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QUINTO CIRCOLO DIDATTICO via Giuseppe Parini, 35 - 15121 Alessandria tel. 0131/344774 fax 0131/348297 codice fiscale: 96034400067 email: [email protected] email pec: [email protected] Protocollo per l’accoglienza, l’inserimento e l’inclusione degli alunni diversamente abili Scuola dell’Infanzia Scuola Primaria Anno Scolastico 2017/2018

Protocollo per l’accoglienza, l’inserimento equintocircoloal.gov.it/wp-content/uploads/Piano-Inclusione.pdf · La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la Circolare n°

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QUINTO CIRCOLO DIDATTICO

via Giuseppe Parini, 35 - 15121 Alessandria

tel. 0131/344774 – fax 0131/348297 codice fiscale: 96034400067 email: [email protected] email pec: [email protected]

Protocollo per l’accoglienza, l’inserimento e

l’inclusione degli alunni diversamente abili

Scuola dell’Infanzia

Scuola Primaria

Anno Scolastico 2017/2018

Il presente Protocollo è un documento interno al nostro istituto e riguarda

l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione di tutti gli alunni BES.

La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la Circolare n° 8 del 6 marzo 2013,

ridefiniscono ed estendono il campo di intervento e di responsabilita di tutta la

comunita educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES),

comprendente diverse tipologie:

□ Disabilita (Legge 104/92)

□ Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA/Legge 170/2010)

□ Altri Disturbi Evolutivi Specifici (ADHD, Disturbo Oppositivo Provocatorio DOP,

Borderline cognitivo ovvero Funzionamento Intellettivo Limite FIL, Disturbo del

Linguaggio DL, Deficit delle abilita non verbali, Disprassia, Disturbo della condotta

in adolescenza)

□ Svantaggio socio-economico

□ Svantaggio linguistico e culturale

□ Disagio comportamentale - relazionale

Il quadro legislativo di riferimento è costituito da:

• Legge n. 104 5/02/1992, Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale

e i diritti delle persone handicappate: detta i principi dell'ordinamento in materia

di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona handicappata.

• Legge n. 53 28/03/2003, Delega al Governo per la definizione delle norme

generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni inmateria di

istruzione e formazione professionale: intende garantire a tutti il diritto

all'istruzione e alla formazione per almeno dodici anni o, comunque, sino al

conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di eta.

• Legge n. 170 08/10/2010, Nuove norme in materia di disturbi specifici di

apprendimento in ambito scolastico: riconosce la dislessia, la disgrafia, la

disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento (DSA).

• Nota MIUR n. 3573 26/05/2011, Diagnosi alunni con DSA precedente

all’entrata in vigore della Legge 8 ottobre 2010 n.170: precisa che gli alunni con

diagnosi di DSA redatta anteriormente all’entrata in vigore della Legge 170/10

potranno regolarmente usufruire degli strumenti compensativi e delle misure

dispensative previsti, sia nella normale attivita didattica sia nell’ambito dei

prossimi Esami di Stato.

• DM MIUR n. 5669 12/07/2011, Disposizioni attuative della Legge n. 170

08/10/2010,

Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito

scolastico:

Allegate al Decreto, "Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli

studenti con disturbi specifici di apprendimento".

• Accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2012, Indicazioni per la diagnosi e la

certificazione diagnostica dei disturbi specifici di apprendimento.

• Direttiva MIUR 27/12/2012, Strumenti d’intervento per alunni con bisogni

educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica:

modalita di intervento da parte dei docenti delle scuole in ogni e grado per

promuovere l'inclusione scolastica degli alunni con disabilita. La direttiva affronta

e amplia l'intervento dei docenti, compresi i curricolari, su tutte le forme di

svantaggio scolastico. Inoltre fornisce importanti indicazioni in merito

all’organizzazione territoriale per l’inclusione ed in particolare dei CTS (Centri

Territoriali di Supporto).

• CM MIUR n. 8 06/03/2013, Alunni con bisogni educativi speciali (Bes):modalita

operative per l'attuazione della Direttiva del 27 dicembre 2012 inerente gli

strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e

l'organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica.

• Nota MIUR n. 1551 27/06/2013, Piano Annuale per l’Inclusivita – Direttiva 27

dicembre 2012 e C.M. n. 8/2013: definisce tempi e modi per la restituzione dei

Piano Annuale per l’Inclusivita da parte delle Istituzioni scolastiche.

• Nota MIUR n. 2563 22/11/2013, Strumenti di intervento alunni BES A.S. 2013-

2014 - Chiarimenti: fornisce chiarimenti in merito agli interventi previsti per gli

alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali).

• Deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte, n. 16-7072, 4/02/2014:

predispone una scheda di collaborazione scuola – famiglia per favorire i

processi di apprendimento e di partecipazione per gli alunni con difficolta

scolastiche e per rendere maggiormente funzionale la comunicazione tra la

scuola e la famiglia.

• Deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte n. 20-7246, 17/03/2014,

Legge Regionale 28/2007, art. 15, Modalita di individuazione degli studenti con

Esigenze Educative Speciali (EES)

• Nota USR Piemonte n. 8935 04/11/2014 Diritto allo studio DSA BES pronunce

giurisprudenziali: riporta le piu recenti pronunce giurisprudenziali in merito ai

DSA e ai BES.

FINALITÀ

FAVORIRE l’ingresso a scuola dei bambini diversamente abili e sostenerli nel

nuovo ambiente;

FACILITARE l’inserimento e l’integrazione dei bambini a scuola;

SOSTENERE la famiglia durante l’iscrizione e nei diversi momenti della vita

scolastica;

PROMUOVERE la comunicazione e la collaborazione tra genitori, scuola ed enti

locali;

Inoltre:

definisce i compiti e i ruoli delle figure preposte all’integrazione operanti

all’interno della scuola;

contiene i principi, criteri, i tempi e le indicazioni riguardanti le procedure

dall’iscrizione all’inserimento in sezione/classe degli alunni diversamente

abili;

descrive la documentazione interna alla scuola.

BES Studenti con Bisogni Educativi Speciali

DISABILITÀ DISTURBI

SPECIFICI DI

APPRENDIMENTO

(DSA)

DISTURBI

EVOLUTIVI

SPECIFICI

SVANTAGGIO

LINGUISTICO,

CULTURALE, SOCIOECONOMICO

RITARDO COGNITIVO DISLESSIA DISTURBI DEL

LINGUAGGIO

SVANTAGGIO

LINGUISTICO

(STRANIERI)

MINORAZIONI

FISICHE

DISORTOGRAFIA DEFICIT DELLE

ABILITA’ NON

VERBALI,

DISPRASSIA,

DISTURBO DELLA

COORDINAZIONE

MOTORIA.

SVANTAGGIO

CULTURALE

MINORAZIONI

PSICHICHE

DISGRAFIA SPETTRO AUTISTICO

LIEVE

SVANTAGGIO SOCIO-

ECONOMICO

MINORAZIONI

SENSORIALI

DISCALCULIA FUNZIONAMENTO

COGNITIVO LIMITE,

BORDERLINE

COGNITIVO

DISAGIO

COMPORTAMENTALE-

RELAZIONALE

ALTRA DISABILITA’ DISTURBI MISTI

(DSA in comorbilità con

altri disturbi)

ADHD (disturbo da

Deficit dell’Attenzione-

Iperattività)

COMPORTAMENTO

OPPOSITIVO-

PROVOCATORIO

L. 104/1992

In presenza di

certificazione si procede

per obbligo di legge.

L. 170/2010

In presenza di

certificazione si procede

per obbligo di legge.

Presenza di diagnosi.

Individuazione del caso

da parte dei docenti.

Segnalazione dei Servizi

Sociali. Individuazione

del caso da parte dei

docenti.

I SOGGETTI COINVOLTI NELL’ACCOGLIENZA E LORO SPECIFICI

COMPITI

Tutti coloro che partecipano alla vita scolastica sono coinvolti

nell’accoglienza degli alunni diversamente abili e delle loro famiglie:

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

promuove il diritto d’apprendimento ed il successo scolastico di tutti gli

studenti appartenenti all’istituzione scolastica, in qualita di garante del diritto

all’istruzione;

richiede ogni anno all’U.S.T. sulla base della D.F., P.D.F e P.E.I. il numero

dei docenti di sostegno necessario indicando il monte ore settimanale

occorrente per ciascun alunno;

sollecita il Collegio dei Docenti ed il Consiglio di Istituto per la progettazione

d’interventi che tengano conto dei bisogni emergenti;

definisce la formazione delle classi;

mantiene rapporti con le amministrazioni locali e le associazioni del territorio

nella conduzione degli interventi d’integrazione;

L’UFFICIO DI SEGRETERIA

individua tra il personale un incaricato che si occupa degli aspetti

amministrativi relativi al percorso scolastico degli alunni diversamente abili.

La persona incaricata:

illustra alle famiglie la modulistica necessaria all’iscrizione;

raccoglie i documenti e/o le certificazioni relative alla precedente scolarità (se

esistente);

riceve la documentazione in ingresso e predispone quella in uscita;

collabora con il DS e le Funzioni Strumentali nella definizione

dell’organico di sostegno per gli alunni certificati e istruisce la pratica

concernente la richiesta dello stesso.

LE FUNZIONI STRUMENTALI

É uno o più insegnanti dell’Istituto.

controllano la documentazione in ingresso riguardante gli alunni certificati

all’atto dell’iscrizione e predispongono quella in uscita;

effettuano il primo colloquio con la famiglia per informarla sulle principali

norme di funzionamento dell’Istituto e della scuola presso cui è iscritto

l’alunno;

forniscono ai docenti che accoglieranno l’alunno le informazioni relative allo

stesso;

raccordano enti territoriali, cooperative, Asl, scuola, famiglia per i diversi

interventi in cui sono coinvolti ai fini della realizzazione del Piano educativo

Individualizzato;

L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO

È un docente contitolare del team, con una formazione specifica, che opera

con lo stesso, nella classe in cui è presente l’alunno disabile. Non deve essere

considerato l’unico insegnante a cui è affidata la realizzazione del percorso

d’integrazione dell’alunno certificato.

assume la contitolarità delle sezioni e delle classi su cui opera;

partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla valutazione di

tutti gli alunni presenti nella classe;

accoglie l’alunno nel gruppo classe favorendone l’inserimento e

l’integrazione anche sul piano didattico;

sensibilizza la classe all’accoglienza, rileva bisogni specifici e individua

modalità di facilitazione degli apprendimenti;

media all’interno del gruppo classe i contenuti educativi, disciplinari e le

metodologie didattiche;

promuove attività di piccolo gruppo, cooperative learning, tutoring,

laboratori ecc.

redige insieme agli insegnanti di classe /sezione il PEI e PDF;

mantiene rapporti con la famiglia, gli operatori Asl e gli enti territoriali;

GLI INSEGNANTI DI CLASSE /SEZIONE

insieme all’insegnante di sostegno acquisiscono i dati concernenti gli alunni

diversamente abili, raccolti dall’Insegnante funzione strumentale;

mantengono insieme all’insegnante di sostegno rapporti con la famiglia, gli

operatori Asl e gli enti locali;

partecipano alla stesura della documentazione specifica ( PEI e PDF);

stabiliscono in sede di GLO e di programmazione settimanale, insieme

all’insegnante di sostegno, un percorso d’inserimento-integrazione, ponendo

particolare attenzione alla socializzazione dell’allievo;

rilevano i bisogni specifici d’apprendimento e le modalita di semplificazione e

facilitazione dei contenuti disciplinari;

attuano interventi per favorire l’integrazione con i compagni (lavoro di coppia,

per piccolo gruppo, cooperative learning, tutoraggio….)

favoriscono un interscambio con l’insegnante di sostegno per allentare la

dipendenza psico-didattica dell’alunno con disabilita dal suddetto docente.

IL GRUPPO DI LAVORO DEGLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO

È costituito da tutti gli insegnanti di sostegno di scuola dell’infanzia, primaria

dell’Istituto ed è coordinato dalle Funzioni Strumentali.

Si riunisce in occasione degli incontri di programmazione di istituto previsti dal

piano annuale delle attività.

discute eventuali difficolta concernenti il processo d’inserimento/integrazione

degli alunni certificati per elaborare possibili soluzioni;

elabora e definisce le linee guida per la stesura del PEI e del PDF all’interno

dell’istituto;

cura l’aggiornamento del protocollo per l’accoglienza, l’inserimento e

l’integrazione degli alunni certificati;

fornisce, se richiesto, supporto ai colleghi riguardo ad indicazioni

bibliografiche e materiali didattici;

stabilisce i criteri guida per l’organizzazione oraria dell’insegnante di

sostegno;

formula richieste per il bisogno d’attrezzature e sussidi didattici;

concorda i criteri per la valutazione degli alunni diversamente abili;

concorda le linee guida per le modalita operative e d’interazione con l’alunno

all’interno del gruppo classe e nel lavoro individualizzato.

L’ASSISTENTE EDUCATIVA SCOLASTICA

Nel caso in cui la situazione dell’alunno lo richieda, oltre alle insegnanti

curricolari e di sostegno sono previste altre figure professionali per affrontare

problemi di autonomia e/o comunicazione.

L’attribuzione della figura dell'assistente è soggetta ad un iter che la famiglia deve

intraprendere in assoluta autonomia attraverso la consegna di una serie di

documentazioni presso il CISSACA/ASL di Alessandria.

L’assistente:

collabora con gli insegnanti per l’inserimento-integrazione dell’alunno a tutte

le attività scolastiche;

conduce interventi per il potenziamento dell’autonomia personale e sociale

dell’alunno, per la comunicazione e per la relazionalita dello stesso.

Ulteriori compiti vengono attribuiti in base alle specifiche difficolta dell’alunno e

tenendo conto del loro mansionario.

LA FAMIGLIA

Al fine di coinvolgere attivamente i genitori nel processo educativo dell’alunno gli

insegnanti (Funzioni Strumentali, insegnanti di sostegno/classe/sezione)

convocano la famiglia per:

fornire/acquisire informazioni sull’alunno;

collaborare per una più efficace organizzazione scolastica;

collaborare per la stesura della documentazione.

I COLLABORATORI SCOLASTICI

Coadiuvano gli insegnanti negli spostamenti interni degli alunni e assistono

il bambino relativamente ai bisogni primari.

GRUPPO DI LAVORO HANDICAP (GLH)

GRUPPO DI LAVORO INCLUSIONE (GLI)

Il GLH d’Istituto è un organismo molto importante che si costituisce annualmente

secondo quanto previsto dalla Legge 104 del 5.02.92 e DPR 24.02.1994. A seguito

dell’emanazione della Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti

d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale

per l’inclusione scolastica” e della Circolare ministeriale N. 8 del 6 marzo 2013 prot.

N. 561, è prevista l’estensione dei compiti del Gruppo di lavoro e di studio d’istituto

(Glhi) alle problematiche relative a tutti i Bisogni educativi speciali (Bes), con la

conseguente integrazione dei componenti del Glhi e trasformazione dello stesso in

Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) al fine di rilevare, raccogliere, elaborare ed

intervenire sulle situazioni critiche nella prospettiva di una presa in carico globale e

inclusiva di tutti gli alunni con disabilità e in situazione di BES.

Il G.L.I. è composto da:

il Dirigente Scolastico (che presiede alle riunioni)

le funzioni strumentali per l’integrazione scolastica alunni con disabilita

le funzione strumentale per gli alunni DSA, stranieri, disagio

rappresentanti dei genitori

rappresentanti di Enti Territoriali e/o Associazioni

Le sedute si svolgono due volte l’anno per affrontare e valutare problematiche

generali per:

collaborare alla definizione del progetto d’istituto per la parte relativa

all’integrazione scolastica;

formulare proposte per la collocazione delle risorse; verificare in itinere le

iniziative di sostegno programmate dalla scuola;

elaborare specifici progetti;

verificare al termine dell’anno scolastico gli interventi;

elaborare il piano per l’anno scolastico successivo:

formulare una proposta di organico;

elaborare il Piano Annuale per l’Inclusività (PAI).

IL GRUPPO DI LAVORO HANDICAP OPERATIVO (GLHO)

È composto dalle Funzioni strumentali, dagli operatori degli Enti locali (psicologo o

neuropsichiatra dell’Asl) insegnanti curricolari e di sostegno, dagli educatori

extrascolastici e dai genitori di ogni alunno diversamente abile.

Si riunisce periodicamente (indicativamente 2 volte l’anno o all’occorrenza).

promuove le iniziative volte all’integrazione dell’alunno nella scuola e nel

territorio in collaborazione con enti esterni e specialisti;

redige il PEI e il PDF;

verifica il livello di conseguimento degli obiettivi riguardanti l’integrazione

dell’alunno nella classe e nella scuola e apporta le necessarie

modifiche/integrazioni;

verifica l’andamento educativo e didattico dell’alunno.

Il PIANO ANNUALE INCLUSIONE (PAI)

Il PAI è un documento che “fotografa” lo stato dei bisogni educativi /formativi

della scuola e le azioni che si intende attivare per fornire delle risposte adeguate.

Raccoglie dati di tipo quantitativo e di tipo qualitativo che sintetizzano i punti di

forza e di criticità della scuola, gli obiettivi che si intende attuare e la proposta di

assegnazione delle risorse che servono a realizzare gli obiettivi presentati.

Con la Nota Ministeriale prot.1551 del 27 giugno 2013 il Miur fornisce indicazioni

sul Piano Annuale per l’Inclusivita, richiamando nello specifico la Direttiva

Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la C.M. n.8 del 2013 prot.561 "Strumenti di

interventi per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per

l'inclusione scolastica".

“In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione

per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di

apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non

conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture

diverse. Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle classi

diviene sempre più evidente.”

La Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 ridefinisce e completa il tradizionale

approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilita,

estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante

all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente: alunni disabili

(legge 104/1992); alunni con disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi

evolutivi specifici (legge 170/2010); alunni con svantaggio socio-economico e

culturale; alunni con difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della

lingua italiana perché appartenenti a culture diverse.

La circolare n.8, cioè, fa riferimento a quegli alunni la cui situazione personale è

tale da rendere molto difficile il processo di apprendimento come ad esempio gli

alunni con Disturbi Evolutivi Specifici (ADHD, borderline cognitivo…), o con disagio

comportamentale o che provengono da una situazione socioculturale molto

svantaggiata che ostacola il percorso formativo o che non conoscono la lingua

italiana in modo sufficiente da comprendere ciò di cui si parla a scuola. A questi

dati si accompagna un’analisi dei Piani Educativi Individualizzati (PEI) e dei Piani

Didattici Personalizzati (PDP), verificando quanti sono. Gli elementi qualitativi sono

quelli che permettono una valutazione dell’Inclusivita che la scuola vuole realizzare.

Il PAI conclude il lavoro svolto collegialmente da una scuola ogni anno scolastico e

costituisce il fondamento per l’avvio del lavoro dell’a.s. successivo.

La redazione del PAI e l’assunzione collegiale di responsabilita in relazione alla sua

stesura, realizzazione e valutazione ha lo scopo di:

• garantire l’unitarieta dell’approccio educativo e didattico dell’istituzione

didattica;

• garantire la continuita dell’azione educativa e didattica anche in caso di

variazione dei docenti e del dirigente scolastico ( continuità orizzontale e

verticale);

• consentire una riflessione collegiale sulle modalità educative e sui metodi di

insegnamento adottati nella scuola, arrivando a scelte basate sull’efficacia dei

risultati in termini di apprendimento di tutti gli alunni;

• individuare le modalità di personalizzazione risultate più efficaci in modo da

assicurarne la diffusione tra gli insegnanti della scuola;

• fornire criteri educativi condivisi con tutte le famiglie.

FASI DELL’ACCOGLIENZA

Iscrizione dell’alunno

L’iscrizione è il primo passo del percorso d’accoglienza dell’alunno

diversamente abile e della sua famiglia ed avviene secondo i le disposizioni

ministeriali e i criteri deliberati dal Consiglio di Circolo.

I genitori all’atto dell’iscrizione devono consegnare copia della Diagnosi

Funzionale redatta dall'ASL e Verbale di accertamento dell'Handicap redatto

dall'INPS.

La pre - accoglienza

E’ condotta dal Dirigente Scolastico e dalle Funzioni Strumentali.

La Funzione Strumentale, ogni qualvolta, si presenti un caso d’iscrizione di alunno

diversamente abile ad inizio o nel corso dell’anno scolastico, si occupera di:

prendere visione della documentazione consegnata all’atto

dell’iscrizione;

convocare la famiglia per una prima conoscenza e per acquisire e

fornire informazioni.

organizzare un incontro con le insegnanti della scuola

precedentemente frequentata per ricevere informazioni sull’azione

educativa e didattica precedenti;

proporre al DS le diverse/possibili soluzioni d’inserimento dell’alunno

nella sezione/classe del plesso tenuto conto delle caratteristiche ed

esigenze dell'alunno e dei criteri per la formazione delle classi

deliberati dal Consiglio di Circolo .

presentare il caso dell’alunno certificato alle insegnanti di classe e di

sostegno (se possibile a giugno in alternativa a settembre*)

* l’indicazione dei suddetti periodi riguarda i casi d’iscrizione ad inizio anno

scolastico; nei casi d’iscrizione in corso d’anno vengono adeguate.

L’accoglienza

E’ gestita dal gruppo dei docenti che concorda, con l’Insegnante Funzione

Strumentale e i genitori, i tempi e le modalita d’inserimento dell’alunno prima che

inizi l’anno scolastico.

E’ importante valutare adeguatamente i tempi d’inserimento per predisporre

gli interventi di facilitazione e dell’integrazione e per preparare la classe ad

accogliere il bambino, ma in particolar modo per rispettare i tempi e le modalità

d’adattamento dell’alunno al nuovo ambiente scolastico.

La valutazione

L’insegnante Funzione Strumentale convochera periodicamente i GLHO per

verificare in itinere il livello e la qualita dell’integrazione dell’alunno nella classe e

nella scuola, il raggiungimento degli obiettivi indicati nel PEI e a fine anno verrà

redatta per ogni alunno una relazione finale.

INDIVIDUAZIONE DELLA DISABILITÀ

I docenti, qualora rilevino negli alunni delle difficoltà relazionali o

d’apprendimento, segnalano alla Funzione Strumentale e informano la famiglia

invitandola a rivolgersi agli specialisti della ASL.

Si avvia così l’ITER DIAGNOSTICO per valutare se il bambino presenta delle

difficoltà dovute a minorazione fisica, psichica sensoriale, stabilizzata o

progressiva.

Gli operatori dell’ASL procedono all’accertamento e, se rilevano delle

difficoltà, redigono una relazione descrittiva dei problemi evidenziati firmata da tutti i

medici del collegio.

La valutazione dell’Unita Multidisciplinare deve essere richiesta

autonomamente dalla famiglia.

L'iter diagnostico

In caso di sospetto di disabilità, la famiglia dovrà richiedere un appuntamento

presso la struttura di NPI che provvederà a elaborare una diagnosi.

Qualora la diagnosi clinica evidenzi una situazione riconducibile a una disabilità, la

famiglia dovrà recarsi dal pediatra e ad un CAF per inoltrare la documentazione

che consenta la prenotazione della visita alla Commissione UMVD (integrata

obbligatoriamente con il medico legale).

La ricevuta dell'appuntamento, insieme alla diagnosi clinica vanno portati

presso la scuola.

Dopo la visita della Commissione integrata, viene rilasciato un verbale

provvisorio, che deve essere trasmesso alla scuola.

La recente normativa (Deliberazione della Giunta Regionale Piemonte 29/07/2013,

n. 15- 6181) prevede e richiede l’elaborazione dei seguenti documenti:

• VERBALE DI ACCERTAMENTO (EX CERTIFICAZIONE)

• PROFILO DESCRITTIVO DI FUNZIONAMENTO PARTE 1 (EX DIAGNOSI FUNZIONALE)

• PROFILO DESCRITTIVO DI FUNZIONAMENTO PARTE 2 (EX PDF)

• PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

Per gli Alunni certificati prima dell’entrata in vigore dell’anzidetta normativa, si

conferma la validita dei documenti gia adottati:

1. Certificazione;

2. Diagnosi Funzionale;

3. Profilo Dinamico Funzionale (PDF);

4. Piano Educativo Individualizzato (PEI).

VERBALE DI ACCERTAMENTO DI DISABILITA

L'individuazione degli Alunni diversamente abili è di competenza della commissione

medica istituita presso l'ASL integrata con un medico rappresentante dell’INPS, ai

sensi dell’art. 19 comma 11 della legge 111 del 2011 e della DGR 15/2013.

Il verbale, sottoscritto dai componenti del Collegio, reca l'indicazione della patologia

stabilizzata o progressiva accertata con riferimento alle classificazioni internazionali

dell'OMS nonche la specificazione dell'eventuale carattere di gravita della

medesima.

Il verbale di accertamento deve essere presentato alla Scuola.

Tali accertamenti sono necessari alla redazione della Diagnosi Funzionale

dell'Alunno (Profilo Descrittivo di Funzionamento parte 1).

ICF

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha elaborato vari strumenti di

classificazione inerenti l’osservazione e l’analisi delle patologie organiche,

psichiche e comportamentali delle popolazioni.

La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della

Salute (ICF) fa parte della Famiglia delle Classificazioni Internazionali dell’OMS

insieme all’International Statistical Classification of Diseases and Related Health

Problems 10th revision (ICD-10), all’International Classification of Health

Interventions (ICHI), e alle Classificazioni derivate.

ICF fornisce sia un linguaggio unificato e standard, sia un modello concettuale di

riferimento per la descrizione della salute e degli stati ad essa correlati (ICF,

WHO 2001, pag 3).

L’OMS raccomanda l’uso congiunto di ICD-10 per codificare le condizioni di

salute e di ICF per descrivere il funzionamento della persona.

La versione ICF per Bambini e Adolescenti (ICF-CY) è una classificazione

"derivata", approvata dall'OMS nel 2007, basata su ICF.

Il modello di salute e di disabilità proposto dall'ICF è un modello bio-psico-

sociale che coinvolge tutti gli ambiti di intervento. L'attenzione è su "salute" e

"funzionamento", non su disabilità. L'ICF attua un cambio radicale: dall'enfasi

sulla disabilità delle persone ora viene focalizzata la salute delle persone.

L'ICF classifica le "abilità" dell'individuo (funzionamento) valutando l'integrità

delle funzioni e delle strutture corporee (o la presenza di menomazioni), la

capacità di svolgere attività e le relative performance (o la presenza di

limitazioni) e la possibilità di partecipare alla vita sociale (o la presenza di

restrizioni).

La capacità è la possibilità dell'individuo di svolgere specifici compiti in un

ambiente neutro, mentre la performance è la capacità di svolgerli in un contesto

specifico, che lo può aiutare (mediante facilitatori) o ostacolare (opponendo

barriere).

E’ importante notare che le persone non sono le unita di classificazione dell’ICF,

ovvero che non classifica le persone, ma descrive la situazione di ciascuna

persona all’interno di una serie di domini della salute o degli stati ad essa

correlati. La descrizione viene effettuata all’interno del contesto dei fattori

ambientali e personali.

Permette di descrivere con un significato condiviso tutti i possibili cambiamenti,

in termini di funzionamento o di disabilità, nelle funzioni e strutture corporee e

nella attività e partecipazione, che avvengono in una persona con un problema

di salute nel suo ambiente di vita.

PROFILO DESCRITTIVO DI FUNZIONAMENTO PARTE 1

Il Profilo Descrittivo di Funzionamento parte 1 ha sostituito la Diagnosi Funzionale

ed e redatto dal Gruppo Disabilita Minori dell’ASL composto da neuropsichiatra

infantile, psicologo, operatori della riabilitazione (logopedista, terapista della

riabilitazione).

Il documento, predisposto secondo i criteri di classificazione di disabilita e salute

previsti dall'Organizzazione Mondiale della Sanita, e cosi articolato:

1. breve anamnesi e diagnosi clinica, corredate dalla codifica su base ICD 10,

2. funzioni corporee su base ICF;

3. strutture corporee su base ICF.

Deriva dall'acquisizione di elementi clinici, psicologici, sociali e contiene la sintesi

delle difficolta e delle capacita residue riscontrabili nel soggetto.

PROFILO DESCRITTIVO DI FUNZIONAMENTO DELLA PERSONA E

PROGETTO MULTIDISCIPLINARE PARTE 2

Il Profilo Descrittivo di Funzionamento – parte 2 ha sostituito il Profilo Dinamico

Funzionale e si e arricchito del Progetto Multidisciplinare. E redatto dall’Unita

Multidisciplinare Integrata (UMI) composta dal Gruppo Disabilita Minori, dal

Consiglio/Team di Classe, dagli operatori dei Servizi Sociali e dalla Famiglia.

E composto dalle seguenti sezioni:

ATTIVITA’ E PARTECIPAZIONE (ICF)

➢ Apprendimento e applicazione delle conoscenze

➢ Compiti e richieste generali

➢ Comunicazione

➢ Mobilita

➢ Cura della propria persona

➢ Vita domestica

➢ Interazioni e relazioni interpersonali

➢ Aree di vita principali

➢ Vita sociale, civile e di comunita

FATTORI CONTESTUALI PERSONALI

Include tutti i fattori personali che possono avere un impatto sul funzionamento (es.

stili di vita, abitudini, contesto sociale, educazione, eventi della vita, ecc) non

descrivibili nelle dimensioni precedentemente prese in esame.

PUNTO DI VISTA DELLA PERSONA

A cura dell’interessato e/o della Famiglia.

ELEMENTI PER LA DEFINIZIONE DEL PROGETTO MULTIDISCIPLINARE PER

L’INCLUSIONE SCOLASTICO-FORMATIVA.

➢ Le cose piu importanti da programmare

➢ Azioni sociali attivabili direttamente per la persona

➢ Azioni sanitarie attivabili direttamente per la persona

➢ Azioni scolastiche attivabili direttamente per la persona.

IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI)

Gli insegnanti redigono il Piano Educativo Individualizzato sulla base delle

indicazioni contenute nel Profilo Descrittivo di Funzionamento completo.

Il PEI costruisce un “progetto di vita” per la crescita personale e sociale dell’Alunno

con disabilita.

L’intervento formativo scolastico e finalizzato:

al raggiungimento dei traguardi previsti dalle Indicazioni Nazionali

allo sviluppo dell’autonomia personale

al benessere psico-fisico-sociale

alla cura delle relazioni sociali.

Il documento si articola in tre sezioni:

La prima comprende i dati relativi alla persona, alla frequenza scolastica, alle

informazioni personali, alle risorse disponibili, all’ambiente e accoglienza, ai

rapporti con la Famiglia.

La seconda sezione riguarda la definizione degli obiettivi formativi che fanno

riferimento alle otto aree dell’ICF e alle strategie d’intervento.

La terza viene compilata alla fine dell’anno scolastico con una relazione finale nella

quale si descrivono i livelli raggiunti e si

Il PEI, approvato e firmato dal Consiglio/Team di Classe, dovra essere presentato,

discusso e approvato dalla Famiglia e successivamente trasmesso alla segreteria

didattica per la visione e firma del Dirigente.

Successivamente letto e firmato anche dagli operatori ASL.

Gli alunni con Esigenze Educative Speciali

La Giunta Regionale con le D.G.R. 18-10723 del 9.2.2009 e 13-10889 del 2.3.2009

ha approvato le modalità di prima individuazione degli studenti con Esigenze

Educative Speciali (EES), che necessitano di specifica programmazione educativa

in quanto presentano una o più delle seguenti problematiche:

• Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (codici da F80 a F89,

escluso F84)

• Disturbo evolutivo specifico dell’eloquio e del linguaggio (F 80)

• Disturbo evolutivo specifico delle abilità scolastiche (Comprende Dislessia) (F

81)

• Disturbo evolutivo specifico delle abilità motorie (F 82)

• Disturbi evolutivi specifici misti (F 83)

• Altre sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (F 88)

• Sindromi e disturbi non specificati da alterato sviluppo psicologico (F 89)

• Sindromi ipercinetiche (comprende ADHD)

• Disturbo dell’attivita e dell’attenzione F 90.0

• Disturbo ipercinetico della condotta F 90.1

• Sindrome ipercinetiche di altro tipo F 90.8

• Sindrome ipercinetica non specificata F 90.9

• Deficit Cognitivo (Livello intellettivo con QI compreso indicativamente tra i

valori 70 ed 84.

• Svantaggio socio-culturale-linguistico

Per tutte le categorie sopra elencate non è possibile, per la scuola, richiedere

l'organico di sostegno.

FINALITA’

◆garantire il diritto all’istruzione e i necessari supporti ◆favorire il successo scolastico e prevenire blocchi nell’apprendimento

agevolandone la piena integrazione sociale e culturale ◆ridurre i disagi formativi ed emozionali I docenti provvedono alla compilazione del PDP, che dovrà essere discusso nei

consigli di sezione/team, condiviso con la famiglia e riposto nell’apposto fascicolo

in segreteria entro due mesi dall’inizio della scuola (di solito entro il 30 novembre).

La famiglia sarà invitata a collaborare con la scuola al fine di perseguire un

armonico sviluppo psico-fisico del proprio figlio/a attraverso la definizione di un

Piano Didattico Personalizzato condiviso.

In caso di certificazioni pervenute in corso d’anno, e comunque non oltre il 31

marzo, il cdc/team dovrà redigere il piano entro due mesi dal ricevimento.

Nel caso che la famiglia rifiuti il PDP è opportuno verbalizzare e far firmare una

dichiarazione di rinuncia. Nel caso in cui la famiglia rifiuti di sottoporre un alunno ad

una valutazione diagnostica e l’alunno si trovi in oggettive difficoltà, tali da

compromettere il successo formativo, il CDC può valutare, verbalizzando le

opportune motivazioni, di attuare comunque il PDP, ma è tenuto ad informare la

famiglia.

Il PDP deve essere aggiornato annualmente entro il primo trimestre.

L’intervento può essere a carattere transitorio.

VERIFICA E VALUTAZIONE

Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della

documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, coerenti con le

deliberazioni degli organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni

periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle

Indicazioni Nazionali e declinati nel curricolo, altresì nellepersonalizzazioni e

individualizzazioni dei singoli percorsi formativi. (Dalle Indicazioni Nazionali 2012)

Ogni Team Docente/Consiglio di classe adotterà dunque opportuni criteri di

valutazione per gli alunni con DSA che andranno esplicitati nel PDP.

I docenti individuano collegialmente tali criteri di valutazione e li applicano

individualmente; in tal modo l’alunno sara destinatario di un linguaggio univoco e

rassicurante nell’agire quotidiano.

La valutazione scolastica, periodica e finale, deve essere coerente con gli interventi

pedagogico-didattici attuati e i criteri condivisi collegialmente e con la famiglia e

l’alunno e sanciti ufficialmente nel PDP; lo scopo è mettere l’alunno nelle condizioni

ottimali per ottenere il massimo risultato anche nei momenti di verifica e

valutazione, utilizzando misure ritenute necessarie e performanti.

Pertanto diventano imprescindibili alcune azioni:

• valutare il percorso dell’alunno, evidenziando soprattutto i progressi positivi,

l’impegno e le conoscenze apprese, le strategie utilizzate e il grado di autonomia

conseguita

• considerare le ripercussioni sull’autostima e incentivare rimandi positivi

• fare attenzione alla comunicazione della valutazione degli elaborati, privilegiando i

rinforzi positivi valutare il contenuto e non la forma degli elaborati

• ricordare che la valutazione è sempre un momento formativo, in quanto valuta

l’efficacia del metodo di studio

• ricordare che la valutazione accompagna tutta l’azione didattica volta ad un

apprendimento significativo, e da tale azione non può prescindere adottandone

strumenti e misure.

A proposito delle verifiche si considerano utili e di riferimento le seguenti

indicazioni:

• consentire all’alunno di usufruire di maggior tempo per lo svolgimento di una

prova (fino ad un 30% di tempo aggiuntivo);

• ridurre il contenuto della prova senza pregiudicare la valenza disciplinare

formativa;

• permettere l’utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative previsti dal

PDP e usati nella pratica quotidiana;

• privilegiare l’interrogazione orale;

• sostituire, dove possibile, o integrare la prova scritta con una prova orale attinente

ai medesimi contenuti;

• calendarizzare verifiche e interrogazioni con precisione e rispetto dei tempi; non

aggravare il ragazzo con più di una prova quotidiana;

• curare l’aspetto grafico e la leggibilita massima delle verifiche scritte;

• privilegiare, nelle verifiche scritte ed orali, l’uso di terminologie gia adoperate nella

pratica didattica quotidiana;

• concordare la tipologia prevalente e ottimale per l’alunno delle verifiche scritte

(scelta multipla, v/f, domande semistrutturate…); nelle prove scritte ridurre il

numero delle domande e la lunghezza e complessità delle consegne;

• evitare domande con doppie negazioni o ambigue nell’interpretazione;

• proporre verifiche graduate;

• offrire la possibilita di supporti informatici usati nella pratica quotidiana;

• fornire, nelle verifiche scritte, esempi gia presentati nelle spiegazioni quotidiane o

esercizi già svolti con la guida del docente.