organizzazionesindacale. Non solo: provvedimenti comequesto, assieme ad altre misurecome l’introduzione delcosiddetto wellfare integrativoo aziendale o la presenza delleburocrazie nei CdA dei fondiprevidenziali, contribuiscono arafforzare la corruzione e ladegenerazione sistematiche deisindacati che da associazioni diorganizzazione erappresentanza dei lavoratori,diventano associazioni diinganno, rapina e sfruttamentodell’operaio. Tale truffa sta passando sottosilenzio. Le forze opportunistenon vanno oltre una larvatadenuncia. Dobbiamo invece direchiaro e tondo agli operai“rifiutatevi di subire questa

ulteriore trattenuta, non uncentesimo a chi ci hasvenduto!”. Ricordiamo che i parassiti dellaburocrazia sindacale sono iveicoli diretti dell’influenzaborghese sul proletariato, imigliori sostegni del regimecapital istico-imperialistico;costoro continuano a sabotarequalsiasi lotta seria contro ilcapitale, a mantenereaddormentati gli operai, aminare la loro coscienzainfondendo loro la fiducia nelleistituzioni e nei meccanismiborghesi. Non autorizziamo nessunatrattenuta sul nostro salario!

Sevel: regime da caserma e risposta operaiaUn operaio sviene e ilcaporeparto non fa sospenderela produzione, ma chiede aglialtri operai presenti di “far fintadi non vedere e di riprendere illavoro”.Sembra una scena tratta da unracconto di Dickens; invece èaccaduto recentemente in unadelle aziende fiore all’occhiellodel “sistema Italia”, la Sevel diAtessa (Chieti), la più grandefabbrica italiana Fca di proprietàdella FIAT Chrysler, maggiorstabilimento europeo per laproduzione di veicolicommerciali leggeri. L’operaio era svenuto perchéun braccio meccanico avevaurtato la sua testa. Un traumalegato all’uso capitalistico dimacchine prive di adeguatisistemi protettivi, che spessoaccade a causa dei ritmi impostie dal taglio delle pause. In attesa dell’autoambulanza ilresponsabile aziendale dellaUTE (Unità TecnologicaElementare) intima diriprendere subito il lavoro innome del sacro profitto. I codici

di comportamento diMarchionne vengono cosìfedelmente rispettati,calpestando ogni norma disicurezza, ogni senso disolidarietà, ogni rispetto dellasalute e della dignità deilavoratori.L’indecente e scandalosoepisodio da “padrone delleferriere” è stato denunciato daidelegati FIOM di fabbrica. Con lo slogan “Il lavoratoredeve venire prima del profitto”,gli operai hanno scioperato conun’alta adesione.Attenzione, non siamo di fronteall’infamia di un singolo capetto.Sempre alla Sevel, qualche mesefa, un operaio si era urinatoaddosso perché gli era statoprobito di andare in bagno.Dunque è un sistema dacaserma quello instaurato infabbrica, che assieme allametrica Ergo-UAS serve aestrarre ogni goccia diplusvalore dagli operai.I governi e i partiti borghesi,così come i vertici sindacalinazionali sostengono e coprono

tali comportamenti padronali.Queste istituzioni e questisignori, portavoce degliinteressi padronali,compartecipi dellosfruttamento operaio e degliomicidi sul lavoro, hannocancellato tutele e diritti deilavoratori. In tal modo hannolasciato gli operai alla mercé deipadroni e dei kapò. Non basta indignarsi enemmeno basta condannareduramente il singolo episodio. Sul banco degli accusatidobbiamo mettere il dispoticoregime lavorativo di fabbricache ci costringe a ritmipazzeschi e una tensioneinsopportabile, che è funzionaleallo sfruttamento a sangue e allavessazione costante delproletariato. La lotta va dunque portatasenza esitazione contro ilsistema capitalistico che siregge sul lavoro non pagatodegli operai. Di fronte agli attentati allasalute e alla personalità deglioperai, la risposta dev’essere

dura e immediata, saltando gliattendismi e i silenzi omertosidei sindacalisti complici: losciopero di tutti gli operai, ilblocco della produzione,l’organizzazione operaia dalbasso!

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

- per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

Periodico mensile.Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012

Dir. resp. E. MassiminoRedaz: Via di Casal Bruciato 15, Roma

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Alitalia: trionfa il NOMalgrado gli schifosi ricatti, lelavoratrici e i lavoratori Alitaliahanno rigettato a grandemaggioranza l’ennesima intesa sulicenziamenti, sacrifici salariali ediscriminazioni che servono solo agarantire i profitti degli azionisti.Il risultato esprime la resistenzadegli sfruttati ai piani del capitale,alle svendite dei lacchè sindacali eai tentativi di divisione. Ora bisogna ampliare il fronte dilotta per dire basta ailicenziamenti, spezzatini e tagli.Paghino padroni e ricchi!Costruiamo con lo scioperogenerale una grande battaglia peril lavoro, contro il capitale!

Alla K-Flex, dopo 80 giorni disciopero ininterrotto, con lelettere di licenziamento prontea partire dal 26 aprile, i bonzisindacali hanno deciso lasospensione dello sciopero apartire dal 13 aprile. Hanno dunque portato avanti lavertenza senza alcuna lotta duracontro l’azienda, lasciando ilavoratori isolati e senza realiprospettive. Ora completano l’operaaffidandosi alla magistratura erestringendo la protesta alladenuncia per comportamentoantisindacale. Niente di più facile che alla finesi accontenteranno di chiedere

la CIG e quindi licenziamentimascherati.Come “ringraziamento” ilpadrone ha impedito agli operaidi rientrare in fabbrica. Dal canto loro, i lavoratoricontinuano a oltranza il presidioalle portinerie. A loro va tutto il nostroappoggio e la solidarietà diclasse, ma dobbiamo parlarechiaro e senza reticenze. E’ ora di dire basta con lapassività e le illusioni sul contodello Stato e della magistraturaborghese e dei preti.Per salvare il posto di lavoro ilavoratori K-Flex devono alzareil livello dello scontro fino in

fondo, fino all’occupazione dellafabbrica, con il sostegno deglialtri lavoratori e delle realtà dilotta del territorio. Chiamiamo tutti gli sfruttati allacostruzione del fronte unicoproletario dal basso, perdifenderci dall’offensivapadronale e ai cedimentisindacali.Con il fronte unico possiamolottare efficacemente per lasoluzione dei problemi generalidegli operai e per quelliparticolari relativi a unasituazione concreta, come nelcaso della K-Flex, avanzandorivendicazione chiare ecombattive:

*NO ai licenziamenti per iprofitti, ai licenziamenti di borsae per “giustificato motivooggettivo” deciso dall’impresa; *ritiro immediato deilicenziamenti e recupero deifinanziamenti dati ai padroni;*esproprio senza indennizzo eriapertura delle aziende chechiudono e delocalizzano;*ripristino dell’articolo 18 delloStatuto dei lavoratori.Nessun posto di lavoro deveessere perso, nessuna fabbricadev’essere chiusa! Ogni licenziato, ognidisoccupato, una barricata dellalotta di classe degli sfruttaticontro gli sfruttatori!

maggio 20174

Per respingere i licenziamenti ci vuole la lotta dura!

CEVA di Stradella, truffa ai danni degli operaiEnnesima fregatura ai dannidegli operai alla Ceva LogisticsItalia di Stradella (PV),multinazionale dei trasporti edella logistica. Una truffa che vaampiamente denunciata ecombattuta perchè puòripetersi in altre realtà.Una settantina di operai, allafine di una catena di passaggi alribasso, appalti e subappalti conil solito ginepraio dicooperative, etc., si sonoritrovati costretti a firmare uncontratto capestro conun’agenzia di parassitiintermediari che prevede ilpagamento del salario inmoneta rumena, pari a circa 300euro mensili, al di sotto del

livello di sopravvivenza. Ma cosaimporta al capitalistadell’esistenza dell’operaioquando sono garantiti profittielevati e c’è un esercito didisoccupati per rimpiazzarli?Nulla. Venuto a galla l’inganno, persinopeggiore di quella previsto dallafamigerata “direttivaBolkestein” visto che gli operaicoinvolti sono italiani, la FILTCGIL, che inizialmente avevadato il via libera alla dubbiaprocedura, ha indettoschizofrenicamente lo scioperoe il blocco dei Tir. Alla buon’ora! Casi del genere non sono certosingoli e con la fame di lavoroche morde diventeranno

sempre più frequenti. Questo èil modo per “agganciare laripresa” voluto da padroni,padroncini, governo esindacalisti conniventi.Occorre sviluppare una veralotta generale per maggioricontrolli sul lavoro nel settoredella logistica e nelle altre realtàdove dilaga il lavoro nero esottopagato. Tutti i lavoratoridevono avere un regolarecontratto collettivo. No asubappalti, agenzie diintermediazione e contratti dicomodo. Pene severe per itrasgressori e per le truffe inbusta paga.Occorre costruire un fronteunico proletario di lotta che

unisca i lavoratori dal basso esenza barriere di tesserasindacale, che abbia come puntodi partenza un programma didifesa intransigente degliinteressi economici e politicidel proletariato e si basiorganismi espressi dalla massalavoratrice e disoccupata(comitati operai, di sciopero,ecc.). Attorno ad essoriunificare le forze sindacalicombattive per la ricostruzionedi un vero sindacato generale edi classe. Ma il vero problemada risolvere, da cui dipendonotutti gli altri, è la costruzione diuna forte organizzazionepolitica, indipendente erivoluzionaria degli operai!

In aumento gli omicidi sul lavoroI dati della CGIA mettono inrisalto che nei primi mesi diquest'anno infortuni e incidentimortali nei luoghi di lavorosono di nuovo in aumento. Se nello stesso periodo del2016 c'erano stati 95 casi, tragennaio e febbraio 2017 sonodecedute 127 lavoratori (+33,7per cento). Oltre ai morti sul lavoro, sonoin crescita anche gli infortuni.Nei primi 2 mesi di quest'annosono stati denunciati 98.275eventi: 1.834 in più (+1,9 percento) rispetto allo stessoperiodo del 2016.Preoccupante la situazioneregistrata in Emilia Romagna:

oltre a essere la regione chel'anno scorso ha registrato il piùalto numero di morti nei luoghidi lavoro di tutto il Paese (128),nel 2016 ha segnato anchel'incremento più elevatorispetto l'anno precedente siain termini assoluti (+32) sia intermini percentuali (+33,3). Si tratta di dati che non colgonoil fenomeno per intero, perchènon considerano i fenomenidella “sottodenuncia” e dellavoro nero.Le cause di queste tragedie checolpiscono i proletari e le lorofamiglie sono l’incremento dellosfruttamento, l’aumento deicarichi di lavoro e dello stress,

l’assenza di misure serie diprevenzione che rappresentanodei costi improduttivi diplusvalore per i padroni. La precarietà introdotta nellevarie controriforme delmercato del lavoro, che hatrasformato il lavoratore inmerce completamente flessibilee asservita alle esigenze delcapitale, non fa che aumentare ilrischio di infortuni, soprattuttomortali, e malattie croniche. Negli ultimi anni le condizioni dilavoro degli operai stannopeggiorando costantemente.Per questo s’ impone consempre più forza la necessità diuna risposta di classe.

La sicurezza non può esseretutelata attraverso documenti,timbri, burocrazia, enti“specializzati” osottoponendosi alla logica delprofitto, ma va impostaquotidianamente all'internodelle fabbriche, dei cantieri e intutti gli altri posti di lavoro conla lotta e la partecipazioneattiva, in prima persona, deilavoratori sottoposti allanocività del lavoro salariato.Nessuna tregua ai nostriassassini. Scioperiamo in massaper difenderci dalla sete diprofitti, dalle morti e dallemalattie che ne derivano! Corr. da Bologna

Precariato e disoccupazione fondamentadella regressione contrattuale

5maggio 2017

E’ indubbio che negli ultimidecenni i lavoratori hannoperso sempre più diritti, lecondizioni di lavoro sono incontinuo peggioramento. La stagione contrattuale incorso è un ulteriore discesaverso l’inferno con contratticome sempre al ribasso, con laperdita di ulteriori diritti.L’introduzione da parte dei capiconfederali e falsi autonomi diclausole contrattuali cheprevedono forme di previdenzapensionistica e sanitariaobbligatoria non è una vittoriacome vogliono far crederci, mal’accettazione supina dellosmantellamento dello statosociale.Tutto questo lo sappiamo, edobbiamo ribadirlo: fa partedello sfruttamento capitalistache ormai non viene piùosteggiato dai burocrati dellesuddette sigle sindacali, che nonsono difensori dei lavoratori,ma pilastri di sostegno delsistema borghese.Il peggioramento contrattuale sipoggia sulle fondamenta bensolide create dal precariato edalla disoccupazione.Dalla legge Treu in poi (ma inrealtà già da prima) è evidentelo sforzo dei governi di tutti icolori politici per “inventare”sempre più forme disfruttamento legalizzato eattuare politiche economicheche ben poco hanno fatto peralleviare la disoccupazione.Precariato e disoccupazione

hanno creato un ampio esercitoindustriale di riserva, nelle suediverse forme, altamente“flessibile”, mobile, con livelli dioccupazione irregolari,assolutamente indispensabile aquesta economia basatasull’estrazione di plusvalore. Non dimentichiamo poi la falsa“generosità” dell’accoglienzadegli immigrati che di fattoservono esclusivamente comeulteriore tassello disfruttamento.Basti pensare all’aberranteschiavitù a cui sarannosottoposti i lavoratori immigratidal fatto che, concedendo aipadroni il diritto di licenziare apiacere, in caso di perdita delposto di lavoro, rischiano diessere licenziati… dall’Italia.La creazione di questa brancadell’esercito industriale diriserva attraverso le leggi e lemisure razziste, non solo tieneai margini della società centinaiadi migliaia di lavoratori stranieri,ma serve ad abbassare il poteredi contrattazione di tutti ilavoratori. La concorrenza fra lavoratorirenderà sempre più flessibile edestrutturato l’intero mercatodella forza-lavoro, servirà perridurre i salari e peggiorare lecondizioni di vita e di lavoro ditutti.La difesa dei diritti dei migrantinon è quindi un dovere disolidarietà, ma è un elementocentrale e ineludibile di unitàpolitica della classe, per

combattere la logica del sistemaeconomico mondiale che vuoleimporre in ogni paese forme dilavoro devastanti e prive di ognidiritto. Stesso lavoro, stessosalario, stessi diritti. Per tutti!In realtà deve esserci una difesaa tutto campo dei precari e deidisoccupati, di fatto i verticiconfederali ben poco hannofatto contro il precariato e ladisoccupazione ol’ipersfruttamento dei migranti.Ancora una volta questo arduocompito rimane in mano alsindacalismo di base,conflittuale e di classe.Organizzare sindacalmenteprecari e disoccupati devedivenire uno degli obiettiviprimari, un compito chedovrebbe essere svolto con lamassima unitarietà superandole sterili divisioni eopportunismi.Il tradimento dei verticiconfederali sta lasciandosempre più campo libero, mal’eccessiva proliferazione di

sigle che troppo spessoagiscono in palese concorrenzaha di fatto limitato la possibilecrescita dei sindacati che sioppongono con la lotta alcapitalismo.Sarebbe opportuno che venisseaperto un tavolo di confrontodi tutto il sindacalismo di base,conflittuale e di classe perstudiare un piano comunesull’argomento, che metta incampo un’azione di lottacostante contro ladisoccupazione e il precariato,per difendere i diritti deilavoratori e le libertà sindacali.La riduzione o meglio ancoral’eliminazione del precariato edella disoccupazione è unobiettivo che interessa non soloi diretti interessati ma tutti ilavoratori e tutti i proletari cheall’occorrenza devono lottareassieme per un mondomigliore, senza la maledettaschiavitù salariale.

Corr. da Milano

Sviluppiamo la stampa operaia!Su “AltriRitmi”, foglio diinformazione dei lavoratoridella Electrolux Forlì, sisusseguono le giuste denuncecontro la campagna didenigrazione, le pressioni, lemulte contro i delegati chefanno “paura” perché adottanouna attività sindacale seria,competente, non piegata agliinteressi della multinazionale edei burocrati della FIOM. Due operaie scrivono: “Diciamoche l’azienda, con la complicitàdi una gran parte di segretarisindacali e i “loro” delegaticompiacenti, ci sta tartassandocome non mai. Persino con una pioggia di

lettere di contestazionepretestuose. Pensiamo sia la loro paura che ilnostro modo di fare sindacatoacquisti consensi e possaoffuscare i loro “orticelli” del“mi dai e ti do” atti adiscriminare e a non tutelarel’insieme dei lavoratori, comebene si è capito nel nostrostabilimento che ha votato perl’ 84% di NO ad un contrattonazionale dove sindacato eazienda “vanno a braccetto” ehanno svenduto moltissimi deinostri diritti. Se ci pensate bene, in quellaoccasione noi di AltriRitmisiamo stati gli UNICI a formare

un comitato per il NO e adesporci.”Bisogna seguire l’esempio delleoperaie e degli operaiElectrolux che reagiscono allepressioni del padrone e dei lorogaloppini denunciandopubblicamente intimidazioni eabusi, spingendo gli altri operaia rispondere collettivamente.Anche attraverso attività utilicome queste la classe operaiariuscirà a ricostruire i necessarirapporti di forza persconfiggere i capitalisti. Lo farà ancora meglio secontemporaneamente allaproduzione di giornali e blog difabbrica, gli operai più coscienti

parteciperanno in primapersona alla pubblicazione e alladiffusione del nostro giornalepolitico comunista.Ciò è indispensabile per usciredalla dimensione locale e dicarattere strettamenteeconomico, per superare laframmentazione esistente eunire gli sforzi del movimentooperaio contro il capitalismo.Dobbiamo creare una tribunaoperaia ferma sui principi, cheserva a dare unità ideologica,raggruppare le forze e formarel’intelaiatura destinata a gettarenel nostro paese le basi delpartito unico e centralizzatodella classe operaia.

Preparazione della guerra e necessità delfronte popolare rivoluzionarioLa kermesse organizzata inCampidoglio ha palesato nelmodo più chiaro che l’oligarchiafinanziaria imperialista europeacerca nella guerra il mezzo perrealizzare sovrapprofitti, perdepredare gli altri paesi.La borghesia italiana, da partesua, vuole agguantare la suaparte di bottino cercando diinserirsi nell'asse franco-tedesco più potente. Essagetterà addosso agli operai, ailavoratori, ai disoccupati, aipensionati, alla piccolaborghesia impoverita della cittàe della campagna tutti i pesidegli interventi militari chel’Unione Europea si prepara aeffettuare “a est e a sud, maanche in Medio Oriente e intutta l’Africa e nel mondo…incooperazione ecomplementarità conl’Organizzazione del Trattatodel Nord Atlantico” (il punto 4della Dichiarazione firmata aRoma dai capi dei 27 Statimembri della UE parlachiarissimo).Col mutare dei rapporti diforza delle maggiori potenzeimperialiste e dei rispettivigruppi monopolistici, si verificauna mancanza di equilibrio, unamancanza di corrispondenza tral’influenza politica di questepotenze e la loro forzaeconomica.Una speciale pressione èesercitata dai principali gruppimonopolistici affinché gli Statiimperialisti seguano una politicaaggressiva e mutino la loroforza economica in forzamilitare – processo che è già inse stesso altamente profittevoleper i monopoli che ricevonolarghe commesse di guerra.Non si può dubitare che oggi laquestione della minaccia di unaguerra imperialistica è un temadi attualità. Si tratta non delpericolo indefinito e astratto diuna guerra imperialista, ma dellaminaccia reale ed effettiva diuna nuova guerra imperialistamondiale.È in svolgimento una lottaferoce per i mercati di sbocco,per i mercati di esportazionedel capitale, per le vie marittimee terrestri che portano a questimercati, per sostituire allaripartizione “invecchiata” del

mondo e delle sfere diinfluenza, una nuova spartizionesulla base degli attuali rapportidi forza tra le maggiori potenzeimperialiste.Il mezzo, in regime capitalista,per eliminare le sproporzioni èla guerra.Per la mobilitazione delle masselavoratrici, della gioventù, delledonne contro l’imperialismo ela reazione è indispensabile –come abbiamo spiegato nelloscorso numero di Scintilla - lacreazione di un largo frontepopolare rivoluzionario sullabase del fronte unico delproletariato.Non si può pensare seriamenteche la realizzazione del frontepopolare rivoluzionario siapossibile senza l’unità di azionedella classe operaia, che diquesto fronte popolarerivoluzionario è la forzamotrice.Infatti, soltanto la classeoperaia, mettendosi a capodelle masse lavoratrici dellacittà e della campagna, è ingrado di opporsi risolutamentealla borghesia e all’imperialismo,di porre fine al capitalismoimperialista alla sua maniera, nelproprio interesse, nell’interessedi tutta l’umanità che lavora e adistruggere una volta per tuttele cause fondamentali chedanno origine alle guerreimperialiste.Il fronte popolarerivoluzionario e il fronte unicosono connessi dalla dialetticadella lotta di classe, siintrecciano, passano l’unonell’altro nel corso della lottapratica e non sono per nullaseparati da una muraglia.La lotta per l’internazionalismoproletario e per l’unità fraternadella classe operaia di tutti ipaesi, la lotta control’imperialismo, la lotta controtutte le alleanze economiche emilitari dell’imperialismo e perl’uscita immediata da esse,distinguono i rivoluzionari daicontrorivoluzionari, i comunistidagli pseudocomunisti, iprogressisti dai fautori delregresso.Di fronte alla pericolosa attivitàe s p a n s i o n i s t i c a ,controrivoluzionaria edaggressiva delle potenze

imperialiste e dei loro blocchieconomici e militari, cheminacciano la libertà el’indipendenza di ogni popolo econducono verso una nuovacarneficina mondiale, i popolidevono acuire la loro vigilanza elevarsi nella lotta per fermare lamano dei provocatori di guerre.Il principio che la pace saràsalvaguardata e preservata se ipopoli prenderanno nelleproprie mani la causa dellasalvaguardia della pace e ladifenderanno fino in fondo, devediventare patrimonio comunedei lavoratori. Le aggressioniimperialiste diventerannoinevitabili se i provocatori diguerra potranno imbrogliare eingannare le masse del popolo ecoinvolgerle in esse.La lotta impegnata dal frontepopolare rivoluzionario controlo scatenamento delle guerrevarie di aggressione deve esserecollegata molto strettamentecon la lotta contro i partitiborghesi e la reazione. Ènecessario smascherare i partitie gli istigatori principali dellaguerra, imporre il ritiro deiprovvedimenti che essiadottano per preparareconcretamente le aggressioni(contro le spese militari e ifondi di bilancio a ciò indirizzati,per il richiamo immediato deicontingenti militari chestazionano all’estero, contro isussidi all’industria bellica econtro il commercio e il

trasporto di armi, contro lerestrizioni dei diritti deilavoratori nei luoghi di lavoro,contro i decreti di emergenzarestrittivi delle libertàdemocratiche che con gli slogandella “lotta al terrorismo” edella “sicurezza cittadina”preparano psicologicamente lemasse alla guerra). Ma occorre anche condurreun’attività serrata persmascherare i movimenticosiddetti populisti e sovranistiche diffondono tra gli stratiarretrati di piccola e mediaborghesia e tra i lavoratori prividi una coscienza di classe glislogan del “prima gli italiani” cheriecheggiano funestamente il“patriottismo” del fascismoitaliano.Non le illusioni pacifistiche el’opposizione morale allaguerra, con cui la borghesiacerca di assopire la vigilanza deipopoli, non l’alleanza senzaprincipi con una potenza e conaltre forze reazionarie percontrastare un’altra, nonl’inganno della possibilità di unariforma dell’imperialismo, ma lalotta contro tutte le potenzeimperialiste nonché controtutte le forze reazionarie che lesostengono, al fine di nonpermettere loro di fomentare laguerra, la lotta rivoluzionariaper rovesciare il sistemacapitalista che porta alla guerrae al dominio imperialista, sonol’unica via di salvezza.

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La questione del rapporto frasocialismo e democraziarappresenta da sempre unadelle questioni fondamentalidello scontro tra l’ideologiaproletaria e l’ideologiaborghese. Sin dal trionfo dellaRivoluzione d’Ottobre inRussia, i nemici del comunismo,borghesi e reazionari,socialdemocratici eopportunisti, hanno intrapresofuriosamente una lotta politicacontro la dittatura delproletariato in quantonegazione, a loro dire, dellademocrazia, portando al cielo lademocrazia borghese.In verità, del carattere di unordinamento sociale non si puògiudicare in modo astratto,considerando i suoi lati formali,le espressioni giuridiche dellelibertà e dei diritti democratici.Nelle repubbliche piùdemocratiche, queste libertà equesti diritti, anche quandosono solennemente proclamatidalle Costituzioni, hanno uncarattere formale e illusorio,poiché in pratica subisconoinnumerevoli limitazioni,mancano delle condizioni per laloro realizzazione - assicurare ilocali per le riunioni, assicurareai lavoratori tempo libero,assicurargli gli stabilimenti perla stampa, togliere al capitale lapossibilità di assoldare scrittori,comprare case editrici,corrompere i giornali perfabbricare l’opinione pubblica -e, quando la borghesia vede lesii propri interessi, ne fa scempioinstaurando il fascismostrisciante o quello aperto.

La democrazia borghese,benché costituisca un grandeprogresso storico rispetto almedioevo, rimane tuttavia unademocrazia limitata, mutilata,falsa, ipocrita, paradiso per iricchi, trappola e inganno per glisfruttati, per i poveri.Sotto il capitalismo dominano leleggi della giungla, non esistealcun umanesimo, né libertà,regnano l’insicurezza, lapovertà, la paura per il futuro, lalibertà di morire di fame per glioperai e la libertà di arricchirsiper i ricchi.Il sistema burocratico digoverno dominante nei paesicapitalisti, esercitato dalla classesfruttatrice al potere e dalla

casta dei burocrati al suoservizio, mantiene le massequanto più lontane dalle leveeffettive di esercizio del potere,escludendole da questemediante un muro invalicabile.La democrazia è una nozionepolitica, di classe, e può esseregiudicata correttamente soloesaminando il suo contenuto diclasse e la sua realizzazionenella pratica della vita sociale.

La questione si pone così:Libertà dall'oppressione diquale classe? Democrazia sullabase della proprietà privata osulla base della lotta per lasoppressione della proprietàprivata?Dittatura e democrazia sono idue opposti che si escludono avicenda, ma sono due opposti inunità dialettica, che nonesistono separati l’unodall'altro. La dittatura e lademocrazia sono due latiinscindibili di ogni Stato. Tuttosta nel sapere per chi è ladittatura e per chi è lademocrazia.Per stabilire quantodemocratico sia unordinamento sociale, in ultimaanalisi, ci si deve chiedere inquali mani si trovino i mezzi diproduzione e di scambio.

La scomparsa della proprietàprivata e, unitamente ad essa,delle classi sfruttatrici e dellosfruttamento dell’uomosull'uomo, costituiscono ilprimo passo fondamentale nellosviluppo della democrazia reale,poiché nessuna autenticademocrazia, libertà eduguaglianza è possibile laddovedominano la proprietà privata, irapporti capitalisti diproduzione, di oppressione, disottomissione e disfruttamento.

Con il passaggio al socialismo siverifica un grande mutamentoquantitativo e qualitativo. Dauna democrazia ristretta allaminoranza sfruttatrice e dalladittatura feroce nei confrontidella maggioranza sfruttata,esistente in tutti gli Staticapitalisti, indipendentementedal loro regime costituzionale,nello Stato socialista si passa aduno sviluppo senza precedentidella democrazia per la

schiacciante maggioranza delpopolo lavoratore ed a unarigida dittatura nei confrontidella minoranza degli sfruttatorie, più tardi, nei confronti deiloro residui e degli altri nemicidel socialismo.

L’essenza dell’organizzazionedello Stato socialista, i metodi ele forme di direzione della suaattività, si riassumono nel fattoche l’intero potere statale,l’intero apparato statale hacome fondamento unico epermanente l’organizzazione dimassa proprio di quelle classiche sono state finora oppressedal capitalismo, cioè degli operaie di tutti i lavoratori sfruttati,che vengono associati in modopermanente e decisivo nellagestione dello Stato socialista.

Non c’è e non ci può esseredemocrazia reale e uguaglianzaeffettiva laddove le masse sonooppresse non solopoliticamente edeconomicamente, ma anchespiritualmente. La borghesiadispone di molteplici e potentimezzi di influenza politica eideologica per renderespiritualmente schiavi ilavoratori, per confonderli eallontanarli dagli idealirivoluzionari. La lotta per laliberazione della coscienza deilavoratori dalla pesante somadell’ideologia delle classisfruttatrici, dalle concezioniidealistiche e metafisiche delmondo, dai pregiudizioscurantisti religiosi, dallenorme della morale borghesenon è affatto una violazionedella libertà di coscienza comevuole presentarla la borghesia,

ma una lotta di importanzastorica per l’educazionedell’uomo nuovo nella nuovasocietà, per lo sviluppo di tuttele sue capacità creative, per lacrescita della sua personalità edel suo ruolo in tutta la vitasociale.

Solo nella società socialista conla scomparsa delle classiantagoniste, non si può piùparlare di dominio di una classesulle altre classi, poiché tra laclasse operaia, le masse deicontadini lavoratori riuniti nellacooperazione agricola, ilavoratori intellettuali, non siinstaurano rapporti di dominioe di sottomissione, dioppressione e di sfruttamento,ma rapporti di alleanza, dicollaborazione e di aiutoreciproco.L’organizzazione comunista dellavoro sociale, di cui ilsocialismo rappresenta il primopasso, poggia sulla disciplinalibera e cosciente dei lavoratoristessi che hanno scosso il giogodei capitalisti.Questo però non implica lascomparsa del carattereclassista dello Stato. Se èscomparso il dominio di unaclasse sulle altre classi, nonscompare il dominio della classeoperaia sui vari nemici delsocialismo, non scompare ladirezione della classe operaianei riguardi di tutta la massa deilavoratori della societàsocialista.

Questo ruolo dirigente dellaclasse operaia resta pienamentein vigore sino a che non sianoscomparse le classi nella

Il socialismo e la democrazia

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società, sino a che non si sianoconseguiti su scala mondiale losmantellamento del capitalismoe la vittoria completa edefinitiva del comunismo.Anche per quanto riguarda ilmeccanismo elettorale, laquestione è molto chiara. Laborghesia capitalistica, finché èancora in possesso dei mezzi diproduzione, non ha diritto divoto. Dopo la completaeliminazione della proprietàprivata dei mezzi di produzione,votano indistintamente tutti icittadini (diventati tuttilavoratori della societàsocialista).

Nonostante le limitazioni cui èsottoposta la funzionerepressiva dello Stato socialistanel suo processo di sviluppo,questa funzione non scompare.Essa dovrà essere mantenutanon solo per reprimere laresistenza opposta dai residuidelle classi sfruttatrici, ogniattività ostile svolta dai nemiciesterni, ma anche perreprimere i nuovi elementiborghesi e antisocialisti chenascono nel processo dellalotta di classe all'interno delpaese.Di conseguenza, i mutamentiche avvengono nella funzionerepressiva dello Stato didittatura del proletariato nondevono far sottovalutare la suafunzione per il proseguimentocon buon esito della rivoluzionesociale e della vittoria definitivadella via dello sviluppo socialistasu quello capitalista.

Nel suo attacco contro lo Statodi dittatura del proletariato, laborghesia si scaglia soprattuttocontro il ruolo dirigenteesclusivo del partito comunista(marxista-leninista).Essa considera il sistemaborghese pluripartitico comecondizione della democrazia,come la massima espressionedella democrazia.Il numero dei partiti, in verità,non è mai stato un criterio dimisura della democrazia. Nonoccorrono molti esempi perdimostrare come lapartecipazione al potere dimolti partiti borghesi, piccolo-borghesi, socialdemocratici,riformisti, pseudo comunisti neipaesi capitalisti e imperialistinon abbia affatto trasformato leloro società da reazionarie inprogressiste. Al contrario,nell'imperialismo si stacompiendo una svolta dallademocrazia borghese verso lareazione. Non è una societàprogredita e neppuredemocratica quella che difendel’ordinamento sfruttatore e faassegnamento su di esso.

Nelle condizioni del socialismo,specialmente nella sua formapiù alta, quella basata suiConsigli (soviet), non c’è unabase oggettiva socio-economicaper l’esistenza delpluripartitismo. Se si tratta degliinteressi degli operai e deglialtri strati dei lavoratori, questivengono espressi e difesi dalpartito comunista e nonoccorrono altri partiti. Nellecondizioni del socialismo glialtri partiti possono esprimeree difendere unicamente gliinteressi delle classi sfruttatrici

rovesciate o degli altri nemicidel socialismo, poiché tutti ipartiti politici sono partiti diclasse, che operano per larealizzazione degli obiettivi diclassi determinate, che dirigonola lotta di queste classi per ilpotere. Se si tratta di correnti etradizioni democratiche eprogressiste, esse sarannodifese e espresse ottimamentedal partito comunista. Nellecondizioni del socialismo lecorrenti e le tradizioni culturaliborghesi e reazionarie, lecorrenti e le tradizionioscurantiste religiose, possonoesprimere e difendereunicamente gli interessi delleclassi sfruttatrici rovesciate chelottano per il loro ritorno alpotere.

Le tendenze politichedell’opportunismo italiano sonotornati a speculare a propositodel socialismo che verràinstaurato e costruito seguendola “via democratica”.Il socialismo che essi indicano ailavoratori è una specie disocialismo che sarà instauratonon con la rivoluzione sociale,ma con le riforme e con laconquista della maggioranza disuffragi alle elezioniparlamentari; senza rovesciare ilpotere della borghesia e senzadistruggere il suo apparatoburocratico-militare, ma conl’aiuto di questo potere e delsuo apparato, che a loro dire sista “socializzando” sempre più;senza la guida del proletariato edel suo partito marxista-leninista, ma di concerto contutte le classi e tutti i partitipolitici borghesi e piccoloborghesi e reazionari; senza

ispirarsi all'ideologia proletariae averla per guida, ma con unagran varietà di correntiideologiche e politiche ereligiose.Essi sono i propagandisti dellaforma borghese democraticaparlamentare dello Stato, checonsiderano come la più elevataforma istituzionale dello Stato.Essi sono i propagandisti delsistema borghese dei moltipartiti, comprendendovi anchequelli che hanno unatteggiamento ostile neiriguardi del socialismo, i quali siavvicenderanno al governosecondo il numero dei suffragiottenuti alle elezioniparlamentari.In sostanza, nonostante la loropretesa, il “socialismo nuovo”che essi presentano somiglia,come una goccia d’acqua, alsocialismo democratico dellasocialdemocrazia e, di fatto, nonè altro che l’odiernoordinamento capitalistico.

segue dalla paginaprecedente

Sulla formazione comunistaUno dei compiti più importantiche abbiamo di fronte è laformazione di nuovi quadricomunisti, soprattutto giovani. La formazione, contrariamentea come la intendono elementiinfluenzati dall’individualismo edal soggettivismo piccoloborghese, va concepita come unprocesso che non si situa al difuori, bensì al’internodell’organizzazione comunista esi sviluppa per tutta la vita delmilitante.La teoria d’avanguardia delproletariato, il marxismo-leninismo, dev’essere studiato eassimilato come una scienza, ecome tutte le scienze ha uno

stretto rapporto con la pratica,che nel nostro caso è la praticadella lotta di classe.La formazione è parteintegrante della vita e della lottadell’organizzazione a tutti ilivelli, a partire dalle cellule. Essa si sviluppa in mododisciplinato, attraverso lostudio, il dibattito, la critica el’autocritica, ed ha sempre unlegame diretto con l’educazionedella classe operaia all’internodel suo stesso movimento.L’individualismo e ilsoggettivismo piccoloborghese, la tendenza arealizzare la formazione inmaniera personalistica, senza la

direzione e il controllodell’organizazione, senzarapporto fra militanti comunisti,danno luogo a conoscenzesuperficiali, frammentarie,astratte o disordinate, chespesso si perdono per strada acausa dell’assenza di nesso fra lateoria e la pratica.Le differenti attività delrivoluzionarismo fine a sestesso, che negal’organizzazione oppure laconfonde con qualche sitointernet (compreso il nostro),non permettono la formazionedi quadri proletari rivoluzionariall’altezza dei compiti che lasituazione richiede, oppure

generano un livello teoricobasso, portatore di concezionierronee e deviazioni.Il problema della formazionecomunista, a cui dobbiamodedicare la massima attenzione,va dunque affrontato a partireda una concezione proletariadella stessa, inestricabilmentelegata al problemadell’organizzazione comunista edomani del Partito.La condizione di comunista nonsi può raggiungere fuoridall’organizzazione comunista.Perciò diciamo agli operaicombattivi, ai giovani ribelliproletari: entrate nelle nostrefila e diventate comunisti!

9maggio 2017

Pubblichiamo ampi stralci delcomunicato diffuso dal Comitato“Attualtà della Rivoluzioned’Ottobre”. Potete leggere il testocompleto sul nostro sito internet.

PER UNAC E L E B R A Z I O N EUNITARIA ECOMBATTIVA DEL 100°ANNIVERSARIO DELLAR I V O L U Z I O N ES O C I A L I S T AD’OTTOBRE!

Alle compagne e ai compagnicomunisti, alle proletarie e aiproletari tutti, ai giovanirivoluzionari, all’intellettualitàd’avanguardia, alle loroorganizzazioni.

Lo scorso 5 marzo 2017 – inoccasione del 64° anniversariodella scomparsa del compagnoStalin – si è costituito a Roma ilComitato promotore dellacelebrazione del centesimoanniversario della RivoluzioneSocialista d’Ottobre, che haassunto la denominazione“Attualità della Rivoluzioned’Ottobre!”.Di fronte alla campagnaanticomunista che la borghesiae gli esponenti delle varietendenze opportuniste,r e v i s i o n i s t e ,socialdemocratiche, trotskiste,ecc., stanno conducendo (....)per affermare la tesi dellainutilità della rivoluzioneproletaria, per denigrare legrandi conquiste del socialismorealizzato nel secolo scorso e

per dissuadere le masselavoratrici e popolari di oggi dalpreparare e compiere la lororivoluzione socialista,intendiamo realizzare unacelebrazione basata sul rilanciodelle ragioni dell’OttobreRosso e sull’estrema attualitàdella rivoluzione proletaria. Lavoriamo per una ricorrenzadiametralmente opposta econtraria a qualsiasiatteggiamento retorico,accademico, o caratterizzatodalla presunta “inattualità” dellaRivoluzione d’Ottobre. .... Intendiamo lavorare per unacelebrazione che sia al massimounitaria e combattiva, chesappia mettere in evidenza ciòche sul terreno dell’attualitàdella Rivoluzione d’Ottobreunisce le forze partecipanti eche veda i sinceri comunisti, laclasse operaia, i giovani e ledonne rivoluzionari, le forze delsindacalismo di classe, leorganizzazioni combattive dellemasse popolari comeprotagonisti dell’evento. Il Comitato, di carattere aperto,ma fermo sulla necessità eattualità della Rivoluzioned’Ottobre, ha deciso diconcretizzare la ricorrenza conuna campagna comune, che sisvilupperà nei prossimi mesiattraverso le seguenti attività. Realizzare incontri preparatoriin diverse città con conferenze,incontri, mostre, cineforum,presentazioni di scritti di Lenine di Stalin, rivolti soprattutto aigiovani proletari e agli studenti. Predisporre un manifesto

nazionale con lo slogan “A 100anni dalla Rivoluzioned’Ottobre prepariamoci allaRivoluzione!”;Intensificare la propaganda peril centenario attraversocomunicati, volantini, etc.Le iniziative per il Centenarioculmineranno in due eventinazionali: •Un convegno-dibattitopreceduto da una serata dicultura rivoluzionaria da tenersiil 28- 29 ottobre; nella stessaoccasione, verrà proiettato ilfilm “Ottobre” di Sergej

jzenštejn.•Uno sciopero politiconazionale, con manifestazione il7 novembre, che leghi le ragionie l’estrema attualità dellaRivoluzione Socialistad’Ottobre alle gravissimecondizioni di lavoro e di vitadella classe operaia e dellemasse popolari, determinate dapadroni e governo anche conl’abbattimento del diritto dellavoro, per un deciso e radicalecambiamento politico dallaparte dei lavoratori.E’ comune intendimentorealizzare la celebrazione delGrande Ottobre con una fortevalenza internazionalista ecome un momento persviluppare il confronto e il

dibattito politico e ideologicosulle principali questioniall’ordine del giorno nelmovimento comunistanazionale e internazionale, peraiutare e rilanciare il processounitario basato sui principi delcomunismo e sulla naturarivoluzionaria del marxismo-leninismo.Su queste basi il convegno saràintrodotto da una relazionecomune del Comitatopromotore, che rifletterà lanatura di classe e rivoluzionariadella ricorrenza.... Invitiamo tutti i sincericomunisti, la classe operaia e leforze autenticamenteprogressiste, le organizzazionipolitiche, sindacali e sociali diclasse del proletariato, le masselavoratrici e popolari, idisoccupati, le donne e i giovanirivoluzionari, insomma, tutticoloro che hanno nel cuore laRivoluzione Socialistad’Ottobre e ne invocanol’attualità ad aderire alComitato sorto sulla basedell’appello che alleghiamo,partecipare alle prossimeriunioni, dare il proprio apportoe sostenere le iniziative inprogramma.Viva la Grande RivoluzioneSocialista d’Ottobre!

Verso il 100° dell’Ottobre Rosso

Iniziative editoriali per il CentenarioNell’ambito del programmadi celebrazione del 100°anniversario dellaRivoluzione Socialistad’Ottobre abbiamorealizzato le Opere completedi Lenin e di Stalin in formatopdf, disponibiliseparatamente in CD-ROMal prezzo di sottoscrizione di10 euro l’uno, ecumulativamente in unachiavetta Usb al prezzo di 20euro (i costi sonocomprensivi delle spese dispedizione postali).Abbiamo anche realizzato unopuscolo contenente due

importanti scritti di Lenin edi Stalin (“vedi riquadro alato), con una nostrapresentazione, per favorire laloro conoscenza e diffonderlinella maniera più ampia. Ilprezzo è di 3 euro, spesepostali comprese.Per ricevere il materialeoccorre versare ilcorrispettivo sul c.c.p.001004989958 intestato aScintilla Onlus, specificandonella causale quello che sidesidera ricevere e inviandouna email di avviso delversamento [email protected]

Nel 100° anniversario dellagloriosa Rivoluzione d'Ottobre,che sarà celebrato conentusiasmo militante nel 2017dai marxisti-leninisti e daiproletari rivoluzionari di tutto ilmondo, noi compagni di“Piattaforma Comunista – per ilPartito Comunista delProletariato d'Italia” – attuandole decisioni del XXII Plenumdella Conferenza Internazionaledi Partiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti - abbiamoprodotto un opuscolo con dueimportanti scritti di Lenin e diStalin.Il primo testo, “Per il quartoanniversario della rivoluzioned'Ottobre”, scritto da Leninnell’ottobre del 1921, è unbilancio fervido e appassionatodei primi quattro anni di potere

proletario dopo la Rivoluzioned’Ottobre. Esso si articola in tre puntifondamentali: il rapporto frarivoluzione democratico-borghese e rivoluzionesocialista; il problema delleguerre imperialiste nell'epocadel capitale monopolistico efinanziario; l'organizzazioneeconomica nel nuovo Statoproletario.Il secondo testo, “LaRivoluzione d'Ottobre e latattica dei comunisti russi”,scritto da Stalin nel 1924 ediviso in quattro parti, è unarigorosa analisi teorico-politicadella strategia e della tattica chepermisero ai bolscevichi laconquista del potere nel 1917.Invitiamo i compagni a leggere estudiare questi due testi!

Opuscolo Lenin/Stalin sulla Rivoluzione d’Ottobre

maggio 201710

La Rivoluzione d’Ottobre –generata dalla prima guerramondiale imperialista - èl’esempio classico dellarivoluzione sociale delproletariato, che si distinguenettamente da tutte le altrerivoluzioni, come le rivoluzioniborghesi, in quantosopprimendo lo sfruttamentodell’uomo sull’uomo produce ipiù grandi e profondicambiamenti nella vita delleclassi e dei popoli. La rivoluzione sociale è la tappapiù importante dello svilupposociale, una trasformazionefondamentale della vita dellasocietà, che consistenell’abbattimento di un vecchioregime sociale e nellacostruzione di un nuovoregime sociale progressivo,fondato sulla proprietà comunedei mezzi di produzione e discambio.La rivoluzione sociale delproletariato non è un accidentedella storia, una deviazione dalsuo cammino normale, ma ilrisultato necessario, soggetto aleggi, dello sviluppo dellasocietà divisa in classe. E’ un cambiamento qualitativo,rapido, dal capitalismo alsocialismo compiuto dalle classisfruttate e oppresse dalla

borghesia, un “fenomenoassolutamente naturale einevitabile” (Stalin), con il qualela classe operaia si libera dalgiogo capitalistico. Alla base della rivoluzionesociale vi sono le forzeproduttive materiali dellasocietà che entrano incontraddizione con i rapportidi produzione esistenti, cioècon i rapporti di proprietàall’interno dei quali questeforze si eranoprecedentemente sviluppate,trasformandosi poi in catene. La rivoluzione proletariarisolve questa contraddizione,abbattendo le classi dominantiche personificano i vecchirapporti di produzione,aprendo la strada allo sviluppodella società.Il problema fondamentale ditutte le rivoluzioni è quello delpotere politico. Questoproblema è possibile risolverloall’interno di una crisirivoluzionaria, cioè unasituazione politica nella quale iltrasferimento del potere dallaborghesia al proletariatodiviene necessario e possibile,attraverso il rapido e violentorovesciamento della classedominante. Per sconfiggere le classi ostili, la

volontà della maggioranza delpopolo, è importante ma nonbasta, serve la forza e lacapacità di lotta delle classirivoluzionarie -particolarmente quella dellaclasse più rivoluzionaria e piùinteressata al trionfo dellarivoluzione, la classe operaia -per spezzare la forza dellaclasse nemica nel momentodecisivo e nel luogo decisivo. La rivoluzione proletaria ha perconseguenza la trasformazionedel proletariato in classedominante che distrugge ivecchi rapporti di produzione,l’instaurazione del dominiopolitico del proletariato, cioè lasua dittatura rivoluzionaria, lanuova autorità basata sulladiretta iniziativa el’organizzazione delle massesfruttate e oppresse. Questo comporta lademolizione del vecchioapparato statale borghese, lasua rottura e soppressione nelcorso della rivoluzione, la suasostituzione con una nuovamacchina proletaria.Tra la società capitalistica e la

società comunista sta ilperiodo della trasformazionerivoluzionaria dell’unanell’altra. Ad esso corrispondeanche un periodo politicotransitorio, nel quale lo Statonon può essere niente altroche una dittatura rivoluzionariadel proletariato, nelle sueforme specifiche.Questo periodo ècaratterizzato dalla repressionespietata della resistenza deglisfruttatori, dall’organizzazionedella costruzione socialista,dalla rieducazione in massadegli uomini e delle donnenello spirito del socialismo,dalla graduale eliminazionedelle classi sociali.La rivoluzione proletariapresuppone una lotta di classeprolungata e accanita checomincia ben prima della presadel potere (periodo dipreparazione alla rivoluzione) enon si esaurisce con l’assaltodiretto alle fortezze dellaborghesia, ma deve condurresino alla vittoria completa delsocialismo e poi al comunismo,la società senza classi.

Cosa significa “rivoluzione sociale”?

Scintilla Onlus - editrice delnostro giornale - mette adisposizione gratuitamente sulsuo sito internetwww.scintillaonlus.weebly.comuna mole di materiale didocumentazione, formazione,cultura, ricerca storica, assaiutile per gli operai, i lavoratori, igiovani, le donne che voglionoemanciparsi dal bestiale sistemadi sfruttamento capitalistico.E’ in costruzione una sezionedel sito dedicata al 100°anniversario dell’Ottobre conopere dei classici, documenti,poster, etc.Segnaliamo la pagina “Salute esicurezza dei lavoratori”, da cuipoter scaricare documenti emodulistica per approfondire laconoscenza di questa materia eagire concretamente.

Compagne/i, operaie/i,sfruttate/i, oppresse/i, nonversate il 5 per mille ai truffatorie agli speculatori, allo Statoborghese e all’oscurantismoclericale. Sostenete la nostra attivitàeditoriale, la cultura e lasolidarietà proletaria! Nella dichiarazionedei redditi firmate efate firmare nelriquadro "Sostegnodel volontariato edelle altreorganizzazioni nonlucrative di utilitàsociale" e scrivete ilcodice fiscale diScintilla Onlus 976 637 805 89

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Seminario e incontro europeo sulla Rivoluzione d’OttobreSi svolgerò dal 9 all’11 giugno in Germania, nei pressi diStoccarda, un importante seminario internazionale sui 100anni della Rivoluzione d’Ottobre, promosso dal giornalemarxista-leninista “Arbeit Zukunft”, a cui parteciparanno iPartiti europei della CIPOML e importanti storici come il prof.Grover Furr, autore del libro “Krusciov mentì”.L’11 novembre, a Parigi, si terrà un grande incontrointernazionalista, organizzato dal PCOF. I compagniinteressati a partecipare prendano contatti con noi.

In occasione dell’80°anniversario della morte diAntonio Gramsci (27 aprile1937), causata da lunghi anni dicarcere e maltrattamentifascisti, vogliamo ricordare conriconoscenza ed affetto questogrande dirigente rivoluzionariodel proletariato.Antonio Gramsci rimane la piùgrande figura del nostro paese.Formatosi alla scuola dellaclasse operaia torinese ematurato con l’esperienzacompiuta in Unione Sovietica enella Terza Internazionale, egliebbe la capacità dicomprendere la forma vivente,la specificità della rivoluzioneitaliana, di applicare ilmarxismo-leninismo allasituazione concreta. Per questola borghesia italiana, tramite ilfascismo, lo imprigionò, locondannò a più di venti anni digalera, e lo assassinòlentamente.La grandezza di Gramsci – unodei fondatori del PartitoComunista d’Italia - non siesaurisce nei confini nazionali,perché sempre di più vieneconsiderato uno dei granditeorici rivoluzionari delmoderno proletariatointernazionale, un gigante delpensiero comunista. Innumerevoli sono gliinsegnamenti che AntonioGramsci ci ha lasciato. Una verae propria miniera d’oro, unaelaborazione originale ecreativa che riguarda

innumerevoli aspetti ideologici,politici, storici, culturali.Attualmente esiste una esigenzadi approfondimento della figurae dell’opera di Gramsci. Maesiste anche la permanentenecessità di difenderlo dagliattacchi e dalle falsificazioni edalle deformazioni revisionisteche per decenni si sonosusseguite, allo scopo diannullare il contenutorivoluzionario della sua opera. Una delle più grossolanetrivialità diffuse su AntonioGramsci dagli intellettualiborghesi e dai politicantirevisionisti e riformisti è lapresunta lontananza, oaddirittura il contrasto, fra lesue posizioni e quelle sostenuteda Lenin e Stalin, diconseguenza la vicinanza con leidee revisioniste,socialdemocratiche eaddirittura trozkiste. Alriguardo, abbiamo offerto unimportante contributo suTeoria e Prassi n. 26, che i nostrilettori possono richiedere.Ai maneggioni “storici” si sonorecentemente aggiunti altrifalsificatori e interpreti dicomodo, come gli opportunistidi destra che usano i “Quadernidel carcere” per avvalorare ilfallimento della rivoluzionesocialista (vedi articolopubblicato su Scintilla digennaio 2017), e quelli di“sinistra” che si aggrappanospregiudicatamente al concettodi “guerra di posizione” (che in

Gramsci non è mai scisso daquello di “guerra dimovimento”) per dare unaqualche credibilità all’illusoria“strategia universale” dellaguerra popolare di lunga durata. Nulla di nuovo: le manipolazionidi Gramsci sono una costantedei cialtroni revisionisti eriformisti di tutti i tipi e di tuttii tempi.Gramsci è stato un gigante delpensiero e dell’azionecomunista che ha semprecombattuto le deviazioniantileniniste, ha sempre difesola necessità della rivoluzionesocialista e della dittatura delproletariato, il sistema dellademocrazia operaia incarnatanei consigli (soviet), contro lafalsa democrazia borghese e lesue varianti socialdemocratiche. Gramsci ha sempre insistitosulla necessità di unatrasformazione rivoluzionariadell’intera società attraversol’abbattimento dello Stato

borghese e si è sempremantenuto fedele al marxismo-leninismo e al socialismoproletario, fino all’ultimo giornodella sua esistenza. Come scrisse il Comintern:“Strettamente legato allemasse, capace di istruirsi allascuola delle masse, sapendocomprenderne tutti gli aspettidella vita sociale, rivoluzionarioinflessibile, fedele fino al suoultimo soffio all’InternazionaleComunista e al suo partito,Gramsci ci lascia il ricordo diuno dei migliori rappresentantidella generazione di bolscevichiche nelle file dell’InternazionaleComunista fu edificata nellospirito della dottrina di Marx,Engels, Lenin, Stalin, nello spiritodel bolscevismo.”Rivendicare come bolscevicoAntonio Gramsci e strapparlodalle grinfie della borghesia edei suoi valletti opportunisti èun importante compito delproletariato rivoluzionario.

Antonio Gramsci, un grandedirigente del proletariato

maggio 2017

L’opinione di Gramsci su Lenin, a pochi mesi dall’Ottobre Rosso“Lenin nella rivoluzionesocialista non ha avuto ildestino di Babeuf. Ha potuto ilsuo pensiero convertirlo inforza operante nella storia. Hasuscitato energie che piú nonmorranno. Egli e i suoicompagni bolscevichi sonopersuasi che sia possibile in ognimomento realizzare ilsocialismo. Sono nutriti dipensiero marxista. Sonorivoluzionari, non evoluzionisti.E il pensiero rivoluzionario negail tempo come fattore diprogresso. Nega che tutte leesperienze intermedie tra laconcezione del socialismo e lasua realizzazione debbano averenel tempo e nello spazio una

riprova assoluta e integrale.Queste esperienze basta che siattuino nel pensiero perchésiano superate e si possaprocedere oltre. È necessarioinvece spoltrire le coscienze,conquistare le coscienze. ELenin coi suoi compagni nehanno spoltrite di coscienze, nehanno conquistate. La loropersuasione non è rimasta soloaudacia di pensiero: si èincarnata in individui, in moltiindividui; è diventata fruttuosadi opere. Ha creato quel certogruppo che era necessario peropporsi ai compromessidefinitivi, a tutto ciò chepotesse diventare definitivo. E larivoluzione continua. Tutta la

vita è diventata veramenterivoluzionaria; è un'attivitàsempre attuale, è un continuoscambio, una continuaescavazione nel blocco amorfodel popolo. Nuove energie sonosuscitate, nuove idee-forzepropagate. Gli uomini sonofinalmente cosí gli artefici delloro destino, tutti gli uomini. Èimpossibile che si forminominoranze dispotiche. Ilcontrollo è sempre vivo edalacre. Ormai c'è un fermentoche scompone e ricompone gliaggregati sociali senza posa eimpedisce le cristallizzazioni eimpedisce che la vita si adagi nelsuccesso momentaneo.Lenin, i suoi compagni piú in

vista possono essere travoltinello scatenarsi delle bufere cheessi stessi hanno suscitato. Nonspariscono tutti i loro seguaci.Sono ormai troppo numerosi. El'incendio rivoluzionario sipropaga, brucia cuori e cervellinuovi, ne fa fiaccole ardenti diluce nuova, di nuove fiamme,divoratrici di pigrizie e distanchezze. La rivoluzioneprocede, fino alla completa suarealizzazione. È ancora lontanoil tempo in cui sarà possibile unrelativo riposo. E la vita èsempre rivoluzione”.Antonio Gramsci, “Imassimalisti russi”, Il grido delpopolo, 28 luglio1917.

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Educare gli operai nello spiritodell’internazionalismo proletarioII parte

Nella prima parte dell’articoloabbiamo chiarito che laliberazione della classe operaianon è una questione locale onazionale, ma un problemasociale che abbraccia tutti ipaesi del mondo moderno. Proprio su questo tema, sisvolge oggi un’aspra lotta digrande rilevanza teorica epratica nella quale il marxismo-leninismo si oppone allaborghesia e all'opportunismo.L’internazionalismo proletario,come ideologia e come politica,è oggetto di ogni sorta dicalunnie e di teorie, che hannoper scopo di combattere ilmaterialismo dialettico estorico con l’idealismo e lametafisica, l’internazionalismoproletario con ilcosmopolitismo e ilnazionalismo, l’ideologiaproletaria con l’ideologiaborghese. Tutti gli opportunisti ripudianola stessa espressione diinternazionalismo proletario,sostituendovi l’espressionesolidarietà internazionale peradattarsi, come essi dicono, allenuove condizioni storiche e pernon impressionare le altre classiinteressate alla soluzione deiproblemi del nostro tempo. Essisono gli inventori del nuovo“internazionalismo” a cui hannotolto la parola proletario, perriconciliarsi con la borghesia.N e l l ’ e s p r e s s i o n einternazionalismo proletario iltermine “proletario” legai n d i s s o l u b i l m e n t el’internazionalismo alla classe

operaia mondiale, lo lega in unaunità di lotta contro laborghesia capitalista, control’imperialismo e i suoi servi.La borghesia e l’opportunismoattaccano senza posal’esperienza della TerzaInternazionale e i suoi massimidirigenti. Li calunniano proprioper il fatto che essi difesero ediffusero la teoria e la praticamarxista-leninista el’internazionalismo proletario,influirono sulla crescita e sulconsolidamento dei partiticomunisti quali avanguardieorganizzate del proletariato esul rafforzamento dell’unità delmovimento comunista eoperaio internazionale.Oggi come allora, a difendereveramente l’internazionalismoproletario sono coloro che simantengono coerentementesulle posizioni del marxismo-leninismo. Internazionalista proletario oggiè colui che si batte per creare ipartiti indipendenti della classeoperaia per guidare ilproletariato nella lottarivoluzionaria contro ilcapitalismo e l’imperialismo,che sostiene lo sviluppo delmovimento marxista-leninistanel mondo, che difende eapplica conseguentemente lateoria marxista-leninista, checonsidera l’affermazione dellateoria del marxismo-leninismofra le vaste masse delproletariato di tutto il mondocondizione decisiva per l’unitàinternazionale della classeoperaia, che lotta fino in fondocontro l’imperialismo mondialequalunque sia la forma

ideologica sotto la quale sipresenta in ogni angolo delmondo, che sostiene condeterminazione e con ognimezzo il movimentorivoluzionario del proletariatonel mondo e le lotte diliberazione antimperialiste deipopoli oppressi, che profondeogni sforzo nella lotta per losmantellamento del capitalismoe la vittoria del socialismo.Agli internazionalisti proletarispetta il grande compito di darela risposta ideologica, politica eorganizzativa per laricostruzione dellaInternazionale Comunista, cherappresenta la forma più altadell’internazionalismo e dellasua realizzazione nella praticavivente.Su questa strada si èincamminata da più di venti annila CIPOML, che raggruppa ecoordina i Partiti e leOrganizzazioni Marxisti-Leninisti.La CIPOML si presenta oggicome la congiunzioneideologica, politica eorganizzativa di partiti eorganizzazioni marxisti-leninistiin un’iniziativa internazionaleche proclama i principi dellalotta di classe ed e l l ’ i n t e r n a z i o n a l i s m oproletario e si batte per tradurliin pratica rivoluzionaria.Tutti i Partiti e leOrganizzazioni che ne fannoparte sono proiettati nelprocesso di ricostruzionedell’Internazionale Comunista,dando impulso al collegamentodei partiti coerentementemarxisti-leninisti, al lororafforzamento e attività

comune, alla formazione e allosviluppo di nuovi partitimarxisti-leninisti, combattendosenza tregua il revisionismo, lasocialdemocrazia el’opportunismo.Il consolidamento el’ampliamento della CIPOMLsono la via maestra per lafondazione della nuovaInternazionale Comunista delXXI secolo.Per avanzare verso questagrande meta ogni Partito eOrganizzazione marxista-leninista deve lottare e operarenel proprio paese quale repartodel movimento operaio ecomunista internazionale,compiendo il suo dovere versoil proletariato e la rivoluzioneproletaria mondiale, educando isuoi militanti e la classe operaianel profondo spiritod e l l ’ i n t e r n a z i o n a l i s m oproletario, combattendo senzatregua ogni forma dinazionalismo, sciovinismo,razzismo che la borghesia e gliopportunisti diffondono a pienemani.La difesa intransigente deiprincipi del marxismo-leninismo e la loro applicazionenella situazione concreta, gliinsegnamenti dell’Ottobresovietico e l’esperienza dellaTerza internazionale comunista,sono la guida infallibile inquesto cammino che troverà ilsuo sbocco naturale con losviluppo della lottarivoluzionaria della classeoperaia e dei popoli oppressi.

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La prima parte è statapubblicata nel numero 79 diScintilla. Richiedetelo!

maggio 2017

Lo scorso 2 aprile si è svolto ilsecondo turno delle elezionipresidenziali in Ecuador. Ilcandidato governativo Morenoè passato col 51,16%, dei voti.Numerose le prove di brogli,ma la richiesta del riconteggiodei voti è rimasta inevasa. Molto si è parlato riguardo ladecisione del PCMLE e diUnidad Popular (UP) di votareper Lasso al ballottaggio, senzastringere con lui nessunaalleanza, senza appoggiare il suoprogramma e senza presentarlocome un candidato favorevoleper le masse. Si è trattato di una tatticaelettorale complessa, presa sullabase di un’analisi dellasituazione concreta. L’obiettivo politico del PCMLE,di UP era, ed è, quello di porrefine a un regime autoritario eprepotente, uno dei più corrottidella storia del paese andino,che si presenta sotto la facciatadel riformismo. La decisione di negare il voto algoverno correista, e dunquevotare per il suo avversario adun ballottaggio-referendum, èstata conseguente allo slogan“Fuera Correa fuera” fattapropria da ampi settori sociali.Ed è stata rispondente allaposizione adottata da molte

organizzazioni popolari e disinistra di scegliere il nemicopiù debole e meno pericolosoda affrontare nei prossimi anni. Chi ha parlato di equivoco nonha capito (o non vuole capire)che a contendersi il governoerano due destre, entrambeasservite al capitale finanziariointernazionale. Correa e Alianza Pais hannoperso da tempo ogni legittimitàcome forza di “sinistra eprogressista”. Negli ultimi diecianni, con il loro governo, si èrafforzato il potere di diversefazioni borghesi e delle classidominanti in generale, si sonoaperte le porte al capitalefinanziario, la corruzione èdilagata, l’attacco alle condizionidi vita e ai diritti delle masselavoratrici è proseguito, si èmessa in atto una durarepressione contro irivoluzionari. I due candidati che si sonosfidati alle elezioni sono variantidello stesso modello diaccumulazione capitalistica. Ladifferenza sta nei gruppimonopolisti interni ed esterniche appoggiano l’uno o l’altro,nella subalternità a diversigruppi di ladroni imperialisti. Il correismo rappresenta oggi ilprincipale ostacolo al processo

rivoluzionario, poiché paralizzal’attività delle masse, crea unaterribile confusione ideologicae sferra feroci attacchi alleorganizzazioni dei lavoratori ealle masse popolari.Appoggiare elettoralmentel’avversario borghese delcorreismo significava dunquebattere il regime per mantenereaperti spazi e agibilitàdemocratiche, approfittare dellecontraddizioni fra gruppi disfruttatori, provocare unmutamento nella situazione eprepararsi a nuove battaglie.La scelta di votare nulloavrebbe di fatto agevolato ilcorreista Moreno, essendominima la distanza fra i due

contendenti alla presidenza. L’Ecuador esce polarizzato dallacontesa elettorale. Si é apertauna profonda crisi politica,mentre la crisi economicaprocede. Sarà difficile perMoreno - un presidente salito alpotere in modo fraudolento -governare in questa situazione. E’ prevedibile un aumento dellarepressione, anticipata dallavergognosa proposta di leggesulla statalizzazione delleorganzzazioni sociali.In queste condizioni proseguela lotta dei compagniecuadoregni per la rivoluzione eil socialismo, mentre sirafforzano i legami dellasolidarietà internazionalista.

Le elezioni in Ecuador, la tattica della sinistrarivoluzionaria e la nuova crisi politica

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La lunga campagna per il primoturno delle presidenziali si èconclusa con la qualificazione diE. Macron e di M. Le Pen.Nonostante la forteintimazione ad andare a votare,l'astensione è stata del 20 %. E' la posizione che noi abbiamodifeso e messo in pratica.Gli scarti fra i primi quattrocandidati sono molto ridotti:essi ottengono fra il 19,5 e il 24% dei voti. Ciò mostra la ristrettezza dellabase elettorale dei duecandidati che restano in lizza.Il massiccio rigetto deirappresentanti dei due partitiche hanno governato da più diquarant’anni, Follon per ladestra e Hamon per il PS, è unodegli aspetti salienti di questirisultati. Lo schiaffo è particolarmenteduro per il PS, che è già andatoin pezzi.

Il favorito dei media, Macron,che ha beneficiato degli appoggidell'oligarchia, è arrivato in testaal primo turno, davanti a M. LePen, che ottiene il più altorisultato elettorale maiconseguito dall'estrema destra.Un importante numero dielettori ha voluto tradurre, conil voto a favore del candidato di“Francia Ribelle”, J.L.Mélanchon, la sua opposizionealla politica liberista.Questo potenziale diresistenza, come quello che si èespresso col voto a P. Poutou odi N. Artaud, come quello cheha trovato espressione nelleschede bianche onell'astensione, deveincentrarsi nelle lotte sociali,che non sono cessate, perché lalotta di classe, a livello nazionalee internazionale, non si spegnee non si riconduce alle elezionie ai suoi appuntamenti.

Il secondo turno dellepresidenziali si presenta comeuna ripetizione dell'appello del2002 a votare Chirac persbarrare la strada a Le Pen; oggiè “tutti dietro Macron”.L'estrema destra è una cartadell'oligarchia: la carta delladivisione del movimentooperaio e popolare, delrazzismo, del neoliberismocamuffato sotto un discorso didemagogia sociale enazionalista, di politica diguerra.Macron, il candidato ostentatodell'oligarchia, non è unbaluardo contro l'estremadestra.Ecco perché rifiutiamo dipiegarci all'intimazione dimetterci a rimorchio delcandidato Macron e chiamiamoall’astensione al secondo turnodelle presidenziali.Queste elezioni presidenziali,

basate su una personalizzazioneestrema della lotta politica,avranno come sbocco ladesignazione di colui che gestiràgli interessi dell'imperialismofrancese.E' urgente organizzarci elottare, fare fronte, perdifendere gli interessi operai epopolari, per lottare conto lapolitica neoliberista, contro loStato borghese e la politica diguerra che Macron si apprestaad estendere. Per sviluppare lasolidarietà con i popoli chelottano per la loroemancipazione nazionale esociale.E' quanto il nostro Partitoproporrà il prossimo 1° Maggio,con la sua parola d'ordine “contro la reazione e la guerra,per una rottura rivoluzionaria!”.Parigi, 24 aprile 2017Partito Comunista degliOperai di Francia

La posizione del PCOF sul secondo turno delle presidenziali

Turchia: il fascismo non passerà!14 maggio 2017

Le controriforme costituzionalivolute da Erdogan e dai partitiAKP e MHP, sono passate nelreferendum del 16 aprile con lafrode e sistematicheirregolarità, dato che milioni dischede elettorali erano prive ditimbro ufficiale."La Turchia ha preso unadecisione storica dicambiamento e trasformazioneche tutti devono rispettare", hadetto Erdogan nel suo primodiscorso dopo il grande broglio. Si sbaglia di grosso. Se laborghesia imperialista ha fattodi tutto per aiutare Erdogan(ricordiamo l’appoggio di Trumpe le intese con Putin, così comei finanziamenti dell’UE che haelargito miliardi al despota incambio del blocco dei migranti),il proletariato e i popolioppressi, gli antifascisti, i sinceridemocratici e progressisti nonriconosceranno mai il risultatodi una farsa referendaria svoltain pieno stato di emergenza,con i media popolariimbavagliati, che ratifica unregime autocratico per andareverso il fascismo di tipoislamista, ma daranno battagliacon tutti i mezzi a lorodisposizione, fino alla caduta del“sultano” e dei suoi ladroni didemocrazia.La Turchia esce spaccata a metàdal referendum, con

l’opposizione di classe edemocratica che pure nellasituazione di dura repressioneavrebbe vinto, se non ci fosserostati i brogli di regime. La classe operaia, le donne, igiovani, a Istanbul, Ankara, Izmir,Adana, Diyarbakir, e nella altregrandi città, hanno votato inmaggioranza contro la manovradi Erdogan, nonostante i ricatti.Non c’è dubbio che lecondizioni della lotta di classes’inaspriranno in Turchia dopoquesto contro-golpereazionario (che ha seguitoquello fallito dei gulenisti), le cuiconseguenze saranno ilrafforzamento del potere diErdogan, che potrà rimanerepresidente sino al 2029 e ancheoltre. Vediamo cosa cambia conla truffa referendaria.Anzitutto è stato prorogato lostato di emergenza per altri tremesi. D’ora in avanti il potereesecutivo, giudiziario elegislativo sarà totalmenteconcentrato nelle mani del capodello Stato e sparirà la figura delpremier. Il capo dello Stato avràl'autorità per proporre leggi erimettere al Parlamento disegnidi legge, acquisirà la funzione dinomina e destituzione divicepresidenti, ministri efunzionari governativi, avrà ilpotere di emanare decretilegislativi su materie di

competenza del governo,comanderà l’esercito. In caso distato di emergenza potràproporre la sospensione o lalimitazione di diritti civili elibertà basilari.Come nella controriformarenziana – bocciata dal popoloitaliano lo scorso 4 dicembre –verrà fortementeridimensionato il ruolo dicontrollo che il Parlamentoesercita su governo epresidente.Erdogan inoltre sta inoltrepreparando due nuovi plebisciti,il primo sulla permanenza diAnkara come Paese candidatoalla UE, il secondo sullareintroduzione della pena dimorte. Inevitabilmente la dittatura “diun solo uomo e un solopartito” rafforzerà la follepolitica neo-ottomana di guerraintera ed esterna, che causamassacri e destabilizza laregione. Il risultato del referendum inTurchia, anche sefondamentalmente è unavittoria di Pirro, incoraggia leclassi dominanti degli altri paesi,compresa la borghesia italiana, aproseguire nella distruzione deidiritti dei lavoratori e dellelibertà democratiche.E’ dovere del proletariato ditutti i paesi sviluppare la

massima solidarietà con laclasse operaia e i popoli diTurchia, con il partito fratelloEMEP, e il blocco HDPduramente perseguitati.I lavoratori non vogliono esserecomplici della reazioneinternazionale, dei fascisti, deglioscurantisti e dei massacratoridei popoli!La battaglia per impedire ilfascismo in Turchia non sifermerà. Questa battaglia passa anchedentro il nostro paese, nellalotta per il lavoro, il pane, lapace e la libertà, per costringereil governo a stracciare ogniaccordo con Erdogan, per ilritiro delle truppe all’estero,nello sviluppo dell’opposizionedi massa contro nuoveavventure militari, esigendo lacacciata dal potere deiresponsabili della politica dimiseria, di reazione e di guerra.E’ necessario dar vita a unapolitica di fronte unitoantifascista e antimperialista alivello nazionale einternazionale, per creare unabarriera insuperabile di frontealla reazione, al fascismo e allaguerra che il capitalemonopolistico finanziario aizzaper garantire la sopravvivenzadel suo infame sistema disfruttamento dei lavoratori esoggiogamento dei popoli!

Gabinetto Trump, una masnada di reazionariJeff Sessions (ProcuratoreGenerale) - Strettamente legato ainazionalisti bianchi e avversariodella cittadinanza per diritto dinascita; denunciato da CorettaScott King come razzista,adoratore della CIA e fautoredella sorveglianza di massa.Wilbur Ross (Segretario alCommercio) - Monopolistamiliardario, finanziatore di Trump,bersagliato da critiche perl'omissione di misure di sicurezzain una miniera di sua proprietànella quale 12 operai morironoper effetto di un'esplosione. Ben Carson (Segretarioall'Edilizia Abitativa e allo SviluppoUrbano) - Chirurgo in pensione, diidee creazioniste, che ammette luistesso di non essere idoneo a farparte di questo governo.James Mattin (Segretario allaDifesa) - Falco bellicista estremo,rimosso dal comando nel 2013 percomportamento brutale.

Ryan Zinke (Segretario agliInterni) - Neo-membro delCongresso, di ideeantiambientaliste, non crede alcambiamento climatico.Betsy DeVos (Segretario allaPubblica Istruzione) – Ereditieramiliardaria, promotrice di unacrociata contro le scuole statali efavorevole alle scuole private nonregolate dalla legge.Rex Tillerson (Segretario diStato) – Membro del Consiglio diamministrazione della EXXON,privo di esperienza nel settorepubblico.Steve Mnuchin (Segretario alTesoro) – Amministratore di fondiassicurativi e uno dei principaliresponsabili della crisi finanziaria;noto per le sue spietate misure diimpedimento alla cancellazionedelle ipoteche (con il conseguentetrasferimento del bene ipotecatoin proprietà della banca).Elaine Chao (Segretario ai

Trasporti) – Già titolare delMinistero del Lavoronell'amministrazione Bush,indagata e ritenuta responsabile dimancata tutela dei diritti deglioperai a basso salario.Andy Puzder (Segretario alLavoro) – Legato alle imprese difast-food, si oppone ad unaumento del salario minimo e allatutela dei lavoratori; una voltaaffermò che le macchine nonhanno bisogno di giorni di ferie, digiorni di permesso per malattia, dicongedi di maternità, e nonpromuovono azioni giudiziarie.John Kelly (Segretario allaSicurezza Interna) - Generale inpensione, fautore della linea durasull'immigrazione, favorevole adeportazioni in massa e a raid ICE.Tom Price (Segretario alla Sanitàe ai Servizi Umani) - Strenuooppositore dei diritti delle donne edell'accesso alla contraccezione;favorevole al taglio delle spese

mediche e assistenziali, ha giàcercato di rovesciare la Legge perl'assistenza medica.Rick Perry (Segretarioall'Energia) – Ex Governatore delTexas. Nega i cambiamenticlimatici ed è favorevole allacompleta soppressione del suoMinistero.Scott Pruitt (Amministratoredell'EPA) – Ex ProcuratoreGenerale dell'Oklahoma enegatore dei cambiamenticlimatici, sollecitò l'Ente per laProtezione dell'Ambiente a porrefine alle campagne per l'acquapulita e l'aria pulita e agli sforzidell'Ente per affrontare icambiamenti climatici.Stephen Bannon (StrategaCapo) - Ex banchiere,autoproclamatosi campione dellasupremazia bianca; ex direttore delperiodico di estrema destra“Breitbark News”.(da: espressostalinist.com)

Avanza il pericolo di guerra imperialistaCostruiamo un ampio fronte per la pace, per uscire dalla NATO e dalla UE!L’attacco missilistico ordinatolo scorso 7 apriledall’ultrareazionario presidenteUSA Donald Trump, che hautilizzato come pretesto unpresunto utilizzo di armichimiche da parte del regime diAssad di Siria, conferma che siaggrava la disputainterimperialista, mentre lapolitica di guerra e il riarmofanno grandi passi avanti. Altro che le fandonie diopportunisti e populisti, chefino a ieri diffondevano illusionisulla possibilità di una politica di“pace e distensione” seguitadagli oligarchi Trump e Putin!Il brutale attacco alla base aereasiriana di Al-Shayrat - un aiutodiretto all’ISIS e ai “ribelli”alleati degli USA che hannosubito ripreso la loro offensiva -ha un obiettivo politico:ridimensionare il peso e il ruolodella Russia nella regione ecostringerla a trovare unaccordo per rimuovere Assad egiungere alla spartizione dellaSiria e dell’intero MedioOriente fra briganti imperialisti. L’aggressione preparata dalPentagono e deliberata daTrump prelude a un’escalationmilitare. E’ possibile unoscontro diretto fra potenzeimperialiste e capitalistepresenti nell’area, fra cui quelledell’UE che nei giorni scorsi sisono distinte per irresponsabilidichiarazioni belliciste. Con il lancio dei 59 Tomahawksulla Siria gli USA hannodimostrato di voler mantenerea tutti i costi il loro dominiomondiale attuando una follepolitica di guerra, facendo apezzi il diritto internazionale. Va osservato che il Trump e ilsuo governo non hannonemmeno chiesto unarisoluzione al Consiglio di

Sicurezza ONU e il via liberadal Congresso USA perscatenare l’inferno. Dietro lo slogan “AmericaFirst” avanza il nazionalismo, losciovinismo, l’unilateralismo piùsfacciato, così come il tentativodella superpotenza imperialistaUSA di minacciare esommergere i loro rivaliimperialisti, a tutti i costi.Ulteriore riprova leprovocazioni USA contro laCorea del Nord, con l’inviodella portaerei Vinson e altrinavi da guerra, l’installazione dimissili a Seul, che hanno portatoalla calata di braghe deisocialimperialisti cinesi, pronti aimporre nuove e più duresanzioni se Kim Jong Un farà unnuovo test nucleare o di missilia lunga gettata. Infine lo sganciodella superbomba MOAB inAfghanistan, che è una minacciaa tutti i popoli del mondo.In questo convulso scenario, ilgovernicchio renziano diGentiloni ha fornito l’ennesimaprova del più totale servilismo edella più vergognosa complicitàdella borghesia italiana neiconfronti degli USA e delle loroazioni criminali, con la messa adisposizione delle basi esistentisul nostro territorio, da cuipartono gli attacchi ad altripopoli, il mantenimento delletruppe in Iraq, Afghanistan,Kosovo, Libia, etc. E ora siprepara ad aumentare le spesemilitari in ossequio ai diktat diTrump.Non c’è dubbio: l’imperialismoè reazione e guerra su tutta lalinea e il procedere della crisigenerale e delle crisi cicliche diquesto marcio sistema spingesempre più i banditi che logovernano allo scontro diretto. I focolai delle guerre di rapina simoltiplicano nel mondo.

Un passo dopo l’altro si preparaun conflitto di ampie dimensioniper una nuova ripartizione delmondo, delle sfere di influenza,dei mercati di sbocco percapitali e merci, delle risorse deipaesi dipendenti. Siamo in una situazione densa dipericoli, di grande tensione einstabilità delle relazioniinternazionali, che vede unaspiccata militarizzazione dellasocietà e dell’economia, mentresi susseguono attentatireazionari che avvelenanoancor più l’atmosfera epreparano psicologicamente lemasse alle guerra. Di fronte all’acutizzazione dellecontraddizioni fra paesiimperialisti e capitalisti, allacrescente minaccia di guerrache ne deriva, la lotta per lapace è oggi un compitocentrale. La situazione impone lacostruzione di ampi fronti uniticontro la guerra, nei qualiattrarre e organizzare tutte leforze che vogliono preservarela pace, ostacolare lapreparazione e lo scoppio diuna nuova guerra mondialeimperialista.Tale attività ha diversi aspetti. E’lotta contro il militarismo, lacorsa agli armamenti e le spesemilitari, per il ritiro immediatodelle truppe inviate all’estero,per l’uscita dalla alleanzebelliciste, come la NATO e laUE, e la chiusura delle basimilitari straniere. E’ lotta contro la reazionepolitica e le misure dimilitarizzazione della società,contro l’instaurazione di stati di

emergenza, contro le leggieccezionali e la repressione delmovimento operaio e sindacale. E’ lotta per la difesa delleconquiste e dei diritti deilavoratori, contro le politiche diausterità e di miseria.E’ lotta per la libertà,l’indipendenza e la sovranitànazionale e popolare, negatedall’imperialismo. E’ lotta per l’emancipazionesociale e per l’appoggio aimovimenti di liberazione deipopoli oppressi e dei paesidipendenti e delle colonie. E’ solidarietà con i migranti chefuggono dalla guerra e dallafame, rifiuto dello sciovinismo,del razzismo, della xenofobia,per l’educazione dei lavoratorie dei popoli nello spirito dellasolidarietà internazionale edella lotta contro il comunenemico, l’imperialismo. La lotta del proletariato e deipopoli contro i guerrafondaiimperialisti e i loro servi, perevitare una nuova guerramondiale, deve essere portataavanti rapidamente. Dentro ogni lotta e ogniconflitto, ogni vertenza, in ogniassemblea, ogni riunione, in ognifabbrica e luogo di lavoro, inogni quartiere e scuola devonorisuonare la parola d’ordinecontro la guerra imperialista. Sviluppiamo in ogni città laresistenza e la mobilitazioneoperaia e popolare alla guerra eal barbaro sistema cheinevitabilmente la genera, perabbatterlo con la rivoluzione econquistare un mondo diversoe migliore, la società deilavoratori, il socialismo!

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Per un 1° Maggio di unità e lotta contro ilnazionalismo, il razzismo, il fascismo e lapolitica di guerra!Alziamo la bandiera dell’internazionalismoproletario!

Aderente alla Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti (CIPOML)

Operai, lavoratori, giovani,donne e popoli oppressi ditutti i paesi!

Il lungo periodo di scarsacrescita economica el’aumento dell’instabilitàpolitica, fanno emergere inmodo più acuto lecontraddizioni che lacerano ilmondo capitalista.

Sebbene minato dalla sua crisigenerale e da quelle cicliche,questo sistema continua a starein piedi. Se non ci uniremo eorganizzeremo percombatterlo e abbatterlo,questo caduco sistema dureràmantenendo il suo caratteresfruttatore e oppressore. Senzadubbio le fondamenta su cui sierige sono fradicie e le suecontraddizioni si esacerbano.Gli attacchi contro la classeoperaia internazionale e ipopoli oppressi si intensificano.

Come risultato vediamo:

*L’inasprimento della lotta per imercati, il protezionismo, ledispute commerciali emonetarie, l’emergere delnazionalismo nella politicaeconomica, che aggrava edesaspera i problemi fra i paesiimperialisti e capitalisti,particolarmente fra USA, UE,Cina e Russia.

* L’accentuarsi della politica diguerra, l’aumento delle spesemilitari e della corsa al riarmo.Le potenze imperialiste e imonopoli finanziari, in asprarivalità fra loro, saccheggiano lerisorse dei paesi dipendenti. Lapossibilità di una nuova guerramondiale si profila in MedioOriente. In Siria si manifestanochiaramente questecontraddizioni, mentre nelleregioni dell’Asia e del Pacificosi accumulano depositi di armiimperialiste.

* Una feroce offensiva controla classe operaia e gli altri

lavoratori, per riversare sulleloro spalle le conseguenzedelle gravi difficoltàeconomiche. I capitalisti e i lorogoverni intensificano losfruttamento, attaccano leorganizzazioni dei lavoratori,distruggono i loro dirittidemocratici, criminalizzano laprotesta sociale e reprimono ilottatori del proletariato.

* Lo sviluppo della reazionepolitica e dell’autoritarismo, lalimitazione della democraziaborghese, il dilagare dellacorruzione nei partiti delleclassi dominanti, la deriva versoStati polizieschi sotto ilpretesto della lotta alterrorismo, e in alcuni paesil’andata al potere dell’estremadestra e del fascismo.

* Un’infame campagnaideologica dei settori piùreazionari della borghesia perdiffondere lo sciovinismo, ilrazzismo, l’odio contro imigranti, il fanatismo religioso,che servono ad ingannare edividere i lavoratori e i popoli, erafforzare così il dominio delcapitale.

* La crisi profonda dellasocialdemocrazia, stampellasociale del capitale, con unagrande perdita di consensi,mentre i partiti populisti siaccaparrano strati impoveriti edelusi con la loro cinicademagogia “sociale” e un falsopatriottismo.

La borghesia condanna miliardidi esseri umani alla fame, allamiseria e alla disoccupazionesperando così di ritardare lafine inevitabile del suo sistema,impone regimi neoliberisti ereazionari, distrugge l’ambientee prepara nuove guerreimperialiste.

Ma il proletariato e i popolinon si arrendono, sono in piedie combattono! Nel mondosono sempre più numerosi i

teatri di lotta contro losfruttamento capitalistico,contro l'imperialismo, i suoilacchè, i suoi governi e i suoipartiti. Lo sviluppo delmalcontento e della resistenzadelle masse contro le cricchedominanti prepara il terreno anuove ondate rivoluzionarie.

Operai, lavoratori, giovani,donne e popoli oppressi di tuttii paesi!

Manifestiamo uniti il 1° Maggio– giornata della solidarietàinternazionale del proletariato- esigendo lavoro, salute,istruzione, servizi sociali, ugualesalario a uguale lavoro, stessidiritti per tutti i lavoratori!

Basta con la disoccupazione ela precarietà! Rivendichiamo lariduzione dell’orario di lavoroe dell’età pensionabile! No allaguerra e al fascismo, fuori inostri paesi dalle alleanzebelliciste, via dal potere ifautori della guerra, lottiamoper la pace e la libertà deipopoli!

Diamo impulso al fronte unicodella classe operaia perdifendere i nostri interessipolitici ed economici e portareavanti la lotta per farla finitacon lo sfruttamento el’oppressione capitalistica.

Denunciamo e opponiamocialla politica di collaborazione diclasse promossa dai capi della

socialdemocrazia e dallaburocrazia sindacale,sviluppiamo la lineadell’organizzazione e della lottadi classe per mobilitare lemasse contro il capitale.

E’ necessario costruire ampiecoalizioni popolari, dirette dallaclasse operaia, per sviluppare laresistenza all’offensivacapitalista, alla reazioneimperialistica e alla politica diguerra: lottiamo con laprospettiva di spezzare ilpotere degli sfruttatori.

E’ necessario unire la gioventùantifascista, antimperialista edemocratica per conquistareun futuro radicalmente diversoda quello che ci riservano icapitalisti e i loro serviopportunisti.

Oggi più che mai dobbiamorafforzare e sviluppare lasolidarietà internazionalista perlottare senza tregua contro igoverni borghesi, avvicinare eunire il proletariato e le masseoppresse di tutti i paesi al finedi abbattere il comune nemico,l’imperialismo!

Il Primo Maggio tutti nellestrade con le nostre bandiererosse!

Conferenza Internazionaledi Partiti e OrganizzazioniM a r x i s t i - L e n i n i s t i(CIPOML)Aprile 2017.