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I contra di rete: uno strumento importante per la crescita delle imprese. Il contesto economico nazionale e locale visto araverso la verifica dei contra ava. 1. STUDIO LAURIA per PROMOFIRENZE _Azienda Speciale della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Firenze LE RETI DI IMPRESE NEL TERRITORIO FIORENTINO

Promofirenze lauria fase 1 def

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I contratti di rete: uno strumento importante per la crescita delle imprese.

Il contesto economico nazionale e locale visto attraverso la verifica dei contratti attivati. 1.

STUDIO LAURIA per PROMOFIRENZE _Azienda Speciale della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Firenze

LE RETI DI IMPRESENEL TERRITORIO FIORENTINO

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Documento prodotto da STUDIO LAURIAsu incarico di PROMOFIRENZEcon riferimento al contratto del 25/03/2014; prot. 1537 del 11/04/2014

“Studio di fattibilità ed analisi di mercato a supporto del servizio di assistenza specialistica per le reti di impresa di Promofirenze”Contenuti di cui alla Fase 1. _documento consegnato il 30.07.2014

Credits Fase 1:Ricerca e redazione contenuti: Dott.ssa Anna MarchiRevisione e coordinamento: Arch. Daniele LauriaGrafica e layout: Studio Lauria Italia _www.studiolauria.net

Riproduzione riservata al soggetto incaricato e al Committente

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LE RETI DI IMPRESE NEL TERRITORIO FIORENTINO“Studio di fattibilità ed analisi di mercato a supporto del servizio di assistenza specialistica per le reti di impresa di Promofirenze”Fase 1. I contratti di rete: uno strumento importante per la crescita delle imprese.Il contesto economico nazionale e locale visto attraverso la verifica dei contratti attivati.

PREMESSA E LINEE GUIDA PER LA LETTURA DEI DATI 4

1. LO SCENARIO NAZIONALE 8 UNA RAPIDA CRESCITA… 8 REGIONI E PROVINCE A CONFRONTO… 10 COMPOSIZIONE DELLE RETI 12 COMPOSIZIONE SETTORIALE 12

2. LA SITUAZIONE TOSCANA 16 EVOLUZIONE E DISTRIBUZIONE DELLE RETI 16 CARATTERISTICHE DELLE RETI 18 LA SPECIALIZZAZIONE SETTORIALE 20 L’OGGETTO DEL CONTRATTO E LE MOTIVAZIONI CHE SPINGONO A FARE RETE 25 CASI DI SUCCESSO TOSCANI 26

3. IL CONTESTO FIORENTINO 28 RETI DI IMPRESE NELLA PROVINCIA DI FIRENZE: NUMERO, EVOLUZIONE, DISTRIBUZIONE 25 CARATTERISTICHE SETTORIALI IMPRESE IN RETE 30 FOCUS: RETI FIORENTINE 34

4. MOTIVAZIONI, EFFICACIA E BENEFICI DELLE RETI D’IMPRESE 36 VANTAGGI E SVANTAGGI DELLE RETI D’IMPRESE 36 L’EFFICACIA DEI CONTRATTI DI RETE 40

5. EVOLUZIONE DELLE NORMATIVA SUI CONTRATTI DI RETE, AZIONI E MISURE PER L’AGEVOLAZIONE DELLA CREAZIONI DI RETI 42

BIBLIOGRAFIA 45

03 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

INDICE

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04

Il contratto di rete può essere uno strumento di valido sussidio al rilancio e allo sviluppo dell’impren-

ditoria italiana, e nello specifico, toscana e fiorentina?

Sicuramente costituisce una risposta ad uno dei limiti strutturali dell’economia nazionale e locale:

quella delle piccole (e medie) dimensioni delle aziende che, a causa del combinato tra i noti feno-

meni di globalizzazione e la crisi finanziaria in atto, faticano a sostenere le sfide dell’innovazione, a

definire strategie di medio e lungo periodo e a confrontarsi con efficacia con i mercati esteri.

Naturalmente non mancano casi virtuosi di singole aziende, anche di piccole dimensioni, capaci di

affrontare con successo questo frangente e sfruttare al meglio le possibilità offerte dai nuovi merca-

ti, ma sicuramente l’aggregazione è un fattore che può risultare decisivo nel fronteggiare le pressioni

competitive e affermare logiche di filiera e, anche, di marketing territoriale.

Certo che un solo strumento non risolve tutti i problemi che quotidianamente affliggono gli impren-

ditori italiani e toscani, tra questi si cita, ad esempio, l’inadeguatezza del mercato per l’allocazione

dei diritti di proprietà dell’impresa, che contribuisce a una governance diffusamente familiare, e le

molte forme in cui il carico fiscale penalizza la crescita.

È in questo quadro che il sistema produttivo italiano si sta cimentando nella creazione di reti formali

fra imprese come strumento alternativo o propedeutico alla crescita dimensionale.

Già nel 2000 la “Carta di Bologna” adottata dai paesi OCSE riconosceva le reti come un importante

fattore propulsivo della competitività delle piccole imprese (OCSE, 2001); nel 2008 lo Small Business

Act (SBA) dell’Unione europea definiva alcune linee di azione per promuovere lo sviluppo delle pic-

cole e medie imprese, stimolando l’intervento dei governi nazionali in tale ambito.

L’introduzione del contratto di rete con la legge finanziaria per il 2009, in attuazione di queste linee

di azione (Ministero dello Sviluppo economico, 2010), ha stimolato da più parti riflessioni sull’effica-

cia di questo strumento, data la tradizionale riluttanza delle imprese italiane a uscire dal capitalismo

familiare e dalla piccola dimensione.

In questi pochi anni dall’introduzione delle reti d’imprese sono stati fatti molti passi in avanti e sep-

PREMESSA

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05 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

pur si tratti di timidi segnali, si stanno vedendo i risultati in termini di efficienza ed efficacia di questo

strumento di aggregazione.

In questo scenario, PromoFirenze, azienda speciale della Camera di Commercio di Firenze, ha at-

tivato il servizio di Assistenza specialistica per le Reti d’impresa rivolto alle aziende del territorio

interessate ad accrescere la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato inter-

nazionale, mettendosi in rete con altre imprese. Obiettivo del servizio erogato è la promozione e la

realizzazione di progetti di aggregazione, condivisi tra imprese diverse, in materia di internazionaliz-

zazione, riorganizzazione delle filiere produttive e di sviluppo commerciale e innovativo.

Da qui la volontà di PromoFirenzedi di realizzare un’analisi di contesto economico sulle reti d’impre-

sa volta ad individuare le filiere esistenti, l’inquadramento territoriale e socio-economico dello stato

di fatto, l’intensità e la diffusione dei rapporti di collaborazione, l’analisi dei rischi, dei costi/benefici

e dei vantaggi, con specifico focus sulle reti fiorentine.

Premettendo che il nostro lavoro cerca di descrivere una storia relativamente breve e recente (il pri-

mo contratto di rete risale al 2010) e che i dati sono in continuo aggiornamento, riteniamo comun-

que che, sulla base delle analisi che andremo e delineare nelle prossime pagine, sia possibile fornire

elementi utili ad indirizzare la nascita e lo sviluppo di nuovi contratti di rete.

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LINEE GUIDA PER LA LETTURA DEI DATI

In relazione a quanto sopra e con l’obiettivo di agevolare il lettore, si forniscono di seguito alcune

linee guida per la lettura e l’interpretazione dei dati.

Il rapporto si divide in cinque parti ed i dati utilizzati per la loro stesura provengono da molteplici e

e diverse fonti ufficiali.

Nei primi tre capitoli si analizza lo stato dell’arte delle reti d’impresa, partendo dal livello nazionale

e passando da quello toscano, per arrivare all’ambito fiorentino, indagando, per tutti i capitoli, l’evo-

luzione nel tempo delle reti d’impresa, la loro distribuzione geografica, le caratteristiche e i settori

di specializzazione.

Per il primo capitolo i dati presi in esame sono stati forniti dal “Quarto Osservatorio Intesa San Pao-

lo – Micro Credito Italiano sulle reti d’impresa”, pubblicato a marzo 2014 e i cui dati sono aggiornati

a fine dicembre 2013. Sempre nel primo capitolo e con l’intento di indagare sulla composizione e

dimensione delle reti d’imprese sono stati utilizzati i dati di monitoraggio sui Contratti di rete di

Unioncamere, su dati Infocamere, aggiornati al 1° dicembre 2013.

Per il secondo e terzo capitolo, in cui si analizzano il contesto della Regione Toscana e quello della

Provincia di Firenze, sono state fatte elaborazioni sui dati nazionali di monitoraggio sui Contratti di

Rete di Unioncamere e sui dati di Infocamere aggiornati al primo maggio 2014.

Si precisa in questa sede che nei casi in cui uno stesso Contratto di rete coinvolge diversi ambiti re-

gionali e provinciali, non è possibile ‘attribuire’ tale Contratto a una sola regione o provincia.

Pertanto, l’aggregazione dei Contratti di rete regionali risulta differente dal numero complessivo dei

Contratti.

Il quarto capitolo indaga sulle motivazioni che spingono le imprese a fare rete nonchè i vantaggi e

gli svantaggi relativi alle reti di imprese e alla loro efficacia. Questi dati, non essendo disponibili dalle

banche dati di Infocamere sono stati raccolti dal Ministero dello Sviluppo Economico in un’indagine

qualitativa su un campione di imprese appartenenti a contratti di rete. Per verificare invece il grado

di efficienza delle reti i dati utilizzati sono stati quelli dell’Osservatorio di Intesa San Paolo.

Il quinto capitolo, infine, presenta un breve riepilogo delle principali evoluzioni normative in materia

di reti di imprese.

07 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

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1. LO SCENARIO NAZIONALE

La ricerca di modalità innovative di crescita è per le imprese un fattore cruciale di sviluppo, soprat-

tutto in momenti di profonde trasformazioni dei mercati internazionali, e le nuove forme di aggrega-

zione tra imprese rappresentano una risposta a questa necessità.

Il contratto di rete d’impresa è uno strumento giuridico, oggetto di un’ampia riforma a metà 2010,

che consente alle imprese di realizzare tra loro sinergie strutturate e progetti industriali e commer-

ciali comuni, garantendo loro la propria individualità ed indipendenza operativa.

In questo contesto, il primo capitolo vuole fotografare lo stato dell’arte italiano sulle reti di impresa,

studiandone caratteristiche, evoluzione e dimensioni delle stesse.

Per la ricostruzione di tale scenario, i dati utilizzati sono principalmente quelli contenuti all’interno

del “Quarto osservatorio Intesa San Paolo – Micro Credito Italiano sulle reti d’impresa”, di marzo

2014.

L’esigenza di partire dall’ambito nazionale fino ad arrivare a quello territoriale nasce in particolare

dalla volontà di approfondire alcune evidenze e dinamiche che sono fondamentali per comprendere

meglio il contesto di riferimento locale nel quale si colloca il presente Rapporto.

Una rapida crescita…

Il primo contratto di rete stipulato in Italia risale al marzo 2010 (1). A più di tre anni dall’entrata in

vigore della disciplina dei contratti di rete essi rappresentano ancora un fenomeno di nicchia, anche

se la rapida crescita del numero dei contratti segnala un interesse crescente per il nuovo strumento

contrattuale, con buone prospettive per il futuro.

Lo studio condotto da Intesa San Paolo ci restituisce una precisa situazione di quanto avvenuto in

Italia nel 2013.

(1) Secondo i dati Infocamere, la prima rete a costituirsi è stata Assoservizi Toscana Sud - Rete d’Imprese. L’oggetto della rete, composta da tre società toscane è “Gestire le iniziative ed i progetti comuni fra le società di servizi aderenti alla rete; gestire progetti di ricerca e sviluppo avvalendosi anche di finanziamenti pubblici e privati; progettare e realizzare iniziative innovative di informazione e formazione.”

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09 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Grafico 1.1 - Numero di imprese in rete per trimestre (valori assoluti) Nota: il totale complessivo non somma a 6.435 poiché non sono state escluse le imprese

coinvolte in più di un contratto di rete.Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati Cerved-Databank

Grafico 1.1 - Numero di imprese in rete per trimestre (valori assoluti) Nota: il totale complessivo non somma a 6.435 poiché non sono state escluse le imprese

coinvolte in più di un contratto di rete.Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati Cerved-Databank

Grafico 1.2 - Numero di contratti di rete registrati per trimestre(valori assoluti)Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati Cerved-Databank

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10

A fine dicembre 2013 risultavano, infatti, registrati in Camera di Commercio 1.353 contratti di rete in

cui erano coinvolte 6.435 imprese.

Il fenomeno, dopo una partenza rallentata con un dato trimestrale inferiore alle 100 nuove imprese

in rete fino all’inizio del 2011, ha registrato una progressiva accelerazione a partire dalla seconda

metà del 2011, toccando il record storico nel terzo trimestre 2013 con 899 imprese e 228 nuovi con-

tratti di rete. Il buon trend di crescita è proseguito nel quarto trimestre con 656 imprese che hanno

aderito a 161 nuove reti.

Regioni e Province a confronto…

Le regioni che hanno dato una forte spinta al crescente successo appena descritto sono state Lom-

bardia, Abruzzo, Emilia Romagna e Lazio che, complessivamente, nel secondo semestre 2013 hanno

visto entrare in rete 1.048 imprese. Questo trend trova giustificazioni specialmente nelle importanti

misure regionali a favore delle reti di imprese.

La classifica per regioni continua a essere guidata dalla Lombardia con 1.564 imprese in rete, mentre

consolida la sua seconda posizione l’Emilia Romagna con 907 imprese. Al terzo posto la Toscana con

689 imprese coinvolte. Circa il 50% delle imprese italiane in rete si trovano in queste tre regioni.

Seguono Abruzzo e Veneto, intorno a quota 500 (rispettivamente 522 e 491 imprese in rete) e Lazio

con 408 imprese. Delle 16 province con più di 100 imprese coinvolte in rete, 13 appartengono a que-

ste regioni. Al primo posto si colloca Milano con 510 imprese; seguono Brescia (322), Roma (303),

Chieti (224), Modena (218), Firenze (216), Bologna (204) e Verona (186).

Sempre secondo i dati di Intesa San Paolo, il 74,8% circa delle reti sono monoregionali. Una quota

elevata di queste reti interessa una sola provincia.

Se si esclude la Sardegna, le regioni con il più alto tasso di reti monoregionali sono quelle in cui è

più diffuso l’utilizzo di questo strumento ovvero l’Abruzzo, l’Emilia Romagna, la Lombardia e la To-

scana. In queste regioni la più alta diffusione dei contratti di rete potrebbe essere stata favorita da

interventi normativi locali e/o da specifiche campagne portate avanti dalle associazioni datoriali del

territorio.

È questo il caso della Toscana con il bando regionale per le aggregazioni e le reti d’impresa del 2011.

Lo sviluppo del fenomeno delle Reti, pertanto, appare influenzato in maniera importante da uno

sforzo istituzionale diretto a far conoscere e a promuovere lo strumento, anche legandolo a inter-

venti mirati di politica industriale diretti tanto a sostenere l’aggregazione in settori industriali ritenuti

strategici per il Made in Italy (turismo, agro-alimentare, moda…), quanto a promuovere strategie di

innovazione, internazionalizzazione e integrazione delle filiere messe in atto tramite i contratti di

rete.

Ritornando ai numeri, undici regioni, in parte caratterizzate da una bassa diffusione dei contratti di

rete, vedono una prevalenza di reti pluriregionali. È pertanto molto probabile che il coinvolgimento

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11 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Tabella 1.1 – Numero di imprese coinvolte in reti di impresa per regione (valori assoluti e percentuali)Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati Cerved-DatabankImprese della regione coinvolte in contratti di rete Reti in cui sono presenti imprese della regione Numero % sul totale Numero % sul totale Totale, di cui: 6.435 100,0 1.353 100,0Lombardia 1.564 24,3 439 32,4Emilia Romagna 907 14,1 286 21,1Toscana 689 10,7 121 8,9Abruzzo 522 8,1 141 10,4Veneto 491 7,6 151 11,2Lazio 408 6,3 153 11,3Marche 276 4,3 84 6,2Piemonte 250 3,9 89 6,6Puglia 247 3,8 75 5,5Campania 193 3,0 61 4,5Sardegna 183 2,8 38 2,8Umbria 172 2,7 35 2,6Friuli VG 108 1,7 39 2,9Liguria 106 1,6 34 2,5Basilicata 102 1,6 24 1,8Trentino AA 68 1,1 36 2,7Calabria 63 1,0 18 1,3Sicilia 59 0,9 32 2,4Molise 19 0,3 10 0,7Valle d'Aosta 1 0 1 0,1

delle imprese di queste regioni sia stato indotto dalla partecipazione a reti avviate in quelle più attive

nel promuovere lo strumento.

Tabella 1.2 – Quota di contratti di rete per numero di regioni coinvolte (valori percentuali)Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati Cerved-Databank reti monoregionali reti 2 regioni reti 3 regioni più 3 regioni totaleItalia 74,8 18,2 4,2 2,8 100Sardegna 71,1 13,2 7,9 7,9 100Abruzzo 68,8 23,4 5,0 2,8 100Emilia Romagna 64,3 22,0 6,3 7,3 100Lombardia 63,6 24,6 6,4 5,5 100Puglia 58,7 24,0 2,7 14,7 100Marche 58,3 23,8 7,1 10,7 100Toscana 57,9 21,5 11,6 9,1 100Calabria 50,0 22,2 11,1 16,7 100Molise 50,0 40,0 0,0 10,0 100Friuli VG 46,2 30,8 10,3 12,8 100Basilicata 45,8 29,2 8,3 16,7 100Veneto 45,0 29,8 11,9 13,2 100Umbria 42,9 34,3 14,3 8,6 100Sicilia 37,5 21,9 15,6 25,0 100Lazio 37,3 34,0 15,7 13,1 100Campania 34,4 27,9 13,1 24,6 100Piemonte 33,7 38,2 11,2 16,9 100Liguria 23,5 29,4 23,5 23,5 100Trentino AA 22,2 41,7 19,4 16,7 100Valle d'Aosta 0,0 0,0 0,0 100,0 100

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Composizione delle reti

I partecipanti alle reti formate tramite contratti sono in prevalenza piccole e medie imprese, per lo

più in forma di società di capitali, soprattutto S.r.l.. Ancora molto limitato risulta, invece, il coinvol-

gimento di imprese individuali e di società di persone: segnale di un avvicinamento tuttora molto

circoscritto al contratto di rete da parte delle micro imprese e di quelle della fascia più bassa delle

‘piccole’. Le reti sono in larga misura di media densità, ovvero costituite da 4 a 9 imprese, seguono

quelle a bassa densità (3 imprese) e quelle diadiche (2 imprese). Le macro-reti rappresentano inve-

ce una netta minoranza. Quanto sopra è confermato dai dati relativi al monitoraggio sui Contratti

di rete di Unioncamere, su dati Infocamere, aggiornati all’1 dicembre 2013, che mettono in luce la

dimensione delle reti e la ripartizione dei soggetti aderenti a contratti di rete per forma giuridica.

Tabella 1.3 Dimensione delle reti (valori assoluti)Fonte: Elaborazioni Unioncamere su dati Infocamere (aggiornamento all’1 dicembre 2013)Numero di soggetti per contratto di rete Numero di contratti di rete2 imprese 1653 imprese 400tra 4 e 9 imprese 615tra 10 e 50 imprese 117oltre 50 1 Totale 1298

Tabella 1.4 Ripartizione dei soggetti aderenti a contratti di rete per forma giuridica (valori assoluti)Fonte: Elaborazioni Unioncamere su dati Infocamere (aggiornamento all’1 dicembre 2013)Natura Giuridica Numero di soggettisocietà di capitale 4239società di persone 863imprese individuali 696cooperative 449altre forme 111soggetti esteri 2soggetti vari 25 Totale 6385

Composizione settoriale

Analizzando la composizione settoriale delle imprese in rete, lo studio condotto da intesa San Paolo

evidenzia il peso rilevante, e maggioritario, delle aziende che operano nel settore dei servizi: il 44,3%

del totale.

All’interno di questo settore primeggiano le imprese specializzate in servizi professionali alle impre-

se (attività legali, di contabilità, di direzione aziendale e di consulenza gestionale, R&S, pubblicità

e ricerche di mercato, attività di noleggio e leasing) che sono complessivamente pari a 894, il 14%

del totale. Seguono l’ambito del commercio all’ingrosso (461; 7,2%), l’ICT (produzione di software e

consulenza informatica, servizi informatici, telecomunicazione ed editoria) con 438 imprese (il 6,9%

del totale) e il turismo (360; 5,6%). Molto distanti gli altri comparti del settore.

Nel terziario, pertanto, con l’eccezione del turismo, sono prevalenti le attività che offrono servizi ad

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altre imprese dell’industria manifatturiera o dell’agro-alimentare o delle costruzioni.

L’industria in senso stretto si colloca al secondo posto per numero di imprese (2.078, pari al 32,5% del

totale). Si evidenzia in particolare il ruolo della filiera metalmeccanica, con il comparto dei prodotti

in metallo che guida la classifica settoriale con 430 imprese in rete (il 6,7% del totale), seguiti dalla

meccanica (311; 4,9%). Poco distante il sistema moda con 305 imprese (4,8%). Il terzo aggregato set-

toriale è composto dalle costruzioni e dall’immobiliare che vede coinvolte in rete complessivamente

918 imprese (14,4% del totale). Di queste una grossa fetta è composta da imprese delle costruzioni

(601; 9,4%). Chiude la classifica macro-settoriale l’industria agro-alimentare che, tuttavia, con 566

imprese coinvolte presenta un peso (8,9%) del fenomeno reti superiore rispetto alla sua rilevanza

nell’economia italiana (1,9%).

Tabella 1.5 – Specializzazione delle imprese italiane coinvolte in contratti di rete (valori assoluti e percentuali) Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati Cerved-Databank Settori Numero %Agro-alimentare 566 8,9Agricoltura 301 4,7Alimentare 234 3,7Bevande 31 0,5Industria in senso stretto, di cui: 2.078 32,5Prodotti in metallo 430 6,7Meccanica 311 4,9Sistema moda 305 4,8Altri intermedi 198 3,1Mobili 128 2,0Elettrotecnica 112 1,8Elettronica 89 1,4Prodotti e materiali da costruzione 79 1,2Meccanica di precisione 78 1,2Utilities 68 1,1Chimica 51 0,8Stampa 47 0,7Metallurgia 41 0,6Automotive 37 0,6Altri beni di consumo 37 0,6Altri mezzi di trasporto 25 0,4Costruzioni e immobiliare 918 14,4Costruzioni 601 9,4Studi di architettura e ingegneria 237 3,7Immobiliare 80 1,3Servizi, di cui: 2.828 44,3Servizi alle imprese (a) 894 14,0Commercio all'ingrosso 461 7,2ICT (b) 438 6,9Turismo 360 5,6Sanità e assistenza 163 2,6Trasporti e logistica 163 2,6Commercio al dettaglio 146 2,3Istruzione 92 1,4Intermediazione monetaria e finanziaria 67 1,0Editoria 26 0,4

Nota: il totale non è pari a 6.435 imprese poiché per 45 imprese non si dispone dell’informa-zione sulla specializzazione produttiva. (a) Attività legali e di contabilità, attività di direzione aziendale e di consulenza gestio-nale, R&S, pubblicità e ricerche di mercato, attività di noleggio e leasing. (b) Produzione software e consulenza infor-matica, servizi informatici, telecomunicazio-ni ed editoria.

13 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

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È elevata la diversificazione produttiva delle imprese in rete. È, infatti, pari al 82,5% la quota delle reti

con al proprio interno imprese specializzate in diversi comparti produttivi.

Il 54,7% delle reti è composto da aziende appartenenti a diversi macro-settori (agro-alimentare, in-

dustria in senso stretto, costruzioni, servizi) mentre il 27,8% delle reti ha al proprio interno soggetti

dello stesso macro-settore, ma di comparti produttivi diversi.

È evidente, pertanto, come sia molto alta la percentuale di reti caratterizzate da imprese con una

diversa specializzazione produttiva nella stessa filiera macro-settoriale. Ciò significa che in gran par-

te dei casi le reti sono composte da soggetti tra loro complementari, che possono mettere a fattore

comune competenze diverse, attingendo da un differenziato bacino di specializzazioni settoriali e

creando sinergie intersettoriali.

Grafico 1.3 – Quota (%) di reti con imprese caratterizzate da una diversa specializzazione Fonte: Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano su dati Cerved-Databank

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15 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

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2. LA SITUAZIONE TOSCANA

In Toscana sono già 715 le piccole e medie imprese che si sono unite per fare squadra e affrontare

meglio la crisi: si tratta di un dato tra i più alti d’Italia, le reti di impresa rappresentano dunque la

nuova frontiera della politica industriale della nostra Regione, che aiuta le aziende a fare sistema

anche grazie a bandi pubblici che sostengono le operazioni di acquisizioni, fusioni, consorzi e costi-

tuzioni di reti di impresa.

Fare sistema dunque per diventare più competitivi sui mercati internazionali, per accedere più facil-

mente al credito e per abbattere i costi: questi sono solo alcuni dei benefici delle Reti, i network che

mettono insieme realtà produttive diverse, sempre più diffuse nella nostra regione.

Questo secondo capitolo analizza, quindi, la situazione Toscana dei contratti di rete.

I dati utilizzati per l’analisi e le elaborazioni di seguito riportate sono quelli pubblicati da Infocamere

e aggiornati al primo Maggio 2014, la cui situazione a livello nazionale è la seguente:

1.421 contratti di rete

tutte le Province coinvolte

tutte le Regioni coinvolte

7.195 posizioni presenti (escluse recesse) nei contratti di rete - totale 7.301 con recesse

6.829 imprese coinvolte di cui 1 su 5 contratti, 7 su 4 contratti, 29 su 3 contratti e 283 su 2 contratti

4.501 Società di capitale (3.833 Srl, 668 SpA)

893 Società di persone (491 Snc, 332 Sas, 70 Ss)

754 Imprese individuali

535 Società cooperative

146 Altre forme (di cui 54 consorzi, 42 soc. cons. a resp. lim. e 16 consorzi con attività esterna).

Evoluzione e distribuzione delle reti

Al primo Maggio 2014 risultano registrate ad Infocamere 125 reti d’impresa in cui è presente almeno

una società toscana. Il totale delle imprese toscane coinvolte ammonta invece a 715. Il fenomeno,

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dopo una partenza rallentata, ha toccato il record storico nel 2012, con ben 48 nuovi contratti di

rete; un’accelerazione che però non ha trovato conferma nel 2013.

I dati del 2014, relativi al primo quadrimestre, fanno ben sperare: solo nel primo quadrimestre, sono

state ben 11 le nuove reti d’impresa. Se si mantiene questo trend anche per i prossimi quadrimestri,

si potrebbe assistere ad una crescita rispetto al dato dello scorso anno.

La classifica provinciale è guidata da Firenze con ben 240 imprese in rete, il 33,6% del totale, seguita

da Lucca con 135 imprese. Circa il 50% delle imprese toscane in rete si trovano in queste due pro-

vince. In terza posizione Pisa con 86 imprese coinvolte, seguono Siena e Pistoia, rispettivamente con

74 imprese la prima e 54 la seconda. Molto distante Massa Carrara con sole 7 aziende coinvolte in

reti d’impresa.

Grafico 2.1 Numero di contratti di rete per anno (valori assoluti) Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

Grafico 2.2 Distribuzione delle imprese in rete per province (valori assoluti e valori percentualiFonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

17 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Page 18: Promofirenze lauria fase 1 def

Caratteristiche delle reti

Il 56% delle reti sono monoregionali, nel 30,4% dei casi le reti nascono all’interno della regione con

società di altre provincie mentre per il 25,6% le reti sono monoprovinciali.

L’elevata concentrazione di reti monoregionali è stata, con molta probabilità, favorita da interventi

normativi locali come il già citato ‘bando per le aggregazioni e le reti di imprese’ del 2011.

Analizzando le reti di imprese monoprovinciali (32 in tutto), nel capoluogo se ne contano ben 12

e dunque il 37,5% dell’intera regione. Segue, a molta distanza, Pistoia con 5 reti, mentre Livorno e

Massa Carrara sono le uniche province che non hanno contratti monoprovinciali.

Grafico 2.4 Reti monoprovinciali ripartizioni tra provincia (valori percentuali)Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

Grafico 2.3 Composizione delle reti (valori percentuali)Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

18

Page 19: Promofirenze lauria fase 1 def

La regione Toscana è in linea con il dato nazionale: infatti, nel 52% dei casi le reti con imprese tosca-

ne sono composte da 4 a 9 imprese e nella maggior parte dei casi (26 reti) esse sono composte da

imprese pluriregionali, nel 23,2% da 3 imprese. Una sola la rete composta da oltre 50 imprese, in

questo caso si tratta di una rete monoprovinciale (2).

Questo dato spicca anche nel fare un incrocio tra dimensioni delle imprese e caratteristiche delle

stesse, mentre ciò che potrebbe risultare discordante è la presenza di ben 16 reti costituite da 10 a

50 imprese ma le cui imprese si sono aggregate al di fuori dei confini regionali.

Tabella 2.1 Dimensioni delle Reti per composizione (valori assoluti)Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere reti con altre regioni rete monoprovinciale reti con altre provincie toscane Totale2 imprese 5 4 3 123 imprese 8 6 4 184-9 imprese 26 17 22 6510-50 imprese 16 4 9 29oltre 50 0 1 0 1Totale 55 32 38 125

Grafico 2.5 Dimensioni delle Reti (valori percentuali)Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

(2) Si tratta delle rete di imprese balneari Viareggio, di cui si riportano i dettagli nello specifico focus riportato a fine capitolo.

19 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Page 20: Promofirenze lauria fase 1 def

La specializzazione settoriale

Analizzando i settori delle reti d’impresa si nota una prevalenza di quelle pluri-settoriali, ben 71, e

dunque composte da imprese facenti parte di settori diversi motivate, riteniamo, dall’utilità di un

networking trasversale. Sono, invece, 54 le reti mono-setttoriali, in quest’ultimo caso ben 32 appar-

tengono al comparto dell’industria e dell’artigianato, seguite (20 reti) dal settore dei servizi.

Grafico 2.6 Specializzazione settoriale delle reti di imprese monosettoriali (valori assoluti) Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

20

20

1

32

1

Page 21: Promofirenze lauria fase 1 def

Questo dato è confermato anche analizzando il settore di appartenenza delle 715 imprese toscane

coinvolte in reti di imprese. Infatti, sono ben 345 (il 48,3% del totale) le imprese del settore dell’in-

dustria e dell’artigiano e 258 (36,1%) quelle di servizi.

Sono solamente 9 (1,3%) le imprese del settore turistico. È evidente, pertanto, come sia molto alta la

percentuale di reti caratterizzate da imprese con una diversa specializzazione produttiva nella stessa

filiera macrosettoriale.

Ciò significa che in gran parte dei casi le reti sono composte da soggetti tra loro complementari, che

possono mettere a fattore comune competenze diverse, attingendo da un differenziato bacino di

specializzazioni settoriali e creando sinergie intersettoriali.

Grafico 2. 7 Settori delle imprese toscane (valori assoluti e valori percentuali) Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

La fotografia della composizione settoriale delle imprese in rete evidenzia un peso maggiore delle

imprese dell’industria e dell’artigianato. All’interno di tale settore primeggiano le imprese specializ-

zate nella fabbricazione di articoli in pelle e simili, che sono complessivamente ben 124 su un totale

di 345. Seguono, anche se a molta distanza, le aziende specializzate nella fabbricazione di prodotti

in metallo (32 imprese) e quelle che producono apparecchiature e ‘NCA’ (31 imprese). Le imprese di

servizi si collocano al secondo posto per numero: 258, pari al 36,1% del totale.

Primeggiano in particolare le imprese specializzate in attività sportive, di intrattenimento e di diverti-

mento (questo dato tiene conto anche dei numeri stabilimenti balneari presenti nella rete Viareggio)

con 116 imprese in rete, seguiti dalle aziende che operano nell’ambito della direzione aziendale e

della consulenza gestionale (21 imprese).

21 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Page 22: Promofirenze lauria fase 1 def

Il terzo aggregato settoriale è composto da quello ‘agricoltura e pesca’ che, complessivamente, vede

il coinvolgimento in rete di 53 imprese (7,44% del totale). Di queste ben 49 sono imprese specializ-

zate in ‘coltivazioni agricole e prodotti animali’, le restanti si occupano di silvicoltura e utilizzo delle

aree forestali. Il quarto aggregato settoriale è composto dalle imprese del commercio con 40 impre-

se coinvolte ovvero il 5,6% del totale. Nello specifico, 17 sono specializzate nel commercio all’ingros-

so (escluso quello di autoveicoli) e 11 nel commercio al dettaglio.

Chiude la classifica il settore turistico con sole 9 imprese coinvolte (2 di esse svolgono attività di ser-

vizio - agenzie di viaggio e tour operator - mentre sono 7 le imprese che offrono alloggio).

Grafico 2.8 Specializzazione settoriale imprese dell’industria e dell’artigianato (valori assoluti)Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

22

Page 23: Promofirenze lauria fase 1 def

Grafico 2. 9 Specializzazione settoriale imprese di servizi (valori assoluti)Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

23 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Page 24: Promofirenze lauria fase 1 def

Grafico 2.10 Specializzazione settoriale imprese di agricoltura e pesca (valori assoluti)Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

Grafico 2.11 Specializzazione settoriale imprese del commercio (valori assoluti)Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

Grafico 2.12 Specializzazione settoriale imprese del turismo (valori assoluti) Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

24

Page 25: Promofirenze lauria fase 1 def

L’oggetto del contratto e le motivazioni che spingono a fare rete

I dati Infocamere ci forniscono anche una preziosa informazione e nello specifico l’oggetto e l’obietti-

vo di ciascuna rete d’imprese. Analizzando nel dettaglio quello relativo alle reti toscane, emerge che

i contratti nascono prevalentemente per:

• avviare percorsi di internazionalizzazione e accedere a mercati esteri;

• avviare percorsi di innovazione di prodotto e di processo;

• accedere a progetti complessi;

• promuovere prodotti e servizi;

• incrementare la competitività.

In molti casi si evincono obiettivi di sviluppo commerciale (nuovi mercati nazionali e internazionali;

nuovi clienti; nuove commesse); obiettivi di innovazione (ideazione di prototipi; miglioramento dei

processi); obiettivi di efficienza produttiva e commerciale; obiettivi di miglioramento della qualità di

prodotto/processo; obiettivi di crescita (condivisione di informazioni; apprendimento reciproco).

Nella tag cloud riportata di seguito si evidenziano in primo piano le parole che emergono con più

frequenza nell’oggetto dei contratti di reti; al diminuire della dimensione della parola corrisponde

una minor frequenza della sua ripetizione.

I dati ci indicano che lo strumento del contratto di rete risulta oggi impiegato maggiormente da

imprese collocate nella fascia a monte della catena del valore: quelle che normalmente hanno più

difficoltà ad accedere autonomamente al mercato senza l’intervento di imprese capofila.

Molti contratti di rete sono conclusi tra imprese fornitrici, che forniscono beni o servizi strumentali

ad altre imprese; una minima parte dei contratti vede il coinvolgimento di soli produttori finali op-

pure la partecipazione di sole imprese operanti nel segmento della distribuzione. Il contratto di rete

si presta, nei fatti, ad essere impiegato come strumento diretto ad accorciare la filiera del valore,

coordinando l’offerta tra più fornitori e in relazione a imprese capofila, siano essi produttori finali,

intermediari o imprese della distribuzione.

Figura 2.1 Tag Cloud ‘Oggetto dei contratti di rete’ Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

25 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Page 26: Promofirenze lauria fase 1 def

Casi di successo toscani

RETE IMPRESE BALNEARI VIAREGGIO

La Rete Imprese Balneari Viareggio è una rete monoprovinciale (Lucca) composta da 85 stabilimenti

balneari.

Nata nell’Agosto del 2011, essa rispecchia la necessità delle piccole e medie imprese di rendersi più

competitive; con esigenze d’internazionalizzazione e la necessità di rispondere alla crisi finanziaria.

L’interdipendenza delle varie imprese che sono parte della rete fa sì che gli interessi di tutti i soggetti

facenti parte del network facciano da garanzia per il credito, arrivando alla possibilità di un sistema

di rating che valuti la rete nel suo insieme. Quanto detto si basa sul principio per cui il progetto in

una rete è un fattore decisivo per la buona riuscita della stessa, quindi la valutazione della rete nel

suo insieme non può trascendere da una valutazione del progetto.

La Rete in oggetto ha come altre finalità la costante assistenza agli stabilimenti aderenti in ambito

burocratico e organizzativo, oltre a garantire una forte promozione turistica sul territorio nazionale

e internazionale. Ponendosi come punto di riferimento per ogni singola struttura balneare, la rete

cerca di offrire importanti servizi ai propri soci attraverso la creazione di collaborazioni con i forni-

tori, la realizzazione di materiale necessario per la stagione estiva e soprattutto l’introduzione e la

promozione di servizi che garantiscono sicurezza in mare e sulla spiaggia.

BENETTI.NET

‘Benetti.net’ nasce nel dicembre 2011 con l’obiettivo di consolidare il legame fra il gruppo Azimut-

Benetti e altre 17 ditte, appaltatrici e sub-fornitrici, costituenti una filiera importante nel settore del-

la nautica nazionale. Il contratto è volto a realizzare una forma di collaborazione “leggera” tra venti

imprese operanti all’interno di una filiera produttiva verticale. Quanto all’oggetto, pur risultando

disciplinate sia l’attività di “scambio” tra le imprese che l’attività da esercitarsi in comune, è preva-

lente l’elemento della “collaborazione”; più in particolare, il contratto pare preordinato a favorire il

coordinamento fra le imprese operanti nella filiera attraverso strumenti non vincolanti.

I progetti portati a compimento fino ad oggi sono la realizzazione di un mock-up (a grandezza reale)

di una porzione di uno yacht e la formazione dei vari responsabili tecnico-produttivi delle ditte sub-

fornitrici nel campo del project management, ciò al fine di gestire al meglio i complessi processi di

produzione. Altri progetti in corso sono: la standardizzazione di componenti tecnici di allestimento,

la creazione di una piattaforma software condivisa su cui far transitare i vari documenti tecnici di

progettazione/costruzione e una seconda piattaforma su cui gestire in maniera efficiente le modi-

fiche richieste dai clienti. ‘Benetti.net’ non ha finalità commerciali, ma soltanto tecnico-costruttive

per cui non ha l’esigenza di espandersi sui mercati, funzione che è demandata alla capofila con il

brand Benetti. Le aziende partner rappresentano tutta la filiera produttiva della realizzazione di uno

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Page 27: Promofirenze lauria fase 1 def

yacht (dalla carpenteria metallica, all’impianto elettrico, alla meccanica fino all’arredo e all’elettroni-

ca). Ogni singola attività produttiva è rappresentata da almeno due PMI per creare quelle sinergie di

sviluppo che possono trascendere dai singoli interessi di ogni ditta, ma devono essere visti nell’ottica

del risultato globale.

FILIERA LEGNO EDILIZIA MEDITERRANEA

La Rete è nata nel 2013 su impulso di Regione e UNCEM, e con la collaborazione del sistema Confin-

dustria toscano, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare l’utilizzo del legno toscano per la realiz-

zazione di edifici ad elevata sostenibilità ambientale. Un settore che, considerato l’enorme patrimo-

nio boschivo toscano, ha elevate potenzialità di crescita e sviluppo.

L’obiettivo prioritario è la diffusione di un sistema tecnologico innovativo per realizzare edifici con

struttura portante in legno e con prestazioni energetico-ambientali particolarmente elevate.

L’esperienza di tutti i soggetti che fanno e faranno parte della Rete consentirà di individuare con

esattezza le difficoltà informative, culturali, scientifiche, procedurali e legislative che hanno ritardato

la diffusione dell’edilizia sostenibile toscana.

Gli obiettivi principali che si propone la Rete sono: valorizzazione delle risorse boschive toscane,

rafforzamento della filiera toscana ‘legno-edilizia-energia’, sviluppo di attività comuni di ricerca e svi-

luppo, formazione degli addetti al settore, sostegno legale e normativo, realizzazione di costruzioni

eco-efficienti chiavi in mano, definizione di linee comuni di marketing e accesso al mercato in forma

associata, riduzione dei costi dei servizi di assistenza e servizio post-vendita alla clientela.

La Regione sarà chiamata ad una serie di azioni: creazione di una Borsa regionale del legno (simile

a quella in vigore in Provincia di Trento), sostegno alla ricerca applicata a prodotti e processi basati

sul legno toscano, creazione di chiare linee guida per la redazione di bandi di appalto finalizzati alla

realizzazione di opere pubbliche (con premialità per l’uso di materie prime da filiera corta), adozione

di un sistema regionale di certificazione di sostenibilità dell’edilizia pubblica e privata, informazione

al cittadino, alle imprese e agli enti pubblici (attraverso uno sportello informativo e campagne di

comunicazione), sostegno alla formazione per gli operatori del settore, alla certificazione della ge-

stione forestale sostenibile (attraverso lo schema della Foresta Modello e i protocolli PEFC e FSC) e

alle imprese agricole, di trasformazione e di produzione.

27 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Page 28: Promofirenze lauria fase 1 def

3. IL CONTESTO FIORENTINO

Firenze è la Provincia con il maggior numero di reti di imprese a livello regionale ed una tra le più

virtuose a livello nazionale. Il terzo capitolo si configura quindi come focus sul territorio provinciale,

indagando sulla base dei dati disponibili, sulla distribuzione e sulle caratteristiche delle reti e delle

aziende in rete.

Come per il precedente capitolo i dati utilizzati per l’analisi e le elaborazioni di seguito riportate sono

quelli pubblicati da Infocamere e aggiornati al primo Maggio 2014.

28

Page 29: Promofirenze lauria fase 1 def

Tabella 3.1 Imprese in rete nei comuni della Provincia per settore di specializzazione (valori assoluti)Fonte: Nostra elaborazione su dati InfocamereComuni Industria Turismo Servizi Agricoltura Commercio Altro Totale ArtigianatoBagno a ripoli 7 7Borgo San Lorenzo 6 6Calenzano 5 1 6Campi Bisenzio 5 1 1 7Capraia e Limite 3 3Certaldo 1 1 2Dicomano 1 1Empoli 3 2 1 1 8Figline Valdarno 6 1 7Firenze 20 2 42 6 2 72Firenzuola 1 1 2Gambassi Terme 4 4Greve 3 1 4Impruneta 2 2Incisa 1 1Lastra a Signa 7 1 8Londa 2 2Montelupo Fiorentino 2 1 3Montespertoli 3 3Pelago 2 2Pontassieve 9 9Reggello 3 3Rufina 5 5San Casciano 1 1San Piero a Sieve 1 1Scandicci 52 2 54Scarperia 3 1 4Sesto Fiorentino 3 2 1 5Signa 2 2Tavarne lle 1 1Vicchio 1 1 2Vinci 2 1 3Totale 165 2 52 2 14 5 240

Reti di imprese nella Provincia di Firenze: Numero, evoluzione, distribuzione

Come già emerso nel capitolo precedente, Firenze risulta essere la provincia più virtuosa a livello

regionale con ben 65 reti in cui è presente almeno una società fiorentina e 240 imprese coinvolte in

contratti di rete, il 52% del totale.

All’interno della provincia, i Comuni con maggior numero di imprese coinvolte sono quello di Firenze

con 72 imprese di cui 42 operano nel settore dei servizi e altre 20 in quello dell’industria e dell’ar-

tigianato. Segue il Comune di Scandicci con 54 imprese, di cui ben 52 nel settore dell’industria e

dell’artigianato.

29 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Page 30: Promofirenze lauria fase 1 def

Osservando invece la composizione delle Reti in cui sono presenti imprese fiorentine, emerge che

nel 61,5% (40 reti) dei casi esse sono di tipo mono-regionale, 28 reti sono con imprese di altre pro-

vincie, solo 12, quindi una minoranza, quelle mono-provinciali e quindi ristrette all’esclusivo ambito

del territorio fiorentino. Nel 38% dei casi le reti sono con imprese di altre regioni.

Grafico 3.1 Caratteristiche delle rei fiorentine (valori assoluti)Fonte: elaborazione Studio Lauria su dati Infocamere

Caratteristiche settoriali delle imprese in rete

Anche con riferimento alla divisione Ateco delle imprese fiorentine coinvolte in rete di imprese, i dati

confermano quanto emerso a livello regionale. Infatti, i principali settori sono l’industria e l’artigia-

nato con il 68,8% (165) seguiti dai servizi con il 21,7%.

Sempre in relazione ai codici Ateco, risulta che le aziende del settore ‘industria e artigianato’ più

impegnate nelle reti sono quelle specializzate nella fabbricazione di articoli in pelle e simili (40,8%)

seguite a molta distanza da imprese che producono prodotti in metallo (5%).

Parrebbe, quindi, che nel fare riferimento al cosiddetto ‘artigianato artistico’ o di qualità, gli ambiti

imprenditoriali più virtuosi, e nei quali si è più disposti a fare rete, sono quelli della moda come di-

mostra anche il caso di successo della rete, più avanti descritta, che nasce dalla filiera costituita dalle

imprese che operano per il marchio Gucci.

Nel settore dei servizi si assiste ad una maggiore frammentazione del quadro, infatti il 2,9% delle

aziende coinvolte è specializzato nella produzione di software e nella consulenza informatica, il 2,5%

è riferibile a chi opera in attività professionali, scientifiche e tecniche.

È forse in questa esigua percentuale che si celano reti che operano nell’ambito del ‘real estate’, come

è il caso di RE.T.E. cui dedichiamo un focus specifico, mentre è evidente che la creazione di reti nel

settore turistico coinvolga un numero minimo di imprese, solo 2, impegnate in due differenti reti ca-

ratterizzate da una multisettorialità interna: la RE.T.E. già menzionata ed una seconda, molto ampia,

30

Page 31: Promofirenze lauria fase 1 def

Tabella 3.2 Divisioni Ateco 2007 delle Imprese fiorentine (valori assoluti e valori percentuali)Fonte: Nostra elaborazione su dati Infocamere Divisione Ateco 2007 Numero Valore %Agricoltura/Pesca, di cui: 2 0,8COLTIVAZIONI AGRICOLE E PRODUZIONE DI PRODOTTI ANIMALI 2 0,8Altro settore di cui: 5 2,1NON SPECIFICATO 5 2,1Commercio di cui: 14 5,8COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO E RIPARAZIONE 2 0,8COMMERCIO ALL’INGROSSO 10 4,2COMMERCIO AL DETTAGLIO 2 0,8Industria di cui: 165 68,8INDUSTRIE ALIMENTARI 1 0,4INDUSTRIA DELLE BEVANDE 1 0,4CONFEZIONE DI ARTICOLI DI ABBIGLIAMENTO 9 3,8FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN PELLE E SIMILI 98 40,8INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO E SUGHERO 5 2,1STAMPA E RIPRODUZIONE DI SUPPORTI REGISTRATI 1 0,4FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 1 0,4FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI 1 0,4FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 12 5,0FABBRICAZIONE DI COMPUTER E PRODOTTI DI ELETTRONICA E OTTICA 5 2,1FABBRICAZIONE DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE 3 1,3FABBRICAZIONE DI MACCHINARI ED APPARECCHIATURE NCA 5 2,1FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO 1 0,4FABBRICAZIONE DI MOBILI 8 3,3ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 4 1,7COSTRUZIONE DI EDIFICI 4 1,7LAVORI DI COSTRUZIONE SPECIALIZZATI 6 2,5Servizi di cui: 52 21,7ATTIVITA’ DI RACCOLTA, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI 1 0,4COSTRUZIONE DI EDIFICI 2 0,8ATTIVITA’ DI PROGRAMMAZIONE E TRASMISSIONE 1 0,4TELECOMUNICAZIONI 1 0,4 PRODUZIONE DI SOFTWARE, CONSULENZA INFORMATICA 7 2,9ATTIVITA’ DEI SERVIZI D’INFORMAZIONE . 2 0,8ATTIVITA’ AUSILIARIE DEI SERVIZI FINANZIARI 1 0,4ATTIVITA’ IMMOBILIARI 1 0,4ATTIVITA’ LEGALI E CONTABILITA’ 1 0,4ATTIVITA’ DI DIREZIONE AZIENDALE E DI CONSULENZA GESTIONALE 8 3,3ATTIVITA’ DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA E D’INGEGNERIA 5 2,1PUBBLICITA’ E RICERCHE DI MERCATO 2 0,8ALTRE ATTIVITA’ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 6 2,5ATTIVITA’ DI SERVIZI PER EDIFICI E PAESAGGIO 4 1,7ATTIVITA’ DI SUPPORTO PER LE FUNZIONI D’UFFICIO 3 1,3ISTRUZIONE 5 2,1ASSISTENZA SOCIALE NON RESIDENZIALE 1 0,4ALTRE ATTIVITA’ DI SERVIZI PER LA PERSONA 1 0,4Turismo 2 0,8ATTIVITA’ DEI SERVIZI DELLE AGENZIE DI VIAGGIO, DEI TOUR OPERATOR 1 0,4ALLOGGIO 1 0,4

31 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Page 32: Promofirenze lauria fase 1 def

che coinvolge più regioni. Infine, dai dati emerge chiaramente che rimane ancora poco propenso

all’uso dello strumento delle reti il settore oli-vinicolo e dell’agro-alimentare dove forse le aziende

piccole e medie soffrono l’intraprendenza dei grandi marchi, già ampiamente presenti all’estero, o si

affidano al mercato locale che trae beneficio dagli ingenti flussi turistici.

Come già precedentemente accennato sulla base dei dati di Infocamere, anche nel territorio fioren-

tino i principali stimoli a definire reti di impresa sono quelli di avviare processi di internazionalizza-

zione e accesso a mercati esteri, di poter contare sul networking per ottimizzare percorsi di innova-

zione (di prodotto e processo), di sviluppare progetti complessi, di affinare tecniche e strategie di

marketing e comunicazione. Il tutto con la possibilità di accrescere i livelli di competitività dei singoli

e delle filiere e senza omettere il contributo delle molte strutture di ricerca presenti sul territorio

fiorentino, dal CNR ai laboratori universitari, che spesso sono coinvolti, più che nelle reti, in specifici

progetti che poi le reti sono capaci di valorizzare.

Non mancano ovviamente reti che si pongono obiettivi di sviluppo commerciale (per arrivare a nuo-

vi clienti o approdare su nuovi mercati nazionali e internazionali) o anche di efficienza produttiva e

commerciale.

I dati ci dicono che lo strumento del contratto di rete risulta oggi usato per lo più da imprese che

stanno a monte della catena del valore: quelle che normalmente hanno più difficoltà ad accedere in

maniera autonoma al mercato e che spesso sono legate a fornitori prevalenti o esclusivi.

Molti contratti di rete sono conclusi tra imprese fornitrici, che forniscono beni o servizi strumentali

ad altre aziende; una minima parte dei contratti vede il coinvolgimento di soli produttori finali oppu-

re la partecipazione di sole imprese operanti nel segmento della distribuzione.

Il contratto di rete si presta, infatti, ad essere usato come strumento diretto ad accorciare la ‘distan-

za’ con il cliente, coordinando l’offerta tra più fornitori, e ottimizzare il rapporto con eventuali sog-

getti capofila che possono essere produttori finali, intermediari o distributori.

32

Page 33: Promofirenze lauria fase 1 def

33 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Page 34: Promofirenze lauria fase 1 def

Focus: Reti fiorentine

RETE TOSCANA EDILIZIA

La Rete, nata nel 2011, è composta da sole società fiorentine con l’obiettivo di accrescere la capa-

cità di penetrazione sui mercati nazionali ed internazionali, con riguardo alle attività complementa-

ri, strumentali, sussidiarie, inerenti e/o attinenti il settore dell’edilizia in genere. Il nuovo soggetto,

creato con un contratto di rete, costituisce una filiera che, partendo dalla progettazione, arriva alla

costruzione di edifici nuovi e alla ristrutturazione, al restauro e al risanamento di immobili, offrendo

anche pacchetti ‘chiavi in mano’. In totale, RE.T.E. conta 120 addetti, un fatturato medio complessivo

di oltre 14 milioni di euro, e diverse specializzazioni per i soggetti che ne fanno parte e che operano

nell’edilizia, nell’impiantistica, nella carpenteria metallica, nella domotica, nel risparmio energetico,

nella produzione di infissi e serramenti, nel trasporto e movimentazione terra.

RETE CORE

Rete d’imprese toscane nata nel 2014 grazie a un bando finanziato dalla Camera di Commercio di

Firenze che sta cambiando il modo di comunicare la destinazione turistica. Si tratta di una delle pri-

me esperienze sul territorio nazionale. La finalità della rete è quella di creare un modo innovativo

di comunicazione e promozione, una modalità capace di fare leva sulle emozioni che influenzano il

viaggiatore moderno e la sua esperienza turistica.

Obiettivo strategico della rete è quello di sviluppare servizi turistico-ambientali di qualità ottenuti

anche attraverso lo scambio tra gli imprenditori partecipanti, di informazioni o prestazioni di natura

industriale, commerciale, tecnica o tecnologica, e di un’adeguata comunicazione delle competenze

e delle professionalità in gioco.

34

Page 35: Promofirenze lauria fase 1 def

RETE P.re.Gi, RETE Almax e RETE F.a.i.r. (FILIERA GUCCI)

Sotto la sponsorship del marchio fiorentino del lusso e con l’apporto di Confindustria Firenze, le

imprese della filiera Gucci si sono costituite in Rete. Nascono così tre reti: P.re.Gi.; Almax e F.a.i.r.,

specializzate nelle filiere della piccola pelletteria, borsetteria e valigeria.

Gli obiettivi della rete sono quelli di accrescere l’innovazione e l’economicità al fine di rafforzare la

competitività del tessuto produttivo del polo fiorentino della pelletteria.

Il contratto tende a realizzare forme stabili di collaborazione e coordinamento tra le imprese parteci-

panti nei processi di realizzazione dei prodotti finiti, per conto dell’impresa capofila o su commessa

di terzi. Grazie alla rete, le imprese intendono migliorare la qualità del credito e agire unitamente

per rafforzare la propria posizione finanziaria e far crescere il business. L’impresa capofila, invece, è

il garante dell’attuazione del programma di rete, estendendo il proprio know-how a tutte le imprese

aderenti e guidandole al raggiungimento di una maggiore efficienza e produttività, anche attraverso

l’implementazione dei processi produttivi e organizzativi.

35 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Page 36: Promofirenze lauria fase 1 def

4. MOTIVAZIONI, EFFICACIA EBENEFICI DELLE RETI D’IMPRESE

In questo quarto capitolo, si affrontano le tematiche relative ai vantaggi e agli svantaggi concernenti

le rete di imprese e la loro efficacia. Questi dati non essendo disponibili dalle banche dati di Info-

camere sono stati raccolti dal Ministero dello sviluppo Economico in un’indagine qualitativa ad un

campione di imprese appartenenti a contratti di rete e, con riferimento all’efficienza delle reti, dai

dati di Intesa Sanpaolo.

Vantaggi e svantaggi delle reti d’imprese

Per comprendere i principali motivi che hanno spinto le imprese a scegliere il Contratto di rete, i

relativi vantaggi e svantaggi, i giudizi e le aspettative sulla performance di alcune variabili aziendali

(ordinativi, fatturato, occupazione, export, costi di produzione) nonchè i miglioramenti da apportare

per un più ampio utilizzo dello strumento, il Ministero dello sviluppo economico, ha condotto un’in-

dagine qualitativa su un campione di poco più di 300 imprese appartenenti a 159 Contratti di rete.

Come si evince dall’analisi dei risultati dell’Indagine, il Contratto di rete rappresenta la prima modali-

tà di stare insieme per la maggioranza delle imprese intervistate: il 59,2% di esse dichiara, infatti, di

non far parte di altre forme di aggregazione, mentre una quota percentuale più modesta afferma di

aderire ad una Associazione temporanea tra imprese (19,7%) o ad un Consorzio con attività esterna

(16,4%).

Poco più della metà delle imprese intervistate dichiara che la durata stabilita dal Contratto è inferiore

a cinque anni (tale quota è pari al 62% tra le micro imprese); l’11,5 delle imprese indica che la durata

stabilita dal Contratto si colloca tra i dieci e i venti anni mentre, per circa il 20% delle imprese, la du-

rata del Contratto è superiore ai venti anni. Il 57,6% del campione afferma che è previsto il rinnovo

tacito del Contratto (61,8% per le imprese di piccole dimensioni).

Al contempo, la maggioranza delle imprese dichiara di avere istituito un Fondo patrimoniale; nel

29% dei casi l’ammontare è compreso tra i 10 mila e i 30 mila euro mentre è pari a poco più del 10%

la quota di imprese che indica di avere istituito un Fondo di oltre 200 mila euro.

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Page 37: Promofirenze lauria fase 1 def

Poco meno dell’84% è la quota del campione intervistato che afferma di avere istituito un Organo

comune incaricato di gestire l’esecuzione del Contratto o di singoli parti o fasi dello stesso.

Grafico 4.1 Durata del contratto (valori percentuali)Fonte: Osservatorio sui Contratti di Rete del MISE

Tra gli obiettivi che le imprese aderenti ai Contratti di rete valutano come prioritari, emergono so-

prattutto: l’aumento della propria capacità competitiva di penetrazione sul mercato italiano (per il

63,8% del campione intervistato; 73% delle micro imprese), l’innovazione di prodotto e di servizio

(59,9%), la promozione di un marchio comune e la realizzazione di attività in ricerca e sviluppo (en-

trambe 52,3%), l’aumento della propria capacità competitiva di penetrazione sui mercati europei

(50,7%).

Grafico 4.2 Obiettivi del contratto (valori percentuali, possibile risposta multipla)Fonte: Osservatorio sui Contratti di Rete del MISE

37 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Page 38: Promofirenze lauria fase 1 def

L’avere aderito al Contratto di rete ha comportato il vantaggio di avere accresciuto il proprio Know-

how (35,5%) e di avere migliorato le proprie relazioni commerciali aziendali (34,9%).

Per il 17,1% dei casi il vantaggio risiede nell’acquisizione di agevolazioni fiscali e nel 12,5% in facilita-

zioni di accesso al credito.

Grafico 4.3 Vantaggi del contrattoFonte: Osservatorio sui Contratti di Rete del MISE

L’adesione delle imprese ai Contratti di rete (da almeno un anno) sembra avere avuto un effetto

positivo sulla performance delle principali variabili aziendali; in particolar modo una discreta quota

di imprese intervistate segnala soprattutto un incremento del fatturato e degli investimenti pari,

rispettivamente, al 38,5% e al 33,3% del totale.

Questo dato può trovare giustificazione nel fatto che la maggior parte delle reti di imprese si costitu-

iscono con obiettivi di medio e lungo periodo e pertanto non desumibili nel breve termine, essendo

il contratto di rete uno strumento “nuovo” nel panorama economico italiano.

Grafico 4.4 Effetti del contratto sulle variabili aziendali (valori percentuali)Fonte: Osservatorio sui Contratti di Rete del MISE

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Più ottimistiche appaiono le previsioni sull’evoluzione delle stesse variabili da parte delle imprese

che hanno aderito recentemente al Contratto di rete (da meno di un anno); quasi la metà prevede di

aumentare gli investimenti e il fatturato mentre è pari al 24,8% la quota di imprese che segnala una

flessione dei costi di produzione a seguito dell’adesione al Contratto di rete.

Grafico 4.5 Previsioni degli effetti del contratto sulle variabili aziendali (valori percentuali)Fonte: Osservatorio sui Contratti di Rete del MISE

In merito, infine, agli eventuali miglioramenti da apportare al Contratto di rete, le imprese intervista-

te suggeriscono, tra le principali modifiche:

1) far riconoscere da parte del Sistema bancario un Rating di rete, ossia un merito di credito da attri-

buire a questa specifica modalità di aggregazione;

2) rendere continuativi nel tempo gli incentivi fiscali;

3) migliorare l’informazione circa lo strumento e la relativa diffusione sul territorio;

4) estendere il Contratto ad altri soggetti, in particolar modo a Università e Centri di ricerca.

39 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

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L’efficacia dei contratti di rete

Il quarto ‘Osservatorio Intesa San Paolo - Medio Credito Italiano’ sulle reti di impresa ci fornisce una

prima verifica degli effetti dei contratti di rete sulle “perfomances” economico-reddituali del 2012

per le imprese entrate in rete nel corso del 2011. Le statistiche descrittive disponibili riferiscono di

segnali ancora molto deboli, soprattutto in termini di crescita: nel 2012, infatti, le imprese che erano

già in rete nel 2011 hanno mostrato un calo del fatturato solo di poco inferiore a quello delle imprese

non in rete (-4,2% contro il -4,9%).

L’assenza, nel breve periodo, di un differenziale di crescita positivo a favore delle imprese coinvolte

in rete riflette molto probabilmente la tipologia degli obiettivi dei contratti, spesso orientati su stra-

tegie di medio-lungo termine come innovazione e internazionalizzazione.

Sul fronte reddituale, invece, i riscontri sono maggiormente visibili, con una tenuta maggiore per

le imprese coinvolte in rete che in termini di EBITDA margin hanno perso “solo” 2 decimi di punto

percentuale (scendendo nel 2012 al 7,6% dal 7,8% del 2011) rispetto ai 6 decimi persi dalle altre

imprese (da 7,6% a 7%). In termini di redditività i riscontri dalla rete potrebbero essere stati più visi-

bili sin da subito, soprattutto nei casi in cui le imprese si fossero messe in rete per migliorare la loro

efficienza produttiva, con immediate riduzioni dei costi. Tuttavia, da una verifica più accurata basata

su un semplice esercizio econometrico, emerge come la partecipazione alle reti abbia un’influenza

positiva ma non significativa sulla probabilità di migliorare i margini unitari.

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41 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

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5. EVOLUZIONE DELLE NORMATIVASUI CONTRATTI DI RETE; AZIONI E MISURE PER L’AGEVOLAZIONE DELLA CREAZIONI DI RETI

Il Contratto di rete - istituito dalla Legge n. 33/2009 e perfezionato con la Legge sviluppo del luglio

2009 (Legge n. 99/2009) - tende a formalizzare un’innovativa modalità di aggregazione, in grado di

superare alcuni nodi strutturali del nostro sistema produttivo, imputabili prevalentemente alle mo-

deste dimensioni delle aziende italiane.

Il Contratto di rete è un contratto fra imprese, le quali collaborano fra loro esercitando in comune al-

cune attività economiche, pur mantenendo la propria soggettività giuridica ed autonomia operativa.

Esso mira a consentire ad aziende anche geograficamente distanti, di aggregarsi, condividere know-

how, investire in ricerca, avviare strategie di sviluppo e di penetrazione di mercati esteri, condividere

risorse professionali qualificate; attività queste, che le imprese, soprattutto di micro e piccole dimen-

sioni, da sole non riuscirebbero a realizzare.

I passi principali dell’evoluzione normativa possono essere riassunti come segue:

1. La legge n. 33/2009, di conversione del DL n. 5/2009 (cd. “Decreto Incentivi”) recante “Misure

urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi”, ha istituito il Contratto di Rete.

2. La legge n.99/2009 (legge ‘Sviluppo’) ha abrogato l’art. 6-bis della Manovra Economica e ha in-

trodotto significative correzioni alla disciplina del Contratto di Rete contenuta nella legge n. 33. In

particolare, è esteso l’ambito di applicazione a tutte le forme di organizzazione dell’attività impren-

ditoriale (imprenditori persone fisiche, società di persone e di capitali, ecc.).

3. Il ‘Decreto competitività’ convertito dalla legge 122/2010 ha introdotto importanti affinamenti. In

primo luogo, ha reso facoltativa l’istituzione del fondo patrimoniale. Inoltre, ha previsto una rilevan-

te novità dal punto di vista fiscale: “una quota degli utili dell’esercizio destinati […] al fondo patrimo-

niale comune […]” potrà non concorrere alla formazione del reddito d’impresa.

4. Con decisione C(2010)8939 definitiva del 26 gennaio 2011 la Commissione Europea ha stabilito

che le agevolazioni fiscali alle Reti d’Impresa non rappresentano un aiuto di Stato in quanto concesse

in forma di sospensione d’imposta.

5. Con le Circolari n. 4/E del febbraio 2011 e n. 15/E dell’aprile 2011 e i successivi provvedimenti n.

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2011/81521 del giugno 2011 e n. 2012/80186 del giugno 2012, l’Agenzia delle Entrate ha emanato i

primi chiarimenti in relazione alle norme sulle Reti d’Impresa e le modalità di fruizione delle agevo-

lazioni fiscali.

7. Per dare concreta attuazione alle disposizioni del D.L. ‘Sviluppo-bis’, l’Autorità di Vigilanza sui Con-

tratti Pubblici (AVCP) ha pubblicato la Determinazione n. 3 del 23 aprile 2013 in tema di “Partecipa-

zione delle reti di impresa alle procedure di gara per l’aggiudicazione dei contratti pubblici ai sensi

degli artt. 34 e 37 del D.lgs. 12 aprile 2006, n. 163” di particolare utilità per le imprese interessate. Si

tratta di prime indicazioni sulle concrete modalità di partecipazione delle Reti d’Impresa alle proce-

dure di gara, al fine di superare eventuali criticità applicative. La partecipazione congiunta alle gare,

in considerazione delle peculiari caratteristiche del Contratto di Rete, deve essere individuata come

uno degli scopi strategici inclusi nel programma comune.

8. La Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 20/E del 18 giugno 2013 individua, ai fini fiscali, due

tipologie di Reti di Impresa: le “reti-soggetto” e le “reti-contratto”. La circolare precisa che le “reti-

soggetto” sono giuridicamente autonome rispetto alle imprese che partecipano alla rete e che, con-

seguentemente, acquisiscono rilevanza anche sotto il profilo tributario.

9. Il D.L. n. 76/2013 (convertito nella legge n. 99/2013) ha introdotto una norma finalizzata a facilitare

la condivisione di personale tra imprese attraverso la semplificazione delle regole per il distacco (per

le imprese che hanno sottoscritto un “Contratto di Rete d’Impresa” l’interesse della parte distaccan-

te sorge automaticamente in forza dell’operare della rete) e il meccanismo della codatorialità.

L’introduzione del Contratto di Rete nell’ordinamento italiano ha contribuito a rilanciare il tema della

collaborazione formale tra imprese come una delle principali strategie che le PMI possono mettere

in campo per elevare la propria capacità innovativa e competitiva. Su questo fronte, le Istituzioni, a

tutti i livelli, hanno dato un ulteriore impulso alla collaborazione in rete realizzando politiche di in-

centivazione mirate a favorire l’avvio e lo sviluppo di alleanze industriali di medio-lungo periodo.

Attorno al Contratto di Rete è, quindi, maturato un quadro favorevole che in parte spiega la crescita

costante del fenomeno e che riguarda:

- un progressivo affinamento della normativa di riferimento in modo tale da rispondere nelle moda-

lità più ampie possibili alle esigenze degli imprenditori che decidono di adottare questo strumento

(si pensi ad esempio alle recenti novità in tema di partecipazione a gare di appalto o riguardanti il

diritto del lavoro applicato alle reti);

- l’attivazione di misure fiscali e di finanza agevolata mirate ad accelerare gli investimenti riconduci-

bili al “programma di rete”;

- l’utilizzo privilegiato di alcuni strumenti in grado di favorire l’accesso al credito bancario per le im-

prese in rete (ad esempio: accesso gratuito al Fondo di Garanzia per le PMI);

- l’avvio di iniziative (es. eventi, workshop), soprattutto a livello locale, di informazione e formazione

mirate a favorire una comprensione più profonda delle potenzialità dello strumento;

43 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

Page 44: Promofirenze lauria fase 1 def

- lo sviluppo di misure di politica industriale dedicate alle reti di impresa che interessano sostanzial-

mente due ambiti: uno maggiormente mirato a sostenere l’aggregazione in rete in settori industriali

ritenuti strategici per il “Made in Italy” e per il territorio (ad esempio: turistico, agroalimentare,

moda) e uno più strettamente connesso alle strategie messe in atto tramite le aggregazioni in rete

(ad esempio: innovazione, internazionalizzazione, integrazione delle filiere);

- gli investimenti compiuti da ciascuna impresa per contribuire alla realizzazione del programma

comune di rete.

La presenza in Italia di un ambiente normativo e istituzionale sempre più favorevole allo sviluppo

dei contratti di rete non può che essere visto positivamente, soprattutto perché le molte piccole e

piccolissime imprese italiane faticano (individualmente) ad adottare con successo strategie di inno-

vazione e internazionalizzazione e, quindi, a sfruttare al meglio le opportunità di crescita presenti sui

mercati internazionali per i produttori in grado di vendere beni altamente differenziati e innovativi.

Pertanto le iniziative e gli strumenti di politica industriale sopra delineati appaiono fondamentali per

continuare a sensibilizzare le imprese a condividere programmi di sviluppo comuni capaci di consen-

tire il superamento dei limiti dimensionali che caratterizzano il nostro tessuto produttivo.

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45 Le reti di imprese nel territorio fiorentino _ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO

BIBLIOGRAFIA

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“Questioni di economia e Finanza – Le reti d’impresa” Occasional Papers,

numero 152, Febbraio 2013

Intesa San Paolo Medio Credito Italiano

“Il quarto osservatorio Intesa San Paolo – Micro Credito Italiano sulle reti d’impresa”,

Marzo 2014

Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione

Direzione generale per le piccole e medie imprese e gli enti cooperativi

Div. VIII PMI e Artigianato

“Osservatorio sui contratti di rete Indagine qualitativa sui Contratti di rete: primi risultati”,

Luglio 2012

Registro imprese

“Il presidio sui contratti di rete”, dati on line aggiornati al 1° maggio 2014

Unioncamere Toscana

“Guida operativa alle Reti d’impresa – un nuovo modo di crescere e competere”

Unioncamere

“I contratti di rete – rassegna dei principali risultati quantitativi”

Elaborazione Unioncamere su dati Infocamere, aggiornamento all’1 dicembre 2013.