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CAMERA DEI DEPUTATI N. 3988 PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima Presentata il 21 dicembre 2010 ONOREVOLI DEPUTATI ! — È necessaria e urgente una svolta radicale e globale nelle politiche energetiche a favore delle fonti rinnovabili e di usi razionali ed efficienti dell’energia. La impongono il tendenziale esaurirsi del petrolio e più in generale, delle fonti non rinnovabili e la drammatica acce- lerazione dei cambiamenti climatici. O si agisce subito o alla crisi economica e sociale, che sta sconvolgendo la vita di miliardi di donne e di uomini, si intreccerà sempre di più quella ambientale e clima- tica. Entrambi i problemi per essere risolti obbligano a notevoli discontinuità e inno- vazioni nelle politiche economiche, in quelle fiscali e industriali e negli stessi comportamenti e stili di vita delle persone. Da subito vanno prese decisioni politi- co-programmatiche per avviare una glo- bale e graduale transizione dall’attuale dipendenza dalle fonti fossili verso l’uso razionale ed efficiente delle fonti energe- tiche rinnovabili, pulite e prive di effetti collaterali, prevedendo di sostituire le im- portazioni di petrolio con lavoro e occu- pazione, che nel 2020, nella sola Italia, potrebbe contare oltre 300.000 nuovi posti di lavoro. È questa la strada su cui si è incam- minata l’Europa con la decisione unilate- rale e vincolante per i suoi Stati membri di ridurre, entro il 2020, le emissioni climalteranti del 20 per cento realizzando, entro la stessa scadenza, un aumento sempre del 20 per cento sia dell’efficienza energetica sia dell’utilizzo delle fonti ener- getiche rinnovabili. Si tratta di impegni vincolanti a cui anche il nostro Paese dovrebbe far fronte e invece non lo fa. Come per il Protocollo di Kyoto (per non averlo rispettato non saranno i dirigenti delle imprese inadem- pienti a pagare le multe che l’Unione europea sta già infliggendo, bensì i citta- Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVI LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI

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CAMERA DEI DEPUTATI N. 3988

PROPOSTA DI LEGGEDINIZIATIVA POPOLARE

Sviluppo dellefficienza energetica e delle fontirinnovabili per la salvaguardia del clima

Presentata il 21 dicembre 2010

ONOREVOLI DEPUTATI ! necessaria eurgente una svolta radicale e globale nellepolitiche energetiche a favore delle fontirinnovabili e di usi razionali ed efficientidellenergia. La impongono il tendenzialeesaurirsi del petrolio e pi in generale, dellefonti non rinnovabili e la drammatica acce-lerazione dei cambiamenti climatici.

O si agisce subito o alla crisi economicae sociale, che sta sconvolgendo la vita dimiliardi di donne e di uomini, si intreccersempre di pi quella ambientale e clima-tica. Entrambi i problemi per essere risoltiobbligano a notevoli discontinuit e inno-vazioni nelle politiche economiche, inquelle fiscali e industriali e negli stessicomportamenti e stili di vita delle persone.

Da subito vanno prese decisioni politi-co-programmatiche per avviare una glo-bale e graduale transizione dallattualedipendenza dalle fonti fossili verso lusorazionale ed efficiente delle fonti energe-

tiche rinnovabili, pulite e prive di effetticollaterali, prevedendo di sostituire le im-portazioni di petrolio con lavoro e occu-pazione, che nel 2020, nella sola Italia,potrebbe contare oltre 300.000 nuovi postidi lavoro.

questa la strada su cui si incam-minata lEuropa con la decisione unilate-rale e vincolante per i suoi Stati membridi ridurre, entro il 2020, le emissioniclimalteranti del 20 per cento realizzando,entro la stessa scadenza, un aumentosempre del 20 per cento sia dellefficienzaenergetica sia dellutilizzo delle fonti ener-getiche rinnovabili.

Si tratta di impegni vincolanti a cuianche il nostro Paese dovrebbe far frontee invece non lo fa. Come per il Protocollodi Kyoto (per non averlo rispettato nonsaranno i dirigenti delle imprese inadem-pienti a pagare le multe che lUnioneeuropea sta gi infliggendo, bens i citta-

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dini italiani), niente si sta facendo perrealizzare gli obiettivi della nuova direttivaeuropea per le fonti rinnovabili che dovevaessere recepita entro il 5 dicembre 2010.Fino ad ora inutilmente lEuropa sta chie-dendo conto allItalia di quali siano inostri piani e di quali progressi siano staticompiuti nelluso delle fonti rinnovabili.

Le mancate risposte del Governo ita-liano nascondono una diversa strategiarispetto allEuropa e al suo pacchettoclima che affida la riduzione delle emis-sioni e la diversificazione dal petrolioallavventura nucleare, cio a una fontenon rinnovabile e non prevista negli im-pegni europei, che non ha risolto i pro-blemi delle scorie radioattive e della sicu-rezza e che ridurrebbe le emissioni soloper una quota modesta della produzionedi elettricit, e solo dopo il completamentodelle centrali, ben oltre il 2020, data entrola quale gli altri Paesi europei avranno giridotto le loro emissioni del 20 per centoe oltre. Va invertita la rotta che staportando il Paese fuori dallEuropa.

Inoltre lattuale impianto normativoitaliano non in grado di consentire alPaese di realizzare gli obiettivi assegnati alnostro Paese dal pacchetto clima del-lUnione europea. N fino ad ora sonostate presentate proposte di recepimentodella citata direttiva europea sulle fontirinnovabili.

Con questa proposta di legge dinizia-tiva popolare si intende colmare questodeficit e offrire un quadro normativo ade-guato e in grado di recepire la direttivaalla scadenza prevista.

In estrema sintesi la proposta di legge,allarticolo 1, stabilisce le finalit di poli-tica energetica fondata sulle fonti rinno-vabili, escludendo luso del nucleare allar-ticolo 2. Larticolo 3 chiarisce, dopo lespe-rienza negativa del Cip 6 e delle fontiassimilate, quali siano le vere fonti rinno-vabili e fra queste quali sono sostenibili equali no, ammettendo allincentivazionesolo quelle sostenibili.

Larticolo 4 stabilisce che la produzionedi energia elettrica e di calore da fontirinnovabili sostenibili, cos come gli usirazionali ed efficienti dellenergia, sono da

considerarsi attivit di pubblica utilit. Perquesta ragione hanno entrambi diritto aduna equa e giusta remunerazione checompensi lenergia effettivamente prodottao quella risparmiata, ma anche i vantaggiambientali che entrambi incorporano, nonemettendo gas nocivi al clima o inquinantilaria che respiriamo.

Larticolo 5 afferma che lenergia elet-trica prodotta con fonti rinnovabili deveessere, da parte del gestore, immessa ob-bligatoriamente in rete.

Larticolo 7 punta a far compiere alPaese un passo deciso per migliorare lapropria efficienza energetica: un piano diriqualificazione degli edifici che ne riducai consumi di elettricit e di calore e chesposti le attivit del settore edile verso lamanutenzione e la riqualificazione del gicostruito, abbandonando la cementifica-zione del territorio.

Promuovendo lo sviluppo delle fontirinnovabili sostenibili e il risparmio ener-getico, la proposta di legge intende anchefavorire labbandono dellattuale modelloenergetico monopolista e centralista, perpassare a quello distribuito sul territorio econquistare cos democrazia energetica:ogni casa, ogni condominio, comunit,quartiere, centro commerciale e fabbricapotr produrre energia per il fabbisognosia proprio che del vicinato sfruttando lefonti rinnovabili pi convenienti secondole potenzialit del luogo. Coerentementecon questo contesto larticolo 10 richiedeinterventi di adeguamento della rete elet-trica a favore delle fonti rinnovabili e chela propriet e la gestione della stessadebbano essere pubbliche.

Infine, per quanto riguarda la mobilit,il provvedimento, allarticolo 13, intendefavorire scelte capaci di sottoporre il ter-ritorio italiano a una cura del ferro perspostare la mobilit di persone e di mercidalla gomma al ferro su tram, metr,treni, e al cabotaggio sulle autostrade delmare, concentrando in questa direzione lescelte e gli investimenti infrastrutturalianzich su strade e autostrade e sul tra-sporto individuale.

Per realizzare gli obiettivi di questaproposta di legge emergono come fonti di

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finanziamento: il conto energia, la Tobintax, che potrebbe contribuire a regolare ilmercato finanziario e ad usare a finisociali la relativa tassazione volta a sco-raggiare la speculazione, e un fondo spe-ciale presso la Cassa depositi e prestiti Spaper adeguare gli edifici pubblici.

Lapprovazione di questa proposta dilegge consentirebbe al Paese di conquistareuna reale autonomia energetica perch, daun lato, promuovendo usi razionali del-lenergia, ne ridurrebbe il fabbisogno e, dal-

laltro, produrrebbe lenergia necessariacon le uniche fonti energetiche di cui lItaliarester sempre veramente ricca: cio il sole,il vento, le biomasse, la forza dellacquafluente e il calore che scorre sotto terra.

Mettere lItalia al passo dellEuropa efra i Paesi che guidano la lotta ai cam-biamenti climatici una straordinaria op-portunit per uscire dalla crisi economica,creando nuovi posti di lavoro e ponendo lebasi per uno sviluppo durevole, sostenibilee per una migliore qualit di vita.

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PROPOSTA DI LEGGE

DINIZIATIVA POPOLARE__

CAPO I

ART. 1.

(Finalit).

1. Tenuto conto della necessit di sal-vaguardare la dinamica planetaria delclima e linsieme dei cicli bio-geochimiciad esso connessi, la presente legge recadisposizioni per recuperare il ritardo nel-ladempimento degli obblighi gi previstidal Protocollo di Kyoto, reso esecutivodalla legge 1o giugno 2002, n. 120, perdare piena attuazione alla direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Con-siglio, del 23 aprile 2009, e ai regolamentidellUnione europea in materia di clima eper realizzare entro il 2020 i seguentiobbiettivi stabiliti dallUnione europea esottoscritti dallItalia:

a) aumento dellefficienza energeticain tutti i settori delleconomia nazionale,in modo da raggiungere lobiettivo di ri-sparmio dei consumi di energia primariadel 20 per cento rispetto alle proiezioniper il 2020;

b) riduzione delle emissioni di gas aeffetto serra del 13 per cento rispetto al2005, con esclusione delle emissioni disci-plinate dal Sistema europeo di commerciodelle emissioni (ETS) come specificatonella decisione n. 406/2009/CE del Parla-mento europeo e del Consiglio, del 23aprile 2009, e le cui riduzioni sono disci-plinate dalla direttiva 2003/87/CE del Par-lamento europeo e del Consiglio, del 13ottobre 2003, e dagli altri atti in materiadeliberati dallUnione europea;

c) raggiungimento della quota del 17per cento di energia da fonti rinnovabilisul consumo complessivo di energia;

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d) utilizzazione nei trasporti, indivi-duali e collettivi, di una quota del 10 percento di energia da fonti rinnovabili qualibiocarburanti, biogas, biometano, idrogenoed elettricit prodotta da fonti energeticherinnovabili e utilizzata da ferrovie, metro-politane e auto elettriche.

2. La realizzazione degli obiettivi di cuial comma 1 costituisce unazione fonda-mentale per la lotta ai cambiamenti cli-matici e per la sicurezza energetica attra-verso luso di tecnologie al livello pi bassopossibile di carbonio, nonch per avviarela transizione dellItalia verso un sistemaenergetico sostenibile e moderno fondatosu fonti rinnovabili, efficienza ed uso ra-zionale dellenergia, superando luso deicombustibili fossili.

ART. 2.

(Piano energetico ambientale nazionale).

1. Per il conseguimento delle finalit dicui allarticolo 1, il Ministro dello sviluppoeconomico, di concerto con il Ministrodelleconomia e delle finanze e con ilMinistro dellambiente e della tutela delterritorio e del mare, previa intesa con laConferenza permanente per i rapporti tralo Stato, le regioni e le province autonomedi Trento e di Bolzano, di seguito deno-minata Conferenza Stato-regioni , e sen-tite le organizzazioni dei datori di lavoroe dei lavoratori comparativamente pirappresentative su base nazionale, le as-sociazioni ambientaliste e lAssociazionenazionale dei comuni italiani (ANCI), en-tro tre mesi dalla data di entrata in vigoredella presente legge, predispone un Pianoenergetico ambientale nazionale, di seguitodenominato Piano , redatto in confor-mit alle prescrizioni dellUnione europea.Il Piano deve escludere luso del nucleareper produrre energia elettrica. Il Piano presentato e discusso in una conferenzanazionale sulle politiche energetiche e am-bientali. Il Piano deve stabilire gli obiettivienergetici fino al 2020 e le relative tappeintermedie ed sottoposto al parere delle

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competenti Commissioni parlamentari chesi pronunciano nei termini previsti dairispettivi Regolamenti.

2. Entro sessanta giorni dalladozionedel Piano, le regioni predispongono o ade-guano i loro piani regionali energetici eambientali che, previa discussione nelleconferenze regionali, sono valutati e rac-cordati entro trenta giorni in sede diConferenza Stato-regioni, che propone leeventuali variazioni ritenute concorde-mente necessarie per realizzare gli obiet-tivi nazionali che devono in ogni casoessere definiti entro sei mesi dalla data dientrata in vigore della presente legge.

3. Il Piano deve dare priorit allaricerca su tutte le tecnologie energetiche,escludere luso del nucleare per la produ-zione di energia e prevedere la transizioneverso un approvvigionamento energeticoche contempli il superamento delluso delcarbone e che si ponga lobiettivo a lungotermine della produzione di energia al 100per cento da fonti rinnovabili.

4. Entro il 31 marzo di ciascun anno ilGoverno presenta un rapporto al Parla-mento sullattuazione del Piano, con lerelative proposte di miglioramento.

ART. 3.

(Definizioni dellefonti rinnovabili di energia).

1. Le fonti rinnovabili, che, con ilrisparmio energetico, devono essere fon-damento del Piano, sono il sole, il vento,lenergia idraulica, le risorse geotermiche,le maree, il moto ondoso e la trasforma-zione dei rifiuti organici animali e vegetali.

2. Ai fini della presente legge, le fontienergetiche rinnovabili sono distinte insostenibili e non sostenibili.

3. Si definiscono fonti rinnovabili so-stenibili quelle il cui utilizzo non altera inmodo significativo le dinamiche ambientalidel territorio in cui sono realizzate, conparticolare attenzione alla biodiversit; atale scopo, con decreto del Ministro del-lambiente e della tutela del territorio e delmare, di concerto con il Ministro dello

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sviluppo economico, prevista ladozione,entro due mesi dalla data di entrata invigore della presente legge, di specifichelinee guida per la minimizzazione dellim-patto ambientale. In particolare, daconsiderare sostenibile, se adeguatamentee correttamente realizzato, lo sfruttamentodelle seguenti fonti: il solare fotovoltaico, ilsolare termodinamico, il solare termico,leolico, il biogas, le maree, il moto ondosoe, previa certificazione prevista al comma4, i piccoli impianti idraulici.

4. Oltre alle fonti rinnovabili sostenibiliindicate al comma 3, sono ammessi albeneficio dellincentivazione, previa certi-ficazione di sostenibilit ambientale e sa-nitaria rilasciata dai competenti organismie agenzie: gli impianti idroelettrici e geo-termici, le filiere di produzione dellener-gia da biomasse, con particolare riguardoalla filiera corta e di scarto anche inattuazione delle direttive dellUnione eu-ropea in materia, i biocarburanti, quali ilbiodiesel, il bio-oil, il bio-etanolo, letil-ter-butil-etere (ETBE) e simili.

5. In quanto risorsa limitata e preziosa,limpiego della biomassa per la sola pro-duzione di energia elettrica, senza coge-nerazione, da considerare non sosteni-bile e non beneficia delle incentivazionidella presente legge.

6. In generale le biomasse devono es-sere prodotte senza riduzione dellattualesuperficie forestale e agricola. vietata laloro importazione da aree sottoposte adeforestazione.

7. Sono escluse le incentivazioni al-lenergia da rifiuti tal quali contenenti unasignificativa frazione organica non biode-gradabile, i contributi definiti CIP 6.

8. I criteri per la valutazione e per lacertificazione della sostenibilit ambien-tale sono stabiliti per ciascuna fonte rin-novabile dallAutorit per lenergia elet-trica ed il gas, sulla base di studi con-dotti da tre istituti di ricerca specializzatinella materia, di cui almeno uno scelto inun altro Stato europeo che abbia mag-giore esperienza nelle fonti rinnovabili.Gli studi sono pubblicati nel sito dellacitata Autorit.

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ART. 4.

(Riconoscimento di pubblica utilit dellaproduzione di energia da fonti rinnovabili).

1. La produzione di energia da fontirinnovabili sostenibili, che contribuiscealla riduzione delle emissioni inquinanti edi gas climalteranti, riconosciuta di pub-blica utilit ai fini della premialit e delleagevolazioni procedurali nel rispetto deivincoli ambientali e paesaggistici esistentie delle previsioni urbanistiche e relativevarianti di comuni, province e regioni perlattuazione dei piani di produzione delleenergie da fonti rinnovabili.

2. Le regioni e le province autonome diTrento e di Bolzano, entro quattro mesidalla data di entrata in vigore della pre-sente legge, definiscono gli obiettivi e lepriorit della produzione di energia concarattere di pubblica utilit nel rispettivoambito territoriale e le linee guida perlinserimento degli impianti di produzionedi energie da fonti rinnovabili nel rispet-tivo territorio indicando le zone escluse, lezone in cui linserimento possibile nelrispetto di prescrizioni preventive di tutelae le modalit con cui gli impianti devonoessere sottoposti a valutazione di impattoambientale (VIA).

ART. 5.

(Priorit di allacciamento, di dispaccia-mento e di ritiro dellenergia definita di

pubblica utilit).

1. Tutti gli impianti che utilizzano fontirinnovabili sostenibili godono della prio-rit di allacciamento alle reti energetiche,elettrica, gas metano e calore per teleri-scaldamento, e della priorit nel dispac-ciamento in attuazione dellobbligo di uti-lizzo prioritario dellenergia prodotta concarattere di pubblica utilit.

2. Il Gestore della rete elettrica ob-bligato al ritiro e alla remunerazione del-lenergia prodotta da fonti rinnovabili im-messa in rete secondo le modalit previstedalla presente legge.

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ART. 6.

(Certezza del dirittoallequa remunerazione).

1. Il riconoscimento di pubblica utilitdella produzione di energia da fonti rin-novabili sostenibili comporta il diritto aunequa e congrua remunerazione del-lenergia prodotta.

2. La produzione di energia elettrica daogni tipo di fonte rinnovabile sostenibile remunerata attraverso il meccanismo delconto energia, inteso come tariffa minimagarantita e onnicomprensiva. I valori dellatariffa di ciascuna fonte rinnovabile soste-nibile sono stabiliti dallAutorit perlenergia elettrica ed il gas, avvalendosi delparere degli istituti di ricerca di cui alcomma 8 dellarticolo 3, sulla base deiseguenti criteri:

a) diversificare la tariffa per tipo difonte rinnovabile per coprire lo specificodifferenziale di costo;

b) valutare la dimensione dellim-pianto di produzione, prevedendo tariffepi favorevoli per gli impianti pi piccoli,in modo da stimolare la piccola genera-zione distribuita nel territorio, fermo re-stando comunque quanto stabilito dalcomma 3;

c) premiare linnovazione tecnologica;

d) premiare la qualit ambientaledegli interventi, compresi la rimozione e losmaltimento dellamianto;

e) distinguere gli impianti nuovi, irifacimenti, gli ampliamenti e i potenzia-menti;

f) concedere benefci maggiori agliinterventi effettuati in condizioni partico-larmente disagiate come isole minori, zoneisolate e aree montane.

3. La tariffa incentivata per ciascunadelle tipologie di intervento di cui alcomma 2 fissata dallAutorit per lener-gia elettrica ed il gas sulla base del dif-ferenziale di costo con la produzione dienergia elettrica nellanno precedente.

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4. La tariffa incentivata, distinta pertipologia produttiva, di importo decre-scente, stabilito anno per anno alliniziodellinvestimento, e di durata tale da ga-rantire unequa remunerazione dei costi diinvestimento e di esercizio per tenereconto dellandamento dei costi effettivi.

CAPO II

ART. 7.

(Obiettivi di efficienza nel settoreresidenziale, terziario e dellindustria).

1. Con decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri, su proposta del Ministrodello sviluppo economico, adottato previaintesa con la Conferenza Stato-regioni,previo parere delle competenti Commis-sioni parlamentari per materia e per leconseguenze di carattere finanziario, definita la disciplina nazionale in materiadi incentivi, certificati bianchi, agevola-zioni fiscali, contributi in conto capitale efinanziamenti agevolati, per realizzare lef-ficienza energetica finalizzata al consegui-mento dei seguenti obiettivi:

a) miglioramento delle prestazionienergetiche degli edifici per il riscalda-mento invernale e per il raffrescamentoestivo, sia nel caso di edifici di nuovaedificazione che nel caso di edifici daristrutturare, attraverso lutilizzo contem-poraneo di sistemi passivi e di fonti rin-novabili;

b) applicazione della micro-cogenera-zione e della trigenerazione;

c) applicazione di misure di effi-cienza energetica da parte delle ammini-strazioni pubbliche per il patrimonio im-mobiliare sia in propriet che in gestione;

d) applicazione delle tecnologie infor-matiche per scopi di efficienza energetica;

e) miglioramento dellefficienza deisistemi di illuminazione pubblica;

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f) sostituzione di elettrodomestici e dimacchine per uffici subordinata allacqui-sto di dispositivi di classe di massimaefficienza;

g) sostituzione di motori elettrici piefficienti nellindustria e nelluso civile;

h) applicazione di azionamenti a fre-quenza variabile;

i) attuazione di interventi di efficien-tamento negli impianti ad aria compressa,nei sistemi di pompaggio, di ventilazione edi produzione del freddo;

l) ottimizzazione energetica nellindu-stria dei fluidi di processo, vapore, acquasurriscaldata e forni;

m) riutilizzo delle aree di precedentisiti industriali dismessi per la produzionedi energia da fonti rinnovabili in quantonon destinate a verde pubblico;

n) pianificazione urbana nellotticadella riduzione della domanda di mobilite dellottimizzazione energetica;

o) modifiche alla normativa vigentein materia di amministrazione condomi-niale per favorire le decisioni in materia diefficienza energetica e di utilizzo dellefonti rinnovabili, nel rispetto dei dirittidella propriet individuale dei singoli con-domini.

2. In sede di Conferenza Stato-regionisono adottate le linee guida per gli entilocali per la pianificazione del territorionellottica della riduzione della domandadi mobilit e dellottimizzazione delluso dienergia.

ART. 8.

(Fonti rinnovabili per laproduzione di calore e di freddo).

1. Il sistema di incentivazione del ca-lore e del freddo prodotto da fonti rin-novabili sostenibili basato su agevola-zioni fiscali, finanziamenti agevolati e con-tributi in conto capitale, differenziati perfonte e per dimensione, in modo da pre-

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miare la sostenibilit ambientale e linno-vazione tecnologica, in particolare perlenergia da:

a) solare termico;

b) biomasse, compresi legna da ar-dere, briquette, pellet, cippato, solo se lamateria prima munita di certificazionedi sostenibilit;

c) geotermico per riscaldamento.

ART. 9.

(Biocarburanti).

1. I biocarburanti come biodiesel, bio-oil, bio-etanolo ed ETBE concorrono alconseguimento degli obiettivi di cui allar-ticolo 1 e in particolare allobiettivo per il2020 di utilizzare nei trasporti una quotadel 10 per cento di energia da fontirinnovabili, comprendendo anche biogas,bio-metano, idrogeno ed elettricit verdeutilizzata da ferrovie, metropolitane, tram,filobus e auto elettriche.

2. Ai fini del comma 1, devono essereprevisti prescrizioni per la miscelazione dicarburanti di origine fossile e incentivi perlo sviluppo di filiere locali per la loroproduzione, con priorit per gli scarti dilavorazione agro-industriali e da coltiva-zioni, e quando la materia prima munitadi certificazione di sostenibilit con lemodalit previste dalla presente legge.

CAPO III

ART. 10.

(Sviluppo e adeguamentodella rete elettrica).

1. La programmazione delladegua-mento e dello sviluppo della rete elettricadeve essere finalizzata a favorire lallacciodella generazione distribuita e in partico-lare delle fonti rinnovabili. favorito inparticolare lo sviluppo delle cosiddette reti intelligenti , dei contatori intelli-genti e dei sistemi dutenza intelli-genti , delle stazioni di ricarica intelli-

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gente delle auto elettriche, nonch lado-zione di sistemi di tariffazione volti apremiare il risparmio energetico e a in-durre lutenza a evitare le ore di maggioredomanda elettrica, favorendo lo sposta-mento dei consumi differibili nelle ore diminore domanda elettrica.

2. Per garantire il fine di pubblicautilit e di imparzialit nella gestione,regolazione, progettazione e costruzionedella rete di trasporto dellenergia elettricain Italia, la societ Terna Spa trasfor-mata in agenzia pubblica, con la possibi-lit di partecipazione delle regioni e dellearee metropolitane, con il compito di as-sicurare limmissione in rete delle energierinnovabili in sostituzione delle centralipi obsolete e inquinanti, con particolareriferimento a quelle a carbone e a derivatidel petrolio. Il risparmio energetico e losviluppo delle fonti rinnovabili contribui-scono a sostituire gradualmente luso deicombustibili fossili.

ART. 11.

(Sviluppo del teleriscaldamento).

1. favorito lo sviluppo della telefor-nitura del riscaldamento e del raffredda-mento attraverso incentivi per lo sviluppodelle reti di calore e di freddo alimentateda impianti cogenerativi o trigenerativi,partendo da piani calore elaborati dalleregioni nellambito dei loro piani energe-tici e tenendo conto della mappatura delladomanda di calore e dellofferta di fonti dicalore refluo proveniente da processi in-dustriali e da produzioni termoelettriche.Il Ministro dello sviluppo economico conproprio decreto, di concerto con il Mini-stro delleconomia e delle finanze e previaintesa con la Conferenza delle regioni edelle province autonome, emana normeper garantire il recupero degli investi-menti, in particolare prevedendo la cer-tezza dellallaccio, anche utilizzando in-centivi, per gli utenti servibili dalla rete, daattuare entro due anni dalla data di di-sponibilit dellallaccio.

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ART. 12.

(Sviluppo di sistemidi accumulo di energia).

1. Per lo sviluppo di sistemi di accu-mulo di energia sono previsti incentivistabiliti con decreto del Ministro dellosviluppo economico, di concerto con ilMinistro delleconomia e delle finanze eprevia intesa con la Conferenza delle re-gioni e delle province autonome. Lo svi-luppo e lincremento di sistemi di accu-mulo energetico consentono di bilanciarela domanda e lofferta energetiche. Inparticolare, devono essere incentivati:

a) i sistemi idroelettrici di pompaggio,ove possibile e comunque senza dannoambientale derivante dalla nuova costru-zione o dallespansione significativa di in-vasi esistenti;

b) i sistemi di accumulo energetico adaria compressa;

c) i sistemi a batteria;

d) le altre apparecchiature di accu-mulazione elettriche;

e) i sistemi di accumulo di calore.

ART. 13.

(Riduzione dei consumienergetici nei trasporti).

1. Gli interventi di riduzione dei con-sumi energetici e delle emissioni inqui-nanti e climalteranti nel settore dei tra-sporti devono prevedere:

a) la riduzione della domanda dimobilit automobilistica attraverso unapianificazione urbana integrata e mo-derna, improntata a ridurre le distanzeche i cittadini devono percorrere per sod-disfare le proprie esigenze quotidiane;

b) in generale in tutte le scelte ur-banistiche, lassegnazione di precedenzaalla mobilit pedonale e ciclistica rispettoa quella automobilistica;

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c) la chiusura alla circolazione pri-vata di parti crescenti dei centri urbani,ladozione di percorsi preferenziali per imezzi pubblici e lottimizzazione della cir-colazione attraverso lapplicazione delletecnologie informatiche;

d) un piano dei trasporti articolatoper regioni;

e) la sostituzione dei mezzi di tra-sporto con mezzi di trasporto meno in-quinanti, con minori consumi e minoriemissioni di anidride carbonica (CO2);

f) lincentivazione commisurata allef-fettivo beneficio climatico-ambientale deimezzi di trasporto ibridi;

g) lincentivazione di mezzi di tra-sporto a emissioni zero quali i mezzielettrici e ad idrogeno, pubblici e privati,prevedendo un bonus aggiuntivo per luti-lizzo o per lacquisto di energia prodottada fonti rinnovabili certificate sostenibili;

h) un programma infrastrutturale perlincremento e per il miglioramento diunofferta di trasporto pubblico efficientee programmi di incentivazione per stimo-lare luso dei trasporti pubblici;

i) un programma per il recuperodelle ferrovie dismesse e per lo sviluppodel trasporto ferroviario, in particolaremirato a favorire il trasporto delle merciintermodale e il trasporto dei pendolari suscala locale e regionale;

l) programmi di incentivazione perlo sviluppo delluso delle biciclette e perla realizzazione di reti capillari di pisteciclabili adatte a garantire la sicurezzadegli utenti ciclisti, compresi i minorenni,di posteggi di scambio per biciclette erelativi sistemi di sorveglianza, di ascen-sori e di sistemi di sollevamento pubbliciper agevolare la fruizione ciclistica epedonale su percorsi caratterizzati dasalite e da dislivelli, nonch per la rea-lizzazione di sistemi di bike sharing e perla predisposizione di modalit per il tra-sporto delle biciclette sui mezzi di tra-sporto pubblici;

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m) un programma per lo sviluppodelle autostrade del mare e del cabotaggiolungocosta, in grado di offrire unalterna-tiva credibile e conveniente alla viabilitordinaria su strada delle merci, per at-tuare collegamenti tra il nord e il suddellItalia e con gli altri Stati europei chesi affacciano sul mar Mediterraneo.

ART. 14.

(Programma di interventisugli edifici pubblici).

1. Anche in attuazione del decretolegislativo 30 maggio 2008, n. 115, ognisettore della pubblica amministrazionedeve approntare un piano che entro cin-que anni preveda la totale messa in sicu-rezza, il risparmio e lefficienza energetici,luso delle energie rinnovabili negli edifici,attuando quanto previsto dalla direttiva2002/91/CE del Parlamento europeo e delConsiglio, del 16 dicembre 2002, e i con-seguenti piani concertati. Entro tre annisono adeguate le strutture scolastiche. Gliinterventi sono realizzati attraverso lin-tervento di un fondo di rotazione istituitopresso la Cassa depositi e prestiti Spa.

2. Gli obblighi e le facilitazioni delpresente articolo sono estesi alle aziendecontrollate da enti pubblici o da conces-sionarie di servizi pubblici. Le aziendedevono provvedere a utilizzare le sostanzeorganiche oggetto di trattamento per lagenerazione di biogas. Le autorit localiche sovraintendono alla concessione diqueste attivit devono adeguare i relativicontratti a questi vincoli pena la deca-denza del contratto.

ART. 15.

(Diagnosi energetiche).

1. previsto un programma per lin-centivazione di audit energetici nel settoreresidenziale, industriale e del terziario perfornire allutenza informazioni qualificatee imparziali sulle potenzialit di efficien-tamento delle strutture e a supporto delle

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relative scelte di investimento. Il pro-gramma prevede un contributo pubblico eun prezzo garantito per lutente. A talefine istituito un albo regionale dei pro-fessionisti abilitati che si impegnano adattuare le prescrizioni del programma. Laprocedura di qualificazione, le liste deiprofessionisti, le verifiche della correttezzaprofessionale e le relative procedure disanzionamento sono organizzate e gestitedalle agenzie competenti degli enti localiper lenergia o, in loro assenza, dalleregioni.

ART. 16.

(Societ di servizi energetici).

1. Con decreto del Ministro dello svi-luppo economico, di concerto con i Mini-stri delleconomia e delle finanze e del-lambiente e della tutela del territorio e delmare, previa intesa con la Conferenzadelle regioni e delle province autonome, regolamentato il settore delle societ diservizi energetici (ESCO). Le agenzie com-petenti per lenergia degli enti locali eser-citano nei territori di competenza il ruolodi guida e di orientamento per il settore epossono svolgere servizi di arbitrato qua-lificato tra operatori e utenti.

ART. 17.

(Semplificazioni).

1. In materia di autorizzazioni per inter-venti di efficientamento e di realizzazionedi impianti a fonti rinnovabili si deve pro-cedere a una semplificazione normativa eprocedurale, in particolare per gli impiantidi piccola dimensione come definiti dallelinee guida di cui allarticolo 3, comma 3. Atale fine devono essere adeguati i regola-menti comunali e le procedure degli altriorgani pubblici. In assenza di vincoli per gliimpianti solari termici e fotovoltaici di pic-cola dimensione installati sui tetti suffi-ciente una comunicazione al comune diappartenenza. Gli impianti di piccola di-mensione, inoltre, non sono soggetti alla

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VIA a meno che non siano ubicati in aree diparticolare pregio naturale e storico. Per gliimpianti installati a terra e con potenzafino a 1 MW richiesta la segnalazionecertificata di inizio attivit e la valutazionedellincidenza ambientale se ricadono in sitidi importanza comunitaria o in zone diprotezione speciale.

2. Entro centottanta giorni deve comun-que essere emanato il provvedimento moti-vato di accoglimento o di rigetto dellarichiesta di installazione degli impiantidi cui al comma 1. Quando il procedimentoriguarda aree soggette a vincoli storici,ambientali o paesaggistici, gli enti prepostialla loro tutela devono esprimere il loroparere motivato entro sessanta giorni dallarichiesta.

3. La Conferenza Stato-regioni adottalinee guida per la semplificazione delleprocedure, che prevedono la possibilit dirigetto della richiesta di installazione degliimpianti di cui al presente articolo soloper gravi motivi e in base alle disposizionidel decreto di cui allarticolo 3, comma 3.Le linee guida hanno valore di linee fon-damentali di indirizzo per i comuni e pergli altri organi dello Stato che devonoesprimere il loro parere sulle richieste. LaConferenza Stato-regioni adotta, altres,linee guida per la predisposizione di pianiterritoriali per lo sviluppo della produ-zione di energia da fonti rinnovabili.

CAPO IV

ART. 18.

(Abolizioni e abrogazioni).

1. Sono aboliti gli incentivi a interventidannosi per lambiente e per il clima, e, inparticolare, gli incentivi disposti in attua-zione della deliberazione del Comitato in-terministeriale dei prezzi n. 6 del 29 aprile1992, pubblicata nella Gazzetta Ufficialen. 109 del 12 maggio 1992, a favore dellefonti assimilate e dei termovalorizzatori(CIP 6).

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2. Gli strumenti urbanistici che osta-colano lo sviluppo del settore delle ener-gie rinnovabili devono essere modificatientro due mesi dalla data di entrata invigore della presente legge. Nei casi in cuiil citato termine decorra inutilmente, leregioni competenti possono, previa dif-fida, nominare un commissario ad actaper ladeguamento degli strumenti urba-nistici.

3. La rielaborazione delle proceduredeve favorire e stimolare lapplicazionedelle tecnologie a basso contenuto di car-bonio.

4. La legge 23 luglio 2009, n. 99, e ildecreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31,sono abrogati.

ART. 19.

(Interventi diversi).

1. Con decreto del Ministro dello svi-luppo economico, di concerto con i Mi-nistri delleconomia e delle finanze edellistruzione, delluniversit e della ri-cerca, sono definiti incentivi per la ri-cerca, azioni di accompagnamento, pro-grammi di formazione finalizzati allat-tuazione della presente legge a partiredalle scuole di ogni ordine e grado,nonch campagne di informazione a fa-vore delle fonti rinnovabili e del rispar-mio energetico.

ART. 20.

(Agenzie energetiche e sportelli locali).

1. Con decreto del Ministro dello svi-luppo economico, di concerto con il Mini-stro delleconomia e delle finanze e previaintesa con la Conferenza delle regioni edelle province autonome, definito un pro-gramma per la realizzazione di una retecapillare di agenzie regionali o locali e disportelli energetici degli enti locali per icittadini e per le piccole imprese, per favo-rire la soluzione dei contenziosi, per fornireassistenza tecnica qualificata agli enti localinella pianificazione e nella contabilizza-

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zione dei consumi energetici sul territorio,per promuovere lefficienza energetica,luso razionale dellenergia e delle fonti lo-cali rinnovabili, per favorire lo sviluppo delmercato locale dei servizi energetici attra-verso azioni di informazione, formazione,indirizzo, pianificazione e contabilizza-zione dei consumi energetici a livello locale,per la verifica e la sorveglianza del mercato,delle ESCO, dei professionisti e degli im-piantisti operanti a livello locale, per lapromozione dellattivit di certificazionedegli edifici e di diagnostica energetica, perlaccrescimento di competenze tecniche inmateria di energia presso enti locali e ope-ratori, nonch per lo sviluppo di attivit distudio, ricerca ed elaborazione di dati inmateria energetica.

2. Le agenzie e gli sportelli di cui alcomma 1 possono avvalersi della collabora-zione di universit, di centri di ricerca pub-blici e privati, nonch delle associazioniprofessionali e di categoria del settore.

ART. 21.

(Controlli).

1. Per garantire un sistema di controllie di verifiche dotato di risorse adeguate e,in particolare, per assicurare leffettivaattuazione da parte degli organi e deglioperatori preposti, predisposto dal Mi-nistro dello sviluppo economico un appo-sito progetto, dintesa con le regioni.

ART. 22.

(Sanzioni).

1. La Conferenza Stato-regioni defini-sce un sistema di sanzioni efficaci e ade-guate per gli operatori che violano o nonadempiono alle disposizioni della presentelegge.

2. Il Governo, le regioni e gli enti locali,con propri atti, recepiscono le delibera-zioni della Conferenza Stato-regioni di cuial comma 1.

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ART. 23.

(Verifiche periodiche).

1. Il Ministro dello sviluppo economico,di concerto con il Ministro delleconomia edelle finanze, definisce con proprio de-creto, sentite le Commissioni parlamentaricompetenti per materia, un sistema diverifiche periodiche con cadenza annualesullattuazione della presente legge, i cuirisultati sono trasmessi alla ConferenzaStato-regioni.

2. Il rapporto annuale di cui al comma1 sottoposto a un dibattito pubblico alloscopo di proporre alla Conferenza Stato-regioni di adottare o di proporre, ove nonne abbia direttamente i poteri, le misurecorrettive per garantire la realizzazionedegli obiettivi della presente legge.

ART. 24.

(Copertura finanziaria).

1. istituita unimposta di bollo sulletransazioni valutarie in contanti e a ter-mine, la cui aliquota pari all1 per milledel valore delle transazioni effettuate. Dal-limposta sono esenti le operazioni relativea: transazioni tra Governi e tra Paesimembri dellUnione europea, esportazioneo importazione di beni, manufatti, semi-lavorati e servizi e operazioni di cambioeffettuate da persone fisiche entro il limitedi 12.500 euro. Il Governo promuoveunazione a livello europeo e internazio-nale per realizzare i necessari accordi alfine delladozione di una legislazione uni-taria in materia. Per le transazioni con gliStati o territori a regime fiscale privile-giato (black list) laliquota dellimposta dibollo decuplicata. Entro due mesi dalladata di entrata in vigore della presentelegge, il Ministro delleconomia e dellefinanze stabilisce, con proprio decreto, ledisposizioni necessarie per limposizionedellimposta di bollo.

2. Il gettito derivante dallimposta dibollo di cui al comma 1 versato a unfondo nazionale istituito nello stato di

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previsione del Ministero dello sviluppoeconomico per lattuazione della presentelegge.

3. Tutte le previsioni di spesa finaliz-zate allo sviluppo dellenergia nucleare aduso civile sono abolite e confluiscono nelfondo di cui al comma 2.

4. Presso la Cassa depositi e prestitiSpa istituito un fondo di rotazione di 3miliardi di euro per gli interventi sugliedifici della pubblica amministrazioneprevisti dallarticolo 14, a partire dallescuole di ogni ordine e grado e dallestrutture sanitarie. Con decreto del Mini-stro delleconomia e delle finanze, da ema-nare entro due mesi dalla data di entratain vigore della presente legge, sono stabi-lite le modalit di funzionamento delfondo.

5. Il finanziamento dei nuovi investi-menti nella produzione di energia da fontirinnovabili sostenibili previsti dalla pre-sente legge avviene attraverso lo strumentodel conto energia, destinando a tale scopola componente A3 degli oneri presentinella bolletta elettrica e con esclusionedegli oneri relativi alla CIP 6 il cui dirittoallincentivazione pubblica sotto qualun-que forma abolito.

6. Gli interventi volti a incentivare ilrisparmio energetico negli edifici e, inparticolare, la detrazione fiscale al 55 percento sono confermati almeno per diecianni.

ART. 25.

(Cabina di regia).

1. istituita una cabina di regia perlattuazione della presente legge. La cabinadi regia composta da Stato, regioni edenti locali e si avvale del contributo delleassociazioni ambientaliste, dei consuma-tori, delle organizzazioni dei datori dilavoro e dei lavoratori comparativamentepi rappresentative su base nazionale,nonch delle universit e dei centri diricerca per questioni di specifica rilevanzatecnico-scientifica.

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2. La Conferenza Stato-regioni defini-sce la composizione della cabina di regiasenza oneri per lo Stato. Per il suo fun-zionamento la cabina di regia utilizza lasegreteria del Comitato interministerialeper la programmazione economica.

3. La cabina di regia provvede allaricognizione di tutti i contributi pubbliciesistenti a qualsiasi titolo e a qualunquelivello istituzionale volti a incentivare lusodei combustibili fossili, sia alla produzioneche al consumo, e ne propone al Governole modalit di superamento e di aboli-zione.

ART. 26.

(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore ilgiorno successivo a quello della sua pub-blicazione nella Gazzetta Ufficiale.

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2,00 *16PDL0045110**16PDL0045110*