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PROVINCIA DE CASTEDDU RASSEGNA STAMPA 6 MAGGIO Prime pagine Pag. 2 Taccuino avvenimenti Pag. 4 Provincia di Cagliari Pag. 7 Cronaca e politica regionale Pag. 10 Economia e Trasporti Pag. 27 UPI Pag. 28 La rassegna stampa è stata ultimata alle ore 7.55. PROVINCIA DI CAGLIARI

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PROVINCIA DE CASTEDDU

RASSEGNA STAMPA 6 MAGGIO

Prime pagine Pag. 2Taccuino avvenimenti Pag. 4Provincia di Cagliari Pag. 7Cronaca e politica regionale Pag. 10Economia e Trasporti Pag. 27 UPI Pag. 28

La rassegna stampa è stata ultimata alle ore 7.55.

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TACCUINO AVVENIMENTI DI OGGI - Proseguono i lavori dell'VIII corso nazionale Somipar (Societa' Medica Italiana Paraplegia) organizzato da Giuliana Campus, direttore dell'Unita' spinale Unipolare dell'Ospedale Marino (Cagliari - T Hotel - via dei Giudicati - ore 8.30) - "Valorizzazione della viticoltura, delle coltivazioni tradizionali e ortofrutticole antiche. La corretta trasformazione del vino, la chiarificazione e l'idonea conservazione" e' il tema del convegno organizzato nell'ambito della Rassegna enogastronomica Citta' di Ozieri organizzata dallo chef Mario Amati, presidente dell'associazione professionale Cuochi Regione Sardegna sezione Nord (Ozieri - sala congressi - Centro culturale San Francesco - ore 18.30) - "Vivere l'Oasi come risorsa - Oasi di protezione faunistica e cattura Castiadas-Sette Fratelli" e il titolo del seminario organizzato dalla Provincia di Cagliari. E' previsto l'intervento del presidente della Provincia Graziano Milia, l'assessore regionale alla Difesa dell'Ambiente Giorgio Oppi Sinnai - Museo Civico - via Colletta 20 - ore 9) - Seconda parte del convegno "Storia della Sardegna: excursus storico sino al 1861 e contributo della Sardegna alla nascita dello Stato unitario" (Sanluri - auditorium Liceo Classico Piga - ore 9) - La conferenza su "Biotecnologie" chiude il ciclo "Meet Job" sugli sbocchi professionali dei corsi di laurea con sede a Oristano organizzato dal Consorzio per la promozione degli studi universitari a Oristano (Oristano - auditorium San Domenico - ore ore 9)- Sciopero generale proclamato dalla Cgil (Cagliari - partenza del corteo da Piazza Garibaldi - ore 9, comizio in piazza del Carmine; Sassari - partenza del corteo da Viale Italia - ore 9.30, comizio in Piazza Italia; Nuoro - partenza dal Quadrivio - ore 9.30; comizio in via Mazzini; Olbia - piazza del Comune - ore 9.30, comizio in piazza Regina Margherita; Oristano - piazza Mariano; San Gavino - Piazza Marconi - ore 9.30; Iglesias - via Isonzo - ore 10; Tortoli' - piazza Fra Locci - ore 9) - "La Sardegna verso il secondo decennio degli anni Duemila. Temi, prospettive, questioni aperte" e' il tema del workshop del progetto Sardieuropei promosso da Anci Sardegna e dall'associazione Trecentosessanta (Pirri - Hotel Idea - Santa Maria Circonvallazione Pirri - angolo Santa Maria Chiara - ore 9.30) - Il presidente del partito nazionale sardo Fortza Paris, Gianfranco Scalas, presenta alla stampa i candidati per il rinnovo del Consiglio comunale di Cagliari alla presenza del candidato sindaco Massimo Fantola (Cagliari - Scalinata Basilica di Bonaria - ore 10) - Presidio degli operatori socio sanitari che protestano contro il ricorso ai lavoratori interinali da parte delle aziende sanitarie (Cagliari - davanti a Villa Devoto - via Oslavia - ore 10) - L'assessore all'Ambiente della Provincia di Nuoro presenta alla stampa il Progetto di valorizzazione delle aree carsiche (Nuoro - sala riunioni assessorato all'Ambiente - locali ex Comunita' Montana - ore 10.30) - Il promotore dell'associazione "Liberiamo l'acqua" presenta alla stampa le iniziative organizzate dell'associazione che si terranno in tutta l'isola dal 7 all'11 maggio prossimi (Cagliari - sede Acciona Agua S.A. - strada Is Arenas - ore 10.30) - Il coordinatore regionale di Futuro e Liberta' e candidato sindaco di Cagliari, Ignazio Artizzu, presenta alla stampa la manifestazione "Equitalia Day" (Cagliari - sede elettorale Futuro e Liberta' - viale Diaz 43 - ore 11) - Il sindaco di Cagliari Emilio Floris presenta il "bilancio sociale di fine mandato" (Cagliari - studio del sindaco - Municipio - secondo piano - via Roma, 145 - ore 11) - Presentazione alla stampa della "Stagione a 1 euro Festival" in programma dal 12 al 29 maggio, organizzata dal teatro stabile Akroama (Cagliari - biblioteca Teatro delle Saline - via La Palma - ore 11.45) - Iniziano i lavori del convegno internazionale sui nuovi orizzonti nella cura del diabete di tipo 2 e del diabete in gravidanza organizzato dal Centro Malattie Mataboliche della Asl di Nuoro in collaborazione con l'Unita' Operativa di Ginecologia dell'Ospedale San Francesco (Macomer - centro congressi Padiglione Tamuli - via San Lussorio - ore 14.30) - "Rimettiamo in gioco le politiche sociali" e' il tema del "convegno partecipato" organizzato da

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Sinistra Ecologia e Liberta'. In serata seduta plenaria aperta con la consegna del documento programmatico al candidato sindaco Massimo Zedda (Cagliari - scuola media "Giacomo Leopardi" - via dei Partigiani - ore 15; Pirri - teatro ex Vetreria - via Italia - ore 18.30) - Convegno internazionale organizzato dalla Regione sarda in occasione del venticinquesimo anniversario dell'incidente nucleare di Chernobyl (Cagliari - Teatro Massimo - via De Magistris - ore 15.30) - "Il diritto di asilo" e' il tema della seconda conferenza del ciclo "La condizione giuridica dello straniero e l'immigrazione in Italia" organizzato dalla Facolta' di Giurisprudenza dell'Universita' di Cagliari e dalla Caritas (Cagliari - aula A - facolta' di Giurisprudenza - viale Sant'Ignazio - ore 15.30) - "Professionisti e cittadini a scuola di diritti. 7 diritti per una nuova giustizia" e' il tema del seminario organizzato da CittadinanzAttiva Sardegna in occasione del decennale della promulgazione della Carta dei diritti del cittadino nella giustizia (Cagliari - sede CittadinanzAttiva - via Ariosto 24 - ore 16) - Dibattito e festa contro il nucleare organizzati dall'associazione "Su Majolu" (Sassari - aula Umanistica - Facolta' di Lettere - ore 16; Circolo Dopolavoro Ferroviario - ore 20) - "Il trattato di Lisbona e il deficit democratico in Europa" e' il tema del seminario organizzato dal Centro di documentazione europea, dalle facolta' di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell'Universita' di Sassari e dall'Associazione italiana giuristi europei (Sassari - aula rossa - facolta' di Scienze politiche - viale Mancini 5 - ore 17) - Iniziano i lavori del congresso cittadino del Partito Democratico di Selargius (Selargius - Teatro del Centro salesiano - via Don Bosco 14 - ore 17.30) - "Questione sarda: questione nazionale o questione di classe?" e' il tema della conferenza che chiude il ciclo "Gramsci e l'Unita' d'Italia - Contraddizioni di una biografia nazionale" organizzato dall'associazione culturale e circolo Ficc "Antonio Gramsci Cagliari" e dalla Societa' Umanitaria-Cineteca Sarda (Cagliari - aula Motzo - Facolta'di Lettere e filosofia - Corpo centrale - secondo piano - via Is Mirrionis 1 - ore 17.30) - "Cagliari incontra il cinema" e' il tema della tavola rotonda con il candidato sindaco Claudia Zuncheddu organizzata da Irs-Indipendentzia Repubrica de Sardigna (Cagliari - sala conferenze ExMa' - via San Lucifero - ore 17.30) - L'assessore regionale agli Enti locali Nicola Rassu chiude i lavori della manifestazione di premiazione della quarta edizione del "Concorso di idee per la promozione di interventi di qualita' paesaggistica e sostenibilita' ambientale e rappresentazioni fotografiche del paesaggio" promosso dalla Regione (Villanova Monteleone - sala convegni A. Diaz - Su Palatu - ore 18) - "Turismo sociale e giovanile. Itinerari castellani" e' il tema della tavola rotonda organizzata dall'Associazione Italiana Alberghi per la Gioventu' e dall'Istituto Italiano dei Castelli (Cagliari - Hostel Marina - scalette San Sepolcro 3 - ore 18) (AGI) Rob/Cog TACCUINO AVVENIMENTI DI CULTURA E SPETTACOLO - Presentazione del libro "Assalto alla democrazia" di Aldo Piras e Gianluca Scroccu (Cagliari - Societa' di Mutuo soccorso - via XX Settembre 80 - ore 16.30) - Lo scrittore Maurizio Maggiani incontra i lettori di Tissi per presentare il suo ultimo romanzo "Meccanica celeste" e partecipa alla "Notte bianca in libreria" a Sassari con il suo monologo "Biografia di uno scrittore di racconti". I due appuntamenti sono organizzati dalla Libreria Koine' e dall'associazione e presidio dei libri Coilibri' (Tissi - biblioteca comunale - ore 18; Sassari - Libreria Koine' - via Roma, 137 - ore 22) - La scrittrice friulana Federica Manzon autrice del romanzo "Di fama e di sventura" incontra i lettori (Porto Torres - Libreria Koine' - ore 18) - Presentazione del libro "Quis ut deus senza rancore quant'e' vero Iddio" di Paolo Logli (Cagliari - Manamana' - Piazza Savoia - ore 18.30) - Presentazione dell'ultimo libro di Carlo Catardi "Memorie della vecchia Alghero" (Alghero sala conferenze della Misericordia - via Giovanni XXIII, 66 - ore 18.30) - Convegno e presentazione del libro "S. Antioco da primo evangelizzatore di Sulci a glorioso protomartire patrono della Sardegna" di Roberto Lai e Marco Massa (Sant'Antioco - Basilica di Sant'Antioco Martire - ore 19)

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- Inaugurazione della mostra "Dreamtime. Il linguaggio dell'arte aborigena" organizzata dal Museo Man di Nuoro (Nuoro - Museo Man - via Satta 27 - ore 19) - Inaugurazione dell'esposizione delle opere del pittore Salvino Gaspa e delle scultura di Gerolamo Scarpin (Molineddu - strada per Ossi - ore 19) - Concerto dell'Orchestra del Teatro lirico diretta da Donato Renzetti per la Stagione concertistica 2010-2011 del Teatro Lirico di Cagliari (Cagliari - Teatro Lirico - via Sant'Alenixedda - ore 20.30) - Concerto di Frank Wasser al pianoforte in "Destinazione: Berlin!" nell'ambito della Stagione classica di Primavera dell'Ente Musicale di Nuoro (Nuoro - Auditorium Isre - ore 20.30) - Concerto "A musical banquet. Italia e Inghilterra tra Cinque e Seicento" con Michael Chance (controtenore), Paul Beier (liuto rinascimentale) e Gianluca Capuano (clavicembalo) per il festival "Echi lontani. Musiche d'epoca in luoghi storici" (Cagliari - chiesa monumentale di Santa Chiara - piazza Yenne - ore 21) - La compagnia Theandric Teatro mette in scena lo spettacolo "Il meraviglioso Mago di Oz" per la Stagione Teatrale Primavera 2011" (Pirri - Teatro auditorium - via Cantore 62 - ore 21) (AGI) Rob/Cog

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PROVINCE: CAGLIARI; RENDICONTO GESTIONE 2010, + 30 MLN EURO CAGLIARI (ANSA) - CAGLIARI, 5 MAG - "Il conto del bilancio 2010 della Provincia di Cagliari si chiude con un risultato di segno positivo, con un avanzo di amministrazione di 29.864.397,31 euro, di cui quasi 8 milioni non vincolati, che consentono di liberare risorse attraverso le quali è possibile aumentare le capacità di spesa del bilancio di quest'anno". Lo ha detto l'assessore al Bilancio, Laura Pulga che nella seduta consiliare oggi ha illustrato il rendiconto della gestione 2010, "strumento importante di verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi definiti nel bilancio di previsione". "La verifica dei parametri attesta - ha aggiunto l'assessore - che non esiste alcuna situazione di deficitarietà strutturale". Quanto all'esame del conto economico, l'assessore ha rilevato che la perdita di esercizio, dovuta in gran parte alle quote di ammortamento dei mutui, è inferiore rispetto a quella del 2009 - oltre 645 mila euro nel 2010 e quasi 3 milioni e mezzo di euro nell'anno precedente - e che le principali voci di ricavo sono costituite da trasferimenti correnti, pari a 43, 68 milioni di euro (49 milioni nel 2009) e da proventi tributari, pari a circa 39 milioni di euro. Tra le principali voci di costo d'esercizio figurano 28,78 milioni di euro di spese per prestazioni di servizi e 20,63 milioni di euro per il personale dipendente. Dal resoconto risulta inoltre che è stato rispettato il patto di stabilità e che è diminuita la spesa per il personale di oltre 1 milione di euro, così come previsto dalle normative vigenti. (ANSA).

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VIABILITÀ. La decisione Dal 15 maggio senso unico nella litoranea Conto alla rovescia per la rivoluzione del traffico sulla strada provinciale per Villasimius. Da domenica 15 il tratto di litoranea che va dalla rotatoria di Is Canaleddus fino a Kal'e Moru diventerà a senso unico e potrà essere percorso solo dalle auto dirette a Villasimius. Quelle in arrivo dalla parte opposta, invece, all'altezza di Kal'e Moru dovranno svoltare a destra verso la nuova statale 125 per rientrare nella provinciale proprio all'altezza di Is Canaleddus e proseguire per CagliariLA RIVOLUZIONE Il via libera alle modifiche è arrivato ieri al termine di una riunione tra prefetto, Anas, Provincia, polizia stradale e polizia municipale. Ora sarà sistemata la segnaletica provvisoria poi, dopo un mese di sperimentazione, se tutto andrà secondo i programmi sarà realizzata quella definitiva. Le modifiche puntano a evitare ingorghi nella mini rotatoria di Is Caneleddus-Murtaucci e code (con conseguente caos) nella galleria che si trova nel tratto iniziale della nuova Orientale. La scorsa estate proprio in quei 600 metri di tunnel si erano formate file molto lunghe di auto e qualcuno era stato colto da crisi di panico. DOMENICA In attesa della realizzazione dei cartelli e delle strisce orizzontali, già domani e domenica vigili urbani e polizia stradale presidieranno la rotatoria: in caso di intenso traffico, le auto in arrivo da Villasimius saranno dirottate verso la nuova 125 all'altezza di Kal'e Moru. L'esperimento era già stato messo in piedi il giorno di Pasquetta, ma per via della tanta pioggia il traffico non aveva creato problemi. «Il senso unico», ha più volte spiegato l'assessore provinciale ai Lavori pubblici, Paolo Mureddu, «è l'unica soluzione per cercare di evitare il crearsi di code nella galleria. Non dobbiamo permettere che il traffico si blocchi, perché se scoppiasse un incendio sarebbe davvero un problema». Novità in vista anche per il tratto della provinciale che va da Margine Rosso fino all'incrocio con via Marco Polo: entro l'estate diventerà di esclusiva competenza del Comune.Giorgia Daga

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Sinnai Un seminario sull'oasi dei Sette Fratelli Oggi a Sinnai nella sala del Museo civico in via Colletta si terrà il seminario "Vivere l'oasi come risorsa, oasi di protezione faunistica e cattura Castiadas Sette fratelli", promosso dall'Amministrazione provinciale di Cagliari con il contributo della Regione. L'iniziativa è inserita all'interno di un progetto di divulgazione e didattica ambientale gestito dal raggruppamento temporaneo d'impresa Bios Philia che svolge il servizio nel territorio dell'oasi Castiadas Sette fratelli. (ant.ser.)

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COLLEGATO: MILIA A LOMBARDO, MANCA PARERE CONSIGLIO AUTONOMIE (AGI) - Cagliari, 5 mag. - "Il collegato alla finanziaria 2011 riguarda il territorio di competenza degli Enti locali rappresentati dal Consiglio delle Autonomie e, pertanto, la Regione, dovrebbe tenerne conto prima di passare all'esame dei singoli articoli del testo". Lo sottolinea il presidente dell'organismo, Graziano Milia, in una lettera inviata alla presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, in riferimento al testo di cui l'Aula ha cominciato la discussione stamane. "Qualora il progetto legge contenga norme inerenti gli Enti locali", sottolinea Milia, rivolto a Lombardo, "gradirei, a nome dei consiglieri delle autonomie locali, di poter svolgere le nostre finalita' istituzionali con la massima trasparenza, il corretto coinvolgimento da parte della Regione, ma soprattutto nel rispetto della Legge regionale 1 del 2005". (AGI) Red-Cog COLLEGATO: LOMBARDO, PARERE CONSIGLIO AUTONOMIE NON OBBLIGATORIO (AGI) - Cagliari, 5 mag. - Il Consiglio regionale ha applicato la legge regionale 1 del 2005 nel pieno rispetto del ruolo e delle funzioni degli enti locali e del Consiglio delle autonomie locali. L'ha precisato la presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo nella lettera con cui nel pomeriggio ha risposto alla nota con cui il presidente del Consiglio delle autonomie locali Graziano Milia aveva sottolineato la mancanza del parere del Consiglio delle Autonomie sul collegato di cui oggi e' cominciata la discussione in Aula. La presidente ha ricordato di aver gia' evidenziato nel 2009 al presidente Milia l'ambito della funzione consultiva obbligatoria del Consiglio delle Autonomie locali in un caso analogo. "Il disegno di legge 222 parte I, pur se collegato alla legge finanziaria e con i caratteri della multisettorialita' e della molteplicita' degli interventi", scrive Lombardo a Milia, "non rientra tra quelli per i quali la normativa prevede un parere obbligatorio da parte del Consiglio delle Autonomie locali, in quanto non si tratta di un progetto di legge finanziaria e non ha per oggetto, esclusivo o principale, l'ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni o la determinazione e la modificazione delle competenze degli enti locali. Per quanto siano presenti nel disegno di legge alcune norme che possono essere ascritte a tali ambiti, queste riguardano profili di non particolare rilievo che non modificano il carattere del testo". "Il caso in esame - prosegue la lettera - si profila piuttosto come uno di quelli in cui il Consiglio delle autonomie Locali puo' utilizzare il parere di cui al comma 4 dell'articolo 9 della legge e proporre osservazioni di propria iniziativa, che in tal caso verranno attentamente esaminate dal Consiglio". La presidente ha sottolineato che non si e' mai inteso tradire lo spirito della legge 1 del 2005 e ha espresso la volonta' di continuare a garantire il massimo rispetto del ruolo e delle funzioni degli enti locali e del Consiglio delle autonomie locali come dimostrato anche in occasione del recente esame del disegno di legge "disposizioni urgenti in materia di enti locali". (AGI) Red-Rob

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CONSIGLIO. Al via il dibattito sulla legge: ma il voto arriverà dopo le Comunali Collegato, scintille in aula L'opposizione: è inutile. La replica: un passo avanti La vera battaglia, sul collegato alla Finanziaria, arriverà dopo le elezioni: ma già nella discussione generale sul testo, in Consiglio regionale, l'opposizione attacca a testa bassa («inutile» è la definizione più morbida). Invece dalla maggioranza si levano poche voci: una strategia per non perdere tempo, ma forse anche il sintomo di alcune perplessità diffuse.LE RELAZIONI Lo stesso relatore di maggioranza, il sardista Paolo Maninchedda, ammette che la legge non incide sulla grave crisi finanziaria della Regione. «Fa quel che può in alcuni settori: precariato, università»: ma per intervenire sui debiti delle società partecipate dalla Regione, «o sulla spesa sanitaria, nel 2011 sui 3,3 miliardi», servirebbe - conclude il presidente della commissione Bilancio - «un quadro politico diverso», basato su «un'alleanza federalista tra chi davvero vuole il cambiamento». Ben più severo Chicco Porcu (Pd), relatore di minoranza: «Nel collegato c'è tutto e di più, vuole accontentare tutti. Giunta e maggioranza affrontano con leggerezza le vere emergenze dell'Isola». «Si ripete la farsa della programmazione economica e finanziaria della Giunta Cappellacci», aggiungerà in una nota la vicepresidente della commissione Bilancio Francesca Barracciu (Pd).IL DIBATTITO Sempre tra i democratici, attaccano anche Giampaolo Diana, Gianvalerio Sanna, Elio Corda, Tarcisio Agus, Antonio Solinas. «Quello che vediamo è un disastro totale», è la sintesi del capogruppo Mario Bruno, «non siete credibili, presentate all'aula una proposta vuota. Fareste meglio a ritirarla».«Il collegato dovrebbe guardare ai problemi dei lavoratori e delle famiglie», dicono i consiglieri di Sel Luciano Uras e Carlo Sechi, «e dare subito risposte al malessere della società sarda». Per Roberto Capelli (Api) è addirittura «una delle peggiori leggi mai presentate in Consiglio, un minestrone: si impegnano dei soldi senza neppure un perché».«Non si può pensare che questa legge curi tutti i mali», ribatte il capogruppo Udc Giulio Steri, «ma contiene elementi importanti, come l'articolo sui rapporti Stato-Regione». È d'accordo il leader Pdl Mario Diana: «Di fronte al momento difficilissimo, i 59 milioni del collegato sembrano niente. Ma non dobbiamo cercare qui ogni risposta». In una succinta replica, l'assessore al Bilancio Giorgio La Spisa sottolinea che «sono interventi di manutenzione ordinaria, cose che servono per la vita quotidiana. Di altre cose parleremo in altra occasione».ENTI LOCALI Sul collegato (il cui esame in aula riprenderà il 18 maggio) polemizza anche il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Graziano Milia, che in una lettera lamenta il mancato coinvolgimento di Comuni e Province su un testo che detta norme sui loro enti. Ma queste - ribatte la presidente dell'assemblea, Claudia Lombardo - riguardano «profili di non particolare rilievo», per cui la legge non è tra quelle soggette al parere obbligatorio delle Autonomie locali. (g. m.)

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È ripreso il confronto tra le organizzazioni confederali e la Giunta che annuncia due incontri con il governo e con l’Ue I sindacati: «Sul lavoro piani più concreti» «Più utili le infrastrutture con ricadute immediate e meno provvedimenti astratti»

ALFREDO FRANCHINI

CAGLIARI. Giunta e sindacati a confronto. Ieri, vincendo la malasorte che aveva accompagnato gli ultimi incontri, le parti si sono incontrate e Cappellacci ha subito giocato le sue carte annunciando di aver fissato due importanti riunioni con il governo e con l’Ue. Il primo incontro si terrà a Roma al ministero dello Sviluppo economico martedì 17, (subito dopo il voto per le amministrative); il 3 giugno prossimo a Villa Devoto il confronto con il commissario europeo Antonio Tajani. A dire il vero le carte giocate dal presidente Cappellacci non hanno impressionato granchè i segretari del sindacato regionale, Enzo Costa, Mario Medde e Francesca Ticca. «Siamo ancora in una fase interlocutoria mentre la Sardegna brucia», ha spiegato Enzo Costa, «poniamo un problema essenziale, che è quello dei tempi e non sono quelli degli incontri ma delle soluzioni». L’esigenza più impellente, ha sostenuto il segretario della Cisl Mario Medde, è quella di reperire «risorse finanziarie adeguate perché quelle attuali non sono sufficienti e il governo regionale temporeggia. Abbiamo chiesto strumenti in grado di intervenire immediatamente sul mercato di lavoro e sul piano di sviluppo industriale, ma per ora è stasi». Francesca Ticca della Uil conclude: «Cancellate le brutte pagine di questi ultimi mesi siamo entrati nel merito di alcune scelte. Ma bisogna fare in fretta, liberare risorse e attuare progetti». Per il governatore Cappellacci «la Giunta lavora cercando la massima coesione della politica e la massima condivisione possibile con le forze sociali sia per porre in essere le iniziative che devono essere attivate sul piano locale sia per tutte quelle questioni che richiedono una interlocuzione con lo Stato e con l’Unione Europea. Rispetto a queste ultime è ancora più forte la necessità di portare avanti al di là di ogni divisione di campanile, di fazione politica e di categoria, le istanze della nostra isola». Poi il capitolo del piano del lavoro. (Con Cappellacci c’erano gli assessori della Programmazione, Giorgio La Spisa, del Lavoro, Franco Manca, dell’Industria, Oscar Cherchi, della Sanità, Antonello Liori, e dei Lavori pubblici, Sebastiano Sannitu). Il sindacato ha ricevuto il Piano per il lavoro su cui si esprimerà nel giro di una settimana ma la premessa fatta ieri è chiara: «È importante definire quali sono le materie per le quali andare a reperire le risorse ma è anche più importante definire gli strumenti», afferma Enzo Costa, «non si può prescindere dai Centri servizi lavoro, gestiti dalle Province. C’è, invece, un tentativo regionale di modificare la legge 20 che affrontava le questioni del federalismo interno perché non possiamo passare da un centralismo nazionale a quello regionale». (Le Province avevano acquisito le competenze quando furono chiusi i «gloriosi» Uffici di collocamento). «Siamo contrari a ricentralizzare tutto», dicono i sindacati. Ancora, i sindacati hanno chiesto che si dia ossigeno all’Agenzia regionale per il reimpiego. È un punto centrale: la cassa integrazione è un ottimo strumento per fronteggiare la crisi ma non si può non pensare al reimpiego dei lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali. Nel merito, il piano punta molto su strumenti come l’autoimpiego e il sostegno alle aziende: strumenti utilissimi, dicono i sindacati, ma per creare lavoro subito servono più infrastrutture.

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Oggi sciopera la Cgil Fermi anche bus e scuole, 8 cortei

CAGLIARI. Cgil in piazza accanto ai lavoratori. Oggi sciopero generale in tutta Italia e cortei anche in otto città dell’isola: Cagliari, Sassari, Nuoro, San Gavino, Oristano, Iglesias, Tortolì e Olbia. In difesa del lavoro e dall’attacco ai diritti. In piazza per tanti motivi: dalla difesa del (poco) lavoro esistente alla battaglia sui redditi, dall’urgenza di varare una nuova politica industriale alla questione femminile, diventata esplosiva. «In Sardegna», afferma il segretario della Cgil Enzo Costa che stamani sarà alla manifestazione di Sassari assieme a Serena Sorrentino, segretaria nazionale, «c’è un motivo in più per scioperare» e cioè la crisi sempre più grave, l’inerzia della politica, il degrado del sistema industriale e sociale. Ieri, però, i segretari Cisl e Uil, Mario Medde e Francesca Ticca, hanno criticato la decisione della Cgil di proclamare uno sciopero generale. Secondo Medde e Ticca le motivazioni dello sciopero generale nazionale della Cgil fanno scomparire le ragioni che in Sardegna hanno portato, nelle vertenze per il lavoro, ad un’azione sindacale unitaria, «al di fuori delle logiche di schieramento e senza identificare lotta sociale e lotta politica, nei confronti delle maggioranze di destra, di centro e di sinistra. Leggiamo di associazioni e partiti che hanno aderito allo sciopero generale della Cgil. Rispettiamo questa decisione, ma chiediamo loro di valutare attentamente il significato, la storia e i valori del pluralismo del sindacalismo confederale italiano». Enzo Costa spiega: «La decisione in campo nazionale è stata presa dopo tante provocazioni ed esclusioni subite dalla Cgil. L’unità sindacale è un valore quando unisce i lavoratori e non le sigle sindacali e per questo in Sardegna non solo non consideriamo finita l’unità ma siamo pronti a rilanciarla ancora con più forze»

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Doppio vertice Giunta-sindacati: confronto con Stato e Ue Tavoli paralleli a Roma e a Cagliari, per aprire il confronto con il Governo e l'Ue sui temi del lavoro e dello sviluppo in Sardegna. Le tappe del percorso per ridare fiato all'economia isolana sono state concordate ieri tra il governatore Ugo Cappellacci e i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Enzo Costa, Mario Medde e Francesca Ticca. Si parte il 17 maggio, al ministero dello Sviluppo economico, per parlare di attività produttive; poi il 3 giugno, a Cagliari, il confronto con il commissario europeo Antonio Tajani.Al di là della condivisione della tabella di marcia, i sindacati chiedono tempi celeri per fronteggiare la crisi confermando, in assenza di novità rilevanti, la mobilitazione dell'11 giugno a Cagliari. «Siamo in una fase interlocutoria, le risorse attuali non sono sufficienti e il governo regionale temporeggia», dicono i tre segretari. Per il governatore Cappellacci, «la Giunta lavora cercando la massima condivisione possibile con le forze sociali, sia per le iniziative locali che per le interlocuzioni con Stato e Ue».

Gianni Ruggeri vicario Psd'Az, nuovo vicesegretario e festa in piazza Il Psd'Az sceglie il nuovo vicesegretario e si avvia a festeggiare - domenica - i novant'anni dalla fondazione, con canti e degustazioni in piazza dei Centomila, a Cagliari. Il nuovo vicario dei Quattro mori è Gianni Ruggeri, 49 anni, architetto, con «una lunga militanza sardista».Il sipario sulla festa di domenica si alzerà alle 17, con uno spettacolo di Pago, Cordas et Cannas, Non Soul Funky e Giuliano Murgia. È prevista anche, con il pagamento di una somma simbolica, una degustazione di prodotti tipici. «La nostra forza politica», ha detto Giacomo Sanna, «ha attraversato la storia e si ritrova ancora con idee che affascinano i sardi. Celebrare i novant'anni dalla fondazione del Psd'Az è motivo di orgoglio e commozione. In questa giornata vogliamo rendere onore ai sardi che il 16 e il 17 aprile del 1921, nel palazzo degli Scolopi a Oristano, fondarono il partito». Il segretario Giovanni Colli si è soffermato su «una manifestazione che vede la presenza di gruppi e cantanti sardi e una esposizione con degustazioni di nostri prodotti tipici». Il Psd'Az «vuol ritornare in mezzo alla gente e con la gente per far interessare le nuove generazioni alla politica e ai problemi della Sardegna». L'obiettivo, ha concluso Giovanni Colli, «è anche quello di contrastare i dati sconfortanti dell'astensione alle ultime amministrative, aprendo proprio ai giovani». Sergio Atzeni

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Maninchedda: «Isola verso la bancarotta» Il presidente di commissione Bilancio attacca la maggioranza

Entrate in calo, spesa sanitaria fuori controllo oltre ai debiti altissimi per le società regionali

CAGLIARI. Paolo Maninchedda, presidente della commissione Bilancio, colpisce il disegno di legge collegato alla Finanziaria con un’autentica bordata: «Non possiamo continuare a far finta di nulla, siamo in una gravissima crisi finanziaria». E la denuncia va al di là della legge stessa, priva di copertura: «Le società partecipate dalla Regione hanno un debito di 402 milioni di euro e alla fine dell’anno la spesa sanitaria dovrebbe arrivare sui 3,3 miliardi». Con queste cifre, dice Maninchedda, «serve un’alleanza forte per la Sardegna». Dopo le «fatiche» della notte precedente per la complessa approvazione dell’Ordine del giorno sul caso del caro traghetti, la partecipazione in aula è al limite del numero legale ma le dichiarazioni di Maninchedda surriscaldano il clima. In sostanza anche il fatto che la spesa del collegato sarà coperta con 41 milioni del Fondo per nuovi oneri legislativi e con 18,5 milioni frutto di diminuzioni di precedenti stanziamenti diventa marginale rispetto alla denuncia che la Regione rischia la bancarotta. Il relatore di minoranza, Chicco Porcu (Pd), apre un «caso Maninchedda» e afferma «che la vera relazione di minoranza l’ha fatta il presidente della commissione Bilancio che non si è assunto la paternità del collegato, non lo ha difeso e non lo ha spiegato. Il testo dalla Giunta è stato riscritto ma è ancora del tutto inefficace». Parole che inducono Maninchedda a una precisazione: «Ho voluto dire che la situazione della Sardegna richiede un quadro politico diverso e un Consiglio regionale che colga la drammaticità del momento in cui viviamo. Il Collegato fa quello che può in alcuni settori ma servirebbe il coraggio di tagliare, ad esempio, posti letto nella sanità, chiudere molti consorzi di bonifica, rivedere il ruolo della Regione nelle società partecipate». E fuoti dall’aula aggiunge: «Basta coi giochetti maggioranza-opposizione, qui serve un’alleanza forte». Il riferimento è al partito dei sardi su cui Gian Valerio Sanna non avrebbe risparmiato un’altra bordata: «Il partito del popolo sardo», ha detto, «non può nascere da un fallimento ma da una visione della società e da un progetto». Gian Valerio Sanna interviene poi sulle dichiarazioni del presidente della commissione Bilancio: «Chi non è d’accordo esca dalla maggioranza ed eviti così la corresponsabilità». Il capogruppo di Sel, Luciano Uras, annuncia un emendamento per la soppressione della direzione generale del Personale «perchè svolge una funzione di contrasto alle leggi regionali», afferma mentre si augura che si colga «ogni opportunità, anche la più insignificante come il collegato, per prendere l’impegno del rispetto delle leggi, che non può essere deluso dai comportamenti dell’esecutivo e dell’apparato che deve far rispettare i dettati del Consiglio». Per Giampaolo Diana (Pd), «nel collegato non c’è una risposta alle domande che pone lo sciopero generale organizzato per oggi in tutta Italia dalla Cgil». Francesca Barracciu, vicesegretaria regionale del Pd, afferma: «Con questo collegato si ripete la farsa della programmazione della Giunta Cappellacci. Di fronte alla crisi il problema non è solo lavorare giorno e notte ma maturare la consapevolezza che è il momento di mandare a casa questo pseudo presidente e la sua maggioranza». Roberto Capelli (gruppo Misto) non ha dubbi: «Mi dispiace che l’assessore La Spisa sia firmatario di questa che io giudico una delle peggiori leggi presentate in Consiglio. Una legge non necessaria, uno dei peggiori minestroni». Nel pomeriggio il Consiglio ha sospeso i lavori che riprenderanno il 18. Con quel clima, evidentemente, è meglio far passare prima le elezioni.

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Test dell'altro mondo:a Quirra anche russi e libici di PAOLO CARTAIl boato è fortissimo, il cielo diventa bianco, poi rosso, quindi nero. Dall'alba all'inferno, in pochi secondi. Due settimane fa i cinesi hanno testato i tubi da acquistare per i loro oleodotti. Attraverso potentissime esplosioni è stata provata la resistenza di una rete che dovrà portare gas a città e industrie. In passato lo avevano fatto anche i russi. A Quirra dal 1956 a oggi si svolgono test dell'altro mondo considerando la presenza nel poligono anche delle forze armate Usa, di moltissimi eserciti Nato, addirittura dei libici: i generali di Gheddafi provarono le armi del catalogo della Oto Melara. quelle che oggi sparano contro i ribelli.L'INCHIESTA Attività finite di recente sotto indagine da parte della Procura di Lanusei. Il sospetto è che abbiano creato danni all'ambiente capaci poi di provocare negli anni le malformazioni negli agnelli nati negli ovili attorno alla base militare e tumori tra gli allevatori, i soldati e gli altri lavoratori del poligono.I DEPLIANT L'Aeronautica ha realizzato una serie di pubblicazioni sul poligono di Quirra. Soprattutto depliant inviati in mezzo mondo: presso vertici militari dei paesi che dovevano organizzare esercitazioni militari, aziende che avevano la necessità di testare missili o altre armi. Materiale pubblicitario, con tanto di coordinate geografiche di Perdasdefogu e Quirra, comprese la caratteristiche dei radar e l'elenco dei clienti del poligono sardo (Panavia, Selenia, Csm, Tornado, Elettronica, Aeritalia, Snia, Augusta, Aermacchi, Aerlikon-Contraves, Messerschmitt). Questo perché Perdasdefogu è sempre stato il gioiello della Difesa italiana del settore, anche se un ex ufficiale come Giancarlo Carrusci ha di recente dichiarato che in realtà lo Stato da tempo non sta più investendo in tecnologie a Quirra: «Adesso è un poligono francese il migliore d'Europa».LE ESPLOSIONI Resta il fatto che non tutto quel che è stato appurato dal Procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi compare nei depliant dei poligoni. Soprattutto l'attività di brillamento delle armi e delle munizioni ormai giudicate inservibili dallo Stato. In base ai documenti sequestrati dalla Squadra mobile di Nuoro e alle verifiche della Forestale, a partire dagli anni '80 lo Stato maggiore delle Forze armate italiane ha scelto Perdasdefogu e Quirra come discarica speciale delle munizioni da smaltire. Convogli di treni con tredici vagoni, a più riprese, trasportarono in Sardegna bombe, mortai, esplosivo vario e quant'altro, anche avanzi dalla Seconda guerra mondiale. L'INTERCETTAZIONE Un'intercettazione ambientale raccolta su ordine della Procura rivela particolari inquietanti. Un ex soldato ha raccontato agli amici come «interi camion pieni di armi e munizioni venivano sotterrati e fatti esplodere». Anche aerei militari da trasporto hanno avuto il compito di portare in Sardegna materiale da far brillare. Tutto questo avveniva in una zona del poligono che - a detta dei consulenti della Procura - sarebbe diventata «una fabbrica di nano particelle metalliche cancerogene».IL BREVETTO Le indagini degli inquirenti riguardano anche le attività della Csm (Centro sviluppo materiali, gruppo Finmeccanica), la società titolare di un brevetto internazionale per la realizzazione di tubi per oleodotti considerato i più sicuri e moderni al mondo. Il motivo? La maglia a nido d'ape in caso di incidente impedisce che le spaccature derivanti da un'esplosione danneggino chilometri e chilometri di oleodotto. Basta una semplice pezza per riparare la tubatura della Csm.I RUSSI Tra i primi a sperimentare questi oleodotti furono i russi, come testimoniano le immagini a corredo di questo servizio. I test risalgono agli anni 80. Agli inquirenti non sono sfuggiti certi particolari evidenti dalle fotografie. Innanzitutto la potenza dell'esplosione. E poi il fatto che immediatamente dopo il botto, mentre una parte delle tubature era ancora in fiamme, sul posto si siano precipitati tecnici per verificare il risultato delle esplosioni. Senza alcuna protezione. Particolare non da poco: i test degli oleodotti, stando ad alcune testimonianze in possesso degli inquirenti e ai rilievi della Forestale di Nuoro, si svolgerebbero in un'area del poligono a stretto

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contatto con la zona utilizzata per brillare le munizioni a smaltire.IL VENTO Il procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi starebbe per affidare a particolari esperti lo studio dei venti della zona del Salto di Quirra. Il sospetto è che le esplosioni dei test abbiano diffuso nell'ambiente le sostanze cancerogene generate dallo smaltimento delle munizioni, capaci, secondo Maria Antonietta Gatti, docente dell'Università di Modena e consulente della Procura., di avvelenare acque e terreni, di rendere la presenza del poligono incompatibile con l'attività agro-pastorale delle aziende di Quirra dove si sono registrate malformazioni e tumori in numeri considerati anomali. A seconda dei venti predominanti, le contaminazioni potrebbero aver raggiunto la zona di Escalaplano oppure Quirra. Ma per adesso sono solo ipotesi investigative.L'INCHIESTA Un fatto è certo: per la prima volta in Italia (e non solo) un poligono militare viene messo sotto accusa. Allarmante, per gli inquirenti, l'incidenza dei tumori segnalata dal 2001 nella zona da amministratori, comitato territoriali, anti-militaristi, anche da una relazione dei veterinari delle Asl di Lanusei e Sanluri. IL DISASTRO Quattro mesi di indagini hanno evidenziato nei fondali davanti alla spiaggia di Quirra la presenza di pezzi di radar e ordigni (uno anche inesploso), all'interno del poligono rifiuti di ogni tipo, residui di test bellici ed esercitazioni, nascosti negli anni sottoterra. Conservati in un deposito, secondo gli inquirenti senza il rispetto della norme di sicurezza, pezzi di radar radioattivi: dovevano essere smaltiti da dieci anni, erano conservati in un magazzino dove due soldati si sono ammalati di linfoma. E nelle ossa di un agnello nato con due teste nell'ovile di un pastore che portava il suo gregge all'interno del poligono è stato trovato uranio impoverito. Sostanza sospettata di aver causato la malattia e la morte di migliaia di soldati. Utilizzata anche a Quirra, come ha testimoniato un ex ufficiale. Un missile con testata radioattiva sarebbe addirittura disperso in mare.Tre attualmente le persone indagate: un ex colonnello, che avrebbe avuto un ruolo nell'organizzazione del brillamento delle armi dismesse, e due chimici della Sgs (gruppo Fiat): dovevano controllare lo stato di inquinamento del poligono e avrebbero falsificato i risultati.

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Tutti al parco, ma per un giorno Non è finita la piazza della musica che vivrà solo per la durata dell’evento ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Non si può chiamare inaugurazione l’apertura del parco della musica dove funzioneranno soltanto le fontane, sincronizzate sulla Water Music di Handel, domani dalle 11.30 e domenica per tutto il giorno. Il parco aperto nasce con Monumenti Aperti, manifestazione inventata 15 anni fa a Cagliari ed estesa a tutta la Regione, quest’anno con 5 nuovi luoghi resi accessibili al grande pubblico per la prima volta. Il parco della musica voleva essere il pezzo forte della quindicesima edizione, lì si doveva inaugurare l’evento ma la Regione, con la forza del robusto contributo erogato, ha scelto Villa Devoto per sottolineare (diceva di Ada Lai in rappresentanza del presidente Cappellacci) la centralità di Cagliari nella Sardegna e l’unitarietà dell’isola nell’occasione culturale. Il parco, che nella realtà delle definizioni al momento è più una piazza molto arredata di barriere architettoniche, finita Monumenti Aperti non richiuderà i cancelli (in via Sant’Alenixedda, davanti al Thotel, forse in via Cao di San Marco) in faccia ai cittadini, ma resterà aperto in un orario ancora da decidere. Di finito, nel «parco», ci sono la piazza, le scalinate, la fontana-laghetto: nel piccolo teatro da 319 posti bisogna ancora costruire il palco, i laboratori artistici verranno consegnati al Teatro lirico a poco a poco nelle prossime settimane, nel parcheggio sotterraneo si va verso gli ultimi lavori. Il parco della musica non servirà neppure per gli spettacoli all’aperto dell’estate 2011. Il sospetto ieri circolava con insistenza: lo spazio aperto per due giorni e poi chissà è solo una mossa elettorale. Il sindaco Emilio Floris ha provato abilmente ad allontanare il fantasma ammettendo qualcosa. Una è che il luogo ancora non è il parco della musica previsto dal progetto perché bisogna finirlo e animarlo con le attività artistiche; un’altra è che fino a ieri non c’erano risorse per mandare avanti le opere ancora necessarie e si è rimediato (appunto ieri) con un consiglio comunale straordinario indetto per approvare il bilancio. Altra abilità del sindaco è stata quella di non rispondere a due domande di una giornalista: quando doveva essere finita l’opera costruita anche con un finanziamento europeo (che chiede certezza dei tempi di esecuzione) e quanto si è speso finora. «C’è stato un ritardo tecnico, forse anche politico, nel mandare avanti i progetti - ha detto ieri Floris - la frequentazione degli spazi finiti però è necessaria, la gente lo chiede». Sperava di allestire qualcosa negli spazi all’aperto del parco della musica il nuovo soprintendente Gennaro Di Benedetto: ma anche lui onestamente ha ammesso che il Teatro lirico per l’estate 2011 non ha in programma spettacoli all’aperto, opera e balletto li farà nel teatro chiuso di Sant’Alenixedda, si comincia il 19 giugno, continueranno a luglio e si riprenderà a ottobre. «Quest’estate - diceva - non si riuscirà ad allestire la cavea all’aperto in cui ci vuole un palcoscenico e sedie per 2 mila posti, il tempo è poco». Di Benedetto non nasconde il favore verso lo spazio che si stende davanti al Teatro lirico: «Non ce n’è uno uguale in Europa, è funzionale al teatro, sarà funzionale anche al turismo con produzioni che ora non si possono fare». L’assessore alla Cultura Giorgio Pellegrini ha colto l’occasione della conferenza su Monumenti Aperti per salutare la città di cui è stato amministratore per 10 anni, per ringraziare gli operatori dell’assessorato e per perorare un’ultima causa: quella di portare al nascituro parco della musica il museo di suoni e immagini dedicato ad Andrea Parodi (cantante dei Tazenda) ora ospitato nei sotterranei dell’ex Palazzo di città (Castello). Infine: la giunta comunale si congeda senza uno spazio spettacoli all’aperto per l’estate 2011. E la fiera? Nell’agenda del prossimo sindaco.

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Domani mattina l'inaugurazione di una parte del parco tra il Teatro lirico e il Thotel Apre la piazza della musica Concerti per tutta la giornata, dalle 11 a mezzanotte Il parco della musica c'è fisicamente ma non è utilizzabile. Problemi di gestione, soprattutto. Di programmazione. Ma anche di rifiniture. Mancano quattro milioni di euro (e almeno altri sei mesi) per poter veder vivere un luogo che dovrebbe regalare concerti tutti i giorni, o quasi. Ciò di cui da domani i cagliaritani potranno fruire è una grande piazza (che non ha ancora un nome) e una più piccola che un nome ce l'ha: piazza Nazzari. «Non inauguriamo il parco, apriamo la piazza», dice Emilio Floris. Per ora niente laboratori teatrali e di sartoria (peraltro visibili dall'esterno), niente teatro da 319 posti, niente auditorium all'aperto (mancano gli arredi). Quello dove Gennaro Di Benedetto, soprintendente del Teatro lirico, avrebbe voluto realizzare già da quest'estate concerti per cagliaritani e, soprattutto, turisti. E niente parcheggi. Perché i due multipiano interrati da 532 posti auto (che in quella zona servono come il pane) e 56 moto sono pronti ma non c'è ancora l'intesa con il Ctm, che ha fatto una proposta di gestione. LA PIAZZA Estese su 15 mila metri quadrati (10 mila una, 5 mila l'altra) le piazze avranno due destinazioni differenti: Piazza Nazzari, quella che si affaccia su via Sant'Alenixedda, non ha alcun arredo (nemmeno una panchina) ed è destinata a diventare un'arena all'aperto da allestire e smontare per ogni spettacolo. L'altra è una piazza vera con panchine, una fontana, un fiumiciattolo che l'attraversa e un ponticello. Ciò che la differenzia dalle altre e che ricorda il suo legame con il teatro è la musica diffusa dagli altoparlanti (in un'area per ora limitata) e la fontana che spruzza zampilli al ritmo di musica. I COSTI Costato 23 milioni di euro, il parco della musica è nato con un Pit (Piano integrato d'area), un programma pubblico-privato che ha partorito, nella parte privata, il Thotel.L'APERTURA E GLI ORARI Le piazze da sabato saranno aperte tutti i giorni, per ora dalle 9 alle due di notte. La guardiania sarà garantita dall'ufficio cantieri. Gli ingressi sono in via Sant'Alenixedda, in via Dei Giudicati e in via Cao di San Marco. Un altro è previsto in via Bacaredda e sta per essere appaltato.INAUGURAZIONE Le piazze saranno inaugurate domani alle 11 da Emilio Floris e dalla violinista Anna Tifu. Denso il programma di concerti: dalle 11 alle 13 suoneranno, uno dopo l'altro, la banda della Brigata Sassari, Luigi Lai e il suo gruppo di suonatori di launeddas, il gruppo folk di Villanova. Negli stessi orari dentro il teatro ci sarà un concerto dell'orchestra del Lirico diretta da Donato Renzetti (ingresso libero sino ad esaurimento posti). In programma celebri pagine sinfonico corali ed arie d'opera cantate da due giovani solisti sardi dalla fulminante carriera: Elisabetta Scano e Francesco Demuro. Alle 19 concerto (a pagamento) del virtuoso del piano Michele Campanella. Dalle 21 alle 24, in piazza, si esibiranno ogni mezz'ora i solisti dell'orchestra e, a fine serata, le Musicamore singers, sei artiste del coro.Fabio Manca

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Migranti Diritto d'asilo, giuristi a confronto n Università Oggi a partire dalle 15.30 è in programma il secondo appuntamento del ciclo di conferenze su “La condizione giuridica dello straniero e l'immigrazione in Italia” organizzate dalla Facoltà di Giurisprudenza in collaborazione con la Caritas diocesana di Cagliari e la Caritas italiana.Il convegno - che si svolgerà nell'aula A di viale Sant'Ignazio - è dedicato al diritto di asilo. Sul tema, dopo i saluti introduttivi del preside Massimo Deiana, del direttore di Caritas, don Marco Lai e dell'assessore regionale al Lavoro, Franco Manca, interverrà Laura Boldrini, portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.È quindi previsto l'intervento di Maria Silvia Olivieri, del Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), che illustrerà le prospettive per il futuro della rete di protezione italiana. Marco Benvenuti (Università La Sapienza) parlerà della “Protezione internazionale tra effettività del diritto ed accoglienza”. Concluderanno due ricercatrici, Laura Tronu e Maria Carmela Zedda, che interverranno per conto di Caritas. Coordina i lavori Gianmario Demuro, ordinario di Diritto costituzionale della Facoltà di Giurisprudenza.

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Comunali. Ornella Demuru si candida a sindaco per ProgReS Un'indipendentista e il sogno della capitale di tutti i sardi Originaria di Meana Sardo, vive a Cagliari da 20 anni. Dopo la laurea in Storia medievale e diversi anni di lavoro in Tiscali ha creato un'azienda editoriale e di comunicazione. Da sempre attiva nel mondo politico e sindacale, è stata il primo segretario politico di iRS. Agli inizi del 2011 ha scelto, insieme a una parte degli attivisti di iRS, di dar vita a un nuovo soggetto politico, ProgReS Progetu Repùblica, per poter rilanciare il cammino di un indipendentismo dinamico e organizzato.Perché ha deciso di candidarsi a sindaco? «Credo che ogni cittadino debba mettersi a disposizione della comunità e credo che cagliaritano sia chiunque si impegni con amore, competenza e dedizione per Cagliari. È stato quindi naturale e doveroso accettare l'invito degli attivisti cagliaritani di ProgReS a farmi portavoce del nostro progetto per la città».Qual è la sua esperienza in politica prima di questo impegno?«Per me la vita è politica. Sono stata rappresentante sindacale a Tiscali, sono stata attiva a Cagliari nel sociale lottando contro il precariato e a sostegno degli strati più deboli. L'esperienza di segretario indipendentista e candidato sindaco è semplicemente un rilancio del mio modo di impegnarmi».Qual è il punto fondante del suo programma?«Dare forza a quella rete di attività economiche e culturali che è stata resa invisibile ma è la vera forza di Cagliari, la sua potenzialità, l'unico modo per combattere crisi e poteri forti. Dall'economia marittima al piccolo commercio, dai giovani all'università, c'è un'altra Cagliari che può fare la differenza». Dai confronti con gli altri candidati qual è la preoccupazione che le sembra essere emersa?«La preoccupazione è che ci si preoccupi sempre e solo di pochissimi temi come Tuvixeddu e l'Anfiteatro, questioni importanti ma che finiscono per oscurare la complessità della città, le sue molte emergenze sociali, le esigenze quotidiane di tanti cagliaritani alle prese con il problema del lavoro».Quali sono le emergenze della città?«La mancanza di spazi e servizi per i bambini e le famiglie attraverso gli asili e il tempo pieno. La cantieristica navale, settore storico e florido con mille persone che rischiano di perdere lavoro e indipendenza per favorire un monopolio a vantaggio di pochi. La mancanza di un grande piano per la viabilità».Quali sono i punti di forza e di debolezza della società cagliaritana?«La forza sta nel gusto per la vita dei cagliaritani, il fatto che qui si incontrano tutti i sardi. La debolezza sta nell'accontentarsi, o nel lamentarsi e arrendersi invece di lottare e reinventarsi». Cosa si può fare per arginare l'emorragia di residenti?«Cinque anni fa Franciscu Sedda propose di fare come a Barcellona in cui il comune ha riportato i giovani in centro acquistando vecchi stabili, ristrutturandoli e affittandoli a basso costo a studenti e coppie».Qual è la sua ricetta per i giovani, i senza lavoro, gli universitari?«Bisogna salvare e rilanciare l'università di Cagliari colpita al cuore dalla Gelmini. Il Comune, insieme alla Regione, può giocare un ruolo importante. La ricerca, l'innovazione, la formazione anche per i disoccupati giovani o adulti sono decisive per creare professionalità e dunque nuovo lavoro di qualità».In caso di ballottaggio tra altri due candidati è disposta ad apparentamenti?«Lasceremo libertà di coscienza ai nostri elettori, chiedendo loro di valutare chi maggiormente si avvicina a idee indipendentiste e a politiche di sovranità per Cagliari. Se poi i risultati ci renderanno decisivi valuteremo se modificare questa scelta restando comunque fedeli ai nostri valori».Anthony Muroni

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Udc Susanna Marraccini: «Valorizzare le realtà importanti e nascoste» Susanna Marraccini, Udc, è alla prima esperienza da candidata. Con quale spirito?«Dopo tante campagne elettorali per conto di mio fratello Sergio ho pensato che fosse arrivata l'ora di mettermi in gioco. A me la politica piace, è un impegno sociale».In che settore vorrebbe impegnarsi?«Incontrando amici e potenziali elettori, girando per i quartieri e confrontandomi con le associazioni di volontariato, ho incontrato realtà importanti, che spesso sono dimenticate. Vorrei essere una loro referente».Cosa c'è da migliorare nel governo della città?«I servizi turistici, che pure sono stati ben avviati da Floris, che ha investito tantissimo nel rendere Cagliari una città molto bella, pulita e ordinata. Approvo l'idea di Fantola: l'esecutivo una volta al mese dovrebbe riunirsi nei quartieri, per stare vicino alla gente».Perché ha scelto l'Udc?«Sono democristiana da sempre e questo partito rappresenta appieno i miei valori, la mia sensibilità sociale».Come migliorerebbe i servizi ai cittadini?«Ci sono già tanti punti di aggregazione, penso che anche il nuovo Parco della musica possa rappresentare un grande momento di crescita. E proporrò, per i più giovani, di istituire corse notturne del Ctm, anche verso il Poetto».A. Mur.(Susanna Marraccini è sposata e ha una figlia di 15 anni, è biologa e gestisce un centro estetico, ama passeggiare con il suo cane, quando si vuole rilassare legge i romanzi di Andrea Camilleri) Psi Simone Atzeni: «Dobbiamo cambiare il modello economico» Simone Atzeni, segretario provinciale del Psi, perché ha scelto, per la prima volta, di candidarsi?«Per un motivo duplice: dopo essermi realizzato negli studi e nella professione è il momento di impegnarmi nel sociale. E poi per contribuire a rinnovare il mio partito».Quali sono le priorità dei socialisti?«Il federalismo municipale ci imporrà di produrre molta più ricchezza, pena un severo taglio al sistema di welfare. Si dovrà individuare un nuovo modello economico da proporre alla città e al territorio. Servirà anche a redistribuire la ricchezza».Una ricetta possibile?«Ad esempio il riuso del patrimonio pubblico, anche quello immobiliare. Non mi pare che fino a ora sia stato gestito in maniera virtuosa».Qual è la cosa che funziona e quella più insopportabile, tra quelle che non funzionano?«Le gestione delle tasse sui rifiuti va cambiata subito, serve più trasparenza. Il bilancio comunale è in ordine e Cagliari è tra le città più virtuose, ma questo non basta: la gestione della spesa è stata troppo tecnica e poco politica».Ha anche lei l'impressione che la campagna elettorale non sia decollata?«Ci sono troppi candidati. E poi il sistema bipolare contribuisce a comprimere il dialogo tra candidati e cittadini».A. Mur.(Simone Atzeni ha 37 anni, è un economista appassionato di basket, tifoso del Cagliari e ha di recente letto il libro "Sei cappelli per pensare", di Edward De Bono)

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Fantola riapre la questione del trasferimento dei rossoblù a Elmas «Il nuovo stadio a Cagliari? Mi basta avere uno spiraglio» La questione stadio fa capolino nella campagna elettorale per le comunali, nonostante ormai il Cagliari calcio abbia da tempo avviato le procedure per costruire la sua Karalis arena in territorio di Elmas, sui terreni di Santa Caterina, nei pressi dell'aeroporto.L'INTERVISTA A far tornare d'attualità le vicende legate al Sant'Elia è un'intervista rilasciata dal candidato a sindaco del centrodestra Massimo Fantola, che sulla sua web tv ha risposto alla domanda di un elettore proprio sulla questione dello stadio: «Non c'è un motivo per il quale questo trasferimento è obbligatorio - ha detto Fantola - sono cagliaritano e tifoso del Cagliari calcio e so quanto questa realtà conti per la città. L'unico motivo è legato ai legittimi interessi della società, che non sembrano essere compatibili con quelli del Comune. È possibile che questo contrasto non possa essere sanato e che i rossoblù siano costretti a giocare a Elmas. Ma dico una cosa: se c'è una sola speranza di riportare il Cagliari al Sant'Elia, io da sindaco questa speranza non la lascerei cadere».LE DIFFICOLTÀ Non sarà facile. Perché le procedure che la società del presidente Cellino, che per ora non vuole commentare questa apertura di Fantola, ha avviato sia con il Comune di Elmas che con la Regione sono molto avanzate. Ed è inverosimile che, dopo l'acquisto dei terreni, la società possa prendere nuovamente in considerazione l'idea di imbarcarsi in una trattativa con l'amministrazione di Cagliari sulla cessione dell'attuale stadio Sant'Elia. Per fare una “offerta” competitiva, dall'assessorato al Patrimonio dovrebbe essere presa in considerazione l'ipotesi di una cessione del diritto di superficie a titolo gratuito, in cambio dei lavori di ristrutturazione che la società si impegnerebbe a fare, nella speranza di una concessione almeno trentennale. LA STORIA È l'ipotesi che era contenuta nell'ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale un anno fa (passata per un solo voto, con l'opposizione del centrosinistra e del candidato a sindaco Massimo Zedda, in testa) e che gli uffici comunali hanno ritenuto inapplicabile. Arrivando persino a opporsi al bando di gara che una struttura ad hoc (coordinata dall'assessore agli Affari legali Giuseppe Farris) aveva predisposto e valutando l'attuale Sant'Elia, che cade a pezzi, per la cifra di 50 milioni di euro. Questo nonostante il terreno sul quale a fine anni '60 è stato costruito l'impianto sia ancora di proprietà della Regione, che si era invece detta favorevole alla cessione al Cagliari calcio.Anthony Muroni

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Si sfidano il sindaco uscente Valter Piscedda e il legale Solange Pes, suo ex assessore Nelle urne stadio e aeroporto Elezioni: a Elmas i due candidati divisi (quasi) su tutto Due candidati per oltre 9 mila abitanti in una città che cresce a dismisura: Elmas nel 2006 contava 8.089 residenti, oggi sono 1.037 in più. Un'enormità, sintomo di un'espansione senza freni dovuta anche alla mancanza di spazi di cui soffre Cagliari, vecchia matrigna dalla quale l'attuale Comune si è separato nel 1990. Dopo 21 anni di autogoverno l'amministrazione affronta una prova di maturità: al centro della competizione elettorale svettano lo stadio del Cagliari e il futuro del più importante scalo aereo dell'Isola.PISCEDDA Valter Piscedda è il sindaco uscente: 42 anni, bancario, dirigente regionale del Partito democratico, si ripresenta «per portare a termine il lavoro cominciato cinque anni fa». La lista, di centrosinistra, si chiama “Continuità e sviluppo”: è appoggiata da Pd, Sel, Idv, Rossomori, Psi e Verdi. Nel programma si parla di lavoro, bonifiche ambientali, caserma dei carabinieri: argomenti però oscurati dal problema stadio, fonte di una durissima polemica tra Comune ed Enac, la quale nega che l'impianto di Massimo Cellino possa sorgere a un passo da uno scalo internazionale: troppo pericoloso, dice. E se vi cadesse un aereo? «Allora pretenderò che si sposti il centro abitato», replica Piscedda: «E se l'aereo precipitasse sulle case?» Lite indicativa dei tanti i benefici economici che lo stadio porterebbe a Elmas, con il sindaco che ritiene «infondati» i timori tanto più che «il Cagliari Calcio ha modificato il progetto» per risolvere la questione. Ma se il campo non crea problemi, così non è per l'aeroporto. La Sogaer cerca di espandersi e Piscedda mette le mani avanti: «Sono favorevole al suo sviluppo, contrario che avvenga verso il paese». Cioè sui terreni del futuro stadio, ma lui spiega: «Impianto e aerostazione sono partite diverse. Da quella parte c'è un insediamento urbano con migliaia di abitanti», quindi “no” agli aerei. Del resto «ci sono alternative: le aree militari o le aree di Cagliari». È partito addirittura un «ricorso al Capo dello Stato» per bloccare gare d'appalto e procedure di impatto ambientale. «Sono pronto a portare anziani e bambini a bivaccare lì». Si farà anche uno studio «sugli effetti del rumore e degli scarichi di idrocarburi degli aerei», parte del programma riguardante la qualità della vita: «Abbiamo effettuato controlli gratuiti sulla tiroide coinvolgendo 260 cittadini e 180 bambini». A ridosso dello stagno «realizzeremo il mercato della pesca e il museo ittico». Sarà «accelerata l'assegnazione dei lotti nell'area industriale» e con un milione e 200 mila euro costruita la caserma dei carabinieri: «Si attende solo l'ok del ministero degli Interni». Poi la stoccata all'avversaria: «È stata mio assessore: ha un programma alternativo? O è solo un candidato alternativo?»PES Solange Pes, giovane avvocatessa, guida la lista civica “Crescere insieme”. «È composta da persone di ideologie inconciliabili. Rifondazione, Psd'Az e Pdl», dicono i detrattori. «Strumentalizzazioni di chi non ha argomenti» replica lei: «Abbiamo un presupposto inamovibile: nessuna forza politica può far parte del movimento. I candidati chiedono di essere giudicativi solo sulla propria professionalità e credibilità». Un clima rovente dovuto anche al fatto che Pes è stato assessore di Piscedda, col quale ha rotto i rapporti, dice, per una «totale assenza di democrazia» nella sua ex coalizione con «la cacciata di numerosi esponenti della maggioranza» e il clima di intolleranza nei suoi confronti «creato proprio dal sindaco». Ora il legale balla da sola e punta su ambiente, aeroporto e stadio. «L'impianto calcistico rappresenta un'occasione di sviluppo economico e occupazionale», spiega, e il ritardo nella sua costruzione «è colpa di Piscedda», che inizialmente ha consigliato al Cagliari «di utilizzare aree sulle quali tutti sapevano esserci vincoli insormontabili. La nuova zona di cui si parla ora, nel settembre 2010 era già stata proposta dall'opposizione». Qui «si bloccherebbero le mire espansionistiche dell'aeroporto verso l'abitato: ci sono a disposizione le aree militari dismesse. Elmas ha già dato molto allo scalo senza ottenere dalla sua gestione il giusto riconoscimento. Piscedda, per quasi 5 anni componente del Cda Sogaer, aveva anche costituito una Commissione comunale che trattasse sul suo ampliamento verso Santa

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Caterina. Oggi furbescamente si dice contrario, smentito dai suoi stessi atti amministrativi». Non le sole mancanze: «Il territorio è stato sottoposto ad aggressioni cui l'amministrazione non ha voluto rispondere con la dovuta fermezza e convinzione. Faremo in modo che Elmas cresca solo compatibilmente con le esigenze della comunità». Si penserà «a viabilità, acqua potabile e sottoservizi», a «dare casa alle giovani coppie» e «ai milleseicento disoccupati. Sogaer e Cacip devono compensare con nuova occupazione l'invasione del nostro territorio». Si realizzeranno «nuovi insediamenti produttivi», si risolveranno «i problemi ambientali» e sarà rafforzato «il tessuto sociale, culturale e sportivo. L'amministrazione sarà libera dalle pressioni dei partiti, attenta solo alle esigenze del cittadino».Andrea Manunza

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ELEZIONI. Grande assente, il sindaco uscente Demontis non si ricandida Escalaplano, la sfida è a tre Sono 2.397 gli elettori per il rinnovo del Consiglio Posto tra il Gerrei e l'Ogliastra, Escalaplano fa parte della provincia di Cagliari. Fra dieci giorni si vota per il rinnovo del Consiglio comunale. Grande assente il sindaco uscente Vincenzo Demontis. A contendersi la prima poltrona del Comune sono Marco Lampis, geometra; Vanessa Marrocu, laureata in scienze politiche; Luigi Agus, collaboratore scolastico. Lampis è il leader della lista civica “Uniti per il cambiamento”, Marrocu è proposta da "Alternativa per Escalaplano "una lista con sette candidate donne. Agus è al vertice dello schieramento “Scalepranu”. Complessivamente i candidati consiglieri sono 36, dodici per ogni schieramento. Gli elettori sono 2397 compresi i 397 residenti all'estero.I programmi dei tre aspiranti sindaci sono stati inseriti anche nel sito intenet del Comune. Una forma di trasparenza gradita a tutti.Marco Lampis: «Trasparenza, vicinanza alla gente, una razionale gestione delle risorse e del patrimonio pubblico, sono tra i punti salienti del programma. Si punta ad attivare le commissioni comunali di allacciare rapporti con chiunque vuole collaborare, rafforzare i rapporti con i Comuni vicini e con istituzioni quali l'Unione dei Comuni, il Consorzio del laghi, il Bacino imbrifero del Flumendosa e il Gal. Si punta alla valorizzazione dell'area parco di Is Pranus e Fossada, creando occasioni di lavoro con i cantieri forestale, i sentieri naturalistici, itinerari per il turismo equestre. Si pensa allo sviluppo economico, al contrasto della disoccupazione, a intervenire sulla viabilità interna e rurale, sugli edifici scolastici, sul verde pubblico e nel campo delle energie rinnovabili».Vanessa Marrocu: “Responsabilità, partecipazione e trasparenza”, è il motto di questa lista. Bisogna attingere fondi da Provincia, Regione, Governo e Unione europea. «Puntiamo sulla adozione del Puc, sulla elaborazione e attuazione del piano di sviluppo sui collegamenti con mezzi pubblici e su strade più sicure. Come quelle che portano a Goni e Muravera. Agiremo con trasparenza. Sulla realizzazione delle opere pubbliche vogliano qualità e efficienza. Crediamo nella forestazione. Vogliamo intervenire con progetti capaci di creare lavoro ed economia».Luigi Agus: «Negli ultimi dieci anni il paese è stato trasformato e reso funzionale. Si è intervenuto anche nel sociale e nel settore della cultura. Oggi Escalaplano ha un ruolo importante nel territorio. Vogliamo continuare su questa strada, ottimizzando magari i servizi esistenti, conservando la risorsa della forestazione, valorizzando i siti archeologici. Vogliamo realizzare l'acquedotto rurale, migliorare la viabilità nelle campagne, ristrutturare l'ambulatorio, ampliare il Centro di aggregazione sociale e intervenire con altri progetti nell'interesse della nostra comunità».Raffaele Serreli

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TRASPORTI. Il piano contro il caro-traghetti piace alla Fasi. Cisl: serve la continuità territoriale Gara per le navi, oggi si chiude Sono numerose le proposte di broker nazionali ed esteri Questo pomeriggio si saprà quante sono le società che vogliono noleggiare le navi alla Saremar per collegare la Sardegna alla Penisola durante i mesi estivi. Alle 18 scade il termine di presentazione delle manifestazioni di interesse, ma già si sa che le domande arrivate sono “numerose”. A confermalo è l'assessore regionale ai Trasporti, Christian Solinas, che però non può rivelare il numero esatto delle domande per non inficiare la gara. Sono interessati sia broker internazionali che italiani, ovvero mediatori tra gli armatori e, in questo caso, la Regione. LA GARA A questi soggetti sarà poi spedito il capitolato di gara dove sono definiti i requisiti richiesti: dalla capienza in termini di passeggeri, merci e autovetture, sino alla velocità e all'età delle navi. Insomma requisiti che devono garantire un servizio di qualità. «Tutto avverrà in tempi strettissimi», conferma Solinas, «in modo che la commissione possa esaminare subito le domande e procedere all'aggiudicazione». Intanto, però si affaccia un altro problema. La Saremar, e quindi la Sardegna, vanta un credito di 11,5 milioni di euro dalla Tirrenia. Credito che con l'annullamento della prima procedura di vendita alla Mediterranea Holding è scomparso. Ora, infatti, la società è in liquidazione e lo Stato sembra voler non onorare il debito. «Noi, insieme alla Toscana e alla Campania stiamo predisponendo una lettera per chiedere questi soldi», assicura Solinas. Il mancato introito, però, non inficia la sperimentazione estiva in quanto la “flotta sarda” avrà una contabilità separata ma svaluterebbe di molto il valore della società.REAZIONI Intanto però l'iniziativa della Regione di affittare le navi è apprezzata dai circoli degli emigrati. I 70 gruppi aderenti alla Fasi hanno annunciato che faranno una campagna nazionale per informare e promuovere il progetto. «Forse l'atto arriva un po' tardi», scrive in una nota Tonino Mulas, presidente della Fasi. «Tuttavia informeremo chi finora è stato scoraggiato dai costi insostenibili e ha rinunciato al viaggio affinché questa occasione non venga persa». L'associazione, inoltre propone anche l'istituzione di una «conferenza di servizi» che stabilisca le regole del trasporto marittimo con un bando europeo. Più critico l'intervento della Cisl sarda secondo cui l'idea della “flotta sarda” ha «aspetti positivi, ma risulta parziale e insufficiente per risolvere il problema dei trasporti marittimi», fa sapere il segretario regionale Giovanni Matta. «Il vero nodo da sciogliere si chiama continuità territoriale via mare». Questa, per la sigla, sarebbe l'unica risposta possibile mentre tutte le altre soluzioni sono solo «palliativi di corto respiro».Annalisa Bernardini

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ITALIA 150: PROVINCE A NAPOLITANO, RIFORME E SEMPLIFICAZIONE DELEGAZIONE UPI GUIDATA DA CASTIGLIONE RICEVUTA AL QUIRINALE ROMA (ANSA) - ROMA, 5 MAG - Le celebrazioni dell'Unità d'Italia, ma anche lo stato delle riforme istituzionali, con la semplificazione amministrativa, sono stati i temi posti dalla delegazione dell'Unione delle Province d'Italia al presidente della Repubblica, che li ha ricevuti oggi in Quirinale. A rappresentare le Province sono stati il presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione, presidente della Provincia di Catania, il vice presidente Vicario Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino, il Vice Presidente Franco Antoci, presidente della Provincia di Ragusa, il presidente del Consiglio direttivo Fabio Melilli, presidente della Provincia di Rieti, il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, il presidente della Provincia di Asti Maria Teresa Armosino e il direttore generale dell'Upi Piero Antonelli. "Abbiamo raccontato al Presidente della Repubblica - ha spiegato il presidente dell'Upi Giuseppe Castiglione - l'impegno delle Province per le celebrazioni dell'Unità d'Italia, con i tanti eventi realizzati sui territori mirati principalmente a coinvolgere i giovani, gli studenti delle scuole provinciali: a loro e alla loro crescita come soggetti protagonisti della vita politica e istituzionale del Paese, sono dedicati eventi di riflessione e studio sulla storia del risorgimento. E proprio sui giovani, sulla grave emergenza dell'edilizia scolastica e sulla necessità di assicurare scuole migliori, più sicure, all'avanguardia, abbiamo proseguito il confronto con il presidente Napolitano. Ma ci siamo soffermati soprattutto sulle questioni legate alle riforme istituzionali del Paese, confermando la nostra piena disponibilità a collaborare per avviare un processo di riflessione condivisa che semplifichi il sistema, eliminando gli apparati non democratici che impropriamente amministrano al posto dei Comuni e delle Province, e a essere protagonisti nell'opera di razionalizzazione delle Province, nel pieno rispetto delle norme costituzionali. Sulla questa nostra volontà di semplificare il sistema - conclude il presidente Castiglione - abbiamo colto l'apprezzamento del presidente Napolitano". Al presidente Napolitano la delegazione delle Province ha voluto porgere in regalo un piccolo album litografico "Da Torino a Roma. Ventitrè anni di viaggio", eseguito da Casimiro Teja e pubblicato nel 1872. (ANSA).